una piazza “allegria” tra le torri del gratosoglio - milanosud

20
I l 20 ottobre al la casa d’aste il Ponte c’era Fabio Fazio, che ha fatto il batti- tore, c’era Ludovico Peregrini, mitico signor No di Rischiatutto, c’erano via te- lefono Carlo Conti e Walter Veltroni, c’erano il sindaco Pisapia e i familiari di Mike Bongiorno, la moglie Daniela Zuc- coli e il primogenito Nicolò, e c’erano gli abitanti di Gratosoglio, se non personal- mente, di certo con il cuore. Sì perché l’occasione, per quanto dall’aspetto molto mondano, interes- sava gli abitanti del quartiere. E molto. L’intero ricavato dei 427 og- getti battuti all’asta e appartenuti al mitico Mike – premi, copioni, indu- menti, soprammobili, fotografie, ma anche quadri e arredi – è destinato alla realizzazione di una piazza Al- legria, nello spazio sopraelevato tra le torri di via Saponaro. Un’area viva su cui affacciano la Parrocchia Maria Madre della Chiesa e l’associazione Lo Scrigno. Dietro si trova il Cam e a due passi l’istituto Kandinsky. Uno spazio dunque prezioso, sul quale però il de- grado incombe, alimentato dallo stato di abbandono in cui versano i palazzi, gli spazi e i negozi ormai vuoti che danno sulla piazza. Ora le cose potrebbero cambiare, o perlomeno iniziare a farlo. Con le ri- sorse della Fondazione Mike Bon- giorno, si farà «rivivere una piazza, oggi senza nome, nel ricordo di Mike rendendola più sicura, più bella e più allegra attraverso il coinvolgimento attivo dei ragazzi, degli anziani e delle associazioni del quartiere in percorsi formativi legati all’artigia- nato digitale. Giovanni Fontana Foto di Nino Romeo Continua a pag. 3 ANNO XIX NUMERO 11 NOVEMBRE 2015 VISITATECI SU WWW.MILANOSUD.IT INCONTRIAMOCI SU WWW.FACEBOOK.COM PAGINA MILANOSUD Giornale dell’Associazione Milanosud !"$%" "$’ #$ " %# %’ " "#&& #" " $!$$ %%%$!$$ In Zona 5, esplode un bar e bruciano due auto 2 Gratosoglio: arrivano il medico e i nuovi lampioni 3 Lavori linea M4: come cambia la viabilità in Zona 6 4 Festa della Social Street S. Gottardo 6 Maratown arriva nel sud Milano 7 Reportage dal Guatemala 8 Il teatro de “I Percorsi” alla Serra Lorenzini 16 Le Rubriche di Milanosud 17 Antichi Borghi: il nuovo libro di Riccardo Tammaro 18 L’agenda degli eventi 19 ALL’INTERNO ! !# " Q uesta o quella per me pari sono. Sempre più spesso, ascoltando Matteo Renzi, si avverte che l’uso disin- volto delle parole “destra” e “sinistra” si risolve in una intenzionale irrisione della loro specificità; ovvero in una re- visione lessicale che ne riscrive i signifi- cati. Il culmine di questo processo è stato raggiunto nel recente annuncio della cancellazione della tassa sulla prima casa: «Abbassare le tasse non è né di destra né di sinistra. È giusto» ha proclamato il primo ministro, definendo surreale lo sforzo di chi ancora si ostina a cogliere dietro le scelte politiche un qualsivoglia ambito identitario. Che Renzi lo abbia detto per consentire ad Alfano di rivendicare anche quel giorno una presenza fondamentale del suo partitino (di destra) nel governo, è pos- sibile. Ma le parole sono pietre. La chiesa si lamenta del relativismo in re- ligione. Io mi lamento del relativismo in politica. Il pragmatismo e il leaderismo funzio- nano se fioriscono all’interno di un campo di valori comunque riconoscibile. Meno tasse: ma come? Le parole sono pietre: e sono pietre anche le idee, i valori che attraverso le parole si esprimono. Abbassare le tasse, certo. Ma come? Se Renzi crede che esistano modalità neu- tre di abbassamento delle tasse si sba- glia. È sul come si abbassano le tasse che si possono cogliere differenze, e de- cisive, fra destra e sinistra. Prendiamo la proposta (scellerata) della Lega di introdurre la flat tax, la tassa piatta, la tassa uguale in percentuale per tutti i cittadini, quindi con l’aboli- zione della progressività. Portandola al 15% certo che si favoriscono tutti. Piero Pantucci Continua a pag. 2 Parole come pietre Studio tecnico Investigativo di Cavallo Gianluca " # " " !" " !" " " " # !" " " $ # " " " ! $ !" " ’(% !’"" (! ’!+ (* &&*$)#$)% Promossa dalla Fondazione Mike Bongiorno con il Comune Una piazza “Allegria” tra le torri del Gratosoglio L’iniziativa finanziata con i proventi di un’asta benefica di oggetti appartenuti al popolare presentatore Una ragazza si guarda attorno, sembrerebbe un’anziana se non fosse per quella lisa maglietta che indossa. È magra, paurosamente magra. Profonde occhiaie le segnano il volto, quasi un teschio coperto da un sottile strato di cera. La pelle scarna fa risaltare gli zigomi in maniera innaturale. Si incammina trascinando i piedi, le mani infilate sotto le ascelle per cercare di resistere al freddo, mentre percorre i pochi metri di via Sant’Arialdo che sepa- rano la stazione di Rogoredo dal boschetto di Parco Cassinis. Poi, strisciando sotto la recinzione sfondata, si immerge nell’oscurità degli alberi. S tazione di Rogoredo, periferia sud- est di Milano. La porta di un altro mondo. Parallelo, degradato, nascosto ma allo stesso tempo in piena vista. Alice Bertola e Filippo Franceschi Continua a pag. 5 Il market della droga Al Parco Cassinis Articolo a pag. 10 Intervento da 100 milioni di cui 5 per la Zona Nuovo Campus Bocconi: c’è il sì del Comune «L a realizzazione del Campus della Bocconi è l’occasione per sistemare un’area della città attualmente disordinata, che pre- senta un bellissimo parco e architetture di importanza internazionale». Così il presidente della Commissione Urbani- stica di Zona 5, Daniele Gilera, ha com- mentato l’approvazione da parte del Comune della convenzione quadro, per la realizzazione del nuovo campus della Bocconi, nell’area della ex centrale del latte. Su progetto degli architetti Ka- zuyo Sejima e Ruye Nishizawaelle dello studio giapponese Sanaa - già Pritzker Prize 2010 e vincitore del concorso in- ternazionale di architettura indetto dalla Bocconi nel 2012 - sui 35mila mq recentemente bonificati verranno rea- lizzati tre interventi. Il primo consentirà di accorpare tutte le attività della Sda Bocconi School of Management, rispet- tando le diverse esigenze dei vari utenti, grazie a tre edifici dedicati ri- spettivamente ai programmi Mba e master, ai corsi executive e all’ammini- strazione, oltre a una piccola area co- mune per i servizi. Stefano Ferri Continua a pag. 8 I quartieri Giambellino e Lorenteggio che conosciamo oggi potrebbero di- ventare presto un lontano ricordo. Durante la Commissione Casa che si è tenuta all’inizio di ottobre a Palazzo Ma- rino e che ha visto la partecipazione dell’assessore Daniela Benelli, si è par- lato molto del piano di riqualificazione che interesserà questi quartieri, met- tendo in campo ingenti risorse pubbli- che. Sul piatto ci sono oltre 80 milioni di euro, di cui 20 messi a disposizione direttamente dal Comune, gli altri dalla Regione (anche attraverso fondi Ue) e dal Governo. Quanto basta per ridare speranza a quartieri dove la situazione è pesante: case popolari in disfaci- mento, presenza massiccia di occupa- zioni abusive e di appartamenti sfitti. Qui i discorsi su come Milano sia rinata grazie a Expo non fanno presa: quello che si percepisce è la fatica quotidiana di conservare la dignità in un contesto di degrado ormai insostenibile. Il ruolo Stanziati 80 milioni di euro Riqualificazione Giambellino-Lorenteggio del Comune non sarà tanto quello di in- tervenire sulle case Aler, di competenza regionale, ma sulla rigenerazione ur- bana complessiva del quartiere. Doris Zaccaria Continua a pag. 4

Upload: khangminh22

Post on 22-Mar-2023

0 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

Il 20 ottobre alla casa d’aste il Pontec’era Fabio Fazio, che ha fatto il batti-tore, c’era Ludovico Peregrini, mitico

signor No di Rischiatutto, c’erano via te-lefono Carlo Conti e Walter Veltroni,c’erano il sindaco Pisapia e i familiari diMike Bongiorno, la moglie Daniela Zuc-coli e il primogenito Nicolò, e c’erano gliabitanti di Gratosoglio, se non personal-mente, di certo con il cuore.Sì perché l’occasione, per quantodall’aspetto molto mondano, interes-sava gli abitanti del quartiere. Emolto. L’intero ricavato dei 427 og-getti battuti all’asta e appartenuti al

mitico Mike – premi, copioni, indu-menti, soprammobili, fotografie, maanche quadri e arredi – è destinatoalla realizzazione di una piazza Al-legria, nello spazio sopraelevatotra le torri di via Saponaro. Un’area viva su cui affacciano laParrocchia Maria Madre dellaChiesa e l’associazione Lo Scrigno.Dietro si trova il Cam e a due passil’istituto Kandinsky. Uno spaziodunque prezioso, sul quale però il de-grado incombe, alimentato dallostato di abbandono in cui versano ipalazzi, gli spazi e i negozi ormai

vuoti che danno sulla piazza. Ora le cose potrebbero cambiare, operlomeno iniziare a farlo. Con le ri-sorse della Fondazione Mike Bon-giorno, si farà «rivivere una piazza,oggi senza nome, nel ricordo di Mikerendendola più sicura, più bella e piùallegra attraverso il coinvolgimentoattivo dei ragazzi, degli anziani edelle associazioni del quartierein percorsi formativi legati all’artigia-nato digitale.

Giovanni FontanaFoto di Nino Romeo

Continua a pag. 3

ANNO XIX NUMERO 11 NOVEMBRE 2015 VISITATECI SU WWW.MILANOSUD.IT INCONTRIAMOCI SU WWW.FACEBOOK.COM PAGINA MILANOSUD

��������Giornale dell’Associazione Milanosud

���������������������� ����������������������

�������������������������������������������!�"$%"�������"$��'���#���$ � "��������������������

� ������������������������������%%## ����������%%������''��������"����� �

��������" #���� &&�� ����

������������

�������� ��������� ����

�������������������� #�"���

� ������������������������������������������������ ����������������������������������������������������"���

�������� ����� $��� ��!���$���$%%%������ $��� ��!���$���$

������ ������

In Zona 5, esplode un bar e bruciano due auto

2

Gratosoglio: arrivano il medico e i nuovi lampioni

3

Lavori linea M4: comecambia la viabilità in Zona 6

4

Festa della Social Street S. Gottardo

6

Maratown arriva nel sud Milano7

Reportage dal Guatemala8

Il teatro de “I Percorsi” alla Serra Lorenzini

16

Le Rubriche di Milanosud 17

Antichi Borghi: il nuovo librodi Riccardo Tammaro

18

L’agenda degli eventi19

ALL’INTERNO

�������������������������������������������� ������

��������������������������������������!!��������������������!!��##��������

���� ��"" ��������������������������

Questa o quella per me pari sono.Sempre più spesso, ascoltando

Matteo Renzi, si avverte che l’uso disin-volto delle parole “destra” e “sinistra” sirisolve in una intenzionale irrisionedella loro specificità; ovvero in una re-visione lessicale che ne riscrive i signifi-cati. Il culmine di questo processo èstato raggiunto nel recente annunciodella cancellazione della tassa sullaprima casa: «Abbassare le tasse non èné di destra né di sinistra. È giusto» haproclamato il primo ministro, definendosurreale lo sforzo di chi ancora si ostinaa cogliere dietro le scelte politiche unqualsivoglia ambito identitario. CheRenzi lo abbia detto per consentire adAlfano di rivendicare anche quel giornouna presenza fondamentale del suopartitino (di destra) nel governo, è pos-sibile. Ma le parole sono pietre. Lachiesa si lamenta del relativismo in re-ligione. Io mi lamento del relativismo inpolitica. Il pragmatismo e il leaderismo funzio-nano se fioriscono all’interno di un campodi valori comunque riconoscibile.

Meno tasse: ma come? Le parole sono pietre: e sono pietreanche le idee, i valori che attraverso leparole si esprimono.Abbassare le tasse, certo. Ma come? SeRenzi crede che esistano modalità neu-tre di abbassamento delle tasse si sba-glia. È sul come si abbassano le tasseche si possono cogliere differenze, e de-cisive, fra destra e sinistra. Prendiamo la proposta (scellerata) dellaLega di introdurre la flat tax, la tassapiatta, la tassa uguale in percentualeper tutti i cittadini, quindi con l’aboli-zione della progressività. Portandola al15% certo che si favoriscono tutti.

Piero PantucciContinua a pag. 2

Parole come pietre

�������������������

�� ������������� ���������������

Studio tecnico Investigativo di Cavallo Gianluca

��������������������������������������"�

����������#����� �������������"�����������������������������"���������!�� ��"���������������������������

���������������������������������������������������������� ���������������� "����

������������������������������������������������������������������!������"��������������� ���������������������������������

����������������������������������������"�

������������������ �"�������������"���������� ������ ������������#�������������������� �!������"�������� ��"����������������������� ������ ����"���������$�����������������#������������������� �������������������������������������������"�����������������"��������������������������� ���������������������������������������������������������������

��"�����������!����$��!� �"����"���'(%����

���� !�'�""��������(!�'!��+��(*��&&*$)�#�$)%�

������������������������� �������

Promossa dalla Fondazione Mike Bongiorno con il Comune

Una piazza “Allegria” tra le torri del GratosoglioL’iniziativa finanziata con i proventi di un’asta benefica di oggetti appartenuti al popolare presentatore

Una ragazza si guarda attorno,sembrerebbe un’anziana se nonfosse per quella lisa maglietta cheindossa.È magra, paurosamente magra.Profonde occhiaie le segnano ilvolto, quasi un teschio coperto daun sottile strato di cera. La pellescarna fa risaltare gli zigomi inmaniera innaturale.Si incammina trascinando ipiedi, le mani infilate sotto leascelle per cercare di resistere alfreddo, mentre percorre i pochimetri di via Sant’Arialdo che sepa-rano la stazione di Rogoredo dalboschetto di Parco Cassinis. Poi,strisciando sotto la recinzionesfondata, si immerge nell’oscuritàdegli alberi.

Stazione di Rogoredo, periferia sud-est di Milano. La porta di un altromondo. Parallelo, degradato,

nascosto ma allo stesso tempo inpiena vista.

Alice Bertola e Filippo FranceschiContinua a pag. 5

Il market della droga

Al Parco Cassinis

�������������������� ����������

Articolo a pag. 10

Intervento da 100 milioni di cui 5 per la Zona

Nuovo Campus Bocconi: c’è il sì del Comune

«La realizzazione del Campusdella Bocconi è l’occasioneper sistemare un’area della

città attualmente disordinata, che pre-senta un bellissimo parco e architetturedi importanza internazionale». Così il

presidente della Commissione Urbani-stica di Zona 5, Daniele Gilera, ha com-mentato l’approvazione da parte delComune della convenzione quadro, perla realizzazione del nuovo campus dellaBocconi, nell’area della ex centrale dellatte. Su progetto degli architetti Ka-zuyo Sejima e Ruye Nishizawaelle dellostudio giapponese Sanaa - già PritzkerPrize 2010 e vincitore del concorso in-ternazionale di architettura indettodalla Bocconi nel 2012 - sui 35mila mqrecentemente bonificati verranno rea-lizzati tre interventi. Il primo consentiràdi accorpare tutte le attività della SdaBocconi School of Management, rispet-tando le diverse esigenze dei variutenti, grazie a tre edifici dedicati ri-spettivamente ai programmi Mba emaster, ai corsi executive e all’ammini-strazione, oltre a una piccola area co-mune per i servizi.

Stefano FerriContinua a pag. 8

Iquartieri Giambellino e Lorenteggioche conosciamo oggi potrebbero di-ventare presto un lontano ricordo.

Durante la Commissione Casa che si ètenuta all’inizio di ottobre a Palazzo Ma-rino e che ha visto la partecipazionedell’assessore Daniela Benelli, si è par-lato molto del piano di riqualificazioneche interesserà questi quartieri, met-tendo in campo ingenti risorse pubbli-che. Sul piatto ci sono oltre 80 milionidi euro, di cui 20 messi a disposizionedirettamente dal Comune, gli altri dallaRegione (anche attraverso fondi Ue) edal Governo. Quanto basta per ridaresperanza a quartieri dove la situazioneè pesante: case popolari in disfaci-mento, presenza massiccia di occupa-zioni abusive e di appartamenti sfitti.Qui i discorsi su come Milano sia rinatagrazie a Expo non fanno presa: quelloche si percepisce è la fatica quotidianadi conservare la dignità in un contestodi degrado ormai insostenibile. Il ruolo

Stanziati 80 milioni di euro

Riqualificazione Giambellino-Lorenteggio

del Comune non sarà tanto quello di in-tervenire sulle case Aler, di competenzaregionale, ma sulla rigenerazione ur-bana complessiva del quartiere.

Doris ZaccariaContinua a pag. 4

�������� ANNO XIX NUMERO 11 NOVEMBRE 20152

���������Registrato al n. 744, - Novembre 1997 - Trib. Milano - ROC. n. 19637Via Santa Teresa, 2/A - 20142 MilanoContatti: 02 84892 068 sito web: www.milanosud.it email: [email protected] Direttore Responsabile: Stefano FerriVicedirettore: Giovanna Tettamanzi Redazione:P. Cossu, F. De Melis, T. Galvanini, R. Iacono, MT. Mereghetti, L. Miniutti, A. Muzzana, C. Muzzana, E. Paci, A. Rubagotti.Impaginazione e Art directing: F. De Melis, A. Rubagotti.Hanno collaborato: M. Armanini, A. B er-tola, A. Borsotti, R. Casolo, W. Cherubini, S.Costantino, G. Fontana, F. Franceschi, G.Lippoli, N. Mondi, R. Morini, P. Pantucci,E. Saglia, O. Sorace, R. Tammaro, F. Ter-nelli, C. Tirinzoni, L. Uggè, D. Zaccaria. Foto:S. Ferri, M. Franceschini, E. Paci, N.Romeo, D. Zaccaria, M. Zarbo.Illustrazioni: G. Gariani, Portos.Raccolta Pubblicità:Sergio Devecchicceellll.. 334499 4400 6677 118844 e-mail: [email protected] Tipre srlVia Canton Santo 5, 13 - Borsano diBusto Arsizio. Tiratura: 18.000 copiePPrroossssiimmaa uusscciittaa:: 11 ddiicceemmbbrree 22001155

VViiaa VViilllloorreessii 3311,, MMiillaannoo TTeell..//FFaaxx.. 0022 88337766663399

mmaaiill:: rraaggggiinniiccoollee��ii@@lliibbeerroo..iitt

���� ��������������������

������������������

����������������������������

��������

�� ������������������������������

��������������������������������������

Raggi Bruno& Nicoletti Gabriele

Laboratorio Laboratorio OdontotecnicoOdontotecnico

��������������

��� �������

�� ������

Segue dalla primaMa viene meno il principio cardinedella progressività, quello in base alquale ciascuno contribuisce fiscal-mente non solo in proporzione, maanche in percentuale crescente inrapporto al proprio reddito. È unmodo di abbassare le tasse che nonè affatto neutro: è di destra (non acaso lo promuove Salvini e lo bene-dice Berlusconi), perché consente airicchi enormi risparmi e ai meno ric-chi un vantaggio tendente allo zero.Con una conseguenza inevitabile:che tutto ciò di cui la comunità ha bi-sogno in termini di servizi sociali,una volta abbattuto il gettito fiscalecomplessivo, viene fornito dalle tas-sazioni locali, dai costi di prestazioni(ticket) o dalla imposizione indi-retta, che è la forma più sperequa-tiva.Destra e sinistra: le differenze cisonoEsistono dunque delle differenze – eforti – sul modo di ridurre la pres-sione fiscale. Renzi (che continua adefinirsi di sinistra) lo sa. E alloraperché gioca sul senso delle parole?Renzi non ignora questi fondamen-tali concetti. E allora perché un lea-der politico che continua a definirsidi sinistra compie queste manipola-zioni?«Già solo chiamare le cose con il loronome è un atto rivoluzionario»:quanta saggezza in questa afferma-zione dell’ex magistrato Gianrico Ca-rofiglio!Di questa saggezza oggi si avverte piùche mai il bisogno. In una fase di (cisi augura) ripartenza della nave Ita-lia, la scelta della rotta da prenderenon è affatto neutra, né gli orienta-menti sono fungibili fra loro. Un si-stema fiscale basato su una forteprogressività e sulla tenuta dellostato sociale è di sinistra, qualunqueidea innovativa si conferisca a questaparola.I valori non sono ideologieCapisco di più quelli che dichiaranosepolti i concetti di destra e sinistra:è un qualunquismo alla settima po-tenza (che favorisce la conserva-zione del potere nelle mani di chi cel’ha), preferibile però allo stupro se-mantico di chi attribuisce a una pa-rola un significato che non leappartiene. Le ideologie sono discu-tibili strumenti di recita politica, mai valori no. E alla base di qualsivogliaidea di sinistra c’è il primato del la-voro sulla centralità dell’impresa, cisono la giustizia sociale, la riduzionedelle distanze di classe e di reddito,la funzione ineliminabile della de-

mocrazia partecipativa, l’ugua-glianza di tutti i cittadini davanti allalegge. Comunque li si voglia coniu-gare questi valori (ripeto: valori) nonsono fungibili.E se mi si accusa di essere ancoraprigioniero di vecchie ideologie, re-plico che chi non ha ancora imparatoa distinguere i valori dalle ideologie,lui sì dimostra di essere preda di usu-ratissimi schematismi ideologici.Facciamo qualche altro esempio, le-gato alla legge finanziaria e alle piùrecenti vicende politiche.A chi giova la soglia dei 3000 euro?Alzare la soglia della tracciabilità a3000 euro potrà anche essere salvi-fico per l’economia (ma ne dubitoassai), ma non è certamente misuradi cui in qualche misura possanofruire le classi medie e medio-basse.Aiuterà l’evasione fiscale di chi è ingrado di sostenere spese elevate. Fabene Alfano a rivendicare a meritodel suo partito (di destra) l’adozionedi questa misura.E fa bene Alfano ad impuntarsi nellalotta contro le unione civili. Non soquanto credente sia realmente Al-fano, ma so che è estraneo a qual-siasi orizzonte di sinistra negare ildiritto fondamentale all’amore e allafamiglia a chi è omosessuale.Più aperto è il discorso sul manteni-mento dell’impegno militare in Af-ghanistan. È tradizione della sinistra- di ogni tipo di sinistra (vedasi il re-cente clamoroso autodafè di Blair) -il pacifismo, ma può darsi che la “mo-dernità” di Renzi sia frutto di unasana evoluzione del pensiero demo-cratico. Mi permetto di dubitarneassai.Il delitto di essere anzianiMentre sono certo che risanare il bi-lancio dello stato continuando a tas-sare una ampia fascia dei pensionati(ché tassa reale è il continuo bloccodelle indicizzazioni) è profonda-mente iniquo, ovvero non è di sini-stra. Se il blocco delle pensionimedie e medioalte fosse finalizzatoal risanamento degli enti previden-ziali (cioè a beneficio delle pensionipiù deboli e delle pensioni dei gio-vani), lo capirei. Ma che, a parità direddito (fra un pensionato e un av-vocato, per fare un esempio, en-trambi con imponibile di 50.000 euroannui), sia penalizzata solo una fa-scia di contribuenti, e unicamenteper ragioni anagrafiche, e con l’obiet-tivo di far cassa per coprire altribuchi del bilancio statale, questo lotrovo profondamente ingiusto (nondi sinistra, per essere espliciti).

Piero Pantucci

Parole come pietre

Milano è destinata a diventare la città più video sorvegliata d’Italia. Continuainfatti l’istallazione dei sistemi di videosorveglianza da parte di Palazzo Ma-rino. Dopo posa nel 2014 di telecamere al quartiere Basmetto, a Chiaravallepresso il parcheggio adiacente l’Abbazia e presso il sottopasso di piazza Maggi,arrivano ora i nuovi impianti. Saranno installati, verosimilmente entro l’ anno,in luoghi scelti sulla base delle segnalazioni del CdZ5, dei cittadini e delleindicazioni delle Forze dell’Ordine.«In Zona 5 saranno posizionati impianti di videosorveglianza – spiega RaffaeleMagnotta, presidente della Commissione Sicurezza – al quartiere “Torretta”presso il sottopasso di via Don Rodrigo e via Jan Palach in prossimità deigiardini; al Gratosoglio in via Baroni angolo via Saponaro; in via Luca Ghiniangolo largo Caccia Dominioni; in via Broni angolo via Quaranta. Altre tele-camere saranno installate al quartiere “Quintosole”, quindi in via Dell’As-sunta/Pismonte e via Rozzano, strada sterrata, quest’ultima, che termina invia Chiesa Rossa a ridosso del campo rom e interessata a una forte attività il-legale di sversamento di rifiuti. L’obiettivo dell’amministrazione – continua Magnotta – è di “coprire” le partidella nostra zona potenzialmente esposte ad atti contro la sicurezza pub-blica». Alla domanda se le telecamere possono considerarsi una rispostaadeguata al problema della sicurezza, il presidente Magnotta ha così risposto: «Molto si è dibattuto sulla effettiva efficacia della videosorveglianza ai finidella prevenzione dei reati in genere. Credo che la risposta non possa cheessere positiva. Se è vero infatti che da sole le telecamere non bastano – lasicurezza richiede la messa in campo di tante misure e iniziative anche moltodiverse tra loro –credo sia difficile negare il loro effetto deterrente derivante,come ci insegna la cronaca quotidiana, anche dall’indiscutibile e compro-vata utilità per le Forze di Polizia nella prima fase delle indagini su reatianche gravi».

G. F.

L’esplosione che lo scorso 12 ot-tobre ha distrutto il Wi-fi bar divia Volvinio 34 non ha ancora

una spiegazione ufficiale. Dai primiriscontri effettuati dalle forze dell’or-dine, ha fatto sapere l’assessore allaSicurezza del Comune Marco Gra-nelli al presidente del Consiglio diZona 5 Aldo Ugliano accorso subitosul luogo dell’incidente, non sem-brano esserci tracce di esplosivo nellocale, né di liquido infiammabile.

Ivan Baldi inoltre, proprietario del lo-cale, avrebbe affermato di non avermai ricevuto alcuna minaccia.Tuttavia l’ipotesi del dolo, nonostantenon ci siano ancora riscontri in talsenso, continua a riemergere anchedalle stesse istituzioni. Gli assessoriMarco Granelli e Franco D’Alfonsonel comunicato stampa pubblicato al-l’indomani dell’esplosione fannoesplicitamente riferimento al fattoche «la città, il tessuto imprendito-

riale e commercialenon tollerano inti-midazioni». In ef-fetti non è certo ilprimo incidente diquesto tipo che ca-pita in zona, anchein tempi recentis-simi. Nonostante dialcuni episodi nonsi sappia la causa,di certo è impossi-bile non notare so-miglianze con fattianaloghi di carat-tere criminoso.Le indagini, co-munque, al mo-mento, nonescludono alcuna

pista, sia perché il Baldi si è sempreschierato pubblicamente control’uso delle slot machine – il baraveva affisso in vetrina l’adesivodella campagna No slot – sia per-ché all’interno del locale non esisteun impianto del gas, né bomboleche possano far pensare alla clas-sica fuga di gas.Resta il fatto che l’esplosione del lo-cale, rilevato alla fine dell’annoscorso e dalla primavera scorsa in-

serzionista del nostro giornale, po-teva provocare una vera e propriastrage. Se infatti la deflagrazione fosse ac-caduta a bar aperto o mentre dellepersone erano in attesa del tramalla fermata che dista solo un paiodi metri, ci sarebbero state di si-curo delle vittime.

Bruciano due auto in via GaberIl 27 ottobre, intorno alle ore 22, inuna serata di nebbia molto fitta,due auto hanno preso fuoco. L’in-cendio è stato accompagnato da al-cune esplosioni. Sul posto sono subito giunte duevolanti della Polizia di Stato emezzi dei Vigili del Fuoco, chehanno spento le fiamme. Le causedegli incendi non sono state ancoraaccertate, anche se appare difficilepensare che si tratti di un eventoaccidentale. Le due auto erano parcheggiate acirca trenta metri l’una dall’altra,nessun altro mezzo è stato danneg-giato e soprattutto entrambe le vet-ture appartenevano a un unicoproprietario.

Alice BertolaFoto di Matteo Zarbo

È accaduto in via Volvinio il 12 ottobre

Esplosione al Wi-Fi bar, indagini a 360 gradi

Arrivano le telecamere in Zona 5 Un’oasi naturale lungo Chiesa Rossadi Giuseppe D’Apote

Vicepresidente Commissione valorizzazione aree verdi e Agricoltura Cdz 5

“Connettiamo Milano alla Natura-NaturalMente”. È questo il nome del progetto,finanziato da Fondazione Cariplo con 125mila euro, di cui la Zona 5 è protago-nista, insieme con i Comuni di Locate Triulzi (capofila), Rozzano, Opera, PieveEmanuele e Basiglio. Primo intervento messo in agenda da parte dei promotorila costruzione di cassette nido per rondini e balestrucci che le scolaresche dellazona poseranno nei pressi della terrazza in cemento in via Chiesa Rossa all’in-tersezione del Lambro con l’Olona. Seguirà l’installazione di una cartellonisticacon sistema QR-code a indicare il tipo di intervento. Nell’area, che disegna un triangolo con ai vertici la Conca fallata a nord, a Sud-Est Locate Triulzi e ad Sud-Ovest Opera, vivono aironi cenerini, gheppi, galli-nelle d’acqua, ballerine gialle, ballerine bianche oltre a germani reali,cormorani, balestrucci, codirossi spazzacamino e airone bianco maggiore e ilrospo smeraldino. Il progetto, redatto da Catia Acquaviva, presidente dell’associazione Ape(http://oasismeraldino.blogspot.it/), e Marisa Cengarle presidente dell’associa-zione Forum CT (www.forumct.it) intende preservare queste aree dalle attivitàumane e al contempo favorire un’agricoltura ecocompatibile, L’obiettivo è per-mettere alle specie animali presenti la loro riproduzione offrendogli un postoospitale per la sosta e l’alimentazione durante le fasi di migrazione con vere eproprie stazioni di posta (stepping-stone) una sorta di green-grill, e soprattuttodi preservare le caratteristiche del nostro territorio agricolo costituito da zoneumide, piccoli boschi e corsi d’acqua, rogge e risaie che costituiscono vere eproprie reti ecologiche importantissime, riuscendo in questo modo a far convi-vere le diverse specie animali e vegetali con le aziende agricole. Nel mese di novembre il progetto “Connettiamo Milano alla Natura-Natural-Mente” verrà presentato alla zona alla Biblioteca Chiesa Rossa.

ANNO XVII NUMERO 06 GIUGNO 2013ANNO XIX NUMERO 11 NOVEMBRE 2015 3��������� 3

Segue dalla primaGrande spazio sarà dato anche alla promo-zione di attività ludico e didattiche − spie-gano dalla Fondazione − educatori eanimatori svilupperanno progetti per fare in-contrare nonni e nipoti, ridando vita e animaa un luogo oggi assai desolato».Il progetto di sistemazione della piazza, il di-segno e gli arredi, saranno messi a punto dallaFondazione Mike assieme ai tecnici del Poli-tecnico e presentati al quartiere nelle pros-sime settimane. Aler ha deciso di assegnarealla Fondazione uno dei negozi vuoti (un altro,da gennaio, andrà al medico di base – vedi ar-ticolo qui sotto NdR). Il locale diverrà sede

dell’associazione e delle sue attività. Ogni de-cisione, come ribadiscono dal Comune e dallastessa Fondazione, verrà presa dopo un con-fronto con le associazioni attive nel territorioe con gli abitanti. La volontà dichiarata è dinon calare un progetto dall’alto, ma di inte-grarlo con le realtà esistenti. Se tutto andrà per il verso giusto, dunque,chissà che presto nella piazza Allegria non sigiocherà a uno dei celebri quiz televisivi, La-scia o raddoppia?, la Ruota della fortuna o Ri-schiatutto, che hanno reso Mike famoso intutto il paese.

Giovanni FontanaFoto di Nino Romeo

Nei giorni scorsi il comando Polizia di Stato di Porta Romanaha arrestato due membri su tre della banda che imperversavaa Gratosoglio, con rapine e pestaggi, l’ultimo dei quali alla piz-

zeria di via Costantino Baroni. Qui la banda, l’8 ottobre scorso, avevacompiuto una rapina, picchiando e minacciando i gestori egiziani diulteriori ritorsioni, in caso di denuncia. Minacce che non sono servite,perché la denuncia è partita lo stesso, consentendo alle forze dell’or-dine di ricostruire l’identità di tre dei cinque delinquenti – si trattadei giovani albanesi Enrist Drushku (20 anni), Klaus Nokli (21 anni)e Fildis Lishi (23 anni) – e dopo due settimane di appostamenti ar-restare Lishi e Drushku. La Polizia è ora sulle tracce degli altri com-ponenti, che ormai riconosciuti hanno i giorni contati.I membri della banda sono arrivati in Italia giovanissimi e da su-bito hanno iniziato a delinquere. A Gratosoglio si erano distintiper aggressioni, rapine e spaccio di droga, favoriti in quest’ ultimaattività dallo stato di abbandono in cui versano numerosi edifici,facile rifugio per chi vuole delinquere. Come alloggio, oltre conogni probabilità appartamenti occupati, avevano scelto la Casadella Solidarietà di via Saponaro, da cui erano stati espulsi, ma in

cui cercavano sempre di entrare. Proprio l’ultimo tentativo di ac-cedere alla struttura gli è costato caro: al posto dei frati c’era laPolizia ad attenderli.

S. F.

Si sblocca la situazione per il medico dibase a Gratosoglio. A gennaio 2016, neilocali che furono del dottor Massimo

Bolsi, andato in pensione nel luglio scorso eche per molti anni ha avuto un affollato studiomedico, entrerà una dottoressa. Si risolve dun-que una situazione difficile, che aveva allar-mato gli abitanti di Gratosoglio, per la maggiorparte anziani con problemi di spostamento, ri-trovatisi senza medico nelle immediate vici-nanze. Comune e CdZ5, si erano subito rivoltialla Asl per avere una risposta, ma la libertà deimedici di base nello scegliersi i posti in cui an-dare, uniti a un affitto ritenuto alto, hanno la-sciato per mesi vacante il posto. Poi la svolta,determinata, probabilmente, anche dal fattoche Aler ha deciso di affittare il locale a condi-zioni agevolate.«La situazione dei medici di base è parados-sale - ha affermato Aldo Ugliano, presidentedel CdZ5, che negli ultimi mesi ha incontratoi cittadini, i dirigenti della Asl e a contattatoil presidente della Commissione Sanità delSenato, Emilia De Biasi - nella sola Zona 5ne mancano quindici. E la situazione nelresto della città non è certo migliore. Una ca-

renza di medici di base determinata dal fattoche professionisti con questa specializza-zione dalle nostre università ne escono sem-pre meno. Inoltre, sulla base di unaconvenzione nazionale che evidentementenon è più adeguata, i medici quando rispon-dono a un bando “per ambiti di carenza” pos-sono scegliere dove insediarsi con un’ampialibertà e senza alcun obbligo di ubicazione.Una situazione che è destinata a peggiorare,anche perché molti medici stanno andandoin pensione. Bisogna ripensare - ha conclusoil presidente Ugliano - la convenzione tra imedici e lo Stato, ed è questo che ho chiestoalla senatrice De Biase. Per esempio la Asl eil Comune dovrebbero poter indicare con piùprecisione dove aprire ambulatori, per sod-disfare adeguatamente le esigenze dei citta-dini. La Asl poi non dovrebbe consentire checi siano medici con il limite massimo di pa-zienti e altri, come in via Baroni 48, conpochi pazienti. Inoltre non scarterei l’intro-duzione di agevolazioni economiche e finan-ziarie, come il Prestito d’onore, per facilitarel’apertura degli ambulatori».

G. F.

Una piazza “Allegria” tra le torri bianche

Da gennaio 2016: sarà una dottoressa

Torna il medico di base in via Saponaro 36

In galera la banda del GratosoglioArrestati due membri su tre. I delinquenti responsabili di rapine e pestaggi

«Dopo otto anni, finalmente, ce l’abbiamofatta». È con queste parole di grande sod-disfazione che il presidente del Consiglio diZona 5 Aldo Ugliano ha annunciato l’attiva-zione di 260 punti luce, tra nuovi e rimessiin funzione o sostituiti. Interessati i trattidelle vie Saponaro e Baroni di proprietà co-munale, che si snodano all’interno dei pa-lazzi Aler. I lavori partiranno a novembre,per terminare all’inizio del 2016. Il posizio-namento degli impianti richiederà circa 5km di scavi. Costo dell’operazione oltre400mila euro. La vicenda della manutenzione di vialettiinterni ha origine dal 2008, quando fu rag-giunto un accordo per il passaggio di pro-prietà di queste aree da Aler al Comune.Poi il Comune tornò sui suoi passi e nonfirmò la convenzione a causa dello stato didegrado delle aree. Da allora è partita una

lunga trattativa che si è conclusa circa dueanni fa, il passaggio di proprietà a PalazzoMarino. Nel frattempo le strade sono rima-ste senza manutenzione per, fino all’inter-vento dell’anno scorso per il rifacimentodell’asfalto, per opera del Comune. «Con questo intervento parchi, vialetti, par-cheggi e la grande area verde del nuovoskate park potranno essere illuminati, au-mentando la percezione di sicurezza deicittadini e con essa la qualità dell’abitare -ha concluso il presidente Ugliano. Riman-gono escluse dai lavori, purtroppo, le areeinterne ancora di proprietà di Aler, ma sonofiducioso che questo passo dell’Ammini-strazione comunale induca l’istituto a in-tervenire. Dal canto nostro noi faremo tuttala pressione necessaria perché ciò av-venga».

Giovanni Fontana

Nuovi lampioni in via Saponaro e Baroni

Già un anno fa il nostro giornale aveva infor-mato circa l'intervento effettuato da una neoufficiale della Polizia Locale di Zona 5, la qualeaveva provveduto a sequestrare penalmenteun'area in via Selvanesco 35, denunciando iltitolare di una ditta di recupero bancali usatiper "inquinamento atmosferico" (Art. 256 delDecreto Legislativo 152/06). Come riportavail nostro giornale, l'ufficiale e i suoi uominiavevano trovato nell'area, oltre a rifiuti di ognigenere e veicoli rubati, anche un tombinocieco non autorizzato, colmo di oli esaustivi,gasolio e liquidi refrigeranti tossici. Tutto questo nel bel mezzo del Parco AgricoloSud, polmone di Milano, a pochi metri dallasede stradale e dai campi coltivati, dove questimateriali tossici si riversavano quando il tom-bino si riempiva, penetrando nel terreno e

presumibilmente anche nella falda acquifera.Il Comune di Milano negli ultimi mesi ha ri-pulito alcune aree di via Selvanesco ma a tut-t'oggi quella del civico 35 risulta ancora sottosequestro, senza che sia iniziata alcuna pro-cedura per la bonifica. Notizia ancora più al-larmante è che l'Arpa non è ancoraintervenuta per un sopralluogo atto a stabilireil grado di tossicità dei rifiuti e la presenza divalori di Pcb all’interno degli stessi. C’è un ri-tardo burocratico lungo un anno, un anno diattese e senza conferme per i cittadini resi-denti dei quali gli enti pubblici preposti hannoil dovere di tutelarne e garantirne la salute el'incolumità. Ci poniamo quindi dei quesiti:perché la soluzione di questa situazione cosìgrave sembra essere bloccata? A quanto ci ri-sulta a un anno dal sequestro dell’area il co-

mando della Polizia Locale di Zona 5 non haancora segnalato con un atto formale la situa-zione né all’Arpa né all’ufficio Emergenze Am-bientali del Comune di Milano. Se così fosse,perché questo ritardo? Non sarà che l’eventuale costo della necessa-ria bonifica spaventa e blocca dal procedere,sottintendendo quindi che i costi in termini disalute dei cittadini non hanno per chi di do-vere nessuna importanza? Siamo a disposizione per chiarimenti e certa-mente continueremo a tenere informata lacittadinanza di eventuali sviluppi, che spe-riamo arrivino presto, così come continue-remo a informare della eventuale assenza diatti che vadano nel senso di risolvere la peri-colosa situazione.

Riccardo Casolo

Via Selvanesco 35, la bonifica non parte

IN VIA BELLEZZA

La castagnataIl Circolo Zanna-bianca di Legam-biente organizzaper venerdì 6 no-vembre ore 19.30,in via Bellezza 16a,

un incontro con aperitivo: “Di cotte e dicrude – Mangiando castagne”. E intanto sistudiano e si piantano bulbose che fiorirannoa primavera.Aperitivo con torte, frittate, e le castagne intutti i modi: lessate, arrosto, con salsiccia, ca-stagnaccio... con la partecipazione di NadiaCavallotti agronoma e Luca Sivieri giardi-niere. Ingresso a offerta libera.Per organizzare al meglio è gradita la preno-tazione:[email protected]

44 ��������� ANNO XIX NUMERO 11 NOVEMBRE 2015

�!����#&�,,!$%������������!"�$%��"���� �� ������+��� ��� � �!����$����"��(*"������� ��"��������������� �������������������������� �

������������������

�'%�& �#,��

(&�#(�##�!�

�&$(�' �� ''����"$� !�� %�&�, $# ���#( �&�� #�� $&#�(�� ���&#$� ���� ���) #($���-��(�"% ���$,,�#$�

(�!���+��� �����$&�& �� �������������

���$&�($& $��$#($(��# �$

�&$*�'

�� ����������� ���������������������������������������������������������������������������

����������� �����������������������

������������%""��%'�)%'���%$��,!%$���%$��$%�� !���"���

��"����� ���� � ���""����������

Sono iniziati nei giorni scorsi i lavori nel tratto traviale Gorizia e via Paoli per la rimozione dei binaritranviari dismessi e l’eliminazione del dislivello tra

il marciapiede e la parte stradale che renderà la carreg-giata a raso. I lavori consentiranno soprattutto ai ciclistidi transitare in sicurezza.L’intervento, concordato con la Soprintendenza ai Beni

Culturali e Architettonici e gli esercenti della zona, ver-ranno svolti per microcantieri e verrà sempre garantito iltransito dei veicoli, dei pedoni e l’accesso ai passi carrai.Complessivamente le superfici interessate sono 3425 mqdi masselli e 1065 mq di marciapiedi. L’importo dell’operaè di 600 mila euro. I lavori dureranno fino all’autunno del2016.Sembra anche risolta la decennale questione di piazzaleNegrelli, anch’essa lungo il Naviglio, poco dopo il cavalca-via don Milani che porta a piazza Napoli. Il Comune è fi-nalmente riuscito a espropriare le aree ed entro l’anno,dopo un passaggio in CdZ6, con ogni probabilità inizie-ranno i lavori. L’intervento prevede, alle spalle del capoli-nea del 2, la realizzazione di 123 posti auto. Il resto dellapiazza sarà sistemato a verde, con percorsi ciclopedonaliche la collegheranno con la passerella sul Naviglio Grande,che unisce la via Lodovico il Moro con l’Alzaia Naviglio.

Il 26 ottobre l’assessore ai Trasporti Pierfrancesco Maran hasvolto un sopralluogo presso i cantieri M4 che stanno inte-ressando una parte consistente del sud-est milanese. Il trac-

ciato di M4 infatti si articola su due assi principali: quello dinord-est in direzione Forlanini e quello di sud-ovest che passaattraverso il Parco Solari, via Foppa, Piazza Bolivar, piazza Frat-tini e via Lorenteggio fino alla stazione di San Cristoforo.L’assessore è arrivato senza preavviso e ha visitato i cantieri dipiazza Frattini, che da alcuni mesi ha cambiato radicalmentevolto: i giardini interni alla rotatoria sono ormai un ricordo perfamiglie e proprietari di cani, che ora si adattano frequentandoil limitrofo parco di via Donati. Un sopralluogo informale e ra-pido, al quale non erano presenti i consiglieri di Zona 6 che sulterritorio stanno seguendo l’evolversi della cantierizzazione.Negli ultimi mesi si sono svolte tante riunioni e occasioni di ap-profondimento con diversi interlocutori, dai residenti ai com-mercianti. Il confronto costante (a volte anche acceso) tratecnici, personale politico, rappresentanti dei commercianti ecittadini, ha però consentito di apportare numerose migliorie al progetto ini-ziale. Nel tratto sud-ovest verranno abbattuti molti meno alberi di quantoprevisto in prima battuta: grazie a una delibera di Giunta approvata a lugliosono stati salvati 52 alberi presso Parco Solari e altri 17 in piazza Frattini.Inoltre è stata deliberata la ripiantumazione a fine cantiere con un incre-

mento del 20% rispetto alle alberature presenti inizialmente sul territorio. Alcuni significativi progressi sono stati fatti anche dal punto di vista dellaviabilità. In particolare, è stato garantito il passaggio dei mezzi pubblici e ildoppio senso di marcia per il traffico veicolare lungo via Lorenteggio, mentresi stanno cercando soluzioni per limitare i disagi nel tratto di via Foppa, dove

il passaggio della linea 50 e del traffico veicolare appaiono più pro-blematici.Per quanto riguarda la tutela delle attività commerciali si stannovalutando soluzioni temporanee per quelle maggiormente pena-lizzate dai cantieri, ad esempio nelle aree di piazza Bolivar, valu-tando l’apertura di temporary shop in negozi di proprietà di MM.Infine si stanno cercando di limitare i disagi sul fronte dei par-cheggi per i residenti nelle aree interessate a cantieri di lunga du-rata.Nella parte finale della tratta (Lorenteggio – Segneri – San Cri-stoforo), la M4 potrebbe contribuire in modo significativo a cam-biare il volto di una parte di città che da molto tempo attende unintervento di riqualificazione complessiva.Soltanto pensando ai benefici del domani, cittadini e commer-cianti potranno sopportare oggi i piccoli e grandi fastidi di questicantieri che hanno già cambiato, e non di poco, l’assetto di questaparte di Zona 6.Certo non si può negare l’impatto dei cantieri per la nuova M4. Ma

una grande città deve essere capace di guardare in prospettiva e di immagi-nare la propria evoluzione in un orizzonte temporale più ampio. Domani saràpossibile raggiungere il centro in pochi minuti, in maniera più sostenibile esenza il problema del traffico di superficie.

Doris Zaccaria

Segue dalla primaUn intervento importante prevede la trasformazione di viaSegneri, che oggi è un enorme cantiere, in una piazza linearedove si inserirà la futura fermata M4 e una serie di nuoviservizi affacciati sulla strada. Una delle vie più critiche della zona potrebbe dunque diven-tare fra qualche anno un luogo di socialità, con nuove attivitàcommerciali e artigianali e un rapido collegamento con ilcentro grazie alla linea blu.È prevista anche la riqualificazione della biblioteca e delmercato comunale di via Odazio, due importanti presidi cheassicurano al quartiere iniziative culturali e commercio diprossimità.Consistenti opere di ristrutturazione dovrebbero interessarela Casetta Verde che sempre in via Odazio ospita le attivitàdi numerose associazioni attive sul territorio. Altri interventiriguardano l’installazione di una nuova illuminazione cherenda le strade più sicure anche di notte e la messa in sicu-rezza del percorso del tram 14, che oggi attraversa i quartierisenza nessuna barriera che possa evitare incidenti.Opere da tempo richieste dai residenti, per i quali peròl’aspetto più critico in assoluto riguarda le condizioni dellecase Aler. Su questo aspetto sarà la Regione a intervenirecon operazioni di recupero che si estenderanno su tutto ilcosiddetto “quadrilatero” di case popolari compreso fra viaOdazio, via Lorenteggio, via Inganni e via Giambellino.Si interverrà sugli appartamenti vuoti e su quelli sotto soglia,ovvero troppo piccoli per essere assegnati per le vigenti nor-mative sull’abitabilità.

I dettagli non sono ancora noti (la consegna del masterplandefinitivo a cura di Infrastrutture Lombarde dovrà avvenireentro la fine dell’anno) ma l’auspicio è che si riesca a inci-dere su un gran numero di edifici attualmente in gravi con-dizioni di degrado.I cittadini saranno tenuti costantemente aggiornati tramiteun laboratorio di quartiere che seguirà le diverse fasi di que-sto impegnativo progetto.Tanti i nodi da sciogliere, a partire dalla collocazione dei re-sidenti nelle case Aler nel corso delle ristrutturazioni e deglieventuali abbattimenti degli edifici.Una cosa però è certa: dopo anni di attesa, finalmente oggii quartieri Giambellino e Lorenteggio possono guardare alfuturo con una speranza in più. Da queste parti, non è poco.

Doris Zaccaria

Interessate le vie Lorenteggio, Foppa, San Cristoforo, piazza Frattini e Bolivar

M4: prime iniziative per limitare i disagiDiminuiscono gli abbattimenti di piante, migliora la viabilità, mentre si studiano soluzioni per i commercianti

Stanziati 80 milioni di euro

Un nuovo futuro per il quartiereGiambellino-Lorenteggio

Via i binari sulla Ripa di Porta TicineseIl cantiere durerà un anno. Novità anche per piazzale Negrelli

Il grande successo di pubblico dellariqualificazione della Darsena haportato con sé dei problemi, soprat-tutto per i residenti, che hanno assi-stito all’invasione delle strade. Dubbisono stati avanzati da più partianche per un uso degli spazi poco ri-spettoso della storia dei Navigli. Perporre un freno a questo uso troppo“disinvolto” la Giunta comunale havarato nei giorni scorse le linee di in-

dirizzo per l’utilizzo della �Darsena�.Il provvedimento, presentato dall’as-sessore al Demanio Daniela Benelli,rappresenta il primo passo per rego-lamentare la concessione degli spazidella zona a partire dal 1° novembre,ossia concluso Expo2015, per eventi,attività e manifestazioni. La deliberaprova a conciliare diversi importantiaspetti: da un lato la primaria fun-zione portuale, dall’altro il pregio sto-

rico, architettonico e paesaggisticodel bene e, infine, la nuova vocazioneattrattiva e turistica che la Darsenariveste oggi per Milano. Il provvedi-mento fissa i primi paletti in attesadi definire il Piano del Porto e unaregolamentazione complessiva ditutto l’ambito, stabilendo con preci-sione gli spazi, sia acquei che diterra, che potranno essere destinatia eventi e attività

Nuove regole per l’uso della Darsena

ANNO XVII NUMERO 06 GIUGNO 2013

5ANNO XVII NUMERO 06 GIUGNO 2013ANNO XIX NUMERO 11 NOVEMBRE 2015 5���������

��������������

�����������������������

�������������� �������� �����������������������

��������� �����������������������

������ �������������������������������������������������

����� � ��������������

�� � �� � � � � ����������

Segue dalla primaSi tratta del mondo dellospaccio, che ha un suospazio ben delimitato euniversalmente ricono-sciuto come tale: pren-dendo l’uscita di viaCassinis e incamminan-dosi verso il sottopassag-gio della stazione siraggiunge uno strettosentiero punteggiato disiringhe usate che, attra-versando una recinzionesfondata porta all’internodella zona boschiva diParco Cassinis: la piazza

di spaccio dell’eroina più grande della Lombardia.Questo parco si estende tra le fermate della linea gialla della metropolitana diPorto di Mare e di Rogoredo, dalle quali può essere facilmente raggiunto. Sitratta di un “supermercato della droga”, perché permette al consumatore dinon tenere contatti personali con lo spacciatore, ma di recarsi in un luogo sem-pre fornito di ciò che cerca e sufficientemente nascosto da permettergli di “farsi”immediatamente e con tranquillità, senza dover aspettare il rientro a casa.Questo parco fa il paio con la zona boschiva alla fine di via Orwell (quartiereRogoredo), tra le due la piazza di spaccio principale, raggiungibile con relativafacilità anche dalla stazione di San Donato.La sua posizione, al di la dei binari rispetto al parco, è stata la causa di alcunemorti, verificatisi per incidente ferroviario, alle quali però vanno aggiuntequelle per overdose, portando così la stima complessiva a circa una ventinaogni anno. Lo spaccio è gestito da alcune famiglie storiche, residenti nel quar-tiere Corvetto, che hanno fatto della vendita di droga una fonte di reddito si-cura. I membri di queste famiglie entrano in Italia provenienti dal Marocco,spesso con visto spagnolo, con l’idea di occuparsi dello spaccio per quattroo cinque anni, in modo da potersi permettere una vita agiata una volta ritor-nati in patria, mettendo tranquillamente in conto l’eventuale soggiorno nellenostre galere. Una tale mole di affari è frequentemente oggetto di liti e lotteper il controllo che, tuttavia, non si estendono al luogo dello spaccio, ma ge-neralmente, restano confinate all’interno del quartiere Corvetto, sfociandotalvolta in tragedia: come nel caso dell’omicidio avvenuto in piazzale Ferraracirca tre mesi fa.La droga venduta è eroina, una droga che dà “la botta”. Nell’era della cocaina,

delle droghe da festa e da prestazione torna di moda (da tre anni a questaparte) una sostanza che sembrava aver perso terreno dai tempi in cui al ParcoSempione o in via Odazio, al Giambellino, passava il prete la mattina a darel’estrema unzione ai morti di overdose della notte. Una droga che viene as-sunta anche dai più giovani, ragazzi del ’96 che iniziano fumandola per poifinire a spararsela in vena. Una droga che crea una fortissima dipendenza,anche psicologica, sapientemente sfruttata dagli spacciatori: sono molti i gio-vani tossici che vengono usati come cavallini (spacciatori al dettaglio, usa egetta, che lo fanno per procurarsi una dose) o sentinelle. Chi percorre le strade sterrate nella boscaglia, battute dai piedi di migliaia diclienti, notte dopo notte, può essere preannunciato da due segnali: un fischioper il cliente bisognoso, lo squillo sul cellulare per avvertire dell’arrivo delleforze dell’ordine e allora comincia il fuggi fuggi. La zona in fondo a Parco Cas-sinis è composta da un fitto sottobosco, è stata scelta apposta per casi comequesto: abbastanza distante dal parco vero e proprio, da essere meta solo perchi ha intenzione di andarci, ma abbastanza vicina al bordo ovest da permet-tere una rapida fuga, grazie anche al terreno cosparso da rifiuti e siringhe,cosa che rende ulteriormente difficoltoso l’intervento delle forze dell’ordine.Nonostante i numerosi arresti e le varie retate, l’area è estremamente favo-revole allo spaccio per la vicinanza alla stazione e alla tangenziale. Inoltre,trattandosi del Parco Agricolo Sud Milano, interventi sul territorio, come idisboscamenti, sono vietati dalla legge. I metodi utilizzati finora dalle forzedell’ordine appaiono insufficienti e solo un cambiamento radicale delle stra-tegie di contrasto – per esempio interventi sul parco, bonifiche e presidi per-manenti – potranno fare di questa area verde un luogo in cui poter trascorrereil tempo libero.

Alice Bertola e Filippo FranceschiFoto di Filippo Franceschi

Sono 28 gli edi-fici comunalilungo via

Fabio Massimo e viaS. Dionigi a Porto diMare che hannotetti in eternit. Diquesti, quasi la metàdovrebbero esserestati già bonificati,secondo quanto in-dicato dall’Asl. I ri-manenti lo dovrannoessere entro l’annoprossimo.È questo quello cheha scoperto il consi-gliere di Zona 5Massimiliano To-scano (GruppoMisto) a seguito diun’interrogazionefatta in Comune, al-l’assessore all’Ambiente PierfrancescoMaran. Si tratta di migliaia di metriquadri di eternit, in molti casi in unostato di conservazione preoccupante,che si trovano a poche decine dimetri da impianti sportivi e abita-zioni.Contemporaneamente controlloree controllato, il Comune, interpel-lato, si difende ricordando che l’in-tera area di Porto di Mare èdivenuta proprietà di Palazzo Ma-rino nell’ottobre del 2013, cedutadal Consorzio Canale Milano-Cre-mona-Po. Il Consorzio, obbligatodal contratto di compravendita, haconcluso nei giorni scorsi il censi-mento, anche ambientale, dei nu-merosi insediamenti produttivi eora il Comune si appresta ad av-viare le procedure di bonifica. Ri-

mangono però da risolvere i nume-rosi contenziosi legali sollevatidagli occupanti dei magazzini e ca-pannoni di Porto di Mare, che si op-pongono agli interventi di bonificae stanno cercando di ricontrattarel’intera loro posizione con il Co-mune. Il timore degli occupanti –molti dei quali di fatto abusivi e conposizioni contrattuali dubbie – èche Palazzo Marino sfratti tutti. Dicerto la bonifica dall’eternit nonpuò attendere la risoluzione di que-sto groviglio legale che si annunciamolto lungo, né dell’avvio del pro-getto urbanistico di riqualificazionedell’intera area di Porto di Mare, dicui si parla da anni, che prima di di-venire realtà potrebbe richiedereancora molto tempo.

S. F.

Il 27 ottobre scorso l’assessore all’Urbanistica Sandro Balducci ha incontrato pressoNocetum alcuni rappresentanti del Consiglio di Zona 4 e 5 e di associazioni, per rac-cogliere suggestioni e proposte in merito alla riqualificazione di Porto di Mare. Pa-lazzo Marino sta infatti lavorando a uno studio di fattibilità, partendo dal progettovincitore di Europan 12, proposto da un gruppo di giovani architetti francesi nel2013, che aveva proprio questa area come oggetto di progettazione. L’obiettivo delComune è raccogliere tutti gli elementi per partecipare a un bando del ministerodelle Infrastrutture, per accedere a fondi per la riqualificazione delle aree urbane.Contestualmente, sempre per recuperare finanziamenti, l’assessorato sta lavorandoper accedere a un nuovissimo fondo europeo per lo sviluppo urbano (Milano sarebbeil primo Comune italiano e il secondo in Europa ad accedervi), gestito dalla Bce,che raggruppa finanziatori pubblici e privati. Nei prossimi mesi sono previsti altriincontri informali con rappresentanti e operatori del territorio.

S. F.

Sono 28 gli edifici comunali da bonificare

Eternit a Porto di Mare Arresti e retate, ma il letale commercio è ancora molto attivo

Il supermercato della drogaTra il Parco Cassinis e Rogoredo, la piazza di spaccio di eroina più grande della Lombardia

Diverse scuole della Zona 5 hanno partecipato a“Puliamo il mondo 2015” con Legambiente, inparticolare una scuola che non aveva mai par-

tecipato: la elementare di via Vallarsa con le tre classiquarte. Contemporaneamente il Circolo Zannabiancaha organizzato con le insegnanti di via Polesine Puliamoil mondo per le tre classi prime, seconde e terze. Datauna breve spiegazione sull’importanza della giornata esulla raccolta differenziata, il circolo ha accompagnatole classi all’adiacente parchetto di via Calabiana dove iragazzi con guanti, scope e rastrelli sono stati dalle in-segnanti organizzati in gruppi per la pulizia del parco.Sono stati raccolti centinaia di mozziconi di sigarette,carte, plastica. I ragazzi stessi si sono stupiti di quanto

la gente non abbia cura del parco e delle strade dellapropria città. Un piccolo gesto di grande valore edu-cativo che contribuisce a sviluppare senso civico.Sempre all’interno del progetto “Puliamo i mondo” do-menica 27 settembre, il Circolo Zannabianca e NuovaAtletica 87, con l’adesione del Circolo Gratosoul, sonostati i promotori della pulizia dell’area limitrofa allamaterna di via Baroni 45, retro della scuola Kandinsky,area nuova pista skate e area giochi bimbi. «Abbiamovoluto non solo aderire a un’iniziativa importante peruna presa di coscienza ambientalista nella nostrazona e nel quartiere Gratosoglio – ha spiegato NinoRomeo del Circolo Gratosoul – ma anche sottolinearel’importanza del quartiere e dell’area prescelta, della

necessità di prendersene carico da parte dell’Ammi-nistrazione Comunale e Aler. Abbiamo notato una to-tale mancanza di cestini e di interventi ordinari».Sebbene l’area fosse stata oggetto di intervento solodue settimane prima per un’iniziativa analoga, sonostati recuperati materiali ingombranti ferrosi, bidonedi plastica con vernice muraria, e diversi sacchi di dif-ferenziata. Sempre nella stessa mattinata sono statiredarguiti e fatti allontanare due grosse moto da crossche passando sul tappeto erboso appena piantato erasoggetto a grossi danni e consigliato ad alcuni citta-dini l'uso della vicina area cani.

Marco ArmaniniPresidente Circolo Zannabianca di Legambiente

“Puliamo il mondo 2015” in Zona 5: che successo!PER LA VALLE DEI MONACI E PORTO DI MARE

Il Comune alla ricerca di fondi

��������� ANNO XIX NUMERO 11 NOVEMBRE 20156

������������������������������

��� ������� ������������������������� ����������������

“Atutti i membri del gruppo, volevo dire chequesta cosa è proprio bella! Esistiamonon solo virtualmente, siamo una realtà!

Questa è la Milano che ancora esiste e ha una pro-pria identità!”. È il commento lasciato da Silviasulla pagina Facebook della social street “Residentiin corso San Gottardo, via Meda, via Montegani edintorni”. Già, perché una social street si può defi-nire “di successo” se produce risvolti nel mondoreale ed è proprio ciò che accade a questo consi-stente gruppo di cittadini, riuniti virtualmente suun social network.Qualche domenica fa, precisamente il 18 ottobrescorso, la comitiva ha festeggiato il primo anniver-sario. L’intera giornata di #SocializzaMi - questo ilnome dell’evento, la prima festa era stata l’inaugu-razione nell’autunno 2014, Benvenuta Social Street#GottardoMeda, al Parco Chiesa Rossa - si è svoltain un’atmosfera adrenalinica, i partecipanti si sonomostrati entusiasti, gli organizzatori soddisfatti. L’evento ha preso il via nella mattinata con un ap-puntamento fissato alle 10.30 in piazza XXIV Mag-gio. Da qui sono partiti un social tour - grupponumeroso - e una social running - gruppo un po’meno numeroso, visto lo sforzo fisico richiesto - fi-nalizzati alla scoperta e riscoperta del quartiere;ultima tappa di entrambi i percorsi l’ex Fornace,dove ci si è riuniti per il pranzo collettivo per ilquale ognuno ha contribuito portando qualcosa.Poi la festa è continuata con momenti dedicati allamusica, alla danza, all’arte. Alcuni cittadini hannoraccontato storie sulla zona e i suoi luoghi, i pittorihanno dipinto dal vivo, c’erano il mercatino deilibri, le video proiezioni ed è stata allestita una mo-

stra fotografica. Di particolaresuccesso lo spazio dedicato aibambini, che hanno improvvisatouna mini-rappresentazione tea-trale e costruito un plastico delquartiere con carta e materialida riciclo: case, alberi, il Naviglio,la Darsena e tanti omini che po-polano le strade e i parchi. Il pla-stico ha poi trovato allocazionealla biblioteca Tibaldi.“Residenti in corso San Gottardo,via Meda, via Montegani e din-torni” prende vita ufficialmentenel 2014 ispirandosi alla prima esperienza di viaFondazza a Bologna, un’idea di Federico Bastiani.Fabio Calarco e Ivan Prestifino aprono il gruppo dicorso San Gottardo, parallelamente Zeno Tomioloe Luigi Labriola il gruppo di via Meda e via Monte-gani. Si sono conosciuti virtualmente e hannoquindi pensato alla direttrice del tram 3 come lineaportante per un unico gruppo, più ampio e più ete-rogeneo. Si sono poi uniti con un obiettivo comune:connettere diversi quartieri di una zona che siestende lungo un asse che nasce in centro ma ter-mina in periferia. Lo spirito che guida questa socialstreet, dunque, è la concretizzazione di legami so-ciali basati sulla diversità e sul confronto, valori chein un gruppo producono ricchezza. Così, in meno di un anno la Gottardo-Meda si è gua-dagnata il titolo di social street numericamente piùestesa d’Europa.«Milano non è grigia, anzi, da uomo del Sud, dicoche è la città più sociale d’Italia - ha affermato

Fabio, uno dei fondatori, e ha conti-nuato - Ogni social street ha la pro-pria personale identità, poiché legataindissolubilmente al territorio, mal’intento è sempre lo stesso: in primoluogo la condivisione di informazionie poi anche l’aiutarsi concreta-mente».Infatti sulla pagina Facebook si leg-gono le richieste più disparate, tipi-che conversazioni tra vicini di casa.C’è chi si informa sulla scuola mi-gliore da far frequentare al proprio

bimbo, chi chiede di un buon elettricista, ferra-menta o idraulico. C’è addirittura chi per pura so-lidarietà ha prestato la propria auto a chi ne haavuto bisogno. Prestereste mai un oggetto di talevalore a una persona incrociata per la via due o trevolte al massimo?Il gruppo Facebook è diventato il pretesto e il ca-nale più comodo sia per scambiare opinioni sia perorganizzare eventi, per socializzare e agire nell’ot-tica di migliorare la vivibilità dei diversi quartieri(come testimonia l’intervista qui a destra). Ci sonostate giornate dedicate alla pulizia dei luoghi pub-blici, prima al Parco Baravalle, poi in piazza TitoLucrezio. E l’aperitivo organizzato grazie a chi hamesso a disposizione un terrazzo privato, per ilpuro piacere di condividere e confrontarsi con chivive quotidianamente gli stessi spazi della città.«L’organizzazione degli eventi non è superficiale,ma avviene con senso critico. Pensiamo molto acome poter utilizzare al meglio gli spazi pubbliciche ci offrono le nostre strade, le nostre strutture- ha continuato Fabio - Credo che la social streetsia stata capace di rianimare il senso di parteci-pazione dei cittadini, che negli ultimi anni vive-vano una certa disaffezione dalla politica e dallavita pubblica in generale. Inoltre, vivere il territo-rio ha portato a nuove amicizie e anche a gruppidi lavoro e collaborazioni».Ancora una volta le parole chiave sono condivisionee partecipazione, quei valori che negli ultimi annihanno positivamente cambiato la cultura della no-stra Milano.

Federica De Melis

Il 18 ottobre, #SocializzaMi

La social street Gottardo Meda ha festeggiato il primo anniversario

Anna, come nasce la tua esperienzanella social street di via San Gottardo?«Nasce con Facebook. Circa un annofa. Quello è stato il canale con cui hopotuto conoscere e unirmi a questa ini-ziativa del mio quartiere. Successiva-mente ho avuto modo di incontrarepersone che ne facevano parte anchenella vita di tutti i giorni. Vivendo il mioquartiere, andando per negozi o partecipando alle iniziative organizzate dallaSocial. Facebook rimane però il canale preferenziale con cui resto in contattocon le attività del gruppo».Molte delle attività della social street nascono da Facebook. Questo non cir-coscrive a un target giovanile i membri del gruppo?«Il social network caratterizza la social street perché è un mezzo diretto e ac-cessibile per scambiarsi informazioni e organizzare le attività, in questo sensodirei che non si può fare a meno di questo modo di comunicare. E assoluta-mente non limita la partecipazione di persone di tutte le età. Sulla pagina on-line puoi chiedere e parlare non solo con gli organizzatori, ma con mamme,lavoratori, commercianti in maniera direi eterogenea. Non c’è nessun limitealla partecipazione, anzi».La zona di San Gottardo e delle vie limitrofe ha sempre avuto una forte identitàculturale: che cosa ha cambiato la social street in questo senso?«È vero, il quartiere è sempre stato un pezzo di storia della città, che negli ul-timi anni aveva forse perso parte della sua caratterizzazione. La social streetha contribuito a restaurare un’atmosfera di quartiere, di vicinanza tra chi abitanella stessa via, ha restituito quel senso di comunità che certo gli apparte-neva».Come vivi questa opportunità di collegamento e rete con i tuoi vicini e col tuoquartiere? Ha cambiato il modo di vivere la tua zona?«Ha decisamente contribuito a rendere il luogo in cui vivo più a misura d’uomo.Per me l’utilità di questa iniziativa sta nello scambio di informazioni che è pos-sibile avere tramite il gruppo. Chiedo spesso informazioni sulla pagina dellasocial, e spesso mi è capitato di poter vendere o regalare qualcosa di cui nonavevo più necessità. O di chiedere indicazioni e consigli se avevo bisogno. Poiesistono le attività, a cui non sempre partecipo, ma che spesso rappresentanoun’opportunità per molti. Penso alle mamme con bambini, agli anziani o a chiha solo voglia di non buttare una domenica. Io sono una molto sportiva e lasocial run o anche solo la possibilità di parlare con i negozi della zona mi haspesso aiutato nel coltivare questa passione».Ritieni che fare parte di una social street possa migliorare la vita della città?«Decisamente, ho 24 anni e si pensa che noi giovani abbiamo bisogno solo didimensioni internazionali o realtà multiculturali. Ma non è così, abbiamo vogliaanche di appartenere al posto in cui viviamo. Almeno io. Questo è un modogiovane e moderno di farlo proprio perché avviene tramite la rete, ma non silimita a quella, di creare appartenenza e di non restare confinati nelle quattromura del proprio appartamento. In definitiva è un’esperienza che consiglio».

Andrea Borsotti

Per l’occasione social tour e social running e poi all’ex Fornace il pranzo collettivo, laboratori per bambini, mostre e proiezioni. Una domenica all’insegna del buon vicinato

«Con la rete la zona è a misura d’uomo»

ARRIVANO IL TRAM 10 E L’ONDA VERDE

La nuova linea percorrerà i Bastioni da XXIV Maggio fino a viale LunigianaDalla Darsena alla Stazione Centrale, passando per la stazione di Porta Ge-nova, viale Coni Zugna, piazzale Baracca, l’Arco della Pace, corso Sempione,Cimitero Monumentale, Stazione Garibaldi, viale Monte Grappa, viale Luni-giana. È questo il percorso della linea 10, attiva dal 1° novembre lungo la cer-chia dei Bastioni. Il tram, i cui capolinea sono in viale Lunigiana a nord e inpiazza XXIV Maggio a sud, sostituirà il bus 37, andando a migliorare la velocitàdel collegamento grazie alla possibilità di sfruttare la corsia riservata al tramlungo via Ferrari, il piazzale Cimitero Monumentale e corso Sempione. Novità

anche per quanto riguarda la velocità dei mezzi. Sulla linea 9, infatti, è statoistallato in questi giorni un nuovo sistema di controllo dei semafori, denomi-nato “Onda verde”. Su 5 delle 25 intersezioni stradali attraversate dal 9, alpassaggio del tram il semaforo sarà sempre verde. Il sistema consentirà unrisparmio di tempo significativo, di oltre 8 minuti sull’intero percorso, che at-tualmente oscilla fra 49 e 43 minuti, a seconda degli orari. Vantaggi previstianche per gli automobilisti, che fermeranno la marcia solo al passaggio deltram.

tiere Corvetto con con una grande sezione dedicata aragazzi e bambini, e quella di Chiesa Rossa in cuiGianni Biondillo ha presentato il suo nuovo libro ac-compagnato dalle musiche di Alessio Lega, puglieseche canta anche in dialetto milanese. L’atmosfera chesi è venuta a creare è stata quella della condivisionespontanea di storie, racconti, aneddoti e ricordi legatiai luoghi, ha preso forma una sorta di topografia delvissuto di ogni partecipante, una narrazione collettivache fa sì che l’immagine delle periferie che ne scatu-risce sia sempre diversa, plurale e a più voci. Interes-sante, anche da un punto di vista simbolico, è statopercorrere la via dell’Assunta che segna il limite trala città e l’estrema periferia sud costituita perlopiùdal Parco Agricolo Sud, da un lato palazzi dall’altrocampi. Come tutte le vie di “frontiera” anche questa èsegnata dal degrado e dall’abbandono, zona franca perlo svolgimento di attività che proliferano laddove il di-sinteresse la fa da padrone. A proposito di simboli delconfine città-campagna, resiste, nonostante la manomozzata, il cosiddetto Cristun de cement di via Dionigidi cui la simpatica leggenda narra che le tre dita be-nedicenti fossero interpretate come monito per i con-tadini che intendevano lasciare la campagna, dove icanoni di affitto erano annuali, per la città dove inveceerano trimestrali; questa opposizione città-campagna

oggi può apparire datata invece potrebbe rivelarsiutile al fine di capire quali sono le antinomie del pre-sente. Così come lo scorcio bucolico del borgo del Ca-stellazzo, tra il Vigentino e Ripamonti, con resti, unponticello sul cavo Ticinello e una foresteria di un con-vento ora ristorante, e storie che risalgono al Quattro-cento. Accanto case, campi e una tettoia in eternit chenon si riesce a far togliere. Di queste antinomie ilquartiere Sant’Ambrogio può essere un visto comeesemplificativo poiché agli inizi degli anni Sessantavenne concepito dall’architetto Arrighetti come unquartiere autosufficiente e in un certo senso intro-verso, con all’interno tutti i servizi necessari. Una pic-cola città nella città insomma. Uno di quegliesperimenti che in Italia ha molti omologhi che perònon hanno avuto la stessa fortuna di quello milanese,basti pensare a Corviale a Roma, le Vele di Scampia eLibrino a Catania, esperienze di edilizia sociale chenon sono riuscite a realizzare appieno gli intenti ori-ginari. Tuttavia anche il quartiere Sant’Ambrogio ogginon gode di ottima salute come nel passato e infattic’è in programma un progetto di riqualificazione inparticolar modo con l’incremento degli alloggi sociali. La forza di questa prima edizione di Maratown è stataquella di essere riuscita a mettere insieme e a far dia-logare le diverse realtà periferiche della città ognunadelle quali è portatrice di istanze diverse ma chemesse una accanto all’altra contribuiscono a formareuna visione altra della città: inclusiva, partecipativa,moderna ma che non dimentica le importanti traccedel proprio passato, fatta di persone che danno valoreai luoghi che vivono.

Salvatore CostantinoFoto di Max Franceschini

ANNO XVII NUMERO 06 GIUGNO 2013ANNO XIX NUMERO 11 NOVEMBRE 2015 7���������

Via Valla, 25 - Milano Gradita prenotazione. Chiuso la domenica

TTeell.. 0022 8899551133882211

Èpossibile parlare di Milano cambiando prospet-tiva, sperimentando punti di vista inediti e pro-vando a guardarla con delle lenti che ne

depotenzino gli stereotipi? Gli organizzatori dellaprima Maratown (lo scrittore Gianni Biondillo, il trek-kinista Gianluca Migliavacca e il fotografo Max Fran-ceschini per Sentieri Metropolitani e il giornalistaGianmarco Bachi di Radio Popolare per Piacere Mi-lano) ne sono più che convinti e infatti hanno datovita a uno straordinario evento che ha coinvolto cen-tinaia di persone in giro per la città, per ben 42 chilo-metri in 24 ore. Un viaggio sentimentale e una scommessa podisticaintorno alla città, un tentativo di riportare la margi-nalità delle periferie milanesi al centro dell’atten-zione, una contronarrazione che ha cercato di ridaresignificato a quartieri, strade, edifici e simboli di unaMilano che vuole parlare di periferia con parole nuove.Di questi luoghi se n’è raccontato il passato, si è toc-cato con mano il presente e in qualche modo si è im-maginato il futuro. Percorrendo l’enorme anello cheabbraccia la città, da Niguarda al Monte Stella pas-sando per l’Ortica, Lambrate, Cascina Monluè (doveper un paio di ore si è dormito nella vecchia stalla), ilCorvetto e la Barona, i maratoneti hanno preso partead un itinerario di consapevolezza urbana e socialeche potrà essere annoverato tra le cosiddette “buone

pratiche” socioculturali che migliorano la qualità dellavita e aumentano il senso di appartenenza e di curadei luoghi. In questo percorso abbiamo visto intreccarsi a doppiofilo la Storia con le storie che costellano la quotidia-nità dei luoghi della periferia, come ad esempio ilquartiere Niguarda (tappa di partenza della mara-tona) che reca ancora impressi nella memoria collet-tiva i giorni della Resistenza e che oggi resiste allaframmentazione sociale grazie anche al lavoro delTeatro della Cooperativa e al ruolo della cooperativaAbitare. Emblematica è pure la storia della scuola chesorge all’interno del parco Trotterche negli anni Venti ospitava ibambini malati di tubercolosi ed èvia via diventata un laboratorio disperimentazione pedagogica e oggicon una forte presenza di studentistranieri è il luogo in cui cresconoi cittadini della Milano di domani. Preponderante per Maratown èstato il ruolo dei libri come stru-mento di conoscenza di sé e dell’al-tro. Due tappe sono state dedicatealle biblioteche di quartiere: quelladi via Oglio, punto di riferimentoculturale per gli abitanti del quar-

L’iniziativa, prevista da Bookcity, si è tenuta a fine ottobre. Tra i partecipanti, Stefano e Salvatore di Milanosud

Maratown, 42 km in 24 ore per conoscere l’anima di MilanoIn undici tappe centinaia di persone hanno attraversato le periferie cittadine, scoprendo paesaggi e storie inedite

88 ��������� ANNO XIX NUMERO 11 NOVEMBRE 2015

I lavori dovrebbero partire nei prossimi mesi e concludersi nel 2019

Nuovo campus della Bocconi, c’è il sì del ComunePrevisto un intervento da 100 milioni di cui 5 per nuove piantumazioni e percorsi a verde. La via Sarfatti verrà pedonalizzata

Segue dalla primaIl secondo intervento è un cen-tro sportivo-ricreativo apertoanche ai milanesi con piscinaolimpica, palestre e un centrofitness. Il terzo è un pensionatocapace di ospitare 300 studentie visiting professor, grazie alquale la Bocconi potrà soddi-sfare la crescente domanda re-sidenziale proveniente in granparte dai candidati stranieri.Proprio quest’ultima opera saràla prima a essere realizzata e,con essa, sarà aperto un nuovo passaggio pedonale nel parco Ravizza, tra via Sar-fatti e viale Toscana. In questo scenario “Pane quotidiano”, l’istituzione che daanni eroga migliaia di pasti «Rimarrà dov’è, sarà solo cambiato l’ingresso che saràspostato sulla via Bocconi – precisa Gilera – al fine di evitare pericolose code dipersone lungo viale Toscana».Significativi gli interventi che saranno realizzati nell’area circostante l’ateneo.Dei 100 milioni investiti circa 5 saranno utilizzati per la sistemazione delle areeadiacenti alla Bocconi. «Si tratta di interventi, – spiega il presidente Gilera – che

prevedono nuove piantumazioni e la realizzazione dipercorsi nel verde e sulle vie Sarfatti e Bach, la siste-mazione dell’area di piazza Sraffa e di via Castelbarcoche, se le valutazioni tecniche in corso lo consenti-ranno, vedrà tornare alla luce la roggia Vettabbia, chevi scorre sotto. Ai lavori per il campus si aggiunge,sempre da parte della Bocconi – continua il presi-dente – l’intervento sul vecchio magazzino della Ri-nascente di via Col Moschin e la creazione accantodi una residenza per studenti. Anche in questo casogli oneri, circa 1 milione e mezzo, saranno destinatiin Zona 5, con interventi che inizieranno sin dai pros-simi mesi al parco Missaglia-Chiesa Rossa, al parcoBaravalle, in piazza Tito Lucrezio Caro e al parchettodi via Saponaro di fronte alla Casa di accoglienza.Previsti anche una nuova pavimentazione per il Por-tico del parco Chiesa Rossa e per il ripristino dei ca-nali che alimentano il vecchio mulino diChiaravalle». Secondo il presidente Gilera neanchela chiusura di via Sarfatti al traffico automobilisticodovrebbe creare problemi «Chi proviene da sud o danord della città, verso viale Bligny o via Toscanapotrà transitare lungo le vie Col Moschin, Ferdi-nando Bocconi e via Vittadini. In questo senso ci con-forta il parere di Amat, l’agenzia cittadina che studiala mobilità, che non si è opposta al progetto. In ognicaso all’Amat abbiamo chiesto un ulteriore appro-fondimento». Di parere opposto alcuni cittadini, pre-senti agli incontri in CdZ5. Per l’architetto GianniZenoni «La nuova viabilità, se non verrà cambiata,aumenterà in traffico in uscita dalla città, perché co-stringe gli automobilisti a fare percorsi più lunghi sutragitti già congestionati». Secondo quanto comunicato dalla Bocconi i lavoripartiranno nel giro di pochi mesi, per concludersi

nel 2019. Rimane purtroppo fuori dagli interventi il Parco delle Rimembranze in-dustriali, aldilà di via Toscana. L’area deve essere ancora bonificata dagli operatoriimmobiliari del quartiere Spadolini e solo compiuto quetso passo si potrà siste-mare. Anche l’antica ipotesi di collegarla al Parco Ravizza, allo stato attuale, ap-pare impraticabile. È invece contenuta nell’accordo sugli scali ferroviarirecentemente firmato, la realizzazione in via Tibaldi di una fermata delle S9, laferrovia Milano Mortara, che servirà meglio i quartieri circostanti e la Bocconi.

Stefano Ferri

Non tutti i commenti all’intervento perla realizzazione del nuovo campus

Bocconi sono stati positivi. L’architettoGianni Zenoni presidente del Comitato diQuartiere Cantalupa, vicepresidente del-l’Ass. Arch X MI e già membro della Com-missione traffico dell’Aci ha dei forti dubbi.«Secondo la planimetria illustrata in CdZ5,la chiusura della via Sarfatti creerà ungrosso problema viabilistico, soprattuttoin uscita dalla città. Chi proviene dalla cir-convallazione dei Bastioni potrà farlo soloattraverso via Patellani/Vittadini o dalla viaBocconi, ma innestandosi su un senso ob-bligato di viale Toscana sempre molto traf-ficata. Altrimenti potrà imboccare PortaLudovica per la stretta via Teuliè, ma con

molta difficoltà per la mancanza di una ro-tonda dedicata, o addirittura dovrà arrivarefino in piazza XXIV Maggio. Tutti percorsipoco lineari, su strade trafficate e senza ro-tonde, che rischiano di aumentare i tempidi percorrenza e quindi l’inquinamento».Ma le perplessità dell’architetto Zenoni ri-guardano anche la planivolumetria delcampus, giudicata non coerente con lamorfologia del resto degli isolati che cir-condano il campus «Si tratta di architetturearrotondate e biomorfe, che non rispet-tano il disegno di Milano, come invece èstato fatto dalla stessa Bocconi sull’angoloBligny-Roentgen, con il progetto degli ar-chitetti Grafton Architects».

S. F.

Le voci contro

«Ma il traffico in uscita da Milano diverrà caotico»

«Forse non tutti sanno che… Nell’area intorno alla Bocconi esiste un percorsonell’architettura contemporanea degno di un corso del Politecnico», potrebbeaprirsi così un breve racconto sull’architettura contemporanea della Zona 5,sempre più ricca di edifici interessanti, disegnati da epigoni di Leon BattistaAlberti di importanza nazionale e mondiale.Se a piedi imbocchiamo infatti viale Bligny da Porta Ludovica, dopo qualchedecina di metri, all’angolo con via Roentgen, appare il primo edificio interes-sante. Progettato dagli architetti irlandesi Shelley McNamara e Yvonne Farrell,inaugurato nel 2008, il complesso sede dell’Università Bocconi, è composto davolumi che appaiono sospesi e da ampie vetrate che si alternano a facciatecieche. All’interno hanno sede dipartimenti, centri ricerca e un’aula magna.Attraversato questo complesso, si arriva su piazza Sraffa, dove affacciano ilpensionato degli studenti, progettato da Giovanni Muzio (1956), l’edificio dellarettoria e la chiesa. Questi ultimi progettati entrambi all’inizio degli anni Ses-santa da Ferdinando Reggiori. Verso via Bocconi si trovano poi l’edificio dellaSda Bocconi (1986) realizzato da Vittore Ceretti e l’edificio ellittico ad aule,progettato da Ignazio Gardella. Proseguendo verso sud, giunti sulla via Sarfatti,sulla destra troviamo l’edificio, disegnato da Muzio e dal figlio Lorenzo, cheospita l’aula magna, la biblioteca e alcuni istituti. Sempre sulla via Sarfatti,sulla sinistra, disegnata da Gian Giacomo Predeval e Giuseppe Pagano, eccola sede principale dell’università. Si tratta di un complesso inaugurato nel1941, considerato tra gli esempi italiani più importanti di architettura razio-nalista. I volumi degli edifici, ognuno realizzato sulla base delle funzioni e dopouno studio attentissimo delle proporzioni, sono disposti nel lotto su unoschema cruciforme, in modo che tutti possano essere areati e illuminati nelmigliore dei modi. All’epoca la progettazione del complesso si scontrò con laretorica monumentale fascista e la costruzione fu possibile solo perché appog-giata da Giovanni Gentile, filosofo e allora ministro del Fascio. Al progettistaGiuseppe Pagano toccò una tragica sorte. Partigiano, morì a Mauthausen il 22aprile del 1945, pochi giorni prima della liberazione del campo. Volgendo lo sguardo verso il Parco Ravizza, sull’angolo con via Bocconi, non sipuò non notare l’enorme maglio che ricorda la morte di Roberto Franceschi,studente bocconiano, militante del Movimento Studentesco. Nel 1973, a 21anni, il giovane fu ucciso da una pallottola sparata dalla Polizia che, su richie-sta del rettore, impediva a coloro che non facevano parte dell’ateneo l’ingressoa un’assemblea per la pace nel Vietnam. Percorrendo via Sarfatti, lasciandosi alle spalle il monumento a Franceschi,sulla sinistra si trova l’ampia area della ex Centrale del latte. Qui, tra non moltoinizieranno i lavori per la realizzazione del nuovo campus della Bocconi, pro-gettato dallo studio Sanaa di Kazuyo Sejima e Ruye Nishizawaelle. L’architet-tura sarà completamente diversa dal resto degli edifici dell’ateneo. Formetondeggianti, edifici in parte trasparenti, zone verdi, colonnati e collegamentitra le varie “celle” caratterizzeranno il nuovo complesso.Usciti da via Sarfatti, tra via Caltelbarco, via Giambologna e viale Tibaldi, sitrova un piccolo agglomerato urbano, una sorta di “triangolo isoscele” compo-sto da villette eleganti con giardino ed edifici d’epoca. Passeggiando tra le viesi subisce un effetto estraniante, perché si ha l’impressione di stare in un luogodi villeggiatura, che potrebbe essere la Riviera o l’Alto Adige. Quando poi sipassa per via Ottolini, dove si incontrano due case con tetti spioventi, travi alegno a vista, balconcini e bifore con vetri colorati, che pare furono costruiteda un importatore di pianoforti tedesco pieno di nostalgia verso i luoghi natii,la sensazione di stare in un paese del nord Europa è fortissima.Tornati sulla via Castelbarco, oltre la circonvallazione, aldilà del parco delleMemeorie industriali, verso sud, c’è il quartiere Spadolini, attraversato dal-l’omonima via che collega via Bazzi a via Ripamonti. Qui spiccano alcuni in-terventi architettonici di qualità, sia pure in un disegno urbanistico un po’scontato. Tra questi vale la pena di porre lo sguardo sulle due torri residenzialidi 15 piani, progettate dallo studio Fuksas, con le facciate rivestite di pietradorata e ardesia, simbolo del nuovo quartiere; le due corti di Valentino Benati,con i grandi balconi vegetali degradanti verso il parco; il grande edificio com-merciale di Esselunga di Ignazio Gardella e il nuovo pensionato della Bocconi(Residenza Dubini).

S. F.

In Zona 5

Un percorso nell’architettura contemporanea

Il viaggio“Il viaggio è una predisposizione del-l’anima” disse Marco Trovato, direttoredella rivista Africa, al corso di forma-zione pre-partenza. E così, la miaanima mi ha portato a scegliere SanJuan La Laguna, uno dei 12 paesini delLago Atitlàn, in Guatemala, uno deilaghi più belli del mondo. Non ho scelto propriamente un viaggio“zaino in spalla” come si suol dire, ma

«Il mio primo mese a San Juan La Laguna»1 − Reportage dal Guatemala della nostra redattrice Elisa Paci, in Sudamerica per un anno di servizio civile

un’occasione per lavorare in un paesestraniero e per accostarmi alla coope-razione internazionale: il servizio civilenazionale all’estero. L’Ong che mi hadato questa opportunità è il COE, Cen-tro Orientamento Educativo, che daanni si impegna in Italia con interventidi educazione interculturale e al-l’estero con progetti di cooperazioneinternazionale. Il mio ruolo qui è disupporto organizzativo a diverse atti-vità. Mi occuperò dello sviluppo di unufficio di progettazione e raccolta fondial Centro Maya Servicio integral, l’Onglocale con sede a San Juan La Laguna,che da anni si occupa di dare supportoa bambini e ragazzi con disabilità e ailoro genitori e di organizzare attivitàculturali all’interno di Alma de Colores,il progetto di inclusione lavorativa perpersone disabili. Lavorare in un paese straniero, la-sciando il posto sicuro della propriacasa, permette di conoscere ancora piùin profondità se stessi e la cultura incui quel paese si trova, ed è uno deimodi migliori per integrarsi. Appenaarrivati si viene subito travolti dall’at-mosfera latino americana: le personeti salutano quando ti vedono perstrada, si respira un’innata allegria trai rumori, i colori, i profumi e gli odorinuovi. Una delle cose più belle è chec’è musica ovunque, anche sui mezzipubblici. In questa zona, il diparti-mento di Sololà, è presente una grandequantità di popoli indigeni di origineMaya, profondamente legati alla na-

tura e abituati a seguirne i ritmi. La lin-gua parlata è lo tzutujil, ma la maggiorparte di loro conosce bene anche lospagnolo. Indossano ancora abiti tradi-zionali fatti a mano, dai mille colori edecorazioni, e ne sono molto orgogliosi.La grande protagonista è la natura: ilcontatto con essa è inevitabile e tuttosembra essere in armonia.

La disabilitàIl lavoro a contatto con persone chehanno disabilità diverse è una dellecose più interessanti. I loro trascorsisono molto difficili e il loro presentenon è da meno, ma lottano tutti i giorniper ricordare al mondo che esistono eche di capacità ne hanno molte. Qui le persone che nascono con unadisabilità – visiva, fisica, sensoriale –sono completamente escluse dallavita sociale del paese e molte vivonoin povertà e in contesti familiari dif-ficili. Non vanno a scuola né al lavoro,non possono partecipare e contri-buire alla vita economica della fami-glia ed essere indipendenti, non soloperché la loro disabilità non lo per-mette, ma per le barriere sociali chegli vengono imposte. Centro Maya,Alma de Colores e tutte le realtà chesi occupano di disabilità lottano tuttii giorni perché queste barriere ven-gano infrante e perché chi ha una di-sabilità, qualunque essa sia, possainserirsi nella società e abbia la pos-sibilità di autodeterminarsi.

Testo e foto di Elisa Paci

Alma de Colores punta all’inserimentolavorativo delle persone con disabilità.

Nato dalla collaborazione tra l’Ong COE eCentro Maya Servicio Integral, Alma de Co-lores si avvale di due laboratori, uno di ar-tigianato e uno di panetteria, attraverso iquali i ragazzi possono trovare il loro postonella società, imparare un mestiere ed es-sere autosufficienti. Il laboratorio di panet-teria è stato ora inglobato da un ulterioreprogetto, il Cafè y Comedor. Oltre alla pro-duzione di pane, due giorni alla settimana,i ragazzi impareranno a gestire il lavorocon la propria disabilità come cuochi, e ca-merieri, nella gestione della cucina e dellaclientela. L’inaugurazione che ha avutoluogo il 10 ottobre scorso, ha riscosso unenorme successo e ha visto la partecipa-zione di almeno un centinaio di persone,tra cui le autorità locali e le realtà che si oc-cupano di disabilità nella zona. Il Cafè y Co-medor sarà anche il luogo per sviluppareattività con le scuole, eventi culturali comecineforum, collaborazioni con giovani ar-tisti di San Juan e… molto altro, le ideesono tutte in cantiere. Come si dice qui“poco a poco se hace todo” (piano pianotutto si fa).

E. P.

Il progetto

Alma de Colores

Il rendering del progetto.

� �����������

� �����������

� �����

� ���������

� ���������

Elisa sul lago Atitlàn.

ANNO XVII NUMERO 06 GIUGNO 2013ANNO XIX NUMERO 11 NOVEMBRE 2015 9���� !$&�

������������� ������� �������������

��������� �����'����

�! %�%%�#�����������������

"&������%������ !$&���%

���� !$&������������ ������������� ��

Il 14 ottobre Palazzo Reale si è tra-sformato in un Palazzo di Sindaci,con 113 rappresentanti di altret-

tante città del mondo. «Un sogno che siavvera!» ha esclamato commosso il Sin-daco Giuliano Pisapia. E con questabreve frase verosimilmente si può rias-sumere il “Milan Urban Food PolicyPact”, il patto tra sindaci sulle politichealimentari urbane intelligenti che è stato presieduto dal SindacoPisapia, promotore di questa iniziativa che ha coinvolto decine dialtre importanti città di tutti i cinque continenti, e che ambisce adestendersi per tutte i Comuni d’Italia e non solo. L’idea è stata pro-prio del nostro primo cittadino che lo scorso anno a Johannesburg,in occasione di un summit tra sindaci delle principali metropoli almondo, ha proposto ai suoi colleghi di intervenire attraverso un im-pegno concreto nella lotta alla fame e del diritto al cibo per tutti.Un impegno che in qualche mese si è tradotto in un testo ricco dibuoni propositi e azioni consigliate che le città dovranno promuo-vere e favorire. Infatti si stima che nel 2050 il 70% della popolazionemondiale vivrà in aree urbane. Dunque, le città sono il vero puntonevralgico di un’iniziativa da considerarsi senza precedenti e chenon è assolutamente un punto di arrivo ma solo l’inizio di una nuovasfida. Le numerose metropoli mondiali hanno risposto con convin-zione all’appello lanciato da Pisapia per far fronte alle emergenzedel nostro pianeta, come il diritto al cibo sano e sicuro per tutti,l’acqua come bene comune, la lotta agli sprechi, la lotta per scon-giurare la morte di milioni di persone per fame, battaglia che sicontrappone alla piaga dell’obesità, che va diffondendosi anche tra

i più piccoli. Da quella proposta, moltissimo lavoro èstato compiuto e attraverso teleconferenze e nume-rosi incontri si è arrivati a questa data in cui, in unasbalorditiva Sala delle Cariatidi, con tablet e pennedigitali si è apposta la firma di tutti i sindaci chehanno sottoscritto questo patto d’intenti e di azioni. In netta sintonia, il sabato successivo, è stato organiz-zato l’evento “Feeding the 5000 Milano”. Un pranzo aimpatto zero, con piatti e posate biodegradabili e com-

postabili, e realizzato con cibo salvato dallo spreco. In tre ore sonostate distribuite 2,5 tonnellate di alimenti a circa 5mila partecipantiche sono arrivati in Piazza Castello. Un pasto definito “di qualità, ri-sparmiando e recuperando alimenti destinati ad essere gettati via”,ha sottolineato l’assessore al Commercio ed Attività produttive,Franco D’Alfonso. Ma la sfida del “Milan Urban Food Policy Pact” èpiù grande e si incontra con quella della “Carta di Milano”, il docu-mento in cui vengono elencati diritti e doveri di cittadini e impreseper risolvere il problema del cibo e della malnutrizione. Entrambi,infatti, perseguono l’obiettivo Fame Zero 2030. Questi due atti, considerati l’eredità e l’anima di Expo 2015 “Nutrireil Pianeta, Energia per la Vita”, sono stati consegnati al SegretarioGenerale delle Nazioni Unite, BanKi-Moon, durante la sua passeg-giata tra Cardo e Decumano nella Giornata mondiale dell’Alimen-tazione, che ha ribadito quanto sia fondamentale adesso passareall’azione. Insomma, per dirla con le parole che Pisapia ha rivolto aisuoi colleghi: «Quella che abbiamo iniziato è una strada che non fi-nisce con Expo Milano 2015. Abbiamo vinto la prima tappa. Dob-biamo vincere il giro, il giro del pianeta».

Oreste Sorace

L’Associazione Nestore organizza una tavolarotonda sul tema “Dopo Expo 2015, checosa rimane alla città e ai suoi cittadini?”.

L’appuntamento è per il 12 novembre, alle ore 16,in Sala Facchinetti, via San Barnaba 48.L’evento è davvero molto importante in quantoi relatori, tutte personalità e protagonisti dellavita cittadina, illustreranno progetti e pro-grammi sulla delicata fase che si presenta dopol’esposizione universale, e che impegna e coin-volge la città e i suoi cittadini. Tra le domande:che cosa succederà all’Area e all’Albero dellaVita? E in città cosa è cambiato e cosa dovràcambiare? Agli interrogativi risponderanno undocente del Politecnico, il Sindaco di Rho, l’as-sessore all’Urbanistica, Edilizia privata e Agri-coltura Alessandro Balducci... L’auspicio e di

Nestore è che l’area non venga abbandonata,diventando per l’ennesima volta terra di nes-suno. È necessario confermare la presenza.

Ma Nestore non si ferma mai, e per il 9 novembre,alle ore 10, ha preparato due interventi molto in-teressanti: una proposta innovativa nell’ambitodel volontariato, l’Associazione Medicinema, unaonlus che si pone come obiettivo l’utilizzo del ci-nema e della cultura cinematografica, a scopo te-rapeutico, negli ospedali; la presentazione di ungiornale online dedicato al mondo degli over 50:il portale Grey Panthers (vedi locandina sotto).

Per info: tel 02-57968324; mail: [email protected]; www.associazionenestore.eu.

G. T.

Nei giorni di sabato 7 e domenica 8 lo spazio sarà ani-mato da grandi chef, blogger e tanti eventi musicalie intrattenimento che scalderanno la location nono-

stante il clima autunnale. Il tutto, per mettere in evidenzail ruolo del The Tank nel riportare la legalità e la popolazionedi Milano in uno spazio prima in degrado«Aiutateci a far luce su quanto è successo, anche attraversoFacebook (il link è http://on.fb.me/1RRtvO7)». È stato que-sto l’appello degli organizzatori del The Tank, appena sco-perto, sabato 17 ottobre, il maxi furto accaduto nella notte.In poche ore i ladri, muniti di camion e furgoni, si sono in-trodotti nell’area e hanno forzato i venti container del vil-laggio, portando via 720 bottiglie di vino, centinaia dibottiglie di superalcolici, 6 footbike, 17 bobine di cavi elet-trici, una linea completa di piccoli elettrodomestici Magi-mix, vari utensili da cucina, impianti audio, casse, mixer, ealtre attrezzature.Un danno enorme, verificatosi proprio mentre The Tank, il

villaggio polifunzionale che sorge sui5mila metri quadri all’interno dell’areaabbandonata dello Scalo di Porta Ro-mana, aveva iniziato una campagna disensibilizzazione presso i propri visita-tori e le istituzioni, per chiedere, purmantenendo la caratteristica di tem-poraneità, di poter continuare a ope-rare, oltre la data del 10 novembre.Appena due giorni prima del furto in-fatti, il 15 ottobre, si era svolta una ta-vola rotonda dedicata alle possibilitàdi un utilizzo temporaneo dell’area, inattesa di una destinazione definitiva per l’area dell’ex-scaloRomana. L’incontro, moderato dal direttore di “Quattro” Ste-fania Aleni, aveva visto la partecipazione di Federico Gordini(co-organizzatore e socio The Tank), Roberto Biscardini(presidente Commissione Urbanistica Consiglio comunale

di Milano), Loredana Bigatti (presi-dente Consiglio di Zona 4) e DanieleGilera (presidente Commissione Urba-nistica di Zona 5). Ora che The Tankha ripreso le aperture e sta organiz-zando una due giorni di festa e sensi-bilizzazione alla legalità e contro ildegrado, che si terrà nei giorni di sa-bato 7 e domenica 8. Per l’occasione lospazio sarà animato da grandi chef, blog-ger e tanti eventi musicali e di intratte-nimento che scalderanno la locationnonostante il clima autunnale. Venerdì

6, in una tavola rotonda con politici e rappresentanti delle isti-tuzioni si parlerà di lotta al degrado e alla criminalità.Come per il Mercato metropolitano di Porta Genova, ora TheTank, alle cui spalle vi sono Milano Food Week e Food Tank,chiede che, «superata con successo la sfida determinata

dalle condizioni iniziali dell’area dell’ex-scalo Romana, il vil-laggio polifunzionale – anche dopo il maxi-furto e con ancormaggiore motivazione – possa continuare a esistere, almenoper il lasso di tempo che intercorrerà tra gli accordi sulla suadestinazione definitiva e l’attuazione dei progetti di riconver-sione degli scali milanesi». The Tank in questi mesi, con iniziative culturali, musica,show cooking e degustazioni ha rivitalizzato questa area ab-bandonata e allo stesso tempo consentito a migliaia di mi-lanesi di conoscere le eccellenze italiane, dalla moda aldesign, dal cibo agli spettacoli. Ventuno negozi, dodici locali,un palco e un corner radio gestito con Radio Montecarlo eVirgin Radio hanno fatto di quest’area un luogo d’incontroinaspettato, oltre che un’occasione di lavoro, riqualificazionee cultura che ora, se non interverranno novità, rischia dichiudere, con la fine di Expo, a cui il progetto era inizial-mente legato.

Stefano Ferri

«Un sogno che si avvera!» ha esclamato Giuliano Pisapia

Firmato a Palazzo Realeil “Milan Urban Food Policy Pact”Il patto tra sindaci sulle politiche alimentari urbane intelligenti, sottoscritto da 113 primi cittadini provenienti da cinque continenti

I giovedì di NestoreIncontro sul “dopo Expo”, con autorevoli ospiti

Nell’area abbandonata dello Scalo ferroviario di Porta Romana

Maxi furto al The Tank, ma il villaggio chiede di andare avanti Il 6, 7 e 8 novembre, la tre giorni dedicata al divertimento e al confronto sui temi della legalità, lotta al degrado e per chiedere che il nuovo punto di aggregazione continui a vivere

I PREMI OFFERTI DAI NOSTRI SPONSOR

1010 �������� ANNO XIX NUMERO 11 NOVEMBRE 2015

La pagina dell’Associazionea cura del GRUPPO CULTURA E TEMPO LIBERO

La gita di Sant’Ambrogioin Umbria si farà!

������������ ��������������

Informiamo che il tour organizzatoper il ponte di Sant’ Ambrogio inUmbria, si farà! Vi anticipiamo che la partenza èprevista per il 5 dicembre alle ore6.30, appuntamento davanti alla

nostra sede di via S. Teresa 2A.

Per chiarimenti e/o informazioni po-tete telefonare al numero 0284892068 nei giorni di sportello.

Emilia e Rossella

���!�������� �!#��� ��#������#�$!�������!��������"���� �� ������!��� ���!��� ������ �!#��&��� %�!!����� ���$#�� !�""�������"#!��"����� �#!����� �!�������!��!�#$�#����#�� "$���� "#!�"��� ��$� ������ "�� "��&� �""�� ����'������!�����������#��"�!�������"#�%�������!������ �!*�������� �!�������!�����%������#���!�"��� ����'����������!��#������$���)���������!�(� !�%�"#�������!��#������"�������� �!#��#����� �!�������!������$#����������%������������������%��������#�!����

�������

�������� ������������������������ �

����������� ������������ � ��� ������� �

�����������

STUDIO DIFISIOTERAPIA

�� ������������� ������������ �������� ������������������� ���������

������������������������

������������������������� ����������� �����������

Vetri - Specchi - Cristalli - Vetrate incise e decorate Oggettistica - Arredamento - Box doccia

Serramenti in alluminio Posa in opera anche grandi volumi

Lun - Ven: 8.00 - 12.30, 14.00 - 18.30 Sab: 8.00 - 12.30

Via Isonzo 40/6 - Quinto Stampi - Rozzano (MI)Tel/fax: 028255309 email: [email protected]

������������������������������

-Maglieria su misura-Gioielli in pietre dure

- Artigianato Rarissimo

���� � ������������ � ��������������������������������

�� �� �� �� �� �� �� �� �� �� ���� �� �� �� �� �� �� �� �� �� �� �� ��

�������������� ������������������� �������������������

�������������������������������������������������������� ��������������������� �����������������������������

������������������� ���������������� �����������������

������������������������ ������ ������������������������

����������� ��������������������� �������������������������������������

Ultima chiamata prima del-l’evento. Mancano ormai pochigiorni ed è tutto pronto. Sta per

partire lo Show! Quest’anno avremo una programma-zione varia e intensa, in cui verrannostimolati tutti i cinque sensi.In che modo una premiazione di unconcorso può stimolare i cinque sensi?Bene, elenchiamoli tutti. Il tatto: le emozioni sono qualcosa chetocca i sentimenti e la chiamata deivincitori a ritirare i premi (e a pren-dere gli applausi) è un momento emo-zionante. Come è emozionante tuffarciin breve nei loro lavori attraverso…l’udito: la bravissima Clara Monesi,presidente della compagnia I Rabdo-manti (in scena con “Pericolo d’istru-

zione - l’emarginazione delle donne dalla cultura” al teatro L. Piana a CesanoBoscone e al teatro A. Chiesa in via S. Cristoforo lungo il Naviglio, rispettiva-mente il 14/11 e il 17/11. Per informazioni: www.irabdomanti.org), leggeràrecitando alcuni brani dei primi tre racconti classificati. La vista: i lavori ar-tistici classificati verranno esposti alla biblioteca Chiesa Rossa in un’esposi-zione collettiva ma non solo; gli stessi lavori verranno proiettati su grandeschermo per permettere al pubblico di vederli al momento della consegnadegli attestati agli artisti. Il gusto, invece, ci verrà regalato da un rinfresco inparte offerto da volontari dell’Associazione Milanosud e in parte dal nostrosponsor panificio Gustolabche porterà un assortimento di pizzette e focaccine,mentre un mix di gusto e olfatto ci è offerto dalla Cantina Murrai, azienda vi-nicola sarda, con il proprio vino Vermentino.Ricordiamo che l’evento si terrà il giorno venerdì, 6 novembre, alle ore 18,30,presso la Biblioteca Chiesa Rossa in via San Domenico Savio 3, nel corso delquale verranno premiati i primi dieci classificati delle sezioni di narrativa earti figurative da parte delle giurie di Milanosud e della biblioteca. I lavoripremiati verranno pubblicati in un libro edito dalla casa editrice La Vita Fe-

Concorso 2015: tra pochi giorni, la grande serata della premiazione

Primo premioAbbonamento per 2 persone a 5 concertiper la Stagione 2015-2016 de laVerdi, al-l’Auditorium di Largo Mahler.

Secondo premioUn carnet di biglietti per la stagione tea-trale ATIR 2015-2016 e 1 ingresso gratuitoper un bambino in uno dei campus dei fiorida parte del Teatro Ringhiera.

Terzo premioAbbonamento per 2 persone alla stagione tea-trale e cinematografica 2015-2016 da partedel centro Asteria.

lice. I tre vincitori della sezione narrativa riceveranno premi gentilmente of-ferti dalle tre maggiori istituzioni culturali della zona, l’Auditorium, il teatroRinghiera e il Centro Asteria.Una serata intensa, varia, ricca di emozioni e voglia di incontrarsi, una festaa conclusione di un lavoro collettivo portato avanti con passione dall’Asso-ciazione Milanosud in collaborazione con la biblioteca Chiesa Rossa per pro-muovere e stimolare quella voglia di esprimersi e fare arte, che è sempredentro di noi e aspetta solo il momento giusto per manifestarsi.Invitiamo tutti i nostri lettori a partecipare al racconto della premiazione at-traverso l’hashtag #ConcorsoMisud. Pagina facebook: MilanoSud; Twitter: @milanosud5

Nadia MondiPresidente del Concorso

Clara Monesi.

ANNO XVII NUMERO 06 GIUGNO 2013ANNO XIX NUMERO 11 NOVEMBRE 2015 ��������� 11

Il bilancio partecipativo è arrivato alla fase finale della scelta dei pro-getti. I residenti, tutti coloro che lavorano e studiano a Milano e chehanno compiuto 14 anni potranno scegliere tra gli oltre 30 progetti

che sono stati selezionati grazie ad un percorso iniziato lo scorso luglio.Le idee che usciranno vincitrici dalle “urne” verranno finanziate da Pa-lazzo Marino, che, per la prima volta, ha stanziato 9 milioni di euro, unoper ogni Zona, per progetti indicati dai cittadini, attraverso un percorsopartecipato.Le operazioni di voto si svolgeranno dal 12 al 29 novembre: si voterannoi progetti via computer o smart phone dal sito www.bilanciopartecipa-tivomilano.it, oppure nei due sabati (21 e 28 novembre) anche tramitepostazioni (con assistenza) allestite nelle civiche biblioteche.

Le scuole che hanno presentato progetti, invece, dispongono di un votoin più per alunno. Il risultato del voto sarà diffuso all’inizio di dicembre.I progetti in gara:Zona 4 La sicurezza e la vivibilità sono al centro dei progetti che riguardanoZona 4. I cittadini hanno individuato tutta una serie di luoghi in cui ef-fettuare interventi quali il potenziamento dell’illuminazione, la messain sicurezza dei passaggi ciclo-pedonali, la limitazione di velocità, la ma-nutenzione di strade e marciapiedi, la creazione e integrazione di pisteciclabili Un progetto puntuale riguarda invece la creazione di assi verdi di colle-gamento in un contesto dove sono presenti spazi aperti già strutturatinelle aree tra piazzale Martini e piazza Insubria e attorno a PiazzaleLibia. Zona 5 L’eco-mobilità è il tema guida di uno dei progetti per Zona 5, con incen-tivo all’utilizzo delle biciclette, interventi su marciapiedi, rallentatori earredo urbano. In particolare nell’area dei Navigli. Un grande progetto di valorizzazione prevede interventi specifici sui cor-tili di diverse scuole e su parchi e giardini in area Navigli e nei quartieriRipamonti, Gratosoglio, Vigentino e Chiaravalle.Zona 6 Il progetto “6 in bici” riguarda il potenziamento del sistema di mobilitàciclistica, con parcheggi e bike sharing e terminali alle stazioni metrodi Romolo e Famagosta.

Poiché la Zona confina con l’area extraurbana, i cittadini chiedono di ri-lanciare il rapporto città-campagna attraverso percorsi verdi di connes-sione e la creazione di un’oasi naturalistica urbana in cui valorizzare labiodiversità.

Bilancio Partecipativo. Dal 12 novembre si potrà votareLa scelta dei progetti da finanziare, tutti elaborati dai cittadini, avviene via web,smartphone e da postazioni dedicate nelle biblioteche

Il 26 ottobre scorso il Consiglio co-munale ha definitivamente ap-provato, con 26 voti favorevoli, 7

contrari e 2 astenuti, la delibera chetrasforma i Consigli di Zona in Muni-cipalità, modificando l’assetto istitu-zionale delle attuali Zone di Milano.Un passo di grande importanza cheora dovrà essere completato con duepassaggi fondamentali: l’approva-zione dei regolamenti elettorale e difunzionamento, che dovranno defi-nire le competenze. Si tratta di un passaggio delicato sullabase del quale sarà chiaro il livello diautonomia dei municipi, di quanti ser-vizi potranno erogare e di quali risorseumane e finanziarie disporre. La delibera contiene intanto impor-

tanti novità, soprattutto in vista delleprossime elezioni. Il presidente della Municipalità saràeletto direttamente dai cittadini enon dal Consiglio. Con lui governe-ranno la Municipalità tre assessori,due almeno dovranno essere nomi-nati all’interno del Consiglio, mentreuno potrà essere scelto tra i noneletti. I consiglieri scenderanno dai 40 at-tuali a 30.I cittadini potranno rivolgere al pro-prio Municipio istanze e petizioni. Potranno inoltre essere indetti refe-rendum o iniziative popolari che ri-guardano deliberazioni, orientamentio scelte relative al territorio del Mu-nicipio stesso.

I Consigli di Zona diventano MunicipiTra le novità più autonomia e possibilità di intervento

Proposito del Forum: battersi perridurre le distanze tra cittadinie istituzioni, e per aprire nuovi

spazi di democrazia partecipata,chiusi dalle oligarchie partitiche e dipotere. Proposito dell’assemblea in-vece essere un primo momento di in-contro,unire le forze, dimostrare chesi è cittadinanza impegnata, libera eindipendente, in grado di candidarsial governo delle istituzioni democrati-che. Come? Secondo gli organizzatoriin primo luogo dando voce ai cittadiniimpegnati a migliorare la qualità dellavita e dell’ambiente urbano, nei comi-tati e nelle associazioni, in gruppo o alivello personale. In secondo luogopresentando l’esperienza, le propostee i progetti del Forum Civico Metropo-litano, rendendo pubblici gli appelli ele richieste presentati al Comune diMilano e agli altri comuni dell’areametropolitana e alla Regione Lombar-dia. In questo quadro di buoni propositi,all’insegna dello slogan “cittadini go-vernati e non sudditi”, più di 40 re-latori si sono alternati per oltre 4ore, raggruppati per temi comunima con un messaggio univoco: l’Am-ministrazione della Giunta Pisapianon ascolta le proposte dei Comitatie ha rinnegato la “visione” del pro-gramma elettorale sul quale avevaottenuto il consenso.Il tema della salvaguardia dell’am-biente (alberi, parchi, giardini, re-gime delle acque, inquinamento delsuolo), del contrasto alla cementifi-cazione (infrastrutture/M4/Tram,parcheggi, edificazione), delle pisteciclabili sono quelli su cui si sonoconcentrati il maggior numero degliinterventi. Il tema dell’insicurezza e

della vivibilità/diritto alla quiete sisono sovrapposti in almeno cinqueinterventi.La protesta Nimby (Not in my backyard – Sì, ma non nel mio giardino)si è manifestata a proposito colloca-zione della Moschea (Zona 8) e delGiardino dei Giusti (Monte Stella).Non meno degni di nota i temi delladisastrosa situazione delle case po-polari e dell’assenza di assistenzapsichiatrica. Impressionante la do-cumentata denuncia della rappre-sentante del Comitato InquiliniMolise-Calvairate-Ponti a propositodella situazione di povertà, ingiusti-zia e degrado cui sono oggetto al-cune aree della Zona 4.Doveroso è dare conto della “regia”del Forum e del “clima”in cui sonoavvenuti gli interventi.La disposi-zione delle sedie nella sala, quattrofile di fronte ad altre quattro file,aveva lo scopo dichiarato di «facili-tare il confronto ed il dialogo»; nes-sun confronto e nessun dialogo èstato però possibile, a causa dellamole di interventi accettati. La“regia” ha dato l’incontrovertibile di-mostrazione che l’evento non potevaessere un “confronto” ma essere so-prattutto una “dichiarazione di sfi-ducia nei confronti dalla GiuntaPisapia”. Una dichiarazione politicache, facendo leva sull’insoddisfa-zione e sulla delusione, lecite espesso spontanee e documentate,suggerisce l’avvio di una campagnaelettorale da parte di chi era risul-tato perdente nel 2011.Per informazioni più approfonditesugli interventi www.forumcivico-metropolitano.it.

Renato Iacono

Comitati cittadini critici con la Giunta

Di Walter Cherubini Consulta Periferie Milano - www.periferiemilano.com

Nel 2010 ci avevano provato con il “Manifestoper Milano”, lanciato daGiangiacomo Schiavi, vice direttore del Corriere della Sera; in pro-posito, Giuseppe Guzzetti, presidente di Fondazione Cariplo, aveva

commentato: «Il Manifesto terrà conto delle periferie degradate, delle per-sone a rischio di esclusione sociale o il punto di riferimento sarà il Quadri-latero della moda?». Adesso, un po’ a riprovarci, è Giancarlo Mazzuca, direttore de Il Giorno,che per la Milano del dopo-Expo ha lanciato l’idea di un “pensatoio”, invi-tando «tutte le autorità cittadine, in primis il sindaco Pisapia, ad avviareun serio dibattito sulla Milano del dopo-Expo». Un po’ in mezzo, diciamo così, c’è il tentativo avviato nel 2012 dal ComitatoBrand Milano, attivato dal Comune di Milano e presieduto da Stefano Ro-lando, che nello scorso febbraio ha promosso una “due giorni” per compren-dere l’evoluzione della storia identitaria di Milano e il rapporto della cittàtra la sua tradizione e la sua innovazione (“Milano che cos’è e dove sta an-dando?”), che ha visto la partecipazione di una sessantina di persone dispicco dei vari “mondi” milanesi (istituzioni, aziende, università, teatro, vo-lontariato, giornalismo, …). Tutto bene, allora? Da una parte, gli organiz-zatori hanno lamentato l’atteggiamento della stampa (questi giornalisti…), che ha riportato poco o nulla del dibattito. Dall’altra, a noi è sembratoche tutti abbiano messo in mostra le proprie capacità, mentre è mancataquella coralità d’intenti che sempre si auspica, quel “fare sistema” che nonriesce a radicarsi. Classe dirigente – Perché «Milano, per la classe dirigente meneghina, con-tinua a finire alla Cerchia dei Navigli», come sottolineato da Salvatore Car-rubba, già direttore de “Il Sole24ore” e autore del libro “Il cuore in mano.Viaggio in una Milano che cambia (ma non lo sa)”. Insomma, quello che diMilano ha sintetizzato anche l’indagine Ipsos presentata proprio durantela “due giorni”: «Milano è un operoso alveare, con tante celle che non co-municano tra di loro. Una Milano che non fa sistema, (…) che per farlodeve guardare oltre la cerchia delle mura spagnole. Ma, se Milano è la Cer-chia dei Navigli, va da sé che già le periferie sono luoghi sconosciuti, luoghimarginali e tenuti ai margini».

Mobilitazione – Ma, al di là dello sforzo delle varie “elite”, è necessaria una“mobilitazione” che, forse, deve vedere protagoniste proprio le “periferie”,perché «la realtà insieme si capisce meglio non dal centro, ma dalle peri-ferie» (Papa Francesco), sempre che «questi veri “tesori” milanesi superinouna certa autoreferenzialità con la quale spesso si muovono le singole as-sociazioni» (Aldo Bonomi).Giornalisti – Ma, i giornalisti sapranno favorire ed accompagnare “quoti-dianamente” questo percorso – né scontato, né facile, perché non bastaqualche pagina natalizia di belle notizie “perché siamo tutti buoni”– o con-tinueranno a ricordarsi delle periferie «solo quando succedono delle tra-gedie»?In effetti, le notizie di “cronaca nera” su Gratosoglio, Corvetto, via Padova,Quarto Oggiaro o Baggio e via elencando, sembrano “ingolosire” gli organid’informazione cittadina. Una “logica” che anche i Giornali di Zona – unarealtà veramente consistente, con 15 testate ed una distribuzione mensiledi circa 200mila copie – faticano a modificare, forse anche perché mancauna connessione operativa.Convenzione periferie– Proprio a tale prospettiva sarà dedicata la 9ª Con-venzione delle Periferie di Milano (martedì 3 novembre 2015 – ore 17.30,Urban Center di Milano), promossa da Consulta Periferie Milano unita-mente al Tavolo Periferie Milano, che avrà per tema “Periferie. E i giorna-listi?” (dettagli su www.periferiemilano.com). Sarà l’occasione per dareuna prospettiva “comune”, con il «contributo di tutti coloro a cui sta a cuoreil futuro della nostra metropoli» (Giancarlo Mazzuca). Perché le periferie non si risolvano nel solito “bluff”, anche perché «pensarea una città partendo dalle periferie è molto più complicato che promet-terlo» (Massimo Rebotti). In proposito, un approfondimento verrà com-piuto nel primo appuntamento del 4° Ciclo di “Periferia InConTra” (Lunedì23 novembre 2015 – ore 17.30, Urban Center di Milano), che avrà per tema“Periferie, tra Città metropolitana e Municipalità”, a partire dal libro “Mi-lano Città Metropolitana” di Giovanni Poletti. Municipalità che non potranno essere solo una copia, magari un po’ più ab-bellita, dei Consigli di Zona. Invece, dovranno restituire la centralità am-ministrativa a tutti i territori – l’attuale “periferia” – che l’ebberoespropriata nel 1923. Perché Milano non si riduca ad una città per “eventi”,ma sia per abitanti!

Il Forum Civico Metropolitano discute a Palazzo Marino

Il 3 e il 23 novembre due incontri all’Urban center. Tra i temi anche il ruolo della stampa, cittadina e locale

Periferie: alle parole seguiranno i fatti?Malgrado Città metropolitana e Municipalità è necessario un cambiamento di approccio per passare dalla rincorsa dei problemi, allo sviluppo delle risorse

Dubbi dsulla “regia” dell’incontro e sulla totale mancanza di dibattito

��� ��� ANNO XIX NUMERO 11 NOVEMBRE 201512

��������������

����������������

����������� ����������������

��������������������������

�����������������

�� ��� ����������� ���

������� �����

AMBULATORIO MEDICO DENTISTICO S.A.SAMBULATORIO MEDICO DENTISTICO S.A.Svia F. Lassalle n. 5 - citofono 542 - 20142 MILANO

(angolo via Medeghino MM2 Abbiategrasso)tel. 0289502680 - cell. 339 56 44 710 [email protected]

D.S. Dott. Giovanni Pio Grampa

Igiene orale e sbiancamento - conservativa - chirurgia - impiantologia

odontoiatria infantile - ortodonzia pediatrica e adultaanche con tecnica di allineatori sequenziali e invisibili

protesi fissa ceramica e zirconia - protesi mobile con nuovo materiale biocompatibile senza ganci metallici

piccola chirurgia estetica (filler acido ialuronico, ecc.) e problematiche della pelle (acne, nei, ecc.)

������������������������� ����������

�������������������������������������������������������������������������������

������������� ����������������������������������

�F�773(.&=.32*� $30328&6.&1*28*� �2097�� (-*34*6&�46.2(.4&01*28*�2*0�(&143�)*00F&.983�&0.�1*28&6*�.2�+&:36*�)*00*�+&1.,0.*�'.73,237*�)*08*66.836.3��7.�&46*�&0�(32+63283�(32�&086*��773(.&�=.32.��4*6�1*88*62*�.0�6.7&083�&88.:.8>��3'.*88.:.�*463'0*1&8.(-*���2�59*783�291*63�).��.0&2379)�&603��&62.2.��46*7.)*28*�).�$30328&6.&1*28*��2097��.28*6:.78&��0.3� 377.��46*7.)*28*)*00&��63(*��63��&,,.&23�32097�E

���� ���������������������������B�&��9''0.(&��77.78*2=&��63(*��63��&,,.&23�2&7(*�2*0�23:*1'6*�)*0�������889&0�1*28*�0F36,&2.(3�@�(3143783�)&����4*6732*��).7432.&13�).����&1'90&2=*�*� �&983�1*==.�4*6�86&74368.�73(.&0.�*�).&0.7.��F�773(.&=.32*�&)*6.7(*�&00&��*)*6&=.32*��773(.&=.32.��63283�!3((3673C�

���������������������B�*00*����4*6732*�(-*�34*6&23�7303���7323�).4*2)*28.���0�6*783�)*00&�+36=&�0&:363�@:30328&6.&�*)�@�(314378&�)&� �:30328&6.�(*68.+.(&8.�4*6�.0�7*6:.=.3�).�*1*6,*2=&�96,*2=&������.78698836.�����*�4*6�0F973�)*.�)*+.'6.00&836.�����:30328&6.�.14*,2&8.�2*.�7*6:.=.�73�(.&0.����&00.*:.�.2�+361&=.32*�4*6�.0�(327*,9.1*283�)*00&�(*68.+.(&=.32*�6*,.32&0*�).�73(�(366.836*�*7*(9836*���*6�59*78.�908.1.�0F.8*6�+361&8.:3E@�(3140*8&1*28*�(336).2&83�)&0�*+6&��63(*��.&2(&��.0&23C�

� ��������������B!.&13�8.830&6.�)*0�7*6:.=.3�(328.29&8.:3�).�*1*6,*2=&�96,*2=&�����2*00&�(.88>�).��.0&23*��63:.2(.&��!.&13�.23086*�(32:*2=.32&8.�(32�.��3192.�).��9''.&23���&0:.,2&7(3���&,�,.&23���9)3�$.7(328.��$*62&8*��$*61*==3�*�%*03�!966.,32*�4*6�.0�86&743683�).�(.88&).2.�).:*67&1*28*�&'.0.�*�'.73,237.�&.�2373(31.�*�78698896*�6.&'.0.8&8.:*�)*00&�=32&E*E4*6�*+�+*889&6*�:.7.8*�74*(.&0.78.(-*�*�6.&'.0.8&8.:*��.14.*,&2)3�&983��&1'90&2=*�*�1*==.�74*�(.&0.�4*6�.0�86&743683�).�(&663==.2*C�

����������������������������������������������������������������������� �������B�*68&1*28*���.0&23�6.*286&�2*00F&6*&�)*0�7*6:.=.3�).������"6&�0F&0863E7.&13�+362.836.�).&77.78*2=&�7&2.8&6.&�(32�.�23786.�1*==.�*�:30328&6.�&.�1&,,.36.�*:*28.�*�74*88&(30.�).�6.�0.*:3�2&=.32&0*���*6�*7*14.3�0&:36.&13�(32E�36912*8�).��77&,3��4*6�(32(*68.�*�:&6.�74*88&(30.��(32�.0�&78*003�!+36=*7(3�).��.0&23��4*6�*:*28.�*�1&2.+*78&=.32.��4*6��78&8-@�7392)�&.��*6(&8.

,*2*6&0.��4*6�(32(*68.�*�74*88&(30.��&00F�61&2.��0.14.&�.0&23����4*6�.0�'&7/*8��(32��.0&2363773'09�4*6�0F�-3(/*<��&00F&983)6313�).��32=&�4*6�*:*28.�74368.:.2&=.32&0.��(32�.0�7*8836*�,.3:&2.0*��((&)*1.&��28*6��4*6.0�(&0(.3��*�13083�&0863�&2(36&���27311&�*286&6*�2*00&�63(*��63�).��&,,.&23�7.,2.+.(&�&.98&6*�.0�46377.13�.14&6&6*�&�0&:36&6*�.2�759&)6&��&446*2)*6*�0*�46.2(.�4&0.�8*(2.(-*�).�463283�73((3673�*��4*6(-?�23��&2(-*).:*68.67.C�

���������������������������B$.7.8&2)3�.0�7.83�;;;�(63(*363,&,,.&23�.8�7.�437�7323�6*(94*6&6*�8988*�0*�.2+361&=.32.��(328&88.�.2(097.��086.1*28.� 7.� 49A� 8*0*+32&6*� ).6*88&1*28*� &003���������C�

�������������(&603�1&6.2.�0.'*63�.8

���� ��%������#������"� ��

B!.&13�(31*�,3((*�2*00F3(*&23��1&�3,2.�,3((.&�4*6�0F3(*&23�@�.14368&28*C���&)6*�"*6*7&�).��&0(988&�

$30328&6.&1*28*��2097.28*6:.78&D0&��63(*��63�).��&,,.&23

Buongiorno, prima di tutto complimenti alla redazione per l’ottimolavoro che ci tiene aggiornati sulle novità della nostra zona.È un po’ di tempo che non leggo nulla in merito al progetto delCerba, le ultime informazioni si riferiscono a un ridimensionamentodel progetto originale, che riguarderebbe essenzialmente l’edifica-zione della struttura sanitaria all’interno del Parco Sud escludendoquindi le attività commerciali previste in un primo tempo. Certo lavicenda è controversa, riguardante un’ ex proprietà Ligresti, conl’interesse di alcune banche che mi sembra hanno costituito un vei-colo finanziario ad hoc denominato Visconti srl.Se non ricordo male il Comune di Milano, che in un primo tempoera piuttosto restio, si era detto disponibile a rivedere la propria de-cisione in quanto la nuova versione del progetto occupava meno spazie quindi con un minore impatto ambientale nella aree del Parco Sud.Vi chiedo gentilmente se ci sono ulteriori sviluppi in proposito e,nel caso, a chi tocca la prima mossa.Ringraziando anticipatamente, porgo i migliori saluti.

Mario Marozzi

Gentile signor Marozzi,poniamo grande attenzione sulla questione del Centro Europeodi Ricerca Biomedica Avanzata, promosso dall’oncologo UmbertoVeronesi molti anni fa, a tutto ciò che riguarda la partita traquel che resta dell’impero Ligresti, le nuove proprietà, il Tribu-nale, le banche e il Comune. Come sicuramente sa, la questionenon riguarda solo l’area del Parco Sud lungo la via Ripamonti,ma coinvolge molte altre importanti aree cittadine, una voltain mano al costruttore siciliano. La sensazione è che le dimissioni dell’assessore all’Urbanistica evicesindaco Ada Lucia De Cesaris abbiano rallentato la solu-zione dell’intricato puzzle, che come la stessa vicesindaco ebbe adire, è «una enorme partita a scacchi in cui il Cerba è il pezzopiù pregiato». Pensiamo, e speriamo, che prima della fine delmandato della giunta Pisapia l’accordo sarà chiuso. In questosenso sono un buon segno le anticipazioni del Corriere del mesescorso, in cui si diceva che l’accordo per la cessione delle aree delTicinello, una delle aree della partita, era quasi fatto. Continui a seguirci.

Stefano Ferri

������������������ �������������

Il Cerba... tutto tace?Gentile Redazione,scrivo al vostro giornaleper raccontarvi unastoria, da molti scono-sciuta.La Baia del Re è semprestata costellata di bar: laGiulia, il Campo Verde, ilSoleo, Il Marchetti, laBuca... Tuttavia nell’aprile del 1945, un ruolo importante ebbe la Berta,bar-osteriasituato in via De Sanctis al numero 11 e ora chiuso da qual-che anno. Per entrare alla Berta si salivano cinque scalini, all’internoc’era il bar e il biliardo poi, in fondo, si scendevano altri cinque gradiniper arrivare al gioco delle bocce.Ma in quell’aprile del ‘45 la Berta non divenne famosa per questo, bensìper essere stata una delle sedi dell’insurrezione di Milano. Nella cantinadel bar, infatti, venivano conservate le munizioni per le armi usate daipartigiani, che combattevano per liberare la zona da tedeschi e fascisti.Io, all’epoca quattordicenne, facevo la spola con gli amici avanti e in-dietro, dalla cantina alla strada, per caricare le munizioni sulle auto-mobili usate dalla resistenza. Sulla nostra maglietta spiccava lacoccarda tricolore con la sigla Cln (Comitato di Liberazione Nazionale),e ci sentivamo importanti a dare il nostro contributo, seppur piccolo,alla lotta partigiana.

Gianfranco Bertolini

La Berta, il bar della Resistenza

Vi scrivo per segnalare il malfunzionamento del servizio dipronto soccorso pediatrico nel giorno 11 marzo 2014.In particolare, nel giorno indicato, mia nipote (8 anni) venivaportata sanguinante per una brutta caduta al pronto soccorsoverso le ore 13.Non era presente nessuno alla ricezione o comunque un infer-miere che potesse effettuare un tempestivo triage. Alle nostrerimostranze ci veniva detto da un’assistente non qualificata aintervenire medicalmente che doveva essere rispettato l’ordinedi arrivo. Dopo varie insistenze e dopo oltre trenta minuti dal-l’arrivo, mia nipote veniva medicata.Ritengo sia grave che in un pronto soccorso pediatrico nonvenga assicurata la presenza di un addetto in grado di acco-gliere e di stabilire nel giusto tempo il livello di gravità dei pic-coli pazienti. Ho inviato una mail all’Urp per segnalare ilproblema pochi giorni dopo il fatto, ma non ho ancora avuto ri-sposta. Grazie per l’attenzione e distinti saluti.

Vincenzo Canzano

Mal funzionamento del ProntoSoccorso pediatrico del San Paolo

Sono un’inquilina delle case Inpgi di via Nicola Romeo. Vorrei segnalare la sgradevole situazione che si è venuta acreare nella nostra strada in seguito alla messa in atto dellestrisce blu, iniziativa giusta e meritevole della quale eravamofelici, convinti che avrebbero portato una maggiore tranquil-lità, fino a quando abbiamo scoperto che sotto casa nostra que-ste non sono state disegnate sebbene fossero previste.Ciò ha comportato un aumento continuo della sosta selvaggia,auto parcheggiate sulla striscia di mezzeria, spesso in contro-senso e addirittura sulla passeggiata pedonale che delimita lazona e che provocano, al di là delle infrazioni del codice e delmancato rispetto delle più elementari regole di civiltà, gravidisagi e mancati servizi come per esempio la pulizia dellastrada.Infatti in più occasioni il camion non ha potuto svolgere i suoicompiti costretto a tornare indietro dalla mancanza di spazioper le manovre.La conformazione della via, chiusa e isolata, la rende natural-mente adatta a diventare un disordinato parcheggio privo diogni controllo, tanto che ci ritroviamo sotto casa mezzi chesostano a lungo, in alcuni casi senza mai essere spostati pertutto il periodo invernale. Sono molto contenta che i quartieri della zona abbiano trattovantaggio e siano più sereni e vivibili grazie alle strisce blu,presenti anche in zone del Gratosoglio lontanissime dalle fer-mate del tram, ma questo benessere è purtroppo causa del no-stro malessere.Tutti questi problemi sono facilmente risolvibili, basterebbevenissero disegnate le strisce blu (come previsto) fino allafine di via Romeo.Grazie dell’attenzione.PS – Ho inoltrato questa lettera alle autorità competenti, dizona e cittadine.

Enza Pippia

Strisce blu alle Terrazze

ANNO XVII NUMERO 06 GIUGNO 2013ANNO XIX NUMERO 11 NOVEMBRE 2015 13���������

��������� ANNO XIX NUMERO 11 NOVEMBRE 201514

L’8 ottobre, pressola sala convegnodella parrocchia

di San Barnaba delquartiere Gratosoglio, siè tenuto un incontrodedicato agli anziani delterritorio su come di-fendersi dalla truffe, acui hanno partecipatooltre cento persone. IlMaggiore AgostinoScala, Comandantedella Compagnia Cara-binieri di Milano Porta Magenta, con il Comandante della Stazione di Milano Gratosoglio,Luogotenente Salvatore Nazzaro, hanno illustrato come difendersi dai truffatori cheogni giorno, spacciandosi spesso come appartenenti a Forze di Polizia o istituzioni pub-bliche, riescono con vari raggiri e artifizi a ingannare le persone anziane, derubandolidella pensione e di oggetti di valore, come ad esempio oro e preziosi. Il Maggiore AgostinoScala, oltre a illustrare con filmati e dare informazioni, ha fatto mettere in scena daipropri collaboratori le più frequenti azioni dei malfattori, spiegando come difendersi esmascherarli. A fine conferenza è stato distribuito un “vademecum” per la prevenzionedi truffe agli anziani. Molti i ringraziamenti ai Carabinieri da parte delle persone pre-senti, uniti a una richiesta di maggiore presenza in quartiere. L’Arma ha annunciatoche la prossima conferenza sul tema delle truffe agli anziani e alle persone più deboli,si terrà a febbraio 2016, presumibilmente presso la parrocchia Santi Pietro e Paolo iTre Ronchetti di via Manduria.

Loredana Uggè

Il titolo è suggestivo: evoca l’immagine di una divinità femminile primordiale, pre-sente in quasi tutte le mitologie, che rappresenta la capacità di generare, di darenutrimento e che ha un legame con la natura e la terra. Sembra però simboleggiare

anche una potenza oscura, magica, soprannaturale, dotata di un potere temibile.Potrei definire con una sola parola, stordimento, l’emozione che mi ha provocatoil visitarla. Perché stordimento? Per le tante opere provenienti da tutto il mondo,eccezionalmente riunite: oltre 400, di 139 artisti, scrittori e registi, proposte inun percorso cronologico, stanza dopo stanza (ben 29!) dal Novecento a oggi. Poistordimento perché “La Grande Madre” è un’esperienza emozionale esplosiva: unpaesaggio di anime e corpi, di identità e storie, individuali e collettive, affetti pro-fondi e rifiuti spietati, paure, ansie e sogni, passione e coraggio. Una mostra disensazioni viscerali, emozioni contraddittorie e di complessa assimilazione (perquesto consigliamo di munirsi del fascicoletto distribuito all’inizio del percorso,per meglio conoscere opere e autori).Difficile davvero riassumerla per il suo andamento nel tempo e nei meandri diun tema che è quasi impossibile esaurire. Racconta la maternità (che continuaa mutare secondo lo sguardo dell’artista), il suo potere, il suo rifiuto, lo sfrutta-mento, il suo essere prigione, limitazione e gioia, obbligo sociale, colpa e virtù,attraverso i movimenti artistici, le artiste e gli artisti del ‘900.Un progetto, dunque, con tanti livelli di lettura: non solo come riflessione sullamaternità, ma anche sulla donna e le sue evoluzioni, la trasformazioni della ses-sualità, dei generi, della percezione del corpo femminile e dei suoi desideri. Visi-tare i tanti saloni della mostra significa ripercorrere le tappe di un lungo camminocompiuto dalle donne, dagli inizi del Novecento fino a oggi, per affermare i propridiritti e la propria identità, la pretesa di riconoscimento e di rispetto.La mostra allestita a Palazzo Reale (si può visitare fino al 15 novembre), e pro-mossa dal Comune di Milano, è stata ideata e prodotta dalla Fondazione Nicola

Trussardi – presieduta da Beatrice Trussardi – con la direzione artistica di Mas-similiano Gioni. «“La Grande Madre” - spie ga Be atri ce Trus sar di - racconta nonsolo della donna che dà vita al figlio, ma anche e soprattutto della donna che par-torisce se stessa, che dà a se stessa nuova vita». Si tratta insomma di un percorsodi liberazione in cui la donna, da semplice generatrice di vita e madre, diventaun soggetto complesso, artefice del proprio destino e libero di decidere della pro-pria vita, al di là dello stereotipo in cui lo sguardo maschile l’aveva da sempre re-legata. Un progetto di vita in cui la maternità diventa una libera scelta, non piùsolo un destino biologico.Una mostra sicuramente ricca di stimoli che non risparmia nulla: immagini forti,anche dure, fantocci e feticci; ventri materni, donne meccanizzate, feti seguitinei mesi di vita intrauterina, corpi per tur banti, spesso minacciosi; i video dellagiovane artista svedese Nathalie Djurberg tra sesso, violenze, fantasie erotiche,con protagonisti grotteschi, pupazzetti modellati dall’artista con la plastilina co-lorata, e l’acquarello di Méret Oppenheim, “Votivbild”, dove una donna tiene inbraccio il cadavere di un piccino dal collo stretto da una lunga sciarpa, opera allaquale la stessa artista aveva affidato il suo desiderio di restare senza figli, in mododa potersi dedicare totalmente all’arte. L’ambiziosa sfida della mostra sta qui,nell’aver voluto presentare la maternità anche nei suoi aspetti più oscuri e feroci,inquieta e inquietante. Sotto il fil rouge della maternità si affrontano temi turbo-lenti quali la violenza domestica, le identità mutanti.La mostra si conclude con alcune opere che guardano alla genetica post-umana,in cui tecnologia e biologia aprono prospettive inedite che scompaginano la di-stinzione tra biologia, esperienza della maternità e nuove possibilità di maternitàche trascendano le categorie tradizionali di coppia e famiglia, secondo geometrieinedite, in cui non si sa più cosa vuol dire essere uomo e essere donna, una sortadi commistione di generi dai confini labili. Come le opere di Sarah Lucas che

compone sculture e bricolage dalle forme al contempo maschili e femminili. O ilvideo realizzato da Pippilotti Rist in cui il corpo della donna quasi si smaterializzae diventa un puro fluire di informazioni digitali.A completare il già ricchissimo percorso espositivo, anche installazioni importanticome la Venere a palloncino di Jeff Koons, Balloon Venus, per esempio che hacreato una Venere contemporanea cromata, scintillante come un lavoro d’inge-gneria aerospaziale e l’installazione dell’artista di origini giamaicane, trasferitosia New York, Nari Ward, Amazing Grace: 280 passeggini dismessi raccolti per lestrade di Harlem, accompagnati dal gospel di Maha lia Jack son.Si esce da Palazzo Reale con un senso di vertigine, un po’ confuse e affaticate,con l’eco delle mille voci possenti dell’universo femminile che scuote l’animo. Elo invita alla riflessione.

Cristina Tirinzoni/www.donnainsalute.it

La Cooperativa Sociale Lo Scri-gno è presente nel quartiereGratosoglio da oltre venti anni,

ha tante collaboratrici – tutte atte-state A.S.A. od O.S.S. con qualificaaccertata regionale – e opera con se-rietà e determinazione, in collabora-zione con le assistenti sociali e lecustodi sociali, così da rendere cor-rettamente operativo questo servi-zio. Tuttavia negli ultimi mesi è sortoun problema spinoso: il Comune diMilano, che commissiona questi ser-vizi sociali, da qualche tempo pagacon enorme ritardo, rendendo piut-

tosto difficoltosa la continuazionedell’attività della Cooperativa per-ché, si sa, non si lavora soltanto perla gloria ma anche per uno stipendioguadagnato onestamente!Lo Scrigno opera in diversi settori,con il Comune di Milano, per impor-tanti servizi sociali che valorizzano ilquartiere. Tra questi, solo per fare unesempio, la preziosa collaborazionedelle Assistenti Sociali: le assistentidanno un aiuto e un supporto ai tantiutenti che, per disagi, disabilità o an-zianità con le inevitabili malattiedell’età, non riescono più a svolgere

in totale autonomia le normali atti-vità quotidiane.L’invito che rivolgiamo è dunque cheil Comune diventi un po’ più precisonei pagamenti: il servizio è impor-tante e può migliorare e rendere gliutenti maggiormente appagati sologarantendo alle operatrici una cor-retta remunerazione, in modo daconsentir loro di impegnarsi sempredi più. Un mestiere che non è solo unlavoro ma anche un arricchimentodal momento che, entrando in con-tatto con tante realtà della zona 5, siimparano cose di cui la televisione

non parla mai, regalando a volteanche belle sorprese: capita infatti diconoscere persone di valore, a cuinessuno dà mai visibilità, che hannoqualcosa da insegnare a tutti noi. Il degrado di un quartiere, in ognicontesto cittadino, è dovuto alla po-vertà, non certo alla disabilità o al-l’essere anziani; il vero degradosarebbe quello di lasciare queste per-sone senza importanti servizi socialie senza qualcuno con cui condivi-dere del tempo prezioso a livelloumano.

Barbara Ruocco

Festa, beneficenza e un pizzico dinostalgia. Sono questi gli ingre-dienti dell’incontro che si terrànella sede storica della ScuolaChimica serale Calchi Taeggi diMilano, in corso di Porta Vigentina15. Scopo della serata, oltre cheraccogliere le esperienze di vita

degli ex alunni e ricordare il con-tributo dell’antica istituzione mi-lanese, sarà raccogliere uncontributo economico, da devol-vere all’Airc (Associazione Ita-liana per la ricerca sul cancro). Per contatti: [email protected] e338 6193839.

Vuoi concretizzare una tua idea di la-voro in proprio? Vuoi assistenza per ot-tenere i necessari finanziamenti? Vuoiuna verifica competente sulla fattibi-lità di un tuo progetto?A tutto questo risponde il nuovo spor-tello aperto presso il Consiglio di Zona4 in via Oglio 18, Milano. Curato daAistp (Associazione Italiana Sviluppoe Trasferimento professionalità), losportello è aperto, su appuntamento, ilgiovedì pomeriggio dalle ore 14 alle 18e offre tutti i servizi a titolo completa-

mente gratuito.Insieme ai consulenti sarà possibilevalutare le propensioni personali asvolgere una attività in proprio, forma-lizzare un piano di impresa, definire gliaspetti costitutivi dell’iniziativa e ad ot-tenere, dopo aver costruito e valutatola sostenibilità del business plan, i ne-cessari finanziamenti attraverso i con-tatti di Aistp.Per informazioni su Aistp www. ai-stpmilano.it, per fissare appuntamentiTel 02 57968324 o 348 0774532.

Fino al 15 novembre, “La Grande Madre” in mostra a Palazzo Reale

Carabinieri spiegano come riconoscere i truffatoriÈ successo alla parrocchia di San Barnaba.Prossimo appuntamento al Ronchetto

IL 5 NOVEMBRE ALLE 18.30 ALLA CALCHI TAEGGI, PER BENEFICENZA

Incontro degli ex allievi della scuola serale di chimica di Porta Vigentina

AL CONSIGLIO DI ZONA 4 IN VIA OGLIO

Un nuovo sportello per fare impresa

Le ragioni dell’associazione che opera da vent’anni al Gratosoglio

Il Comune paga in ritardo e Lo Scrigno entra in crisi

Per chi si iscrive prima del 20 novembre forti agevolazioni

Il PimOff propone un laboratorio di teatro-danzaIl corso, ideato da C&C Company in partenza a gennaio 2016, è apertoa professionisti del settore e non solo. A novembre due masterclass per gli esperti

La stagione teatrale 2015/2016ha ufficialmente preso il via eal PimOff è tempo di ricomin-

ciare non solo con gli spettacoliprevisti dal cartellone ma, come

ogni anno, con una ricca offerta for-mativa.Per gli amatori, o semplicementeper chi ha l’intenzione di avvici-narsi al teatro, il primo appunta-

mento è fissato agennaio con il labo-ratorio UniversalDiscussion, ideatodal duo internazio-nale C&C Companye pensato per pro-fessionisti e nonsolo. Saranno cinquedomeniche, una almese, dedicate alladanza e all’apprendi-mento delle tecnichedi improvvisazionescenica, aperte apersone di qualun-que età, formazione

e preparazione atletica.Primo step un training fisico, maChiara di C&C ci spiega immedia-tamente che non è necessario es-sere degli sportivi o possedere unacerta prestanza fisica, è suffi-ciente avere consapevolezza delproprio corpo. In questa fase i par-tecipanti saranno guidati con me-todi di improvvisazione ed eserciziper giungere a riconoscere edesprimere quello che è chiamato“gesto fondatore”, movimenti e ge-stualità che appartengono pro-priamente alla persona, finalizzatia una ricerca individuale.Si proseguirà poi con una fase de-dicata invece alla relazione con l’al-tro e con il contesto di riferimento,per cercare subito dei punti di con-tatto e magari, successivamente,continuare verso la stesura deitesti, dei dialoghi, l’uso della voce,che potranno eventualmente ac-compagnare i gesti. Tuttavia, questinon sono elementi necessari, nonsi arriverà obbligatoriamente allascrittura o alla parola, che rimar-ranno invece soltanto una dellepossibili opzioni.Infatti, pur essendo prevista, aconclusione del percorso, una per-formance finale, non è detto checi sarà una vera messa in scena.«Si va per tentativi, non c’è un ri-sultato prestabilito, il risultato èun’incognita - ha ribadito più volteChiara - Siamo alla costante ri-cerca di un movimento nuovo, ori-ginale, che possa agevolare ildialogo con altri corpi in modo

universale; un movimento chepossa essere letto e compreso datutti. Una sorta di linguaggio futu-ribile». Il laboratorio è stato dunque real-mente strutturato riflettendo suchi non è un professionista, invista di un reciproco scambio traesperti e non esperti.Le giornate formative avrannoluogo al PimOff nelle date: 10 gen-naio, 21 febbraio, 6 marzo, 10aprile, 7 maggio, dalle 11 alle 18.L’8 maggio è prevista la presenta-zione finale. Le iscrizioni sono già aperte e se ef-fettuate prima del 20 novembre, unosconto del 20% sul costo del corso.Per info: www.pimoff.it, [email protected].

Federica De Melis

L’offerta formativa per il 2015/2016 è stata pensata indiverse formule: masterclass di 3 ore circa, aperti solo

a professionisti; seminari di un giorno, laboratori aperti atutti e da svolgersi in più giornate.Di seguito le date previste per novembre.Domenica 15 Novembre, dalle 11 alle 13: Masterclasscon Antonella Bertoni.Domenica 22 Novembre, dalle 11 alle 14: Masterclasscon C&C Company (Carlo Massari e Chiara Taviani).

A novembre, corsi per professionisti

C&C company è un duo di danzatorie coreografi (Carlo Massari di Bolo-

gna e Chiara Taviani di Genova) nato nel2011 e che sin dagli esordi ha lavoratoprincipalmente all’estero. La compa-gnia ha realizzato fino ad oggi 5 spet-tacoli. Universal Discussion segue leorme di precedenti laboratori; il formatè stato usato per la prima volta dal duonel 2011 a Solarolo, Ravenna, dove èstato riproposto più volte. A Parma loscorso anno c’è stato “In incognito”. Lacompagnia è attualmente in residenzaal PimOff.

La C&C Company

Foto di Giulia Marangoni - spazio Pim off.

ANNO XVII NUMERO 06 GIUGNO 2013ANNO XIX NUMERO 11 NOVEMBRE 2015 15���������

"$%"���!��"&&�$�"����

��������

�����������������

�����������������

��������

��� ����������������

�������"������� �����������

�2'6'.8+/.'�&'.4#,'��,#�-/33#�6+.%'.4'�������������������� ���������������������� ���������������������������������������������������������������� ���������� �������������������

"'#"!����$�&�� ��$��#�$�%�"!&�%&����$�%�$(�&����� �&&"$�

�A+.3/2)'.8#�&+�.5/6'�0#4/,/)+'�&',�%#6//2#,'�0'2-#.'�','6#4#�././34#.4'�),+�+.�&5$$+�-+),+/2#-'.4+�/44'.54+�+.�4'2-+.+�&+3#,54'�)'.'2#,'���./,42'��&/$$+#-/�%/.3+�&'2#2'�%*'�#,%5.'�&',,'�%#53'�%*'�(#6/2+�3%/./� ,'�-#,#44+'� &',� %#6/� /2#,'�� 15#,+$#44'2+��&+'4#�./.�#&')5#4#��(5-/�'�34+,+�&+6+4#�3%/22'44+��3/./�%/-5.+�#&�#,42'�-#,#44+'%/-'� 15',,'� %#2&+/6#3%/,#2+� '� &+#$'4'�15+.&+�15#,3+#3+�-+352#��&+�02'6'.8+/.'-'33#�+.�#44/�6#�%/.3+&'2#4#�%/-'�02/-/�8+/.'�&',,#�3#,54'�)'.'2#,'�&',,#�0'23/.#���+35,4#�0'2%+<�+-0/24#.4'��02/-5/6'2'�'(#6/2+2'�02/)2#--+�&+�02'6'.8+/.'�'�%52#&',,'� 0#4/,/)+'� 0+=� &+((53'� &',,#� $/%%#15#,+�,#�%#2+'�'�,#�-#,#44+#�0#2/&/.4#,'�

�#�%#2+'�2#002'3'.4#�#.%/2#�/))+�5.#�&',,'0#4/,/)+'�0+=�&+((53'�.',,#�0/0/,#8+/.'���A5.#�-#,#44+#�%#53#4#�&#�0+=�(#44/2+�

>�,#�02'3'.8#�&+�5.#�(,/2#�$#44'2+%#�&'44#?%#2+/)'.#@��/66'2/�+.�)2#&/�&+�36+,500#2'%#2+'>�5.#�&+'4#�2+%%#�&+�85%%*'2+>�02'&+30/3+8+/.'�&',,A+.&+6+&5/���

�#�-#,#44+#�0#2/&/.4#,'��%/./3%+54#�%/.�+,4'2-+.'�&+�0+/22'#��;�5.#�0#4/,/)+#�%2/.+%#&',�0#2/&/.4/��/66'2/�+,�3+34'-#�&+�3/34'�)./�&',�&'.4'��&/654#�#�&+6'23+�(#44/2+�&+%5+� +,� 0+=� +-0/24#.4'� ;� ,A#%%5-5,/� &+0,#%%#�'�4#24#2/���.%/2#�/))+�2#002'3'.4#5.�02/$,'-#�&+�3#,54'�),/$#,'�%*'�%/,0+3%',#�-#))+/2�0#24'�&',,#�0/0/,#8+/.'�#&5,4#&/0/�+������#..+�&+�'49����.+8+#�3'-02'�%/.�5.#�)'.)+6+4'�%*'��3'./.�%52#4#��&')'.'2#��(+./�#&�#22+6#2'�#,,#�0#2/&/.4+4'��#�)'.)+6+4'�;�5.#�0#4/,/)+#�+.(+#--#4/�2+#�%*'�%/+.6/,)'�3/,/�,#�)'.)+6#��3+�-#�.+('34#�%/.�3#.)5+.#-'.4/�&',,'�)'.)+6'�%*'�0/33/./�#.%*'�#00#2+2'�)/.(+'�'�#22/3�3#4'���#�)'.)+6+4'��3'�42#44#4#��;�2'6'23+$+,'/33+#�)5#2+3%'�3'.8#�,#3%+#2'�3').+��#�0#2/&/.4+4'�� +.6'%'��/,42'�#+� 3+.4/-+&',,#�)'.)+6+4'��3+�02'3'.4#�%/.�,#�0'2&+4#&+�/33/�+.4/2./�#,�&'.4'��%*'�3+�-#.+('34#%/.�,#�(/2-#8+/.'�&+�5.#�4#3%#�0#2/&/.4#,''�,#�-/$+,+49�&'+�&'.4+�%*'��3'�./.�%52#4#�0/24#�#,,#�0'2&+4#�&'),+�34'33+�

�#�0,#%%#�&'.4#,'�'�+,�4#24#2/�3/./�30'33/3/44/6#,54#4+�0'2%*:��#,-'./�.',,'�02+-'(#3+��./.�02/6/%#./�&/,/2'�'�0/33/./�'33'2%/.(53+�%/.�5.�+.)+#,,+-'.4/�&/654/�#,�,A#$53/�&+�%#((;�/�(5-/��'�+.6'%'�&/62'$�$'2/�'33'2'�+--'&+#4#-'.4'�2+-/33+��0'2'6+4#2'�,A+.3/2)'.8#�&+�-#,#44+'�/2#,+��.%*'�+,�3'-0,+%'�3#.)5+.#-'.4/�&',,')'.)+6'�&52#.4'�,#�05,+8+#�15/4+&+#.#�;�5.3+.4/-/�&#� %/.3+&'2#2'� %/.� #44'.8+/.'�

0'2%*:�5.#�)'.)+6#�3#.#�./.�&/62'$$'�#3�3/,54#-'.4'�3#.)5+.#2'��#�2+-/8+/.'�(+3+%#�&',,#�0,#%%#�'�&',�4#2�4#2/��#66+'.'�+.�&5'�-/-'.4+�$'.�&+34+.4+�>�&52#.4'�,+)+'.'�/2#,'�15/4+&+#.#�'(('4�

45#4#�&#,,#�0'23/.#�>�&52#.4'�,'�3'&54'�&+�+)+'.'�/2#,'�02/�

('33+/.#,'�&#,�&'.4+34#�/�&#,,A+)+'.+34#�&'.�4#,'�A+)+'.'�/2#,'�02/('33+/.#,'��/�#$,#8+/.'&',�4#24#2/��;�15',,#�%*'�6+'.'�%*+#-#4#�05�,+8+#�&'+�&'.4+��*#�%/-'�/$$+'44+6/�,#�2+-/�8+/.'�&+�0,#%%#�'�4#24#2/�%*'�./.�;�0/33+$+,'',+-+.#2'�15/4+&+#.#-'.4'�%/.�,/�30#88/�,+./���,��+.+34'2/�&',,#�3#,54'�2#%%/-#.&#�5.#/�&5'�3'&54'�,A#../�35,,#�$#3'�&',,'�%#0#�%+49� &',� 0#8+'.4'� &+� #6'2'� 5.#� %/22'44#+)+'.'�/2#,'�&/-+%+,+#2'�B�'6+&'.4'�15+.&+�%*'�,#�02'6'.8+/.'�&'.�4#,'�0#24'�&#,�15/4+&+#./��%/.�3'-0,+%+�'(#%+,+�)'34+��&#�3')5+2'�%/.�#44'.8+/.'�>��#6#2'�+�&'.4+�#,-'./���6/,4'�#,�)+/2./�/33+#�&/0/�/).+�0#34/�02+.%+0#,'��0'2�#,�-'./���-+.54+�>��5,+2'�),+�30#8+�+.4'2&'.4#,+��53#.&/�+,

(+,/�+.4'2&'.4#,'�/�,/�3%/6/,+./�>��+%/2&#2'�3'-02'�%*'�+,�%/,,54/2+/�./.

;�5.�3/34+454/�&',,/�30#88/,+./�&#�&'.4+�./,42'��'(('445#2'�2')/,#2-'.4'�%/.42/,,+&#,� &'.4+34#� 0'2-'44'� &+� +.4'26'.+2'� 3515#,3+#3+�#,4'2#8+/.'�02+-#�%*'�15'34#�02/�)2'&+3%#��+.4'26'.'.&/�%/.�+,�42#44#-'.4/0+=�%/.3'26#4+6/�0'2�,#�3#,54'�&'+�02/02+&'.4+�

������������������

!+4#,&'.4���/23/��#.��/44#2&/�����+,#./�',������� �����

&+2'8+/.'�-+,#.��6+4#,&'.4�%/-�777�6+4#,&'.4�%/-��

Dott. Alessio Amodeo, igienista dentale.

1616 ��������� ANNO XIX NUMERO 11 NOVEMBRE 2015

Cinque spettacoli da novembre a febbraio 2016 sul tema della disabilità

Rassegna teatrale e laboratori alla Serra Lorenzini“Gemme e Tempesta – teatro,

storie, incontri”, è questo il ti-tolo della bellissima iniziativa

che da novembre prende il via alla SerraLorenzini. Presentata il 28 ottobre scorso,l’idea nasce dall’incontro tra Pietro Lo-renzini e la cooperativa I Percorsi, che sioccupa nella nostra zona di assistenza adanziani e disabili (disabilità intellettiva/re-lazionale di differente entità). Una colla-borazione sbocciata nel marzo 2014,quando il piano superiore della serra hacominciato a essere frequentato da per-sone disabili, che hanno eletto questoluogo a loro seconda casa e luogo di lavoro,frequentandola 5 giorni a settimana. Daquesta collaborazione è nato il progettoGemme e Tempesta, il cui obiettivo è por-tare il tema della disabilità aldilà dei re-cinti delle famiglie interessate e deglispecialisti, coinvolgendo, attraverso tea-tro e laboratori, il territorio e un pubbliconon direttamente coinvolto da questeproblematiche. E così sostenere, in modoindiretto, il Progetto sperimentale Pit-Stop e il Centro Diurno Ciak2, dedicati apersone con disabilità acquisita, cioè so-

pravvenuta a causa di incidenti o malat-tie neurodegenerative (come, ad esem-pio, la Corea di Huntington).La rassegna è composta da 5 spettacoli diqualità che si svolgeranno all’internodella serra. In scena Antonella Questa,Mariangela Gualtieri, il Teatro dell’Orsa,la Compagnia Carullo-Minasi e il duoBarbara Garlaschelli & Alessandra Sar-chi: «Cerchiamo un tempo per coltivareincontri. Un tempo strappato al tempo –spiega Monica Morini, direttrice artisticadella rassegna di spettacoli – ci mettiamoin ascolto. Dalla fragilità sboccia bellezza.Questo è il filo rosso che attraversa i cin-que spettacoli».Il primo appuntamento della rassegna èper domenica 15 novembre con AntonellaQuesta che presenta “Vecchia sarai tu”,spettacolo vincitore del Premio MuseoCervi Teatro per la Memoria e del PremioCalandra. Gemme e Tempesta (che siispira ai versi della poetessa Alda Merini- NdR), prosegue domenica 22 novem-bre con “Bello Mondo” di e con Marian-gela Gualtieri, fondatrice e animadel Teatro Valdoca di Cesena.

Domenica 13 dicembre vain scena in prima nazio-nale “Questo è il mionome”, spettacolo dirom-pente e commovente,frutto del percorso realiz-zato dal Teatro dell’Orsa diReggio Emilia con ungruppo di richiedenti asiloe rifugiati. Il pluripremiato“Due passi sono” dellaCompagnia siciliana Ca-rullo-Minasi è inarrivo domenica 10 gen-naio. Lo spettacolo portacon ironia e delicatezzadentro un tempo che sca-valca i limiti della malat-tia. La prima edizionedella rassegna sichiude domenica 7 febbraio con il rea-ding teatrale “Sex e disabled people”,scritto e recitato da Barbara Garla-schelli e Alessandra Sarchi.Tutti gli spettacoli, a ingresso gratuito,hanno inizio alle ore 18.30 presso SerraLorenzini, Via dei Missaglia 44, Zona 5.

La prenotazione è consigliata. Sono pre-viste anche alcune matinée dedicate aglistudenti delle scuole superiori e dell’Uni-versità.Programma completo della rassegna eprenotazioni su: www.ipercorsicoop.org

Giovanna Tettamanzi

La Cooperativa Sociale “I Percorsi” si è costituita nel 1999 pervolontà di un gruppo di dodici operatori sociali professional-

mente qualificati, che hanno maturato la decisione dopo moltianni di lavoro all’interno dei servizi gestiti da Anffas Milano. Glioperatori fondatori hanno continuamente cercato nuove soluzioniper rispondere ai bisogni delle persone e in questo modo sononati nuovi servizi. A partire dal Laboratorio “La bottega”, doveanche oggi persone con disabilità realizzano manufatti di qualitàe artistici come riproduzioni lignee di opere d’arte (come avvieneoggi presso la Serra Lorenzini), e dal primo servizio per l’Autismo,la cooperativa ha sempre proposto iniziative fondate sulla bel-lezza (dei prodotti del proprio operare, ma anche dei luoghi neiquali convivere), e sulla risposta specialissima ai bisogni, senzapraticare la strada semplice dei servizi uguali per tutti. L’atten-zione all’altro e l’ascolto delle persone con disabilità e delle lorofamiglie hanno così condotto i fondatori a cercare nuove soluzioni.La nascita di nuovi servizi, in questa dialettica di ascolto e risposta,ha poi coinvolto l’amministrazione pubblica (Comune ee Asl) che,verificata l’importanza sociale e l’interesse pubblico delle inizia-tive, le ha in molti casi sostenute.

Identikit de I Percorsi

Attore, regista e conduttore di Colorado Cafè, lo scorso agostoPaolo Ruffini ha visitato gli spazi del PitStop e ha realizzato

un video (link in basso), in cui Paolo racconta un sacco di cose!L’iniziativa fa parte di un programma più ampio per valorizzaree sostenere le iniziative de I Percorsi Onlus, a favore delle per-sone con disabilità. La più importante è apunto la Rassegna diEventi prevista tra l’autunno e l’inverno di cui parliamo nel ser-vizio in alto, il cui tema centrale saranno la bellezza e la fragilità.https://goo.gl/5JwGf6

Una giornata particolare... con Paolo Ruffini

Il 4 novembre alle ore 18, presso il Mac di piazzaTito Lucrezio Caro, verrà presentata la stagione2015 – 2016 de laVerdi. Dalle anticipazioni che

filtrano dall’istituzione musicale il programma si an-nuncia di fitto di appuntamenti e di grande interesse, Confermata la direzione artistica del maestro ZhangXian, che aprirà la 23° stagione il 29 dicembre, conla Nona di Beethoven. Il cartellone si protrarrà finoa dicembre 2016 con altri 37 concerti sinfonici, l’ul-timo dei quali si terrà il 18/12 e vedrà John Axerolddirigere un concerto con musiche di Gershwin. Du-rante l’estate, dall’11 luglio al 28 agosto, l’eclettismomusicale de laVerdi si confronta ancora con il cinemae la musica pop. Saranno infatti proiettati sei film(Guerre Stellari, Il Padrino, Back to the future, Psyco,Star Trek e Casablanca) con musiche eseguite dalvivo. A ferragosto poi, concerto rock e pop, con mu-siche dei Beatles, Emerson Lake and Palmer e altri.Durante la stagione inoltre non mancheranno le sor-tite “fuori casa”. Previste a settembre la partecipa-zione al Mito, con concerti a Torino, e l’11 l’ormai

classico concerto a La Scala. Sotto la direzione ZhangXian e con la presenza del pianista milanese LucaBuratto saranno eseguite musiche di Rachmaninove Sciostakovic. Non mancheranno neanche le tra-sferte all’estero, con la partecipa-zione al Festival di Montreux e diSalisburgo.Una stagione dunque intensissima,nonostante il recente inspiegabile de-classamento subito dal ministerodella Cultura, che ha ridotto i finan-ziamenti di 1 milione di euro. Per farefronte a questo calo di risorse l’orche-stra, piuttosto che ridurre il cartel-lone – tra i più ricchi del panoramanazionale – fa ancora volta appello al suo affezionatopubblico, con una lotteria a premi (i tagliandi sonoacquistabili presso l’auditorium), la campagna abbo-namenti e il nuovo Club delle imprese e altre novitàche saranno annunciate in conferenza.Stefano Ferri

Il 24 novembre, concerto contro la violenza sulle donneIl 24 novembre, in occasione della Giornata interna-zionale per l’eliminazione della violenza contro le

donne, si terrà laprima assolutadell’opera diLuigi Abbate“Anaimos” (esan-gue), diretta daFrancesco Bossa-glia, tratta dalpoema liricodella poetessaSophia de Mello

“Assassinato de Simonetta Vespucci” . Il testo poeticoracconta di Simonetta Cattaneo in Vespucci, bellis-sima nobildonna del Rinascimento, modella di artistidel calibro del Botticelli (è lei la Venere del famosoquadro - nella foto), morta di tisi giovanissima.

Stefano Ferri

Ogni anno Chiaravalle ricorda i suoi caduti con unapiccola cerimonia che vede la posa di una coronad’alloro, alla presenza dell’Associazione Combat-

tenti e Reduci e di Anpi, Sezioni di Rogoredo, il parrocodon Antonio e, tra gli abitanti presenti, anche qualcheparente dei caduti.A 100 anni dall’entrata in guerra dell’Italia nel primoconflitto mondiale, il programma si arricchirà di altreiniziative.La consueta cerimonia, che si svolgerà sabato 7 no-vembre alle 14.30 nel Parco dei Caduti (ora anche

parco giochi) in via S. Bernardo 21, darà inizio al pro-gramma.Si prosegue domenica 8 novembre alle ore 10 conuna visita guidata al Tempio della Vittoria, Sacrariodei Caduti, piazza S. Ambrogio, a cura dell’Associa-zione Art9. Ritrovo al Sacrario, visita con offerta li-bera. Metropolitana verde fermata S. Ambrogio.Ultimo appuntamento sabato 21 novembre alle ore20.30 al Mulino dell’Abbazia di Chiaravalle, via S.Arialdo 102, con: “Frammenti – La Grande guerra”reading teatrale con accompagnamento musicale dal

vivo, brani tratti da Lussu, Brogi, Gibelli e Sancin (“Leportatrici del Carso”) leggono Daniela Borghetti ePaolo Cosenza, musicista Luigi Palombi, direzionetecnica di Marco Meola.Il mulino è raggiungibile con autobus 77, fermata Ab-bazia di Chiaravalle.L’iniziativa, organizzata da Associazione Borgo diChiaravalle, ha il patrocinio del Consiglio di Zona 5.Ingresso con offerta libera. Per informazioni e prenotazioni 373/8591039.

T. G.

A teatro per parlare (e ridere) di riqualificazione energetica e condomini. Due ar-gomenti tra i meno divertenti si trasformano spettacolo in Homo Condòmini Lupus,l’assemblea condominiale più pazza del mondo. La pièce teatrale è stato allestitadallo staff di Habitami – la società che promuove la riqualificazione energetica a Mi-lano - selezionando i testi migliori del concorso letterario lanciato la scorsa prima-vera, miscelati con l’esperienza di informazione tra cittadini e amministratori perla prima campagna pubblica sulla riqualificazione energetica degli edifici milanesi.Innovativa anche la regia di Giovanni Pivetta che mescola con gusto atmosfere ete-rogenee, sottolineando con venature jazz e pop i momenti salienti del racconto. Alprogetto, senza fini di lucro, hanno aderito con entusiasmo alcuni noti attori milanesicome Bebo Storti, Alessandra Faiella, Renato Sarti, Massimiliano Loizzi (Il terzo Se-greto di Satira), Federico Zanandrea e il musicista Stefano Vergani.Teatro di Milano (MM Bande Nere o Gambara) via Fezzan, 11 – Milano. Ingressolibero fino a esaurimento posti. Prenotazione obbligatoria su www.habitami.it

�,+�()�*$0$�#(�+,3$*!/$��) �-/,&/ ** 5(,+$�#$)�1$ 1/,�#(�3( �$)3 +$0",�$+1/ �+$)�3(3,�$�0(� -/$�",)�-/(*,� --2+1 *$+1,#$)) �0$5(,+$�#$#(" 1 � �.2 11/,�&(,3 +(�",*- &+($�(1 )( +$�0"$)1$�-$/�),�0&2 /#,�#(0(+" +1 1,�"'$�&$11 +,�02)�*,+#,�#$(&(,3 +(�#;,&&(��;������������� 7�(+�0"$+ �) ��,*- &+( �� &)(�",+��("" �0,)#(��) 3,/,�"'$�/2,1 � 11,/+,� )�1$* �#$)) �#(-$+#$+5 �# )&(,",�$�#$))$� 11(3(16�())$& )(�"'$�0-$00,�0(�"$) +,�#($1/,� )�*$/�" 1,�#$))$�0),1�* "'(+$���+� /&,*$+1,�#(�1/(01$� 112 )(16�"'$�()&(,3 +$�",))$11(3,�/,* +,� %%/,+1 �",+�3$/3$�$�(/,+( ��1 +1,�# $00$/0(�",+.2(01 1,�()��/$*(,�#$)) ��(2/( ��(,/+ )(01(�9�(,3 +(�$ )16�#$)��$ 1/,:�� 00$&+ 1,�# )) ��(3(" � "" #$*( ��(",�$-$�#(��#(+$�

�,3$*!/$�7� +"'$�()�*$0$�#$)�-/(*,� --2+1 *$+1,�",+�) # +5 ������������ ) ��,*- &+( � !!,+# +5 ��$/1,+(��-2+1,#(�/(%$/(*$+1,� 00,)21,�-$/�()�1$ 1/,# +5 �(1 )( +,��-/$0$+1 �()+2,3(00(*,���#/$ *��(+1$/-/$1 1,�# )�",/$,&/ %,��("'$)$� !�!,+# +5 ��-$/�) �-/(* �3,)1 �# �0,),�(+�0"$+ ��)�*$0$�0(�"'(2#$����������� ",+�2+�#,--(,� --2+1 *$+1,��()#2,�/(*(+$0$�.2,1(#( + �",*� )( 0�� ,) �� ++,+(�$��,!$/1,�" --(+�-/,-,+$�#2$�" -(1,)(�#$)) �1/(),&( �02)) �9!2,+ �*,/1$:�211,�7�!$+$�.2$)�"'$�%(+(0"$��2+ �/(%)$00(,+$�02�2+�1$* �0",1�1 +1$� %%/,+1 1,�",+�),�01()$�"'$�' �/$0,�% *,0,�()�#2,��0%(,/ /$()�02//$ )$�-$/�/ "",+1 /$�()�/$ )$��0,/-/$+#$+#,�()�-2!!)(",������� �����������������1$)������������(+%,�-(*,%%�(1�8444�-(*,%%�(1�

������ ��������������� ��

� �+,3$*!/$� �* /5,��(+�0"$+ � )��(*�%%�.2 11/,�&(,3 +(�",*- &+($�(1 )( +$

-/$�) �/ 00$&+ ��("" 0,)#(��2+,�0-$11 ",),�02)) �)2#,- 1( ������������������������������������������������������������ ����������������������������������������������������

La manifestazione Re Panettone, giunta all’ottava edizione, si svolgerà quest’annosabato 28 e domenica 29 novembre alla Fabbrica del Vapore di via Procaccini. Lalocation, situata in centro, è un antico polo industriale pregevolmente restauratoe oggi impiegato per mostre e manifestazioni. L’evento, ideato e coordinato daStanislao Porzio, è organizzato dall’Associazione Amici del Panettone, presiedutada Sabrina Dallagiovanna, con il patrocinio del Comune di Milano e della Provin-cia di Milano. Fulcro della manifestazione è la presentazione di panettoni arti-gianali d’eccellenza, tutti realizzati senza ingredienti che ne prolunghinoartificialmente la vita. I pasticcieri partecipanti saranno quaranta. Offriranno as-saggi gratuiti e venderanno tutti allo stesso prezzo. Il wine bar, dedicato ai vini dapanettone, sarà a cura della rivista Civiltà del bere. Durante la manifestazioneavranno luogo la IV edizione del Premio “I PanGiusto”, che incorona il miglior pa-nettone e il miglior lievitato innovativo, e la V edizione del Premio “I custodi delPanettone”, che individua le confezioni per panettone più ecosostenibili, funzio-nali e creative. E poi il gioco a quiz di Tullo Montanari e gli incontri del pubblicocon addetti ai lavori completeranno il ricco programma di Re Panettone. Orari:sabato dalle ore 10 alle 20; domenica dalle 10 alle 19. Tel. 02/20480319.

Giuseppe Lippoli

Il 4 novembre la Mac di piazza Tito Lucrezio Caro 1

laVerdi presenta la stagione 2016

Gli appuntamenti nel centenario dall’entrata in guerra dell’Italia nel primo conflitto mondiale

Chiaravalle ricorda i suoi caduti

SABATO 28 E DOMENICA 29 NOVEMBRE

Re panettone alla Fabbrica del Vapore

IL 12 NOVEMBRE AL TEATRO DI MILANO

Homo Condòmini lupus, l’assemblea più pazza del mondo

Dopo Sette anime, La ricerca della felicità e Quello cheso sull’amore, Muccino firma la sua quarta pellicola hol-lywoodiana schierando un cast americano. Fathers and Daughters rivela ancora una volta la natu-rale propensione alla tragedia del regista, che solleticanuovamente il nostro pathos, affrontando un dramma fa-miliare. L’amore incondizionato di un padre nei confronti della fi-glia è motore del film. Non una scelta prima per il registae sicuramente non casuale in una società dove la figurapaterna si ritrova al centro di svariati dibattiti.Il film gode di due differenti registri dovuti alla scelta fattadall’autore, di sviluppare la storia sull’alternarsi di due di-stinti tempi narrativi: l’infanzia di Katie, interpretata dauna giovanissima Kylie Rogers e l’età adulta (25 annidopo), come a voler sottolineare e a rendere immediato ilconcetto chiave che sta alla base del film e che il registastesso ha dichiarato, ovvero che quel che diventiamo èstrettamente legato alle nostre infanzie.

ANNO XVII NUMERO 06 GIUGNO 2013ANNO XIX NUMERO 11 NOVEMBRE 2015 17���������

�����

La solitudine di per sé non è un male, anzi è una ne-cessità: grandi saggi della filosofia hanno esortato nelleloro opere l’uomo all’isolamento. Solo dall’isolamento,magari provvisorio, sicuramente volontario, scaturiscela possibilità di confrontarci con noi stessi e di verifi-care l’esattezza delle nostre scelte.Ma l’uomo d’oggi sembra aver perduto anche la capa-cità di stare da solo in modo costruttivo: la società delbenessere, così come crea bisogni fittizi di oggetti, creabisogni altrettanto artificiali di contatti. La nostra vita è piena di contatti superficiali, di chiac-chiere inconcludenti, di occasioni d’incontro mancatoperché, se l’incontro avviene, non avviene in esso la co-municazione. I rapporti sociali sono contraddistintidalla superficialità: nessuno sa niente di noi, nessunosi pone domande su cosa veramente proviamo, su qualidisagi avvertiamo, su quale sia il nostro grado di sod-disfazione personale. La difficoltà di aprirsi al dialogocon gli altri, l’incapacità si saper instaurare relazioniprofonde sul piano delle esperienze umane e degli in-teressi concreti, come pure il timore di dover affrontarele incognite del futuro, equivalgono ad altrettanti mo-tivi di angoscia e insicurezza capaci di imprimersi afondo nell’animo di un essere umano, fino a costrin-gerlo a una condizione esistenziale che potrebbe esseredefinita “unidimensionale”. La società dei consumipriva i contatti di profondità: l’importante, soprattuttoper i giovani, è cercare di avere tanti amici ed esibire

agli altri il grande numero delle proprie frequenta-zioni. Quanto poi davvero si conoscano le persone, sa-rebbe veramente da verificare. All’effusionesuperficiale, all’esibizione di rito di grandi baci sulleguancie non corrisponde quella capacità di condivi-dere situazioni e stati d’animo che dovrebbe chia-marsi amicizia. Ho l’impressione che lo stare con glialtri sia spesso dettato dalla paura di stare soli o dallanecessità di avere una compagnia per non esserefuori dal giro, per non essere bollati come diversi,asociali. Presso i ragazzi la solitudine raramente èvissuta in modo consapevole, il più delle volte è do-vuta all’incapacità di inserirsi nei circuiti delle ami-cizie di scuola e di quartiere. Sicché chi è solo èadditato a vista come un disadattato, oppure è igno-rato. Bisogna comunque ricordare che i rapporti so-ciali sono una scelta e non una necessità e che stareda soli non è una condanna, ma spesso un bisognoineliminabile della persona. Se chi ha difficoltà astare con gli altri cominciasse a ricordarsi che la so-litudine non è una colpa, avrebbe già compiuto unbuon passo. Se poi volesse compiere un passo ulte-riore, dovrebbe cercare anche di fare un salto fuori,verso gli altri, incontro agli altri.Per alcune persone è la cosa più difficile del mondo, male sfide che sembrano impossibili, se affrontate con ladovuta preparazione psicologica, spesso non falliscono.

Anna Muzzana

Rapporti sociali e solitudine� ��� ������������

Padri e figlie di Gabriele Muccino

Calda, anzi, fumante: ecco come vagustata questa minestra, che regalail profumo di uno dei frutti più sapo-riti della terra, il fungo.

Ingredienti per 4 persone:200 g di tagliolini, 500 g di ceci lessati,1 fungo porcino grande o 2 piccoli, 1/2cipolla, 1 carota, 1 gambo di sedano,1 rametto di rosmarino, 1 cucchiaio

di concentrato di pomodoro, olio ex-travergine d’oliva, sale e pepe.

Preparazione: 1. Pulite il fungo spazzolandolo perrimuovere i residui terrosi e affettatefinemente e separatamente cappellae gambo.2. In una pentola capiente (meglio sedi rame) fate scaldare un po’ d’olio eunite cipolla, carota e sedano tritati.Lasciate soffriggere a fuoco vivace,aggiungete i ceci con parte dell’ac-qua di cottura (o con tutta l’acquadi conservazione, se usate quelli inscatola).

3. Unite circa 1 litro d’acqua, il rosma-rino, il concentrato di pomodoro e ilgambo del fungo, e lasciate cuocerea fuoco moderato per circa 20 minuti.4. Spegnete il fuoco, prelevate qual-che cucchiaiata di ceci e tenete daparte, rimuovete il rosmarino e frul-late il resto.5. Unite alla pentola i ceci tenuti daparte e rimettete sul fuoco con lefette di cappella del fungo. Salate,portate a ebollizione e unite i taglio-lini che cuociono in 2 minuti.6. Servite la minestra con un filod’olio a crudo e pepe.

Anna Muzzana

�����������������

Minestra di ceci, porcini e tagliolini

Se il padre (Russel Crowe) dovrà fare i conti con le compli-cazioni della vita, Katie (alias Amanda Seyfried) si porteràdietro un vuoto incolmabile che rischierà di mettere in di-scussione la sua capacità di amare. Tra gli attori ancheDiane Kruger, Jane Fonda e il promettente Aaron Paul (ilnoto Jessie della pluripremiata serie Breaking Bad).

Anita Rubagotti

1818 ��������� ANNO XIX NUMERO 11 NOVEMBRE 2015

Chiesa Rossa: il concorso Milanosud “La storia della Milano industriale: le fabbriche dellazona 5” è l’argomento di una mostra fotografica espostain biblioteca dal 5 al 25 novembre. «La fabbrica ha rap-presentato un passaggio epocale nella storia modernae contemporanea – dice il professore Deiana, che hapubblicato un libro su questo tema. – Il Novecento èstato il secolo dell’industrialismo, che ha significatoricchezza economica e forza sociale del movimentooperaio. Il passaggio di secolo ha segnato la rottura ela crisi dell’industrialismo dando luogo alla decadenzaindustriale e alla disarticolazione sociale del movi-mento operaio, anche nel nostro Paese. La mostra offreun percorso sulle principali fabbriche della Zona 5: unmodo per guardare al passato, capire il presente e pro-gettare il futuro». L’iniziativa è a cura dell’“Associa-zione Mediamente 5” e del “Centro ComunitarioPuecher”.Mercoledì 4, alle 21, sarà presentato il romanzo di En-rico Casartelli “Un nove corre in internet”, spy-storyambientata nel mondo dell’informatica. Venerdì 6, alle 18,30, saranno premiati i vincitori delconcorso “Milanosud”, che in questa quinta edizione èarticolato in due sezioni: “racconti” e “arti figurative”.“Una storia, un colore – Suggestioni, indizi, scenari perun racconto in cui il colore è protagonista” è stato iltema comune che ha ispirato ai partecipanti le loroopere narrative o pittoriche. Anche quest’anno, comenel 2014, al Premio Milanosud si accompagna il PremioSpeciale Biblioteca Chiesa Rossa: due giurie (quella diMilanosud e la popolare di volontari della BibliotecaChiesa Rossa) premieranno i vincitori. È inoltre previ-sta la vendita della pubblicazione che raccoglie i rac-conti e disegni selezionati. Attori della compagnia iRabdomanti leggeranno brani dei racconti.Sabato 21, ore 11, Giuditta Mastrototaro presenterà ilsuo libro “Nascere e crescere alla luce dell’educazioneempatica”, un testo in cui l’autrice chiarisce come sipossa facilitare la relazione tra madre e bambino, findalla nascita, attraverso un nuovo metodo educativo.Infine, la biblioteca dedica una serata al centenario delgenocidio subito dagli Armeni tra il 1915 e il 1916: unmassacro compiuto dai turchi dell’impero ottomano incui un milione e mezzo di persone persero la vita. Perrievocare quello sterminio, il 26, alle 21, sarà presen-tato il libro autobiografico Mayrig, scritto dal registaHenri Verneuil e tradotto in italiano da Letizia Leo-nardi, che parteciperà all’incontro, programmato inaltra data anche alla “Sant’Ambrogio” (paragrafo suc-cessivo).Per info: Biblioteca Chiesa Rossa, tel. 02 88465991.

Sant’Ambrogio: dal cineforum ai servizi per i cittadiniProsegue il cineforum organizzato in collaborazionecon “Art & Sol” e con la “Zona 6” nell’ambito di “Baronamovie tour”. Questo mese, per il ciclo “Lecito e ille-cito… fino a che punto possiamo spingerci nel venirea patti con i nostri principi?” sono in programma le se-guenti proiezioni: il 9 “Smetto quando voglio” di SydneySibilia (Italia 2013), il 16 “Le tre scimmie” di Nuri BilgeCeylan (Turchia 2008), il 23 “Due giorni, una notte” diLuc e Jean-Pierre Dardenne (Belgio 2014). Gli appun-tamenti sono fissati per le 18. «Lo spettatore dei filmprescelti – dice Silvia Salomone, di “Art & Sol” – vieneposto in una condizione di estraneità ai fatti rappre-sentati sullo schermo, ma può giudicarli, può assegnaretorti e ragioni e porsi la domanda: io come mi compor-terei?». Martedì 3 ci sarà il primo dei cinque incontri dellaserie “La biblioteca INforma”, in cui saranno presentatinuovi servizi e portali per i cittadini. L’appuntamentoiniziale, a cura di Giovanna Colace e Manuela Dal-l’Occo, sarà destinato alla presentazione del sitowww.portalefamiglie.it . Il 10 Gianluca Melandri spie-gherà come interagire con le biblioteche attraverso i“social”. Il 17 Gabriella Marinaccio parlerà in partico-lare delle rubriche on-line dedicate dalle bibliotechea ragazzi e genitori. Il 24 Antonella Bassetti illustreràil nuovo portale del Comune di Milano e i servizi in reteper i milanesi. Il primo dicembre, infine, Massimo Mae-stri descriverà “MLOL – MediaLibraryOnLine”, la primarete italiana di biblioteche pubbliche attraverso cui è

possibile sperimentare il prestito on-line accedendogratuitamente a numerosi contenuti digitali: musica,video, e-book, audiolibri, riviste, quotidiani ecc. Gli in-contri inizieranno alle 18.Da mercoledì 4 a venerdì 20 sarà esposta la mostra fo-tografica di Cristina Fiorentini e Laura Rizzi “Milanoinsolita”, in cui sono rappresentati angoli della cittàpoco noti ma di particolare bellezza e valore culturale. Il 18, alle 17.30, Nicoletta Czikk, apprezzata condut-trice del gruppo di lettura della “Sant’Ambrogio” dedi-cato alla poesia, proporrà al pubblico un percorsosemiserio sulla comicità attraverso narrazioni e letturepoetiche.Le altre iniziative: sabato 7, ore 15.30, secondo appun-tamento con “Il gusto… giusto”. La nutrizionistaChiara Stella, dell’Associazione Zoo Village, parlerà dieducazione alimentare nell’età evolutiva soffermandosisulla relazione tra “Cibo ed emozioni”. Sabato 14, ore16.30, laboratorio di lettura e pittura a tempera per iragazzi. Sabato 21, ore 17, presentazione del libro “May-rig”, di Henri Verneuil, in ricordo del genocidio armeno(vedere paragrafo “Chiesa Rossa”). Per info: Biblioteca Sant’Ambrogio, tel. 02 88465814.

Fra Cristoforo: una mostra molto particolareVenerdì 6, alle 16, sarà inaugurata l’esposizione “Di solee d’ombra. Le mamme dell’Icam si raccontano”. La mo-stra propone una selezione delle illustrazioni realizzatedurante i laboratori di “Illustrafiabe”, fra il 2011 e il2015, dalle mamme recluse nell’“Istituto a custodia at-tenuata per detenute madri”. Nel corso dell’inaugurazione verrà proiettato il docu-mentario di Bianca Neri “Storie aperte: la paura e larabbia”. Il cortometraggio racconta le attività svolte daAna Paula Giolli, che ha guidato i laboratori di narra-zione all’interno dell’Icam e in biblioteca, nell’ambitodel progetto “Dentro e fuori la biblioteca Fra Cristo-foro”. La mostra proseguirà fino a venerdì 27.Sabato 14, alle 10.30, si terrà il laboratorio per bambinida 8 a 11 anni “La scienza in zucca!!!”. Con esperimenticoinvolgenti, animazioni e sorprese, i partecipanti sco-priranno le meraviglie di questo ortaggio. Sempre intema di cibo, il sabato successivo, stessa ora, ci sarà“La frutta lascia il segno: colorare riciclando frutta everdura”. In questo caso i bambini (età 5/8anni) po-tranno essere affiancati nelle attività dai genitori. Sa-bato 28, alle 10.30, appuntamento con “Light & clay:piccole luci d’argilla” per realizzare lanterne di Natale(età dai 6 anni in su). Per la partecipazione alle treiniziative, curate dall’ “Associazione LOfficina”, è ne-cessario prenotare. Continua, infine, il ciclo di incontri “Un senso dai clas-sici”, condotto da Carlo Marchesi. Prossima data il 2dicembre, alle 18, con l’Amleto di Shakespeare. «Pre-senterò l’opera – dice il professore Marchesi – attra-verso un’indagine sul suo significato esistenziale, piùche filologico, dando lettura, in forma semiteatrale, dialcune pagine significative. Nei miei incontri propongoun coinvolgimento non esclusivamente intellettuale,da conferenza, ma un mettersi in gioco sulle parole in-tramontabili del classico».Per info: Biblioteca Fra Cristoforo, tel 02 88465806.

Tibaldi: laboratori per ragazziSabato 7 (per ragazzi da 8 a 11 anni) e sabato 14 (bam-bini da 5 a 7 anni) andrà in scena “Circo in gioco!”, unspettacolo circense interattivo destinato a coinvolgerei giovani del pubblico, che da semplici spettatori diven-teranno attori partecipando a numeri di maghi, gioco-lieri e clown. I due appuntamenti saranno condotti daGiulia Schiavone e Lucio Zurlo.Il 21 si terranno due laboratori: alle 15, “Materie sen-sibili” (età 4/7 anni), dedicato all’esplorazione dei cin-que sensi; alle 16.30 “Io, ramo, albero” (età 7/10 anni),per realizzare personali alberi genealogici. Il 28 sonoprevisti i laboratori “Lettere dal mio nome”, alle 15 (età5/8 anni), e “Ricette per giorni migliori” (7/10 anni),alle 16.30. Le iniziative sono a cura di Tiziana Romanin. Per par-tecipare è necessaria la prenotazione. Per info: Biblioteca Tibaldi, tel. 02 88462920.

Fabrizio Ternelli

Cinema, mostre e laboratorinelle biblioteche di zona

Può una società che si occupa dipaghe, contributi e contabilitàscrivere un libro sui senza

tetto? La risposta è “sì”, se scocca lascintilla della solidarietà. Ed è pro-prio questo quello che è successo aMilano, tra Zetaservice e la Casadell’accoglienza Enzo Jannacci, lastruttura del Comune che ospita per-sone senza dimora, aiutandole areinserirsi nella società. L’azienda di viale Ortles e i suoi di-pendenti, da tempo frequentano laCasa dedicata al grande cantautoremilanese, insegnando l’italiano, do-nando vestiti, aiutando nella compi-lazione dei cv. Tempo fa finanziaranoun murales, che fu realizzato da Frode, noto street artist,e dai ragazzi del Kandinsky di Gratosoglio. L’ultimo nato da questo rapporto così particolare è, ap-punto, un libro: “Inciampi di Vita - Se cadi rialzati. E se ri-cadi rialzati ancora”, forse l’opera più sentita: quasi lasintesi di un percorso di conoscenza e fiducia reciproca.Per scriverlo e produrlo quattro dipendenti di Zetaservice– Beppe, Debora, Federica e Marilù – hanno dedicatoparte del loro lavoro e del loro tempo libero per incontraregli ospiti ed ex ospiti della Casa e farsi raccontare le lorostorie. Il risultato? Dieci piccoli racconti di vita, scritticome autobiografie a più mani, in prima o in terza per-sona, talvolta riportando integralmente le testimonianzedei protagonisti. Storie delicate, allo stesso tempo illumi-nanti e ironiche, che raccontano di rifugiati politici conmaster in economia che provano a ripartire vendendo

schede telefoniche, di un uomo e unadonna che si aiutano a vicenda e poisi innamorano e iniziano una nuovavita, di un professore di inglese dimadre lingua francese arrivato percaso a Milano che ora fa il mediatoreculturale, di una mamma di SantoDomingo che raggiunge la figlia inItalia ma non tutto va come preve-deva, di un precario senza lavoro cheperde tutto, anche la speranza, maora cerca, di nuovo, un’occupazione.Percorsi di vita tortuosi e unici, macon un unico comune denominatore:la voglia di ripartire e la tenace spe-ranza di farcela, sostenuta dalla per-cezione di non essere più soli. Perché

questa è la novità di Casa Jannacci. Gli ospiti non ci vannopiù, com’era una volta, solo per dormire, ma qui cercanoe trovano una speranza di rinascita.Il 25 novembre, alle ore 18 il libro, sarà presentato allaCasa dell’accoglienza Enzo Jannacci. Scontata la parteci-pazione dei moltissimi amici dell’indimenticabile cantau-tore milanese del “El purtava i scarp del tennis” e dellaCasa. Per promuovere il libro, i cui incassi saranno devo-luti interamente alla Casa, personaggi dello spettacolocome Eugenio Finardi, Fabio Treves, Ricky Gianco ed En-rico Bertolino, stanno girando dei video, che presto ve-dremo sul web e magari in tv.Per avere una copia di “Inciampi di Vita”, per chi non riu-scirà ad andare alla festa del 25 novembre, potra scriverea: [email protected].

Stefano Ferri

Macconago, Vigentino, Vajano, Nosedo, QuintoSole. Poi, spostando l’attenzione dal sud Milanoa tutta la città: Lorenteggio, Dergano, Trenno,

Musocco, Niguarda. E non sono ancora finiti. Sono infattiben oltre 30 i Comuni che nel corso di quasi tre secoli, convicende alterne che attraversano la Grande Storia, sonopassati sotto la giurisdizione di Palazzo Marino, se ne sonopoi distaccati, per poi ritornare “milanesi”. A questi si ag-giungono i numerosi borghi e villaggi agricoli sorti intornoa una cascina, come la Bovisa o Gra-tosoglio, che attraverso annessioni escorpori hanno avuto un destino ana-logo. Alcune di queste antiche comu-nità hanno ancora una propriaidentità (Trenno e Chiaravalle, peresempio), altre hanno lasciato ineredità il nome a quartieri cittadini,altre ancora non hanno lasciato trac-cia neanche nella toponomastica,come Boldinasco o Segnano. In tuttii casi della loro storia si sa poco,molto poco.“Antichi Borghi della periferia mila-nese”, l’ultima opera di RiccardoTammaro, prova a colmare questa la-cuna di memoria storica collettiva.Con la consueta precisione, ma

anche originalità e leggerezza che lo contraddistinguono(Tammaro ha scritto negli ultimi anni diversi libri, tra cuii bellissimi “Borghi e cascine della Zona 4” e il gemello“Borghi e cascine della Zona 5”), l’autore ripercorre, co-steggiando la cerchia dei Bastioni da nord, passo dopopasso la storia della nostra città. In 14 capitoli raccontale vicende degli 11 borghi incorporati nel 1923 (con le ri-spettive frazioni, villaggi e cascine), più Turro, le frazioniforanee (Morsenchio, Ponte Lambro, Lorenteggio, Ron-

chetto sul Naviglio) e, natural-mente, i Corpi Santi. Acompletamento dell’opera, unricco repertorio fotografico, rea-lizzato da Roberto Visigalli, chedocumenta in immagini quantodegli antichi insediamenti siaoggi ancora presente.“Antichi Borghi della periferiamilanese” (edizioni Associazioneculturale Quattro, 15 euro) saràpresentato il 21 novembre, alleore 16, presso il Circolo FilologicoMilanese di via Clerici 10, Milano. È possibile acquistare l nuovolibro di Tammaro anche presso lanostra sede in via S. Teresa 2A

Stefano Ferri

Il 25 novembre sarà presentato alla Casa di accoglienza Enzo Jannacci

“Inciampi di Vita”, il libro su chi ha la forza di ripartire

Al Filologico, il 21 novembre la presentazione del nuovo libro di Riccardo Tammaro

«Vi presento gli antichi borghidella periferia milanese»

DAL 7 NOVEMBRE 2015 AL 10 GENNAIO 2016

Gianni Piacentino alla Fondazione PradaDal 7 novembre al 10 gennaio 2016Fondazione Prada presentaa Milano una mostra antologica dedicata a Gianni Piacentino(Torino, 1945), a cura di Germano Celant, storico dell’arte edirettore della Fonda-zione. Il percorso esposi-tivo, ospitato nei duelivelli del Podium, riuni-sce più di 100 lavori edesplora la carriera del-l’artista seguendo un or-dine anticronologico,dalle opere più recentirealizzate nel 2015 fino ailavori datati 1965. Comespiega il curatore Ger-mano Celant: «È nel clima storico di oscillazione tra arte edesign, tra artigianato e industria, tra utile e inutile, tra uni-cità e serie, che si colloca il contributo di Piacentino, le cuialterità e singolarità risiedono proprio nella dialettica tra idue poli. Sin dal 1965 le sue sculture approdano a un risultato

che trascende l’oggetto funzionale, sebbene quest’ultimo ri-manga riconoscibile come possibile entità industriale e dallecaratteristiche decorative, perché derivate da una cultura

intrisa di scienza applicata,di esperienza artigianale, diprecisione meccanica e diprocessi strumentali di altaingegneria. La sua produ-zione rappresenta – continuail curatore – un’uscita asso-luta dall’imperfezione, dal-l’istantaneità e dallacasualità del fare arte, peraccedere a un universo diperfezione, calcolo e concen-

trazione, così da poter competere, sul piano del sublime edell’assoluto, con un veicolo da corsa o da volo».

Fondazione PradaLargo Isarco 2 - 20139 Milano

www.fondazioneprada.org

ANNO XVII NUMERO 06 GIUGNO 2013ANNO XIX NUMERO 11 NOVEMBRE 2015 19���������

LL’’iinnddiirriizzzzoo������������APPARECCHI ACUSTICI1���',*(�-*(��-+,#��Via Lagrange 13 - Milano�� 0236536730www.centro-euroacustic.comsconto speciale 25% Test uditivo gratuito!

BIGIOTTERIA1�����������('�+(%(��#$(-/� "��������� �������� ��� �%����Viale Tibaldi17 - Milano�� 0239810860Sconto 10%

CARTOLERIA1���*,(%�*#��#""���� ����!�#���Via R. Bonghi 6 - Milano�� [email protected]

DENTISTA1��&�-%�,(*#(�&��#�(���',#+,#�(��� #+#(,�*�)#�(Via Lassalle, 5 - Milano�� 0289502680Sconto 10% ai lettori di Milanosud

1�-*(��',�%�+�+�����Via Europa 40 - Quinto de’ Stampi (MI)�� 0289268161Sconto 10%

1��#,�%��',���" ������"���" ���Corso San Gottardo 36 - Milano�� 0289285437 www.vitaldent.comScontistica riservata ai lettori Milanosud

ELETTRONICAED ELETTRODOMESTICI1�#.��%�,,*('#���+*%�����!� $������%��$����"������!�"����%����Via G. Sasso 2 Rozzano (MI)�� 028258944Sconto 10%

1�-�%�+'������"�����!!�!"��%������#"� Via Brioschi 80 - Milano�� 0236755454 - 3319743642

1� � �+�+�!!�!"��%����$����"�����"" �����!"�����������Via G. B. Balilla 8 Milano�� 0258106432

ESTETICA, SALUTEE CURA DEL CORPO1��*(++���#%+�����"��� ���""���� � ���!" #%����#���������� !������� ��%����Via Europa 137 - Quinto de’ Stampi (MI)�� 3883716426

1��*�(*#+,�*#����,-*�%&�',�Via Medeghino 15 Milano�� 0289514935Sconto del 15% ai lettori di Milanosud

1���#+#��&�',����" �� ������"�%��������!��"� ������!"�"����������!!� �Via Pampuri 1 (ang. via Ripamonti) Milano�� 025392367Sconto 10% ai lettori di Milanosud

1���*��'��#,�"��#()*( -&�*#� ���""���� �����# ���������� !������ "�����"��������Via Adige 48 - Quinto de’ Stampi (MI)�� 0287221917

1���,-�#(��#�+,�,#����*#(+�"#���" ���!"�"����!�������%%�"����� �����������"�������� ��Via F. Brioschi 52 - Milano�� 0284893471

FERRAMENTA1������+*%�� ��"# �����#!" ������ "��������!�!"�"#%�����!� �"# �Via N. Palmieri 38 - Milano�� 028464482

GIOIELLERIA1� ���&�%%#�������� ���� "������ ������������� ��� ������Via Volvinio 46 - Milano�� 0284894155

1���'��%%#��*� #��*#��Via F. Brioschi 52 - Milano�� 0289511232Prezzi di fabbrica

IMPIANTISTICA1�����+�+�� ����"���� "��������"�%��%� �� ��� �"��������!#���!# �Viale Isonzo 80/84 - Rozzano (MI)� 028251146

1���#��#�+�+�� $�%���� �#����� �!��������"�Via Monte Rosa 89

ValleambrosiaRozzano (MI)� 3200815281Tel./fax [email protected]

1������"�,,#���++#&(���������!����%��%� �� � ��� �%�����$� ��Via Curiel 36 - Rozzano (MI)� [email protected]

OTTICA1���,,#����(# �.�Via P. Boifava 80/B - Milano� 0284895114Sconti fino al 50%

1���,,#�����*,#'�%%#Viale Isonzo 67 - Rozzano (MI)� 0257512990Sconto del 30% su occhiale da vista completo e promozioni su occhiali da sole

ORTOPEDIA1�������**(00#'�*#�� "������� "����������!���"� �Via F. Tosi 11/A - Milano���028136936 - 3357761512 www.lacarrozzineria.it

PANETTERIA1�����(%����#,��+'� ���""� ������ ���""��$��"������!�Via de Ruggiero 8 - Milano� 3474538394

1�������'�,,#�*� �!"���� ����������%%����������Via Tanaro 1 - Quinto de’ Stampi (MI)

��0257506575

PIANTE1���#.�#��(%(&��*#��� ���"������!"� �����"� ������!!� ����� ��������Via C. Rossa (ang. via Gratosoglio)Milano� 0289302308

PET SERVICE1���#+,�*+�(!�+'���!�������$�����������!����!� $��������"����""�"# ��� ���!!������P.zza Berlinguer 10Ponte Sesto (MI)� 3312827691 - 3351728377

RISTORANTE1���#00�*#���*�,,(*#������������#���&#*��������"&����%����Via Bruno Buozzi 44 - Ponte Sesto Rozzano (MI)� 028252344

RISTRUTTURAZIONE1����*'#'#�+�+���!#���%����������� �� �!" #""# �%����Via Medeghino 15 - Milano��028465585

USATO DA USARE1���+��(&�+*%����%�������'#!�"�!����� ��" �!����������!�"�Via N. Palmieri 46 Milano� 0284893472

���� �� ���������������

Teatri Teatro Atir Ringhiera: vedi box in basso a destra.Teatro Pimoff: 8 e 9 ore 20.30 “Compagnia Ragli Ficcasoldi”spettacolo vincitore del Premio Giovani realtà del Teatro conA. Porccheddu, Linkiesta, D. Codonesu, Teatroteatro.it. 14 – 16 ore 20.30 al Pimoff va in scena “I dream” la danzadi Michele Abbondanza e Antonella Bertoni. Lunedì 16 ore 21 alla Cascina Cuccagna va in scena“L’amante” di Harold Pinter - un grottesco gioco d’amore, unastoria sul perdersi e sul cercarsi: adattamento regia e inter-pretazione di Emilio Briocchi e Silvana Landini, supportotecnico Giambattista Bagnaschi. Offerta libera, aperitivo ore 20. Teatro A. Chiesa: martedì 17 ore 21 va in scena “Pericolod’Istruzione” l’emarginazione della donna dalla cultura, acura di Clara Monesi della Compagnia “I Rabdomanti”, conDaniele Bosio, Clara Monesi, Salvatore Novello, PirangeloParolini, Laura Rozza, Sergio Solinghi. Ingresso libero.

Concerti Martedì 3, 10, 17, 24 ore 21 c/o Bonaventura concerti jazzcon (in ordine di serata) Massimo Minardi Quartet, StefanoSemagiotto Quartet, Eleonora d’Ettole Trio, Marco Riccifeat. Cafè pearls.Sabato7 ore 15 al Centro Asteria, incontro sulla nuova mu-sica per chitarra classica con Andrea Monarca e Carlo Mat-tiuzzo. Sabato 7, 14, 21, 28 ore 22 c/o Bonaventura concerti dimusica funk e dintorni con (in ordine si serata) MississippiJuke Joint Combo, Soul oversise, Parafunk, Lost end Found. Domenica 8 ore 18 al Centro Asteria concerto duo MassimoLonardi & Lorenzo Micheli. Domenica 22 ore 17 in S.Maria Annunciata in Chiesa Rossaconcerto per organo, M° Davide Gorini.

HappeningGiovedì 5, 12, 19, 26 ore 21 c/o Bonaventura eventi divario genere con (in ordine di serata) Sergio Spanau (can-

Novembre 2015 tautorato), Gezz (progetto originale) Democomica (caba-ret) Laboratorio burlesque.

Incontri e libri Mercoledì 4 ore 21 c/o Teatro Ringhiera presentazione dellibro “Milano città aperta – una nuova idea di politica” diGiuliano Pisapia, dialogano con il sindaco Walter Magnonie Serena Sinigaglia, coordina Piero Colaprico. Prima dellapresentazione, alle 19.30, replica dello spettacolo “Quicittà di M.” con Arianna Scommegna, testo di Colaprico,regia di Sinigaglia. Mercoledì 4 ore 18, allo Spazio del sole e della luna pre-sentazione di ”Rumore dei passi nei giardini imperiali” in unmondo che si autodistrugge una nuova odissea verso…dove?libro di Alberto Liguoro, con Vincenzo Pezzella, A. e MonicaLiguoro, altri: modera G. Deiana. Martedì 17e 24/11 e 1/12 ore 15, c/o Cam Legioni Romane,incontri dedicati allo scrittore David Foster Fallace rappre-sentante dell’ironia post-moderna. Mercoledì 25 ore 18, allo Spazio del sole e della luna “Al-bert Einstein – Che ne è della relatività a cent’anni dalla na-scita?”. Con Andrea Cattania, altri: modera G. Deiana.

Mostre ed esposizioni Dal 4 (inaugurazione ore 18.30) fino al 20 c/o Ex For-nace “Mediterraneo senza confini” la Sicilia a Milano: 24 ar-tisti espongono le loro opere, tra cui Dario Fo, Sergio Staino,Nadia Khiari, Michele Cannavò. Dal 4 al 25 c/o Opera Diocesana Istituto S.Vincenzo “Glialtri siamo noi: giochi, strumenti, idee per una società mul-ticulturale”, mostra interattiva per le scuole (10-15 anni) acura di Casa per la Pace. Dal 6 (inaugurazione ore 17) fino al 27 presso lo Spaziodel sole e della luna, “Donne elettriche - luce nutrimentoenergia”, a cura dell’associazione giornaliste GiULiA. Orarid’apertura: da lunedì a giovedì dalle 10 alle 18, venerdì dalle10 alle 13.Dal 9/11 all’8 gennaio presso Università Bocconi (sala ri-storante) personale di Aurelio Santoro. Dal 14 al 22 al Seicentro personale di Mario Guarino. Fino al 21 alla Costantin Art Gallery “El motin de la trucha”

personale di Matias Shanchez. Fino all’11/12 alla Fondazione A. Pomodoro una mostrarende omaggio alla straordinaria figura di Giovanni Caran-dente a cura di Luciano Caprile. Fino al 31/12 al Centro dell’Incisione per i 40 anni del Cen-tro Incisione, collettiva di 42 artisti tra cui Gioxe De Micheli,L. Patetta, P. Diana, C. Olivotto.

MercatiOgni sabato dalle 9 fino a sera presso Serra Lorenzini,mercato degli agricoltori, piante e fiori. Domenica, I e III del mese dalle 9.30 /18, al Parco Ravizzamercatino per hobbisti, collezionisti, attività creative a curadi Associazione culturale Milano in Musica. Domenica, I e III di ogni mese dalle 9 / 18 sotto i portici diCascina Chiesa Rossa, mercato contadino degli agricoltorilombardi.

Riferimenti logistici Atir Ringhiera, via Boifava 17, piazza Fabio Chiesa.www.atirteatroringhiera.it info: 02.8739.0039, 02.5832.5578. Bonaventura via Zumbini 6, info: 02.3655.6618. Cascina Chiesa Rossa via S.Domenico Savio 3, info: 02.6707.8281, www.turismoverdelombardia.it Cascina Cuccagna vicolo Cuccagna 2, angolo via Muratori. Cam di v.le Legioni Romane 54, info: 02.8845.8633. Centro Asteria p.le Carrara 17.1 [email protected] ;02.8460.919. Centro dell’Incisione, alzaia Naviglio Grande 66, info:02.5811.2621.Costantini Art Gallery via Crema 8 info: 02.8739.1434. Ex Fornace, Alzaia Naviglio Pavese 16. Fondazione A. Pomodoro via Vigevano 9, info: 02.8907.5394. Opera S.Vincenzo via Copernico 5, MM-Centrale, orari eprenotazioni: 02.5523.0332; [email protected] Parco Ravizza viale Bach 2, info: 393.2124.576. S. Maria Annunciata in Chiesa Rossa via Neera 24, info: 02.8950.0817. Seicentro via Savona 99 info: 02.8844.6330. Serra Lorenzini via Dei Missaglia 44 angolo via De Andrè.

www.serralorenzini.it Spazio del sole e della luna, via U. Dini 7; info: 02.8266.379,www.associazionepuecher.it Teatro A. Chiesa via S. Cristiforo 1, fronte chiesaS.Cristo-foro. www.irabdomanti.it Teatro Pimoff, via Selvanesco 75, www.pimoff.it, [email protected] . 02.5410.2612.Università Bocconi via Sarfatti 25, info: 02.5836.2325.

A cura di Lea Miniutti e Riccardo Tammaro di Fondazione Milano Policroma

Da martedì 3 a domenica 8 “Qui città di M.” di Piero Co-laprico, regia Serena Sinigaglia con Arianna Scommegna.

Qui città di M. è un monologo scritto da Colaprico per Scom-megna. La città di M. siamo noi, le nostre paure, il grigio del-l’asfalto, dello smog, il buio… E la gente, sì quelli che ognigiorno si domandano che ci stanno a fare in questa città di M.Mercoledì 4 dopo lo spettacolo, alle ore 21 presentazione dellibro di Giuliano Pisapia (vedi libri in Agenda).Mercoledì 11 e sabato 14 “Cleopatràs” di Giovanni Testori,con A. Scommegna, regia G. Dall’Aglio, violoncello Antony Mon-tanari. Cleopatràs è una delle opere di Testori di grande bel-lezza, un inno ai piccoli piaceri della vita.Il 12, 13 e 14“Mater Strangosciàs” di Testori, con A. Scomme-gna, regia G. Dall’Aglio, alla fisarmonica Giulia Bertasi. MaterStrangoscias è una donna del popolo umile, che piange la per-dita di suo figlio, si rivolge a Lui per chiedergli perché gli uominidebbano patire tanta sofferenza… Orari: martedì, giovedì, venerdì h. 20.45; mercoledì e sabato h.19.30; domenica h. 16.

Lea Miniutti

Atir Teatro Ringhiera

Personale di Arianna Scommegna

2020 ��������� ANNO XIX NUMERO 11 NOVEMBRE 2015