turismo in bicicletta, opportunità per il territorio

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105 Turismo in bicicletta, opportunità per il territorio di Raffaele Di Marcello Riassunto - 2ELHWWLYR GL TXHVWR FRQWULEXWR q TXHOOR GL LQWURGXUUH XQD ricerca sul turismo in bicicletta e sulle sue ripercussioni sullo sviluppo dei territori interessati. Tale studio viene portato avanti all’interno del corso di dottorato in Sociology of regional and local development presso l’Uni- versità degli Studi di Teramo ed il testo individua le fasi dei successivi DSSURIRQGLPHQWL QHFHVVDUL SHU OD FRPSOHWD GHÀQL]LRQH GHOO·DUJRPHQWR L’autore analizza i dati sull’utilizzo della bicicletta, in particolare in Ita- OLD HYLGHQ]LDQGRQH OH WLSRORJLH FHUFDQGR GL LQTXDGUDUH OR VWDWR GHOO·DUWH delle infrastrutture dedicate alla mobilità ciclistica e le prospettive per il futuro, soprattutto in chiave turistica. Parole chiave: bicicletta, cicloturismo, bicitalia, turismo, ciclisti, cicloturisti, turisti in bicicletta. Abstract - The goal of this paper is the introduction of a research on cycling tou- rism and its impact on the development of the territories. This study is being carried out within the PhD program in Sociology of regional and local development at the 8QLYHUVLW\ RI 7HUDPR DQG WKH WH[W LGHQWLÀHV WKH SKDVHV RI WKH IXUWKHU LQYHVWLJDWLRQ QHFHVVDU\ IRU WKH IXOO GHÀQLWLRQ RI WKH WRSLF The author analyzes data on the use of the bicycle, particularly in Italyand hi- ghlights the types, trying to frame the state of the art infrastructure dedicated to cycling and perspectives for the future, especially in the key tourist attraction. Keywords: bicycle, cycling, tourism, bikers, cyclists, bicycle tourists.

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Turismo in bicicletta,opportunità per il territorio

di Raffaele Di Marcello

Riassunto - ricerca sul turismo in bicicletta e sulle sue ripercussioni sullo sviluppo dei territori interessati. Tale studio viene portato avanti all’interno del corso di dottorato in Sociology of regional and local development presso l’Uni-versità degli Studi di Teramo ed il testo individua le fasi dei successivi

L’autore analizza i dati sull’utilizzo della bicicletta, in particolare in Ita-

delle infrastrutture dedicate alla mobilità ciclistica e le prospettive per il futuro, soprattutto in chiave turistica.

Parole chiave: bicicletta, cicloturismo, bicitalia, turismo, ciclisti, cicloturisti, turisti in bicicletta.

Abstract - The goal of this paper is the introduction of a research on cycling tou-rism and its impact on the development of the territories. This study is being carried out within the PhD program in Sociology of regional and local development at the

The author analyzes data on the use of the bicycle, particularly in Italyand hi-ghlights the types, trying to frame the state of the art infrastructure dedicated to cycling and perspectives for the future, especially in the key tourist attraction.

Keywords: bicycle, cycling, tourism, bikers, cyclists, bicycle tourists.

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1. Introduzione

della ciclabilità in diversi contesti: dalla pratica sportiva, agli spostamenti loisir (Minardi, 2003).

presupposto che chi “ha la passione” della bicicletta può usarla, indiffe--

te. Viene, però, sempre evidenziato come, per lo sviluppo della mobilità ciclistica, occorrano politiche nazionali e internazionali che puntino alla realizzazione di infrastrutture dedicati e all’adozione di normative che

-giormente diffusi, come l’automobile o i motocicli.

Nel testo della Commissione Europea dal titolo “Città in bicicletta, peda-lando verso l’avvenire” (1999) si afferma che:

--

si va così poco in bicicletta.

-sive e il fatto che gli automobilisti non tengano conto dei ciclisti costituiscono obiezioni dello stesso ordine. Aggiungasi il rischio di furto.

in bicicletta presso le persone che pensano alla bicicletta, ma che non osano

infrastrutture e/o sistemazioni ciclabili scoraggiano l’uso della bicicletta,

mezzo, almeno in ambito urbano.

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2. Normative italiane per la mobilità ciclisticaPrima ancora che la Comunità Europea pubblicasse lo studio sulle

città in bicicletta, il problema dell’assenza di infrastrutture dedicate, in

giugno 1991, n. 208, denominata Interventi per la realizzazione di itinerari ciclabili e pedonali nelle aree urbane,

-ziamento della legge.

Successivamente, nel 1998, esattamente il 19 ottobre, veniva promul-gata la Legge n. 366 pubbli-cata nella n. 248 del 23 ottobre 1998.

-

--

zi e percorsi fruibili in sicurezza da parte del cittadino per raggiungere

servizio e turistiche ed i punti di interscambio con le reti di trasporto pubblico.

reti di percorsi ciclabili integrati, ponendo come priorità i collegamenti

con le strutture socio-sanitarie, con la rete di trasporto pubblico, con gli

-zioni tecniche, esplicitate in un successivo regolamento, venne recepita

-manendo in gran parte inattuata.

Successivamente in diverse norme, nazionali e regionali, sono stati in-seriti articoli o commi a favore della mobilità ciclistica (Velatta in ANPA, 2002), ma, nel complesso, tali norme sono state poco rispettate, o appli-cate in maniera non coordinata, portando ad una sostanziale arretratezza

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Città ciclabili. Lo stato dell’arte-

biano applicato la normativa vigente e/o messo in atto azioni per favorire l’uso della bicicletta, almeno in ambito urbano, può essere utile riferirsi agli studi re-alizzati e alle statistiche realizzate, annualmente, da associazioni, l’indagine sulle mobilità sostenibile in Italia, redatto da Euromobility (2011), o il dossier L’a-bici (2010) di Legambiente.

di città, si riesce a comprendere come si stia sviluppando, nel nostro Paese, una crescente attenzione all’uso della bicicletta in ambito urbano.

Mobilità Sostenibile in Italia: indagine sulle prin-cipali 50 cittàrisultato dei dati raccolti attraverso l’Osservatorio permanente sulla Mobilità So-stenibile, gestito dalla stessa associazione, e realizzato con il patrocinio oneroso del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.

degli indicatori di tipo tradizionale (oltre all’indice di motorizzazione, all’offerta

indici incidentalità e di mortalità, della dotazione di parcheggi a pagamento e di scambio, della presenza di piste ciclabili e della consistenza del parco motocicli), sia negli indicatori riguardanti le innovazioni introdotte per la gestione della mo-bilità (al car sharing, bike sharing e mobility management delle iniziative e degli eventi dedicati alla promozione della mobilità sostenibile).

Il rapporto prende in esame 50 Comuni italiani costituiti da tutti i capoluoghi di Regione e delle Province autonome e dai Comuni con più di 100.000 abitanti

sostenibilità generale delle città stesse.

10.000 abitanti (Km/10000*ab) di piste ciclabili a disposizione dei cittadini.Il Comune con maggior numero di Km/10000*ab risulta essere Reggio Emi-

Taranto, sono privi di piste ciclabili.

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FIGURA 1: Localizzazione delle città considerate nello studio (Restituzione Map&Guide) Tratto da Euromobility - LA MOBILITÀ SOSTENIBILE IN ITALIA: indagine sulle principali 50 città - Edizione 2011 – Roma: stampato in proprio (2012)

FIGURA 2: Estensione piste ciclabili (Elaborazione Euromobility su dati ISTAT 2009) Tratto da Euromobility - LA MOBILITÀ SOSTENIBILE IN ITALIA: inda-gine sulle principali 50 città - Edizione 2011 – Roma: stampato in proprio (2012)

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Interessante anche il numero degli utilizzatori del servizio di bike sha-ring (bici in prestito) elettronico (con tessera magnetica), esaminando i 16 Comuni (tra i 50 indagati) che risultano aver attivato tale servizio.

I dati, riportati in tabella 1, dimostrano, dal 2008 al 2010, una consi-

2) l’aumento dei mezzi messi a disposizione sia stato praticamente nullo.

TABELLA 1 Bike Sharing elettronico – utenti

TABELLA 2 Bike Sharing elettronico – biciclette

(Fonte: Comunicare S.r.l., Clear Channel Jolly Pubblicità S.p.a.) Tratto da Euromobility - LA MOBILITÀ SOSTENIBILE IN ITALIA: indagine sulle principali 50 città - Edizione 2011 - Roma: stampato in proprio (2012)

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Legambiente, nel rapporto A-bici (2009) ha cercato di valutare l’offerta ciclabile di una città considerando i chilometri di piste ciclabili in sede propria, i chilometri di piste ciclabili in corsia riservata, i percorsi misti pedonali e ciclabili, le zone con moderazione di velocità a 30 km/h, che, opportunamente pesati, hanno concorso a formare l’indice di

integrandolo con rilevazioni effettuate in altre città che il primo rapporto

riportati i km totali di piste ciclabili presenti in ogni città esaminata.

Tratto da Legambiente - L’a-bici. Numeri, idee, proposte sulla mobilità ciclabile. Padova: stampato in proprio. (2009)

Tabella 3 - Indice di ciclabilità delle principali città italiane (*) Tabella 4 - Piste ciclabili (*)

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4. Reti ciclabili - Europa “unita” dalla biciclettaIl primo tentativo a livello europeo di costruzione di una rete di per-

EuroVelo, della ECF-European Cyclists’ Federation

sono pensati per essere utilizzati, su lunga distanza, dai turisti in bicicletta, EuroVelo

-sticamente, che la rete venga sostanzialmente completata entro il 2020.

FIGURA 3 - Rete Eurovelo – tratto da www.eurovelo.orgIn Italia, sulla base di EuroVelo, la FIAB-Federazione Italiana Amici della Bicicletta (www.

-stenibile urbana ed extraurbana, la rete BicItalia (www.bicitalia.org), primo passo per la realizzazione della “rete nazionale di percorribilità ciclistica” già prevista dalla de-libera CIPE n. 1, del 01 Febbraio 2001, relativa al “Piano Generale dei trasporti e della logistica”, dove si impegnava il Ministro dell’allora dicastero dei Trasporti e della Navigazione

-zione di forme di turismo sostenibile, con particolare riguardo alle zone ad elevata

di integrazione, i costi e le modalità di gestione”, rete poi ripresa dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio che ha ideato un apposito studio di fattibilità (Gallimbeni e Pedroni, 2002).

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FIGURA 4 - Rete BicItalia – trat-to da www.eurovelo.orgLa rete di BicItalia, perlopiù an-cora “virtuale” in quanto gli in-terventi sul territorio dei singoli Enti e/o amministrazioni risul-tano ancora non legati da una visione d’insieme, porterebbe alla realizzazione di 16.500 km di itinerari percorribili in bicicletta, sia in sede propria che su strade aperte ad altre tipologie di traf-

-razione e messa in sicurezza per tutte le categorie di utilizzatori, portando, così, l’Italia al livello di altre nazioni europee dove il rap-porto tra rete ciclabile e rete stra-dale nazionale si attesta, in me-dia, intorno al 5% (vedi tabella 6).

Tabella 5 – Raffronto tra reti ciclabili europee e ipotesi di rete ciclabile BicItalia.Tratto da Passigato e altri, Reti ciclabili in Area Mediterranea. Vademecum della Ciclabilità. Regione Puglia (2008)

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5. Chi è il ciclista. Un unico mezzo per diversi utilizzi

nell’utilizzo della bicicletta (uso sportivo, per svago, per spostamenti, ecc.), risulta fondamentale per un approccio corretto alla ricerca sul cicloturi-smo.

-derazione Italiana Amici della Bicicletta, dal titolo Indagine nazionale FIAB 2011 “Raccontaci come usi la bici” (Scagni, 2012).

All’indagine hanno partecipato 11.042 ciclisti, che hanno compilato un

• -

• nazionale e linkate dai siti delle associazioni locali.

e ottobre 2011.-

portano gli intervistati ad usare la bicicletta.

occhi dei rispondenti, l’uso della bici in alternativa ad altri mezzi di traspor-

-

-vante ciascun fattore proposto come possibile motivazione dell’uso della

risultano prioritari nell’ordine:• gli aspetti di benessere individuale (piacevolezza e ), condivisi

da circa 2/3 dei rispondenti;;• gli aspetti di tipo ambientale e logistico (vantaggio prevalentemente

115

-diato interesse personale su parcheggi e velocità di spostamento, intorno al 45%);;

• meno rilevanti risultano invece i fattori non legati alla scelta ma ad

di tale modalità di spostamento), o strutturale (l’indisponibilità di mezzi motorizzati privati e pubblici).

Figura 5 – Motivazioni per l’uso della biciclettaTratto da Indagine nazionale FIAB 2011 “Raccontaci come usi la bici” (Scagni, 2012)

Quindi la motivazione relativa alla piacevolezza dell’andare in bicicletta supera, di gran lunga, motivi più “pratici” come l’assenza di problemi di parcheggio o la maggiore velocità del mezzo rispetto ad altri. Dalle rispo-

-gate ad aspetti sociali, umani e culturali che trascendono la semplice con-

Tali motivazioni, d’altra parte, si ritrovano in tutta la letteratura non

creando veri e propri movimenti “sovversivi” a favore dell’uso della bici-

116

cletta come Critical Mass (Carlsson, 2003) o il recentissimo #Salvaciclisti (Pani, 2012). Individuate le motivazioni prevalenti per l’utilizzo della bici

bicicletta, giungendo a distinguere tra coloro che usano il mezzo preva-lentemente in ambito urbano - per recarsi a lavoro (50% dei ciclisti lavo-ratori) o a scuola (53% ciclisti studenti) e per altri spostamenti (76% degli

e/o turistico. Le diverse modalità di utilizzo, in realtà, risultano coesistere, viste le percentuali di intervistati che hanno dichiarato di utilizzare la bici-

così la forte connotazione di genere della pratica sportiva, praticata dal 37,6% dei maschi ma solo dal 18% delle femmine: in ogni caso si tratta di una minoranza, seppur consistente, dei casi (29%). Diversa la situazione relativa all’uso per turismo ed escursionismo, praticato da una maggioran-

-valente;; con ingresso nell’età giovanile si riscontra un netto calo dell’uso

-

nella fascia d’età 55-64 anni, mentre l’uso sportivo diminuisce.

Figura 6 – Percentuale di utilizzatori della bici per sport e turismo per fasce d’etàTratto da Indagine nazionale FIAB 2011 “Raccontaci come usi la bici” (Scagni, 2012)

117

-te percepito dall’opinione pubblica e da diverse istituzioni (dato rilevato

22

loisir.

bicicletta per altri scopi (come, ad esempio, recarsi al lavoro) sia tenden-zialmente una persona che la utilizza per turismo o sport, o i due tipi di

-

ha ottenuto una serie di dati, sintetizzati nelle tabelle che seguono, che incrociano le due attività legate al tempo libero con lo spostamento casa-lavoro (relativamente ai soli occupati).

Tabella 7 – Uso concomitante della bicicletta per spostamenti casa-lavoro e tem-po libero (percentuale sul totale di colonna)Tratto da Indagine nazionale FIAB 2011 “Raccontaci come usi la bici” (Scagni, 2012)

di chi si reca anche al lavoro in bici, ma dal 73% di coloro che, pur occu-pati, non -

22

ruolo ovviamente riservato ad un numero molto più ristretto di persone.

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va in bici per turismo o sport tra chi non usa lo stesso mezzo per andare al lavoro che tra chi lo usa.

Tabella 8 – Uso concomitante della bicicletta per spostamenti casa-lavoro e tem-po libero (percentuale sul totale complessivo)Tratto da Indagine nazionale FIAB 2011 “Raccontaci come usi la bici” (Scagni, 2012)

--

zia come l’accoppiata casa-lavoro insieme a turismo-svago indicata dal 40% di essi.

stagionalità dell’utilizzo della bicicletta.

sono calcolate rispetto a coloro che hanno indicato un certo utilizzo: così, ad esempio, il 79% di chi usa la bici per recarsi al lavoro dichiara di

-

nel caso del turismo-svago.

119

Figura 7 – Percentuale di ciclisti che usa la bicicletta anche d’inverno per tipo-logia di utilizzoTratto da Indagine nazionale FIAB 2011 “Raccontaci come usi la bici” (Scagni, 2012)

Conferme e integrazioni ai dati sopra riportati li ritroviamo, seppur riferiti ad un ambito territoriale più circoscritto nello studio sulla mobilità ciclistica in Toscana (Regione Toscana, 2012).

L’indagine, progettata dal Settore Sistemi Informativi e Servizi - Uf---

biettivo generale di analizzare la propensione all’uso della bicicletta dei cittadini toscani e le problematiche connesse al suo utilizzo.

L’indagine ha preso a riferimento cittadini residenti o domiciliati in Toscana con età compresa tra 14 e 70 anni, coinvolgendo un totale di 2.683.049 persone.

La rilevazione telefonica, realizzata nel periodo compreso tra il 13

Roma;; le interviste realizzate sono state 5.002.Dall’indagine emerge che la motivazione principale dell’uso della bi-

tale motivazione ottiene infatti il 53.2% delle segnalazioni, come esplici-23

23 La domanda prevedeva la possibilità di risposta multipla e pertanto la somma

120

Figura 8

Tra gli utilizzatori della bicicletta in ambito non urbano prevalgono ancora le motivazioni di carattere ludico-sportive: lo svago, le gite fuo-ri porta e lo sport-allenamento ottengono rispettivamente il 67.1%, il

Figura 9

33.3% della popolazione toscana in età 14-70 anni, valore che corrispon-de ad una stima di circa 894.000 persone.

Lo studio non approfondisce gli aspetti turistici dell’uso della biciclet-

121

stabilito dalla WTO (World Tourism Organization, organizzazione delle Nazioni Unite) l’insieme delle attività realizzate dalle persone durante i

-riodo di tempo che va da almeno due giorni (minimo un pernottamento) a un anno, a scopo di vacanza, lavoro o altri motivi.

-

Cicloturismo o cicloturismi: un fenomeno complesso-

-sione Europa, nella già citata pubblicazione “Città in bicicletta. Pedalando verso l’avvenire” (Commissione Europea, 1999) dichiarava, in merito all’uso della bicicletta, che:

tempo libero può inoltre avere ripercussioni economiche grazie al turismo. Nei

entrate di almeno 7 milioni di € all’anno.

puntino sullo sviluppo di reti di itinerari turistici.

di 10 000 km dovrebbe essere terminata nel 2005. Questo ambizioso program-

-

ritorno alla bicicletta. Da sottolineare che il Regno Unito, come misura parallela, ha adottato un progetto per raddoppiare l’uso della bicicletta tra il 1996 e il 2002.In Svizzera la realizzazione delle nove «bici- strade» nazionali ha l’obiettivo di

-tamente sistemati sono stati selezionati circa 650 hotel e pensioni per i ciclisti. In Svizzera la società che noleggia le biciclette alle stazioni ferroviarie compie attualmente più di 120.000 operazioni all’anno.In Spagna esistono già più di 30 itinerari segnalati, le «Vias Verdes» su circa 150

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Restano ancora più di 6 500 km di strade ferrate in disuso da rivalorizzare, a vantaggio della popolazione locale e di un’industria turistica «verde» o sportiva in pieno slancio.

-iuto dell’Unione europea, una rete di dodici itinerari transeuropei, la cosiddetta «Euro Velo»”.

I dati di cui sopra, però, sono perlopiù relativi alle infrastrutture dedi--

territorio.-

diverse sono le tipologie di turisti che prediligono le due ruote per i loro periodi di vacanza.

Rispetto alla complessità del fenomeno, a titolo di esempio, sempre

-re ad un anno e il cui scopo abituale sia diverso dall’esercizio di ogni attivi-tà remunerata all’interno del paese visitato (Savelli, 1989), possono essere

Provinciale Turismo di Trento (Betta e Maccagnan, 2010) relativo a “Ciclo-turismo e cicloturisti in Trentino”.

Tale indagine, effettuata nell’estate 2009, nei mesi da giugno a settem-

i turisti che utilizzano la bicicletta per le proprie vacanze in “cicloturisti”

preferibilmente con una modalità di tipo itinerante, spostandosi di tappa turisti ciclisti” (tipologia composta da turisti

che scelgono le località di vacanza in base a diversi fattori e che utilizzano -

ramente di svago).

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Seppure, per lo studio portato avanti in sede di dottorato, ci si con-centrerà di più sui cicloturisti utile distinguere ulteriormente la seconda categoria, distinguendo tra tu-risti ciclisti sportivi e turisti che utilizzano la bicicletta per svago

-no alle altre tipologie.

-za di piste ciclabili, preferendo itinerari ciclistici legati alla pratica sportiva

--

che predilige il semplice uso della bicicletta per piccoli tragitti (per svago o per spostarsi nei punti di interesse, pur mantenendo l’alloggio in un

base della presenza di infrastrutture dedicate alla ciclabilità. ---

e concluso nel 2008. Nel documento relativo alla fase 2 del progetto (reperibile sul sito ) dal titolo “Creazione di un mo-dello di riferimento: armonizzazione, promozione e comunicazione”, le tipologie di

da corsa” (turismo sportivo) e “Mountain Bike” (a metà tra la disciplina sportiva e lo slow tourism).

-

attività sportiva.

turista in bicicletta appaia complessa, non essendo facile individuare ca-tegorie nettamente distinte tra di loro.

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in una distinta categoria, migrando da una all’altra secondo la tipologia di vacanza che intende fruire, o addirittura all’interno dello stesso periodo di vacanza (ad esempio il ciclista sportivo può dedicarsi, un giorno, alla pratica agonistica amatoriale e il giorno seguente utilizzare la bici per

Pertanto, nella prosecuzione dell’attività di ricerca, diventa indispen-

la loro interscambiabilità.

Turismo e turismi in biciclettaUn interessante progetto, denominato “Slow Tourism - Valorizzazio-

ne e promozione di itinerari turistici “slow” tra l’Italia e la Slovenia”

regionale e dai fondi nazionali, contiene un’analisi di contesto, realizzata

Sociali dell’Università di Trieste, che fornisce una visione dell’utilizzo della slow”.

Tale analisi prende in considerazione alcune regioni dell’Alto Adriatico: -

effettuate ad un campione selezionato di turisti, 200 per ciascuna regione -

Da tale campione emerge, in una scala da 1 (poco) a 4 (molto), che la media del gradimento tra le varie classi di età, relativo al girare in bicicletta o in mountain bike, si attesta sul valore di 2,70, con un massimo di 2,81 - nella classe di età tra i 18 e i 35 anni - e 2,80 nella classe di età tra i 36 e i 50 anni.

-

125

un terzo per “mai” (31,3%). Da rilevare che i valori maggiori per “spesso” (26,3%) e “a volte” (52,0%) sono stati rilevati in Emilia-Romagna, regione

-

-to l’utilizzo del mezzo “bicicletta” ha rilevanza all’interno delle diverse tipo-logie di turismi (turismo attivo, turismo sostenibile, turismo religioso, turi-smo itinerante, ecc.). Infatti il turista in bicicletta coincide, spesso, con altre

-

nel 1895, come Touring Club Ciclistico Italianosodalizio cicloturistico, e organizzò, nel maggio dello stesso anno, una pas-seggiata turistica su due ruote, a tappe, da Milano a Roma.

-mobile e il generale miglioramento delle condizioni di vita ha fatto si che, negli anni, si desse alla bicicletta un “valore” esclusivamente agonistico, dimenticando le potenzialità del mezzo sia per la mobilità urbana che per

Economia dei turismi in biciclettaIn ambito europeo troviamo paesi che, già da tempo, hanno puntato sul

-mania le strutture ricettive dedicate ai ciclisti, denominate Bett und Bike, sono passate dalle 216 del 1995 alle oltre 5.000 del 2010 e nel 2009 sono stati registrati 22 milioni di pernottamenti relativi a turisti che, a vario tito-lo, hanno utilizzato la bicicletta, con un fatturato totale di € 1,421 miliardi, che salgono a € 3,869 miliardi se si includono anche le gite giornaliere

). Per incrementare tale tipo di turismo il governo tedesco ha stanziato,

per il 2010, € 110 milioni a sostegno dei Länder (gli Stati che compongono

126

bici;; creazione di progetti pubblici di bike sharing integrato con i mezzi pubblici (€ 12 milioni);; sviluppo del progetto D-Netz, rete nazionale di 12 piste ciclabili derivate da piste già esistenti, per un totale di 12.000 km, che

- (fonte

).Un recente studio ), agenzia

che si occupa dello sviluppo turistico francese, sostiene che i cicloturisti francesi spendano mediamente dai 61 euro ai 75 euro al giorno, contro i 54 euro dei turisti senza bici. I francesi che scelgono la bici per i propri spo-

85 km ognuno. (In Italia tra gli esempi più rilevanti spicca il Trentino, dove nel 2009,

ci-cloturisti sono state di circa € 1,7 milioni, mentre la presenza dei turisti ciclisti

nell’ambito nel periodo oggetto di analisi, il tutto in grado di garantire una ricaduta economica diretta complessiva di circa € 75 milioni (Betta e Maccagnan, 2010).

-daria importanza che ripaga il costo delle infrastrutture necessarie in breve

distinti in piste in sede propria e percorsi promiscui, con coesistenza di -

rezza, di auto, biciclette e pedoni.

Turismi in bicicletta: istruzioni per l’usoTra gli elementi che potrebbero favorire e incrementare le diverse forme

Europea (1999) evidenzia che gli intervistati che già utilizzano la bicicletta si aspettano delle infrastrutture ciclabili (58 % dichiarano che userebbero di più la bicicletta se ci fossero più infrastrutture).

127

greenways itinerari che attraversano territori con valenze ambientali, storiche, culturali,

infatti, sono necessarie strutture dedicate ai ciclisti, sia per l’assistenza

(bicigrill, alberghi e strutture ricettive attrezzate).

di analoghe sperimentazioni straniere, ha lanciato il servizio Albergabici®

it) propone a tutte le strutture ricettive (alberghi, agriturismo, bed & breakfast, campeggi, ecc), che offrono servizi a favore dei ciclisti, di farsi conoscere nel mondo del turismo in bicicletta inserendo i propri dati, gratuitamente, nel

può essere utilizzato per la promozione delle attività ricettive.Analogo servizio viene proposto, a pagamento da altri siti, sia a carattere

nazionale che regionale ( , , abruzzobikehotels.net, ecc.), permettendo così la diffusione della cultura dell’ospitalità dedicata al mondo del turismo in bicicletta.

Pur nella scarsezza di infrastrutture dedicate alla ciclabilità, numerose Regioni e Province italiane, oltre a associazioni ed editori specializzati, pro-ducono guide dedicate ai turisti in bicicletta (dalle numerose guide carta-cee del Touring – biciviaggi.it), con itinerari, su piste ciclabili e su strade carrabili, scaricabi-li su navigatori satellitari appositamente realizzati per i ciclisti o apps per smartphone e tablet (vedi, ad esempio, itunes.apple.com);; nascono società di accompagnatori turistici su due ruote, tour operator specializzati, soprattut-

per essere “bike friendly”. Sempre più città, inoltre, nell’ambito di una riorganizzazione della

mobilità urbana, si attrezzano per la fruizione da parte di turisti in bicicletta,

128

all’interno degli ambienti urbani, visitarne i monumenti e viverne eventi e manifestazioni, creando forme di intermodalità con altri tipi di trasporto (metropolitana, autobus, treno) e strutture che favoriscano l’utilizzo della

Conclusioni

del turismo in bicicletta, e la necessità di ulteriori approfondimenti mirati

di turista che utilizza la bicicletta, indagando sull’aspetto motivazionale

-stenti cercando di reperirne altri più ampi, omogenei e controllabili, sia in ambito nazionale che internazionale, relazionandosi con casi concreti e progetti in itinere, in modo da poter individuare con esattezza le dina-miche del fenomeno.

-

di nicchia. E proprio l’evoluzione continua del fenomeno impone la ne-cessità di un’esatta individuazione delle sue caratteristiche e dinamiche,

che, per le sue caratteristiche di “indipendenza” dai canali tradizionali di

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