storie di vita siciliana

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173 .... ; Bollettino Prefllatelico e 0torico Postale A vvno AL rUBBLICO lA ristrettezza del tempo non mi permetterà per oro che di arruo lare i Giovanetti i quali vorranno ascriversi III mio Battaglione. I requisiti dei quali dovranno essere fomiti SODO i seguenti: l. Fed e di Battesimo pei Cr istiani: Fede di nascita per Sli altri di qua1!iasi religione, la quale comprovi la loro ctlÌ, che Ilon potrà essere minore degli OllO auni, nè maggiore dei sedici. La scrnordinaria fisica e morale disposizione deW individuo pcu,ri. supplire alla mancanza di va.rj mesi, ed ili)- che d' un anno. 2. Presentazione individuo fatta al Comandante del Corpo dal Padre o Madre, o da destA; ovvero documeoto cbe But 3. Documento che comprovi vajuolo naturale 8Otreno dall' indi 4. CertificalO di buona condo CO) Cl) sano i dodici anni del rispettivo 5. Tutti questi Documenti \' If domanda da fani al Comandante '" ., l ...J serva .so amen te di sottoporre il C; fani dal Medico del suddetto Co g sahile per non rovinare i Giovan a... esercizio deUe Anni. .... II luaso provvisorio uve deb è la casa di mia abitazione, Con 1! E .8 8 Alodora, 31 Alano 1848 . D . .5 " IL COIlANJ)AJlTE CAPO BA1TAGlJONE DELLA SPElIAIIZA "'" AlfONSO TBENTI. ,,_ .. '" -gc «'" 0."1 00 .... ",,! c . .!\l ...J * g (vedi articolo all'interno)

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173

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Bollettino Prefllatelico e 0torico Postale

A vvno AL rUBBLICO

lA ristrettezza del tempo non mi permetterà per oro che di arruolare i Giovanetti i quali vorranno ascriversi III mio Battaglione.

I requisiti dei quali dovranno essere fomiti SODO i seguenti: l. Fede di Battesimo pei Cristiani: Fede di nascita per

Sli altri di qua1!iasi religione, la quale comprovi la loro ctlÌ, che Ilon potrà essere minore degli OllO auni, nè maggiore dei sedici. La scrnordinaria fisica e morale disposizione deW individuo pcu,ri. supplire alla mancanza di va.rj mesi, ed ili)­

che d' un anno. 2. Presentazione deU~ individuo fatta al Comandante del

Corpo dal Padre o Madre, o da destA; ovvero documeoto cbe But

3. Documento che comprovi vajuolo naturale 8Otreno dall' indi

4. CertificalO di buona condo CO) Cl) sano i dodici anni del rispettivo ~ ~ 5. Tutti questi Documenti \' ~ If domanda da fani al Comandante '" ., l ...J ~ serva .so amen te di sottoporre il C; ~ fani dal Medico del suddetto Co g ~ sahile per non rovinare i Giovan l'l ~ a... ~ esercizio deUe Anni . ~ .... II luaso provvisorio uve deb ~ ~ è la casa di mia abitazione, Con 1! E .8 8 Alodora, 31 Alano 1848. D . «~

.5 " IL COIlANJ)AJlTE CAPO BA1TAGlJONE DELLA SPElIAIIZA

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BOLLElTINO PREFlLATELICO E STORICO POSTALE Rivista di studi e ricerche prefibtcliche c storico-postali AutOrizzazione del Tribunale di Padova n. 588 del 24-2 -78 Iscrizione al R.O.C. n. 18700 del 29.9.2009

n. 173 - Febbraio 2013 Anno XXXVI, fascicolo I Organo ufficiale dell'Associazione per lo Studio della Storia Postale GratuitO ai soci

Direttore responsabile: Adriano Cattani Te!. 049 662953 - 348 9046036 E-mail: adrianocattani@libcro.Ìt

Com'spondenza: Casella Postale 325 - 1-35100 Padova Telefax 049 617066 - E-mail: e1zevi [email protected]

Editrice: TIpografia B.G.M. snc - Editrice Elzeviro Padova

Stampa e composizione: TIpografia B.G.M. snc - Via A. da Bassano, 31 - 35135 Padova

La collaborazione al "Bollettino Prefilatelico e Storico Posta­le" è a titolo gratuito. Gli autOri sono i soli responsabili degli art icoli pubblicati. DattLloscrinj e fotografie, anche se non pubblicati. non si re­stituisco no . Gli articoli possono essere ripresi citando la fon­te e previa aucorizzazione dell'Autore.

QUOTE ASSOCIATrvE 2013 da versare tramite il c/ c postale n. 17104357 intestato a: Bollettino Prefilatelico e Storico Postale Casella Postale 325 - 1-35100 Padova !BAN: !T80 U076 01121 000 000 171 04357 BIC: BPPIITRRXXX

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Le quote associative no n disdette entro il 15 dicembre si in­tcndono rinnovatc tacitamente per l'anno successivo. Gli associati sono pregati di versare la quo ta associativa Cntro

il mese di febbraio. Per motivi o rganizzativi, agli associati che non avranno versa­to la quota entro la scadenza fissata, verrà inviato il "Bolletti­no" in contrassegno gravato delle rel:uive spese postali.

Sommario

- Storie di Vita siciliana, di Giorgio Chianetta. . . . . . . . . . . . . .

- La vera storia del 1848 nel Ducato di Modena e riflessi di storia postale (parte prima), di Giuseppe Buffagni ....... . .... . . . .. .

- "A1penvorland - Adria": i francobolli che non furono mai emessi, di Carlo Cù"lo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

- Marche mercantili, cavalcate, staffette franche e Via di Tana, di Giorgio Burzatta ....... . ..... . ... ... . .

- Pagine bibliografiche, (a cura diAdriano Cattani).

- Biblioteca storico-postale

- Annunci ........ .

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Giorgio Chianetta

Storie di Vita siciliana

fig. l . Vita, situata sulla corsa traversa da Alcamo a Castelvetrano del cammino principale da PalermoaTrapani e Mazara. Gli itinerari sono evidenziati sulla carta della Sicilia di Robert Mylne edita a Londra Del ISO". che ripona i percorsi delle strade esistenti in quel periodo nel Val di Mazara, nessuna di queste ancora carrozzabili.

Dall'esame di alcune lettere di una piccola località nel trapanese ho tratto spunto per raccontaroi alcune vi­cende avvenute tra il giugno /820 e fine novembre del 1821, tipico esempio di quell'interessante ed inevitabile intreccio tra storia postale, storie private e Storia.

Vita è un piccolo centro situato nel cuore della par­te occidentale dell'antica Val di Mazara, oggi neUa provincia di Trapani. Rispetto ad altre località siciliane ha una storia relativamente recen te, fondata nei primi anni del 1600 dal nobile siciliano Vito Sicomo, feudata­rio del luogo, il quale nel 1607 o ttenne da re Filippo III di Spagna il diritto a popolare le sue terre e diede origine ad un nuovo centro abitato, Vita'>. Nei due secoli suc­cessivi rimase un piccolo comune, ragione per cui le fonti a stampa del 1800 non sono prodighe di in­formazioni privilegiando le vicine città di Alcamo o Salemi ed i luoghi più rinomati come la non lontana Segesta.

Con la riorganizzazione amministrativa dell'orro-

bre 18 17 1e tre storiche valli2> in cui era suddivisa la Sici­lia già dal tempo degli Arabi vennero riordinate in set­te valli minori, ovvero le antiche province. Il comune di Vita, con una popolazione allora stimata in 3.160 abitantiJ>, venne inserito nel distretto di Alcamo, valle minore di Trapani. Nell'aprile del 1819 seguì la riorga­nizzazione dell'amministrazione giudiziaria periferica con l'istituzione dei circondari, e Vita fu aggregato a quello di Calatafimi.

Tra il novembre del 1819 ed il febbraio del 1820 vennero pubblicati anche i decreti istitutivi della nuova organizzazione postale'> che si sarebbe avviata il IO apri­le 1820: Vita divenne sede di officina di posta, collegata alla capitale Palermo attraverso la corsa traversa da Alca­ma a Castelvetrano del cammino principale da Palermo a Trapani e Mazara (fig. I) .

Quale sia stato il metodo di scelta delle località do­ve aprire le nuove officine postali non è un fatto eviden­te dalla documentazione ufficiale. Ben 115 officine di­stribuite su l territorio, organizzate in sei Direzioni pro-

vinciali e rutte guidate da una Direzione Generale a Pa­lermo era obi rtivamente una rrutrura compie a e for-e ovradimen ionata e rapportata alle reali esi enze

del tempo. Con iderando poi il contesto in cui i eva la mago-ior parte della popolazione icilima appare poco compren ibile l'e istenza di molte officine in piccoli centri, come appunto Vita for e i tituite (o mantenute confermando le precedenti luogotenenze di posta) più per provveder alle esigenze dei rami locali della pubbli­ca ammini trazione che per operare come ervizio per la collettività.

Già pochi me i dopo la te sa Direzione Generale si re e contO che la nuova organizzazione po tale non dava i ri ultati atte i oprattutto mancavano i ritorni economici. Ritardi ed mefficienze erano diffu i oprat­ruttO nei piccoli centri eque tO era motivato anche dal­Ia omple id del proce so di gestione della posta e 0-

prattutto deUa ue procedure di contabilità. E intoma­tico il fatto che alcuni ufficiali, preoccupati dalla diffi­coltà del lavoro e co cienti dell'eta avanzata, dopo po­che ettimane chie ero di e ere sostituiti51.

el giu no del 1820 venne decretata la chiu ura di 41 delle 115 officine di po ta6J, tra cui queUa di Vita. Una tale deci ione, 010 a pochi me i dalla loro attivazione, farebbe pen are alla volontà di correggere un errore ini­ziale ià noto, e non ad una conse!!Uenza deUa valutazio­ne dei risultati di pochi mesi di funzionamento iste le oggettive difficoltà di Palermo ad ottenere un quadro completo ed a giornato ull andamento del ervizio. Palermo in pratica non era in grado di cono cere il pro­dotto" o come diremmo oggi il fatturato di molte deUe officine di posta. umero i erano gli errori nei bilanci men ili ri evuti e molte le inadempienze anche totali.

'attuazione del de reto di chiu ura venne però ri­tardata ino al novembre del L821 a cau a dei moti rivo­luzionari coppiati a Palermo nel luglio 1820, di cuj i parlerà più avanti . Le inefficienze ed i problemi conti­nuarono ancora per parecchi mesi e gli agenti contabili della D irezione Generale cercarono di mettere in -ieme i dati che a evano preparando un gran numero di rendi-onti mensili bime trali, ed anche u periodi più

lunghi. Ade empio nel" otamentosull'esistenzade' Bi­lanci e Stati di Controllo per le officine del Cammino di Trapani, e delle osservazioni per quei tutt'ora mancan­ti"7) redatto il 21 novembre del 1821,co ì iene crittoa propo ito dell'officina di Vita:

Si è eseguita I·ma significativa fatica, cioè la rivangazio­ne di tutt'i carichi da apriLe /820a tutto agosto /821 e si è rimessa a scrittu-ra corrente in segu,ito della quale si atten­dono tutti i bilanci e controlli. ".

I.:officina di ita per più di un ann non a eva pre­entato i rendi nti men ili, null.l d,l apriJ L _O a no­embre l 2 L. For e ,1 diHerenza di altre ituazi ni c'e ra-

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no però dei validi motivi un u eguir i di avvenimenti che prima turbarono e poi convol ero la ira di quella tranquilla officina di po ta.

Iniziamo da giugno 1820: ono trascor i po hi me i dalla apertura della nuova officina di po ra di Vita quando il uo ufficiale il notai Ga pare caduro pa sa a miglior... ita. Venuta a cono cenza del fatto la Dire­zione Generale di Palermo i preoccupa come prima co­sa della continuità del servizio e dà le di po izioru per pa sare temporaneamente la funzione di ufficiale po ta­le al cancelliere comunale, come da regolamento. Ricor­diamo che in Sicilia il cancelliere comunale era colui che per legge doveva gestire, nza compenso aggiun­tivo il servizio po tale nei com uni che non erano edi di offi ina ed era sempre il canceLLiere a d erne a umere le incombenze nelle località edi di officina ogniqual­volta l'ufficiale di po ta fo e rato a ente o non di-ponibile.

Giu eppe Romano cancelliere del comune di Vita, a fine giugno as urne quindi il ruolo di ufficiale di po ta ed in una delle sue prime comunicazioni con la Direzio­ne Generale di Palermo così cnve:

Vita li 28 Giugno /820 19nore

Accuso il ricapito di un mazzetta di fogli di avviso fattomi tenere entro officio de' 26 corrente. Riguardo alla consegna dell oggetti tutti dalla Direzione Generale rimessi per il servizio di questa *Regia Posta al Difimto Uffiziale mi si fece sentire dall'Esecutore testamentario che in questi giomi mi si consegneranno. Il Cancelliere Comunale da Uffiziale Provvisorio Giuseppe D.r Romano

La lettera riporta il N.o 3 di prorocoUo. Notate come la consuetudLne di scrivere lettere per il Comune d i Vita lo induca a sbao-Liare, e ome rimarchi nella firma il fatto di es ere prima il cancelliere e poi l'ufficiale di po ta ancora pro i orio. Anche in una u ce iva let­tera del 2 lu Lio co ì cri e al Dirett re Generale:

Vita lì 2 luglio 1820 Signore

Quest'oggi mi sono state p'lssate dal Cugino del Di­funto Ufficiale di Posta Not.r caduto, gl'oggetti tutti ap­partenenti al ramo postale, per cui mi darò tutta la pre­mura di notarvi nelii libri corrispondenti le lettere rice­vute e distribuite, ed altro ammente del regolamento. Il Cancelliere da Ufficiale Provvisorio Giuseppe D.T Romano.

La lettera (fiu . _) eo-nata all'interno con il .° 5 di proto 0110 reca l'impronta del b Ilo ovale con fregi « IT " e I impronra dell o vale " R.E L ER rZr " n-

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trambi in nero, due dei quattro bolli in dotazione ad ogni officina (gli altri erano "FRANCA" e "ASSICURATN). La Direzione Generale di Palermo vuole però conoscere tutti i dettagli del passaggio di consegne e neUa risposta del 6 luglio ordina all'ufficiale postale di mandare una distinta completa di quanto ricevuto. Il Romano aveva già provveduto a redigere il processo verbale di consegna degli oggetti postali, di cui ne prepara una copia "da va­lere peli 'Amministrazione delle Regie Poste" che spedisce a Palermo. Eccone alcuni passi:

Vita lì due Luglio 1820 Nella Casa Comunale ed alla nostra presenza confe­

ritosi il rev. o Sacerdote D. Nicolò Scaduto, Curato maggiore di questo Comune, qual zio del difonto Notar D. Gaspare Scaduto, Offiziale della posta di questo Co­mune ed hà passato in potere del Cancelliere Comunale D. Giuseppe D.' Romano li seguenti oggetti ed altro ap­partenente al ramo postale di detto Comune e cioè: Prima­riamente un libro titolato organizzazione delle Poste delli Dominij di Id del faro. Più un estratto instampa degl'articoli relativi aj Doveri prescritti nella nuova organizzazione. Più un notamento che si spediscono di unita ai fogli d'av­viso diretti a Palermo. Più fogli d'avviso destinati alle spedizioni dirette per Pa­lermo. Più altri fogli d'avviso per la spedizione ad Alcamo. Più num. o novi bilanci d'introjto mensile senza essere scritturati ed inbianco. Più 1171 libro di Real servizio d'arrivo ripimo a tutti li 9 Giugno 1820. Più un libro di lettere di Real Servizio d'arrivo [s i riferi­va probabilmente al registro delle lettere in partenza l ripieno a tutti l'otto Giugno 1820. Più un libro di lettere assiCllrtlte di spedizione senZ<L

fig. 2 - Lettera dall'officina di posta di Vita del 2 luglio 1820 .

esservi nulla notato. Più un libro di lettere assicurate d'arrivo senza esservi nulla annotato. Più un libro di lettere affrancate di spedizione smza esservi nulla annotato. {. ··l Più num. o quattro suggelli per uso di detta officina cioè uno coll'indicazione Vita, altro assicurata, altro Real Servizio, altro franca. E di tutto ciò abbiamo redatto il presente processo verba­le per depositarsi in potere del Cancelliere; fatto e chiuso oggi, giorno mese ed anno come sopra. = Il sindaco Sigismondo Triolo Sac. Nicolò Scaduto Il Cancelliere Giuseppe Dottor Romano Per copia conforme Il Cancelliere Giuseppe D.' Romano

Il documento descrive nel dettaglio l'articolata dotazione amministrativa di una officina postale sici­liana, fatta di registri e di libri contabili (una decina) e di tanti moduli a stampa, tutti da uti lizzarsi secondo le re­gole del Codice postale, tanto complesso (composto da oltre 500 articoli! ) da richiedere un estratto di ben 24 pagine. Sono citati anche i quattro bolli (suggelli) di cui l'officina di Vita er. dotata, ancora per poco come ve­dremo più avanti. Dalla lettura del verbale si rileva che tutti i moduli dei bilanci mensili ed alcuni registri, tra cui quello delle lettere "assicurate" e "franche", all'atto della consegna erano ancora intonsi; i registri delle let­tere di "Real servizio" in arrivo e panenza riportavano annotazioni sino all '8-9 giugno 1820. Poss iamo quindi dedurre che nel periodo in cui il notaio Gaspare Scaduto aveva condotto l'officina furono certamente spedite e ricevute lettere di "Real servizio" ma nessuna lettera

"franca" e nessuna "assicurata". Nel mese di luglio la situazione cambia radical­

mente: il15 scoppia a Palermo la rivolta COntro il gover­no centrale e tra le altre cose viene temporaneamente sospeso il corso della posta. Il marchese Ruffo, a capo della Amministrazione delle Poste di Palermo e soste­nitore dei Borboni'l, viene sostituito dal marchese di San Giacinto, già suo Segretario Generale. Con una circolare a stampa datata 24 luglio, il San Giacinto comunica a tutti gli ufficiali il ristabilimento del servizio postale per l'interno che per l'estero, rende nota la sua nomina e comunica infine il ritorno alle tariffe in vigore prima dell'aprile 1820 perla tassazione delle lettere per l'interno della Sicilia. Tale c,rcolare raggiunge anche l'officina di Vita ed il30 luglio il Romano ne dà riscontro a Palermo:

Vita li 30 Luglio 1820 Sigli ore

accuso il ricapito della circolare de' 24 del cadente Luglio, prescrivente la tassa da esigersi pelle lettere dell'ill­temo, che peli 'estero, e sarà mia cura l'adempimento. /; U ffiziale della Posta Giuseppe D.' RomallO.

Dopo questa lettera, sull'officina di Vita sembra calare il silenzio. Gli scritti riprendono solo l'Il ottobre 1820 con una lettera alla Direzione Generale di Palermo stranamente contraddistinta dal N ." l di protocollo e soprattutto con segni grafici a penna "VITA" e "REA L SERVIZIO" al posto dei normali bolli ovali (fig. 3). Cos'era successo? Ce lo spiega lo stesso Giuseppe Romano, che nella lettera così racconta:

Al Signor Direttore Gellerale delle Regie Poste di PalemlO.

, ty/f? }t"d'/

--,,-

Vita li Il Ottobre 1820 Signore

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... Sùddicciò debbo sommetterle che sotto il giomo 12 Agosto scorso,passalldo da questa [da Vita] le guerriglie sotto protesto d'alldare a Trapani, quali erano composte di tallti assassilli, che andavano rubballdo, ,mitesi COli alcu­Ili di questa malintellzionati diedero malia alla tumulta­zione assaltando pria la Callcelleria Comullale, e bruccia­rollO tutte le carte ivi esistenti, poscia passarono a tutte le case de'facoltosi del Comune, a quella del Proseg>'eto, e fra l'altri la mia ed in ogni casa che assaltavallo rubbavano il tutto, e brucciavano tutte le carte, che ivi si ritrovavano. In quella del Prosegreto oltre della rapina bruciarono tutte le carte prosegreziali, e i libri e scritture di sua casa, e nella mia domentre rubbavallo il mobilio, argento ed altro pure diedero alle fiamme tutti l'atti Notarili di mio Signor Padre, gl'atti de' Notari difonti, o siaArchivio, che conser­vava mio Signor Padre qual Conservatore Generale, tutti i libri, e scritture di mia casa, e fra l'altri i libri Codice Bolli, ed altro appartenenti al Ramo Postale, avendomi in ulla parola bruciato il tutto, e rubato il mobile, argento ed altro.

Ciò essendo nOli possono da me punto eseguirsi le ill­combenze d'Uffiziale Postale mancandomi tutto il mate­riale necessario ed appartenente al detto Ramo,laollde bisogna altravolta provedermi del Codice, libri, bolli, fogli d'avviso, ed altro per uso di detto Uffizio, per cosi adempire al dovere di mia carica. Loché serva di mio di­scanco. L'Uffiziale Giuseppe D.' Romano·

I moti rivoluzionari si erano propagati da Palermo ad altri paesi e città della parte occidentale della Sicilia. Le cosiddette "guerriglie" erano in pratica delle spedi-

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fi g . .3 - Lettera d:\U 'officina di post:l di Vita dcii ' Il ottobre 1820. Arri va a Palermo il 14 ottobre, come da datario impresso sul reno, posizione tipica di quel periodo.

IO

zioni organizzate dai rivoltosi per "convincere" altre città siciliane ad abbracciare la causa rivoluzionaria' . Erano però composte anche da vagabondi e delinquenti privi di scrupoli e di qualunque controllo, e questo spie­ga le devastazioni a cui si abbandonarono, proprio come quelle prima descritte dal Romano. Tutti gli oggetti po­stali dell'officina di Vita, inclusi i quattro bolli, erano quindi andati perduti; sappiamo che analoghe devasta­zioni avvennero anche nelle officine di Trabia e Ficarazzi lO>, nei dintorni di Palermo. Alla Direzione Ge­nerale il marchese Ruffo, che nel frattempo aveva ripre­so il suo posto, cosÌ annota per la risposta:

Si resta inteso. Procuri per ora di seruire della miglior maniera possibile ed in appresso la D. G. non mancherà a spedire le opportune provvidenze. Ruffo.

La risposta al Romano fu inviata il 19 ottobre. La promessa di rimandare tutta la dotazione dell'officina fu in buona parte disattesa. Furono mandati alcuni moduli a stampa"> ma non i nuovi registri né i nuovi bolli postali: cosÌ l'officina di Vita continuò ad annotare a penna la provenienza nelle lettere in partenza, ancora per un mese o poco più (fig. 4).

Il 19 novembre 1821 divenne esecutivo il provve­dimento di chiusura decretato nel giugno dell'anno pre­cedente. La Direzione Generale di Palermo invia ai tito­lari delle 41 officine soppresse una circolare con le disposizioni per l'immediata chiusura e con l'ordine di consegnare oggetti e denaro allocaleprosegretol'>. A tut­ti gli altri ufficiali invia la comunicazione per conoscen­za e l'elenco delle officine chiuse in modo tale che essi possano modificare di conseguenza le reciproche rela­zioru postali. Altre comunicazioni vengono inviate ai sindaci ed ai prosegreti dei comuni sedi di officina sop­pressa. Ai sindaci si danno le indicazioni sulla presa in carico da parte del locale cancelliere delle incombenze del servizio postale, alle dipendenze dell'officina di

posta a cui sarebbero state aggregate (nel caso di Vita, sarà Salemi) . Ai prosegreti si dà l'incarico di prendere in consegna dall'ufficiale postale tutti gli oggetti inerenti il servizio ed in particolare le somme di denaro in deposi­to presso le officine, con l'ordine di rimettere il tuttO al­la Direzione Generale, ad eccezione del libro del codice postale che andava consegnato al sindaco come dota­zione per il cancelliere.

A Vita la situazione è un po' particolare: l'ufficiale di posta ed il cancelliere comunale sono la stessa perso­na, Giuseppe Romano, che cessa di avere un doppio in­carico per ritornare all'unico servizio che svolgeva in origine, mantenendo ora in altra veste l'incombenza del disbrigo della posta. Egli non ha nemmeno l'onere di riconsegnare documenti e contabilità al prosegreto per­ché, come si è visto, ad agosto dell'anno precedente tut­to era stato bruciato dalle "guerriglie" palermitane. In realtà qualcosa da consegnare c'era, la giacenza di cassa da ottobre che il Romano si affretta a notificare allocale prosegretoll>.

Privato della sua officina postale, il comune di Vita si trova ora escluso dalle soste del corriere postale che proveniente da Calatafimi ora tira dritto verso la successiva tappa di Salemi, pur continuando a transitare da Vita (il cammino da Alcamo a Castelvetrano non è in pratica cambiato, vedi fig. I). In altri termini, la corri­spondenza relativa al comune di Vita può essere lasciata e prelevata solo a Salemi, l'officina di posta a cui Vita era stata aggregata. Salemi e Vita si sarebbero poi scambiate la posta con un corriere di posta interna, pagato dal comune di Vita, che avrebbe coperto le poche miglia di distanza. Questa situazione si sarà presentata proba­bilmente in molte delle officine di posta soppresse, la cui chiusura aveva cettamente velocizzato il percorso dei corrieri ordinari e affittatoTi e semplificato un po' il lavoro di alcuni ufficiali di posta, rendendo però meno efficiente il servizio postale di 41 comuni.

~~ -L,~tf' j?~ p/ ~

fi g. " - Lettera dal comune di Vita del 30 novembre 182 1. Il monogramma al ceorro è li boll o di controllo "MRDC" (Marchese Ruffo Direttore Generale) apposto in arri­vo a Palcnno per attestare I~ correttezza dc:lIa franchigia.

A fine novembre 1821, solo pochi giorni dopo aver inviato le comunicazioni di chiusura, quasi seguendo un disegno complessivo già preordinato, ecco che la Dire­zione Generale di Palermo rende nota una nuova disposizione: i sindaci dei comuni delle officine sop­presse possono chiedere che il corriere postale in cransi­to si fermi nella locale cancelleria per lo scambio della relaciva corrispondenza. Apparentemente è un passo indiecro, vengono reincrodocce le soste che rallentavano i corrieri, ma tutto è concesso purché ci sia un ritorno econonlico: infatti questo servizio ha un costo, un canone annuo da pagarsi anticipacamence. A Vita la comunicazione viene inviaca il29 novembre ed il sinda­co prontamente risponde il giorno successivo chieden­do conferma del canone annuo:

Vita, lì 30 Nov. · /82/ Signore

Di riscontro al di lei foglio de' 29 stante rz. o 2243 mi dica qual dovrà essere la somma annua che questo Comu­ne di terLO in terLO dovrà pagare alla Direzione Generale per farlo presente al Sig. • Intendente per autorizzanni a ta­le esitol e cosi restare ferma quest'officina Dsia di lasciarsi dal Corriera ordinario al passaggio di questa le lettere al Cancelliere, e riceversi al ritorno. Il Sindaco Sigismondo T riolo

Nella minuca della risposta così scrive la Direzione Generale:

Al Sindaco del Comune di Vita, ilIO Dicembre / 821 Rispondendo al di lei foglio del 30 Novembre scorso,

col quale ha chiesto sapere qual somma debbesi pagare da cotesto Comune per esservi fasciata al passaggio del Cor­riere la corrispondenza al medesimo appartenente, le dico che può corrispondere la somma di oncel<) sei annuali pa­gabili di t=o in terzo anticipatamente. Quirzdi irz questa intelligenza farà Ella arrivare i s"oi riscorztri, perché possa/w dalla Direzione Generale al proposito emettersi le convenienti disposizioni. Il D.G.

Tornando all'ulcima leccera (fig. 4), essa riporta su l frontespizio ancora le indicazioni grafiche di prove­nienza apposce dall'ormai ex ufficiale di posta Giuseppe Romano, ora solo cancelliere comunale. In più riporta i bolli ovali di Salemi a riprova dell'avvenuca aggrega­zione poscale a quesca officina. Nei primi di dicembre, il Romano cessò di marcare la corrispondenza con le an­notazion i grafiche, inf.cci già dal 12 dicembre le leccere provenienti da Vica recano solo i bolli ovali di Salemi.

Giorgio Chianetttl

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NOTE

I ) È naturale pensare che il nome Vita derivi d.J. quello del nobile fondatore Vito Si como.

l) Il R.D. N.o 932 dell ' II ottobre 1817 mb;I;,', che d.ll o genm;o 1818 le tre grandi Valli di Mazara. di Noto, e di Demone sa­rebbero state riorganizzate in scuc Valli minori, Palermo, Mess ina, Catania. Girgenti. Siracusa, Trapani, Caltanissetta, ognuna amministrata da una lntendcnza; ogni imendenza era poi suddi\'isa LO distretti, e vi erano in tota le 23 di strctti.

3) Le tabellc allegate al decreto dell8l? riportano per il comune di Vita una popolazione di 3.160 anime secondo i dati del censimento del 1798: nelle tabelle annesse alla legge dcl1819 sui circondari (N.o 1565 dci 16 aprile) vengono indicati per Vita 2.800 abitanti; Giuseppe Ortolani ncl suo NuQVO diziona n'o geogmfico statistico, edito nel 1819, parla di 5. 120 abitanti.

' ) R.D. N." 17;6 e 1757 dellO novembre 1819 < N." 1896 del 2; febbraio 1820.

;) Cito per turti un passo deUa lettera dci 7 aprile 1820 spedita da Vincenzo Giorgio. nominaco Ufficiale di POSta di Burgio (provincia di Girgenti) al Direttore Generale Ruffo: "Non capi­sco come Vostra Eccellenza non si hà btmignato rùcontranni per quello riguarda la mia renunzia, che in dette mie hò avanzato all'E. V. onde la priego di eligere altro soggetto abile a poter so­stenere tale carica, giacché. stante la mia ignoranza di lettere, non posso in vt.'TUn conto poter servire, attendo al di lei oracolo su queslo particolare, giaccbé 1Ion riparando a ciò è l'istesso che uscir­mi il cervello dovendo pratticare Ull officio. che io non sò, e mentre "on posso far di filmo di eseguire il disbrigo del COrrlL'TO, mi protesto di non incolpare a mancanza tutti gli errori. ".

6) R.D. N." 2013 del 27 g;ugno 1820.

7) Archivio di Stato di Palermo. Fondo Poste e Procacci, busca 119.

S) Lorenzo Previteri. L'istituzione delle officine postali ileI Regno di: Sicilie - La n''Uoluziollf! siciliana del 1820- 1821, Aldo Ausilio Editore in Pado\'a, 1976. p. 31.

9) Vedi a questo proposito un articolo di Giuseppe Marchese. l moti del 1820 dalle parti di Trapani, in Numero Unico edito in occasione di Drepanumphil 2003.

IO) Lo P" . 28 renzo revlten. op. Clt ., p. .

Il ) ln una lencradel29 marzo 1821, il Rom:ll1o comullica alla Dire­zione Generale che sono tcrmin:lti ifogl; di avviso per Palermo e per le officine in corrispondenza, ed i notmnenti delle lettere di Real Servizio, moduli a stampa essenziali per lo svolgimento del servizio perché accompagnavano ogni spedizione da una offici­na di posta.

Il) n prosegreto era il responsabile dcll'amministraz ione finanz iaria in Sicilia nei piccoli comuni, non capoluoghi di dis tretto. Segre­to e prosegreto erano cariche derivanti d:llla vecchia amministra­zione finanziaria siciliana. rinnovata solo nel gennaio del 182·t,

IJ) Vedi le nera del 21 novembre 1821 pubblic:lla su: Vincenzo Fardelb. de Quernfort, 5lUr;a postale del regno di Sicilia dalle origini all'introduzione del francobollo (1 /3 0- /858), Editrice ZeI;ro, Palermo, 1999, p. 198.

H) oncia Conza) siciliana, l oncia = 3 ducali napoletani; dali " gennaio 182 t, l'antic3 monct3zio ne siciliana in onze, tarì. grana epicc(i) oli era Stala formalmcnte abo lita d.li documcmi uffici,lli nei (c rrirori al di Il del Faro. a favore della monctnionc napole­tana in ducati. carlini, grana c cdvalli. che già J:tU'apri le 18 18 era ~ta[a decretata come unica mo neta dci Regno: come si vede. l'Jbitudinc: di fare i conti in once CCt .mcom molro radic:ltd .