risorgimento italiano

25
INTRODUZIONE Che cos’è il Risorgimento? È un processo politico culturale che si avvia alla fine del XVIII sec e che porta all’unificazione d’Italia nel 1861. Per NAZIONE si intende una comunità di individui che condividono tratti comuni e che hanno la libertà di esprimersi politicamente nello stato-nazione . Tratto di unione fra i popoli italiani è la lunga tradizione della letteratura volgare e la comune confessione religiosa. Anche se in realtà la tradizione letteraria riguardava un elite molto ristretta in quanto la maggior parte della popolazione parlava il dialetto della propria zona. Quando nacque l’Italia gli italofoni erano fra il 2 e 9 per cento della popolazione, e coloro che sapevano leggere e scrivere erano il 22 per cento. Secondo Luciano Cafagna il movimento nazionale non è stato promosso da interessi economici per un mercato interno ma è stato il movimento nazionale a sollecitare tali interessi economici. Il discorso patriottico prende spunto dalla rivoluzione francese. Che vuol dire Risorgimento? Significa risurrezione della patria dalla dominazione straniera. Tale termine venne usato per la prima volta da Saverio Bettinelli e negli articoli del Caffè, rivista milanese. Nel triennio 1796-99 venne usato come rigenerazione Quanto comincia il Risorgimento? Ci sono tre ipotesi: 1. Con la metà del Settecento, come continuazione della cultura illuminista e del dispotismo illuminato 2. Con il 1796 con l’arrivo dell’Armata d’Italia guidata da Napoleone che determinò una crisi politico-istituzionale. 3. 1800 con la riorganizzazione istituzionale imposta da Napoleone IL TRIENNIO REPUBBLICANO 1796-99 il Direttorio,Napoleone e l’Italia

Upload: independent

Post on 15-Jan-2023

1 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

INTRODUZIONE

Che cos’è il Risorgimento?

È un processo politico culturale che si avvia alla fine del XVIII sec e che

porta all’unificazione d’Italia nel 1861.

Per NAZIONE si intende una comunità di individui che condividono tratti

comuni e che hanno la libertà di esprimersi politicamente nello stato-nazione

.

Tratto di unione fra i popoli italiani è la lunga tradizione della

letteratura volgare e la comune confessione religiosa. Anche se in realtà la

tradizione letteraria riguardava un elite molto ristretta in quanto la

maggior parte della popolazione parlava il dialetto della propria zona.

Quando nacque l’Italia gli italofoni erano fra il 2 e 9 per cento della

popolazione, e coloro che sapevano leggere e scrivere erano il 22 per cento.

Secondo Luciano Cafagna il movimento nazionale non è stato promosso da

interessi economici per un mercato interno ma è stato il movimento nazionale

a sollecitare tali interessi economici.

Il discorso patriottico prende spunto dalla rivoluzione francese.

Che vuol dire Risorgimento?

Significa risurrezione della patria dalla dominazione straniera.

Tale termine venne usato per la prima volta da Saverio Bettinelli e negli

articoli del Caffè, rivista milanese.

Nel triennio 1796-99 venne usato come rigenerazione

Quanto comincia il Risorgimento?

Ci sono tre ipotesi:

1. Con la metà del Settecento, come continuazione della cultura

illuminista e del dispotismo illuminato

2. Con il 1796 con l’arrivo dell’Armata d’Italia guidata da Napoleone che

determinò una crisi politico-istituzionale.

3. 1800 con la riorganizzazione istituzionale imposta da Napoleone

IL TRIENNIO REPUBBLICANO 1796-99

il Direttorio,Napoleone e l’Italia

Nel 1796 il Direttorio della repubblica francese aveva approvato il progetto

di un’offensiva militare in Italia affidando il comando dell’impresa a

Napoleone che con una serie di vittorie costringe Vittorio Amedeo III di

Sardegna a firmare l’armistizio di Cherasco. Con la pace del 15 maggio il

Piemonte riamane autonomo però deve cedere Savoia e Nizza alla Repubblica

francese.

I francesi entrano nella repubblica veneta e nello stato pontificio fra

maggio e giugno.

Il 30 dicembre un congresso composto dai deputati eletti dalle repubbliche

di Modena-Ferrara-Bologna-Reggio approva la formazione della repubblica

Cispadana.

Il 7 gennaio 1797 viene decretato che la bandiera del nuovo stato sia verde,

bianca e rossa

la costituzione approvata dal Congresso verrà corretta da Bonaparte

Nel maggio 1797 Bonaparte decide di costituire un nuovo stato la repubblica

cisalpina con l’unione della Lombardia-Reggio-Modena-Garfagnana-Massa-

Carrara-Bergamo-Brescia-Crema e successivamente anche la Cispadana

Nel giugno del 1797 nasce la repubblica ligure

L’uccisione del generale francese Duphot offre l’occasione di invadere lo

stato pontificio arrivando a Roma il 10 febbraio del 1798 proclamando la

repubblica romana, papa Pio VI lascia la città e si rifugia in Toscana

Nacquero i contrasti con il regno di Napoli di Fernando IV di Borbone che

tentò di invadere lo stato pontificio ma venne costretto alla ritirata, così

i francesi invasero il suo regno e il re si rifugiò a Palermo lasciando

Napoli alle rivolta plebee antifrancesi.

Viene invaso il Piemonte e Carlo Emanuele IV e costretto a cederlo ai

francesi.

Viene invaso il gran ducato di Toscana e il papa fatto prigioniero viene

portato in Francia ma durante il tragitto muore.

Così l’Italia era divisa in cinque repubbliche formalmente autonome, due

aree direttamente controllate dai francesi mentre solo la Sicilia e la

Sardegna sono nelle mani dei Borboni e dei Savoia.

L’opinione pubblica nel triennio

L'opinione pubblica era divisa fra:

1. MODERATA FILOFRANCESE

2. AUSTRIACANTE

3. RADICALE-GIACOBINA

Napoleone voleva appoggiare la prima,controllare la seconda e sconfiggere la

terza. L'opinione radicale-giacobina era per lo più composta da giovani di

varia estrazione sociale e con una buona formazione intellettuali. Questi si

definivano “patrioti”, mentre dagli avversari venivano chiamati “giacobini”

oppure “anarchistes”

Il dibattito politico-costituzionale tra i patrioti

Concetti fondamentali nel dibattito dei patrioti erano quelli di DEMOCRAZIA e

REPUBBLICA.

Questi si dividevano in 3 ipotesi:

1. Coloro che si basavano sul contratto sociale di Rousseau ad eccezione

del fatto che la sovranità dovesse appartenere a tutta la nazione e deve

essere espressa attraverso sistemi di rappresentanza elettorale. Invece

Rousseau era per la democrazia diretta senza elezioni

2. legislativo ed esecutivo devono essere autonomi e non devono

interferire con il giudiziario in modo da evitare eventuali tirannie

3. Coloro che erano interessati più a riforme economiche-sociali che a

quelle costituzionali

Per le donne non c’era la parità dei sessi e la politica era un affare

maschile perché le donne essendo subordinate agli uomini non potevano

esprimere un loro giudizio. Le donne sostenevano che era necessaria la loro

partecipazione nella vita politica perché secondo un diritto naturale

costituiscono la metà del genere umano e che inoltre bisogna seguire il

modello dei dotti ateniesi e spartani che con le donne gestivano le pubbliche

cure

I patrioti e l’idea unitaria

Il patriottismo è l’amore per le istituzioni libere, per la democrazia e la

repubblica al punto da sacrificare la vita.

Nasce l’ipotesi di una formazione di uno stato che unisca tutti i popoli

italiani.

Filippo Buonarroti afferma che le distinzioni fra i diversi popoli d’Italia

spariscono nell’intento di creare una nazione.

Nel 1796 un concorso organizzato sul quale fosse il governo migliore per la

felicità d’Italia vince il testo di Melchiorre Gioia , DOCUMENTO 2,

sostenitore della posizione centralista ossia la formazione di una repubblica

che unisca tutti i popoli perché il territorio italiano è unito naturalmente

e gli stati sono accomunati dalle stesse caratteristiche come un passato

travagliato dalla presenza straniera. Mentre i federalisti volevano una

repubblica federale che riconoscesse le diversità culturali e storiche dei

popoli senza forzare l’unità DOCUMENTO 3.

La vita politica nelle repubbliche

L’intento dei francesi non è quelli di costruire uno stato unitario ma di

ottenere la conquista di stati strategici per l’acquisizione di risorse

economiche e per impedire un’espansione territoriale austriaca.

La Repubblica cisalpina nasce perché voluta da Napoleone e la costituzione

che viene emanata è decisa da una costituzione nominata sempre da Napoleone.

Quest'ultimo sceglie anche il Corpo legislativo. Le pressioni fiscali

francesi consistevano in pesantissime contribuzioni finanziarie, a

requisizioni, a sequestri di opere d'arte, a estorsioni, a prepotenza e

violenza. Tutto ciò deluse i patrioti italiani che vedevano Bonaparte come

liberatore.

Le repubbliche create dalla Francia hanno delle costituzioni sul modello

della costituzione francese del ’95

Venne emanate legge di ispirazione francese:

1. Abolizione dei fedecommessi e primogeniture

2. Parità fra i sessi nelle successione intestate

3. Maggiore età a 21 anni

4. Introduzione del matrimonio civile

5. Abolizione dei diritti feudali

La fine di una repubblica

Nacquero delle sollevazioni antifrancesi spesso da parte delle popolazioni

rurali.

Austriaci e russi attaccarono i francesi nella pianura padana aiutati dalla

sollevazioni esplose nella penisola per difendere l’identità e i valori della

Chiesa, DOCUMENTO 4 appello di un cardinale verso i calabresi affinchè

lottino contro il nemico francese che ha offeso la religione, il re e la

nazione.

Le repubbliche francesi vengono abbattute e nel’ 99 la presenza francese era

ridotta a Genova e furono reintrodotti i vecchi sovrani.

L’ETÀ NAPOLEONICA 1800-181 5

Nuove speranze

Con il ritorno di Napoleone dall’Egitto nacque in Francia un regime consolare

e lui organizzò una nuova spedizione militare per l’Italia.

Sconfisse gli austriaci a Marengo ottenendo la Lombardia e l’Emilia e

formando la repubblica cisalpina giungendo alla pace di Lunéville.

Con la pace con la Spagna, Ludovico di Borbone-Parma ottiene la Toscana

mentre Ferdinando ottiene Parma.

Viene occupato il Piemonte.

Fattori che hanno portato all’opposizione dell’opinione pubblica sono:

1. La cattiva amministrazione

2. La violazione dei diritti personali e di proprietà

Fra le opinioni ricordiamo:

Vincenzo Cuoco riflette sull’insuccesso della repubblica napoletana, e dice che

la rivoluzione francese da “lotta per la libertà” divenne “causa degli

scellerati” ma almeno portò a nuove libertà DOCUMENTO 5 SULL’INDIPENDENZA

ITALIANA necessaria è l’indipendenza e l’unità italiana così la Francia

acquista un grande alleato e necessaria è l’indipendenza del popolo

napoletana ostile ai nemici della libertà. A Napoli i patrioti volevano una

costituzione sul calco di quella francese quindi estranea al popolo

napoletano, perciò è una rivoluzione passiva. Il nazione napoletana ha tre

componenti: a) comunanza di tradizioni,usi,costumi; b) insieme di tratti

territoriali; c) diversità socio-culturali. DOCUMENTO 6 SULLA RIVOLUZIONE

NAPOLETANA impossibile è il dialogo fra patrioti e popolo perché la nazione

napoletana è divisa fra: a) la parte colta formata sui modelli stranieri; b)

l’incolta diversa dalla prima per usi,costumi quindi la nazione è un insieme

di popoli. I rivoluzionari dovevano introdurre dei parlamenti territoriali

uniti nel parlamento nazionale che emana leggi generali. Il diritto di voto

doveva essere di coloro che sono maggiori di trent’anni, capaci di leggere e

scrivere, che hanno prestato il servizio militare o possessori di beni. “i

partiti corrompono l’uomo” .

Ugo Foscolo ne orazione a Bonaparte pel congresso di Lione evidenzia le debolezze della

repubblica cisalpina che come le altre non è stata mai realmente libera ma in

mano ai francesi. Obiettivi sono: a)la costruzione di uno stato italiano

unitario; b) la garanzia della libertà e dell’indipendenza.

Napoleone e l’Italia

Nel ’02 la repubblica cisalpina diventa repubblica italiana con Napoleone

presidente. Con una costituzione che lascia al capo del governo tutto il

potere, con un organismo legislativo consultivo.

Nel ’09 viene conquistata tutta la penisola ma non viene mai unificata.

La carta politica italiana comprendeva:

1. EX REPUBBLICA CISALPINA-STATO DI MILANO- VENETO- TRENTINO- TIROLO-

MODENA- BOLOGNA- ROMAGNA- MARCHE

2. TERRITORIO ANNESSI ALLA FRANCIA PIEMONTE-LIGURIA- TOSCANA- PARMA- EX

STATO PONTIFICIO

3. MEZZOGGIORNO CON IL REGNO DI NAPOLI NELLE MANI DEL FRATELLO GIUSEPPE

BONAPARTE

4. EX REPUBBLICA DI LUCCA DELLA SORELLA ELISA BONAPARTE

5. SICILIA E SARDEGNA DEI BORBONI E DEI SAVOIA

Caratteristiche:

Con delle costituzioni sul calco di quella francese.

Con organismi amministrativi locali con personale scelto dal sovrano

Istituzione giudiziaria composta da: a)tribunali di primo grado; b)corti

d’appello; c)corte di cassazione

Con un sistema fiscale con imposte dirette,personali,patente,e di registro.

Introduzione coscrizione obbligatoria

La Sicilia borbonica subisce una fase di trasformazioni. viene introdotta una

costituzione sul modello inglese con una camera dei pari, nobiliare e

ereditaria, una camera dei comuni, elettiva. E abbiamo l’abolizione dei

diritti feudali.

Tendenze antifrancesi

Introduzione della coscrizione obbligatoria suscita delle proteste e la

nascita del brigantaggio.

La censura è piú dura e gli intellettuali-patrioti non esprimono piú il loro

pensiero nei pamphlets e nei saggi ma nella narrativa. Esempi sono:

1. Foscolo ne le ultime lettere di Jacopo Ortis TRAMA tratta la storia di Jacopo

costretto a fuggire da Venezia dopo il trattato di Campoformio e si rifugia

sui Colli Euganei. Qui incontra e si innamora di Teresa, una donna promessa

in sposa a Odoardo. Nel non poter soddisfare l’amore per la patria e per la

donna viaggia in Italia ricordando le glorie di questa nazione. Quando torna

Teresa si è sposata e si uccide per la disperazione. La nazione è intesa come

una comunità oppressa dai tiranni stranieri. DOCUMENTO OTTAVO DALLE ULTIME

LETTERE DI JACOPO ORTIS l’Italia è oppressa dallo straniero ma nonostante

questo gli italiani invece di unirsi sono gli uni contro gli altri. DOCUMENTO

9 DA DELL’ORIGINE E DELL’OFFICIO DELLA LETTERATURA esorta all’amore per la

patria e all’unione fra i diversi popoli nella comune lotta contro i tiranni

stranieri

2. Cuoco nel Platone in Italia narra il viaggio di Platone dalla Grecia

all’Italia e insiste sulla necessità che gli ordini politici si conformino

alla natura territoriale e culturale degli uomini. DOCUMENTO 10 DA PLATONE IN

ITALIA afferma che a)le istituzioni nascono dove ci sono gli uomini secondo

un istinto naturale che ci porta alla società b)che si adotti una

costituzione con una divisione dei poteri DOCUMENTO 11 DA PLATONE IN ITALIA

afferma che affidare il potere a un solo è rischioso perché può avere delle

debolezze e essere il migliore se è giusto o il peggiore se è ingiusto;

affidarlo a tutti è sbagliato perché la maggior parte sono stolti; perciò lo

si dà a pochi e lo si divide in parti che si bilanciano fra loro. Afferma la

supremazia italiana sugli altri popoli dal punto di vista culturale,

filosofico,politico DOCUMENTO 12 DA PLATONE IN ITALIA anticamente l’Italia

primeggiava per commercio,arti,leggi dopo ridotta a un deserto dalla

dominazione straniera conservando i simboli dello splendore di un passato

tramontato.

Il crollo dei regni napoleonici

La ritirata dalla Russia; la creazione di una lega antinapoleonica fra Gran

Bretagna, Prussia, Russia, Svezia e Austria; la sconfitta a Lipsia furono

delle pesanti sconfitte per Napoleone.

Il re di Napoli avviò in segreto le trattative con gli austriaci e gli

inglesi affinché potesse conservare in regno in cambio di una collaborazione

militare contro la Francia.

Le truppe russe e prussiane entrano a Parigi e Napoleone è costretto a

firmare la pace di Fontainbleau dove rinuncia al trono di Francia a si ritira

sull’isola d’Elba.

Vengono stabiliti gli accordi con il Regno d’Italia la cui sorte doveva

essere stabilita dalle potenze alleate.

Viene chiesto alle potenze alleate l’indipendenza e l’unificazione italiana

DOCUMENTO 13 richieste da parte dei collegi elettorali alle potenze: a)

indipendenza b)costituzione liberale con divisione dei poteri c)governo

monarchico ereditario primo geniale. DOCUMENTO 14 il conte Confalonieri

spiega a un lord inglese le ragioni delle sua nazione. Afferma che da oltre

20 la nazione corre dietro il desiderio dell’indipendenza e sostiene che non

è disposta alla dominazione austriaca perché i cittadini come gli austriaci

non sono gli stessi di prima anzi gli austriaci hanno usato l’Italia come un

campo di battaglia.

Con la pace di Parigi cambia la cartina politica dell’Italia dove la

Lombardia è dell’Austria troncando la speranza dell’indipendenza.

Il re di Napoli dichiara guerra all’Austria spinto dagli esponenti del

governo che volevano un regno d’Italia indipendente e costituzionale

DOCUMENTO 15 DISCORSO DI MURAT RE DI NAPOLI invita i popoli italiani a unirsi

nella comune lotta contro gli stranieri per creare uno stato unito,

costituzionale e libero sul modello inglese e a impugnare le armi quando il

nemico oltrepasserà le barriere naturali di mari e monti inaccessibili di

ogni territorio.

Sconfitto dagli austriaci alla fine cede la costituzione e fugge in Corsica e

si stipula l’armistizio con l’Austria. Tenta una spedizione in Calabria per

la riconquista del regno ma viene catturato e fucilato.

LA RESTAURAZIONE E LE PRIME RIVOLUZIONI

L’Italia della Restaurazione

Con il Congresso di Vienna vennero reintrodotti i vecchi sovrani e le vecchie

istituzioni per evitare iniziative espansionistiche.

L’Italia è ancora sotto la dominazione, austriaca.

Nessun stato ha la costituzione e la rappresentanza elettiva, tutti hanno

organismo di governo centrale responsabili verso il sovrano e amministrazioni

periferiche.

Fenomeno che si sviluppa è la nascita delle sette segrete.

Il mondo delle sette

La piú importante è la Carboneria ,di derivazione massonica, nasce durante il

regime murattiano nel sud.

Poi c’è la bolognese guelfia, la piemontese Adelfia e la rete dei federati.

Obiettivi sono:

1. Indipendenza italiana

2. Governo costituzionale per molti federale con monarchie-costituzionali

DOCUMENTO 16 la costituzione deve adattarsi ai costumi del popolo e

possibilmente è meglio una confederazione italiana come quella svizzera e

tedesca dove si legittima il potere dei singoli sovrani.

Vi facevano parte ufficiali e soldati, studenti, liberi professionisti,

commercianti.

La carboneria è legata al culto cristiano per numerosi simboli, come le tre

virtú teologali e la concezione secondo cui Cristo fu il primo carbonaro.

Tentativi rivoluzionari

Iniziarono delle ondate rivoluzionarie che portarono a delle trasformazioni.

Con la rivoluzione del’ 20 in Spagna venne introdotta una costituzione

parlamentare monocamerale eletta con suffragio universale maschile dove il

sovrano detiene il potere esecutivo. DOCUMENTO 17 COSTITUZIONE DEL REGNO

DELLE DUE SICILIE sul modello spagnolo dove la nazione deve salvaguardare le

libertà civili, proprietà e i diritti di tutti gli individui. L’unica

religione è cattolica. Il re presta giuramento davanti al parlamento.

Scoppia fra il 1° e 2 luglio ’20 un’insurrezione napoletana porta a una

costituzione sul modello spagnolo DOCUMENTO 17.

Nasce una rivoluzione a Palermo sostenuta dall’élite nobiliare e dal popolo

che porta alla costituzione sul modello spagnolo. Ma Napoli invia una

spedizione militare che reprime l’insurrezione. DOCUMENTO 18 emerge come

L’opinione pubblica napoletana è preoccupata solo della sorte della nazione

napoletana. Una parte vuole stabilire i contatti con la carboneria perché

obiettivo è lo stato italiano. DOCUMENTO 19 i patrioti napoletani dividono il

territorio italiano in: a) regno di Sicilia b)pontificio c)di Toscana d)di

Venezia f)di Lombardia e)di Piemonte con una costituzione sul modello

spagnolo e un’assemblea generale che si riunisce ogni anno che decreta le

alleanze, le guerre e la pace, l’educazione pubblica, l’indipendenza di ogni

stato federale con proprie leggi, e come unica religione quella cattolica. Ma

Ferdinando I chiede l’intervento austriaco.

Poi abbiamo l’insurrezione torinese che vuole una costituzione e la guerra

all’Austria per la liberazione del Lombardo-Veneto e la formazione di un

regno alto d’Italia con i Savoia. DOCUMENTO 20 si propone la divisione

dell’Italia in due regni, uno di Napoli regnato dal re i Napoli, uno di

Savoia che comprende la Lombardia e l’ex repubblica di Venezia, entrambi con

delle costituzioni sul modelli spagnolo. Per la costituzione una buona parte

è favorevole a quella di Cadice un’altra a quella francese.

L’esercito austriaco si scontra con Napoli.

Carlo Alberto prende le distanze dal moto che scoppia fra il 9 e 10 marzo ’20

a Alessandria che giunge a conquistare la città DOCUMENTO 21 si proclama la

costituzione sul modello di Cadice con una giunta provinciale indipendente da

qualsiasi autorità con dignità non ereditarie ma elettive basate sul merito.

Vittorio Emanuele I abdica a favore di Carlo Alberto che accetta la

costituzione. Così l’esercito piemontese e austriaco si scontrano con quello

costituzionale a Novara ottenendo i primi la vittoria.

Segue un periodi di processi, esecuzioni.

Nel’ 31 un avvocato modenese, Misley, organizza una congiura che scoppi

nell’Italia centrale per propagarsi in tutta la penisola per la formazione di

uno stato italiano con una costituzione monarchica, con il duca di Modena,

Francesco IV d’Austria-Este. Ma Francesco si ritira e fa arrestare gli

organizzatori ma l’insurrezione scoppia lo stesso che porta alla formazione

del governo delle province unite italiane a Bologna.

Gli austriaci e Francesco si dirigono verso Modena e il governo si sposta a

Ancona.

Terminata l’esperienza rivoluzionaria giunge un periodo di dura repressione.

IMMAGINARE E PROGETTARE UNA NAZIONE

Il discorso nazionale

Fra il ’15 -47 vengono prodotte una serie di opere che elaborano il mito della

nazione ,della sua storia e vicende.

La nazione è una comunità, una madre che lega i suoi figli fra loro fratelli,

legati dalla religione, dalla lingua, dal passato comune.

Figure di queste opere sono:

1. EROE NAZIONALE ,un uomo soldato pronto a sacrificare la sua vita nel

porsi al comando di una comunità per la lotta al nemico, ma è sfortunato.

2. TRADITORE dove il tradimento nasce dal desiderio di potere, gloria e

denaro.

3. EROINA NAZIONALE ,donna virtuosa, madre e/o sposa affettuosa

Fra gli autori ricordiamo:

1. Massimo D’Azeglio : A)Ettore Fieramosca ossia la disfida di Barletta tratta il duello

fra due squadre di cavalieri francesi e italiani guidato da Fieramosca.

L’eroina è Ginevra ,sposa del traditore Grajano amata dal traditore Cesare

Borgia. Ettore e Ginevra si amano desiderio che non può essere manifesto per

via del matrimonio. Viene ospitata in un convento e trovata dal Borgia viene

violentata e sfinita muore e Ettore si suicida. B) Niccolò de’ Lapi ambientata

nella Firenze repubblicana assediata dai soldati di papa Clemente VII.

Laudomia è promessa in sposa a Lamberto, repubblicano. La sorella di

Laudomia, Lisa, si sposa con Troilo, traditore filo mediceo. Accolto nel

palazzo spia le mosse degli avversari ma si infatua di Laudomia e la rapisce

e Lamberto la libera.

2. Giovanni Berchet in Maltilde , una poesia, presenta una ragazza che sogna un

incubo ossia quello di essere promessa in sposa a un soldato austriaco. Al

risveglio implora il padre di mescolare il suo sangue con quello dei

traditori austriaci DOCUMENTO 22.

L’eroe nazionale può essere accostato alla figura di Cristo, La figura del

traditore a Giuda e quella dell’eroina alla Vergine.

Gli uomini hanno caratteristiche che mettono in risalto la loro mascolinità

mentre le donne sono delle buone figlie e/o madri.

Democratici e moderati

La corrente democratica fa a capo a :

Mazzini e la giovine italia VITA= diventa un infiltrato della carboneria e ciò lo

conduce all’arresto. Va in esilio in Marsiglia e scrive una lettera a Carlo

Alberto dove lo invita a valutare la possibilità di porsi a capo di una lotta

per l’indipendenza e unificazione italiana ma il re non lo risponde. Nel’ 31

fonda a Marsiglia la giovine e unificazione dell’Italia. Fonda nel 31 la giovine

Italia che di distanzia dalla carboneria per la propaganda e il coordinamento

centrale, DUCUMENTI 26-27 espongono le ragioni della giovine Italia come la

vendetta verso gli stranieri. Il sangue santifica non rigenera la nazione.

Come il Cristo, il sacrificio del sangue porterà alla nascita della nazione

italiana. L’azione dei pochi serve ad esempio ma è necessaria l’azione di

molti per la libertà. Obiettivi sono: a) governo repubblicano, perché la

monarchia elettiva tende all’anarchia e quella ereditaria al dispotismo b)

governo unitario, perché il federalismo porterebbe a delle tendenze

egemoniche fra popoli vicini. Attua una distinzione fra rivoluzione e

insurrezione. La rivoluzione inizia quando l’insurrezione è al termine.

L’insurrezione porta a un governo provvisorio affidato a un autorità

dittatoriale che deve cedere il potere a una assemblea costituente eletta dal

popolo. C’è nel suo discorso una forte componente religiosa. La lotta viene

presentata come una crociata contro i tiranni. Egli propone per impedire

l’accumulo di ricchezze nelle mani di pochi, la gestione dello stato di

lavori pubblici che determino una retribuzione egualitaria. Il pensiero

mazziniano si diffonde prima a Genova e Livorno, porti a contatto con

Marsiglia. La sua politica riscuote successo nelle città e non nelle campagne

perché i contadini non sanno leggere. Nel’ 33-34 vengono organizzate delle

insurrezioni, una di questa è affidata a Garibaldi, ma falliscono. Si

trasferisce in Svizzera dove fonda la Giovine Europa con un progetto di

autodeterminazione di tutti i popoli e con delle costituzioni degli stati-

nazione, ma il progetto è troppo ambizioso. Ricostruisce la seconda giovine

Italia interessandosi al problema operaio ossia alla riduzione della giornata

lavorativa, all’aumento del salario.

la corrente moderata si ispira a:

Gioberti e il neoguelfismo di ispirazione monarchica-costituzionale, aveva

collaborato alla giovine Italia di Mazzini. L’origine italiana deriva dai

discendenti di uno dei figli di Noè. Riprende da Cuoco il principio secondo

cui le costituzioni devono essere coerenti con le caratteristiche dei popoli,

propone la nascita di una confederazione italiana con la presidenza del

pontefice. DOCUMENTO 28 non si può essere un perfetto italiano senza essere

cattolico. Ma il suo pensiero incontra degli ostacoli come il carattere

reazionario di papa Gregorio XVI, non analizza la posizione dell’Austria

(tali limiti sono stati individuati da Cesare Balbo che inoltre si distacca

dalla concezione di superiorità morale degli italiani. A condurre l’impresa

deve essere il Piemonte mentre gli altri sovrani possono introdurre delle

riforme interne DOCUMENTO 29-30 Afferma che ci devono essere delle assemblee

rappresentative che se pur basate su opinioni diverse devono tollerarsi.

Alla vigilia di una nuova rivoluzione

Due eventi danno al progetto giobertiano credibilità:

1. La crisi mazziniana in seguito al fallimento dei tentativi

insurrezionali

2. Con la morte di papa Gregorio XVI, Pio IX concede l’amnistia ai

detenuti politici e introduce riforme istituzionali, attenua la censura,

nasce la Consulta di Stato.

Radetzky si prepara all’attacco e Regno di Sardegna,Toscana e Stato

Pontificio si preparano.

IL 1848-1849

La fase neoguelfa

Nel’48 a Milano ci furono degli scontri fra patrioti e militari austriaci.

A gennaio scoppia a Palermo una insurrezione contro i regnanti che si dilaga

in tutta la Sicilia. Federico II concede una costituzione con una camera

elettiva adottando la costituzione siciliana del ’12.

Carlo Alberto concede uno statuto con riforme costituzionali (DOCUMENTO 31

riconosce come unica religione quella cattlica, con un governo monarchico

rappresentativo dove il trono è ereditario, il potere legislativo è del re e

delle camere del senato e dei deputati, il potere esecutivo è del re, il re

nomina le cariche dello stato e convoca ogni anno le due camere, la

tassazione è regolata dal re e dalle camere) e lo stesso fanno il papa, con

un governo aperto ai laici, e Leopoldo II di Toscana.

Le costituzioni si basano su quella francese del’ 30 e belga del’ 31 con una

parlamento bicamerale con potere legislativo, con una camera elettiva e una

di nomina regia.

La rivoluzione diventa internazionale. A Parigi Luigi Filippo è costretto

alla fuga e si proclama la repubblica. a Vienna Metternich è costretto a dare

le dimissioni.

Milano dopo cinque giorni viene liberata.

Venezia viene liberata e viene proclamata la repubblica affidata a Manin e

Tommaseo.

Il 23 marzo Carlo Alberto dichiara guerra all’Austria con l’aiuto di Leopoldo

II, del papa, e del governo di Napoli per la liberazione del Lombardo-Veneto.

Ma il papa si ritira perché non può appoggiare una guerra fra cattolici

DOCUMENTO 32.

Carlo Alberto vuole procedere all’annessione al Piemonte della Lombardia, del

Veneto e degli ex ducati.

Ferdinando II preoccupato delle spinte egemoniche del Piemonte ritira la

costituzione e nasce uno scontro con l’opinione pubblica napoletana.

La pausa di riflessione del piemonte consente agli austriaci di ottenere

rinforzi e il 22 luglio i piemontesi vengono sconfitti a Custoza e il 9

agosto si giunge all’armistizio.

Il tempo della democrazia

A Roma il pontefice, incapace di gestire gli esponenti liberali, nomina capo

del nuovo governo Rossi, ambasciatore del governo francese di Guizot. Nascono

delle opposizioni. Un gruppo di giovani uccide Rossi. Una folla giunge

davanti al Quirinale per chiedere la chiusura del governo democratico ma il

papa rifiuta e la folla invade il palazzo. Papa Pio IX fugge a Gaeta e a Roma

nasce una Repubblica romana che abolisca il tribunale del sant’uffizio, abolisce

la censura della stampa, e nazionalizza tutti i beni terrieri ecclesiastici

che vengono divisi in piccoli appezzamenti di terreno con un modesto affitto

DOCUMENTO 33 COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ROMANA democratica,con libertà di

espressione con una assemblea elettiva con suffragio universale maschile.

Mazzini è eletto membro dell’assemblea e vuole riprendere la guerra contro

l’Austria. Nel frattempo un cardinale chiede l’intervento della Francia,

Austria, Spagna e Napoli. Un contingente militare francese di Luigi Napoleone

sbarca a Civitavecchia e si stipula una tregua con i francesi. I francesi il

3 luglio occupano Roma. Garibaldi fugge e viene arrestato dal governo di

Sardegna. Il governo piemontese lo manda a Tunisi, a Gibilterra lo cacciano e

va negli Usa mentre Mazzini rimane a Roma da privato cittadino.

A firenze il governo moderato è guidato da Capponi ma nascono delle proteste

guidate da Guerazzi a Livorno perché Capponi affida la città a Cipriani.

Leopoldo II nomina presidente del Consiglio Montanelli con ministro Guerazzi

ma i due si scontrano. Leopoldo abbandona Firenze e l’assemblea crea un

triumvirato composto da Guerazzi, Montanelli, e Mazzoni. I deputati nominano

Guerazzi dittatore temporaneo e uno scontro fra popolani fiorentini e

contadini e decade Guerazzi che viene arrestato così torna Leopoldo.

A Venezia Manin crea un triunvirato composto da lui stesso assieme a

Cavedalis,Graziani che convoca un’elezione con suffragio universale maschile

per un’assemblea permanente. Ottiene la maggioranza Manin che crea in governo

in cui egli è ministro degli esteri. Stipula l’accordo con i rivoluzionari

ungheresi ma questi vengono repressi dai russi e dagli austriaci e gli

austriaci rientrano a Venezia.

Il Piemonte tra la ripresa della guerra e dopoguerra

L’armistizio portò alle dimissioni del governo di Casati.

Diventa ministro Gioberti che si propone la guerra alla toscana per la

restaurazione dei vecchi sovrani e la guerra all’Austria ma questo non è

condiviso e si dimette.

Il 20 marzo viene dichiarata guerra all’Austria che si conclude tre giorni

dopo a Novara con la sconfitta.

Carlo Alberto abdica e Vittorio Emanuele III si incontra con Radetzky.

Le condizioni di pace sono difficili ,così non essendo accettate dalla

camera, chiede l’appoggio di D’Azeglio e convoca le elezioni che portano a

una camera favorevole alla pace.

Politica e antropologia di una rivoluzione

Si accentua il divario fra il Piemonte e gli altri stati.

Mentre nel Piemonte alle elezioni partecipe una ristretta èlite a

Roma,Toscana,Venezia viene introdotto il suffragio universale maschile.

Mentre il Piemonte conserva la monarchia altrove ci sono le repubbliche.

Mentre lo statuto albertino è concesso dal re altrove le costituzioni nascono

dal popolo.

Unico denominatore comune è il riferimento alla nazione italiana DOCUMENTO

34-35.

La partecipazione patriottica di molti preti fu da mediazione con le comunità

contadine ma il nucleo era costituito dalle città.

Si crea un alone di leggenda intorno ai comandanti del corpo di volontari,

come Garibaldi.

DOPO LA RIVOLUZIONE

La reazione

La sconfitta dei moti del’48 portò al ritorno dei vecchi sovrani e

all’attuazione di una dura

repressione.

L’Austria pone le sue truppe nelle legazioni e in Toscana e seguendo il

progetto Radetzky, in cui i contadini, nobili e borghesi vengono ritenuti

responsabili dei moti, ci furono arresti e esecuzioni e sequestri dei beni di

coloro che furono considerati responsabili.

Il piemonte costituzionale

Solo il regno di Sardegna conserva la costituzione e ospita i patrioti.

Il governo d’Azeglio vuole ridefinire i rapporti fra stato e Chiesa nel regno

di Sardegna e attuare un processo di modernizzazione economica del Piemonte e

della Liguria. Con la legge Siccardi vengono aboliti i fori ecclesiastici,

diminuite le feste religiose riconosciute dallo stato, e viene vietato al

clero il diritto di acquisire beni immobile senza il consenso regio.

Nel’ 5° entra a far parte del governo Camillo Benso conte di Cavour ,giornalista e

politico liberal-moderato, diventa ministro dell’agricoltura, del commercio e

della finanze. Promuove trattati doganali con Francia, Belgio e Inghilterra

con l’abbassamento dei dazi doganali.

Con il colpo di Stato di Luigi Napoleone che chiude la seconda Repubblica

Cavour è preoccupato per le azioni della Francia.

Questi stabilisce un accordo con la sinistra parlamentare di Rattazzi per una

ampia maggioranza che unisca sinistra e centro, tale azione è chiamata

connubio.

Il governo Cavour deve affrontare delle difficoltà come la crisi Calabiana quando

il governo decide di cancellare il pagamento della congrua ai parroci

sostituendola con una modalità più diretta con l’abolizione delle

corporazioni religiose nel regno di Sardegna. Il re si oppone e l’episcopato

paga le congrue dei parroci impedendo l’abolizione delle corporazioni, tale

proposta è di Calabiana, e Cavour si dimette.

Cavour ritorna e affronta una nuova difficoltà data dalla guerra di Crimea dove

le truppe anglo-francesi vogliono cacciare i russi dai principati di Moldavia

e Valacchia dell’impero ottomano. Cavour la vede come l’occasione per

avvicinarsi a due grandi potenze così interviene a favore e la guerra finisce

con la vittoria e con la conquista di Sebastopoli.

La crisi della democrazia risorgimentale

Nasce una frattura ideologica fra i vari patrioti caratterizzata da:

1. Coloro che sono favorevoli alla costruzione di una federazione italiana

con repubbliche democratiche di Ferrari e Cattaneo

2. Coloro che sono favorevoli a una repubblica centralizzata da ottenere

mediante una rivoluzione nazionale e sociale

3. Coloro che appoggiano Mazzini con la nascita di insurrezioni in tutta

Italia seguite da una guerra di liberazione nazionale

Fra il ’51-53 i tentativi insurrezionali falliscono.

Manin elabora la possibilità di un avvicinamento al Piemonte per la

liberazione italiana sotto la guida di Vittorio Emanuele di Savoia.

Cavour stabilisce contatti con Manin e Garibaldi e con La Farina.

Mazzini con Pisacane mette in atto un progetto si imbarcano a Ponza e a Sapri

si inoltrano verso l’interno nella speranza di sollevare le popolazioni

contadine contro le forze borboniche ma non hanno successo. Pisacane si

suicida e Mazzini tenta due insurrezioni che falliscono.

Preparativi di guerra

Nel ’58 tre italiani lanciano tre bombe contro la nave che trasporta Luigi

Napoleone.

Luigi Napoleone e Cavour si incontrano e la Francia si accorda per combattere

al fianco del regno di Sardegna contro l’Austria per la creazione di una

confederazione italiana composta da quattro regni autonomi con la presidenza

del papa e la Savoia e Nizza dovevano essere cedute alla Francia come

compenso.

L’UNIFICAZIONE 1859-1861

La guerra contro l’Austria

Nel ’59 l’esercito piemontese contava 47.000 uomini, 3.000 ufficiali 16.000

volontari con uomini di un’età compresa fra 21 e 26 anni la maggior parte del

Lombardo-Veneto, la maggior parte dei volontari provenivano dai ceti medi e

popolari.

Il Piemonte voleva spingere l’Austria all’ultimatum.

Soldati francesi e piemontesi sconfiggono gli austriaci a Montebello il 20

maggio del’59 mentre Garibaldi sconfigge gli austriaci a San Fermo e arriva a

Como. L’8 giugno francesi e piemontesi sconfiggono gli austriaci a Magenta e

entrano a Milano. Il 24 giugno si scontrano a Solferino e San Martino

ottenendo la vittoria.

La conquista del Veneto è prossima ma Napoleone decide di stipulare

l’armistizio con gli austriaci con la pace di Villafranca spinto dal

malcontento del popolo francese per le spese della guerra.

Le insurrezioni nell’Italia centrale e le annessioni

Una serie di sollevazioni portano alla cacciata dal granduca di Toscana,della

duchessa di Parma e del duca di Modena che vengono sostituiti con governi

provvisori favorevoli all’unità.

Vengono annessi al Piemonte la Toscana, Modena, Parma, Bologna è Cavour

convoca i plebisciti fra l’11 e 12 marzo 1860 con suffragio universale

maschile.

Il 25 marzo si tengono le elezioni del parlamento di Torino che danno

l’appoggio alla maggioranza con a capo Cavour.

L’impresa dei mille

Nel’ 60 nascono sollevazioni antiborboniche in Sicilia che spingono i

patrioti mazziniani Pilo e Corrao a partire per l’isola.

Il governo Cavour li tollera ma se ne dissocia.

L’11 maggio i garibaldini sbarcano a Marsala e Garibaldi diventa dittatore

dell’isola in nome di Vittorio Emanuele.

I garibaldini si scontrano con l’esercito borboniche e ottengono una vittoria

che apre la strada per Palermo giungendovi il 6 giugno.

Il 20 luglio i borboni vengono nuovamente sconfitti a Milazzo e il 27 luglio

Garibaldi entra a Messina per poi dirigersi in Calabria e poi a Napoli il 6

settembre e Francesco II lascia la città.

Nascono tuttavia delle opposizioni. Caso eclatante fu quello di Bronte dove i

contadini si ribellarono e furono sterminati come esempio.

L’intento di Garibaldi è quello di formare uno stato unitario sotto la guida

dei Savoia per questo lo statuto albertino viene pubblicato in Sicilia e nel

Mezzogiorno.

Cavour non si fida di Garibaldi per questo invia una spedizione che lo deve

fermare e che dopo aver invaso lo stato pontificio deve giungere a Napoli per

attuare l’annessione della Sicilia e del Mezzogiorno al Regno d’Italia.

Il 1° ottobre l’esercito borbonico tenta un’offensiva che fallisce sul

Volturno.

Garibaldi decreta i plebisciti. Il 7 novembre il re fa il suo ingresso a

Napoli e Garibaldi gli chiede di nominarlo luogotenente ma deluso si ritira a

Caprera.

La proclamazione del Regno d’Italia

I plebisciti portano all’annessione della Sicilia, delle Marche, dell’Umbria.

Si forma il primo parlamento del regno d’Italia con capitale a Torino e il 17

marzo 1861 Vittorio Emanuele viene proclamato re d’Italia con un governo

guidato da Cavour.

Come carta costituzionale venne adottato lo statuto albertino.

LE EREDITÀ DEL RISORGIMENTO

Il nuovo governo vide numerose difficoltà dovute all’opposizione di una parte

dell’opinione pubblica. Gli esponenti politici avevano un progetto politico

diverso rispetto a quello attuata da Cavour.

Garibaldi sogna la conquista di Roma con una impresa simile alla spedizione

dei Mille ma i suoi tentativi falliscono in Calabria viene ferito e arrestato

dai militari italiani.

Anche I mazziniani e i repubblicani furono delusi. I repubblicani non

volevano riconoscere le istituzione del nuovo stato. Per quanto riguarda

Mazzini vide la guerra franco-prussiana come una possibilità di

un’insurrezione repubblicana nella penisola. Si reca a Palermo e arrestato

viene portato a Gaeta ma ottiene un’amnistia e se ne va in esilio.

Quando viene sottratta una buona parte dei territori del pontefice Pio IX

questo reagisce con la scomunica con l’enciclica quanta cura e il sillabo degli errori del

nostro tempo.

Altro grande problema fu la nazionalizzazione delle masse, secondo uno

storico Mosse, secondo cui la nazione non è un dato di natura. La destra

storica si distacca da tale progetto perché identifica le classi popolari

come pericolose e per questo devono stare lontane dalla cosa pubblica. Ciò si

riscontra nella legge elettorale che dà il diritto di voto a coloro che sanno

leggere e scrivere e che pagano 40 lire all’anno di imposte. Che sono il 2%

della popolazione totale e il 7% degli uomini.

Fra il ’61 e il ’70 nasce come reazione all’unità il brigantaggio,

concentrato nell’Abruzzo e in Basilicata con attacchi alle autorità del nuovo

ordine politico per la restaurazione dei Borbone o per la difesa del papa,

composta da ex militari borbonici e coloro che odiano i proprietari.

Nel’66 il governo La Mormora appoggia il governo prussiano contro l’Austria.

L’esercito viene sconfitto a Custoza. Viene firmata una tregua dove

l’Austria cede il Veneto e Mantova con la mediazione di Napoleone III suscita

l’umiliazione per l’opinione pubblica.

Con la morte dei grandi protagonisti dell’indipendenza viene creato una

mitografia. Come emerge in Cuore di Edmondo De Amicis che narra le vicende di

una terza elementare di Torino nel ’81-82 dove emergono i grandi

dell’indipendenza come Vittorio Emanuele,Cavour,Mazzini,Garibaldi.

LA STORIOGRAFIA, I LUOGHI DELLA RICERCA, LE FONTI

i primi a criticare il Risorgimento furono:

1. Alfredo Oriani critica tutta l’azione risorgimentale perché troppo elitaria

diventando una “conquista regia”. Critica anche i democratici e i moderati

perché i primi non hanno compiuto la rivoluzione i secondi non furono

autonomi e si appellarono agli stranieri.

2. Piero Gobetti il risorgimento italiano è una rivoluzione fallita che non

rese attive le masse italiane, “soliloquio di Cavour”, e non attuò un

processo di laicizzazione e modernizzazione delle masse.

Alla fine dell’Ottocento nascono istituzioni specializzate nello studio di

fonti relative al Risorgimento come l’istituto storico italiano a Roma, la

rivista storica del Risorgimento italiano. Grandi intellettuali di questo

periodo furono:

1. Benedetto Croce il processo di unificazione era caratterizzato da un

insieme di opinioni diverse, democratici-repubblicani e liberal-monarchici ma

in realtà questi non si annullavano ma si completavano. Non c’è continuità

con il fascismo, il Risorgimento è il trionfo della libertà.

2. Gaetano Salvemini si focalizza sulle personalità democratiche come Mazzini.

Il Risorgimento ha consentito lo sviluppo di un’idea di democrazia e

riconosce a Mazzini di aver obbligato i sabaudi a risolvere il problema

dell’unificazione. Fra Mazzini e Cattaneo guida del movimento fu quest’ultimo

3. Giovanni Gentile si dedica alla storia dell’idee nell’Italia del

Risorgimento soffermandosi su Alfieri,Cuoco,Gioberti,Manzoni. Insite

sull’importanza della componente religiosa nel pensiero mazziniano. Il

Risorgimento viene visto come un anticipazione del fascismo perché entrambi

religiosi e diversi dal liberalismo individualistico di Cavour.

4. Volpe il Risorgimento trae le sue origini nel Medioevo con la creazione

di una borghesia non municipale ma nazionale. Il Risorgimento è l’opera di

una minoranza , non negativa, varia.

Fra le due guerre nasce una generazione di storici del Risorgimento che

possono essere divisi in:

1. Storici che si interessano della storia delle idee e delle

organizzazioni politiche sulla base di Croce

2. Storici che si interessano del movimento democratico o dei problemi

sociali del Risorgimento sulla base di salvemini

3. Storici che vogliono individuare fattori comuni del fascismo sulla base

di Gentile

Nel 1936 nascono le prime cattedre di storia del Risorgimento.

Antonio Gramsci , fondatore del partito comunista viene carcerato dove vi rimane

fino alla morte, intende il Risorgimento come una rivoluzione

passiva ,riprendendo tale pensiero da Cuoco, che non ha coinvolto le masse,

rispetto al movimento giacobino francese non ha consentito la riforma agraria

ottenendo l’appoggio delle masse. Ma la borghesia italiana non guidò con

successo la lotta contro l’ancièm règime ma giunse a un compromesso non

eliminando le condizioni feudali e il divario Nord-Sud. L’unità era

l’egemonia del nord sul sud. L’arricchimento del nord era dato

dall’impoverimento del sud. Il sud era un mercato semicoloniale.

Rosario Romeo favorevole a una lettura positiva del liberalismo e capitalismo

italiano e critica Gramsci di anacronismo.

Emilio Sereni sottolinea la persistenza in Italia di regimi feudali che hanno

determinato l’arretratezza italiana.

Lucy Riall ricostruisce gli apparati amministrativi preunitari e analizza i

processi di trasformazione economica, storia revisionista.

Oggi gli studiosi analizzano sia le forme organizzative del movimento, le

biografia dei personaggi e la simbologia e antropologi della cultura

patriottica.