n. 1-2 gennaio-febbraio 2012 securindex
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2012121-2
MENSILE DI INFORMAZIONE SU TECNOLOGIE, APPLICAZIONI E PROBLEMATICHE DELLA SICUREZZA
ANNO XXXII - N. 1-2 GENNAIO-FEBBRAIO 2012
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gennaio-febbraio 2012 • essecome • 7
Editoriale
Warren Buffet, miliarda-
rio e filantropo ameri-
cano, si è messo su
internet cantando
“I’ve been working on
the railroad” per salutare il capodanno
cinese. Il 2012 è l’anno del Drago, che
simboleggia la Forza, l’Impegno, la Co-
stanza: doti che bisogna avere dentro
di sé anche per lavorare sui binari. Ed a
Pechino dicono che ce ne sarà un gran
bisogno, data l’aria che quest’anno tira
pure da loro…
Da noi, la manovra di Monti è ancor più
“lacrime e sangue” di quanto si temesse alla vigilia, ma il Professore riscuote la fiducia del 65%
degli italiani, a dimostrazione della consapevolezza che per uscire dalla crisi servono forza,
impegno e costanza anche a palazzo Chigi e nel giardino di casa nostra.
Lo scorso anno si è chiuso alla grande per il mercato della sicurezza e l’automazione, con una
crescita del 4,9% a 1,917 md di euro rispetto all’anno precedente, soprattutto grazie al fatto
che l’export è aumentato del 22,9% a 250 milioni, toccando il 13% della produzione totale. Dati
ancora più significativi se confrontati con quelli dell’intero comparto elettronico, che nei primi
11 mesi aveva perso il 4,6%, e che fanno accendere i riflettori su quella che appare sempre più
una nicchia di eccellenza del made in Italy.
Non è un caso che gli analisti di borsa di tutto il mondo scommettano sui titoli della sicurezza, i
cui protagonisti stanno perfezionando acquisizioni e fusioni a pieno ritmo, nel dichiarato intento
di conquistare posizioni di rilievo in uno dei pochissimi settori che sta resistendo alla crisi. Ad
esempio, Stanley Black & Decker ha strappato di forza il controllo di Niscayah – leader europeo
dei servizi tecnologici di sicurezza - alla svedese Securitas dopo aver comprato qualche anno
prima ADT France, mentre in Italia due diversi fondi di private equity sono entrati nel capitale
di due tra le società di vigilanza maggiormente orientate verso l’integrazione tra tecnologie e
servizi di sicurezza, per sostenerne i programmi di crescita.
L’aspetto più importante di questa nuova situazione del “pianeta sicurezza”, è che il dissolvi-
mento dei confini geofisici e settoriali stia avvenendo sotto la spinta di una globalizzazione in-
dustriale e non finanziaria, quasi un ritorno al passato ed ai suoi valori che anche il buon Buffet
ha evocato con il suo ukulele davanti ad un plastico ferroviario: una bella canzone per il 2012!
La canzone del 2012
8 • essecome • gennaio-febbraio 2012
Sommario
10 84
Attualità
SCENARI10 S+S+S: la Sicurezza Olistica
18 100 anni di Conforti: la sicurezza è ancora una chiave in tasca
30 La sicurezza del cittadino passa dalla sicurezza partecipata INTERVISTA14 Il valore aggiunto di Notifier
16 Quando la risposta sta nel “Maze”
20 Le soluzioni tangibili di Beta Cavi
34 SST: la Russia, la ricerca e l’innovazione
42 ADI: Partner tra Partners SECURITY POF22 Il Piano dell’Offerta Formativa di Axis
FIERE & EVENTI26 IFSEC 2012: in crescita
INCONTRI28 Biglietterie informatizzate: storia e attualità
FONDAZIONE ENZO HRUBY36 La voce alla professionalità dell’installazione
Security
SCENARI46 La realtà virtuale per la sicurezza reale
CASE HISTORY50 L’integrazione totale dei sistemi con semplicità ed interattività
60 Nel Messinese un impianto fotovoltaico al sicuro dai furti
64 Iperview dirige il parcheggio di Moscova a Milano
WHITE PAPER52 Megapixel sotto i riflettori
INTERVISTA68 Maggior controllo e una normativa chiara e precisa
70 La sicurezza e l’internet via satellite di Open Sky
Banche e Sicurezza del Denaro
SCENARI74 BCC, una biodiversità bancaria da tutelare
82 1° luglio 2012: entra in funzione il Portale del Contante di BankItalia
84 Interoperabilità nella sicurezza fisica: un impulso alla progettazione “liberalizzata”
TECNOLOGIE 108 - 109 - 110 - 111
gennaio-febbraio 2012 • essecome • 9
90 100
Saet SpA è l’azienda italiana, proprietaria del marchio registrato “Saet” che opera in campo nazionale nel settore dell’impiantisti-ca di sicurezza e controllo dal 1976. Oggi è presente sul territorio nazionale con oltre 50 concessionari per una immediata assistenza ai propri Clienti. Il marchio Saet rappresenta da oltre 30 anni una realtà produttiva e commerciale finaliz-zata a soddisfare, con tecnologie elettroni-che e con sistemi progettati e realizzati ad hoc, le attuali esigenze della sicurezza in tutti i settori: civile, commerciale, industria-le, militare, bancario.Nel corso del tempo il concetto di “sicurez-za” si è modificato, accresciuto e dilatato, modellandosi sui mutamenti della realtà sociale ed economica; la tecnica ha fornito nuove soluzioni adeguate ad esigenze sem-pre più complesse. Lo scopo però è sempre lo stesso, antico come il mondo: soddisfa-re il primario bisogno della sicurezza. Per comprendere nella sua totalità la filosofia Saet, occorre però affiancare al termine “si-curezza” un altro significativo concetto: la “qualità”. Questo binomio esprime al tempo stesso la finalità e la metodologia di inter-vento e accompagna ogni punto chiave del percorso Saet.
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In copertina... INTERVISTA78 Diebold, soluzioni per il mercato bancario
88 Nuove professionalità per la nuova sicurezza bancaria
Bms e Domotica
IL PARERE DELL’ESPERTO90 “Nuvole” sul cielo d’Italia: sarà “cloud” anche per il BMS? SCENARI92 Energy@home: così si migliora l’efficienza energetica della casa CASE HISTORY98 Il Parco Tecnologico di Vimercate: “platino” per efficienza non solo energetica
Safety
SCENARI100 Stupidità del singolo o stupidità del business? Dal Giglio la necessità di una riflessione globale
FIERE & EVENTI104 HI CARE e l’integrazione della sicurezza sul territorio
Il MIT, il Massachussets Institute of Technology visto da Boston
10 • essecome • gennaio-febbraio 2012
Scenari
S+S+S : la Sicurezza Olisticadi Monica Bertolo
gennaio-febbraio 2012 • essecome • 11
Scenari
Se la parola chiave per i Fashion Desiners
di questi tempi è “Amalgamare”, e ne sono
la dimostrazione i mix tra materiali diversi,
ispirazioni e temi da culture diverse, addi-
rittura tecniche diverse di lavorazione, per
gli Esperti di Sicurezza la parola chiave sta diventan-
do Sicurezza Olistica, cioè Security+Safety+Services =
S+S+S.
Si era già parlato in Essecome di “olistico” in comuni-
cazione, quando (ndr. Essecome 10/2009) cercavamo di
traslare, nel mondo della comunicazione della sicurez-
za in Italia, la dottrina kotleriana della comunicazione e
del marketing olistico. Bene, oggi il concetto di olistico
passa dalla comunicazione alla materia stessa del no-
stro comunicare, che è la Sicurezza, un po’ come se si
passasse dalla potenza all’atto, di aristoteliana memo-
ria.
Di atti, di concretezza, di sostanza, di contenuti veri e
di immagine... pulita e sana sappiamo bene quanto la
nostra economia ed il nostro Paese abbiano bisogno,
e, anche noi, tutti noi che ci occupiamo a vario tito-
lo di questo settore, chi come comunicatore, chi come
produttore, distributore, installatore, system integrator,
progettista, consulente, etc… stiamo facendo la nostra
parte.
S+S+S sta diventando sempre più realtà, ed anche qui
Essecome, Vigilanza e dintorni e Securindex hanno lan-
ciato per primi, in tempi non sospetti, il concetto di In-
tegrazione tra tecnologie e servizi, tra safety e security .
Ecco perché, sul solco tracciato già allora da Paolo
Tura, abbiamo deciso, all’interno di quell’olistico modo
di comunicare che sono diventati Essecome e Securin-
dex.com, di approfondire su ogni numero della rivista
e ogni giorno sul portale, le diverse facce del poliedro:
la SECURITY nelle tecnologie e nei servizi, nell’Urban,
nelle Scuole, negli Ospedali, nel pubblico e nel privato,
etc..; la SICUREZZA DEL DENARO, nelle banche, nelle
Poste, nella GDO, nel Retail, nella Trasporto Valori, etc..;
il BMS e la DOMOTICA, nell’aziendale, nel residenziale,
etc..; la SAFETY nelle tecnologie e nei servizi, e soprat-
tutto il cross-border tra Security + Safety, con l’aggiun-
ta dei Services. Tutto in stretta sintonia con l’attualità
e, nello stesso tempo, facendo anche noi della “ricerca
e sviluppo” il nostro motto, per anticipare le tendenze,
per riuscire a proporre le risposte ai futuri bisogni in un
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12 • essecome • gennaio-febbraio 2012
Scenari
mercato in velocissimo cambiamento e svilup-
po come il nostro: il Panta Rei della Sicurezza.
Ecco perché Essecome non si lega più ad un
“piano editoriale su base annua”, bensì presen-
ta una struttura editoriale che da risposte, con-
tenuti up-dated ogni mese su tutti i fronti, grazie
all’integrazione “intelligente” delle verticalità.
Ecco perchè l’ADV è una parte, solo una parte,
del comunicare un prodotto, un’azienda, una
realtà di Branding, che, essendo fatta di perso-
ne, di studio, di tentativi, di ricerca, di intuizio-
ni, di sogni e di sensazioni, di numeri, di fatiche,
di squadra, di partners dentro e fuori l’azienda,
ha bisogno del ROI anche sull’investimento in
Comunicazione. Ecco perché le aziende faran-
no sempre meno pagine “tabellari”, per puntare
su contenuti di approfondimento, sui White Pa-
pers, sui risultati delle proprie Best Practices. E
non solo sulla carta, ma sempre più sul web, e
sulla webTv, che diventa streaming, che diven-
ta Webinar, come ci dice bene anche Axis, con
Rosalba Convertino (ndr. pag. 20).
Ecco perché, quindi, abbiamo superato il con-
cetto di “inserzionista”: noi lavoriamo con voi,
noi lavoriamo con dei partners, coloro che co-
municano con noi i cambiamenti, le evoluzioni,
le difficoltà, le soluzioni, i prodotti e le tecno-
logie di questo olistico sistema che è la sicu-
rezza. Una testimonianza viene da ADI, che sul
concetto di partner basa la sua mission (ndr.
pag. 42)
Ma non solo. In una nostra recente intervista
tematica Carlo Hruby, vice presidente della
Fondazione Enzo Hruby, vede l’evoluzione della
Sicurezza come lo scorrere di un fiume verso
il Mare Magnum dell’integrazione e della glo-
balizzazione, (ndr Schedule #1 - Uno sguardo
dal ponte - SecurindexTv Live). Bene, questa è
un’ulteriore dimostrazione del concetto di Oli-
stico in Sicurezza. E, se il Consorzio Seelution
(ndr Essecome 12/2011) ha ben visto nella fu-
sione tra tecnologie, quelle di Promelit, Saet IS,
Selesta Ingegneria, ed i servizi, di Metrovox e
Sipro, la possibilità di dare una soluzione com-
pleta, Luca Capula, Marketing Director Gps
Standard (ndr. pag. 16) nel descrivere il con-
cetto di domotica, afferma che la parola chia-
ve è “coesistenza” tra i diversi tools, e servizi.
Volendo approfondire il concetto, ci aiuta An-
drea Moneta, Responsabile Commerciale e Mkt
Italia di Beta Cavi, (ndr. pag 22) nel sottolineare
che il “mezzo trasmissivo” è al centro del si-
stema, e la provocazione dell’ICIP (ndr. Esse-
come 12/2011) di Antonio Razzano di DSpro
con il nuovo ruolo dell’Installatore, non fa che
confermare il tutto. Non solo i singoli, natural-
mente, stanno costruendo questa Sicurezza
Olistica. Pensiamo alla citazione di Loris Brizio,
Responsabile Sicurezza FABI, al convegno sul-
la “Nuova Sicurezza Bancaria” (ndr. Essecome
12/2011) o alle affermazioni di Franco Dischi,
Presidente Assosicurezza, quando, (ndr Esse-
come 11/2011) non solo presenta dal punto
di vista tecnologico la valenza di integrare l’IP
nella Sicurezza, ma anche quando afferma che
deve essere la Fiera ad andare verso l’espo-
sitore e verso l’end user e non viceversa, (ndr
Essecome 8-9/2011) E, alcune Fiere lo stan-
no capendo, o lo hanno già capito. Non è un
caso che Fiera di Vicenza abbia lanciato Secu-
rity Exhibition, un B2B innovativo che si integra
con il B2C, ed infatti Corrado Facco, Direttore
Generale di Fiera di Vicenza, aveva affermato ai
nostri microfoni che Security Exhibition vuole
rappresentare un format nuovo nello scenario
della sicurezza, proprio perché non è solo rivol-
ta al “trade”, al business ma è rivolta anche al
cittadino e all’end-user. E anche Fiere storiche
stanno andando in tal senso: pensiamo al mes-
saggio di IFSEC, che, nella comunicazione per
l’edizione 2012, parla proprio di end-user.
Sicurezza Olistica, dicevamo. E, se pensiamo
che l’approccio Olistico alla ricerca è stato svi-
luppato al MIT, ovvero al Massachussets In-
stitute of Technology, una delle più importanti
università di ricerca del mondo, dedicata alla
ricerca applicata all’industria, questo ci fa ben
sperare per il futuro dell’industria e del busi-
ness della sicurezza e per la sicurezza di tutti
noi. •
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14 • essecome • gennaio-febbraio 2012
vistaInter
Il valore aggiunto di Notifiera colloquio con Franco Dischi, Managing Director Notifier Italia - www.notifier.ita cura di Monica Bertolo
Dottor Dischi, Notifier è uno dei
nomi storici della sicurezza nel
nostro Paese e, ancor più, nel
mondo, visto che da oltre 50
opera world-wide. Se le chie-
dessi di fotografare Notifier Italia oggi, feb-
braio 2012, che particolarità avrebbe la sua
foto?
Notifier Italia oggi può riassumersi così: Lea-
der in Italia nella rivelazione automatica d’in-
cendio con il doppio delle quote di mercato
del concorrente immediatamente dietro, sette
uffici regionali che forniscono training tecnici e
commerciali a 112 clienti, o clienti potenziali,
la settimana, 85 dipendenti (solo dipendenti di-
retti) con un volume di vendite di quasi 45 mill.
Euro nel 2011 (crescita rispetto al 2010 +9%).
La società è certificata sia ISO 9000 sia 14000
(ambiente) ed è presente in quasi tutti i comitati
compreso UNI, CEI, ecc. Da circa 14 anni No-
tifier, da fornitore di prodotti, è diventata forni-
tore di soluzioni di sicurezza sempre al servizio
dell’installatore.
Dal suo punto di vista particolarmente privi-
legiato, in quanto amministratore di una del-
le realtà più dinamiche ed affermate nel con-
testo sicurezza da una parte, ed in quanto
presidente di Assosicurezza dall’altra, come
vede e valuta il mercato della sicurezza in Ita-
lia e, in particolare, quello dell’anti-incendio?
Possiamo ancora aspettarci uno scenario eco-
nomico globale caratterizzato da una crescita
lenta nel 2012. Il mercato della sicurezza in
Italia è praticamente stagnante, caratterizzato
dalla mancanza di investimenti pubblici, dal-
la pubblica amministrazione che non paga e
dall’impossibilità per la piccola e media azienda
di ricorrere al credito, visto il perdurare dell’at-
teggiamento di chiusura che le banche hanno
verso la parte del paese che produce. Fanno
eccezione i prodotti legati alla videosorveglian-
za, che crescono in valore più che in volumi, e
quelli legati all’esistenza di normative cogenti
(es.: antincendio) dove per poter aprire o con-
tinuare una attività imprenditoriale il legislato-
re ha previsto di ottemperare ad alcuni, pochi
per la verità, requisiti di sicurezza che tendo-
no a salvaguardare le vite umane, oltre che i
beni materiali. Quindi, di fronte ad un mercato
che non cresce, è fondamentale per le aziende
gennaio-febbraio 2012 • essecome • 15
vistaInter
ricorrere alle nuove tecnologie per essere più
avvantaggiate delle altre, ed anche di guardare
fuori dall’Italia, dove nei paesi emergenti (India,
Cina, Nord Africa, Brasile, ecc.) il mercato della
sicurezza è molto più fiorente.
Il gruppo Stanley - Black & Decker ha recen-
temente acquistato il gruppo Niscayah pa-
gandolo 1,2 md, dopo aver comprato qual-
che anno prima ADT France. Questa ed altre
operazioni segnalano, che anche in Europa,
il mercato della sicurezza sta andando sem-
pre più verso l’integrazione tra tecnologie e
servizi, sulla spinta dei grandi player ame-
ricani. Come valuta questa situazione, con-
siderando anche che Notifier fa capo a Ho-
neywell?
Per fortuna ci siamo accorti circa 15 anni fa che
non era più possibile vendere le apparecchia-
ture “a peso”, ma bisognava metterci vicino un
“valore aggiunto percepito dal cliente”: tutte le
aziende che stanno andando bene come noi,
sono quelle che hanno capito che una volta ac-
quisito il cliente, bisogna fornirgli tutto. Il clien-
te si deve affidare completamente per tutte le
sue esigenze di sicurezza e confort energetico.
Quello che non tutti riescono a fare, perché co-
sta sotto ogni punto di vista, è corrispondere
al 100% alle aspettative. Solo un cliente com-
pletamente soddisfatto non abbandonerà mai il
suo fornitore, anche se necessariamente costa
un po’ di più.
Guardare lontano, come lei ci insegna, è il
metodo migliore per crescere. Se già ne-
gli anni ’60, come risulta dagli archivi della
Compagnia, Notifier si impegnava a fornire
la protezione anti-incendio per il primo al-
bergo sulla Luna, quali sono gli steps ed i
programmi futuri che lei vede per la sua so-
cietà?
Sono 5 i pilastri su cui poggiamo la nostra at-
tività. Molto brevemente ed in ordine di impor-
tanza sono:
- la crescita, aggiungendo al “core business” i
settori adiacenti quali la gestione del pericolo
attraverso sistemi di evacuazione sonora e an-
che sistemi di Building Management;
- la produttività, indispensabile per poter cre-
scere. Siamo oggi nella condizione di poter
crescere più velocemente dei nostri concorren-
ti, perché stiamo vedendo dei grandi progressi
presso buoni clienti (clienti con grande capacità
di acquisto), che dimostrano di apprezzare i no-
stri miglioramenti nella qualità del servizio che
diamo loro, nello sviluppo veloce di nuovi pro-
dotti e nelle trasformazioni funzionali all’inter-
no del nostro gruppo, che creano una azienda
sempre più efficiente. Abbiamo inoltre raggiun-
to un’efficienza nelle consegne, che ci consen-
te di essere tempestivi, nonostante lo stock
copra meno di metà mese di valore di vendita;
- la liquidità, quella che gli americani chiamano
il free cash flow. Nel nostro caso la conversione
in liquidità è mediamente superiore al 130%;
- le persone, viene apprezzato il nostro impe-
gno a gratificare i collaboratori con piani di in-
centivazione a tutti i livelli. Siamo infatti presso-
ché a turn-over vicino allo zero in quanto esiste
una precisa politica di “ritenzione dei talenti”;
- gli strumenti, grande attenzione alla qualità
con metriche applicate a tutti i processi azien-
dali con verifiche giornaliere, settimanali e bi-
settimanali a seconda della opportunità e a se-
conda del reparto. Per fare un esempio, ogni
mattina dalle 8,30 alle 8,50 si svolge in una
certa posizione dell’azienda (una posizione fisi-
ca che è stata istituita appositamente con una
specifica cartellonistica sostanzialmente simile
a quella che usa la Toyota in Giappone) l’esame
delle problematiche emerse il giorno prima re-
lativamente al reparto spedizioni dove utilizzan-
do un sistema a livello gerarchico distribuito,
immediatamente si riesce a valutare eventuali
situazioni critiche e a porre immediatamente la
correzione.
Grazie a questi aspetti, che ho brevemente pre-
sentato, possiamo affermare di avere una soli-
da base per il miglioramento continuo. •
16 • essecome • gennaio-febbraio 2012
vistaInter
a colloquio con Luca Capula, Marketing Director Gps Standard - www.gps-standard.coma cura di Monica Bertolo
Quando la risposta sta nel “Maze”
GPS Standard è una delle azien-
de che hanno registrato i
maggiori tassi di crescita ne-
gli ultimi anni, malgrado la cri-
si economica mondiale. Quali
sono, dottor Capula, i motivi principali di tale
affermazione?
La nostra più importante ricetta anti crisi è rap-
presentata dai continui e costanti investimenti
in ricerca e sviluppo. Da sempre GPS-Standard
ha individuato la strada della ricerca come via
maestra per restare ai vertici dei mercati mon-
diali: attualmente investiamo circa il 18% del
nostro fatturato in R&D. Oltre a questo, uno de-
gli elementi che hanno contribuito a questi otti-
mi risultati è rappresentato da una corretta pia-
nificazione degli investimenti, messa in pratica
già negli anni passati. Questa attività ci ha per-
messo di affrontare nel modo migliore la grave
congiuntura economica di questi ultimi anni.
I dati aggregati del comparto evidenziano
che è cresciuta la quota di fatturato realiz-
zata all’estero, mentre il mercato interno ha
subito flessioni significative. Diversi analisti
ritengono, tuttavia, che il 2012 segnerà una
ripresa della domanda interna, trainata dal
segmento residenziale. GPS condivide que-
sta previsione?
Crediamo che il segmento residenziale sia un
nodo cruciale e strategico per una ripresa di
tutto il comparto della sicurezza. Per questo
settore, nel quale stiamo investendo da anni,
GPS ha visto, nel 2010, il lancio di Radar. Que-
sto sistema a onde elettromagnetiche per la
protezione di perimetri ha il pregio di coniuga-
re tecnologia e design italiano. Radar è stato
premiato nel settembre 2010 a Stoccolma dalla
giuria del Detektor International Award come
miglior prodotto dell’anno e a novembre 2010
con il “Premio innovazione” del prestigioso
“Security and Safety Award 2010”, assegna-
gennaio-febbraio 2012 • essecome • 17
vistaInter
to a Milano in occasione di “Sicurezza 2010”.
Inoltre, il 2012 vedrà l’uscita di un prodotto che
rivoluzionerà non solo il mercato della sicurezza
domestica ma anche della domotica. Si tratta
di Maze, un avanzato sistema Security Home
and Building Automation su base Android, in-
teramente progettato dai laboratori di ricerca e
sviluppo di GPS Standard, per difendere in ma-
niera efficace da furti e rapine sia le abitazioni
private che i luoghi di lavoro.
Security e domotica: due mondi che stanno
convergendo in modo sempre più sistemati-
co, per offrire soluzioni che integrano anche
la gestione dei sistemi. Qual è la posizione
di GPS Standard su questo tema, di cruciale
rilevanza per il prossimo futuro?
Come già detto, il nostro laboratorio di ricer-
ca e sviluppo ha messo a punto un innovativo
sistema di Security Home and Building Auto-
mation, studiato per la sicurezza residenziale
e i luoghi di lavoro. I sistemi proprietari sono
stati per anni un freno al settore della domoti-
ca. Oggi, per GPS Standard la parola d’ordine
è integrazione e Maze è in grado di integrare
autonomamente i dispositivi di altri produtto-
ri collegati via LAN, RS-485 e KNX, Modbus e
wireless, fornendo la possibilità di gestire an-
che altri aspetti del quotidiano per un’esperien-
za domotica a 360°. L’interfaccia di gestione
utente e di programmazione è stata realizzata
su piattaforma Android. Questa peculiarità per-
mette di implementare continuamente le funzio-
nalità di Maze, in modo da avere un prodotto
costantemente aggiornato. Un sistema di solu-
zioni tecniche integrate che sfruttano al meglio
le sinergie ottenibili tra i diversi apparecchi che
abbiamo in casa. Ogni elettrodomestico, ogni
servizio dell’abitazione non sarà più separato e
isolato dagli altri, ma integrato in un ambiente
dove coesistenza diventa la parola chiave. Ge-
stione dell’ambiente, gestione degli apparec-
chi, comunicazione e informazione, sicurezza.
La tecnologia di MAZE ridefinisce il concetto di
casa intelligente, con un occhio di riguardo ai
sistemi di risparmio energetico.
Parlando di prodotto, quali sono i segmenti
e le gamme sulle quali GPS Standard intende
focalizzarsi nel prossimo 2012?
I due punti di forza per il 2012 sono senza dub-
bio i perimetrali, segmento nel quale siamo da
sempre all’avanguardia, grazie ai nostri brevetti
come il G.P.S. plus -Ground Perimeter System-
e più in generale tutti i sistemi di sicurezza pe-
rimetrale invisibili. Il secondo punto di forza è
rappresentato dal segmento residenziale, come
già detto in precedenza, sia per quanto riguar-
da la sicurezza, che per l’aspetto di domotica,
legato all’automatizzazione degli ambienti e alla
gestione ed al risparmio dei consumi energeti-
ci.•
Scenari
18 • essecome • gennaio-febbraio 2012
100 anni di Conforti:la sicurezza è ancora una chiave in tascadi Raffaello Juvara
La gratitudine è la più squisita forma
di cortesia. Con questa massima di
François de La Rochefoucault inizia
il capitolo più significativo del libro
“Cent’anni con gratitudine” di Marco
Ongaro, che la Conforti spa di Verona ha stam-
pato per celebrare il suo primo secolo di vita.
Una parola chiave piuttosto inusuale di questi
tempi, scelta per sottolineare la cifra stilistica
di una famiglia, giunta alla quarta generazio-
ne alla guida di un’azienda il cui nome, anche
nell’era dell’immaterialità, evoca nell’immagi-
nario collettivo l’idea di “sicurezza” più di ogni
altro marchio. Gratitudine, anzi riconoscenza,
verso le generazioni che hanno preceduto, i
collaboratori, i clienti, i partners, che il presi-
dente Leopoldo Conforti tributa loro con il gar-
bo e la signorilità che gli appartiene, nel libro
e nello spettacolo teatrale messo in scena al
“Teatro Nuovo” di Verona lo scorso 21 gennaio.
Un evento per ringraziare chi ha lavorato nell’a-
zienda anche negli anni passati, e la città stes-
sa di Verona, al cui tessuto la Conforti è tanto
legata.
Nel 1912 il ventunenne Silvio Conforti vinse il
premio “Weil Weiss” di lire 450 con una cassa-
forte in puro stile Liberty realizzata interamente
a mano, un capolavoro nel senso artistico ed
in quello artigianale, quando chi voleva esse-
re assunto in fabbrica doveva dare un saggio
della sua capaci-
tà manuale. Nel
1914 la Cassa di
Risparmio di Ve-
rona gli ordinò un
primo forziere e
da lì iniziò un per-
corso che ha por-
tato, oggi, a due
“pietre miliari”:
l’integrazione tra
la fisicità della sicurezza passiva e l’intelligenza
di quella logica, riassunte nel neologismo “si-
curezza fisitronica“ coniato negli anni ‘80; più
recentemente, l’integrazione tra tecnologia e
servizi.
Il direttore RS, Luigi Rubinelli sintetizza la visio-
ne attuale dell’azienda: “Più la tecnologia si fa
eterea, maggiore dev’essere la base concreta
su cui poggiare la sicurezza, che non può av-
valersi solo di elementi lontani dalla materialità,
per quanto raffinati ed avveniristici: la chiave
in tasca rimane un solido simbolo di sicurez-
za. Con i servizi si perviene al valore aggiunto:
centralizzazione, monitoraggio, segnalazione
delle anomalie, istruzione sui protocolli da se-
guire, gestione delle coperture assicurative, in
conclusione la fisitronica nel suo insieme. Ma il
mezzo forte continuerà ad esistere, con la po-
tenza dissuasiva della solidità”. •
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dialogare e interagire con noi. Questo per noi, e per voi, fa la differenza.
20 • essecome • gennaio-febbraio 2012
vistaInter
Le soluzioni tangibili di Beta Cavia colloquio con Andrea Moneta, Responsabile Commerciale & MKT Italia Beta Cavi - www.betacavi.coma cura di Monica Bertolo
Dottor Moneta, da gennaio 2011
lei ricopre il ruolo di Responsa-
bile Commerciale & MKT Italia
in Beta Cavi. In precedenza ha
ricoperto una posizione impor-
tante in un’azienda multinazionale specializ-
zata nella produzione di apparati per la si-
curezza.
Quali motivazioni, quali differenze e che tipo
di approccio ha dovuto affrontare nella tran-
sizione da “sistemistica” a “componente
passivo”?
Per quanto riguarda le motivazioni, posso an-
ticiparle che il “progetto” BETA CAVI ha origini
molto profonde. Ho avuto modo nel corso degli
anni di seguire molto da vicino la trasformazio-
ne di questa azienda ed il modello di business
che propone credo non abbia precedenti nel
suo genere.
Quando mi è stata offerta questa opportunità
non ho esitato a coglierla in quanto, essendo
un’azienda con una dirigenza giovane, siamo
aperti al dialogo e condividiamo le strategie
con obiettivi comuni. Ogni membro della diri-
genza ha esperienze decennali nel settore, in
aziende molto diverse tra loro, ed ognuno di noi
ha modo di portare il suo contributo: questo è
stato sicuramente un grosso incentivo nel con-
vincermi a sposare la causa.
In merito alle differenze ed al tipo di approc-
cio, consideri che questa azienda tutta Italiana,
investe moltissimo in ricerca e sviluppo, tanto
che riesce a progettare e realizzare i cavi di pari
passo all’evoluzione tecnologica.
In realtà da “sistemistica” a “mezzo trasmissi-
vo” il passo è molto più corto di quello che si
possa immaginare. Concettualmente il metodo
di lavoro non è cambiato , dal momento che
per comprendere come progettare il mezzo tra-
smissivo, al fine di ottimizzare le performance
del sistema, dobbiamo innanzitutto compren-
dere il funzionamento del sistema stesso.
Come sta evolvendo la struttura organizza-
tiva, quali saranno le priorità e quali i focus
strategici in Italia a breve e a medio termine
di Beta Cavi?
Le idee e gli obiettivi per il prossimo triennio
sono molto chiari e la mole di lavoro che ci
aspetta è enorme, ma questo francamente non
ci spaventa. Priorità verrà data all’innovazio-
ne e al fatto di rendere più facile, trasparente
e comprensibile l’aspetto normativo legato al
mondo dei sistemi e del mezzo trasmissivo.
Particolare attenzione infatti verrà data a sensi-
bilizzare l’utenza sia in ambito progettuale che
installativo proponendo soluzioni tangibili. Arri-
veremo a fare questo percorrendo varie strade,
a più livelli, ma con in mente un obiettivo co-
mune a tutti.
Tra i vostri programmi l’HD Tour 2012, che
gennaio-febbraio 2012 • essecome • 21
vistaInter
vi vedrà in prima linea con
Samsung Techwin in ben 12
tappe italiane, tra febbraio e
marzo. Quale il motivo di que-
sta sinergia e quali i temi che
verranno approfonditi?
L’HD Tour 2012 ad esempio è la
riprova tangibile del nostro im-
pegno. E’ una bellissima sinergia
spontanea che si è creata con
Samsung Techwin, dal momento
che entrambe le aziende hanno
manifestato l’esigenza di approc-
ciare e sensibilizzare i professio-
nisti del settore, dando un’op-
portunità a tutti gli specialisti sul
territorio nazionale di partecipare
a seminari esclusivamente di ca-
rattere tecnico e gratuiti. L’HD
Tour 2012 si compone di due sessioni nell’arco
della mattinata, la prima parte sarà dedicata alla
tecnologia HDSDI (di derivazione broadcasting)
mentre la seconda parte si focalizzerà sulla tec-
nologia IP, sia su cavo trasmissione dati, che
su cavo coassiale. In ogni caso, entrambe le
tecnologie, parleranno di HD.
Beta Cavi è un’azienda internazionale, che
copre vari mercati. Brevemente, quali sono
i mercati esteri di riferimento ed in che cosa
un’azienda italiana specializzata in cavi ec-
celle in tali contesti?
Il “Leitmotiv” è sempre lo stesso, per tutti i seg-
menti di mercato in cui operiamo: il mezzo tra-
smissivo al centro del sistema. Questo ci per-
mette di offrire innanzitutto soluzioni ottimali.
Consideri che l’azienda ha iniziato a muovere i
primi passi oltre 35 anni fa nel mondo del cavo
coassiale per distribuzione del segnale TV. Tale
aspetto ha consentito all’azienda di penetrare
i mercati in ambito internazionale riscuotendo
eccellenti risultati. Pochi sanno che BETA CAVI
è una delle principali aziende europee che pro-
duce cavi per reti HFC ( Hybrid Fiber Coax ). Ec-
cetto che in Italia, la distribuzione del segnale
TV all’estero avviene per mezzo di reti interrate
(Televisione via cavo) di cui BETA CAVI è uno
dei principali player. I mercati esteri nei quali si
evince maggiormente la presenza della nostra
azienda sono: Spagna, Germania, Russia, Gre-
cia, Belgio, Kossovo.
Oltre, infatti, alla sinergia con Samsung Te-
chwin in Italia, avete definito la stessa anche
con Samsung Iberia, esatto?
Corretto! Il progetto HD Tour 2012 è molto am-
bizioso e ci vede impegnati a 360 gradi su tutti
i fronti.
Posso in ogni caso anticipare che il modello
HD Tour 2012 è stato esportato, e a breve verrà
data comunicazione ufficiale delle tappe che ci
vedranno impegnati con Samsung Techwin in
Spagna ed in Portogallo.
A livello di prodotto, ci fa qualche anticipa-
zione per il 2012?
Abbiamo mire nel settore industriale, in parti-
colare dell’automazione. Anche in questo caso
stiamo lavorando con i principali player del set-
tore, per capirne le esigenze ed essere pronti a
fornire le più adeguate risposte. •
22 • essecome • gennaio-febbraio 2012
POFSecurity
Il Piano dell’Offerta Formativa di Axisa colloquio con Rosalba Convertino, Regional Marketing Specialist Axis Communications - www.axis.coma cura di Monica Bertolo
Dottoressa Convertino, Axis
Communication’s Academy rap-
presenta, per il contesto ita-
liano della sicurezza, un modo
decisamente innovativo nel fare
Formazione professionale. Quali sono i focus
e come è strutturato il vostro Piano dell’Of-
ferta Formativa?
L’Academy è il fiore all’occhiello della formazio-
ne per le tecnologie video di rete Axis, non solo
per il mercato italiano, ma a livello globale. Per
Axis è di fondamentale importanza strategica,
in quanto la conoscenza approfondita del mer-
cato è la chiave per l’affermazione aziendale.
L’obiettivo è fornire ai nostri partner un aggior-
namento ed una formazione costanti sulle ulti-
me soluzioni tecnologiche e novità di prodotto
per consentire loro di offrire il migliore servizio
possibile all’utenza finale.
Concretamente l’Academy si articola in una va-
rietà di strumenti di grande utilità. Si parte con
i corsi in classe, che si differenziano tra Funda-
mentals, in cui nell’arco di due giornate i pro-
fessionisti che lavorano nel campo dell’integra-
zione di sistemi e della progettazione del video
di rete possono acquisire tutte le conoscenze
utili per sviluppare correttamente un sistema di
video sorveglianza su IP, e due corsi specifici
della durata di un giorno ciascuno: Axis Camera
Station, che riguarda l’omonimo software per la
gestione video, e l’Encoder, che è focalizzato
sui codificatori video di rete. Tutti i corsi in clas-
se prevedono una parte teorica ed una pratica
con esercizi di laboratorio: ogni partecipante
riceve un kit con i prodotti Axis e i tools per
esercitarsi concretamente nell’allestimento, sia
in classe che a posteriori.
Per consentire agli iscritti di essere seguiti nel
migliore dei modi, l’affluenza ai corsi in classe
è limitata ad un numero che non supera i 12
studenti.
Si passa poi ai webinar, seminari e tutorial onli-
ne, oltre ad applicazioni per la progettazione
dei sistemi di videosorveglianza che semplifi-
cano la selezione della telecamera o del codi-
ficatore più adatto al progetto, e aiutano a tro-
vare gli accessori e a determinare i requisiti di
gennaio-febbraio 2012 • essecome • 23
POFSecurity
archiviazione e larghezza di banda del sistema.
Soffermiamoci sui webinar, modalità ancora
poco conosciuta e quindi poco usata e prati-
cata in Italia. Quali sono i vantaggi di questa
metodologia e come Axis la propone ai pro-
pri partners?
Ciò che contraddistingue i webinar dai seminari
e dai tutorial online, è l’interattività: i webinar
sono delle vere e proprie lezioni in diretta della
durata di 30 – 40 minuti. L’utente, all’ora prefis-
sata, si connette ad una piattaforma web Ado-
be Connect, che non necessita di installazione,
e assiste alla lezione dal vivo con la possibilità
di interagire con il docente attraverso la chat
o anche telefonicamente. Gli argomenti ven-
gono fissati all’inizio di ogni trimestre, tenendo
conto delle segnalazioni d’interesse provenien-
ti dai partner che ricevono poi comunicazione
dell’appuntamento formativo tramite invito di-
gitale, la newsletter mensile, le partner pages
o consultando direttamente il profilo Facebook
aziendale.
La facilità di accesso ai webinar è uno dei mo-
tivi che li rende particolarmente seguiti, senza
contare che ogni sessione viene registrata e
resa disponibile sempre online. Naturalmente,
in questo ultimo caso, si perde l’interattività,
ma questo consente di rivedere la lezione a chi
necessità di un ulteriore ripasso o a chi, per
qualche ragione, ha dovuto rinunciare all’ultimo
momento.
Sul sito di Axis, nella sezione “Academy”, è
possibile visitare il programma 2012. Con-
sultandolo ho notato che una delle sue pe-
culiarità è quella di essere un programma
vivo, definito progressivamente anche in col-
laborazione con i partner, capace pertanto di
proporre sempre nuove tematiche per essere
quasi un “just in time” a livello di offerta for-
mativa. È esatto?
Possiamo dire che l’evoluzione dei contenuti
è in linea con le esigenze del mercato, spesso
anticipandole. Questo ci permette di offrire uno
strumento davvero utile e costruito ad hoc per
l’occasione. Per venire incontro alle necessità
dei partner i corsi in classe sono sviluppati su
diverse sedi con un modulo comune per l’Italia,
la Francia, la Spagna e il Portogallo, ma con i
materiali offerti in lingua locale, cosa piuttosto
rara nel nostro settore operativo.
Vista la complessità dell’offerta formativa, fin
dalla sua nascita, che risale al 2004, il program-
ma Academy è di competenza di un gruppo di
risorse che a livello corporate è dedicato speci-
ficatamente al suo sviluppo, all’aggiornamento
delle proposte e anche alla sua localizzazione
nelle varie lingue, interfacciandosi con i vari Ac-
count Manager. A loro spetta anche il compito
di individuare nuove possibilità e nuovi stru-
menti che apportino un sempre maggior sup-
porto ai partner Axis.
In linea con il vostro concetto di “servizio
post vendita”, proponete anche un “servizio
post corso” o “post webinar”? E, con quali
eventuali modalità?
Certamente, il contatto con i partner va oltre
i momenti in cui si concretizza l’offerta for-
mativa. Innanzitutto i nostri Account Manager
raccolgono i feedback dei partecipanti ai corsi
per evidenziare possibili miglioramenti. I loro ri-
scontri e suggerimenti sono per noi molto utili
per mantenere l’Academy un programma vivo,
capace appunto di proporre costantemente
nuove tematiche e nuove modalità, per essere
sempre un passo avanti a livello di offerta for-
mativa. Il modo migliore per avere un servizio
post-corso o post-webinar è quello di conti-
nuare a seguire la nostra offerta formativa via
web, innescando così un ‘circolo virtuoso’ che
riteniamo premiante. Inoltre i trainer Axis sono
ingegneri di prevendita e quindi rientra a pieno
titolo nei loro compiti istituzionali fornire una di-
sponibilità completa nella fase di progettazione
e tutta l’assistenza necessaria per la migliore
configurazione di un prodotto, affinché possa
essere sfruttato al massimo delle sue potenzia-
lità. •
24 • essecome • gennaio-febbraio 2012
News& News
Assago (MI). Rena-to Brugora Ricciar-di è stato nominato Amministratore De-legato di ADT Fire & Security, società del gruppo TYCO In-ternational e leader internazionale nella fornitura di soluzioni globali di sicurezza.Ricciardi gestirà le
attività nazionali dell’azienda, con piena re-sponsabilità sulle strategie operative e com-merciali e con l’obiettivo di guidarne la crescita presso clienti e nuovi mercati, continuando a mantenere anche il ruolo di Direttore Vendite e Marketing di ADT Italia, alla guida dei mercati Retail, Fire e Security.Dopo aver maturato esperienza in una realtà multinazionale come Philips S.p.A., Ricciar-di entra in Tyco Integrated Systems nel luglio 2000. Nel 2005, assume la responsabilità commercia-
le dei sistemi antincendio, venendo così nomi-nato anche Direttore Vendite di Wormald Italia-na, società del gruppo Tyco. Dalla fusione con ADT nasce, nel 2007, ADT Fire & Security Italia, al cui sviluppo ha contribuito anche Ricciardi ri-coprendo il ruolo di Direttore Vendite per il set-tore Retail e ridefinendo il profilo della struttura commerciale, tecnica e logistica. “Avendo dimostrato nel corso degli anni di es-sere dotato delle competenze, dell’esperienza e della leadership richieste per questo ruo-lo - afferma Roland Billeter, General Manager ADT Continental Europe - Renato rappresenta la scelta giusta per garantire ad ADT Italia una guida e una gestione eccellenti, in grado di aiu-tare l’intero gruppo a muoversi verso un futuro di ancora maggiore successo.” “La nomina ad amministratore delegato di ADT Italia – dichiara Ricciardi - mi riempie di orgo-glio. Sono conscio dell’importanza di questo ruolo e delle responsabilità da esso derivan-ti. Da parte mia farò il massimo per garantire all’azienda un futuro di crescita e successi di business”.
ADT Italia: Renato Ricciardi nuovo Amministratore Delegato
Alexandria, Virginia (USA). Per la prima volta nella storia di ASIS International, la più grande organizzazione al mondo che raccoglie i profes-sionisti che operano nel campo della gestione della sicurezza a livello globale, è stato nomi-nato un Presidente non statunitense, Eduard J. Emde, professionista certificato CPP. Eduard Emde è infatti nato nei Paesi Bassi ed ha oltre 20 anni di esperienza nel campo del-la gestione dei sistemi di sicurezza e dei rischi correlati. In precedenza, è stato direttore dei servizi di consulenza per Interseco, una società con sede a l’Aia (Paesi Bassi), nonché capo del-la sicurezza presso l’European Space Research and Technology Centre (il Centro europeo di ri-cerche e tecnologie per lo spazio) dell’Agenzia spaziale europea (l’European Space Agency), oltre ad aver lavorato come consulente per la sicurezza dei servizi forensi e di integrità di KPMG e come vice-presidente del gruppo ad-detto alla sicurezza di ABN AMRO Bank.Eduard Emde è il consulente responsabile per l’Europa di BMKISS, un’organizzazione indi-pendente fornitrice di supporto ai sistemi di sicurezza con sede nei Paesi Bassi, nonché il
Eduard J. Emde il primo presidente non statunitense di ASIS International
primo professionista non statunitense a diveni-re Presidente dell’ASIS, alla quale si è iscritto nel 1990, quando era ancora uno studente.“Il valore intrinseco dell’ASIS - ha dichiarato Emde - consiste nella struttura del suo sistema di affiliazione. Nel corso della sua lunga e ricca storia, l’ASIS si è affermata come il principale forum aperto ai professionisti della sicurezza ed è in grado di fornire un servizio di approfon-dimento ed ampliamento delle relative compe-tenze nel campo delle pratiche più innovative in materia. Questo grazie ad un sistema di for-mazione peer-to-peer (ossia, tra pari) e networ-king. Il mio obiettivo primario come Presidente è quello di incrementare ulteriormente l’adesio-ne alla nostra associazione a livello globale, pur continuando ad ampliare e arricchire l’espe-rienza complessiva di partecipazione all’ASIS per tutti i nostri membri”.Eduard Emde è stato, inoltre, membro dei con-sigli di diverse associazioni operanti nel cam-po della gestione del rischio e della sicurezza, tra cui la Dutch Society for Risk Management (Società olandese per la gestione del rischio) e l’OSAC dei Paesi Bassi.
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26 • essecome • gennaio-febbraio 2012
& EventiFiere
IFSEC 2012: in crescita
Dal 14 al 17 maggio 2012 al NEC di
Birmingham, si terrà IFSEC 2012,
la più grande fiera annuale sulla
sicurezza, che si appresta a supe-
rare gli oltre 25.000 visitatori della
scorsa edizione.
Una fiera dedicata ad otto specifiche aree: con-
trollo accessi, cctv, counter terror, soluzioni in-
cendio, intrusione, soluzioni ip/network, safety
e sicurezza fisica. Non mancheranno, inoltre, le
conferenze e i workshops che caratterizzano da
sempre IFSEC.
Questa edizione vede l’affacciarsi di nuovi pla-
yers che hanno scelto la kermesse inglese. Tra
questi, Anixter (UK) Ltd, fornitore di tecnologie
di comunicazione e prodotti di sicurezza su IP,
Kaba (UK) Ltd, produttore di sistemi di controllo
accessi, rilevazione presenze e raccolta dati e
Nortech Control System Ltd, specializzata nel-
la progettazione, produzione e distribuzione di
soluzioni di controllo accessi.
“Nuove aziende – dichiara Charlie Cracknell,
Event Director IFSEC International – hanno
espresso il loro interesse nei confronti di IFSEC
2012 e questo è la conseguenza della nostra
continua ricerca e dei nostri investimenti. La
costante crescita della manifestazione è carat-
terizzata dalla presenza dell’intera filiera d’ac-
quisto, dal produttore all’installatore. IFSEC
2012 fornirà la più completa piattaforma di bu-
siness per il mercato della sicurezza, riunendo
insieme le novità di prodotto e i servizi.”
Lo sviluppo di una vasta area dedicata alle so-
luzioni antincendio è la conseguenza dell’in-
teresse da parte di grandi gruppi presenti nel
mercato inglese e internazionale come C-TEC,
produttore di apparecchiature per la safety e
Apollo Fire Detectors, azienda che produce e
distribuisce rivelatori di fumo in tutto il mondo.
Infine, una peculiarità di IFSEC 2012 sarà il
“New Product Innovation Showcase”, una
piattaforma per presentare i nuovi prodotti
e le nuove soluzioni. Considerato che il 67%
dei visitatori ha dichiarato che è alla ricer-
ca di nuovi prodotti e/o fornitori, questa fun-
di Alessio Olivo
gennaio-febbraio 2012 • essecome • 27
& EventiFiere
zione semplificherà la loro identificazione.
Come ogni anno, anche ad IFSEC 2012 si ter-
ranno gli IFSEC International Security Industry
Awards. Organizzati in collaborazione con la
British Security Industry Association (BSIA), gli
International Security Industry Awards premia-
no le persone, i prodotti e i progressi tecnolo-
gici che hanno svolto un ruolo importante nel
settore della sicurezza nel corso dello scorso
anno.
Sponsorizzati da Norbain Group, culmineranno
ad IFSEC International 2012 con una cena di
gala che si terrà lunedì 14 maggio 2012 presso
l’Hilton Birmingham Metropole Hotel.
Il termine ultimo per presentare la domanda di
iscrizione è il 9 marzo 2012.
Nello specifico, queste sono le categorie aperte
a tutti, espositori e non:
- Best Policing Partnership of the Year
- Guarding Service Delivery to Customer
- Security Project or Installation of the Year
Mentre le seguenti categorie sono aperte solo
ai partecipanti di IFSEC International 2012:
- CCTV Camera Equipment of the Year
- CCTV System of the Year (Excluding Camera
and Lens)
- Intruder Alarm or Exterior Deterrent Product
of the Year
- Physical Security Product of the Year
- Access Control Product of the Year (Including
Biometrics)
- Communication Product of the Year
- Integrated Security Product of the Year
“IFSEC Internazional 2012 – ha dichiarato Char-
lie Cracknell, Event Director for IFSEC Interna-
tional – segnerà un altro importante anno per la
sicurezza globale, in termini di prodotti e tecno-
logie innovative e gli IFSEC Internazional Secu-
rity Industry Awards sono pronti a dimostrarlo.
Non vediamo l’ora di festeggiare con i migliori
del settore alla cena di gala di quest’anno”.
IFSEC ha quindi tutte le carte in regola per con-
fermasi come un’importante occasione di busi-
ness, di incontro e di informazione per il merca-
to della sicurezza a livello internazionale. •
28 • essecome • gennaio-febbraio 2012
Incontri
Biglietterie informatizzate: storia e attualità (parte prima)a colloquio con Daniele Leoni, l’ “inventore” della vendita di biglietti onlinea cura di Arturo Viale
Metà anni Ottanta, Lugo di Ro-
magna. Abbandonando un’at-
tività giornalistica di divulga-
zione scientifica, Daniele Leoni
segue un’idea nata durante una
sperimentazione nella sua città. Il Comune pro-
move spettacoli all’aperto per migliaia di spet-
tatori e gli chiede aiuto per trovare sul mercato
un sistema elettronico capace di visualizzare i
posti liberi. Non trovando nulla di confacente,
Leoni pensa a un’applicazione per un pc Ibm.
Nasce l’intuizione: “Volevo cogliere l’occasio-
ne per ‘inventare’ qualcosa di completamente
nuovo – dice Leoni – con l’informatica…!”. Le-
oni crea una società ad hoc: il primo passo è
un anno di lavoro, non pagato, per realizzare
un prototipo funzionante: il Comune, come con-
tropartita, consente di lavorare in un ‘ambiente
pilota’. Nonostante difficoltà iniziali, specie con
la SIAE, l’avventura parte, e l’esperimento de-
sta l’interesse del Teatro Comunale di Bologna:
“Accettai un accordo per trasferire tutto a Bolo-
gna, alle stesse condizioni: nessun compenso,
solo rimborsi spese, e un altro anno a disposi-
zione per fornire l’operatività.”
Nel 1987 nasce quindi, a Bologna, la prima bi-
glietteria elettronica omologata da SIAE e Mini-
stero delle Finanze: “Spettacolo per spettaco-
lo, i posti si visualizzano su schermo all’istante,
con colori diversi a indicare se sono liberi,
prenotati o venduti, con dati anagrafici dello
spettatore, importi pagati, possibilità di gestire
abbonamenti, amministrazione e statistiche. Il
biglietto è emesso in tempo reale: una rivolu-
zione, in un’epoca in cui i biglietti sono anco-
ra ‘lavorati’ a mano, le piante degli spettacoli
sono ‘cartacee’ e gli strumenti di lavoro sono
matite colorate e gomme per cancellare…! Am-
ministratori teatrali di tutt’Italia vengono a Bo-
logna per vedere la biglietteria elettronica: in
breve ecco le commesse del Teatro alla Scala,
del Teatro Donizetti di Bergamo, del Teatro Valli
di Reggio Emilia e di quasi tutti i maggiori teatri
del centro-nord Italia.”
Pensando agli effetti positivi derivati dall’infor-
matizzazione delle biglietterie, e successiva-
mente dalla ‘internettizzazione’ nella vendita
dei biglietti, anche sul piano della sicurezza,
Leoni sostiene che “Mettere a sedere ordinata-
mente migliaia di persone con biglietti nomina-
tivi sgombrò il campo da molte difficoltà. Velo-
cità di emissione, sveltimento delle procedure
e trasparenza della disponibilità prevennero di-
sagi, tensioni, problemi di ordine pubblico. Con
l’aumento della velocità di internet, la vendita
dei biglietti online iniziò di lì a poco, nel 1998,
sempre alla Scala, subito seguìta dalla quasi
totalità degli altri teatri clienti, frattanto ormai
una cinquantina: fu un successo clamoroso e
inatteso, con echi a livello internazionale. La
gennaio-febbraio 2012 • essecome • 29
contriIn
ricerca e l’innovazione venivano premiate: la
nostra società, che aveva assunto il nome di
‘CHARTA’, divenne prima in Italia per fattura-
to online, dopo le società di telefonìa mobile, e
prima in assoluto per vendite online all’estero:
USA e Giappone coprivano un terzo del fattu-
rato. La strada è spianata per le evoluzioni che
in breve vengono attuate in altri settori, uno per
tutti quello del trasporto aereo. Sul piano della
sicurezza si osserva che non si verificano più
quei disordini davanti al botteghino che prima –
ad esempio alla Scala – erano abituali, spesso
obbligando la polizia a intervenire. La drastica
riduzione della circolazione di contante nelle bi-
glietterie riduce poi i rischi di rapine: esse non
sono più ‘obiettivi sensibili’, e la necessità di
protezione ‘fisica’ scende nella lista delle pri-
orità.”
Chiediamo quali sono stati i vantaggi non solo
dal punto di vista economico-organizzativo,
ma anche da quello del controllo degli accessi.
“Molteplici: innanzi tutto economici e di fruibi-
lità da parte del pubblico. Fra il 1991 e il 1992
la Scala raddoppiò l’incasso al botteghino. Tra-
sparenza e accessibilità fecero crollare bagari-
naggio e contraffazione di biglietti, e portarono
inaspettate risorse alla Scala e agli altri teatri
che seguirono l’esempio. Ricordo che a Roma,
dove la quasi totalità dei teatri adottò la nostra
biglietteria, circolavano biglietti ‘free’, che era-
no, letteralmente, dei falsi numerati, la cui ven-
dita riempiva le tasche di certi truffatori. In un
anno la truffa fu debellata, solo grazie all’effetto
‘trasparenza’ che le biglietterie informatizzate
inducevano. Per non dire dell’ vera e propria
‘anagrafe’ degli spettatori che il nostro sistema
rendeva possibile col minimo impegno. La bi-
glietteria online, oltre ad essere un registratore
di cassa sofisticato, con opzioni infinite, dutti-
le alla fantasia degli organizzatori, è anche un
ottimo strumento per il controllo degli accessi.
Se da un lato garantisce lo spettatore facilitan-
do scelta, acquisto e pagamento contestuale,
dall’altro garantisce l’organizzatore avvicinan-
dolo al pubblico, specie dei non residenti, met-
tendo fuori gioco intermediari indesiderati e fa-
vorendo intermediari professionali e autorizzati,
funzionali alla ‘mission’ dell’organizzazione.”
Nella seconda puntata, Leoni affronterà il tema
dell’evoluzione del controllo accessi nei luoghi
di spettacolo e negli impianti sportivi, alla luce
dei mutamenti di tendenza delle abitudini e del-
le richieste del pubblico, con un occhio partico-
lare alle esigenze della sicurezza. •
30 • essecome • gennaio-febbraio 2012
Scenari
La vigilanza privata sta vivendo una
fase di estrema delicatezza, gli sche-
mi tradizionali che hanno consentito
lo sviluppo di un settore, che oggi
da lavoro a circa 40.000 guardie giu-
rate, stanno attraversando una fase di grandi
cambiamenti che si manifestano in più ambiti, a
partire dal contratto di lavoro, che è in questo
momento uno dei nodi centrali.
Un impiego, possiamo dire, evoluto delle guar-
die giurate, consente di valorizzare la loro pro-
fessionalità e, al contempo, assicurare la sicu-
rezza delle persone che utilizzano il servizio di
trasporto pubblico.
Stiamo parlando, infatti, della nuova collabora-
zione tra CIVIS e l’Azienda Trasporti di Verona.
Lo stesso Plinio Carolla, Responsabile della
sede di Verona del gruppo Civis, ci fornisce una
prima indicazione su quella che è l’esperienza
che Civis sta portando avanti a Verona assieme
all’Azienda di Trasporti pubblici.
“ATV tre anni fa ci chiamò perché sentiva la
necessità di garantire, specialmente nelle ore
notturne, maggiore sicurezza sugli autobus, in
primo luogo sulle linee urbane ed extra urbane.
Maggiore sicurezza intesa in termini di tutela
del patrimonio viaggiante, ma anche del citta-
dino che usufruisce del servizio pubblico.
Civis elabo-
rò questo
p r o g e t t o
introducen-
do a bordo,
nelle tratte
di maggiore
rischio, una
guardia giurata, con compiti di deterrenza ge-
nerale e di protezione del mezzo.
Ci siamo da subito accorti dell’ampio consenso
da parte degli utilizzatori di questo tipo di ser-
vizio perché, specialmente le fasce più deboli,
come le ragazze, le persone anziane e le don-
ne, dimostravano approvazione sia a noi che ad
ATV per questo tipo di attività, perché si senti-
vano rassicurate nel viaggiare anche in orario
notturno.
Poi c’è stata una seconda evoluzione, quella
molto più importante, dove ATV con questa in-
tuizione, ci ha chiesto di ottenere il titolo di cer-
tificatori del titolo di viaggio, per cui attraver-
so un corso stilato dalla provincia di Verona, il
nostro personale ha ottenuto questo titolo, che
ci ha permesso di allargare lo spettro della no-
stra attività, rendendo questo tipo di persona-
le adatto al pubblico servizio, con la facoltà di
elevare sanzioni amministrative: questo rappre-
La sicurezza del cittadino passa dalla sicurezza partecipatadi Romano Pietra
Plinio Carolla, Responsabile della sede di Verona del Gruppo Civis
gennaio-febbraio 2012 • essecome • 31
Scenari
senta per il
nostro setto-
re una svolta
epocale.
Nello specifi-
co, Massimo
B e t t a r e l l o ,
P r e s i d e n -
te dell’Azienda di Trasporti di Verona, ci spie-
ga: “Il servizio ha cominciato ad avere una
svolta quando i collaboratori del Civis han-
no sostenuto il corso della provincia per po-
ter effettuare la verifica dei titoli di viaggio.
Io sono presente nell’azienda da poco, dalla
fine del 2010, ho analizzato il rapporto costi-
benefici di questo servizio, l’ho confrontato con
i dati aziendali e ho cercato di capire quali era-
no le problematiche da affrontare.
La principale era quella del poco senso di sicu-
rezza nei nostri mezzi, emerso dai nostri que-
stionari di customer satisfaction, dove raggiun-
gevamo di poco la sufficienza.
Avevamo bisogno di essere più incisivi, per cui
ho deciso di estendere il servizio anche alle fa-
sce diurne e alle realtà extra urbane, dato che
ci pervenivano segnalazioni di atti di bullismo
e vandalismo che i nostri operatori non riusci-
vano in nessun modo a tenere sotto controllo.
I risultati che oggi abbiamo ottenuto sono molti.
Come prima cosa sono sparite le segnalazioni
riguardanti queste situazioni di disagio, anche
se hanno cominciato a farsi sentire le interpel-
lanze di chi pensava che militarizzassimo i mez-
zi pubblici.
Abbiamo, inoltre, avuto un aumento della per-
cezione del senso di sicurezza, i dati, infatti, ci
dicono che abbiamo superato ampiamente il
voto sette: abbiamo quindi avuto un aumento
del 10% rispetto a quello di partenza.
Il rapporto costi-benefici, ovvero la differenza
tra costi del servizio e entrate derivanti da san-
zioni erogate, è di 1 a 4, un dato molto signifi-
cativo che rappresenta l’equità tra le persone
che usufruivano del servizio pagando regolar-
mente e quelle che, invece, salivano senza es-
sere munite di titolo di viaggio.
La pressione dovuta dall’aumento di controlli
ha portato, però, ad episodi di reazioni violen-
Massimo Bettarello, Presidente dell’Azienda di Trasporti di Verona
32 • essecome • gennaio-febbraio 2012
Scenari
te, noi come azienda siamo intervenuti facendo
un’apposita polizza di copertura assicurativa
nei confronti dei nostri addetti, proprio un’assi-
curazione specifica per le aggressioni.”
I dati avvalorano l’utilizzo di questa nuova at-
tività e lo stesso Carolla analizza la situazione:
“Sono oltre 6.000 i verbali emessi da Gennaio
ad Ottobre 2011: questo è un dato importante
per ATV, ma anche per altre società di traspor-
to, dato che il 99% dell’evasione è rappresen-
tata dalla mancanza di titolo di viaggio. Abbia-
mo una composizione di tre guardie particolari
giurate sul servizio urbano, perché è un servizio
di forte impatto e per questo necessita di un
gruppo di persone che si muova assieme, che
migri in maniera random verso le zone che ATV
ci indica quali più a rischio e quali più pericolo-
se. I bus controllati nel periodo preso in esame
sono oltre 4.000, ma il dato più significativo è
che abbiamo controllato oltre 41.000 passeg-
geri, infondendo quindi un notevole senso di
sicurezza.
Abbiamo anche un ulteriore dato, che ATV ha
concesso con la massima trasparenza: dalla ri-
scossione delle somme previste dai 6.000 ver-
bali, è venuta ad esserci un’entrata di 250.000
euro che, anche se ancora virtuale, è superiore
al costo del nostro servizio, che è pari a 65.000
euro.
A mio avviso sono dati molto significativi in
quanto, non solo allargano lo spettro dei ser-
vizi della vigilanza privata, ma sono anche un
esempio di come un’attività possa sovvenzio-
narsi da sola.”
In conclusione, Bettarello commenta gli sforzi
fatti, espone quanto si possa ancora fare ed au-
spica una riforma della normativa per rendere
ancora più incisiva questa collaborazione.
“Per quanto riguarda l’attività a Verona, è nei
nostri progetti aumentare questo tipo di siner-
gia.
I dati esposti precedentemente riguardano la
collaborazione con Civis, ma noi come azienda
effettuiamo più di 300.000 controlli l’anno; ab-
biamo una percentuale di evasione che di me-
dia, tra urbano ed extra urbano, si è attestata
attorno al 4%, a confronto del 10% che supe-
ravamo dieci anni fa. Abbiamo ottenuto un no-
tevole risultato, ma il problema che si presenta
è quello dell’incasso delle somme dei verbali
emessi, in quanto l’attuale normativa non con-
sente ai nostri operatori, con titolo di incari-
cati al pubblico servizio, di poter richiedere i
documenti e questo implica, in molti casi, l’e-
missione di verbali con generalità non corrette.
Io auspico quindi ad una riforma della norma-
tiva di settore, dato che, per esempio, se ora i
nostri operatori trovano dei passeggeri senza
biglietto in un nostro autobus, non possono farli
scendere, o se una persona vuole salire senza
documenti può farlo liberamente; per queste
ragioni credo si necessiti di un intervento da
parte del legislatore, altrimenti si corre il rischio
che i nostri sforzi siano vanificati e che passi
il messaggio che salendo sull’autobus e dando
false generalità, si possa viaggiare gratis.”
Un esempio, quindi, di sicurezza partecipata,
ovvero un caso dove il soggetto privato colla-
bora col soggetto pubblico per offrire un servi-
zio al cittadino, che può essere esportato an-
che in altre realtà. •
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Nuovo accordo tra Samsung Techwin e Compass Distribution
Milano. Samsung Techwin annuncia il nuovo accordo con Compass Distribution, nuovo distributore a va-lore aggiunto per soluzioni di networking e security, che prevede la distribuzione della gamma di prodotti e soluzioni IP di Samsung per la videosorveglianza.Samsung Techwin, presente in Italia dal 2009, è di-venuta un punto di riferimento nel settore grazie ad una gamma completa di soluzioni, sia analogiche che IP. La costante attenzione nei confronti delle esigen-ze del mercato e la considerazione della crescita del segmento IP in particolare, hanno portato Samsung Techwin a siglare l’accordo con Compass Distribu-tion, distributore a valore aggiunto con una solida Business Unit e un affidabile team di professionisti dedicati alla Security.Compass Distribution, assorbendo l’esperienza ven-tennale di Agencavi, si colloca sul mercato italiano con oltre 5.000 mq di magazzino a Torino, Milano, Bologna, Roma, Prato, Vicenza e Napoli. Ciascuna fi-liale distribuisce prodotti in stock per una pronta con-segna in tutta Italia e offre un sistema di e-commerce con verifica degli ordini online.L’expertise di Compass Distribution è messo a dispo-sizione a supporto dell’offerta di Samsung Techwin, con l’intento di proporre e integrare soluzioni di vide-osorveglianza in progetti più ampi. A tal fine la part-nership con Compass Distribution assicurerà attività di consulenza e formazione attraverso corsi tecnici adattati alle necessità dei clienti, con contenuti te-orici e approfondimenti pratici, oltre ad un affidabile supporto tecnico commerciale di pre e post vendita.“Puntiamo molto - dichiara Giampaolo Sabbatani, CEO di Compass Security - su questa nuova part-nership che contribuirà sicuramente alla crescita di Compass in materia di sicurezza, grazie alla possi-bilità di proporre l’offerta di eccezionale affidabilità di Samsung. Siamo felici e onorati di intraprendere questo nuova collaborazione con un vendor di cosi alta qualità e leader di settore. Si tratta certamente di una scelta strategica per proporre soluzioni sempre più complete ai nostri clienti in tema di sicurezza e videosorveglianza.”“Ai nostri partner diretti e certificati - dichiara Fabio Andreoni, Country Manager di Samsung Techwin in Italia - richiediamo competenza tecnica, capillarità sul territorio e affidabilità nel fornire servizi pre e post vendita. Questo ci permette di garantire un elevato livello di attenzione nei confronti dei nostri clienti, che deve essere il giusto completamento della qualitá e della affidabilità delle nostre soluzioni. L’accordo si-glato con Compass Distribution va proprio in questa direzione e rafforza l’intenzione di Samsung di esse-re più vicina a un canale particolarmente interessato alle nuove opportunità che la videosorveglianza IP può offrire”.
34 • essecome • gennaio-febbraio 2012
vistaInter
SST: la Russia, la ricerca e l’innovazionea colloquio con Andrey Miroshkin, Direttore Generale e Proprietario di Groteck Business Media, Organizzatori del Forum Security And Safety Technologies - www.tbforum.rua cura di Alessio Olivo
Il Forum SST, durante i suoi 16 anni, ha
costantemente rafforzato la sua posizio-
ne. Quali sono i motivi che hanno portato
SST a questi livelli?
Sono tre i motivi principali che hanno
reso importante il Forum Security and Safety
Technologies di Mosca.
Prima di tutto è una fiera nativa Russa creata da
professionisti del settore sicurezza per l’indu-
stria stessa con chiare specifiche di mercato. E’
specializzata sulle ultime tecnologie e sull’am-
biente, sulle regole e sulle normative e sulla di-
stribuzione regionale e nazionale.
In secondo luogo, contano molto la continua
ricerca e i continui investimenti da parte degli
organizzatori del Forum SST. Il business pro-
gram del Forum è sempre in aggiornamento e
con decine di conferenze e seminari. Molti sono
gli argomenti trattati e i format utilizzati: tec-
nologia, strategia di business, presentazione di
progetti, conferenze di acquirenti e tavole ro-
tonde. Quest’anno, inoltre, sono state allestite
molte zone dimostrative per aiutare i visitato-
ri ad interagire con l’hardware e il software in
esposizione e confrontare le particolarità di so-
luzioni e prodotti.
Infine, il terzo motivo è l’innovazione. Infatti,
molte nuove soluzioni, che sono ora utilizzate
dall’industria fieristica russa, sono state pre-
sentate in questi anni al Forum SST, per esem-
pio: cataloghi elettronici e on-line, trasmissioni
video live, conferenze di acquirenti, cerimonie
di premiazione, etc...
Noi di Groteck Business Media siamo orgogliosi
di tenere alta la bandiera ed incrementare ul-
teriormente i servizi offerti tra cui: esteso sup-
porto marketing come servizio di base per tutti,
tecnologie di match-making, marketing, zone
dimostrative condivise, generazione di contatti
qualificati e visitatori on-line ed in fiera. Tutto
ciò garantisce servizi personalizzati e traspa-
renti nel mercato ed un investimento di marke-
ting più sicuro per i nostri clienti. Non sarà fa-
cile per il nostro lettore trovare così tanti servizi
nel mercato Europeo.
Il Forum Security and Safety Technologies
ha sempre avuto l’appoggio dello Stato e
quest’anno, 20 ministri e autorità daranno il
loro supporto professionale e governativo.
Quanto incide questo apporto sulle dinami-
che della fiera e quali sono gli sviluppi pos-
sibili?
Il forte supporto delle Autorità Governative e
gennaio-febbraio 2012 • essecome • 35
vistaInter
delle Associazioni Professionali porta agli espo-
sitori un gran numero di contatti con gli acqui-
renti e fornisce non solo le ultime informazioni
circa investimenti nella sicurezza dell’economia
Russa, ma anche relazioni ed un corretto con-
testo per fare business ed introdurre gli ultimi
sviluppi, nuovi prodotti e soluzioni. Molti degli
espositori usano queste opportunità per entrare
nel mercato, per trovare il giusto distributore e
vendere la propria competenza ed esperienza.
Le conferenze degli acquirenti forniscono agli
espositori i giusti contatti aiutandoli a fare buo-
ne trattative.
Infine, quest’anno ci siamo concentrati sul tra-
sporto antiterrorismo, sui nuovi sviluppi della
sicurezza per il settore energia, sulle norme
aggiornate in merito ad oggetti pericolosi ed
assicurazioni, sui sistemi speciali per garantire
la sicurezza nell’arte e nei beni culturali, sulle
situazioni nei luoghi sportivi in visione dei Gio-
chi Olimpici e della Coppa del Mondo di Calcio,
sulla sicurezza sulle strade e sui progetti sulla
sicurezza urbana.
Lo Stato, inoltre, supporta il nostro nuovo pro-
gramma per gli espositori denominato “Innova-
zioni nella Difesa Nazionale”.
Le aziende italiane e il mercato russo. Qual è
la situazione attuale e quali sono gli scenari
futuri che si stanno delineando?
Le aziende italiane sono particolarmente impor-
tanti per noi e, grazie all’esperienze dei nostri
organizzatori, sappiamo cosa stanno cercan-
do in un mercato tanto vasto quanto speciale
come quello russo.
Quando i nostri clienti, o potenziali, arrivano da
un altro Paese, il nostro impegno è di lavora-
re a stretto contatto con loro, seguendo le loro
necessità, non solo in fiera ma anche prima e
dopo l’evento. Per un’azienda italiana prendere
parte ad una fiera specializzata in Russia signi-
fica confrontarsi con problematiche di traspor-
to, regole doganali e problemi generali di natura
logistica. Ogni informazione può essere crucia-
le, soprattutto quando parliamo di piccole e
medie realtà
come sono
molte aziende
italiane.
Groteck Bu-
siness Media
fornisce il giu-
sto suppor-
to ed inoltre,
stiamo cre-
ando speciali
collaborazioni
per ridurre i
costi doganali
e di spedizio-
ne.
Poi, giunge il momento della fiera, durante la
quale il cliente vuole avere una buona assisten-
za tecnica, per esempio durante il montaggio, e
per un’azienda straniera questo fa la differenza.
Quando la fiera termina, noi regolarmente chie-
diamo un feed-back ai nostri clienti per capire
cosa possiamo fare per migliorare la loro soddi-
sfazione. Ogni “critica costruttiva” che provie-
ne dai nostri clienti è per noi un grande regalo
che ci aiuta a migliorare ed a costruire il miglior
evento possibile.
Inoltre, un’azienda straniera ha bisogno di ca-
pire come funziona il mercato in Russia al fine
di incontrare i maggiori protagonisti del merca-
to. Per garantire questo, organizziamo speciali
sessioni con i distributori, eventi preliminari e
panoramiche sul mercato e di business per i
nuovi espositori.
Cosa altro possiamo fare per rendere la parte-
cipazione più produttiva? Aiutare il potenziale
partner del nostro espositore ad essere ben in-
formato e preparato. Un mese prima della fie-
ra noi chiediamo a tutti gli espositori dei Paesi
esteri una descrizione dei loro interessi e le pe-
culiarità dei loro prodotti. Queste informazioni
saranno distribuite ai visitatori e agli espositori
tramite varie tipologie di supporto. •
36 • essecome • gennaio-febbraio 2012
HrubyFondazione
Vincenzo Dezani,
Amministratore Delegato di G&G Electric
Signor Dezani la vostra azienda vanta
trent’anni di esperienza.
Esatto. Trent’anni sono un bel traguardo che ho
raggiunto con il mio socio ed i miei collabora-
tori e che ci ha permesso di compiere questa
realizzazione e poter meritare l’ambito premio.
Questo riconoscimento rappresenta per noi una
soddisfazione notevole, in quanto siamo una
piccola azienda, che ha sempre lavorato al me-
glio per farsi conoscere dai clienti.
Una particolarità della vostra azienda sta
proprio nella capacità di fornire una manu-
tenzione molto precisa.
Una delle nostre caratteristiche è, infatti, il fatto
di non aver mai sposato nessuna tipologia di
apparecchiatura, una determinata marca o uno
specifico modello.
Per questo motivo siamo in grado di lavorare
su ogni tipo di impianto, anche se non recente,
e farne senza problemi la manutenzione, anche
perché in trent’anni abbiamo accumulato molte
parti di ricambio, anche di aziende che oggi non
esistono più.
Relativamente al lavoro che vi ha permesso
di aggiudicarvi il premio, cosa ci può dire?
Innanzitutto che il nostro cliente finale, una
multinazionale americana, è rimasto molto sod-
disfatto. In questo caso il nostro cliente finale è
la QVC, dalla quale abbiamo ricevuto molti ap-
prezzamenti nella persona del Dott. Paolo Pel-
lati, ma il nostro committente era Icet Studio, e
ringrazio quindi il Dott. Guido Corti e l’architet-
to Eleonora Fontana.
E’ stato un lavoro molto importante: l’im-
pianto è davvero grande e complesso,
basti pensare che all’interno dell’edifi-
La voce alla professionalità dell’installazionea cura di Monica Bertolo
gennaio-febbraio 2012 • essecome • 37
HrubyFondazione
cio lavorano oltre quattrocento persone.
Di questo impianto, G&G Electric si è occu-
pata specificatamente di che cosa?
Abbiamo curato la progettazione e la realizza-
zione di tutto l’apparato di sicurezza, integran-
do tutto ciò che è sicurezza, quindi video sorve-
glianza, controllo accessi, rilevazione incendio
e spegnimento, telecamere, diffusione sonora.
Ora ci occupiamo della manutenzione di tutto
il sistema.
Luciano Gubert,
Titolare Gubert System
Quest’anno il Premio H d’Oro ha inserito una
nuova categoria, l’International Award e lei
è risultato il vincitore. Di che cosa si tratta?
Si tratta di un progetto pilota che stiamo por-
tando avanti da circa due anni e che finora si
è sviluppato con la realizzazione di una control
room per il Governo, con collegate inizialmen-
te quattro telecamere che hanno la funzione di
monitorare una determinata area cittadina. Il
progetto è già destinato a crescere, con l’ag-
giunta di altre telecamere. La particolarità è che
non è stato realizzato in Italia, ma in Nigeria.
Cosa significa lavorare all’estero, nello spe-
cifico in Nigeria?
Nello specifico, si è presentata una serie di
problematiche, sia per il trasporto, che per la
dogana.
Inoltre, abbiamo avuto anche delle difficoltà
proprio a livello progettuale, dato che c’erano
delle condizioni non facili, come per esempio
l’incostanza di energia elettrica, che è stata
colmata con la creazione di un sistema molto
particolare di UPS.
Un altro problema era l’impossibilità di connet-
tersi a internet, che ci ha obbligati a lavorare
con un sistema Wi-Fi
La difficoltà maggiore, però, è stata l’approv-
vigionamento delle attrezzature. Infatti, siamo
stati costretti a portarci tutto il materiale occor-
rente alla realizzazione dell’opera direttamente
dall’Italia.
Un’azienda italiana in Nigeria. Come mai, se-
condo lei, proprio un’azienda italiana?
L’azienda è stata scelta direttamente dal Go-
verno, che cercava un’azienda europea, e più
precisamente italiana.
E’ stata fatta una cernita tra numerose aziende
e siamo stati scelti noi grazie alla nostra capa-
cità tecnica, alla flessibilità e soprattutto gra-
zie al tipo di sistema che abbiamo proposto.
Giulio Iucci,
Amministratore Delegato di Metrovox
Metrovox e la vigilanza, un connubio nato
decenni fa.
Esatto. Metrovox è nata nei primi anni Settanta
e fu tra le prime a installare sistemi di sicurez-
38 • essecome • gennaio-febbraio 2012
HrubyFondazione
za di vario tipo, TVCC, anti-intrusione, controllo
accessi.
Vent’anni dopo è stata rilevata dal gruppo Si-
pro, il cui fondatore aveva la lungimiranza di
vedere quello di cui si parla molto in questo
periodo, ovvero l’integrazione tra tecnologia e
uomini. È così che ebbe l’intuizione di creare il
connubio tra tecnologia e vigilanza.
Trenta, quarant’anni fa le tecnologie erano risi-
bili rispetto ad oggi e la vigilanza ancora pionie-
ristica, però si credette in questo tipo di unione
e si portò avanti questa politica che, ha pagato
evidentemente, dal momento che sono tra i pri-
mi in Italia dopo tanti anni.
Quali, quindi, le ultime novità?
Stiamo rilanciando una sfida che è proprio
quella della commistione totale tra tecnologia
software e mente umana, con sistemi di video
analisi intelligente su reti neurali, ed una nuova
tecnologia , della quale si sentirà parlare a bre-
ve sull’ “Analisi della Scena”.
Metrovox è vincitore del Premio H d’Oro per
la sezione “Beni Culturali”. Ci può spiegare
che cosa vi ha permesso di aggiudicarvi que-
sto ambito riconoscimento?
Questo progetto è proprio l’esempio di quello
che dicevo prima, la perfetta unione tra la vigi-
lanza e la tecnologia, tanto che in questa sede
siamo presenti in veste di Istituto di Vigilanza.
L’aspetto vincente è stato proprio quello di tra-
sformare il committente in un partner, quindi
tutta la parte di Risk Assessment e Risk Mana-
gement, ovvero l’analisi del rischio, è stata fatta
con il committente, cosa che ci ha consentito
di essere puntuali nella ricerca della tecnologia
migliore.
Le problematiche erano varie, a partire da quel-
la di far confluire in un’unica control room tutte
le tecnologie di controllo accessi, tvcc, anti-
intrusione con la possibilità per i nostri uomini
della vigilanza, attraverso fibre ottiche, di mo-
nitorare tutti i processi, tutte le cose che pote-
vano accadere all’interno dei perimetri e all’in-
terno delle sale, addirittura con dei palmari, per
vedere sia gli allarmi che le telecamere, avendo
il controllo di tutto.
Oltre questo l’estrema discrezione degli appa-
rati all’interno delle sale: se si va a verificare
non si riesce a notare alcuna tecnologia pre-
sente.
Giacomo Zonin,
Progettista di Te.si.s.
Dal 2007, Te.si.s si presenta sul mercato
come un’azienda specializzata in integrazio-
ne di sistemi.
Esattamente. Noi siamo un’azienda giovane,
che sta crescendo rapidamente e cerchiamo di
imporci nel mercato, dando ai nostri clienti pro-
dotti all’avanguardia e funzionalità.
Lavoriamo con una clientela alta, quindi diamo
il massimo per garantire la sicurezza che ci vie-
ne ampiamente richiesta, sia per la protezione
dei beni, che per la protezione della persona
stessa.
In particolare, vi occupate di integrazione.
Sì. Te.si.s per integrazione intende il costrui-
re dei sistemi che siano attorno al cliente, che
possono andare dall’anti-intrusione ai sistemi
video, ma anche il controllo di accessi partico-
lari che, nel caso di clienti di alto livello proteg-
gono quella che è la vita del cliente stesso.
gennaio-febbraio 2012 • essecome • 39
HrubyFondazione
In effetti, vi siete posizionati al Premio H
d’Oro con ben due installazioni di rilievo.
Esatto. Quest’anno abbiamo realizzato due in-
stallazioni di rilievo, in due settori diversi, molto
particolari.
Nel primo caso ci è stata richiesta la protezio-
ne di un garage di auto d’epoca di elevatissimo
valore. In questa situazione serviva un sistema
immediato di tutela da rapina o aggressione, e
quindi questo è un esempio di protezione dei
beni.
L’altra realizzazione era mirata alla protezione
delle persone ed è stata effettuata su un intero
palazzo, soggetto molto spesso a furti.
Oltre ad un sistema di video controllo ad alta
qualità, è stata pensata l’installazione di un si-
stema di comunicazione e di richiamo dell’at-
tenzione in caso di rapina ed un controllo degli
accessi sia diurni che notturni, per evitare i di-
sagi che le persone residenti, alcune conosciu-
te nel mondo dello spettacolo, erano costrette
a sopportare.
Gianluca Ragni,
Responsabile Comm. di Umbra Control
Quali sono le peculiarità ed i punti di forza
all’interno della vostra azienda?
Noi siamo un’azienda nata circa trentacinque
anni fa e ci siamo sempre occupati di sistemi di
sicurezza. La cosa che ci ha sempre distinto nel
tempo è stata l’innovazione, il fatto di andare
sempre a ricercare soluzioni mirate per il clien-
te, con tecnologie moderne che non tutti sono
in grado di proporre e utilizzare. Un esempio
può essere quello dei sistemi di building auto-
mation, dell’integrazione tra i vari sotto sistemi,
per semplificare l’utilizzo di questi sistemi che
risultano spesso ostici all’utente normale.
Storicamente, ci siamo sempre dedicati a quel-
la che è l’impiantistica speciale dei sistemi, dal-
le reti informatiche a quella che è la sicurezza
classica.
Abbiamo anche realizzato, dato che non esiste-
va sul mercato, un software per la gestione di
questi sistemi di centralizzazione, la cui pecu-
liarità principale, rispetto a tanti competitor che
ci sono nel mercato, è il fatto di poter dialoga-
re con tutti i sotto sistemi che oggi esistono, a
prescindere dal loro modello o dalla loro marca,
cosa che precedentemente a questa invenzione
non era possibile.
Grazie a questo abbiamo realizzato diverse in-
frastrutture, anche importanti, come la Galleria
Nazionale dell’Umbria, il controllo su tutta la
gestione della parte energia di una metropo-
litana di superficie a Perugia o anche le varie
installazioni che abbiamo fatto qui, alla Biblio-
teca Nazionale di Firenze; è un prodotto quindi
che ci sta dando notevoli soddisfazioni e che ci
permette di continuare a distinguerci da quello
che è il mercato comune.
E per quale lavoro specifico vi è stato confe-
rito il Premio dell’H d’Oro?
Abbiamo realizzato durante la ristrutturazione
del Palazzo Bonacquisti, palazzo settecentesco
ad Assisi di proprietà della Cassa di Risparmio
di Perugia, i sistemi “classici” che si utilizzano
all’interno di edifici come questo, che vanno
dalla rilevazione incendio all’anti-intrusione.
Abbiamo installato un sistema di video-sor-
veglianza su rete, quindi di tipo IP, ma anche
un sistema di amplificazione che è quello che
svolge più ruoli: ha la funzione di informare il
pubblico, di trasmettere musica in sottofondo,
40 • essecome • gennaio-febbraio 2012
HrubyFondazione
ma soprattutto, in caso di emergenza, quello di
segnalare l’evento pericoloso per creare un’e-
vacuazione corretta. Questo secondo una nor-
mativa europea che in Italia non è stata ancora
recepita, ma che noi cerchiamo comunque di
seguire.
L’edificio è stato completamente integrato:
questo sta a significare che c’è un punto pre-
sidiato locale quando ci sono gli eventi, da cui
una persona controlla attraverso la videosorve-
glianza le sale espositive, ed inoltre, sono state
protette le opere.
È un sistema flessibile, in quanto è in grado di
adeguarsi a quello che è l’allestimento della
mostra in quel momento proposta, e in più è in
collegamento con un centro remoto, dal quale è
possibile vedere le strutture quando sono chiu-
se, in caso di intrusioni, ma anche quando ci
sono situazioni pericolose durante un evento. •
Tutte le interviste sono disponibili su:
www.securindex.com/securindextv
Sempre di più il valore di un’azienda sta nella qualità dei “suoi uomini” sia indoor che
outdoor e quindi dei suoi partners.
ADI Global Distribution si pone da sempre come “partner tra partners”, considerandosi
un partner per i suoi clienti e considerando partners i suoi vendors.
La volta precedente avevamo dato voce a Beta Cavi, Honeywell e Samsung; qui ad
Acme, Axis Communications, D-Link, Milestone Systems, Pelco, TechnoAware, Tekno System.
ADI: Partner tra Partnersa cura di Monica Bertolo
42 • essecome • gennaio-febbraio 2012
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dware che software,
riguardanti la tecno-
logia RFID. Ci siamo specializzati nella tecno-
logia UHF passiva e abbiamo sviluppato delle
soluzioni in ambiti diversi, come per esempio
quello dei cantieri. In questo contesto, abbiamo
dei sistemi di controllo degli accessi che rico-
noscono anche i dispositivi di protezione indi-
viduale che le persone indossano, come elmetti
o giubbini ad alta visibilità.
Applichiamo la stessa tecnologia anche ad al-
tri contesti, come per esempio nel settore retail
per l’antitaccheggio, per la gestione inventaria-
le del punto vendita e anche per l’aspetto lo-
gistico, ovvero per la tracciatura dei materiali
all’entrata e all’uscita del magazzino.
Diciamo che la nostra è una proposta tra-
sversale, che si propone ad una serie di
settori differenti e che permette di offri-
re la massima flessibilità ai nostri clienti.
ALESSANDRO GALASSO,
AxIS COMMUNICATIONS
I prodotti Axis sono
sempre stati rivolu-
zionari, vero?
Sì, molti dei model-
li proposti da Axis
hanno rivoluzionato il
mercato e rappresen-
tato delle innovazioni
tecnologiche.
Per esempio la prima telecamera HDTV, la
prima telecamera termica IP, la nuova Speed
dome HDTV a 2 megapixel ed altre telecamere
appartenenti alla fascia M che quindi rispondo-
gennaio-febbraio 2012 • essecome • 43
vistaInter
no bene alle esigenze più legate a delle instal-
lazioni da interno.
Il minimo comune denominatore dei nostri pro-
dotti è il processore, che rappresenta il cuore
del sistema e che è in grado di sfruttare del-
le capacità computazionali non comuni in altri
prodotti, e che ha la possibilità di essere a sua
volta arricchito con degli applicativi, che pos-
sono risiedere a bordo, e quindi insieme offrire
una soluzione che sia vicina alle esigenze del
cliente finale.
Infine, prossimamente daremo delle risposte
ai segmenti verticali, uscendo con dei prodotti
che si sposano con quelle che sono le tipiche
richieste per questi settori del mercato.
RICCARDO CERION,
D-LINK
Ci può presentare D-
Link?
D-link sviluppa pro-
dotti per il networking
di alta qualità e con
standard europei. Si
pone sul mercato in
competizione, anche
selvaggia, con aziende cinesi, che vendono a
prezzi bassissimi, ma che ovviamente non pos-
sono competere a livello di affidabilità.
Noi, infatti, abbiamo un supporto italiano, ab-
biamo tutti i tecnici e gli installatori italiani,
quindi ogni giorno ci mettiamo la faccia.
KLAUS RONNING,
MILESTONE SySTEMS
Open platform. Un
concetto sempre più
riconosciuto ed ap-
prezzato.
L’open platform è la
base della nostra of-
ferta. Riusciamo ad
interagire con l’instal-
latore, il rivenditore ed il professionista perché
ognuno può utilizzare il nostro prodotto. I Mi-
lestone Solutions Partner e tutti produttori di
telecamere possono così creare un’offerta per
il cliente finale.
ANDREA FONTANA,
PELCO
Pelco ha lanciato re-
centemente due pro-
dotti: uno a livello di
camera e uno a livello
di registrazione, è cor-
retto?
Sì, abbiamo cercato di
creare un piccolo siste-
ma IP, partendo da quelle che sono le novità
del mercato della videosorveglianza che Pelco
ha introdotto.
Per quanto riguarda la camera abbiamo cerca-
to di migliorare e far apprezzare ancora di più
il megapixel, utilizzando sulla telecamera delle
tecnologie in grado di acquistare nitidezza di
immagine, soprattutto in quelle situazioni dove
la luminosità è difficoltosa o dove sono presenti
dei controluce.
E’ per questo che abbiamo sviluppato quella
che noi chiamiamo tecnologia Sure Vision, una
nuova tecnologia integrata in tutte le teleca-
mere IP Pelco, per migliorare l’acquisizione del
punto di ripresa.
Per la parte di registrazione, invece, abbiamo
inserito una soluzione, che è nata per impianti
molto grossi, in un hardware: in questo modo
possiamo portare lo stesso livello di tecnologia
e di sicurezza della soluzione, anche in contesti
più piccoli, quindi dove serve un minor nume-
ro di telecamere, ma l’affidabilità è ugualmente
importante.
Questa soluzione si chiama EnduraXpress, è
disponibile con tagli di trentadue o di sessan-
taquattro telecamere, ed è idonea dove serve
una facilità di installazione, che non va però ad
abbassare il livello delle performances.
44 • essecome • gennaio-febbraio 2012
vistaInter
SIMONE DE TITTA,
TECHNOAwARE
TechnoAware e analisi
video. Il giusto connu-
bio?
Esattamente. TechnoA-
ware si occupa princi-
palmente di analisi vi-
deo e prodotti dedicati.
Grazie alla nostra pro-
fessionalità e ai nostri prodotti, in meno di un
anno siamo presenti in trentadue Paesi al mon-
do. Questo perché forniamo le giuste risposte
e le possibili soluzioni reali, integrando la vera
analisi video. La video analisi è un concetto ma-
tematico di approssimazione della realtà.
CHIARA BATTISTIN
DI TEKNO SySTEM
In qualità di Sales Manager Tekno System,
quali sono i vostri
prodotti di punta?
Tra i prodotti di pun-
ta che Tekno System
distribuisce troviamo
gli illuminatori a LED
e delle custodie Hi-
PoE.
Le custodie HiPoE sono state sviluppate per
soddisfare le elevate prestazioni delle teleca-
mere IP professionali di ultima generazione.
Per quanto riguarda gli illuminatori, invece,
possiamo trovarli ad infrarosso o a luce bianca.
Nel mercato troviamo sempre più telecamere
megapixel che richiedono una maggiore lumi-
nosità e per questo abbiamo sviluppato questi
illuminatori, anche per l’applicazione in campi
fotovoltaici, oltre che per la videosorveglianza
normale.
A breve presenteremo inoltre un faro HiPoE,
ulteriore proposta delle nostra gamma prodotti
HiPoE, da noi sviluppati. •
RIPRENDEANALIZZAREGISTRADECIDI
Con le telecamere HD e Full HD Samsung é possibile ottenere un livello di dettaglio fino a 5 volte superiore rispetto alle telecamere con risoluzione standard. La ripresa di immagini HD (fino a 1080p), la registrazione e la visualizzazione sono combinati per offrire un sistema di sicurezza professionale in cui i dettagli delle immagini risultano incredibilmente nitidi e precisi.
Le telecamere e i monitor HD di Samsung offrono un’ampia visualizzazione della scena in 16:9 e permettono agli operatori di individuare specifiche aree di interesse per un controllo ravvicinato, evitando la perdita di definizione e i problemi di pixelizzazione.
Grazie a un’ampia gamma di telecamere e alle funzioni avanzate di analisi video e codifica, Samsung permette di realizzare la soluzione per la sicurezza professionale più adatta per qualsiasi esigenza.
Soluzioni Samsung HD Network Security. Sicurezza intelligente, in ogni dettaglio.
Immagini in alta definizione
Analisi video intelligente
Registrazione scalabile
Gestione e visione da remoto
Soluzioni Network Samsung
italian.indd 1 11. 7. 18. �� 3:05
46 • essecome • gennaio-febbraio 2012
Scenari
La realtà virtuale per la sicurezza realedi Michele Vicentino, TRS Srl - Milestone Solution Partner
La gestione della sicurezza di una
struttura, di una organizzazione o di
un bene, come ormai ben noto sia agli
operatori del settore sia agli utenti fi-
nali, non è mai affrontabile con l’ado-
zione dell’ultima - per ora - “killer technology”.
A meno di contesti “semplici”, quando si parla
di sistemi di gestione della sicurezza si è sem-
pre di fronte a una inevitabile integrazione di di-
versi “sistemi”, magari preesistenti, costituiti
sia da apparati tecnologici, che devono essere
costantemente in grado di segnalare eventuali
minacce attraverso strumenti gestionali inte-
grati, sia da processi operativi, così come da
risorse umane opportunamente addestrate ad
intervenire sullo specifico teatro operativo. In
altri termini, la gestione della sicurezza di una
“struttura complessa” è articolata in termini di
sotto-sistemi che rispondono principalmente a
due entità: la prima è immateriale, ed è data
da informazioni, procedure e know-how, men-
tre la seconda è costituita dalle strutture fisiche
(i beni da proteggere, gli edifici, gli impianti,
ecc) insieme alle persone - e non solo a quelle
dedicate alla sicurezza - che incarnano il corpo
dell’organizzazione, alla quale la struttura ap-
partiene o dalla quale è rappresentata. E qua-
lunque sia la piattaforma tecnologica e opera-
tiva dedicata alla gestione della sicurezza della
“struttura complessa”, questa produrrà inevita-
bilmente, anzi dovrà necessariamente produrre,
un notevole flusso di dati, che è caratterizzato
da un forte tasso di dinamismo, sia in assenza
di minacce alla sicurezza che nel corso di si-
tuazioni di crisi. Ma il dispositivo di sicurezza
non si può limitare a collezionare e visualizzare
i dati raccolti, operazione se si vuole piuttosto
“semplice”. L’apparato decisionale del sistema
tout-court di sicurezza, fatto di sistemi tecno-
logici e risorse umane – quest’ultime chiamate
sia a prendere decisioni che ad intervenire sul
campo - ha bisogno di “informazioni”, che sono
presenti nei dati acquisiti ma spesso anche
“nascoste”. Ovvero, ciò di cui si ha necessità
è la possibilità e la capacità di analizzare e di
interpretare il flusso dei dati per tradurlo in “in-
formazioni”, in tempo reale.
In termini generali, è la Visual Analytics che
studia e si occupa di individuare le metodolo-
gie di rappresentazione visuale e di interazione
uomo-macchina per i processi che si caratte-
rizzano per la integrazione di un flusso di dati
massivo, eterogeneo e dinamico, in cui è richie-
sta una interpretazione valutativa degli eventi
in corso – demandata, senza che se ne possa
fare a meno, alla componente umana che può e
deve saper individuare e scegliere gli interventi
da intraprendere. Nel campo della sicurezza è
possibile individuare una specifica declinazio-
ne di questo approccio che va sotto il nome
gennaio-febbraio 2012 • essecome • 47
Scenari
di PSIM (Physical Security Information Mana-
gement), e in questo contesto una nuova e di-
versa proposizione metodologica e tecnologica
di TRS fa leva sull’utilizzo della Realtà Virtua-
le Aumentata quale paradigma per il supporto
organizzativo ed operativo all’integrazione di
sistemi per la gestione della sicurezza di una
cosiddetta “struttura complessa”.
In un sistema di controllo che opera secondo
il paradigma dato dal ciclo “modella la realtà,
48 • essecome • gennaio-febbraio 2012
Scenari
osserva gli eventi, pianifica le contromisure,
valuta i risultati, affina i modelli e/o i piani”, la
sua efficacia e efficienza dipendono principal-
mente da come i modelli e i processi in esso
rappresentati forniscono una rappresentazio-
ne aderente alla realtà, sia in termini qualitati-
vi che quantitativi. Nella nostra proposizione è
lo stesso modello virtuale del sito che abilita il
processo di raccolta dei dati ambientali, con-
sentendone la loro astrazione e la messa in re-
lazione con la codifica della geometria (lo spa-
zio, da cui ne deriva l’informazione posizionale
dei dati) e della topologia (l’appartenenza, cioè
la loro associazione con gli ambienti in cui si
trovano e in cui sono in relazione di prossimità,
di raggiungibilità, ecc) del sito. È questo insie-
me di modelli, relazioni e dati che sono in grado
di restituire il teatro degli eventi e delle attività
svolte negli ambienti, dove le interazioni e le re-
lazioni reciproche ripetono nel mondo virtuale
la “realtà vera” del sito che necessita di essere
presidiato e preservato.
Un valore aggiunto che deriva dalla adozione
di un modello geometrico virtuale 3D quale
rappresentazione del sito in cui implementare
il sistema di sicurezza consiste nella possibi-
lità di eseguire al suo interno, e attraverso di
esso, attività di tipo progettuale. Ad esempio,
l’impianto di videosorveglianza è il risultato di
un processo che per ogni videocamera dell’im-
pianto comporta la scelta della risoluzione del
sensore, della focale dell’ottica, del posiziona-
mento ed eventualmente del suo orientamento.
Si tratta spesso di un processo iterativo, che ri-
chiede la valutazione di diverse scelte tecniche,
e necessita in alcuni casi di verifiche sul campo.
La rappresentazione virtuale della videocame-
ra, attraverso il suo “modello di vista” integrato
nel modello 3D, consente di validare l’efficacia
di differenti scelte di videocamere, verificando
ex-ante l’effettivo grado di copertura visivo che
con esse è possibile ottenere. Altro esempio è
l’implementazione di un sistema di program-
mazione visuale, basato sul paradigma degli
automi, che consente di produrre in modalità
automatica (i.e., zero-programming) i processi
di monitoring ambientale desiderati, facendo
leva sulla virtualizzazione della stessa sensor
network nel modello geometrico 3D e all’utilizzo
di un CEP (Complex Event Processing) engine.•
50 • essecome • gennaio-febbraio 2012
HistoryCase
L’integrazione totale dei sistemi con semplicità ed interattività
L’ESIGENZA
Nell’abitazione di un noto profes-
sionista di Curno, in provincia di
Bergamo, i proprietari avevano
l’esigenza di installare un im-
pianto di sicurezza e di gestire
con poche operazioni degli scenari automati-
ci riguardanti la gestione della climatizzazio-
ne, dell’illuminazione, delle automazioni, delle
tapparelle, nonché del sistema di videosorve-
glianza. Il committente, a causa dei frequenti
viaggi di lavoro, aveva espresso il desiderio di
raggiungere sempre e comunque il suo impian-
to anche tramite IPhone e Ipad e da interfacce
web.
LA SOLUZIONE
Le aziende ELETTRONICA NOVARESE di Prelli
Giacinto ed RD di Marco Dini, si sono occupa-
te del progetto e della realizzazione dei sistemi
coordinandoli tra loro per mezzo di un impianto
domotico interfacciato con tutti i dispositivi del
sistema di sicurezza. La committenza, durante
la fase di progettazione dei lavori, ha inoltre ri-
chiesto di sviluppare un sistema che simulasse
la presenza di persone in casa a determinate
fasce orarie, con determinate caratteristiche e
movimentazioni di scenari al fine di innalzare il
livello di sicurezza dell’abitazione.
Lo sviluppo del progetto ha prediletto la facilità
d’uso e l’interattività da un’unica piattaforma
così da semplificare l’utilizzo quotidiano dei si-
stemi.
Il primo obiettivo è stato quello di intervenire
sul perimetro esterno, con un sistema di rile-
vazione attivo abbinato a quello di videosorve-
glianza che interagisse in parallelo. L’edificio
è stato poi dotato di una centrale SATEL che
gestisce la rilevazione delle aperture dei serra-
menti, porte e persiane motorizzate ed i sensori
di movimento a doppia tecnologia. Sono state
installate due tastiere touch sempre di marca
SATEL che con 4 comodi pulsanti permettono
la gestione tutti gli impianti per mezzo di 64
scenari o inserimenti/disinserimenti mirati.
Gli stessi scenari sono richiamabili da web at-
traverso le intuitive mappe grafiche del software
GUARDX di SATEL, con dei pulsanti posizionati
nelle zone di appartenenza, premendo sempli-
cemente con il mouse il nome dello scenario.
Gli stessi scenari gestibili da tastiera sono ri-
chiamabili da IPHONE e IPAD utilizzando una
tastiera virtuale. Sono stati poi realizzati anche
degli scenari automatici legati alle luci e alle
tapparelle: se il sistema non rileva nessuna pre-
senza al termine del tempo di uscita program-
mato, spegne automaticamente le luci lascian-
do le eventuali luci notturne esterne accese o
che seguano la loro normale programmazione.
Come da richiesta del committente, per elevare
gennaio-febbraio 2012 • essecome • 51
HistoryCase
ulteriormente il livello di sicurezza sono state
implementate molteplici routine. Ogni sera alle
20:00, se il sistema non rileva presenze invierà
automaticamente un comando di chiusura tota-
le delle tapparelle, lo stesso comando verrà in-
viato alle 24:00 sempre che non ci sia nessuno
nei locali. Se invece vi è movimento, il coman-
do viene ignorato ed accetterà solo comandi
manuali dai pulsanti, dagli scenari in tastiera o
dalle pagine web. Se suona l’allarme e non c’è
a casa nessuno il sistema invia, dopo un ritardo
di 20 secondi, un comando di apertura che alza
solo alcune tapparelle per pochi centimetri e nel
contempo accende alcune luci interne simulan-
do la presenza di persone all’interno. Inoltre, se
le luci esterne erano state spente vengono riac-
cese e non si spegneranno più fino al mattino,
mentre le tapparelle e le luci si richiuderanno
in automatico dopo 15 minuti dal cessato al-
larme. Nel contempo il sistema di allarme avvia
la sirena e fa partire delle chiamate vocali con
messaggio dedicato per ogni zona.
L’utente può controllare il sistema da remoto
con una chiamata telefonica che attiva un menù
vocale interattivo con 16 macro comandi inte-
grati, attraverso la tastiera virtuale sul telefono,
attraverso la pagina web o ancora attraverso il
software di gestione remota con mappe grafi-
che GUARDX di SATEL che riporteranno sia lo
stato in tempo reale che la possibilità di consul-
tare tutti gli eventi passati. Dal software gestio-
ne mappe grafiche GUARDX è possibile anche
richiamare il live delle telecamere integrate nei
sensori esterni o le relative registrazioni.
IL VANTAGGIO
Nonostante la complessità di progettazione e
l’alto livello di tecnologia “integrata”, è stata
adottata una soluzione per cui il cliente gesti-
sce tutte le sue funzioni in maniera semplice e
intuitiva. Le interfacce “user frendly” permet-
tono infatti controlli immediati e sofisticati da
qualsiasi piattaforma accedendo al sistema in
ogni momento e da ogni luogo utilizzando solo
la centrale di allarme SATEL come cuore di tut-
to il sistema.
La soddisfazione completa del committente è
stata una sfida vinta per Elettronica Novarese
ed RD, poiché i sistemi realizzati e curati in
ogni minimo dettaglio hanno potuto soddisfare
ogni richiesta del cliente senza far mancare l’e-
quilibrio fondamentale tra sicurezza, tecnologia
ed investimento. •
SATEL ITALIA - www.satel-italia.it assieme aElettronica Novarese ed RD
CONTATTI
52 • essecome • gennaio-febbraio 2012
PaperWhite
Come tutti sappiamo, un’immagi-
ne vale più di mille parole. Nel
settore delle soluzioni video me-
gapixel, un’immagine dice tutto.
Alcuni fattori di mercato hanno
contribuito a creare le condizioni per una rapi-
da diffusione delle tecnologie video megapixel
nella maggior parte delle principali applicazioni
di videosorveglianza.
Uno dei fattori principali è rappresentato dal-
la transizione ai sistemi video IP. Il crescente
numero di utenti che abbandonano i sistemi
analogici ha già influito sul mercato, favorendo
lo sviluppo di telecamere dotate di risoluzioni
superiori.
Un altro importante fattore di mercato è il ra-
pido sviluppo di nuovi prodotti. Stiamo assi-
stendo alla rapida evoluzione delle telecamere
ad alta risoluzione, destinate a una gamma di
applicazioni sempre più ampia. Il maggior van-
taggio per l’utente finale è il prezzo contenuto
di tali prodotti.
Un terzo fattore è dato dalla diffusione di stan-
dard di compressione video ad elevata efficien-
za, come l’H.264. Questo utilissimo standard
riduce notevolmente i requisiti in termini di lar-
ghezza di banda e spazio di archiviazione.
Un quarto fattore essenziale per il mercato è la
cooperazione tra fornitori di tecnologie mega-
pixel e fornitori di sistemi di gestione video, fi-
nalizzata all’introduzione di risoluzioni superiori
all’interno dei nuovi sistemi.
Infine, i vantaggi offerti dalle tecnologie video
megapixel dal punto di vista delle prestazioni,
della funzionalità e della convenienza sono per-
fettamente in linea con l’attenzione dei clienti
al ritorno sull’investimento, oltre che con la ne-
cessità di aziende e organizzazioni di giustifica-
re i costi sostenuti in termini di vantaggi finali.
I ricercatori di mercato prevedono, nei prossimi
tre anni, una rapida diffusione delle telecame-
re megapixel nel settore della sorveglianza. Ad
esempio, IMS Research ha previsto che oltre il
50% delle telecamere di rete consegnate nel
2014 sarà costituito da telecamere ad alta defi-
nizione (HD) o con risoluzione megapixel.
Megapixel sotto i riflettoridi Scott Schafer, Vicepresidente Esecutivo Reparto Vendite e Marketing Arecont Vision - www.arecontvision.com
gennaio-febbraio 2012 • essecome • 53
PaperWhite
Grazie ai progressi tecnologici che hanno reso
l’elaborazione delle immagini migliore e più
rapida e alla diffusione dello standard di com-
pressione H.264, le telecamere megapixel di-
spongono di maggiori funzionalità e possono
essere utilizzate in una vasta gamma di appli-
cazioni. L’uso delle telecamere megapixel non è
più confinato ad applicazioni di nicchia.
Le installazioni esistenti possono ora usufruire
della migliore qualità delle immagini garantita
dalle tecnologie video megapixel. Il potenzia-
le delle soluzioni video megapixel consente di
ottimizzare qualsiasi sistema di sicurezza; gli
integratori, gli utenti finali e i fornitori di tecno-
logie giocano un ruolo fondamentale nella piena
realizzazione di tale potenziale. Analizziamo ora
nel dettaglio i ruoli di ognuno.
IL RUOLO DEGLI INTEGRATORI DI SISTEMI
Gli integratori hanno competenze e conoscenze
sempre più approfondite riguardo all’uso del-
le telecamere megapixel. Molti dei pregiudizi
sulle difficoltà legate all’integrazione di siste-
mi megapixel sono stati sconfitti grazie al loro
operato. Alcuni di questi pregiudizi si basano
sulla mancanza di informazioni aggiornate su-
gli sviluppi tecnologici più recenti. Per offrire un
servizio migliore ai propri clienti, è necessario
che gli integratori siano costantemente aggior-
nati sui prodotti e sulle soluzioni attualmente
disponibili sul mercato.
Al di là degli aspetti tecnologici, gli integratori
di sistemi devono essere in grado non solo di
progettare e proporre sistemi video megapixel,
ma anche di giustificare i costi ad essi corre-
lati. Il prezzo non rappresenta più un grande
ostacolo rispetto a qualche anno fa. Attualmen-
te, il prezzo di molte telecamere megapixel è
paragonabile a quello delle telecamere di rete
a risoluzione standard; inoltre, le telecamere
megapixel offrono una risoluzione video idea-
le ai fini forensi. Rispetto ai 300.000-400.000
pixel della definizione standard, le telecamere
megapixel offrono una risoluzione di 1.000.000-
10.000.000 pixel e oltre.
Il costo complessivo di una soluzione non è più
un aspetto problematico nella sostituzione di si-
stemi analogici o IP a definizione standard con
soluzioni megapixel. Non solo il numero di tele-
camere necessarie è minore, ma i costi relativi
ad accessori, licenze, cablaggio, installazione
e interventi di manutenzione sono ridotti. I van-
taggi di scalabilità dei sistemi in rete, i vantaggi
dei video megapixel dal punto di vista forense
e la maggiore funzionalità delle soluzioni me-
gapixel sono soltanto alcuni dei vantaggi che
i sistemi analogici non sono in grado di offrire.
Affrontando l’argomento del ritorno sull’investi-
mento (ROI) con i clienti, gli integratori possono
fare riferimento all’effettiva possibilità di utiliz-
zare un minor numero di telecamere per coprire
aree più grandi (grazie alla risoluzione mega-
pixel) e ai vantaggi funzionali, fra cui la possi-
bilità di effettuare lo zoom su aree specifiche
di un’immagine piuttosto che dover investire
in telecamere con ingrandimento, movimento
orizzontale e verticale manuali. In poche parole,
54 • essecome • gennaio-febbraio 2012
PaperWhite
è importante che i clienti comprendano piena-
mente i vantaggi qualitativi, economici, di ritor-
no sull’investimento e funzionali delle soluzioni
video megapixel.
Infine, gli integratori devono essere in grado di
progettare e installare i sistemi megapixel, for-
nendo l’assistenza necessaria e con una chiara
comprensione delle funzionalità megapixel, in
modo da promuoverle adeguatamente. Gli in-
tegratori devono essere inoltre in grado di con-
sigliare il modello ideale di telecamera megapi-
xel in base alle esigenze del cliente. In ultima
analisi, ciò che il cliente desidera è un sistema
funzionale e affidabile, ricco di funzionalità utili
a realizzare il proprio obiettivo: la tutela della
propria organizzazione, dei propri beni, del pro-
prio personale e dei propri clienti. Il cliente de-
sidera un sistema con risoluzione video elevata,
che consenta di ottenere informazioni utili sulla
propria sede e sui frequentatori abituali. I siste-
mi video megapixel sono in grado di soddisfare
tali esigenze.
IL RUOLO DEGLI UTENTI FINALI
Gli utenti finali stanno rapidamente scoprendo
il ritorno sull’investimento e la qualità d’im-
magine superiore delle telecamere megapixel.
La maggiore conoscenza dei prodotti porta a
una migliore comprensione dei vantaggi delle
soluzioni video megapixel e delle loro possibi-
li applicazioni, finalizzate all’ottimizzazione di
un sistema di sicurezza di livello aziendale. La
conoscenza consente inoltre agli utenti finali di
rivolgersi con fiducia agli integratori e ai forni-
tori per usufruire dei sistemi da loro progettati,
installati e monitorati.
Una volta compresi i vantaggi a disposizione,
è bene che l’utente finale sviluppi un piano a
lungo termine per la transizione ad un sistema
video megapixel per la sicurezza aziendale, allo
scopo di realizzare i propri obiettivi in tal senso.
Le aziende che decidono di installare un nuovo
sistema in un’unica soluzione rappresentano la
minoranza. L’utente finale necessita pertanto di
collaborare con il proprio partner per l’integra-
zione di sistemi per varare un piano di transi-
zione graduale ad un sistema video megapixel,
iniziando dalle nuove sedi e sostituendo i siste-
mi obsoleti con tecnologie innovative.
La formazione sul valore del video megapixel
deve coinvolgere non solo il personale addetto
alle operazioni di sicurezza, ma anche il per-
sonale addetto alle tecnologie informatiche e
i dirigenti dell’organizzazione. Con l’interope-
rabilità garantita dalle soluzioni di sicurezza
IP odierne, l’utente finale può sperimentare
un’ampia gamma di configurazioni per i sistemi
Immagine da videocamera panoramica Arecont Vision
gennaio-febbraio 2012 • essecome • 55
PaperWhite
video megapixel, a qualsiasi livello.
Oltre a informare la dirigenza sui vantaggi e sul-
la convenienza dei sistemi video megapixel, il
responsabile alla sicurezza deve collaborare in
maniera efficiente con il reparto tecnologie in-
formatiche (IT) aziendale. Il coinvolgimento del
reparto IT è essenziale per la corretta gestione
della piattaforma di registrazione e archiviazio-
ne e delle infrastrutture di rete. Il supporto del
reparto IT è fondamentale per l’implementazio-
ne di sistemi di imaging megapixel.
IL RUOLO DEI FORNITORI
I fornitori di tecnologie video megapixel offrono
prodotti di qualità superiore sulla base di com-
petenze tecnologiche e della conoscenza delle
esigenze del mercato. Data la vasta gamma di
applicazioni per il settore dei sistemi di sicu-
rezza, è opportuno che il fornitore offra diverse
opzioni, al fine di garantire al cliente il modello
ideale di telecamera a seconda dell’applicazio-
ne. Gli esempi includono telecamere giorno/
notte e ideali per l’uso in condizioni di scarsa
luminosità, a 180 e a 360 gradi, telecamere do-
tate di cupola integrata, ad elevata frequenza
di fotogrammi e ad elevati standard qualitativi.
Con una gamma di modelli così vasta, i fornitori
possono soddisfare le diverse esigenze legate
alle principali applicazioni di videosorveglianza.
I fornitori hanno inoltre la possibilità di diffon-
dere sul mercato informazioni sui vantaggi dei
sistemi video megapixel e sugli sviluppi tec-
nologici che li rendono ideali nelle applicazio-
ni di videosorveglianza più diffuse. I fornitori
possono contribuire a sfatare i pregiudizi legati
ai costi e alle problematiche di rete. Ad esem-
pio, l’uso dello standard H.264 garantisce una
maggiore efficienza in termini di compressione,
risolvendo i problemi in termini di larghezza di
banda e spazio di archiviazione. Grazie a forum,
corsi, seminari e simposi didattici, i rivenditori
e gli utenti finali hanno la possibilità di passare
rapidamente alle soluzioni tecnologiche mega-
pixel.
Uno dei modi migliori in cui i fornitori possono
promuovere l’uso di sistemi video megapixel è
quello di stabilire parametri di misurazione e di-
mostrare il valore del video megapixel in termini
di vantaggi finali. I fornitori conoscono meglio
di chiunque altro le potenzialità di questa tec-
nologia e beneficiano inoltre di un’ampia pro-
spettiva sulle modalità di funzionamento delle
telecamere megapixel all’interno di vari sistemi,
in diversi settori industriali. Documentare la ca-
pacità di utilizzare un minor numero di teleca-
mere all’interno di un’applicazione (infrastruttu-
re ridotte) e/o quantificare i vantaggi dei sistemi
56 • essecome • gennaio-febbraio 2012
PaperWhite
video ad alta risoluzione
in una specifica applica-
zione e la riduzione del
personale di sicurezza
necessario all’uso effi-
ciente del nuovo siste-
ma: ecco alcuni modi
per dimostrare il ritorno
sull’investimento.
Spesso i fornitori col-
laborano con gli inte-
gratori all’analisi delle
applicazioni specifiche,
allo scopo di combi-
nare il valore di un’alta
definizione d’immagi-
ne con uno standard di
compressione all’avan-
guardia. Essi possono
contribuire a dimostrare
la capacità di effettuare
zoom, movimento verti-
cale e orizzontale in mo-
dalità digitale all’interno
di immagini registrate,
illustrando il valore di
queste funzionalità. I
fornitori, essendo sen-
sibili alle preoccupa-
zioni riguardanti i prez-
zi, spesso stabiliscono
prezzi vantaggiosi e strategici per favorire la
diffusione dell’uso dei propri sistemi. La colla-
borazione continua con i fornitori di software
di gestione video (VMS), archiviazione, analisi e
infrastrutture di rete è fondamentale per la sem-
plificazione dell’integrazione dei sistemi video
megapixel.
In breve, l’approccio dei fornitori non deve con-
centrarsi esclusivamente sugli aspetti tecnici,
ma anche sui vantaggi finali delle funzionalità
megapixel per integratori e utenti finali. I forni-
tori semplificano la catena di fornitura megapi-
xel, a vantaggio degli installatori e degli utenti
finali, fornendo servizi preconfigurati che ridu-
cono al minimo i tempi e gli errori di installa-
zione.
UNA TRANSIZIONE OTTIMIZZATA
È tempo che le figure principali del settore della
sicurezza - integratori, utenti finali e fornitori –
collaborino all’ottimizzazione della transizione
ai sistemi video megapixel. L’imaging ad alta
risoluzione non deve più essere considerato
una mera caratteristica di sistema, ma la base
fondamentale di un sistema, al fine di fornire
una risoluzione video e un valore superiori alle
organizzazioni clienti. •
Dettaglio da videocamera Megapixel
7-9 NOVEMBRE 2012Fiera Milano (Rho)
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Biennale internazionale dei settori antintrusione, rilevazione antincendio,
difese passive, home & building automation,intelligence e antiterrorismo, prodotti e servizi
per forze di Polizia e Vigilanza Privata
Fiera Milano SpA - Strada Statale del Sempione, 28 - 20017 Rho, MilanoTel. +39 02 4997.6223-6224 - Fax +39 02 4997.6252 - [email protected]
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News& News
La videosorveglianza estrema targata Panasonic
Panasonic presenta la nuova telecamera WV-SW396, una Dome di rete progettata per re-sistere a sollecitazio-ni estreme, dal punto di vista ambientale e strutturale.Questo nuovo model-lo supporta uno zoom ottico 36x e resiste a temperature operati-ve estreme, comprese
tra -50°C e +50°C. Ideale per ambienti esterni particolarmente difficili, la videocamera è total-mente isolata da polvere, acqua e da altri po-tenziali agenti dannosi, con una classificazione certificata Ingress Protection IP66.Per garantire il monitoraggio simultaneo, le im-magini con risoluzione HD pari a 1.280 x 960 vengono trasmesse in rete mediante streaming multipli con codifica H.264 e JPEG, mentre la registrazione HD è resa possibile da UniPhier®, la piattaforma LSI di proprietà di Panasonic. Con una risoluzione HD pari a 720p, le immagi-ni a scansione progressiva vengono realizzate a non meno di 30 fotogrammi al secondo, per-mettendo così ai professionisti di gestire il si-stema di sicurezza in modo capillare, attraverso l’ispezione di ogni singolo dettaglio. Inoltre, la telecamera risulta interamente classificata se-condo il protocollo ONVIF per i dispositivi video di rete, che comprende rilevazione automatica dei dispositivi, streaming video e metadati in-telligenti.
Lo zoom ottico (36x), in dotazione standard, unito a quello digitale (12x) consente di rag-giungere livelli di ingrandimento pari a 432x o addirittura superiori (fino a 864x) in risoluzione VGA. Inoltre, grazie alla funzionalità di traccia-mento e monitoraggio, una connessione elet-tronica tra videocamere invia un allarme a un massimo di 8 videocamere in sequenza, per consentire la sorveglianza di un movimento sospetto tra le zone di copertura. Rispetto ai tradizionali strumenti di sorveglianza, le tec-nologie MEGA SuperDynamic e ABS (Adapti-ve Black Stretch) permettono di ottenere una gamma dinamica 128 volte più ampia, mentre la tecnologia Face Super Dynamic garantisce la riproduzione estremamente nitida dei volti. Per un monitoraggio 24h, l’alta sensibilità fornita dalla funzione Day&Night permette di effettuare riprese a 0,5 lux in modalità a colori e a 0,06 lux in bianco e nero, con un’apertura F-stop di 1,4 per rilevazioni eccellenti sia di notte che di giorno.Infine, è possibile eseguire una panoramica a 360° e il controllo PTZ, fluidi e progressivi, con 16 velocità di panoramica/inclinazione e attraverso la nuova funzione di “trascinamen-to e zoom”. Sono disponibili fino a 256 velo-cità di controllo quando il modello Panasonic WV-CU950 viene utilizzato con il controller di sistema Ethernet, mentre con il tracciamento automatico avanzato la videocamera compie automaticamente panoramiche e inclinazioni per seguire un soggetto in movimento mante-nendolo sempre al centro dell’immagine.
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News& News
gennaio-febbraio 2012 • essecome • 59
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ADI annuncia la distribuzione di NV-1701, un nuovo transceiver Ethernet-over-Coax (EoC) di Network Video Technologies (NVT), che rende la trasformazione di un sistema analogico in Over IP semplice e non eccessivamente onerosa.NV-EC1701 è un convertitore di dimensioni compatte che permette la trasmissione dati 10/100 BaseT Ethernet e alimentazione PoE fino a 750 metri, le connessioni si possono configurare in modalità punto-punto o punto-multipunto su cavo coassiale preesistente o di nuova installazione. Supportando alimentazio-ne PoE fino a 45 Watt, i 48VDC di una sorgente d’alimentazione vengono distribuiti su un sin-golo cavo coassiale fino a 4 transceivers remo-ti e le loro rispettive telecamere IP/PoE (o altri dispositivi).Permettendo di evitare di cablare nuovamente l’infrastruttura esistente e di conseguenza con un risparmio nella rimozione dei cavi e del loro smaltimento, NV-EC1701 libera dalla comples-sità di una progettazione/installazione IP. I tran-sceiver EC-1701 garantiscono una connettività trasparente senza complessità di indirizzamenti di rete o problematiche di compatibilità.“Attraverso l’introduzione dei prodotti EoC - dichiara Steve Proctor, Direttore Commerciale NVT - forniremo ai clienti un’opportunità van-taggiosa nel portare telecamere IP su connes-sioni coassiali preesistenti, con distanze e livelli di alimentazione ben superiori a quelli ottenibili con il cablaggio PoE convenzionale. L’avanza-
ta tecnologia nella trasmissione dell’alimenta-zione e del segnale video fornisce una solida connettività full-duplex per tutte le telecamere IP, incluse le megapixel, permettendo una facile evoluzione verso l’IP”.
ADI distribuisce la soluzione Ethernet-over-Coax di NVT
60 • essecome • gennaio-febbraio 2012
HistoryCase
L’ESIGENZA
Un supermer-
cato in pro-
vincia di
Messina ha in-
stallato un im-
pianto fotovoltaico sul tetto
per soddisfare il fabbisogno
energetico della struttura
commerciale e benefician-
do delle tariffe incentivan-
ti e dei premi previsti dal
Conto Energia 2007 (DM
19/02/2007), conformemen-
te al quale è stato realizzato.
L’impianto fotovoltaico con-
ta 1000 pannelli fotovoltaici
per una potenza totale di
200 kW.
Al momento dell’installazione, il proprietario ha
evidenziato la necessità di proteggere l’impian-
to e quindi l’investimento realizzato, cercando
comunque di ottimizzare i costi di sicurezza,
sfruttando il sistema d’allarme e di video-sor-
veglianza già esistente nella struttura commer-
ciale.
LA SOLUZIONE
Per tale esigenza è stato scelto il sistema So-
lar Defender a Fibra Ottica di Marss. Il sistema,
operante in modalità stand-alone, è risultato
la soluzione più adatta, in grado di soddisfa-
re, da un lato le esigenze di sicurezza dell’in-
stallazione fotovoltaica in questione e dall’altro
Nel Messinese un impianto fotovoltaico al sicuro dai furti
gennaio-febbraio 2012 • essecome • 61
HistoryCase
le specifiche richieste del proprietario. Il cavo
in fibra ottica plastica è risultato ottimale per
semplicità, efficacia e facilità di installazione. Il
sistema fornito da Marss, tramite il suo partner
locale CDA, si compone di 1500 metri di fibra
ottica plastica gestita da 4 moduli concentratori
che si interfacciano con il sistema d’allarme già
presente nella struttura commerciale. Per il fis-
saggio della fibra ai pannelli sono stati utilizzati
1000 Sigilli Solar Defender.
Nello specifico, sono stati installati: il modulo
concentratore per Fibra Ottica Solar Defender
modello AML-6813; il Sigillo Solar Defender
modello ALM-6006, il sistema brevettato da
MARSS per il fissaggio della fibra ottica instal-
lata ad anello chiuso tra pannelli; la Fibra ottica
plastica modello ALM-6008; il Connettore per
Fibra Ottica Solar Defender modello ALM-6009
per realizzare giunzioni di segmenti di cavo di
fibra ottica plastica in caso di rottura.
IL VANTAGGIO
A riprova dei vantaggi ottenuti con l’installazio-
ne del sistema di Marss, si può citare il ten-
tato furto avvenuto nelle ore di chiusura della
struttura commerciale, ad opera di esperti che
si sono avventurati sul tetto del supermercato
nel tentativo di rimuovere i pannelli dalla pro-
pria struttura. Il colpo ha però richiesto il taglio
della fibra ottica “cucita” tra i pannelli: al primo
tentativo di taglio, il sistema Solar Defender è
entrato in azione, generando l’allarme che ha
permesso il tempestivo intervento del servizio
di vigilanza e del proprietario. Il sistema Solar
Defender è stato ripristinato immediatamente
nelle parti tagliate grazie all’utilizzo dell’inno-
vativo sistema di giuntura di segmenti di fibra
ottica di Marss, in attesa della sostituzione del-
la tratta di fibra danneggiata. Il committente si
è quindi dichiarato soddisfatto del sistema in-
stallato. •
MARSS - www.marss.eu
assieme aCDA
CONTATTI
62 • essecome • gennaio-febbraio 2012
News& News
Stezzano (BG). La società di analisi IDC no-mina Schneider Electric Leader di Mercato nel settore Data Center Infrastructure Management (DCIM) dalla società di analisi IDC. Il report, che esamina in dettaglio l’attuale situazione ed estensione del mercato DCIM, posiziona Schneider Electric nella categoria più alta dei Leader di Mercato, comparandola con un’am-pia gamma di soluzioni proposte dalla concor-renza.Il report IDC dal titolo “IDC MarketScape: Worldwide Datacenter Infrastructure Manage-ment (DCIM) 2011 Vendor Analysis” evidenzia come il mercato DCIM stia continuando nella sua rapida evoluzione, con un buon numero di vendor che si stanno attivando per inserirsi stabilmente al suo interno. Il report, pubblicato nel gennaio 2012, posiziona Schneider Electric come azienda all’avanguardia nello sviluppo delle tecnologie DCIM, saldamente alla guida dell’evoluzione del settore.“Schneider Electric è leader a livello mondiale in IDC MarketScape” riporta il report. “L’azien-da si è ben comportata nell’analisi relativa alla capacità di business ed alle strategie, in parti-colar modo relativamente alla strategie per la crescita, l’innovazione e la gestione della forza lavoro”. La valutazione è basata su un modello onnicomprensivo che analizza i vendor in base ad un ampio insieme di criteri tecnologici e operativi, bilanciati da una serie di fattori che IDC ritiene avranno forte influenza sul merca-
to nei prossimi tre-cinque anni. “Venire indicati da IDC come Market Leader nello spazio DCIM - ha dichiarato Soeren Brogaard Jensen, Vice President, Enterprise Software di Schneider Electric - è una grande conferma dell’efficacia delle nostre soluzioni DCIM. Seguendo la cre-scita e l’evoluzione di questo mercato, Schnei-der Electric proseguirà nel suo impegno ad of-frire ai suoi clienti la più robusta e innovativa linea di soluzioni DCIM disponibile, per rendere ancora più snella ed efficace la gestione delle infrastrutture IT e facility.”Le soluzioni avanzate DCIM di Schneider Elec-tric sono presenti in StruxureWare™ for Data Centers, una suite software integrata di gestio-ne che risponde a tutte le esigenze dell’infra-struttura fisica nel Data Center, così da ottenere la massima disponibilità ed efficienza.La recente acquisizione della proprietà intel-lettuale della piattaforma EnergyCenter 2.0 di Viridity, arricchisce ulteriormente StruxureWare for Data Center, aggiungendo nuove funziona-lità alla suite software. Il software EnergyCenter 2.0 permette l’individuazione in automatico di tutti gli asset IT, per ottimizzare l’utilizzo del-la capacità disponibile a livello di ogni singolo elemento. Viridity è stata indicata nel report IDC fra i Mayor Player del mercato DCIM, annotan-do in particolare “la semplicità di installazione di EnergyCenter 2.0, uno strumento che risol-ve molte delle principali preoccupazioni di chi opera nei data center”.
Schneider Electric leader nel mercato DCIM secondo la società di analisi IDC
Milano. VMware Inc. ha annunciato la disponi-bilità di VMware vCenter Operations Manage-ment Suite, suite sviluppata per aiutare i clienti a fornire l’IT sotto forma di servizio semplifican-do e automatizzando le operazioni degli am-bienti virtuali e cloud.“La natura altamente dinamica dell’infrastruttu-ra cloud - ha osservato Rob Smoot, Director, Product Marketing, Enterprise Management di Vmware - ha sorpassato le tradizionali metodo-logie per la gestione operativa, richiedendo ai clienti di pensare in modo differente alla gestio-ne dei propri ambienti virtualizzati e di cloud. La nuova VMware vCenter Operations Management Suite mette a disposizione dei clienti una mi-gliore visibilità delle loro infrastrutture e fornisce adeguati strumenti di intelligence per ottimizza-re i livelli di efficienza, supportare la conformi-
tà e gestire proattivamente i livelli di servizio”. Tra gli aggiornamenti introdotti dalla VMware vCenter Operations Management Suite, una maggiore integrazione fra le funzioni per la ge-stione della configurazione e della capacità e nuovi livelli di “application awareness” che con-sentono di ottimizzare il funzionamento dell’in-frastruttura sulla base delle reali esigenze ap-plicative. Tra le nuove funzionalità troviamo: - Maggiore integrazione tra performance, capa-cità e gestione della configurazione - Nuovi cruscotti e “smart-alerts” per analisi più rapide ed efficaci sullo stato di salute del sistema - La nuova funzione “Application Awareness” ottimizza l’infrastruttura per le applicazioni bu-siness-critical
Rilasciata la VMware vCenter Operations Management Suite di VMware
News& News
Karmiel (Israele). Un nuovo contratto di riven-dita è stato siglato tra Opgal Optronic Industri-es, fornitore israeliano di innovative soluzioni di imaging termico e di illuminazione con vici-no infrarosso nel settore delle applicazioni per la sicurezza, e Celte SRL, distributore italiano specializzato in componenti elettronici per le telecomunicazioni, l’high-tech, le applicazioni industriali e di sicurezza.Opgal offre una delle linee di prodotti più ampia attualmente disponibile nel campo dell’imaging termico e illuminazione con vicino infrarosso. I prodotti sono destinati alle applicazioni per la sicurezza, attraverso fotocamere con e senza raffreddamento, per offrire un’alta qualità delle immagini e consentire accurate analisi. La so-cietà fornisce da trent’anni soluzioni di imaging termico utilizzate da centinaia di clienti in oltre cinquanta paesi.Celte SRL è un distributore italiano e fornitore chiave dei Vigili del Fuoco italiani, così come di numerose società operanti nel settore della sicurezza e dell’energia elettrica in Europa.“Questa collaborazione - ha dichiarato Diego Carraro, CEO di Celte - ci consente di offrire
l’ampia linea di prodotti Opgal alla nostra este-sa base clienti. Contando anche sulla ricettività e attenzione ai clienti di Opgal, siamo sicuri di schiudere insieme nuove opportunità sul mer-cato europeo, specialmente grazie a innovative applicazioni di Opgal, quali ad esempio la ca-pacità di rilevare gli incendi attraverso la tecno-logia a infrarossi”.“L’accordo di distribuzione con Celte - ha di-chiarato Yair M. Sakov, Vice President Security Business Unit di Opgal - testimonia la cordiale accoglienza che stiamo ricevendo durante l’e-spansione della nostra base di partner. Grazie a un’esperienza pluridecennale, siamo in grado di fornire soluzioni di imaging termico uniche e innovative che consentono ai nostri partner di differenziarsi sensibilmente dalla concorren-za nel rispondere alle specifiche esigenze dei clienti. Questa partnership, combinando l’espe-rienza pluriennale di Celte sul mercato italiano e sul mercato europeo, garantirà sicuramente il successo per i nostri clienti e per le nostre aziende”.
Accordo tra Opgal e Celte per le soluzioni di imaging termico per la sicurezza
64 • essecome • gennaio-febbraio 2012
HistoryCase
L’ESIGENZA
Il parcheggio sotterraneo in fase di ultima-
zione in zona Moscova, a Milano, necessi-
tava di un sistema di integrazione dei vari
sottosistemi che caratterizzano la struttu-
ra del valore di 13.000.000 di Euro. Grazie
all’impiego di solai autoportanti alveolari pre-
compressi, permette di ospitare 790 posti auto,
ed inoltre, prevede anche la valorizzazione
dell’area sovrastante, attraverso la costruzione
di un centro sportivo, dotato di campi da calcio
e pallacanestro ed un’area piantumata arricchi-
ta con fontane ornamentali.
LA SOLUZIONE
La committenza ha scelto la soluzione del
Gruppo Urmet che permette di integrare tutti i
sistemi in un unico impianto tramite Iperview,
un sistema in grado di centralizzare e supervi-
sionare un elevato numero di sottosistemi.
L’opera vede come protagonisti i prodotti di Ur-
met per il sistema di TVCC, Antincendio e Sicu-
rezza, di Aprimatic per la parte di Automazione
e Controllo accessi, di GLT per le soluzioni di
Building Automation e, infine, di Prodel per il
sistema integrato di Comunicazione.
Iperview dirige il parcheggio di Moscova a Milano
gennaio-febbraio 2012 • essecome • 65
HistoryCase
Tali sottosistemi sono tutti diretti da Iperview:
basato su mappe grafiche, il sistema riporta
tutti gli stati dei sottosistemi e determina il loro
comportamento in base alle informazioni rice-
vute e alle politiche di gestione dello stabile.
Il sottosistema integrato di TVCC, nello spe-
cifico, è composto da 90 telecamere Urmet
Day&Night ad alta risoluzione e sistemi di ar-
chiviazione digitale con DVR, serie System, e
registra e comunica costantemente con il Si-
stema di supervisione attraverso la rete LAN.
Al verificarsi di un evento, il software provvede
autonomamente alla visualizzazione, sulla map-
pa, della telecamera corrispondente e del luogo
interessato ed attua le procedure automatiche
previste dal Sistema.
Il sistema antincendio è realizzato con una cen-
trale modulare per sistema digitale Fire Serie
500 Urmet, con schede di espansione loop e
240 gruppi di sensori e rilevatori antincendio di
tipo termovelocimetrico, pulsanti manuali e si-
stema di comando per le serrande tagliafuoco e
per le porte di compartimentazione. L’impianto
integrato di rilevazione gas è invece composto
da 2 centrali Urmet con 24 moduli di espansio-
ne. Inoltre, sono stati installati 65 rilevatori per
monitorare costantemente la concentrazione di
CO2 e di ulteriori 65 dispositivi per i vapori di
benzina.
Le barriere elettromeccaniche Harrier, sono in-
vece le soluzioni di Aprimatic utilizzate per la
realizzazione del sistema di automazione var-
chi, la cui apertura e chiusura viene gestita con
un software di controllo GIST dell’Azienda GLT.
Quest’ultimo, gestisce anche tutti i corpi illu-
minanti dell’edificio, garantendo così un livello
ottimale di illuminazione durante tutto il giorno.
Sono state, inoltre, installate 39 postazioni per
le Comunicazioni di emergenza, PTC Prodel,
provviste di posto telefonico con 2 tasti: uno
per contattare l’operatore ed uno per le chia-
mate di emergenza.
Infine, i dispositivi di tutti i sottosistemi comu-
nicano costantemente tra loro e con il sistema
di supervisione Iperview di Urmet, utilizzando
il protocollo IP attraverso una rete LAN e una
rete di Building Automation realizzata con LON
Works.
IL VANTAGGIO
Il sistema proposto da Urmet ha risposto effica-
cemente alla richiesta della Committenza: ave-
re un’unica e semplice interfaccia di gestione
per i sistemi di tutto l’edificio, affidabile, sicura
e flessibile nel tempo. •
URMET - www.urmet.it
assieme aAprimatic, GLT, LON works, Prodel
CONTATTI
66 • essecome • gennaio-febbraio 2012
News& News
Fly Communications sigla l'accordo di distribuzione dei prodotti Deltalink
Scorzè (VE). Fly Communications, società ita-liana che progetta, produce e vende sistemi per le telecomunicazioni radio, annuncia l’accordo di distribuzione delle parabole Deltalink, azien-da turca con sede a Istanbul da 15 anni nel mercato dell’elettronica.I prodotti della serie Nebula, marchio distintivo di Fly Communications, si arricchiscono quindi con la nuova gamma di parabole specialistiche nella frequenza dei 5GHz, a singola e doppia polarità e specifiche tecniche che certificano performance di primo piano.Con questa scelta di mercato l’azienda vuole offrire ai propri clienti una maggiore panorami-ca di strumenti che permetta loro di realizzare progetti a 360° con un unico fornitore.“La capacità di intervenire tempestivamente - spiega Alessandro Campanella, CEO di Fly Communications - proprio quando insorgono dei problemi di connessione è una delle carat-teristiche che ci vengono maggiormente rico-nosciute. Vendere e distribuire sistemi per le telecomunicazioni wireless significa rispettare tutti i parametri logici per cui una rete di instal-
lazione si può definire completa,stabile ed osservante le norme vigenti. Un’in-terpretazione, quella di Fly Communications, che permette al cliente di comunicare con un unico referente, con conseguente risparmio di tempo e quindi economico, e a noi di dare un servizio ancor più puntuale e preciso.La scelta - conclude Campanella - di rivendere le parabole della Deltalink deriva da una visione del mercato che abbiamo in comune con que-sta azienda: alta qualità ed eccellenti prestazio-ni a prezzi contenuti.“Abbiamo pensato a Fly Communications - spiega Ahmad Mortazavi, CEO di Deltalink - come distributore in Italia poiché è l’azienda che più si avvicina al nostro concetto di svi-luppo economico e progettuale: per noi l’inno-vazione e la qualità sono i punti cardine per il buon funzionamento del mercato. Fly Commu-nications rispecchia queste caratteristiche”.Le antenne paraboliche di Deltalink sono dispo-nibili anche dual polarity (MIMO) e dotate di ra-dome, sono progettate per soddisfare esigenze di backhauling wireless ad alta velocità.
Il Network Consolidation di Allied Telesis per andare sulla “nuvola”
Milano. Allied Telesis presenta il Network Con-solidation, una soluzione che permette di mi-grare da un’infrastruttura tradizionale ad un pa-radigma cloud, sia privato sia pubblico. Questa soluzione fornisce uno schema di riferimento per aiutare le aziende a risolvere il problema e per sfruttare la propria infrastruttura ICT in ma-niera efficiente, ottimizzando gli investimenti e rendendola uno strumento essenziale per il successo.Immaginando alcuni scenari sul Cloud Networ-king del prossimo futuro, un aspetto fonda-mentale dell’infrastruttura di rete per il cloud è associato al costo di gestione e manutenzione dell’infrastruttura stessa. La Virtualizzazione della rete è fondamentale, ma è solo un aspetto del processo di consoli-damento di un’architettura ICT. Non si può otte-nere una rete consolidata senza opportuni mec-canismi di protezione della rete, una resilienza garantita, una gestione affidabile della QoS per
le VLAN e una capacità di stacking VLAN. Sono proprio questi i punti di forza delle architetture realizzate da Allied Telesis. Le tecnologie avan-zate quali Virtual Chassis Stacking, l’Ethernet Protection Switching Ring, l’alimentazione ri-dondata integrata, le unità di alimentazione hot swappable, la gestione del traffico avanzata, solo per citarne alcune, consentono appunto la resilienza della rete.Il cloud networking deve essere al passo con le aspettative degli utenti finali, senza nessun compromesso e, secondo Allied Telesis, i ser-vizi professionali, che gli esperti possono for-nire, aiuteranno utenti e operatori. Non esiste ancora una rete “certificata per il cloud”, ma, come quando si tratta di progettare un’archi-tettura complessa come le Enterprise Architec-ture a servizio del Cloud Computing, si tratta di scegliere l’architettura ICT migliore per i servizi da fornire.
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68 • essecome • gennaio-febbraio 2012
vistaInter
Quali sono, signora Converti,
le esigenze del settore degli
installatori degli impianti tec-
nologici?
A mio avviso, le normative che
ci sono, devono essere più chiare e precise. Le
leggi dovrebbero essere più specifiche.
Un’altra cosa fondamentale è avere organi di
controllo efficienti ed efficaci nel settore, in
modo tale da scoraggiare tutte quelle persone
che si improvvisano installatori di impianti, di
qualunque genere essi siano. Solo così si può
dare una certezza all’utente finale, potendogli
offrire una certificazione precisa e degli impian-
ti che siano a regola d’arte, come previsto dalla
legge.
Quale suggerimento può dare affinché gli im-
pianti possano essere fatti a regola d’arte?
Il consiglio che posso dare io è quello di avva-
lersi di aziende strutturate, che siano presenti
da diversi anni nel settore. Sicuramente avran-
no un costo leggermente superiore al piccolo
artigiano che lavora fuori regola o emettendo
micro fatture, se vogliamo chiamarle così, ma le
aziende strutturate potranno assicurare la ma-
nutenzione nel tempo e l’assistenza necessaria.
Quindi possiamo dire che alla base ci deve
essere una corretta e approfondita informa-
zione.
Sì, questo è importante, ma anche difficile, in
quanto il mondo degli installatori non è struttu-
rato per avere una divisione marketing. Possia-
mo dire però che, se l’utente finale non si limita
ad affidarsi all’azienda che gli propone il prezzo
più basso, o all’amico dell’amico, ma si guarda
un po’ attorno, per esempio avvalendosi di in-
ternet, può certamente individuare le aziende
delle quali si può fidare. •
Maggior controllo e una normativa chiara e precisaa colloquio con Marisa Converti, Amministratore Delegato di CDS Secutity - www.cdssecurity.coma cura di Monica Bertolo
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Se sei un installatore di impianti di allarme,
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70 • essecome • gennaio-febbraio 2012
Intervista
La sicurezza e l’internet via satellite di Open Sky
Signor Munarini, di cosa si occu-
pa Open Sky?
Open Sky vende e distribuisce si-
stemi internet via satellite in tutto
il territorio italiano: abbiamo infatti
ben 1500 installatori.
Siamo il referente italiano di Eutelsat, che è il
secondo operatore mondiale per importanza,
noto anche per aver lanciato in orbita un satel-
lite innovativo, e distribuiamo per suo conto il
prodotto Tooway.
Il mercato italiano è molto importante in questo
settore. Open Sky è il numero 2 in tutta Europa
e noi rappresentiamo il primo distributore qui in
Italia: ci occupiamo della vendita, della distri-
buzione e dell’assistenza al cliente.
Quindi si parla di satelliti, di internet e di IP,
ci spieghi meglio.
La confusione è giustificata. Dopo decenni di
satelliti per la televisione, quindi progettati pro-
prio per supportare la televisione, è nato final-
mente l’anno scorso il primo satellite pensato
appositamente per internet.
Eutelsat è stato il primo operatore al mondo a
lanciare un satellite di questo tipo, che è ca-
ratterizzato dal fatto di non avere un’unica co-
pertura europea, ovvero un unico spot, ma ben
ottanta.
È una cosa straordinaria per gli addetti ai lavori:
a colloquio con Walter Munarini, Direttore Generale Open Sky - www.open-sky.ita cura di Monica Bertolo
è una macchina stupenda, che funziona benis-
simo, addirittura meglio del previsto, dal punto
di vista tecnico. Ovviamente tutta la complessi-
tà della macchina gestita da Eutelsat, alla fine,
viene semplificata agli occhi del cliente e tutto
risulta come una banale e ordinaria connessio-
ne internet.
Chiaramente ora siamo in una nuova era, pri-
ma avevamo un prodotto per le emergenze, per
la protezione civile, adesso internet via satelli-
te, con questa nuova soluzione, è un prodotto
principalmente consumer. Stiamo, infatti, ven-
dendo moltissimi impianti dove non c’è l’ADSL,
in quanto l’alternativa unica adesso è il satel-
lite, grazie alla quale riusciamo a dare prezzi
e prestazioni assolutamente da ADSL. Siamo
molto orgogliosi di questo.
Con il nuovo satellite è nata anche una cu-
stomizzazione/specializzazione del prodotto,
perché quando siamo in una piattaforma IP è
gennaio-febbraio 2012 • essecome • 71
Intervista
tutto molto flessibile. Sono nati, infatti, degli
strumenti professionali, che sono altre forme di
internet e di connettività progettate e tagliate
su opportune esigenze, come telemetria, tele-
controllo e video sorveglianza.
Nello specifico, di che applicazioni stiamo
parlando?
Una cosa che ci ha stupito e colpito moltissimo,
è il fatto che noi vendiamo solo la connettività,
cioè la connessione satellitare, ma molte azien-
de ci hanno chiesto il servizio per completare
il loro lavoro: sono aziende che fanno integra-
zione di servizi di allarme, monitoraggio, tele-
metria.
Abbiamo molti impianti solari, controllati da re-
moto nelle prestazioni, nell’allarmistica e anche
nella videosorveglianza, in quanto il bello del
satellite è che è “democratico”, ovvero il segna-
le è uguale dappertutto, in tutta Italia, quindi
non ci sono zone di serie A e di serie B: quello
che testi in laboratorio lo puoi portare in qual-
siasi luogo e funziona allo stesso modo. Quindi
monitoraggio di impianti solari, eolici, ma an-
che sicurezza residenziale, seconde case con-
trollate da remoto, sia nell’impianto di building
automation, piuttosto che di videosorveglianza.
Io dico spesso: navighi quando sei a casa e vi-
deosorvegli quando non ci sei.
Da qui parte una serie di applicazioni che non
sono più seguite da noi: ci sono diverse real-
tà e diverse aziende che ci approcciano, c’è la
videosorveglianza in HD, ed un’infinità di appli-
cazioni, che, grazie al mondo IP ed al satellite,
nascono da sole, sul campo.
Ci ha dato veramente delle notizie importan-
ti. C’è qualcosa d’altro che bolle in pentola?
Sì, noi ora stiamo sviluppando un filone consu-
mer, che ci da molta soddisfazione, in quanto
molte persone in digital divided hanno la pos-
sibilità di entrare nella modernità di internet,
senza la quale, in questo momento storico, sa-
rebbe impossibile vivere anche la quotidianità.
Nel professionale ci stiamo divertendo, in quan-
to questo strumento è molto flessibile e noi,
come Open Sky, siamo il referente per tutte le
costumizzazioni, quindi stiamo offrendo molte-
plici servizi su misura: dall’applicazione speci-
fica di videosorveglianza, alla semplice teleme-
tria. •
72 • essecome • gennaio-febbraio 2012
News& News
Reggio Emilia. ViSe, distributore nazionale di soluzioni per la sicurezza, ha siglato un accor-do per la distribuzione dei prodotti SmokeCloak della danese MSS Professional, azienda spe-cializzata nel mercato dei sistemi nebbiogeni.“Da sempre in prima linea - ha dichiarato Ga-briele Spaggiari, Amministratore Unico di ViSe - nell’individuare e proporre ai nostri clienti le novità più interessanti e innovative nel merca-to della sicurezza, non potevano sfuggirci le soluzioni nebbiogene che, crediamo, abbiano ottime potenzialità di sviluppo proprio in virtù della loro estrema efficacia e sicurezza. Abbia-mo, quindi, svolto un’accurata selezione delle soluzioni disponibili - ha proseguito Spaggiari - e la nostra scelta è ricaduta su SmokeCloak, un prodotto all’avanguardia, ma già ben collau-dato sul mercato ed estremamente affidabile, tanto da essere stato riconosciuto dalla Polizia Britannica quale migliore sistema di sicurezza.”I prodotti SmokeCloak, facili da installare, a soffitto o a parete, sono in grado di riempire rapidamente l’ambiente con una densa coltre di nebbia, impedendo ai ladri di vedere tutto ciò che sta loro intorno e costringendoli, quindi, ad abbandonare subito i locali. Al momento dell’ef-
frazione, infatti, si attiva all’istante un sistema brevettato che dà origine a un’espulsione im-mediata della nebbia, la cui miscela è assoluta-mente innocua per la salute umana, su prodotti e attrezzature elettroniche ed è conforme anche ai parametri richiesti dall’industria alimentare.Tre i nebbiogeni SmokeCloak che saranno in-seriti nel catalogo ViSe il modello SY 2000, il VALI V10 e il VALI V20, andando così a coprire differenti esigenze in termini di dimensioni dei locali da proteggere, nonché di budget e ca-ratteristiche dell’ambiente. I nebbiogeni sono, infatti, sistemi adatti alla protezione di esercizi commerciali di vario tipo, come gioiellerie, ot-tici, negozi di abbigliamento, ma anche uffici, sale mostra, magazzini, supermercati e così via.“Siamo molto fiduciosi - ha commentato Massi-mo Rizzieri, Direttore Commerciale Italia, MSS Professional - riguardo ai risultati che derive-ranno da questa nuova partnership con ViSe. E siamo certi che ViSe ci supporterà al meglio nel far ulteriormente conoscere e apprezzare nel nostro paese i nebbiogeni SmokeCloak, pre-senti sul mercato da oltre vent’anni e distribuiti in oltre cinquanta paesi al mondo.”
Vise: siglato l’accordo di distribuzione dei nebbiogeni SmokeCloak
Milano. Honeywell Environmental Control (EVC Italia), azienda che progetta e realizza soluzioni di regolazione automatica per il mercato resi-denziale, sarà presente alla 38esima edizione di Mostra Convegno Expocomfort (MCE), che si terrà dal 27 al 30 marzo 2012, a Rho Fiera. Lo spazio espositivo di Honeywell (Padiglione 7 - Stand P41 S50) ospiterà diverse divisioni aziendali. Una nuova area espositiva sarà dedicata a Cen-traline, il marchio di sistemi di controllo degli edifici ad alta efficienza energetica, basato su tecnologia Honeywell, introdotto in Italia lo scorso anno e già diffuso a livello europeo sin dal 2004. Centraline offre soluzioni intelligenti per il riscaldamento, la ventilazione e l’aria con-dizionata e vanta un’ampia esperienza anche nell’integrazione in edifici commerciali. Uno spazio sarà, invece, dedicato a Honeywell Environmental Control EVC, che torna quest’an-no in fiera con tante novità e con una gamma ampia e completa di prodotti e sistemi di re-golazione automatica per il residenziale, per la
gestione del comfort e dell’acqua potabile, nel rispetto delle diverse esigenze abitative: solu-zioni per la contabilizzazione, ripartizione del calore e regolazione della temperatura (riparti-tori, termostati digitali, cronotermostati, valvole termostatiche, regolatori multizona) e per la fil-trazione e salvaguardia dell’acqua (miscelatori termostatici, filtri, valvole, riduttori di pressio-ne, addolcitori d’acqua). Inoltre, altro importante focus di Honeywell sarà la gamma di prodotti Alerton, piattaforma di Building Management System (BMS), lancia-ta in Italia a inizio 2011, attraverso la quale è possibile controllare efficacemente qualunque tipo di impianto presente nell’edificio, compre-so quello di illuminazione ed elettrico. Infine, una sezione dello stand sarà interamen-te riservata alla divisione Honeywell OEM ECC, che si occupa della vendita diretta ai costruttori di componenti (quali caldaie, pompe di calore, condizionamento, impianti a pavimento etc).
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74 • essecome • gennaio-febbraio 2012
Scenari
Oltre 4.400 sportelli, ripartiti tra
414 banche presenti in 2.683
comuni (pari al 33% del tota-
le nazionale), tra i quali in 550
sono l’unica presenza banca-
ria, mentre oltre 1.800 hanno meno di 25.000
abitanti; la raccolta diretta al 30 giugno 2011
era di 150,6 miliardi, contro 137,8 di impieghi;
37.000 i dipendenti, cresciuti del 21,7% tra il
2005 ed il 2011, a fronte del 3,7% per le ban-
che ordinarie; circa 1.500 sportelli, pari al 35%
del totale, sono in capo a 48 BCC che, da sole,
raccolgono il 40% degli attivi; 10% dei dipen-
denti, il 13% degli sportelli, il 7% del mercato.
Numeri e percentuali che sintetizzano i punti di
forza e di debolezza del movimento del credito
cooperativo, la quarta banca virtuale italiana.
Nell’ultimo decennio, il movimento ha dovuto
accollarsi il compito, forse troppo grande per
le sue forze, di surrogare a livello locale il ruolo
delle banche ordinarie, passate alla dimensione
nazionale e, in qualche caso, transnazionale.
Il brusco allontanamento di queste ultime dalle
rispettive matrici territoriali ha infatti provocato
la migrazione di centinaia di correntisti al gior-
no verso gli istituti locali, in particolare quelli di
credito cooperativo. Nel giro di pochi anni, una
buona parte del retail si è quindi riversata ver-
so il sistema delle BCC, provocando un’espan-
sione di sportelli ed organici che, in molti casi,
ha snaturato il modello originario per cui erano
state concepite e strutturate all’origine.
A posteriori, le BCC stanno subendo gli effet-
ti della crisi finanziaria internazionale in modo
BCC, una biodiversità bancaria da tutelaredi Raffaello Juvara
Anna Maria Tarantola, Vice direttore generale di Bankitalia
gennaio-febbraio 2012 • essecome • 75
Scenari
ancora più pesante delle banche ordinarie per
motivi diversi, fra i quali si evidenziano i limiti
operativi delle strutture, le maggiori insolvenze
della clientela più fragile ma anche l’obbligo di
adempiere a normative generali rivolte in modo
indifferenziato a tutti gli operatori del credito,
senza guardare alle differenze dimensionali tra i
diversi soggetti ai quali sono dirette. L’esempio
citato da più “addetti ai lavori” è quello delle
risorse da dedicare alla funzione di compliance,
impostata senza tener conto delle dimensioni
della banca, con il risultato di penalizzare pe-
santemente quelle più piccole.
Sembra, tuttavia, che qualcosa si stia muo-
vendo, anche per la consapevolezza da parte
delle Autorità tutorie che in questo periodo di
credit crunch la banca cooperativa – no profit
ed accumulatrice strutturale di patrimonio - sia
più efficace (per se stessa e l’economia) della
public company manageriale. Il vice direttore
generale di Bankitalia, Anna Maria Taranto-
la, intervenuta al Congresso di Federcasse lo
scorso 8 dicembre, ha riconosciuto il ruolo sta-
bilizzante del movimento per l’economia nazio-
nale, che ha garantito la continuità dei prestiti
alle piccole imprese pagando di tasca propria,
come viene dimostrato dal fatto che gli impie-
ghi sono stati superiori del 5,4% rispetto al si-
stema, mentre gli utili sono diminuiti del 90%
nell’ultimo triennio.
Riconoscimento che si è concretizzato con
l’approvazione, da parte dell’Autorità di Vigilan-
za, dello Statuto del Fondo di Garanzia Istitu-
zionale del credito cooperativo, che consentirà
ad ogni BCC di presentarsi come un gruppo
bancario integrato. In relazione a ciò, ICCREA
Holding, la capogruppo del sistema, ha appena
concluso un aumento di capitale di 500 milioni,
facendo salire il patrimonio di vigilanza ad 1,45
miliardi ed il Tier 1 al 9%.
Alessandro Azzi, presidente di Federcasse, ha
affermato che, in tempi di inquietudini e timo-
ri, il modello delle BCC deve salvaguardare la
propria “biodiversità bancaria” per poter contri-
buire al futuro del sistema Paese, sottolinean-
do inoltre che l’aumento di capitale di ICCREA
Holding è solo un primo passo per recuperare
l’efficienza operativa del movimento. Un pen-
siero condiviso da una gran parte della sua
“base” che si esprime, come ha fatto il direttore
di un istituto veneto, con convinzione e passio-
ne sulla necessità che il movimento recuperi
identità cooperativistica e vocazione mutua-
listica, per poter stare vicino alle imprese ed
alle famiglie del proprio territorio, mettendo in
secondo piano redditività e remunerazione del
capitale, come recita lo statuto di ogni banca
cooperativa.
Il quadro delle “cose” ancora da fare per rima-
nere sul mercato, nel rispetto dei presupposti
ideali del movimento, è comunque piuttosto ar-
ticolato: il piano di uscite volontarie incentivate
non ha ancora raggiunto gli obiettivi; le struttu-
re di secondo livello dovrebbero unificarsi per
garantire il supporto necessario senza gabbie
geografiche; le partnership operative con l’isti-
Alessandro Azzi, presidente di Federcasse
76 • essecome • gennaio-febbraio 2012
Scenari
tuto centrale delle banche popolari
(Icbpi) per la monetica ed i sistemi
pagamento devono venire riviste; la
supply chain non è efficiente come
quella delle grandi banche, facendo
costare di più gli stessi strumenti
operativi.
Per non parlare della distribuzione
degli sportelli sul territorio, dove
sono troppo numerosi i casi di so-
vrapposizione tra BCC di campanili
diversi: una situazione che aggrava il
problema dell’over banking del mo-
vimento, e rende ancor più cogente
la prospettiva di chiusure e ristruttu-
razioni che, peraltro, interessa l’inte-
ro sistema bancario italiano.
Il recentissimo rinnovo del contratto
di lavoro per le banche ordinarie po-
trebbe tuttavia aprire nuovi scena-
ri anche per le BCC. In particolare,
l’estensione dell’orario di apertura
degli sportelli fino a sera e nei gior-
ni festivi, potrebbe rappresentare
un’opportunità in più per gli istituti
locali, naturalmente orientati al rap-
porto diretto con la clientela retail.
Se questa è la situazione delle BCC
all’inizio del 2012, la necessità di
trovare soluzioni innovative che con-
tribuiscano al contenimento dei co-
sti di struttura, è ancor più pressan-
te che per le banche ordinarie, con
i conseguenti risvolti per security,
safety e trattamento del denaro, tre
voci di spesa che pesano sul risul-
tato di gestione. La struttura a rete
delle banche di credito cooperativo
suggerisce che la filiera dei fornito-
ri di tecnologie e servizi si organiz-
zi a propria volta in tal senso, per
proporre le soluzioni più adeguate,
riducendo i costi per l’utente finale
senza compromettere qualità ed ef-
ficienza. •
La presenza sul territorio di BCC Credito Cooperativo
La distribuzione territoriale degli sportelli BCC Credito Cooperativo
78 • essecome • gennaio-febbraio 2012
Intervista
Il sistema bancario italiano ha bisogno
di soluzioni più efficienti per la gestio-
ne del contante, ancora troppo legato
all’handling nella maggior parte degli
sportelli. Quali soluzioni propone Die-
bold, magari già sperimentate in altri Paesi?
Lo sportello bancomat ha subito grandi cam-
biamenti in questi anni: l’ATM (Automated Tel-
ler Machine) è passato dalla mera funzione di
dispensatore di denaro contante a funzioni più
sofisticate come quelle che permettono il depo-
sito di assegni, fino alle modalità più all’avan-
guardia di riciclo del contante. Gli ultimi modelli
proposti da Diebold al mercato presentano delle
funzioni di recycling del denaro contante, cioè
soluzioni che consentono di utilizzare il contan-
te già presente nello sportello, depositato da
un cliente, per l’erogazione ad un altro utente
che ne faccia richiesta. Sono evidenti i vantaggi
sia in termini di migliore utilizzo del personale
bancario dedicato a queste funzioni che di ri-
duzione dei costi legati agli spostamenti fisici
di denaro contante.
In questo particolare momento di mercato gli
istituti finanziari guardano con particolare at-
tenzione alle soluzioni che comportano una ri-
duzione dei costi: la movimentazione del denaro
Diebold, soluzioni per il mercato bancarioa colloquio con Niccolò Garzelli, Regional Service Director Diebold EMEA - www.diebold.coma cura di Romano Pietra
gennaio-febbraio 2012 • essecome • 79
vistaInter
rappresenta una voce importante del tco (total
cost of ownership) dei canali automatizzati.
L’investimento negli ATM più evoluti presentati
da Diebold ha un ritorno previsto, rispetto alle
normali macchine di deposito, nell’arco di 24
mesi a fronte di una vita attesa di circa sette
anni.
Oltre a queste soluzioni proposte da Diebold sul
piano dell’hardware si stanno affermando molte
altre con forte componente di software come il
cash planning che permette alle filiali bancarie
di ottimizzare la gestione dei suoi canali. Le fi-
liali bancarie si dotano così di terminali sempre
più specializzati per il prelievo di contante, che
prevede anche la possibilità di effettuare pre-
lievi in valuta, oltre al deposito di assegni e an-
che funzionalità di dispositiva bancaria a tutto
vantaggio dell’efficienza dell’istituto bancario.
Diebold è una multinazionale americana en-
trata nel mercato italiano attraverso l’acqui-
sizione delle attività di Olivetti nel 2000. Può
raccontarci brevemente il profilo della socie-
tà ed i programmi per il futuro, in uno scena-
rio pieno di aspettative ed opportunità per
chi sappia proporsi come problem solving in
questo momento?
Diebold è una società leader nell’automazione
dei canali di self service finanziario, presente
sul mercato da oltre 150 anni e soggetto attivo
dell’evoluzione dei processi di automazione de-
gli ATM (automated teller machine, lo sportello
bancomat). In Italia, attraverso il suo indotto,
impiega circa 200 persone ed ha sede a Milano
e Roma per essere vicino ai suoi clienti, le ban-
che italiane di tutte le dimensioni.
Diebold oggi non è solo un produttore di har-
dware per il self service finanziario ma punta
molto anche sul software e sui servizi, che co-
stituiscono oramai oltre il 50% del suo fatturato
mondiale.
In particolare la divisone “Integrated & mana-
ged services” è finalizzata alla realizzazione di
soluzioni che combinano hardware, software
e servizi in modo da rispondere alle esigenze
sempre più specifiche e complesse degli istituti
finanziari.
L’ultimo fiore all’occhiello di Diebold è l’ATM
virtuale. Diebold è la prima società al mondo
ad avere realizzato un prototipo virtualizzato
che sfrutta la tecnologia cloud computing per
uno sportello sempre più affidabile e per ridur-
re la complessità della gestione del canale self
service. In pratica il computer, che è il cuore
dell’ATM, non è più dentro lo sportello ma è
spostato in rete ed è gestibile direttamente dal-
la sede centrale della banca con evidenti van-
taggi in termini di velocità dell’aggiornamento
dei software o di riparazione dei guasti. Questa
soluzione avrà quindi un impatto notevole an-
che dal punto di vista della riduzione dei costi
per l’istituto finanziario.
Secondo gli studi di settore, oltre all’incre-
mento del denaro elettronico, il contante
circolerà sempre più presso soggetti esterni
(gdo, retail, stazioni di servizio, sale da gio-
co ecc) passando direttamente dai punti di
raccolta a quelli di distribuzione senza tran-
sitare per la filiale bancaria. In che modo le
banche potranno essere propositive verso i
propri clienti per la gestione delle transazio-
ni?
Il denaro elettronico cresce meno del previsto
e anche nei punti della GDO, ad esempio, il
contante circola in quantitativi importanti. Per
questo molte banche stanno sperimentando
l’attivazione di sportelli destinati al versamento
dei quantitativi di contante presenti nel punto
vendita. Il vantaggio per l’utente che decide di
ricorrere a questa soluzione è quello di vedere
subito il trasferimento della proprietà alla ban-
ca, con conseguente accredito delle somme
versate in modo da essere sollevati dagli oneri
connessi alla gestione di tale contante. Questo
meccanismo può essere molto apprezzato da-
gli esercenti. Naturalmente gli investimenti in
questa direzione devono essere valutati, sia da
parte della banca che dell’esercente, a fronte di
una corretta valutazione dei volumi di contante
80 • essecome • gennaio-febbraio 2012
vistaInter
effettivamente movimentati nel punto vendita
preso in considerazione.
Quali sono le vostre previsioni in merito
all’utilizzo del contante in Italia che, secon-
do ABI, costa al sistema Paese 10 miliardi
all’anno?
Il denaro contante e la sua gestione sono un
elemento importante del mercato italiano. Nel-
la realtà l’affermazione del denaro elettronico è
meno importante di quello che ipotizzano molte
previsioni. Il contante circola ancora in misura
importante e tale peso non sembra destinato a
diminuire. Secondo alcuni dati della Banca cen-
trale europea , infatti, l’aumento del contante
non è un fenomeno che riguarda solo l’Italia ma
è diffuso in tutti i paesi europei in maniera omo-
genea. L’aumento del transato, in particolare,
è in crescita anche per le banconote di gros-
so taglio, come quelle da 100 euro. Le ragioni
di questo fenomeno sono difficili da spiegare
e vanno oltre valutazioni di ordine strettamente
economico o finanziario. In alcuni casi non è
indifferente anche il peso delle variabili psicolo-
giche sulla circolazione del contante. Per quan-
to questa convinzione sia priva di fondamento,
molte persone pensano di avere un maggiore
controllo sulla quantità di denaro speso se lo
gestiscono fisicamente. Capita, ad esempio, di
vedere delle persone che prelevano del contan-
te prima di recarsi a fare la spesa.
Sulla scelta di detenere denaro contante influ-
iscono poi anche variabili legate al contesto
economico di riferimento. In una situazione di
crisi economica, ovviamente, cresce la volontà
di controllare le spese e di combattere i fenome-
ni di evasione in qualche modo legati all’utilizzo
del contante. Ma perché avvenga un’inversione
di tendenza della diffusione del contante, a mio
parere, bisogna immaginare dei provvedimenti
normativi espressamente concepiti per limitare
l’uso del contante. •
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82 • essecome • gennaio-febbraio 2012
Scenari
1° luglio 2012: entra in funzione il Portale del Contante di BankItaliadi Raffaello Juvara
Sta per concluder-
si la fase preliminare
dell’entrata in funzio-
ne del “Portale del
contante”, finalizzato
alla raccolta via internet delle infor-
mazioni previste dal nuovo schema
segnaletico sul ricircolo del denaro,
attivato dalla Banca d’Italia in ar-
monia con le modalità in uso negli
altri Paesi dell’Eurozona.
Alla fine del 2011, il Servizio Cas-
sa Generale della Banca d’Italia ha
inviato una nota di aggiornamento
sull’entrata in funzione del portale
alle associazioni che rappresenta-
no gli operatori del trasporto valori.
Operatori che, ricorda la nota, de-
vono essere in possesso delle au-
torizzazioni di pubblica sicurezza
previste per le classi D ed E del DM
269 1° dicembre 2010.
Nel 2011 il portale, strutturato se-
condo le modalità U2A (User to
Application), aveva funzionato in
“fase Beta” per la messa a punto
del software e la formazione degli
operatori che devono trasmettere i
dati richiesti.
gennaio-febbraio 2012 • essecome • 83
Scenari
Nel 2012 potranno venire utilizzate liberamente
quattro finestre temporali (17-19 gennaio, 15-
17 febbraio, 20-22 marzo e 3-5 maggio) per le
attività in parallelo relative alle segnalazioni del
secondo semestre 2011, che tuttavia devono
venire inoltrate ancora con le modalità utiliz-
zate per i semestri precedenti. Banca d’Italia
ha infatti precisato che, in ogni caso, i dati ca-
ricati in questa fase nel Portale non verranno
acquisiti ufficialmente, non potendo sostituire
in alcun modo le segnalazioni relative al secon-
do semestre 2011 trasmesse con le modalità
precedenti.
Viene dunque confermata la data del 1 luglio
2012 per l’entrata a regime del portale, con
l’obbligo di comunicazione dei dati di ricirco-
lo relativi al primo semestre 2012 con la nuova
modalità.
La lettera di Bankitalia alle associazioni segna-
la anche di aver constatato “significativi ritardi
da parte degli operatori nell’adeguamento al
nuovo sistema di rilevazione” e chiede loro di
“sollecitare cortesemente i propri aderenti af-
finché siano intraprese le azioni necessarie per
adeguarsi tempestivamente al nuovo sistema
segnaletico, in modo di poter partecipare alle
prove di accesso al Portale e di inoltro delle se-
gnalazioni” previste entro il 30 giugno.
I ritardi segnalati da Bankitalia sono in lar-
ga parte dovuti alla complessità ed all’o-
nerosità delle azioni di adeguamento strut-
turale richieste agli operatori, che trova
nell’utilizzo del Portale solamente un punto di
arrivo. Ad esempio, la possibilità di usare so-
lamente apparecchiature omologate BCE ha
implicato programmi di investimento impor-
tanti, accompagnati da interventi formativi per
gli addetti di sala altrettanto impegnativi, che
non tutte le aziende – e non solo quelle mi-
nori – avevano già completato entro il 2011.
Una situazione che, andandosi a sovrapporre
ai mutamenti strutturali dei flussi del denaro
determinati dall’entrata in vigore dei limiti alle
operazioni in contanti, andrà inevitabilmente
ad accelerare il processo di aggregazione degli
ASSOVALORI CHIEDE AIUTO A POSTE TUTELA
A causa della riduzione
delle filiali di Bankitalia
abilitate a ricevere il de-
naro, i criteri di suddivi-
sione in lotti dell’appalto
del trasporto valori adot-
tati da Poste Tutela crea-
no ulteriori problemi agli
operatori del settore ed
espongono a maggiori
rischi le guardie giurate
adibite ad un servizio di
pubblica utilità.
Assovalori ha inviato una nota alla direzione della so-
cietà preposta da Poste Italiane a gestire la sicurezza
ed il trasporto valori per le sue oltre 14.000 filiali, se-
gnalando che, in molti casi si verifica un esponen-
ziale aumento delle percorrenze e quindi dei tempi
di espletamento dei servizi di trasporto, con conse-
guenze non soltanto sul piano economico/organizza-
tivo ma anche sul piano della sicurezza pubblica e dei
lavoratori.
Un problema questo molto delicato, alla luce della
recrudescenza degli assalti ai furgoni porta valori,
che ha già fatto pervenire ad Assovalori preoccupate
segnalazioni da parte delle Organizzazioni Sindacali
della categoria.
operatori italiani, secondo gli auspici della stes-
sa BCE e di Bankitalia.
Nel 2009, gli operatori accreditati presso le filia-
li di Bankitalia erano ancora oltre 170, mentre in
ognuno degli altri Paesi dell’Eurozona erano già
inferiori a 10, con la particolarità di essere, nella
maggior parte di questi casi, filiali di operatori
internazionali. BCE può in tal modo monitorare
e gestire il flussi del contante nell’Eurozona in-
terfacciandosi con un numero molto ristretto di
operatori, con compliance più facilmente con-
divise, applicabili e controllabili. •
Antonio Staino, Presidente Assovalori
84 • essecome • gennaio-febbraio 2012
Scenari
Interoperabilità nella sicurezza fisica: impulso alla progettazione “liberalizzata”
POTENTE E APERTO, POTENTE E CHIUSO
OPPURE DEBOLE E APERTO?
Con l’articolo “Sicurezza fisica in
architettura aperta multiforni-
tore: l’Italia davanti a tutti” su
Essecome di novembre 2011 ho
sostenuto che l’Italia della sicu-
rezza fisica presenta un terreno di coltura par-
ticolarmente favorevole all’innovazione nella
continua rincorsa predatore-depredato, e che
le soluzioni di supervisione e telegestione made
in Italy basate sulla gestione dell’allarme sono
le più evolute tra quelle di mercato.
Il terreno è stato fertilizzato dal protocollo CEI
79/5-6 (detto CEI-ABI perché voluto dall’uten-
za bancaria via Associazione Bancaria Italiana)
che ha introdotto nella sicurezza fisica 20 anni
orsono il concetto innovativo di sistemi di sicu-
rezza multifornitore basato sul rapporto bidire-
zionale e protetto tra la centrale di allarme ed
il sistema di supervisione su una rete digitale.
In altre parole, un protocollo potente, sicuro e
pubblico rispetto quanto proposto in alternativa
dal mercato internazionale, e cioè i protocolli
potenti ma proprietari e quindi mono-fornitore,
oppure i protocolli pubblici ma monodireziona-
li su reti commutate o condivise, lente e meno
proteggibili.
Ci si potrebbe quindi chiedere chi può anco-
ra fare scelte diverse dal protocollo potente,
sicuro e pubblico. In passato effettivamente è
mancata la rete di trasporto più adatta: una rete
digitale a larga diffusione. E questa mancanza
è la spiegazione di una parte delle incertezze
e dei ritardi, fino a quando le connessioni IP in
rete aziendale o di tipo VPN su base ADSL non
ne hanno fatto una commodity. Lo conferma il
fatto che il CEI 79/5-6 ha avuto una diffusione
significativa fuori dal settore bancario proprio
in corrispondenza della propagazione delle reti
IP. Oggi, almeno per quanto riguarda Citel, la
sicurezza fisica (non la sola videosorveglianza)
viaggia su IP oltre che nelle principali banche e
in Poste, anche in ENI, ENEL GP, Selex, COOP
e, da qualche anno, anche per i servizi delle
nuove società di security come Axitea, Bassi-
lichi, Coopservice, Niscayah, per citare solo i
nomi noti a tutti.
Con questo non credo serva aggiungere altro
per affermare che il protocollo pubblico bidi-
rezionale CEI 79/5-6 (alias CEI-ABI) è il pro-
di Bruno Fazzini
gennaio-febbraio 2012 • essecome • 85
Scenari
tagonista del mercato italiano nella fascia di
applicazioni riconducibili alla telegestione del-
la sicurezza fisica, che si traduce nel ricevere
allarmi e nel trasmettere comandi con livelli di
sicurezza adeguati anche ad un caveau e con
una lunga lista di annessi (centrali di gestione
eventi) e connessi (DVR, serrature, erogatori,
misuratori, sistemi di video-analisi, misuratori
di consumi, ecc.) decisamente, quindi, nel terri-
torio avanzato dei processi integrati, della mul-
tifunzionalità e della multimedialità.
Niente più a che fare con la centrale di allarme
classica e potenzialità tecniche e flessibilità di
impiego incomparabilmente maggiori. E pen-
sare che quando Citel introdusse sul mercato
quattro anni fa la prima centrale con sistema
operativo Linux e un processore in architettura
RISC riusciva difficile rispondere alla doman-
da del cliente sul perché un sistema operativo
quando le centraline di mercato erano rigorosa-
mente basate su firmware perché una volta fis-
sate al muro, che bisogno poteva esserci di mo-
dificare il software? Oggi, non capita di sentirsi
più rivolgere una simile domanda anzi, mentre
il mondo va ancora avanti col firmware, in Italia
oggi il cliente si preoccupa che la centralina ab-
bia funzioni espandibili in teleassistenza, senza
necessità di far intervenire il manutentore.
LA LIBERALIZZAZIONE CHE
NON FA NOTIZIA
La notazione riguardo alla teleassistenza intro-
duce un’altra faccia del cambiamento in atto,
quella che riguarda l’uomo della sicurezza. Il
linguaggio che parliamo oggi con i nostri in-
terlocutori, utilizzatori, ma anche impiantisti
evoluti e progettisti, usa un lessico sempre più
informatico e attribuisce un senso sempre più
consapevole al sistema ed alla sua valenza in
quanto tale piuttosto che soffermarsi sul singo-
lo dispositivo. Questo cambiamento nei nostri
86 • essecome • gennaio-febbraio 2012
Scenari
interlocutori è dovuto solo in parte all’immis-
sione nella sicurezza di personale proveniente
dall’informatica. Ma per buona parte è dovuto
ad una crescita spontanea e autodidattica delle
figure più motivate e stimolate dall’evoluzione
indotta dal CEI 79/5-6 abbinato al trasporto IP
e alla liberalizzazione progettuale impensabile
nei sistemi ad architettura proprietaria.
Per un manager della sicurezza, ovunque nel
mondo è possibile oggi realizzare in tempi bre-
vi uno strumento di supervisione professionale
che può arrivare in ogni punto dell’infrastruttura
aziendale su una LAN / WAN a costo di traspor-
to zero o quasi, con la possibilità di comporlo
come un “Lego” .
Ma è solo in Italia che è possibile farlo sce-
gliendo liberamente sul mercato i mattoncini
che servono, quando servono e rivolgendosi
non più alla Lego ma ad un fornitore che offre
il miglior rapporto prezzo / prestazioni / servi-
zio, e quindi liberandosi dal vincolo pressoché
indissolubile – nel bene e nel male - al fornitore
originario.
In Italia l’utente avveduto e informato ha infatti
la possibilità di scegliere un sistema di super-
visione della sicurezza fisica su una LAN/WAN,
con la prospettiva di continuare a scegliere ne-
gli anni su basi meritocratiche i moduli che ser-
vono per l’evoluzione del sistema iniziale, i for-
nitori di servizi di manutenzione e gestione; con
il risultato non secondario di abbattere il TCO
del sistema e di perpetuarne il ciclo di vita utile.
Come spesso accade, una discontinuità inne-
sca un processo virtuoso che, in un contesto a
lungo compresso da vincoli esterni, libera oltre
il prevedibile idee, energie, e – si spera - inve-
stimenti per l’efficienza.
Il processo virtuoso ha riguardato i costruttori,
e questo è ovvio; ma è stato interessante e gra-
tificante – per noi di Citel – rilevare un nuovo di-
namismo degli operatori della sicurezza presso
l’utenza; manager e tecnici che hanno iniziato
a vedere con occhi diversi la propria missione,
con una diversa propensione a sperimentare e
progettare in un contesto sempre più informa-
tizzato e quindi qualificante, evolutivo e di im-
patto interno. E un atteggiamento nelle scelte
e negli orientamenti più professionale e coin-
volto, che può scaturire in quelle circostanze
fortunate e sempre più frequenti dove è l’intera-
zione utente – costruttore a generare il progetto
e non la delega rinunciataria al fornitore.
Lo stesso varrà per gli studi di progettazione
di impianti non residenziali che potranno – più
spesso di ieri – pensare di utilizzare i cataloghi
solo per apparati e sensoristica, progettando
invece il sistema in base alla propria interpreta-
zione delle esigenze del committente e secon-
do idee progettuali derivanti dalla preparazione
e dall’esperienza.
Le altre categorie coinvolte in questi movimenti
evolutivi sono i sistemisti integratori e i fornitori
di servizi che hanno percepito le tendenze in
atto e, almeno in parte, sono in movimento per
cavalcarle.
IL SEGUITO E GLI APPROFONDIMENTI
Con le possibilità insite nella telegestione, in
proprio o presso un fornitore di servizi, si è ac-
celerato lo sviluppo di moduli intelligenti mul-
tifunzione con connessioni LAN a monte e a
valle, che chiamiamo ancora centrali di allarme
nell’attesa di un termine più adeguato. La vide-
osorveglianza può essere strettamente integra-
ta e correlata con gli allarmi, mentre le teleca-
mere vengono realmente gestite come sensori.
La videosorveglianza è ora bidirezionale, in-
tegra la fonia digitale e permette nuovi servizi
ad alta efficienza con economie di scala e di
scopo. Nei prossimi numeri di Essecome questi
argomenti saranno trattati con un taglio tecni-
co funzionale assolutamente legato alla realtà
dell’utenza italiana. Gli argomenti pianificati al
momento sono:
- videosorveglianza 2.0: interattiva e integrata
nell’ambito di un sistema di supervisione
- le centrali di gestione eventi basate su cor-
relazione tra sottosistemi e interazione con la
supervisione. •
gennaio-febbraio 2012 • essecome • 87
& NewsNews
Milano. Wincor Nixdorf, uno dei protagonisti mondiali nella fornitura di soluzioni avanzate e di servizi integrati per banche e retail, e More One, software house romana specializzata nelle soluzioni “chiavi in mano“ per banche, P.A. e utilities, hanno stretto una partnership strate-gica. Dal 1 gennaio 2012, More One è infatti partner esclusivo di Wincor Nixdorf in Italia per la promozione presso le banche italiane delle soluzioni e dei servizi della multinazionale te-desca.Tra gli obiettivi dei due partners spiccano l’in-novazione dei processi di gestione del contante per abbatterne i costi e migliorare il livello dei servizi rivolti ai clienti, e l’introduzione di solu-zioni self-service, ampiamente consolidate nel mondo bancario, nei servizi della Pubblica Am-ministrazione.Wincor Nixdorf pone sempre attenzione alla componente “sicurezza” per le banche, ritenen-
do che sia necessario coprire l’intero processo di gestione del rischio, dall’analisi alla preven-zione, dal controllo al contenimento dei poten-ziali danni.Sul fronte delle soluzioni per la sicurezza fisica, l’azienda tedesca ha presentato di recente la cassaforte anti esplosione per ATM fronte-stra-da. Si tratta della prima soluzione nativa certifi-cata, concepita per resistere ad esplosioni con oltre 100 litri di miscela esplosiva.Da segnalare inoltre: la nuova soluzione SID (Security Interlock Device) per contrastare gli attacchi con esplosivi solidi, che stanno diven-tando sempre più frequenti; il dispositivo anti skimming per rilevare e disturbare strumenti fraudolenti applicati sulla bocchetta della carta Bancomat; il dispositivo per evitare la colloca-zione di shutter falsi; la soluzione per monito-rare mediante fotocamere i tentativi di mano-missione.
Presentate le novità per il 2012 di wincor Nixdorf
Roma. Presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze si è tenuto un seminario tecnico finaliz-zato ad illustrare dettagliatamente l’architettura del nuovo SistemaInformatizzato Rilevazioni Falsificazioni Euro (S.I.R.F.E) e di affrontare le relative problemati-che di implementazione del sistema.Organizzato dall’UCAMP (Ufficio Centrale An-tifrode dei Mezzi di Pagamento), l’incontro ha avuto come target i rappresentanti degli istituti di credito e delle società di trasporto e custodia denaro.I rappresentanti dell’UCAMP hanno comunica-to che il nuovo sistema di rilevazione dei falsi entrerà a regime appena saranno diramate le disposizioni applicative stabilite dal Ministero dell’Economia e delle Finanze con provvedi-mento che sarà pubblicato nella Gazzetta Uf-ficialedella Repubblica Italiana (comma 152 dell’art. 2 del DL 3 ottobre 2006, n. 262, come modificato dalla legge di conversione 24 novembre 2006, n. 286, così come modificato dal recente DL 24 gennaio 2012, n. 1 (art. 97).Al momento è operativa la fase di popolamento/accreditamento al nuovo sistema da parte dei gestori del contante. Per l’avvio del nuovo si-stema, infatti, è necessario l’accreditamento di ogni soggetto interessato il quale deve provve-dere a creare la propria struttura di dialogo con
il sistema stesso. Ad oggi, in base ai dati comunicati dal Ministero dell’Eco-nomia e del Tesoro risultano accreditati il 51% degli istituti di credito e il 10% delle società di tra-sporto e custodia denaro.Ideato per consen-tire l’inserimento elettronico dei ver-bali direttamente nel sistema, utiliz-zando un’interfac-cia unica e condivi-sa (web service), il S.I.R.F.E. consente di avere una numerazione univoca dei verbali e di automatizzare la riconciliazione dei verbali con l’esito delle perizie.Tra le caratteristiche del nuovo sistema si evi-denzia l’immissione obbligatoria nel verbale, da parte delle Società di trasporto e custodia de-naro, dei codici ABI e CAB, consentendo così di individuare il rapporto contrattuale tra Istitu-to di credito e società di trasporto e custodia denaro.
S.I.R.F.E.: il nuovo sistema di rilevazione dei falsi
88 • essecome • gennaio-febbraio 2012
vistaInter
Nuove professionalità per la nuova sicurezza bancariaa colloquio con Marco Iaconis, Vice Presidente di OSSIF - www.ossif.ita cura di Raffaello Juvara
Sicurezza per le banche, in un
momento particolarmente diffi-
cile per tutto il sistema. Quale,
dottor Iaconis, il punto di vista di
OSSIF?
Negli ultimi anni abbiamo vissuto una maggiore
tranquillità sotto il profilo del contenimento dei
diversi eventi criminosi che possono andare a
danneggiare l’attività bancaria. Questo significa
che gli investimenti fatti in questo senso, sono
stati fatti nel modo corretto, quindi nei sistemi e
nei servizi di sicurezza, che effettivamente ser-
vivano nel contesto bancario.
Indubbiamente, le prospettive future neces-
sitano di nuove idee, in quanto ci sono anche
nuove forme criminali che possono danneggiare
l’attività bancaria.
Questo sarà un qualcosa da fare insieme, non
fermandosi a ragionare all’interno di gruppi in-
terbancari, ma attraverso il dialogo con le azien-
de, con le forze dell’ordine e con le università,
in quanto si necessita di nuove professionalità
in ambito sicurezza. La sicurezza cambia e cre-
do che insieme si potranno affrontare le nuove
sfide che ci aspettano.
Parliamo di coloro che forniscono i servizi e i
sistemi alle banche, che devono quindi poter
dare un contributo adeguato al contesto che
si sta vivendo adesso.
Sì, parlo principalmente di loro. Noi abbiamo
creato, nel contesto di Ossif, un modo di lavoro
che prevede il coinvolgimento diretto e fattivo
delle aziende. Penso alle tante linee guida che
abbiamo diramato alle banche, che sono frutto
proprio del contributo di idee e di esperienze
delle aziende. Ne sono un esempio le linee guida
sull’utilizzo dei sistemi biometrici o agli accorgi-
menti per limitare le falsificazioni degli assegni.
Sono davvero tanti gli ambiti dove le aziende
hanno collaborato attivamente con noi. •
90 • essecome • gennaio-febbraio 2012
dell’EspertoIl Parere
“Nuvole” sul cielo d’Italia: sarà “cloud” anche per il BMS?di Paolo Laganà
Una “nuvola” si aggira nel cielo so-
pra di noi. Negli ultimi mesi, infat-
ti, tutto quello che non è “cloud”,
sembra essere decisamente “out”:
il 2012 appena iniziato, sarà dav-
vero l’anno della mitica ”nuvoletta”? E, allora,
vediamo cosa potrebbe significare per il nostro
settore, che è quello del BMS e della sicurezza.
In linea teorica, una vera e propria rivoluzione,
un po’ come era successo, o avrebbe dovuto,
per l’IP che è ormai diventato fondamentale per
tutto, sistemi come dispositivi.
Facciamo un esempio pratico, desunto dal
mondo del TVCC. Oggi, la maggior parte delle
telecamere sono IP. Peccato che in Italia l’80%
del fatturato dei sistemi di videosorveglianza
sia ancora analogico, contrariamente a quello
che succede in altri Paesi, come gli Stati Uniti.
Perché succede questo? Ma perché a noi piac-
ciono molto quei robusti cavi coassiali che, in
fondo, si trovano dappertutto ed è quindi più
facile mantenerli e sfruttarli…
Eppure, il mercato non si ferma: oggi, le più
grandi aziende, in tutti i settori, vanno su IP
e, quindi, è inevitabile adeguarsi. Altrimen-
ti, davvero, si finisce come Don Chisciotte, a
combattere contro i proverbiali mulini a vento.
E, a proposito di vento, torniamo alle nuvole. In
teoria, il cloud sembrerebbe la soluzione perfet-
ta per tutti i problemi possibili e immaginabili…
infrastrutture, piattaforme, software disponibili
da remoto e, in molti casi, che prevedono addi-
rittura il pagamento “on demand”…
Però, ecco che sorgono i problemi, e non sono
pochi. In particolare per ciò che riguarda la si-
curezza dei dati, proprio quello che chi si occu-
pa di automazione di sicurezza ha l’obbligo di
fornire. Vale la pena di ricordare, sia pure senza
entrare nei meandri della tecnologia cloud, che,
a differenza delle soluzioni “tradizionali”, i dati
si trovano sul server della società scelta per
il servizio “cloud” e quindi, potrebbero essere
alla mercé di occhi indiscreti.
A ciò si aggiunge il problema, particolarmen-
te italiano, della famosa “privacy”: le immagini
desunte dai sistemi di videosorveglianza, per
tornare all’esempio precedente, certo non pos-
sono essere messe “in piazza” e nemmeno su
una nuvola…
Le principali aziende che forniscono servizi di
cloud (un nome per tutti, Microsoft…) hanno,
ovviamente, studiato soluzioni tecnologiche per
gennaio-febbraio 2012 • essecome • 91
Il Pareredell’Esperto
bypassare questo aspetto non certo seconda-
rio, ma nella mente dei più resta una sorta di
resistenza ad affidarsi “al vento” e a preferire,
come già dicevamo prima, il tradizionale cavo.
Ma non dobbiamo essere troppo conservatori.
E’ vero che, tutti e tutti i giorni, ci scontriamo
con una serie di problematiche non da poco,
come, per esempio, la mancanza di fondi o di
investimenti, però abbiamo, dalla nostra, dei
potenti “alleati”: tecnologie, come l’IP oppure
il cloud, che, nel giro di anni se non di mesi, si
sono fatte sempre più perfezionate e “disponi-
bili”.
Quindi, per questo 2012 appena iniziato, anche
noi, operatori del BMS e della sicurezza, dob-
biamo fare uno sforzo in più e investire in infor-
mazione e comunicazione. Certo, è più facile
lavorare con i prodotti e i dispositivi “di sem-
pre”, ma è inevitabile che questi diventino ob-
soleti nel momento stesso in cui li installiamo.
Fra l’altro, rischiamo di mettere in piedi impianti
e sistemi i cui componenti, nel giro di qualche
mese, non si troveranno nemmeno più nei ca-
taloghi dei fornitori, soppiantati dalle soluzioni
che sfruttano, giustamente e comodamente, In-
ternet…
Lasciamo il cavo a terra, voliamo più in alto,
fino a raggiungere le “nuvole”: non chiudiamoci
nel nostro guscio, ma “apriamoci”, se non con
entusiasmo, almeno con la necessaria profes-
sionalità, alle novità del settore…e chissà, ma-
gari anche nel BMS non si addenseranno più
tanti temporali… •
92 • essecome • gennaio-febbraio 2012
Scenari
Si chiama Energy@home (www.
energy-home.it) ed è un progetto
a cura di Enel, Electrolux, Inde-
sit e Telecom Italia per migliorare
l’efficienza energetica del sistema
casa. Il progetto prevede un’infrastruttura di
comunicazione che consente una serie di servi-
zi basati sullo scambio di informazioni relative
all’utilizzo, al consumo e alle tariffe energetiche
in una HAN (home area network).
Dato che, proprio di recente, abbiamo trattato
delle HAN, riteniamo opportuno approfondire
questo progetto, con l’aiuto di Claudio Borean,
che si occupa delle attività di ricerca sulle smart
grid e sull’home energy management per Tele-
com Italia, Andrea Ricci, assistente ricercatore
presso il Dipartimento di Ingegneria dell’Infor-
mazione dell’Università di Parma e consulente
di Indesit e Gabriele Merlonghi, project leader
di Indesit ed esperto dei più avanzati progetti
di home automation, che ci hanno autorizzato a
riprendere un loro articolo pubblicato sull’auto-
revole Metering International.
Da un punto di vista funzionale, il progetto
espone dettagliatamente un sistema che può
fornire all’utilizzatore informazioni sul consumo
della casa direttamente sul display di un dispo-
sitivo apposito oppure su uno smartphone o sul
pc. Ci si augura che, grazie al facile accesso
alle informazioni sui consumi, i proprietari siano
in grado di utilizzare le proprie applicazioni in
un modo “intelligente”, migliorando l’efficienza
energetica dell’intera casa.
Per esempio, gli elettrodomestici intelligenti
possono iniziare a funzionare nelle ore in cui
non c’è il picco energetico e che, quindi, di so-
lito sono più vantaggiose, oltre a interagire per
evitare i sovraccarichi bilanciando i consumi in
maniera automatica senza compromettere la
corretta esecuzione dei loro cicli.
Il progetto è importante da due punti di vista.
Energy@home: così si miglioral’effi cienza energetica della casadi Annalisa Coviello
gennaio-febbraio 2012 • essecome • 93
Scenari
In primo luogo, gli scenari e i servizi delle ap-
plicazioni sono stati esaminati nel dettaglio,
per incrementare l’interoperabilità e fornire così
all’utilizzatore differenti livelli di servizi, parten-
do dalla semplice consapevolezza dei consumi
fino ad arrivare a un sistema di energy manage-
ment completamente integrato.
Secondariamente, è stato proposto un proto-
collo di livello di applicazione che definisce la
cooperazione tra i dispositivi interessati nell’e-
nergy management residenziale, protocollo che
è stato progettato come un’estensione dei pro-
fili applicativi ZigBee, per integrare sia gli elet-
trodomestici sia le caratteristiche specifiche
dell’energy management.
Insomma, il progetto rappresenta un passo ul-
teriore verso lo sviluppo delle “smart grid”, le
reti elettriche intelligenti (di cui ci siamo recen-
temente occupati su Essecome), che, in futu-
ro, consentiranno uno scambio di informazioni
reciproco e in tempo reale tra le utilities e gli
elettrodomestici di una casa, in modo che l’u-
tilizzatore, che è veramente al centro di tutto il
sistema, sia in grado di gestire in maniera auto-
noma il proprio comportamento energetico, in
relazione alla disponibilità di corrente e ai prez-
zi dell’energia.
L’architettura generale del progetto Energy@
home si può vedere nella figura 1.
L’area punteggiata (che include la HAN e la HN,
home network) rappresenta il dominio dell’uti-
lizzatore, dove tutti gli “attori” (elettrodomestici
intelligenti, gateway, dispositivi per le informa-
zioni e interfaccia utente) possono interagire at-
traverso dei meccanismi di comunicazione (ad
esempio, ZigBee e WiFi).
Lo scenario proposto per la casa, infatti, com-
prende numerosi “attori”:
Figura n.1
94 • essecome • gennaio-febbraio 2012
Scenari
- Contatori elettronici, che forniscono dati di
misura certificati. La misura viene interfacciata
attraverso un dispositivo di nuova generazione,
chiamato “smart info”, che rende possibili le
comunicazioni con le infrastrutture e i disposi-
tivi della casa.
- Elettrodomestici intelligenti, che consentono
la connessione tra l’ambiente casa e le smart
grid, reti intelligenti, e hanno alcuni servizi e
funzionalità innovative, come un display con
le informazioni sul consumo energetico, l’invio
delle stesse alla HAN, la capacità di adattare
autonomamente il proprio comportamento in
base alle informazioni sul consumo energetico
all’interno della casa (ad esempio, ridurre il ca-
rico quando il consumo globale supera certi li-
miti), la cooperazione con gli altri dispositivi per
ottimizzare l’uso dell’energia attraverso lo spo-
stamento e l’interruzione del carico. Particolare
molto importante: tutte le operazioni di control-
lo dei carichi, sia che siano condotte autono-
mamente sia tramite supervisione, sono sotto il
controllo completo del dispositivo, in modo da
assicurare la corretta esecuzione del ciclo. Ad
esempio, una lavatrice intelligente, se le viene
richiesto di modificare il consumo, deve garan-
tire comunque il ciclo completo di lavaggio.
- Prese intelligenti, che possono collegare i dati
di misura e implementare i semplici controlli on/
off sui dispositivi non intelligenti (ad esempio,
illuminazione, dispositivi A/V ecc).
- Gateways residenziali, che agiscono come co-
ordinatori centrali dell’intera casa: rappresenta-
no il link tra la HAN, la HN e la WAN (ad esem-
pio, Internet), e sono in grado di interfacciare gli
elettrodomestici intelligenti e gli altri dispositivi
attraverso il protocollo di comunicazione utiliz-
zato nella HAN (ad esempio ZigBee) e nella HN
(ad esempio, IP/http) e di fornire una connessio-
ne a banda larga a Internet (di solito tramite una
connessione ADSL standard). Inoltre, i gateway
possono raccogliere i dati energetici e altre in-
formazioni dai dispositivi, diffonderli nella HAN
e nella HN e utilizzare i dati raccolti per control-
lare gli elettrodomestici intelligenti in modo da
ottimizzare il loro comportamento energetico.
- Interfaccia cliente, cioè tutti quei dispositivi
utilizzati dal cliente per monitorare e configu-
rare il proprio comportamento energetico. Tali
dispositivi possono mostrare le informazioni
sull’utilizzo dell’energia, come la corrente mo-
mentanea, lo storico dei dati, le informazio-
ni contrattuali dall’intera casa e trasmettere i
messaggi di controllo per richiedere delle mo-
difiche sui consumi o cambiare il profilo impo-
stato (ed esempio, il pc può essere utilizzato
per “dire” a un termostato di attivarsi solo in un
determinato orario). L’interfaccia cliente, quin-
di, è connessa sia alla HN sia alla HAN. Di so-
lito, le interfacce sono i pc, gli smart phones, i
PDA, display specifici, sistemi di entertainment
e simili. L’applicativo software può essere lo-
cale, nel dispositivo, o remoto, collocato in un
altro dispositivo (ad esempio il gateway) e vi si
accede attraverso i web services.
Ci sono poi altri componenti del sistema che si
trovano al di fuori del dominio, che sono i WSN-
C (Wireless Sensor Network Centre), che, insie-
me con i gateway, gestiscono i dispositivi HAN
e forniscono un’interfaccia servizi per lo svilup-
po delle applicazioni delle terze parti, e i misu-
ratori di elettricità, che misurano e registrano i
dati in tempi differenti e li trasmettono al siste-
ma centrale delle utilities. Inoltre, tali dispositivi
possono fornire la comunicazione bidirezionale
e garantire così la gestione da remoto.
Per un utilizzo “intelligente” dell’energia, gli
elettrodomestici devono avere un ruolo attivo
nel sistema di gestione, per controllare il loro
processo e offrire, grazie a un dialogo attivo
con l’utilizzatore e le fonti energetiche, la flessi-
bilità in termini di tempo e di profilo energetico.
Per contro, l’utilizzatore deve essere consa-
pevole sui consumi e i costi dell’energia sfrut-
tando le informazioni che gli arrivano dalla
rete e dalla casa. Tali dati comprendono, ad
esempio, il tipo di contratto, l’utilizzo attuale
della corrente e la sua tariffa, uno storico dei
consumi e anche gli allarmi di sovraccarico.
Ci sono poi due modi di gestione dei disposi-
gennaio-febbraio 2012 • essecome • 95
Scenari
tivi: autonomo e coordinato. Il modo autonomo
è quello in cui ogni elettrodomestico riceve da
un dispositivo (smart info, contatore intelligen-
te o gateway) i dati di prezzo e volume e pro-
pone all’utilizzatore il tempo migliore, in base
alle tariffe, per iniziare il proprio ciclo. L’utiliz-
zatore, se è necessario, può non tenere conto
della proposta. Questo avviene in maniera in-
dipendente e senza coordinazione con gli altri
dispositivi.
Nel modo coordinato, invece, ogni elettrodo-
mestico, appunto, si coordina con il gateway, il
quale, “dialogando” con gli altri dispositivi, pro-
gramma le operazioni tenendo conto del prez-
zo dell’energia, delle scelte e delle necessità
dell’utilizzatore.
Un elemento chiave dell’intero sistema è il
concetto di “profilo energetico”, cioè la stima
dell’energia che un elettrodomestico utilizza
durante uno specifico ciclo o programma. Que-
sto profilo può essere suddiviso in differenti fasi
energetiche e i parametri che caratterizzano
ogni singola fase sono:
- la durata prevista, che è la durata stimata di
una specifica fase;
- il picco di energia, che è l’energia stimata per
una specifica fase;
- l’energia, che è il consumo stimato per una
specifica fase. Il valore dell’energia soddisfa la
condizione: energia ≤ picco di energia • durata
prevista.
- il massimo ritardo di attivazione, che indica il
tempo massimo di interruzione tra la fine della
fase precedente e l’inizio della fase specifica.
Il controllo energetico della rete può essere fa-
cilmente attivato o disattivato dall’utente. Tra
le caratteristiche del controllo remoto, c’è lo
scheduling automatico degli elettrodomestici,
per minimizzare i costi ed evitare il picco ener-
getico e, di conseguenza, il sovraccarico.
Se il controllo remoto è disattivato, il profilo
energetico può ancora essere modificato dall’e-
lettrodomestico per ottenere le informazioni sul
prezzo associate al programma selezionato
dall’utente e lo stato dell’elettrodomestico vie-
ne comunicato al gateway, a cui si può acce-
dere dall’interfaccia utente per controllare se il
dispositivo funziona o se è programmato.
Nel caso in cui il controllo remoto sia disabili-
tato, comunque, il gateway non può controllare
né l’elettrodomestico né i suoi consumi.
Al contrario, quando è attivato il controllo ener-
getico da remoto, il sistema è in grado di ope-
rare in maniera autonoma e di fornire all’utente
i maggiori benefici. La procedura di controllo
è una soluzione realmente efficace nei casi di
tariffe energetiche dinamiche, con molti sche-
mi, che non possono venir facilmente trattati
dall’utilizzatore, oppure quando ci sono molti
elettrodomestici intelligenti connessi.
Se poi si trovano nel sistema elettrodomesti-
ci che non possono essere controllati perché
non sono “intelligenti”, c’è comunque il modo
di gestirli: il gateway programma delle pause
sugli elettrodomestici intelligenti per evitare un
possibile sovraccarico sull’intera rete domesti-
ca. Questo tipo di controllo può anche essere
gestito da altri dispositivi, come le prese intelli-
genti con le caratteristiche on/off.
Le specifiche tecniche del progetto descri-
vono le caratteristiche del protocollo di co-
municazione HAN che rendono possibi-
li i casi definiti dai partner. Tali specifiche
definiscono il protocollo wireless da adottare,
il modello dei dati, la serie dei messaggi ap-
plicativi e il diagramma della sequenza di at-
tività che mostra l’interazione tra i dispositivi.
Energy@home è partito avendo come punto di
riferimento le soluzioni e le tecnologie standard,
per sfruttare caratteristiche ben sperimenta-
te. Solo quando non è stato possibile trovare
le specifiche appropriate, ne sono state fornite
delle nuove per colmare il vuoto nelle soluzioni
esistenti.
Un punto fondamentale del progetto, in-
fatti, è che le soluzioni tecniche devono
essere aperte e scalabili rispetto agli al-
tri servizi e dispositivi, in modo da co-
struire un vero “ecosistema” nella HAN.
Seguendo questa linea, il progetto fornisce
96 • essecome • gennaio-febbraio 2012
Scenari
un’estensione dello standard ZigBee Public
Profiles (nello specifico, il profilo Home Auto-
mation) integrando gli elettrodomestici connes-
si, l’interfaccia per la misura dell’energia (smart
info) e il sistema di energy management.
Per definire il modello di interazione con gli
elettrodomestici intelligenti, è stato adottato
lo standard CENELEC EN50523 come speci-
ficato dall’European Committee of Domestic
Equipment Manufacturers (CECED).
Energy@home sta anche lavorando con ZigBee
Alliance, CECED e Home Gateway Initiative
(HGI) per promuovere le richieste per l’home
energy management e il controllo adottan-
do un approccio standard. Nello specifico,
è auspicabile per le aziende che partecipa-
no a Energy@home avere un supporto per
le caratteristiche dei profili energetici degli
elettrodomestici intelligenti e per i dispositi-
vi di controllo, inclusi nell’ultimo elenco del-
le specifiche ZigBee per l’home automation.
Nella figura n.2, l’interfaccia TV, che rappresen-
ta l’interfaccia utente, viene usata per racco-
gliere le informazioni dal contatore attraverso
il dispositivo smart info e i consumi e lo stato
dagli elettrodomestici intelligenti.
L’uso totale dell’energia, misurato dal contatore
e trasferito alla HAN attraverso lo smart info,
si vede al centro. Da qui possono partire allar-
mi e warning ai dispositivi connessi alla HAN
ed è anche possibile comparare la performan-
ce energetica attuale con lo storico dei dati, in
modo da avere un riscontro circa i comporta-
menti energetici durante un determinato perio-
do di tempo.
Inoltre, vengono comunicate all’utente anche
altre informazioni, che includono il numero di
sovraccarichi previsti dal sistema e il risparmio
economico che si ricava utilizzando le program-
mazioni degli elettrodomestici intelligenti.
Il progetto è ancora in fieri, però già sono stati
fatti notevoli passi in avanti e altri ne saranno
fatti in un futuro che, ormai, si annuncia essere
davvero prossimo. •
Figura n.2
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98 • essecome • gennaio-febbraio 2012
HistoryCase
Il Parco Tecnologico di Vimercate: “platino” per efficienza non solo energetica
L’ESIGENZA
Il case history che vi presentiamo di segui-
to è molto particolare: si tratta, infatti, del
primo edificio in Italia a ottenere la certifi-
cazione LEED Platinum con 45 punti su 61.
L’edificio in questione è stato realizzato
da SEGRO (www.segro.com), mentre il coordi-
namento generale e la progettazione architet-
tonica sono stati seguite da Garretti Associati
(www.garrettiassociati.it) e il progetto impianti-
stico ed elettrico da Lombardini22 (www.lom-
bardini22.it), tutte aziende associate a GBC
Italia.
Si tratta del Building 03 del Parco Tecnologico
Energy Park di Vimercate (MB): il Parco occupa
un’area di 160.000 mq e ospita già alcune im-
portanti aziende, come Alcatel Lucent e SAP.
Su quest’area, verranno edificati 8 nuovi edifi-
ci, il primo dei quali è, appunto, il Building 03 di
11.500 mq. Il Parco Tecnologico offrirà inoltre
una serie di servizi comuni a tutte le aziende
quali ad esempio l’asilo, studi medici, la mensa,
bar, sale meeting, bus navetta, servizi di vide-
osorveglianza oltre a una particolare dotazione
di parcheggi e di spazi verdi a disposizione di
tutti gli utilizzatori.
L’edificio, per sua stessa natura e per le linee
guida LEED, è “ibrido”, ospita, cioè differenti
funzioni e diverse utenze: uffici, ma anche labo-
ratori, spazi per la ricerca…E’stato, infatti, stu-
diato per consentire ad ogni piano di risultare
indipendente dagli altri.
Le esigenze imprescindibili restano, comunque,
uguali per tutti: flessibilità, sicurezza, comfort
e, soprattutto, riduzione dei consumi energetici.
LA SOLUZIONE
Per ottenere la certificazione LEED, è stato in-
dispensabile prevedere un’area urbana dotata
di infrastrutture ma che, nello stesso tempo,
salvaguardasse le aree verdi e gli habitat natu-
rali, ottimizzando le risorse e utilizzando i ma-
teriali locali.
Per questo motivo, nel Parco Tecnologico di Vi-
mercate sono state ridotte le “isole di calore”,
(cioè le differenze di gradiente termico tra zone
gennaio-febbraio 2012 • essecome • 99
CaseHistoryHistory
edificate e non), e le emissioni luminose pro-
venienti dall’edificio, ottimizzate le risorse idri-
che e i consumi d’acqua potabile e riutilizzati
materiali provenienti dalle demolizioni e legno
di provenienza certificata. Anche l’energia che
viene utilizzata è certificata e proviene al 100%
da fonti rinnovabili certificate RECs.
Altri “obblighi” previsti dalla certificazione e
adempiuti nella struttura sono la riduzione dei
problemi legati al livello di qualità dell’aria; la
flessibilità nella gestione del sistema di control-
lo termico, che prevede soluzioni diverse per
i diversi spazi; l’ottimizzazione della luce na-
turale tramite schermature solari costituite da
frangisole fissi e da tende esterne comandate
da sistema BMS, in grado di regolare l’illumina-
zione degli ambienti.
Vediamo, a titolo esemplificativo, la soluzione
adottata per gli impianti di climatizzazione di
tipo misto, fan coil e aria primaria. La distribu-
zione primaria scorre attraverso 4 cavedi creati
in corrispondenza dei due corpi scala, la distri-
buzione secondaria passa invece nel contro-
soffitto, nella zona corrispondente alla circo-
lazione primaria degli uffici. Le unità terminali
sono costituite da fan coils collegati a diffusori
ad alta induzione a soffitto, l’aria primaria viene
convogliata nella rete di distribuzione dei fan
coils ed immessa nell’ambiente. La produzione
di fluidi è affidata a due unità polivalenti a con-
densazione ibrida.
Il sistema di regolazione, a seconda delle con-
dizioni climatiche e delle richieste dell’edificio,
decide la priorità di una delle due unità, una
condensata ad aria e l’altra condensata ad ac-
qua. Il circuito di condensazione ad acqua è
costituito da un pozzo di presa e uno di resa,
disconnessi idraulicamente dal circuito di con-
densazione dei gruppi polivalente attraverso
uno scambiatore a piastre.
Il BMS, collegato da remoto tramite Internet,
controlla e gestisce gli allarmi di operatività de-
gli impianti e fornisce la possibilità di regola-
zione (UTA, gruppi frigo, pompe impianto, fan
coil, gruppi ventilanti, quadro elettrico genera-
le, temperatura traformatori MT/BT); gli allarmi
antincendio; il comando di movimentazione
delle tende esterne motorizzate (secondo l’e-
sposizione dei fronti, sole e vento); il sistema
di controllo di illuminazione di sicurezza; il con-
trollo accessi; il controllo delle luci delle parti
comuni.
L’illuminazione è stata realizzata con apparec-
chi illuminanti fluorescenti lineari continui ad
alta efficienza montati a soffitto, completi di
diffusore e regolatore elettronico di corrente.
IL VANTAGGIO
Grazie all’attenzione posta a numerosi elemen-
ti, come l’involucro esterno, le caratteristiche
dei materiali scelti, l’impiego delle risorse na-
turali, la facciata a parete ventilata, il recupe-
ro dell’acqua di falda per il riscaldamento o il
raffreddamento, la schermatura solare costi-
tuita da frangisole esterni fissi e le tecnologie
impiantistiche, è stato possibile raggiungere
l’obiettivo della riduzione del consumo energe-
tico globale fino al 40% rispetto ad altri edifici
tradizionali con la stessa destinazione d’uso.
Tornando al caso della climatizzazione, il van-
taggio delle unità polivalenti deriva dal pieno
sfruttamento in recupero delle richieste con-
temporanee di caldo e freddo da parte dell’e-
dificio. Tale possibilità va ad accrescere note-
volmente le già ottime prestazioni delle unità, a
tutto vantaggio dell’efficienza energetica degli
spazi.
Come tutti gli edifici certificati LEED, inoltre, la
struttura garantisce benefici volumetrici e sgra-
vi fiscali ai proprietari, agli utilizzatori finali e
alle imprese; consente la riduzione delle emis-
sioni di gas serra e contribuisce a rendere più
sano l’ambiente per chi ci vive, chi ci lavora e
per l’intera comunità.
Fra l’altro, proprio nel Parco Tecnologico è pre-
vista l’attivazione di e-mobility Italy, esclusivo
progetto di mobilità elettrica per promuovere la
diffusione e l’utilizzo di veicoli elettrici con tec-
nologie di ricarica all’avanguardia. •
100 • essecome • gennaio-febbraio 2012
Scenari
Stupidità del singolo o stupidità del business? Dal Giglio la necessità di una riflessione globaledi Raffaello Juvara
Da quando “Costa Concordia” è af-
fondata davanti al porto dell’isola
del Giglio, si sprecano i commenti
sulla fellonia del suo mitico co-
mandante, riuscito a compiere in
pochi attimi più malefatte di quanto si possa
immaginare navigando una vita intera. Dallo
sciagurato “inchino” per compiacere i beoti di
terra e di mare, alla fuga mentre i passeggeri
erano ancora a bordo, per concludere con la
straordinaria telefonata con la Capitaneria, nul-
la è mancato di ciò che in altri tempi avrebbe
fatto dondolare dal pennonne più alto quello
che, al momento, appare il più incredibile stupi-
do della storia della marineria italiana.
Ma poiché, come dice il saggio, “la madre degli
stupidi è sempre incinta”, anche quando l’odio-
sa carcassa sarà scomparsa dagli schermi te-
levisivi, innumerevoli epigoni del nostro Mitico
continueranno a cimentarsi (ahinoi) nel Darwin
gennaio-febbraio 2012 • essecome • 101
Scenari
Award, che premia lo Stupido dell’Anno. Una
volta lo vinse una guardia giurata di Torino che,
di piantone in una raffineria, ingannava il tem-
po bucando un fazzoletto di carta con la brace
della sigaretta: il fumo del rogo che ne seguì
fu visto fin da Ivrea. Più recentemente, se l’è
aggiudicato quell’ingegnere romano che mandò
all’altro mondo una collega, e per poco anche
una seconda, durante un maldestro tentativo di
sesso estremo nel garage aziendale…
Che, dunque, poassano essere i comportamen-
ti volontari e non quelli accidentali a provocare
i disastri più gravi, in termini di vite umane, di
danni ambientali ed economici, è un fatto asso-
dato ormai anche per la magistratura. Il proble-
ma del risk manager sarà dunque l’individuazio-
ne del momento in cui la stupidità può prendere
forma, per impedire che provochi i suoi effetti
devastanti.
Torniamo allo scempio del Giglio vedendolo da
102 • essecome • gennaio-febbraio 2012
nariSce
un’altra ottica: la suprema stupidità di “andar
per mare” con oggetti come la “Costa Con-
cordia” e le consorelle che le stanno soprav-
vivendo, obbrobriose negazioni dei principi
sacri della navigazione: il timore per la natura,
il senso della misura, l’umiltà. Principi consa-
crati dall’esperienza dalla notte dei tempi, che
devono manifestarsi e concretizzarsi fin dalla
progettazione, dalla scelta dei materiali, dall’a-
bilità dei carpentieri, dalla composizione dell’e-
quipaggio, per l’unico, nobile fine di navigare
in armonia con il mare. Cosa c’è di sacro ed
armonico in quei mastodonti inquinanti quanto
14.000 automobili messe insieme, costruiti per
propinare a 3 mila persone alla volta surroga-
ti solamente volgari dell’andar per mare, di cui
nulla gli rimarrà dopo lo sbarco, oltre all’adre-
nalina dell’insulso inchino all’isola del Giglio?
Certo, in questi giorni si leggono anche le dife-
se d’ufficio dell’industria italiana delle crocie-
re che, con € 4,5 md, vale il 10% del business
mondiale, e che genera un indotto altrettanto
considerevole: pare che ogni passeggero spen-
da in media $ 100 in ogni porto toccato, e gli
scali di Civitavecchia e Venezia sono da anni
tra i primi del Mediterraneo per numero di pas-
seggeri transitati. Per di più, tra il 2010 ed il
2014, sono state ordinate navi ai cantieri italiani
per $ 10,3 md. Di fronte a queste cifre, c’è ov-
viamente chi sostiene che l’errore umano (o la
follia) stia nel novero delle cose possibili e che,
dopo la punizione dei responsabili, si dovranno
semplicemente attuare le azioni correttive più
opportune per evitare che si ripetano altri fatti
simili e salvare un business che, in fondo, vale
lo 0,3% del PIL.
Ma se quel business porta con sé la tara di ri-
schi strutturali - con l’aggravante della futilità -
sarà sufficiente intervenire sul comportamento
dei singoli, dato che l’esposizione all’eventua-
lità del disastro è intrinseca al business stes-
so? Il dubbio è che, in caso di disastro, pos-
sa configurarsi un “dolo eventuale” in capo al
mandante di quel business – e non solo all’au-
tore materiale del misfatto - proprio come nel
caso dell’azienda che fa lavorare i suoi operai
in condizioni di pericolo prevedibile. E questo
senza neanche toccare l’aspetto dell’efficienza
dei mezzi e delle procedure di emergenza, che
si dovrebbe dare per scontata ovunque e co-
munque.
Il risk manager, dopo il Giglio, cosa dovrebbe
dunque fare? Cercar di impedire che la stupidi-
tà del singolo colpisca ancora, per poter con-
tinuare a mandare assurdi oggetti per i sette
mari (e nella laguna di Venezia), fino a quando
mareggiate, guasti, pirati e terroristi non procu-
reranno altri disastri? O dovrebbe invece con-
sigliare un ripensamento globale del problema,
fin dalle sue fondamenta?
Ad esempio, navi più piccole e rispettose
dell’ambiente, quindi più marinare e più sicure
per se stesse e gli altri, potrebbero lo stesso
portare a spasso tanti crocieristi, facendogli
sentire di più il salso e forse anche il mal di
mare. Così ricorderebbero meglio l’esperienza
e poi, anche se il comandante desse di matto,
gli effetti sarebbero più contenuti… •
facciamo insieme cultura e business del la sicurezza:
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104 • essecome • gennaio-febbraio 2012
& EventiFiere
Cambiamento è la parola chiave
del convegno organizzato dalla
Fondazione HI CARE, tenutosi il
25 Gennaio, presso l’Urban Cen-
ter di Milano, dal titolo “La Sicu-
rezza Integrata sul Territorio - il caso Milano”.
Di fronte ad una folta ed attenta platea, il Pre-
sidente della Fondazione HI CARE, Gianna De-
toni, ha ribadito nel corso dell’incontro come
“gli italiani siano grandiosi nella reazione alle
emergenze, ma purtroppo ancora carenti nella
prevenzione”. L’invito a tutti i presenti, senza
strumentalizzare le recenti disgrazie e sen-
za quindi alimentare inutili polemiche, è stato
quello di essere pro-attivi nella costruzione di
una propria consapevolezza circa la necessità
di una corretta gestione e prevenzione delle
situazioni di crisi. I relatori, esponenti di note
aziende italiane operan-
ti principalmente nell’area
urbana di Milano, hanno
risposto a questa esigenza
esponendo il loro esempio
di organizzazione azienda-
le del Crisis Management.
La finalità è stata quella
di condividere le criticità
e le possibili soluzioni in
materia di Sicurezza con il
network di Fondazione HI
CARE.
Il convegno è stato aper-
to da Gianna Detoni che
ha spiegato i concetti e i
principi portati avanti con
convinzione dalla Fonda-
zione e dai suoi aderenti: la
HI CARE e l’integrazione della sicurezza sul territoriola Redazione
Gianna Detoni e Claudio Pantaleo
gennaio-febbraio 2012 • essecome • 105
& EventiFiere
volontà di creare una cultura della prevenzione
e della costante collaborazione tra tutti i sog-
getti coinvolti in un potenziale scenario di crisi.
Claudio Pantaleo, Security Manager di ATM, ha
mostrato per primo con chiarezza e passione
il programma di sicurezza di ATM, un’azienda
certamente strategica nella gestione delle crisi
con impatto sul territorio cittadino. Manuele Vi-
tali, Security Manager di AMSA, ha parlato del-
le minacce alla Sicurezza di AMSA spiegando
come vengono affrontate le emergenze e come
viene applicata la prevenzione nella sua azien-
da. Francesco Capone, Security Manager di
A2A, ha poi presentato le sfide della Corporate
Security in una grande azienda come A2A, por-
tando a conoscenza del network le implicazioni
che potrebbe avere una crisi sulla sua azienda e
quindi sulla società nel suo complesso.
Infine, Fondazione HI CARE ha confermato la
sua volontà di non connotarsi esclusivamente
come un ente che fa cultura, ma di voler agire
concretamente per migliorare la Sicurezza del
territorio seguendo il principio della collabo-
razione, in particolare con le Istituzioni. Carlo
Loveri e Giulio Massa, Consiglieri della Fonda-
zione HI CARE, hanno infatti presentato il co-
siddetto “Progetto Scuola”, il primo passo con-
creto in questo senso.
Il progetto ha lo scopo di creare la consapevo-
lezza in materia di Sicurezza in tutte le Scuole
sfruttando l’esperienza delle aziende aderenti
alla Fondazione per dotare gli Istituti Scolastici,
che ne faranno parte, delle migliori procedure
per la gestione delle emergenze. Giulio Massa,
tra l’altro Amministratore Delegato degli Istituti
De Amicis di Milano, ha ricordato in particolare
che “La Sicurezza dei nostri figli è essenziale
perché ognuno di noi, anche in quanto pro-
fessionista di aziende critiche per la Sicurezza
della Società nel suo complesso, possa gestire
correttamente una crisi”. •
Giancarlo Bianchi, Presidente AIAS, durante il suo intervento con Gianna Detoni e Manuele Vitali
106 • essecome • gennaio-febbraio 2012
News& News
Corsico (Milano). Dräger Safety presenta la pompa automatica X-act® 5000, un unico stru-mento, tecnologicamente avanzatissimo, che permette di effettuare in tutta sicurezza opera-zioni quali la misurazione e il campionamento dei gas, riducendo i tempi e con un elevato gra-do di affidabilità.La pompa automatica per fiale Dräger X-act 5000 convoglia facilmente l’aria da misurare at-traverso le apposite fiale Dräger. Si tratta di uno strumento molto versatile, in quanto è compa-tibile sia con le fiale di rilevamento rapido che con quelle per campionamento. Può essere tra-sportata comodamente a mano o mediante una tracolla ed è facile da usare anche quando si in-dossano guanti protettivi. La struttura a menu, semplice e intuitiva, consente all’operatore un utilizzo efficiente, con una minima pressione dei tasti.Dotata di una pompa interna progettata per uti-lizzare tubi di raccordo lunghi fino a 30 metri, Dräger X-act 5000 può essere usata anche in condizioni di scarsa luminosità grazie a un di-splay retroilluminato. Essendo certificata a si-curezza intrinseca, garantisce un ottimo funzio-
namento anche all’interno di spazi confinati e in aree classificate.Tutti i parametri di misurazione rilevanti sono contenuti in un codice a barre stampato sulla confezione delle fiale rapide Dräger. Semplice-mente passando il codice a barre sopra il lettore della pompa, si visualizzano automaticamente sul display il nome della sostanza da misurare, il numero di pompate necessarie e il campo di misurazione corrispondente.Infine, a seconda del sistema o della fiala di campionamento, i parametri necessari per il test si possono impostare direttamente, senza l’ausilio di un flussimetro esterno.
La misurazione dei gas targata Dräger Safety
L’Accordo Stato-Regioni sulla Formazione di Dirigenti, Preposti, Lavoratori e Datori di Lavo-ro/RSPP è stato pubblicato sulla Gazzetta Uffi-ciale n. 8 dell’11 gennaio 2012.Gli accordi dello scorso 21 dicembre 2011, ap-provati dalla Conferenza Stato-Regioni, entrano quindi immediatamente in vigore.Queste le novità più importanti introdotte:- 3 fasce di rischio per la classificazione di tutte le aziende e conseguente diversa durata della formazione- Formazione particolare aggiuntiva per il Pre-posto- Formazione specifica del Dirigente- Obbligo di aggiornamento quinquennaleAl fine di consentire la piena ed effettiva attua-zione degli obblighi formativi, i datori di lavoro sono tenuti ad avviare i Dirigenti e i Preposti a corsi di formazione di contenuto coerente con le disposizioni normative entro e non oltre il ter-mine di 18 mesi dalla pubblicazione dell’accor-do in GU.Il personale di nuova assunzione deve essere avviato ai rispettivi corsi di formazione anterior-mente o contestualmente all’assunzione (entro e non oltre 60 gg.).
I Lavoratori ed i Preposti per i quali la formazio-ne sia stata erogata da più di 5 anni, dalla data di pubblicazione dell’accordo, hanno l’obbligo di aggiornamento entro 12 mesi.ISFoP, l’Istituto Superiore di Formazione alla Prevenzione del Network AIAS, per rispondere alle nuove esigenze scaturite da questo ultimo accordo, ha attivato alcuni corsi personalizza-ti per Dirigenti, Preposti, Lavoratori e Datori di lavoro che svolgono il ruolo di RSPP in colla-borazione con le Aziende e progettati in base a realtà e problematiche specifiche.Questi i prossimi Corsi di Formazione in pro-gramma:- Corso per Dirigenti (16 ore): Milano, 15-16 febbraio oppure 2-3 aprile- Corso particolare per Preposti (8 ore): Milano, 14 febbraio- Corso di aggiornamento per Preposti (6 ore): Milano, 20 aprile. A breve sarà disponibile il programma e la scheda di iscrizione- Corso di aggiornamento per Dirigenti (6 ore): Milano, 30 aprile. A breve sarà disponibile il programma e la scheda di iscrizione
Nuova normativa antincendio: proroga per gli alberghi con più di 25 posti letto
108 • essecome • gennaio-febbraio 2012
Redazionali Tecnologie
Integrazione semplice per il retail
Arema Retail presenta CrossCON-NECT Access Point di Cross Point, un prodotto che permette di integra-re vari componenti come il conteg-gio dei visitatori, il POS ed i sistemi Eas, in un unico sistema.CrossCONNECT Access Point rende questo possibile raccogliendo le in-formazioni necessarie per il confron-to dei negozi e sviluppando analisi di conversione.I dati ottenuti possono essere com-binati e trattati attraverso soluzioni software fornite da Cross Point op-pure integrate in un sistema gestio-nale.Grazie a Access Point è inoltre pos-sibile avvalersi del servizio di assi-stenza tecnica da remoto su tutte le installazioni ottenendo un notevole contenimento di costi e tempi di ri-soluzione dei problemi tecnici oltre ad avere informazioni real-time onli-ne sui sistemi, reports e connettività degli elementi presenti sul negozio.Inoltre, Access Point ha la possibilità di spegnere e riaccendere automati-camente i sistemi collegati ad esso ad orari prestabiliti consentendo così un notevole risparmio energetico.
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gennaio-febbraio 2012 • essecome • 109
RedazionaliTecnologie
I rivelatori della gamma convenzionale
Elkron presenta la nuova linea di ri-velatori certificati EN54 e resistenti a temperature che oscillano tra i -10°C e i 55°C. Dotato della funzione di controllo automatico di guadagno, il rivelatore ottico di fumo FDO400 basa il proprio principio di funzio-namento sull’effetto Tyndall, ossia la diffusione della luce causata dalle particelle di fumo presenti nell’aria. Questo dispositivo è provvisto di un microcontrollore che calcola la com-pensazione della lettura per mante-nere una sensibilità costante nel tem-po. Invece, i due modelli di rilevatori termici discriminano la temperatura in un ambiente: FDT400, tarato sul calore statico, ne controlla la soglia, mentre FDTD400 calibrato sul calore dinamico, ne verifica l’incremento. Entrambi hanno un sensore di pre-cisione di tipo NTC che invia segnali ad un microcontrollore per farli ana-lizzare e confrontare. Nel primo caso si attiva al raggiungimento dei 58°C, invece nel secondo caso si aziona con un incremento termico di 5° C al minuto. Infine, per ambienti partico-larmente complessi che richiedono una maggiore attenzione, FDOT400 mette a disposizione un doppio con-trollo e integra le tecnologie ottiche e termiche.
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Il controllo completo dei sistemi di videosorveglianza
Disponibile gratuitamente su Apple Store e Android Market, Fracarro iDVR è l’applicazione che consente di gestire tutti i DVR Fracarro diretta-mente da Smart Phone.Semplice da utilizzare, ma in grado di effettuare un completo controllo di tutte le funzioni del videoregistra-tore, l’applicazione rende possibile ad esempio la ricezione delle segna-lazioni di allarme, la verifica dell’ef-fettiva situazione attraverso filmati o immagini, l’attivazione di allarmi o di altre funzioni e il controllo del movimento di eventuali telecamere Speed Dome Fracarro. Fracarro iDVR controlla trasversal-mente tutte le gamme di DVR Fra-carro, permettendo all’utente di uti-lizzare un’unica “App”, anche per impianti complessi, e facilitando il lavoro dell’installatore che ha a di-sposizione soluzioni dotate di uno stesso linguaggio di gestione e di servizi compatibili. I DVR Fracarro sono compatibili an-che con tutti gli altri telefoni cellula-ri dotati di connessione a internet, garantendo funzioni basilari come il controllo delle immagini live, la ge-stione degli allarmi e l’attivazione di contatti da remoto.
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Sistema antintrusione perimetrale
Sioux è l’innovativo sistema antintru-sione perimetrale su recinzioni, frutto di uno studio di ricerca effettuato in collaborazione con il Politecnico di Milano con il quale sono stati depo-sitati congiuntamente 3 brevetti. Il sistema utilizza dei sensori accelero-metrici triassiali di tipo MEMS.Grazie alla tecnologia utilizzata, SIOUX è in grado di conoscere l’e-satta collocazione topologica per ogni evento di intrusione, identifi-candola puntualmente con la preci-sione di 1 metro. L’analisi effettuata da SIOUX utilizza regole “fuzzy” lo-gic che consentono di stabilire con precisione se i segnali percepiti si-ano da attribuirsi a disturbi oppure siano prodotti da un tentativo di in-trusione umana.SIOUX gestisce un massimo di 20 zone per CU che possono essere comodamente configurate dall’o-peratore passeggiando lungo il pe-rimetro e “toccando” fisicamente i sensori per selezionare l’inizio e la fine di ognuna delle zone disponibili. Questa possibilità rende molto più immediata, semplice e veloce l’ope-razione, pur rimanendo disponibile anche la configurazione da remoto attraverso il software sioux-test.
CIAS ELETTRONICA(+39) 02 3767161
www.cias.it
110 • essecome • gennaio-febbraio 2012
Redazionali Tecnologie
Sicurezza ed estetica il giusto connubio
Hesa presenta HesaVision, una nuo-va serie di telecamere a totale scom-parsa. Le telecamere sono disponi-bili anche montate su scheda elet-tronica (TLC-SC04), ad alta minia-turizzazione e quasi completamente invisibili. La versione più nuova è la TCC-F1, ad alta definizione, a colori, occultata in un faretto da incasso per installazioni a soffitto, montabile an-che nella soluzione a soffitto ribas-sato. È dotata di una risoluzione di 540 linee, ottima per normali condi-zioni di luce; per ambienti dove non esiste l’illuminazione è fornita con la ghiera di illuminatori. Incassata a soffitto, può ruotare e basculare in modo da venire regolata facilmente e con precisione e, dovendo operare da posizione fissa, rappresenta una soluzione ottima per ambienti interni. Le micro-telecamere HesaVision hanno una grande flessibilità d’uso e una qualità ottimale di ripresa anche in non eccellenti condizioni ambien-tali e di illuminazione. Il fatto di venire montate in una posizione precisa e con un’inquadratura definita, signi-fica che all’installatore vengono ri-chieste meno manovre per i settaggi in fase i montaggio.
HESA(+39) 02 380361
www.hesa.it
La sicurezza per gli impianti fotovoltaici
Marss presenta Solar Defender PO-CKET GSM, una soluzione di sicu-rezza per la protezione di impianti fotovoltaici di taglio residenziale e commerciale e comunque fino a 20 Kwp.POCKET GSM è parte integrante dell’offerta di antifurti per pannel-li fotovoltaici di MARSS e coniuga, l’affidabilità e sicurezza dei sistemi della linea Solar Defender, all’estre-ma semplicità di installazione e ge-stione del sistema, nonché all’ottimo rapporto qualità-prezzo.Solar Defender POCKET GSM è in-fatti un sistema plug&play e si basa sull’installazione della Fibra Ottica Plastica sui pannelli, in modo da rendere impossibile il furto senza la rottura o torsione della stessa. In-terfacciabile con qualsiasi sistema di rilevazione e segnalazione eventi allarme, POCKET integra al suo in-terno un modulo GSM che consente l’invio di un SMS d’allarme a ben 5 numeri di telefono in contempora-nea, per una gestione altamente si-cura degli eventi.Lo stesso sistema POCKET GSM può essere programmato e gestito via SMS pre-impostati e funziona come un combinatore telefonico stand-alone.
MARSS(+39) 0833 531175
www.marss.eu
Gestione dei flussi di contante all’interno del negozio
Gunnebo presenta SafeCash Retail Station (SCRS), un sistema per la gestione dei flussi di contante all’in-terno del negozio.L’interfaccia è semplice da utilizzare e permette anche di differenziare le operazioni effettuabili dai diversi ad-detti in base al tipo di login.Studiato per semplificare le opera-zioni di back office, SCRS è un si-stema completo in quanto permette di gestire anche monete, grazie al sidecar apposito del quale è dotato.Il dispositivo può contare fino a 700 monete al minuto e 8 banconote al secondo, consentendo di inserire fino a 200 banconote e svuotare l’in-tero cassetto delle monete. SCRS conta e certifica il tutto, prima di rila-sciare la ricevuta.SCRS è flessibile. Infatti, è possibile in fase di configurazione impostare per ogni cassetto diverse modalità di funzionamento (accettazione, ri-circolo, deposito). Il sistema, inoltre, può essere installato nello stesso punto vendita o punti vendita diversi dello stesso retailer in cui è presente l’SCRD (Safe Cash Retail Deposit), il sistema Gunnebo riservato al solo deposito.
GUNNEBO ITALIA(+39) 02 267101www.gunnebo.it
gennaio-febbraio 2012 • essecome • 111
RedazionaliTecnologie
Alimentatore per telecamere da esterno
TL 1215 è l’unico alimentatore per telecamere disponibile sul merca-to ideato da Venitem per operare al massimo delle prestazioni in am-bienti esterni (se debitamente pro-tetto l’ingresso 220V). Tale prodotto risulta particolarmente adatto alla gestione di impianti con più telecamere, permettendo il de-centramento dell’alimentazione tra gruppi di telecamere. Venitem ha voluto presentare al mer-cato una soluzione davvero innova-tiva per gli impianti TVCC, trattando l’alimentatore con una resinatura speciale sottovuoto che lo rende particolarmente protetto e funzio-nale anche in presenza di condizioni climatiche decisamente critiche.Inoltre, la sua forma molto compatta e funzionale permette una colloca-zione molto pratica e versatile.Principali dati tecnici: alimentazione di ingresso da 110 a 260 Vac 50/60 Hz, alimentazione di uscita 12 Vdc, corrente MAX uscita 1,5 A, led di segnalazione presenza alimenta-zione in uscita, rumore residuo 120 mA, MTBF > 100.000 ore, morsettie-ra estraibile con viti in acciaio inox, protezione in ingresso fusibile/PTC, protezione in uscita sovraccarico-cortocircuito-sovratensione.
VENITEM(+39) 041 5740374www.venitem.com
Un dispositivo oculare per la protezione da sorgenti laser
Univet presenta 559 Goggle, un di-spositivo oculare per la protezione da sorgenti Laser ad alta potenza, in grado di raggiungere il livello di pro-tezione D LB8.559 Goggle ha una struttura all’a-vanguardia composta da un guscio in lega di alluminio spesso 2mm che garantisce massima protezione an-che in caso di irraggiamento diretto da parte di un fascio laser. Questo modello può montare fi ltri in vetro interferenziali o fi ltri ad assorbimento in policarbonato o vetro, fornendo così protezione contro una vastissi-ma gamma di sorgenti laser.559 Goggle è dotato di una fascia elastica in tessuto che assicura perfetta aderenza al viso e stabili-tà ottimale del dispositivo in fase di lavorazione, distribuendo per-fettamente il peso dell’occhiale ed evitando così fastidiosi punti di pressione sul naso o sulle orecchie. Il disegno avvolgente di 559 Goggle dona una massima sensazione di copertura e protezione all’utilizzatore che può continuare a lavorare indos-sando i propri occhiali correttivi sen-za percepire alcun disagio o fastidio.
UNIVET(+39) 030 249941
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Intelligenza ed elevate prestazioni
Promelit presenta la piattaforma di videosorveglianza Ikos, una nuo-va gamma di NVR che comprende modelli da 4 a 50 canali e che per-mettono la completa gestione di te-lecamere IP a risoluzione standard e Megapixel.La tecnologia di Ikos è in grado di ge-stire i fl ussi video utilizzando la com-pressione H.264, MJPEG, MPEG4 e fornisce il completo supporto per le telecamere Promelit iMega con riso-luzione da Full HD a 5 megapixel.Ikos Web permette agli ammini-stratori ed agli utenti di confi gurare velocemente ogni NVR Ikos, grazie all’interfaccia grafi ca particolarmen-te semplice ed intuitiva. Tramite Ikos Network Monitor è pos-sibile visualizzare le immagini su qualsiasi monitor dotato di ingresso VGA o HDMI. Telecamere fi sse, cicli-ci di telecamere o di diversi layout: la visualizzazione delle telecamere installate non potrebbe essere più semplice di così.La versatilità nell’archiviazione rap-presenta il punto di forza di Ikos: il codec di compressione H.264, la gestione della funzione RAID e le elevate capacità di storage interno ne fanno la piattaforma ideale per le esigenze di massima sicurezza.
PROMELIT(+39) 02 660871 www.promelit.it
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ed inoltre...
Acme, ADT Italia, Allied Telesis, Assosicurezza, CDS Security, Celte, Compass Distri-bution, D-Link, Deltalink, Diebold, Draeger Safety, Fly Communications, G&G Electric, Gubert System, Honeywell, Metrovox, Milestone Systems, NVT, Open Sky, Opgal, Pana-sonic, Pelco, Schneider Electric, Te.si.s., TechnoAware, Tekno System, Umbra Control, Vise, Vmware, Wincor Nixdorf
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Ditta Razzano AntonioVia Lima 2/A281024 Maddaloni (CE)
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ADI TrevisoVia Treviso, 2/431020 San Vendemiano (TV)
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114 • essecome • gennaio-febbraio 2012
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23-25NOVEMBRE 2012 FIERA DI VICENZA
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