master in yoga studies (università di venezia 2014) - lezione 1

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Yoga singolare e plurale Trasformazioni contemporanee, principi del marketing e strumenti del Web Luca Mori, Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere (Università di Pisa): [email protected]

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Yoga singolare e plurale

Trasformazioni contemporanee, principi del marketing e strumenti del Web

Luca Mori, Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere (Università di Pisa): [email protected]

Yoga: dal problema del significato a quello dell’estensione/intensione

Come potremmo tracciare un confine tra le tante varianti che circolano, dicendo che lo yoga arriva fino a qui, ma non là? Quanto è variabile l’estensione dello yoga? E cosa

ne determina la variazione nel mondo contemporaneo?

ETEROTOPIA DEL PAESAGGIO / INSIDER-OUTSIDER MEANING

Versions and visions of yoga

Scrive David Gordon White (2012): Every group in every age has created its own version and vision of yoga. One reason this has been possible is that its semantic field—the range of meanings of the term “yoga”—is so broad and the concept of yoga so malleable, that it has been possible to morph it into nearly any practice or process one chooses.

Electro-vigor (1908) – Nuovi confini in spazio, tempo, psiche

W. James, The energies of men / The powers of men (1907)

[…] Il mio amico è un uomo straordinariamente dotato, sia moralmente che intellettualmente, ma ha un sistema nervoso instabile e per molti hanno a vissuto in un processo circolare di alternanza tra letargia e iper-eccitazione: qualcosa come tre mesi di attività estrema, seguiti da una settimana di prostrazione a letto. Una condizione poco promettente, che i migliori specialisti in Europa non erano riusciti ad alleviare; così egli provò Hatha Yoga, in parte per curiosità e in parte con una sorta di disperata speranza.

W. James, The energies of men / The powers of men (1907)

Ciò che segue è un breve estratto da una lettera lunga sessanta pagine che mi ha inviato un anno fa:

«Così decisi di seguire il consiglio di Vivekananda: “Pratica intensamente: non importa se vivi o muori in tal modo”. Il mio discepolo (chela) improvvisato e io iniziammo con la privazione di cibo. Non so se l’hai mai provata *** ma la privazione di cibo volontaria è molto diversa da quella involontaria e comporta più tentazioni. Noi abbiamo ridotto inizialmente il nostro pasto a due volte il giorno, poi a una sola volta. Le migliori autorità concordano sul fatto che per controllare il corpo il digiuno è essenziale, e perfino nel Vangelo si dice che gli spiriti peggiori obbediscono solo a coloro che digiunano e pregano. Abbiamo ridotto moltissimo la quantità di cibo, lasciando da parte le teorie chimiche sulla nostra necessità di albume, talvolta vivendo di olio d’oliva e pane; o di soli frutti; o di latte e riso in quantità piccolissime – molto meno di quante prima ne mangiassi durante un solo pasto. Ho iniziato ad essere più leggero ogni giorno e persi nove chili in poche settimane; ma questo non poteva fermare un tentativo così disperato *** piuttosto morire di fame che vivere schiavi.

W. James, The energies of men / The powers of men (1907)

Il momento di asana

Poi abbiamo praticato asana, ovvero le posture, quasi rompendoci gli arti. Prova a sederti sul pavimento e a baciare le ginocchia senza piegarli, o di unire le tue mani nella parte superiore della tua schiena, abitualmente inavvicinabile, o di portare il dito del tuo piede destro all’orecchio sinistro senza piegare le ginocchia *** questi sono esempi facili di postura per uno Yogi.

W. James, The energies of men / The powers of men (1907)

Logica e pratiche romano-cattoliche

Per tutto il tempo anche esercizi di respirazione: trattenere il respiro dentro e fuori fino a due minuti, respirare con ritmi differenti e in differenti posizioni. Anche molta preghiera e pratiche romano-cattoliche combinate con lo Yoga, al fine di non lasciare nulla di intentato e per essere protetti dagli inganni dei demoni Hindu! Poi la concentrazione del pensiero su parti differenti del corpo e sui processi che accadono al suo interno. Esclusione di tutte le emozioni, lettura aridamente logica, come una dieta intellettuale, ed elaborazione di problemi logici. *** Come prodotto collaterale dell’intero esperimento ho scritto un manuale di logica.

W. James, The energies of men / The powers of men (1907)

Corpo e mente finalmente ubbidiscono

Dopo poche settimane io crollai e dovetti interrompere tutto, ridotto al peggiore stato di prostrazione di sempre. *** Il mio giovane chela continuò senza rimanere scosso dalla mia sorte; e appena mi alzai dal letto provai ancora e decisi di risolvere la cosa, sentendo anche un genere di determinazione che non avevo mai sentito prima, una certa volontà assoluta di vittoria ad ogni costo e la fede nella possibilità di raggiungerla. Non so giudicare per certo se sia stato un mio merito o una grazia divina, ma preferisco ammettere che si tratti della seconda. Sono stato malato per sette anni, e alcune persone dicono che questo è un limite per molte punizioni. Per quanto io possa essere stato un peccatore volgare e vile, forse i miei peccati stavano per essere perdonati e lo Yoga era solo un’opportunità esteriore, un oggetto per la concentrazione della volontà. Non pretendo ancora di spiegare molto di ciò che ho passato, ma il fatto è che da quando mi sono alzato da letto il 20 agosto, non si è più presentata alcuna crisi di prostrazione, e ora ho la più salda convinzione che le crisi non torneranno mai più. Se consideri che negli anni trascorsi non c’è stato un solo mese senza letargia, ammetterai che anche a un osservatore esterno quattro mesi successivi di salute crescente costituiscono una prova oggettiva

W. James, The energies of men / The powers of men (1907)

Il potere plastico del pensiero

E qui il mio amico cita un certo lavoro dei suoi, sul quale faccio meglio a tacere. Poi continua ad analizzare gli esercizi e i loro effetti in modo molto pratico, ma con una lunghezza eccessiva per intrattenermi con voi su questo punto. Ripetizione, alterazione, periodicità, parallelismo (o l’associazione dell’idea di qualche effetto desiderabile vitale o spirituale con ciascun movimento) e così via, sono le regole che lui ritiene estremamente importanti. “Sono sicuro – continua che chiunque sia abile a concentrare pensiero e volontà, e ad eliminare le emozioni superflue (to eliminate superfluous emotions), presto o tardi possa diventare padrone del proprio corpo e superare ogni genere di malattia. Questa è la verità sottostante a tutte le cure incentrate sulla mente (mind-cures). I nostri pensieri hanno un potere plastico (plastic power) sul corpo”.

W. James, The energies of men / The powers of men (1907)

Auto-suggestione o rottura delle routine?

Sarete alleggeriti, non ne dubito, nel sentire che il mio eccentrico corrispondente fa una connessione almeno con qualcosa di conosciuto a memoria, e precisamente le “terapie per suggestione (suggestive therapeutics)”. Chiamate la sua intera prestazione, se volete, un esperimento nell’auto-suggestione sistematica. Questo ne fa un’illustrazione più apprezzabile di ciò che voglio imprimere nelle vostre menti per il maggior numero di vie possibili, cioè che viviamo abitualmente all’interno dei nostri limiti quanto al potere. La suggestione, specialmente sotto ipnosi, è universalmente riconosciuta come un mezzo, di eccezionale successo in certe persone, per concentrare la coscienza e, in altri, per influenzare i loro stati corporei. Mette in azione energie dell’immaginazione, della volontà e dell’influenza mentale sopra i processi psicologici, che abitualmente giacciono dormienti, e che possono essere messe completamente in moto solo in soggetti particolari. È, in breve, dinamogena: è i termini più scontati (the cheapest terms) per trattare dell’esperienza del nostro Yogi principiante sono quelli che ci fanno parlare di un’esperienza auto-suggestiva.

W. James, The energies of men / The powers of men (1907)

Ancora su questo punto

Gli ho scritto che non potevo forse attribuire alcun valore sacramentale ai particolari processi di Hatha Yoga, alle posture, alle respirazioni, ai digiuni e a tutte le cose simili, e che mi sembravano nient’altro che molti modi – disponibili a lui e al suo chela ma non per tutti – di rompere le barriere che la routine della vita ha sedimentato attorno agli strati più profondi della volontà, e quindi modi per portare gradualmente all’azione le sue energie inutilizzate.

W. James, The energies of men / The powers of men (1907)

Fede e volontà

Mi ha risposto come segue:

Sei certamente nel giusto sostenendo che gli esercizi Yoga non sono altro che un metodo sistematico per incrementare la nostra volontà. Essendo incapaci di volere in una volta le cose più difficili, dobbiamo immaginare gradini che conducano fin là. Poiché la respirazione è la più facile delle attività corporee, è molto naturale che essa offra un buon obiettivo per esercitare la volontà. Il controllo del pensiero può essere raggiunto senza la disciplina della respirazione, ma è semplicemente più facile controllare il pensiero simultaneamente con il controllo del respiro.

W. James, The energies of men / The powers of men (1907)

Un incedere uniforme

Lo Yogi prosegue nella sua attività in modo uniforme, senza eccessi nel troppo grande o nel troppo piccolo, ed elimina sempre più ogni inquietudine, ogni preoccupazione – crescendo verso l’infinito con un esercizio regolare, con piccole aggiunte ad un compito che è divenuto familiare. *** Ma hai completamente ragione sul fatto che le crisi religiose, d’amore e di indignazione possono risvegliare in un brevissimo tempo poteri simili a quelli raggiunti in anni di paziente pratica dello Yoga. *** Gli stessi Hindu riconoscono che il Samadhi può essere raggiunto in molti modi e prescindendo completamente da ogni esercizio fisico.

All’alba del XX secolo

-  Stanislavki e lo yoga (la scuola russa di teatro)

-  Max Weber: lo yoga come tecnica sacra, esperienza “magica” di auto-ipnosi indotta con effetti fisiologici legati a controllo/sospensione della respirazione, razionalizzazione della pratica estatica (enfasi sul controllo del respiro) – confronto con Ignazio di Loyola

-  1908: Rainer Maria Rilke, Devi cambiare la tua vita! (sonetto Torso arcaico di Apollo). Per Sloterdijk sono gli anni di de Coubertin, Musil, Kafka, Nietzsche, “informalizzazione della spiritualità”, “de-spiritualizzazione delle pratiche ascetiche”

1914-1917: Patanjali in inglese

James H. Leuba, The Yoga System of Mental Concentration and Religious Mysticism, in «The Journal of Philosophy, Psychology and Scientific Methods», vol. 16, n. 8, 1919, pp. 197-206

La concentrazione e i suoi supporti fisici

Qui leggiamo:

«The most curious of the physical aids to concentration are the “postures”. […] These postures are to be accompanied “by relaxation of effort or by a mental state-of-balance with reference to Ananta” (ii, 47)».

Si noti: il richiamo alla relaxation come premessa a trance states, si combina con un riferimento alla psicoanalisi: «Relaxation is demanded of the subject for psychoanalysis, and it is when the sinner despairs of reforming himself by his own endeavors and surrenders to the will of God that salvation comes. In the production of hypnosis one or the other of these expression, or both, are used to describe the attitude to be assumed by the subject», p. 200.

Auto-illusione e allucinazione

Qui leggiamo:

«Since death would speedily supervene should this be realized, we must suppose that the Yogin, in consequence of the bodily and mental attitude he assumes, is deceived into the belief that breathing is totally suspended. That he suffers many illusions and hallucinations there can not be any doubt», 201.

«This implied recognition of similarity between the condition secured by the Yoga-practises and that produced by drugs is too significant to be overlooked by the student of the mystical ecstasy».

Il giudizio sullo yogin

«The emaciated, bewildered ascetic, reduced to the dimmest spark of life, equally incapable for lack of energy of committing good or evil is not a demi-god, but a shrunken caricature of what man ought to be – so at least does common-sense pronounce. Yogin, as also the user of drugs, may win partial or total unconsciousness and, with it, isolation and peace; so much must be granted», p. 205

«His self-deception, the corresponding self-deception of the user of drugs, and we may add of classical Christian mystics, constitute one of the most pathetic chapters of human history. To aim so high, and to fall so low, is in truth both deep tragedy and high comedy. Yet the stupified Yogin is one of the blundering heroes and martyrs who mark the slow progress of humanity».

Life, 11 sept. 1939: curiosità

Life, febbraio 1941 – yoga non da fachiri

Mircea Eliade, 1946-1948

Prefazione a Tecniche dello yoga (trad. it., Torino 2013)

«Lo Yoga si è gravato, a uso dell’Occidente, del mistero di un alone sospetto, e ciò ne ha accresciuto il fascino, ma ne ha alterato il significato e il valore. Su questo punto molti sono gli argomenti, e c’è invero da restarne imbarazzati: tanti e tali sono gli “Yoga alla portata di tutti” che hanno pullulato nei due mondi», p. 11.

Mircea Eliade, 1946-1948

La tecnica yogica come fossile vivente (p. 179):

perché espressione di una tensione verso l’indifferenziato, l’indistinto, la statica, verso una soteriologia che non interessa davvero più a nessuno:

«In tal senso la tecnica yogica può considerarsi alla stregua di un “fossile vivente”, di una modalità della spiritualità arcaica che, oggi, sopravvive fra gli “inciviliti” unicamente sotto forma di miti e di formule teologiche, e fra i “primitivi” sotto forme in vario modo decadenti».

Popular Science, nov. 1947

Eden Ahbez – yoga e hippie

Da Life, 18 maggio 1948, p. 131

Yehudi’s yoga (Life, vol. 34, n. 6, 9 feb 1953)

Yehudi’s yoga (Life, vol. 34, n. 6, 9 feb 1953)

Pubblicità su Popular Science, sept. 1954

Ad su Popular Science, ago 1955

1975

Editoriale 1975

Yoga in a Western Setting (1974, Chicago)

Arthur S. Parsons, Yoga in a Western Setting: Youth in Search of Religious Prophecy, «Soundings: An Interdisciplinary Journal», vol. 57, n. 2, 1974, pp. 222-235

Yoga in a Western Setting (1974, Chicago)

p. 223: «David, the twenty-five-year-old American teacher, commenced the first session by showing the students how to sit in a correct posture – the lotus position or a less strenuous form for those who found it too difficult – and how to concentrate on the powerful “third eye” – above the nose on the forehead – by rolling the eyes upward. He did not speak in a conversational voice with its variations of tone and accents; at all times he spoke in a very soft, slow, unmodulated tone of uniform intensity». «He spoke of the pain and absurdity of life, the strenuousness of the Kundalini exercises which would expel that pain and allow God-consciousness to enter them».

Yoga in a Western Setting (1974, Chicago)

«Theological formulations of the Kundalini prophecy rarely occurred in the beginners’ classes. David avoided esoteric interpretations of the class activities. He and the students assessed the success of the exercises in a comparison to the “high” of drugs: “I have never felt so high in my life”; “What a high”; “What a now feeling” […]», p. 225. Del resto l’idea anche di David è che credenze particolari riguardo al Kundalini non sono necessarie a trarre profitto individualmente dagli esercizi base nella vita ordinaria.

Yoga in a Western Setting (1974, Chicago)

p. 226: «The exercises were completely novel to the students: bizarre postures, diaphragmatic breathing, lenghty chanting, and movement of internal organs. Although their practice was accompanied by the normal concomitants of physical exercise such as sweating, shortness of breath, strains, and the like, the test of their definition as non-exertion, as a reception of higher levels of energy, depended upon the occurrence of unusual experiences which, lacking prior interpretation, could be defined unambiguously in terms of passivity, of the spontaneous revelation of the God-consciousness». Così altre sostituzoni, tra cui quella dell’idea di nirvana con una migliore realizzazione sociale dell’individuo, un modo più confortevole di essere al mondo.

All’alba del XXI secolo

Yoga for Dummies – Un grattacielo pieno di yoga e di yogin

«Yoga isn’t just gymnastics, fitness training, huffing and puffing, or a way to control your weight. It’s not just stress reduction, meditation, or some spiritual tradition from India.

Yoga is all these things and a great deal more. (You’d expect as much from a tradition that’s been around for 5,000 years.) Yoga includes physical exercises that look like gymnastics and have even been incorporated into Western gymnastics. These postural exercises help you become or stay fit and trim, control your weight, and reduce your stress level. Yoga also offers a whole range of meditation practices, including breathing techniques that exercise your lungs and calm your nervous system or charge your brain and the rest of your body with delicious energy» (ivi, p. 10).

2014 una galleria da scorrere velocemente

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Le trasformazioni del marketing

Le 4 P del marketing mix

Stando a quanto scrivono Kotler e Armstrong (2006: 62), «il marketing mix consiste in una serie di strumenti tattici di marketing che possono essere controllati e armonizzati dall’impresa allo scopo di ottenere le reazioni desiderate all’interno del mercato obiettivo». Prodotto (varietà, qualità, design, servizi, ecc.), prezzo (standard, sconti, agevolazioni, ecc.), punto vendita (localizzazione, canali, trasporto, logistica, ecc.) e promozione (pubblicità, pubbliche relazioni, ecc.) sono le leve cruciali su cui agire per tentare di conseguire obiettivi fondamentali.

Definizioni orientate al prodotto o al cliente

Reason why e passion why

La griglia FCB di Vaughn (1980): feeling, learning, doing

1)  Feel – learn – do

2)  Learn – feel – do

3)  Do – feel – learn

4)  Do – learn - feel

Il “tu” e le sue cerchie Dallo yoga televisivo degli anni Settanta a oggi:

Tara Fraser (2013) è ancora più esplicita, proponendomi fin dal titolo uno Yoga per te, molto comodo, perché mi permette di avvicinarmi allo yoga anche in casa. La selling proposition di fondo è chiara: «"Yoga per Te" è concepito per venire incontro alle tue esigenze, principiante o esperto che tu sia. Se sei un principiante o hai una ridotta flessibilità per motivi di salute o di età, grazie ai riquadri speciali riceverai dei suggerimenti su come adattare le posizioni classiche per renderle più facili da eseguire. Se sei invece uno studente più esperto, Tara Fraser ti spiegherà come progredire gradualmente verso le posizioni più impegnative via via che la tua forma fisica migliorerà. Grazie alle descrizioni dettagliate dei vari movimenti e degli esercizi di respirazione, così efficaci per la salute e il benessere emotivo, potrai personalizzare la tua pratica yoga e esercitarti anche a casa. Un'ampia sezione è dedicata agli altri aspetti pratici e benefici dello yoga: movimento, respirazione, scelte alimentari e meditazione».