donna mayor guillem e le menoretas de alcocer: nuove riflessioni e apporti documentari (1260-1283),...

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Biblioteca Francescana Sarda Anno XV (2012-2013) ORISTANO 2013

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Biblioteca

Francescana

Sarda

Anno XV (2012-2013)

ORISTANO

2013

STAMPATO IN ITALIA - PRINTED IN ITALY

ISSN 0394-5200

Copyright © 2013-12-31

by Provincia di Sardegna dei frati minori conventuali

Piazza Duomo, 10 - 09170 ORISTANO

Tel. 0783 71674-71916; Fax 0783 776296

E-mail: [email protected]

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LUCA DEMONTIS

DONNA MAYOR GUILLEM E LE MENORETAS DE ALCOCER: NUOVE RIFLESSIONI E APPORTI DOCUMENTARI (1260-1283)

Nel XIII secolo assistiamo all’espansione degli ordini mendicanti nell’Europa !"#$"%&%'(#) *&+*(,*+%-"$.(/!*/!")(/)!( "%# 0&%(nova religio, con o senza l’appog-gio dei vescovi e dei poteri locali. Nella penisola iberica francescani e domenicani fondarono nuovi conventi grazie al sostegno delle nascenti monarchie nazionali o regionali: i regni di Castiglia-León, d’Aragona, di Navarra e del Portogallo. I so-vrani seppero cogliere l’importanza dei nuovi ordini per la predicazione e l’assi-stenza spirituale alle masse, sostanziata spesso da un’esemplare condotta di vita. 1%( "2(+)!"3%3%(0&%(4*!5%(/!*/0-#"3%(%--%( !"#$"%&"55%5"*&)(+)--)( "$$.(#$!%//%$)(%"(

Mori in quegli stessi anni16(7&$)8!"$.(,*!%-)'(4)+)-$.'(0,"-$.'(%9"-"$.(&)--%(/!)+" %-zione unite spesso ad una buona dose di buon senso e di diplomazia, facevano dei Minori e dei Predicatori i candidati ideali al servizio dei sovrani iberici per le mis-sioni diplomatiche di una certa delicatezza. La stima dei monarchi nei loro con-4!*&$"(#"()3"& )(+%--%(:0%&$"$.()(+%--;)#),/-%!"$.(+)"(/!"3"-)8"( *& )##"6(7-(/!)#$"8"*(

dei due ordini e dei santi fondatori attrasse ben presto nei loro ranghi i membri del-le grandi consorterie nobiliari. La fondazione di nuovi conventi e monasteri po-teva servire a dare nuova linfa a centri abitati ormai spopolati o a rivitalizzare zo-&)(+"( %,/%8&%(%$$!%)&+*(&0*3"( *-*&"()("& !),)&$%&+*( *#<(-%(/!*+0$$"3"$.(+)--)(

terre. Le famiglie aristocratiche li dotavano di terre e privilegi e ne mantenevano spesso il controllo attraverso i congiunti che aderivano all’ordine, ricoprendo non di rado cariche prestigiose.

Uno di questi è il caso di donna Mayor Guillem de Guzmán, personaggio mol-to noto per le vicende storiche della famiglia reale castigliana2. Attraverso due documenti, emessi rispettivamente a Siviglia l’8 novembre 1260 da Alfonso X el

Sabio'(!)(+"(=%#$"8-"%>?)@&'()(%(=0)& %("-(AB(,%88"*(ACDE(+%-(3)# *3*(+)--%( "$$.(

Gonzalo Garcia Gudiel3, è possibile gettare nuova luce sul primo periodo del mo-

1 Siviglia (1248), Murcia, Cordova, Badajoz, Jaen, Cadice sono alcuni esempi.2 Per un approfondimento vedi M. GONZÁLEZ JIMÉNEZ, Alfonso X el Sabio, Barcelona 2004.3 Originali in Archivo Histórico Nacional, Madrid, Carp. 566, nn. 6 e 7. Il documento del 1260 è

stato inserito, con sola trascrizione, dal Martín Prieto nella Collección diplomática del monasterio de

!"#!$%&!'!$()$*&+,+)'$)"$&!$-(!($.)(/!0$1!'#)$2$3456784957:;$in «De Medio Aevo», I/1 (2013), pp. 159-198; l’edizione dei due documenti si trova in L. DEMONTIS, Raimondo della Torre patriarca di A-

quileia 345<9845==:0$1,&/#/+,;$)++&)>/!>#/+,;$!?/&)$+,@A"/+!#,'); Alessandria 2009, docc. VIII e LXX. I documenti contenuti nell’archivio del monastero sono andati incontro a diverse vicissitudini. Nel 2007 è stato rinvenuto nella University of Massachusetts un documento del monastero di Santa Clara de Alcocer (-&$BA!()'",F( G)()!%(#/%!"$*(+0!%&$)(-%(80)!!%( "3"-)()( G)(+)$$%(H&"3)!#"$.(%3)3%( *,/!%-$*(&)-(CBBE(&)--%(-"9!)!"%(I%-+J#(+"(K3")+*6(1%3"+(L!9)#M(N)!&O&+)5(&*&()#"$%(%(+)P&"!)("-(+* 0,)&$*(

[1]

76 LUCA DEMONTIS

nastero di Menoretas di Alcocer fondato da Mayor Guillem nel regno di Castiglia con il patrocinio reale. Come svelano i due documenti, la nobildonna intendeva dotare il monastero di numerose terre, mulini e diritti nel territorio di Alcocer in modo da mantenere dignitosamente un centinaio di persone tra monache e perso-&%-)(+"(#)!3"5"*'()(,)$$)!)(-%(&0*3%( *,0&"$.(#*$$*(-%(/!*$)5"*&)(+)--%( *!*&%'(%-(

riparo dall’ingerenza di vescovi e signori.Il testo del privilegio reale – di questo si tratta – è redatto in lingua volgare ca-

stigliana (romance) perché faceva parte della documentazione diretta a destinatari all’interno del regno: Alfonso X fu il primo sovrano a utilizzare sistematicamente la lingua volgare per gli atti pubblici inerenti al regno, mentre continuava a usare il latino per i destinatari al di fuori del regno, specie per la questione imperiale4.

1*&&%(Q%R*!(S0"--),()!%(P8-"%(+"(+*&(S0"--J&(TJ!)5(+)(S05,O&'(&*9"-)(?)@&)-se, adelantado mayor di Andalusia5. Presentata a corte durante il regno di Fernando 777'( *&:0"#$2( *&(-%(#0%(!%!%(9)--)55%("-(/!"& "/)(L-4*&#*(:0%&+*(:0)#$"()!%(8".(/!*-messo a donna Violante de Aragón e ne divenne l’amante. Dalla relazione nacquero %- 0&"(P8-"(4!%( 0"(U)%$!"5'("&&%-5%$%(+%(L-4*&#*(%-(!%&8*(+"(/!"& "/)##%'(+)#$"&%$%(%(

convolare a nozze con Alfonso III di Portogallo e a diventare regina del paese lusi-tano. Alfonso X di Castiglia fu molto generoso con donna Mayor e la colmò di do-nazioni e di privilegi, creando per lei e per la sua discendenza un señorio sui centri +"(L- * )!'(="40)&$)#'(I"%&%()(T%-%50)-*#'(+*3)(/)!%-$!*(-%(+*&&%(%3)3%(8".(+)"(/*#-sedimenti6. Favorendo la sua intenzione di fondare un monastero, il re aveva trova-

il gioiello del Massachusetts Center for Renaissance Studies e lo ha inserito in un catalogo di mano-scritti spagnoli, vedi J. ILLANES, Aparece un manuscrito sobre Alcocer en EEUU, in «Nueva Alcarria» (6 aprile 2007), p. 54.

4 Su questo argomento vedi L. DEMONTIS, Alfonso X e l’Italia: rapporti politici e linguaggi del

potere, Alessandria 2012. 5 L’adelantado mayor di una provincia (Castiglia, León, Murcia, Galizia, Andalusia o de la fron-

tera) era giudice e supremo rappresentante del re nel suo territorio di competenza: ognuno di essi e-ra dotato di poteri giurisdizionali amplissimi che lo trasformava in un vero e proprio alter ego del re, vedi L. DEMONTIS, Alfonso X cit., p. 262; sull’argomento vedi anche B. VÁZQUEZ CAMPOS, Los adelan-

#!(,>$@!C,')>$()$&!$D',"#)'!$,$*"(!&A+E!$3>/F&,>$G2228G2H:, Siviglia, 2006, in particolare pp. 43-143; ID., -&$!()&!"#!@/)"#,$@A'+/!",$)"$)&$+,"#)I#,$()$&!>$')D,'@!>$!&D,">/"!>0$457J845J9$3K$22:, in «Mi-scellánea Medieval Murciana», XXIX-XXX (2005-2006), pp. 105-121; ID., El adelantamiento mur-

+/!",$)"$)&$+,"#)I#,$()$&!>$')D,'@!>$!&D,">/"!>0$457J845J9$32:, in «Miscellánea Medieval Murciana», XXVII-XXVIII (2003-2004), pp. 159-177; ID., Discusión sobre los aspectos teóricos y metodólogicos

del estudio de los Adelantados y Merinos Mayores, in Actas I Simposio de Jóvenes Medievalistas, eds. J. F. Jiménez ALCÁZAR, J. ORTUÑO MOLINA, J. A. EIROA RODRÍGUEZ Lorca, 2002, pp. 225-34; P. ARRE-GUI ZAMORANO, Algunas cuestiones en torno a los adelantamientos en el reinado de Alfonso X el Sa-

?/,$34579845<5:, in «Archivo Historico de Derecho Español», LXX (2000), pp. 251-76; J. M. ORTUÑO SÁNCHEZ-PEDREÑO, El adelantado en las Partidas, in «Miscellánea Medieval Murciana», XVIII (1993-94), pp. 161-74; I. ÁLVAREZ BORGE, Monarquía feudal y organización territorial. Alfoces y merindades

)"$%!>#/&&!$3>/F&,>$G8G2H:, Madrid, 1993; C. JULAR PÉREZ ALFARO, Los adelantados y Merinos Mayores

()$L)M"$3 /F&,>$G2228G2H:, León, 1990.6 Pablo MARTÍN PRIETO, L!$DA"(!+/M"$()&$@,"!>#)'/,$()$ !"#!$%&!'!$()$*&+,+)'$34575845N6:, in

«Hispania Sacra», 57 (2005), pp. 227-241, in particolare pp. 228-229.

[2]

77DONNA MAYOR GUILLEM E LE MENORETAS DE ALCOCER

to una sistemazione onorevole per la sua amante di gioventù. Inoltre, la monarchia castigliana metteva in atto il proposito di un riordino territoriale della regione per riattivarne l’economia in un periodo che vedeva estendersi una crisi economica di non breve durata7. I piccoli proprietari del luogo, indebitati, svendevano i loro mo-desti appezzamenti di terra che andavano ad aumentare il patrimonio del monaste-!*'( G)(+"3)&&)( *#<(0&%(+)--)(/!"& "/%-"(!)%-$.() *&*," G)(+)--%(5*&%8. Tuttavia, agli inizi del secolo XIV, la crisi colpì anche le rendite agrarie del monastero e le monache gestirono in proprio il patrimonio preferendo le rendite dei mulini, più semplici da gestire9. Finirono anche loro per indebitarsi, come appare dall’inventa-rio del monastero del 1337, quando ormai le discendenti di donna Mayor Guillem &*&()#)! "$%3%&*(/"V(-%(-*!*(/!*$)5"*&)(#0--%( *,0&"$.(!)-"8"*#%6

Il re di Castiglia risultava essere, almeno nominalmente secondo il documento +"(4*&+%5"*&)'("-(/!*$)$$*!)(+)-(,*&%#$)!*'()(-%( *,0&"$.(+%,"%&"$%( *&#"+)!%3%(#)(

stessa di fondazione regia, tanto da aver bisogno dell’autorizzazione del sovrano quando, nel 1373, trasferì la sua sede all’interno delle mura cittadine di Alcocer10.

Per l’aspetto politico-religioso la fondazione, a parere di alcuni studiosi, va i-scritta in uno schema più ampio in cui la corona castigliana si proponeva di esten-dere e consolidare la rete di conventi di ordini mendicanti11, una tendenza diffusa &)-(#) *-*(W777("&(,*+*( *#<(3%#$*(+%(!)&+)!)(#0/)!X0"(%-$!"()#),/"6(?%(/!)#)&5%(

in loco della famiglia Guzmán conferiva alla fondazione monastica il carattere di “impresa familiare”12.

Prima che il re concedesse il privilegio che accompagnava l’atto di fondazione del 1260, risulta la presenza di un primitivo nucleo damianita nel territorio di Alco- )!(8".(&)-(ACYC'(+"( 0"(#"(Z( *&#)!3%$%(,),*!"%(&)--%($!%+"5"*&)(*!%-)(+)--%(#$)##%(

*,0&"$.6([0)#$%($!%+"5"*&)(Z(#$%$%(/%5")&$),)&$)(,)##%(/)!("# !"$$*(+%--)(,*&% G)(

nel corso dei secoli, e comprendeva tutto ciò che era accaduto dopo la fondazione del monastero: favori dei re, bolle papali, possedimenti. Nel 1656 da questo ma-$)!"%-)(#$*!" *("&$)!&*(%--%( *,0&"$.(4!%(S!)8*!"*(+)(\)!)+"%'(3" %!"*(+)-(,*&%#$)-ro di Santa Chiara di Alcocer, ricavò un manoscritto che all’interno del testo viene

7 P. MARTÍN PRIETO, Renta agraria y coyuntura en el inicio de la crisis bajomedieval castellana

3@)(/!(,>$()&$>/F&,$G2228@)(/!(,>$()&$>/F&,$G2H:O$)&$+!>,$()$*&+,+)';$URL: http://www.usc.es/estaticos/congresos/histec05/b10_martin _pri eto.pdf.

8 Ibidem, passim.9 P. MARTÍN PRIETO, Aportación al estudio del molino hidráulico en la Castilla medieval: los mo-

linos del monasterio de Santa Clara de Alcocer, in «Hispania. Revista Española de Historia», vol. LXVI, n. 224 (2006), pp. 833-50.

10 P. MARTÍN PRIETO, La fundación cit., p. 236.11 S. AGUADÉ NIETO, Alfonso X y las órdenes mendicantes, in Könige, Landesherren und Bettel-

orden, ed. D. Berg, «Saxonia Franciscana» 10, Werl (1998), pp. 277-302, in particolare pp. 286-288.12 P. MARTÍN PRIETO, La fundación cit., p. 237. I primi testimoni del documento non a caso sono

scelti tra i membri della famiglia: don Pedro Guzmán, padre di donna Mayor, e i suoi fratelli Pedro e Nunno.

[3]

78 LUCA DEMONTIS

chiamato BA!()'",; in seguito smarrito. Una copia del 1720, esaminata dal croni-#$%(+"(S0%+%-%]%!%(^0%&(=%$%-"&%(S%! _%(?@/)5(%--%(P&)(+)-(W7W(#) *-*'(#),9!%(#"(

#"%( *&#)!3%$%(P&*(%--%(#*//!)##"*&)(+)--%( *,0&"$.(&)-(A`Ea13. Nessuno dei docu-menti presenti nell’Archivo Histórico Nacional accredita il 1252 come data di fon-dazione, ma la contraddizione potrebbe comporsi se prendiamo il 1252 come termi-

nus a quo del complesso iter della fondazione e il 1260 come punto di arrivo con- -0#"3*6(1)-(!)#$*($!)(9*--)(/%/%-"(+"(L-)##%&+!*(7I(+"!)$$)(%--%( *,0&"$.(+%,"%&"$%(

+"(L- * )!(#*&*(+%$%$)(%&$)!"*!,)&$)(!"#/)$$*(%-(+* 0,)&$*(04P "%-)(+"(4*&+%5"*&)(

del 22 settembre 1260, ripreso nel documento del privilegio del novembre 126014. b"(+)3)(%--%($!%+"5"*&)(*!%-)(+)--%( *,0&"$.(-;%44)!,%5"*&)( G)(%--%(4*&+%5"*&)(+)-(

monastero abbiano contribuito alcune discepole o compagne di santa Chiara quan-do lei viveva ancora. Accettando che si sia trattato di una vera e propria “missione italiana”15(/*$!),,*(8"0#$"P %!)'(%-,)&*("&(3"%(+"("/*$)#"'(-%(/!)#)&5%(+)-($)!,"&)(

Menoretas nell’atto di fondazione di donna Mayor Guillem del 1260, termine che &*&(P80!%(&)-(!)#$*(+)--%(+* 0,)&$%5"*&)( *)3%()(/*#$)!"*!)(+)-(,*&%#$)!*'( G)(

parla di dueñas, e che potrebbe essere stato “importato” dall’Italia.7-(+* 0,)&$*(!)+%$$*(-;D(&*3),9!)(ACaB(%(b"3"8-"%'( "$$.(/!)+"-)$$%(+%-(!)()(+%--

la corte, si apre con la tradizionale titolazione regia di Alfonso X. Al sovrano vie-ne presentato un atto di fondazione in cui la protagonista, Mayor Guillem, intende fondare, con mandado et con plazer de mio sennor don Alfonso, un monastero di Menoretas de la orden de Sant Francisco a onore di Dio, della Madonna e di san Francesco, per la salvezza dell’anima e in remissione dei propri peccati16. Conte-#$0%-,)&$)(-*(+*$%(+)"(#0*"(9)&"'(#"%(:0)--"(%30$"("&()!)+"$.'(#"%(:0)--"( *,/!%$"(&)--%(

-* %-"$.(+*3)(#*!8)!.("-(,*&%#$)!*'(b%&$(Q"80)-(+)(L- * )!6([0)#$%(+*$)( *,/!)&-de terra arativa, vigne, mulini, oliveti, la somma di 150 maravedì per il vestiario, 50 maravedì per l’infermeria, e 100 maravedì della rendita del portadgo del estre-

no de Atienza que yo tengo en heredat de mi sennor el rey don Alfonso17. Di ogni

13 Ibidem, p. 230. Quanto al BA!()'",(P&*!%("&$!*3%9"-)(c3)+"(&*$%(dF'()##*(Z(!"%//%!#*(&)--%(H-niversity of Massachusetts. È andato perduto, invece, il monumento funebre di donna Mayor Guillem, grande opera funeraria del secolo XIII in legno policromo, testimonianza della venerazione delle reli-giose per la loro fondatrice (sull’argomento vedi J. ILLANES, Aparece un manuscrito sobre Alcocer en

EEUU. Trata sobre la iglesia de Santa Clara y ha sido discubierto por un oriundo de pueblo en la U-

niversidad de Massachusets, in «Nueva Alcarria», 6 aprile 2007, p. 54).14 Le date sono 31 luglio 1259, 30 agosto 1259 e 9 aprile 1260 e il monastero è chiamato sia col

nome di San Miguel sia con quello di Santa Clara, ma sempre dell’ordine di San Damiano, vedi P. MARTÍN PRIETO, La fundación cit., p. 232.

15 Ibidem, p. 235.16 e!%&*("(,*$"3"(/"V(!" *!!)&$"("&(%$$"(+"(:0)#$*(8)&)!)6(T"V(#/) "P "("(,*$"3"( G)(%3)3%&*(#/"&$*(

Mariano IV giudice d’Arborea alla fondazione del monastero di S. Chiara di Oristano: per impiegare %(P&(+"(9)&)(%- 0&"(9)&"(% :0"#"$"("&(,*+*(+099"*'(3)+"(=6(PAU, Un monastero nella storia della città.

!"#!$%P/!'!$")/$(,+A@)"#/$()&&Q!'+P/R/,0$1!'#)$S'/@!;$49T984N==;$in «Biblioteca Francescana Sarda», V (1994), p. 24.

17 L’elenco delle donazioni di Alfonso X a donna Mayor Guillem risulta in un documento redatto a

[4]

79DONNA MAYOR GUILLEM E LE MENORETAS DE ALCOCER

/!*/!")$.(3)&8*&*(,"&05"*#%,)&$)(+)# !"$$"(-;)#$)&#"*&)' "( *&P&"'(-%(-* %-"$.'(-%(

provenienza18. Non mancheranno infatti liti giudiziarie (pleitos) mosse anche da istituzioni pubbliche, come l’amministrazione cittadina di Alcocer: ne fa fede una #)!")(+"(+* 0,)&$"("&( 0"(U)%$!"5'(!)8"&%(+"(T*!$*8%--*'(P8-"%(+"(+*&&%(Q%R*!()(+"(

L-4*&#*(W'(/!*$)$$!" )(+)-(,*&%#$)!*(+"(b%&$%(Q%!"%(+"(L- * )!'( *&4)!,%("( *&P&"(

contenuti nell’atto di donazione di sua madre19. Il monastero non doveva superare *,/-)##"3%,)&$)("-(&0,)!*(+"( )&$*(0&"$.(!)#"+)&$"($!%(,*&% G)(+)--%( *,0&"$.(

e servitù. Il re, su richiesta di donna Mayor Guillem concesse il privilegio che ta--)()!)+"$.(4*##)(-"9)!%(+%(8!%3%,"("&()$)!&*(cpora siempre iamas). Chi avesse osa-$*( *&$!%33)&"!)(%-(+* 0,)&$*(!)%-)(*(#,"&0"!)(-;)!)+"$.(%3!)99)(+*30$*(3)!#%!)(

10.000 maravedì al re e rifondere al monastero il doppio del danno.A conferma del privilegio, oltre alla bolla di piombo pendente, c’era come di

consueto una serie di testimoni, che erano tradizionalmente elencati nei documen-ti redatti dalla cancelleria di Alfonso X, anche se non presenti materialmente: ve-scovi, arcivescovi, prelati, abati, maestri di ordini cavallereschi, nobili castigliani e signori stranieri, compresi i re musulmani di Granada, Murcia e Niebla vassalli della corona, l’adelantado mayor e il cancelliere. Questo sfoggio di titoli e di per-sonaggi contribuiva a ostentare la potenza e il prestigio del re di Castiglia, uno dei più grandi sovrani europei.

Ventitré anni dopo, il 10 maggio 1283, il vescovo di Cuenca controllava l’au-$)&$" "$.(+)--%(9*--%()(+)-(P-*( *&( 0"()!%(#"8"--%$*("-(+* 0,)&$*'(&*$%3%("&*-$!)(-;%#-#)&5%(+"( %& )--%$0!)()(+"(%-$!"(+"4)$$"f( *&4)!,%3%(:0"&+"( *&(-%(#0%(%0$*!"$.("-($)-sto del privilegio che le monache avevano fatto esemplare dal loro scrivano. Nella conclusione dello scritto veniva esplicitata anche la motivazione della richiesta di *&4)!,%f(-%(9%+)##%()(-%( *,0&"$.(+)-(,*&%#$)!*(&*&(/*$)3%&*(/*!$%!)(&J()#"9"!)(

senza pericolo davanti a testimoni il privilegio originale, perciò avevano chiesto al vescovo di Cuenca di apporre il suo sigillo su un traslado del privilegio stesso. Il vescovo Gonzalo García Gudiel (1280-1288)20 ordinò di apporre il suo sigillo pendente sulla copia21.

Burgos il 25 ottobre 1255, vedi P. MARTÍN PRIETO, Colección diplomática del monasterio de Santa Clara de

*&+,+)'$)"$&!$-(!($.)(/!0$1!'#)$2$3456784957:;$in «De Medio Aevo», I/1 (2012), doc. n. 2, pp. 165-168.18 Era una precauzione indispensabile per evitare eventuali contestazioni, soprattutto quando per

-)(/!*/!")$.()#"#$)3%&*( *&$!%$$"(+"(-"3)--*'( *,)(&)-( %#*(#/) "P *(+)-(,*&%#$)!*(+"(b6(=G"%!%("&(K!"#$%-no, vedi Il Condaghe di Santa Chiara. Il manoscritto 1B del Monastero di Santa Chiara di Oristano, a c. di P. MANINCHEDDA, Oristano 1987, p. 17.

19 P. MARTÍN PRIETO, Colección cit., docc. nn. 14-17, 22-24, pp. 177-80, 183-85: dopo di lei pro-$)88)!.("-(,*&%#$)!*(#0%(P8-"%(U-%& %'(infanta di Portogallo.

20 Gonzalo García Gudiel fu vescovo di Cuenca dal 1280 al 1288: da non confondere, come più volte accaduto, con uno dei suoi predecessori e congiunti, il celebre Gonzalo Pérez Gudiel vescovo di Cuenca dal ACgC(%-(ACgY'(/*"(+"(U0!8*#'(:0"&+"(%! "3)# *3*(+"(h*-)+*()("&P&)( %!+"&%-)(+"(b6(L-9%&*'(3)+"(F. J. HERNÁN-DEZ, P. LINEHAN, The Mozarabic cardinal: the life and times of Gonzalo Pérez Gudiel, Tavarnuzze, 2004.

21 Vedi doc. n. 2 (1283 maggio 10, [Cuenca]).

[5]

80 LUCA DEMONTIS

Questo secondo documento sembrerebbe solo una copia del precedente: ma il fatto che il privilegio sia stato sottoposto a un controllo per averne una conferma #088)!"# )(%- 0&)(9!)3"(!"X)##"*&"6

[0%-)(&) )##"$.(#/"&8)3%(-)(,*&% G)(Menoretas del monastero di S. Maria di L- * )!(%( G")+)!)(%-(3)# *3*(+"(=0)& %(0&%(+" G"%!%5"*&)(+"(%0$)&$" "$.(#0-(/!"-vilegio concesso 23 anni prima da Alfonso X? Quale valore aveva l’impressione +)-(#0*(#"8"--*(#0--%( */"%(+)-($)#$*'(3"#$*( G)(-;)!)+"$.()!%(8".(+"3)&$%$%(+*$)(+)-(

convento da più di un ventennio e nel documento non si fa cenno a contestazioni #0--)(/!*/!")$.i

La risposta è negli avvenimenti di quegli anni. Occorre premettere che la ri-chiesta di rinnovo di un privilegio o di una qualsiasi concessione da parte di un sovrano, del papa, o anche di un signore locale, era una prassi diffusa nel medioe-3*()(#"(3)!"P %3%(*8&"(:0%-(3*-$%( "(4*##)(0&( %,9"%,)&$*(%"(3)!$" "6(e##%(#)!3"3%'(

#/) ")(:0%&+*(#"($!%$$%3%(+)--%(!" *&4)!,%(+"(4)0+"'(%(!" *!+%!)(%"(9)&)P "%!"( G)(

essi li detenevano per grazia del sovrano e che erano tenuti pertanto a prestare il 8"0!%,)&$*(+"(4)+)-$.(%-(&0*3*(/!"& "/)22.

L’anno 1283 segnava per Alfonso X di Castiglia-León l’apice di un lungo pe-riodo funestato da sollevazioni interne fomentate dai suoi stessi familiari – gli in-

fantes(+*&(e&!":0)()(+*&(N%+!":0)(#0*"(4!%$)--"()(/*"(/)!P&*("-(P8-"*(b%& G*(c7IF(

–, dall’invasione islamica e dai conseguenti problemi di successione dinastica per -%(,*!$)(+)-(P8-"*(primero e heredero +*&(N)!&%&+*(+)(-%(=)!+%()'("&P&)'(+%-(+)-ludente colloquio di Beaucaire con Gregorio X che aveva stroncato i suoi sogni imperiali23. Il privilegio di donna Mayor Guillem al momento della sua concessio-&)(&)-(ACaB()!%(#$%$*(),%&%$*(+%(0&*(+)"(/"V(/*$)&$"(,*&%! G"(+)--%( !"#$"%&"$.'(

asceso al trono di Castiglia-León per diritto di successione, ed eletto imperatore dalla maggior parte dei principi tedeschi: nel 1283 la situazione era radicalmente ,0$%$%($!*3%&+*#"(:0)#$*(#$)##*(!)("&(0&%(#"$0%5"*&)(+"()#$!),%(+)9*-)55%6(7-(P-

22 Così erano tenuti ad agire i vassalli e i nobili ministeriali della Chiesa di Aquileia nei confron-ti del patriarca Raimondo della Torre dopo la sua nomina (1273) e la presa di possesso del principato ) -)#"%#$" *(&)-(ACgdf(*8&0&*(+"(-*!*(+*3)3%(+" G"%!%!)("(9)&)P "()(-)("&3)#$"$0!)(+"( 0"(8*+)3%()&-tro un certo tempo per riceverne conferma con una cerimonia pubblica, vedi L. DEMONTIS, Raimondo

cit., p. 184ss.23 ?;)!)+)(N)!&%&+*(+)(-%(=)!+%()!%(,*!$*(",/!*33"#%,)&$)(%(="0+%+(j)%-(&)-(ACgY()(-;)!)+"$.'(

anziché passare al maggiore degli infantes de la Cerda, era pretesa per sé da don Sancho, secondoge-nito di Alfonso. Questi, dopo aver salvato la Castiglia dall’invasione marocchina, era riuscito a farsi /!* -%,%!)(!)(%--)(=*!$)#(+"(b)8*3"%6(j)(L-4*&#*( )! 2(+"()3"$%!)("-( *&X"$$*'(,%(b%& G*(#"(% *!+2( *&(

l’emiro di Granada, con i ricos hombres e con parte della Chiesa e riuscì a ottenere la deposizione del !)(&)--)(=*!$)#(+"(I%--%+*-"+(+)-(ACDE()(%(4%!#"(%4P+%!)(-%(!)88)&5%6([0%&+*($0$$*(#),9!%3%(/)!+0$*("&-tervenne papa Martino IV scomunicando Sancho, diseredato dal padre, e impose ai sudditi castigliani +"($*!&%!)(%--;*99)+")&5%(%+(L-4*&#*(W6(L %++)(/)!P&*(-;",/*##"9"-)f(-;),"!*(+)-(Q%!* *'(% )!!",*(

nemico del rey Sabio, intervenne militarmente a sostegno di Alfonso X. Quando sul problema dinasti- *(#"(/!*P-%3%(0&%(#*-05"*&)(% )$$%9"-)'(%--%(4%-#%(&*$"5"%(+)--%(,*!$)(+"(b%& G*'("-(rey Sabio morì a Siviglia nell’aprile del 1284.

[6]

81DONNA MAYOR GUILLEM E LE MENORETAS DE ALCOCER

glio ribelle Sancho andava invalidando i privilegi paterni e concedendo quei beni ai suoi fedeli per aumentare il proprio seguito all’interno del regno: riuscì ad ar-rivare al punto che tutto il regno lo sosteneva fuorché gli arcivescovi di Toledo e di Siviglia e l’amministrazione municipale della capitale andalusa24, rimasti fede-li ad Alfonso X. In questo frangente le monache non volevano tradire il rey Sabio 4*&+%$*!)(+)--%(-*!*( *,0&"$.'(,%(#)&$"3%&*( G)(-%(#0%(/!*$)5"*&)(&*&(-)(%3!)99)(

+"4)#)(+%"(/)!" *-"(+"(/)!+)!)("(9)&"(+)-(,*&%#$)!*6(L(:0%-)(%0$*!"$.(%--*!%( G")+)!)(

protezione con una conferma del privilegio reale? Non certo al vecchio re, ridotto all’ombra di se stesso e abbandonato anche dai suoi. Per ragioni facilmente intu-ibili non era opportuno chiederla al principe ribelle Sancho che si era proclamato re, nemico dichiarato di Alfonso e usurpatore del suo trono, più che mai bisogno-so anche lui di una legittimazione essendo ancora in vita suo padre. Di essa don b%& G*(#)&$"3%($%-,)&$)(-%(&) )##"$.(/)!(!%44*!5%!)("-(#0*(/*$)!)( G)(/0!(+"(%3)!)(

un riconoscimento delle sue prerogative regali contravvenne, in seguito alla morte di Alfonso X, a una consuetudine storica dei re di Castiglia, quella di non ricorre-re all’unzione regale da parte della Chiesa al momento dell’incoronazione25: nel 1284 a Toledo si fece incoronare con la sposa Maria de Molina dai vescovi Fer-&%&+*(+"(U0!8*#'(S*&5%-*(+"(=0)& %'(L-*&#*(+"(=*!"%()(S"-(+"(U%+%]*5( G)(8".("&(

passato avevano parteggiato per lui26. Durante la ribellione, infatti, molti vescovi erano passati alla parte di Sancho, abbandonando Alfonso X per l’eccessiva tas-sazione che questi imponeva, trascurando i diritti e i privilegi che loro erano stati largamente concessi27.

?%(80)!!%( "3"-)("&( *!#*($!%(/%+!)()(P8-"*(/)!("-($!*&*( *&+%&&%3%(-%(=%#$"8-"%(

%+()##)!)("&(:0)-(4!%&8)&$)(0&(!)8&*(+)9*-)()( %!%$$)!"55%$*(+%--%(/!) %!")$.6(=*&-#"+)!%$)(-)(+"4P *-$.(+)-(,*,)&$*'( *#<()3"+)&$"(+%--;*##)!3%5"*&)(non lo podian

traher ni mostrar en aquellos logares de ante testes sin periglo28, la badessa e le monache del monastero non potevano avere come punto di riferimento il potere politico: con un’intuizione non priva di autentica realpolitik, si rivolsero per ave-

24 L& *!%(*88"(-%( "$$.(+"(b"3"8-"%( )-)9!%( *&(-)("&#)8&)(,0&" "/%-"(-%(#0%(4)+)-$.(%-(3)!*(!)(L-4*&-so X in quella situazione: NO§DO. Si tratta di un rebus che sciolto diventa no madeja do )(#"8&"P %(no

me ha dejado, “non mi ha abbandonato”.25 Erano rari, come è noto, i predecessori che vi avevano fatto ricorso. Secondo la tradizione gota,

asturiana e quindi castigliano-leónese i nuovi re venivano acclamati dall’aristocrazia al grido di Real!

Real! Real!(#0--%($*,9%(+)"(-*!*(/!)+) )##*!"()(/*"(4%$$"(#P-%!)(/)!(-%( %/"$%-)(/)!(%//%!"!)(+"&%&5"(%"(

sudditi con la corona sul capo, vedi R. ALONSO ÁLVAREZ, Los enterramientos de los reyes de León y Ca-

stilla hasta Sancho IV. Continuidad dinástica y memoria regia, in «e-Spania», 3 (2007), pp. 1-15, URL: http://e-spania.revues.org/109; vedi anche L. DEMONTIS, Alfonso X cit., p. 56.

26 J. M. NIETO SORIA, 2F&)>/!$C$S,()'$')!&$)"$%!>#/&&!0$-&$-S/>+,S!(,;$457684976; Madrid 1988, pp. 78-79.

27 La monarchia castigliana cercava nei vescovi una base di sostegno, li usava come ambasciatori ed esigeva da loro l’homenaje recognoscitivo (giuramento d’obbedienza all’inizio del regno), vincolo insieme personale e istituzionale, vedi J. M. NIETO SORIA, Iglesia y poder cit., pp. 93, 149, 221.

28 Vedi doc. n. 2 (1283 maggio 10, [Cuenca]).

[7]

82 LUCA DEMONTIS

re la conferma a uno dei vescovi della cerchia dell’infante don Sancho: Gonzalo García Gudiel vescovo di Cuenca29. Due anni più tardi, dopo la morte di Alfonso W(&)-(ACDd'(-*(#$)##*(!)(b%& G*(7I( *&4)!,2($0$$"("(/!"3"-)8"()(/!*/!")$.(+)-(,*&%-stero30. Altre conferme dei privilegi furono concesse nel XIV secolo da Blanca di Portogallo (1 maggio 1309)31, Juan Manuel (12 maggio 1317)32, Costanza di Ca-stiglia (8 marzo 1326)33, Alfonso XI (25 maggio 1329)34, Juan I (8 agosto 1379)35.

?;"#$"$0$*(,*&%#$" *(+"/)&+)3%(+"!)$$%,)&$)(+%--;%0$*!"$.(/*&$"P "%()(%3)3%(!"-cevuto l’esenzione dal pagamento delle decime e altri privilegi dai papi Alessan-dro IV e Urbano IV366(U*&"4% "*(I777()#$)&+)!.(:0)#$*(+"!"$$*(%($0$$"("( *&3)&$"(+"(

clarisse376([0)#$%()#)&5"*&)( *-($),/*(&*&(3)!!.(/"V(!"#/)$$%$%(+%"( *--)$$*!"(+)--)(

decime, visto che nel 1363 il vescovo di Cuenca, Bernardo, su lamentela delle cla-risse, emise un documento in cui proibiva loro di raccogliere le decime dal mona-stero di Santa Maria di Alcocer38. Le monache erano state esentate anche dall’in-

fanta Blanca di Portogallo, titolare dei diritti signorili su Alcocer, dal pagare questi ultimi e quelli sui beni posseduti in Estremadura39.

Tuttavia per la badessa e le dueñas del monastero la conferma dei privilegi /%##%$"()(-%( *& )##"*&)(+"(&0*3"(&*&(!"#*-3)3%&*($0$$"("(-*!*(/!*9-),"6(b"(/!*P-%-3%(0&;%-$!%(8!*##%(+"4P *-$.'(!)#%(/"V()3"+)&$)(+%"($*!9"+"(+)8-"(%&&"(/!) )+)&$"f("-(

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con cui donna Mayor doveva dotare il monastero. Era esposto quindi a saccheggi e a violenze di ogni tipo, che nel corso di pochi decenni divennero insostenibili.

Questa era una situazione in cui spesso si trovavano alcune fondazioni religio-se alla conclusione della prima fase della loro espansione in territorio castiglia-no, avvenuta prima sotto il regno di Fernando III, poi di Alfonso X e di Sancho IV. Neppure gli esordi della diffusione delle opere francescane erano stati senza +"4P *-$.6(?)(/!",)(/!)#)&5)(4!%& )# %&)(3)&"3%&*(80%!+%$)( *&(+"4P+)&5%(+%--)(

%0$*!"$.() -)#"%#$" G)'( G)( *& )+)3%&*(-*!*("-(/)!,)##*(+"(#$%9"-"!#"( *&(/)#%&$"(

29 Crónica de Sancho IV, Biblioteca Autores Españoles, LXVI, ed. C. Rosell, Madrid 1875, p. 69; vedi anche J. DIAZ IBÁÑEZ, La iglesia cit., p. 145.

30 P. MARTÍN PRIETO, Colección diplomática cit., doc. n. 19, pp. 181-182.31 Ibidem, doc. n. 28, pp. 189-190.32 Ibidem, doc. n. 32, pp. 193-194.33 P. MARTÍN PRIETO, Colección diplomática del monasterio de Santa Clara de Alcocer en la Edad Me-

(/!0$1!'#)$22$3495N84T56:;$in «De Medio Aevo», II/2 (2013), pp. 147-180: doc. n. 36, p. 150.34 Ibidem, doc. n. 43, pp. 156-158.35 Ibidem, doc. n. 54, pp. 165-166.36 P. MARTÍN PRIETO, Colección diplomática... Parte I cit., docc. nn. 3, 5, 10, 11, pp. 168-69, 173-176.37 Ibidem, doc. n. 25, p. 185.38 P. MARTÍN PRIETO, Sobre la promoción regia de la orden Franciscana en la Corona de Castilla

durante el primer reinado Trastámara, in «Hispania Sacra» LIX, 119 (2007), pp. 51-83, in particola-re doc. n. 1, pp. 71-72.

39 P. MARTÍN PRIETO, Colección cit., docc. nn. 28-29, pp. 189-191.

[8]

83DONNA MAYOR GUILLEM E LE MENORETAS DE ALCOCER

condizionamenti40. Solo grazie all’appoggio incondizionato del papato e alla po-litica di promozione messa in atto da Alfonso X e dalla sua famiglia le fondazio-ni francescane maschili e femminili trovarono le condizioni per svilupparsi. Pablo Martín Prieto non esita a parlare del “protagonismo” esercitato dalla regina Vio-lante, consorte del rey Sabio, nelle fondazioni femminili anche grazie alla paren-tela che la legava a santa Elisabetta di Turingia416(7-(/"V(#"8&"P %$"3*()#),/"*(Z(-%(

fondazione del monastero reale di Santa Chiara di Allariz, ma altri monasteri risul-tano godere della sua protezione: la regina aveva dal papa il permesso di visitarli e di dimorarvi42,,6([0)#$*(/!"3"-)8"*'( *,)(#"(3)+!.(/"V(%3%&$"'()!%(#),/!)( *& )#-so dai papi alle fondatrici di opere claustrali femminili, che nella loro fondazione spesso amavano passare il resto della loro vita e trovarvi sepoltura, come si era ve-!"P %$*(/)!(+*&&%(Q%R*!(S0"--),(,*!$%(&)-(ACag6

L’atto di fondazione del monastero di Santa Maria di Alcocer si colloca nel pe-riodo di piena espansione dell’ordine francescano in terra iberica. Il primo insedia-mento delle clarisse fuori d’Italia fu infatti il monastero di Santa Engracia (o Santa Gracia) di Pamplona436(k)--%( "$$.()!%(/!)#)&$)(0&%( *,0&"$.(!)-"8"*#%(4),,"&"-le che venne a contatto col movimento pauperista delle damianite, probabilmente tramite i francescani44. Nel 1228 per regolarizzare il loro status chiesero a Grego-rio IX la Forma vitae o regola delle damianite, che il papa concesse con la bolla di fondazione Cum a nobis. Nelle bolle successive Cum mortuae mundo (1229) e %A@$(/&)+#!)$U&/!) (1230) ordinò al vescovo di rispettarne l’esenzione dalle de-cime, chiamando il monastero ancora col nome di Santa Maria de las Virgenes45. Altri insediamenti delle clarisse in Navarra vennero realizzati a Vitoria (1247), Tu-dela (1261), Estella (1262), Urduña (1296). Nei monasteri spesso facevano il lo-ro ingresso donne delle famiglie dell’aristocrazia feudale, che avevano interesse a introdursi nella rete di relazioni sociali intessute nella clausura clariana. Il mona-stero di Santa Chiara di Tordesillas, referente esemplare per quelli di osservanza

40 GRATIEN DE PARIS, Histoire de la fondation et de l’évolution de l’ordre des Frères Mineurs au

XIIIe siècle, Roma 1928, p. 121.41 Vedi anche S. AGUADÉ NIETO, Alfonso X cit., pp. 277-302.42 Come il monastero di Santa Chiara di Salamanca, di Burgos, di Zamora e il convento di San

Francesco a Valladolid, vedi P. MARTÍN PRIETO, Sobre la promoción cit., p. 55, nota 11.43 R. JIMENO ARANGUREN, %&!'/>!>$C$D'!"+/>+!",>$+,"R)"#A!&)>$)"$V!R!''!$3 0$G2228GH2:;$+,"$)-

special mención a las damianitas pamplonesas, in Los franciscanos conventuales en España. Actas

del II Congreso Internacional sobre el Franciscanismo en la Península Ibérica, Barcelona 2006, pp. 197-217.

44 La cui prima fondazione a San Pedro de Ribas risale al 1230, posteriore di due anni a quella clarissa, vedi R. JIMENO ARANGUREN, Clero secular y regular en la historia de Vasconia, in «Iura Va-sconiae» (3/2006), pp. 85-158, in particolare p. 135. È da considerare tra i miti fondazionali un leggen-dario viaggio di donne pamplonesi ad Assisi. Per i primi insediamenti dei Mendicanti in Spagna vedi anche J. ZURITA, Anales de Aragón, ed. Á. CANELLAS LÓPEZ, ediz. elettronica a c. di J. JAVIER ISO, M. I. YAGÜE, P. RIVERO (URL: http://ifc.dpz.es).

45 R. JIMENO ARANGUREN, Clero secular cit., p. 138.

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84 LUCA DEMONTIS

stretta, accoglieva tra le sue pareti religiose delle più importanti famiglie di Valla-dolid, Burgos, Medina e Soria46.

Altri regni iberici, come l’Aragona, davano la preferenza ai frati Predicatori, che godevano di un altissimo prestigio sulla scia della predicazione e della pre-senza in loco(+"(",/*!$%&$"()#),/"(+"(#%&$"$.'( *,)(j%",*&+*(+"(T)l%4*!$6(7&*--tre i domenicani si erano rivelati validi executores et oratoresf(/)!P&*("-(/!"& "/)(

L-4*&#*'(P8-"*(,%88"*!)(+"(S"% *,*(7()+()!)+)(%-($!*&*(+)--%(=*!*&%(+;L!%8*&%'(

aveva scelto i Predicatori come esecutori del suo testamento47. Sia i sovrani di Ca-stiglia che quelli d’Aragona si servivano di elementi di spicco dei due ordini reli-8"*#"(&*&(#*-*(/)!(-;%##"#$)&5%(#/"!"$0%-)'(,%(%& G)(/)!(%4P+%!)(-*!*( *,/"$"(+"(P-ducia. Alfonso X nominò frate Aimar dell’ordine dei Predicatori procuratore pres-so la Sede Apostolica per perorare la sua causa per il titolo imperiale48; utilizzò a-bilmente la presenza di frate Stefano di Spagna OP, arcivescovo di Torres e legato papale, per cementare l’alleanza con i Pisani in vista dell’incoronazione imperiale e conferire all’accordo un alone di approvazione papale agli occhi della platea in-ternazionale49; scelse come stretto collaboratore per promuovere la crociata con-tro il Marocco fra Lorenzo del Portogallo dell’Ordine dei Minori, penitenziere e legato papale50. Ma le preferenze accordate dai singoli sovrani spesso non erano nettamente distinguibili. Enrico II Trastámara quando era conte aveva un confes-sore francescano; ma da quando era diventato re di Castiglia-León si serviva dei Predicatori come i suoi predecessori, e per la sua sepoltura aveva espresso il desi-derio di essere tumulato nella cappella che aveva fatto costruire a Toledo, con l’a-bito dei Predicatori di san Domenico51. La regina Juana Manuel da parte sua si fe-ce seppellire con l’abito di santa Chiara52. Il re Roberto d’Angiò e la regina Sancia

46 S. RODRÍGUEZ GUILLÉN, El monasterio de Santa Clara de Tordesilla en tiempos de la llegada de

la reyna Juana - Aportaciones documentales, pp. 427-434.47 Vedi L. DEMONTIS, Executores et oratores: i domenicani e l’infante Alfonso d’Aragona nella

politica delle potenze iberiche del XIII secolo, in «Archivum Fratrum Praedicatorum», 77 (2007), pp. 103-120.

48 L. DEMONTIS, Alfonso X cit., pp. 108, 154.49 L. DEMONTIS, #)D!",$(/$ S!F"!;$D'!#)$1')(/+!#,')$)$!'+/R)>+,R,$(/$W,'')>$34566+!0845N6+!0:,

in «Archivio Storico Italiano», CLVII/2 (2012), pp. 235-262. Anche Raimondo della Torre, patriarca +"(L:0"-)"%(cACgE>AC``F'(!" *!#)(%"(,),9!"(+)"(+0)(*!+"&"(,)&+" %&$"(/)!(/!*,0*3)!)(-%(/% "P %5"*&)(

"&$)!&%(%-(/!"& "/%$*() -)#"%#$" *'(/-% %&+*(-)(4%"+)(4!%(-)( *&#*!$)!")(&*9"-"%!"(8!%5")(%--)(%9"-"$.(+"/-*-matiche e nella predicazione dei frati, provenienti spesso da quelle stesse famiglie aristocratiche, vedi L. DEMONTIS, Operosa manus et perfecta spes sanctitatis: i Frati Predicatori nel patriarcato di Aquile-

/!$!/$#)@S/$(/$X!/@,"(,$()&&!$W,'')$345<9845==:, in «Archivum Fratrum Praedicatorum», 78 (2008), pp. 5-30.

50 L. DEMONTIS, Alfonso X cit., pp. 18, 48-52, 286, 315, 318, 323, 326.51 P. LÓPEZ DE AYALA, Crónica de Enrique II, año 14, cap. 3, citato da P. MARTÍN PRIETO, Sobre la

promoción cit., p. 58.52 E. DE GARIBAY, Compendio historial de las chrónicas y universal historia de todos los reynos

de España, II, Barcelona, 1628, p. 354, col. A.

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85DONNA MAYOR GUILLEM E LE MENORETAS DE ALCOCER

d’Aragona-Maiorca53 avevano una stima e una considerazione altissima per i frati Minori e le clarisse: li dotarono di rendite e privilegi e a Natale arrivarono addi-rittura a servire i frati a tavola. La regina Sancia, dopo la morte del marito, si riti-!)!.(-)"(#$)##%(&)-(,*&%#$)!*(+)--)( -%!"##)'(/!)&+)&+*("(3*$"6(7(fratres minores e le sorores minores, a cui san Francesco consegna la regola nel celebre affresco della chiesa di San Lorenzo Maggiore di Napoli54, potevano vantare fra i loro sostenitori &0,)!*#"(!)%-"'(/!"& "/"()(-%" "(+"(*8&"( *&+"5"*&)(#* "%-)6(=*,)(,%"(%(P&)(;EBB(#"(

parla ancora di sorores minores, menoretas o minorisse? Secondo Mario Gaglione si tratterebbe solo di una simmetria narrativa55, ma può anche darsi invece che l’ar-tista avesse coscienza della nomenclatura dei primordi dell’ordine delle clarisse.

Menoretas de la orden de Sant Francisco sono chiamate le monache del mona-stero di S. Maria di Alcocer, fondato da Mayor Guillem nel 1260. Si trattava di una *,0&"$.(!)-"8"*#%(4),,"&"-)( -%0#$!%-)( G)("&(,*+*()#/-" "$*(3*-)3%()##)!)( *&-siderata all’interno della famiglia religiosa del santo di Assisi. Alla data del 1260 #"(%&+%3%(+)P&)&+*(0&%(!)8*-%,)&$%5"*&)'(%33"%$%(8".(+%($),/*'(+)--;",/)$0*#*(

movimento religioso che vedeva nell’ideale francescano la regola della propria vita. Nel vasto e non ancora del tutto dipanato intrico delle origini, gli aderenti a questo movimento si facevano chiamare fratres minores e nella /*3)!$.(3)+)3%&*(

"-(40- !*(+)--%(-*!*(# )-$%(!)-"8"*#%6(Q%(8".(&)8-"(%&&"($!)&$%>:0%!%&$%(+)-(10) )&-to le nuove fondazioni si ispiravano a criteri meno rigidi di vita: prevedevano per -)( *,0&"$.(-%(/*##"9"-"$.(+"(!" )3)!)()(+)$)&)!)(9)&"6(7-(4*!$)(% )&$*(/%0/)!"#$" *(

degli inizi doveva essere sostituito, nei progetti di Gregorio IX, da una più stretta clausura e dalla pratica del silenzio e del digiuno56. L’iniziativa del cambiamento era partita da qualche vescovo che vedeva nascere una nuova fondazione mona-#$" %(,)&+" %&$)(&)"( *&P&"(+)--%(/!*/!"%(+"* )#"57. Maria Pia Alberzoni porta l’e-sempio di Uberto, vescovo di Asti, che nel 1244 aveva permesso la nascita di una *,0&"$.(+"(sorores minores(+%,"%&"$)'(*(+)--;*!+"&)(+"(b6(1%,"%&*'(&)--%( "$$.(%(

53 b%& "%(+;L!%8*&%>Q%"*! %(cACDa>AEdYF()!%(P8-"%(+)-(!)(S"% *,*(77(+;L!%8*&%()(%3)3%(#/*#%$*(

j*9)!$*(+;L&8"2(+*/*( G)(:0)#$"(/)!#)(-%(#0%(/!",%(,*8-")6(T)!(0&(/!*P-*(9"*8!%P *(3)+"(Q6(GAGLIO-NE, Sancia d’Aragona-Maiorca tra impegno di governo ed attivismo francescano. La testimonianza

delle lettere, in «Studi Storici», 49 (2008), pp. 931-84.54 San Francesco che consegna la Regola ai Minori e alle Clarisse, Napoli, San Lorenzo Maggio-

re, lunetta del portale d’accesso alla sala capitolare, affresco (1370-1400).55 M. GAGLIONE, Francescanesimo femminile a Napoli dagli statuti per il monastero di Santa

%P/!'!$34954:$!&&Q!(,Y/,")$()&&!$S'/@!$')F,&!$S)'$ !"#!$%',+)$(/$1!&!YY,, in «Frate Francesco. Rivi-sta di cultura francescana», 79/1 (2013), pp. 29-95, in particolare pp. 91-92.

56 M. P. ALBERZONI, L’ordine di S. Damiano in Lombardia, in «Rivista di Storia della Chiesa in I-talia», XLIX (1995), pp. 1-42, in particolare p. 29.

57 Per i rapporti tra sorores minores()(%0$*!"$.() -)#"%#$" %(%--%(,)$.(+)-(W777(#) *-*'(3)+"(Q6(T6(

ALBERZONI, ,',')>$@/",')>$)$!A#,'/#Z$)++&)>/!>#/+!$U",$!&$S,"#/U+!#,$(/$['?!",$2H; in Chiara e la dif-

fusione delle clarisse nel secolo XIII. Convegno di studi organizzato in occasione dell’VIII centenario della nascita di santa Chiara (Manduria, 14-15 dicembre 1994), a c. di G. ANDENNA, B. VETERE, Gala-tina 1998, pp. 165-94.

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86 LUCA DEMONTIS

condizione che disponessero di adeguate rendite58. Questo ci porta a credere che "(,*&%#$)!"(%3)##)!*(-%(/*##"9"-"$.(+"(% )$$%!)(*(,)&*("(&0*3"(*!")&$%,)&$"( G)(#"(

stavano diffondendo, anche quando essi avevano l’assenso della Sede Apostoli-ca. Così suggerisce Celina Pau nell’opera sul monastero di S. Chiara di Oristano. Nonostante la seconda regola delle clarisse, del 1263, la “urbanista”59, consentisse alle monache di “ricevere ed avere in comune rendite e possessioni e di ritenerle liberamente”, non tutti i monasteri aderivano all’invito: dell’affermazione infatti non v’è traccia nel codice 1bR60 del monastero di Oristano, o perché copiato da un codice di un monastero che non aveva adottato le innovazioni permesse, o perché le monache di Oristano, pur adottando la regola “urbanista”, consideravano la Se-de Apostolica la vera proprietaria dei beni di cui disponevano61. In ogni caso In-nocenzo IV nel 1253 aveva acconsentito ai desideri di Chiara confermando il Pri-

vilegium paupertatis'( G)()!%(0&(%+%$$%,)&$*'( *&(-)88)!)(,*+"P G)'(+)--%(!)8*-%(

data ai frati Minori da san Francesco nel 1223. Nel documento del 1260 risalta in modo evidente la preoccupazione della fon-

datrice di dotare il monastero di S. Maria di Alcocer di un vistoso e variegato pa-niere di beni e rendite. Evidentemente aveva recepito le nuove tendenze riguar-+%&$"(:0)#$*(%#/)$$*(/!",%(%& *!%( G)(/%/%(H!9%&*(-)(04P "%-"55%##)()(-*(4% )3%(

garantire dal privilegio del re. Per non rischiare l’inadeguatezza della rendita do-$%-)(#"(/!),0!%3%(+"(P##%!)("-(-","$)(,%##",*(+"(/!)#)&5)(%-(,*&%#$)!*'( *,)(#"(Z(

3"#$*'(&*&(*-$!)(-)( )&$*(/)!#*&)6(b$%&+*(%"( *&$)&0$"(+)--%(8".(!" *!+%$%(!)8*-%(m0!-banista” erano la badessa e le monache a stabilire il numero delle suore del mona-stero in base ai beni e proventi di cui disponevano. Per superare detto numero era richiesto il permesso del cardinale protettore62. Peraltro in alcuni luoghi era possi-bile ammettere, superando il numero previsto consentito, altre postulanti sulla ba-se della dote che portavano, come permettevano le norme di Mariano IV d’Arbo-rea relative al monastero di S. Chiara di Oristano63.

Donna Mayor Guillem, prima di accingersi a un passo così grave come era una fondazione religiosa, sicuramente si era informata con scrupolo, e anche se nel do-cumento non appaiono altre notizie sulla regola da dare alle monache, sembra che l’accenno a la orden de Sant Francisco sia un punto di riferimento, come l’ipotesi della “missione italiana”. Potremmo ipotizzare che fossero i frati Minori a eserci-tare la cura monialium, ma alle origini non era così: Urbano IV nel 1262 concede-

58 M. P. ALBERZONI, L’ordine cit., p. 28.59 Emanata da Urbano IV il 18 ottobre 1263.60 Vedi G. MELE, Un manoscritto arborense inedito del Trecento. Il codice 1bR del monastero di

Santa Chiara di Oristano, Oristano 1985.61 C. PAU, Un monastero nella storia della città. Santa Chiara di Oristano nei documenti dell’ar-

+P/R/,0$1!'#)$S'/@!;$49T984N==;$in «Biblioteca Francescana Sarda», V (1994), pp. 78-79.62 Ibidem, p. 80.63 Ibidem.

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87DONNA MAYOR GUILLEM E LE MENORETAS DE ALCOCER

va la protezione apostolica al monastero di Santa Chiara64 di Alcocer e ordinava al vescovo di Cuenca di prestargli gratuitamente tutti i servizi religiosi65. Lo stesso vescovo risulta ricoprire il ruolo di mediatore nel pleito tra il consiglio di Alcocer e le clarisse nel 129366. I rapporti tra l’ordinario del luogo e i monasteri potevano !"3)-%!#"(%-:0%&$*($)#"("&(!)-%5"*&)(%( *&$!%#$"(#0--%(/!*/!")$.(+"(/*##)+",)&$"f("&(0&(

documento del 1392 viene descritto l’assalto armato che il vicario del vescovo a-3)3%(*!8%&"55%$*( *&$!*("-(,*&%#$)!*(+"(k*#$!%(b"8&*!%(+)--%(Q)! )+)(+"(Q*&X*-rite per dei terreni contesi, ferendo e facendo prigioniero il procuratore delle mo-nache. C’era stato bisogno dell’intervento del re: il 22 maggio scriveva da Barcel--*&%(%-(3)# *3*(+"(\0)# %(/)! GJ(!"#$%9"-"##)(-%(-)8%-"$.()(-"9)!%##)("(/!"8"*&")!"67.

Le Fonti Francescane descrivono dettagliatamente i modi dell’assistenza spiri-tuale-pastorale dei frati alle suore, puntualmente riportate da Celina Pau nella sua opera sul monastero clariano di Oristano68. Le monache ricevevano il sacramento della penitenza e gli altri sacramenti solo dai frati dell’Ordine dei Minori o da co--*!*( G)(&)(%3)3%&*(-;"& %!" *(+%-( %!+"&%-)(/!*$)$$*!)'(#%-3*("&( %#*(+"(&) )##"$.6(

?)(&*!,)(#$%9"-"3%&*("-(-0*8*()("-(,*+*(+"( *&4)##%!#"'(-%(/)!"*+" "$.(+)--%( *&4)#-sione e i tempi in cui le suore potevano accostarsi alla comunione. In caso di ma-lattia, la confessione, la comunione e l’unzione degli infermi erano amministrate all’interno della clausura. Il frate confessore doveva entrare nel monastero in ca-mice con almeno un confratello in cotta col quale doveva rimanere sempre in vista e trattenersi il tempo strettamente necessario. Così pure in caso di esequie.

?;)# -0#"3%(+)--%( 0!%(+;%&",)(&)"(,*&%#$)!"( -%!"%&"(%4P+%$%(%"(#*-"(4!%$"(Q"-&*!"()!%(#$%$%(/*##"9"-)(/)! GJ(+0!%&$)("-(/*&$"P %$*(+"(7&&* )&5*(7I(#"()!%(#$%9"-"$*(

un collegamento organico tra il ramo femminile del francescanesimo, le pauperes

moniales inclusae, e quello maschile dei frati Minori69. Quanto all’onomastica collettiva con cui designare le religiose, il documento in-

dica che le vecchie formule generiche si stavano evolvendo verso termini più spe- "P "6(k)-(/!"3"-)8"*(!)%-)(+)-(ACaB(-)(,*&% G)(#*&*( G"%,%$)("&(,*+*(/!) "#*(Me-

noretas: dando per probabile che una fondatrice laica non si sarebbe azzardata a co-niare un nome di sua iniziativa e le avrebbe chiamate tutt’al più con uno dei nomi generici ricordati sopra, si può ragionevolmente supporre che esistessero in ambien-$)("#/%&" *(%-$!"(,*&%#$)!"(+"(!)-"8"*#)(-)8%$"(%--;*!+"&)(+)"(Q"&*!"( G)(0#%3%&*(8".(

:0)#$%(+)&*,"&%5"*&)6(L&$" G)(+)&*,"&%5"*&"()(3%!")$.(+"(!)8*-)(,*&%#$" G)(/!*-

64 7(,*&%#$)!"(+)--)( -%!"##)(P&"!*&*( *&(-;0&"4*!,%!#"(%##0,)&+*("-(&*,)(+"(K!+"&)(+"(b%&$%(=G"%!%665 P. MARTÍN PRIETO, Colección cit., doc. n.11, pp. 174-176.66 Ibidem, docc. 22-24, pp. 183-185.67 J. IGLESIA SANLÉS, Fr. Pedro Guillén y los sucesos de los conventos de la Merced en una epoca

de crisis, in «Estudios», 56 (2000), pp. 191-99. 68 C. PAU, Un monastero cit., p. 70ss, che rimanda a Fonti francescane, Editio minor, Editrici

Francescane, Padova 1986, nn. 3331-3333.69 M. P. ALBERZONI, L’ordine cit., p. 33.

[13]

88 LUCA DEMONTIS

9%9"-,)&$)(#"(#*&*(,%&$)&0$)(/)!(-0&8*($),/*'( *&(#/) "%-"55%5"*&"(8)*8!%P G)( G)(

peraltro potevano subire degli scambi. Troviamo pauperes sorores reclusae o inclu-

>!);$>,',')>$@/",')>$3D'!#')>$@/",')>:;$@,"/!&)>0$È alquanto singolare che il nome Menoretas compaia solo nell’atto di fondazione del 1260 e nel documento del 1283, mentre è assente in tutti gli altri documenti che Pablo Martín Prieto ha raccolto nel-la Colección diplomática citata. In questi si parla di abadesa e di dueñas, duennas,

donas (portoghese). La infanta Blanca di Portogallo le chiama de la horden de las

descalzas in un documento del 1311 che concede l’esenzione dai tributi signorili70. Urbano IV, nell’approvare una nuova regola per le clarisse (15 ottobre 1263, bolla Beata Clara), aveva prescritto che da allora in poi si dovesse usare esclusivamente la dicitura Ordo Sancte Clare71. Di fatto Bonifacio VIII, nel documento di esenzio-&)(+)--)( -%!"##)(+%-(/%8%,)&$*(+)--)(+) ",)(cCd(+" ),9!)(AC`YF(-)(:0%-"P %(%& *!%(

Ordinis S. Clare sive Sancti Damiani seu Minorisse dicantur, per cui, pur mettendo al primo posto tale denominazione, non omette altri due ancora persistenti, l’ultimo dei quali, minorisse, richiama quello di Menoretas6(H#*(","$%$*(+%(/*&$)P "(#0 )#-sivi72. Alfonso Martínez de Toledo, nell’opera El Corbacho o Reprobación del amor

mundano del 1438, allude a un monastero di minoretas73. Esaminando l’archivio del monastero di Santa Chiara di Estella in Navarra74, nei documenti di transazioni che abbracciano il periodo dal 1291 al 1536 le monache clarisse sono chiamate con di-versi nomi. Nella sezione dei documenti in occitano, datati dal 1301 al 1366, donas appare 16 volte in altrettanti documenti, monja, monga 2 volte, 3>)','>:$@)",')#!>$dal 1321 in poi, spesso assieme a donas,12 volte, frayres menoretas 1 volta. Nei do-cumenti in romance, datati dal 1291 al 1536, (A)C"3":!> appare in 29 documenti (8 volte assieme a @)",')#!>:'(P&*(%-(AdAD'(menoretas in 16 documenti, monjas, mo-

nias, mongas 21 volte, specie a partire dal 1424. Nel documento redatto a Estella il 14 aprile 1387 sono menzionate come monjas... ençarradas75.

Quando una nuova fondazione avveniva per “gemmazione” da un monastero 8".(%44)!,%$*'(:0)#$*(/!)#0,"9"-,)&$)(m)#/*!$%3%n(/!",%(+"($0$$*(-%(#0%(!)8*-%(%#-

70 P. MARTÍN PRIETO, Colección cit., doc. n. 29, p. 191.71 J. H. SBARALEAE \A&&!'/A@$]'!"+/>+!"A@$',@!",'A@$1,"#/U+A@$+,">#/#A#/,")>;$)S/>#,&!>;$!+$

diplomata continens tribus ordinibus Minorum, Clarissarum, et Poenitentium a seraphico patriarcha

sancto Francisco institutis concessa ab illorum exordio ad nostra usque tempora, tomus II, Romae 1761, doc. 98, p. 509-521: 509.

72 Così Benedetto XII, Redemptor noster (1336 novembre 28, Avignone) al paragrafo De monia-

libus seu Minorissis (K. EUBEL, Bullarium Franciscanum sive ',@!",'A@$1,"#/U+A@$+,">#/#A#/,")>;$epistolae, ac diplomata tribus ordinibus Minorum, Clarissarum, Poenitentium a seraphico patriarcha

sancto Francisco institutis ab eorum originibus ad nostra usque tempora concessa, VI [= BF, VI], Ro-mae, 1902, n. 51, pp. 25-42: 25). Clemente VI nella Ecclesiarum et monasteriorum (1342, luglio 8, Avignone) chiama Minorisse le clarisse di Chartres (Minorissae nuncupatae) (Ibid., n. 140, p. 86s).

73 A. MARTÍNEZ DE TOLEDO, El Corbacho o Reprobación del amor mundano, s.l., 1438, Cap. XXIV Del quinto mandamiento, parte I, p. 4.

74 Fondato, secondo la tradizione, da Tebaldo II nel 1270 circa.75 Archivo del Monasterio de Santa Clara de Estella, Carp. C, doc. n. 4 (1387 aprile 14, Estella).

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89DONNA MAYOR GUILLEM E LE MENORETAS DE ALCOCER

sieme alle monache fondatrici. La bolla papale Pia religiosarum porta l’esempio di una monaca, Bertranda Morese, che aveva lavorato tanto per le clarisse in mol-$)(/%!$"()( G)'(%( %0#%(+"("&4)!,"$.(#)&"-"'(&*&(/*$)3%($*!&%!)(&)--%( *,0&"$.(+%( 0"(

proveniva: il papa le concesse di essere accolta nel monastero di Sisteron in cui si trovava e di essere accudita da due monache76.

Nel 1336 la Redemptor noster di Benedetto XII traccia un quadro ancora com-plesso del movimento francescano a ottanta anni dal documento di fondazione del monastero delle Menoretas di Santa Maria di Alcocer:

… nos statui monialium, si quae sunt sub cura seu regimine fratrum ordinis Minorum

vel erunt in futurum, sive Minorissarum aut sanctae Clarae seu Sancti Damiani ordi-

num vocabulis nuncupentur, paternae sollicitudinis studio providere volentes, auctorita-

te praesentium ordinamus... nos tamen honestati et famae tam ipsarum monialium san-

ctae Clarae quam Minorissarum et sancti Damiani providere volentes... quod eiusmodi

servitiales seu sorores... debeant sub perpetua clausura manere; possint tamen singula

monasteria dictarum monialium habere aliquas paucas tamen mulieres, moribus et a-

etate maturas, providas et honestas, in saeculari tamen habitu incedentes, quae dictam

clausuram nullatenus ingredi permittantur, sed negotia monasterii ac necessitates mo-

&"%-"0,'(/!*0$()"#( *,,"##0,'(P+)-"$)!()o$)!"0#(/)!%8%&$()$(/!* 0!)&$77.

Le suore assumono quindi, oltre al vecchio nome di S. Damiano, quello di Mi-norisse e di monache dell’Ordine di S. Chiara. La Redemptor noster contiene gli statuti benedettini per la massa di tutto l’ordine (circa 30.000 frati), tesi a “costrui-!)(0&(!) "&$*(+"(#$%9"-"$.(%(:0)#$;K!+"&)($!*//*()o$!%3%8%&$)n'(+%(-)88)!#"(*8&"(,)-se in ogni convento78, con cui avvicinare l’ordine ai benedettini stessi e porre ap-punto regole precise per i monasteri clariani. Questo documenta non solo che nel 1336 c’erano ancora tre denominazioni differenti, ma a parere di Umberto Zucca, %& G)'(4*!#)'(-;)#"#$)&5%(+"($!)(P-*&"(&)--;*##)!3%&5%(+)--%(j)8*-%(+)--)(,*&% G)6(

Nel 1342 Clemente VI, in risposta a un’istanza di Sancia, regina di Sicilia, stabi-liva che le monache dell’Ordine di S. Chiara del monastero di S. Croce vicino a Na-poli adottassero anche in futuro la regola di S. Chiara, dato che secondo i suoi det-tami vivevano la badessa e le altre monache provenienti da Assisi, e pertanto senza possedere beni79. Non deve sembrare strana la richiesta di chiarimenti a proposito della regola delle clarisse formulata dalla regina di Sicilia, una “laica”. Abbiamo nu-merosi esempi di interventi di regine per la vita claustrale: frequente, da parte di que-

76 BENEDETTO XII, Pia religiosarum (BF, VI, n. 122, p. 76).77 BENEDETTO XII, Redemptor noster, 1336 novembre 28, Avignone (BF, VI, n. 122, pp. 25-42).78 G. PARISCIANI, ]'!#/$./",'/$%,"R)"#A!&/$()&&)$.!'+P)$3>)+0$G2228GG:;$Ancona 1982, p. 36ss.79 CLEMENTE VI, Puritas devotionis, 1342 novembre 21, Avignone (BF, VI, n. 122, n. 163, pp.

97B-98A).

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90 LUCA DEMONTIS

ste, era la decisione di trascorrere gli ultimi anni di vita ritirandosi spesso nell’isti-tuto di loro fondazione, dove trovare un clima di sereno raccoglimento e assistenza. Alla stessa regina Sancia il papa aveva concesso di poter dimorare nel monastero del Corpus Christi'(+%(-)"(4*&+%$*("&(k%/*-"'(P&*(%( G)(&*&(4*##)(-"9)!%$%(+%--)("&4)!,"-$.( G)(-;%4X"88)3%&*80. Non era infrequente per questi personaggi altolocati la deci-#"*&)(+"("&+*##%!)(-;%9"$*(+)--;K!+"&)(P&*(%--%(,*!$)'($!*3%&+*(#)/*-$0!%(%--;"&$)!&*(

+)--%( G")#%(+)-(,*&%#$)!*6(e#),/-%!)'(%(:0)#$*(/!*/*#"$*'(-%(P80!%(+"(#%&(?0+*3" *(

d’Angiò: nel 1296 rinunciò ai diritti al trono in favore del fratello Roberto e, un anno dopo, alla sede episcopale di Tolosa per vestire il saio minoritico81.

Alla fondazione del monastero delle clarisse di Oristano da parte di Pietro III d’Arborea si era interessata anche la moglie, la regina Costanza di Saluzzo, che nel 1347, dopo la morte del marito, si era ritirata nella clausura delle monache82. Alla sua morte, il 18 febbraio 1348, le spoglie furono tumulate all’interno della chiesa di S. Chiara836(7-(&*9"-)( %#%$*(L-)!%," *(+"(b%-055*(%3)3%(8".(#$%9"-"$*("&(/!) )+)&5%(-)8%-mi matrimoniali in Sardegna, e come Costanza aveva contribuito a creare fondazioni !)-"8"*#)6(L8&)#)'(P8-"%(+"(Q%&4!)+*(77(,%! G)#)(+"(b%-055*()(+"(L-%#"%(c*(L+)-%"+)F(

di Monferrato, aveva sposato nel 1205 Comita, giudice di Torres84. Rimasta vedova &)-(ACAD(!"$*!&2(&)--)(#0)($)!!)(&%$%-"()(#"(",/)8&2(%(4*&+%!)(0&%( *,0&"$.(,*&%#$"-ca femminile nel villaggio di Rifreddo, presso il Po, nei possedimenti della famiglia +;*!"8"&)f( -%(&0*3%( 4*&+%5"*&)()!%( "&+"/)&+)&$)(+%--;%0$*!"$.( -* %-)()(%//%!$)&)3%(

giuridicamente alla Sede Apostolica. Nel 1219 Onorio III approvava il ‘proposito’, incaricando il vescovo di Torino di ricevere a nome del papa la dote che Agnese de-#$"&%3%(%-(,*&%#$)!*()(+"(/*!!)(-%(/!",%(/")$!%(+)--;)+"P "*6(S".(+%-(ACCB(&)--%(domus

religionis si viveva una vita religiosa regolare, grazie all’iniziativa di una nobile laica, ex-regina, dell’aristocrazia feudale subalpina85.

L’accesso ai monasteri di clausura era permesso con la concessione di privile-gi da parte del papa. Con la bolla del 30 giugno 1345 papa Clemente VI concesse

80 Eximiae tuae devotionis (BF, VI, n. 122, n. 53 [1337 febbraio 24, Avignone], p. 43).81 Analecta Franciscana sive Chronica aliaque varia documenta ad historiam Fratrum Minorum

spectantia edita a patribus collegii s. Bonaventurae adiuvantibus aliis eruditis viris, tomus VII: Pro-

cessus Canonizationis et Legendae variae Sancti Ludovici O.F.M. Episcopi Tolosani, Ad Claras Aquas, Florentiae, 1951; vedi anche G. MELE, L’“Historia” di s. Ludovico d’Angiò “Tecum fuit Principium” /"$A"$+,(/+)$>!'(,$3!"#/D,"!'/,;$>)+0$G2H^GH:;$in «Biblioteca Francescana Sarda», IV (1990), pp. 1-46.

82 C. PAU, Un monastero cit., p. 29.83 L’epigrafe è ornata dallo scudo araldico con le armi degli Arborea e quelle degli Aleramici di

Saluzzo. Si tratta di un quadrato diviso verticalmente in due rettangoli. Nel primo c’è un albero deradi- %$*()(+0)(/%-"( %$%-%&"(+)--%(4%,"8-"%(U%#>b)!!%p(&)-(#) *&+*(P80!%&*(:0%$$!*(9%&+)--)("&(-0&8*($!%3)!-sate da altre due orizzontali dei marchesi di Saluzzo (F. C. CASULA, Dizionario Storico Sardo, Sassari 2001, p. 30). Lasciò al monastero la villa di Molins de Rey presso Barcellona.

84 Padre di “Maria la Sarda”, nata da un precedente matrimonio, che sposò nel 1202 Bonifacio di Sa-luzzo. La bellezza di Maria fu celebrata da Rimbaud de Vaqueiras, vedi F. C. CASULA, Dizionario cit., p. 30.

85 Sulla fondazione di Santa Maria di Rifreddo vedi C. E. BOYD, Un convento cistercense nell’I-

talia medioevale. La storia di Rifreddo di Saluzzo, a c. di A. DANNA, G. PAGLIERO, Savigliano 1983.

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91DONNA MAYOR GUILLEM E LE MENORETAS DE ALCOCER

al giudice Pietro III il permesso di entrare nella clausura delle clarisse assieme al -*!*( *&4)##*!)()(+0)(0*,"&"(+"(P+0 "%'( *&(-%(,%+!)'(-%(,*8-")'(-%(#*!)--%(Q%!"%(

e altre due donne virtuose866(7-(/*&$)P )(7&&* )&5*(I7(%3)3%( *& )##*(%--%(,*8-")(

+)-(8"0+" )(Q%!"%&*(7I'(h",9*!%(+"(j* %9)!$<'(-%(4% *-$.(+"()&$!%!)(&)-(,*&%#$)-!*(#)$$)(3*-$)(-;%&&*( *&(-)(P8-")(e-)*&*!%()(U)%$!" )876(U)&)+)$$%'(P8-"%(+"(H8*&)(

III, poteva entrare una volta al mese accompagnata da sei pie donne88. Le visite al monastero erano incoraggiate anche per i semplici fedeli che volessero fruire di "&+0-8)&5)("&(* %#"*&)(+"(+)$)!,"&%$)(4)#$"3"$.89.

A Elisabetta regina d’Ungheria era stato concesso di poter entrare quando vo-leva, con due donne, nel monastero di S. Chiara, dove era professa sua madre Edvige, purché non vi consumassero i pasti né pernottassero90.

La concessione di indulgenze compare anche nella Ecclesiarum et monasterio-

rum (Avignone 8 luglio 1342)91: il papa le concedeva a chi visitasse la chiesa delle clarisse di Chartres dette Minorissae, ossia di S. Damiano: cum itaque... abatissa

et conventus monasterii S. Clarae Caturcense Minorissae nuncupatae ordinis e-

iusdem sanctae seu s. Damiani...

Il nome Minorisse continuava ad essere usato nel tempo: non è chiaro, quando Maria Pia Alberzoni dice che nel 1277 le monache erano “oramai clarisse”, se fos-sero chiamate effettivamente con questo nome92.

?%(3*-*&$.(+"(+*&&%(Q%R*!(S0"--),(+)(S05,O&(+"(/!* )+)!)(%--%(4*&+%5"*-ne di un monastero si inserisce nel processo di espansione delle nuove religiones: la Chiesa accettava il contributo di santi come Domenico, Francesco e Chiara per combattere le tendenze all’eresia dei movimenti pauperistici con le stesse armi G)()##"(0#%3%&*6(T0!(/!* -%,%&+*(-%(-*!*(4)+)-$.(%--%(=G")#%'(:0)#$"(,*3",)&$"(

+*3)3%&*()##)!)(*//*!$0&%,)&$)(+"# "/-"&%$"6(L-(-*!*("&$)!&*(),)!8)3%&*(P80!)(

di laici, specialmente donne, dotati di carismi che riuscivano a trascinare seguaci )&$0#"%#$"6(b/)##*(%//%!$)&)3%&*(%--;%!"#$* !%5"%(4)0+%-)(#)(&*&'(/)!P&*'(%(4%,"-glie regnanti, coinvolte in modo diretto nelle fondazioni religiose con progetti che offrivano sostegno alla loro politica. Inoltre, uno dei motivi che spingevano prin-cipi e signori a favorire nuove fondazioni era la segreta speranza di trascorrervi

86 BF, VI, doc. n. 320, p. 162; vedi anche C. PAU, Un monastero cit., p. 37.87 BF, VI, doc. n. 699, pp. 296-297.88 Ibidem.89 Bolla del 12 luglio 1351 di Clemente VI (BF, VI, n. 593, p. 259; L. WADDING, Annales Mino-

'A@$/"$_A/?A>$')>$,@")>$#'/A@$`'(/"A@$!$>0$]'!"+/>+,$/">#/#A#,'A@$)I$U()$S,"()',>/A>$!>>)'A"#A';$

calumniae refelluntur, praeclara quaeque monumenta ab obliuione vendicantur, VIII, Romae 1654, doc. n. 106, pp. 496-497).

90 Illa tibi animo, 1339 gennaio 17, Avignone (BF, VI, n. 103, p. 66Bss). 91 BF, VI, n. 140, pp. 86A-87B.92 M. P. ALBERZONI, L’ordine cit., p. 33, riferendosi a un convento di Brescia.

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92 LUCA DEMONTIS

una parte dei loro giorni alla ricerca di una pace interiore che né la convulsa vita +"( *!$)'(&J($%&$*(,)&*(-)(3"*-)&5)(/!)#)&$"(&)--%(#* ")$.'(/*$)3%&*(+%!)'( *,)(%-vevano sperimentato donna Mayor Guillem e le dueñas - menoretas di Santa Ma-ria di Alcocer.

SOMMARIO

Nel XIII secolo gli ordini mendicanti si fecero portatori di una nuova vita religiosa riformando la Chiesa al suo interno. Molti sovrani e principi laici ed ecclesiastici seppero cogliere nei membri delle religiones novae validi collaboratori e favori-rono nuove fondazioni. Queste ebbero ricche dotazioni e privilegi, contribuirono a dare nuova linfa a zone poco popolate e attrassero gli stessi membri della no-9"-$.( G)'(4*&+%&+*( *&3)&$"()(,*&%#$)!"'( )! %3%&*(+"( *&$!*--%!&)("-(/%$!",*&"*(

ricoprendo incarichi prestigiosi. Maggiore rilevanza ebbero quei monasteri che godevano della protezione reale, che li metteva al sicuro dalle brame di vescovi e signori locali. Quando però questa veniva a mancare bisognava trovare una solu-zione alternativa: due documenti (1260 e 1283) aiutano a far luce sul caso del mo-nastero reale di Clarisse di S. Maria di Alcocer, fondato dalla nobildonna Mayor Guillem de Guzman, che seppe destreggiarsi abilmente in un regno di Castiglia +"-%&"%$*(+%--%(80)!!%( "3"-)($!%(L-4*&#*(W()("-(P8-"*(b%& G*(c7IF'(,%&$)&)&+*(-%(

4)+)-$.(%(1"*()(%-(-)8"$$",*(!)6(

Luca Demontis93

ABSTRACT94

In the 13th century, mendicant orders proposed a new form of religious life, re-forming the Church from within. Many lay and ecclesiastical kings and lords un-derstood that the members of religiones novae could be valid collaborators and therefore promoted new foundations. The latter received rich endowments and privileges, giving new life to scarcely-populated areas; at the same time, they at-

93 1*$$*!)(+"(!" )! %("&(b$*!"%(Q)+")3%-)(/!)##*(-;H&"3)!#"$.(+)8-"(b$0+"(+"(Q"-%&*()("&(b$*!"%(b*- "%-)(+)--;e0!*/%()(+)-(Q)+"$)!!%&)*(/!)##*(-;H&"3)!#"$.(m=%;(N*# %!"n(+"(I)&)5"%p(8".($"$*-%!)(+"(%##)-8&*(+"(!" )! %(/!)##*(-;H&"3)!#"$.(+)8-"(b$0+"(+"(=%8-"%!"'(%$$0%-,)&$)(!" )! %$*!)(/*#$>+* (/!)##*(-;7-stituto Storico Germanico di Roma con un progetto su “Enrico di Castiglia senatore di Roma (1267-1268)”.

94 Traduzione di Antonello Pizzoni'(-%0!)%$*("&(h)+)# *()(7&8-)#)(/!)##*(-%(N% *-$.(+"(?"&80)()(

Letterature straniere, Cagliari (e-mail: [email protected]); supervisione di Mary Groeneweg'(8".(-)$$!"- )(+;7&8-)#)(/!)##*(-%(N% *-$.(+"(?"&80)()(?)$$)!%$0!)(#$!%&")!)'(=%8-"%!"(ce-mail: [email protected]).

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93DONNA MAYOR GUILLEM E LE MENORETAS DE ALCOCER

tracted members of the nobility itself who, building new convents and monaster-ies, attempted to control their wealth by occupying prestigious positions. The most important were those monasteries protected by the king, which safeguarded them from the greed of bishops and lords. But when royal protection was not provided, alternative solutions were required: two documents (1260 and 1283) help us to better understand the case of the Poor Clare Monastery of St. Mary of Alcocer, founded by Lady Mayor Guillem de Guzman, who was able to skilfully manage affairs within the Kingdom of Castile, lacerated by the civil war between Alphonse X and his son Sancho (IV), maintaining her loyalty both to the Lord and to the legitimate king.

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94 LUCA DEMONTIS

DOCUMENTI

1260 novembre 8, Siviglia

Alfonso X di Castiglia conferma col sigillo di piombo una carta di donazione di

donna Mayor Guillem alle monache Minorite dell’ordine di S. Francesco per la

costruzione del monastero di S. Maria ad Alcocer e per dotarlo di proprietà, delle

quali si fa l’elenco, e di denaro destinato al vestiario e ad altre necessità.

Originale in Archivo Histórico Nacional, Clero, carp. 566 n. 6 [A].Ediz.: L. DEMONTIS, Raimondo della Torre cit., doc. VIII, pp. 310-13.

Descrizione: Pergamena di mm 624 x 533 con plica di mm 55, da cui pendeva un #"8"--*(/-0,9)*(c+)/)!+"$*F(+"(L-4*&#*(W'(%$$% %$*(%(P-*(+"(#)$%(3)!+)6(b$%$*(+"(

conservazione buono.La rota è costituita da tre cerchi concentrici, il minore dei quali reca il blasone reale di Castiglia-León inquartato da una croce, mentre gli altri due contengono le seguenti iscrizioni: «DON ALFONSO SIGNO DEL REY» e «+ EL IFANTE DON MANUEL ER-MANO DEL REY E SU ALFEREZ CONFIRMA + EL IFANTE DON FERRAN-DO FIIO MAYOR DEL REY E SU MAYORDOMO CONFIRMA». I colori che decorano la rota sono oro, rosso, blu, bianco e nero.Note dorsali: scrittura della cancelleria castigliana del XIII secolo (sbiadita); “Bula Charta de Alcozers” (tardo quattrocentesco); “Traslato del privilegio del Cop… +*&6*q*(%-(q"*(66(:0)(/*q6()-("&P)!&*(-*(?qq()(:0)(#)( *&3(b%(Q"80)-*(+)-(

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Antiche segnature: “4” (tardo quattrocentesco); 2 (seicentesco); n° 6 (settecente-sco); Alcocer – 1260 – 4R (ottocentesco); “A: 1260 novembre 8, R Alfonso X Acocer 10: V · 1321. Carp. 166 n° 6 leg 848 6” (novecentesco); segnature moderne.Sulla plica a sinistra: Millan Perez.

(ST) Sepan quantos este privilegio vieren et oyeren, cuemo nos don ALFONSO por la gracia de Dios rey de Castiella, de Toledo, de León, de Gallizia, de Sevilla, de Cordova, de Murcia, de Jahen et del Algarve, viemos carta de donna ma/yor Gui-llem de cuemo fazie monasterio de Menoretas de la orden de Sant Francisco cerca de Alcoçer et de cuemo lo heredava et pidio nos mercet que nos plaguiesse et quel *&P!,%##),*#(-%( %!$%(+)(-%(+*&% "*&(:0)(-)#(+%!"%'()$(-%( %!$%()!%(4) G%()&(r()#$%(

guisa: “Connosçuda cosa sea a todos los omnes que esta carta vieren a los que son

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95DONNA MAYOR GUILLEM E LE MENORETAS DE ALCOCER

presentes et a los que son por venir, que yo donna Mayor Guillem a onra de Dios et de Sancta Maria et de Sant Francisco, et a salud de mi alma et en remission de mios pe/cados, con mandado et con plazer de mio sennor don Alfonso por la gracia de Dios rey de Castiella et de León, faço monasterio de Menoretas de la orden de Sant Francisco en un logar cabo de Alcoçer, que fue aldea et fue nombrada Sant Miguel. E yo do/na mayor Guillem sobredicha heredo el monasterio que es dicho de Sancta Maria de Alcoçer et dol et otorgol pora siempre iamas heredat pora veynt y unos de bueyez pora anno y vez. E es en esta heredat toda quanta heredat yo avia et compre en aquel logar cabo del monasterio. E dol de / Monte que es y cabo del monasterio que parte termino con Millana et con Val Dolivas, et con Villar de Ladron, assi cue-mo es del Rio Alla et cuemo lo ovo Sant Miguel quando era aldea. E dol todo el pan del pecho de Palacihuelos. E dol cinquaenta arançadas de vineas en Alco/çer. E es en estas cinquaenta arançadas la vinea que es carrera de Millana, et la vineaque di-zen de Mingo Rodrigo et la vinea que compre de la mugier que fue de Pedro Vicent et la vinea que compre de Pasqual de Carnet. E con estas quatro vineas he a complir -%#( "&:0%)&$%#(%!%&s%r+%#(#*9!)+" G%#6(e(+*-($!)5")&$*#( %4P5)#(+)(/%&( G"*$'(:0)(

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que son y cabo de la villa do naçen las fuentes. E dol dos paradas de molinos que son en / el Rio de Sant Miguel, el una es sobrel monastero, et el otra de yuso del monasterio. E dol un olivar que yo mande poner que es en Alcoçer, en aquel logar que dizen el Espinar. E dol cientos maravedis de renta en el portadgo del estreno de Ariença que yo tengo en heredat de mi / sennor el rey don Alfonso; los ciento et cinquaenta moravedis pora vestiario et los cinquaenta moravedis por la enfermeria. E yo donna Mayor Guillem sobredicha do et otorgo todo este heredamiento que es escripto en esta carta al monasterio que es sobredicho de Sanct Miguel de / Alcoçer, que lo ayan libre et quito pora siempre por parte de heredat. E que no puedan com-prar ni ganar mas desto en ninguna de mias heredates en Alcoçer, ni en Viana, ni en Cifuentes, ni en Palacihuelos; e si lo compraren ni lo ganaren que los no vala. E pongo que sean por / circa cient raciones entre monias et omnes et mugieres, et que no puedan mas seer. E qual quier que venga contra esto si quier sea mio pariente, o mio heredero, si quier otro, vengal primera miente la ira de Dios et de Sancta Maria )$(+)($*+*#(-*#(b%& $*#'()$(R%8%( *&(̂ 0+%#()-($!%R+*!(+)%&(r()&("&P)!&*6(e(/*!(:0)()#$%(

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fue fecha por mio mandado miercoles veynt et dos dias andados del mes de setiem-bre. En era de mille et dozientos et novaenta et ocho annos. Testigos que yo ra[…] / que fuessen y delante, ante quien yo otorgue esta donacion, don Pedro Guzman et

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96 LUCA DEMONTIS

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Lazareno, Folq Vela de Nuepte, Mi/guel el mayordomo de donna Mayor, Pedro Sanchez el mayor, Johannes Perez capellan de donna Mayor, Diago Perez de Villar-nella, Martin Perez de Favaniella, Bernalt Guillem escrivano de donna Mayor. E nos el sobredicho rey don ALFONSO por ruego / de donna Mayor Guillem, et porque avemos voluntad de fazer le bien et mercet, otorgamos por este nostro privilegio al monasterio sobredicho, tan bien a las monias que agora y son cuemo a las que seran daqui adelante pora siempre iamas, que ayan libres et quitas todas las heredades / et todas las otras cosas que donna Mayor Guillem dabido al monasterio sobredicho et las que promete de les dar daqui adelante en la manera que gelas ella da et gelas otorga por esta su carta que es escripta en este nostro privilegio, et otorgamos les que las ayan libres et quitas por iu/ro de heredat pora siempre iamas. E mandamos et +)44)&+),*#(P!,),")&$)(:0)(&"&80&*(&*(#)%(*#%+*(+)(3)&"!( *&$!%()#$%(+*&% "*&(

que donna Mayor Guillem da al monasterio sobredicho pora crebantar la ni pora ,"&80%!(-%()&(&"&80&%( *#%6(=%(:0%-(:0")!(:0)(-*(P5")##)(+%r!")(&*#$!%("!%()$(/) G%!(

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este privilegio con nostro seello de plomo. E fue fecho en Sevilla por nostro manda-do. Lu/nes ocho dias andados del mes de noviembre, en era de mil et dozientos et novaenta et ocho annos. E nos el sobredicho rey don ALFONSO regnant en uno con -%( !)R&%(+*&&%(tK?Lk1(,"(,08)!()$( *&(&*#$!*#(P"*#()-( "&4%&$)(+*&(N)!!%&+*(

prime/ro et heredero et con el infante don Sancho et con el infante don Pedro en Castiella, en Toledo, en León, en Gallizia, en Sevilla, en Cordova, en Murcia, en ^%G)&'()&(U%)5%'()&(U%+%--*5()$()&()-(L-8%!3)'(*$*!8%,*#()#$)(/!"3"-)8"*()$( *&P!-,%,*#(-*6(r(1*&(b%& G*(r(%!s*9"#/*(+)(h*-)+*()$(r( G%& )-)!(+)-(!)R( *&P!,%6(rr(

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97DONNA MAYOR GUILLEM E LE MENORETAS DE ALCOCER

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(S.P.D.)

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98 LUCA DEMONTIS

2

1283 maggio 10, [Cuenca]

Don Gonzalo vescovo di Cuenca conferma di aver visto incorrotto il privilegio

di re Alfonso X di Castiglia concernente la carta di donazione di donna Mayor

Guillem relativa al monastero delle Minorite di Alcocer e delle sue proprietà, lo

riporta in un suo atto e lo conferma con il suo sigillo.

Originale in Archivo Histórico Nacional, Clero, carp. 566, n. 7 [A].Ediz.: L. DEMONTIS, Raimondo della Torre cit., doc. LXX, pp. 439-43.

Descrizione: Pergamena di mm 662 x 543 con plica di mm 27, da cui pendeva un sigillo plumbeo. Stato di conservazione: buono.La rota è costituita da tre cerchi concentrici, il minore dei quali reca il blasone del regno di Castiglia-León inquartato da una croce, mentre gli altri due contengono le seguenti iscrizioni: «DON ALFONSO SIGNO DEL REY» e «+ EL IFANTE DON MANUEL ERMANO DEL REY E SU ALFEREZ CONFIRMA + EL IFANTE DON FERRANDO FIIO MAYOR DEL REY [E SU] MAYORDOMO CONFIR-MA+». I colori che decorano la rota sono oro, rosso, blu, bianco e nero. Note dorsali: scrittura sbiadita (quattrocentesca). Antiche segnature: “6” (quattrocentesco); “n. 6” (seicentesco); segnature moderne.

(ST) Sepan quantos esta carta vieren como nos don Gonzalo por la gracia de Dios obispo de Cuenca viemos un privilegio del muy noble don ALFONSO rey de Cas-$")--%( *&( 3)!+%+)!%( 90--%( *&( 3)!+%+)!*(P-*'( &*&( %& )--%+*'( &*&( *!!0/$*'( &*&(

desctructo en alguna parte dassi fecho en / esta forma: “Sepan quantos este privilegio vieren, cuemo nos don ALFONSO por la gracia de Dios rey de Castiella, de Tolledo, de Leon, de Gallizia, de Sevilla, de Cordua, de Murcia, de Jahen et del Algarve, viemos carta de domna mayor Guillem / de cuemo façie monasterio de Menoretas de la orden de Sant Francisco cerca de Alcoçer et de cuemo lo heredava et pidio nos ,)! )+(:0)(&*#(/-%80")##)()$(:0)-( *&P!,%##),*#(-%( %!$%(+)(-%(+*&% "*&(:0)(-)#(

da[ria], et la carta era fecha en esta guisa: / «Conosçida cossa sea a todos los omnes que esta carta vieren a los que son presentes et a los que son por venir. Que yo dona Mayor Guillem, a onrra de Dios et de Sancta Maria, et de Sant Francisco, et a salut de mi alma et en remission de mis peccados, mando a complazer de mio sennor don Al/fonso por la gracia de Dios rey de Castiella et de Leon, fage[r] monasterio de Menoretas de la orden de Sanct Francisco en un logar cabo de Alcoçer, que fue aldea et fue nombrada Sanct Miguel. E [y]o dona Mayor Guillem sobredicha heredo el monasterio que es dicho de Sancta Maria de Alcoçer / et dol et otorgol para siempre iamas heredat para veynt y unos de bueyes para anno y vez. E es en esta heredat toda

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99DONNA MAYOR GUILLEM E LE MENORETAS DE ALCOCER

quanta heredat yo avia et compre en aquel logar cabo del monasterio e dol el monte que es y cabo del monasterio que parte termino [con] Millana et con Val Dolivas et con Villar / de Ladron, assi cuemo es del Rio Alla et cuemo lo ovo Sant Miguel quando era aldea. E dol todo el pan del pecho de Palacihuelos. E dol cinquaenta arançadas de vinas en Alcoçer. E es en estas cinquaenta arançadas la vinea que es carrera de Millana, la vinea que dize[n] de Mingo Rodrigo et la vinea / que compre de la mugier que fue de Pedro Vicent et la vinea que compre de Pascual de Carnet. E con estas quatro vinas he a complir las cinquaentas arançadas sobredichas. E dol $!)5")&$*#( %4P&5)#(/%&( G"*$#'(:0)(#*&(s")&$*()$( "&:0%)&$%( %4P&5)#($*-)+%&*#(:0)(

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es sobredicho. E es en esta renta los molinos que son y cabo del monasterio en el Rio de Sant Miguel, los que compre de Millan el Gordo et Domingo Martin, e los moli-&*#(:0)(#*&()&(S%&+")-%(:0)( *,/!)(+)(N)!!%&+(T)!)5()-(P"*(+)-(%! "/!)#$)'()$(-*#(

mios molinos de Cifuentes que son y cabo de la / villa do naçen las fuentes. E dol dos paradas de molinos que son en el Ryo de Sant Miguel, el una es sobrel monasterio, et el otra de yuso del monasterio. E dol un olivar que yo mande poner que es en Al-coçer, en aquel logar que dizen el Espinar. E dol cientos maravedis de renta en el portadgo del / estrenno de Arenzon que yo tengo en heredat de mio sennor el rey don Alfonso; los ciento et cinquaenta moravedis pora vestiario et los cinquaenta morave-dis por al enfermeria. E yo dona Mayor Guillem sobredicha, do et otorgo todo este heredamiento que es escripto en esta carta al monasterio que es sobredicho de Santa / Maria de Alcoçer, que lo ayan libre et quito pora siempre por iuro de heredat. E que no puedan comprar ni ganar mas deste en ninguno de mios logares en Alcoçer, ni en I"%&%'(&"()&(w"440)&$)#'(&"()&(T%-% "G0)-*#6(e(#"(-*( *,/!%!)&(&"(-*(8%&%!)&(:0)(-)#(

non vala. E que sean por circa cient raciones entre mon/ias et omnes et mugieres, et que nos puedan mas seer. E qual quier que venga contra esto si quier sea mio parien-te, o mio heredero, si quier otro, vengal primera mientre la ira de Dios et de sancta Q%!"%()$(+)($*+*#(-*#(#%& $*#()$(3%8%( *&(^0+%#()-($!%R+*!(+)&$!*()&(7&P)!&*6(e$(r(/*!(

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Folq Vela de Nuepte, Miguel [ma]giordomo de dona Mayor, Pedro / Martinez el

95 Alvarez in A.

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100 LUCA DEMONTIS

mayor, Johannes Perez capellan de dona Mayor, Diago Perez de Villarnella, Martin Perez de Favaniella, Bernalt Guillem escrivano de dona Mayor». E nos el sobredi-cho rey don ALFONSO por ruego de dona Mayor Guillem, et por nos voluntad de fazer lo bien et mercet / otorgamos far este nostro privilegio al monasterio sobredi-cho tan bien a las monias que agora y son cuemo a las que seran da qui adelante pora siempre iamas, que ayan libres et quitas todas las heredades et todas las otras cosas que dona Mayor Guillem da luego al mo[nasterio] sobredicho, et las que promete de les / dar da qui adelante, en la manera que gellas ella da, et gellas otorga por esta su carta que es escripta en este nostro privilegio, et otorgamos les que las ayan libres et :0"$%#(/*!("0!*(+)(G)!)+%$(/*!%(#"),/!)("%,%#6(e(,%&+%,*#()$(+)44)&+),*#(P!,%-mentre que ninguno [no sea] ossado devenir contra esta donacion que dona / mayor Guillem da al monasterio sobredicho pora crebantar la ni pora minguar la en ninguna cossa. Ca qual quier que lo faziese avrie nostra ira, et pechar nos ye en choto diez mill moravedis, et al monasterio sobredicho todo el danno doblado. E por que esto #)%(P!,)()$()#$%9-)()$(3%-%(/*!%( #"),/!)'( r(,%&+%,*#(#))--%!()#$)(/!"3"-)8"*( *&(

nostro seello de plomo. E fue fecho en Sevilla por nostro mandado. Lunes ocho dias andados del mes de noviembre, en era de mil et doçientos noventa et ocho annos. E nos el sobredicho rey don ALFONSO regnant en uno con la reyna dona YO/LAND ,"(,08)!()$( *&(&*#$!*#(P"*#()-("&4%&$)(+*&(N)!!%&+*(/!",)!*()$(G)!)+)!*()$( *&()-(

infante don Sancho et con el infante don Pedro en Castiella, en Tolledo, en Leon, en Gallizia, en Sevilla, en Cordova, en Murcia, en Jahen, en Baeça, en Badalloz et en L-8%!3))'(*$*!8%,*#()#$)(/!"3"r-)8"*()$( *&P!,%,*#(-*6(r(1*&(b%& G*(r(%!s*9"#/*(+)(

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96 Palencia in A.

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101DONNA MAYOR GUILLEM E LE MENORETAS DE ALCOCER

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Gil Martinez de Siguença la escrivio por mandado de Millan Perez de Aellon en el anno noveno que nos rey”. / Et el abadessa et el convento de monasterio de Sanc-ta Maria de Alcoçer, por que nos dicieron que el privilegio sobredicho non lo po-dian traher ni mostrar en aquellos logares de ante testes sin periglo, pidieron nos merced que mandasemos poner seello en este traslado. Et nos don Gonzalo el obispo sobredicho a ruego del abadessa et del convento / sobredicho mandamos poner nostro seello pendente en este traslado en testimonio. Este fue fecho diez dias andados del mes de mayo, en era de mil et treçientos y veynte et un anno. /

(S.P.D.)

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