communicating physics; 2006

212

Upload: khangminh22

Post on 05-Apr-2023

0 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

A cura di / edited byMassimo Armeni

A cu

ra di / edited by Massim

o A

rmen

i

Zadigroma Editore

Che idea ha della fisica “l’uomo della strada”? Come ne percepisce l’impatto sulla vita quotidiana esulle scelte per il futuro? E in che modo Internet e le nuove tecnologie hanno modificato la comuni-cazione della fisica? Prova a rispondere uno studio commissionato da Pirelli e realizzato dallo staffdel Pirelli INTERNETional Award e dal Dipartimento di scienze umane e sociali dell’Università diTrento. Questa iniziativa editoriale si affianca ad altre attività di comunicazione scientifica promos-se dal gruppo Pirelli per celebrare l’Anno mondiale della fisica indetto dall’Unesco. Per maggiori dettagli è possibile consultare il sito www.pirelliaward.com o scrivere all’indirizzoe-mail [email protected]

What do ordinary people think about physics? How do they perceive its impact on their everyday livesand future choices? How have the Internet and the new technologies changed the communication ofphysics? Answers to these questions are proposed by this book, which sets out the results of a studycommissioned by Pirelli and conducted by the staff of the Pirelli INTERNETional Award, and by theDepartment of Human and Social Sciences of the University of Trento. This publishing initiative hasbeen partly financed by a Minister of Research grant awarded under Law 6/2000 on the diffusion ofscientific culture. It flanks other initiatives in science communication undertaken by the Pirelli Groupto celebrate the UNESCO World Year of Physics. Further details are available from the website www.pirelliaward.com or from the e-mail address [email protected]

ISBN 88-88734-14-7

con i contributi di / Contributions

Alessia Bertagnolli

Massimiano Bucchi

Francesco Izzo

Introduzione / IntroductionPiergiorgio Odifreddi

Prefazione / PrefaceMarco Tronchetti Provera

€ 10,00

COMUNICARE LA FISICACOMMUNICATING PHYSICS

CO

MU

NIC

AR

E L

A F

ISIC

AC

OM

MU

NIC

AT

ING

PH

YS

ICS

COMUNICARE LA FISICACOMMUNICATING PHYSICS

Zadigroma Editore

A cura di / edited by: Massimo Armeni

Con i contributi di / Contributions:Alessia BertagnolliMassimiano Bucchi

Francesco Izzo

Introduzione / Introduction: Piergiorgio Odifreddi

Prefazione / Preface: Marco Tronchetti Provera

Prima edizione settembre 2006 First edition september 2006

supervisione testi e coordinamento editoriale / editor in chief: Eva Benelli

editing: Paolo Gangemi, Stefano Menna, Anna Maria Zaccheddu

traduzione / translation: Adrian Belton

illustrazione di copertina / cover illustration: Valerie Mih

progetto grafico e copertina / cover and graphic project: Bruno Antonini

© Zadigroma editorevia Monte Cristallo 600141 RomaTel. 06 8175 644email: [email protected] 88-88734-14-7

Comunicare la fisicaCommunicating physicsPrefazione di / Preface by Marco Tronchetti Provera 7

I nuovi mecenatiThe new patrons of the artsIntroduzione di / Introduction by Piergiorgio Odifreddi 11

PRIMA PARTE / SECTION ONE

Alessia Bertagnolli, Massimiano Bucchi

1. La percezione pubblica della fisica1. The public perception of physics 23

2. Internet e la comunicazione pubblica delle scienze2. The Internet and the public communication of science 69

SECONDA PARTE / SECTION TWO

Francesco Izzo

1. Internet e la comunicazione della scienza: una rivoluzione copernicana1. The Internet and scientific communication: a copernican revolution 97

2. Fisica on line: descrizione dei risultati2. Physics online: description of the results 119

INDICEINDEX

3. Fisica on line: gli attori3. Physics online: 'the actors' 127

4. Tecnologie, interfacce e modelli di comuncazione4. Technologies, interfaces and communication 151

5. Conclusioni5. Conclusions 161

TERZA PARTE / SECTION THREE

1. Interviste1. Interviews 169

2. Il sostegno pubblico alla comunicazione della scienza2. Public support for science communication 203

3. Glossario3. Glossary 207

4. Risorse4. Resources 213

5. Gli autori5. The authors 221

7

Potrà apparire per lo meno insolito cheun uomo d’impresa scriva la prefazione

di un volume che ha per protagoniste la fisi-ca e la comunicazione della fisica. Tanto piùche io stesso, parecchi anni fa, terminato illiceo e imboccati gli studi economici all’uni-versità, avrei scommesso che, come capitaalla grande maggioranza degli studenti, imiei rapporti con questa disciplina scientifi-ca sarebbero rimasti definitivamente confi-nati ai più o meno resistenti ricordi scolasti-ci di una materia bella, interessante, ma cer-to non preponderante nei programmi.Se avessi scommesso, avrei perso. Perchéquei rapporti sono tutt’altro che cessati,anzi. L’ho sperimentato proprio da uomod’impresa. E non tanto per la constatazioneche le applicazioni della fisica sono ormaipervasive nell’industria e nei suoi prodottipiù comuni (dal frigorifero all’automobilefino al telefono cellulare), quanto per quelche la fisica ha significato per l’azienda dicui ho assunto la guida e che non a caso èsponsor di questo studio.Chiunque, in Italia e all’estero, un temponon lontano associava il nome Pirelli allachimica. A ragione: il cuore produttivo delgruppo erano le tecnologie della mescola

It may seem unusual, to say the least, fora businessman to write the preface to a

book about physics and the way it is com-municated. All the more so because, manyyears ago, when I finished secondary schooland went on to study economics at univer-sity, I would have bet, like most other stu-dents, that my relations with this scientificdiscipline would remain definitely limited tomore or less persistent memories of aschool subject, that was interesting, certain-ly, but not one of particular importance tomy own programmes.I would have lost that bet. Because thoserelations have certainly not stopped, quitethe contrary. I have maintained them in mycapacity as a businessman. Not just for thevague recognition that physics applicationscan now be found all over industry and inits commonest products – from the refrig-erator to the car and the mobile phone –but rather because of what physics hasmeant for the company that I now manage,which happens to be the sponsor of thestudy presented in this book.Not that long ago, anyone, inside or outsideItaly, would have associated the name ofPirelli with the chemical industry. There was

COMUNICARE LA FISICACOMMUNICATING PHYSICS

1

Prefazione di / Preface by Marco Tronchetti Provera

degli pneumatici e delle guaine isolanti deicavi. Le sue relazioni industriali erano (esono tuttora) regolate dal contratto dell’in-dustria chimica e della gomma. I laureatiin chimica erano le risorse umane più am-bite e ricercate da inserire in laboratorio.Oggi è diverso. Gli pneumatici sono ancoraun core business della Pirelli. Ma, accanto aquello della chimica, l’apporto della fisica ècresciuto sensibilmente e così quello dei fi-sici a cui è affidata una parte sempre piùconsistente della ricerca. Nei Pirelli Labs,infatti, si studiano anche la sensoristica, lasuperconduttività, le fonti rinnovabili dienergia e le nanotecnologie, considerate abuon diritto uno dei filoni più moderni del-la fisica. Soprattutto, grandissimo rilievohanno assunto le ricerche sulle tecnologieottiche e sulla fotonica che sono alla basedelle grandi reti di telecomunicazione.Sviluppatesi come naturale corollario dellaproduzione di cavi in fibra ottica, queste ri-cerche hanno portato la Pirelli a essere trai protagonisti industriali della rivoluzioneche sta caratterizzando il mondo delle co-municazioni. Gli studi sulle applicazionidella fotonica di prima generazione, avvia-ti circa vent’anni fa grazie anche alla colla-borazione con diverse università europee,ci hanno permesso di realizzare sistemimolto innovativi, come l’amplificatore otti-co che ha radicalmente trasformato il mon-do delle telecomunicazioni su fibra ottica ei componenti in ottica planare per la modu-lazione del segnale, ancora oggi insuperatiper la qualità delle prestazioni nella tra-smissione ad altissima frequenza. Permet-tendo il trasporto di grandi quantità di da-ti, questi sistemi, sfruttati commercialmen-te per primi dalla Pirelli, hanno contribuitoa dare slancio all’affermazione di internet,prima negli Usa e via via nel resto del mon-do. Oggi, la fotonica di seconda generazio-

a reason: the productive heart of the Groupwas the technology of the compound fortyres and the rubber insulating sheath forcables; its industrial relations were (and infact still are) regulated by the contract for theChemical and Rubber industry; chemistrygraduates were the most coveted and soughtafter human resources for its laboratories.Today things have changed. Tyres are stillone of Pirelli’s core businesses. But next tochemicals the significance of physics hasgrown considerably, as has the role of thephysics graduates who carry out an in-creasingly important part of our research.In the Pirelli Labs, in addition to the basicmaterials for tyres, we study sensors, su-perconductors, renewable sources of ener-gy and nanotechnologies, which are rightlyconsidered one of the most modern aspectsof Physics. And above all, research into op-tic technologies and photonics, which arethe foundations of today’s large telecom-munications networks, is becoming increas-ingly important.Having developed as a natural corollary tothe production of optic fibre cables, thisresearch has made Pirelli one of the indus-trial leaders in the revolution taking placein the world of communications. Studiesinto the application of first generation pho-tonics, which began about twenty years agoas a result of collaboration with variousEuropean universities, enabled us to devel-op highly innovative systems, such as theoptic amplifier which has radically trans-formed the world of optic fibre communi-cations, or planar optic components for sig-nal modulation, which are still unsurpassedfor the quality of their performance in veryhigh frequency transmissions. By allowinghigh quantities of data to be transported,these systems, which Pirelli was the first toexploit commercially, have helped to consol-

8

Comunicare la fisica

Communicating physics

ne, concepita per la diffusione capillare del-la banda larga, ci vede impegnati su diver-si fronti (dalla componentistica in ottica in-tegrata ai sistemi per le reti metropolitanee d’accesso), anche in questo caso in coope-razione con molti centri di ricerca universi-taria di vari Paesi.È stato, dunque, grazie (anche se non solo)agli impulsi della fisica che un’aziendacome la Pirelli, da oltre un secolo impegna-ta in uno dei settori più tipici della secondarivoluzione industriale (la chimica, appun-to), ha allargato i propri orizzonti di inno-vazione e crescita, aprendosi a nuovi campid’azione e puntando a diventare una vera epropria knowledge company: una societàche si evolve e crea valore attraverso lo svi-luppo di idee, conoscenze e tecnologie.L’evoluzione della Pirelli, che è stata neifatti molto rapida e intensa, ha avutoimportanti riflessi anche sulle sue comuni-cazioni di carattere non commerciale o eco-nomico-finanziario. Un po’ perché sentiva-mo l’esigenza di far conoscere e apprezzarela rinnovata identità dell’azienda, che erasempre la Pirelli, ma una Pirelli che ancorpiù del passato giocava le sue carte pun-tando sull’innovazione tecnologica e sulvalore aggiunto, nei suoi settori più tradi-zionali e in quelli nascenti. Un po’ perchédelle nuove tecnologie che favoriscono lacomunicazione non eravamo più solo uten-ti ma anche produttori, e questo ci solleci-tava a farcene ambasciatori attivi e propo-sitivi. Un po’, infine, perché un’azienda chefonda il proprio futuro sull’apprendimentocontinuo ha bisogno di stringere il più pos-sibile i suoi legami con la comunità scienti-fica e accademica internazionale, per stabi-lire un confronto sistematico sui granditemi della ricerca e dell’innovazione.Da queste ragioni ha preso forma, tra l’al-tro, l’idea di utilizzare internet come stru-

idate the success of the Internet, first in theUnited States and then gradually all overthe world. Today, second generation pho-tonics, conceived for the widespread diffu-sion of broadband, involves us on severalfronts – from integrated optic componentsto systems for metropolitan and access net-works – once again in close cooperationwith numerous university research centresin several countries.So it was thanks above all (but not only) tothe stimulus of Physics that a company likePirelli, occupied for over a century in one ofthe most characteristic sectors of the sec-ond industrial revolution – chemicals – hasbroadened its horizons to take in innova-tion and growth, opening up to new fieldsof action and striving to become a real“knowledge company”, one that evolvesand creates value through the developmentof ideas, knowledge and technology.Pirelli’s evolution, which has been veryrapid and very intense, has had significantrepercussions on its non-commercial andeconomic-financial communications. Thiswas partly because we felt the need to makethe company’s new identity better knownand appreciated: it was still Pirelli but aPirelli that was staking more than in thepast on technological innovation and on theadded value of both its more traditionaland emerging sectors. It was partly becausewe were no longer just users of the newtechnologies that fostered communicationsbut also manufacturers, and this promptedus to become active, proactive ambassa-dors. And it was partly because a companythat bases its future on constant learningneeds to forge closer and closer links withthe international scientific and academiccommunity as much as possible, to estab-lish a systematic exchange of ideas on themajor issues of research and innovation.

9

Prefazione • Comunicare la fisica

Preface • Communicating physics

mento di diffusione della cultura scientifi-ca, un vero e proprio ponte che metta in co-municazione il mondo della ricerca e ilgrande pubblico. Ne è nato nel 1996 il Pirel-li Internetional Award, un riconoscimentoche viene attribuito ogni anno ai migliorilavori multimediali di divulgazione dellascienza, delle sue conquiste e delle sue sfi-de. Dalla stessa pianta si è sviluppato il Pi-relli Relativity Challenge, che ha rappre-sentato il nostro contributo all’Anno inter-nazionale della fisica.Non sto a dire del successo che queste ini-ziative hanno riscosso in tutto il mondo. Mipreme piuttosto sottolineare gli intendi-menti di fondo che le animano. Il primo ècertamente contribuire ad ampliare il gra-do di libertà delle persone, rendendole piùconsapevoli delle proprie decisioni in unmondo in cui la scienza ha un ruolo semprepiù importante, ma comporta anche sceltenon sempre semplici. Il secondo è renderepiù fertile il terreno sociale sul quale ogniinnovazione si innesta, facendo così in mo-do che ne sia più facile l’accettazione, piùproficuo l’utilizzo, più gestibili e meno trau-matici gli impatti. Aggiungerei, in terzoluogo, più che un intendimento, una spe-ranza: che, sollecitando la scienza a spie-garsi a tutti senza un linguaggio e un tecni-cismo da iniziati, ci siano più giovani che silascino contagiare dalla passione per le ma-terie scientifiche e tornino a questo tipo distudi, certamente impegnativi, da cui sem-brano rifuggire in tutti i Paesi occidentali.Problema non di poco conto per il futurodel nostro sistema economico e sociale.Una cultura scientifica e tecnologica piùdiffusa e più consapevole, insomma, rap-presenta un vantaggio per tutti. Ogni con-tributo in questa direzione merita un fortesostegno. Da parte di ogni uomo d’impre-sa, ma non solo.

From these considerations, the idea emergedof using the Internet as a means of spread-ing scientific culture, a genuine bridge thatcould connect the world of research to thegeneral public. One result was the Pirelli In-ternetional Award, created in 1996, which isgiven every year to the best multimedia workto divulge science, its conquests and its chal-lenges. Another has been the Pirelli Relativi-ty Challenge, which represents our contribu-tion to the International Year of Physics.I am not going to tell you about the successthese initiatives have had all over the world.What I really want to do is to underline thefundamental intentions that underpinthem. The first is certainly to help to extendthe individual’s degree of freedom, makinghim more aware of his own decisions in aworld in which science plays an increasing-ly important role, but also entails decisionsthat are not always easy. The second is tomake the social ground in which innova-tions are planted more fertile, so that theyare accepted more readily, and used moreprofitably, with a more manageable andless traumatic impact. And thirdly, I wouldadd, not so much an intention, but rather ahope: the hope that by urging science toexplain itself to everyone using a languageand technical terms that are not only for achosen few, a growing number of youngpeople will let themselves be infected by apassion for scientific subjects and willreturn to this type of demanding disciplinewhich they seem to be shying away from inall Western countries. And that is no minorproblem for the future of our economicand social system.In other words, a more widespread, awarescientific culture would be an advantage foreveryone. Any contribution in this directiondeserves strong support. From every busi-nessman, but from everyone else too.

10

Comunicare la fisica

Communicating physics

11

Duemila anni fa, un consigliere di Augusto capì che il potere illuminato doveva esten-dere la propria azione al di là della politica e dell’economia, arrivando a finanziare ri-

solutamente la cultura e le arti. Quel consigliere si chiamava Caio Cilno Mecenate, e il suonome è rimasto associato agli interventi di sostegno che il nascente impero elargì a scrit-tori quali Virgilio e Orazio, che si sdebitarono dedicando a lui molte opere, e alle politicheimperiali molta pubblicità occulta: ad esempio, inventando la mitologia delle origini del-l’impero nell’Eneide, o esaltando la politica agricola dell’imperatore nelle Georgiche. Da allora il nome di Mecenate è diventato sinonimo di un’attenzione concreta e generosaper la cultura che, comunque, non era nata e non morì con lui. Anzi, da Pericle a Stalin,passando attraverso i papi e i principi rinascimentali, sono stati innumerevoli gli uominidi potere che hanno compreso una verità sottile: che tanto l’arte descrittiva è lo specchiodella società, quanto la società è lo specchio dell’arte propositiva. O, se si preferisce: chela cultura è uno degli strumenti attraverso cui si forgia il consenso, ed è meglio averladalla propria parte che contro. Certamente l’hanno capito perfettamente sia lo Stato che la Chiesa, che hanno sistematica-mente affidato agli artisti le proprie pubbliche relazioni, con beneficio di tutti: committen-ti, commissionati e fruitori. In fondo, è grazie alla persistenza artistica dei versi di Dante,della musica di Bach o degli affreschi di Michelangelo che ancor oggi si parla quotidiana-mente di argomenti ormai anacronistici, come la mitologia biblica o la teologia scolastica.Cosi come è quasi solo grazie ai sovvenzionamenti pubblici che sopravvivono oggi espres-sioni artistiche altrettanto anacronistiche, dal teatro di prosa alla poesia in versi. Naturalmente, l’anacronistico del presente è stato spesso moderno nel passato prossimoe avveniristico nel passato remoto: ad esempio, erano avveniriste le composizioni «dacimbalo per piano e forte» di Ludovico Giustini agli inizi del Settecento, moderne quelleper pianoforte di Ludwig van Beethoven agli inizi dell’Ottocento, e neoclassiche, cioèvolutamente anacroniste, quelle di Igor Stravinsky agli inizi del Novecento, quando ormaispingevano alle porte le tastiere elettroniche della contemporaneità. E il problema centra-le del mecenatismo è se finanziare i Giustini, i Beethoven o gli Stravinsky: ovvero, se ado-

I NUOVI MECENATI

Introduzione di Piergiorgio Odifreddi

perarsi per favorire l’incubazione del nuovo, lo sviluppo del maturo o la sopravvivenzaterapeutica del morente. Probabilmente c’è spazio per tutto e tutti, anche perché la società è fatta sia di conserva-tori che guardano con nostalgia a ciò che c’è stato, che di progressisti che scalpitano conimpazienza in attesa di ciò che sarà: conservatori e progressisti culturali, naturalmente,che non necessariamente (o necessariamente non) coincidono con quelli politici. Ma è unfatto che, se si vuole finanziare oggi la cultura di domani, bisogna concentrarsi sui duefronti dei contenuti scientifici da un lato, e degli strumenti di comunicazione informaticidall’altro, perché gli uni e gli altri sono i soli in grado di rendere conto adeguatamente delmondo tecnologico e globalizzato in cui, nel bene o nel male, viviamo. E invece, la maggior parte dei finanziamenti pubblici e privati alla cultura vanno ancoraalle discipline umanistiche, dalla letteratura all’arte, e ai mezzi classici di espressione, dallibro al film. Il che non significa che eccezionalmente, nel senso letterale di fare eccezionealla norma, non siano stati fatti passi avanti nella giusta direzione, sia individuali che isti-tuzionali. Come esempio dei primi, nel 1996 Umberto Eco auspicava, in un intervento al-l’Accademia Italiana per gli Studi Avanzati di New York intitolato Da Internet a Guten-berg, «un’illuminata politica della letteratura» che tenesse conto delle possibilità offerte datutti i media, senza opporre l’uno all’altro. Come esempio dei secondi, già nel 1991 il Parlamento italiano aveva approvato, su inizia-tiva dell’allora ministro per l’Università e la Ricerca, Antonio Ruberti, una legge che inten-deva favorire le iniziative per lo sviluppo della cultura scientifica e tecnologica. La legge,poi aggiornata nel 2000, mira anzitutto alla costruzione di un sistema nazionale integratodi musei e centri scientifici, sia con la creazione di nuove strutture che con il potenziamen-to di quelle già esistenti, dai musei civici agli orti botanici. Inoltre, la legge finanzia progetti specifici, sia pubblici che privati: dal 2000 al 2006 sonostate presentate circa 3000 domande per progetti annuali e 200 per progetti triennali, e nesono state finanziate circa un terzo, con una distribuzione “a pioggia”, rispettivamente, dicirca 18 e 37 milioni di euro. Di questi finanziamenti beneficiano in massima parte le uni-versità, mentre le scuole e le imprese concorrono in maniera molto meno massiccia, e nonusufruiscono che del 7% e del 3% dei fondi stanziati. Un esempio quasi archetipico di ciò che si potrebbe fare per la diffusione della culturascientifica mediante un linguaggio tecnologico è il modo in cui la Pirelli ha usato un pic-colo finanziamento ottenuto nell’ambito della legge citata, producendo un Dvd con imigliori lavori concorrenti al Pirelli Relativity Challenge: un concorso internazionale indi-pendentemente lanciato dall’azienda in occasione dell’anno mondiale della fisica nel 2005,per premiare con 25.000 euro la migliore esposizione multimediale della teoria della rela-tività speciale in non più di cinque minuti! Evidentemente, il mondo è cambiato da quando il famoso astronomo Arthur Eddington,che nel 1919 aveva sperimentalmente confermato la teoria di Einstein, rispose al giornali-sta che gli chiedeva se era vero che solo tre persone conoscevano la relatività: «E chi sa-rebbe il terzo?» E non si deve pensare che in fondo alla Pirelli si poteva raccontare qua-lunque cosa, perché la giuria era composta da Konrad Osterwalder, un fisico teorico ret-tore dell’università dove si laureò Einstein, da Massimiano Bucchi, sociologo della scien-

12

Comunicare la fisica

za dell’università di Trento, da Fabio Pistella, presidente del Cnr, ma fisico di formazione,da una semplice studentessa di fisica, Maria Nicolaci, e da un anonimo professore di ma-tematica, di cui ometto il nome, perché c’è già in fondo a questo testo. Avendo quindi partecipato in prima persona alla selezione dei vincitori di questa sfida,posso testimoniare la sorpresa degli organizzatori davanti alla quantità e alla varietàdelle candidature. La fisica, sembra suggerire il libro, è percepita come la disciplina che,insieme alla medicina, influisce più direttamente sulla qualità della vita dell’umanità: pen-siamo alla questione energetica, all’esplosione delle nanotecnologie, al problema ambien-tale. I fisici come comunicatori, poi, sono sicuramente altrettanto bravi quanto biologi emedici e sicuramente più di chimici e matematici, almeno per quanto riguarda la comuni-cazione multimediale. In altre parole, la lettura di questo libro a me è servita per stemperare quella meravigliache mi aveva colpito nel vedere centinaia di candidature che affrontavano in modo cosìbrillante un tema specifico come la relatività ristretta, di una disciplina così impegnativacome la fisica, con strumenti moderni ma ancora non perfettamente padroneggiati, comeil multimediale, in un tempo tanto breve: soli cinque minuti. Lo stupore è però rimasto nel vedere la varietà di approccio da parte di fisici, comunica-tori e studenti di tutto il mondo (dal Vietnam agli Stati Uniti dopo la guerra degli anniSessanta alla collaborazione scientifica). Fumetti, cartoni animati, ipertesti, seriosi tratta-ti scientifici, animazioni, video: ogni linguaggio era buono per raccontare la relatività. Il Pirelli Relativity Challenge, però altro non è che un figlio della più nota e impegnativainiziativa culturale e mecenatistica della multinazionale della gomma: il PirelliINTERNETional Award, che come si capisce dal nome è anch’esso una competizionemultimediale internazionale. Questa volta, però, non specificamente per la relatività, magenericamente per la comunicazione scientifica e tecnologica. I principali premi sono cin-que: per la fisica, la chimica, la matematica, le scienze della vita e la cosiddetta Ict,Information and Communication Technology. Fra questi vincitori, la giuria sceglie infineil vincitore fra i vincitori, il primus inter pares, il cosiddetto Top Pirelli Prize, considera-to ormai l’Oscar (o il Nobel) della comunicazione multimediale della scienza. La giuria si avvale, tra gli altri, del contributo di luminari come Riccardo Giacconi, Ha-rold Kroto e Umberto Veronesi: premio nobel per la fisica nel 2002 il primo, per le sue ri-cerche nel campo dell’astronomia a raggi X; premio Nobel per la chimica nel 1996 il se-condo, scopritore della famosa molecola di carbonio a forma di pallone da calcio; ed ex-ministro per la Sanità il terzo, famoso oncologo e inventore della chirurgia conservativaper la cura dei tumori al seno senza asportazione della mammella. E, quasi a sottolinea-re il passaggio di consegne fra l’umanesimo del passato e la scienza del presente e del fu-turo, la cerimonia di premiazione dell’INTERNETional Award si tiene nel Tempio diAdriano a Roma: un edificio del 145 che, nel corso dei secoli, si è progressivamente adat-tato ai cambiamenti della storia, diventando nel 1695 la Dogana Pontificia, nel 1873 la Ca-mera di Commercio e nel 1928 la Borsa. Per tornare ai finanziamenti della legge Ruperti, l’altra parte dei fondi che ha ottenuto laPirelli li ha usati per inaugurare un’attività di studio del web scientifico, le cui potenzia-lità scientifiche rimangono ancora sostanzialmente sottostimate, e richiedono nuovi stru-

13

Introduzione • I nuovi mecenati

menti di indagine e modelli di verifica. I risultati di questo studio, che appaiono nel pre-sente volume, sono suddivisi in due parti: una scientifica, curata dall’Università di Tren-to, e una innovativa sulla comunicazione della fisica in internet, nella quale vengono perla prima volta illustrati in maniera approfondita gli strumenti e le tecniche utilizzati inquesto campo. Nella prima parte l’indagine fornisce una serie di dati e informazioni utili per comprenderel’impatto che la fisica ha nella vita di tutti i giorni attraverso la percezione dei cittadini, e ri-sponde ad alcune semplici domande: quanto conosciamo la fisica? Quanto ci interessa? Co-me le nostre emozioni e le nostre paure incidono sulla conoscenza reale di concetti scientifi-ci così determinanti per il nostro futuro come, ad esempio, l’energia nucleare e le nano tec-nologie.Non può sfuggire come queste informazioni siano essenziali per comprendere qualedebba essere il ruolo della comunicazione pubblica della scienza, e in quali settori sia piùurgente cercare un confronto consapevole e informato tra cittadini e scienziati.Nella seconda parte lo studio cerca di fornire una serie di risultati e tendenze sullo statodell’arte della comunicazione della fisica su internet e sul comportamento delle più impor-tanti istituzioni scientifiche in questo settore (Cern, Nasa, Infn, Cea, ecc) nei confronti dellenuove tecnologie.In questa parte lo studio si fa più sperimentale e innovativo, cercando di identificareforme e modelli della comunicazione multimediale della scienza, e tracciando gli orienta-menti della comunità scientifica e tecnologica verso questi nuovi strumenti (ipertesti, sitiinternet, animazioni, blog, webcast, podcasting, ecc).Per un’argomentazione più esauriente sono state realizzate anche delle interviste (ovvia-mente via e-mail!) ad alcuni esperti del settore sull’impatto che potrebbe avere internet ele nuove tecnologie sulla comunicazione della fisica e della scienza, e un glossario chespiega alcuni concetti chiave della comunicazione multimediale della scienza.L’attenzione verso questi scenari è molto viva nella comunità internazionale, e coinvolgele grandi istituzioni scientifiche e culturali, come la Commissione Europea che annual-mente organizza il premio Descartes, dedicato alla comunicazione scientifica, e l’Unescoche promuove iniziative straordinarie in campo scientifico e tecnologico, come è stato l’an-no mondiale della fisica nel 2005. Proprio da questa comune attenzione e reciproci interessi potrebbero avere inizio forme dicollaborazione futura tra le grandi istituzioni scientifiche e culturali dell’università e del-l’industria, nel tentativo di colmare il divario tra ricerca e applicazione da una parte, e tragli scienziati e il pubblico, soprattutto quello giovanile, dall’altra. In fondo, se Mecenatevivesse oggi non finanzierebbe più poeti e letterati, ma divulgatori e comunicatori scien-tifici: cioè, gli eredi del dio Hermes, il messaggero degli dèi, la cui funzione era appuntoquella di stabilire un ponte di collegamento fra l’Olimpo e la Terra. E dove mai risiedeoggi l’Olimpo, se non nei centri di studio e di ricerca nei quali si allestiscono non più i ful-mini e le tempeste della mitologia antica, bensì i materiali e le macchine della tecnologiamoderna?

14

Comunicare la fisica

Two thousand years ago a counsellor to Emperor Augustus realized that enlightenedpower must extend its action beyond politics and the economy to sponsor culture and

the arts. That counsellor was called Gaius Cilnius Maecenas, and his name is associatedwith the support provided by the nascent Roman empire to writers such as Virgil and Ho-race, who redeemed their debt by dedicating many of their works to Maecenas, and bycovertly publicizing imperial policies: for example by inventing the mythology of the em-pire’s origins in the Aeneid, or extolling the emperor’s agricultural policy in the Georgics. Maecenas’ name became synonymous with a concrete and generous patronage of the artswhich has continued throughout history. Indeed from Pericles to Stalin, through Popes andRenaissance princes, numerous men of power have understood a subtle truth: thatdescriptive art is a mirror of society just as society is a mirror of prescriptive art; or, ifone prefers, culture is one of the factors that forges consensus, and it is better to have iton your own side.This has been perfectly understood by both the State and The Church, which have invari-ably entrusted their public relations to artists, to the benefit of all: commissioners, thecommissioned, and the public. After all, it is thanks to the artistic persistence of Dante’spoetry, Bach’s music, or Michelangelo’s frescoes that discussion still continues today ofsuch anachronistic topics as biblical mythology or scholastic theology. And likewise it isonly thanks to public subsidies that equally anachronistic art forms, like theatre or poetry,still survive.Of course, the anachronistic of the present day has often been modern in the recent past,and futuristic in the remote past: for example, Ludovico Giustini’s compositions for theharpsichord were futuristic in the early 1700s, Ludwig von Beethoven’s compositions forthe pianoforte were modern in the early 1800s, and Igor Stravinsky’s compositions weredeliberately neoclassical and therefore anachronistic if the early 1900s, given that contem-porary electronic keyboards were being developed at that time. The central problem ofpatronage is whether to finance a Giustini, a Beethoven or a Stravinsky, or in other words,whether to seek to incubate the new, to develop the mature, or to revive the moribund.

15

Introduction • The new patrons of the arts

THE NEW PATRONS OF THE ARTS

Introduction by Piergiorgio Odifreddi

There is probably space for all three, because society comprises both conservatives wholook back with nostalgia at what has been, and cultural progressives who await with impa-tience what will be: cultural conservatives and progressives who do not necessarily (or nec-essarily do not) coincide with political ones. Yet it is a matter of fact that those who wishtoday to sponsor the culture of tomorrow must concentrate either on science, on the onehand, or electronic media on the other, because only these domains are able to give ade-quate account of the technological and globalized in which, for good or ill, we now live.And yet the largest part of the public and private funding of culture is still allocated tothe humanities: literature, art, the classic expressive media of the book and the film. Butthis does not signify that, exceptionally, some steps forward have not been taken in theright direction, both individually and institutionally. As an example of the former, in a1996 address to the Accademia Italiana per gli Studi Avanzati of New York, entitledFrom Internet to Gutenberg, Umberto Eco called for an “enlightened policy on literature”which would take joint advantage of all the opportunities offered by all the media.As an example of the latter, In 1991 the Italian parliament approved, on the initiative ofthe then Minister for Universities and Scientific and Technological Research, AntonioRuberti, a law intended to promote the development of scientific and technological culture.The principal aim of the law, which was updated in 2000, was to create an integratednational system of science museums and science centres, together with the expansion ofalready-existing institutions, from civic museums to botanical gardens.Moreover, under the budget law on specific public and private projects, between 2000 and2006 around 3000 applications for one-year projects and 200 applications for three-yearones were submitted, and of these approximately one-third received funding, with anacross-the-board allocation of around 18 and 37 million euros respectively. The majorityof these grants have been disbursed to universities, while schools and businesses have ben-efited to a much lesser extent, receiving only 7% and 3% of the funds allocated.Providing an almost archetypal example of what can done to promote scientific culturethrough technological language is the use made by Pirelli of a small grant obtained underthe 1991 law to produce a DVD of the best projects submitted for the Pirelli RelativityChallenge. This was an international competition held by the company on the occasion ofthe 2005 World Year of Physics and offering a prize of 25,000 euros for the multimediapresentation best able to explain the special theory of relativity in less than five minutes!The world has obviously changed since the time when the astronomer Arthur Eddington– who had experimentally proved Einstein’s theory in 1919 – replied to a journalist whoasked him if it was true that only three people understood relativity: “And who would bethe third?”. However, it should not be thought that any whatever material could be submit-ted to Pirelli, for the jury consisted of Professor Konrad Osterwalder, a theoretical physi-cist and rector of the university at which Einstein earned his degree, Massimiano Bucchi,a sociologist of science at the University of Trento, Fabio Pistelli, president of theNational Research Council but a physicist by training, Maria Nicolaci, a simple student ofphysics, and the present writer, a professor of mathematics.Having participated in first person in the selection of the winners of the competition, Ican testify to the surprise of the organizers at the quantity and variety of the submissions.

16

Comunicare la fisica

As this book shows, physics is perceived as the subject which, together with medicine, mostdirectly influences the quality of people’s lives: consider the energy question, the explosionof nanotechnologies, or environmental issues. Moreover, physicists are just as good com-municators as biologists and medical researchers, and certainly better than chemists andmathematicians, at least as far as multimedia communication is concerned. In other words, reading this book has tempered my astonishment at seeing hundreds ofentries which dealt so brilliantly with a technical topic like special relativity, from a disci-ple as difficult as physics, using modern but still not completely mastered tools like multi-media, and in such a short time: only five minutes.But my astonishment returned on seeing the variety of approaches taken by physicists,communicators and students in every part of the world (from Vietnam to the UnitedStates since the war of the 1960s and scientific collaboration between those two coun-tries). Comic strips, animated cartoons, hypertexts, serious scientific treatises, animations,videos: every language was used to recount relativity.However, the Pirelli Relativity Challenge is only a minor part of the better-known and larg-er-scale programme of cultural sponsorship pursued by the tyre multinational: the PirelliINTERNETional Award, which as the name implies is also an international multimediacompetition. In this case, however, not a competition specifically for relativity, but general-ly for scientific and technological communication . There are five main prizes: for physics,chemistry, mathematics, the life sciences, and information and communication technology(ICT). The jury finally selects the winner of winners, the ‘first among equals’, for the TopPirelli Prize, by now considered the Oscar (or Nobel) for the multimedia communicationof science.The jury can draw on the expertise of such luminaries as Riccardo Giacconi, HaroldKroto, and Umberto Veronesi. The first won the Nobel prize for physics in 2002 for hisresearch in X-ray astronomy; the second was the chemistry Nobel prize-winner in 1996 forhis discovery of the football-shaped carbon molecule; and the third, a former Minister ofHealth and famous oncologist, invented conservative surgery for the treatment of breastcancer without mastectomy. As if to emphasise the transition from the humanism of thepast to the science of the present and the future, the prize-giving ceremony for theINTERNETional Award is held in the Temple of Hadrian, which over the centuries hasadapted to the changes of history, becoming the papal customs house in 1695, the cham-ber of commerce in 1873, and the stock exchange in 1928.To return to the funding received under the 1991 law, Pirelli has used the rest of the grantto finance a study on the ‘scientific’ Web, whose scientific potential is still largely underes-timated and requires new tools of analysis and appraisal. The findings of this survey areset out in this book and are divided into two parts. The first is scientific in nature and hasbeen written by the University of Trento; the second is innovative and focuses on the com-munication of physics on the Internet, conducting a detailed and unprecedented survey ofthe tools and techniques used for the Web-based communication of physics.The first part of the book furnishes useful data and information on the perceived impactof physics on people’s everyday lives. It seeks to answer the following simple questions.How much do we know about physics? To what extent does the subject interest us? How do

17

Introduction • The new patrons of the arts

our emotions and fears affect knowledge of scientific concepts of vital importance for ourlives like, for example, nuclear energy and nanotechnologies?It is evident that this information is essential for proper understanding of the role that thepublic communication of science should play, and in which sectors well-informed discus-sion between the public and scientists is most urgently required.The second part of the study sets out a series of results on current trends in the commu-nication of physics on the Internet, and on the initiatives in regard to the new technolo-gies undertaken by the most important scientific institutions engaged in physics research(CERN, NASA, INFN, CEA, etc.).This part of the study is more experimental and innovative. It seeks to identify patternsin the multimedia communication of science and to determine the attitudes of the scien-tific and technological community towards these new tools (hypertexts, internet sites, blogs,webcasts, podcasting, etc.).In order to ensure exhaustive coverage of the research topic, a number of interviews wereconducted (naturally by email!) with experts in order to ascertain the impact of the newtechnologies on the communication of physics and science, while a glossary explains anumber of key concepts in multimedia science communication.These matters are of great interest to the international community. They involve the greatscientific and cultural institutions, like the European Commission which annually awardsthe Descartes Prize for science communication, and Unesco, which promotes extraordi-nary initiatives in the area of science and technology – the 2005 World Year of Physicsfor example.This shared concern and interest may give rise to collaboration between the great scientif-ic and cultural institutions of the university and industry, the purpose being to close thegaps between research and application on the one hand, and among scientists and the pub-lic (young people especially) on the other. After all, if Maecenas were alive today, he wouldnot fund poets and writers, but science popularizers and communicators: for these are theheirs of Hermes, the messenger of the gods, who task it was to mediate between Olympusand the Earth. And where is Olympus located today, if not in the centres of study andresearch that produce, no longer the thunderbolts and tempests of Greek mythology, butthe materials and machines of modern technology?

18

Comunicare la fisica

PRIMA PARTE

LA PERCEZIONE PUBBLICA DELLA FISICAE L’IMPATTO DELLA COMUNICAZIONE PUBBLICA

DELLE SCIENZE VIA INTERNET: UNA RASSEGNA DI DATI E STUDI

SECTION ONE

THE PUBLIC PERCEPTION OF PHYSICSAND THE IMPACT OF THE PUBLIC COMMUNICATION

OF SCIENCE VIA THE INTERNET: A SURVEY OF DATA AND STUDIES

Alessia BertagnolliMassimiano Bucchi

23

Physics permeates our lives. Althoughfew of us are familiar with the great

theoretical discoveries of the science, al-most all of us have encountered its tech-nological applications that pervade every-day life (computers, mobile phones, satel-lite navigators), the strategic choices ofcountries (space missions, investment innuclear energy) and our imagination(time machines, teletransport). Accord-ingly, physics is potentially fertile groundfor the application of the so-called ‘publicunderstanding of science’ (PUS). Theexpression ‘public understanding of sci-ence’ denotes an area of interdiscipli-nary study which concerns itself withthe perception, understanding and atti-tudes of non-specialist audiences withregard to science and technology, as wellas the practices by which scientific ex-pertise is used, reworked or ignored innon-specialist settings.The expression is also frequently used torefer to practical initiatives and activitiesundertaken by a variety of organizationsin order to simulate public interest in sci-ence or to promote the image of particu-lar scientific subjects or institutions.

1

La nostra vita è intrisa di fisica: anche senon molti hanno familiarità con le

grandi scoperte teoriche di questa discipli-na, quasi tutti hanno occasione di entrarein contatto con le sue applicazioni tecnolo-giche che pervadono la vita quotidiana(computer, telefonini, navigatori satellita-ri), le scelte strategiche dei Paesi (missionispaziali, investimento in energia nucleare)e la nostra immaginazione (macchine deltempo, teletrasporto). Si tratta, in questosenso, di un settore potenzialmente fertiledi applicazione del cosiddetto Public Un-derstanding of Science (Pus). L’espressioneindividua un’area di studi interdisciplinareche si occupa della percezione, della com-prensione e degli atteggiamenti dei pubbli-ci non specialistici nei confronti dellascienza e della tecnologia, nonché dellepratiche attraverso cui l’expertise scientifi-ca è utilizzata, rielaborata o ignorata incontesti non specialistici. Il termine è non di rado utilizzato ancheper indicare iniziative e attività pratichepromosse per stimolare l’interesse dei sud-detti pubblici nei confronti della scienza oper promuovere l’immagine di particolaridiscipline o istituzioni scientifiche.

LA PERCEZIONE PUBBLICA DELLLA FISICATHE PUBLIC PERCEPTION OF PHYSICS

Finally, perhaps improperly, the referenceis sometimes extended to study of com-munication between experts and non-ex-perts – although this should be more cor-rectly termed the ‘public communicationof science’ [Bucchi, 2003; Wynne, 1995].As the European Commission stresses,science and technology increasingly influ-ence at society large: “Every day, scientificand technological progress contributesnew innovations essential to our quality oflife. New discoveries in sciences, informa-tion technology, as well as in the physicalworld are strongly influencing the social,economic, political and ethical structureswe are accustomed to” [European Com-mission, 2005, 3]. European citizens havea certain interest in the activities and re-sults of science, but at the same time theyrealize that they do not always possess theknowledge required to understand them.This shortcoming has only to some extentbeen remedied by actions undertaken inthe past two decades. The aim of this study is to survey someof the main studies and data available atnational and international level on thegeneral public’s perception of, and atti-tudes towards, physics and some of itsespecially visible areas – namely nuclearenergy and nanotechnologies. Also con-sidered will be some of the most signifi-cant analyses of the potential and impactof the public communication of sciencethrough multimedia technologies, theInternet in particular.

24

Comunicare la fisica

Communicating physics

Infine, seppur forse impropriamente, ilriferimento è talvolta esteso allo studio deiprocessi di comunicazione che si instaura-no tra esperti e non esperti, più corretta-mente designati dall’espressione PublicCommunication of Science [Bucchi, 2003;Wynne, 1995]. Come sottolinea anche la Commissione Eu-ropea, la scienza e la tecnologia influenzanoin maniera crescente la società: «ogni gior-no il progresso scientifico e tecnologico for-nisce innovazioni essenziali alla nostraqualità di vita. Le nuove scoperte nellescienze, nella tecnologia dell’informazione,così come nel mondo della fisica, stanno in-fluenzando fortemente le strutture sociali,economiche, politiche e etiche a cui siamoabituati» [Commissione Europea, 2005, 3]. Icittadini europei risultano in parte interes-sati alle attività e ai risultati della scienza ,ma nello stesso tempo percepiscono di ave-re una preparazione non sempre adeguataa comprenderli. Questo divario è stato soloin parte colmato attraverso le azioni svilup-pate nel corso degli ultimi due decenni. Scopo di questo contributo è passare inrassegna alcuni dei principali studi e datidisponibili sulla percezione e gli orienta-menti del pubblico nei confronti della fisicae di alcune sue aree di particolare visibilità,quali l’energia nucleare e le nanotecnologie.Prenderemo in considerazione alcune dellepiù significative analisi su potenzialità eimpatto della comunicazione pubblica del-la scienza attraverso strumenti multime-diali, con particolare riferimento a internet.

25

1.1 QUANTO CI INTERESSA LA FISICA?

Come risulta dai dati forniti dall’indagine“Europeans, Science and Technology”della Commissione Europea, nella perce-zione della scienza, gli europei consideranocome più rappresentative le discipline dellamedicina e della fisica, seguite dalla biolo-gia, dalla matematica e dall’astronomia1

[Commissione Europea, 2005, 35]. Tra gli sviluppi tecnologici considerati piùinteressanti sono molti quelli a vario titolocollegati all’ambito della fisica, anche senon riescono a catalizzare tutta l’attenzioneche riceve la medicina, polo di attrazioneprincipale degli europei. L’ambiente, cheottiene la seconda posizione, può essereconsiderato un settore che coinvolge inparte la fisica, ma parte dell’attenzione chericeve deve essere ricondotta alle implica-zioni per la salute dei soggetti [Commissio-ne Europea, 2005, 13].Una delle applicazioni che attraggono mag-giormente l’attenzione degli Europei (29%)è internet, che rappresenta nello stessotempo un prodotto tecnologico e uno stru-mento in grado di incrementare le cono-scenze e di accelerare la loro diffusione[Commissione Europea, 2005, 13]. L’inte-resse degli europei risulta diversificato aseconda delle caratteristiche socio-demo-grafiche dei cittadini: internet, l’esplorazio-ne dello spazio e le nanotecnologie attrag-gono soprattutto i maschi giovani che stan-no ancora studiando, mentre la medicina è

1.1. HOW INTERESTED ARE WE

IN PHYSICS?

As shown by data set out in the Euro-pean Commission survey Europeans,Science and Technology, in their percep-tions of science Europeans regard medi-cine and physics as the most ‘scientific’subjects, followed by biology, mathemat-ics and astronomy1 [European Commis-sion, 2005, 35]. Many of the technologi-cal developments deemed most interest-ing were connected with physics in vari-ous ways, although they did not arouseas much interest as medicine, which wasthe field of by far the greatest concern toEuropeans. The environment, whichcame second, can be considered a sectorwhich partly involves physics, but some ofthe interest that it arouses may be due toits implications for health [EuropeanCommission, 2005, 13].One of the applications that arouses thegreatest interest among Europeans(29%) is the Internet, which is simultane-ously a technological product and adevice able to increase knowledge and toaccelerate its diffusion [EuropeanCommission, 2005, 13]. The interest ofEuropeans differs according to socio-demographic characteristics: theInternet, space exploration and nan-otechnologies mainly attract young maleswho are still studying, while medicine isof greatest interest to women and per-

1 Dati dell'Eurobarometro 2005 ottenuti accorpando le modalità4 e 5 della domanda: «La gente ha differenti opinioni riguardo acosa sia scientifico e a cosa non lo sia. Io leggerò una lista di sog-getti. Per ognuno dimmi quanto pensi sia scientifico su una scalada 1 a 5 dove 5 significa che tu ritieni che sia “molto scientifico”e 1 che sia “non del tutto scientifico”. I punteggi intermedi ti per-mettono di rendere adatta la tua risposta». Risultati: medicina89%, fisica 83%, biologia 75%, matematica 72%, astronomia70%, psicologia 53%, astrologia 41%, economia 40%, storia34%, omeopatia 33%.

1 Findings of the Eurobarmoeter 2005 obtained by combiningmodalities 4 and 5 of the question “People have different opi-nions about what is scientific and what is not. I am going to readout a list of subjects. For each one tell me how scientific you thinkit is, on a scale from 1 to 5, where 5 means that you think it is'very scientific'and 1 that it is 'not at all scientific'. The interme-diate scores allow you to qualify your answer”. Results: medicine89%, physics 83%, biology 75%, mathematics 72%, astronomy70%, psychology 53%, astrology 41%, economics 40%, history34%, homeopathy 33%.

Prima parte • La percezione pubblica della fisica

Section one • The public perception of physics

oggetto di maggiore attenzione da partedelle donne e delle persone oltre i 55 anni,che hanno un livello basso di educazione elavorano in casa oppure sono in pensione.La genetica, invece, interessa maggiormen-te le donne e la popolazione con un’altaeducazione che sta ancora studiando, men-tre le scienze economiche e sociali ricevonoun’attenzione distribuita più equamentefra le categorie di soggetti [CommissioneEuropea, 2005, 14]. Nel complesso, si puòconcludere che le aree attinenti alla fisica ealle sue applicazioni interessano maggior-mente i giovani maschi istruiti.Confrontando i dati sull’interesse fornitidall’Eurobarometro del 2001 e del 2005,considerando la stessa base dei 15 statimembri all’epoca per non alterare il con-fronto introducendo 10 nuovi Paesi, emerge

sons aged over 55, with low educationlevels, who work at home or are retired.Genetics are instead most interesting towomen and higher-educated people stillstudying, while interest in economics andsocial sciences is more equally distributedamong the categories of subjects[European Commission, 2005, 14].Overall, one may conclude that areas per-taining to physics and its applications areof greatest interest to young educatedmales.Comparison between the data furnishedby the Eurobarometers of 2001 and2005 – considering the same base of 15member states in order not to alter thecomparison by introducing 10 new coun-tries – highlights an increase of interestin developments in physics.

26

Comunicare la fisica

Communicating physics

Tab. 1

Interesse verso internet per genere, età e condizione occupazionale

Fonte: Commissione Europea, Direzione Generale della Ricerca, Europeans, Science and

Technology, Eurobarometer 224/ Wave 63.1, giugno 2005

Interest in the Internet by gender, age and occupation

Source: European Commission, Directorate General Research, Europeans, Science andTechnology, Eurobarometer 224/ Wave 63.1, June 2005

SessoGender

Interesse verso Internet Interest in the Internet

Maschile / Male 36%

Femminile / Female 22%

EtàAge

Interesse verso Internet Interest in the Internet

15-24 53%

25-39 37%

40-54 26%

Oltre 55 / Over 55 12%

Età del termine degli studi Age on concluding education

Interesse verso Internet Interest in the Internet

15 15%

16-19 29%

Oltre 20 / Over 20 32%

Sta ancora studiando / Still studying 56%

OccupazioneOccupation

Interesse verso InternetInterest in the Internet

ImpiegatoWhite-collar

31%

ManagerManager

38%

Altre impiegatizieOther White-collar

37%

Lavoratore manualeManual worker

29%

Lavoratore a domicilioHouse person

20%

DisoccupatoUnemployed

29%

Pensionato Pensioner

11%

StudenteStudent

56%

The most significant increase concernsastronomy, which in recent years hasachieved major discoveries receiving widecoverage in the media. “Nanotechnolo-gies, although remaining at the lowestrate among all the proposed items, haveseen their score more than double since2001 (from 4% to 9%), and are perhapsslowly becoming a wider theme of inter-est for Europeans” [European Commis-sion, 2005, 15]. The general trend is anincreased interest in science and itsachievements.As far as expectations and hopes for thefuture are concerned, citizens seem toplace most confidence in biomedicine.Medicine, with the defeat of cancer, isthe scientific sector that embodies thehopes of half of all Italians – a findingmatched by great general interest inhealth. The expectations of Italians (regardlessof whether or not they can be fulfilled)reside in three scenarios centred onphysics: the discovery of clean andunlimited energy sources, which receivesaround one-quarter of preferences; theuse of intelligent robots for domesticwork; and the first manned expedition toMars.Once again one finds differences associ-ated with gender (women place greaterhopes in the defeat of cancer, men inenergy innovations), age (younger peopleprivilege scenarios such as a mannedflight to Mars, the creation of intelligentrobots, and human cloning), and educa-tion (the higher educated are most con-cerned about energy sources; the lowereducated hope most for advances in med-icine).This pattern of preferences is connectedwith the broader preferences expressed by

27

Prima parte • La percezione pubblica della fisica

Section one • The public perception of physics

l’aumento di attenzione dedicato ai grandiprogressi della fisica. L’incremento più si-gnificativo coinvolge l’astronomia, che ne-gli ultimi anni è stata protagonista di gran-di scoperte, che hanno ricevuto un’ampiacopertura mediatica. «Le nanotecnologie,sebbene rimangano alla proporzione piùbassa tra tutti gli oggetti proposti, hannovisto il loro punteggio più che raddoppiaredal 2001 (dal 4% al 9%), e forse stanno di-ventando un argomento di interesse piùampio per gli europei» [Commissione Euro-pea, 2005, 15]. Il trend generale è comunquedi aumento di attenzione verso la scienza ei suoi risultati. Anche in termini di aspetta-tive e speranze per il futuro, i cittadini sem-brano dare maggiore spazio all’ambito bio-medico. La medicina, con la sconfitta delcancro, è il settore scientifico che incarna lesperanze della metà degli italiani, dato chesi allinea con il grande interesse generaleper la salute. Tra le grandi aspettative degliitaliani, al di là dell’effettiva realizzabilità,si trovano tre scenari che ricadono nel set-tore della fisica: la scoperta di energie puli-te e illimitate, che riscuote circa un quartodelle preferenze; l’uso di robot intelligentiper i lavori domestici, la prima spedizionedell’uomo su Marte. Si riscontrano anche in questo caso diffe-renze legate al genere (le donne confidanomaggiormente nella sconfitta del cancro, gliuomini nelle innovazioni energetiche), al-l’età (i più giovani prediligono scenari qualilo sbarco dell’uomo su Marte, la creazionedi robot intelligenti e la clonazione umana)e all’istruzione (coloro che hanno una scola-rità più elevata si preoccupano maggior-mente per le fonti di energia, quelli che han-no interrotto prima gli studi sperano princi-palmente nei miglioramenti per la salute). Un quadro di aspettative che naturalmentesi collega al più ampio quadro delle priori-

28

Comunicare la fisica

Communicating physics

Fig. 2

Gli ambiti di sviluppo scientifico e tecnologicopiù interessanti secondo i cittadini europei:

confronto 2001-2005Risposte multiple. Fonte: Commissione Europea, Direzione

Generale della Ricerca, Europeans, Science and Technology,Eurobarometer 224/ Wave 63.1, giugno 2005

The scientific and technological developments of greatest interest according to Europeans:2001-2005 comparisonMultiple replies. Source: European Commission, DirectorateGeneral Research, Europeans, Science and Technology,Eurobarometer 224/ Wave 63.1, June 2005

Medicina Medicine

Ambiente Environment

Internet Internet

Scienze economiche e socialiEconomic and social sciences

Astronomia e spazio Astronomy and space

Genetica Genetics

Nanotecnologie Nanotechnologies

60%65%

52%

49%

28%30%

22%25%

17%

23%

22%25%

4%9%

2001

2005

Fig. 1

Gli ambiti di sviluppo scientifico e tecnologicopiù interessanti secondo i cittadini europei

Risposte multiple. Fonte: Commissione Europea, DirezioneGenerale della Ricerca, Europeans, Science and Technology,

Eurobarometer 224/ Wave 63.1, giugno 2005

Most interesting areas of scientific and technological development for European citizensMultiple replies. Source: European Commission, DirectorateGeneral Research, Europeans, Science and Technology,Eurobarometer 224/ Wave 63.1, June 2005

61%Medicina Medicine

Scienze umane Humanities (history, literature, theology, etc.)

Internet Internet

Genetica Genetics

Nanotecnologie Nanotechnologies

Non risponde Don’t know

Nessuna di queste None of these

Astronomia e spazio Astronomy and space

Scienze umane e sociali Economics and social sciences

Ambiente Environment 47%

30%

29%

24%

23%

23%

8%

3%

1%

tà che gli stessi cittadini esprimono in ma-teria di investimenti di ricerca; un aspetto,questo, divenuto recentemente ancor più diattualità anche nel nostro Paese allorché siè introdotta la possibilità per ciascun con-tribuente di scegliere a quale ente di ricercadestinare una piccola parte (il cinque permille) delle sue imposte. In generale, gliorientamenti prevalenti nell’opinione pub-blica italiana sono piuttosto evidenti. Lapriorità deve essere riconosciuta alla ricer-ca finalizzata al miglioramento delle nostrecapacità di utilizzo delle energie alternative(26,2%); al secondo posto si colloca la com-prensione dei mutamenti climatici (18,5%)e al terzo lo sviluppo delle biotecnologie(13,6%). Le indicazioni risultano molto sta-bili, dal momento che la posizione relativadei diversi settori di ricerca non cambia seconsideriamo separatamente le prime e leseconde scelte. Inoltre né il genere, né l’età enemmeno il livello d’istruzione introduconosignificativi cambiamenti, fatto salvo che i

citizens in regard to investments inresearch. This aspect has recently becomeespecially topical in Italy with introduc-tion of a fiscal provision whereby taxpay-ers may choose a research body to receivea small proportion (0.05%) of their taxes.The general preferences of Italian publicopinion are quite evident. Priority should be given to the exploita-tion of alternative energy sources(26.2%), followed by understanding cli-mate change (18.5%), and in third placethe development of biotechnologies(13.6%). The results are highly stable,given that the relative positions of thevarious research sectors do not change ifthe first and second choice are consideredseparately. Moreover, neither gender norage, nor even education level introducesignificant changes – except that gradu-ates move biotechnologies to secondplace, with 21% of preferences comparedwith 13% among respondents with mid-

29

Prima parte • La percezione pubblica della fisica

Section one • The public perception of physics

Tab. 2

Aspettative degli italiani per il futuro in ambitoscientifico-tecnologico: le cose di più probabile

realizzazione entro i prossimi cinquant’anni(valori percentuali, n=1021)

Fonte: Observa – Osservatorio Scienza e Società, 2005

The scientific-technological expectations ofItalians: the advances most likely to be accomplished in the next fifty years (% values; n=1021)Source: Observa – Osservatorio Scienza e Società, 2005

La sconfitta del cancro / A cure for cancer 51,1

La scoperta di energie pulite illimitate / The discovery of clean and unlimited energy sources 24,1

La previsione accurate delle catastrofi naturali / The accurate prediction of natural disasters 6,7

La clonazione dell’uomo / Human cloning 5,8

L’uso di robot intelligenti per i lavori domestici / The use of intelligent robots for domestic chores 5,4

La prima spedizione dell’uomo su Marte / The first manned expedition to Mars 4,6

Non risponde / No reply 2,4

Totale / Total 100

laureati spostano le biotecnologie al secon-do posto con il 21% delle preferenze controil 13% di chi ha ultimato la scuola dell’ob-bligo o è in possesso di un diploma. Vale lapena di notare come settori quali le teleco-municazioni e le nanotecnologie, pur spes-so presenti nei media e nelle dichiarazionidi policy, rimangano in una posizione piut-tosto defilata, raccogliendo rispettivamenteil 6,6% (5° posto) e il 5,3% (7° posto) dellepreferenze. Anche l’attenzione riservata al-la ricerca nell’ambito dell’energia nuclearerisulta modesta (6,2% corrispondente allasesta posizione della graduatoria), specie seconfrontata alla posizione di primo pianoriconosciuta invece alle energie alternative.Ciò del resto non desta particolare sorpre-sa, visto che il nucleare riscontra ancora nelnostro Paese un giudizio perlopiù negativo.

dle or upper-secondary schooling. To be noted is that the sectors of telecom-munications and nanotechnologies, al-though covered by the mass media andthe subject of policy declarations, figurerather low in the table, with respectively6.6% (fifth place in the table) and 5.3%(seventh place) of preferences. Nor ismuch concern shown for nuclear energy:6.2% (sixth place), especially if comparedwith the importance given to alternativeenergy sources. This is not surprising, however, giventhat there is still considerable oppositionto nuclear energy in Italy.

30

Comunicare la fisica

Communicating physics

Tab. 3

Priorità della ricerca: i settori in cui si dovrebbeinvestire di più secondo gli italiani

Fonte: Observa – Osservatorio Scienza e Società, 2005

Research priorities: sectors in which Italiansbelieve most investment should be made

Source: Observa – Osservatorio Scienza e Società, 2005

% sul totale delle preferenzeespresse / % of total prefe-rences (n= 1858)

Prima sceltaFirst choice (%, n= 953)

Seconda sceltaSecond choice(%, n=953)

Energie alternative / Alternative energy rces 26,2 33,5 17,6

Ricerche sui cambiamenti climatici /Research on climate change

18,5 17,4 18,7

Biotecnologie / Biotechnologies 13,6 12,9 13,5

Neuroscienze / Neurosciences 7,2 7,1 6,8

Telecomunicazioni / Telecommunications 6,6 6,4 6,5

Energia nucleare / Nuclear energy 6,2 6,3 5,7

Nanotecnologie / Nanotechnologies 5,3 5,1 5,3

Nuovi prodotti chimici / New chemical products

4,3 4,0 4,5

Ricerca spaziale / Space exploration 2,8 2,2 3,3

Non risponde / No reply 9,3 5,2 18,1

Totale / Total 100 100 100

1.2 QUANTO CONOSCIAMO LA FISICA?

I dati dell’Eurobarometro permettono an-che di valutare il livello di conoscenzascientifica degli europei. Gli intervistati so-no invitati a giudicare una serie di proposi-zioni scientifiche come vere, false o a di-chiarare la propria incompetenza sul tema(“non so”). La media delle risposte corrette,considerando le proposizioni riferite alla fi-sica, alla chimica e alla medicina, è del66%, dato che permette di collocare la co-noscenza scientifica europea a un livelloabbastanza soddisfacente [CommissioneEuropea, 2005, 40]. Il Paese con il più altolivello di alfabetizzazione scientifica è laSvezia, mentre quello con il livello più bas-so è Cipro. L’Italia si trova in posizione cen-trale, poco al di sotto della media europea.I soggetti possono essere raggruppati incategorie sulla base delle risposte esattefornite: hanno una conoscenza scientifica“molto buona” se hanno risposto corretta-mene ad almeno 10 delle 13 domande;“abbastanza buona” se conoscevano alme-no 6 risposte; “abbastanza povera” sehanno totalizzato almeno 3 risposte esatte,“veramente povera” se il punteggio è infe-riore a 3. I risultati sono relativamenteincoraggianti, con oltre il 40% di soggettiche hanno una conoscenza scientificamolto buona e un’altra grande proporzione(43%) che ne possiede una quasi buona[Commissione Europea, 2005, 45]. È cosìpossibile classificare gli Stati dell’UnioneEuropea in base alla percentuale di cittadi-ni che hanno una conoscenza scientificamolto alta: «gli Stati del nord, soprattuttola Svezia, come pure i Paesi Bassi, laRepubblica Ceca e la Slovenia, hanno ilnumero più alto di intervistati» con un’altaconoscenza scientifica (oltre il 50%), men-tre molti Stati dell’Europa dell’Est hanno

1.2 HOW MUCH

DO WE KNOW PHYSICS?

The Eurobarometer data also permitevaluation of the level of scientificknowledge among Europeans. The re-spondents were asked to decide whethera series of scientific statements weretrue or false, or to declare their igno-rance of the topic (‘Don’t know’). Theaverage of correct answers to the state-ments about physics, chemistry andmedicine was 66%, a figure which indi-cates that Europeans have a quite goodknowledge of science [European Com-mission, 2005, 40]. The country withthe highest level of scientific knowledgewas Sweden, while the one with the low-est was Cyprus. Italy occupied a centralposition in the table, just below the Eu-ropean average.The respondents can be grouped intofour categories according to theiranswers: they had ‘very good’ scientificknowledge if they correctly answered atleast 10 of the 13 questions; ‘fairly good’if they correctly answered at least 6;‘fairly poor’ if they answered at least 3;and ‘very poor’ if they answered fewerthan 3 questions correctly. The resultsare rather encouraging, with more than40% of respondents with very good sci-entific knowledge and another large pro-portion (43%) with fairly good knowledge[European Commission, 2005, 45]. It isthus possible to classify the countries ofthe European Union according to theirpercentages of citizens with a very goodknowledge of science: “the Nordic coun-tries, above all Sweden, as well as theNetherlands, the Czech Republic andSlovenia, have the highest number ofrespondents” with very good scientific

31

Prima parte • La percezione pubblica della fisica

Section one • The public perception of physics

una percentuale molto bassa (inferiore al30%) [Commissione Europea, 2005, 46].L’Italia ha un valore compreso tra il 30% eil 40% di soggetti con un’ottima conoscen-za scientifica. Questi dati presentano significative diffe-renze a livello sociodemografico: i soggetticon una migliore alfabetizzazione scientifi-

knowledge (above 50%) while numerouscountries of Eastern Europe record lowpercentages (below 30%) [EuropeanCommission, 2005, 46]. The rate forItaly is between 30% and 40% for respon-dents with good scientific knowledge.The figures display marked differences atsocio-demographic level: respondents with

32

Comunicare la fisica

Communicating physics

Fig. 3

Livello delle conoscenze scientifiche degli euro-pei: percentuale di risposte corrette a una serie

di affermazioni Fonte: Commissione Europea, Direzione Generale della Ricerca,

Europeans, Science and Technology, Eurobarometro 224 /Wave 63.1, giugno 2005

Level of scientific knowledge amongEuropeans: percentages of correct responses to a series of statementsSource: European Commission, Directorate General Research,Europeans, Science and Technology, Eurobarometer 224/ Wave 63.1, June 2005

Svezia Sweden

Danimarca Denmark

Paesi Bassi Netherlands

Finlandia Finland

Rep. Ceca Czech Rep.

Slovenia Slovenia

Lussemburgo Luxembourg

Belgio Belgium

Germania Germany

Francia France

Regno Unito United Kingdom

Ungheria Hungary

Rep Slovacchia Slovak Rep.

UE 25 EU 25

Estonia Estonia

Italia Italy

Austria Austria

Polonia Poland

Irlanda Ireland

Spagna Spain

Grecia Greece Corrette Corrected

Errate Wrong

Non sa, non risponde It doesn’t know,it doesn’t answer

Lituania Lithuania

Portogallo Portugal

Lettonia Latvia

Malta Malta

Cipro Cyprus

0 20 40 60 80 100

ca sono prevalentemente maschi (il 70%contro il 62% delle donne); hanno un’etàinferiore ai 55 anni; sono studenti o inseritiin posizioni occupazionali di rilievo[Commissione Europea, 2005, 44]. Selezionando solo le domande riferite adargomenti che rientrano nell’ambito dellafisica, è possibile valutare l’alfabetizzazio-ne scientifica di questa specifica disciplina,ed effettuare un confronto fra le percentua-li di risposte corrette riscontrate non solonell’indagine del 2005, ma anche in quelleprecedenti del 1993 (dati del 1992) e del2001, perché certe domande sono stateripetute. Valutando quest’evoluzione tem-porale del fenomeno, si nota una tendenzacrescente dell’alfabetizzazione scientificain fisica dei cittadini europei, in linea con lacrescita della conoscenza scientifica consi-derata complessivamente [Commissione

the best scientific knowledge are predomi-nantly male (70% compared with 62% ofwomen), aged under 55, and are studentsor managers [European Commission,2005, 44].By inspecting the responses to statementsconcerning physics, it is possible to assessscientific knowledge about this subjectand to compare the percentages of cor-rect answers made for the 2005 surveywith the previous ones for 1993 (1992figures) and 2001, given that the samequestions were used in all three surveys.Examination of the time trend shows anincrease in knowledge about physicsamong Europeans, a finding in line witha growth of scientific knowledge as awhole. The topics about which Europeans werebest informed concerned ‘macroscopic

33

Prima parte • La percezione pubblica della fisica

Section one • The public perception of physics

Fig. 4

Una mappa dell’alfabetismo scientifico in Europa Percentuale di affermazioni corrette. Fonte: Commissione

Europea, Direzione Generale della Ricerca, Europeans, Scienceand Technology, Eurobarometer 224/ Wave 63.1, giugno 2005;

Eurobarometer 154/ Wave 55.2, dicembre 2001;Eurobarometer 76/ Wave 38.1, giugno 1993

A map of scientific knowledge in EuropePercentages of correct responses. Sources: EuropeanCommission, Directorate General Research, Europeans, Scienceand Technology, Eurobarometer 224/ Wave 63.1, June 2005;Eurobarometer 154/ Wave 55.2, December 2001;Eurobarometer 76/ Wave 38.1, June 1993

51%-100%

41%-50%

31%-40%

21%-30%

0%-20%

Europea, 2005, 40]. Le tematiche su cui gli europei risultanopiù preparati riguardano soprattutto la fi-sica “macroscopica” (la struttura della Ter-ra e il suo movimento di rotazione attornoal Sole, il movimento ininterrotto dei conti-nenti), mentre quella “microscopica” evi-denzia lacune più significative (strutturadegli atomi, funzionamento del laser e na-tura della radioattività). Ciononostante,può effettivamente sconcertare constatareche oltre la metà dei cittadini europei nonsa rispondere alla domanda sulle dimen-sioni relative dell’elettrone.

physics’ (the structure of the Earth andits rotation around the Sun, the constantmovement of the continents), whileknowledge about ‘microscopic physics’exhibited more evident gaps (the struc-ture of atoms, how lasers work, and thenature of radioactivity). But a discon-certing finding was that more than onehalf of European citizens did not knowhow to answer the question about the rel-ative size of electrons.

34

Comunicare la fisica

Communicating physics

Fig. 5

Livello di conoscenza degli europei su alcune questioni legate alla fisica:

confronto 1993-2005Percentuale di affermazioni corrette. Fonte: Commissione

Europea, Direzione Generale della Ricerca, Europeans, Scienceand Technology, Eurobarometer 224/ Wave 63.1, giugno 2005;

Eurobarometer 154/ Wave 55.2, dicembre 2001;Eurobarometer 76/ Wave 38.1, giugno 1993

Level of scientific knowledge among Europeans about some statements concerning physicsPercentages of correct responses. Sources: EuropeanCommission, Directorate General Research, Europeans, Scienceand Technology, Eurobarometer 224/ Wave 63.1, June 2005;Eurobarometer 154/ Wave 55.2, December 2001;Eurobarometer 76/ Wave 38.1, June 1993

La Terra impiega un mese per girare intorno al Sole (Falso)It takes one month for the Earth to go around the Sun (False)

Tutta la radioattività è di origine umana (Falso)All radioactivity is man-made (False)

Il Laser funziona focalizzando onde sonore (Falso)Lasers work by focusing sound waves (False)

I continenti sui quail viviamo si sono mossi per milioni di anniE continueranno a muoversi in futuro (Vero)

The continents on which we live have been moving for millionsof years and will continue to move in the future (True)

Gli elettroni sono più piccolo degli atomi (Vero)Electrons are smaller than atoms (True)

Il centro della terra è molto caldo (Vero)The centre of the Earth is very hot (True)

Il Sole gira intorno alla Terra (Falso)The Sun goes around the Earth (False)

1993

2001

2005

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%

1.3 L’IMMAGINE DELLA FISICA

OFFERTA AL PUBBLICO: I LIBRI DI DIVULGAZIONE

Lo sviluppo del Public Understanding ofScience ha sollecitato i ricercatori a compie-re sforzi in prima persona per comunicarecon il pubblico nella prospettiva di render-lo più consapevole e incline al sostegnodella scienza. Tuttavia, alcuni studi metto-no in guardia sul fatto che l’esito di que-st’attività può essere non tanto l’avvicina-mento del vasto pubblico ai contenuti e aiprotagonisti della ricerca, quanto l’innalza-mento dell’autorità cognitiva di questi ulti-mi. Questo aspetto emerge soprattutto nelmomento in cui si considerano non solotradizionali indicatori dell’immagine dellascienza e di settori di ricerca quali i mediaa carattere informativo, ma anche i libri didivulgazione e la stessa fiction. La comuni-cazione pubblica della scienza attraversolibri di carattere divulgativo è probabil-mente uno dei generi con una più lungatradizione storica, anche nel nostro Paese[Bucchi, 1998; Govoni, 2002]. Sulla base diuno studio dell’immagine della fisica edella scienza che emerge in particolare dailibri di divulgazione della fisica, Mellor haargomentato ad esempio che nel momentoin cui si incaricano di spiegare la scienzaad un’audience passiva, questi testi riven-dicano la facoltà di tracciare i confini tra lascienza e la non-scienza [Mellor, 2003, 510].In particolare, i libri di divulgazione dellafisica utilizzano non di rado elementi lega-ti all’immaginazione e alla fiction per illu-strare teorie e risultati in modo più accessi-bile. Per esempio, la possibilità di viaggia-re nel tempo è divenuta un concetto menoastratto grazie ai libri e ai film che hannocostruito delle storie romanzate attorno auna possibile applicazione della teoria di

1.3. THE IMAGE OF PHYSICS

CONVEYED TO THE PUBLIC: THE CASE OF POPULAR PHYSICS BOOKS

The development of the public under-standing of science has promptedresearchers to endeavour to communi-cate with the public in first person, theirpurpose being to make the latter moreaware of science and more inclined tosupport it. However, some studies warnthat the outcome of this activity may notbe greater public awareness of thenature of scientific research and its pro-tagonists, but rather an increase in thecognitive authority of the latter. This aspect is especially apparent whenone considers not only the traditionalindicators of the image of science andresearch sectors, such as the informationmedia, but also popular science booksand fiction. In Italy as well, the publiccommunication of science by means ofpopular works is probably the genre withthe longest tradition [Bucchi, 1998;Govoni, 2002]. In a study on the image of physics andscience conveyed by popular physicsbooks in particular, Mellor has arguedthat when texts seek to explain science toa passive audience, they claim that theyare able to draw the boundaries betweenscience and non-science [Mellor, 2003,510]. Popular physics books frequentlyuse elements tied to the imagination andfiction in order to illustrate theories andresults in more accessible manner. Forexample, the concept of time travel hasbeen made less abstract by books andfilms which construct fictionalized sto-ries about time machines around a pos-sible application of Einstein’s theory ofrelativity.

35

Prima parte • La percezione pubblica della fisica

Section one • The public perception of physics

Einstein della relatività, attraverso svaria-te versioni di macchine del tempo. L’azionedi questi strumenti nel plasmare la perce-zione pubblica della fisica va tuttaviamessa in relazione con le immagini conte-nute in altri testi e spazi mediali [Mellor,2003, 515-517]. «I libri popolari di scienzanon si mantengono in piedi come testi iso-lati. Includono riferimenti e allusioni adaltri testi e, più importante, diventano icatalizzatori per discussioni sulla scienzaattraverso una gamma di media», attraver-so i richiami televisivi, sui quotidiani, sulleriviste, nella radio e in altri libri [Mellor,2003, 517]. Questo garantisce la percezionedi una scienza stabile, perché le tematichesono presenti stabilmente in una rete inter-testuale che ha una persistenza molto mag-giore rispetto a un singolo libro o a un soloautore. Questa immagine della fisica èpiuttosto diversa - e potenzialmente con-traddittoria - rispetto agli aspetti più con-flittuali e controversi che emergono non dirado dalla copertura mediale nell’ambitodella cronaca e dell’informazione [Mellor,2003, 518-521]. I libri divulgativi di fisica permettono allascienza di superare i propri limiti, attraver-so lo spazio che viene dato all’immagina-zione. Questo libera la fisica dalle cateneimposte dalla tecnologia: non sempre latecnologia attualmente disponibile permet-te di verificare le teorie, ma la tecnologiaromanzata fornisce alla scienza il supportonecessario. Questa fisica fantasiosa, diver-sa da quella pratica e imperniata sui fattidei libri scolastici, penetra nella culturapopolare, vi circola liberamente e acquisi-sce confidenza con la gente, senza per que-sto venire contagiata dalla mondanità dellavita quotidiana, perché permette di scopri-re cosa si cela sotto l’apparenza della real-tà comune. L’approssimarsi della fisica

However, the action of these texts inshaping the public perception of physicsshould be set in relation to the imagescontained in other texts and media[Mellor, 2003, 515-7]. “Popular sciencebooks do not stand as isolated texts. Theyinclude references and allusions to othertexts and, most significantly, they becomecatalysts for discussions about scienceacross a range of media”: television,newspapers, magazines, radio, and otherbooks [Mellor, 2003, 517]. This ensuresperception of a stable science becausetopics are presented in a hypertextual webwith much greater stability than an indi-vidual book or a single author. Thisimage of physics is rather different from– and may contradict – the more conflict-ual and controversial features that oftenemerge from media coverage of newsstories [Mellor, 2003, 518-21].Popular physics books enable science toovercome its confines by moving it intothe space of the imagination. Physics isthus freed from the restraints imposedupon it by technology. Not always doesthe technology currently available permitthe verification of theories; but fictional-ized technology furnishes science with thenecessary support. This fanciful physics –different from the practical physics predi-cated on facts in textbooks – penetratespopular culture, where it circulates freelyand gains public confidence (but withoutbeing infected with the mundaneness ofeveryday life) because it reveals what liesbeneath the surface of commonplacereality. The approximation of physics to fictionand to everyday life does not diminish itsscientific character, which is reaffirmedthrough emphasis of the boundariesbetween these disciplines and the inclu-

36

Comunicare la fisica

Communicating physics

alla fiction e alla vita di tutti i giorni nonsminuisce il suo carattere scientifico, cheviene ribadito sottolineando i confini esi-stenti tra queste discipline e rivendicandonuove tematiche sotto il dominio della fisi-ca. Storicamente, la fisica ha fornito all’uo-mo degli strumenti straordinari, come icomputer e l’energia nucleare, e ne forniràaltri in futuro, che la fiction rende già visi-bili: questo ribadisce la sua posizionesovraordinata rispetto agli altri modi diconoscere [Mellor, 2003, 522-529]. È anchedi questo tipo di immagine, secondoMellor, che bisogna tener conto nelmomento in cui si indaga la percezionepubblica della fisica.

1.4 PERCEZIONE DELLA FISICA

E DIFFERENZE DI GENERE

Il tema della presenza delle donne neglistudi e nelle carriere tecnico-scientifiche èormai divenuto uno dei nodi centrali del-l’agenda di istituzioni nazionali e interna-zionali nell’ambito delle politiche della ri-cerca e della formazione. La persistentedifficoltà per le donne di raggiungere posi-zioni di rilievo nel mondo della ricerca edell’innovazione, le cause e le possibili mi-sure per affrontare il fenomeno alimentanoda tempo un ampio dibattito tra esperti enell’opinione pubblica. Un dibattito ravvi-vato da discussi interventi, anche recenti,come quello del rettore dell’Università diHarvard, secondo cui le donne sarebbero“meno portate” per gli studi di tipo tecnico-scientifico. Le criticità della presenza femminile inambito tecnico-scientifico sono non di radoricondotte all’esistenza di differenze nellapercezione della scienza e delle disciplinescientifiche, che tendono a formarsi in gio-

sion of new topics within the domain ofphysics. Historically, physics has providedmankind with extraordinary resourceslike the computer and nuclear energy,and in the future it will furnish moresuch resources which fiction already envi-sions. Physics thus asserts its superordi-nate position with respect to other waysof knowing [Mellor, 2003, 522-9]. It isalso this type of image, according toMellor, which should be taken intoaccount when investigating the publicperception of physics.

1.4. THE PERCEPTION OF PHYSICS

AND GENDER DIFFERENCES

The presence of women in technical-sci-entific research is an issue high on theagenda of national and internationalinstitutions concerned with research andtraining policies. The continuing difficul-ties encountered by women in achievingresponsible positions in the world ofresearch and innovation, the cause ofthose difficulties and possible measuresto deal with them, have for some timebeen much debated by experts and in pub-lic opinion. And the debate has recentlybeen inflamed by controversial claimssuch as the one made a few months agoby the President of Harvard Universitythat women may not have the sameinnate technical-scientific abilities asmen.The difficulties of women in the techni-cal-scientific sector are frequently linkedto the existence of differences in the per-ception of science and scientific subjectswhich tend to be formed at a young ageby socialization and schooling. However,the findings of recent research do not

37

Prima parte • La percezione pubblica della fisica

Section one • The public perception of physics

vane età, durante i processi di socializza-zione e scolarizzazione. Tuttavia, i dati direcenti ricerche non paiono del tutto inlinea con questa tesi. In particolare, un’indagine condotta suigiovani italiani dai 15 ai 19 anni, mette indiscussione stereotipi quali la percezionedi una maggiore predisposizione maschileallo studio delle scienze. La maggioranzadei ragazzi e delle ragazze, infatti, nonritiene che le donne siano meno portatedegli uomini per le materie scientifiche.Peraltro, sono proprio le ragazze ad obiet-tare molto più nettamente dei coetanei aquesto fatto: si dichiarano in totale disac-cordo il 61% delle prime, contro il 49% deisecondi. A conferma di questo atteggia-mento si riscontra la tendenza, diffusa siatra i maschi che tra le femmine, a pensareche se avessero figli li incoraggerebbero,indipendentemente dal genere, a studiareuna materia scientifica all’università: quasii due terzi di entrambi i gruppi si sonoespressi favorevolmente in questo senso. Il secondo aspetto messo in dubbio dallenuove generazioni è il ruolo preponderantedell’educazione scolastica nel riprodurre erafforzare le differenze di genere. Solo peruna quota minoritaria (seppur non trascu-rabile) di ragazzi e ragazze, la scuola tendea orientare in modo differenziato maschi efemmine rispetto ai percorsi di studioscientifici. Oltre tre quarti degli intervista-ti condividono l’opinione contraria, criti-cando in particolare l’idea che il sistemascolastico incoraggi soprattutto i maschi astudiare le materie scientifiche. L’indagine permette anche di sfatare unaltro pregiudizio molto diffuso nell’imma-ginario collettivo, quello di una maggiorecompetenza tecnologica dei maschi: osser-viamo, infatti, che di fronte ad un nuovocomputer o un nuovo telefonino, i compor-

entirely corroborate this thesis.A survey of young Italians aged between15 and 19 has questioned stereotypes ofthe kind that males have a better aptitudefor science. The majority of the adoles-cents interviewed, in fact, rejected theidea that women are less able than menin scientific subjects. Moreover, it wasgirls who objected more strongly thanboys to this perception: a total of 61% ofthe former entirely disagreed with it,against 49% of the latter. This attitudewas confirmed by the tendency of bothboys and girls to say that, if they hadchildren, they would encourage them tostudy a scientific subject at universityregardless of gender: almost two-thirdsof each group expressed this opinion.The second contention disputed by theyounger generation is that schooling ispredominantly responsible for the repro-duction and reinforcement of gender dif-ferences. Only a small – though not negli-gible – proportion of the adolescentsinterviewed believed that the school tend-ed to orient males and females different-ly in regard to scientific subjects. More than three-quarters of the samplewere of the opposite opinion, and theywere especially critical of the idea thatthe school system encourages males morethan females to study sciences.The survey refuted another widespreadprejudice, namely that males havegreater technological competence. It wasobserved, in fact, that boys and girlsbehaved in identical manner when con-fronted with a new computer or a newmobile phone: the first thing that 59% ofthe males and 55% of the females didwith a new technological item was toswitch it on to see how it worked. Onlyone-fifth of the interviewees preferred to

38

Comunicare la fisica

Communicating physics

tamenti di ragazzi e ragazze risultano iden-tici. Il 59% dei maschi e il 55% delle coeta-nee, quando prendono in mano un nuovooggetto tecnologico per prima cosa loaccendono, per provarlo. Solo un quinto deigiovani preferisce leggere le istruzioniprima di compiere qualsiasi altra azione,mentre meno di uno su dieci chiede aiutoagli amici. A fronte di queste percezioni, si possonocogliere alcune interessanti indicazioniper gli orientamenti di policy. In primoluogo, la presenza di percezioni non anco-ra particolarmente strutturate rispettoalla disuguaglianza di opportunità tramaschi e femmine nell’ambito degli studie delle professioni tecnico-scientificheindica che vi è la possibilità e lo spazioper opportune iniziative di comunicazione

read the instructions before performingany further action, and fewer than oneout ten asked friends for help.These findings offer useful suggestionsfor policy-makers. Firstly, the presence ofstill relatively unstructured perceptionsabout the inequality of opportunitybetween males and females in technical-scientific studies and occupations indi-cates that there is scope for communica-tion and awareness-raising initiatives inschools. Secondly, the fact that theyounger generation, and girls in particu-lar, refuse to regard scientific subjects asa male prerogative (contrary to thestereotype that women have less aptitudefor science) should stimulate politicaldecision-makers and public institutionsto increase their efforts to furnish ade-

39

Prima parte • La percezione pubblica della fisica

Section one • The public perception of physics

Fig. 6

Percezione di alcune discipline come “maschili” o“femminili” fra i giovani italiani di età compresa

fra i 15 e i 19 anni (valori percentuali, n=449)

Fonte: Observa - Osservatorio Scienza e Società, 2006

The perception of selected subjects as ‘male’ or‘female’ among young Italians aged between 15and 19 (% values, n=449)

Source: Observa – Osservatorio Scienza e Società, 2006

Lingue straniereForeign languages

BiologiaBiology

Più femminileMore ‘female’

Nè maschile, né femminileNeither ‘male’, neither ‘female’

Più maschileMore ‘male’Filosofia

Philosophy

MusicaMusic

MedicinaMedicine

MatematicaMathematics

AstronomiaAstronomy

EconomiaEconomics

ChimicaChemistry

FisicaPhysics

IngegneriaEngineering

59%

36%55%

42%40%

18%17%

75%8%

9%65%

16%9%

61%30%

7%62%

31%

48%42%

8%

5%41%

54%1%

75%24%

52%40%

11%

9%

40%1%

e sensibilizzazione durante il percorsoscolastico. In secondo luogo, il fatto che le nuove gene-razioni, e le ragazze in prima istanza, sirifiutino di considerare le materie scientifi-che una prerogativa maschile (opponendo-si allo stereotipo della donna meno portataper le discipline scientifiche) va letto comeuno stimolo per decisori politici e istituzio-ni pubbliche a rafforzare l’impegno nell’of-ferta di adeguate opportunità formative eprofessionali alle ragazze. Infine, considerando anche gli appelli lan-ciati a livello italiano e europeo sul declinodi interesse delle nuove generazioni per ipercorsi formativi scientifici, si sottolineala necessità di rivolgere un’attenzione mag-giore, e quindi uno studio più approfondi-to, alle dinamiche e ai fattori che concorro-no alla formazione delle percezioni e dellevisioni della scienza e delle carriere scienti-fiche, per incoraggiare un maggiore inte-resse dei giovani, soprattutto delle ragazze,per gli studi scientifici e in particolare perquelle discipline che sono consideratecome una prerogativa più tipicamentemaschile.

1.5 GLI STRUMENTI MULTIMEDIALI

E LA PERCEZIONE DELLA FISICA

Per i non esperti un altro modo di rappor-tarsi alla fisica è offerto dagli strumentimultimediali. Secondo recenti studi in que-sto ambito, per valutare la possibilità chequesti strumenti hanno di agire sulla per-cezione della fisica è necessario tenereconto delle già accennate differenze digenere nella percezione della scienza, nel-l’uso dei mezzi di comunicazione e nellepreferenze dei passatempi. Molti studi, condotti sia in Nordamerica

quate training and occupational opportu-nities for girls. Finally, in light of the concerns expressedin Italy and Europe about the declininginterest among young people in scientificsubjects, to be stressed is the need forgreater attention to (and closer study of)the dynamics and factors responsible forcurrent perceptions of science and of sci-entific careers, so that greater interestcan be fostered among adolescents –especially female – in the sciences, andespecially in those subjects considered tobe more typically ‘male’.

1.5 MULTIMEDIA TOOLS

AND PERCEPTION OF PHYSICS

Another way in which non-experts canaccess physics is through multimediaapplications. According to recent studies,when evaluating the impact of thesetools on the perception of physics,account must be taken of the already-mentioned gender differences in the per-ception of science, in the use of commu-nications media, and in the use ofleisure time. Numerous studies, conducted in bothNorth America and Europe, have shownthat physics is a predominantly male dis-cipline: it is principally men who areinterested in physics and who study thesubject. Information technologies, too,are used mainly by men, because the con-text in which they are embedded is char-acterized by gender differences whichinfluence their use. The computer is atechnology which has been developed inthe military sphere, and it currently per-forms a crucial role in construction ofthe male identity. It is mainly men who

40

Comunicare la fisica

Communicating physics

che in Europa, mostrano come la fisica siauna disciplina prevalentemente maschile:sono soprattutto gli uomini che si interes-sano di fisica e che ne intraprendono glistudi. Anche le tecnologie informatichevengono utilizzate prevalentemente dagliuomini, perché il contesto in cui si inseri-scono presenta delle differenze di genereche influiscono sul loro utilizzo. Il compu-ter è una tecnologia che storicamente èstata sviluppata in ambito militare e cheattualmente svolge un ruolo chiave nellacostruzione dell’identità di ruolo maschile:sono prevalentemente gli uomini che stu-diano informatica a livello professionale,che possiedono un computer e che lo usanoa livello domestico per divertirsi [Mellor,2001, 272-274]. Nel progetto “Build Your Own Time Ma-chine”, un gruppo di 76 ragazzi inglesi trai 16 e i 18 anni è stato sottoposto a un gio-co interattivo su cd-rom, che consiste nel-l’intraprendere un immaginario viaggionel tempo, attraverso un macchinario chesfrutta le leggi della relatività di Einstein.Il gioco della macchina del tempo è costrui-to in modo da risultare neutrale a livello digenere, grazie alla scelta dei colori, delle il-lustrazioni e dei soggetti coinvolti. Contrariamente alle aspettative, in un con-testo generale di interesse verso la fisica edi apprezzamento del gioco, sono le ragaz-ze che rispondono in maniera più positiva:sono più entusiaste dell’esperienza, hannoun atteggiamento di maggiore interesseverso la fisica e la considerano più sempli-ce, si sentono più attratte da una fisica per-cepita come accattivante e divertente dopoaver provato la macchina del tempo. In realtà, le differenze di genere evidenzia-te precedentemente spiegano l’anomalia: iragazzi sono più abituati a giocare con i vi-deogiochi, che hanno una forte connotazio-

study information science, who possesscomputers, and who use them for per-sonal enjoyment [Mellor, 2001, 272-4].In the ‘Build Your Own Time Project’, agroup of seventy-six English childrenaged between 16 and 18 were invited toplay a CD-Rom interactive game in whichthey undertook an imaginary journeythrough time using a machine whichexploited Einstein’s laws of relativity. The time machine game was designed sothat it was gender-neutral in its use ofcolours, illustrations and characters.Contrary to expectations, although all theplayers were interested in physics andenjoyed the game, the girls respondedmore positively to it than the boys: theywere more enthusiastic about the experi-ence; they showed greater interest inphysics, considered it easier, and feltmore attracted to the subject after theyhad played the time machine game. The gender differences already men-tioned explain this anomaly. The boyswere more used to playing computergames, which have a marked age conno-tation. They therefore began the timetravel game with greater expectationsthat the girls, and they were also moreaccustomed to interactivity. Consequently, they were to some extentdisappointed. Interactive experience isdifferent from computer gaming; nor canit be framed within the educational con-text, where physics is presented as a set ofproven and indisputable facts, not as animaginative endeavour. This conflict reduced the game’s impacton the male players [Mellor, 2001, 272-4]. “The boys seemed to expect this gameto conform to the (masculine) standardsof the game genre, and they were morelikely than the girls to consider that

41

Prima parte • La percezione pubblica della fisica

Section one • The public perception of physics

ne legata all’età, per questo affrontano ilviaggio nel tempo con maggiori aspettati-ve rispetto alle loro compagne, oltre checon una maggiore pratica verso l’interatti-vità: questo li porta a rimanere in parte de-lusi. L’esperienza interattiva è diversa daivideogiochi, ma non è inquadrabile nem-meno nel contesto educativo, in cui la fisi-ca è presentata come un insieme di fatti di-mostrati e indiscutibili, non come uno sfor-zo di fantasia: questo conflitto diminuiscel’efficacia verso un pubblico maschile [Mel-lor, 2001, 274-287]. «I ragazzi sembravano aspettarsi che que-sto gioco si conformasse agli standard(maschili) del genere gioco. Era più proba-bile, inoltre, che i ragazzi piuttosto che leragazze, considerassero che la fisica si oc-cupa completamente di fatti “reali”. Al con-trario, le ragazze sembravano maggior-mente in grado di confrontarsi con un vi-deogioco basato sulla fisica senza posizio-ni predeterminate e sembravano felici diconsiderare la fisica come un esercizio diimmaginazione e congetture» [Mellor,2001, 287]. Gli strumenti multimediali of-frono un nuovo modo di rapportarsi alla fi-sica, che talvolta permette di percepire an-che le teorie astratte come qualcosa di vici-no e sperimentabile. Queste nuove possibi-lità possono essere sfruttate non solo perdiffondere la fisica tramite i computer, main particolare attraverso il materiale chepuò essere fornito via internet.

1.6 PERCEZIONE PUBBLICA DELLA FISICA

E COINVOLGIMENTO EMOTIVO

La comprensione pubblica della scienzadeve essere analizzata prestando attenzio-ne sia al processo che al prodotto finale. Inquesto modo è possibile allontanarsi dai

physics was all about “real” facts. The girls, in contrast, seemed better ableto approach a physics-based computergame from a less predetermined positionand seemed to be happy viewing physicsas an imaginative and speculative exer-cise” [Mellor, 2001, 287].Multimedia tools offer a new way tounderstand physics where even abstracttheories can be perceived as approachableand testable. These new opportunitiescan be grasped both by using computersto increase physics knowledge and bydelivering materials via the internet.

1.6. THE PUBLIC PERCEPTION

OF PHYSICS AND

EMOTIONAL INVOLVEMENT

The public understanding of scienceshould be analysed by considering notonly the process but also its final product.This makes it possible to move awayfrom the results obtained using the‘deficit model’, which decries the generalpublic’s lack of scientific knowledge andits uninterest in scientific matters. Itshould be borne in mind that the socialand cultural context in which learningtakes place greatly influences its outcome. The environment which fosters the infor-mal learning characterizing most of thediscoveries and applications of modernphysics is very different from the envi-ronment in which formal learninggrounded on the notions of classical andgeneral physics takes place: whereas theformer is voluntary, non-assessed, acci-dental and social, the latter is structured,compulsory, assessed, programmed andsolitary [Alsop, 1999, 268]. Learning can be regarded as a conceptu-

42

Comunicare la fisica

Communicating physics

risultati raggiunti seguendo il “deficitmodel”, che denuncia la mancanza di alfa-betizzazione scientifica dei cittadini e illoro disinteresse per i contenuti scientifici.Bisogna tenere conto che il contesto socia-le e culturale in cui avviene l’apprendimen-to ha una forte influenza sul suo esito.L’ambiente in cui avviene l’apprendimentoinformale, che caratterizza gran parte dellescoperte e delle applicazioni della fisicamoderna, è molto diverso da quello in cuiavviene l’apprendimento formale, in cui cisi rapporta alle nozioni di fisica classica egenerale: mentre il primo è volontario, nonvalutativo, accidentale e sociale, il secondoè strutturato, obbligatorio, valutativo, pro-grammato e solitario [Alsop, 1999, 268]. L’apprendimento può essere consideratocome un cambiamento concettuale e multi-dimensionale, che coinvolge aspetti cogni-tivi, emotivi e conativi: «la prospettivacognitiva considera il modo in cui coloroche imparano costruiscono il senso delleinformazioni scientifiche così come la con-sistenza intellettuale e il valore delle infor-mazioni. La prospettiva affettiva documen-ta cosa si prova nel momento in cui ci sirapporta alla conoscenza, le emozioni cheinfluenzano l’ apprendimento della scienza.E, infine, la prospettiva conativa consideral’utilità delle informazioni scientifiche neiconfronti delle esigenze pratiche e quoti-diane di coloro che imparano» [Alsop,1999, 271]. L’apprendimento è un processodinamico che ha luogo nel tempo e coinvol-ge le tre dimensioni considerate. La dimensione affettiva può accrescere odiminuire la capacità di apprendimentocognitivo, così come quella conativa (possi-bilità di utilizzo delle nozioni, percezione dicontrollo della situazione in cui si agisce,fiducia nelle fonti che forniscono informa-zioni) influenza la motivazione del sogget-

al and multidimensional change involv-ing cognitive, affective and conativeaspects: “the cognitive perspective consid-ers the way learners make sense of scien-tific information as well as the intellectu-al consistency and value of the informa-tion. The affective perspective documentsthe way learners feel about their knowl-edge – the feelings that influence theirlearning of science. And finally, the cona-tive perspective considers the usefulnessof scientific information in meetinglearners’ practical and everyday needs”[Alsop, 1999, 271]. Learning is a dynamic process whichtakes place over a period of time andinvolves the cognitive, affective and cona-tive dimensions.The affective dimension may increase ordecrease the capacity for cognitive learn-ing, just as the conative dimension (abili-ty to use knowledge, perception of controlover the situation, trust in the sources ofinformation) influences the learner’smotivation. One should not evaluate sole-ly the result of the presence or absence ofknowledge [Alsop, 1999, 273].Alsop tested the validity of this model oflearning on the residents of a rural vil-lage in Somerset where high levels ofradon contamination had been recorded.Radon is a gas which emits radiationeven more dangerous than that of a nu-clear power station, giving rise to cancer-causing pollution. In England it is recog-nized as the second largest cause of lungcancer after smoking. The residents ofcontaminated zones are confronted by aconcrete physical problem with numer-ous implications for their lives [Alsop,1999, 269]. “A minority of those interviewed heldstrong cognitive commitments; for the

43

Prima parte • La percezione pubblica della fisica

Section one • The public perception of physics

majority it was the affective and conativeconditions that appeared more signifi-cant. Radon information was more fre-quently considered important if it wasperceived as useful, practically empower-ing” [Alsop, 1999, 278]. One intervie-wee said that learning about radon waslike going to the doctor, because every-one wanted to know how radon affectedthem and what to do about it. In othercases, the affective dimension producedthe reverse effect: it was better not toknow too much about radon, because ig-norance was better that the fear causedby the truth. Despite this high level of affective involve-ment, which made radon into a “hot” is-sue, the conative dimension may help orhinder learning. If the context was per-ceived as controllable, because learnersfelt that they could do something to re-duce emissions or the contamination oftheir homes, they were induced to obtainas much information as possible.

44

Comunicare la fisica

Communicating physics

to. Non si può valutare solo il risultavo del-l’effettiva presenza o assenza della cono-scenza [Alsop, 1999, 273]. Alsop sperimenta la validità di questo mo-dello di apprendimento su una comunitàche vive nella zona rurale di Somerset, incui c’è un’alta contaminazione di gas ra-don. Questo gas emette delle radiazionimolto più dannose di quelle di un impiantonucleare regolarmente funzionante, procu-rando un inquinamento ambientale checausa il cancro. In Inghilterra il radon è ri-conosciuto come la seconda causa di can-cro dopo il fumo. Coloro che vivono nellezone contaminate si trovano a fronteggiareuna problematica fisica concreta e con mol-te implicazioni sulla loro vita [Alsop, 1999,269]. «Una minoranza dei soggetti intervi-stati mantiene dei forti impegni cognitivi;per la maggioranza sono le dimensioni af-fettiva e conativa che appaiono più signifi-cative. L’informazione sul radon è conside-rata importante più spesso se è percepitacome utile, pratica, che dà potere» [Alsop,

L’apprendimento come cambiamento concettuale multidimensionale

Fonte: Alsop, 1999, 272.

Learning as conceptual multidimensional change

Source: Alsop, 1999, 272.

CognitivoCognitive

CognitivoCognitive

AffettivoAffective

AffettivoAffective

ConativoConative

ConativoConative

Conoscenza concettuale 1Conceptual knowledge 1

Conoscenza concettuale 2Conceptual knowledge 2

1999, 278]. Un’intervistata asserisce cheapprendere delle notizie sul radon è comeandare dal dottore, perché ognuno vuolesapere quali effetti ha su di sé e che cosapuò fare. In altri casi, la dimensione affetti-va produce il risultato opposto: è meglionon sapere troppo, perché si preferiscel’ignoranza alla paura della verità. Nono-stante questo alto coinvolgimento affettivo,che rende il radon un tema “caldo”, la di-mensione conativa può rafforzare o indebo-lire il risultato. Se il contesto è percepito co-me controllabile, perché i soggetti hanno lapossibilità di fare qualcosa per ridurre leemissioni o la contaminazione nella pro-pria abitazione, allora sono spinti ad infor-marsi il più possibile. Se considerano ilcontesto fuori dalla loro possibilità di azio-ne, allora rifiutano le informazioni, metten-do in atto una difesa cognitiva: preferisco-no non conoscere eccessivamente la perico-losità del radon, perché vivono in una zonain cui è presente e non possono permetter-si di cambiare casa per allontanarsi, quin-di un’eccessiva conoscenza del problema liporrebbe solo in una situazione di paura eagitazione. Gli anziani, in particolare, ri-tengono che sia troppo tardi per comincia-re a preoccuparsi. Anche la fiducia nellefonti di informazione è rilevante: alcuni ri-tengono che i media tendano a esagerare lagravità della contaminazione, altri che loStato cerchi di nasconderla, mentre una mi-noranza si fida dello Stato ed è convintoche, in caso di reale necessità, interverreb-be [Alsop, 1999, 278-279]. «Questo suggerisce […] che coloro che ap-prendono del radon sono dei costruttori at-tivi di conoscenza, degli apprendisti chestanno cercando di comprendere sotto l’in-fluenza di differenti motivazioni e obiettividi apprendimento» [Alsop, 1999, 279]. Ana-lizzare il risultato raggiunto soltanto nei

If they considered the situation beyondtheir control, they rejected informationthrough cognitive avoidance: they pre-ferred not to know too much about thedanger of radon, because they lived inan area where it was present and theycould not afford to move elsewhere. Consequently, excessive knowledge ofthe problem would only cause them fearand anxiety. Elderly residents, in particular, believedthat it was too late to start worrying.Trust in sources of information was al-so important: some villagers believedthat the media tended to exaggerate therisks of radon; others that the govern-ment was concealing them, while a mi-nority trusted the government and werecertain that the authorities would takeaction if it was necessary [Alsop, 1999,278-9].This “suggests […] that radon learnersare active constructors of knowledge –learners who are seeking understandinginfluenced by different motivations andlearning goals” [Alsop, 1999, 279].Analysis of the result purely in terms ofcognitive learning might lead to the erro-neous conclusion that these learnerslacked knowledge.The perception of the applications ofphysics with major repercussions on peo-ple’s everyday lives can be analysed inlight of two extreme elements: a veryrecent technology like nanotechnology, towhich the public is still adjusting; and atechnology which has been well-known forat least sixty years but is still extremelytopical and controversial: nuclear energy.

45

Prima parte • La percezione pubblica della fisica

Section one • The public perception of physics

termini dell’apprendimento cognitivo puòportare a una conclusione di mancanza diconoscenza che non corrisponde alla realtà. Il processo di percezione delle applicazionidella fisica che influenzano pesantementela vita dei soggetti può essere analizzatoattraverso due elementi estremi: una tecno-logia molto recente come le nanotecnolo-gie, verso cui il pubblico si sta ancoracostruendo una modalità di rapporto, euna tecnologia conosciuta da tutti ormaida sessant’anni, ma ancora estremamenteattuale e controversa, l’energia nucleare.

1.7 IL CASO DELLE NANOTECNOLOGIE

«“Nanotecnologia” è un termine ombrelloper descrivere lo sviluppo della ricerca edella tecnologia che permette la manipola-zione e il controllo di materiali a livello ato-mico o molecolare al fine di costruire nuovestrutture e mezzi» [Cobb, 2005, 221-222]. Si tratta di un ampio ventaglio di tecnolo-gie nuove e complesse, che vengono perce-pite differentemente a seconda del contestoin cui vengono inserite. Secondo alcuneprevisioni, le nanotecnologie saranno ingrado di avviare una nuova rivoluzioneindustriale, con un impatto significativo alivello economico, sociale e culturale. Perquesto, nonostante si tratti di un settorerecente e ancora poco conosciuto, è impor-tante conoscere la percezione che ne ha ilpubblico [Cobb, 2005, 222-223]. Poichél’opinione pubblica verso questo settorecosì nuovo si trova in una fase inizialemolto fluida, è possibile evidenziare comela percezione e gli atteggiamenti sianoinfluenzati da elementi cognitivi e affettivi,che interagiscono fra loro [Lee, Scheufele,Lewenstein, 2005, 241]. Infatti, «la mancan-za di informazioni concrete e reali da parte

1.7 THE NANOTECHNOLOGY CASE

“Nanotechnology is actually an umbrellaterm for describing research and technol-ogy development that allows for themanipulation and control of materials atthe atomic or molecular levels in order tobuild novel structures and devices.”[Cobb, 2005, 221-2]. It comprises a wide range of new andcomplex technologies which are perceiveddifferently according to the context.According to some forecasts, nanotech-nology will engender the next industrialrevolution, with significant economic,social and cultural consequences. For this reason, although nanotechnolo-gy is a recent sector about which still lit-tle is known, it is important to determinepublic perceptions of it [Cobb, 2005,222-3]. Because public opinion aboutnanotechnology is as yet largely un-formed, it is possible to show that per-ceptions and attitudes are influenced bycognitive and affective factors which in-teract with each other [Lee, Scheufele,Lewenstein, 2005, 241]. Indeed, the fact that citizens lack concreteand real information does not necessari-ly mean that they do not develop attitudestowards these new technologies. Rather, they use cognitive shortcuts orheuristics like ideological predispositionsor mass media coverage to form theirattitudes towards emerging technologies[Lee, Scheufele, Lewenstein, 2005, 241].

1.7.1. The importance of the emotionsin the perception of nanotechnologies

A survey conducted in 2004 on a sampleof 706 US citizens related variables con-

46

Comunicare la fisica

Communicating physics

dei cittadini, comunque, non significanecessariamente che essi non si costruiran-no degli atteggiamenti riguardo a questenuove tecnologie. Piuttosto, i cittadini use-ranno delle scorciatoie cognitive o euristi-che, come le predisposizioni ideologiche oil taglio dei mass media, per formare giudi-zi riguardo alle tecnologie emergenti» [Lee,Scheufele, Lewenstein, 2005, 241].

1.7.1 L’importanza delle emozioni nella percezione delle nanotecnologie

Una survey condotta nel 2004 su un cam-pione di 706 cittadini statunitensi hamesso in relazione variabili relative all’at-teggiamento (il supporto generale nei con-fronti delle nanotecnologie e il saldo dellapercezione dei rischi e dei benefici che pos-sono apportare), al livello di conoscenza(nozioni riguardo alla scienza in generale ealle nanotecnologie in particolare) e alleemozioni (fiducia negli scienziati, emozioninegative verso la scienza in generale eemozioni negative verso le nanotecnolo-gie). La fiducia nei confronti dei soggettiincaricati di gestire lo sviluppo e l’applica-zione delle nuove tecnologie risulta moltoimportante, perché riduce l’incertezza per-sonale e rende il processo di acquisizionedelle informazioni più efficiente. Vengonotenute sotto controllo le variabili demogra-fiche, il tipo di utilizzo dei vari media pertenersi aggiornati in generale e riguardoalla scienza in particolare [Lee, Scheufele,Lewenstein, 2005, 246-252]. L’indaginemette in evidenza un’interazione tra leemozioni e la conoscenza delle nanotecno-logie ravvisabile sia a livello di supportogenerale verso questa nuova tecnologiache nei confronti del bilancio tra rischi ebenefici che apporta: in presenza di forti

cerning attitude (general support fornanotechnologies and perception of theirrisks and benefits) to level of knowledge(about science in general and nanotech-nologies in particular) and the emotions(trust in scientists, negative emotionstowards science in general and towardsnanotechnologies in particular). Trust inthose responsible for developing andapplying new technologies was veryimportant because it reduced personaluncertainty and facilitated the acquisi-tion of information. The researchers controlled for demo-graphic variables and the subjects’ use ofthe media to keep themselves informed ingeneral, and about science in particular[Lee, Scheufele, Lewenstein, 2005, 246-52]. The survey highlighted an interac-tion between emotions and knowledgeabout nanotechnology at both the level ofgeneral support for the new technologyand in regard to ratings of its risks andbenefits. When there were strong negative atti-tudes towards new technologies, anincrease in specific knowledge had onlyslight effects, increasing support for nan-otechnology and the perception that ithad more benefits than risks. When therewas low emotional negativity, the effect ofknowledge was much more powerful,although it operated in the same direc-tion as before (more knowledge, moresupport and a more positive perception ofnanotechnologies) [Lee, Scheufele,Lewenstein, 2005, 255-60].The principle behind the ‘knowledgedeficit’ model – namely, that those withmore knowledge tend to seek more infor-mation and to be more open to new tech-nologies – is restricted by this newassumption. It is only valid when the per-

47

Prima parte • La percezione pubblica della fisica

Section one • The public perception of physics

predisposizioni negative verso le nuovetecnologie, l’aumento delle nozioni specifi-che produce solo lievi effetti, incrementan-do il supporto verso le nanotecnologie eaumentando la percezione dei beneficirispetto ai rischi; in presenza di bassi livel-li di emozioni negative, l’effetto della cono-scenza è molto più potente, seppure nellastessa direzione indicata precedentemente(più conoscenza, più supporto e percezionepiù positiva delle nanotecnologie) [Lee,Scheufele, Lewenstein, 2005, 255-260]. Il principio del modello del deficit, secondocui chi ha una maggiore conoscenza tendea cercare sempre più informazioni e a esse-re più aperto nei confronti delle nuove tec-nologie, viene limitato da questa nuova as-sunzione, dimostrandosi valido solamentequando l’individuo non è sopraffatto dalleemozioni. Nello specifico, la ricerca trovaun effetto dominante delle variabili emoti-ve, indipendentemente dal livello di educa-zione dei soggetti intervistati; non riscon-tra un effetto dominante della conoscenza;rileva una correlazione positiva tra la per-cezione dei rischi e quella dei benefici. Queste scoperte possono essere chiarite ri-cordando che le nanotecnologie sono un fe-nomeno esploso a livello di vasto pubblicosolo recentemente: le persone comuni nondispongono ancora di molte informazioni,quindi si affidano a quelle che ricevono daimezzi di comunicazione, valutando sia gliaspetti positivi che quelli negativi [Lee,Scheufele, Lewenstein, 2005, 260-261]. Le emozioni negative, che secondo questiautori hanno un’importanza fondamentalenella formazione della percezione delle na-notecnologie, risultano collegate con tre va-riabili demografiche: l’età, il genere e l’ap-partenenza etnica dei soggetti. Sono soprat-tutto gli anziani, le donne e i soggetti appar-tenenti ai gruppi etnici minoritari che per-

son is not overwhelmed by emotions.Specifically, the survey found that emo-tional variables have a dominant effectregardless of education level; it did notfind a dominant effect by knowledge, andit established a positive correlationbetween the perception of risks and ofbenefits. These findings can be clarified by point-ing out that the mass public has onlyrecently become aware of nanotechnolo-gies: ordinary people do not yet have agreat deal of information about themand they rely on what they can learn fromthe media, evaluating both positive andnegative aspects [Lee, Scheufele,Lewenstein, 2005, 260-261]. Negative emotions – which these authorsreport to be of crucial importance inshaping perceptions of nanotechnologies– are connected with three demographicvariables: age, gender and ethnicity. It isabove all the elderly, women and mem-bers of minority ethnic groups that per-ceive emerging technologies negatively[Lee, Scheufele, Lewenstein, 2005, 262].Moreover, there is a close connectionbetween emotions about science in gener-al and nanotechnologies in particular.People’s emotional reactions to nanotech-nologies – as one of the most recent tech-nological breakthroughs – seem to bepartly influenced by their experiences andperceptions of previous scientific contro-versies. This finding highlights the importance ofeffective public communication and ofpublic involvement in decisions about sci-entific and technological issues. Recentcontroversies, like those over geneticallymodified organisms or stem cells, havecertainly shaped enduring affectiveresponses to the scientific enterprise

48

Comunicare la fisica

Communicating physics

cepiscono negativamente le tecnologieemergenti [Lee, Scheufele, Lewenstein,2005, 262]. Inoltre, esiste una forte connes-sione fra le emozioni riguardo alla scienzain generale e alle nanotecnologie in partico-lare: «le reazioni emotive della gente alle na-notecnologie, una delle più recenti svoltetecnologiche, sembrano alla fine essere in-fluenzate, in parte, dalle loro esperienze epercezioni delle precedenti controversiescientifiche. Questa scoperta mostra chiara-mente l’importanza di un’effettiva comuni-cazione pubblica e di un coinvolgimentopubblico nei processi decisionali su questio-ni scientifiche o tecnologiche. Le controver-sie recenti, come quella che circonda gli or-ganismi geneticamente modificati o le cellu-le staminali, hanno certamente formato al-cune risposte affettive durature nei confron-ti dell’impresa scientifica tra il pubblico»[Lee, Scheufele, Lewenstein, 2005, 263]. Anche Cobb e Macoubrie, in una ricerca del2004, analizzano il ruolo delle emozioni nel-la percezione delle nanotecnologie. Le emo-zioni nei confronti delle nanotecnologie so-no soprattutto positive (fiducia), mentre ri-sultano essere scarsamente diffuse quellenegative (rabbia o ansia). La conoscenzaesercita un’influenza solo sulla fiducia, in-crementandola, così come la fiducia fa per-cepire maggiormente i benefici piuttostoche i rischi connessi alle nanotecnologie. Alcontrario, coloro che sono spaventati (an-sia) da queste tecnologie emergenti temonosoprattutto le conseguenze negative [Cobbe Macoubrie, 2004, 399-400]. La fiducia nella capacità dei leader econo-mici dell’industria delle nanotecnologie diproteggere i cittadini dai potenziali rischi èmolto bassa, indipendentemente dall’istru-zione dei soggetti (il 60,4% dei soggetti di-chiara di non averne molta). Maggiore è lafiducia, maggiormente positiva risulta la

among the public [Lee, Scheufele,Lewenstein, 2005, 263].The role of emotions in the perception ofnanotechnologies has also been analysedby Cobb and Macoubrie in a study of2004. Emotions about nanotechnologieswere found to be mainly positive (trust)while negative ones (anger or worry)were infrequent. Knowledge influenced only trust (increas-ing it), and trust made respondents per-ceive the benefits of nanotechnologymore than its risks. By contrast, respon-dents worried about these emergent tech-nologies were mainly fearful of theirharmful consequences [Cobb andMacoubrie, 2004, 399-400].Trust that business leaders in the nan-otechnology sector would protect the pub-lic against risks was very low, independ-ently of education level (60.4% ofrespondents said that they did not havemuch trust in business leaders). Thegreater the trust, the more positive theperception of the balance between risksand benefits [Cobb and Macoubrie,2004, 400].

1.7.2. The importance of framing in the perception of nanotechnologies

In another study, Cobb has examined theimportance of how nanotechnologies are‘framed’ for their perception by the pub-lic: a different framing of an issue often,if not always, influences opinions aboutit. The structuring of an issue – or itsframing – consists in highlighting similarfeatures in different situations in order toinduce subjects to adopt a particularinterpretation. Framing works on thebasis of two cognitive mechanisms:

49

Prima parte • La percezione pubblica della fisica

Section one • The public perception of physics

‘accessibility’ and ‘salience’. The formerrefers to the use made by people of infor-mation readily available in memory toform their opinions, because they are lim-ited in cognitive ability and lack motiva-tion to search for information moreactively. The latter is the process inreverse: when an issue is presented asimportant, people carefully weigh thealternatives and increase their cognitiveprocessing. The more a problem is new,complicated and unknown, the greaterthe effect produced by framing.Nanotechnologies comprise all these fea-tures [Cobb, 205, 224-6]. Hence, Cobbanalysed “the effectiveness of framingnanotechnology according to its potentialrisks and benefits, and the effectivenessof framing it according to fundamentalphilosophical positions about the meritsof science in general. Basic beliefs aboutthe role of science – that it inevitablyleads to progress or that it fails to solvemajor problems – might shape opinionsabout nanotechnology” [Cobb, 2005,222].It should be borne in mind that, whenpeople are exposed to several alternativeframings, the effect may diminish. Anexample of opposed double framing pro-

50

Comunicare la fisica

Communicating physics

percezione del bilancio tra benefici e rischi[Cobb e Macoubrie, 2004, 400].

1.7.2 L’importanza del framing nella percezione delle nanotecnologie

In un’altra ricerca, Cobb si sofferma sull’im-portanza del modo in cui vengono inqua-drate le nanotecnologie per determinare laloro percezione: «inquadrare differentemen-te un problema spesso, se non sempre, in-fluenza le opinioni» [Cobb, 2005, 222]. Lastrutturazione di un problema, o framing,consiste nell’evidenziare degli aspetti similiin situazioni diverse, per indurre i soggettiverso una determinata interpretazione. Ilframing può funzionare grazie a due mec-canismi cognitivi: l’accessibilità e la salien-za. La prima si riferisce all’uso delle infor-mazioni maggiormente disponibili nellamemoria per formulare dei giudizi, a causadei limiti dell’elaborazione intellettualeumana quando manca la motivazione percercare elementi in maniera più attiva. Laseconda è un procedimento opposto: quan-do un problema viene presentato come im-portante, il soggetto vaglia attentamente leipotesi, aumentando l’elaborazione cogniti-va. Quanto più un problema è nuovo, com-

Tab. 4

Fiducia nelle nanotecnologie per livello di conoscenza (valori percentuali, n=1536)

Fonte: Cobb and Macoubrie, 2004, 400

Feeling hopeful in nanotechnologies by level of knowledge (% values, n=1536)

Source: Cobb and Macoubrie, 2004, 400

Non fiducioso Not hopeful

Poco fiduciosoOnly a little hopeful

Abbastanza fiduciosoSomewhat hopeful

Molto fiduciosoVery hopeful

Bassa conoscenzaLow knowledge

26,5% 10,7% 36,2% 26,6%

Alta conoscenza High knowledge

13,4% 5,8% 36,3% 44,4%

plicato e sconosciuto, tanto maggiore è l’ef-fetto prodotto dal framing: le nanotecnolo-gie inglobano tutte queste caratteristiche[Cobb, 2005, 224-226]. Per questo, Cobbanalizza «il risultato dell’inquadrare le na-notecnologie in riferimento ai loro potenzia-li rischi contro i benefici, e se i framing cheusano le fondamentali posizioni filosofichein riferimento ai meriti della scienza posso-no influenzare le opinioni. Le credenze dibase sul ruolo della scienza - che conduceinevitabilmente al progresso o che spessofallisce nel risolvere i problemi maggiori -può plasmare le opinioni sulle nanotecnolo-gie» [Cobb, 2005, 222]. Bisogna tenere conto che quando i sogget-ti sono sottoposti a più framing alternativi,l’effetto può venire ridotto. Ecco un esem-pio di doppio framing opposto propostodall’autore: «Rischi multipli vs. beneficimultipli […] Alcuni scienziati dicono che lenanotecnologie possono rendere l’energiasolare una fonte di energia primaria e ab-bondante; ridurre di molto le malattie infet-tive; rendere i computer e i dispositivi di vi-sualizzazione sbalorditivamente economi-ci; rendere le fabbriche più forti e i paraur-ti delle macchine più resistenti; e persinofabbricare prodotti con molti meno sprechiper proteggere l’ambiente. Altri scienziati

posed by Cobb is the following: “Multiplerisks vs. multiple benefits […]They saynanotechnology can make solar power aprimary and abundant energy source;greatly reduce infectious diseases; makecomputers and display devices stunninglycheap; make stronger fabrics and saferbumpers on cars; and even make prod-ucts with far less waste to protect theenvironment. [Other scientists] say nanotechnologymight cause competing nations to enter adisruptive and unstable arms race.Sinister weapons and surveillance devicescould be made small, cheap, powerful,and very numerous. Cheap manufactur-ing and duplication of designs could leadto economic upheaval. And overuse ofinexpensive products could cause wide-spread environmental damage” [Cobb,2005, 236-7]. These two statementssummarize many of the most wide-spread hopes and fears in regard to nan-otechnology.Cobb has conducted a broad survey onnanotechnologies in the USA based on asample of 1536 respondents. The sur-vey analysed the influence of framingon the perception of risks and benefits,trust in the ability of politicians to opti-

51

Prima parte • La percezione pubblica della fisica

Section one • The public perception of physics

Tab. 5

Fiducia nelle nanotecnologie in funzione della percezione dei rischi-benefici connessi

(valori percentuali, n=1536)

Fonte: Cobb and Macoubrie, 2004, 400

The relationship between trust and perceptionsof risks and benefits of nanotechnology (% values, n=1536)

Source: Cobb and Macoubrie, 2004, 400

Rischi > beneficiRisks > Benefits

Rischi = beneficiRisks = Benefits

Rischi < beneficiRisks < Benefits

Non molto / Not much 27,8% 37,6% 34,7%

Abbastanza -Molto / Some - A lot 13,1% 39,2% 47,8%

Totale / Total 21,9% 38,2% 39,9%

dicono che le nanotecnologie possono in-durre le nazioni in competizione a intra-prendere una corsa agli armamenti distrut-tiva e instabile. Armi malvagie e strumen-ti di sorveglianza possono essere resi pic-coli, economici, potenti e molto numerosi.La riduzione dei costi di produzione puòcondurre a uno sconvolgimento economico.Inoltre, un uso eccessivo di prodotti non co-stosi può causare un danno ambientale dif-fuso» [Cobb, 2005, 236-237]. Questo puòsintetizzare molte delle maggiori speranzee paure diffuse a livello pubblico.Cobb ha coordinato anche un’ampia sur-vey sulle nanotecnologie negli Usa, basatasu un campione di 1536 soggetti, analiz-zando l’influenza dei framing sulla perce-zione dei rischi e dei benefici, sulla fiducianei politici come uomini in grado di otti-mizzare il rapporto rischi-benefici per lasocietà, e sulle emozioni nei confronti dellenanotecnologie (rabbia, ansia e speranza). Isoggetti ascoltavano delle affermazioniprima di essere sottoposti alle domande[Cobb, 2005, 227-228]. I risultati mostrava-no una scarsa efficacia degli inquadramen-ti filosofici relativi a una scienza concepitarispettivamente in maniera ottimistica,come soluzione di tutti i problemi e creatri-ce di benessere, oppure in maniera piùscettica, come approccio che non è in gradodi sollevare la condizione umana dai suoidisagi. Il framing “rischi-benefici” ottieneeffetti più significativi, particolarmentequando è proposto solo nella versionenegativa dei rischi. Inoltre, le percezioninon subiscono un’alterazione fondamenta-le, anche se sono soggette all’influenza delframing: «le opinioni non si rovescianocompletamente dal sostegno all’opposizio-ne, per esempio, o dalla mancanza di fidu-cia alla fiducia. Allo stesso modo, la fiduciadiminuisce se si è esposti a un discorso che

mize the risk/benefit ratio for society,and emotions about nanotechnologies(anger, worry and hope). The respon-dents l istened to statements beforeanswering a number of questions aboutthem [Cobb, 2005, 227-8]. The resultsshowed that the philosophical framingshad little effect relative to science con-ceived optimistically, as a solution for allproblems, and as the creator of well-being, or more sceptically as unable toresolve the wants and needs ofmankind. The risks/benefits framingobtained more significant effects, espe-cially when proposed with only a nega-tive version of risks. Overall, perceptions were not fundamen-tally altered when subjected to the influ-ence of framing: “opinions never com-pletely reversed from support to opposi-tion, for example, or from trusting tountrusting. Likewise, respondents wereless hopeful after hearing a risk frame,but they never became unhopeful” [Cobb,2005, 233-4].Cobb emphasises two conditions ofimportance in the framing of real life.The first is the relationship betweenthose who propose the frame of a prob-lem and those who receive it. Thesources of frames are usually social,political and economic elites, and theeffectiveness of a frame is proportionalto trust in the elite proposing it. Forexample, “in England, Charles’ criti-cisms of nanotechnology probably gavecredence to critics’ complaints, whereasopposition elites in the U.S. are unknownto most people. When elites are unified on an issue, pub-lic opinion is expected to follow along. Ifelites disagree, however, public consen-sus can disappear too” [Cobb, 2005,

52

Comunicare la fisica

Communicating physics

inquadra le nanotecnologie dal punto divista del rischio, ma non per questo spari-sce del tutto» [Cobb, 2005, 233-234]. L’autore sottolinea due condizioni che risul-tano importanti nel framing della vita reale.La prima sottolinea la relazione fra i sogget-ti che propongono un frame del problema ecoloro che lo ricevono: di solito i frame ven-gono proposti dalle elite sociali, politiche eeconomiche e ricevono una forza proporzio-nale alla fiducia di cui gode l’elite. «In In-ghilterra, per esempio, la critica del princi-pe Carlo sulle nanotecnologie probabilmen-te ha dato credibilità alle proteste dei critici,mentre le elite che si oppongono negli StatiUniti sono sconosciute alla maggioranzadella gente. Quando le elite sono coese su unproblema, ci si aspetta che l’opinione pub-blica le segua completamente. Se le elitenon sono d’accordo, può svanire anche ilconsenso pubblico» [Cobb, 2005, 234]. Laseconda condizione si riferisce alla percezio-ne del rischio dei cittadini, che, differente-mente dagli esperti, si basa sulla valutazio-ne della vistosità del rischio e della sua per-cepita controllabilità. «Quanto più un ri-schio è percepito come catastrofico e menocontrollabile, tanto più la gente ne sarà spa-ventata. Questo può spiegare perché il 12%degli intervistati in quest’indagine indichi inanorobot auto-replicanti, che sono unoscenario spesso ridicolizzato, come il rischiodelle nanotecnologie che maggiormentevorrebbero evitare» [Cobb, 2005, 234].

1.7.3 La conoscenza e “l’effetto Crichton”nella percezione delle nanotecnologie

Nel 2004, Cobb e Macoubrie hanno condot-to una ricerca negli Stati Uniti per verifica-re un’eventuale relazione fra il livello diinformazione sulle nanotecnologie e la per-

234]. The second condition concernsrisk perception among citizens, who, incontrast to experts, make judgementsbased on the magnitude of the risk andits perceived controllability. “The morecatastrophic and the less controllable ahazard is perceived to be, the more fear-ful people will be about it. This mightexplain why 12% of respondents in thissurvey named self-replicating nanoro-bots, which is an often ridiculed sce-nario, as the risk of nanotechnology theymost wanted to avoid” [Cobb, 2005,234].

1.7.3. Knowledge and the ‘Crichton effect’

in the perception of nanotechnologies

In 2004, Cobb and Macoubrie carriedout a survey in the United States in orderto determine whether there is a relationbetween the level of knowledge aboutnanotechnologies and perception of therisks and benefits associated with them.Some 80% of the survey respondentshad heard little or nothing about theseemerging technologies, which explainstheir lack of knowledge about them. Onaverage, the respondents were able togive a correct answer to only one of thethree true/false questions put to them,and only 3.1% were able to answer allthree questions correctly. Nevertheless,nanotechnology was perceived as bring-ing more benefits than risks [Cobb andMacoubrie, 2004, 396-8]. This perception was influenced by boththe level of scientific knowledge and theview of science in general: “greaterknowledge is associated with more posi-tive perceptions of risks and benefits”,

53

Prima parte • La percezione pubblica della fisica

Section one • The public perception of physics

cezione dei rischi e benefici ad esse asso-ciati. L’80% dei soggetti intervistati aveva-no sentito parlare poco o per nulla di que-ste tecnologie emergenti, fattore che spiegala mancanza di conoscenza a riguardo: inmedia, i cittadini americani hanno saputorispondere correttamente soltanto a unadelle tre domande vero-falso loro presenta-te e solo il 3,1% è riuscito a rispondereesattamente a tutte. Nonostante questo, lenanotecnologie vengono percepite comeapportatrici di maggiori benefici per lapopolazione in confronto ai rischi che pos-sono portare [Cobb e Macoubrie, 2004, 396-398]. Questa percezione risulta influenzatasia dal livello di conoscenza scientifica chedalla visione della scienza in generale: «lamaggiore conoscenza è associata con dellepercezioni più positive dei rischi e deibenefici» e i cittadini «usano le loro visionidella scienza in generale come una “scor-ciatoia” per costruire le loro percezioni deirischi e dei benefici delle nanotecnologie»[Cobb e Macoubrie, 2004, 398]. Secondo gli americani, il beneficio piùimportante che si potrebbe ottenere dallenanotecnologie è la possibilità di avere“nuove vie per diagnosticare e curare lemalattie umane”, seguite dalla possibilitàdi salvaguardare maggiormente l’ambien-te. Gli autori notano con sorpresa che leapplicazioni militari, di natura difensiva,non riscuotono molto interesse, anche sel’indagine è stata condotta dopo l’attentatodell’11 settembre e l’inizio della guerra inIraq, avvenimenti che hanno portato allaribalta le priorità belliche. Tuttavia, lenanotecnologie non sono ancora percepitecome strumenti da applicare nel settoremilitare, semmai queste sono consideratedei pericoli. A livello di rischi da evitarenon si trova un consenso così chiaro, anchese la maggioranza relativa dei soggetti sot-

and respondents “used their views of sci-ence as a ‘heuristic’ to construct theirperceptions of risks and benefits of nan-otechnology” [Cobb and Macoubrie,2004, 396-8].According to the respondents, the mostimportant potential benefit from nan-otechnology was the achieving of “newways to detect and treat human dis-eases”, followed by improved protectionof the environment. The authors note with surprise thatdefensive military applications did notarouse much interest, even though thesurvey had been carried out after theattacks of 11 September 2001 and thebeginning of the Iraq war – events whichhad brought military priorities to theforefront. However, nanotechnologies were still notperceived as applicable in the militarysector; if anything, they were considereddangerous. Consensus was less clear-cuton the risks to avoid, although the rela-tive majority of respondents stressed thedanger of “losing personal privacy”[Cobb and Macoubrie, 2004, 399].“Although the scenario of self-replicatingnano-organisms […] was identified bythe smallest percentage of respondentsas the most important risk to avoid,another way to view this result is to besurprised that as many as 12% picked itas the highest risk even though manyhighly respected scientists consider it anunlikely outcome” [Cobb and Macoubrie,2004, 399]. Lewenstein suggests that this may be aneffect of reading novels like Prey, athriller by Michael Crichton in which aswarm of nano-robots threatens to takeover the world [Lewenstein, 2005, 171].In reality, having read or heard about

54

Comunicare la fisica

Communicating physics

tolinea il pericolo di “perdere la privacypersonale” [Cobb e Macoubrie, 2004, 399].«Sebbene lo scenario di nanorganismi auto-replicantesi […] sia identificato dalla per-centuale più piccola degli intervistati comeil rischio più importante da evitare, da unaltro punto di vista si è sorpresi che addirit-tura il 12% lo scelga come il più alto rischiosebbene molti scienziati altamente rispetta-ti lo considerino un risultato improbabile»[Cobb e Macoubrie, 2004, 399]. Lewensteinipotizza che si tratti degli effetti della lettu-ra di romanzi come Preda, un thriller di

Crichton’s book influenced the respon-dents’ answers counter-intuitively. Thebenefits of nanotechnologies far out-weighed the risks for 63% of respondentswho had read Prey, as opposed to the38% of those who had not: the mostimportant potential benefit of nanotech-nology was new ways to treat diseases,and the main risk was the onset a newarms race. The Crichton-effect was weakly correlat-ed with knowledge, with the readers’ pre-vious characteristics, and with the scant

55

Prima parte • La percezione pubblica della fisica

Section one • The public perception of physics

Tab. 6

Percezione dei rischi-benefici delle nanotecnologieper livello di conoscenza fra i cittadini

americani (valori percentuali, n=1536),

Fonte: Cobb e Macoubrie, 2004, 398

Perceptions of risks/benefits of nanotechnologyby level of knowledge among US citizens (% values, n=1536)

Source: Cobb and Macoubrie, 2004, 398

Tab. 7

Percezione dei rischi-benefici delle nanotecnologieper concezione di scienza fra i cittadini americani (valori percentuali, n=1536)

Fonte: Cobb e Macoubrie, 2004, 399

Perceptions of risks/benefits of nanotechnologyby conceptions of science among US citizens (% values, n=1536)

Source: Cobb and Macoubrie, 2004, 399

Rischi > beneficiRisks > Benefits

Rischi = beneficiRisks = Benefits

Rischi < beneficiRisks < Benefits

Bassa conoscenza (0 o 1 risposta corretta) Low knowledge (0 or 1 correct answer)

24,2% 41,8% 33,9%

Alta conoscenza (2 o 3 risposte corrette)High knowledge (2 or 3 correct answers)

18,1% 32,4% 49,5%

Totale / Total 21,9% 38,2% 39,9%

Rischi > beneficiRisks > Benefits

Rischi = beneficiRisks = Benefits

Rischi < beneficiRisks < Benefits

La scienza crea problemi / Science creates problems 61,2% 28,8% 1%

La scienza crea e risolve problemi nella stessa misura /Science equally creates/overcomes problems

20,7% 52,1% 27,1%

La scienza risolve problemi /Science overcomes problems

13,6% 28,8% 57,6%

Michael Crichton che dà forma a «uno scia-me di nanorobot che minacciano di prende-re il controllo del mondo» [Lewenstein,2005, 171]. In realtà, aver letto o aver senti-to parlare di questo libro influenza le rispo-ste dei soggetti in maniera controintuitiva:il bilancio tra benefici e rischi è straordina-riamente positivo (per il 63% dei lettorisono maggiori i primi, contro il 38% deisoggetti che non sono stati esposti al libro),il maggiore risultato positivo che può esse-re raggiunto grazie a questa nuova tecnolo-gia è connesso con la cura dell’uomo e ilmaggiore rischio è rappresentato dallo svi-luppo di una nuova corsa agli armamenti.L’effetto Crichton risulta essere debolmentein relazione con la conoscenza, quanto conle caratteristiche precedenti dei lettori e conla scarsa disponibilità di testimonianzescientifiche a riguardo. Altri studi, condotticon gruppi di discussione quasi sperimen-tali, in cui, accanto alla possibilità di unfuturo in cui le nanotecnologie sfuggono alcontrollo dell’uomo, vengono presentate le

availability of scientific evidence. In other studies by Cobb and Macroubie,when quasi-experimental discussiongroups were presented with a scenario inwhich nanotechnologies escape humancontrol, but together with the opinions ofscientists on the likelihood of the sce-nario happening, the Crichton effect dis-appeared [Cobb and Macoubrie, 2004,401-4]. However, this effect – which hasbeen examined by several researchersconcerned with perceptions of nanotech-nology – aids understanding of the influ-ence exerted on the public by a contextwhere science and fiction interweave, asalso described by Mellor.Analysis of the influence of demograph-ic variables found – like other surveys onthe matter – that ethnicity and educationlevel exert significant influence on percep-tions: “whites and more educated respon-dents are more likely to perceive benefitsexceeding risks” [Cobb and Macoubrie,2004, 402].

56

Comunicare la fisica

Communicating physics

Tab. 8

I più importanti benefici potenziali delle nanotecnologie secondo gli americani

(valori percentuali, n=1536)

Fonte: Cobb e Macoubrie, 2004, 399

The most important potential benefits ofnanotechnologies according to US citizens (% values, n=1536)

Source: Cobb and Macoubrie, 2004, 399

Numero / Number %

Prodotti di consumo migliori e più economici /Cheaper and better consumer products

58 3,8

Nuovi modi per diagnosticare e curare malattie umane / New ways to detect and treat human diseases

878 57,2

Incremento della difesa e della sicurezza nazionali / Increased national security and defence

180 11,7

Nuovi modi per tutelare l’ambiente / New ways to clean the environment 243 15,8

Progressi fisici e mentali per l’umanità / Physical and mental improvements for humans

177 11,5

Totale / Total 1536 100

opinioni degli scienziati riguardo alla pro-babilità di uno scenario simile, portano aun annullamento dell’effetto Crichton [Cobbe Macoubrie, 2004, 401-404]. Tuttavia, que-sto effetto, considerato da più ricercatoriche si occupano della percezione dellenanotecnologie, aiuta a comprendere l’in-fluenza esercitata sui cittadini da parte diun contesto in cui scienza e finzione siintrecciano, come descritto anche da Mellor. Analizzando l’influenza delle variabili de-mografiche, coerentemente ai risultati rag-giunti da altre ricerche, si nota una forte in-fluenza dell’appartenenza a gruppi etnici edel livello di istruzione: «è più probabileche gli intervistati bianchi e con maggiorescolarità percepiscano benefici che supera-no i rischi» [Cobb e Macoubrie, 2004, 402].

1.8 IL CASO DELL’ENERGIA NUCLEARE

Per certi versi, l’energia nucleare può esse-re considerata un ambito applicativo dellafisica speculare rispetto alle nanotecnolo-

1.8. THE CASE OF NUCLEAR ENERGY

In certain respects, nuclear energy can beconsidered an area of applied physicswhich is the mirror image of nanotech-nology. Nuclear energy has been on theagenda for around sixty years, and thepublic perception of it has taken shapeover a long period of time, during whichinitial optimism has been followed bywidespread scepticism – especially sincethe 1970s. According to Wiegman,Gutteling and Cadet [1994, 513],numerous studies have shown that theattitude to the risk connected withnuclear energy use is multidimensionaland comprises a number of distinctionsbetween risks and benefits. Otway andFishbein reported four factors, not fullyindependent, which reflected both risksand benefits: psychological risk, socio-political consequences, environmentaleffects, and technical and economic bene-fits. Hence the public perception ofnuclear energy displays various interact-

57

Prima parte • La percezione pubblica della fisica

Section one • The public perception of physics

Tab. 9

I maggiori rischi potenziali delle nanotecnologie secondo gli americani

(valori percentuali, n=1536)

Fonte: Cobb and Macoubrie, 2004, 399

The main potential risks of nanotechnologies according to US citizens(% values, n=1536)

Source: Cobb and Macoubrie, 2004, 399

Tipi di rischio / Types of risk Numero / Number %

Sconvolgimenti economici / Economic disruption 212 13,8

Perdita della privacy personale / Losing personal privacy 490 31,9

Corsa agli armamenti / Arms race 365 23,8

Accumulo nel corpo di nanoparticelle respirate / Breathing nano-particles that accumulate in the body

282 18,6

Diffusione incontrollabile di nano-robot / Uncontrollable spread of nano-robots 184 12

Totale / Total 1536 100

gie: è conosciuto da una sessantina di annie la percezione che il pubblico ne ha si èformata durante un lungo periodo ditempo, caratterizzato da un iniziale ottimi-smo a cui è successivamente subentrato undiffuso scetticismo, soprattutto a partiredagli anni Settanta. «In molti studi, l’atteg-giamento nei confronti del rischio connes-so all’uso dell’energia nucleare si è dimo-strato essere multidimensionale e com-prendente alcune distinzioni tra i rischi e ibenefici. Otway e Fishbein riportavanoquattro fattori, non del tutto indipendenti,che riflettevano sia i rischi che i benefici:rischio psicologico, conseguenze sociopoli-tiche, effetti ambientali e benefici tecnici eeconomici» [Wiegman, Gutteling e Cadet,1994, 513]. Come si nota, la percezione delpubblico mostra diversi fattori interagenti,che vanno oltre le valutazioni strettamenteeconomiche predominanti nella presenta-zione dei benefici. Gamson e Modigliani prendono in conside-razione numerosi studi sulla presentazionemediale e la percezione pubblica dell’ener-gia nucleare, cercando di inglobarle inun’analisi coerente. Le persone risultanogeneralmente molto più contrarie all’instal-lazione di una centrale nucleare nella zonadove vivono piuttosto che allo sviluppodell’energia nucleare in generale, posizioneche è stata riassunta nella cosiddetta “sin-drome Nimby” (acronimo di “not in mybackyard”, ovvero “non nel mio cortile”).Lo scetticismo e l’opposizione alle installa-zioni nucleari hanno cominciato a dilagaregià prima dei gravi incidenti verificatisi aThree Mile Island e a Chernobyl, quindiquesti disastri non possono essere conside-rati il solo motivo della crisi del nucleare.Del resto, i periodi in cui i problemi del nu-cleare ottengono una maggiore coperturanon costituiscono la causa del favore o del-

ing features which extend beyond thestrictly economic assessments predomi-nant in presentations of the benefits.Gamson and Modigliani have surveyednumerous studies on the media presenta-tion and public perception of nuclearpower, seeking to incorporate them into asingle analytical framework. People aregenerally much more opposed to the con-struction of a nuclear power station inthe zone where they live than they are tothe development of nuclear energy ingeneral – an attitude known as theNIMBY syndrome (acronym of Not InMy Backyard). Scepticism about, and opposition to,nuclear installations had begun before themajor accidents at Three Mile Island andChernobyl, so that these disasters cannotbe considered solely responsible for the cri-sis of nuclear energy. Moreover, mediacoverage of the difficulties of the nuclearpower industry is not the cause of long-period approval or opposition, becausepublic opinion is only influenced whilesuch coverage takes place. For example, in the immediate aftermathof the Three Mile Island accident, publicopposition to nuclear installationsincreased, but shortly afterwards, whenmedia attention had subsided, it returnedto previous levels. Also the relationbetween age and attitude towardsnuclear energy has reversed with time: inthe 1950s atomic energy was acceptedmainly by young people, and hostility to itincreased with age; since the 1970s hos-tility has been greatest among young peo-ple and has diminished with age[Gamson and Modigliani, 1989, 30-2].

58

Comunicare la fisica

Communicating physics

l’opposizione di lungo periodo, perché in-fluenzano l’opinione pubblica solo mentreha luogo la copertura. Per esempio, dopol’incidente di Three Mile Island la quota dipersone contrarie a questo tipo di installa-zioni è aumentata, ma poco dopo, una vol-ta calata l’attenzione mediatica, è tornataai livelli precedenti. Anche la relazione tral’età e l’orientamento verso il nucleare ècambiato, invertendosi: negli anni Cin-quanta l’energia atomica risultava accetta-ta soprattutto dai giovani e suscitava unadiffidenza che cresceva con l’età, dagli anniSettanta il dissenso è più diffuso tra i gio-vani e decresce con l’avanzare dell’età[Gamson e Modigliani, 1989, 30-32].

1.8.1 Mutamenti e linee di tendenza nella percezione del nucleare

Questi cambiamenti riflettono i mutamentidella percezione pubblica dell’energia nu-cleare, che possono essere studiati attra-verso i media. La percezione del nucleare sievolve nel tempo, fornendo ai soggetti de-gli strumenti interpretativi dei grandieventi. L’opinione pubblica e i discorsipubblici possono essere considerati comedei sistemi paralleli e interagenti: «i discor-si mediati sono parte del processo attraver-so il quale gli individui costruiscono il pen-siero, e l’opinione pubblica è parte del pro-cesso attraverso il quale i giornalisti e altriinterpreti culturali sviluppano e cristalliz-zano il pensiero in discorsi pubblici» [Gam-son e Modigliani, 1989, 2]. I media rifletto-no l’opinione pubblica e contribuiscono al-la sua formazione, per questo sono deglistrumenti utili per analizzare la percezionepubblica del nucleare attraverso il tempo.Nonostante questo, non bisogna pensareche l’uno sia in grado di determinare l’altro

1.8.1. Trends in the perception of nuclear power

These changes reflect shifts in the publicperception of nuclear power which can bestudied through the lens of the media.The perception of atomic energy evolvesover time, furnishing people with instru-ments with which to interpret greatevents. Public opinion and public dis-courses can be considered parallel andinteracting systems: media discourse ispart of the process by which individualsconstruct thought, and public opinion ispart of the process by which journalistsand other cultural interpreters developand crystallize thought in public dis-course [Gamson and Modigliani, 1989,2]. The media reflect public opinion andalso help shape it, for which reason theyare useful resources with which toanalyse the evolution of the public per-ception of nuclear power. However, itshould not be thought that the former areable to determine the latter with a simpleand linear causality [Gamson andModigliani, 1989, 2]. The media are not faithful mirrors ofpublic opinion, nor are they able to deter-mine attitudes, although they certainlycontribute to their formation [Neresini,2005, 11]. They furnish individuals withinterpretative programs or “symbolicpackages” consisting of specific ways toframe problems and distinguish theirsalient aspects. A package encompasses different atti-tudes towards an important issue. Itmakes dialogue possible, and it must beable to develop over time and furnishplausible explanations for events as theyoccur. These packages are shaped by achain of phenomena: cultural resonance

59

Prima parte • La percezione pubblica della fisica

Section one • The public perception of physics

secondo una causalità semplice e lineare[Gamson e Modigliani, 1989, 2]. «I medianon sono infatti lo specchio fedele dell’opi-nione pubblica, né sono in grado di deter-minarne gli orientamenti, per quanto con-tribuiscano sicuramente alla loro forma-zione [Neresini, 2005, 11]. I mezzi di comu-nicazione forniscono ai cittadini dei pro-grammi interpretativi, dei “pacchetti”[symbolic packages] che contengono un mo-do specifico di inquadrare i problemi e di-stinguerne gli aspetti rilevanti. Un pac-chetto comprende differenti posizioni ri-spetto a una questione rilevante, rendendopossibile il dialogo, e deve essere in gradodi svilupparsi nel tempo, fornendo dellespiegazioni plausibili agli eventi che si ve-rificano. Questi pacchetti si formano gra-zie a una catena di fenomeni: la risonanzaculturale con le idee e i simboli che sono at-tivi in una cultura; la presenza di soggettiinteressati a promuoverli (per esempio, lecommissioni per lo sviluppo dell’energianucleare o i movimenti ambientalisti); l’ac-cordo con le pratiche giornalistiche. I sog-getti si trovano spesso in una situazione didipendenza cognitiva nei confronti di te-matiche di vasta portata come il nucleare,perché hanno poca esperienza pratica epersonale a riguardo [Gamson e Modiglia-ni, 1989, 2-9]. Nonostante questo, gli spet-tatori non sono passivi: la cultura forniscealle persone un insieme di «simboli, storie,rituali, e visioni del mondo, che la gentepuò usare in varie configurazioni per risol-vere differenti generi di problemi» [Gam-son e Modigliani, 1989, 10]. Gli autori analizzano i principali pacchettiinterpretativi nell’ambito del discorso pub-blico dell’energia nucleare a partire dallaSeconda Guerra Mondiale, che rendonoconto dei differenti atteggiamenti nei con-fronti dell’energia nucleare e della variazio-

with the ideas and symbols active in a cul-ture; the presence of actors interested inpromoting them (for example, commit-tees for the development of nuclear ener-gy or environmental movements); andaccordance with journalistic practices.Individuals are often in a state of cogni-tive dependence with regard to complexissues like nuclear power because theyhave little practical and personal experi-ence of them: the culture provides a setof symbols, stories, rituals and world-views which people may use to solve dif-ferent kinds of problems [Gamson andModigliani, 1989, 10].Gamson and Modigliani analyse theprincipal interpretative packages used inthe public discourse on nuclear energysince the Second World War; packageswhich account for the different attitudestaken up towards nuclear energy and theinter-generational change in the latter’srelationship with the public. The first package is ‘progress’ andemphasises the benefits of development,modernity and economic growth.Although the positive idea of nuclearenergy produced for peaceful purposesmust reckon with images of the enor-mous destruction caused by the nuclearbombs dropped on Hiroshima andNagasaki, the balance is nevertheless infavour of progress. In 1979, at the time of the Three MileIsland accident, several interpretativepackages were current besides the‘progress’ one. The ‘energy independ-ence’ package was in favour of nuclearpower so that humiliating dependence onoil and the Middle East would cease. The ‘soft paths’ package stressed theneed to protect the environment and toabandon a technological development

60

Comunicare la fisica

Communicating physics

ne generazionale del suo rapporto con i cit-tadini. Il primo pacchetto è “progresso”,che sottolinea l’idea positiva dello svilup-po, della modernità e della crescita econo-mica. L’idea positiva dell’energia nucleareconcepita a scopi pacifici deve fare i conticon le immagini di enorme distruzione edei funghi delle esplosioni delle bombe nu-cleari di Hiroshima e Nagasaki: tuttavia, ilbilancio è a favore del progresso. Nel 1979,quando si verifica l’incidente di Three MileIsland, sono presenti più pacchetti inter-pretativi, oltre a quello precedente: “indi-pendenza energetica” è a favore del nuclea-re, per eliminare l’umiliante dipendenza neiconfronti del petrolio e del Medio Oriente;“soft paths” sottolinea la necessità di ri-spettare l’ambiente e abbandonare uno svi-luppo tecnologico che non tiene conto delleconseguenze ecologiche negative; “respon-sabilità pubblica” individua nell’industrianucleare e nei suoi interessi economici lacausa dell’irresponsabilità, della mancanzadi controllo e della scarsa ricerca di fonti disostentamento alternative; “not cost effecti-ve” sottolinea il bilancio sfavorevole chederiva dallo sviluppo di certe fonti energe-tiche; “runaway” (letteralmente, fuggiasco)propone un’immagine fatalistica dell’ener-gia atomica come una bomba a orologeriae come una creatura che si ribella contro ilproprio creatore, liberando radiazioni invi-sibili ma letali. Quando si verifica l’inciden-te di Chernobyl è presente un altro pacchet-to, il “patto col diavolo”, che sottolineal’inevitabilità e gli enormi vantaggi che so-no connessi al nucleare, ricordando che ilprezzo che si pagherà in futuro sarà im-menso, come la dannazione dell’anima delFaust. Negli ultimi anni il pacchetto “pro-gresso” è sempre meno presente e si carat-terizza in senso difensivo, non più propul-sivo [Gamson e Modigliani, 1989, 12-30]. Il

with harmful ecological consequences.The ‘public accountability’ packageaccused the nuclear industry and its eco-nomic interests of being irresponsibleand negligent, and for not seeking alter-native energy sources. The ‘not cost effec-tive’ package emphasised that the costs ofnuclear power were excessive with respectto the alternatives available. The ‘run-away’ package fatalistically viewed atom-ic energy as a ticking time bomb, and asrebelling against its creator by releasinginvisible but lethal radiation. When the Chernobyl accident occurred,another package emerged: the ‘devil’spact’ frame, which explicitly acknowl-edged the enormous advantages ofenergy but also recognized that atremendous price – as in Faust’s pactwith the devil – would have to be paid forthem in the future. In recent years the‘progress’ package has diminished inimpact, becoming defensive rather thanpropulsive [Gamson and Modigliani,1989, 12-30]. Fatalism is now gaining ground in thepublic perception of nuclear energy,which accounts for the ambivalence ofthe acceptance of installations (providedthat they are at a distance), the rapidchange of opinion when disasters occur,and the critical attitude of the post-1970s generation [Gamson andModigliani, 1989, 32-35].

61

Prima parte • La percezione pubblica della fisica

Section one • The public perception of physics

fatalismo e l’ambivalenza si fanno semprepiù strada nella percezione pubblica del-l’energia nucleare, rendendo ragione del-l’ambivalenza dell’accettazione delle instal-lazioni (sì, purché lontane), dei rapidi mu-tamenti di opinione in occasione dei grandidisastri e dell’orientamento critico che ca-ratterizza la generazione degli anni Settan-ta [Gamson e Modigliani, 1989, 32-35].

1.8.2 Paesi vicini, ma con percezioni opposte del nucleare

Esistono vari elementi che possono influen-zare gli orientamenti dell’opinione pubblicaverso l’energia nucleare. Wiegman, Gutte-ling e Cadet analizzano la percezione pub-blica nei confronti dell’energia nucleareconfrontando due Paesi contigui ma chehanno effettuato scelte differenti: la Franciae l’Olanda. Gli autori, osservando l’atmosfe-ra di accettazione che caratterizza la Fran-cia rispetto agli altri Paesi europei, come laGermania, i Paesi Bassi e quelli scandinavi,cerca di individuare le caratteristiche chepossono spiegare questa differenza. In pri-mo luogo, in Francia l’energia nucleare èconcepita come un’invenzione francese dicui andare fieri: all’inizio degli anni Novan-ta, «in Europa, la Francia aveva la più altadensità di impianti di energia nucleare. Piùdel 70% della sua elettricità è generata dal-l’energia nucleare e sono attivi più di 56 re-attori. Altri 5 reattori sono in costruzione.Invece, nei Paesi Bassi, sono operativi solo2 reattori e 9 sono in costruzione» [Wieg-man, Gutteling e Cadet, 1994, 514]. La se-conda ragione è rappresentata dal ruoloche esercita un governo centrale forte nelfar accettare le proprie politiche ai cittadini:«in un Paese dove la tradizione è aperta eantiautoritaria come i Paesi Bassi, l’opposi-

1.8.2. Neighbouring countries but with opposite perceptions

of nuclear energy

There are various factors that may influ-ence public attitudes towards nuclearenergy. Wiegman, Gutteling and Cadethave analysed the public perception ofnuclear energy by comparing two neigh-bouring countries with very different atti-tudes towards it: France and theNetherlands. The authors note the general climate ofacceptance which distinguishes Francefrom other European countries likeGermany, the Netherlands and theScandinavian countries, and he seeks toidentify the factors that may explain thisdifference. Firstly, in France nuclear ener-gy is viewed as a French invention ofwhich the nation should be proud. At the beginning of the 1990s, inEurope, France had the highest densityof nuclear power plants. More than 70%of its electricity was generated by nuclearenergy and more than 56 reactors wereoperational. A further five reactors wereunder construction. By contrast, only tworeactors were operational in theNetherlands and nine were under con-struction [Wiegman, Gutteling andCadet, 1994, 514]. The second factor isthe ability of a strong central govern-ment to get its policies accepted by citi-zens: in a country where the political tra-dition is more open and anti-authoritari-an like the Netherlands, opposition tonuclear energy is sufficiently strong tohalt the nuclear enterprise. When the tra-dition is closed and authoritarian as inFrance, opposition to nuclear energyseems to be largely muted or absent[Wiegman, Gutteling and Cadet, 1994,

62

Comunicare la fisica

Communicating physics

zione all’energia nucleare è abbastanza for-te da fermare l’impresa nucleare. Quando latradizione è chiusa e autoritaria come […]nel caso della Francia, l’opposizione al-l’energia nucleare sembra essere ampia-mente attutita o assente» [Wiegman, Gutte-ling e Cadet, 1994, 514]. L’ultima ragione,che non vede differenze con i Paesi confi-nanti, è la mancanza di fonti alternative dienergia in Francia e la conseguente dipen-denza dalle importazioni di petrolio. È pos-sibile aggiungere altri due possibili motivi.Roger sottolinea il ruolo chiave giocato dal-la vicinanza delle installazioni nucleari alleabitazioni di quasi tutti i cittadini: coloroche vivono nei pressi di una centrale nu-cleare hanno una reale esperienza dellabassa probabilità di rischio; tendono ad ab-bassarne ancora di più la percezione in vir-tù del meccanismo della dissonanza cogni-tiva, altrimenti sperimenterebbero una con-traddizione tra le loro idee e il fatto di nonscegliere di allontanarsi; sono ancora piùdipendenti dal punto di vista economico neiconfronti del nucleare. Bandura sottolineail ruolo dei mezzi di comunicazione di mas-sa nella formazione della percezione pub-blica dei rischi tecnologici: più parlano deirischi, più la gente li percepisce. Non solo,Kasperson sottolinea l’amplificazione so-ciale del rischio: un rischio effettivo che vie-ne comunicato, viene recepito e amplificatodalla reazione che viene messa in atto[Wiegman, Gutteling e Cadet, 1994, 515]. Esiste una correlazione significativamentealta tra atteggiamento e rischi, mentre larelazione con i benefici è molto bassa: «cosìl’atteggiamento verso l’energia nucleare èbasato principalmente sui rischi percepiti ei vantaggi giocano un ruolo minore agliocchi del pubblico. Non è sorprendente chei francesi enfatizzino l’importanza deibenefici dell’energia nucleare più degli

514]. A third factor, which applies toneighbouring countries as well, isFrance’s lack of alternative sources ofenergy and her consequent dependenceon imported oil. Two further possible rea-sons may be adduced. Roger stresses thekey role played by the proximity tonuclear installations of almost all Frenchcitizens’ homes. People who live close to anuclear power station have concrete expe-rience of the low likelihood of risk. Their perception of risk tends to bereduced further by cognitive dissonance,for otherwise they would realize thatthere was a contradiction between theirideas and the fact that they have notmoved elsewhere. They are even moredependent on nuclear energy from aneconomic point of view. Bandura stressesthe role of the mass media in the forma-tion of the public perception of technolo-gy risks: the more the media talk aboutsuch risks, the more people perceive them.Furthermore, Kasperson points to thesocial amplification of risk: the actualrisk communicated is amplified by thereaction to it [Wiegman, Gutteling andCadet, 1994, 515]. According to the authors, there is a sig-nificantly high correlation between atti-tudes and perceived risks, although therelation with benefits is very low. Theattitude towards nuclear energy is main-ly based on its perceived risks, while itsadvantages are of less importance in theeyes of the public. It is not surprisingthat the French emphasise the benefits ofnuclear energy more than the Dutch,because their country is more dependenton this energy source and is unable rap-idly to switch to alternative sources. The Dutch have a more negative attitudetowards coal and a higher perception of

63

Prima parte • La percezione pubblica della fisica

Section one • The public perception of physics

olandesi, perché il loro Paese è più dipen-dente da questa fonte di energia e non è ingrado di spostarsi su fonti alternative intempi brevi. Per il carbone, gli olandesimostrano un atteggiamento più negativo euna più alta percezione del rischio e tendo-no a valutare che i benefici siano più alti.Quest’ultimo risultato si accorda con quan-to affermato prima; gli olandesi sono piùdipendenti dal carbone» [Wiegman,Gutteling e Cadet, 1994, 520].

1.8.3 La percezione del nucleare in Italia e in Europa

Sulla base delle indagini più recenti, la mag-gioranza degli italiani risulta contraria al-l’investimento in energia nucleare, anche seil favore che incontra questa fonte di ener-gia è aumentato anche rispetto al recentepassato. Nelle motivazioni addotte dagli ita-liani a supporto della loro posizione favore-vole si possono riscontrare elementi analo-ghi a quelli riscontrati nell’analisi dei mediaamericani, come l’indipendenza economica,lo sviluppo di vie alternative meno pericolo-se e dannose per l’ambiente, il progresso ela volontà di allinearsi con le scelte dei Pae-si maggiormente industrializzati, la pauradelle conseguenze apparentemente nasco-ste delle radiazioni, l’insicurezza insita inun potere difficile da controllare e l’ambiva-lenza di un’accettazione condizionata alladistanza [Observa, 2006, 107]. Sebbene l’Italia non abbia impianti nuclea-ri in funzione e da vent’anni non si registri-no significativi incidenti sulla scena inter-nazionale, l’energia nucleare catalizza lapaura di quasi un Italiano su cinque(18,2%) riguardo al futuro: questo elemen-to può aiutare a capire la diffidenza riguar-do agli investimenti nel settore, nonostante

its risks, but tend to evaluate its benefitsas greater. This last result agrees withwhat was stated before; the Dutch aremore dependent on coal [Wiegman,Gutteling and Cadet, 1994, 520].

1.8.3. The perception of nuclear energy in Italy and Europe

According to the most recent surveys, themajority of Italians are opposed toinvestment in nuclear energy, although itnow enjoys more favour than it has donein the past. The reasons adduced byItalians in support of nuclear energy aresimilar to those found by analysis of theAmerican media: economic independ-ence; the development of less dangerousand less environmentally harmful energysources; progress and the desire to alignwith decisions taken by the most industri-alized countries; fear of the hidden con-sequences of radiation; the inherent dan-ger of energy difficult to control; and theambivalence of acceptance conditionalon distance [Observa, 2006, 107].Although Italy has no operating nuclearpower plants, and although for twentyyears there have been no significantnuclear accidents in the world, atomicenergy causes fear for the future inalmost one Italian in every five (18.2%).This finding helps explain their opposi-tion to investment in the sector despitethe growing need for energy. The other fears most felt by Italians con-cern changes to the planet (mainly thedepletion of drinking water and naturaldisasters caused by climate change), dis-eases (epidemics caused by new viruses),and the constant growth of the world’spopulation.

64

Comunicare la fisica

Communicating physics

la crescente esigenza di disporre di fonti dienergia. Gli altri grandi timori si riferisco-no ai mutamenti del pianeta (soprattuttoesaurimento dell’acqua potabile e calamitànaturali dovute al mutamento del clima),alle malattie (epidemie causate da nuovivirus) e alla crescita continua della popola-zione mondiale.Ampliando lo sguardo alla prospettivadell’Unione Europea, si può analizzare lapercezione dell’energia nucleare rispetto

If the focus is enlarged to encompass theEuropean Union as a whole, analysis canbe made of attitudes towards nuclear en-ergy in light of the alternative means pro-posed to reduce dependence on foreigncountries and to satisfy the Union’s grow-ing energy needs, while also reducing pol-lution and global warming. In this context,nuclear energy obtains the lowest prefer-ence among Europeans, of whom onlyone in every ten sees it as the best way to

65

Prima parte • La percezione pubblica della fisica

Section one • The public perception of physics

Tab. 10

Italiani e nucleare: opinioni sugli investimenti nell’energia nucleare (valori %; nel 2003 n=876, nel 2005 n=1011)

Fonte: Observa – Osservatorio Scienza e Società, 2005

Italians and nuclear energy: opinions on investment in nuclear energy (% values; in 2003 n=876, in 2005 n=1011)

Source: Observa – Osservatorio Scienza e Società, 2005

Opinioni sugli investimenti nell’energia nucleare /Opinions on investment in nuclear energy

2003%

2005% Perché / Why 2003

%2005

%

Favorevoli agli investimenti in energia nucleare /In favour of investment in nuclear energy

22,1 35,3

Non si deve dipendere dai Paesi produttori di petrolio /We should not have to depend on the oil-producing countries 22,0 37,7

Le attuali fonti energetiche sono insufficienti / Present energy sources are insufficient 30,0 36,0

Anche altri Paesi industrializzati possiedono centrali nucleari /Other industrialized countries have nuclear power stations 22,0 21,2

Anche le centrali termoelettriche inquinano / Thermal power stations also pollute 26,0 12,5

Non risponde / No reply / 2,6

Contrari agli investimenti nell’energia nucleare /Opposed to investmen in nuclear energy

56,1 42,8

È meglio sviluppare fonti alternative di energia / It is better to develop alternative energy sources 43,0 45,3

Lo smaltimento di scorie radioattive è pericoloso / Disposing of radioactive waste is dangerous 32,0 17,7

Nessun commune vorrebbe una centrale nucleare sul proprioterritorio / No municipality would want a nuclear power sta-tion on its territory

5,0 16,8

Le centrali nucleari non sono affatto sicure /Nuclear power stations are not at all safe 20,0 14,7

Le attuali fonti energetiche sono sufficienti / Present energy sources are sufficient / 4,4

Non risponde / No reply / 1,1

Non sa/non risponde /Don’t know/ No reply 21,8 21,9

Non ha competenza per decidere / I don’t have enough information to decide 78,0 71,2

I pro e i contro si equivalgono / The pros and cons are equally balanced 22,0 26,0

Non risponde / No reply / 2,8

ad altre fonti di energia alternativa, nelcontesto di ricerche che si propongono diindividuare altre fonti di energia per ridur-re la dipendenza da paesi stranieri, soddi-sfare le crescenti necessità energetichedell’Unione e controllare sia il livello diinquinamento che di surriscaldamento glo-bale. In questo contesto, l’energia nucleare

66

Comunicare la fisica

Communicating physics

halt dependence on imported energy re-sources [European Commission, 2006,7]. Thirteen percent of Italian respon-dents gave first priority to investment innuclear energy, while the European coun-tries most in favour of it were Swedenand Finland (32% and 27% respectively).In socio-demographic terms, support for

Fig. 7

Soluzioni su cui dovrebbero concentrarsi igoverni per ridurre la dipendenza energetica,

secondo i cittadini europei

Fonte: Commissione Europea, Direzione Generale della Ricerca,Europeans, Science and Technology, Special Eurobarometer

247/ Wave 63.1, gennaio 2006

Solutions on which governments should focus toreduce dependence on imported energy resour-ces, according to EU citizens

Source: European Commission, General Directorate Research,Attitudes Towards Energy, Special Eurobarometer 247/ Wave64.2, January 2006

Sviluppare l’utilizzo dell’energia solareDevelop the use of solar power

Promuovere ricerche avanzate per nuove tecnologie energetiche(idrodeno, carbone pulito, eccetera)

Promote advanced research for new energy technologies (hydrogen, clean coal, etc.)

Sviluppare l’utilizzo dell’energia del ventoDevelop the use of wind power

Disciplinare la nostra dipendenza dal petrolio per ridurlaRegulate in order to reduce our dependence on oil

Sviluppare l’uso dell’energia nucleareDevelop the use of nuclear energy

48%

41%

31%

23%

12%

Tab. 11

Italiani e futuro: le paure (valori %, n=1021)

Fonte: Observa – Osservatorio Scienza e Società, 2005

Italians and the future: fears (% values, n=1021)

Source: Observa – Osservatorio Scienza e Società, 2005

L’esaurimento dell’acqua potabile / The depletion of drinking water 31,3

Calamità naturali dovute ai cambiamenti climatici / Natural disasters due to climate change 2,4

Epidemie causate da nuovi virus / Epidemics caused by new viruses 19,3

Incidenti nucleari / Nuclear accidents 18,2

La crescita continua della popolazione mondiale / The constant growth of the world’s population 7,7

Non risponde / No reply 1,1

Totale / Total 100

riscuote il livello più basso di preferenze alivello europeo: la indicano come la viaprioritaria all’uscita dalla dipendenza ener-getica solo poco più di un cittadino su dieci[Commissione Europea, 2006, 7]. In questo quadro tredici Italiani su centoindicano come prioritari gli investimenti inenergia nucleare, mentre i Paesi europeimaggiormente favorevoli sono la Svezia ela Finlandia (32% e 27% rispettivamente).A livello socio-demografico, il sostegno alnucleare è prevalentemente maschile (16%di preferenze degli uomini, 9% delle donne)

nuclear energy was greater among males(16% of men, 9% of women) [EuropeanCommission, 2006, 9].The areas of nuclear research thataroused most concern among Europeanswere increased power station safety(48%), this being chosen most often incountries with nuclear power stations likeSweden, Finland, Germany and France;improved radioactive waste disposal(43%); pursuit of these goals by countriesnot part of the European Union (41%),which was a particular concern in coun-

67

Prima parte • La percezione pubblica della fisica

Section one • The public perception of physics

Fig. 8

Percentuale di cittadini europei che vorrebberoinvestimenti di ricerca nel settore nucleare

Fonte: Commissione Europea, Direzione Generale della Ricerca,Energy: Issues, Options and Technologies, Special

Eurobarometer 169/ Wave 57.0, dicembre 2002

Percentage of EU citizens who want investment in nuclear research

Source: European Commission, Directorate General Research,Energy: Issues, Options and Technologies, SpecialEurobarometer 169/ Wave 57.0, December 2002

Svezia Sweden

DanimarcaDenmark

Paesi Bassi Netherlands

FinlandiaFinland

LussemburgoLuxembourg

Belgio Belgium

GermaniaGermany

FranciaFrance

Regno UnitoUnited Kingdom

Italia Italy

AustriaAustria

IrlandaIreland

SpagnaSpain

GreciaGreece

PortogalloPortugal 60%

50%

40%

30%

20%

10%

0%

[Commissione Europea, 2006, 9]. Gli ambiti di maggior interesse della ricer-ca nucleare sono l’incremento della sicurez-za nelle installazioni dell’Unione Europea(48%), scelta che accomuna i Paesi che pos-siedono centrali nucleari come la Svezia, laFinlandia, la Germania e la Francia; la ri-cerca di soluzioni più accettabili per losmaltimento delle scorie nucleari (43%); ilraggiungimento di questi obiettivi anchenei Paesi che non fanno parte dell’UnioneEuropea (41%), problema sentito soprat-tutto in quei Paesi, come la Svezia e la Fin-landia, che confinano con la Russia; la ridu-zione dei costi dell’energia nucleare (23%)[Commissione Europea, 2002, 84-85]. Forsesorprendentemente, il problema della ridu-zione dei costi si trova al quarto posto.

tries, like Sweden and Finland, borderingon Russia; and a reduced cost of nuclearenergy (23%) [European Commission,2006, 84-85]. Perhaps surprisingly, theproblem of reducing the cost of nuclearenergy came in only fourth position.

68

Comunicare la fisica

Communicating physics

Tab. 12

Ragioni per cui l’Unione Europea dovrebbe continuare a finanziare la ricerca nucleare

secondo i cittadini europei (risposta multipla)

Fonte: Commissione Europea, Direzione Generale della Ricerca,Energy: Issues, Options and Technologies, Special

Eurobarometer 169/ Wave 57.0, dicembre 2002

Reasons why the European Union should continue to fund nuclear research, according to EU citizens (Multiple answers possible)

Source: European Commission, Directorate General Research,Energy: Issues, Options and Technologies, SpecialEurobarometer 169/ Wave 57.0, December 2002

Per incrementare la sicurezza delle installazioni nucleari nell’Unione Europea /To increase the safety of nuclear power stations in the European Union

48%

Per raggiungere una soluzione accettabile nello smaltimento delle scorie nucleari nell’Unione Europea /To achieve a broadly accepted solution for the disposal of radioactive waste in the European Union

43%

Per migliorare la sicurezza e lo smaltimento delle scorie negli Stati esterni all’Unione Europea / To improve nuclear safety and waste disposal in non-European Union countries

41%

Per ridurre i costi dell’energia nucleare / To reduce the cost of nuclear power 23%

L’Unione Europea non dovrebbe continuare a finanziare la ricerca nucleare / The European Union should not continue to fund nuclear research

13%

Non sa / Don’t know 12%

Per altre ragioni / For other reasons 2%

69

Internet si è imposto rapidamente comestrumento adatto alla comunicazione tra

scienziati, permettendo di ampliarla e direnderla più veloce. Mentre a lungo lerisorse tecnologiche e le conoscenze richie-ste per l’utilizzo di questi strumenti nonerano accessibili alla maggioranza dellapopolazione, la penetrazione di internetnelle pratiche di comunicazione tra espertiè stata talmente massiccia che ora risultapersino difficoltoso immaginare le modali-tà di lavoro precedenti. [Trench, 2006]. La comunicazione attraverso internet hadato luogo a un processo potenzialmenteancora più rivoluzionario, permettendo ladisseminazione di conoscenza oltre i confi-ni ristretti della comunicazione tra specia-listi, ampliando le possibilità di accesso aicontenuti delle ricerche a tutti coloro chesono interessati e hanno gli strumenti peraccedervi [Trench, 2006].

The Internet has rapidly become adevice with which scientists may

engage in large-scale and swift communi-cation. Whereas the technologicalresources and knowledge required to usethe Web were long inaccessible to themajority of the population, penetrationby the Internet into communication prac-tices among experts has been so massiveit is difficult to imagine how they previ-ously worked without it. [Trench, 2006].Internet-based communication has alsogiven rise to a process which may be evenmore revolutionary: by facilitating thedissemination of knowledge beyond thenarrow confines of communicationamong specialists, the Internet potentiallygives everyone who is interested and pos-sesses the appropriate instruments accessto the contents of research [Trench,2006].

INTERNET E LA COMUNICAZIONE PUBBLICA DELLE SCIENZE

THE INTERNET AND THE PUBLIC COMMUNICATION OF SCIENCE

2

2.1 LA DIFFUSIONE

DEI COMPUTER E DI INTERNET

Perché le comunicazioni scientifiche possa-no essere accessibili al grande pubblico, ènecessario che questo possieda gli stru-menti tecnologici, gli interessi e le cono-scenze per poter usufruire di quest’oppor-tunità. Dagli anni Ottanta, il computer hatrovato un’ampia e veloce diffusione inPaesi quali gli Stati Uniti: «Nel 1983, solo il30% degli adulti americani aveva accessoa un computer a casa o al lavoro, e solol’8% viveva in una famiglia con un perso-nal computer. Alla fine del decennio, dueterzi degli adulti americani - 125 milioni diindividui - aveva accesso a un computer acasa o al lavoro […] Alla fine del XX seco-lo, la maggioranza degli adulti americaniviveva in una famiglia con un personalcomputer e il 31% di tutti gli adulti riferi-va di essere in grado di accedere al web dalcomputer di casa […] Il restringersi deldistacco tra l’accesso totale ai computer el’accesso ai computer di casa indica chemeno americani sono dipendenti dal com-puter di lavoro per mandare e-mail e usareil web» [Miller, 2001, 257]. La diffusione di questa nuova tecnologia,come di tutte quelle precedenti, per esem-pio l’automobile e il televisore, non è omo-genea all’interno della società, ma presentauna stratificazione in base all’educazioneformale dei soggetti e al loro genere. Nel1999, il 93% dei laureati aveva accesso aun computer, a casa o al lavoro, percentua-le che scendeva al 71% di coloro che aveva-no frequentato le scuole superiori e a valo-ri inferiori al 30% tra coloro che non le ave-vano concluse. C’è un vero e proprio spar-tiacque tra coloro che hanno o non hannoterminato le superiori, che determina l’ac-cesso ai computer. Esistono delle differenze

2.1. THE SPREAD OF COMPUTERS

AND THE INTERNET

If the mass public is to access scientificcommunications, it must possess the tech-nological tools to do so, besides the inter-est and the requisite knowledge. Since the1980s, computers have spread rapidly incountries like the United States. In 1983,only 30% of adult Americans had accessto a computer at home or at work, andonly 8% lived in a household with a per-sonal computer. At the end of the decade,two thirds of adult Americans – 125 mil-lion people – had access to a computer athome or at work. At the end of the twen-tieth century, the majority of adultAmericans lived in a household with apersonal computer and 31% of all adultssaid that they were able to access the Webfrom their computer at home. The nar-rowing of the gap between total access tocomputers and access to a home comput-er means that fewer Americans dependon a computer at work to send emails anduse the Web [Miller, 2001, 257]. The spread of this new technology (likeall previous ones, the car and the televi-sion for example) is not uniform withinsociety; rather, it is stratified according toformal education and gender. In 1999,some 93% of graduates had access to acomputer at home or at work; the percent-age fell to 71% among people who hadattended upper-secondary school, and toless than 30% among those who had not.There was a veritable ‘digital divide’ incomputer access between those who hador had not completed upper-secondaryschool. There were also differencesbetween graduates and those who had notattended university, although both groupswere growing in size (albeit at different

70

Comunicare la fisica

Communicating physics

anche tra coloro che hanno conseguito unalaurea e coloro che non lo hanno fatto, mai due gruppi sono caratterizzati dalla stes-sa tendenza di crescita, sebbene a livellidiversi. Ci sono delle disuguaglianze ancheper quanto riguarda il genere per l’accessoa internet, perché sono molti di più gliuomini che utilizzano il computer sul postodi lavoro [Miller, 2001, 257-260]. A livello europeo, nel 2001, si nota unagrande differenza tra gli Stati per quantoriguarda il possesso di un computer: quellomaggiormente progredito nella rivoluzioneinformatica è la Svezia, con 56 computerogni 100 abitanti. Il “fanalino di coda” èrappresentato dalla Grecia, dove ce ne sonosolo 8. L’Italia si trova fra le ultime posizio-ni, con 1 computer ogni 5 persone. Tuttavia, nell’ambito dell’intrattenimento, il

computer risulta quasi sempre lo strumen-to tecnologico di cui la maggior parte di noinon può fare a meno. Il Paese con la mag-

rates). Also apparent were gender differ-ences in access to the Internet due to thefact that many more men than womenused computers in their workplaces[Miller, 2001, 257-60].At European level, in 2001 there weremajor differences among countries asregards possession of a personal comput-er. The country most advanced in theinformation revolution was Sweden, with56 computers for every 100 inhabitants,while Greece brought up the rear withonly 8. Italy occupied one of the lowestpositions with 1 computer every 5 inhabi-tants.However, as far as entertainment is con-cerned, the computer is almost always thetechnological device which the majority ofrespondents say they could not live with-

out. The country recording the greatestreliance on the computer was Germany,where 56% of respondents said that they

71

Prima parte • Internet e la comunicazione pubblica delle scienze

Section one • The internet and the public communication of science

Fig. 9

Personal computer ogni 100 abitanti

Fonte: Eurostat, Statistics in Focus, Industry Trade andServices, 15/2003. Dati riferiti all’anno 2001

Personal computers per 100 inhabitants

Source: Eurostat, Statistics in Focus, Industry Trade andServices, 15/2003. 2001 figures

Svez

ia S

wed

en

Dan

imar

ca D

enm

ark

Pae

si B

assi

Net

herl

ands

Fin

land

ia F

inla

nd

Lus

sem

burg

o L

uxem

bour

g

Bel

gio

Bel

gium

Ger

man

ia G

erm

any

Fra

ncia

Fra

nce

Reg

no U

nito

Uni

ted

Kin

gdom

UE

15

EU

15

Ital

ia I

taly

Aus

tria

Aus

tria

Irla

nda

Irel

and

Spag

na S

pain

Gre

cia

Gre

ece

Por

toga

llo P

ortu

gal

56% 52%45% 43% 42% 39% 37% 36% 35% 34% 31% 30%

20% 17% 12%8%

giore confidenza con il computer, tra quelliconsiderati, è la Germania, dove il 56% deicittadini non potrebbe farne a meno. Si riscontrano delle disparità a livello euro-peo anche per quanto riguarda l’accesso ainternet: nel 2004, il paese leader nel setto-re è l’Islanda, dove l’81% delle famiglie nepossiede uno, mentre il paese più “arretra-to” è la Romania, dove solo l’8% delle fami-glie ce l’ha. In questo caso, la disparità trapaesi diversi è ancora maggiore rispetto aquella del possesso del personal computer.Bisogna notare che sono passati tre anni,quindi il possesso del computer è sicura-mente aumentato, seguendo il trend gene-rale della diffusione delle tecnologie infor-matiche, ma non è detto che questo siaavvenuto in maniera omogenea. Anche l’Europa registra le differenze digenere e di istruzione nell’utilizzo di inter-net riscontrate pochi anni prima da Millernegli Stati Uniti: i maschi ne fanno uso piùspesso delle femmine, così come coloro chesono più istruiti fruiscono di questa nuovatecnologia maggiormente di coloro chehanno un livello di istruzione minore. InIslanda, paese che si è già notato essere

could not live without one.There are also disparities amongEuropean countries in the extent to whichcitizens have access to the Internet: in2004, the leader country was Iceland,where 81% of households had access,while the most ‘backward’ country wasRomania, where only 8% of householdsdid so. In this case the differences amongcountries are even greater than thoseregarding possession of a personal com-puter. It should be noted, however, thatthese figures refer to 2004, since whencomputer ownership has undoubtedlyincreased, following the general trend inthe diffusion of information technologies,although the increase may not necessarilyhave been uniform.Europe reflects the differences by genderand education level in the use of theInternet found some years ago by Millerin the United States: males make greateruse than females, and so too do morehighly educated individuals compared tothose with lower levels of schooling. InIceland – a country already mentioned asparticularly advanced in this sector – fully

72

Comunicare la fisica

Communicating physics

Tab. 13

Oggetti tecnologici di cui non possono fare ameno – Intrattenimento (valori %, n=1627)

Fonte: Observa, “Couldn’t Be Without It - A Study ofTechnological Objects Used in Everyday Life”, 2002

The technological devices we cannot livewithout – Entertainment (% values, n=1627)

Source: Observa, “Couldn’t Be Without It - A Study ofTechnological Objects Used in Everyday Life”, 2002

Personal computer /Personal computer

Lettore CD /CD player

Videoregistratore/DVD /Video recorder/DVD

Playstation /Play Station

Walkman /Walkman

Germania / Germany 56 33,7 7,8 0,6 1,4

Italia / Italy 36 25,1 32,2 3,1 3,4

Portogallo / Portugal 54 30,1 13,2 2,5 0,3

Regno Unito / United Kingdom

24,3 29 40,8 4,1 1,6

Norvegia / Norway 48,7 39 8,5 0,8 3

particolarmente progredito in questo setto-re, il 98% dei soggetti maggiormenteistruiti aveva un accesso a internet nel2004, mentre in Grecia, soltanto il 7% dicoloro che hanno interrotto precocementegli studi ha questa possibilità. La Finlandia e l’Irlanda sono gli unici Pae-

98% of higher educated individuals hadaccess to the Internet in 2004, while inGreece only 7% of individuals who hadleft school early had such access.Finland and Ireland are the onlyEuropean Union countries with paritybetween men and women in Internet

73

Prima parte • Internet e la comunicazione pubblica delle scienze

Section one • The internet and the public communication of science

Fig. 10

Percentuale di famiglie con accesso a internet da casa

Fonte: Eurostat, Information Society Statistics. Dati riferiti all’anno 2004

Percentages of households with internet access

Source: Eurostat, Information Society Statistics. 2004 figures

Giappone Japan

Danimarca Denmark

Paesi Bassi Netherlands

Finlandia Finland

Rep. Ceca Czech Rep.

Slovenia Slovenia

Lussemburgo Luxembourg

Islanda Iceland

Germania Germany

Francia France

Regno Unito United Kingdom

Ungheria Hungary

Rep Slovacca Slovak Rep.

UE 25 EU 25

UE 15 EU 15

Estonia Estonia

Italia Italy

Austria Austria

Turchia Turkey

Irlanda Ireland

Spagna Spain

Grecia Greece

Lituania Lithuania

Portogallo Portugal

Lettonia Latvia

Polonia Polonia

Romania Romania

Bulgaria Bulgaria

Norvegia Norway

Zona Euro Euro zone

Cipro Cyprus

6

7

10

12

14

15

17

19

23

26

26

31

34

34

34

40

43

44

45

46

47

51

53

56

56

59

60

60

65

69

81

si dell’Unione Europea in cui esiste una pa-rità fra uomini e donne, mentre il Lussem-burgo è lo Stato che presenta la maggioredisparità (66% di donne contro l’83% diuomini). In tutti i Paesi, in tutte le catego-rie, si riscontra un aumento della percen-tuale di soggetti che conquista un accessoa internet tra il 2003 e il 2004. L’unica ecce-zione è rappresentata dalla Finlandia, dovela percentuale dei soggetti con un’altaistruzione cala dal 95% al 92%, valori checomunque sono tra i più alti d’Europa.

access, while Luxembourg is the countrywith the greatest difference between thegenders (66% of women compared with83% of men). In all countries, in all cate-gories, the percentage of individuals withInternet access increased between 2003and 2004. The only exception was Finland, wherethe percentage of highly-educated usersdecreased from 95% to 92%, although thelevel was still one of the highest inEurope.

74

Comunicare la fisica

Communicating physics

Tab. 14Provati che utilizzano Internet, distribuzionepercentuale per genere e livello di istruzione,

2003-2004

Fonte: Eurostat, Statistics in Focus, Industry Trade and Services, 38/2005

Internet usage by individuals, percentage distribution by gender and education level, 2003-2004

Source: Eurostat, Statistics in Focus, Industry Trade and Services, 38/2005

Genere / Gender Livello di istruzione / Educational level

Totale / Total 2003 2001 2003 2001

2003 2004 M / M F / F M / M F / F Basso /Low

Medio /Average

Alto /High

Basso /Low

Medio /Average

Alto /High

Austria / Austria 41 60 47 36 65 55 22 44 79 39 64 83

Belgio / Belgiu - - - - - - - - - - - -

Danimarca / Denmark 71 81 74 68 83 80 57 73 85 71 82 95

Finlandia / Finland 66 75 - 64 75 75 64 85 95 58 78 92

Francia / France - - 68 - - - - - - - - -

Germania / Germany 54 70 58 49 73 66 40 64 72 59 70 84

Grecia / Greece 16 26 19 13 29 23 4 21 45 7 38 58

Irlanda / Ireland 31 41 31 30 41 41 12 36 57 22 48 66

Italia / Italy 29 39 34 24 45 34 10 43 63 18 63 79

Lussemburgo /Luxembourg 53 74 57 48 83 66 26 63 85 52 84 92

Paesi Bassi /Netherlands - - - - - - - - - - - -

Portogallo / Portugal 26 37 29 23 40 34 16 67 78 22 83 92

Regno Unito /United Kingdom 61 69 64 57 72 66 27 67 87 36 76 91

Spagna / Spain 37 49 40 34 54 44 15 56 69 23 72 86

Svezia / Sweden 77 86 81 72 86 85 62 77 90 74 84 96

Europa-15 / EU 15 50 - 54 46 - - 26 58 76 - - -

Islanda / Iceland 81 85 83 80 86 84 74 83 96 78 86 98

Norvegia / Norway 75 79 80 69 82 77 47 72 90 50 80 93

2.2 LA RICERCA DI INFORMAZIONI

SCIENTIFICHE SU INTERNET

I soggetti che utilizzano internet per cerca-re notizie o informazioni scientifiche mo-strano delle caratteristiche connesse con ilpossesso e l’accesso a queste nuove tecno-logie: l’alfabetizzazione scientifica e il livel-lo di educazione formale. «Questo risultatoindica che gli individui che cercano infor-mazioni scientifiche o legate alla salute sulweb hanno già un livello di conoscenza su-periore alla media e sembra che cerchino oinformazioni più recenti o informazioni piùavanzate riguardo ad alcuni temi. Propriocome le librerie attraggono i cittadini piùalfabetizzati e i musei della scienza attira-no sproporzionatamente un largo numerodi cittadini più competenti e interessati inmateria di scienza, questo risultato sugge-risce che possa essere necessario un certolivello di conoscenza o di comprensione perconcettualizzare e eseguire una ricerca diinformazioni sul web» [Miller, 2001, 269].Internet risulta particolarmente congenialeai soggetti più scolarizzati, così come è ac-caduto a tutte le tecnologie di nuova intro-duzione nel passato: i primi libri stampatifurono utilizzati inizialmente dall’elite eu-ropea, l’unica che era in grado di leggerli,così come i primi televisori e i primi com-puter furono acquistati dai cittadini conuna maggiore educazione. Questi esempi«enfatizzano il ruolo storico e continuo del-l’educazione nel creare e usare le nuove tec-nologie […] è probabile che l’assenza di co-noscenza sia la barriera principale a un si-gnificativo accesso al web e alle tecnologiecollegate» [Miller, 2001, 270]. Oltre all’educazione, ci sono altre due im-portanti variabili che influiscono sulla ri-cerca di informazioni scientifiche su inter-net: l’età e il genere. Il web è utilizzato prin-

2.2. SEARCHING

FOR SCIENTIFIC INFORMATION

ON THE INTERNET

Those individuals who use the Internet tosearch for news or scientific informationexhibit certain characteristics connectedwith possession of, and access to, comput-er technology: scientific literacy and levelof formal education. This finding sug-gests that individuals who search for sci-ence or health information on the Webalready have an above-average level ofknowledge, and it seems that they seekeither more recent or more advancedinformation on certain topics. Just asbookshops attract more literate citizensand science museums draw a dispropor-tionately large number of citizens morecompetent and interested in science, sothis finding suggests that a certain levelof knowledge and understanding is nec-essary to conceptualize and perform aninformation search on the Web [Miller,2001, 269]. The Internet is especially congenial tohigher educated individuals – as, for thatmatter, were all the new technologiesintroduced in the past: the first printedbooks were initially used by the Europeanelite, who alone were able to read them,just as the first televisions and the firstcomputers were purchased by more edu-cated citizens. These examples highlightthe historical and continuous role of edu-cation in creating and using new tech-nologies. It is probable that a lack ofknowledge is the principal barrier againstmeaningful access to the Web and thetechnologies connected with it [Miller,2001, 270].Besides education, two further importantvariables influence the search for scientif-

75

Prima parte • Internet e la comunicazione pubblica delle scienze

Section one • The internet and the public communication of science

cipalmente dai giovani, che beneficiano del-la maggiore confidenza generazionale conle tecnologie informatiche. Sia gli uominiche le donne utilizzano internet, ma vannoalla ricerca di informazioni di carattere dif-ferente: i primi presentano uno spiccato in-teresse nei confronti della scienza e dellatecnologia, le seconde verso la salute e i siti

ic information on the Internet: age andgender. The Web is used mainly by youngpeople, who benefit from greater genera-tional familiarity with information tech-nologies. Both men and women use theInternet, but they search for informationof different kinds: the former have amarked interest in science and technolo-

76

Comunicare la fisica

Communicating physics

Fig. 11

Cittadini europei che leggono abitualmentenotizie sulla scienza in quotidiani,

riviste e internet (valori %)

Fonte: Commissione Europea, Direzione Generale della Ricerca,Europeans, Science and Technology, Eurobarometer 224/

Wave 63.1, giugno 2005

European citizens who regularly read articles on science in newspapers, magazines or on the Internet

Source: European Commission, Directorate General Research,Europeans, Science and Technology, Eurobarometer 224/ Wave 63.1, June 2005

Beglio Belgium

Danimarca Denmark

Paesi Bassi Netherlands

Finlandia Finland

Rep. Ceca Czech Rep.

Slovenia Slovenia

Lussemburgo Luxembourg

Germania Germany

Francia France

Regno Unito United Kingdom

Ungheria Hungary

Rep Slovacca Slovak Rep.

UE 25 EU 25

Estonia Estonia

Italia Italy

Austria Austria

Irlanda Ireland

Spagna Spain

Grecia Greece

Lituania Lithuania

Portogallo Portugal

Lettonia Latvia

Polonia Poland

Cipro Cyprus

Svezia Sweden

Malta Malta

38%

30%

29%

27%

26%

25%

24%

23%

22%

19%

18%

18%

18%

17%

17%

16%

16%

16%

14%

14%

14%

14%

13%

13%

10%

32%

di carattere biomedico [Miller, 2001, 269]. Contrariamente alle aspettative di Miller,la frequenza con cui si leggono le notiziesui quotidiani, l’accesso alle bibliotechepubbliche e l’utilizzo della televisione perricevere informazioni scientifiche nonrisultano collegate con l’abitudine a usareinternet per ottenere notizie scientifiche[Miller, 2001, 268]. I cittadini europei utilizzano internet, comepure altri media più tradizionali (quotidia-ni e riviste) per cercare informazioni scien-tifiche in proporzioni molto diverse traPaesi diversi. I dati presenti non permetto-no di distinguere tra i mezzi di comunica-zione prescelti, ma forniscono un’idea dellatendenza generale. L’impatto dei prerequi-siti presentati precedentemente (possessodi un computer, accesso a internet, livellominimo di alfabetizzazione scientifica) èmolto forte, anche se viene in parte modifi-cato dall’aggiunta della lettura dei giorna-li. Il Paese con la maggiore percentuale disoggetti che leggono abitualmente notiziesulle scienze nei quotidiani, nelle riviste ein internet sono i Paesi Bassi, seguiti dallenazioni dell’Europa centrale e dellaScandinavia (dal 38% al 25%). In questocaso, l’Italia risulta essere nell’ultima posi-zione, ben 9 punti percentuali al di sottodella media dell’Unione Europea (10% e19% rispettivamente).

2.3 INTERNET E I DILEMMI

DELL’ACCESSO PUBBLICO

AI CONTENUTI SCIENTIFICI

L’accesso esteso a internet ha spalancato leporte della comunicazione scientificaanche ai non addetti, erodendo quella sepa-razione tra comunicazione tra esperti ecomunicazione rivolta al pubblico che ha

gy; the latter in health and biomedicalsites [Miller, 2001, 269]. European citizens use the Internet – likemore traditional media (newspapers andmagazines) – to obtain scientific infor-mation in proportions which differ great-ly among countries. The data do not per-mit distinctions to be drawn among thecommunication media used, but they fur-nish a general idea of the tendency. Theimpact of the above-mentioned prerequi-sites (possession of a computer, Internetaccess, basis scientific knowledge) is verystrong, although it is to some extent mod-ified by the reading of newspapers. The Netherlands is the country with thelargest percentage of citizens who regu-larly read articles on science in newspa-pers, magazines or on the Internet, fol-lowed by the central European countriesand Scandinavia (38% and 25%). Italy isthe country with the fewest citizens whoread such articles, recording fully 9 per-centage points below the European Unionaverage (10% and 19% respectively).

2.3. INTERNET AND THE DILEMMAS

OF PUBLIC ACCESS

TO SCIENTIFIC INFORMATION

Greatly increased Internet access hasthrown open the doors of scientific com-munication to the layman. It has erodedthe barrier between communicationamong experts and communicationaddressed to the public which once char-acterized science and helped legitimize itssocial role and cognitive authority. Today,the public is able to access areas of knowl-edge which were previously precluded toit, concealed from it, or revealed only spo-radically [Trench, 2006].

77

Prima parte • Internet e la comunicazione pubblica delle scienze

Section one • The internet and the public communication of science

sempre caratterizzato la scienza e ha con-tribuito a legittimare il suo ruolo sociale ela sua autorità cognitiva. Il pubblico divie-ne in grado di accedere agli aspetti dellaproduzione della conoscenza che gli sonosempre stati preclusi, nascosti e svelatisolo sporadicamente [Trench, 2006]. L’accesso al “retroscena della scienza”(come nel caso di un’accesa controversia alivello specialistico) e la possibilità di con-dividere le nuove scoperte, rappresenta daun certo punto di vista una realizzazionedell’ideale mertoniano del “comunitari-smo”, ovvero dell’aperta messa in comunedei risultati che secondo Merton caratteriz-zava la scienza come istituzione [Merton,1973]. Per esempio, il progetto per la deci-frazione della sequenza cromosomica(Human Genome Project) è stato reso pub-blico grazie al web, in una misura primaimpraticabile [Trench, 2006]. La pubblicazione delle informazioni scien-tifiche su internet rappresenta un punto diequilibrio variabile fra due tendenze con-trapposte nel mondo della ricerca: da unaparte la pretesa, da parte degli editori dipubblicazioni scientifiche, di esercitare ipropri diritti e di pretendere pagamenti perla visione dei loro materiali; dall’altra laspinta ad abbassare i costi della condivi-sione delle informazioni e massimizzarel’utilizzo di internet come strumento perdisseminare cultura e informazioni. At-tualmente, molte risorse scientifiche sonodisponibili soltanto previa sottoscrizionedi costosi abbonamenti alle riviste, che inquesto modo restringono notevolmentel’accesso on line. Alcune associazioni, co-me Sparc, riuniscono università, istituti diricerca e accademici nella sforzo comune direndere disponibili il maggior numero diricerche possibili e di limitare nel tempo i“diritti d’autore”, con un intento di libera-

Access to the ‘backstage of science’ (aswhen heated controversies erupt amongspecialists) and to knowledge about newdiscoveries represents, in certain respects,full achievement of Merton’s ideal of‘communism’: the open sharing ofresults which, according to Merton[1973], characterizes science as an insti-tution. For example, the Web has broughtthe project to decode the chromosomesequence (Human Genome Project) intothe public domain to an extent never pre-viously feasible.Publication of scientific information onthe Internet represents the balancingpoint between two opposing views in theworld of research: on the one hand, thereis an endeavour by the publishers of sci-entific works to exercise their rights andto charge payment for access to theirmaterials; on the other, pressure is exert-ed to reduce the costs of sharing informa-tion and to maximize the use of theInternet to disseminate culture and infor-mation. At present, numerous scientificresources are only available by taking outcostly subscriptions to journals, so thaton-line access is considerably reduced.Some associations – SPARC for instance– bring together universities, researchorganizations and academics in a com-mon endeavour to make the largest possi-ble number of research studies availableand to restrict copyright durations, thepurpose being to expand free access toculture [Trench, 2006]. The 2003 Berlin Declaration on Free Ac-cess to the Sciences and the Humanitiesannounced this commitment to expand-ing the impact and reach of the Internet:“The Internet has fundamentallychanged the practical and economic reali-ties of distributing scientific knowledge

78

Comunicare la fisica

Communicating physics

lizzazione della cultura [Trench, 2006]. La Dichiarazione di Berlino sull’accessolibero alla conoscenza nelle scienze e nellediscipline umane del 2003 chiarisce questointento di espandere l’impatto di internet alivello sempre più vasto: «internet ha fon-damentalmente cambiato le realtà praticheed economiche della distribuzione di cono-scenza scientifica e del patrimonio cultura-le. Ora internet, per la prima volta, offre lapossibilità di costruire una rappresentazio-ne globale e interattiva della conoscenzaumana, che includa il patrimonio culturalee la garanzia di un accesso a livello mon-diale» [Dichiarazione di Berlino, 2003, inTrench, 2006]. Nel febbraio 2006, 146 frauniversità e istituti di ricerca europeihanno già sottoscritto l’intento delladichiarazione di promuovere lo sviluppo diinternet come mezzo per formare unaconoscenza scientifica di base a livello glo-bale [Trench, 2006]. L’accesso a molte pubblicazioni di sitiscientifici è resa molto più semplice delpassato, attraverso la creazione di paginedi news che, ricalcando la forma dei sitigiornalistici, rendono immediato l’indiriz-zo verso le nuove scoperte sia agli espertiche ai non esperti. L’apertura non deve es-sere sopravvalutata: talvolta, anche se l’ac-cesso è fisicamente possibile, il sito si rivol-ge principalmente alla promozione dell’isti-tuzione che ne è proprietaria nei confrontidi un pubblico professionale o economica-mente interessato [Trench, 2006]. L’apertura al pubblico generale dellacomunicazione scientifica comporta dueproblemi: in primo luogo gli scienziati nonsono più in grado di assicurare il controlloe la convalida da parte dei pari sui docu-menti che vengono presentati al pubblico.Un ipotetico strumento per distinguere lefonti non professionali credibili da quelle

and cultural heritage. For the first timeever, the Internet now offers the chance toconstitute a global and interactive repre-sentation of human knowledge, includingcultural heritage and the guarantee ofworldwide access” [Berlin Declaration,2003, in Trench 2006]. In February2006, some 146 European universitiesand research institutes endorsed the dec-laration’s intent to promote the Internetas an instrument to create a global scien-tific knowledge base [Trench, 2006]. Access to many publications on scientificwebsites has been simplified by the cre-ation of ‘newspages’, similar to those onnewspaper sites, which direct both expertsand non-experts to new discoveries.However, the goodness of the opportuni-ty should not be overestimated: some-times, although access is physically possi-ble, the main purpose of the website is topromote the owner institution to a profes-sional or economically interested public[Trench, 2006].The opening up of scientific communica-tion to the mass public raises two prob-lems. Firstly, scientists are no longer ableto ensure peer assessment and validationof the documents presented to the public.Any device to distinguish credible non-professional sources from less reliableones would encounter numerous prob-lems, owing to the Web’s constant renew-al and expansion and possible contradic-tions among documents on the same site.Secondly, users are not always able togauge the reliability of the informationwhich they find. Sources of the most dis-parate kinds proliferate on the Internet,and they are not always easy to distin-guish. A user can access information fur-nished by scientific journals, journalists,interest groups, companies promoting

79

Prima parte • Internet e la comunicazione pubblica delle scienze

Section one • The internet and the public communication of science

meno affidabili incontrerebbe molti proble-mi, a causa del continuo rinnovarsi eampliarsi del web e alla possibile disomo-geneità dei documenti presenti nello stessosito. In secondo luogo, gli utenti non sonosempre in grado di valutare l’attendibilitàdelle informazioni che trovano. Internet èun mondo in cui proliferano svariate fontidi informazione, poste a livello diverso manon sempre chiaramente distinguibile. Unutente può accedere a informazioni forniteda riviste scientifiche, da giornalisti, dagruppi di interesse, da aziende che fannopromozione, da studiosi più o meno accre-ditati: talvolta è difficile valutare corretta-mente le fonti e questo può comportare deiproblemi. Per esempio, ci sono molti sitiche trattano dell’energia nucleare dalpunto di vista di gruppi che vi si oppongo-no e questo può favorire lo sviluppo di opi-nioni contrarie alla sua applicazione, tantodi più se non si riesce a collocare la posizio-ne della fonte [Trench, 2006]. La tendenza alla maggiore apertura nonrappresenta una costante, ma una posizio-ne negoziata che può avanzare o arretrarein risposta ad eventi specifici: recentemen-te la International Astronomical Union(Iau), per esempio, ha limitato l’accesso allepagine del suo sito web che avevano ospi-tato un dibattito ritenuto eccessivamenteacceso tra specialisti riguardo a un possibi-le scontro futuro della Terra con un asteroi-de. Allo stesso modo, uno studio del 2001rivelò che il 30% degli utenti di Medline,un database medico-scientifico, era rappre-sentato da non esperti, in cerca di informa-zioni mediche per curare le proprie patolo-gie o quelle dei propri cari; per venireincontro alle loro esigenze la NationalLibrary of Medicine ha dato vita al sitodedicato MedlinePlus [Trench, 2006].

their products, and scholars of greater orlesser credibility. As a consequence, thedifficulty to assess sources correctly maygive rise to problems: for example, thereare numerous websites dealing withnuclear energy from the viewpoint ofgroups opposed to it, and this may devel-op opinions contrary to nuclear installa-tions – all the more so if it is not possibleto determine the website owner’s position[Trench, 2006].However, this greater openness is not aconstant; rather, it is a negotiated posi-tion which may advance or retreat inresponse to specific events. For example,the International Astronomical Union(IAU) restricted access to the pages of itswebsite hosting a debate among special-ists on possible collision between theEarth and an asteroid because it hadgrown excessively heated. Likewise, astudy conducted in 2001 found that 31%of the users of Medline, a medical-scien-tific database, were non-experts searchingfor medical information to treat their ownpathologies or those of loved ones; inorder to meet their needs, the NationalLibrary of Medicine created theMedlinePlus dedicated site [Trench,2006].

80

Comunicare la fisica

Communicating physics

2.4 POTENZIALITÀ E LIMITI

DI INTERNET NELLA COMUNICAZIONE

PUBBLICA DELLE SCIENZE

Secondo alcuni studiosi, internet rappre-senta uno strumento di primaria importan-za per divulgare i risultati delle ricerchescientifiche e per dare risalto e pubblicitàalle maggiori questioni controverse, favo-rendo lo sviluppo di una coscienza criticanei cittadini. Queste opportunità sonoessenziali per l’obiettivo dell’UnioneEuropea di superare il divario che divide lascienza e la società, in linea con i cambia-menti che sono avvenuti a livello teorico,con il superamento del deficit model e laproposta di modificare la dicitura Pus(Public Understanding of Science) con Pest(Public Engagement with Science andTechnology), cioè impegno pubblico versola scienza e la tecnologia. In questo senso, la comunicazione pubblicadella scienza attraverso l’utilizzo di sitiweb può essere particolarmente adatta adargomenti di grande attualità o in continuatrasformazione. Esistono diversi vantaggirispetto alle fonti tradizionali di diffusionedelle informazioni: è possibile introdurrespesso aggiornamenti che riflettano il va-riare delle posizioni nel settore scientifico ele nuove scoperte; il formato multimedialemette a disposizione strumenti che permet-tono di comprendere meglio i concetti chevengono esposti (foto, diagrammi, video);risulta più semplice unire in un solo spazioprospettive differenti e informazioni detta-gliate a chi presenta un interesse maggioreper le tecnologie proposte. Perché tuttoquesto sia possibile, è necessario che il sitosia percepito come una fonte affidabile eneutrale di informazioni. Per esempio, duesiti sul tema molto controverso degli orga-nismi geneticamente modificati, promossi

2.4. THE ADVANTAGES AND DISADVANTAGES

OF USING THE INTERNET FOR

THE PUBLIC COMMUNICATION OF SCIENCE

According to some scholars, the Internetis an instrument of prime importance indisseminating the results of scientificresearch and giving salience and publicityto the controversial issues, thus develop-ing critical public awareness of them.These opportunities are also of crucialimportance if the European Union is toachieve its goals of eliminating the dividebetween science and society and therebyreplicate the theoretical achievement ofsuperseding the deficit model, and with itreplacement of the expression PUS(Public Understanding of Science) withPEST (Public Engagement with Scienceand Technology).The public communication of science viawebsites may be especially suited to thetreatment of highly topical or constantlychanging issues. Websites have severaladvantages over the media traditionallyused to disseminate information: they canbe rapidly updated to reflect changes inscientific positions and new discoveries;the multimedia format (photographs, dia-grams, videos, etc.) furnishes betterunderstanding of the concepts expound-ed; and it is easier to present differentperspectives and detailed information tothose more interested in the technologiesproposed. For all this to be possible, how-ever, the site must be perceived as a neu-tral and reliable source of information.For example, two websites recentlylaunched by Colorado State Universityand the University of Nebraska-Lincolndeal with the highly controversial topic ofgenetically modified organisms. They seekto address the issue neutrally by means of

81

Prima parte • Internet e la comunicazione pubblica delle scienze

Section one • The internet and the public communication of science

rispettivamente dall’Università statale delColorado e dall’Università del Nebraska-Lincoln, tentano di connotarsi in sensoneutrale attraverso una molteplice strate-gia: all’interno del gruppo che costituisce isiti non sono presenti soggetti che benefi-ciano direttamente del successo o dell’in-successo della nuova scoperta; il team ècomposto da collaboratori con opinioni di-verse riguardo al bilancio costi-benefici; imembri del gruppo cercano di tenersi ag-giornati rispetto alle novità presenti tra ipromotori e i detrattori; l’approccio non èpaternalistico, incentrato sulla fiducia del-l’utente nel fornitore del servizio, ma spro-na il lettore a informarsi e a giungere a unapropria interpretazione [Byrne et al, 2002,301]. Internet permette inoltre di raggiun-gere un pubblico molto ampio e distribuitogeograficamente in tutto il mondo, obietti-vo difficilmente raggiungibile, se non a co-sti molto elevati, attraverso gli altri media[Byrne et al, 2002, 303]. La comunicazione attraverso i siti web pre-senta anche dei limiti. Il primo è di tipostrutturale, poiché è possibile parlare sol-tanto a chi possiede un computer e una con-nessione internet, possibilmente veloce, pernon frustrare l’utente nel rapporto con unmateriale multimediale graficamente pe-sante. Come si è visto in precedenza, nontutti i cittadini soddisfano questa condizio-ne di partenza. Il secondo svantaggio si ri-ferisce a un potenziale aggravamento deldivario tra esperti e non esperti, ottenutoparadossalmente anche con lo strumentoche si propone di combatterlo: la comunica-zione attraverso internet, soprattutto nel ca-so di siti web, è gestita perlopiù in modounidirezionale e non prevede interazioni tralo scienziato che la propone e il destinatario.Anche se i siti presentano in genere delle se-zioni e-mail per contattare la fonte, le possi-

a multiple strategy: none of the membersof the group setting up the site benefitsdirectly from the success or failure of thediscovery described; the members of theteam have different opinions on the costsand benefits of transgenic crops; themembers of the group seek to keepabreast of the arguments put forward byadvocates and detractors; the approach isnot paternalistically centred on the user’strust in the service provider, but insteadinvites readers to obtain information anddraw their own conclusions [Byrne et al.,2002, 301]. Internet websites also makeit possible to reach a much broader publicgeographically scattered around theworld, which is a goal much more difficultto achieve, unless at very high costs, usingother media [Byrne et al., 2002, 303].But communication by means of web-sites also has its drawbacks. The first isstructural, for it is only possible to com-municate with people who possess a com-puter and an Internet connection – ifpossible a fast one if the user is not to befrustrated by his/her computer’s slow-ness in handling graphically heavy multi-media materials. As we have seen, not allcitizens fulfil these initial conditions. Thesecond drawback is that the gap betweenexperts and non-experts may paradoxi-cally widen precisely because of theinstrument intended to close it: commu-nication via the Internet, especially in thecase of websites, is largely one-way anddoes not allow interaction between thescientist and the audience. Although web-sites usually provide e-mail links throughwhich to contact the source, the chancesof genuine interaction are scarce andvery different from the exchange ofinformation between peers [Byrne et al.,2002, 302].

82

Comunicare la fisica

Communicating physics

bilità di interazione sono scarse e ben lonta-ne dal dialogo e dallo scambio di informa-zioni tra “pari” [Byrne et al, 2002, 302]. Valutare l’impatto di un sito sulla percezio-ne della scienza risulta molto difficoltoso:esistono delle statistiche per determinare ilnumero di visitatori e la loro origine, persapere quali sono le informazioni che ven-gono cercate più frequentemente all’inter-no del motore di ricerca del sito, ma tuttociò non permette di valutare il livello disoddisfazione degli utenti riguardo al ser-vizio [Byrne et al, 2002, 302].

2.5 LETTURA ON LINE VS. COMUNICA-ZIONE SCRITTA DELLA SCIENZA

Nonostante esistano già molti siti web chesi occupano della comunicazione pubblicadella scienza e nonostante questi siano uti-lizzati frequentemente dagli utenti, esisto-no pochi studi sull’impatto delle comunica-zioni scientifiche on line. In particolare,pochissimi hanno analizzato un aspettocentrale sul piano cognitivo come gli effet-ti della lettura on line rispetto alla letturasu carta stampata. Poiché si tratta di unsettore emergente e in costante espansione,è utile valutare uno dei primi studi che sene occupa [Macedo-Rouet et al., 2003, 100]. A livello di leggibilità, lo schermo di uncomputer presenta delle difficoltà rispettoa un testo scritto, perché lo spazio è limita-to e i materiali aggiuntivi sono accessibiliattraverso link, quindi non immediatamen-te visualizzabili. Tutto questo rende la let-tura più lenta, ma più attraente grazie allagrafica e al design della pagina web. Unsito presenta le informazioni in manieranon lineare, mentre un testo scritto è carat-terizzato dalla linearità: nonostante lastretta consequenzialità delle informazioni

It is very difficult to gauge the impact ofa website on the perception of science.Statistics are available on the number ofvisitors, their origin, and the informationthat they most frequently seek by usingthe site’s search engine. But these datacannot be used to assess the level of usersatisfaction with the service [Byrne et al.,2002, 302].

2.5. ON-LINE READING VERSUS THE

PRINTED COMMUNICATION OF SCIENCE

Although there exist numerous websitesdedicated to the public communication ofscience, and although they are frequentlyused, there are few studies on the impactof on-line scientific communications.There is very little analysis of the crucialcognitive issue of the effects of on-linereading compared with paper-based read-ing. Because this is an emergent and con-stantly expanding area of inquiry, therefollows discussion of one of the firststudies conducted on the matter [Macedo-Rouet, 2003, 100].As regards legibility, a computer screen ismore difficult to read than a printed textbecause the space is limited and supple-mentary materials are accessed via links,so that they are not immediately viewable.This slows down the reading, althoughthe process is made more attractive bygraphics and the web page design. A web-site presents information in non-linearformat, whereas a printed text is charac-terized by linearity. Although the strictsequentiality of information is oftenregarded as a constriction, an excessivelack of linearity prevents the reader fromfollowing the author’s line of thought andfrom thoroughly understanding a text. In

83

Prima parte • Internet e la comunicazione pubblica delle scienze

Section one • The internet and the public communication of science

sia spesso considerata una costrizione,un’eccessiva mancanza di linearità nonpermette di seguire il pensiero degli autorie di comprendere realmente un testo. Inassenza di un percorso già segnato daseguire, assume un’importanza crescentela struttura organizzativa del testo (titoli,tabelle di contenuti…) [Macedo-Rouet etal., 2003, 101-103]. Nel 2002, Macedo-Rouet e collaboratoripresero in considerazione un testo e un sitoche riportavano le medesime informazioniscientifiche in versione stampata ed elet-tronica. Il testo era ricavato da un periodi-co di divulgazione scientifica e venne pre-sentato a 47 studenti universitari brasilia-ni, le cui caratteristiche di età, educazione elivello socioeconomico corrispondevano al-l’audience della rivista considerata. Ungruppo lesse il materiale tramite il compu-ter, un altro su carta stampata, un terzonon lo lesse affatto, ma rispose alle doman-de solo ricorrendo alla conoscenza già pos-seduta sull’argomento. L’ultimo grupposerviva per controllare l’effettivo apprendi-mento avvenuto e per riconoscere il ruologiocato dalle nozioni imparate in altri con-testi. Tutti i gruppi vennero sottoposti a unpretest e a un post-test. Il livello di com-prensione risultò maggiore per gli studentiche avevano studiato il materiale stampato(72% di risposte corrette invece che 63%),soprattutto per quanto riguarda gli argo-menti collegati, che nell’ipertesto erano ac-cessibili attraverso i collegamenti dalla pa-gina principale (68% conto 47%) [Macedo-Rouet et al., 2003, 108-116]. L’impatto ne-gativo dell’ipertesto può tuttavia essereparzialmente eliminato attraverso la prati-ca con gli strumenti multimediali, perchéesiste una correlazione positiva tra l’am-montare dell’esperienza precedente con icomputer e la comprensione dell’ipertesto

the absence of a path already markedout, the organizational structure of thetext (titles, tables of contents, etc.)acquires greater importance [Macedo-Rouet, 2003, 101-3].Macedo-Rouet et al. considered a printedtext and a website reporting the same sci-entific information. The text was takenfrom a science magazine and was pre-sented to 47 Brazilian university studentswhose age, education and socio-economiclevel corresponded to those of the maga-zine’s audience. One group read the texton a computer screen, another on printedpaper, while a third group did not readthe text all but answered questions solelyon the basis of their already-acquiredknowledge about the topic. The thirdgroup served to control the actual learn-ing achieved and to explore the role ofknowledge obtained from other sources.All the groups were subjected to a pre-testand a post-test. The level of comprehen-sion was greater among students whohad read the printed text (72% of correctanswers against 63%), and especially asregards connected topics, which in thehypertext were accessed via links from themain page (68% against 47%) [Macedo-Rouet, 2003, 108-116]. The negativeimpact of the hypertext, however, couldbe partially eliminated through practicewith multimedia tools, because there wasa positive correlation between the amountof previous experience in computer useand comprehension of the hypertext[Macedo-Rouet, 2003, 123]. A positive correlation was found betweenprior knowledge and comprehension inthe control group and in the hypertextgroup (the greater the prior knowledge,the better the comprehension) but not inthe group which had read the printed text,

84

Comunicare la fisica

Communicating physics

[Macedo-Rouet et al., 2003, 123].Emergeva anche una correlazione positivatra la conoscenza pregressa e il livello dicomprensione, ravvisabile nel gruppo dicontrollo e in quello sottoposto all’ipertesto(maggiore è la conoscenza precedente,maggiore è la comprensione), ma non inquello a cui era stato somministrato il testostampato, in cui la correlazione diventavanegativa (all’aumentare della conoscenzaprecedente diminuisce la comprensione deltesto specifico). Questo effetto apparente-mente controintuitivo è in parte spiegabilesulla base dell’attenzione prestata dai sog-getti al materiale presentato, che è correla-ta alla comprensione: coloro che conosconopoco l’argomento generale prestano moltaattenzione al testo e arrivano a una pienacomprensione, mentre coloro che conosco-no in parte l’argomento dedicano pocheenergie al testo, che viene scorso veloce-mente, pervenendo a una minore compren-sione dei suoi dettagli. L’attenzione al do-

where the correlation was negative (thegreater the prior knowledge, the worse thecomprehension). This apparently counter-intuitive result can be partly explained bythe attention paid by the subjects to thematerials presented, which was correlatedwith comprehension. Those who knew lit-tle about the subject paid close attentionto the text and gained thorough under-standing of it, while those who alreadyknew something about the subject paidscant attention to the text, which theyscanned rapidly, acquiring less compre-hension of its details. According to thesubjects, they paid close attention to themain document but their concentrationdiminished rapidly when they read thesupplementary pages, which theyskimmed or simply ignored [Macedo-Rouet, 2003, 116-119].The perceived cognitive load was greaterin the hypertext group: the higher cogni-tive load observed in the hypertext condi-

85

Prima parte • Internet e la comunicazione pubblica delle scienze

Section one • The internet and the public communication of science

Fig. 12

Livello di comprensione di un ipertesto e di un testo stampato, rispetto

a un gruppo di controllo (valori %, n=47)

Fonte: Maceo-Rouet et al., 2003, 118

Comprehension of a hypertext and a printedtext with respect to a control group (% values, n=47)

Source: Macedo-Rouet et al., 2003, 118

Documento principaleMain document

IpertestoHypertext

ControlloControl

Testo scrittoPaper text

Documenti complementariComplementary documents

90%

80%

70%

60%

50%

40%

30%

20%

10%

0%

cumento, sulla base delle dichiarazioni deisoggetti, risultava alta nel documento prin-cipale, mentre scendeva rapidamente nellepagine complementari, che erano analizza-te velocemente o semplicemente ignorate[Macedo-Rouet et al., 2003, 116-119]. Il carico cognitivo percepito dai parteci-panti risultò maggiore nell’ipertesto: «ilpiù alto carico cognitivo osservato nellacondizione dell’ipertesto è generalmentedovuto a tre elementi abbastanza specifici:l’accessibilità delle tavole e dei grafici, ilcontenuto e la grandezza del testo e la leg-gibilità dei dati nei diagrammi animati»[Macedo-Rouet et al., 2003, 121]. I lettoridell’ipertesto si sentivano spesso disorien-tati da un testo che non era completamen-te visibile e dalla difficoltà di valutazionedi materiale grafico complesso. Al contra-rio, il livello di soddisfazione dei soggettiera molto alto in tutte le condizioni, datoche portò gli autori a ricondurre la valuta-zione positiva al materiale e al compito

tion was mainly due to three rather specific items: the accessibility of tablesand graphics, the content and size of thetexts, and the readability of the data inthe animated diagram [Macedo-Rouet,2003, 121]. The readers of the hypertextoften felt disoriented by a text that wasnot completely visible and by the difficultyof evaluating the complex graphicalmaterial. By contrast, the subjects’ satis-faction was very high in all the conditions,a finding which induced the authors torelate the positive evaluation to the mate-rial and to the task, rather than to theway in which it was presented [Macedo-Rouet, 2003, 121-3].The generally positive perception meantthat the subjects did not reject the hyper-text as a means to acquire scientific infor-mation; on the contrary, they were highlymotivated notwithstanding the heavy cog-nitive load involved. A possible explana-tion for this may be that the subjects’

86

Comunicare la fisica

Communicating physics

Fig. 13

Livello di attenzione stimata di fronte a un ipertesto e a un testo scritto, rispetto a un

gruppo di controllo (scala 1-4, n=47)

Fonte: Maceo-Rouet et al., 2003, 116

Level of estimated attention to a hypertext anda printed text with respect to a control group(scale 1-4, n=47)

Source: Macedo-Rouet et al., 2003, 116

Documento principaleMain document

IpertestoHypertext

ControlloControl

Testo scrittoPaper text

Documenti complementariComplementary documents

4,0

3,5

3,0

2,5

2,0

1,5

1,0

0,5

0,0

proposto piuttosto che al tipo di presenta-zione dello stesso [Macedo-Rouet et al.,2003, 121-123]. La percezione generale positiva significavache gli utenti non rifiutavano l’ipertesto co-me modalità per apprendere informazioniscientifiche, anzi, risultano molto motivati,nonostante sperimentassero un alto caricocognitivo. Una spiegazione possibile è chela spinta motivazionale superasse le diffi-coltà a livello cognitivo: se fosse corretta,miglioramenti apportati al design del sitoche ne migliorino sia la leggibilità che l’at-trazione, potrebbero migliorare l’efficienzacognitiva nella comunicazione scientificaon line [Macedo-Rouet et al., 2003, 124]. Infine, l’ipertesto può favorire lo sviluppodi strategie personali di approccio a un ar-gomento, rese possibili proprio dalla non li-nearità (per esempio, leggere solo le sezio-ni considerate importanti), anche se questoargomento non è stato posto alla prova conl’esperimento.

motivational drive overcame their cogni-tive difficulties. If this explanation is cor-rect, changes to a website’s design whichimprove its readability and attractivenessmay also improve cognitive efficiency inon-line scientific communication[Macedo-Rouet, 2003, 124].Finally, a hypertext may foster the devel-opment of personal strategies to handle atopic (for example, reading only the sec-tions considered important) which aremade possible precisely by the hypertext’snon-linearity – although this hypothesiswas not tested by the experiment.

87

Prima parte • Internet e la comunicazione pubblica delle scienze

Section one • The internet and the public communication of science

Fig. 14

Carico cognitivo percepito di fronte a un ipertesto e a un testo scritto,

rispetto a un gruppo di controllo

Fonte: Maceo-Rouet et al., 2003, 116

Perceived cognitive load when reading a hypertext and a printed text with respect to a control group

Source: Macedo-Rouet et al., 2003, 116

Difficoltà a legge-re le informazioni

dei grafici /Difficulty in read-ing the graphics

Difficoltà a valutareil contenuto e la

grandezza del testo /Difficulty in evalua-ting the content andthe size of the text

Disorientamento /Disorientation

Semplicità nel-l’usare e leggere le

tabelle / Simplicity of

using and readingthe tables

Chiarezza e coerenzanel presentare i

punti principali / Clarity and coher-ence in presentingthe main points

IpertestoHypertext

ControlloControl

Testo scrittoPaper text

80%

70%

60%

50%

40%

30%

20%

10%

0%

2.6 AN OVERVIEW

Although it is extremely difficult to drawdefinitive conclusions from studies on thepublic perception of physics and fromthose on the impact of science communi-cation via the Internet, some general con-siderations should be stressed.In terms of public perception, the mostthorough studies conducted do not sup-port the idea that (European and Italian)citizens are uninterested in, or hostiletowards, science in general and physics inparticular. Although the level of knowl-edge among Italians may be relatively lowin absolute terms, it is only just less thanthe European average.However, there are several critical aspectsconcerning the public perception ofresearch in physics and its applications.They relate firstly to the low prioritygiven by citizens to such research, com-pared with the themes and sectors of thelife sciences. Secondly, physics is stilllargely regarded – especially by youngpeople – as a typically ‘male’ subject, andas such it is not particularly appealing togirls. Thirdly, to be borne in mind is theextent to which the public perception ofphysics has been affected by the debate on,and the events surrounding, specificissues such as nuclear energy. More thor-ough understanding of changes in publicattitudes towards nuclear energy, andtheir inter-relations with other questionson the public agenda, may prove crucialin regard to emerging issues like nan-otechnologies.Against this background, multimediaapplications – and the Internet in partic-ular – may be resources with which toinvolve the public more closely in thethemes of science and technology. In this

88

Comunicare la fisica

Communicating physics

2.6 UN QUADRO DI SINTESI

Sebbene sia estremamente difficile trarreun’indicazione conclusiva dagli studi sullapercezione pubblica della fisica e da quellisull’impatto della comunicazione dellescienze in internet, alcuni elementi genera-li meritano di essere messi in evidenza. In termini di percezione pubblica, gli studipiù approfonditi disponibili in quest’areanon prestano sostegno all’idea che tra i cit-tadini (europei e italiani) siano diffusi undisinteresse e un’ostilità preconcetta versola scienza in generale e verso la fisica inparticolare. Il livello di competenza dei cit-tadini italiani in questo ambito, se può es-sere giudicato limitato in termini assoluti, èdi poco al di sotto dei valori medi europei. Sussistono tuttavia criticità non trascura-bili nella percezione pubblica della ricercain ambito fisico e delle sue applicazioni.Questi rimandano in primo luogo al livellonon elevato che questa ricerca raggiungein termini di priorità e aspettative dei citta-dini, rispetto ai temi e ai settori delle scien-ze della vita. In secondo luogo, la fisica ri-sulta ancora largamente connotata, soprat-tutto nelle fasce di età più giovani, come di-sciplina tipicamente maschile e come talenon particolarmente appetibile per le scel-te formative delle ragazze. Infine, occorretenere conto di quanto la percezione pub-blica della fisica sia stata segnata dal di-battito e dalle vicende su temi specificiquali l’energia nucleare. Una comprensionepiù articolata delle trasformazioni degliorientamenti del pubblico in materia dienergia nucleare, delle loro interrelazionicon altri temi dell’agenda pubblica potràrivelarsi cruciale per affrontare temi emer-genti quali le nanotecnologie. In questo quadro, gli strumenti multimedia-li, e internet in particolare, possono natural-

mente rappresentare una risorsa per unmaggiore coinvolgimento dei cittadini suitemi della scienza e della tecnologia. Sottoquesto profilo, tuttavia, è opportuno rimar-care la relativa scarsità di studi sull’impat-to della comunicazione via internet in ter-mini di percezione pubblica della scienza. Alivello generale, potenziali limiti possonoessere rintracciati nella distribuzione nonomogenea delle competenze e delle oppor-tunità materiali di accesso a queste tecnolo-gie. A livello specifico, in paesi quali l’Italia,l’abitudine a utilizzare internet per accederea contenuti e notizie scientifiche appare an-cora del tutto minoritaria. Non trascurabili sono anche i nuovi dilem-mi che internet pone nel rapporto tra am-pie opportunità di accesso anche a infor-mazioni precedentemente inaccessibili ainon specialisti e la difficoltà di fornire, so-prattutto da parte degli esperti, filtri e ga-ranzie in un contesto in cui contenuti e ma-teriali di natura estremamente diversa pos-sono essere fruiti simultaneamente e con-giuntamente.

regard, however, to be stressed is the rela-tive scarcity of studies on the impact ofcommunication via internet on the publicperception of science. In general, themain shortcoming of the Internet is theuneven distribution of the abilities to usethe relative technologies and access tothem. Specifically, in countries like Italy,those who regularly use the Internet toaccess scientific news and informationare still decidedly in the minority.Also important are the dilemmas that theInternet raises in the relationship betweenthe unprecedented opportunities for infor-mation access now afforded to non-spe-cialists and the difficulty of furnishing(especially on the part of experts) filtersand guarantees in a context whereextremely diverse materials can beaccessed simultaneously.

89

Prima parte • Internet e la comunicazione pubblica delle scienze

Section one • The internet and the public communication of science

SECONDA PARTE

LA COMUNICAZIONE DELLA FISICA SU INTERNET: ESPERIENZE E MODELLI

SECTION TWO

THE COMMUNICATION OF PHYSICS ON THE INTERNET:EXPERIENCES AND MODELS

Francesco Izzo

93

This study has been compiled on the basisof monitoring carried out between the

months of May 2004 and May 2005. Itsaim is to achieve these objectives:

� establish a reference framework for Web-based scientific communication in the sec-tor of the physical sciences, furnishing aset of quantitative and qualitative datawith which to measure the dimensionsand impact of the phenomenon

� describe the behaviour in this sector oflarge international scientific and cul-tural institutions and commercial pub-lishers, which this study terms ‘the ac-tors of the Internet communication ofphysics’

� differentiate the communication of physics(meaning the set of activities intended toimprove the perception of physics amonga mass audience of non-experts) fromscientific information in the broad sense,which concerns the important and diver-sified sector of science publications andopen access archives, which will be onlymarginally treated by this study

NOTA METODOLOGICAMETHODOLOGICAL NOTES

Lo studio, alla cui base è stata condottaun’attività di monitoraggio dal mese di

maggio 2004 a maggio 2005, ha inteso rag-giungere i seguenti obiettivi:

� definire un quadro di riferimento dellacomunicazione scientifica sul web nelsettore delle scienze fisiche, fornendouna serie di dati quantitativi e qualitati-vi in grado di chiarire le dimensioni el’impatto del fenomeno

� descrivere il comportamento in questosettore delle grandi istituzioni scientifi-che e culturali internazionali e degli edi-tori commerciali, coloro che chiamere-mo in questo studio “gli attori della co-municazione della fisica su internet”

� differenziare la comunicazione della fi-sica (intesa come l’insieme delle attivitàtese a migliorare la percezione presso ilgrande pubblico dei non esperti), dal-l’informazione scientifica in senso lato,che riguarda l’importante e variegatosettore delle pubblicazioni scientifiche edegli archivi open access, che sarà solomarginalmente oggetto di questo studio

� indicate the technological standards ofscience visualization most widely used inthe online communication of physics

� identify which audiences are privilegedby authors in this type of communica-tive and interactive endeavour

� initiate a project for ‘scientific’ study ofthe Web, the potential and prospects ofwhich are still largely underestimatedand require new investigative tools andmodels for their appraisal.

The survey moved through the followingfour phases:

� in the first phase more than three hun-dred websites were archived using theGoogle research engine, and via its list-ings a number of important online meta-resources were identified, most notablyhttp://physicsweb.org/ and www.phys-link.com/. Selected from this initial sam-ple were 150 websites focused on thecommunication of physics to non-expertsand to educationists

� These 150 websites were analysed in or-der to identify the principal approachesused by their authors and the communi-cation techniques adopted. The followingquantitative and qualitative parameterswere established: mode of access, inter-activity, multimediality, science visual-izations, sectoralization

� Examination was made of the policiespursued by the main public research cen-tres internationally and the behaviour ofcommercial publishers, the purpose be-

� indicare gli standard tecnologici di visua-lizzazione scientifica più utilizzati nellacomunicazione della fisica sulla rete

� individuare quale pubblico di riferimen-to viene privilegiato dagli autori in que-sto tipo di progettazione comunicativa einterattiva

� inaugurare un’attività di studio del web“scientifico”, le cui potenzialità e pro-spettive sono ancora sostanzialmentesottostimate e richiedono nuovi stru-menti di indagine e modelli di verifica.

L’indagine si è svolta nelle seguenti quat-tro fasi:

� nella prima fase sono state archiviatepiù di trecento pagine web, utilizzando ilmotore di ricerca Google e, attraverso lesue indicizzazioni, alcune importanti me-tarisorse in linea come http://physic-sweb.org/ e www.physlink.com/; da questocampione sono stati selezionati 150 sitiweb che focalizzano la loro attività versoquella parte della comunicazione della fi-sica destinata al grande pubblico dei nonesperti e al settore della didattica

� in base a questo universo di riferimento,sono state condotte navigazioni per indi-viduare i comportamenti prevalenti degliautori e le tecniche di comunicazioneadottate, stabilendo i seguenti parametriquantitativi e qualitativi: modalità di ac-cesso, interattività, multimedialità, visua-lizzazione scientifica, settorializzazione

� in questo settore sono stati presi in esa-me la politica dei principali centri di ri-cerca pubblica e il comportamento deglieditori commerciali, per definire le prin-

94

Comunicare la fisica

Communicating physics

ing to define the main features of onlineprojects and the impact of multimediaand audiovisual communication withinthose organizations

� A questionnaire (see Section Three) wassent by e-mail to a number of leadingscience communicators from differentbackgrounds, who were asked for theiropinions on the use of the new technolo-gies in physics communication and fortheir forecasts concerning the sector’sfuture.

95

Seconda parte • Nota metodologica

Section Two • Methodological notes

cipali caratteristiche dei progetti in li-nea e l’impatto della comunicazionemultimediale e audiovisiva nelle stesseorganizzazioni

� via e-mail (vedi terza parte) è stata diffu-sa un’intervista esplorativa rivolta adalcuni importanti comunicatori scienti-fici di differente provenienza e formazio-ne, a cui è stata chiesta un’opinione sul-l’uso delle nuove tecnologie nella comu-nicazione della fisica e una previsionesugli scenari in questo settore.

97

Da almeno vent’anni lo sviluppo di unrapporto più solido tra ricerca scientifi-

ca e cittadini è al centro del dibattito pubbli-co e coinvolge ormai le scelte politiche edeconomiche di tutti i Paesi industrializzati.In quella che John Ziman ha definito “l’erapost-accademica della scienza” non è piùconcepibile un ruolo dello scienziato avulsodalla società, che contribuisce con le sue ri-cerche a rimodellare e ridefinire dentro nuo-vi contesti culturali, sociali ed economici.È in questo quadro che il nostro studio vuo-le presentare una rassegna di alcune attivi-tà e iniziative significative che mettono incontatto la comunità scientifica con quelladella comunicazione multimediale e digita-le, per sfruttare quello che oggi si presentacome il più potente strumento di comunica-zione scientifica e tecnologica: il web.

1.1 IL WEB SCIENTIFICO

Fin dai suoi albori, il mondo scientifico hautilizzato internet come veicolo di cono-scenza e disseminazione culturale di parti-colare efficacia, sperimentandone la porta-ta formativa e l’impatto pedagogico. Se-

For at least twenty years the develop-ment of a closer relationship between

scientific research and citizens has beenhigh on the agenda of public debate, andit now involves, in various respects, the po-litical and economic choices of all the in-dustrialized countries. In what John Zimanhas called ‘the post-academic era’, the roleof the scientist can no longer be extrane-ous to the society reshaped and redefinedby study and research within new cultural,social and economic contexts. It is againstthis background that our study conducts asurvey of certain significant activities andinitiatives which establish contact betweenthe scientific community and that of mul-timedia and digital communication in or-der to exploit what today is the most pow-erful instrument of scientific and techno-logical communication: the Web.

1.1 THE ‘SCIENTIFIC’ WEB

The scientific world has used the Internetsince its beginnings as an efficient meansto convey knowledge and to ‘disseminate’culture, while also experimenting with its

INTERNET E LA COMUNICAZIONE DELLA SCIENZA:UNA RIVOLUZIONE COPERNICANA

SCIENTIFIC COMMUNICATION ON THE INTERNET:A COPERNICAN REVOLUTION

1

educational potential. According to a sur-vey conducted in 2005 using the Googlesearch engine, the scientific Web todayamounts to more than two billion pagesdealing to various extents with scientificideas and news. Analysis of this hugemass of shared scientific knowledge andvirtual ‘collective intelligence’ first re-quires the fixing of parameters and thedefinition of terms. We distinguish sixmacro-sectors or ‘content areas’ in Web-based scientific communication.

� The sector of science information: thiscomprises general and specialist scientif-ic journals, newsletters issued by bodiesand institutions, the science pages ofonline newspapers, and all the other on-line modes of access to scientific infor-mation

� The sector of science publications: thismainly concerns the open access move-ment, whose archives enable the consul-tation of publications made freelyavailable by their authors and repre-senting an alternative range of re-sources. The polemical stance taken to-wards the great commercial journalsScience and Nature is obvious

� The sector of meta-resources or linksites. These are internet portals whichgather a large number of hypertextlinks to the sites of institutions and uni-versities, to online journals and publica-tions dealing with a specific scientificarea (when conducting our survey, forexample, we made much use of thePhysicsweb portal, which furnishesabundant news, updates and links onphysics)

98

Comunicare la fisica

Communicating physics

condo una ricerca effettuata nel 2005 sulmotore di ricerca Google, il web scientificoammonta oggi a oltre due miliardi di pagi-ne che in varia misura trattano di contenu-ti e notizie di carattere scientifico. Una mo-le informativa di sapere scientifico condivi-so e un luogo virtuale di “intelligenza col-lettiva” in cui è necessario fissare alcuniparametri terminologici e concettuali.Nell’ambito della comunicazione scientifi-ca sul web ci è sembrato opportuno distin-guere sei macrosettori o aree di contenuto:

� il settore dell’informazione scientifica:riviste scientifiche generaliste o setto-riali, newsletter di enti e istituzioni, pa-gine scientifiche dei quotidiani on linee tutte quelle modalità comunicativesui temi più diversi dell’attualità scien-tifica

� il settore delle pubblicazioni scientifichelegate prevalentemente al movimentodell’open access: questi archivi offronola consultazione delle pubblicazioni resedisponibili, a titolo gratuito, dai propriautori e rappresentano il circuito alter-nativo. Evidente la contrapposizione po-lemica con quello delle grandi rivistecommerciali come Science e Nature

� il settore delle metarisorse o raccolta dilink: portali internet che raccolgonouna serie numerosa di collegamentiipertestuali a siti di istituzioni, universi-tà, riviste e pubblicazioni on line di ar-gomento afferente a un determinatoambito scientifico (per condurre la no-stra ricerca, ad esempio, abbiamo utiliz-zato spesso il portale Physicsweb, riccodi aggiornamenti, notizie e link sulmondo della fisica)

� il settore della didattica scientifica: sitiinternet di università, pagine personalidi docenti universitari, ipertesti scrittiin collaborazione tra più docenti che sioccupano di fornire strumenti di appro-fondimento per le lezioni frontali o insostituzione di esse

� il settore della visualizzazione e dellamultimedialità scientifica: tecniche di co-municazione scientifica che utilizzanoun’ampia convergenza di linguaggi e ap-procci per spiegare argomenti spessomolto complessi. La componente audio-visiva risulta essere la qualità decisivadi questi siti web molto dinamici, chesfruttano l’efficacia semantica dei lin-guaggi iconici e figurativi

� il settore delle comunità scientifiche: sitidi web community professionali cherappresentano un luogo d’incontro vir-tuale, dove i ricercatori e gli esperti dideterminate discipline scientifichescambiano nuove competenze e si ag-giornano sulle ultime ricerche e oppor-tunità professionali.

L’offerta del web scientifico è davvero mol-to ampia e orientata a differenti stili comu-nicativi che rispecchiano, in parte, le com-petenze e la professionalità degli autori, maanche i difetti della comunità scientifica inquesto ambito: autoreferenzialità, difficoltàdi approccio, progettazione della comunica-zione poco centrata sull’utente finale.Negli ultimi anni si è andata però semprepiù affermando una nuova forma di comu-nicazione della scienza e di formalizzazio-ne del sapere, molto più accessibile al pub-blico dei non esperti e vicina alle capacitàcognitive del cosiddetto “uomo della stra-da”. Una piccola rivoluzione copernicana

� The sector of science teaching. Thiscomprises the websites of universities,the personal pages of university lectur-ers, hypertexts written jointly by sever-al lecturers to provide supplementarymaterials for classroom lectures or toreplace them

� The sector of science visualization andmultimediality. These are science com-munication techniques which use a widearray of languages and approaches toexplain often highly complex concepts.Multimediality is the distinctive proper-ty of these highly dynamic websites,which exploit the semantic force of icon-ic and figurative language

� The sector of science communities:these are the sites of professional webcommunities. They act as virtual meet-ing places where researchers and ex-perts in specific scientific disciplinesmay exchange new ideas and keepabreast of research advances and em-ployment opportunities.

It is evident that scientific output by theWeb is extremely broad, and that it isgeared to different communicative styleswhich reflect the skills and competencesof authors but also the defects of the sci-entific community in this domain: self-referentiality, difficulty of approach, anddesign unsuited to the final user.However, recent years have seen the ad-vent of the new form of science commu-nication and knowledge formalizationwhich is much more accessible to non-ex-perts, and which matches the cognitive ca-pacities of the so-called ‘man in the street’.A small Copernican revolution has taken

99

Seconda parte • Internet e la comunicazione della scienza: una rivoluzione copernicana

Section Two • Scientific communication on the Internet: a copernican revolution

nel mondo della comunicazione digitaleche è il frutto, per quello che risulta dallanostra esperienza e dai risultati dei lavoripresentati al premio Pirelli, della collabora-zione sempre più stretta e redditizia tra iprofessionisti della comunicazione multi-mediale (animatori in flash, web e graphicdesigner, programmatori, webmaster, illu-stratori, appassionati di nuove tecnologie)ed esponenti del mondo scientifico (ricerca-tori, divulgatori scientifici, sciencewriter,studenti di facoltà scientifiche). Si trattaspesso di gruppi di lavoro molto eteroge-nei, nei quali si combinano diverse caratte-ristiche che vanno dalla competenza scien-tifico-tecnologica alla creatività, alla pa-dronanza delle tecniche comunicative, allacapacità di semplificare senza banalizzaregli argomenti trattati. Ultimamente si è an-data inoltre affermando, accanto alle quali-tà professionali e culturali degli autori del-la comunicazione scientifica, una grandeduttilità degli standard tecnologici di vi-sualizzazione e animazione scientifica, chehanno permesso anche a singoli autori conconoscenze scientifiche e competenze tec-nologiche modeste, di realizzare prodottimultimediali degni di nota e contribuire,anche in piccola parte, alla diffusione delleconoscenze scientifiche.

1.2 GLI AUTORI

DELLA COMUNICAZIONE

SCIENTIFICA SU INTERNET

Al di là dell’individuazione di alcuni profiliai quali abbiamo già accennato, nelle prosi-me pagine proveremo a elencare i principa-li autori della comunicazione della scienzasul web, nonché le modalità comunicativecon cui approcciano il contenuto scientifico.

place in the world of digital communica-tion. It has resulted – as far as we can as-certain from our experience and from theworks submitted for the Pirelli Award –from increasingly close and fruitful collab-oration between professionals of multime-dia communication (animators workingwith Flash, Web and Graphic Designer,programmers, webmasters, illustrators,and new technology buffs) and exponentsof the scientific community (researchers,science popularizers, science writers, stu-dents attending science faculties). Theseare often highly heterogeneous workgroups combining a variety of features,ranging from scientific-technological com-petence to creativity, from mastery ofcommunicative techniques to an ability tosimplify topics without trivializing them.Most recent years have also seen, besidesthe improved professional and culturalquality of science communicators, muchgreater flexibility in the technologicalstandards of scientific visualization andanimation. And this has enabled authorswith even modest scientific knowledgeand technological skills to create cred-itable multimedia products and to con-tribute, even if only to a minor extent, tothe spread of scientific knowledge.

1.2 THE AUTHORS

OF SCIENCE COMMUNICATION

ON THE INTERNET

Besides further specifying some of theactors already mentioned, we shall nowlist the main authors of Web-based sci-ence communication and describe thecommunicative forms that they use toconvey scientific information.

100

Comunicare la fisica

Communicating physics

101

Seconda parte • Internet e la comunicazione della scienza: una rivoluzione copernicana

Section Two • Scientific communication on the Internet: a copernican revolution

Scienziati con insufficienti o po-che competenze tecnologiche: vieneprivilegiata la scelta di un linguaggio set-toriale, che poco si discosta da quello deicorsi universitari, caratterizzato da un mo-dello di comunicazione verbale lineare, edalla scelta dei formati di pubblicazionetradizionali (ipertesti su pagine html).

Scientists with poor techno-logical abilities. This category com-prises scientists who employ technicallanguage little different from that usedin university courses and characterizedby linear verbal discourse presentedusing traditional publishing formats(simple hypertexts on html pages).

Fig. 15

http://wwwlapp.in2p3.fr/neutrinos/aneut.html

102

Comunicare la fisica

Communicating physics

Elementi provenienti dal settoredella web creativity (web designer, ani-matori, grafici e programmatori) conpoche o insufficienti competenze scientifi-che: scelta di un linguaggio informale,come quello del fumetto o del disegno ani-mato, con il rischio frequente di una sem-plificazione eccessiva del discorso scienti-fico. Si tratta, comunque, di progetti inte-ressanti per l’innovatività dello stile comu-nicativo.

Professionals working in theweb-creativity sector (web designers,animators, graphic designers and pro-grammers) with insufficient scientificknowledge. These use informal languagelike that of comics and animated car-toons, with the attendant risk that the sci-entific discourse will be oversimplified.Nevertheless, these are projects of inter-est for the innovativeness of their com-municative style.

Fig. 16Per maggiori informazioni su questo progetto: [email protected] /

Further information on this project: [email protected]

103

Seconda parte • Internet e la comunicazione della scienza: una rivoluzione copernicana

Section Two • Scientific communication on the Internet: a copernican revolution

Differenti forme di collaborazio-ne tra i primi due profili: caratterizza-to da un maggiore collegamento tra le esi-genze della comunicazione audiovisiva edalla scelta degli argomenti più adeguati aitempi e alle tecniche della visualizzazionescientifica.

Forms of collaboration betweenthe previous two categories. Theseare characterized by closer compliancewith the exigencies of multimedia commu-nication and by a choice of topics bettersuited to the time constraints and tech-niques of scientific visualization

Fig. 17

www.physics.org

Mixed figures. These are practi-tioners working in education and train-ing and who use blogs and professionalcommunities to keep abreast of ad-vances in the audiovisual communica-tion of science.

Figure miste: provenienti dal mondodella formazione e della didattica, profiliemergenti che, attraverso i blog e le com-munity professionali, si aggiornano co-stantemente sulle nuove forme di comuni-cazione audiovisiva di carattere scientifico.

Communicating physics

Comunicare la fisica

104

Fig. 18Per maggiori informazioni su questo progetto: [email protected] /

Further information on this project: [email protected]

105

Seconda parte • Internet e la comunicazione della scienza: una rivoluzione copernicana

Section Two • Scientific communication on the Internet: a copernican revolution

Staff composti da profili profes-sionali diversi: media group collegati acentri universitari o dotcom indipendentiche accolgono varie figure e differenti com-petenze (programmatori, grafici-illustrato-ri, web designer, consulenti scientifici,divulgatori, tecnici del suono), spesso uti-lizzati per la progettazione e realizzazionedi strumenti di e-learning.

Staff comprising diverse pro-fessionals: media groups connectedwith university research centres or inde-pendent dotcoms grouping professionalswith different skills (programmers, graph-ic designers, illustrators, web designers,science consultants, science popularizers,sound technicians) often utilized to designand produce e-learning tools.

Fig. 19

http://info.med.yale.edu/intmed/cardio/imaging/

106

Comunicare la fisica

Communicating physics

Divulgatori scientifici: provenientidal settore giornalistico e dalla letteraturadivulgativa approcciano saltuariamente ilweb con propri progetti, spesso versionidigitali dei loro libri di maggior successo.

Science popularizers. Journalistsand popular science writers, who occa-sionally use the Web for their projects, of-ten to publish digital versions of theirmost successful books.

Fig. 20Per maggiori informazioni su questo progetto: [email protected] /

Further information on this project: [email protected]

107

Seconda parte • Internet e la comunicazione della scienza: una rivoluzione copernicana

Section Two • Scientific communication on the Internet: a copernican revolution

Animatori professionisti: prove-nienti dal settore dei fumetti e dell’anima-zione cinematografica, approdano di tantoin tanto a internet con uno stile originale edisincantato.

Professional animators. Practi-tioners in the sector of comic books andanimated cartoons who sometimes ven-ture onto the Internet using an originaland sardonic approach.

Fig. 21

www.thegreatrelativityshow.com

108

Comunicare la fisica

Communicating physics

Enti di ricerca pubblica e uni-versità: realizzano spesso lavori di equi-pe formate da docenti e studenti. Sonolavori orientati alla visualizzazione e simu-lazione scientifica, caratterizzati, natural-mente, da una forte componente didatticaed educativa.

Public research bodies anduniversities. These often undertakeprojects involving teacher/student workgroups and aimed at scientific visualiza-tion and simulation. These projects, ofcourse, are characterized by high educa-tional content.

Fig. 22

www.nsf.gov/news/mmg/

109

Seconda parte • Internet e la comunicazione della scienza: una rivoluzione copernicana

Section Two • Scientific communication on the Internet: a copernican revolution

Editori commerciali: specialmentenei paesi di cultura anglosassone, vengonorealizzati progetti di divulgazione scientifi-ca frutto della commistione di linguaggioweb oriented e di quello di matrice televisi-va (Bbc, Pbs, Abc) e giornalistica.

Commercial publishers. In theEnglish-speaking countries especially, or-ganizations which undertake science pop-ularization projects mixing web-oriented,televisual (BBC, PBS, ABC), and jour-nalistic languages.

Fig. 23

www.bbc.co.uk/science/space/

110

Comunicare la fisica

Communicating physics

Musei della scienza e science cen-tre: le istituzioni che più recentemente si so-no affacciate sul web realizzando progettiinterattivi molto efficaci, che corrispondonoalla versione virtuale degli exhibit.

Science museums and sciencecentres. These are the institutionswhich have most recently utilized the Webto produce highly efficacious, virtualreplicas of their exhibits.

Fig. 24

http://ology.amnh.org/

Con questo elenco non vogliamo certamen-te esaurire il discorso sugli autori dellacomunicazione scientifica sul web, ma sol-tanto dare un quadro di riferimento e unapanoramica della situazione odierna, frut-to di una stratificazione linguistica e tecno-logica di almeno dieci anni.La stessa natura “aperta” del web lasciaspazio ai contributi più originali e allacreazione di generi sempre nuovi nella for-mazione di sapere scientifico libero e con-diviso.

1.3 GENERI E TARGET

DELLA COMUNICAZIONE

SCIENTIFICA SU INTERNET

Negli ultimi anni la proliferazione di pro-getti on-line destinati alla comunicazionedella scienza ha determinato una serie dinuovi fenomeni: l’emergere di nuove figureprofessionali, l’aggregazione di questi sog-getti con figure più tradizionali, la creazio-ne di una massa critica di consumatori dicomunicazione scientifica, e, infine, l’affer-marsi di quella che possiamo definire unacodificazione di linguaggi, stili e generi diquesta originale forma di comunicazione.Come vedremo più avanti, per quantoriguarda il web scientifico dedicato allafisica, assistiamo al prevalere di scelte lin-guistiche, figurative e codici di comunica-zione audiovisiva che ricadono in alcunearee ricorrenti di contenuto e significato.

The foregoing survey does not of courseencompass all the authors of sciencecommunication on the Web. But it doesfurnish a frame of reference and anoverview of the current situation result-ing from at least ten years of linguisticand technological overlap.The ‘open’ nature of the Web createsspaces for highly original initiatives andfor the creation of constantly new genresin the free and shared formation of sci-entific knowledge.

1.3 GENRES AND TARGETS

OF SCIENCE COMMUNICATION

ON THE INTERNET

In recent years the proliferation of onlineprojects for the communication of sci-ence has given rise to a series of newphenomena: the emergence of new pro-fessional practitioners; the combining ofthe latter with more traditional actors;creation of a critical mass of sciencecommunication ‘consumers’; and theadvent of what we may call ‘codification’of the languages, style and genres of thisoriginal form of communication.As we shall see when the ‘scientific’ Webdedicated to physics is discussed, to benoted is the prevalence of linguistic andfigurative registers and codes of audiovi-sual communication pertaining to recur-rent areas of content and meaning.

111

Seconda parte • Internet e la comunicazione della scienza: una rivoluzione copernicana

Section Two • Scientific communication on the Internet: a copernican revolution

112

Comunicare la fisica

Communicating physics

Quiz o gioco interattivo: viene uti-lizzato un approccio ludico e interattivoper comunicare contenuti scientifici, spes-so di difficile memorizzazione e compren-sione. Si tratta di una progettazione dellacomunicazione adottata frequentementenella realizzazione di software e prodottididattici per i più piccoli.

Interactive quizzes or games.An entertaining and interactive approachis used to communicate scientific knowl-edge which is often difficult to under-stand and memorize. This communica-tive technique is frequently adopted in thedesign of teaching software and aids foryoung children.

Fig. 25

www.esa.int/esaKIDSen/

113

Seconda parte • Internet e la comunicazione della scienza: una rivoluzione copernicana

Section Two • Scientific communication on the Internet: a copernican revolution

Laboratori virtuali: utilizzato perfar conoscere metodologie di ricerca e dianalisi scientifica attraverso la realizzazio-ne virtuale di esperimenti; è efficace perdiverse tipologie di destinatari, ma è preva-lentemente impiegato in progetti di e-lear-ning per l’università e le scuole.

Virtual laboratories. These areused to teach the methodologies of scien-tific research and analysis through thevirtual conduct of experiments. Althougheffective with various kinds of audiences,they are mainly used in e-learning proj-ects for schools and universities.

Fig. 26

www.hhmi.org/biointeractive/vlabs/

114

Comunicare la fisica

Communicating physics

Lezioni virtuali: approccio utilizzatoin progetti con diversi livelli di approfondi-mento e divisi in diverse sezioni di contenu-to, in cui un professore o un’altra figuraguida introduce gli utenti ai differenti argo-menti della presentazione multimediale.

Virtual lessons. An approach usedin projects comprising several levels ofdetail and divided into content sections.A teacher or some other guide introducesthe user to the topics covered by the mul-timedia presentations.

Fig. 27

http://archimedes.infm.it/energia/

115

Seconda parte • Internet e la comunicazione della scienza: una rivoluzione copernicana

Section Two • Scientific communication on the Internet: a copernican revolution

Viaggio virtuale: in questi progettila metafora utilizzata è quella del viaggiocome conoscenza e avventura. Navicellespaziali, navi, sottomarini, furgoni e altrimezzi di trasporto ci introducono in manie-ra divertente e informale attraverso i diver-si livelli di contenuto scientifico, che ven-gono visitati come tappe differenti di unlungo viaggio.

Virtual travel. The metaphor usedby these projects is the journey as anknowledge-creating experience and anadventure: spacecraft, ships, submarines,vans, and other means of transportentertainingly and informally convey theuser through various levels of scientificknowledge, each visited as a waystage ona long journey.

Fig. 28

www.windowsintowonderland.org/hotcolors/

116

Comunicare la fisica

Communicating physics

Mostra virtuale: si tratta delle ver-sioni on line delle visite ai musei dellascienza. Si entra nelle sale, si fanno giochiinterattivi, si trovano approfondimentiaudiovisivi: in questi lavori il rapporto trareale e virtuale tende a essere più stretto evincolante.

Virtual exhibitions. These are theonline versions of visits to science muse-ums. The visitor enters the rooms, playsinteractive games, and views audiovisualpresentations. The relationship betweenthe real and the virtual tends to be closerand more constraining in these products.

Fig. 29

http://ology.amnh.org/earth/

117

Seconda parte • Internet e la comunicazione della scienza: una rivoluzione copernicana

Section Two • Scientific communication on the Internet: a copernican revolution

E-learning: sono piattaforme didatti-che che rispondono prevalentemente aobiettivi di funzionalità e personalizzazio-ne dei percorsi formativi, ma spesso utiliz-zano una convergenza di diversi stili dicomunicazione audiovisiva (laboratori vir-tuali, classi virtuali, ecc).

E-learning. These are teachingplatforms designed principally to servefunctional purposes and to personalizelearning paths. They often combine avariety of audiovisual communicationformats (virtual laboratories, virtual les-sons, etc.).

Fig. 30

http://digitalchem.berkeley.edu/

Come si vede, la progettazione della comu-nicazione riveste una grande rilevanzanella realizzazione di questi progetti e nel-l’individuazione dei destinatari della comu-nicazione multimediale della scienza.In realtà si tratta di pubblici molto diversied eterogenei, che non possono essere con-siderati sullo stesso piano: pubblico condiverso livello di scolarizzazione, pubblicodei non esperti, “uomo della strada”, bam-bini, comunità professionali: ogni segmen-to di questa utenza richiede una grandeattenzione in fase di progettazione e stru-menti di dialogo in grado di offrire livelliadeguati di apprendimento.Il web scientifico è un ambiente di cono-scenza condivisa abitato da un pubblicomolto eterogeneo, che ha esigenze e compe-tenze differenti, e che contribuisce conti-nuamente a migliorare la qualità delle pro-poste e della comunicazione attraverso lapossibilità di dialogo che offre internet.Anche la filosofia di questo studio vuolecontribuire alla costruzione di questo webdialogo, indispensabile, tra i responsabilidella progettazione della comunicazionedella scienza e il suo pubblico.

Communication design is therefore ofgreat importance in the realization ofthese projects and in their suitability forthe audiences of multimedia sciencecommunication.These audiences are in fact highly diverseand heterogeneous, and they cannot betreated as a uniform whole. They comprise users with different edu-cation levels, non-experts, ‘the man in thestreet’, children, and professional com-munities, each of which requires carefulconsideration during the design phaseand dialogic tools with which to enhanceits learning.The ‘scientific’ Web is an environment ofshared knowledge inhabited by a highlyheterogeneous public with diverse needsand abilities, and which constantly con-tributes to improving the quality ofapplications and communication throughthe opportunities for dialogue furnishedby the Internet.The aim of this study, too, is to promotethis indispensable ‘Web-dialogue’ betweenscience communication designers and thegeneral public.

118

Comunicare la fisica

Communicating physics

119

2.1 SCHEDA DELLA RICERCA

Universo di riferimento: i 337 milionidi pagine censite da Google (alla data del31 maggio 2005)

Data di rilevazione: maggio 2004 - mag-gio 2005

Campione di riferimento: sono statipresi in esame 150 siti internet che si occu-pano, in vario modo e per diverse finalità,di comunicare la fisica. Il campione è rap-presentativo delle differenti modalità dicontenuto digitale in questo settore.

FISICA ON LINE: DESCRIZIONE DEI RISULTATIPHYSICS ON-LINE: DESCRIPTION OF THE RESULTS

CAMPIONE DI RIFERIMENTO - TYPE OF WEBSITE (N°)

siti di istituzioni scientifiche, centri di ricerca, e universitàsite of a scientific institution, research centre or university

52

portali di news, magazine on linenews portal, online magazine

18

siti e portali educationaleducational site or portal

68

portali internet e metarisorseinternet and meta-resources portal

12

2.1. RESEARCH SCHEDULE

Reference population: the 337 mil-lion web pages censused by Google (as of31 May 2005)

Survey period: May 2004 – May2005

Reference sample: examination wasmade of 150 websites dealing, in variousways and for various purposes, with thecommunication of physics. The samplewas representative of the various kinds ofdigital content to be found in this sector.

2

2.2 I CRITERI DELLO STUDIO

Prima di proseguire, è opportuna una pre-cisazione sul metodo di studio seguito.Nello svolgere la nostra attività di archi-viazione e di studio dei progetti di comuni-cazione multimediale della fisica, abbiamointerrogato la rete attraverso gli oltre ottomiliardi di pagine catalogate dal motore diricerca Google, che oggi rappresenta unmetro piuttosto fedele del World Wide Webnei diversi campi del sapere e delle attivitàsociali.Come è noto, i risultati che si ottengononell’interrogare un motore di ricerca posso-no variare rispetto al loro grado di perti-nenza. Se per esempio cerchiamo la parola“science” troveremo molti risultati cheriguardano strettamente argomenti di con-tenuto scientifico, ma anche pagine webnelle quali la parola “science” viene utiliz-zata arbitrariamente o fuori contesto.Uno dei principali meriti di Google è quel-lo di aver elaborato un sistema matemati-co, progettato da Larry Page e Sergey Brinall’Università di Stanford, che produce unamaggiore qualità e credibilità dei risultatidelle nostre ricerche sul web, rendendo piùfacilmente reperibili le informazioni chedesideriamo ottenere.Ci è sembrato opportuno, perciò, fornire idati quantitativi del web scientifico perillustrare un quadro di riferimento piutto-sto attendibile delle attività che si svolgonoin rete in questo settore, non certo unacatalogazione definitiva della comunicazio-ne scientifica su internet.Dalla nostra indagine scaturisce una fortepresenza della scienza nel web, come risul-ta dai seguenti dati (anche se il numero ri-ferito al termine sesso è condizionato dauna probabile forma di autocensura diGoogle):

2.2. METHODOLOGICAL NOTE

It is advisable to describe our surveymethod before we proceed further. Inorder to archive materials and to analyseprojects for the multimedia communica-tion of physics, we surveyed the Web viathe more than eight billion pages cata-logued by the Google research engine,which today yields a relatively accuratemeasure of the World Wide Web in allfields of knowledge and social activity. It is well known that the results obtainedby means of a search engine vary in theirdegrees of relevance. For example, asearch for the word ‘science’, producesnumerous ‘hits’ which strictly concernscientific topics, but it also retrieves webpages in which the word ‘science’ is usedarbitrarily or out of context.One of the main merits of Google is thatit is based on a mathematical system,designed by Larry Page and Sergey atStanford University, which yields web-search results of greater quality andcredibility, so that it is easier for the userto retrieve the information needed.It consequently seems opportune to setout the quantitative data on the ‘scientif-ic’ Web in order to provide a relativelyaccurate picture of the activities per-formed online in this sector, but certainlynot a definitive account of scientific com-munication on the Internet.Our research shows that there is astrong presence of science on the Web,as demonstrated by the data that follow(although the figure for the term ‘sex’ isprobably conditioned by self-censorshipby Google):

120

Comunicare la fisica

Communicating physics

Il risultato diventa ancora più interessantese scendiamo nel dettaglio dei diversi cam-pi del sapere scientifico, come dimostraquanto segue:

Da questi primi dati emerge come l’offertadi informazioni e contenuti scientifici sulweb sia piuttosto ampia, con progetti di co-municazione, come vedremo in seguito, ar-ticolati secondo le differenti modalità di dis-seminazione scientifica che internet offre.Nella definizione del campione di riferi-mento è stato perciò necessario utilizzare iseguenti parametri identificativi per le dif-ferenti aree di contenuto on line:

� comunicazione della scienza per finalitàdidattiche e divulgative: contenuto scien-tifico elaborato da esperti e destinato algrande pubblico e all’arco formativo

The findings are all the more interestingif we go into the details of the variousfields of scientific knowledge, as shownbelow:

These data evidence that the offer of sci-entific information and content on theweb is wide-ranging, with communicationprojects, as we will see later, articulatedaccording to the various science ‘dissemi-nation’ modes made available by the Inter-net. When constructing the reference sam-ple, it was accordingly necessary to use thefollowing parameters to distinguish thedifferent areas of online content:

� Communication of science for educa-tional and popularization purposes: sci-ence content written by experts for thegeneral public and the education sector

121

Seconda parte • Fisica online: descrizione dei risultati

Section Two • Physics on-line: description of the results

IL NUMERO DELLE PAGINE WEB PER MACRO-ARGOMENTO:NUMBER OF WEB PAGES PER MACRO-TOPIC:

Scienze / Science 2.040.000.000

Libri / Books 1.130.000.000

Sesso / Sex 191.000.000

Viaggi / Travel 1.080.000.000

Notizie / News 4.760.000.000Fonte: google.com, dicembre 2005 / Source: google.com, December 2005.

Fonte: google.com, dicembre 2005 / Source: google.com, December 2005.

IL NUMERO DELLE PAGINE WEB PER SETTORE SCIENTIFICO:NUMBER OF WEB PAGES PER SCIENTIFIC SECTOR:

Chimica • Chemistry 249.000.000

Biologia • Biology 307.000.000

Medicina • Medicine 572.000.000

Matematica • Mathematics 240.000.000

Fisica • Physics 337.000.000

� comunicazione della scienza per finalitàinformative e di aggiornamento profes-sionale: contenuto digitale destinato allacomunità scientifica

� comunicazione della scienza per finalitàistituzionali: contenuto progettato per ladestinazione pubblica e per ricerca di con-senso sociale sulle attività scientifiche.

� Communication of science for profes-sional updating and information: dig-ital content intended for the scientificcommunity

� Communication of science for institu-tional purposes: content designed forthe public and to build social consen-sus on scientific activities.

122

Comunicare la fisica

Communicating physics

TIPOLOGIA DI

COMUNICAZIONE

TYPE OF

COMMUNICATION

TIPOLOGIA

DI CONTENUTO

TYPE OF

CONTENT

AUTORI

AUTHORS

DESTINATARI

AUDIENCE

Comunicazione dellascienza per finalitàdidattiche e divulgativeCommunication ofscience for educationand popularization

Spiegazione di principi, scoperte e applicazioni dellascienza fisicaExplanation of princi-ples, discoveries andapplications of physics

Istituzioni scientifiche,editori, esperti, appas-sionatiScientific institutions,publishers, experts,science buffs

Pubblico dei nonesperti, studentiNon-experts, students

Comunicazione dellascienza per finalitàinformative e diaggiornamentoCommunication ofscience for professionalupdating and information

Pubblicazioni scientifi-che, offerte di studio edi lavoroScientific publications,employment and research opportunities

Editori commerciali,istituzioni scientificheCommercial publishers, scientific institutions

Ricercatori e addetti ailavoriResearchers andexperts

Comunicazione dellascienza per finalitàistituzionaliCommunication of science for institutional purposes

Eventi, attività diricerca, pubblicazioniscientificheEvents, research activities, scientificpublications

Istituzioni scientificheScientific institutions

Grande pubblico,esponenti della societàcivile, comunità scientifica, politica ed economicaThe general public,representatives of civilsociety, scientific, political and economiccommunities

2.3 RISULTATI DELLA RICERCA

Nell’analisi del campione sono stati valuta-ti i seguenti parametri quantitativi:

� grado di accesso: numero di siti webi cui contenuti sono consultabili a paga-mento, gratuitamente o parzialmentesotto le forme diverse della registrazio-ne o dell’abbonamento

� livello di multimedialità: presenza dianimazioni, video, presentazioni multi-mediali, immagini in movimento, visua-lizzazioni

� livello di interattività: presenza distrumenti di dialogo con l’utenza

� settorializzazione: identificazione deisettori della fisica privilegiati.

Riguardo alla diffusione della comunicazio-ne scientifica su internet, il primo risultatorilevante è stato che nel campione preso inesame 145 siti erano totalmente ad accessogratuito, solo cinque a pagamento. Questodato, apparentemente scontato, testimonial’enorme contributo di informazioni e con-tenuti scientifici che il web rappresenta permiliardi di utenti in tutto il mondo.Non si era mai conosciuta prima dell’av-vento di internet una possibilità così ster-minata e concreta di imparare e informar-si, senza la richiesta di alcun compenso.Per quanto riguarda l’utilizzo della multi-medialità, sono 43 i siti dedicati alla comu-nicazione della fisica che impiegano varieforme di comunicazione audiovisiva persedimentare, in modo più efficace, concettie principi scientifici. Abbiamo poi quantifi-cato l’utilizzo della multimedialità come ri-portato nella seguente tabella.

2.3 RESULTS OF THE RESEARCH

The following quantitative parameterswere measured when the sample wasanalysed:

� degree of access: number of web-sites consultable upon payment, free ofcharge, or with various kinds registra-tion or subscription

� level of multimediality: the pres-ence of animations, videos, multime-dia presentations, moving images, vi-sualizations, or a mix of these

� level of interactivity: the presenceof tools for dialogue with the user

� sectoralization: identification ofthe main sectors of physics.

As regards the diffusion of science com-munication on the Internet, the firstimportant finding was that 145 sites inthe sample could be consulted completelyfree of charge, while only 5 required pay-ment. This fact (which could only appar-ently be taken for granted prior to theresearch) testifies to the huge amount ofscientific information and content madeavailable by the Web to billions of usersaround the world. Before the advent ofthe internet, such immense and concreteresources for learning and knowledgeacquisition, with no form of paymentrequired, was utterly unknown.As for multimediality, 43 sites used var-ious forms of audiovisual communica-tion for the more effective teaching ofscientific concepts and principles. Thefollowing table gives more details on theuse of multimedia.

123

Seconda parte • Fisica online: descrizione dei risultati

Section Two • Physics on-line: description of the results

La totalità dei siti internet che fa uso distrumenti multimediali sono progetti desti-nati al pubblico dei non esperti e agli stu-denti. Tra questi sono presenti le universi-tà, a testimoniare quanto la multimedialitàscientifica stia diventando sempre di piùuno strumento formativo scelto dai docen-ti per la sua efficacia.Meno frequente, come dimostrato dallanostra indagine, è l’impiego dell’interatti-vità, ovvero di tutti quegli strumenti di dia-logo con l’utenza che vengono progettati,nella maggior parte dei casi, nelle presen-tazioni multimediali. Fra i 43 siti chehanno impiegato la multimedialità, infatti,soltanto 26 avevano previsto la partecipa-zione attiva da parte degli utenti. In molticasi si tratta di forme di interattività abasso valore aggiunto: elementi di menùche consentono di saltare da una paginaall’altra della presentazione, dati da inseri-re per la realizzazione virtuale di un esperi-mento, o pop-up esplicativi.Le moderne tecniche di animazione e webdesign consentono di attingere a un conte-nuto scientifico attraverso vari livelli eforme di accesso, dialogando con l’interfac-cia, creando percorsi di feedback continuoe attraverso le simulazioni di scenario. Gliautori della comunicazione della scienza suinternet, soprattutto nel caso della mag-gior parte delle istituzioni scientifiche, non

All the internet sites making use of mul-timedia technologies were intended fornon-experts and students. Some of thesesites had been created by universities, afinding which testifies to how scientificmultimediality is becoming an instru-ment adopted by teachers because of itseducational efficacy. The survey shows that less frequent useis made of interactivity, meaning all theinstruments for dialogue with the userand designed, in most cases, in multime-dia formats. We found that of the 43sites that used multimedia, only 26 envis-aged active participation by users.Moreover, in many cases, the form ofinteractivity adopted was of low addedvalue: menu elements enabling the userto jump from one page to another of thepresentation, data to insert for virtualconduct of an experiment, or explanato-ry pop-ups.Modern animation and web design tech-niques allow users to access scientific con-tent at various levels by dialoguing withthe interface, creating continuous feed-back pathways, and performing scenariosimulations. However, the authors of science com-munication on the Internet, especially inthe case of scientific institutions, still donot use these instruments properly,

124

Comunicare la fisica

Communicating physics

LIVELLO DI MULTIMEDIALITÀ / LEVEL OF MULTIMEDIALITY

Visualizzazioni scientifiche / Scientific visualizations 21

Animazioni senza audio / Animations without sound 18

Animazioni con audio / Animations with sound 6

Animazioni interattive / Interactive animations 14

Video / Video 5

Laboratori virtuali / Virtual laboratories 1

utilizzano ancora adeguatamente questistrumenti per mancanza di competenzetecnologiche e, a volte, di progettazionedella comunicazione scientifica.Il parametro quantitativo della settorializ-zazione viene proposto per focalizzare l’at-tenzione degli addetti ai lavori sui settoridella fisica su cui sarebbe necessario unosforzo maggiore di comunicazione, e dove,invece, vi è già un buon posizionamento.La tabella seguente mostra i risultati otte-nuti in base al campione del dicembre 2005.

Alcuni settori della fisica si prestano mag-giormente a questa forma di comunicazioneper il loro impatto nella vita di tutti i giorni,oppure per la capacità di stimolare il nostroimmaginario collettivo (da questo punto divista si spiega facilmente la presenza di ot-timi esempi di siti di astrofisica). Anche peril web, come per altre forme di comunicazio-ne, ha un grande peso la capacità degli au-tori di legare i contenuti scientifici agli inte-ressi reali degli individui e a una serie di co-

owing to a lack of technological, andsometimes scientific, communicationdesign skills.The quantitative parameter ‘sectoraliza-tion’ was intended to focus the attentionof experts on the sectors of physics whichrequire greatest communicative effort, orinstead where their positioning is alreadygood.The following table sets out the resultsobtained from a sample surveyed inDecember 2005.

Some sectors of physics are more suitablefor this form of communication than oth-ers, because of their impact on people’severyday lives, or because of their capaci-ty to stimulate their imaginations (whichexplains the several excellent Internet sitesdealing with astrophysics). Of great im-portance for the Web, like other forms ofcommunication, is the ability of authorsto link scientific content to people’s real in-terests and their acquired knowledge and

125

Seconda parte • Fisica online: descrizione dei risultati

Section Two • Physics on-line: description of the results

SETTORE / SECTOR SITI INTERNET (N°) / INTERNET SITE (N°)

Fisica generale / General Physics 86

Fisica della materia / Materials Physics 11

Astrofisica / Astrophysics 10

Fisica applicata / Applied physics 7

Fisica delle particelle / Particle physics 6

Fisica nucleare / Nuclear physics 5

Storia della fisica / The history of physics 5

Meccanica / Mechanics 4

Elettromagnetismo / Electromagnetism 4

Relatività / Relativity 2

Ottica / Optics 1

Fisica matematica / Mathematical physics 1

noscenze ed esperienze acquisite.I dati quantitativi fin qui raccolti consento-no di suddividere il campione in tre grandigruppi di siti web che si differenziano perstrategie, strumenti e modelli comunicativi.

Questa classificazione, frutto di un anno diattività di monitoraggio del web in questosettore, non vuole avere nessun caratteredefinitivo, ma fotografa una situazione incontinua evoluzione per descrivere unorientamento generale di quelli che, nel ca-pitolo seguente, chiameremo gli attori del-la comunicazione della fisica su internet.

experience. The quantitative data collectedenabled us to divide our sample into threebroad groups of websites, which were dif-ferentiated according to their communica-tive strategies, instruments and models:

This classification results from monitor-ing Web content in this sector during thecourse of a year. It is not definitive; rather,it provides a ‘snapshot’ of a constantlyevolving situation and describes the gener-al orientation of those who, in the follow-ing chapter, we call the ‘actors’ of physicscommunication on the Internet.

126

Comunicare la fisica

Communicating physics

INNOVATORIINNOVATORS

ORIENTATI AL WEBWEB-ORIENTED

FUNZIONALIFUNCTIONAL

utilizzo integrato di strumenti multimediali,interattività e progettazione del feedback congli utenti, chiarezza dei contenuti, destinati algrande pubblico

The integrated use of multimedia instruments, interactivity and feedback designwith the user, content clarity intended for the general public

utilizzo di multimedialità, o, comunque, divarie forme di visualizzazione scientifica, efficaci strumenti di insegnamento della fisica

Use of multimedia or various forms ofscientific visualisation, effective physicsteaching aids

pubblicazione di contenuti scientifici di varianatura (articoli, eventi, news, ecc), scarsainterazione con gli utenti, non hanno unastrategia di presenza sul web; sono progettion line che assolvono soprattutto a compitiistituzionali

Publication of various types of scientific content (articles, events, news, etc.), low levelof interaction with users. No strategy for presence on the Web. Online projects performing mainly institutional tasks.

127

Definiremo come attori della comunica-zione della fisica sul web tre grandi

categorie di soggetti:

� le istituzioni scientifiche e gli enti di ri-cerca pubblica nel campo delle scienzefisiche che hanno realizzato progetti dicomunicazione della scienza e di didatti-ca multimediale

� gli editori (prevalentemente televisioni,riviste scientifiche, software house) cheproducono format scientifici per il webin questo campo

� i musei della scienza e science centre chehanno allestito mostre interattive sullafisica, delle quali offrono una versioneon line attraverso i propri siti web.

Ogni gruppo considerato si distingue per idiversi modi di comunicare e promuoverela fisica sul web e per i diversi livelli diapprofondimento offerti agli utenti, cherispecchiano anche i diversi obiettivi dellacomunicazione.In questa sede, dunque, verranno analizza-ti proprio questi aspetti, per farne emerge-

We define three large categories ofsubjects as ‘actors’ of physics com-

munication on the Web:

� scientific institutions and public re-search bodies operating in the field ofphysical science and which have under-taken projects in science communica-tion and multimedia education

� publishers (mainly television networks,science magazines and software hous-es) which produce scientific formatsfor the Web in the field of physics

� science museums and science centreswhich have mounted interactive exhi-bitions on physics and offer online ver-sions on their websites.

Each of these groups is characterized bydifferent methods of communicating andpromoting physics on the Web, and byvarious levels of detail offered to the user– which also mirror the differing purpos-es of the communication.We shall now analyse these aspects,bringing out the principal differences

FISICA ON LINE: GLI ATTORIPHYSICS ONLINE : ‘THE ACTORS’

3

128

re le differenze più o meno rilevanti, e trac-ciare un quadro generale sulle tipologie, imodelli culturali e le forme di dissemina-zione scientifica utilizzate.

3.1 GLI ENTI

E GLI ISTITUTI DI RICERCA

Le principali istituzioni internazionali cheoperano nel settore delle scienze fisicheutilizzano il web per comunicare le pro-prie attività di ricerca e instaurare un rap-porto più diretto con la comunità scientifi-ca e il grande pubblico, attraverso stru-menti di comunicazione multimediale eaudiovisiva. Quella che segue è una brevepanoramica, secondo noi, dei progetti piùinteressanti.

Comunicare la fisica

Communicating physics

among them, and drawing up a generalframework of the typologies, culturalmodels and forms of scientific ‘dissemi-nation’ used.

3.1 RESEARCH

INSTITUTES AND BODIES

The main international institutions inthe sector of the physical sciences use theWeb in order to communicate their re-search activities and to establish a moredirect relationship with the scientific com-munity and the general public throughmultimedia and audiovisual communica-tion tools. Here we present a brief surveyof the most interesting projects.

Fig. 31

www.cern.ch

129

Seconda parte • Fisica on line: gli attori

Section Two • Physics on-line: ‘the actors’

Il Consiglio europeo per la ricer-ca nucleare (Cern), in Svizzera, è il piùgrande laboratorio al mondo di fisica delleparticelle. Si tratta di una istituzione scien-tifica che si basa su un principio di collabo-razione internazionale, dove il patrimoniodi conoscenze e di risultati scientifici rag-giunti, viene messo a disposizione di tuttala comunità scientifica e della collettività.Non è un caso che proprio al Cern sia stataideata una delle più importanti applicazio-ni tecnologiche degli ultimi anni, il WorldWide Web, che nasceva dall’esigenza di po-ter condividere nel miglior modo possibileconoscenze ed informazioni scientifiche intempo reale.Il Cern, attraverso il suo sito, attua una po-litica di comunicazione della scienza adampio raggio, cioè rivolta a diverse catego-rie di utenti e di destinatari. In questa sede ci occuperemo di quelleazioni di comunicazione scientifica desti-nata al pubblico dei non esperti, che il Cernha sviluppato attraverso internet.Nella sezione “education” del sito vengonoofferte diverse opportunità di conoscenzadelle attività del Cern per diversi livelli diutenza: insegnanti, scuole, studenti e gran-de pubblico. Le tipologie di contenuto inte-rattivo e multimediale sono molto varie,dalle tradizionali newsletter a prodotti edi-toriali molto più innovativi. Tra questi van-no segnalati nella sezione dedicata agli in-segnanti, una serie di risorse interattive e diimpatto più diretto con l’insegnamento del-la fisica: video degli esperimenti, documen-tari, letture pubbliche di scienziati, webcastinternazionali e giochi interattivi.Queste diverse forme di visualizzazione ecomunicazione scientifica sono disponibiligratuitamente sul sito del Cern, e costitui-scono un prezioso archivio di documenta-zione audiovisiva nel campo della fisica.

The European Organizationfor Nuclear Research (Switzerland).CERN is the largest particle physics labo-ratory in the world. It is a scientific insti-tution founded on the principle of inter-national collaboration whereby scientificknowledge and results are made availableto the entire scientific community. TheWorld Wide Web, one of the foremosttechnological applications of recentyears, was conceived at CERN for thepurpose of sharing scientific knowledgein the best way possible and in real time.CERN uses its Internet site to pursue awide-ranging science communication pol-icy addressed to various categories ofusers and audiences.Here we examine the scientific communi-cations intended for the non-expert audi-ence which CERN has developed over theInternet.The ‘Education’ section of the site offersusers with various levels of expertise –teachers, schools, students, and the gen-eral public – various opportunities tolearn about CERN’s activities. The inter-active and multimedia content variesgreatly in form, ranging from the tradi-tional newsletter to much more innova-tive publishing products. Among these,worthy of note in the section for teachersis a set of interactive resources with amore direct impact on the teaching ofphysics: videos of experiments, docu-mentaries, public lectures by scientists,international webcasts, and interactivegames.These different forms of scientific visu-alization and communication are avail-able free of charge on the CERN website, and they constitute a valuablearchive of audiovisual documentationon physics.

130

Comunicare la fisica

Communicating physics

La National Aeronautics andSpace Administration (Nasa) degliStati Uniti ha un sito che raccoglie unaserie di contenuti informativi, didattici emultimediali sulle attività del più presti-gioso istituto di ricerca nel campo del-l’esplorazione dello spazio. Particolare attenzione viene rivolta all’uti-lizzo della multimedialità e dell’interattivi-tà in quella parte del portale chiamato ap-punto “Nasa Multimedia” (www.nasa.gov/multimedia), dove sono raccolte immagini,video, interviste, servizi televisivi, demointerattive, strumenti di visualizzazionescientifica e di visualizzazione artistica. Sitratta dell’offerta più completa di contenu-ti scientifici via internet. L’offerta si articola, infatti, in una serie di

The ‘National Aeronautics andSpace Administration’ (USA). TheNASA web site contains a series of infor-mational, educational and multimediafeatures on the activities of the mostprestigious institute of space explorationand research.Particularly close attention is paid to theuse of multimedia and interactivity inthe section of the portal entitled ‘NASAMultimedia’ (http://www.nasa.gov/mul-timedia), which furnishes images, videos,interviews, TV services, interactivedemos and instruments for scientific andartistic visualization. This constitutes themost complete array of scientific contentvia the internet.The visitor is invited to follow a series of

Fig. 32

www.nasa.gov/multimedia

percorsi interattivi e informativi, di sem-plice utilizzo e di impatto immediato desti-nato, prevalentemente, al grande pubblicoche, in questo modo, si tiene costantemen-te informato sulle missioni della Nasa esulle nuove acquisizioni nel campo dell’os-servazione dello spazio.Uno degli esempi migliori di convergenzadi diversi formati digitali per progetti Nasaon line è quello chiamato “Sun EarthMedia Viewer” (http://ds9.ssl.berkeley.edu/viewer/flash/flash.html), realizzato in colla-borazione con l’Università di Berkeley epremiato nell’ottava edizione del PirelliINTERNETional Award.

interactive and informative pathways.These are easy to use, of immediateimpact, and intended mainly for the gen-eral public, who may thus keep constant-ly informed about NASA missions andabout advances in the field of spaceobservation.One of the best examples of the mixing ofdifferent digital formats for online NASAprojects is provided by the Sun Earth Me-dia Viewer (http://ds9.ssl.berkeley.edu/viewer/flash/flash.html). This was createdjointly with Berkeley University and won aprize in the eighth edition of the Pirelli IN-TERNETional Award.

131Section Two • Physics on-line: ‘the actors’

Seconda parte • Fisica on line: gli attori

132

Comunicare la fisica

Communicating physics

L’Institute of Physics (Iop) del Re-gno Unito è una delle più importanti socie-tà professionali con più di 37.000 membriche provengono dai settori della fisica pu-ra ed applicata. Uno dei principali obiettivi di questa orga-nizzazione è promuovere la conoscenza del-la fisica, soprattutto presso il grande pub-blico e gli studenti.Per fare questo, anche attraverso internet,è stato realizzato uno dei migliori siti dicomunicazione della fisica diretta al gran-de pubblico (http://physics.org/), che racco-glie molte risorse interattive e diversi livel-li di approfondimento per la conoscenza didiversi argomenti: “Physics Life”, una pre-sentazione multimediale attraverso laquale riconoscere la fisica attorno a noi;

The Institute of Physics. TheIOP (United Kingdom) is one of themost important professional societies,with more than 37,000 members work-ing in the sectors of pure and appliedphysics. One of the organization’s main aims isto promote knowledge of physics, espe-cially amongst students and the generalpublic.To this end, the IOP has created one ofthe best Internet sites for the communi-cation of physics to the general public(http://physics.org/), which comprisesnumerous interactive resources at differ-ent levels of detail and dealing with var-ious topics: ‘Physics Life’, a multimediapresentation teaching physics in every-

Fig. 33

http://physics.org

“Physics Evolution”, una mappa interatti-va per conoscere le grandi idee che hannoattraversato la storia della fisica; diversesezioni nelle quali vengono presentatetutte le più interessanti risorse interattivedel settore, per imparare la fisica in manie-ra divertente ed efficace.

day settings; ‘Physics Evolution’, an in-teractive map introducing ‘great ideas’through the history of physics; and sev-eral sections offering interesting interac-tive resources with which to learn aboutphysics in an enjoyable and effectivemanner.

133Section Two • Physics on-line: ‘the actors’

Seconda parte • Fisica on line: gli attori

134

Comunicare la fisica

Communicating physics

L’Agenzia spaziale europea (Esa)ha il principale compito di sviluppare lecapacità spaziali dell’Europa e garantire lericadute degli investimenti realizzati.Inoltre, si occupa di delineare un program-ma spaziale europeo e di sviluppare le tec-nologie satellitari. In linea con le migliori esperienze interna-zionali (la Nasa, principalmente) l’Esa uti-lizza il web per far conoscere le proprieattività e diffondere presso il grande pub-blico dei giovanissimi l’interesse versol’esplorazione dello spazio. Ne è un esem-pio il progetto “Esa Kids “(www.esa.int/esaKIDSen/index.html) rivolto ai più piccoli,come un ottimo esempio di comunicazionedella scienza con laboratori virtuali, giochiinterattivi e visite virtuali nello spazio.

The European Space Agency.ESA’s mission is to develop Europe’sspace capabilities and to guarantee areturn on the investments undertaken. Itis also responsible for the European spaceprogramme and for development ofsatellite technologies.Like other international institutions(most notably NASA), ESA uses the Webto inform the public about its activitiesand to stimulate the interest of childrenin space exploration. Worthy of note in this regard is the ‘ESAKids’ project (http://www.esa.int/esaKIDSen/index.html), an excellent exam-ple of science communication, with virtu-al laboratories, interactive games, andvirtual space visits.

Fig. 34

www.esa.int/esaKIDSen/index.html

135

Seconda parte • Fisica on line: gli attori

Section Two • Physics on-line: ‘the actors’

L’American Institute of Physics(Aip) degli Usa è stato fondato nel 1931nello stato di New York. Il suo obiettivo èdiffondere la cultura scientifica della fisica edell’astronomia ai suoi associati, agli scien-ziati, agli insegnanti e al grande pubblico. Sul suo sito l’Aip rende disponibili una se-rie di pubblicazioni di settore (Physics To-day, The Industrial Physicist, ecc.) e risorseper l’aggiornamento professionale e l’ap-profondimento scientifico (“Resources”). Il progetto “Center of History of Physics”(www.aip.org/history/), destinato al grandepubblico, con una serie di exhibit, offre ap-profondimenti di storia della fisica. L’“Exhibit Hall”, se pure scarsamente multi-mediale, consente un primo approccio allagrande fisica, soprattutto del Novecento.

The American Institute ofPhysics (AIP, USA) was founded in1931 in New York State. Since then itsactivities have spread physics and astron-omy amongst its associates, scientists,teachers, and the general public.The AIP’s web site publishes series ofmagazines online (Physics Today, The In-dustrial Physicist, etc.) and an archive ofresources for professional updating andscientific study (‘Resources’).The online project ‘Center for History ofPhysics (http://www.aip.org/history/),through some exhibits provides details onthe history of physics. Although not partic-ularly multimedial, the ‘Exhibit Hall’ givesthe visitor a clear introduction to physics(of the nineteenth century in particular).

Fig. 35

www.aip.org

136

Comunicare la fisica

Communicating physics

Il Comitato francese per l’ener-gia atomica (Cea) si occupa di ricerca indiversi campi: energia atomica, difesa, tec-nologie della comunicazione e della salute. Sul suo sito ha aperto un canale di comuni-cazione istituzionale con la società francesee i suoi diversi partner internazionali, masono due le sezioni dedicate a interlocutorimeno esperti e alla società civile. La primaè “Passion de Chercheur”, una serie di in-terviste video e di filmati in cui i ricercato-ri del centro parlano delle proprie attivitàscientifiche e di ricerca, e della loro quoti-dianità. La seconda, “Science Animée”, èinvece una raccolta di animazioni scientifi-che su alcuni principi fondamentali e sulladescrizione di diverse forme di energie (tra-dizionali e alternative).

The Commissariat à l’EnergieAtomique (CEA) conducts research inthe fields of atomic energy, defence, com-munication technologies, and health.Its website has opened an institutionalchannel of communication with Frenchsociety and its various international part-ners, and there are two sections intendedfor non-experts and the general public.The first is ‘Passion de Chercheur’, a se-ries of video interviews and films in whichresearchers talk about their research andscientific activities, and about their every-day routines. The second section, ‘ScienceAnimée’, is a collection of scientific ani-mations on fundamental principles ofphysics and describes various forms of en-ergy (traditional and alternative).

Fig. 36

www.cea.fr

137

Seconda parte • Fisica on line: gli attori

Section Two • Physics on-line: ‘the actors’

L’Istituto nazionale di fisica nu-cleare (Infn) realizza e coordina in Italiala ricerca scientifica in fisica nucleare. Trale sue iniziative di comunicazione multime-diale della fisica, va segnalata “Scienza pertutti”, un sito per promuovere fra il grandepubblico percorsi divulgativi e scambi diconoscenze con gli utenti. Costruito attraverso una serie di percorsitematici in alcune tappe fondamentali del-la storia della fisica, offre interviste video,ipertesti, immagini e visualizzazioni scien-tifiche. Come nel caso del progetto dell’Aipsulla storia della fisica, non conta tanto illivello di multimedialità utilizzato, che nonè rilevante, ma la quantità e qualità di in-formazione scientifica che incide notevol-mente sulla credibilità del progetto.

The Istituto Nazionale di FisicaNucleare (INFN) carries out and coordi-nates scientific research in nuclear physics.Amongst its many initiatives in the field ofthe multimedia communication ofphysics, especially worthy of note is ‘Scien-za per tutti’, a website for the general pub-lic which offers educational pathways andknowledge exchanges with users.Made up of thematic pathways throughthe history of physics and its fundamentalstages, the site offers video-interviews, hy-pertexts, images and scientific visualisa-tions. As for the AIP project on the historyof physics, the level of multimediality isless important than the quantity and qual-ity of the scientific information, which en-hances the credibility of the project.

Fig. 37

http://scienzapertutti.inf.infn.it

3.2 GLI EDITORI

Per questa categoria abbiamo ritenuto piùinteressante, per il ruolo che in questo mo-mento gli editori svolgono nel mercato au-diovisivo e nella distribuzione dei contenu-ti culturali grazie all’utilizzo della largabanda, mettere sotto osservazione il com-portamento delle televisioni pubbliche, pri-vate o a capitale misto nella comunicazionee informazione scientifica di questo settore. Prenderemo in esame: Bbc (Regno Unito),Pbs (Usa), Abc (Australia) e Rai (Italia).

3.2 THE PUBLISHERS

In regard to this category, owing to thecurrent role of publishers in the audiovi-sual market and in the distribution ofcultural contents via broadband technolo-gies, we considered it more interesting toexamine the provision by public and pri-vate television companies of scientificcommunication and information.We accordingly examine the cases of theBBC (UK), PBS (USA), ABC (Australia)and RAI (Italy).

138

Comunicare la fisica

Communicating physics

139

Seconda parte • Fisica on line: gli attori

Section Two • Physics on-line: ‘the actors’

La British Broadcasting Corpo-ration (Bbc) è la più antica televisionepubblica europea e ha sul web un canale“Science & Nature“ destinato al grandepubblico, con un’attenzione particolare aipiù piccoli e al mondo della scuola.Per quanto riguarda la fisica, sono disponi-bili diverse risorse testuali nel portalededicato alla scuola (“SOS Teacher”). Dasegnalare anche il progetto dedicato all’ag-giornamento e alla verifica delle proprieconoscenze nei diversi settori della fisicadal titolo “Gcse Physics”, dove sono pre-senti tutorial su diversi principi fondamen-tali e verifiche attraverso test, nonché unaserie di giochi interattivi e filmati che aiu-tano gli studenti a memorizzare nozioniscientifiche attinenti alla fisica.

The British Broadcasting Cor-poration (BBC) is the oldest public tele-vision network in Europe. Its website hasan information channel, ‘Science & Na-ture’, dedicated to general public, with par-ticular attention to children and schools.With regard to physics in particular,various (mainly textual) resources areavailable at the portal dedicated toschools (‘SOS Teacher’). A sectionwhere schoolchildren can improve andcheck their knowledge of the varioussectors of physics, entitled ‘GCSEPhysics’, gives tutorials on fundamentalprinciples with follow-up tests, and alsooffers interactive games and films whichhelp children memorise scientific infor-mation.

Fig. 38

www.bbc.co.uk/sn/

140

Comunicare la fisica

Communicating physics

La Public Broadcasting Service(Pbs) è la più importante televisione pub-blica americana, e ha scelto una politica dicomunicazione della scienza molto attentaal pubblico della rete e alla promozione deipropri contenuti audiovisivi e televisivi,attraverso le grandi potenzialità di fruizio-ne che offre il web. A partire dal suo portale “Nova” dedicatoall’informazione scientifica, è possibilenavigare dentro le diverse sezioni del sito eapprofondire i vari settori della scienza conprogetti dedicati a scienziati e scopertescientifiche che utilizzano in parte materia-le prodotto per la rete, in parte filmati trat-ti dai programmi televisivi. Da segnalare, in tal senso, almeno dueesempi: il primo dedicato a Galileo Galilei,

The Public BroadcastingService (PBS). The most importantpublic television company in the USApursues a science communication policywhich pays close attention to the net-work’s audience. Its site promotes thePBS’s own audiovisual and televisionmaterials through the great exploitationpotential offered by the Web.The visitor starts from the ‘Nova’ portaldedicated to scientific information andthen navigates within the site’s sections,studying the various sectors of science bymeans of features on scientists and scien-tific discoveries which use in part materialproduced for the Internet, and in part filmclips from television programmes. Worthyof note in this regard are at least two ex-

Fig. 39

ww.pbs.org/wgbh/nova/galileo/

141

Seconda parte • Fisica on line: gli attori

Section Two • Physics on-line: ‘the actors’

dove sono presenti testi, visualizzazioniscientifiche e animazioni che spiegano lescoperte del grande genio italiano. Ilsecondo è il progetto dal titolo “Einstein’sBig Idea”, realizzato in occasionedell’Anno mondiale della fisica e dedicatoalla scoperta della teoria della relativitàristretta. Tra gli altri contenuti multimediali, è pre-sente una sezione con dieci videointervisterealizzate a grandi fisici che spiegano, aloro modo, la teoria della relatività.L’attività della Pbs sulla rete può essereconsiderata un ottimo esempio di sinergiatra risorse digitali e utilizzazione del pro-prio archivio audiovisivo con attenzionealle diverse esigenze di fruizione del pub-blico della rete.

amples: the first, a feature on GalileoGalilei, presents texts, scientific visualiza-tions, and animations explaining the dis-coveries of the great Italian genius. Thesecond is the project entitled ‘Einstein’sBig Idea’ produced for the World Year ofPhysics and dedicated to the special theoryof relativity. Amongst other multimediacontent, to be noted in particular is a sec-tion comprising ten video interviews withgreat physicists, who explain, in their ownway, the theory of relativity.The PBS’s activity on the Internet can beconsidered an excellent example of syner-gy between digital resources and thePBS’s own audiovisual archive, withclose concern for the differing needs ofinternet users.

Fig. 40

www.pbs.org/wgbh/nova/einstein/

142

Comunicare la fisica

Communicating physics

L’Australian Broadcasting Cor-poration (Abc) dedica grande spazio al-la comunicazione scientifica on line con ilportale “Abc Science On line”, che dà ac-cesso a informazioni scientifiche e canalidedicati a diversi settori della scienza.Diverse pagine, ricche di risorse e appro-fondimenti, sono dedicate ai principi dellafisica e realizzate con moderne tecniche dianimazione e un linguaggio molto chiaro. È il caso, per esempio, delle sezioni suibuchi neri e su Albert Einstein (“EinsteinExplained”), con animazioni molto efficaci.Rilevante anche il sapiente utilizzo dell’ar-chivio audiovisivo della rete, con la spiega-zione di alcuni fenomeni e scoperte attra-verso la visione di vecchi filmati e pro-grammi Abc.

The Australian BroadcastingCorporation (ABC) dedicates consid-erable space to online science communica-tion at its portal ‘ABC Science On line’,which gives access to a series of scientificfeatures and channels dedicated to varioussectors of science. The site has severalpages on important physics principleswhich offer an array of resources createdusing modern animation techniques andcouched in clear language. This is the caseof the sections on ‘black holes’ and AlbertEinstein (‘Einstein Explained’), with veryefficacious animations. Also of note is theclever use of the network’s audiovisualarchive, with explanations using old ABCfilm clips and programmes of several phe-nomena and discoveries.

Fig. 41

www.abc.com.au/science/

143

Seconda parte • Fisica on line: gli attori

Section Two • Physics on-line: ‘the actors’

Anche la Radiotelevisione Italiana(Rai) è attenta alla comunicazione della fi-sica su internet, soprattutto attraverso i si-ti delle trasmissioni di argomento scientifi-co di maggiore successo. Tra questi ci sem-bra opportuno segnalare quello del pro-gramma “Explora, la Tv delle scienze”, chetiene aggiornato il pubblico sui temi dellatrasmissione e rende disponibile la visionein videostreaming di alcuni filmati di cia-scuna puntata e materiale di approfondi-mento. Il sito consente diverse modalità diinterazione e di navigazione attraverso icontenuti scientifici del programma e gliargomenti delle puntate. Molto ricca, inparticolare, la sezione dedicata alla fisica,con la possibilità, per gli utenti, di spaziaretra diversi argomenti e rivolgere domande

The Radiotelevisione Italiana(RAI) pays particular attention to thecommunication of physics on theInternet, doing so mainly through sitesfor its successful science programmes. Particularly worthy of note is the websitefor the ‘Explora, la Tv delle scienze’ tele-vision programme, which keeps the audi-ence informed about the subjects coveredby each episode, video-streaming filmclips and also delivering further studymaterial. The site offers various modalities ofinteraction and navigation through aprogramme’s scientific contents andtopics. The section dedicated to physics is abun-dantly resourced and enables the user to

Fig. 42

www.explora.rai.it

ai giornalisti specializzati e agli ospiti del-la trasmissione.Vi è in questo caso un utilizzo sapiente diquello che offre la rete internet e unagestione dinamica del materiale audio ovideo del patrimonio audiovisivo.

Nel complesso, queste tre esperienze dimo-strano come le televisioni utilizzino semprepiù il web per diversificare la propria offer-ta di contenuti, rendendo la comunicazionedella scienza più appetibile grazie all’utiliz-zo dei nuovi strumenti multimediali ed al-lo sfruttamento del proprio know how.

3.3 FISICA E INTERATTIVITÀ

NEI MUSEI DELLA SCIENZA

Il fenomeno delle mostre interattive neimusei è un esempio della direzione chestanno prendendo le grandi istituzionimuseali in questo campo, con la creazionedi percorsi personalizzati che favorisconol’adattabilità della proposta alla domandae all’interazione del pubblico.Sempre più frequentemente assistiamo allapubblicazione on line di alcune di questeesposizioni, organizzate da grandi e picco-li musei della scienza e dagli science cen-tre, attraverso quel format digitale chiama-to “virtual exhibit”, dove i visitatori delsito vengono condotti in percorsi interatti-vi che consentono una conoscenza direttadei contenuti scientifici e didattici.Ecco alcuni esempi significativi.

move among various arguments and toput questions to specialized journalistsand guests on the programme.In this case, clever use is made of theInternet’s capabilities with dynamic man-agement of the audiovisual material.

These three examples demonstrate thattelevision is making ever more use of theWeb to diversify its delivery of content,thereby rendering the communication ofscience more interesting through the useof new multimedia instruments and theexploitation of in-house expertise.

3,3 PHYSICS AND INTERACTIVITY

IN SCIENCE MUSEUMS

The phenomenon of interactive exhibitsin museums is one example of the direc-tion in which large museums are nowmoving, with the creation of personal-ized pathways favouring the adaptabilityof supply to demand, and interactionwith the public.Increasingly frequent is the online publi-cation of exhibitions organized by largeand small science museums and sciencecentres. Used for this purpose is the‘Virtual Exhibit’ format, which leads vis-itors to the site along interactive path-ways furnishing direct knowledge of theexhibition’s scientific and educationalcontent.There follow some outstanding examples.

144

Comunicare la fisica

Communicating physics

145

Seconda parte • Fisica on line: gli attori

Section Two • Physics on-line: ‘the actors’

Il Museo americano di storianaturale (Amnh) ha realizzato sul pro-prio sito una serie di exhibit interattivi diargomento scientifico. Segnaliamo nelcampo nella scienza fisica quello su AlbertEinstein.Si tratta una visita virtuale che, attraversodiversi percorsi, ci conduce alla scoperta dialcuni degli aspetti più importanti dell’atti-vità del grande fisico tedesco.

The American Museum ofNatural History (USA). The AMNHhas created a series of interactive scien-tific exhibits on its website. In regard tophysics, to be mentioned in particular isthe section on Albert Einstein.This feature consists of a virtual visitwhich leads along various pathways todiscovery of the most important aspectsof the great German physicist’s work.

Fig. 43

www.ology.amnh.org

146

Comunicare la fisica

Communicating physics

Pensato per il pubblico dei bambini, come sidesume dalla scelta dell’interfaccia, partico-larmente curiosi sono il percorso “Spaceand Time” in cui vengono spiegati in manie-ra divertente e interattiva i concetti chiavedella relatività, e “Eye on Einstein”, un’ani-mazione sulle tecnologie che hanno presospunto dalle scoperte del genio tedesco.

Designed for children, as evident fromthe interface, of particular interest arethe ‘Space and Time’ path, along whichthe key concepts of relativity areexplained in an enjoyable and interactivefashion, and ‘Eye on Einstein’, an anima-tion about the technologies engendered byEinstein’s discoveries.

Fig. 44

www.ology.amnh.org/einstein/eyeoneinstein/index.html

147

Seconda parte • Fisica on line: gli attori

Section Two • Physics on-line: ‘the actors’

Il Museo nazionale della scienzae della tecnologia “Leonardo DaVinci” di Milano presenta un sito moltoefficace che fornisce informazioni chiare edesaurienti per organizzare una visita almuseo, ma anche alcune sezioni interattiveche introducono il grande pubblico allavita, alle opere e alle scoperte di Leonardo.Molto riuscita è la sezione “Leonardo inte-rattivo” dove sono presentate alcune rico-struzioni, animazioni e visualizzazioniscientifiche che illustrano in modo imme-diato la parabola del genio leonardesco.

The Museo della Scienza edella Tecnica in Milan has construct-ed a highly efficacious website which pro-vides clear and exhaustive informationfor those planning a visit to the museum,as well as interactive sections which intro-duce the general public to the life, workand discoveries of Leonardo.Particularly successful is the section‘Leonardo interattivo’, which comprisesreconstructions, animations and scientif-ic visualizations which vividly illustratethe products of Leonardo’s genius.

Fig. 45

www.museoscienza.org

148

Comunicare la fisica

Communicating physics

Il Museo del laboratorio diCavendish, in Gran Bretagna, propone ilprogetto “Cambridge Physics”, un percor-so interattivo molto ben articolato tra leattività, gli strumenti e le tecniche che sonostate al centro della ricerca scientifica dellaboratorio di Cavendish. Una visita vir-tuale al museo consente di accedere allevarie sale del laboratorio, soffermandosisui diversi exhibit interattivi.In ogni sezione sono illustrate, con anima-zioni e testi di commento, gli strumenti e lescoperte scientifiche come evidenziato nel-l’immagine. L’elemento di forza di questosito sono certamente l’accuratezza scienti-fica accompagnata dall’interattività che se-gue l’utente in tutto il percorso virtuale.

The Cavendish Laboratory Mu-seum (UK). The Cambridge Physicsproject is an interactive pathway throughthe activities, instruments and techniquesat the centre of scientific research at theCavendish Laboratory. A virtual visit to the museum gives accessto the rooms in the laboratory and to sev-eral interactive exhibits.Each section uses animations and com-mentaries to illustrate scientific instru-ments and discoveries, as shown by thefollowing image.The strength of this site is scientific accu-racy combined with an interactivity thataccompanies the user throughout his orher virtual visit.

Fig. 46

http://www-outreach.phy.cam.ac.uk/camphy

La panoramica proposta non ha l’ambizio-ne della completezza, ma ha inteso metterein evidenza solo alcuni esempi che, a nostrogiudizio, sono indicativi delle tendenze chesi producono nella rappresentazione dellafisica sul web da parte delle istituzioniscientifiche e delle organizzazioni culturali.

The foregoing survey has not beenintended to be complete. Its purpose hasinstead been to highlight some examplesthat we believe are representative of cur-rent trends in the Web-based representa-tion of physics by scientific institutionsand large cultural organizations.

149

Seconda parte • Fisica on line: gli attori

Section Two • Physics on-line: ‘the actors’

151

In this section of the study we shallbriefly illustrate the scientific communi-

cation models most commonly used inonline physics projects, and the scientificpopularization methods used in thedesign of interactive communication. Aswe do so, we shall highlight positive andnegative aspects.In most of the cases examined in oursample, we found that the scientific andeducational institutions were makinggreater use of the web as an institution-al channel of information and communi-cation, doing so as an alternative to tra-ditional channels, and therefore makingincreasingly frequent use of communica-tion strategies designed specifically forthe Web.The structure of many of these sites tes-tifies to an interest in forging relation-ships with audiences and social groupsreachable via the internet. The content ofthese sites can be segmented as follows:

� Area dedicated to the publication ofresearch and scientific studies (com-munication among peers, from scien-tist to scientist, among institutions,

TECHNOLOGIES, INTERFACES AND COMMUNICATION

Questo capitolo illustra sinteticamente imodelli di comunicazione scientifica

più comunemente utilizzati nei progetti di fi-sica on line, e le modalità di disseminazionescientifica utilizzati nella progettazione del-la comunicazione interattiva, mettendone inevidenza gli aspetti positivi e le criticità.Nella maggior parte dei casi presi in esamedal nostro campione, abbiamo riscontratoun atteggiamento sempre più diffuso, daparte delle istituzioni scientifiche e di for-mazione: l’utilizzo del web come canale del-l’informazione e comunicazione istituzio-nale alternativo a quelli tradizionali, e dun-que il relativo utilizzo sempre più frequen-te di strategie di comunicazione pensateappositamente per internet. La struttura di molti di questi siti testimo-nia l’interesse di generare relazioni e rap-porti con i diversi pubblici di utenti e grup-pi sociali che è possibile raggiungere suinternet, attraverso la seguente segmenta-zione del contenuto:

� area dedicata alla pubblicazione di ri-cerche e pubblicazioni scientifiche (co-municazione tra pari, da scienziato ascienziato, tra istituzioni, e verso il pub-

TECNOLOGIE, INTERFACCE E MODELLI DI COMUNICAZIONE

4

and with an audience of political andeconomic interest groups)

� Area dedicated to exchange and inter-active information-sharing (buildinguser loyalty, professional updating,public debate)

� Area dedicated to the scientific com-munication of physics (addressed tothe general public and students)

� Area dedicated to education (intendedfor teachers, who use this part of thesite as a resource for lesson prepara-tion or for exercises to give to theirstudents).

The communication formats and scien-tific visualizations most frequently usedfor the latter two categories (which arethose of greatest interest here) are thosepertaining to the following six groups.

152

Comunicare la fisica

Communicating physics

blico dei gruppi di interesse politico edeconomico)

� area dedicata allo scambio e alla condi-visione interattiva (luogo di fidelizzazio-ne degli utenti, di aggiornamento pro-fessionale, di pubblico dibattito)

� area dedicata alla comunicazione scien-tifica della fisica (destinata al grandepubblico dei non esperti e degli studenti)

� area dedicata alla formazione (destinataai docenti, che utilizzano questa partedel sito come risorsa per le lezioni fron-tali o come strumento di approfondi-mento da fornire agli studenti).

Per le ultime due categorie di contenuto,quelle di maggiore interesse per il nostrostudio, le tipologie comunicative e di visua-lizzazione scientifica più spesso usate sonoquelle illustrate dai seguenti sei gruppi.

Visualizzazione di principi edesperimenti scientifici (con varie tec-niche di animazione): si tratta di anima-zioni che riproducono esperimenti scientifi-ci o mostrano esempi di principi. In genere,sono forniti strumenti di dialogo con l’uten-za attraverso menù che consentono di salta-re i vari fotogrammi dell’animazione o inse-rire dati per visualizzare l’esperimento. Il te-sto che accompagna l’animazione è general-mente molto sintetico ma corrisponde, nelcomplesso, all’attesa dell’utente.

153

Seconda parte • Tecnologie, interfacce e modelli di comunicazione

Section Two • Technologies, interfaces and communication

Visualization of scientificprinciples and experiments (usingvarious animation techniques):these are animations which replicate sci-entific experiments or exemplify scientificprinciples. In general, dialogue takes placevia a menu which allows the user to jumpthrough the animation or insert data tovisualize an experiment. The text accom-panying the animation is generally verybrief but corresponds to the user’s expec-tations.

Fig. 47

http://www.cs.sbcc.cc.ca.us/~physics/flash/relativity/Simultaniety.html

Riprese video di esperimentiscientifici: si tratta, generalmente, di unelenco di filmati che riprendono esperimen-ti realizzati in laboratorio o in aula; spessodi scarsa qualità tecnica, non prevedonostrumenti di cooperazione comunicativacon l’utente.

154

Comunicare la fisica

Communicating physics

Video clips of scientific exper-iments: These generally consist of filmclips recording experiments carried outin laboratories or in the classroom. Oftenof poor technical quality, they do notenable communicative cooperation withthe user.

Fig. 48

http://press.web.cern.ch/public/content/Chapters/Education/OnlineResources/Experiments-en.html

Visualizzazione artistiche e illu-strazioni in 3D: tecniche di visualizzazio-ne usate in progetti, integrate con altri stru-menti di elaborazione grafica delle immagi-ni; impostazione della comunicazione di de-rivazione libraria dove brevi testi e didasca-lie accompagnano le immagini statiche.

155

Seconda parte • Tecnologie, interfacce e modelli di comunicazione

Section Two • Technologies, interfaces and communication

Artistic visualisations and 3Dillustrations: visualisation techniquesused in projects together with othergraphical image tools. The communica-tion model is a book, so that brieftexts/captions accompany the staticimages.

Fig. 49

http://ds9.ssl.berkeley.edu/viewer/flash/flash.html

Conferenze o lezioni pubblichedi scienziati: sono utilizzate in siti di uni-versità e istituzioni scientifiche; presenta-no caratteristiche analoghe a quelle dei vi-deo, cioè una scarsa cooperazione comuni-cativa e qualità visiva.

156

Comunicare la fisica

Communicating physics

Public lectures or lessons byscientists: these are used on the sites ofuniversities and scientific institutions.They have the same characteristics as avideo, namely scant communicative coop-eration and poor visual quality.

Fig. 50

http://www.scienzagiovane.unibo.it/rivoluzione-Einstein.html

Forum o gruppi di discussione:sono forme tradizionali ormai di collabora-zione e scambio di informazioni in retesempre più sostituiti dai blog scientificiche offrono modalità di interazione e possi-bilità di approfondimento più efficaci.

157

Seconda parte • Tecnologie, interfacce e modelli di comunicazione

Section Two • Technologies, interfaces and communication

Forums or discussion groups:these are traditional forms of online col-laboration and information exchange.They are now being replaced by scientificblogs, which offer greater interactivityand more rapid information exchange.

Fig. 51

http://www.physicsforums.com

Laboratori virtuali e strumentidi e-learning: caratterizzati da una pro-gettazione comunicativa articolata e dal-l’integrazione di molteplici livelli di intera-zione, sono uno strumento di insegnamen-to della fisica che può sostituire o accom-pagnare le lezioni in aula.

158

Comunicare la fisica

Communicating physics

Virtual laboratories and e-learning tools: characterized by anintricate communication design, theseresources integrate numerous levels ofinteraction. Physics teaching tools of thiskind may replace or accompany class-room lessons.

Fig. 52

http://www.phys.unsw.edu.au/einsteinlight

In many of these cases, the communica-tive efficacy of the interface and the videosderives from evolution in audiovisual tech-nology standards, which in recent yearshave undergone rapid development. Someexamples follow:

� Java Applet (Sun Microsys-tems): applets are program designedto be run within another ‘container’program. They are used to give inter-active content to web pages which htmlis unable to provide

� QuickTime (Apple): visualisationsoftware for the realisation of cross-platform video clips which can be down-loaded from the internet or streamedthrough a format that may combinevideo, audio and virtual images

� Flash (Macromedia): sets the stan-dard for the creation of multimediaand interactive content on the Internet.Macromedia Flash is a software de-signed mainly for graphical use andsimplifies the drawing, modificationand animation of vector graphics,texts, and other graphical elements.

Besides visualization standards, whichperform an important role in the cre-ation of multimedia presentations, themost important component of this kindof work is the design of the communi-cation, starting from the user’s realknowledge needs and cultural back-ground. These characteristics concernnot only the completeness and clarity ofthe scientific content, but also the uni-formity and coherence of the interfacescreated and the index of communicativecooperation.

159

Seconda parte • Tecnologie, interfacce e modelli di comunicazione

Section Two • Technologies, interfaces and communication

In molti casi l’efficacia comunicativa del-l’interfaccia e dei video è data dall’evolu-zione degli standard di tecnologia audiovi-siva, che negli ultimi anni ha conosciuto ungrande sviluppo. Eccone tre esempi:

� Java Applet (Sun Microsystem): gliapplet sono programmi progettati peressere eseguiti all’interno di un altroprogramma che li contiene. Nel nostrocaso sono utilizzati per fornire contenu-ti interattivi alle pagine web che il lin-guaggio html non è in grado di fornire

� QuickTime (Apple): software di vi-sualizzazione per realizzare videoclipcross-platform scaricabili da internet ovisualizzabili in streaming attraverso unformato che può racchiudere video, au-dio, e immagini virtuali

� Flash (Macromedia): rappresenta or-mai uno standard per la creazione dicontenuti multimediali e interattivi. Ma-cromedia Flash è un software per usoprevalentemente grafico che consente didisegnare, modificare e animare in modoabbastanza semplice immagini vettoria-li, testi ed elementi grafici di altro tipo.

Al di là degli standard di visualizzazione,che pure svolgono un ruolo importante nel-la realizzazione di una presentazione multi-mediale, l’elemento che diventa discrimi-nante in questi lavori è rappresentato dallaprogettazione della comunicazione, a parti-re dalle reali esigenze di conoscenza e dalbackground culturale degli utenti. Caratte-ristiche che si riferiscono non soltanto allacompletezza e alla chiarezza dei contenutiscientifici, ma anche all’uniformità e allacoerenza delle interfacce realizzate e all’in-dice della cooperazione comunicativa.

161

In conclusion to this study we proposesome issues for reflection and outline

the evolutionary dynamics of the sectorthat we have analyzed.As stated in the methodological introduc-tion, our objective has been to provide a‘snapshot’ of a constantly evolving situa-tion, taking due consideration of the newforms of information use, and of recentchanges in the attitude of cultural andscientific institutions to the design ofdigital communication. It will be neces-sary in the future to identify scientificinstruments able to deepen the findingsof this study using innovative techniquesof analysis.In the course of a year of monitoring thescientific web dedicated to the communi-cation of physics, we identified variousaspects and problems. These we nowbriefly itemize.

5

CONCLUSIONICONCLUSIONS

In conclusione, proveremo a proporrequalche spunto di riflessione e a traccia-

re le principali dinamiche evolutive del set-tore analizzato.L’obiettivo, come spiegato nella premessametodologica, era fotografare una situazio-ne in continua evoluzione, tenendo nellagiusta considerazione le nuove modalità difruizione dell’informazione e i cambiamen-ti, avvenuti negli ultimi anni, delle istitu-zioni culturali e scientifiche nella progetta-zione della comunicazione digitale. Occor-rerà, per il futuro, individuare strumentiscientifici adeguati che possano, con mag-giore precisione e tecniche di analisi inno-vative, approfondire questo studio. Nel corso di un anno di monitoraggio delweb scientifico dedicato alla comunicazio-ne della fisica, abbiamo individuato diversiaspetti e problematiche che di seguito ven-gono solo accennate.

� Multimedia physics communi-cation projects, and they testify toa widespread shift of interest amongscientific institutions towards the web,which is seen as a resource for profes-sional learning and updating.

� Scientific multimediality is usedmainly for communication addressedto the general public, flanking themore traditional instruments of sci-ence popularization rather than re-placing them.

� The authors of physics commu-nication on the internet form ahighly heterogeneous group: technolo-gists, scientists, scientific journalistsand hobbyists who deploy skills and ex-pertise to improve the public’s percep-tion of physics.

� The level of scientific informa-tion available on the Internet in thephysics sector can be considered suffi-cient to satisfy users’ knowledge re-quirements. As evinced by the researchdata, the communication of physics oc-cupies an important place on the scien-tific Web. These are resources constant-ly available on the Internet, almost al-ways free of charge, and which allowfor constant updating in all sectors ofthe discipline, while also providing in-struments for public dialogue on impor-tant issues connected with physics (en-ergy, environment, climate, innovativetechnologies, space exploration, etc.).

� The level of maturity of multi-medial languages and interactivecommunication prototypes is still toolow to guarantee effective forms of ex-

162

Comunicare la fisica

Communicating physics

� I progetti di comunicazione multi-mediale della fisica testimoniano l’at-teggiamento, sempre più diffuso, di at-tenzione da parte delle istituzioni scienti-fiche per il web come mezzoo di aggior-namento professionale e apprendimento.

� La multimedialità scientifica vieneprincipalmente utilizzata per la comuni-cazione destinata al pubblico dei nonesperti, affiancandosi così ai tradiziona-li strumenti di divulgazione e non sosti-tuendosi a essi.

� Gli autori della comunicazionedella fisica su internet formano ungruppo molto eterogeneo: tecnologi,scienziati, giornalisti scientifici e sem-plici appassionati che mettono in comu-ne competenze e know how per miglio-rare la percezione pubblica della fisica.

� Il livello di informazione scientifi-ca disponibile su internet in questo set-tore può essere ritenuto sufficiente asoddisfare le esigenze di conoscenza de-gli utenti: come si desume dai dati pre-sentati dalla ricerca la comunicazionedella fisica ha un posto rilevante nelweb scientifico. Si tratta di risorse quo-tidianamente disponibili in rete, quasisempre gratuite, che consentono un ag-giornamento costante su tutti i settori diquesta disciplina, e che forniscono stru-menti di dialogo pubblico sui grandi te-mi legati alla fisica (energia, ambiente,clima, tecnologie innovative, esplorazio-ne dello spazio, ecc).

� Il livello di maturazione dei lin-guaggi multimediali e dei prototipi dicomunicazione interattiva è ancora in-sufficiente a garantire forme efficaci di

change with users and the acquisitionof scientific skills. The most innova-tive advances are the rapid spread ofscientific blogs and the podcasting ofscientific programmes and news.(http://www.nasa.gov/multimedia/podcasting/).

� One can expect improvements in thedesign of audio-video instru-ments, experimentation with new in-terfaces, and the creation of dedicatedscientific data banks.

� The ‘scientific literature’ that theweb represents is still underestimatedby numerous experts in the sector. Ourexperience with the Pirelli Award hasfrequently shown how difficult it is togenerate forms of virtuous collabora-tion between exponents of the aca-demic and technological worlds.

� The accessibility and usability ofwebsites and web interfaces are stillunsatisfactory; on one side the use ofanimations and 3D graphics con-tributed to clearer statements and ex-planations of complex scientific princi-ples; on the other side the rare use ofinteractive and interface-user dialoguetools lowers the rate of communicativecooperation and participation.

� In many cases the quality of the visu-al communication does not corre-spond to that of the verbal com-munication, which is still excessive-ly conditioned by the sectoralism ofacademic environments.

� Improvements must be made to theinstruments supporting the nav-

163

Seconda parte • Conclusioni

Section Two • Conclusions

scambio con gli utenti e acquisizione dicompetenze scientifiche. Tra i segnalipiù innovativi in questo campo va cita-ta la grande diffusione dei blog scientifi-ci e del podcasting, trasmissioni e noti-ziari a carattere scientifico (www.nasa.gov/multimedia/podcasting/).

� Si possono prospettare margini di miglio-ramento nella progettazione di stru-menti audio o video, nella sperimenta-zione di nuove interfacce, nella creazionedi banche dati scientifiche dedicate.

� La “letteratura scientifica” che ilweb rappresenta è ancora un elementosottostimato da molti addetti ai lavori edesperti di settore. Nel corso della nostraesperienza al Premio Pirelli abbiamo ve-rificato come sia difficile generare formedi collaborazione virtuosa tra esponentidel mondo accademico e tecnologi.

� L’accessibilità e l’usabilità dei siti edelle interfacce web sono ancora carenti;da un lato, l’impiego delle animazioni edella grafica 3D ha contribuito a unamaggiore chiarezza degli enunciati e allaspiegazione di principi anche complessi;dall’altro, gli strumenti di dialogo inter-faccia-utente sono usati ancora poco, perun tasso di cooperazione e partecipazio-ne comunicativa degli utenti basso.

� In molti casi la qualità della comunica-zione visiva non corrisponde a quelladella comunicazione verbale, ancoratroppo legata al settorialismo degli am-bienti accademici.

� Occorre un miglioramento degli stru-menti di supporto nella navigazione

igation of hypertexts, which often re-quire the execution of unusually com-plex tasks and detailed knowledge offunctions.

� The leading scientific institutionsare shifting to the design of more user-oriented multimedia communication.

� The scientific community seems morereactive than in the past to creatingnew Web-based knowledge instrumentsand forms of interaction with users.

164

Comunicare la fisica

Communicating physics

degli ipertesti che spesso richiedonoesecuzione di compiti più complessi delconsueto e un apprendimento delle fun-zioni più articolato.

� Il comportamento delle maggiori istitu-zioni scientifiche evolve verso unamaggiore progettazione della comunica-zione multimediale orientata all’utente.

� La comunità scientifica sembra più re-attiva che in passato nel creare sul webnuovi strumenti di conoscenza e formedi interazione con gli utenti.

TERZA PARTE

LE INTERVISTEIL SOSTEGNO PUBBLICO ALLA COMUNICAZIONE DELLA SCIENZA

GLOSSARIOLE RISORSE

SECTION THREE

THE INTERVIEWSPUBLIC SUPPORT FOR SCIENCE COMMUNICATION

GLOSSARYRESOURCES

169

In aggiunta ai risultati quantitativi e qua-litativi dello studio, abbiamo ritenuto

utile rivolgere alcune domande a un grup-po di specialisti che, a vario titolo, si occu-pano di comunicazione multimediale e per-cezione pubblica della fisica. Il criterio uti-lizzato nel comporre questo gruppo è statoquello della rappresentatività dei diversisettori della comunicazione pubblica dellafisica. Sono infatti presenti ricercatori efisici di diverse generazioni, giornalistiscientifici, esperti di nuove tecnologie estudenti di fisica. Questo è l’elenco degliintervistati:

�Paola Catapano(giornalista scientifica del Cern)

�Massimiliano Picone(studente di fisica e responsabile del sito www.applenewton.it)

�Roberto Vacca(ingegnere e divulgatore scientifico)

�Massimiano Bucchi (sociologo della scienza)

To complement the quantitative and qual-itative findings of the survey, we decid-

ed to assemble a group of specialists con-cerned, in various capacities, with multime-dia communication and the public percep-tion of physics, and to ask them a series ofquestions. The criterion used to create thegroup was that it should be representative ofthe various sectors of the public communi-cation of physics. Accordingly, the groupconsisted of researchers and physicists fromdifferent age groups. science journalists, ex-perts on new technologies, and students ofphysics. The interviewees were the following:

�Paola Catapano(CERN science journalist)

�Massimiliano Picone(student of physics and administratorof the www.applenewton.it website)

�Roberto Vacca(engineer and science popularizer)

�Massimiano Bucchi(sociologist of science)

LE INTERVISTETHE INTERVIEWS

1

�Roberto Fieschi(fisico e divulgatore scientifico)

�Yannick Mahé(animatrice e ricercatrice)

�Rosy Mondardini(comunicatrice scientifica del Cern)

�Barbara Gallavotti(responsabile dell’Ufficio comunicazionedell’Infn)

�Giuseppe Lanzavecchia(fisico teorico e sociologo della scienza)

�Marc Lachièze-Rey(rappresentante del Comitato franceseper l’energia nucleare)

�Mauro Carfora(fisico del Sif)

�Luis Martínez(responsabile della Comunicazione edivulgazione all’Istituto di astrofisicadelle Canarie)

�Roberto Fieschi (physicist and science popularizer)

�Yannick Mahé(animator and researcher)

�Rosy Mondardini(CERN information officer)

�Barbara Gallavotti(head of the INFN communications office)

�Giuseppe Lanzavecchia(theoretical physicist and sociologist of science)

�Marc Lachièze-Rey(representative of the French AtomicEnergy Commission)

�Mauro Carfora (SIF physicist)

�Luis Martínez(head of communications at the Astrophysics Institute of the Canary Islands)

170

Comunicare la fisica

Communicating physics

171

Terza parte • Le interviste

Section Three • The interviews

Quanto i nuovi strumenti tecnologi-ci possono aiutare a migliorare illivello di percezione della fisica?

Molto. Il pubblico ha bisogno di visualiz-zare ciò che succede nel mondo subnu-cleare, e nessuna parola può sostituire l’ef-ficacia della grafica in 3D o di animazioniutilizzate per questo scopo.

Pensa che internet possa favorire lacollaborazione tra comunicatoriscientifici e scienziati?

Internet sta già migliorando il dialogo traricercatori e comunicatori scientifici, comenegli altri settori della vita lavorativa. L’e-mail permette ai giornalisti di intervistaregli scienziati a distanza, e agli scienziati dipoter rispondere a loro piacimento, moltomeglio che al telefono! Gli scienziati pos-sono indicare gli articoli utili per l’intervi-sta, pubblicandoli su un server, mentre icomunicatori scientifici possono dimostra-re la propria credibilità attraverso lavoripubblicati su siti internet e citazioni sulweb. Internet può essere utilizzato adessoper realizzare webcast e podcast e i ricer-catori sono molto più disponibili per que-sto genere di interventi che fanno perdereloro poco tempo, piuttosto che accettaredegli inviti. Per esempio, al World WideWebcast “Beyond Einstein” hanno parte-cipato molti scienziati (tra i quali moltipremi Nobel) che hanno potuto aderiregrazie a queste tecnologie.

To what extent do you think thatnew technological tools can helpimprove the perception of physics?

To a great extent. People need to visualizewhat happens in the sub-nuclear world,and no words can replace the effectivenessof 3D graphics or animations for thispurpose.

Do you think Internet will improvecollaboration between sciencecommunicators and scientists?

Internet has already improved communi-cation between practising scientists andscience communicators, as it has in otherareas of working life. E-mail enables jour-nalists to interview scientists remotely andscientists can reply in their own time,much better than on the telephone!Scientists can cite articles of interest forthe interview that they have published ona server, and science communicators candemonstrate their credibility with workpublished on websites and citations on theweb. Internet can now be used for livewebcasts and podcasts, and busy scientistsare much more willing to take part inthese less time-consuming types of inter-view, rather than accept invitations. Forexample, numerous scientists (many ofthem Nobel prize winners) took part in the“Beyond Einstein” World Wide Webcastbecause of the availability of these tech-nologies.

PAOLA CATAPANO

giornalista scientifica al Cern di Ginevra CERN science journalist

Quali sono le maggiori difficoltà pergli specialisti del settore nella rea-lizzazione di progetti di comunica-zione della fisica? Qual è il ruolo diinternet per migliorare l’efficacia diquesto tipo di comunicazione?

Io non penso che ci siano dei modelli dicomunicazione specifici, ma che sia possi-bile utilizzare qualsiasi modello per comu-nicare qualcosa, inclusa la fisica. Come hoprecedentemente detto, i concetti astratti,come la fisica della particelle o l’ingegne-ria genetica, traggono molto vantaggio daqueste tecniche di visualizzazione.Internet è uno strumento potente a bassocosto che può raggiungere il target deter-minante per la diffusione della scienza: imedia, gli educatori (che hanno un ruolopotenziale così come quello dei decisionmaker), gli stessi decision maker, i giova-ni, i cittadini di domani e i futuri scienzia-ti, e le scuole. Ogni segmento di questotarget ha bisogno di essere avvicinato conil linguaggio giusto con i giusti messaggi,ma possono essere raggiunti molto piùfacilmente e in modo più capillare attra-verso internet e le tecnologie relative piùche con qualsiasi altro strumento.

Secondo lei esiste una differenzasostanziale tra la comunicazionedella scienza destinata all’ “uomodella strada” e quella al grandepubblico dei non esperti? Se sì,quale?

La mia personale percezione è che “l’uomodella strada” rappresenti in larga parte ilgrande pubblico.

What are the main difficultiesfaced by sector specialists inimplementing projects for the com-munication of physics?

I do not think there are any specific com-munication models; rather, that it is possi-ble to use any model to communicatesomething, including physics. As I said,abstract concepts, be they subnuclearphysics or genetic engineering, benefitgreatly from visualization techniques.

What role does the Internet play inimproving the efficiency of thistype of communication?

Internet is a powerful low-cost tool able toreach target audiences crucial for the pop-ularization of science: the media, educa-tors (who have a potential role as decision-makers), decision-makers themselves,young people, the citizens of tomorrowand future scientists, and schools. Eachsegment of this audience should beapproached using the right language andconveying the right messages; but they canall be reached much more easily and moreubiquitously via the Internet and relatedtechnologies than by any other means.

In your opinion, is there a substan-tial difference between sciencecommunication for “the man in thestreet” and for a general public ofnon-experts? If yes, what is it?

My personal opinion is that the man inthe street does indeed represent the major-ity of the general public.

172

Comunicare la fisica

Communicating physics

173

Terza parte • Le interviste

Section Three • The interviews

Quanto i nuovi strumenti tecnologi-ci possono aiutare a migliorare illivello di percezione della fisica?

Le nuove tecnologie potranno contribuireenormemente alla diffusione delle scienzee della fisica in particolare. Le vecchielavagne non sono più in grado di renderesufficientemente chiari molti concetti difisica. La computer grafica e gli strumentimultimediali stanno aiutando la diffusionedella conoscenza scientifica.

Pensa che internet possa favorire lacollaborazione tra comunicatoriscientifici e scienziati?

Internet sta già migliorando la comunica-zione a livello globale. Ma qualche voltaquesto è vero in termini di velocità, manon in termini di qualità della comunica-zione. Esiste una grande varietà di tecno-logie internet e web per scienziati e comu-nicatori che necessitano solo di essereesplorate come Svg, Vrml, Shockwave,Content Management Systems, e piatta-forme di insegnamento a distanza.

Quali sono le maggiori difficoltà pergli specialisti del settore nella rea-lizzazione di progetti di comunica-zione della fisica? Qual è il ruolo diinternet per migliorare l’efficacia diquesto tipo di comunicazione?

Sfortunatamente la maggior parte dei pro-fessori sono ancora legati al vecchio modo

To what extent do you think thatnew technological tools can helpimprove the perception of physics?

New technologies can dramatically improvethe diffusion of sciences, and of physics inparticular. Old-style blackboards are nolonger enough to clarify many of the con-cepts in physics. Thankfully, computergraphics, and multimedia in general, havehelped greatly to spread scientific knowledge.

Do you think the Internet willimprove collaboration between sci-ence communicators and scien-tists? If so how?

The Internet is already improving commu-nications globally. But this sometimesmeans improvement only in terms ofspeed, not in the quality of the communi-cation. There are a variety of Internetand web technologies available for use byscientists and science communicators, forinstance SVG, VRML, Shockwave,Content Management Systems, multime-dia distance learning platforms, etc.

What are the main difficultiesfaced by sector specialists inimplementing projects for the com-munication of physics? What roledoes the Internet play in improv-ing the efficiency of this type ofcommunication?

Unfortunately, the majority of academics

MASSIMILIANO PICONE

studente di fisica student of physics

di intendere l’insegnamento. Per quelli chestanno provando a cercare nuovi metodidi comunicazione, credo che una delle dif-ficoltà sia la mancanza di standard condi-visi e aperti come l’usabilità dei software.Nella cultura emergente del “worldware” iprofessori e i ricercatori mancano spessodella capacità di costruire autentici siste-mi di insegnamento basati sul computer.

Secondo lei esiste una differenzasostanziale tra la comunicazionedella scienza destinata all’“uomodella strada” e quella al grande pub-blico dei non esperti? Se sì, quale?

Non penso ci siano sostanziali differenzese la comunicazione della scienza è fattanel modo giusto.

still stick to the old conception of educa-tion. For those trying to devise new com-munication methods, I believe one of thedifficulties is the lack of shared and openstandards, as well as software usability. Inthe emerging culture of “worldware”, aca-demics and researchers often lack the abil-ity to build genuine computer-based learn-ing systems.

In your opinion, is there a substan-tial difference between sciencecommunication for “the man inthe street” and for a general publicof non experts? If yes, what is it?

I don’t think there is a substantial differ-ence if science communication is doneproperly.

174

Comunicare la fisica

Communicating physics

175

Terza parte • Le interviste

Section Three • The interviews

Quanto i nuovi strumenti tecnologi-ci possono aiutare a migliorare illivello di percezione della fisica?

In modo piuttosto limitato, dal momentoche qualche principio di fisica è presumi-bilmente già in possesso di coloro cheusano le nuove tecnologie piuttosto chepresso la gran parte della popolazione. Peraumentare la penetrazione di livelli cre-scenti di conoscenza e comprensione dellafisica, è necessario il concorso di tutti imedia. In questo momento, invece, i conte-nuti scientifici appaiono sui giornali, rivi-ste, radio, e Tv molto raramente, con scar-sa rilevanza e in una forma degradata.

Pensa che internet possa favorire lacollaborazione tra comunicatoriscientifici e scienziati?

Internet, ovviamente e sicuramente, stamigliorando la collaborazione fra comuni-catori della scienza e scienziati. Questacollaborazione avviene attraverso le e-mail, ma anche con l’accesso ai siti, ai por-tali ai blog realizzati da scienziati e ricer-catori. Per trovarli in rete, poi, basta unbuon motore di ricerca.

Quali sono le maggiori difficoltà pergli specialisti del settore nella rea-lizzazione di progetti di comunica-zione della fisica? Qual è il ruolo diinternet per migliorare l’efficacia diquesto tipo di comunicazione?

To what extent do you think thatnew technological tools can helpimprove the perception of physics?

Only to a rather limited extent, given thatthe people who use the new technologicaltools presumably already have moreknowledge of physics than the populationas a whole. To enhance the knowledge andunderstanding of physics, we must usethe mass media. At present, instead, sci-entific information only rarely appears innewspapers, magazines, and on the radioand TV, with very little space and in trivi-alized form.

Do you think the Internet willimprove collaboration between sci-ence communicators and scien-tists? If so how?

The Internet is certainly and obviouslyimproving collaboration between sciencecommunicators and scientists. This collab-oration takes place via e-mail and alsothrough access to web sites, portals andblogs produced by scientists andresearchers. All you need is a good searchengine to find them online.

What are the main difficultiesfaced by sector specialists inimplementing projects for the com-munication of physics? What roledoes the Internet play in improv-ing the efficiency of this type ofcommunication?

ROBERTO VACCA

ingegnere e comunicatore scientifico engineer and science popularizer

L’intoppo maggiore che impedisce agliesperti di ottenere un accettabile livello dicomunicazione della fisica (ma anche di al-tre discipline) è la mancanza di formazione.Gli scienziati spesso non si rendono neppu-re conto che una buona conoscenza di unamateria (persino l’eccellenza della scopertao del pensiero creativo) non conferisce au-tomaticamente la capacità di comunicarla.La capacità di esprimersi usando parolescritte e orali, ma anche immagini, film,multimediali, è un’arte che va appresa: néla possediamo dalla nascita, né la ereditia-mo. Esperti o scienziati devono essere mo-desti, devono accettare il controllo di quali-tà, accogliere con rispetto il giudizio delpubblico e il consiglio degli specialisti dellacomunicazione, altrimenti la conoscenzanon si diffonderà e sarà considerata dai piùcome un obiettivo irraggiungibile, qualcosadi lontano, riservato ai marziani.

Secondo lei esiste una differenzasostanziale tra la comunicazionedella scienza destinata all’ “uomodella strada” e quella al grande pub-blico dei non esperti? Se sì, quale?

Il grande pubblico dei non specialisticoincide con l’uomo della strada: se gliviene offerta un’informazione chiara, inte-ressante e ben articolata, l’uomo dellastrada può accrescere il proprio livello cul-turale e può attrezzarsi per imparare dipiù. Se invece gli viene propinato lo stessomateriale destinato agli esperti, magaripresentato sciattamente, lo rifiuterà e lacomunicazione fallirà.

The main snag preventing experts fromachieving the effective communication ofphysics (as well as other subjects) is theirlack of training. Scientists often fail torealize that a good level of knowledge ofa subject - even excellence in discovery andcreative thought – do not imply an abilityto communicate it.The ability to express oneself in writingand speech, as well as in images, films,multimedia, is an art that must belearned. It is not an inborn or inheritedgift. Experts/scientists must be modest– they should accept quality control –respect the feedback from the public oraudience and suggestions from communi-cation specialists - otherwise knowledgewill not be disseminated, and it will beconsidered by most people as impossibleto acquire - something irrelevant or as amatter for Martians.

In your opinion is there a substan-tial difference between sciencecommunication for “the man inthe street” and for a general publicof non-experts? If yes, what is it?

The general public of non-specialists con-sists of ordinary people. If they are givenwell-structured, clear and interesting infor-mation, they can improve their culturallevel, and they will be equipped to learnmore. If instead they are given materialintended for experts, and on top of thatpresented in a slipshod way, they willreject it, so that communication conse-quently fails.

176

Comunicare la fisica

Communicating physics

177

Terza parte • Le interviste

Section Three • The interviews

Quanto i nuovi strumenti tecnologi-ci possono aiutare a migliorare illivello di percezione della fisica?

Credo che le nuove tecnologie della comu-nicazione possano essere molto importan-ti per la comunicazione pubblica della fisi-ca e della scienza in genere. Credo tuttaviache sia importante in primo luogo pensarecontenuti specifici rispetto alle potenziali-tà di questi mezzi, e non limitarsi a trasfe-rire contenuti pensati per altri contestitecnologici. Occorre poi inserire le oppor-tunità offerte da questi mezzi in un piùvasto ripensamento creativo del ruolo edei fini della comunicazione della scienzae della fisica che esca da luoghi comuni emodelli pedagogici e paternalistici perconfrontarsi con i pubblici e gli scenariattuali.

Pensa che internet possa favorire lacollaborazione tra comunicatoriscientifici e scienziati?

Sì, anche se credo che questo sarà piùdirompente ed evidente in altri settori,come la biomedicina, dove la rete mette incrisi i tradizionali filtri tra specialisti eoperatori e pubblico e pazienti.Certamente internet favorisce il dialogopiù che la comunicazione a senso unico, equesta è una caratteristica che andrebbesfruttata il più possibile.

Quali sono le maggiori difficoltà pergli specialisti del settore nella rea-

To what extent do you think thatnew technological tools can helpimprove the perception of physics?

I believe that the new communication tech-nologies may be of great importance forthe public communication of physics, andof science in general. However, I alsobelieve it important (a) to match the con-tent of these tools to their potential, with-out merely transferring content designedfor other technological settings; (b) toframe the opportunities offered by thesetechnologies within broader creative reflec-tion on the role and aims of the commu-nication of science and physics. Thiswould entail abandoning standard didac-tic-paternalistic practices in order tomatch public needs and current scenarios.

Do you think the Internet willimprove collaboration between sci-ence communicators and scien-tists? If so how?

Yes, although I believe this will have moreevident impact in other sectors (biomedi-cine for instance) where the web has bro-ken down the traditional barriers betweenspecialists/practitioners and thepublic/patients. The Internet certainly fos-ters dialogue more than one-way commu-nication, and this is a feature that shouldbe exploited as much as possible.

What are the main difficultiesfaced by sector specialists in

MASSIMIANO BUCCHI

sociologo della scienza sociologist of science

lizzazione di progetti di comunica-zione della fisica? Qual è il ruolo diinternet per migliorare l’efficacia diquesto tipo di comunicazione?

Le principali difficoltà sono legate al fattoche la fisica era (in termini pubblici) lascienza più visibile fino a qualche decen-nio fa; oggi è decisamente più in ombra edunque non si può dare per scontato l’in-teresse del pubblico a informarsi in que-sto settore. Una strada può essere quelladi concentrarsi su storie e vicende umane,passate e presenti (da Marconi ai grandifisici italiani di oggi; da Einstein allaSilicon Valley) e usare per questo anche lepotenzialità di internet.

Secondo lei esiste una differenzasostanziale tra la comunicazionedella scienza destinata all’ “uomodella strada” e quella al grande pub-blico dei non esperti? Se sì, quale?

Credo che una delle potenzialità di inter-net sia proprio quella di poter stratificarei contenuti a seconda delle competenze einteressi diversi dei destinatari, anziché“sparare nel mucchio” (se mi si perdonal’espressione) come hanno dovuto fare sto-ricamente i media generalisti.

implementing projects for the com-munication of physics?What role does the Internet play inimproving the efficiency of thistype of communication?

The main difficulties are due to the factthat until a few decades ago physics was(in public terms) the most visible of thesciences. Today, it is decidedly less promi-nent, and public interest in learning aboutphysics cannot be taken for granted. Onestrategy could be to concentrate on humanstories and events, past and present (fromMarconi to the great Italian physicists oftoday; from Einstein to Silicon Valley),and to use the Internet for this purpose.

In your opinion is there a substan-tial difference between sciencecommunication for “the man inthe street” and for a general publicof non-experts? If yes, what is it?

I believe that Internet has the potential tostratify information according to thecompetencies and interests of the audi-ence, rather than taking a ‘scattershotapproach’ (if you’ll pardon the expres-sion) as the general media have usuallydone.

178

Comunicare la fisica

Communicating physics

179

Terza parte • Le interviste

Section Three • The interviews

Quanto i nuovi strumenti tecnologi-ci possono aiutare a migliorare illivello di percezione della fisica?

L’obiettivo principale è superare la diffi-denza di molti giovani nei riguardi dellafisica. In quest’ottica, le tecnologie multi-mediali svolgono un ruolo importante. Inuovi strumenti tecnologici possono sti-molare l’interesse se si usa l’interattività,che coinvolge direttamente l’utente.

Pensa che internet possa favorire lacollaborazione tra comunicatoriscientifici e scienziati?

La collaborazione fra comunicatori dellascienza, insegnanti e scienziati è un requi-sito imprescindibile, visto che lo scienziatoè spesso un comunicatore debole. Un pro-getto che presupponga l’uso di internet, disolito offre buone possibilità di successo.

Quali sono le maggiori difficoltà pergli specialisti del settore nella rea-lizzazione di progetti di comunica-zione della fisica? Qual è il ruolo diinternet per migliorare l’efficacia diquesto tipo di comunicazione?

Lo scarso interesse da parte degli specia-listi, che tuttavia oggi sono più consape-voli della necessità di comunicare con glistudenti e con il pubblico in generale.Internet offre una possibilità, ma spessolo specialista non ha la capacità di prepa-rare un buon progetto multimediale inte-

To what extent do you think thatnew technological tools can helpimprove the perception of physics?

The main goal should be to overcome thesuspicion felt by many young peopletowards physics. Multimedia technologiescan play an important role to this end.The new technological tools can stimulateinterest, especially if use is made of inter-activity which involves the users.

Do you think the Internet willimprove collaboration between sci-ence communicators and scien-tists? If so how?

Collaboration among science communica-tors, teachers and scientists is indispensa-ble because scientists are often poor com-municators. Projects which involve theInternet normally hold out goodprospects of success.

What are the main difficultiesfaced by sector specialists inimplementing projects for the com-munication of physics?What role does the Internet play inimproving the efficiency of thistype of communication?

The lack of interest among specialists,although today they are more aware ofthe need to communicate with studentsand with the public in general. Internetoffers this opportunity, but specialists

ROBERTO FIESCHI

fisico dell’Infm INFM physicist

rattivo e deve affidarsi agli esperti disoftware.

Secondo lei esiste una differenzasostanziale tra la comunicazionedella scienza destinata all’ “uomodella strada” e quella al grandepubblico dei non esperti? Se sì,quale?

Non vedo alcuna differenza fra uomo qua-lunque e pubblico non specializzato. Aprescindere dalla precedente risposta,tanto meno istruito è l’utente, tanto mag-giore è la necessità di usare immagini,animazioni e simulazioni.

often lack the skill to prepare good interac-tive multimedia projects and they have torely on software experts.

In your opinion, is there a sub-stantial difference between sci-ence communication for “the manin the street” and for a generalpublic of non-experts? If yes, whatis it?

I can’t see any difference between the manin the street and non-specialists. However,given the previous comment, the less edu-cated the user, the greater the need to useimages, animations and simulations.

180

Comunicare la fisica

Communicating physics

181

Terza parte • Le interviste

Section Three • The interviews

Quanto i nuovi strumenti tecnologi-ci possono aiutare a migliorare illivello di percezione della fisica?

Le nuove tecnologie migliorano molto illivello di percezione della fisica, grazieall’uso di simulazioni di esperimenti, inte-rattività, racconti, soluzioni artistiche e,naturalmente, attraverso la diffusionecapillare di internet. Io sono convinta chesia molto importante dosare saggiamentei contatti fra gli attori principali (ricerca-tori e comunicatori) e le varie esposizioni,i musei e gli esperimenti diretti.

Pensa che internet possa favorire lacollaborazione tra comunicatoriscientifici e scienziati?

Certo, internet facilita gli scambi fra lepersone, ma non credo che questo sia ilproblema principale da risolvere. Secondome, l’ostacolo principale è che gli scienzia-ti non ottengono alcun beneficio dallacomunicazione scientifica verso il grandepubblico. In realtà il loro valore è dato dalnumero di pubblicazioni scientifiche ed èquesto che conta per la loro carriera scien-tifica. Fino a quando l’impegno nellacomunicazione scientifica non sarà unobiettivo naturale, gli scienziati darannosempre la priorità all’attività di ricerca.

Quali sono le maggiori difficoltà pergli specialisti del settore nella rea-lizzazione di progetti di comunica-zione della fisica? Qual è il ruolo di

To what extent do you think thatnew technological tools can helpimprove the perception of physics?

New technologies greatly improve the per-ception of physics through the use ofexperiment simulations, interactivity, sto-rytelling, artistic solutions, and of coursevia the wide diffusion of physics on theInternet. I am convinced that it is alsovery important to present a good mixtureof direct contacts with practitioners(researchers and communicators), muse-um exhibitions and hands-on experiments.

Do you think the Internet will im-prove collaboration between sci-ence communicators and scientists?If so how?

Sure, the Internet facilitates contactsamong people, but I don’t think that this isthe main problem. In my opinion, the great-est obstacle is that scientists do not gainany benefit from getting involved in scien-tific communication to the general public.Indeed, their value is measured by their sci-entific publications, and it is this thatcounts for a scientific career. As long as en-gagement in scientific communication isnot a significant concern for scientists,their priority will always be their research.

What are the main difficultiesfaced by sector specialists inimplementing projects for the com-munication of physics? What role

YANNICK MAHÉ

biologa, web designer e divulgatrice scientifica

biologist, web designer and science popularizer

internet per migliorare l’efficacia diquesto tipo di comunicazione?

I soldi, i soldi, come al solito.Specialmente nella comunicazione scienti-fica, l’aspetto finanziario è un problemagrave, in quanto il “prodotto finale” non èdi natura commerciale. Di conseguenza,per le imprese private non esiste alcunaconvenienza a investire in questo settore;da qui la necessità che la comunicazionescientifica sia di interesse pubblico.Purtroppo le decisioni politiche sono abreve termine e quindi anche il sostegnofinanziario pubblico nel settore dellacomunicazione scientifica è molto limitato.Un’altra difficoltà è che la comunicazionescientifica richiede una “valutazione frapari” per validare la qualità scientificadell’informazione. Questo provoca uncerto potere di controllo della comunitàscientifica e sulle istituzioni sul modo incui dovrebbe farsi la comunicazione scien-tifica. Ciò nonostante, gli scienziati nonsono formati per fare comunicazionescientifica e spesso la filosofia del mododi fare comunicazione scientifica differiscefra scienziati (serio e preciso) e produttori(semplicistico, visivo e spettacolare).Internet permette di superare queste diffi-coltà, dal momento che si possono produr-re e diffondere documenti a basso costo,ovviamente con il rischio di andare oltreanche la validazione scientifica del conte-nuto. In altre parole, internet è una gran-de piattaforma per raggiungere un grandepubblico (indipendentemente dalla lonta-nanza geografica e dallo status socialedegli interessati), ma comporta il rischiodi diffondere l’informazione sbagliata, dalmomento che non esiste controllo.

does the Internet play in improv-ing the efficiency of this type ofcommunication?

Money, money - as usual. In scientificcommunication, especially, the financialaspect is a severe problem because the“final product” is not commercial. As aconsequence, private companies havenothing to gain from investing in the sec-tor; hence scientific communication mustnecessarily be a public matter.Unfortunately, political decisions aregeared towards the short-term, so thatgovernmental financial support in the fieldof scientific communication is generallyvery limited. Another difficulty is that sci-entific communication must be “peer-reviewed” to validate the scientific qualityof the information. This results in a cer-tain control being exercised by the scientif-ic community and institutions over howscientific communication should be under-taken. Nevertheless, scientists are nottrained in scientific communication, andoften the philosophy of how to recount sci-ence differs among scientists (communica-tion in detail and serious) and producers(simplified with visual aesthetics/fun-ori-ented). The Internet enables these difficul-ties to be by-passed because you can pro-duce and disseminate documents at lowcost, of course with the risk of also by-passing scientific validation of the con-tent. In other words, the Internet is agreat platform from which to reach a largeaudience (regardless of geographical dis-tance and social status of the interestedpersons), but there is a risk that wronginformation will be communicated becausethere is no control.

182

Comunicare la fisica

Communicating physics

Secondo lei esiste una differenzasostanziale tra la comunicazionedella scienza destinata all’ “uomodella strada” e quella al grande pub-blico dei non esperti? Se sì, quale?

Credo che la questione dovrebbe mettere aconfronto piuttosto comunicazione verso“la persona qualunque” e quella verso lospecialista. In termini concettuali, essesono molto simili, dal momento che leregole della comunicazione sono le stesse.Gli articoli scientifici si strutturano inintroduzione, risultati e discussione ebibliografia. Per il pubblico la struttura èinvece: qual è il problema? Che cosa pos-siamo osservare? Che cosa possiamo con-cludere con qualche suggerimento di sitoweb o libri? La differenza sostanziale con-siste invece nel grado di approfondimento(contenuto) e nell’aspetto esteriore(forma). Per gli specialisti, il contenutosarà più dettagliato e sarà necessario unosforzo minore per dare forma alla comuni-cazione, visto che il pubblico di riferimen-to è per definizione interessato. Per il pub-blico in generale, il contenuto non dovreb-be essere complicato ed è molto importan-te il modo in cui si presenta l’informazio-ne, in modo da attrarre in qualche modo ilpubblico (arti visive, senso dell’umorismo,suspence, ecc). È una questione di equili-brio fra contenuto e forma, a seconda delpubblico di riferimento. È interessantenotare che i documenti preparati e il pub-blico generico sono apprezzati anche dagliscienziati, che poi li usano come ausilioper spiegare la loro attività professionalead amici e parenti.

In your opinion, is there a substan-tial difference between sciencecommunication for “the man inthe street” and for a general publicof non-experts? If yes, what is it?

I think the question should instead ask forcomparison between communication for“the man in the street” and for specialists. In conceptual terms, the two things arevery similar because the rules of commu-nication are pretty much the same.Scientific articles are structured into anintroduction, results, discussion (and ref-erences); for the general public the struc-ture is instead “what’s the problem?”,“what can we observe?” and “what do weconclude?” (with suggestions of books toread or web sites to visit). The main dif-ference resides in degree of detail (con-tent) and outward appearance (form). Forspecialists the content will be moredetailed, and less effort needs to be putinto the form of the communicationbecause the target audience is per se inter-ested in the topic. For the general public, the content shouldnot be too complicated, and how the infor-mation is presented is very important,because you need to attract this targetgroup in a certain way ( visual art,humour, suspense). It’s a question of striking a balancebetween content and appearance accord-ing to your target audience. Interestingly,documents for the general public are alsoappreciated by scientists, who can usethem as aids when explaining their workto their family and friends.

183

Terza parte • Le interviste

Section Three • The interviews

184

Comunicare la fisica

Communicating physics

Quanto i nuovi strumenti tecnologi-ci possono aiutare a migliorare illivello di percezione della fisica?

Quando si citano i “nuovi strumenti tecno-logici”, penso immediatamente ai blog, ipodcast, i webcast; il che significa pensareimmediatamente ai giovani. Se i giovanisono il pubblico di riferimento dello sforzocomunicativo, allora usare questi strumen-ti rende la fisica attraente, il che è già unbel successo. Ma bisogna fare attenzionealle effettive dimensioni di questo campio-ne di pubblico, che poi in realtà costituiscesolo una piccola parte del “pubblico gene-rale di riferimento”. Per far parte di questocampione, occorre sapere che esistono lenuove tecnologie (i blog stanno proliferan-do sulla rete, ma quanti insegnanti, massa-ie, uomini d’affari ne sono a conoscenza?)ed essere in grado di usarle (sia sul pianotecnico, che su quello economico, dato cheun Ipod, ad esempio, costa un bel po’ perun adolescente). Per un pubblico più“generale”, un buon programma televisivoscientifico è (ancora) il modo più accessibi-le e comprensibile per capire qualcosa difisica (o della scienza in generale)

Pensa che internet possa favorire lacollaborazione tra comunicatoriscientifici e scienziati?

Internet è stato creato per migliorare lacomunicazione, nessun dubbio sulla suaefficacia! Il suo uso, buono o cattivo chesia, è lasciato alla volontà della gente,

To what extent do you think thatnew technological tools can helpimprove the perception of physics?

When someone mentions “new technolog-ical tools” I immediately think of blogs,podcasts, webcasts, which means I imme-diately think about young people. If youngpeople are the target of the communica-tion, then using these tools makes physicssound “cool”, which is already a pretty sig-nificant achievement! But one has to payattention to the actual “size” of this sam-ple of people, which is small if comparedto what we call the “general public”. To bepart of this sample, one needs to knowthat the new technology exists (blogs areexploding on the web, but how manyteachers/housewives/businessman knowabout them?) and be able to use it! (bothtechnically and economically – I mean, aniPod is still a pretty expensive gadget toown for a teenager).For more “general” audiences, a good sci-ence show on the TV is probably (still) themost accessible and comprehensible way toget to know about physics (or science ingeneral)

Do you think the Internet willimprove collaboration between sci-ence communicators and scien-tists? If so how?

Internet was created to improve communi-cations, there are no doubts about its effec-tiveness for this! It is only up to people

ROSY MONDARDINI

comunicatrice scientifica al Cern di Ginevra

CERN information officer

compresi i comunicatori e gli scienziati.Grazie al web, gli scienziati hanno adisposizione lo spazio perfetto per pubbli-cizzare il loro lavoro, i loro obiettivi e iloro risultati. I comunicatori hanno illuogo ideale per trovare nuovi contenuti etrasmetterli al pubblico nel modo che pre-feriscono. Se il lavoro dei comunicatorifosse solo la “traduzione” del materialescientifico in un linguaggio comprensibile,allora non ci sarebbe bisogno di nient’al-tro! Quello che né il web né alcun altrostrumento ti potrà mai dare è rendereattraente e interessante il contenuto.

Quali sono le maggiori difficoltà pergli specialisti del settore nella rea-lizzazione di progetti di comunica-zione della fisica? Qual è il ruolo diinternet per migliorare l’efficacia diquesto tipo di comunicazione?

Occorre fare molta attenzione a nonsopravvalutare il ruolo di internet.Internet è uno strumento, la sua efficacia èfuori discussione, ma è pur sempre soltan-to uno strumento. Il nocciolo della comuni-cazione resta sempre il contenuto, l’elegan-za della forma, il fascino e la semplicitàdel linguaggio che si cerca di far passare.Non credo che abbiamo bisogno di prototi-pi. I buoni articoli, i buoni romanzi i buonifilm non hanno bisogno di prototipi! Essihanno dietro di sé buone idee e la passionedella creazione, e questo è l’essenziale.

Secondo lei esiste una differenzasostanziale tra la comunicazionedella scienza destinata all’ “uomodella strada” e quella al grande pub-blico dei non esperti? Se sì, quale?

Credo che vi sia una sostanziale differenza

(including communicators and scientists)to use it, and use it in an appropriate way. With the web, scientists have the perfectplace to publicize their work, their goals,and their results. Communicators have theperfect place to garner fresh content andpass it on to the public in whatever waythey prefer.If the job of communicators was only the“translation” of scientific material into acomprehensible language, then we wouldnot need anything else!What neither the web nor any other toolcan ever enable you to do is make the con-tent interesting and attractive.

What are the main difficultiesfaced by sector specialists inimplementing projects for the com-munication of physics?What role does the Internet play inimproving the efficiency of thistype of communication?

One should be careful not to overestimatethe role of the Internet. It is a tool, its effi-ciency is unquestionable, but it is only atool. The core of communications is stillthe content, the elegance of form, the fas-cination and simplicity of the messageone tries to get over. I don’t think we needprototypes. Good articles, good novels,good movies don’t have prototypes! Theyhave new ideas and passion behind theircreation, and that’s what is essential.

In your opinion is there a substan-tial difference between sciencecommunication for “the man inthe street” and for a general publicof non-experts? If yes, what is it?

I think there is a substantial difference

185

Terza parte • Le interviste

Section Three • The interviews

fra la gente naturalmente interessata allascienza e coloro che semplicemente dicono“non lo so, non me ne importa niente”. Peril primo gruppo è necessaria un’informa-zione buona e di facile accesso. In questocaso, internet può fare la differenza, perchépermette a tutti di accedere a ogni tipo dicontenuto. Ovviamente ciò non garantiscela qualità! Il secondo gruppo ha bisogno diesche, deve poter essere attratto dalleinformazioni. In questo caso, le nuove tec-nologie possono sicuramente aiutare, forsepiù della qualità del contenuto stesso.

between people naturally interested in sci-ence and those who “don’t know, don’tcare”. The first group need good and easi-ly accessed information. The Internet canmake a great difference in this case, allow-ing people to access all kinds of availablecontent. Of course, there is no guaranteeas to its quality! The second group needs “hooks”; it has tobe attracted to the information. In thiscase, new technologies can definitely help,perhaps even more so than the quality ofthe content itself.

186

Comunicare la fisica

Communicating physics

187

Terza parte • Le interviste

Section Three • The interviews

Quanto i nuovi strumenti tecnologi-ci possono aiutare a migliorare illivello di percezione della fisica?

Gli strumenti tecnologici più collaudati,come le pagine web e i cd-rom hannodimostrato di svolgere un ruolo importan-tissimo nella comunicazione della scienza,ma ormai sappiamo che questo ruolo èdiverso da quanto ci si potesse immagina-re all’inizio. Gli strumenti multimedialinon hanno sostituito gli altri mezzi dicomunicazione, come la televisione, le rivi-ste e i libri. Piuttosto, hanno occupatoalcune nicchie nel campo della comunica-zione, che in precedenza erano propriovuote. Grazie a questi, specialmente nelweb, è oggi possibile reperire facilmenteinformazioni che di solito non trovanospazio sui mezzi di comunicazione dimassa, come ad esempio la televisione. Inquesta prospettiva, il multimediale haancora maggiore importanza nella diffu-sione dell’interesse per la fisica, dalmomento che rende disponibile per il pub-blico una grande quantità di informazionia cui altrimenti sarebbe difficile, se nonimpossibile, trovare accesso. Internet e icd-rom non possono essere consideratistrumenti tecnologici veramente “nuovi”,in quanto sul mercato ve ne sono di altri ealtri ancora ne verranno. Ad esempiol’uso della tecnologia Mp3 nella comunica-zione della scienza non è stato ancora bensfruttato. In fin dei conti, uno strumento èpur sempre uno strumento e, se è disponi-bile, bisogna saperlo sfruttare.

To what extent do you think thatnew technological tools can helpimprove the perception of physics?

Well-tested technological tools, like webpages and CD-ROMs, have shown thatthey play a very important role in the com-munication of science, but it is by nowclear that this role is different from theone that was expected at the beginning.Multimedia tools have not replaced othermedia, like television, magazines andbooks. Instead they have occupied nichesin the field of communication that werebasically empty. Thanks to these tools, and especially theweb, it is now possible to easily find infor-mation that usually does not appear onmedia with large audiences (like televi-sion). From this perspective, multimediatechnology plays a major role in stimulat-ing interest in physics, because it gives thepublic access to a huge amount of infor-mation that would otherwise be hard toobtain. The Internet and CD-ROMs cannot beconsidered really “new” technological tools,since more recent tools are already on themarket and more will come. For instance,the use of Mp3 technology to communi-cate science has not yet been fully explored.In the end, a tool is just a tool, and if it isavailable, you should know how to takeadvantage of it.

BARBARA GALLAVOTTI

responsabile dell’Ufficio comunicazione dell’Infn

head of the INFN communications office

Pensa che internet possa favorire lacollaborazione tra comunicatoriscientifici e scienziati?

Gli scrittori di scienza usano continuamen-te la rete per trovare informazioni di cuihanno bisogno. Attraverso internet riesco-no ad entrare in contatto con i centri diricerca e gli scienziati, anche se si trovanonelle località più remote. Questo è unmodo di valore incalcolabile per creare emigliorare la collaborazione fra comunica-tori e scienziati.

Quali sono le maggiori difficoltà pergli specialisti del settore nella rea-lizzazione di progetti di comunica-zione della fisica? Qual è il ruolo diinternet per migliorare l’efficacia diquesto tipo di comunicazione?

Per mettere a punto un’efficiente strategiadi comunicazione della ricerca avanzata,specialmente in fisica, sono necessarimolti ingredienti diversi, in primo luogogli specialisti della comunicazione, gliscienziati e le risorse. Internet è uno stru-mento e può essere utile in molti modidiversi. Anche i contatti diretti e gli scam-bi di idee fra gli addetti alla comunicazio-ne sono molto importanti: questo è unmodo meno visibile in cui internet èovviamente molto importante, dalmomento che rappresenta il modo più effi-ciente per restare in contatto.

Secondo lei esiste una differenzasostanziale tra la comunicazionedella scienza destinata all’“uomodella strada” e quella al grande pub-blico dei non esperti? Se sì, quale?

I cittadini in possesso di un diploma supe-

Do you think the Internet willimprove collaboration between sci-ence communicators and scien-tists? If so how?

Science writers routinely use the Internetto find the information they need.Through the Internet they can easily getin touch with research centres and scien-tists even if they are located at a greatdistance from them. This is an invaluableway to create and improve collaborationbetween communicators and scientists.

What are the main difficultiesfaced by sector specialists inimplementing projects for the com-munication of physics?What role does the Internet play inimproving the efficiency of thistype of communication?

In order to create an efficient strategy tocommunicate advanced research, in partic-ular advanced research in physics, manydifferent ingredients are required, prima-rily specialists in communication, scien-tists, and resources. The Internet is a tool,and it can be useful in many differentways. Direct contact and the exchange ofideas among communication practitionersis very important as well, and this is a lessvisible way in which Internet is obviouslyvery important, given that it is the mostefficient way to keep in touch.

In your opinion is there a substan-tial difference between sciencecommunication for “the man inthe street” and for a general publicof non-experts? If yes, what is it?

People with high-school diplomas are not

188

Comunicare la fisica

Communicating physics

riore di solito non sono informati sui risul-tati della scienza moderna: questo signifi-ca che nel comunicare loro la scienzamoderna non si può dar nulla per sconta-to: tutto si deve spiegare nel modo piùsemplice, magari cominciando dalle nozio-ni fondamentali. È però più facile cattura-re l’attenzione dei diplomati che quella deicittadini senza titolo di studio. La differen-za di strategie da seguire per ottenere l’at-tenzione del pubblico consiste nella diffe-renza nel comunicare “all’uomo della stra-da” o ai “non addetti ai lavori”. Andandosulla rete o usando qualsiasi altro materia-le multimediale, è possibile costruire unacomunicazione multilivello che permetta disoddisfare la richiesta di informazioni daparte del pubblico in generale e della gentecon un interesse più specifico nel settoredella scienza che si vuole comunicare.

usually well informed about the findings ofmodern science. This means that nothingcan be taken for granted in communicat-ing modern science to them, and every-thing must be explained as simply as pos-sible, basically from scratch. However, it isusually easier to get the attention of peo-ple with high-school diplomas than it is toarouse the interest of people with lowereducation levels. The difference betweenthe strategies that must be adopted inorder to gain the public’s attention is thedifference between communicating to “theman in the street” and to “non experts”.The web or any other multimedia technol-ogy can be used to build multilevel com-munication that satisfies the informationneeds of both the general public and peo-ple with more specific interest in the fieldof science being communicated.

189

Terza parte • Le interviste

Section Three • The interviews

190

Comunicare la fisica

Communicating physics

Quanto i nuovi strumenti tecnologi-ci possono aiutare a migliorare illivello di percezione della fisica?

L’informazione occasionale o strombazzataha un effetto vicino allo zero sulla percezio-ne che la gente ha del ruolo della fisica perlo sviluppo (culturale, tecnologico, econo-mico, etc.) della società. Sono convinto che solo brevi, semplici, masistematiche presentazioni dei risultati tec-nici e scientifici possano alla lunga sensibi-lizzare la gente circa l’importanza (a livellotecno-economico e filosofico-cognitivo) deiprogressi della fisica. In questo contesto inuovi strumenti, come ad esempio le ani-mazioni, possono contribuire a ottenereuna corretta percezione dei risultati dellafisica.

Pensa che internet possa favorire lacollaborazione tra comunicatoriscientifici e scienziati?

Internet è uno strumento fondamentaleper una buona comunicazione. Penso allepagine web dedicate alle scoperte, a temiimportanti, alle teorie fondamentali, aigrandi scienziati.

Quali sono le maggiori difficoltà pergli specialisti del settore nella rea-lizzazione di progetti di comunica-zione della fisica? Qual è il ruolo diinternet per migliorare l’efficacia diquesto tipo di comunicazione?

To what extent do you think thatnew technological tools can helpimprove the perception of physics?

Occasional or hyped information has anear zero effect on people’s perceptionhave of the role played by physics in thedevelopment of our society (cultural, tech-nical, economic, etc.). I believe that only brief, simple, butmethodical presentations of scientific andtechnical findings can, in the long run,make people aware of the importance - ata techno-economic and philosophical-cogni-tive level - of advances in physics. In thiscontext new tools (like animations) canhelp form a correct perception of the find-ings of physics.

Do you think the Internet willimprove collaboration between sci-ence communicators and scien-tists? If so how?

Internet is a tool crucial for good commu-nication. I am thinking about web pagesdedicated to discoveries, important topics,basic theories and eminent scientists.

What are the main difficultiesfaced by sector specialists inimplementing projects for the com-munication of physics? What roledoes the Internet play in improv-ing the efficiency of this type ofcommunication?

GIUSEPPE LANZAVECCHIA

fisico teorico e sociologo della scienza

theoretical physicist and sociologist of science

La maggiore difficoltà è raggiungere ilgrande pubblico.

Secondo lei esiste una differenzasostanziale tra la comunicazionedella scienza destinata all’ “uomodella strada” e quella al grande pub-blico dei non esperti? Se sì, quale?

La semplicità, il linguaggio colloquiale e lapresentazione amichevole, ma senza tran-sigere sul rigore scientifico, sono gli ingre-dienti per una comunicazione di successo.

The greatest difficulty is reaching the gen-eral public.

In your opinion, is there a substan-tial difference between sciencecommunication for “the man inthe street” and for a general publicof non-experts? If yes, what is it?

In all cases, simplicity, everyday languageand a friendly presentation, but with nolack of scientific rigour, are the ingredi-ents of successful communication.

191

Terza parte • Le interviste

Section Three • The interviews

192

Comunicare la fisica

Communicating physics

Quanto i nuovi strumenti tecnologi-ci possono aiutare a migliorare illivello di percezione della fisica?

In misura fortissima! In primo luogo, èpossibile sfruttare le potenzialità grafiche:esistono molti strumenti grafici che per-mettono di illustrare idee fondamentali,molto più di quanto si possa col solo testo.In nuovi strumenti di comunicazione cipermettono poi di diffonderle al grandepubblico. Quest’ultima possibilità, ovvia-mente è valida anche per i testi tradizio-nali. Un sito internet può offrire facilmen-te sia testi,sia illustrazioni, oltre a link aspiegazioni elementari e/o approfondimen-ti, se si vuole passare rapidamente a unmaggiore livello di conoscenza. Più ingenerale, questo ci permette di presentare,quasi nello stesso documento, informazio-ni a vari livelli di difficoltà, destinati quin-di a pubblici diversi.Ciò è di importanza particolare dalmomento che, a mio avviso, non esistonodue persone con la stessa formazione:quindi diventa più facile per chiunque tro-vare un tipo di informazione adatto alproprio livello.

Pensa che internet possa favorire lacollaborazione tra comunicatoriscientifici e scienziati?

Gli scienziati hanno la possibilità di pre-sentare le informazioni una volta permolti comunicatori contemporaneamente,con un grande guadagno in termini di

To what extent do you think thatnew technological tools can helpimprove the perception of physics?

To a very great extent! First, they allowthe use of graphics: there are manygraphical tools which can be used to illus-trate important ideas much more efficient-ly than any text. The new communicationtools enable us to disseminate these ideasto the general public. This also applies totexts, of course.A website can easily offer both texts andillustrations, as well as links to elementaryexplanations, and/or further reading ifthe user wants rapidly to acquire deeperknowledge.More generally, the Internet enables us topresent, more or less in the same docu-ment, information of various degrees ofdifficulty and suited to various kinds ofaudience.This is of special importance, since, in myopinion, no two people have the same edu-cations, so that it becomes easier foreveryone to find information suited totheir level.

Do you think the Internet willimprove collaboration between sci-ence communicators and scien-tists? If so how?

Scientists only have to display informationonce for numerous communicators simul-taneously to acquire it, with huge benefitsin terms of rapidity and efficiency.

MARC LACHIÈZE-REY

Cea CEA

velocità e di efficienza. La trasmissionedel materiale (illustrazioni, tabelle) è rea-lizzata molto più agevolmente. Ciò inco-raggerà gli scienziati a comunicare, dalmomento che i loro sforzi acquisisconomaggior valore, quando hanno la possibi-lità di essere visibili a un grande pubbli-co, grazie alla rete.Di riflesso, se i comunicatori hanno biso-gno di una verifica, ad esempio per unarticolo che hanno scritto, internet e laposta elettronica formano un binomio pre-ziosissimo. Infine, internet è utile a trova-re la persona giusta per rispondere adomande specifiche.

Quali sono le maggiori difficoltà pergli specialisti del settore nella rea-lizzazione di progetti di comunica-zione della fisica? Qual è il ruolo diinternet per migliorare l’efficacia diquesto tipo di comunicazione?

La difficoltà principale è sempre il tempo.E compito ben gravoso quello di risponde-re a tutte le sollecitazioni, quando si verifi-ca un importante evento scientifico.Internet permette di compiere un unicosforzo, preparando un’unica serie di infor-mazioni e presentandola in rete. Infine, ivari linguaggi (sonoro, grafico, animato)permettono la comunicazione più efficace.Tutto ciò consente di evitare gli equivoci,che è sempre il pericolo maggiore nellacomunicazione scientifica.

Secondo lei esiste una differenzasostanziale tra la comunicazionedella scienza destinata all’“uomodella strada” e quella al grande pub-blico dei non esperti? Se sì, quale?

Secondo me le due categorie coincidono. In

The transmission of materials (illustra-tions, tables) is made much easier. Thiswill encourage scientists to communicate,because their efforts acquire more valuewhen their work can be seen by a largeaudience thanks to the Internet.Reciprocally, if communicators need veri-fication of an article they have written,for instance, the Internet and e-mail areinvaluable resources. In addition, theInternet makes it easier to find the rightperson to answer specific questions.

What are the main difficultiesfaced by sector specialists inimplementing projects for the com-munication of physics?What role does the Internet play inimproving the efficiency of thistype of communication?

The main difficulty is quite simply time! Itis extremely difficult to answer everyrequest when an event of scientific impor-tance occurs.The Internet means we have to make onlyone effort, to prepare a single set of infor-mation and post it on-line. In addition, thevarious media available (audio, graphics,movies) enable very effective communica-tion. All this may help prevent misunder-standings, which are among the maindrawbacks of scientific communication.

In your opinion is there a substan-tial difference between sciencecommunication for “the man inthe street” and for a general publicof non-experts? If yes, what is it?

In my opinion there is no differencebetween the two categories you mention.In any case, as I have already mentioned,

193

Terza parte • Le interviste

Section Three • The interviews

ogni caso, se esiste una differenza, internetconsente vari livelli di comunicazione, cosìda presentarsi a pubblici diversi nello stes-so momento. Ogni tipo di pubblico puòscegliere comodamente il proprio livello dipresentazione delle informazioni.

Internet communication allows us to offervarious levels of communication, therebyaddressing different audiences using thesame presentation. Each audience makesits own selection from the informationprovided, adjusting it to suit its level.

194

Comunicare la fisica

Communicating physics

195

Terza parte • Le interviste

Section Three • The interviews

Quanto i nuovi strumenti tecnologi-ci possono aiutare a migliorare illivello di percezione della fisica?

C’è una questione importante. I nuovistrumenti tecnologici possono avere unforte impatto sulla percezione pubblicadella fisica. Questo è però possibile solo seesiste una percezione positiva dell’intera-zione fra lo sviluppo di questi strumenti eil ruolo della fisica e nella scienza e nellasocietà. Troppo spesso si osserva unatteggiamento di accettazione passivadelle nuove tecnologie, un atteggiamentoche spesso è accompagnato da un fortesentimento antiscientifico.

Pensa che internet possa favorire lacollaborazione tra comunicatoriscientifici e scienziati?

Credo che questo si stia già verificando.L’interazione fra scienza e mezzi di comu-nicazione di massa (un’interazione forzatadalla necessità di migliorare la consapevo-lezza pubblica del ruolo della scienza in unera in cui il forte sentimento antiscientificoè la regola piuttosto che l’eccezione) è statasicuramente fomentata dall’uso degliarchivi scientifici su internet. Sfruttare letecnologie di internet per mezzo di unaforte interazione fra scienziati professioni-sti e comunicatori della scienza è forsel’unico modo per promuovere efficacemen-te il trasferimento della conoscenza scienti-fica all’uomo della strada.

To what extent do you think thatnew technological tools can helpimprove the perception of physics?

This is an important issue. New techno-logical tools can have a great impact onthe public’s perception of physics.However this is only possible if there is apositive perception of the interactionbetween the development of such toolsand the role of physics in science and soci-ety. There is too often an attitude of pas-sive acceptance of new technologies, anattitude also accompanied by a stronganti-scientific feeling.

Do you think the Internet willimprove collaboration between sci-ence communicators and scien-tists? If so how?

I think that this is already the case. Theinteraction between pure science and themass media (an interaction brought aboutby the need to improve the public’s aware-ness of the role of science at a time whenstrong anti-scientific feelings are the rulerather than the exception) has been cer-tainly fostered by the use of Internet-based scientific archives. ExploitingInternet technologies by means of closeinteraction between professional scientistsand science communicators is perhaps theonly viable way to promote the transfer ofscientific knowledge to the man in thestreet.

MARIO CARFORA

fisico physicist

Quali sono le maggiori difficoltà pergli specialisti del settore nella rea-lizzazione di progetti di comunica-zione della fisica? Qual è il ruolo diinternet per migliorare l’efficacia diquesto tipo di comunicazione?

È un compito piuttosto arduo, che richie-de un’abilità particolare nel trasferire diffi-cili concetti tecnici in termini semplici.L’uso di internet, insieme alle tecnologiemultimediali, può semplificare fortementeil compito di tradurre i termini euristica-mente illustrativi i concetti scientifici fon-damentali.

Secondo lei esiste una differenzasostanziale tra la comunicazionedella scienza destinata all’ “uomodella strada” e quella al grande pub-blico dei non esperti? Se sì, quale?

Non c’è alcuna differenza. La buona comu-nicazione scientifica deve essere accessibi-le al grande pubblico, senza creare barrie-re artificiali davanti a potenziali utenti.

What are the main difficultiesfaced by sector specialists in im-plementing projects for the com-munication of physics? What roledoes the Internet play in improv-ing the efficiency of this type ofcommunication?

It is a rather difficult task requiring spe-cial skill in translating complex technicalconcepts into simple terms. The use ofthe Internet together with multi-mediatechnologies can greatly simplify the taskof translating key scientific concepts intoheuristically illustrative form.

In your opinion, is there a substan-tial difference between sciencecommunication for “the man inthe street” and for a general publicof non-experts? If yes, what is it?

Not really. Good scientific communicationmust be accessible to a broad audiencewithout creating artificial barriers againstpotential users.

196

Comunicare la fisica

Communicating physics

197

Terza parte • Le interviste

Section Three • The interviews

Quanto i nuovi strumenti tecnologi-ci possono aiutare a migliorare illivello di percezione della fisica?

Senza dubbio sono un’arma potente perfar arrivare meglio i messaggi al grandepubblico. Ciononostante serviranno apoco se le idee e i concetti che desideria-mo diffondere, perché arrivino a formareparte della cultura dei cittadini, non sonosufficientemente chiari e attraenti.Oggigiorno disponiamo di programmimolto avanzati per generare simulazioni,produrre audiovisivi, diffondere Dvd,creare siti web accattivanti, utilizzare larete. Però sono, o debbono essere, sola-mente strumenti al servizio dei concetti.Questi costituiscono il nostro reale prodot-to. Ciò di cui abbiamo bisogno è renderliinteressanti affinché arrivino alla mentedel consumatore. Dobbiamo richiamarel’attenzione del grande pubblico perchécapisca che nei paesi sviluppati non esisteattività economica che non si basi sulleinnovazioni che, a loro volta, sono statepossibili grazie alla tecnologia più avan-zata. Inoltre, allo stesso tempo, non c’ètecnologia senza capacità tecnologicheemerse da una ricerca di fondo. Dobbiamo richiamare l’attenzione dei cit-tadini affinché sappiano scoprire tutta lafisica che si nasconde tra gli utensili e glistrumenti che utilizzano nella loro vitaquotidiana e mostrargli tutto questo nellamaniera più accattivante possibile attra-verso questi mezzi tecnologici che sonoalla nostra portata.

To what extent do you think thatnew technological tools can helpimprove the perception of physics?

They are without doubt powerful deviceswith which to improve the transmission ofmessages to the mass public. However,they are useless if the ideas and conceptswe want to disseminate, in order that theybecome part of people’s culture, are notsufficiently clear or attractive.Today we have very advanced programswith which to generate simulations, inventaudiovisual materials, produce DVD’s, cre-ate exciting web sites, etc. However, theyare, or should be, only tools at the serviceof concepts.This constitutes our real product. Whatwe need to do is to make this productinteresting so that it reaches the minds ofconsumers. We must capture the attention of themass public until it understands that thereis no economic activity in the developedcountries which is not based on innova-tions made possible, in their turn, byadvanced technology. Furthermore, at thesame time, there is no technology withouttechnological abilities fashioned by basicresearch.We must capture the attention of peopleso that they know how to uncover thephysics embodied in the tools and instru-ments used their everyday lives, and showthem all this in the most exciting way pos-sible, using the technological instrumentsto hand.

LUIS MARTÍNEZ

responsabile comunicazione e divulgazioneall’Istituto di astrofisica delle Canarie

head of communications at theAstrophysics Institute of the Canary Islands

Pensa che internet possa favorire lacollaborazione tra comunicatoriscientifici e scienziati?

Internet è uno strumento che apre oriz-zonti insospettabili per la divulgazionedella scienza. I dipartimenti di comunica-zione e divulgazione dei centri di ricercahanno la fantastica opportunità di sfrutta-re queste possibilità. È necessario, comun-que, capire in primo luogo il cambiamentoculturale che la rete apporta alle personea cui indirizziamo i nostri messaggi.Dobbiamo però distinguere due gruppitra i comunicatori della scienza: i giornali-sti specializzati che lavorano nei mezzi dicomunicazione e quelli il cui lavoro si rela-ziona con produttori di documentari, caseeditrici ecc. Per quanto concerne i primi,in generale, sono sopraffatti dalla quantitàdi informazioni che arrivano alle lororedazioni e non hanno tempo di indagaresulla rete e fare un lavoro di utile docu-mentazione. Sono quindi passivi davantiai contenuti web, sia a quelli dei centri e iloro gruppi di ricerca, sia di fronte a quel-le pagine che potrebbero venire diretta-mente dagli scienziati.Diversamente quelli del secondo gruppo,per preparare le proprie edizioni, sono piùinclini a ricercare ciò che li può interessaree a entrare in diretto contatto con centri,progetti e scienziati reali per preparare leproprie sceneggiature, immagini ecc. Perquesta ragione ritengo che sia fondamen-tale l’esistenza nei centri di scienza e tec-nologia, di un dipartimento di comunica-zione e divulgazione altamente qualificatoe dotato dei migliori mezzi, capace di tra-sformare l’alto voltaggio dei risultatiscientifici in prodotti intellegibili e lanciar-li, attraverso rete, ai comunicatori scientifi-ci. In una seconda tappa già sarà più facile

Do you think the Internet willimprove collaboration between sci-ence communicators and scien-tists? If so how?

The Internet is an instrument that opensup many horizons for the dissemination ofscience. The communications departmentsof research centres have a fantastic chanceto exploit these opportunities. However, itis first necessary to understand the cultur-al change produced by the Internet in thepeople to whom we address our messages.We must also distinguish between two cat-egories of science communicators: spe-cialised journalists who work for themedia, and those who liaise with the pro-ducers of documentaries, publishing hous-es etc. In the former case, they are over-whelmed by the quantity of informationrolling into their offices, and they do nothave enough time to search the Internetand produce useful documentation. Theyare therefore passive users of web con-tents, both those created by research cen-tres and their research groups, and webpages posted directly by scientists.By contrast, the members of the secondcategory are more inclined to search forwhat they need when preparing theirreports, and to make direct contact withcentres, projects, and real scientists inorder to prepare their screenplays, images,etc. For this reason I believe it essentialthat there be communications and popu-larization departments at all science andtechnology research centres. These depart-ments must have highly qualified staffand be equipped with the best resources,able to transform “high voltage” scientificresults into intelligible products and trans-mit them via the Internet to science com-municators. At a later stage it will already

198

Comunicare la fisica

Communicating physics

ottenere l’incontro diretto dei comunicato-ri, che si siano interessati alla ricerca, congli scienziati che su quella lavorano.

Quali sono le maggiori difficoltàper gli specialisti del settore nellarealizzazione di progetti di comu-nicazione della fisica? Qual è ilruolo di internet per migliorarel’efficacia di questo tipo di comuni-cazione?

Cominciando dalla seconda domanda, igrandi vantaggi di internet sono i seguenti:

�possiamo creare liste di clienti interes-sati cui fare arrivare i nostri prodottisenza dover curare i mezzi di comunica-zione che, alla fine o all’inizio, nonsmettono di essere intermediari. Poianche personalizzare molto di più inostri messaggi: disporre di una lista dipersone e istituzioni scelte per i lorointeressi o per il loro livello di culturatecnico-scientifica

�dato che i mezzi di comunicazione pos-sono essere i nostri destinatari, internetapre una strada meravigliosa per fararrivare alle televisioni, per esempio,notizie raccontate in immagini reali osimulazioni 2D-3D, di modo che la notascritta diventi una spiegazione docu-mentata di queste videonotizie

�la rapidità e la simultaneità nella diffu-sione, tenendo conto inoltre che stiamosu una autostrada di andata e ritorno eche, di conseguenza, il ricettore puòrispondere e sollecitare tutti i tipi diinformazione di complemento.

Nonostante questo, è necessario tenere in

be easier to arrange direct contact betweencommunicators interested in the researchand the scientists conducting it.

What are the main difficultiesfaced by sector specialists inimplementing projects for the com-munication of physics? What roledoes the Internet play in improv-ing the efficiency of this type ofcommunication?

Let’s start with the second question. Theadvantages of the Internet are the follow-ing:

�We can create lists of interested clientsto send our product to without beingconcerned about the media, whichthroughout the process are no morethan intermediaries. We can also per-sonalize our messages to a muchgreater extent by having lists of peopleor institutions selected according totheir interests or their level of technical-scientific culture

�Given that the media may be ouraddressees, the Internet is a marvellousmeans to transmit news recounted inreal images or 2D-3D simulations to tel-evision stations, so that written notesfurnish documented explanation of thevideo news

�The rapidity and simultaneity of thecommunication, bearing in mind thatwe are on a two-way highway and, as aconsequence, the receiver may respondand request every kind of complemen-tary information.

Nevertheless, it should be remembered

199

Terza parte • Le interviste

Section Three • The interviews

conto che il cittadino di oggi partecipa atre culture: legge la stampa (Nüremberg),ascolta la radio e vede la televisione(Faraday) e sta collegato a internet (ciber-nauta). L’ideale è che i nostri messaggi gliarrivino, adattati a ogni mezzo, attraversotutti i canali che maneggia. Sulla primadomanda, a mio avviso, il maggiore pro-blema è che la scienza, in definitiva, è ilrisultato di un processo di astrazione e lacultura che impera nella nostra epoca èquella visuale, quella dei sensi, quellaimmediata. Per questo sostengo l’idea chesi debba provare, sempre che sia possibi-le, a visualizzare l’astrazione e metteredentro la situazione le persone, faccia afaccia con gli scienziati e i loro mezzi dicomunicazione affinchè abbiano delle pro-prie personali impressioni e preparinocosì la loro intelligenza a fare un passo inpiù e fissare i concetti.

Secondo lei esiste una differenzasostanziale tra la comunicazionedella scienza destinata all’uomodella strada e quella al grande pub-blico dei non esperti? Se sì, quale?

Una delle maggiori difficoltà per la comu-nicazione scientifica è che noi siamo solitirivolgerci a un’utenza molto poco omoge-nea dal punto di vista del livello culturale.Quando parliamo della comunicazionecommerciale, la prima cosa che si fa è stu-diare molto bene il prodotto che si devevendere e identificare il pubblico che lopuò acquistare. Una volta delimitato il tar-get del pubblico, si sviluppa un processoper creare in lui la necessità di acquistareil prodotto. Quello che fa la pubblicità (e ilmarketing in generale) è far emergerenecessità non esplicitate. Nella comunica-zione della scienza tutto è più complicato

that today’s public participates in threecultures: it reads the newspapers(Nüremberg), it listens to the radio andwatches television (Faraday), and it logson to the Internet (cybernaut). Ideally, ourmessages, adapted to each medium,should reach the public through all thesechannels.With regard to the first question, in myopinion, the biggest problem is that scienceresults from an abstractive process, andthe culture now predominant is visual,sensory, immediate. For this reason Imaintain that we should try, if possible, to“visualise” the abstraction and bring peo-ple face to face with scientists and theirmeans of communication, so they formtheir own personal impressions and thusprepare their intelligence to take a furtherstep forward and fix concepts.

In your opinion, is there a substan-tial difference between sciencecommunication for “the man inthe street” and the one aimed at ageneral public of non expert peo-ple? If yes, what is it?

One of the greatest difficulties for scientif-ic communication is that we normallyaddress an audience with many differentcultural levels. In the case of commercialcommunication, the first thing that you dois thoroughly study the product that youwant to sell and identify the audience thatmight buy it. Once the target audience has been identi-fied, you develop a process to create aneed in the audience to buy the product.What advertising (and marketing in gen-eral) does, in fact, is bring out latentneeds.Science communication is more complicat-

200

Comunicare la fisica

Communicating physics

perché, per esempio, molte volte dobbiamoconcepire una mostra o un documentarioper un pubblico del quale ignoriamo quasitutto e che non abbiamo potuto studiarepreventivamente. Molte volte, l’unicamaniera di individuare questo pubblico èattraverso i mezzi di comunicazione.Infatti, ognuno di questi diventa un con-tatto con i propri ascoltatori o i propri let-tori. Così, rivolgendoci a una rivista didivulgazione scientifica, in un certo senso,già stiamo circoscrivendo i suoi consuma-tori. Il comunicatore scientifico molte volteè privo di studi rigorosi sul livello cultura-le, in ambito scientifico e tecnologico, dellepersone a cui si rivolge. È questo, esatta-mente, uno dei nostri grandi problemi.

ed, because, for example, very often wehave to conceive an exhibition or a docu-mentary for an audience we know very lit-tle about, and one that we have not beenable to study in advance.Very often, the only way to identify thisaudience is through the media. Each ofthese provides a contact with its listenersor readers. Therefore, if we use a popular sciencemagazine, in a certain sense we arealready restricting our audience.Very often, science communicators havenot thoroughly studied the level of scien-tific and technological culture possessed bytheir target audience. It is exactly this thatis one of our greatest problems.

201

Terza parte • Le interviste

Section Three • The interviews

203

Già nel 1991 il parlamento italiano aveva approvato, su iniziativa di Antonio Ruberti,ministro per l’Università e la ricerca scientifica e tecnologica, una legge (la 113 del

1991) per favorire le iniziative per lo sviluppo della cultura scientifica e tecnologica, che inembrione conteneva già l’ambito e gli obiettivi della moderna comunicazione della scienza.Ambito e obiettivi che sono stati meglio definiti, sempre su instancabile iniziativa diAntonio Ruberti con la riforma della stessa legge, passata agli atti parlamentari come laLegge 10 del gennaio 2000, n. 6 (in Gazzetta Ufficiale del 20 gennaio 2000, n. 15).La legge ha come obiettivi principali la costituzione di un sistema nazionale di musei ecentri scientifici e storico-scientifici, nonché il potenziamento dei musei civici di storianaturale, degli orti botanici e dei musei scientifici di interesse locale e di strutture conanaloghe finalità. Per questo scopo la legge prevede tre strumenti: i progetti annuali, latabella triennale e gli accordi di programma.Per quanto riguarda i progetti specifici, della durata di un anno, dal 2000 al 2006 sonostate presentate al ministero 2892 domande di finanziamento, da parte di soggetti pubbli-ci e privati: accademie, associazioni varie, comuni, consorzi, cooperative, enti di ricerca,fondazioni, istituti vari, musei, osservatori astronomici, scuole, università e imprese.Le domande finanziate sono state 846 fino al 2005, il che si traduce con un rapporto di circaun terzo fra domande soddisfatte e domande presentate. In termini assoluti, sono statidistribuiti, sempre fino al 2005, 17.451.094 euro, per una media di 2,9 milioni di euro l’anno.La tipologia di soggetto che maggiormente usufruisce del finanziamento statale tramiteprogetti specifici è sicuramente quella universitaria, a cui va ascritto il 40% del totale.Seguono le associazioni varie, gli osservatori astronomici e le scuole, rispettivamente conil 16%, il 7,8% e il 7,1%. Staccate, le imprese private, a cui è stato destinato il 2,6% dellerisorse distribuite. Questa proporzione, comunque, non si discosta molto dal 3,8% delledomande presentate dalle imprese sul totale delle domande presentate.Per quanto riguarda la tabella triennale, strumento con il quale si finanziano le spese difunzionamento degli enti che istituzionalmente si occupano di cultura scientifica, sonostati distribuiti 37.701.944 euro a circa 70 enti beneficiari su 208 richiedenti. Anche qui il

IL SOSTEGNO PUBBLICO ALLA COMUNICAZIONE DELLA SCIENZA

2

Massimo Armeni

rapporto fra domanda e finanziamento è di circa uno a tre. Il rapporto fra domande pre-sentate e approvate è molto più alto (43 contro 70) se si prendono in considerazione gliaccordi di programma. In termini assoluti, le risorse destinate a questa tipologia di finan-ziamento fra il 2000 e il 2006 ammontano a 16.951.988 euro. Tirando le somme fra proget-ti annuali, tabella triennale e accordi di programma si può calcolare che negli ultimi 6anni (2000-2005) lo Stato ha finanziato la diffusione della cultura scientifica e tecnologica(e quindi anche la comunicazione della scienza) per 72.105.026 di euro, per un totale di 959iniziative beneficiarie. In sintesi si può affermare che il finanziamento pubblico sia statoimpostato deliberatamente “a pioggia”, in modo da favorire la nascita di iniziative a favo-re della diffusione della cultura scientifica e tecnologica su tutto il territorio nazionale. Questa mancanza di cultura scientifica, a cui la legge intende appunto sopperire, trovauna conferma paradossale nell’ignoranza dell’esistenza stessa di questa legge. In fondo,in tempi di vacche magre per i finanziamenti pubblici, come questi che corrono, circa 3500domande di finanziamento non sono poi molte, specie se si considera che in molti casi isoggetti sono gli stessi o comunque interconnessi. Prendiamo le scuole, ad esempio: solo400 domande presentate fra il 2000 e il 2006, per una media di 57 l’anno, a fronte dellemigliaia e migliaia di scuole medie inferiori e superiori potenzialmente beneficiarie; oancora, le imprese le lavorano nel settore della ricerca, della formazione o della cultura:sono sicuramente molte rispetto alle 20 che ricevono un contributo ogni anno. Certo, i fondi sono limitati e un maggiore accesso dei proponenti farebbe inevitabilmenteabbassare la media dei contributi. La strada potrebbe essere quindi quella di far crescere ifondi a disposizione, magari sfruttando i proventi del 5 per mille delle imposte sul reddito.

In 1991 the Italian parliament approved, on the initiative of Antonio Ruberti, Ministerfor Universities and Scientific and Technological Research a law (113 of 1991) designed

to promote the development of scientific and technological culture and which alreadyencapsulated the scope and objectives of the contemporary communication of science.Thisscope and those objectives were given closer definition, again through the endeavours ofAntonio Ruberti, by reform of the above-mentioned law, which was enacted as Law no. 6of 10 January 2000 (published in the Official Gazette of 20 January 2000, no. 15).Themain objectives of the law were the creation of a national system of science museums and

204

Comunicare la fisica

Communicating physics

PUBLIC SUPPORT FOR SCIENCE COMMUNICATION

Massimo Armeni

science centres and historical-scientific museums, together with the expansion of naturalhistory museums, botanical gardens and museums of local interest. The law providedthree instruments for this purpose: annual projects, the three-year plan, and protocolagreements.With regards specific projects of one year duration, between 2000 and 2006 fully 2892applications for funding were submitted to the Ministry by public and private organiza-tions: academies, various associations, town councils, consortia, cooperatives, researchbodies, foundations, various institutions, museums, astronomical observatories, schools,universities, and companies.By 2005 some 846 projects had been financed, which was the equivalent of one-third ofthe applications submitted. In absolute terms, again until 2005, 17,452,094 Euros hadbeen disbursed, with an average of 2.9 million Euros per year.Universities make greatest use of state funding for specific projects, accounting for 40%of the total. They are followed by associations, astronomical observatories, and schools,respectively with 16%, 7.8% and 7.1%. Private companies have received 2.6% of theresources distributed. This proportion, however, does not differ greatly from the 3.8% ofapplications submitted by private companies in the total of all applications.With regard to the three-year plan, the instrument used to finance the operating costs ofbodies concerned with scientific culture, 37,701,994 Euro were disbursed to about 70 bod-ies out of 208 applications. Again here the ratio between applications and financing isabout 1 in 3.The ratio between applications submitted and approved is much higher (43 against 70) ifprotocol agreements are taken into consideration. In absolute terms, the resources allocat-ed for this type of funding total 16,951,988 Euros between 2000 and 2006.Adding up the totals of the annual projects, the three-year plan and protocol agreements,it can be calculated that in the past 6 years (2000-2005) the state has financed the dis-semination of scientific culture and technology (and therefore also the communication ofscience) by spending 72,105,026 Euro, for a total of 959 beneficiary initiatives. In short it can be said that public financing has been made deliberately indiscriminate inorder to encourage the birth of initiatives favouring the diffusion of scientific and tech-nological culture in Italy.This lack of scientific culture addressed by the law is paradoxically confirmed by ignoranceof the law’s existence. In these lean times for public financing, 3500 applications for fund-ing are not many, especially if one considers that in many cases the applicants are thesame or connected in some way.Consider schools for example; only 400 applications were made between 2000 and 2006,with an average of 57 per year, compared to the thousands and thousands of middle andhigh schools eligible for funding; or again, companies operating in the research, trainingor cultural sectors are surely much more numerous than the twenty that receive a grantevery year. Of course, funds are limited and greater access by applicants would inevitablyreduce the average amount of grants. The direction to take, therefore, is to increase thefunds available, perhaps by taking advantage of the 5 per thousand allocation fromincome tax returns.

205

Terza parte • Il sostegno pubblico alla comunicazione della scienza

Section Three • Public support for science communication

207

Applet: short for ‘application’, which indi-cates a programme that can be ‘run’ onlywithin another application. Java, Macro-media Flash and Windows Mediaplayerare examples of applets.

Blog: the ‘friendliest’ instrument availablefor the creation of completely self-made in-ternet sites using a publishing programmewhich automatically creates web pages. Thesimplicity of use of this particular digitalformat has made it popular on the net.

Demo: abbreviation of ‘Demonstration’, aversion of a product distributed by theauthor, normally free of charge, to pro-mote its publication and sale. In multime-dia communications, demos are often usedto publicize educational software and e-learning tools, and also to summarise morecomplex multimedia content.

Dotcom: Used as the final item in an inter-net address. It identifies companies that doall their business on the Internet, or whenthe services offered are focused on the web.

3

GLOSSARY

Applet: diminutivo di “application”, cheindica un programma che può essere ese-guito soltanto all’interno di un’altra appli-cazione. Alcuni esempi sono Java, Macro-media Flash e Windows Mediaplayer.

Blog: lo strumento più “amichevole” percreare siti internet in completa autonomiagrazie a un programma che consente dicreare pagine web in maniera automatica.La semplicità d’uso di questo formato digi-tale ne ha decretato il successo in rete.

Demo: abbreviazione di “demonstration”,versione dimostrativa di un prodotto distri-buito dall’autore, di solito gratuitamente,per promuoverne la pubblicazione e la ven-dita. Nella comunicazione multimedialespesso si utilizzano demo per proporresoftware didattici e strumenti di e-learning,o anche per riassumere in breve tempo uncontenuto multimediale più complesso.

Dotcom: “punto com” in italiano, indica laparte finale di un indirizzo internet. Defini-sce le aziende che svolgono in toto le pro-prie attività su internet o quando i serviziofferti sono fortemente focalizzati sul web.

GLOSSARIO

Educational: an adjective often assignedto products and services providing educa-tional information or aimed at learning.

Digital format: a digital productionmodel which is referred to by several simi-lar prototypes. A Blog is a digital format, sois ‘Reality TV’ or ‘TV Talk Show’.

E-learning: the sector of informationtechnology that uses the net to furnish dis-tance learning tools. Students can accessthese multimedia learning systems – plat-forms – at any time and from anywhere inthe world. They can interact with other stu-dents, and with their teachers or tutors,thereby making immediate and often per-sonalised use of teaching materials.

Graphic Designer: responsible for thegraphic design of a hypertext.

Html: acronym for Hyper Text Mark-upLanguage. Html is a language used todescribe hypertext and multimedia docu-ments available on the web, that is, theirtextual content, not a web page.

Interactivity: a characteristic of a multi-media project which offers instruments fordialogue or interaction with users.

Interface: the physical or virtual surfacewhich enables the content producer and theend user to communicate. On the internet,the degree of collaboration between thesetwo subjects often varies according to inter-face behaviour.

208

Comunicare la fisica

Communicating physics

Educational: attributo che viene spessoassegnato a prodotti e servizi che hanno ilparticolare obiettivo dell’informazionedidattica e la finalità dell’apprendimento.

Format digitale: modello di produzionedigitale al quale fanno riferimento diversiprototipi analoghi. Il blog è un format digi-tale, come il reality o il talk show lo sonoper la televisione.

E-learning: tecnologie dell’informazioneche utilizzano la rete per fornire strumentididattici a distanza. Gli studenti possonoaccedere in qualsiasi momento e da qual-siasi parte del mondo a questi sistemi mul-timediali di apprendimento (piattaforme) einteragire con gli altri studenti e con i pro-pri insegnanti o tutor, usufruendo così dicontenuti didattici in maniera immediata espesso personalizzata.

Graphic designer: responsabile dellaprogettazione grafica di un ipertesto.

Html: acronimo per Hyper Text Mark-upLanguage è un linguaggio utilizzato perdescrivere i documenti ipertestuali e multi-mediali disponibili nel web, ovvero il conte-nuto, testuale e non, di una pagina web.

Interattività: la caratteristica di un pro-getto multimediale di offrire strumenti didialogo e forme di relazione attiva con gliutenti.

Interfaccia: superficie fisica o virtualeche mette in comunicazione due soggetti, ilproduttore dei contenuti e l’utente finale. Ininternet spesso esistono gradi di collabora-zione diversi tra questi due soggetti in rela-zione proprio al comportamento delleinterfacce.

Hypertextuality: the feature that enablesthe reader of an electronic text, or aninformative or communicative unit, to passfrom one part to another via links indicat-ed with conventional signs, without havingto proceed linearly.

Link (or Hyperlink): the connectionbetween two digital documents or twoinformation units.

Media Group: an organisation spe-cialised in the creation of digital productsresulting from the combined use of variousskills and competences.

Multimediality: the use of variousmeans of communication (audio, video,photography, speech, music drawings, illus-trations, animations, cartoons etc.) in a sin-gle communicative event.

Net company: see Dotcom.

Newsletter: a bulletin on various topicsperiodically delivered by e-mail. It is one ofthe instruments most widely used by profes-sionals to update their knowledge.

Open Access: a movement consistingmainly of scientists and librarians cam-paigning for the greater and freer circula-tion of scientific information by means ofpublic initiatives (among them the PublicLibrary of Science, which can be visited at:http://www.plos.org/).

Pop-up: a window containing information(text, images, animations) often used inmultimedia hypertexts to provide moredetail or to display further information.

209

Terza parte • Glossario

Section Three • Glossary

Ipertestualità: la caratteristica di untesto, di un’unità informativa o comunica-tiva di poter passare da una parte all’altraattraverso link evidenziati da segni con-venzionali, senza necessariamente proce-dere in modo lineare.

Link (o hyperlink): il collegamento tradue documenti su supporto digitale o dueunità informative.

Media group: organizzazione specializza-ta nella creazione di prodotti digitali fruttodella collaborazione di professionalità ecompetenze diverse.

Multimedialità: indica l’utilizzo di diver-si mezzi di comunicazione (audio, video,foto, linguaggio verbale, musica, disegno,illustrazione, animazione, fumetto, ecc) inun medesimo evento comunicativo.

Net company: vedi Dotcom.

Newsletter: notiziario di argomento varioche viene diffuso con periodicità attraversola posta elettronica. Rappresenta uno deglistrumenti più utilizzati per l’aggiornamen-to professionale.

Open access: movimento, formato preva-lentemente da scienziati e bibliotecari, chesi batte per una maggiore e più libera cir-colazione della comunicazione scientificaattraverso una serie di iniziative pubbliche(tra queste da segnalare quella PublicLibrary of Science rintracciabile al sitohttp://www.plos.org/).

Pop-up: finestra di contenuto informativo(testi, immagini, animazioni) spesso usatanegli ipertesti multimediali per approfondi-re concetti o visualizzare informazioni.

Programmer: the person who uses atechnical specifications manual describing,for example, the behaviour of algorithmsto create the executable program using theappropriate editors.

Public Engagement with Scienceand Technology: an expression refer-ring to the greater involvement of the pub-lic through its more equal and open rela-tionship with the scientific community.

Public Understanding of Science:an expression which refers to institutionaldiscussion and analysis of the relationshipbetween science and society.

Science Centre: a dynamic kind of sci-entific institution which seeks to establish anew relationship between science and thecitizen, new models of knowledge and com-munication with the public, and new meth-ods for informal learning. These institu-tions differ from museums of science andtechnology in that their mission is to fur-nish a complete experience – sensory, intel-lectual and playful – in the field of scientif-ic communication.

Science writer: someone who writesabout science in newspapers, specialisedmagazines, webzines and books, combiningsolid scientific competence, writing ability,and effective communication.

Server: a computer which stores the infor-mation requested by other computersknown as clients, often in a network.

210

Comunicare la fisica

Communicating physics

Programmatore: colui che in base a undocumento di specifica tecnica, nella qualeviene descritto, ad esempio, il comporta-mento degli algoritmi, realizza il program-ma eseguibile attraverso appositi pro-grammi di scrittura (editor).

Public engagement with science andtechnology: partecipazione pubblica aldibattito su scienza e tecnologia, ovvero unmaggiore coinvolgimento da parte del pub-blico attraverso uno scambio più aperto eparitario con la comunità scientifica.

Public understanding of science:comprensione pubblica della scienza,espressione che fa riferimento a quelle atti-vità istituzionali di riflessione e analisi sulrapporto tra scienza e società

Science centre: modello dinamico di isti-tuzione scientifica che propone un nuovorapporto tra scienza e cittadini, nuovimodelli di conoscenza e di comunicazionecon il grande pubblico, e nuove modalità diapprendimento informale. Si tratta di luo-ghi diversi dai musei della scienza e dellatecnica. La mission è la realizzazione diun’esperienza totale nel campo della comu-nicazione scientifica, sensoriale, intellet-tuale e ludica.

Science writer: colui che scrive di scien-za su quotidiani, riviste specializzate, web-zine e libri. Unisce una solida competenzascientifica con capacità di scrittura ed effi-cacia comunicativa.

Server: computer che dispone delle infor-mazioni richieste da altri computer chia-mati “client”, spesso in rete.

Software House: a company that createsapplications and informative architecturesto improve processes and products. In mul-timedia design, these organizations areoften involved in the integration of databanks, and in the creation of teachingapplications.

Streaming: a method to transmit audioor video files over the internet. There aretwo main types of streaming:

Memory Streaming: where the audio orvideo files are compressed and memorisedon a server; when the uses requests the fileit is still compressed on arrival, and it is theplayer’s task to decompress it into readableform. This type of streaming is used byReal Video and Real Audio, WindowsMedia Player, QuickTime etc. The user caninteract with the file using standard com-mands like Pause, FFWD, Stop etc.Live audio and video streaming: similar totraditional radio and TV broadcasts. Inthis case, too, files are transmitted usingcompression techniques to make them assmall as possible.

Tutorial: a term used in computer lan-guage for multimedia products designed toillustrate a particular process or concept.An example in the field of scientific multi-mediality is a tutorial describing the com-position of a cell membrane.

Webcast: term for the transmission ofaudio or video signals over the web. A web-cast consists in the sending of real-time ordelayed-time audio and video transmis-sions using web technologies. The soundsor video images are captured with conven-tional audio-video systems and then digi-

211

Terza parte • Glossario

Section Three • Glossary

Software house: azienda che realizza ap-plicazioni e architetture informative permigliorare processi e prodotti. Nella pro-gettazione multimediale viene spesso coin-volta nell’integrazione di banche dati e nel-la realizzazione di applicazioni didattiche.

Streaming: metodo di trasmissione di fileaudio o video in internet. Ne esistono so-stanzialmente due tipi. Nello streaming inmemoria i file audio o video sono compres-si e memorizzati su un server: quandol’utente ne richiede la visione il file arrivaancora compresso ed è compito del ripro-duttore eseguire la decompressione del fileper renderlo visibile. Di questo tipo sono iflussi streaming di Real Video e Real Au-dio, Windows Media Player, QuickTime,ecc. L’utente può agire sul file con comandiclassici come Pause-FFWD-Stop ecc. Lostreaming audio video dal vivo è invece si-mile alla tradizionale trasmissione radiote-levisiva in broadcast. Anche in questo casoi file sono trasmessi utilizzando compres-sioni opportune per rendere i file più picco-li possibile.

Tutorial: definizione utilizzata in linguag-gio informatico per quei prodotti multime-diali che hanno lo scopo di illustrare unparticolare processo o concetto. Un esem-pio nel campo della multimedialità scienti-fica può essere il tutorial che descrive comeè composta la membrana cellulare.

Webcast: il termine descrive la trasmis-sione di segnale audio o video sul web.Consiste nell’invio in tempo reale o ritarda-to di trasmissioni audio e video mediantetecnologie web. Il suono o il video sono cat-turati con sistemi audio o video convenzio-nali, quindi digitalizzati e inviati in strea-

talised and streamed to a web server. Awebcast client enables the user to listen toor see the content.

Web Community: a virtual communityof users sharing similar personal and/orprofessional interests who use the web toexchange information and experiences.

Web-creativity: a generic term for peo-ple (normally animators, web designers,graphic designers) who carry out creativeactivities connected to web publications.

Web Designer: someone who creates the“semantic structure” of the web, that is,the ‘creative’ who deploys graphical andtechnological skills to create web pages andgive coherence to the navigational structureof a web site or hypertext.

Web Master: the person responsible forthe functioning, updating and developmentof an internet site.

WWW: acronym for World Wide Web. Itis a network based on internet technologies(URL, protocols and hypertexts) with theaim of sharing information resources ofall types. The web was born in 1989 atCERN (Conseil Européen pour laRecherche Nucléaire, the most importantphysics laboratory in Europe). It was thework of Tim Berners-Lee, who conceivedthe idea together with Robert Cailliau ofenabling all researchers to share all avail-able scientific information in dynamic andproductive fashion. Today the WWW con-sists of all the hypertext and multimediapages in the world visible on-line.

212

Comunicare la fisica

Communicating physics

ming su un web server. Un client webcastconsente agli utenti di connettersi a un ser-ver che sta distribuendo (webcasting) e diascoltare o visualizzare il contenuto.

Web community: comunità virtuale diutenti, unita da interessi personali o profes-sionali affini, che utilizzano il web perscambiarsi informazioni ed esperienze.

Web-creativity: termine generico cheindica quella categoria di soggetti che svol-gono attività creative (in genere animatori,web designer, grafici) legate alla pubblica-zione sul web.

Web designer: si tratta di colui che creale strutture semantiche del web, ovvero ilcreativo che, con sufficienti capacità grafi-che e tecnologiche, realizza le pagine web edà coerenza alla struttura di navigazionedi un sito web o di un ipertesto.

Web master: responsabile del funziona-mento, dell’aggiornamento e dello svilup-po di un sito internet.

WWW: acronimo per World Wide Web,cioè “rete mondiale”. Una rete che si basasulle tecnologie di internet (Url, protocolli eipertesti) per condividere risorse informa-tive di vario genere. Il web nacque nel 1989al Cern (Conseil Européen pour laRecherche Nucléaire, il più importantelaboratorio di fisica in Europa) grazie alricercatore Tim Berners-Lee, che lo conce-pì insieme al collega Robert Cailliau perpermettere a tutti i ricercatori di condivide-re le informazioni scientifiche disponibiliin maniera dinamica e produttiva. Oggi èl’insieme di tutte le pagine ipertestuali emultimediali del mondo visibili in rete.

213

Vengono di seguito elencati i riferimenti bibliografici citati nel testo, nonché alcune risor-se (documenti, rapporti di ricerca e istituzionali, repertori) sui temi generali del rapportotra scienza e società e della comunicazione della scienza.This pages contain references cited within the book, as well as different resources (docu-ments, research reports, istitutional acts, repertoires) about the general subjects of the sci-ence-society relationship and communication of science.

PER LA PRIMA PARTE / FOR THE FIRST SECTION

Alsop, S., “Understanding Understanding: a Model for the Public Learning ofRadioactivity”, Public Understanding of Science, 1999; 8: 267-284.

Borgna, P., Immagini Pubbliche della Scienza. Gli Italiani e la Ricerca Scientifica eTecnologica, Edizioni di Comunità, Torino, 2001.

Bucchi, M., Science and the Media. Routledge, Londra, 1998.

Bucchi, M., Scienza e Società. Il Mulino, Bologna, 2002.

Bucchi, M., “Public Understanding of Science”. In Storia della Scienza, vol. IX. Istitutodell’Enciclopedia Italiana, Roma, 2003: 811-817.

Byrne, P. F., Namuth, D. M., Harrington, J., Ward, S. M., Lee, D. J. e Hain, P., “IncreasingPublic Understanding of Transgenic Crops through the World Wide Web”. PublicUnderstanding of Science, 2002; 11: 293-304.

Cobb, M. D., “Framing Effects on Public Opinion about Nanotechnology”, ScienceCommunication, 2005; 27: 221-239.

Cobb, M. D. e Macoubrie, J., “Public Perceptions about Nanotechnology: Risks, Benefitsand Trust”, Journal of Nanoparticle Research, 2004; 6: 395-405.

European Commission, Europeans, Science and Technology, Special Eurobarometer 76/Wave 38.1, giugno 1993.

LE RISORSERESOURCES

4

European Commission, Europeans, Science and Technology, Special Eurobarometer 154/Wave 55.2, dicembre 2001.

European Commission Energy: Issues, Options and Technologies, Special Eurobarometer169/ Wave 57.0, dicembre 2002.

European Commission, Europeans, Science and Technology, Special Eurobarometer 224/Wave 63.1, giugno 2005.

European Commission, Attitudes Towards Energy, Special Eurobarometer 247/ Wave64.2, gennaio 2006.

Gamson, W. A. e Modigliani, A., “Media Discorse and Public Opinion on Nuclear Power:A Constructionist Approach”, American Journal of Sociology, 1989; 95: 1-37.

Govoni, P., Un pubblico per la scienza. La divulgazione scientifica nell’Italia in formazio-ne. Carocci, Roma, 2002.

Lee, C. Scheufele, D. A. e Lewenstein, B. V., “Public Attitudes toward EmergingTechnologies - Examing the Interactive Effects of Cognitions and Affect on PublicAttitudes toward Nanotechnology”, Science Communication, 2005; 27: 240-267.

Lewenstein, B. V., “Introduction - Nanotechnology and the Public”, ScienceCommunication, 2005; 27: 169-174.

Macedo-Rouet, M., Rouet, J. F., Epstein, I., Fayard, P., “Effects of Online Reading onPopular Science Comprehension”, Science Communication, 2003; 25: 99-128.

Mellor, F., “Gender and the Communication of Physics through Multimedia”, PublicUnderstanding of Science, 2001; 10: 271-291.

Mellor, F., “Between Fact and Fiction: Demarching Science from Non-Science in PopularPhysics Books”, Social Studies of Science, 2003; 33: 509-538.

Merton, R. K., The Sociology of Science, The University of Chicago Press, Chicago, 1973.

Miller, J. D. “Who is Using the Web for Science and Health Information? “, ScienceCommunication, 2001; 22(3): 256-273.

Neresini, F., “Scienza, media e opinione pubblica”, Sapere , dicembre 2005; 6-12.

Observa Science in Society, Osservatorio scienza e società, 2005, www.observa.it

Observa Science in Society, Annuario Scienza e Società 2006, Vicenza, Ergon Edizioni.

Trench, B. “Internet: Turning Science Communication inside-out? “. In: Bucchi, M. andLewenstein, Handbook of Public Communication of Science and Technology, Routledge,forthcoming, London and New York, 2006.

Wiegman, O., Gutteling, J. M. e Cadet, B., “Perception of Nuclear Energy and Coal inFrance and the Netherlands”, Risk Analysis, 1995; 15: 513-521.

Wynne, B., “Public Understanding of Science”. In: Jasanoff , S. et al. (a cura di), ScienceTechnology and Society Handbook, 1995; 361-389.

214

Comunicare la fisica

Communicating physics

PER LA SECONDA PARTE / FOR THE SECOND SECTION

Boroni, C., Goosey, F.W., Grinder, M.T., Ross, R.J., A paradigm shift! The Internet, theWeb, browsers, Java and the future of computer science education, CAN Press, 1998.

Bucchi, M., Science and the Media, Routledge, Londra, 1998.

Castelfranchi, Y., SISSA – International School for Advanced Studies, Cultural differencesaccompany the growth of Science Communication, settembre 2004.

Dornan, C., “Some Problems In Conceptualizing The Issue Of Science In The Media”,Communicating Science: Contexts and Channels. E. Scanlon, Whitelegg, E., and Yates, S.,Londra, Routledge, 1999.

Eco, U., Da internet a Gutenberg, Accademia italiana degli studi avanzati in America,novembre 1996.

Economic and Social Research Council, Toward a Better Map: Science, the Public and theMedia, 2003.

European Commission, Science & Society: Work Programme, 2006, ottobre 2005,http://cordis.europa.eu/science-society/programme.htm.

Fail, J., Talking Physics: how the ability to communicate physics concepts affects learning,B.S., University of Illinois at Urbana – Champaign, 2002.

Jepsen , E., Seiden , P., Ingwersen , P., Björneborn ,L., Pia Borlund, Characteristics of sci-entific Web publications: Preliminary data gathering and analysis, Royal School ofLibrary and Information Science, 2004.

Keogh, B., Concept cartoons: a new perspective on physics education, Institute of Physics,London, 1998.

Miller, D., “Mediating Science - Promotional Strategies, Media Coverage, Public Belief,And Decision Making”, Communicating Science: Contexts and Channels. E. Scanlon,Whitelegg, E., and Yates, S., London, Routledge, 1999.

Morris, M., Christine Ogan, “The Internet as Mass Medium”, Journal of Communication,Vol. 46;1:39, marzo 1996.

Parliamentary Office of Science and Technology, Open Channels: Public Dialogue inScience and Technology, marzo 2001.

Parliamentary Office of Science and Technology, Going Public, an Introduction toCommunicating Science, Engineering and Technology.

Reips, U., Bosnjak, M., Dimensions of Internet Science, Pabst Science Publishers, 2001.

Rice, R., Katz, J., The Internet and Health Communication, Sage Pubblications Inc., 2001.

Rivera, A., (“El Pais”), Science in The Daily Media, studio presentato all’ “EU Science inSociety Forum”, 2005.

Royal Society (UK), Scientist and the Media, Guidelines for the scientist working with themedia and comments on a Press Code of Practice, marzo 2000.

Schwitzer, G., A statement of Principles for Health Care Journalists, The AmericanJournal of Bioethics, 2004.

215

Terza parte • Le risorse

Section Three • Resources

Social Issues Research Centre in partnership with the Royal Society and the Royal Institutionof Great Britain, Guidelines on Science and Health Communication, novembre 2001.

Vaisman, Y., Scientific Communication in the Internet Era, AAAS Conference on Ethical,Legal and Technological Aspects of Network Use and Abuse, ottobre 1994.

Vollmer, M., Physics teacher training and research in physics education: results of aninquiry by the European Physical Society, European Journal of Physics, 2003.

Waelkens, C., How do and how should scientists communicate? (The view of a scientist),studio presentato all’ “EU Science in Society Forum”, 2005.

Wellcome Trust, The Role of Scientists in Public Debate, dicembre 1999 – marzo 2000.

Zhang, Y., “The impact of Internet-based electronic resources on formal scholarly com-munication in the area of library and information science: a citation analysis”, Journal ofInformation Science, 1998.

IL CAMPIONE DI RIFERIMENTO / REFERENCE SAMPLE

www.eps.org

www.physnews.com

www.sciencenews-1.com/Physics-news.htm

www.physorg.com

www.scicentral.com/P-02phys.html

www.sciencedaily.com/directory/Science/Physics

www.physics.ucsb.edu

http://dominik.net/physics/index.php3

www.aip.org/pnu/

www.psigate.ac.uk/newsite/

www.physicscentral.com/index.html

www.physics.ucok.edu

www.physicsdaily.com/

www.physlink.com/Index.cfm

www.pa.ibf.cnr.it/PhysNet/

www.physics.org/index.asp

www.iop.org

www.tipmagazine.com

http://physicsweb.org/

www.psrc-online.org

216

Comunicare la fisica

Communicating physics

www.spsnational.org

www.memphisastro.org

www.noao.edu/kpno/reu/

www.astro.fit.edu/sara-reu/

www.physics.gatech.edu/

www.cns.cornell.edu/reu/

http://int.phys.washington.edu/

www.astro.indiana.edu/reu.shtml

http://neptune.gsfc.nasa.gov/summerinstitute/

http://cerncourier.com/main/toc

www.nature.com/nphys/index.html

www2.warwick.ac.uk/fac/sci/physics/research/epp/

www.phys.ufl.edu/news/

http://lt3.uwaterloo.ca/Physics_liaison/

www.physicsclassroom.com/

www.physics.niu.edu

http://newton.ex.ac.uk/

www.physics.ohio-state.edu

http://public.web.cern.ch/Public/Welcome.html

http://columbia-physics.net/

www.sla.org/division/dpam/index.html

www.physics.rutgers.edu/home.html

www.examstutor.com/physics/

http://www.physics.usyd.edu.au/index.html

www.phys.utk.edu

www.math.tamu.edu/~dallen/physics/#gps

http://hyperphysics.phy-astr.gsu.edu/hbase/hph.html

http://scienzapertutti.lnf.infn.it/

www.alcyone.com/max/physics/laws/

www.colorado.edu/physics/2000/xray/

http://scitation.aip.org/ajp/?jsessionid=79621997960189879

http://perseus.herts.ac.uk/uhinfo/schools/pam/pam_home.cfm

www.watertown.k12.wi.us/HS/Staff/Buescher/atomtime.asp

http://web.mit.edu/redingtn/www/netadv/

217

Terza parte • Le risorse

Section Three • Resources

http://jersey.uoregon.edu/vlab/

www.pilotsweb.com/principle.htm

www.aip.org/history/gap/

http://scienceworld.wolfram.com/physics/

http://focus.aps.org/

www.aip.org/pt/

http://nobelprize.org/physics/

www.hep.net

www.aip.org

www.aps.org

www.europeanopticalsociety.org

www.iupap.org

www.s-a-s.org

www.ictp.it

www.pparc.ac.uk

www.hawking.org.uk/home/hindex.html

http://galileo.rice.edu/

http://phys.educ.ksu.edu/info/summaryOfVqm.html

www.miamisci.org/af/sln/

http://informando.infm.it/html/frame_informando.htm

www.fearofphysics.com

http://learningphysics.iop.org/

www.sciencejoywagon.com/physicszone/lesson/09waves.htm

www.students.yorku.ca/~thejacob/

www.eoascientific.com/campus/science/multimedia/weight_mass/view_interactive

http://physics.nad.ru/Physics/English/

www.pnl.gov/energyscience/

www.sla.org/division/dpam/subjects/phys.html

http://cfa-www.harvard.edu/seuforum/einstein/

www.aapt.org/index.cfm

http://scitation.aip.org/aplo/

www.journals.uchicago.edu/ApJ/

http://photos.aip.org

http://howthingswork.virginia.edu/

218

Comunicare la fisica

Communicating physics

http://labo.ntic.org/mnuphy2.html

www.exploratorium.edu/snacks/iconelectricity.html

http://natsim.net/nl/jacques/fysicavandaag.htm

www.csupomona.edu/~ajm/ip.html

http://ippex.pppl.gov/interactive/

http://phys.educ.ksu.edu/vqm/free/h2spec.html

http://fys.kuleuven.be/pradem/fysaplet.htm

http://faraday.physics.utoronto.ca/PVB/Harrison/Flash/

www.7stones.com/index.html

www.wfu.edu/Academic-

departments/Physics/demolabs/demos/avimov/bychptr/bychptr.htm

www.geocities.com/thesciencefiles/sciphysics.html

www.univ-lemans.fr/enseignements/physique/02/index.html

http://jf-noblet.chez.tiscali.fr/index.htm

www.ipp.mpg.de/eng/index.html

www.energy.gov

http://optics.org/

http://einstein.stanford.edu/

www2.slac.stanford.edu/vvc/Default.htm

www.fnal.gov/pub/about/tour/index.html

http://hepwww.rl.ac.uk/Pub/Phil/ppintro/ppintro.html

wwwlapp.in2p3.fr/neutrinos/aneut.html

http://hands-on-cern.physto.se/hoc_v21en/index.html

http://quarknet.fnal.gov/run2/boudreau.shtml

http://theory.caltech.edu/people/jhs/

http://superstringtheory.com/

http://opal.web.cern.ch/Opal

www.ps.uci.edu/~superk/

www.onscreen-sci.com

www.cpepweb.org

http://particleadventure.org/particleadventure/other/education/index.html

www.wyp2005.org/activities.html

www.aip.org.au/index.php

www.physics.uoguelph.ca/www_physics/index.php

219

Terza parte • Le risorse

Section Three • Resources

www.cap.ca/home-f.html

www.wyp2005.org/unesco/index.html

http://e2phy.in2p3.fr/objectifs_e2phy_cor_04.html

http://phys.free.fr/

http://mendeleiev.cyberscol.qc.ca/Accueil.html

www.msu.edu/user/brechtjo/physics/

www.enea.it

www.walter-fendt.de

www.physics2005.org

www.sbfisica.org.br

www.ucm.es/info/rsef/

www.afa.df.uba.ar

www.wcpsd.org/index.cfm

www.saip.org.za

www.fachwelt-physik.de/fachwelt/index.html

www.giuliocaresio.it/fisica/index.html

www.historyofscience.it

www.pa.msu.edu

www.sif.it//home_it.php

www.physicsessays.com

www.fislab.net

www.colorado.edu/physics/2000/index.pl

http://physics.syr.edu/courses/vrml/electromagnetism/

http://webphysics.davidson.edu/Applets/Applets.html

www.euclideanspace.com

www.mcasco.com

www.aip.org/cip/

www.esa.int/esaCP/index.html

http://science.nasa.gov/

220

Comunicare la fisica

Communicating physics

221

Massimo Armeni ha lavorato per dieci anni all’ENEA, prima nelle Relazioni Esterne,poi alle dirette dipendenze del Presidente, Umberto Colombo. Dopo una parentesi alMinistero dell’Università e della Ricerca, è approdato alla Pirelli, dove ha ideato il PirelliInternetional Award, che dirige dal 1995. Nel 2004 ha vinto il Premio Capo d’Orlandoper la Comunicazione Multimediale della Scienza.

Massimo Armeni worked at ENEA for ten years, first in External Relations, thendirectly for the President, Umberto Colombo. After an experience at the Ministry ofUniversities and Research (Italy), he joined Pirelli, where he originated and developedthe Pirelli Internetional Award, which he directs since 1995. In 2004 he won the Capod’Orlando Prize for Multimedia Communication of Science.

Alessia Bertagnolli, sociologa, collabora alle attività di ricerca del Dipartimento diScienze Umane e Sociali dell’Università di Trento, dove si occupa di percezione pubblicadelle scienze e della loro rappresentazione nei mezzi di comunicazione di massa.

Alessia Bertagnolli, sociologist, collaborates with the Department of Human andSocial Sciences of the University of Trento (Italy) in their research activities, where shespecializes in public perception of science and its representation in the mass media.

Massimiano Bucchi insegna Sociologia della Scienza all’Università di Trento. Faparte del Public Communication of Science and Technology Committee. Tra le sue pubblicazioni: La scienza in pubblico, McGraw-Hill, 2000, Scienza e Società, Il Mulino,2002, Scegliere il mondo che vogliamo. Cittadini, politica, tecnoscienza, Il Mulino, 2006.

Massimiano Bucchi teaches Sociology of Science at the University of Trento (Italy).He is a member of the Public Communication of Science and Technology Committee.Among his publications: La scienza in pubblico (Science in Public), McGraw-Hill, 2000,Scienza e Società (Science and Society), Il Mulino, 2002, Scegliere il mondo chevogliamo. Cittadini, politica, tecnoscienza (Choosing the world we want. Citizens, poli-tics, technoscience), Il Mulino, 2006.

GLI AUTORITHE AUTORS

Francesco Izzo, esperto di contenuti di siti web e di comunicazione multimediale,content manager del Pirelli INTERNETional Award e di siti web di tema scientifico,turistico, gastronomico e ludico.

Francesco Izzo, communications expert specializing in multimedia and internet, content manager for the Pirelli INTERNETional Award and for websites orientedtoward science, tourism gastronomy and games.

Piergiorgio Odifreddi insegna logica matematica all’università di Torino e ha tenutoaccademici presso la Cornell University e la Italian Academy for the Advanced Studiesdi New York. Ha scritto decine di saggi, pubblicazioni scientifiche e di divulgazione, fracui i recenti Incontri con menti straordinarie. Gli scienziati, Longanesi, 2006 e Chi haucciso Fermat?, Sellerio, 2006.

Piergiorgio Odifreddi teaches mathematics and logic at the University of Turin(Italy) and has held academic courses at Cornell Univarsity (USA) and the ItalianAcademy for Advanced Studies of New York (USA). Among his many publications, therecent works Incontri con menti straordinarie. Gli scienziati (Meetings with extraordi-nary minds. The scientists), Longanesi, 2006 and Chi ha ucciso Fermat? (Who killedFermat?), Sellerio, 2006.

222

Comunicare la fisica

Communicating physics

223

Un ringraziamento va alle persone che hanno collaborato alla stesura di questo libro:

� Marina Antonucci per il contributo redazionale della Seconda parte� Adrian Belton, per la traduzione dell’italiano in inglese� Richard Hieber per la consulenza linguistica della Prima parte� Mario Massazza per una collaborazione tanto preziosa quanto invisibile� Ida Mercuri e Stefano Incarnati del ministero dell’Università e della Ricerca per aver

fornito i dati sul finanziamento della cultura scientifica in Italia� Barbara Nurigian per le ricerche su internet delle fonti relative alla Seconda parte� Riccardo Perissich di Telecom Italia per il sostegno morale e finanziario del progetto� Seminabit S.r.l. per il supporto informatico della Seconda parte� Paola Catapano, Massimiliano Picone, Roberto Vacca, Massimiano Bucchi, Roberto

Fieschi, Yannick Mahe, Rosy Mondardini, Barbara Gallavotti, Giuseppe Lanzavecchia,Marc Lachièze-Rey, Mauro Carfora e Luís Martínez per la collaborazione alla sezionedelle interviste.

A tutto il gruppo Pirelli, che ha permesso la pubblicazione di questo libro come piccolo,ma spero significativo, contributo allo sviluppo della comunicazione della scienza.

I would like to thank the following for their contributions to the publication of this book:

� Marina Antonucci, for editing Section Two� Adrian Belton, for translating the Italian text into English� Richard Hieber, for language consultancy on Section One� Mario Massazza for his precious though invisible contribution� Ida Mercuri and Stefano Incarnati of the ministero dell’Università e della Ricerca, for

furnishing data on the funding of science communication in Italy� Barbara Nurigian, for conducting Internet searches on the sources for Section Two;� Riccardo Perissich, for furnishing the project with moral and financial support� Seminabit S.r.l., for providing the digital support for Section Two� Paola Catapano, Massimiliano Picone, Roberto Vacca, Massimiano Bucchi, Roberto

Fieschi, Yannick Mahe, Rosy Mondardini, Barbara Gallavotti, Giuseppe Lanzavecchia,Marc Lachièze-Rey, Mauro Carfora and Luís Martínez, for their contributions to theinterviews section.

The whole Pirelli Group, which allowed the publication of this book, as a modest but sig-nificant contribution to the improvement of the communication of science.

Massimo Armeni

RINGRAZIAMENTIACKNOWLEDGEMENTS

Finito di stampare nel mese di settembre 2006presso la Tipografia Graffiti, Pavona (Roma)

A cura di / edited byMassimo Armeni

A cu

ra di / edited by Massim

o A

rmen

i

Zadigroma Editore

Che idea ha della fisica “l’uomo della strada”? Come ne percepisce l’impatto sulla vita quotidiana esulle scelte per il futuro? E in che modo Internet e le nuove tecnologie hanno modificato la comuni-cazione della fisica? Prova a rispondere uno studio commissionato da Pirelli e realizzato dallo staffdel Pirelli INTERNETional Award e dal Dipartimento di scienze umane e sociali dell’Università diTrento. Questa iniziativa editoriale si affianca ad altre attività di comunicazione scientifica promos-se dal gruppo Pirelli per celebrare l’Anno mondiale della fisica indetto dall’Unesco. Per maggiori dettagli è possibile consultare il sito www.pirelliaward.com o scrivere all’indirizzoe-mail [email protected]

What do ordinary people think about physics? How do they perceive its impact on their everyday livesand future choices? How have the Internet and the new technologies changed the communication ofphysics? Answers to these questions are proposed by this book, which sets out the results of a studycommissioned by Pirelli and conducted by the staff of the Pirelli INTERNETional Award, and by theDepartment of Human and Social Sciences of the University of Trento. This publishing initiative hasbeen partly financed by a Minister of Research grant awarded under Law 6/2000 on the diffusion ofscientific culture. It flanks other initiatives in science communication undertaken by the Pirelli Groupto celebrate the UNESCO World Year of Physics. Further details are available from the website www.pirelliaward.com or from the e-mail address [email protected]

ISBN 88-88734-14-7

con i contributi di / Contributions

Alessia Bertagnolli

Massimiano Bucchi

Francesco Izzo

Introduzione / IntroductionPiergiorgio Odifreddi

Prefazione / PrefaceMarco Tronchetti Provera

€ 10,00

COMUNICARE LA FISICACOMMUNICATING PHYSICS

CO

MU

NIC

AR

E L

A F

ISIC

AC

OM

MU

NIC

AT

ING

PH

YS

ICS