dltm assegni di ricerca, dottorati e master per innovare ... · usando le sindromi...
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EventiLunedì 14 ottobre 20132 Tecnologia, Ricerca & Innovazione
Lavori portuali: un’attività sempre al centro di studio
Il presidente del Dltm, Giovanni Lorenzo Forcieri. La realtà è autonoma dal punto di vista gestionale
intangibile del territorio. Sono stati infatti sviluppa-ti nove grandi progetti di ricerca industriale in colla-borazione con il Miur, un grande progetto di formazio-ne post-laurea (Master di II livello-Progetto Fortemare), un progetto di cooperazione transfrontaliera, un Polo di ricerca e innovazione (Polo Dltm). All’interno del Polo sono stati realizzati 32 pro-getti di innovazione e ricerca per le piccole e medie impre-se (1° Bando Fesr) oltre a 48 progetti che hanno permesso l’attivazione di ottanta asse-gni di ricerca e quattro borse di dottorato. Per il Distretto è stato realiz-zato anche un bando ad hoc (bando Fesr-Dltm) grazie al quale vi sono oltre quaranta proposte di progetti attivi in fase di valutazione. Sono inoltre in fase di lan-cio tre progetti di Ricerca e Sviluppo Sperimentale per imprese ed enti di ricerca aderenti, che prevedono l’at-tivazione di tre laboratori: un centro di supercalcolo (Hpc-Lab-High performance com-puting), un laboratorio che si occuperà di progettazione
■■■ DLTM / Distretto ligure delle tecnologie marine. Sviluppo sistemi per cantieristica navale e nautica per la difesa, sicurezza, monitoraggio e bonifica dell’ambiente marino
Assegni di ricerca, dottorati e master per innovare in mare
navale (Nave-Lab) e un labo-ratorio di monitoraggio am-bientale e ricerca ecosistemi marini (Mare-Lab).Cooperazione transfrontalie-ra e internazionale, proget-tualità di ricerca, innovazio-ne e formazione, seminari di cultura d’impresa, corsi pro-fessionalizzanti, progettazio-ne e simulazione navale, hi-gh performance computing, monitoraggio ambientale e ricerca ecosistemi marini, servizi di project manage-
ment di cloud computing, scuola internazionale di tec-nologie marine, assegni di ricerca, oltre a un master di II livello (System Engineering for Maritime Technologies) sono alcune delle attività nelle quali si è impegnato il Distretto che, assumendo la gestione del Polo regiona-le di ricerca e innovazione sulle tecnologie del mare e dell’ambiente marino (Polo Dltm), ha ulteriormente am-pliato la missione originaria.
Realtà consortile nata nel 2009 coinvolge i grandi nomi dell’industria del settore, pmi oltre a enti ricerca pubblici e privati
Sviluppo dei sistemi per la cantieristica navale e nau-
tica, dei sistemi navali per la difesa e la sicurezza, monito-raggio, bonifica e sicurezza dell’ambiente marino e for-mazione sono le tematiche principali sulle quali si foca-lizza l’attività del Distretto li-gure delle tecnologie marine (Dltm).Nato su iniziativa dell’allora senatore Lorenzo Forcieri, che ha raccolto la forte vo-lontà del territorio di costitu-ire una struttura per favorire una collaborazione fattiva fra imprese, enti di ricerca, università e istituzioni, il Di-stretto è una realtà consortile nata ufficialmente nel 2009.Da allora il distretto ha re-gistrato una forte crescita con un sensibile aumento del numero di aderenti e il consolidamento del capitale consortile. Oggi la sua atti-vità è interamente finanziata dai soci privati e nel medio termine sarà sostenuta attra-verso i servizi resi e le attività dei laboratori.Oggi il Dltm può contare su soci che comprendono i grandi nomi dell’industria nazionale con sede in Ligu-
ria, quali Finmeccanica, Fin-cantieri, Mbda, Termomec-canica, Intermarine, nonché i più importanti enti di ricerca pubblici e privati Ingv, Cnr, Unige, Enea, Dhi. Anche 130 piccole e medie aziende liguri sono associate al Distretto at-traverso il Consorzio Tecno-mar. Fanno parte della com-pagine sociale del Distretto anche realtà pubbliche locali come Camera di Commercio della Spezia, Filse e Autorità Portuale, presenti con quote simboliche a testimonianza dell’interesse del territorio. Ministero della Difesa e mi-nistero dell’Istruzione, Miur,
pur non essendo soci, par-tecipano alla governance fin dalla fase fondativa del di-stretto. Nel complesso, grazie a Dltm sono stati attivati progetti per un valore di circa 115 milioni di euro; ciò è stato reso possi-bile grazie ad un modello di “collaborazione orizzontale” fra tutte le realtà coinvolte, che favorisce lo sviluppo di una progettualità integrata a livello locale e globale, non-chè l’integrazione dei proces-si di ricerca, innovazione e formazione, con conseguenti ricadute misurabili in termi-ni di crescita del patrimonio
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DIN NEWSLETTERSettimanale Anno 6 - Numero 55 Lunedì 14 ottobre 2013 Direttore responsabile: Mattia Losi
TERRITORIO | ISTITUZIONI | IMPRESE
E enti Agente:AREA MEDIA sasVia Nannetti, 2/e 40122 BolognaTel.: 051 6492589 Fax: 051 5282079Mail: [email protected]
Registrazione Tribunale di Milano numero 208 del 21 marzo 2005
Torino è “smart”, cioè una città “intelligente” agli
occhi dei suoi cittadini. Ed è smart non solo per lo svi-luppo della sua comunità ma anche per altre città di cui è motore trainante. Il merito è del ruolo di coordinatore che le è stato affidato nell’ambi-to del Cluster Tecnologico Nazionale “Tecnologie per le Smart Communities”, che vuole portare innovazione tra i cittadini, in termini di mo-bilità, valorizzazione dei beni culturali, risparmio energe-tico, educazione (temi che corrispondono ai progetti in-dustriali approvati dal Miur). I cluster nazionali voluti dal ministero non sono altro che strumenti per aumentare la massa critica con cui concor-rere ai finanziamenti europei: si tratta di aggregazioni di im-prese, università, istituzioni di ricerca pubbliche e private,
La Human Genetics Foundation di Torino
(HuGeF) è una fondazione privata senza scopo di lucro costituita nel 2007 da Compa-gnia di San Paolo, Università e Politecnico di Torino.È operativa dal 2011 e svi-luppa ricerca di eccellenza e formazione avanzata nella ge-netica, genomica e proteomica umana in prospettiva multidi-sciplinare. Integra la genetica molecolare e cellulare, la gene-tica dello sviluppo e la variabi-lità genomica interindividuale, avvalendosi di approcci teorici e piattaforme tecnologiche all’avanguardia. Vanta cinque unità di ricerca.L’unità Epidemiologia genetica e molecolare analizza i fattori ambientali e genetici che cau-sano malattie, con l’applica-zione di tecniche genetiche ad alto rendimento e di tecniche molecolari, entro grandi studi epidemiologici. Le indagini molecolari mirano a identifica-re marcatori precoci o precur-sori di malattie e a determinare l’esposizione interna a molecole coinvolte nella cancerogenesi. L’unità Variabilità genomica delle popolazioni umane e malattie complesse si occupa di genetica e genomica delle
Iniziativa del progetto “Tecnologie per le smart Communities” Fondata nel 2007, in prima linea nella ricerca e divulgazione
Per metropoli sempre più green I nemici del cancro sono qui
distretti tecnologici, focaliz-zati su uno specifico ambito tecnologico e applicativo. Il compito di coordinare il Cluster Tecnologie per le cit-tà intelligenti è stato affidato alla Fondazione Torino Wire-less. Il piano strategico ideato coinvolge aziende e centri di ricerca anche di Lombardia,
popolazioni umane, in partico-lare dei meccanismi che hanno determinato l’attuale configu-razione umana, la distribuzio-new geografica delle varianti geniche e la loro importanza per lo studio delle patologie complesse e per applicazioni di farmacogenetica.L’unità Genetica del sistema immunitario mira a caratte-rizzare fattori ambientali e meccanismi genetici che rego-lano le interazioni tra tumore e ospite. Le tecnologie di sequen-ziamento del genoma hanno permesso l’identificazione di mutazioni e polimorfismi ge-netici associati alla patologia tumorale. Usando le sindromi linfoproliferative croniche a cellule B come modello ma-lattia, il gruppo intende capire l’impatto delle nuove muta-zioni sull’economia di vita e di morte della cellula leucemica. Il lavoro dell’unità di Epigene-
Liguria, Veneto, Trento, To-scana, Emilia Romagna, La-zio, Puglia.Il Miur ha approvato quattro progetti: quello della Città educante, che propone un ripensamento del tradizio-nale ambiente di apprendi-mento e del ruolo degli edu-catori, sviluppando approcci educativi basati sull’uso del-le nuove tecnologie che ar-rivano a coinvolgere tutta la comunità. C’è poi il progetto Social mu-seum e smart tourism, che riguarda i nuovi strumenti di gestione delle attività legate al turismo. Con il progetto Edifici a ze-ro consumo energetico in distretti urbani intelligenti si vuole migliorare l’efficien-za energetica dei distretti e delle città, attraverso l’uso di tecnologie di monitoraggio - in tempo reale - di parametri ambientali e dei consumi-produzione di energia. Con il progetto Mobilità in-telligente ecosostenibile si punta invece alla riduzione dell’impatto ambientale dei trasporti e al potenziamento della sicurezza per la mobilità urbana pubblica e privata di merci e passeggeri.
tica, che recentemente ha pub-blicato un articolo sulla pre-stigiosa rivista internazionale Cell, è mirato a comprendere i meccanismi che determinano le modificazioni del Dna e de-gli istoni e a decifrarne il codice per comprendere, ed eventual-mente influenzare, il destino delle cellule. Infine, l’unità di Inferenza statistica e biologia computazionale si occupa del-lo sviluppo di tecniche com-putazionali per applicazioni dedicate all’analisi di basi dati sperimentali e per problemi di inferenza e di modellizzazione in sistemi biologici complessi. HuGeF, oltre a seminari per studenti e ricercatori, organiz-za eventi pubblici per sensibi-lizzare sull’importanza della ricerca. Per esempio, aderendo all’iniziativa La Notte dei Ricer-catori, ha proposto esperimenti e attività per far conoscere il Dna ai più piccoli.
■■■ sMarT ciTies / Torino città “intelligente” nell’uso delle risorse energetiche ■■■ HUGeF / La Fondazione Human Genetics Foundation ha sede a Torino
I laboratori HuGeF
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