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Di quali patogeni dobbiamo preoccuparci oggi ?

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Page 1: Di quali patogeni dobbiamo preoccuparci oggi ?. Studi epidemiologici Patogeni più frequenti Distribuzione per reparto Distribuzione per patologia Distribuzione

Di quali patogeni dobbiamo preoccuparci

oggi ?

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Studi epidemiologici

Patogeni più frequentiDistribuzione per reparto

Distribuzione per patologiaDistribuzione per area geografica

% di resistenza agli antibiotici

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Distinguiamo 2 tipi di patogeni:

nosocomialie

comunitari

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Patogeni comunitari

Numerosi studi epidemiologico per monitorare :

Patogeni respiratoriPatogeni urinari

Problemi emergenti In comunità

• S.pn pen-R e mac-R• S.pyo mac-R• H.influenzae e

M.catarrhalis bla+• E.coli amp-R, SXT-R,

FQ-R• MRSA

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Patogeni nosocomiali

Numerosi studi epidemiologici per monitorare ad es :

SepsiInfezioni in terapia intensiva

Infezioni in chirurgia Patogeni respiratori

Patogeni urinari

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ISS Survey

Istituto Superiore di Sanità

Multicentre study on serious infections in hospitalized patientsStarted in 200359 centres: 3 coordinators Genoa, Rome, CataniaSusceptibility test in Switzerland

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Pathogens isolated from serious infections in hospitalized patients

(5353 cases, 5731 strains) N. %

Staphylococcus aureus 1198 20,9

Pseudomonas aeruginosa 1067 18,6

Escherichia coli 732 12,8

Enterococcus sp. 411 7,2

S.epidermidis 372 6,5

Klebsiella sp. 320 5,6

Enterobacter sp. 278 4,8

Other Staphylococcus spp. 259 4,5

Acinetobacter baumannii 175 3

Serratia sp. 172 3

Proteus-Morganella-Providencia 166 2,9

Stenotrophomonas maltophilia 113 2

Others 468 8,2

ISS 2003-2004 Survey

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Pathogens isolated in ICU(1147 patients, 1265 strains)

N. %

Pseudomonas aeruginosa 325 25,7

Staphylococcus aureus 239 18,9

Acinetobacter baumannii 112 8,9

Enterococcus sp. 79 6,2

S.epidermidis 73 5,8

Enterobacter sp. 68 5,4

Escherichia coli 65 5,1

Klebsiella sp. 65 5,1

Other CN Staph. 52 4,1

Serratia marcescens 46 3,6

Proteus-Morganella-Providencia 39 3,1

Stenotrophomonas maltophilia 30 2,4

Other 72 5,7

ISS 2004SURVEY

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Problemi emergenti in ospedale

G+:

• S.aureus• SCN• enterococchi Vanco-R

G-:

• Enterobatteri• Pseudomonas• Acinetobacter

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Cocchi Gram+ disposti a grappolo, a 2 a 2 o in corte catenelleAerobi-anaerobi facoltativiNon flagellati non sporigeni immobiliCatalasi positivicapsulatiAlofili

Molte specie fanno parte della popolazione microbica normale della cuteLe specie più importanti dal punto di vista medico:-S.aureus -S.epidermidis -S.saprophyticus

In AS produce colonie margini regolari 2-3mmSpesso -emolitiche bianche-gialle (pigmento carotenoide)

Coagulasi+protrombina e fibrinogeno Polimerizzazione fibrina

Stafilococchi

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Staphylococcus aureusFattori di patogenicità

citolisina citolisina citolisina citolisina Agiscono su membrano di G.R., G.B. Piastrine con doversi meccanismi

-leucocidina: 2 componenti che separate non hanno attività apprezzabile sulle membrane dei leucociti induce formazione pori-esotossine pirogeniche: prodotte da alcuni ceppi di S.aureus, hanno diversi effetti tossici, simili alle e.p. di S.pyogenes, stimolano la risposta dei LT interagendo con i recettori del MHCrilascio citochine, TNF, IL1

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Staphylococcus aureusManifestazioni cliniche

• foruncolo: infezione superficiale pelle a livello follicolo pilifero, ghiandola sebacea o sudoripara

• foruncolosi cronica: episodi ripetuti a causa di uno stesso germe• impetigine bollosa: pustole (anche S.pyogenes)• infezioni di ferite, infezioni urinarie• ascessi cerebrali, epidurali, meningite • sindrome cute ustionata: tossina esfoliante tramite il circolo può raggiungere siti lontani dal punto di penetrazione del germe. Colpisce bambini età< 5 anni o adulti immunocompromessisindrome da shock tossico: caratterizzata da febbre alta, eruzione cutanea, ipotensione, vomito, diarrea, dolori muscolari e desquamazione della pelle, entro 48h può evolvere con danno epatico e renale.• Meno del 5% delle donne portatrici di S.aureus nella flora vaginale. 1/5 può produrre TSST-1, tamponi anni ’80 causarono centinaia di

casi.• batteriemia: in 1/3 dei pazienti i focolai non sono noti Oltre il 50% dei casi si verificano dopo intervento o per uso catateri

intravascolari

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Staphylococcus aureusManifestazioni cliniche

endocardite: percentuale mortalità 50% rapido aggravamento, distruzione valvolapolmonite:-da diffusione ematogena:in pazienti con batteriemia o endocardite-da aspirazione: in pazienti anziani con malattia cronica ostruttiva ed in pazienti affetti da fibrosi cistica ascessi, empiema (10% dei casi)OsteomieliteCause: disseminazione ematogena, traumiSintomi: dolore intenso localizzato all’osso colpito, febbre emocoltura positiva (50%)% cura con antibiotici altaartrite settica: in pazienti adulti e pediatrici sottoposti ad iniezioni intra-articolariin genere interessa grosse articolazionisintomi: articolazione dolente e materiale purulentoIntossicazione alimentare da tossinariguarda: creme e prodotti dolciari, carni salatesintomi: vomito e diarrea 1-6h dopo l’ingestione

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S.epidermidis e altri coagulasi-negativi

Manifestazioni cliniche

Endocardite-infezioni valvole naturali: rare-infezioni protesi valvolari: decorso lento, distacco della valvola dal tessuto cardiacoInfezioni da cateteri-in aumento in relazione all’aumentato uso-produzione di biofilm facilita adesione e protezione germiInfezioni da protesi articolari: + colpite protesi anca-dolore localizzato e malfunzionamento protesirischio di reinfezione nuova protesiS.saprophyticus: infezioni urinarie 10-20% dei casi

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Staphylococcus aureus Evoluzione e meccanismi di resistenza ai -

lattamici Anni ‘40 introduzione della penicillinaFine anni ’50 circa 85% dei ceppi pencillino-resistenti ( -lattamasi )1959 introduzione della meticillina1961 primo ceppo meticillino-resistente (PBP addizionale)Negli anni ‘80-’90 diffusione clonale ceppi meticillino-resistenti (MRSA) in ambito nosocomiale HA-MRSASeconda metà anni ‘90 ad oggi segnalazioni sempre più frequenti di CA-MRSALaiton et al., Inf.Contr.Hosp.Epidemiol., 1995; Colligon et al., Lancet, 1998; Rings et al., N Z Med J, 1998; Embil et al., Inf.Contr.Hosp.Epidemiol., 1994; CDC, MMWR, 1999 ; Goom et al., JAMA, 2001.

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Staphylococcus aureus

Nelle batteriemie l’incidenza di mortalità da MRSA è

significativamente più elevata rispetto a MSSA

Cosgrave et al., CID 2003

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0000

20202020

40404040

60606060

80808080

100100100100

1942194219421942 1944194419441944 1946194619461946 1948194819481948 1950195019501950 1952195219521952 1954195419541954 1956195619561956 1958195819581958 1960196019601960 1962196219621962 1964196419641964 1966196619661966 1968196819681968 1970197019701970 1972197219721972 1974197419741974 1976197619761976 1978197819781978

HospitalHospital

CommunityCommunity

Evolution of Penicillin Resistance among Staphylococcus aureus: a reminder!!

Evolution of Penicillin Resistance among Staphylococcus aureus: a reminder!!

Community acquired MRSACommunity acquired MRSA

Chambers H. Emerg Infect Dis 2001

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MRSA in comunità

La frequenza con cui vengono descritti è in aumento

Possono essere acquisiti anche in assenza di fattori di rischio

Herold et al., JAMA, 1998; Gorak et al., CID, 1999; Kallen et al., 2000; Hussain et al., CID 2001; Salgado et al., CID, 2003.

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MRSA in comunità

H

COMUNITA’

CASA DI CURA

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GLICOPEPTIDI SONO GENERALMENTE

USATI IN INFEZIONI GRAVI

DA MRSA

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VRSA

Isolati per la prima volta nel 2002 negli USA 2 ceppi resistenti ai glicopeptidi in S.aureusGenotipo: mecA, vanAMIC alla vancomicina = 32->128 g/LSensibili a: Caf, Linez, Minocicl, Q/D, SXT, Tc, Rif

Rilevanza clinica? Non determinabile

CDC, 2002; Miller et al., JAMA, 2002.

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E. coli

• Bacilli G-• Aerobi/anaerobi facoltativi

Fattori di patogenicità:• Adesine colonizzazione

mucose• flagelli motilità• siderofori cattura nutrienti• capsula blocco fagocitosi• LPS endotossina• citossine veleni responsabili

della sintomatologia

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E. coli

• causa principale di: UTI, enteriti, batteriemie, meningite neonatale (k1), polmonite da aspirazione

• E. coli colonizza il colon e in questa condizione ha pochi fattori di virulenza che ritroviamo invece nei ceppi uropatogeni, EPEC, ETEC, EIEC, EHEC (colite emorragica e sindrome uremico emolitica)

Lac +

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E.coli

RESISTENZE• Ampicillino-R 20-50%• SXT-R 20-50%• Fluorochinoloni-R <5-20%

• ESBL• carbapenemasi

Arzouni et al., Med.Mal.Inf.,2000; Goettsch et al., JAC,2000; Gales et al., JAC,2000; Kahlmeter,JAC,2000;Gupta et al.,CID,2001; Sahm et al., Clin.Drug.Invest.,2001

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E.coli cloni pandemici multi-resistenti

O15:K52:H7 (Europa- USA-Africa)

O25: H4-ST 131(Europa, USA, Sud America)

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Klebsiella- Proteus- Enterobacter- Serratia- Citrobacter

K. pneumoniae

P. mirabilis

Infezioni urinarie

Per lo più infezioni nosocomiali extra-intestinali

Infezioni respiratorie

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Klebsiella- Proteus- Enterobacter- Serratia- Citrobacter

RESISTENZA

•ESBL

•Carbapenemasi

EPIDEMIE

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Tra Settembre 2004 e marzo 2005 si sono verificati nove casi di batteriemia causata da Klebsiella

pneumoniae multiresistente (Amx/Clav, Pip/Taz, Caz, Atm, Cip, Sxt, Ch). Un unico ceppo era anche

resistente ad Imp.

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7 pazienti sono stati ricoverati nel reparto di rianimazione universitaria della Sezione Trapianti del Di.S.C.A.T., 1 nella rianimazione ospedaliera e 1 nel reparto di chirurgia trapianti

Tranne il primo paziente per tutti gli altri è stato possibile evidenziare un chiaro link temporale risultando ricoverati contemporaneamente nello stesso reparto

possibile epidemia

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Temporal link among patients who acquired blaVIM-1-containing K.

pneumoniae. The round circle indicate the time of first isolation.

Sette pazienti su nove hanno avuto collegamenti epidemiologici, rappresentati da un contemporaneo ricovero nello stesso reparto.

Per i pazienti l’ isolamento di K. pneumoniae avviene dopo più di 72 ore dal ricovero suggerendo che l’ infezione è avvenuta proprio in terapia intensiva. In due pazienti (C e D) la stessa K. pneumoniae è stata isolata contemporaneamente da sangue e da bronco aspirato.

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PFGE

PFGE analysis of XbaI-digested genomic DNA from carbapenem-resistant isolates of K. pneumoniae; lanes1 and 11, molecular weight marker λ ladder; lane 2, isolate 6885; lane 3, isolate 6887; lane 4, isolate 6911; lane 5, isolate 6940; lane 6, isolate 6952; lane 7, isolate 6984; lane 8, isolate 6997; lane 9, isolate 7010; lane 10, isolate 7023.

Il DNA genomico è stato preparato e digerito con l’ enzima XbaI. Successivamente è stato sottoposto a elettroforesi in campo pulsato

Tutti i ceppi isolati presentavano lo stesso profilo di DNA. Questo suggerisce che siamo in presenza di un clone.

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Enterococchi

Causa di infezioni nosocomiali (batteriemia, endocarditi e UTI)Intrinsecamente resistenti ad alcuni antibioticiE. faecalis ed E. faecium più comuni

VREUSA 25% VanA75%, VanB 25%Europa: <5% VanA>90%

Gossens et al., JAC, 2003

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The epidemiology of VRE spread in the hospital involves both person-to-person transmission and selective antibiotic

pressure

SURFACES

HANDS

• multiple comorbid illnesses• bedbound• antibiotic exposure

A

B

B

EXOGENOUS ACQUISITION OF VRE

VRE

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Enterococchi vancomicina-resistenti

Isolamento pazienti

Screeningpazienti

Maggioricosti

Prolungata morbosità

Maggior mortalità

Uso prudente di vancomicina

Educazione del personale

Igiene delle mani

Materiale dedicato

Hospital Infection Control Practices Advisory Committee, MMWR 1995; 44:1-3

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Enterococcus spp.NELLE INFEZIONI GRAVI SOSTENUTE DA

CEPPI VANCOMICINO-RESISTENTI REMANGONO POCHE ALTERNATIVE

Teicoplania è attiva in vitro sui ceppi Van Be può essere usata in associazione con un AG

Nitrofurantoina è efficacie nelle UTI Pen e Amp sono utili quando sensibilità a AG è

mantenuta (raro); Amp può dare sinergismocon i glicopeptidi, nonostante R

E.faecium è in generale R ai ß-lattamiciTET, CAF, RIF, FQ are bacteriostatic, Q/D LZ active

Moellering, CID, 1998; Leclercq and Corvalin, Lancet, 1998

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Enormi e versatili capacità biochimiche.Ubiquitario, ambienti umidi, (suolo, acque, piante, animali, uomo compreso) aerobio, Genoma di circa un terzo più vasto di quello di E.coli, spesso veicola plasmidi che acquisisce facilmente. Mutanti con spiccate capacità adesive alla mucina bronchiale Formazione di microcolonie. Produzione di mucoProcessi di mutazione adattativa da stress o di morte programmata

Pseudomonas aeruginosaGeneralità

Govan and Deretic, 1996:Finch et al., 1998; Hartman and Wise 1998; Costerton et al., 1999 Hutchinson and Govan, 1999; Greenberg 2000; Oliver et. al., 2000; Hentzer et al., 2001;

http://www.dpb-it.com

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Pseudomonas aeruginosaPatogenicità e virulenza

Quorum sensing (alginato, biofilm, elastasi, esotossina A, emolisina piocianina, pioverdina, piorubina, ecc) Internalizzazione nelle cellule epiteliali Pili, strati di esopolisaccaridici (alginato -fibrosi cistica) fagocitosi, attività anticorpale, antibiotici. L’esotossina A (sintesi proteica- necrotizzante)principale fattore di virulenza. L’esotossina S, pazienti ustionati, danneggia il parenchima in infezioni croniche del polmone.

Govan and Deretic, 1996:Finch et al., 1998; Hartman and Wise 1998; Costerton et al., 1999 Hutchinson and Govan, 1999; Greenberg 2000; Oliver et. al., 2000; Hentzer et al., 2001;

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Pseudomonas aeruginosa Patogenicità e virulenza

L’elastasi e la proteasi alcalina, necrotizzante idrolizzano collagene, Ig.

La fosfolipasi C (emolisina termolabile) e (emolisina termostabile) surfactante polmonare, polmonite

I pigmenti idrosolubili (epiteli ciliati vie aeree).Il lipopolisaccaride, G- (febbre, shock, ipotensione,

coagulazione intravascolare disseminata). tossicità minore (Enterobacteriaceae).

Leucocidina

Govan and Deretic, 1996:Finch et al., 1998; Hartman and Wise 1998; Costerton et al., 1999 Hutchinson and Govan, 1999; Greenberg 2000; Oliver et. al., 2000; Hentzer et al., 2001;

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P. aeruginosaazione patogena

Fattori di rischio:Locali: Traumi, ustioni, impianti protesiciGenerali: immunocompromissione

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Pseudomonas aeruginosa

Responsabile del 10-20% circa delle infezioni ospedaliere.Infezioni respiratorie o sovrainfezioni (bronchiti croniche e bronchiectasie). Nella fibrosi cistica, ceppi produttori di un glicocalice di alginato, difficili da eradicare e causano elevata morbilità e mortalità.

Govan and Deretic, 1996:Finch et al., 1998; Hartman and Wise 1998; Costerton et al., 1999 Hutchinson and Govan, 1999; Greenberg 2000; Oliver et. al., 2000; Hentzer et al., 2001;

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Pseudomonas aeruginosa

Negli ustionati gravi P aeruginosa contamina superfici esposte e disseminazione sistemica.La setticemia, (pazienti ematooncologici, immunodepressi, chirurgici e nel neonati prematuri)Endocarditi (tossicodipendenti, manovre chirurgiche). Le infezioni urinarie complicate (cateterizzazione) infezioni endooculari, del sistema nervoso centrale, delle articolazioni e del tessuto osseo (manovre invasive chirurgiche).Otite esterna (nuotatori, paziente diabetico).

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Pseudomonas aeruginosa APPROCCIO TERAPEUTICO

Vie urinarie o comunitarie, monoterapia con fluorochinoloni o cefalosporine di terza generazione come ceftazidime, ceftriaxone, cefoperazone. Sistemiche, nosocomiali Monoterapia sconsigliata, (-lat+amg)

L’esecuzione dell'antibiogramma è obbligatorio Evolve molto frequentemente verso una multiresistenza nel confronti di medicamenti inizialmente attivi.

http://www.dpb-it.com

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Problematiche di resistenza agli antibiotici in

P.aeruginosaRefrattario: PEN, AMP, co-clav, sxt, rif, tet, caf, MLS.

Diffusione di cloni multiresistenti all’interno di centri

Murray et al., 1999; Westbrock et al., 1999; Jalal et al.,2000;Ciofu et al., 2001.

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Antibiogramma ceppo: Pseudomonas aeruginosa

Antibiotici saggiati

Antibiotici con attività equivalente in vitro

Categoria Valori dell’alone (in mm)

Valori soglia (in mm)

Valori della MIC

(in g/ml)

Valori soglia (in g/ml)

R/ I/S R I S R S carbenicillina ticarcillina ≤13 14-16 ≥17 ≥512 ≤128 pip ≤17 - ≥18 ≥128 ≤64 Piperacillina/ tazobactam Tim clav ≤17 - ≥18 ≥128 ≤64 cefotaxime Ceftizoxime, ceftriaxone ≤14 15-22 ≥23 ≥64 ≤8 ceftazidime Cefoperazone Cefsulodin ≤14 15-18 ≥18 ≥32 ≤8 cefepime ≤14 15-18 ≥18 ≥32 ≤8 aztreonam ≤15 16-21 ≥22 ≥32 ≤8 imipenem meropenem ≤13 14-15 ≥16 ≥16 ≤4 gentamicina Tobramicina, netilmicina ≤12 13-14 ≥15 ≥8 ≤4 amikacina ≤14 15-16 ≥17 ≥32 ≤16 norfloxacina Enoxacina, ofloxacina ≤12 13-16 ≥17 ≥16 ≤4 ciprofloxacina levofloxacina ≤15 16-20 ≥21 ≥4 ≤1 colist Trimetop/sulfamet. ≤10 11-13 ≥14 ≥8 ≤2

NOTE S, sensibile; I, intermedio; R, resistente Resistenze intrinseche: penicillina G, ampicillina, amoxicillina, amoxicillina-clavulanato, ampicillina-sulbactam, cefalosporine di I e II generazione, cefotaxime, cetriaxone, cefixime, cefpodoxime, glicopeptidi, acido fusidico, macrolidi, ketolidi, clindamicina, linezolid, streptogramine (quinupristina/dalfopristina), mupirocina, acido nalidixico, trimetoprim-sulfametoxazolo, rifampicina, tetracicline, cloramfenicolo, nitrofurantoina. Sconsigliata la ter momo Ceppo in probabile evoluzione verso la resistenza a questo antibiotico. Controlli di qualità eseguiti periodicamente con i ceppi: E. coli ATCC25922, and ATCC 35218 per la combinazione tra un -lattamico e l’inibitore suicida, P.

aeruginosa ATCC 27853

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Problematiche di resistenza agli antibiotici in

P.aeruginosaCefalosporinasi cromosomiche inducibiliTEM-1 resistenza alle penicilline antipseudomonasPSE 1-4 -lattamasi plasmidicheAdenil transferasi (resistenza all'amikacina)Impermeabilità (resistenza a tutti gli aminoglicosidi)CarbapenemasiMutazione nella porina OprD (imipenem-resistenza)Resistenza alla ciprofloxacina (gyrA, parC)Eflusso attivo (fluorochinoloni)

Murray et al., 1999; Westbrock et al., 1999; Jalal et al.,2000;Ciofu et al., 2001.

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CLINICAL EXPERIENCEFAILURES ARE THE RULE WHEN

SEVERE INFECTIONS(endocarditis, septicemia, meningitis, HAP)

sustained by

ESßL-PRODUCING ENTEROBACTERIA: K.pneumoniae, E.coli, Citrobacter,

Enterobacter

Multi-R S.pneumoniae MET-R S.aureusMulti-R P.aeruginosa ßL-refractory

Legionellaare treated with an

IN VITRO INACTIVE DRUG Mandell et al., PPID, 2002

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Uso degli antibiotici diffusione della resistenza

Un paziente ospedalizzato può veicolare un ceppo nosocomiale per oltre 6 mesi dalla dimissione

L’incidenza di ceppi resistenti è altamente variabile anche nell’ambito di uno stesso comprensorio (MRSA)

Scanvic et al, 2001; Marchese, 2004

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P. aeruginosamanifestazioni cliniche

Complicanze infettive delle ustioni, delle ferite cutanee e di impianti protesici profondiInfezioni ossee o articolariInfezioni oculari/auricolariInfezioni basse vie respiratorie (pz. Intubati, immunodepressi, fibrosi cistica)

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Problematiche di resistenza in P.aeruginosa

Cefalosporinasi cromosomiche inducibiliTEM-1 resistenza alle penicilline antipseudomonasPSE 1-4 -lattamasi plasmidicheCarbapenemasi (VIM e IMP isolate anche in ItaliaAdenil transferasi (resistenza all'amikacina)Impermeabilità (resistenza a tutti gli aminoglicosidi)Mutazione nella porina OprD (imipenem-resistenza)Resistenza alla ciprofloxacina

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Studio AISAR Terapia intensiva

Condotto nel 199913 Laboratori di Microbiologia

GE, NO, VA, MI, BO, PD, AN, ROME

NA, TA, PA, CT, SS

patogeni isolati prevalentemente da sangue, BAS, BAL

periodi di raccolta: gennaio-febbraio; maggio-giugno; novembre-dicembre

Saggio di sensibilità secondo metodiche di routine

Ceppi di controllo (P.aeruginosa; S.aureus; E.coli) Nicoletti and Schito, GIMMOC, 2001

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Incidenza di Resistenza (%) in 807 P.aeruginosaad antibiotici selezionati isolati in terapia

intensiva

Antibiotico % R

Pip-Tazo 39.6

Aztreonam 36.2

Cefotaxime 56.4

Ceftazidime 43.6

Cefepime 27.3

Imipenem 22.3

Tobramicina 34.3

Amikacina 21.1

Ciprofloxacina 28.6

Nicoletti and Schito, GIMMOC, 2001

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P. aeruginosa

Resistenza fenotipica a causa del

biofilm

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Fibrosi cistica

Il biofilm protegge i germi dagli Ab e dalle altre difese dell’ospiteL’alginato previene il legame con Ab e blocca l’opsonizzazioneL’alginato promuove l’adesione alle cellule epitelialiAll’interno del biofilm è promossa la sintesi di sideroforiPiù il biofilm è vecchio più difficilmente l’infezione è eradicabile

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• adesione (pili o glicocalice) a recettori sul muco o sulle cellule

• produzione di slime che circonda i batteri e li protegge da macrofagi alveolari e PMN

• il biofilm induce una continua risposta infiammatoria Ac (Ag-Ac), C e PMN

• PMN rilasciano elastasi e radicali O2 distruzione graduale epitelio respiratorio

Formazione di biofilm sulla superficie dell’epitelio respiratorio

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Acinetobacter

bacilli G- non fermentanti

Non sporigeni, aerobi stretti, ossidasi negativi

Habitat: suolo, acqua, ambienti umidi

A.baumanii + frequente

B.25% della popolazione sana porta a livello della cute qs microorganismo senza avere problemi

Infezioni rare, ma gravi nei pz con compromissione generale

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Acinetobacter

Epidemie in strutture sanitarie difficili da bloccare:

Sopravvivono bene nell’ambiente Tendono ad acquisire resistenza facilmente

Rimangono sulla cute del personale sanitario (portatore sano) resistono su vestiari, lenzuola, lavandini, maniglie

porte, umidificatori, ventilatori

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Acinetobacter

Manifestazioni cliniche:

polmonitebatteriemieMeningiti

endocarditiInfezioni peritoneali

Infezioni urinarie

Da infezioni lievi a fatali

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Acinetobacter

Il principale problema correlato al trattamento delle infezioni è la

resistenza

Può essere resistente a tutti gli antibiotici per G-

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Weekly December 2, 2005 / 54(47);1201-1205

Severe Clostridium difficile--Associated Disease in Populations Previously at Low Risk --- Four States, 2005

Clostridium difficile is a spore-forming, gram-positive bacillus that produces exotoxins that are pathogenic to humans. C. difficile--associated disease (CDAD) ranges in severity from mild diarrhea to fulminant colitis and death. Antimicrobial use is the primary risk factor for development of CDAD because it disrupts normal bowel flora and promotes C. difficile overgrowth. C. difficile typically has affected older or severely ill patients who are hospital inpatients or residents of long-term--care facilities. Recently, however, both the frequency and severity of health-care--associated CDAD has increased; from 2000 to 2001, the rate of U.S. hospital discharge diagnoses of

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Clostridium difficile is a Gram-positive spore-forming bacteriumand the leading cause of

nosocomial infectious diarrhea Some patients remain asymptomatic

whereas illness ranging from mild diarrhea to fulminant colitis

develops in others Only 1 to 5% of affected patients

have severe disease leading to colectomy, intensive care, or death

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The most important risk factor

for C. difficile–associated diarrhea is

prior antibiotic use

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The best-described C. difficile virulence factors are

toxins A and B, encoded by the genes

tcdA and tcdBToxins A (Enterotoxin) and B (Cytotoxin) are

glucosyltransferases that inhibit members of the family of GTPases

causing the shutdown of signal transduction cascades and leading to:

depolymerization of the cytoskeleton and loss of cell polarity

Loss of cytoskeletal structure results in cell rounding and accounts for

the MORBID host reactions to Clostridium difficile.

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The expression of tcdA and tcdB

is down-regulated by the tcdC gene

Partial deletions of tcdC lead to

increased production of toxin A and toxin B

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A separate binary toxin has also (BUT RARELY)

been described in C. difficileTwo chromosomal genes (cdtA and cdtB),

separate from the chromosomal pathogenicity locus,

encode this toxin The cdtB gene mediates cell-surface binding

and intracellular translocation whereas cdtA disrupts the assembly of actins

filament through ribosylation of adenosine diphosphate

causing cell death

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Certain C.difficile strains have the propensity to

cause OUTBREAKSThese outbreak-associated isolates

ARE RESISTANT TO ANTIBIOTICS(Historically

CLINDAMYCIN,aminopenicillins,cephalosporins)

The use of these drugsprovides the strains, in the gut,

with a SELECTIVE ADVANTAGEover those that are NOT RESISTANT

Johnson et al., NEJM, 1999

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Recent reports (2002-2005) suggest that

the rate and severity

of Clostridium difficile–associated disease

in HOSPITALS in the United States, Canada, UK, the Netherlands

have increased (by 26%-30%) and that the phenomenon

may be associated with the emergence of a

new strain of C. difficile with -increased virulence -increased resistance

or both Morris et al., Arch. Surg. 2002; McDonald et al., NEJM, 2005;Loo et al., NEJM,

2005;Pepin et al., CID, 2005; MMWR, Dec. 2005;

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Severe Clostridium difficile-associated disease in populations previously at low risk--four states, 2005

Centers for Disease Control and Prevention (CDC)

Hypervirulent strains which induce more severe disease

in populations at high risk

ALSO CAUSE NOW more frequent, severe disease

in populations previously at low risk: healthy persons

with little or no exposure tohealth-care settings

or antimicrobial use MMWR, Dec, 2005

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Characteristics of the NEWEPIDEMIC C.difficile

A single dominant strain circulates in the USA, Canadian, UK, Dutch and Belgian HospitalsIt sustains simultaneous outbreaks of SEVERE diarrhea with high morbility and mortality

(5-7fold the usual expected figures)All strains possess: toxins A and B the BINARY toxin a deletion in the tcdC increasing the levels of A/B toxins over 20-fold

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Characteristics of the NEWEPIDEMIC C.difficile

REA* type: BIRybotype**: 027Toxinotype°: IIIPFGE°°: NAP 1

* Restriction endonuclease analysis with HindIII** PCR amplification of 16S-23S rRNA intragenic spacer region° PCR and restriction in the Pa locus°° Restriction and pulsed-field electrophoresis

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Characteristics of the NEWEPIDEMIC C.difficile

• Contrary to previously circulating strains (up to 2001) the new organism

is totally resistant to the C-8-methoxy fluoroquinolones (Gatifloxacin and Moxifloxacin)

• May be SUSCEPTIBLE to Clindamycin

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Characteristics of the NEWEPIDEMIC C.difficile

An OUTBREAK occurred in Georgia after a change in the Hospital formulary

from Levofloxacin to GatifloxacinThe outbreak resolved after a switch

BACK to LEVOFLOXACINSimilarly in Pennsylvania the

outbreak started after MOXIFLOXACIN replaced Levofloxacin

Gaynes et al., CID, 2004; McDonal et al, NEJM, 2005

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The INCREASED IMPORTANCE of GATIFLOXACIN AND MOXIFLOXACIN

as a RISK FACTOR for the development of

SEVERE C.difficile-associated disease

might be due to their ENHANCED ANTIANAEROBIC ACTIVITY

leading to greater alteration of the GUT FLORA

COMBINED WITHRESISTANCE of the epidemic strain

TO FLUOROQUINOLONES

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In all studiesFLUOROQUINOLONES were the class of antibiotics

MOST PRONE TOINDUCE CDAD

Muto et al., 2005; McDonald et al., 2005; Loo et al., 2005.

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This fact represents A MAJOR CHANGE

in the epidemiology of hospital-acquired CDAD which

WAShistorically associated with

the use ofClindamycin

Cephalosporins Aminopenicillins

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CONTROL OF CDAD

The emergence of the newFQ-resistant, more virulent epidemic C.difficile strain

dictates special consideration for -EARLY DIAGNOSIS

-TREATMENT-INFECTION CONTROL MEASURES

-ANTIBIOTIC USE

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ETIOLOGY OF DIARRHEA

Since C. difficile causes only 20% of cases

of antibiotic-associated diarrhea a specific test

is needed to diagnose this organism.

Fordtran, PROC BUMC, 2006

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CONTROL OF CDADEARLY DIAGNOSIS

The detection of C. difficile toxins in stools can be made by a cytotoxicity assay

that, while LENGTHY, is considered the gold standard (high sensitivity and specificity)

Several rapid tests that take just a few hourshave been developed

(immuno-enzymatic assays)While relatively less sensitive

they are useful in every day practice and in emergency situations

for the rapid screening of patients during spreading of the disease in hospitals.

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CONTROL OF CDAD: TREATMENT

SHORTER COURSES OF ANTIBIOTICS

(10 days)

VANCOMYCINTEICOPLANIN

METRONIDAZOLEThe standard treatment,

with metronidazole or vancomycin,

fails to work in up to 25% of patients with the fulminant form of colitis.

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CONTROL OF CDAD: hygenic measures

LIMIT TRANSMISSION of C.difficile spores:

SINGLE ROOMSSHORTENED HOSPITALIZATION

CONTACT PRECAUTIONS: GLOVES AND GOWNS, AD HOC PATIENT-

CARE EQUIPMENT; ENVIRONMENTAL CLEANING WITH BLEACH, HAND WASHING

WITH SOAP NOT ALCOHOL

McDonald, NEJM, 2005

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CONTROL OF CDAD:RESTRICTION OF DRUGS IMPLICATED AS

RISK FACTORS

Because Fluoroquinolones have become A MAINSTAY

in the treatment of several common infections

A LARGE-SCALE RESTRICTIONseems quite difficult to implement

HOWEVERIF the epidemic strain continues to spread

and to cause increased MORBIDITY AND MORTALITYit will be

IMPORTANT TO RECONSIDER the APPROPRIATENESS

of their PRESENT INDICATIONS

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“FLUOROQUINOLONEShave become

one of the MOST PRESCRIBEDCLASSES OF DRUGS

FUTURE GUIDELINESFOR THE USE OF THESE ANTIBIOTICS

NEED TO TAKE INTO CONSIDERATION

THE RISK OF INDUCING SEVERE CDAD”