dell’e sistenza del pittore che provòa fareil predicatoree...
TRANSCRIPT
DOMENICA 22 MARZO 2015 CORRIERE DELLA SERA LA LETTURA 9
Orizzonti Visual data
2.
3.
3/.
2/.4/.
1/.
4.5.
5/.
1.
(*) colore = categoria
Lettere e parole
Come si legge
altri artisti
famiglia, affettifigura umanalavoro
tempo
pitturareligione
loc. geografica
soldi
altro
Da ogni lettera sono stati estratti i concetti rilevanti e i nomi propri, raggruppati in dieci categorie. Concetti e nomi propri sono stati estratti dall’ItaliaNLP Lab (italianlp.it) dell’Istituto di Linguistica computazionale«A. Zampolli» del CNR di Pisa. La visualizzazione utilizza i colori del dipinto Campo di grano con volo di corvi (1890, qui sopra nell’immagine)
Cittàda cui vengonoscritte le lettere
Annodelle lettere
dimensione =numero di letterescritte dalla città (+)
dimensione =numero di letterescritte nell’anno (+)
spessore della linea =numero di lettere
altezza =numero di parolescritte nell’anno (°)
ogni pallinorappresentaun termine estrattodalle lettere (*)
Come si legge
dimensione= frequenzanella lettera
51020
1. Theodorus van Gogh(padre di Vincent van Gogh)
2. Paul Gauguin(pittore)
3. Anna Cornelia Carbentus(madre di Vincent van Gogh)
4. Jean-François Millet(pittore)
5. Clasina Maria Hoornik(compagna)
1. 1/.prima citazione
(+) numerodi lettere scritte
(°) numerodi parole scritte
1020
30
10.000
50.000
100.000
Le 5 persone più citate
<50 51-100 >100
ultima citazione
Categorie di termini
La visualizzazione mostra le lettere scritte da Vincent van Gogh (1853 - 1890) al fratelloTheodorus «Theo» (1857 - 1891) tra il 1873 e il 1890. Per ogni anno vengono indicati: numero
di lettere, città da cui sono state scritte, numero di parole totali (nella traduzionedall’olandese all’inglese presente sul sito ufficiale delle lettere dell’artista).
Si trasferiscecon Theo a Parigi.Conosce Paul Gauguin
Vincent van Gogh viene trasferitoalla filiale di Londra della Goupil& Cie, mercanti d'arte
Si licenzia da Goupil& Cie e viene assunto
in un collegio. Il 29ottobre pronuncia
il suo primo sermonedomenicale
Abbandona i propositireligiosi e si dedicaalla pittura. Theo lo
aiuta finanziariamente
Incontra ClasinaMaria Hoornik,con cui conviveper circa un anno
Muore il padredi Vincent. Van Goghdipinge I mangiatoridi patate
Gauguin va ad abitarecon van Gogh ad Arles.
Il 23 dicembre, dopoun violento litigio con
Gauguin, van Goghviene ricoverato
in ospedale
Decide di farsiricoverare pressoun ospedale psichiatricoa Saint-Rémy-de-Provence
Dipinge Campodi grano con volo
di corvi. Dopoaver tentato il suicidio,trascorre le sue ultime
ore con Theo sedutoal suo fianco.
Muore nelle primeore del 29 luglio
Fonti:vangoghletters.org
vggallery.com
1873 1874 1875 1876 1877 1878 1879 1880 1881 1882 1883 1884 1885 1886 1887 1888 1889 1890
Arles
Auvers-sur-OiseParigi
Lakenheath
Welwyn
Isleworth Londra
Hoogeveen New Amsterdam(Paesi Bassi)
Dordrecht
Amsterdam
L’Aia
Etten-LeurNuenen
Anversa
Bruxelles
CuesmesWasmes
Saint-Rémy
Luce e amore: non chiedeva altroVincent van Gogh. La luce la tro-va a Sud, nelle estati incendiatedella Provenza. L’amore nel so-stegno dell’amato fratello Theo,
con cui intrattiene una fitta corrispon-denza. Sermone vaneggiante, lucida car-tella clinica o eretico trattato di pittura?Questo e molto altro. La penna che scorresulla pagina è un sismografo dell’anima,ne registra ogni oscillazione: le scosse della crisi, il terremoto della pazzia.
Le lettere a Theo (pubblicate in volume
Le lettere di Vincent al fratello Theo costituiscono una mappa dell’esistenza del pittore che provò a fare il predicatore e si era sognato teologo. Pagine che si possono leggere come un ipertesto
Dio e denaro, le parole che dicono van Gogh
Epistolari
da diversi editori) si possono navigare co-me un ipertesto: i contenuti variano maalcune parole chiave ricorrono con fre-quenza inesorabile. Dio e il denaro, sututte. Figlio di un pastore calvinista — «lafamiglia di un prete vive come su un vas-soio», dirà il regista Ingmar Bergman, al-tro genio figlio di pastore — il tormenta-to rapporto con la religione occupa Vin-cent dal 1876 al 1878, quando tenta la car-riera di predicatore a Londra prima difallire l’esame alla facoltà di Teologia diAmsterdam. E quel bisogno assillante disoldi, a cui provvederà l’amato Theo.
Cruciale il 1880, in cui van Gogh mette
da parte una vocazione per abbracciarneun’altra: la pittura. La chiamata è tardivama la fede incrollabile. Tra il 1881 e il 1886la corrispondenza s’intensifica. Studio elavoro febbrile tra l’Aia, Nuenen, Anversae, soprattutto, Parigi. Un amore impossi-bile, il conflitto con la famiglia, l’incontrocon gli impressionisti: passaggi decisivi per la sua disordinata formazione.
Oltre a interrogarsi senza tregua sulsuo talento, ora le lettere si pongono pro-blemi di natura estetica e compositiva.Vero spartiacque il 1888, il soggiorno ad Arles: Gauguin, i girasoli, il rasoio el’orecchio. Il mutamento nella pittura che
coincide coi primi sintomi della follia. Lelettere s’illuminano di visioni, si tingonodi ossessioni, diventano quadri. E i qua-dri lettere, dichiarazioni d’amore univer-sale, disperate richieste di aiuto. Il 1889 èil ricovero, le sbarre del manicomio di Sa-int-Rémy. Tra le righe una calma appa-
rente, ma forse è solo sconfinata tristez-za. Amare riflessioni sulla malattia cedo-no il posto a dolcissime descrizioni di fio-ri, voli di farfalle; come ogni recluso, dadentro sogna il fuori.
Il 1890, il ritorno a Parigi. E la campa-gna di Auvers, di una «severa bellezza».Ma all’orizzonte cupi temporali e corvineri sui campi di grano. Ha paura di qual-cosa, Vincent. Paura di se stesso. «Va tut-to bene», scrive al fratello. Dopo due gior-ni, si spara. Theo lo assiste fino alla fine.
Mio figlio si chiama Theo. Tutti do-vrebbero avere un Theo nella loro vita.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
di FILIPPO BOLOGNA
L’autore La visualizzazione di questa settimanaè stata realizzata da Federica Fragapane,information e communication designer. Il suo portfolio su: www.behance.net/FedericaFragapane
Una voce che vede. Focalizzando il mondo, sempre più eguale a una perversa casa in disfacimento. È il monologo a condurre la silloge Visione al fuoco di un’architettura di Patrizia Giovannoni (LietoColle, pp. 76, € 13).
Nata nel 1960 a Firenze, l’autrice canta il male della civiltà d’oggi in cerca di una via salvifica sulle tracce di Beckett, Dickinson, Luzi. Tra spettri e ombre, infine la voce individua la luce metafisica dell’essere umano.
La casa perversa si disfa
{Sogliedi Franco Manzoni