corso di sanscrito

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Carlo Della Casa, Corso di Sanscrito, ed. Unicopli

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  • 1GRAMMATICA SANSCRITA

  • ABBREVIAZIONIA., Acc.: Accusativo.a.: aggettivo.Ab., Abl.: Ablativo.TM., .: tmanepada.avv.: avverbio.Caus.: Causativo.comp.: comparativo.cong.: congiunzione.D., Dat.: Dativo.d., dua.: duale.Den.: Denominativo.f.: femminile.f.d.: forma debole.f.f.: forma forte.G., Gen.: Genitivo.H.: Hitopadea (ed. Peterson, Bombay, 1887).i.f.c.: in fine di composto.i.p.c.: in principio di composto.impf.: imperfetto.ind., indecl.: indeclinabile.indef.: indefinito.inter.: interiezione.interr.: interrogativo.K.S.S.: Kathsaritsgara (ed. Durgaprasad-Parab, Bombay, 1903).Kd.: Kdambar (ed. P. V. Kane, Bombay, 1921).L., Loc.: locativo.m.: maschile.Mbh.: Mahbhrata (ed. critica).N., Nom.: Nominativo.n.: neutro.N.P.: nome proprio.P.: Pacatantra (ed. Kielhorn-Bhler, Bombay, 1891-96).p.f.p.: participio futuro passivo.p.p.a.: participio passato attivo.PAR.: Parasmaipada.pass.: passivo.pl.: plurale.prep.: preposizione.prs.: persona.S., Str.: Strumentale.s.: singolare.scr.: sanscrito.sup.: superlativo.T.: Tantrkhyyik (ed. Hertel, Berlino, 1910).V., Voc.: Vocativo.

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  • PARTE PRIMA

    FONETICA

    I. Alfabeto, pronuncia, accentazione.

    1. CLASSIFICAZIONE DEI FONEMI.

    sibi

    lant

    i

    sem

    plici

    aspi

    rate

    sem

    plici

    aspi

    rate

    nasa

    li

    brev

    i

    lung

    he

    gua

    vdd

    hi

    sem

    ivoc

    ali

    S O R D E S O N O R E

    Gutturali

    Palatali

    Cerebrali

    Dentali

    Labiali

    Varie

    occlusive occlusive vocali dittonghi

    k kh g gh a

    c ch j jh i e ai y

    h h ar r r

    s t th d dh n al l l

    p ph b bh m u o au v

    h

    Gutturali

    Palatali

    Cerebrali

    Dentali

    Labiali

    Varie

    Nota Bene. Le sorde occlusive sono anche dette tenui; le sonore occlusive sono anchedette medie. Ordine alfabetico: a, , i, , u, , , , , e, ai, o, au, k, kh, g, gh, , c, ch,j, jh, , , h, , h, , t, th, d, dh, n, p, ph, b, bh, m, y, r, l, v, , , s, h. (anusvra), il pi raro anunsika () e (visarga) non sono mai iniziali di parola.

    2. PRONUNCIA E ACCENTAZIONE.

    Vocali, dittonghi, consonanti vengono in generale pronunciati come in italiano, conparticolare cura alla quantit delle vocali. Si ricordi: le cerebrali (o cacuminali o linguali o retroflesse) si pronunciano toccando lasommit del palato con la punta della lingua; c, ch sono sempre palatali (catur si pronuncia ciatur); j, jh sono simili allinglese j (cfr. John); come sc in italiano scena; g sempre gutturale (gt si pronuncia ghita); y sempre vocalico (italiano ieri);

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    (visarga) indica una leggera aspirazione sorda;

  • CARLO DELLA CASA

    h indica forte aspirazione; (anusvra) indica spesso la nasalizzazione della vocale precedente; le nasali hanno diverso valore a seconda del suono che precedono o seguono (cfr.ital. dente e pancia); si pronuncia appoggiandola a una i breve.

    Laccentazione del sanscrito simile a quella del latino: se la penultima lungaper natura o per posizione la parola piana, altrimenti laccento si ritira sullaterzultima o anche sulla quartultima, se questa sillaba radicale. Esempi: bhrati,bhar fimas, bharnti, dhitaram.

    II. Alternanza vocalica.

    3. Le vocali, soprattutto delle sillabe radicali, nel corso della flessione e nellaformazione dei derivati possono presentarsi in grado diverso: esistono cio dei fenomenidapofonia collegati con laccentazione, analogamente a quanto succede in altre lingueindoeuropee (cfr. germ. werfen, warf, geworfen, Wurf; greco peivqw, e[piqon, pevpoiqa). Igrammatici indiani partono dal grado debole o ridotto o zero, che caratterizzato dallamancanza di a; facendo precedere a alla vocale della sillaba (con gli esiti usualinellincontro delle vocali, cfr. 14-16) sottiene il grado normale o pieno o gua;facendo precedere al gua unaltra a sottiene il grado allungato o vddhi, incremento.Si ha quindi il seguente schema:

    grado zero (a, )1 i, u, ,

    gua a (a, ) e o ar al

    vddhi ai au r l

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    1 In realt, mentre per alcune radici a vocalismo a il grado zero si distingue dal grado pieno perlassenza di a (es.: pt- : pat-; s- : as-), molto pi frequentemente grado zero e grado pieno coincidono(es.: bhaj-, car-, s-). I grammatici indiani esprimono ci dicendo che a il gua di a. Le radici avocalismo a, comprese quelle che hanno il saprasraa (v. qui sotto), vengono sempre citate algrado pieno (pat-, nam-, as-, s-, bh-, vac-, svap-); le altre vengono citate al grado zero (bh-, k-, ji-,n-).

  • CORSO DI SANSCRITO

    Esempi: pa-pt-ur vid-mas ru-ta-1 bht-a- kp-ta-volarono sappiamo udito portato apprestato

    a-pat-at ved-mi ro-tum bhar-mi kalp-atevol so udire io porto apprestato

    pt-a- vaid-ya- a-rau-t bhr-a- ==il volo sapiente ud il carico

    La linguistica comparata parte invece dal grado pieno. Ci permette di spiegare meglioalcuni casi. Ad es.: da yaj-, sacrificare, togliendo a si ha ij- (< *yj-), da cui si formaij-yate, sacrificato; partendo dal grado zero e facendo il gua savrebbe non yaj-ma un non attestato *ej.2

    4. Esistono ancora altre alternanze vocaliche. Notiamo alcuni fatti significativi.

    a) La nasale sonante indoeuropea (mfl o nfl) diventa a nel grado zero davanti aconsonante, diventa m, n davanti a vocale. Si ha quindi:

    grado zero: *mfl, *nfl (> a, m, n)gua: am, anvddhi: m, n

    Es.: gam-, andare: ga-ta-, ja-gm-ur, andato, sono andati : a-gam-at, and :ja-gm-a, andato. Han-, uccidere: ha-ta-, (g)hn-anti, ucciso, uccidono : han-ti,uccide : hn-tra-, morte, strumento di morte.

    b) Si osservino le forme: ta-sth-ur, sthi-ta- : sth-tum, rispettivamente perfetto,p.p.p. e infinito di sth-, stare. In esse lalternanza , i : lesito indiano della

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    1 La lineetta giustapposta indica che si tratta duna forma in stato tematico, ossia non declinata oconiugata, o duna radice verbale.

    2 Esiste un certo numero di radici e di temi nominali che hanno nel grado pieno gli elementi va, ya,ra, mentre compaiono u/, i/, / nel grado zero, che ha nome saprasraa (termine che indica siala vocalizzazione delle semivocali v, y, r quando siano private di a, sia le vocali u/, i/, / cheemergono da questa riduzione). Cos il saprasraa di vac-, dire, svp-, dormire, vap-,spargere, vas-, abitare, vah-, portare, yaj-, sacrificare, grah-, afferrare, van-, cane,anavah-, toro, saranno rispettivamente uc-, sup-, up-, u- (41 c), uh-, ij-, gh-, un-, anauh-.Allinverso pu dirsi che queste radici e questi temi passano dal grado zero al grado pienorovesciando il gua, ossia posponendo a alla vocale radicale, che pertanto si semivocalizza (17).Es.: uc- : *uac- > vac-.

    serie : a, dove (va) un suono dal timbro indistinto che produce effetti

  • CARLO DELLA CASA

    particolari (scompare davanti a vocale, rappresentato da i, allunga la vocale precedente).Analoga lalternanza , : .Es.: h-na- : h-tum, p.p.p. e infinito di h-, abbandonare; kr--anti, kr--te :kr--ti, da kr-, comprare.

    c) Si osservino le forme della rad. jan-, nascere: ja-ta- : jani-tum, jan-man-,j-ti- : ja-jn-a, rispettivamente nato, nascere, nascita, congiunto, nacque, dovelalternanza (grado zero) : ani, an, n (gua) : n (vddhi). La forma pesantedella nasale sonante indoeuropea n, ossia quella in cui compare lo va, ha dato isoliti esiti particolari (*n > ; *an > ani [an davanti a vocale e semivocale]oppure *na > n con gua rovesciato, etc.). I grammatici indiani parlano di radicise, con i, dato che lo va spesso rappresentato in sanscrito da i, e di radici ani,senza i.

    d) Sosservi infine la serie seguente dalla rad. ram-, stancarsi.rn-ta- (< *rm-ta-, 40 c) : rami-tum, srm-a- : a-rm-a, stanco, stancarsi,stanchezza, si stanc, dove la serie pesante della mfl sonante indoeuropea ha datogli esiti m (< *m) : ami (am davanti a vocale) : m.

    III. Consonanti in pausa.

    5. Subiscono il trattamento qui descritto (detto anche di finale assoluta) le consonantiin fine di frase e di parola, le finali dei temi in consonante davanti alle desinenzeinizianti per consonante (-bhym, -bhis, -bhyas, -su, dette desinenze pada), leconsonanti finali delle radici verbali davanti ai suffissi inizianti per consonante (cfr.per 38, 39, 40), le finali dei temi in consonante usati come primi membri neicomposti. Riassuntivamente, in pausa si trovano, oltre le vocali e i dittonghi, soltantok, , t, p, , , n, m, . Gli esiti sono poi soggetti alle regole del sandhi. Si ricordi chegli esempi addotti si riferiscono, salvo indicazione diversa, al Nom. sing., che ha perdesinenza -s.

    6. I gruppi consonantici sono ridotti alla prima consonante. Fanno eccezione -rk, -r,-rt, -rp, quando sono radicali o sostituti di radicali.Es.: bhavan < *bhavants, esistente; abibha < *abibhart (12), port (-t desinenza); ma avart < *avarts ovv. < *avartt, 2 e 3 s. aor. ved. di vt-, trovarsi;urk < *urjs, forza (8).

    7. Le occlusive (escluse le palatali) si riducono alla sorda non aspirata della propriaserie: kh, g, gh > k; h, , h > ; th, d, dh > t; ph, b, bh > p.Es.: samit < *samidhs, combustibile; suht < *suhds, amico; stup < *stubhs,

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    grido di gioia; ma samidham, suhdam, stubham, Acc. sing.

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    8. Occlusiva palatale e sibilante palatale diventano k (per ch sempre, j, talvolta,diventano ); nasale palatale diventa .Es.: vk < *vcs, vox, parola; bhiak < *bhiajs, medico; dik < *dis, contradaceleste; pratya < *pratyacs, rivolto a occidente; ma devaya < *devayajs, chesacrifica agli dei; vi < *vis, contrada; apr < *aprcht, aor. ved. di prach-,chiedere. (Il Nom. pl. sar vacas, dias, devayajas, etc.).

    9. M rimane immutata quando di desinenza (es.: adm, aor. rad. di d-, dare;avam, Acc. s. di ava-, cavallo); diventa n quando finale radicale o tematica1 (es.:agan < *agas o *agat, 2 e 3 s. aor. ved. di gam-, andasti, and; pran *agant > agan.

    2 Il fenomeno non si verifica davanti a -dhi, desinenza imperat. 2a sing. Es.: dug-dhi, mungi, daduh-; ma dhug-dhve < *duh-dhve, voi mungete (7 e 22).

    fonemi iniziali e finali sia di parole grammaticalmente distinte che vengono in

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    contatto, sia di temi nominali che vengono accostati nei composti: evidentemente gliesiti sono diversi a seconda della posizione occupata dalle singole parole nellinsiemedella frase o nellinterno dei composti. Il sandhi interno riguarda il comportamento deifonemi allinterno delle singole parole (ad es. nella declinazione e nella coniugazione).In generale le regole sono comuni per i due tipi di sandhi.

    A. Sandhi delle vocali e dei dittonghi.

    14. Vocali simili si fondono nella lunga corrispondente: + = + = + = .

    Es.: ihsti < *iha asti, qui ; nstha < *na asti iha, non qui; sktam < *suuktam, ben detto, detto sentenzioso.

    15. + = e; + = o; + = ar.Es.: tavecch < *tava icch, il desiderio di te; sovca < *s uvca, essa disse; kvari < *kva is, dove [] lasceta?; yatha ri < *yath is, come lasceta.

    16. + e, ai = ai; + o, au = au.Es.: kvaiti < *kva eti, dove va?; sauadhi < *s oadhi, questerba medicinale;tasyauadham < *tasya auadham, la medicina di lui.1

    17. , , davanti a vocale dissimile diventano y, v, r (semivocalizzazione dellevocali).Es.: try etni < *tri etni, queste tre cose; svaka- < *su-aka-, dai begliocchi; kartr- < *kart- -, fattrice.

    18. e, o + , , , , e, o diventano a + , , , , e, o (con iato).Es.: prabha ehi < *prabho ehi, o signore, vieni!; vana i < *vane is, nellaforesta [c] lasceta.Osservazioni. Si trova anche, seppure raramente, la soluzione ay, av, che comune nelsandhi interno (cfr. 35).Es.: prabhav ehi; gajay ste, ovv. gaja ste < *gaje ste, seduto sullelefante.

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    1 Talvolta pu essere utile, per evitare ambiguit (peraltro volute nella grafia originale), segnare conun accento circonflesso la vocale o il dittongo esito di sandhi.Es.: nbhijta- < *nbhi-jta-, nato dallombelico [di Viu], epiteto di Brahm, ma n{bhijta- g gh etc.Es.: tad dhi < *tat hi, ci infatti; vg ghi < *vk hi, la parola infatti.

    25. Ch iniziale diventa cch dopo vocale breve, , m; inoltre si comporta similmenteallinterno di parola.Es.: na cchindanti < *na chindanti, non tagliano; m cchaitst, non tagli!, aor. dichid-; ciccheda, egli tagli, perf. di chid-.

    26. a) Nasale finale (esclusa m) appoggiata a vocale breve si raddoppiadavanti a vocale;

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    1 Si ricordi che le consonanti finali di cui qui si tratta sono gli esiti determinati dalle normedescritte nei 5-12.

    2 Davanti alle occlusive, m finale pu anche mutarsi nella nasale omogenea dellocclusiva (cfr.40c). Es.: ki karoi ovv. ki karoi, che fai?; kinara- ovv. kinnara-, kipurua- ovv. kimpurua-,esseri favolosi.

    b) m finale si mantiene davanti a vocale, diventa davanti a consonante.2

  • CARLO DELLA CASA

    Es.: sann atra < *san atra < *sants atra, che qui; pratya sna < *pratyacssnas (8), seduto verso occidente; aha tam ava paymi, io vedo quel cavallo.

    27. N finale davanti a occlusiva sonora palatale, cerebrale, , si muta nella nasale dellastessa serie della seguente ( pu diventare ch [23]); n + l > l + l.Es.: t jann < *tn jann, queste persone; t an (ovv. t chan) < *tnan, queste lepri; tl lokn < *tn lokn, questi mondi.

    28. N finale davanti a occlusiva sorda palatale, cerebrale, dentale diventa e inseriscedavanti alla sorda una sibilante corrispondente alla stessa. Cos: -n + c- > - + c-; -n+ - > - + -; -n + t- > -s + t-.Es.: vk ca payati, e vede i lupi (< *vkn ca); ts tn < *tn tn, questi equelli; patas taru < *patan tarus, lalbero cadente.

    Osservazioni. In realt si tratta, per la sibilante, non duninserzione, bens dellaconservazione, nel sandhi, di forme antiche (ad es. lAcc. m. pl. era in -ns: *vrkns,cfr. got. wulfans, ant. pruss. deiwans). La regola fu poi estesa a tutti quei casi in cuicompariva una nasale, anche se non derivante dal gruppo ns.Es.: abharas tatra < *abharan tatra, portarono l. Vedi, per la conservazione nelsandhi di forme altrimenti perdute, franc. a-t-il?, dal lat. habet ille.

    C. Visarga finale.

    29. Il visarga finale:a) rimane davanti a sorda gutturale, labiale, sibilante e in fine di verso;b) davanti a sorda palatale, cerebrale, dentale si muta nella sibilante

    corrispondente alla sorda.Es.: av khdanti gardabha pibati, i cavalli mangiano, lasino beve; pjita iva,fu onorato iva; bhrtaras traya ca, e i tre fratelli; kuharai akai ca, con leasce e con le vanghe.

    Davanti a sonora il visarga finale si comporta diversamente a seconda dellorigine edella vocale cui appoggiato. Infatti:

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  • CORSO DI SANSCRITO

    30. A se risale ad as (12):a) davanti a consonante sonora e a si chiude in o e quindi davanti ad a si

    verifica il caso illustrato in 19 (o + );b) davanti a vocale diversa da a il visarga cade e rimane lo iato.

    Es.: blo roditi < *bla roditi, il fanciullo piange; devo pi < *deva api, anche ildio; srya iva < *srya iva, come il sole.

    Osservazioni. Sa, ea, pronomi dimostrativi, perdono sempre il visarga davanti aconsonante.Es.: sa mta, egli morto; eo bhavat < *ea abhavat, egli era.31. (da s) diventa davanti a qualsiasi sonora; leventuale iato permane.Es.: np jayanti < *np jayanti, i re vincono; dev cu < *dev cur, gli deidissero.

    32. A, , se risalgono ad ar, r (12), davanti a tutte le sonore riprendono lanticaforma.Es.: puna puna, sempre di nuovo; punar gacchati < *puna gacchati, dinuovo torna; dvr e < *dv e questa porta.

    33. , , , e, ai, o, au davanti a tutte le sonore diventano r, r, r, er,air, or, aur.Es.: ravir udeti < *ravi udeti, il sole sorge; pitur ghe < *pitu ghe, nella casa delpadre; svasr ajanayat < *svas ajanayat, gener delle sorelle.

    34. R finale, originario ovvero secondario per 33, cade davanti a r allungando lavocale precedente.Es.: nrga- < *nir-rga- < *ni-rga-, spassionato; i roditi < *iur roditi, unfanciullo piange; pun ramate < *punar ramate, di nuovo gode; bhrt raka gdh; dh + t , th > ddh; bh + t , th > bdh;h + t , th > gdh (quando h risale a gh), altrimenti:h + t, th, dh > h con allungamento della vocale precedente, esclusa .

    Es.: buddha- < *budh-ta-, svegliato; runddha < *rundh-tha, voi impedite, ovv.< *rundh-ta, impedite voi; dug-dhe < *duh-te < *dhugh-te, egli munge; malhe < *lih-te, egli lecca, lhve < *lih-dhve, voi leccate; ha- < *uh-ta-,hve < *h-dhve, p.p.p. e 2 pl. perf. TM. di vah-, portare, con saprasraa.1

    b) R finale di radice e di tema si mantiene nella declinazione e nella coniugazione(es. vru, Loc. pl. di vr-, acqua, bibhari, tu porti, 41c); inoltre la i o la u cheprecedono la r (e anche la v radicale) sallungano davanti a desinenza o suffisso noniniziante per vocale.Es.: p (< *purs), pru, g, gru, Nom. s. e Loc. pl. di pur-, citt e gir-,voce; dvyati, da div-, giocare; ma puram, giram, Acc. s.

    c) La nasale diventa davanti a sibilante; diventa omogenea dellocclusivaseguente e dellocclusiva palatale precedente.Es.: hasi < *hansi, tu uccidi; yujate, yukte, uniscono, unisce, da yuj-; gantum< *gamtum, andare;2 yaja-, sacrificio, yac-, richiesta (ma prana-, domanda,perch non occlusiva; vedi pure vka-, agni-).

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    1 La diversit degli esiti possibili di h dipende dalla diversit dellorigine. H pu risalire alla velareie. gh, oppure alla palatale ie. gh, la quale ultima passata (in fase preistorica) a sibilante mediaaspirata *zh, che ha sonorizzato e aspirato la tenue che veniva dopo, cerebralizzandosi (41 c) ecerebralizzandola (41a), cadendo poi (come spesso le sibilanti in antico indiano, 40e) e allungandoper compenso la vocale precedente, esclusa . Si ha quindi: *li gh-te > *lizh-te > *liz-dhe > *liz -dhe> *liz -he > *lhe; per dha-, fissato, da dh-. Si noti lesito eguale di due processi diversi inlhe < *lihte e in lhve < *lihdhve (*ligh-dhve > *lizh-dhve > *liz-dhve [7] > *liz-dhve >*liz-hve > lhve). Si noti ancora che lallungamento di compenso o in vohum, da vah-, e insohum, da sah-, superare (< *vazhum, *sazhum e cfr. 30a).

    2 Si noti che la finale di sam-, con, trattata per lo pi secondo 26 b: sapatti-, fortuna,sagama-, incontro, sameta-, dotato. Fa eccezione samrj-, sovrano, e i suoi derivati, mentreil termine sandhi (< sadhi) deve essere considerato una semplificazione dorigine recente.

  • CORSO DI SANSCRITO

    d) + t, th > , h; + t, th > , h;j + t, th talvolta > , h, talvolta > kt, kth.1

    Es.: da- < *d-ta-, veduto; dvia- < *dvi-ta-, odiato; ma- < *mj-ta-,deterso; ma yukta-, p.p.p. di yuj-.

    e) S, cadono senza lasciare tracce quando sono tra occlusive.Es.: atutta < *atut-s-ta, aruddha < *arudh-s-ta, 3 s. aor. sigm. TM. di tud-, battere,e rudh-, impedire; utth- < *ud-sth-, sollevarsi.2 Inoltre cadono sempre davanti adentale sonora, che viene cerebralizzata dopo vocale diversa da .Es.: atrdhvam < *atr-s-dhvam, akhvam < *ak--dhvam, anehvam < *ane--dhvam,3

    2 pl. aor. sigm. TM. risp. di tr-, proteggere, k-, fare, n-, condurre.

    f) Davanti a suffisso o desinenza verbali inizianti con s, la finale s talvolta diventat; le finali , , gh, j, h diventano sempre k. Quindi:

    s + s > ts; , , gh, j, h + s > k (41c).Es. vatsymi < *vas-symi, abiter; vekymi < *ve-symi, entrer; dveki *anedhvam (41 c) > *anezdhvam (22 a) >*anezhvam (41a) > anehvam.

  • CARLO DELLA CASA

    Es.: prach-, chiedere: pa- (< *pchta-), prakymi; cak-, raccontare: cake ( *ca-dhve > *ca-dhve >*ca-dhve > cahve 41a), etc. Invece in jak-, mangiare, la finale si comportacome gh: jagdhum (< *jagh-tum), vedi anche limperativo jagdhi (< *jagh-dhi, 7 e22a).

    4. Ben illustrativo del vario comportarsi di in sandhi la coniugazione dellaradice va-, volere. Pres. ind.: vami (38), vaki (40f), vai (40d), uva (38) etc.;impf.: avaam, ava, ava (6, 8); imperat.: vani, uhi (*u-dhi >*u-dhi > uhi, 8,22a, 41a).

    41. Cerebralizzazione delle dentali t, th, d, dh, n, s.

    a) Occlusiva e nasale dentali diventano cerebrali quando sono precedute dacerebrale.Es.: ie < *i-te < *i-te, egli loda, 7; dvihi < *dvi-dhi < *dvi-dhi < *dvi-dhi,odia tu, 10, 22a; am < *anm < *anm < *anm, Gen. pl. di a- 6,10, 22b.

    b) N > se seguita da vocale, n, m, y, v e se preceduta da , , r, , purchnon siano interposte palatali, cerebrali, dentali (esclusa y).Es.: ak, Str. s., con locchio; brahma, Str. s., con la formula sacrificale;bharama-, p. pr. TM. di bh-, portare; ma Brahman, Voc. s. m., Arjuna-, nomeproprio, rathena, Str. s. di ratha-, carro, grasana-, linghiottire, perchrispettivamente n non seguito da vocale e tra r e n inserita una palatale ovverouna dentale.

    c) S > dopo k, r, l, dittonghi e vocale diversa da , anche se sono interpostianusvara e visarga, purch non sia finale o seguita da , , r.Es.: bhiaku, pitu, deveu, cakuu, Loc. pl. di bhiaj-, medico, pit-, padre,deva-, dio, cakus-, occhio; havi, Nom. pl. n. di havis-, offerta sacrificale,dhanu- mat-, armato di arco; ma dhanus, arco, kanysu, havis-, tisu, tisra, leultime due forme Loc. pl. e Nom. pl. f. di tri-, tre.1

    d) Osservazioni. La cerebralizzazione di n e di s pu aver luogo non soltantoallinterno di parola ma in composizione.Es.: Rmyaa; pari-ad- (< *pari-sad-), seder vicino, pari-- (< *pari-n-), condurrein moglie, vi-aa- (< *vi-sanna-), depresso, anu-hita- (< *anu-sthita-), accaduto.Per prati-sad-, disperarsi, nau-stha-, che sta sulla nave, su-sthita-, che a

    16

    1 S rimane dentale nella declinazione di pus-, uomo, e nella coniugazione e nei derivati dihis-, uccidere.Es.: pus, Str. s.; ahis-, non violenza.

    proprio agio.

  • CORSO DI SANSCRITO

    PARTE SECONDA

    LA DECLINAZIONE

    I. Generalit.

    42. Esistono in sanscrito otto casi1 (Nominativo, Vocativo, Accusativo, Strumentale,Dativo, Ablativo, Genitivo, Locativo), tre numeri (singolare, duale, plurale), tre generi(maschile, femminile, neutro). Nom., Voc., Acc., Dat., Gen. esprimono rapporti analoghia quelli espressi dagli stessi casi nelle lingue classiche. Si noti il Nom. con itiposposto, per introdurre determinazioni nominali. Es.: bhmipo blo pi nvamantavyomanuya iti, un re, anche fanciullo, non deve essere disprezzato, pensando che sia unessere mortale (lett.: [pensando] cos: un essere mortale). LAcc. pu esprimereanche moto a luogo e tempo continuato. Es.: gacchanti nagaram, vanno in citt;pratkasva kacit klam, aspetta per qualche tempo. Talvolta il Gen. corrisponde alDat. latino. Es.: hita tasya, buono per lui. Lo Strumentale indica i complementi dimezzo, di compagnia, di causa, dagente e di causa efficiente. Es.: kudh kliyante,soffrono per la fame; rajakena vyghracarma prptam, dal tintore fu trovata unapelle di tigre; mahat sukhena, con grande piacere. LAbl. indica lorigine. Es.:lobht krodha prabhavati, dallavidit procede lira. Il Loc. esprime lo stato inluogo e il tempo determinato. Il Loc. assoluto ha costruzione simile allAbl. assolutolatino. Es.: mle hate hata sarvam, quando recisa la radice, reciso tutto.Nomi e aggettivi, che si flettono allo stesso modo, sono ordinati in declinazioni aseconda delluscita dei temi. La situazione originaria si mantiene pi chiaramente nellaflessione dei temi in consonante; nei temi in vocale ai quali appartiene la partemaggiore dei nomi sanscriti le desinenze talvolta sono mutuate dalla declinazionepronominale, che ha caratteristiche proprie, talvolta si fondono con la vocale del tema,

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    1 Il termine scr. per caso kraka, che indica la relazione dun nome rispetto al verbo (lett. ciche rende realizzata [lazione del verbo]). Vocativo e Genitivo non sono considerati kraka: il primo avulso dalla frase, il secondo indica una relazione tra due nomi.

    s da essere difficilmente distinguibili.

  • CARLO DELLA CASA

    II. Il nome e laggettivo.

    A) Temi in vocale.

    43. Temi in -a-, m. e n. Deva-, m., dio; yuga-, n., giogosingolare duale plurale

    N. deva1 yugam devau yuge dev yugniV. deva yugam devau yuge dev yugniA. devam yugam devau yuge devn yugniS. devena yugena devbhym yugbhym devai yugaiD. devya yugya devbhym yugbhym devebhya yugebhyaAb. devt yugt devbhym yugbhym devebhya yugebhyaG. devasya yugasya devayo yugayo devnm yugnmL. deve yuge devayo yugayo deveu2 yugeu

    Il neutro si declina dunque come il maschile, esclusi i casi diretti.

    44. Temi in --, femm. Sen-, f., esercito

    singolare duale plurale

    N. sen sene senV. sene sene senA. senm sene senS. senay senbhym senbhiD. senyai senbhym senbhyaAb. seny senbhym senbhyaG. seny senayo sennmL. senym senayo sensu

    Osservazioni. Amb-, madre, al V. s. ha amba.

    45. Molti aggettivi a tre terminazioni seguono per il m. e il n. il 43, per il f. il 44.Es.: ppa, pp, ppam, malus, mala, malum. Molti aggettivi formano il femm.con il suff. --, sostituito alla finale -a- (cfr. 51). Es.: sundara, sundar, sundaram,bello. LAcc. n. s. dun aggettivo serve come avverbio. Es.: ghra-, rapido,

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    1 Nei paradigmi si danno le forme in pausa; finale risale a s, salvo esplicito richiamo.2 Per deveu, agniu etc. cfr. 41c.

    ghram, rapidamente.

  • CORSO DI SANSCRITO

    46. Temi in --, -u-, maschili. Agni-, m., fuoco; vyu-, m., vento.sing. duale plurale sing. duale plurale

    N. agni agn agnaya vyu vy vyavaV. agne agn agnaya vyo vy vyavaA. agnim agn agnn vyum vy vynS. agnin agnibhym agnibhi vyun vyubhym vyubhiD. agnaye agnibhym agnibhya vyave vyubhym vyubhyaAb. agne agnibhym agnibhya vyo vyubhym vyubhyaG. agne agnyo agnnm vyo vyvo vynmL. agnau agnyo agniu vyau vyvo vyuu

    Osservazioni. I temi in --, -u- si declinano in maniera analoga: con leccezione delLoc. s., si passa dalluna allaltra declinazione sostituendo la vocale caratteristica neivari gradi (rispettivamente , y, e, ay da un lato e , v, o, av dallaltro).

    47. Particolarit. Pati-, signore, marito, se isolato, ha le seguenti forme. S. D. Ab.G. L. singolare: paty, patye, patyu, patyu, patyau; in composizione (es. ghapati-,padrone di casa) si declina come agni-. Sakhi-, amico, si declina come segue:sing.: sakh, sakhe, sakhyam, sakhy, sakhye, sakhyu, sakhyu, sakhyau; N. V. A.dua.: sakhyau; N. V. pl.: sakhya. Per il resto come agni-.

    48. Temi in --, -u-, femm. Mati-, f., pensiero; dhenu-, f., vacca.sing. duale plurale sing. duale plurale

    N. mati mat mataya dhenu dhen dhenavaV. mate mat mataya dheno dhen dhenavaA. matim mat mat dhenum dhen dhenS. maty matibhym matibhi dhenv dhenubhym dhenubhiD. matyai matibhym matibhya dhenvai dhenubhym dhenubhya

    (mataye) (dhenave)Ab. maty matibhym matibhya dhenv dhenubhym dhenubhya

    (mate) (dheno)G. maty matyo matnm dhenv dhenvo dhennm

    (mate) (dheno)L. matym matyo matiu dhenvm dhenvo dhenuu

    (matau) (dhenau)

    Osservazioni. La declinazione dei femminili in --, -u- influenzata, rispetto aquella dei maschili, dalla declinazione dei temi in --, -- (51).

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  • CARLO DELLA CASA

    49. Temi in --, -u-, neutri. Vri-, acqua; madhu-, miele.sing. duale plurale sing. duale plurale

    N. vri vri vri madhu madhun madhniV. vri vri vri madhu madhun madhniA. vri vri vri madhu madhun madhniS. vri vribhym vribhi madhun madhubhym madhubhiD. vrie vribhym vribhya madhune madhubhym madhubhyaAb. vria vribhym vribhya madhuna madhubhym madhubhyaG. vria vrio vrm madhuna madhuno madhnmL. vrii vrio vriu madhuni madhuno madhuu

    Osservazioni. La flessione dei temi neutri in --, -u- molto influenzata dallaflessione dei temi in -n- (come se il tema fosse vrin- e madhun-). Per forme comevri cfr. 41b.

    50. Gli aggettivi in --, -u- seguono i 46, 48, 49.Es.: uci, uci, uci, purus, pura, purum; mumru, mumru, mumru,moribondo. Il femm. degli agg. in -u- pu anche formarsi aggiungendo --.Es.: guru-, gravis: guru, gurv (< *guru-, 51), guru.

    51. Temi in --, --, f., polisillabici. Dev-, dea; vadh-, donna.

    sing. duale plurale sing. duale plurale

    N. dev devyau devya vadh vadhvau vadhvaV. devi devyau devya vadhu vadhvau vadhvaA. devm devyau dev vadhm vadhvau vadhS. devy devbhym devbhi vadhv vadhbhym vadhbhiD. devyai devbhym devbhya vadhvai vadhbhym vadhbhyaAb. devy devbhym devbhya vadhv vadhbhym vadhbhyaG. devy devyo devnm vadhv vadhvo vadhnmL. devym devyo devu vadhvm vadhvo vadhu

    Osservazioni. I temi in --, -- sono tutti femminili. Si noti la differente desinenza peril N. s. tra i temi in -- e quelli in --.Lakm-, fortuna, dea della fortuna, al N. s. fa Lakm.

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  • CORSO DI SANSCRITO

    52. Temi in --, --, f., monosillabici. Dh-, pensiero; bh-, terra.

    sing. duale plurale sing. duale plurale

    N. dh dhiyau dhiya bh bhuvau bhuvaV. dh dhiyau dhiya bh bhuvau bhuvaA. dhiyam dhiyau dhiya bhuvam bhuvau bhuvaS. dhiy dhbhym dhbhi bhuv bhbhym bhbhiD. dhiye dhbhym dhbhya bhuve bhbhym bhbhya

    (dhiyai) (bhuvai)Ab. dhiya dhbhym dhbhya bhuva bhbhym bhbhya

    (dhiy) (bhuv)G. dhiya dhiyo dhiym bhuva bhuvo bhuvm

    (dhiy) (dhnm) (bhuv) (bhnm)L. dhiyi dhiyo dhu bhuvi bhuvo bhu

    (dhiym) (bhuvm)

    Osservazioni. Cfr. 36. Quanto alle forme doppie, quelle date per prime sottengonoattaccando al tema sdoppiato le desinenze tipiche dei temi in consonante (56), le altreseguono la declinazione di dev- e vadh-. Str-, donna, al sing. ha: str, stri, striyamo strm, striy, striyai, striy, striy, striym; al plur.: A. striya o str, G. strm;per il resto come dh-.

    53. Temi in --, m. e n. Dt-, datore.

    sing. duale plurale

    N. dt dtrau dtraV. dta (< dtar) dtrau dtraA. dtram dtrau dtnS. dtr dtbhym dtbhiD. dtre dtbhym dtbhyaAb. dtu (< dtur) dtbhym dtbhyaG. dtu dtro dtmL. dtari dtro dtu

    I neutri si declinano come i neutri in --, -u- (49):N., V., A. dt dt dtiS. dt dtbhym dtbhiD. dte dtbhym dtbhyaAb. dta dtbhym dtbhyaG. dta dto dtmL. dti dto dtu

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  • CARLO DELLA CASA

    I femm. (soltanto nomi di parentela) hanno lAcc. pl. in -.Es.: mt, svas, duhit, Acc. pl. di mt-, svas-, duhit-, madre, sorella, figlia.

    54. I temi in -- comprendono nomina agentis e nomi di parentela. Il femm. deinomina agentis sottiene aggiungendo il suff. --.Es.: kart-, facitore; femm.: kartr-, declinato come dev- (51). I nomi di parentela(esclusi bhart-, marito, propriamente sostenitore, svas-, sorella e napt-, m.,nipote, che si flettono come dt-) hanno allAcc. s., al N. V. A. duale e al N. V.pl. il gua e non la vddhi della vocale tematica. Quindi: pitaram, pitarau, pitara, dapit-, padre; mtaram, mtarau, mtara, da mt-, madre, ma bhartram, bhartrau,bhartra, svasram, svasrau, svasra, naptram, etc. N-, uomo, usatopraticamente soltanto al Nom. s.: n. I temi in -- (assai simili nella flessione ai temiin -an-, 63) costituiscono una sorta di ponte fra i temi in vocale (di cui ripetono moltedesinenze, per es. quelle dellAcc. e del Gen. plur.) e i temi in consonante (dai qualiripetono la distinzione fra casi forti e casi deboli, vedi 56).

    55. Temi in dittongo. Go-, m. f., vitello; nau-, f., nave.

    sing. duale plurale

    N., V. gau nau gvau nvau gva nvaA. gm nvam gvau nvau g nvaS. gav nv gobhym naubhym gobhi naubhiD. gave nve gobhym naubhym gobhya naubhyaAb. go nva gobhym naubhym gobhya naubhyaG. go nva gavo nvo gavm nvmL. gavi nvi gavo nvo gou nauu

    Osservazioni. Anche i temi in dittongo (soltanto i due vocaboli citati sono usati)presentano nella flessione parecchi tratti dei temi in consonante. Per le differenzefonetiche (ad es. tra gavm e nvm) v. 35.

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  • CORSO DI SANSCRITO

    B) Temi in consonante.

    56. Desinenze.

    maschili e femminili neutri

    sing. duale plurale sing. duale plurale

    N. -s -au -as == - -iV. == -au -as == - -iA. -am -au -as == - -iS. - -bhym -bhisD. -e -bhym -bhyasAb. -as -bhym -bhyasG. -as -os -mL. -i -os -su

    Alcuni temi distinguono i casi forti (N. V. A. m. f. s.; N. V. A. m. f. dua.; N. V. m. f.pl.; N. V. A. n. pl.) dai casi deboli (tutti gli altri). Altri temi distinguono, tra questiultimi, i casi deboli (S. D. Ab. m. f. n. dua.; S. D. Ab. L. m. f. n. pl.) e i debolissimi(S. D. Ab. G. L. m. f. n. s.; G. L. m. f. n. dua.; Acc. m. f. pl. e G. m. f. n. pl.).1

    1. TEMI MONOFORMI.2

    57. Temi in occlusiva e in sibilante palatale e cerebrale.Marut-, m., vento; vc-, f., parola; ruj-, f., malattia; -duh-,3 m., che munge;di-, f., contrada; jagat-, n., mondo.

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    1 Sono deboli i casi la cui desinenza comincia per consonante (desinenze pada), debolissimi quellila cui desinenza comincia per vocale, con la gi detta esclusione dei temi forti. Si noti che lAcc. pl.m. e f. sempre debole o debolissimo.

    2 Per i temi monoformi non c distinzione fra casi forti e casi deboli. Si ricordino le regolefonetiche che determinano lesito delle consonanti in pausa e in composizione (es.: marut < *maruts;marudbhym < *marutbhym). Si ricordi ancora che i neutri inseriscono, nel N. V. A. plurale, unanasale davanti alla consonante finale del tema.

    3 Per la flessione di -duh- si cfr. il 11 relativo al ripristino dellaspirazione sulla sillaba iniziale.

    Per gli altri casi come al maschile

  • CARLO DELLA CASA

    s i n g o l a r e

    N., V. marut vk ruk dhuk dik jagatA. marutam vcam rujam duham diam jagatS. marut vc ruj duh di jagatD. marute vce ruje duhe die jagateAb., G. maruta vca ruja duha dia jagataL. maruti vci ruji duhi dii jagati

    d u a l e

    N., V., A. marutau vcau rujau duhau diau jagatS., D., Ab. marudbhym vgbhym rugbhym dhugbhym digbhym jagadbhymG., L. maruto vco rujo duho dio jagato

    p l u r a l e

    N., V., A. maruta vca ruja duha dia jagantiS. marudbhi vgbhi rugbhi dhugbhi digbhi jagadbhiD., Ab. marudbhya vgbhya rugbhya dhugbhya digbhya jagadbhyaG. marutm vcm rujm duhm dim jagatmL. marutsu vku ruku dhuku diku jagatsu

    Esempi: samrj-, m., sovrano: samr, samrjam etc., samrbhi etc.; lih-, m.,che lecca: li, liham etc., libhi etc.; dvi-, m., nemico: dvi, dviam etc.,dvibhi, etc., dvisu.

    58. Temi in -as-, -is-, -us-, neutri.Al N. V. A. pl., oltre allinserzione della nasale ( secondo 40c), si ha lallungamentodella vocale finale del tema. Si notino le forme manobhi, havirbhi, manasu, etc.(30a, 33, 29a), havi, caku, etc. (41c).

    Manas-, n., mente; cakus-, n., occhio.

    singolare duale plurale

    N., V., A. mana caku manas caku mansi cakiS. manas caku manobhym cakurbhym manobhi cakurbhiD. manase cakue manobhym cakurbhym manobhya cakurbhyaAb. manasa cakua manobhym cakurbhym manobhya cakurbhyaG. manasa cakua manaso cakuo manasm cakumL. manasi cakui manaso cakuo manasu cakuu

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  • CORSO DI SANSCRITO

    Similmente havis-, offerta sacrificale. Ad es. havi, havirbhym, havi, haviu.

    Osservazioni. I pochi m. e f. in -as- allungano al N. s. lultima vocale.Es.: sumanas-, benevolo: N. s. suman, N. V. A. dua. sumanasau, N. V. A. pl.sumanasa. I m. e f. in - is-, -us- hanno invece al N. s. la stessa forma del neutro.Es.: acakus-, cieco: N. s. acaku, N. V. A. dua. acakuau, N. V. A. pl.acakua.

    59. Temi monosillabici in -r-.La vocale del tema sallunga davanti a desinenza iniziante per consonante e quindianche al N. s.Es.: gir-, f., parola: g (< *girs), giram, gir, etc.; girau, grbhym, giro; gira,grbhi, grbhya, girm, gru; pur-, f., citt: p, puram etc., purau, prbhymetc. (v. 40b).

    2. TEMI BIFORMI1

    60. Temi in -at-, m. e n. (forma forte -ant-).I temi in -at- sono per lo pi participi attivi del presente e del futuro, che distinguonoforme forti e forme deboli.

    Bharat-, portante (da bh-).

    maschile neutro

    sing. duale plurale sing. duale plurale

    N., V. bharan (< *bharants) bharantau bharanta bharat bharat bharantiA. bharantam bharantau bharata bharat bharat bharantiS. bharat bharadbhym bharadbhiD. bharate bharadbhym bharadbhyaAb. bharata bharadbhym bharadbhyaG. bharata bharato bharatmL. bharati bharato bharatsu

    Il femminile si forma attaccando il suff. -- di regola alla forma forte per i verbi dellaconiugazione tematica e alla forma debole per quelli della coniugazione atematica (81sgg.).Es.: bharant-, da bh-, I classe; dviat-, da dvi-, II classe, odiare. I verbi della III

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    1 I temi biformi e triformi sono dati nella forma debole, che pure quella che essi hanno neicomposti.

    classe (raddoppiati) usano al part. sempre la forma debole. Quindi da dh-, porre, si

    Per gli altri casi come al maschile

  • CARLO DELLA CASA

    avr: N. s. m. dadhat (< *dadhats), N. pl. m. dadhata.

    Osservazioni. a) La stessa flessione hanno gli aggettivi in -mat- e -vat- (forma forte -mant-,-vant-), che significano avente la cosa indicata dal nome cui aggiunto il suffisso:allungano la vocale al N. m. s. e formano il femm. dalla forma debole.Es.: balavat-, forte: balavn, balavan, balavantam, balavat, etc. Femm.: balavat-.

    b) Mahat-, grande, ha forma forte mahnt-. Sing. m.: mahn, mahan, mahntam,mahat, mahate, etc. Plur. m.: mahnta, mahata, mahadbhi, etc. Femm.: mahat-.

    c) Bhavat-, se part. pres. di bh-, essere, si flette come bharat-. Se usatocome formula di cortesia (= Vossignoria), al N. s. m. ha bhavn (si trattadunabbreviazione di bhagavat-, venerabile, e conserva pertanto la caratteristicadorigine).

    d) Jagat-, che si muove, vivo, come n. = mondo, propriamente un part.raddoppiato da gam-, andare. Tuttavia al N. V. A. pl. n. ha soltanto jaganti.

    61. Temi in -in-, m. e n. Balin-, forte.

    maschile neutro

    sing. duale plurale sing. duale plurale

    N. bal balinau balina bali balin balniV. balin balinau balina bali balin balniA. balinam balinau balina bali balin balniS. balin balibhym balibhiD. baline balibhym balibhyaAb. balina balibhym balibhyaG. balina balino balinmL. balini balino baliu

    I femm. si formano con il suff. --. Es.: balin-.

    Osservazioni. La -n- cade davanti alle desinenze inizianti per consonante e anche alNom. sing. m. e al N. V. A. s. n.; la vocale finale sallunga al Nom. s. m., il tuttoprobabilmente per analogia con i temi in -an- (63).

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    Per il resto come al maschile

  • CORSO DI SANSCRITO

    62. Comparativi in -yas- (f. f. -ys-). Garyas-, comp. di guru-.

    maschile neutro

    sing. duale plurale sing. duale plurale

    N. garyn (9) garysau garysa garyas garyas garysiV. garyan garysau garysa garyas garyas garysiA. garysam garysau garyasa garyas garyas garysiS. garyas garyobhym garyobhiD. garyase garyobhym garyobhyaAb. garyasa garyobhym garyobhyaG. garyasa garyaso garyasmL. garyasi garyaso garyasu

    Il femm. si forma aggiungendo -- alla forma debole: garyas-.Altro esempio: reyas-, migliore: reyn, reyan, reysam, reyas, etc.

    Osservazioni. Si noti il Voc. s. m. che abbrevia lultima vocale, analogamente aquanto succede per rjan- e vidvas- (63 e 64).

    3. TEMI TRIFORMI.

    63. Temi in -an-, m. e n. Rjan-, m., re; nman-, n., nome.

    maschili neutri

    sing. duale plurale sing. duale plurale

    N. rj rjnau rjna nma nmn (nman) nmniV. rjan rjnau rjna nma nmn (nman) nmniA. rjnam rjnau rja nma nmn (nman) nmniS. rj rjabhym rjabhi nmn nmabhym nmabhiD. rje rjabhym rjabhya nmne nmabhym nmabhyaAb. rja rjabhym rjabhya nmna nmabhym nmabhyaG. rja rjo rjm nmna nmno nmnmL. rji (rjani) rjo rjasu nmni (nmani) nmno nmasu

    Osservazioni.a) Le tre forme, forte, debole e debolissima, finiscono dunque in -n-, -a-, -n-

    (rjn-, rja-, rj-; nmn-, nma-, nmn-). In realt a e n sono lesito storico dunastessa *nfl (nasale sonante ie.), trovandosi la prima davanti a consonante, la secondadavanti a vocale (cfr. 4a).

    27

    b) Si noti la caduta di n finale al N. m. s. e al N. V. A. n. s. e la forma del

    Per il resto come al maschile

  • CARLO DELLA CASA

    V. m. s. (cfr. 62 e 64).

    c) I temi nei quali -an- preceduto da pi duna consonante hanno -an- nellaforma debolissima, per evitare laccumulo di consonanti.Es.: brahman-, n., formula sacrificale, Brahman, tman-, m., anima, fanno alloStr. s. brahma, tman.

    d) Le tre forme di vn-, m., cane, sono vn-, va-, un- (quindi: v, van,vnam, un, etc.; vnau, vabhym, etc.; vna, una, vabhi, etc.).Le tre forme di Maghavan-, liberale, epiteto di Indra, sono Maghavn-, Maghava-,Maghon- (< *Maghaun-); del pari yuvan-, giovane, ha yuvn-, yuva-, yn- ( -et; *-a-y-tm > -eytm; II coniug.: *-y-tm >-ytm. Si noti ancora che parecchie desinenze sono peculiari dellottativo.

    A. Coniugazione tematica o I coniugazione principale.

    82. Formazione del tema del presente.La coniugazione tematica comprende le classi I, IV, VI, X dei grammatici indiani, chehanno identica flessione e si differenziano soltanto per il modo di formazione del temadel presente.

    a) I cl. Tema del presente = radice guata + -a-.Es.: bh-: bhara-, portare; bh-: bhava-, essere (35).La vocale interna lunga non prende il gua. Es.: nind-: ninda-, rimproverare; jv-:jva-, vivere.

    39

  • CARLO DELLA CASA

    b) IV cl. Tema del presente = radice invariata + -ya-.Es.: kup-: kupya-, adirarsi. Si notino: jan-: jya-, nascere; ram-: rmya-,affaticarsi, per cui cfr. 4c, 4d; vyadh-: vidhya-, perforare, con saprasraa, ealtre poche radici che presentano fenomeni analoghi. Paya- il tema del pres.correlato alla rad. d-, vedere.

    c) VI cl. Tema del presente = radice invariata + -a-.Es.: tud-: tuda-, battere.Alcune radici inseriscono una nasale, omogenea con il suono che segue.Es.: muc-: muca-, liberare; sic-: sica-, irrigare; lip-: limpa-, ungere; vid-:vinda-, trovare.

    d) X cl. Tema del presente = radice variamente trattata + -aya-.Es.: cur-: coraya-, rubare; p-: paya-, tormentare; sph-: sphaya-, desiderare.

    Osservazioni. Davanti a desinenze comincianti con -m e con -v, la vocale del tema delpresente sallunga, salvo che alla 1a s. imperfetto e al part. pres. medio.Es.: bharmi, abharva, ma abharam, bharama-. Davanti a desinenze inizianti con -e-la vocale finale del tema scompare: bhare, abharethm. Naturalmente -a- finale di temasi fonde con -i, dando -e: abhare.

    83. Paradigma del sistema del presente della coniug. tematica:

    bh-, I cl., essere, diventare.

    Presente Imperfetto

    PARASM. TMAN. PARASM. TMAN.

    1 s. bhavmi bhave abhavam abhave2 s. bhavasi bhavase abhava abhavath3 s. bhavati bhavate abhavat abhavata

    1 d. bhavva bhavvahe abhavva abhavvahi2 d. bhavatha bhavethe abhavatam abhavethm3 d. bhavata bhavete abhavatm abhavetm

    1 pl. bhavma bhavmahe abhavma abhavmahi2 pl. bhavatha bhavadhve abhavata abhavadhvam3 pl. bhavanti bhavante abhavan abhavanta

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  • CORSO DI SANSCRITO

    Ottativo ImperativoPARASM. TMAN. PARASM. TMAN.

    1 s. bhaveyam bhaveya bhavni bhavai2 s. bhave bhaveth bhava bhavasva3 s. bhavet bhaveta bhavatu bhavatm

    1 d. bhaveva bhavevahi bhavva bhavvahai2 d. bhavetam bhaveythm bhavatam bhavethm3 d. bhavetm bhaveytm bhavatm bhavetm

    1 pl. bhavema bhavemahi bhavma bhavmahai2 pl. bhaveta bhavedhvam bhavata bhavadhvam3 pl. bhaveyu bhaveran bhavantu bhavantmPart. pres.: PAR.: bhavat-; TM.: bhavamna-.

    84. Particolarit della coniugazione tematica.a) Alcune radici della I cl. hanno il tema in -ccha-. Gam-: gaccha-, andare;

    yam-: yaccha-, tenere a freno. Del pari alcune radici della VI cl.: -: ccha-,muoversi; i-: iccha-, desiderare; prach-: pccha-, domandare, con saprasraa.

    b) Alcune altre radici della I cl. hanno il tema del presente raddoppiato. Sth-:tiha-, stare; ghr-: jighra-, odorare; p-: piba-, bere; sad-: sda-, sedersi(contratto da *sisda- per *sisada-).1

    c) Si notino ancora le seguenti radici della I cl.: kram-: krma-, TM., avanzarsi;guh-: gha-, nascondere; da-: daa-, mordere; e bhra-: bhraya-, IV cl., TM.,cadere.

    B. Coniugazione atematica o II coniugazione principale.

    85. Generalit.Caratteristiche comuni di tutte le classi della II coniug. principale o atematica sono:

    a) alternanza tra forme forti e forme deboli. Le prime sono: 1a, 2a, 3a s. pres. eimpf. attivo, tutte le 1e pers. imperat. attivo e medio, 3a pers. s. imperat. attivo (intutto 13 forme);

    b) desinenza -dhi (-hi dopo vocale) della 2a s. imperat. attivo (esistono tuttaviaparecchie eccezioni);

    c) ottativo con sillaba caratteristica -y-, -y-, allattivo, -- (-y- davanti a vocale)al medio.Appartengono alla coniugazione atematica le cl. II, III, V, VII, VIII, IX dei grammatici

    41

    1 Cfr. 88 nota 1 (raddoppiamento) e osserva la dissimilazione in piba-.

    indiani.

  • CARLO DELLA CASA

    86. II classe (radicale). Forma forte = radice guata.Forma debole = radice semplice.

    Dvi-, odiare (dvi-, dve-).

    Presente ImperfettoPARASM. TMAN. PARASM. TMAN.

    1 s. dvemi dvie adveam advii2 s. dveki dvike adve advih3 s. dvei dvie adve advia

    1 d. dviva dvivahe adviva advivahi2 d. dviha dvithe adviam advithm3 d. dvia dvite advim advitm

    1 pl. dvima dvimahe advima advimahi2 pl. dviha dvihve advia advihvam3 pl. dvianti dviate advian adviata

    Ottativo ImperativoPARASM. TMAN. PARASM. TMAN.

    1 s. dviym dviya dvei dveai2 s. dviy dvith dvihi dvikva3 s. dviyt dvita dveu dvim

    1 d. dviyva dvivahi dveva dvevahai2 d. dviytam dviythm dviam dvithm3 d. dviytm dviytm dvim dvitm

    1 pl. dviyma dvimahi dvema dvemahai2 pl. dviyta dvidhvam dvia dvihvam3 pl. dviyu dviran dviantu dviatm

    Part. pres.: PAR.: dviat-; TM.: dvia-.

    Osservazioni. Per il diverso esito di -- sia in finale sia in sandhi cfr. 10, 22a, 38, 39,40d, 40f, 41.

    42

  • CORSO DI SANSCRITO

    87. Particolarit della II classe.

    a) i-, andare.Pres.: s. emi, ei, eti; d. iva, itha, ita; pl. ima, itha, yanti;impf.: s. yam, ai, ait; d. aiva, aitam, aitm; pl. aima, aita, yan;ott.: s. iym, etc.;imperat.: s. ayni, ihi, etu; d. ayva, itam, itm; pl. ayma, ita, yantu;part. pres.: yat-.

    b) as-, essere.Pres.: s. asmi, asi, asti; d. sva, stha, sta; pl. sma, stha, santi;impf.: s. sam, s, st; d. sva, stam, stm; pl. sma, sta, san;ott.: s. sym, etc.;imperat.: s. asni, edhi,1 astu; d. asva, stam, stm; pl. asma, sta, santu;part. pres.: sat-.

    c) duh-, mungere.Pres.: s. dohmi, dhoki (11 e 40f), dogdhi (40a);

    d. duhva, dugdha, dugdha;pl. duhma, dugdha, duhanti;

    impf.: s. adoham, adhok, etc.;imperat.: s. dohni, dugdhi, dogdhu, etc.

    d) br-, dire, inserisce -- nelle forme forti davanti a desinenza iniziante perconsonante. Es.: bravmi, bravi, bravti; abravt, ma abravam, bravi, bravma enaturalmente brma. Per bruvanti, abruvan cfr. 36.

    e) an-, respirare, rud-, piangere, vas-, sospirare, svap-, dormire,inseriscono -i- davanti a consonante; nellimpf. PAR. 2a e 3a s. hanno -s, -t ovv. -as,-at. Es.: roditi, svapiti, rudima, svapima ma rudanti, svapanti; impf.: arod ovv.aroda.

    f) Radici in -u- hanno la vddhi nelle forme forti davanti a consonante.Es.: stu-, lodare: staumi, stauti, astaut, ma astavam (< *asto-am, 35).

    g)y-, andare, s-, sedersi, conservano sempre le forme forti in tutte lepersone. Es.: ynti, sate, vanno, si siedono. Del pari tutte le radici in --.

    h) -, TM., giacere, ha sempre il gua. Pres.: aye, ee, ete; emahe, etc.;impf.: aayi, aeth, etc. Da notare le 3e pl. erate, aerata, eratm.

    i) s-, partorire, TM., e -, dominare, TM., hanno sempre le forme deboli;

    43

    1 Da *asdhi > *azdhi > edhi, cfr. 107g, n. 1. Forma comunque irregolare.

    - talvolta inserisce -i-. Es.: ste, e, ie, idhvam.

  • CARLO DELLA CASA

    l) han-, uccidere, ha come tema forte han-, come tema debole ha- (han-davanti a m, v, y), ghn- davanti a vocale (cfr. 4a).

    Pres.: s. hanmi, hasi, hanti;d. hanva, hatha, hata;pl. hanma, hatha, ghnanti;

    impf.: s. ahanam, ahan, ahan, etc.; 3 pl.: aghnan;ott.: s. hanym, etc.;

    imperat.: s. hanni, jahi (con dissimilazione), hantu;d. hanva, hatam, hatm;pl. hanma, hata, ghnantu.

    88. III classe (con raddoppiamento). Forma forte = rad. radd.1 guata.Forma deb. = radice radd. semplice.

    Hu-, sacrificare (juho-, juhu-).

    Presente ImperfettoPARASM. TMAN. PARASM. TMAN.

    1 s. juhomi juhve ajuhavam ajuhvi2 s. juhoi juhue ajuho ajuhuth3 s. juhoti juhute ajuhot ajuhuta

    1 d. juhuva juhuvahe ajuhuva ajuhuvahi2 d. juhutha juhvthe ajuhutam ajuhvthm3 d. juhuta juhvte ajuhutm ajuhvtm

    1 pl. juhuma juhumahe ajuhuma ajuhumahi2 pl. juhutha juhudhve ajuhuta ajuhudhvam

    44

    1 Regole del raddoppiamento. Si raddoppia la consonante iniziale seguita dalla sua vocale, con leseguenti avvertenze:1) consonante aspirata raddoppia con la non aspirata;2) gutturale raddoppia con la palatale, h (< gh) con j;3) i gruppi consonantici raddoppiano con la prima consonante;4) nel gruppo sibilante + sorda si raddoppia con la sorda o la sua corrispondente;5) per le radici che raddoppiano al presente, vocale lunga raddoppia con la breve corrispondente, raddoppia con i.Es.: bh-: bibh-, temere; dh-: dadh-, porre; hr-: jihr-, vergognarsi; tvar-: tatvar-, affrettarsi;skand-: caskand-, inciampare (ma snu-: sunu-, colare, sru-: susru-, scorrere, perch il gruppo sibilante + sonora); p-: pip-, riempire. Si noti che sth-, ghr-, p-, sad- raddoppiano con -i-(alternanza : i, 4b), cfr. 84b.

    3 pl. juhvati juhvate ajuhavu ajuhvata

  • CORSO DI SANSCRITO

    Ottativo ImperativoPARASM. TMAN. PARASM. TMAN.

    1 s. juhuym juhvya juhavni juhavai2 s. juhuy juhvth juhudhi (ecc.) juhuva3 s. juhuyt juhvta juhotu juhutm

    1 d. juhuyva juhvvahi juhavva juhavvahai2 d. juhuytam juhvythm juhutam juhvthm3 d. juhuytm juhvytm juhutm juhvtm

    1 pl. juhuyma juhvmahi juhavma juhavmahai2 pl. juhuyta juhvdhvam juhuta juhudhvam3 pl. juhuyu juhvran juhvatu juhvatm

    Part. pres.: PAR.: juhvat- (f. forte: id. cfr. 60); TM.: juhvna-.

    Osservazioni.Si notino le desinenze -ati, -ur, -atu nelle 3e pl. pres., impf., imperat. PAR.Davanti a -ur la vocale del tema, se finale, guata.Altri es.:bh-, temere, 3e pl.: bibhyati, bibhyate, abibhayu, abibhyata, bibhyu, bibhran,bibhyatu, bibhyatm;bh-, portare, 1e s.: bibharmi, bibhre, abibharam, abibhri, bibhrym, bibhrya,bibhari, bibharai; part. pres.: bibhrat-, bibhra-.

    89. Particolarit della III classe.

    a) D-, dare, e dh-, porre, hanno le forme deboli dad- e dadh-, quindi peres. 3e pl.: dadati, dadate, adadu, adadata, dadyu, dadran, dadatu, dadatm; dadhati,dadhate, adadhu, adadhata, dadhyu, dadhran, dadhatu, dadhatm. Si noti ancorache le 2e s. dellimperat. att. sono dehi e dhehi. Per la flessione di dh-, cfr. 38 e 39 enota che in essa, contro 40a, seffettua il ripristino dellaspirazione sulliniziale (11).

    Pres.: PAR.: s. dadhmi, dadhsi, dadhti; d. dadhva, dhattha, dhatta; pl. dadhma,dhattha, dadhati.

    Pres.: TM.: s. dadhe, dhatse, dhatte; d. dadhvahe, dadhthe, dadhte; pl. dadhmahe,dhaddhve, dadhate.

    N.B.: dhatta < *dhad-tas < *dadh-tas. Il contrario succede per es. in dugdha -s; *-i-t > -t; *-si-s > -ss; *-si-t > -st],esteso per analogia allaoristo in -s-).

    1. Aoristo in -s-.

    n-, condurre:

    PARASMAIPADA:1 s. anaiam 1 d. anaiva 1 pl. anaima2 s. anai 2 d. anaiam 2 pl. anaia3 s. anait 3 d. anaim 3 pl. anaiuTMANEPADA:1 s. anei 1 d. anevahi 1 pl. anemahi2 s. aneh 2 d. anethm 2 pl. anehvam3 s. anea 3 d. anetm 3 pl. aneata

    yuj-, aggiogare:PAR.: s. ayaukam, ayauk, etc.; pl. ayaukma, ayaukta, ayauku;TM.: s. ayuki, ayukth, etc.; pl. ayukmahi, ayugdhvam, ayukata;

    k-, fare:PAR.: s. akram, akr, etc.; pl. akrma, akra, akru;TM.: s. aki, akth, akta, etc.; pl. akmahi, akhvam, akata.2

    52

    1 Il trattamento delle radici sostanzialmente il seguente:Aoristo in -s-: PAR.: vddhi; TM.: gua per le radici uscenti in --, --, grado debole per le altre;radici uscenti in -- si riducono a -i-.Aoristo in -i-: PAR.: vddhi per le radici in vocale, gua per le altre; TM.: gua per tutte.Aoristo in -si-: soltanto PAR.: grado pieno.

    2 Vedi, per le varie forme, soprattutto 40d, e, f, e ricorda che akth, akta e simili (per esempioadith, adita, desti, diede) sono considerate da molti autori forme dellaoristo medio radicale(aumento + radice debole + desinenze), anticamente assai frequente.

  • CORSO DI SANSCRITO

    2. Aoristo in -i-.

    L-, tagliare:PAR.: s. alviam, alv, alvt; d. alviva, etc.;TM.: s. alavii, alavih, etc.; pl. alavimahi, alavihvam, alaviata;

    budh- destarsi:PAR.: s. abodhiam, abodh, abodht, etc.;TM.: s. abodhii, abodhih, etc.; pl. abodhimahi, abodhihvam, abodhiata.1

    3. Aoristo in -si-. Soltanto attivo.

    Y-, andare: s. aysiam, ays, ayst; etc.;nam-, inchinarsi: s. anasiam, anas; etc.

    b) Esiste infine un aoristo in -sa-, suffisso che viene aggiunto al grado deboledella radice aumentata. proprio soprattutto delle radici in --, --, -h-, che si fondonocon -sa- a formare -ka- (41c). Si flette come un imperfetto tematico, per allTM. la1a sing. termina in -i, la 2a e la 3a dua. terminano in -thm, -tm.Es.: di-, mostrare:

    PARASMAIPADA:1 s. adikam 1 d. adikva 1 pl. adikma2 s. adika 2 d. adikatam 2 pl. adikata3 s. adikat 3 d. adikatm 3 pl. adikan

    TMANEPADA:1 s. adiki 1 d. adikvahi 1 pl. adikmahi2 s. adikath 2 d. adikthm 2 pl. adikadhvam3 s. adikata 3 d. adiktm 3 pl. adikanta

    104. Lingiuntivo in sanscrito classico laoristo senza aumento, usato con laparticella m per esprimere limperativo negativo.Es.: m bhai, non temere!, aor. in -s- di bh-.

    105. Precativo. una sorta di ottativo formato attaccando -ys + desinenze dellimperfettoatematico al grado debole delle radici, con variazioni analoghe a quelle che siregistrano per la formazione del tema del passivo (111). Luso assai limitato, lTM.non si trova in sanscrito classico. Es.: bh-: bhysam, possa io diventare, bhy,bhyt (< *bhys-t, la dentale restituita per analogia con lottativo atematico), etc.;

    53

    1 Secondo i grammatici indiani nellaoristo in -i- sono ammesse anche le forme alavidhvam,abodhidhvam.

    yaj-: ijysam, possa io sacrificare; kriysam, possa io fare, da k-.

  • CARLO DELLA CASA

    3. Perfetto.

    106. Esistono un perfetto raddoppiato e un perfetto perifrastico. Il primo, di gran lungapi importante, ha forme forti (le tre persone del singolare attivo) e forme deboli (tuttele altre).Per il raddoppiamento valgono in generale le norme di 88 nota. Si osservi per:

    a) le vocali interne - -, -- e il dittongo finale raddoppiano con -a- (bh-:babh-; gai- ovv. g-, cantare: jag-);

    b) il dittongo interno raddoppia con la vocale al grado zero (sev-, servire:siev-);

    c) a-, - iniziali di radice nel raddoppio diventano - (ad-, mangiare: d-;p-: p-);

    d) radici inizianti con - e con a- seguita da due consonanti raddoppiano conn- (dh-, prosperare: ndh-; aj-, ungere: naj-);

    e) radici inizianti con i-, u- raddoppiano con iy-, uv-, che nelle forme debolisi fondono con liniziale a formare -, - (i-, desiderare: iye-, -; u-, bruciare:uvo-, -);

    f) le radici soggette a saprasraa raddoppiano con la vocale al grado zero(svap-, dormire: suvap-, suup-; vyadh-, perforare: vivyadh-, vividh-; vac-: uvac-,c- [< *u-uc-]; yaj-: iyaj-, j- [< *i-ij-]).

    Al tema vengono aggiunte le desinenze personali, alle quali, quando iniziano perconsonante, viene premessa una vocale congiuntiva -i- (salvo alcune radici che tuttaviala mantengono sempre alla 3a pl. TM.). La 2a sing. PAR. talvolta pu rifiutare la -i-congiuntiva e spesso considerata forma debole.

    Desinenze attive Desinenze medie

    sing. duale plur. sing. duale plur.1 -a -va -ma 1 -e -vahe -mahe2 -tha -athur -a 2 -se -the -dhve3 -a -atur -ur 3 -e -te -re

    54

  • CORSO DI SANSCRITO

    107. Vari tipi di flessione.Forma forte = radice guata (o talvolta vddhata) con raddoppiamento.Forma debole = radice debole con raddoppiamento.

    a) tud-, battere.PARASMAIPADA TMANEPADA

    sing. duale plur. sing. duale plurale1 tutoda tutudiva tutudima 1 tutude tutudivahe tutudimahe2 tutoditha tutudathu tutuda 2 tutudie tutudthe tutudidhve3 tutoda tutudatu tutudu 3 tutude tutudte tutudire

    b) Radici con vocale interna lunga non hanno incremento.Es.: jv-, vivere: jijva, jijvitha, jijva; jijviva, jijvathu, etc.

    c) Radici con -a- mediana e radici in vocale (esclusa --) hanno sempre lavddhi nella 3a sing. PAR.; nella 1a sing. hanno a piacere il gua o la vddhi.Es.: n-: ninaya ovv. ninya (< *nine-a ovv. < *ninai-a), ninayitha, ninya; han-,uccidere: jaghana ovv. jaghna, jaghanitha, jaghna, etc., jaghnu.

    d) Alcune radici in -an-, -am- nella forma debole perdono -a-. Es. (oltre han-):gam-:

    sing. duale plur.1 jagama ovv. jagma jagmiva jagmima2 jagamitha (jagantha) jagmathu jagma3 jagma jagmatu jagmu

    In realt si tratta dellesito normale, davanti a vocale, del grado zero della nasalesonante indoeuropea (v. 4a).

    e) Alcune radici rifiutano la -i- congiuntiva.Es.: k-:

    PARASMAIPADA TMANEPADAsing. duale plur. sing. duale plurale

    1 cakara (cakra) cakva cakma cakre cakvahe cakmahe2 cakartha cakrathu cakra cake cakrthe cakdhve3 cakra cakratu cakru cakre cakrte cakrire

    Inoltre: ru-: s. urava (urva), urotha, urva; d. uruva, uruvathu (36), etc.

    f) Radici in -- e in dittongo hanno -au alla la e 3a sing.; nel tema debole

    55

    perdono --.

  • CARLO DELLA CASA

    Es.: dh-, porre:

    sing. duale plur.1 dadhau dadhiva dadhima2 dadhtha (dadhitha) dadhathu dadha3 dadhau dadhatu dadhu

    Inoltre gai-: jagau, jagtha (jagitha), jagau; jagiva, etc.

    g) Radici con -a- mediano tra consonanti semplici di cui la prima ripetutanel raddoppiamento (es.: pac-: papac-, ma non gam-: jagam-) formano il tema debolecon la radice semplice, sostituendo -a- con -e-. Es.: tap-, riscaldare: tatap-, tep-.1 Si noti che la 2a sing. PAR., se ha la vocalecongiuntiva -i-, assume la forma debole.

    PARASMAIPADA TMANEPADAsing. duale plur. sing. duale plurale

    1 tatapa (tatpa) tepiva tepima tepe tepivahe tepimahe2 tataptha (tepitha) tepathu tepa tepie tepthe tepidhve3 tatpa tepatu tepu tepe tepte tepire

    Osservazioni. Si trovano tuttavia bheje da bhaj-, partecipare, distribuire, e reju, darj-, risplendere.

    h) Si noti infine che molte radici in -- preceduta da due consonanti e le radiciin -- hanno nella forma debole sempre il grado pieno (es.: sm-, ricordarsi: sasmaraovv. sasmra, sasmarima, sasmaru) e che radici in -- dopo pi consonanti e radiciin -- sempre sdoppiano --, -- in -iy-, -uv- davanti a desinenza vocalica (cfr. 36).Es.: kr-, comprare: cikriyu; ru-: uruvu; stu-, lodare: tuuvu; ma ci-,raccogliere: cicyu.

    108. Particolarit.Vac-, parlare: uvaca (uvca), uvacitha (uvaktha), uvca; civa, cathu, catu;cima, ca, cu; TM.: ce, cie, etc., cire.

    56

    1 Per capire lorigine di questi perfetti a vocalismo -e-, si pensi ad es. alla rad. sad-, sedersi, lacui forma debole raddoppiata *sasd- (con caduta della -a- interna, come pat-: papt-, gam-: jagm-),che diventa sed- (as- davanti a sonora talvolta diventa in sandhi interno non soltanto -o- ma anche-e-, cfr. edhi, 87b), o alla rad. yam-, raffrenare, la cui forma debole raddoppiata yem- < *ya-im-(con saprasraa non attestato altrimenti per questa radice). Lalternanza sasad- / sed-, yayam- /yem- condusse a ipotizzarne una analoga tatap- / tep- etc., ossia fu estesa a radici analoghe soloformalmente a quelle dove il mutamento era giustificato da ragioni fonetiche.

    Vid-, sapere, non ha raddoppiamento e ha valore di presente: veda, vettha, veda;

  • CORSO DI SANSCRITO

    vidva, vidathu, vidatu; vidma, vida, vidu.Bh- ha raddoppiamento particolare e non distingue tra forme forti e forme deboli:babhva, babhvitha, babhva; babhviva, babhvathu, babhvatu; babhvima,babhva, babhvu.Ah-, dire, ha soltanto alcune forme: ha, ttha, ha; hathu, hatu; hu.Ji-, vincere, fa jigaya (jigya), jigayitha, etc., jigyu.Jaje pu essere il perf. tmanepada sia di j-, conoscere, sia di jan-, nascere(al PAR. si avr jajau da j-, jajna da jan-).

    109. Participio del perfetto.a) Part. perf. attivo = forma debole del perf. + -vas- (-ivas- se la forma debole

    monosillabica).Es.: k-: cakvas-, che ha fatto; pac-: pecivas-, che ha cotto; n-: ninvas-, che hacondotto.1 Si noti vidvas-, che sa, da vid-.

    b) Part. perf. medio = forma debole del perf. + -na-.Es.: tud-: tutudna-, che ha battuto; k-: cakra-, che ha fatto per s; tap-:tepna-, che ha fatto penitenza (propr. che s riscaldato).

    110. Perfetto perifrastico.Il perfetto perifrastico, proprio soprattutto dei causativi, si forma aggiungendo -m allaradice o, per i verbi derivati, al tema del presente e facendo seguire il perf. attivo dik-, as-, bh- e il perfetto medio di k-.Es.: ik-, vedere: ikm cakara, cakre, babhva, sa, io vidi; k- (causativo):kraym sa, sitha, sa; siva, sathu satu; sima, sa, su, io feci fare, tufacesti fare, etc.

    IV. Le coniugazioni derivate.

    111. PassivoTema del passivo = radice debole + -ya-.Al tema del passivo vengono attaccate le desinenze delltman. tematico, cos daformare il presente, limperfetto, limperativo, lottativo e il participio. , u finalisallungano; , ai finali assai spesso diventano ; finale dopo consonante semplicediventa ri; finale dopo doppia consonante diventa ar; finale diventa r, dopolabiale diventa r. Si noti il saprasraa nelle radici interessate.Es.: ji-: jyate, vinto; ru-: aryata, era udito; d-: dyate, dato (majyate, conosciuto, da j-); k-: kriyatm, sia fatto; sm-: smaryate, ricordato; k-: kryate, sparso; p-: pryate, riempito; vac-: ucyatm, si

    57

    1 Per la flessione cfr. 64. Es.: pecivs-, pecivat-, pecu- (la vocale congiuntiva -i- cade nel temadebolissimo). Femm.: cakru-, pecu-, ninyu-.

    dica!.

  • CARLO DELLA CASA

    Si notino iyate da s-, comandare, punire, e ayyate, si giace, da -.I verbi della X classe e i causativi perdono -aya-. Es.: cur-, rubare: tema pres.coraya-, tema pass. corya-; k-: tema caus. kraya-, tema pass. caus. krya- (kryate, fatto fare).Singolare del sistema del presente del passivo di dvi-, odiare.

    Presente Imperfetto Ottativo Imperativo1 dviye adviye dviyeya dviyai2 dviyase adviyath dviyeth dviyasva3 dviyate adviyata dviyeta dviyatm

    Part. pres. pass.: dviyama-.

    Al futuro, allaoristo e al perfetto lTM. supplisce la forma passiva.Es.: cakre, fece per s ovv. fu fatto.Esistono alcune 3e sing. dellaoristo passivo, formate aggiungendo -i- alla radiceaumentata e variamente trattata.Es.: adari, fu visto, da d-; akari, fu fatto, da k-; adami, fu domato, dadam-.

    112. CausativoIl causativo indica che lazione espressa dal verbo originario fatta fare.Tema del causativo = radice guata o vddhata + -aya-.Le radici in vocale e talvolta le radici con -a- interno seguito da una sola consonantehanno la vddhi; le radici con vocale interna lunga non subiscono cambiamenti; leradici con vocale interna breve hanno il gua; le radici in -- aggiungono -paya-anzich -aya-.Per il sistema del presente la coniugazione, cos come per i desiderativi, gli intensivi ei denominativi, identica a quella dei verbi della coniugazione tematica (83). Siricordi che il causativo al futuro mantiene -ay- (97), al passivo perde -aya- (111) e hail perfetto perifrastico (110). Rari gli aoristi, per lo pi raddoppiati (102).Es.: k-: kraya-, far fare; pat-: ptaya-, far cadere; bh-: bhvaya-, far essere,produrre; i-: yaya-, far andare; n-: nyaya-, far condurre; jv-: jvaya-, vivificare(anche jvpaya-); vid-: vedaya-, far sapere, informare; j-: jpaya- (anche japaya-),far conoscere. Si notino: gam-: gamaya-, far andare; jan-: janaya-, far nascere;-: arpaya-, far andare; adhi-i-: adhypaya-, far studiare, insegnare; ruh-: ropaya-,far crescere; p-: praya-, riempire.

    58

  • CORSO DI SANSCRITO

    Terze pers. sing. del caus. di bh-: bhvaya-, produrre:

    Sistema del presente: PAR.: bhvayati, abhvayat, bhvayet, bhvayatu; part. bhvayat-.TM.: bhvayate, abhvayata, bhvayeta, bhvayatm; part. bhvayamna-.Futuro: bhvayiyati, bhvayiyate; part. bhvayiyat-, bhvayiyama-.Perfetto: bhvay cakra, cre, bhvay cakre, fu creato.Aoristo: abbhavat.Passivo: bhvyate, abhvyata, bhvyeta, bhvyatm; part. bhvyamna-.

    113. Desiderativo.Tema del desiderativo = radice raddoppiata + -sa- (-ia-).La vocale del raddoppio i, ovvero u se la radice contiene originaria o secondaria;, u finali sallungano; diventa r (dopo labiale diventa r).Es.: p-: pipsati, desidera bere; ru-: urati, desidera ascoltare, obbedisce; k-:cikrama-, desideroso di fare; m-: mumrati, desidera, sta per morire. Sinotino ditsati, dhitsati,1 lipsati, psati, rispettivamente da d-, dh-, labh-, p-, jighkati,da grah- (11).Alcune forme di desiderativo sono diventate radici autonome. Cos da muc-, liberare,mokate, desidera dessere liberato, con valore passivo; da bhaj-, partecipare, averparte, bhikati, desidera daver parte, chiede lelemosina; da han-, uccidere,his-, id..

    114. IntensivoTema dellintensivo = raddoppio rafforzato della radice + -ya-.Per lo pi solo tmanepada.Es.: bh-: bobhyate, continua a essere; pac-: ppacyate, cuoce ripetutamente.Osservazioni. Esiste anche una seconda forma dintensivo, che aggiunge le desinenzeatematiche PAR. alla radice guata con raddoppio rafforzato (talvolta sinserisce una --congiuntiva). Es.: vid-: vevetti o vevedti; lup-, confondere: lolopti, rende assaiperplesso; bh-: bobhoti o bobhavti (< *bobho--ti), abitualmente.

    115. DenominativoTema del denominativo = temi nominali + -ya-.Il denominativo significa essere come, fare, desiderare la cosa indicata dal nome, lafinale del cui tema pu subire alcune modificazioni.Es.: amitrayati, si comporta come un nemico (amitra-); cirayati, indugia (ciram, alungo); namasyati, rende onoranza (namas-); tapasyati, pratica lascesi (tapas-);putryate, si comporta come un figlio; putryati, desidera un figlio; citryate,

    59

    1 D-, dh- perdono la vocale della radice: *did-sati, *didh-sati > dhitsati (11).

    diventa variegato (citra-); kyati, rende nero (ka-).

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    V. Le forme nominali del verbo.

    116. Del participio attivo e medio del presente, del futuro e del perfetto gi s dettoche si formano aggiungendo ai temi del presente e del futuro i suffissi -t- (-nt-),-mna- (-at-1 [-ant-], -na- aggiunti al grado debole della radice per la coniugazioneatematica) e i suffissi -vas- (-ivas-), -na- al tema debole del perfetto (cfr. 81, 97,109). Il participio del passivo aggiunge -mna- al tema del passivo.Es.: bh-: bharat-, bharama-; bhariyat-, bhariyama-; babhvas-, babhra-;bhriyama-; caus.: bhrayat-, bhrayama-; bhrayiyat-, bhrayiyama-,bhryama-.

    117. Participi passati passivi.a) 1 FORMA. Tema del p.p.p. = radice debole + -ta- (-ita-).

    I causativi perdono -aya- e aggiungono sempre la vocale congiuntiva -i-. Le radiciinteressate hanno il saprasraa. Si ricordino i . 35, 37, 39, 40a, 40d.Es.:k-: kta-, caus. krita-; k-: caus. krita-; d-: da-;pat-: patita-, caus. ptita-; prach-: pa-; budh-: buddha-;bh-: bhta-, caus. bhvita-; yaj-: ia-; yuj-: yukta-;labh-: labdha-; lih-: lha-; vac-: ukta-;sj-: sa-.

    Si notino:gam-: gata-; g- (gai-): gta-; grah-: ghta-; jan-: jta-; d-: datta-; dh-: hita-;p-: pta-; ram-: rnta- (cfr. 4a-d);sth-: sthita-.

    b) 2 FORMA. Tema del p.p.p. = radice debole + -na-.Talvolta la vocale della radice sallunga; sempre dn > nn, jn > gn.Es.: l-: lna-; h-: hna-, lasciato, privo (h- allungamento di hi-, a sua voltaforma debole di h-); bhid-: bhinna-; sad-: sanna-; bhaj-: bhagna- (< *bhajna- efiminro;d an;myty;3 isGpel&vE:4

    94

    1 Il Gen. retto da phata.2 Tatpurua, il cui primo membro uno dvandva costituito da due karmadhraya (quella bilanciae quel fanciullo).3 Letteralmente: Per effetto della buona salute, [derivante] dal controllo etc...., [originato] dallusodi medicinali e simili da parte dei medici sempre con impegno.4 Dvandva di tre aggettivi, concordante con il successivo hrai.5 Sakhaa- qualifica gua-: melassa insieme con zucchero candito.

    s"?gud;imi}k$ukp$ui@:5 Sqljjlj"ecrblvTp;nipitopbihtEr Ah;rEr

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    pict wir rs;ynimv mNye/ t suri@ puikr ceCz;Myh TvTps;d;d;Sv;diytuimit/ato 'sO mNdivsipR?y;h/ as@;Vym tvi;n;miGnmu";n; dvIn;m/apgMyt;mSm;Czyn;t/ ato 'sO tSy;: p;dyoinRpitt:/ s; tu d;ix?y;q;n;meit pitpn ;/ ik tu nEv;k;le n c;itmdu@;ge Tvy;Sy phtRVyimit/ so'bvIt/ ko 'Sy k;l:/ ani@~o 'hmpirictTv;t/ s; Tvkqyt/m up;n+m;gtin&Sy ritivl;sin@RrsuPtSy c nEmRduty; @vt; ivc;r,Iym/md+min&;prItk;yo n;u pbuflyt it/ vmvSq;ipte pqmpdo v;k;l~end: as;vip p;iqRv LmukdG v slInixpde:1 ss@mmuTq;y;h/ aho do'iSm ken;ip/ aq mT,=iktTv;&;jvcn +uTv; yn;d avtIyR;Nyivrm;i+t:/Yy;p;lErip Sv;My;de;Tsuinpu,miNvivRS} pirvtRyir aNtlIRn; mNdivsipR,Ism;s;idt; Vy;p;idt; c/ato 'h bvIim/

    m; Tviv~;tIl;y ki=;Tpit+ym/i$i?$@Sy tu doe, ht; mNdivsipR,I.(Tantrkhyyik, I, 7)

    X. L'uomo che parlava con il re.

    AsITpQvIpitnR;m ngre dix,;pqe. 110.t&;e ko 'Py@UtR: prvnjIivk:/s cEkd; mheCzTv;dstuo VyicNtyt. 111.UtRTveneD; ik me yd;h;r;idm;}t!/p;Pyte mhtI yen +ISt;D n kroim ikm!. 112.Ty;loCy vi,GvemTyud;r iv;y s:/p;spRTptIh;r gTv; ;r mhIpte:. 113.tNmu"en pivy;Nt: p;@t copnIy s:/k;Nte me 'iSt iv~iPtirit Vy~;pynpm. 114.r;~;ip ve@;Nten p;@t;vijRten c/

    95

    1 Con la regione del ventre coperta, ossia tenendosi con le mani il ventre.

    tqeit rictEk;NtStmev s Vyij~pt. 115.

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    idne ideene my; s;km;Sq;ne svRsinO/@UTvEk;Nte kq;l;p x,mek w p@o. 116.t;vt;h1 pitidn dIn;rtpkm/dd;Myup;yn devSy;qRye n tu ikcn. 117.tCTv;icNty&;j; ko do:! ikmy mm/ghITv; y;it! dIn;r;Ndd;it pTyut;Nvhm. 118.mht; vi,j; s; kq;l;pen k; }p;!/it s pitpEt&;j; tSy tq;krot. 119.so 'ip tSmE ddO r;~e dIn;r;St;Nyqoidt;n/lokSt c mh;miN}pd p;PtmmNyt. 120.kiSm= idne UtoR mu: pyinyoign:/s;t mu"mekSy ce r;~; sm kq;m. 121.ingRt= bihSten mu";loknk;r,m/Ty;ik;ir,; p: s SvEr t m;vdt. 122.deo me lui?*to 'neneTyev te ipto np:/my;tSte mu" D miyfiy;Myh c tm. 123.Tyu_Sten so 'lIkmiN},; s@yo ghm/AgTy;it: Sv,Rshs tSy dv;n. 124.aNyeu= sm r;~; kq; Tv; tqEv s:/ingRTy UtoR 'v;dI inyoignmup;gtm. 125.yui_yuE_mRy; v;KyEStv r;j; ps;idt:/Iro @v;un;h te svRiCz&eu rxk:. 126.it SvITy t yuKTy; ivssjR c so 'ip tm/aik;rI sd; tEStEwpc;rEwp;crt. 127.v me, sveR#yo inyoig#y: s buim;n/r;j#yo r;jpu}e#y: sevke#y= yui_i@:. 128.bIi@r;dd;no 'q;RnjRy;m;s svRt:/p ko$I: suv,RSy vRn;~; sm kq;:. 129.tto rhis r;j;n UtRmN}I jg;d s:/

    96

    1 Tvat: Str. sing. n. per una cos grande cosa, per tanto.

    dev dv;ip inTy te dIn;rtpkm. 130.

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    TvTps;d;Nmy; p;Pt;: p k;nko$y:/tTpsId gh;,EtTSv Sv,Rmhm} k:!1. 131.TyuKTv; pk$ r;~e knk tvedyt/r;j;ip C;Sy jg;h; tto n;t. 132.tu= Sq;py;m;s mh;miN}pde s tm/so 'ip p;Py i+y UtoR d;n@ogErm;nyt2. 133.(Kathsaritsgara, 66, 110-133)

    XI. Il figlio del buddhista.

    tq; c tSy; ko 'Py;sIngy; sOgto vi,k/nI ivtSt;d;yo i@xupUjEktTpr:. 15 .rtd;i@;n= tSy;@Unyo yuv;/s c t iptr Tp;p Ty;juguPst. 16.pu} inNdis kSm;Nm;imit ip}; c ten s:/pCzm;no vi,Kpu}: s;#ysUym@;t. 17.t;t Ty_}yImRSTvmm inevse/y;,;NpirTyJy +m,;dcRis. 18.s;n;idyN},;hIn;: Svk;l;nlolup;:/ap;Stsi";ekekOpInsuiSqt;:3. 19.ivh;r;Spdlo@;y sveR 'Pymj;ty:/ym;+yiNt ik ten sOgten nyen te. 20.tCTv; s vi,Kp;h n mRSyEkWpt;/aNyo lokor: pu} moR 'Ny: s;vRlOikk: . 21.b;?ymip tTp;yR&;g;idivvjRnm/

    97

    1 Svam si riferisce al soggetto di gha: prendi questoro, che tuo: io che sono in rapporto aesso?, ossia: io che cosa ho a che farci?.2 Nota il concetto: si onora la fortuna godendo dei suoi beni.3 {[(apsta-saikha-aea)-(kea)]-[kaupna]}-susthit: lett. a loro agio con tutta la capigliaturainsieme con la treccia rifiutata e con i cenci.

    sTy dy; c @Uteu n m; j;itivgh:. 22.

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    ik c dRnmetv svRsv;@ypdm/p;y: puwdoe, n iytumhRis. 23.pk;rSy mRTve ivv;do n;iSt kSyict/@Utefiv@yd;nen n;Ny; copitmRm. 24.1tdihs;p;ne2 'iSmNvTs moxpd;iyin/dRne 'itrit=eNme tdmoR mm;} k:. 25.it tenoidt: ip}; vi,Kpu}: psH s:/n tq; pitpede tininNd;#yik pun:. 26.tt: s tiTpt; "ed;Tv; m;Rnu;istu:/r;~: kildSy purt: svRmbvIt. 27.so 'ip r;j; tm;Sq;ne yuKTy;n;Yy vi,Ksutm/m;rictkop: snev x;rm;idt. 28.+ut my; vi,Kpu}: p;po 'ymitdufitI/inivRc;r tdeo ' hNyt; dek:. 29.TyUicv;Stt: ip}; tiv~;pn: ikl/npitRmRcy;Rq O m;sO vinghm. 30.siv;yR tdNte c punr;nyn;y s:/tSyEv tiTptuhRSte NyStv;St vi,Ksutm. 31.so 'ip ip}; gh nIto vi,Kpu}o @y;l:/ik my;pt r;~o @veidit ivicNtyn. 32.ak;r, im;s;Nte mr, @;iv @;vyn/ain&o 'pict;h;rk;NtStSqO idv;inm. 33/tto m;sye y;te r;j;ge p;?ur:/pun: Svip}; ten;sO vi,KsUnurnIyt. 34.r;j; t c tq;@Ut vIXy;pnm@;t/ikmIDKTv I@Ut: ik w te my;nm. 35.tCTv; s vi,Kpu}o r;j;n tm@;t/

    98

    1 Nessuno disputa sul fatto che sia giusto far del bene - e il mio far del bene non altro che daresicurezza alle creature (anya- con Strum.; pi frequente con lAbl.).2 Tad- si riferisce probabilmente a bhta-: non violenza contro queste, le creature.

    ATm;ip ivSmto @ITy; mm k; Tvne kq;. 36.

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    yufimd;idinn+v,;Tp@it p@o/mTyum;y;Ntm;y;NtmNvh icNty;Myhm. 37.Tyu_vNt t r;j; s vi,Kpu}mbvIt/boito 'is my; vTs yuKTy; p;,@y1 Svt:. 38.Dgev ih svRSy jNtomRTyu@y @vet/t&x,opk;r; mR: ko '#yiko vd. 39.tdetv m;Ry mumux;yE c diRtm/mTyu@Ito ih ytte nro mox;y buim;n. 40.ato n ghR,Iyo 'ymetm;R ipt; Tvy;/it r;jvc: +uTv; po 'v;dIi,Ksut:. 41.moRpde;even tI t;vdh t:/mox;yeCz; pj;t; me tmPyupid p@o. 42.tCTv; t vi,Kpu} p;Pte t} puroTsve/tElpU, kre p;} dv; r;j; jg;d s:. 43.d p;} ghITv; Tvmeih @;NTv; purIimm;m/tElibNduinp;t= rx,IySTvy; sut. 44.inpitfiyit yekStElibNduirtStv/so inp;tiyfiyiNt Tv;mete puw;Stt:. 45.v ikloKTv; Vysj @m;y vi,Ksutm/T";t";Npuw;Ndv; p=;Ts @Upit:. 46.vi,Kpu}o 'ip s @y;&xStEllvCyuitm/purI t;mi@to @;NTv; C;d;g;np;iNtkm. 47.npo 'Pygilt;nIttEl D; tm#y;t/ki=Tpur@me 'Py Do '} @mt; Tvy;. 48.tCTv; s vi,Kpu}: pov;c rict;il:/yTsTy n my; dev D ikicn c +utm. 49.ah Hek;v;nen tEllepirCyuitm/"p;t@y;&xStd;nIm@m purIm. 50.

    99

    1 Con unastuzia io ho fatto in modo che tu fossi informato personalmente per quanto riguarda lapaura della morte.

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    v vi,Ksutenoe_ s r;j; injg;d tm/DytElEkicen n Tvy; ikicdIixtm. 51.tenEv;v;nen pr;nufly;nm;cr/k;go ih bihvRiinvStvmIxte. 52.Dtv= n pun: kmRj;len bflyte/ moxopdeSte sxep;Tkiqto my;. 53.TyuKTv; pihto r;~; pitTv; tSy p;dyo:/t;q: s vi,Kpu}o : iptgh yyO. 54.(Kathsaritsgara, 27, 15-54)

    XII. Il dialogo tra il padre e il figlio.

    ij;te: kSyicTp;qR Sv;fly;yinrtSy vE/b@Uv pu}o me;vI me;vI n;m n;mt:. 3.so 'bvIiTptr pu}: Sv;fly;ykr,e rtm/moxm;RqRlo loktvivcx,:. 4.

    Ir: ik iSv;t y;RTpj;nnixp H;yu@Ryte m;nv;n;m/iptStd;cXv yq;qRyogmm;nupUVy;R yen m creym. 5.

    iptov;cved;nITy bcyeR, pu}pu};inCzeTp;vn;q ipt,;m/aGnIn;;y ivivey~o1vn pivy;q muinbRu@Uet. 6.

    pu} v;cvm#y;hte loke smNt;Tpirv;irte/

    100

    1 Ca ia-yaja: avendo compiuto i sacrifici.

    amo;su ptNtIu ik Ir v @;se. 7.

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    iptov;ckqm#y;hto lok: ken v; pirv;irt:/amo;: k;: ptNtIh ik nu @IysIv m;m. 8. pu} v;cmTyun;#y;hto loko jry; pirv;irt:/ahor;};: ptNTyete nnu kSm;n buflyse. 9.yd;hmet;n;im n mTyuiSttIit h/so 'h kq ptIixfiye j;len;ipiht=rn1. 10.r;]y; r;]y; VytIt;y;m;yurLptr yd;/g;odke mTSy v su" ivNdet kStd;/tdev vNfly idvsimit iv;icx,:. 11.anv;Pteu k;meu mTyur#yeit m;nvmfip;,Iv ivicNvNtmNy}gtm;nsm/vkIvor,m;s; mTyur;d;y gCzit. 12.aEv w yCeyo m; Tv; k;lo 'Tyg;dym/atefivev k;yeRu mTyuvER spkRit. 13.:k;yRm vIRt pUv;Re c;pr;ikm/n ih ptIxte mTyu: t v;Sy n v; tm/ko ih j;n;it kSy; mTyusen; inveXyte. 14.yuvEv mRIl: Sy;dinim ih jIivtm/te meR @veTkIitRirh peTy c vE su"m. 15.mohen ih sm;iv: pu}d;r;qRmut:/Tv; k;yRmk;y v; puime; pyCzit. 16.t pu}pusm Vy;s_mns nrm/suPt Vy; mhOo v;2 mTyur;d;y gCzit. 17.sicNv;nkmevEk k;m;n;mivtPtkm/Vy;: puuimv;d;y mTyur;d;y gCzit. 18.d timd k;yRimdmNyTt;tm/

    101

    1 Nota la costruzione participiale di prati-k-: come potr tollerare di vivere.2 V = iva.

    vmIh;su";s_ t;Nt: wte ve. 19.

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    t;n; flmp;Pt1 kmR,; flsinm/xe};p,gh;s_ mTyur;d;y gCzit. 20.mTyujRr; c Vy;i= du:" c;nekk;r,m/anu_ yd; dehe ik SvSq v itis. 21.j;tmev;Ntko 'Nt;y jr; c;Nveit deihnm/anu_; yenEte @;v;: Sq;vrjm;:. 22.mTyov;R ghmevEt; g;me vsto rit:/dev;n;me vE goo2 ydr?yimit +uit:. 23.inbNnI rure; y; g;me vsto rit:/izvEn; suto y;iNt nEn; izNdiNt dufit:. 24.n ihsyit y: p;,;Nmnov;;yhetui@:/jIivt;q;RpnynE: kmRi@nR s bflyte. 25.3n mTyusen;m;y;NtI j;tu ki=Tpb;te/te sTymsTy;Jy sTye Hmtm;i+tm. 26.tSm;TsTyvt;c;r: sTyyogpr;y,:/sTy;r;m: smo d;Nt: sTyenEv;Ntk jyet. 27.amt cEv mTyu= y dehe pititm/mTyum;pte moh;TsTyen;pte 'mtm. 28.so 'h Hihs: sTy;qIR k;mobihfit:/sm:"su": xemI mTyu h;Sy;MymTyRvt. 29.;iNty~rto d;Nto by~e iSqto muin:/

    102

    1 Phalam Acc. di moto a luogo, dipendente da aprptam, colui che non giunto.2 Deva denominazione antica per i sensi, i quali nella foresta sono meno esposti alle tentazioni.3 Linterpretazione pi probabile della strofa sembra essere la seguente: Chi non lede la vita [dialcuno] con azioni nate dalla mente, dalla parola, dal corpo tali da portar via vita e ricchezze, costuisi libera da ogni legame.4 Il sacrificio del brahman la riflessione sulle eterne verit, il sacrificio di parola, mente, azioneriguarda la recitazione di formule sacre, la contemplazione dellEssere Supremo, le osservanzecultuali. Losservanza di prescrizioni tradizionali, sia pure senza alcun formalismo ed esclusivismo,non quindi respinta da chi aspira a una religiosit rinnovata. Nel brano riprodotto ci sono sia motivisottolineati nelle dottrine eterodosse del Buddhismo e del Giainismo (impendere della morte,imprevedibile ma sicura, rifiuto dei sacrifici animali), sia motivi upaniadici (e come tali accoltinellampia ortodossia brahmanica), quali lessenzialit della verit (si ricordi che satya deriva dasat, ci che ) e laffermazione dellunica realt delltman, che, nascosto nellintimo dellindividuo,

    v;n:kmRy~=4 @ivfiy;Myudg;yne. 30.

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    puy~E: kq ihsEm;RDo yumhRit/aNtviwt p;~: x}y~E: ip;cvt. 31.ySy v;nsI Sy;t; sMyKpi,ihte sd;/tpSTy;g= yog= s vE svRmv;puy;t. 32.n;iSt iv;sm cxun;RiSt iv;sm blm/n;iSt r;gsm du:" n;iSt Ty;gsm su"m. 33.ATmNyev;Tmn; j;t ATmino 'pjo 'ip v;ATmNyev @ivfiy;im n m; t;ryit pj;. 34.

    nEt;D b;,Sy;iSt ivyqEkt; smt; sTyt; c/Ile iSqitdR?in;nm;jRvttStt=oprm: iy;#y:. 35.ik te nEb;RNvEv;Rip ik teik te d;rEbR;, yo mirfiyis/ATm;nmiNvCz guh; pivipt;mhSte gt: ipt; c. 36.

    (Mahbhrata, ed. crit., XII, 169, 3-36)

    XIII. Il monismo teistico e panteistico della Bhagavadgt.

    II. aoCy;nNvocSTv p~;v;d;= @;se/gt;sUngt;sU= n;nuociNt pi?t;:. 11.n Tvev;h j;tu n;s n Tv neme jn;ip;:/n cEv n @ivfiy;m: sveR vymt: prm. 12.deihno 'iSmNyq; dehe kOm;r yOvn jr;/tq; deh;Ntrp;iPtIRrSt} n muHit. 13.

    103

    il nucleo irriducibile e inalterabile sotteso a ogni molteplicit che non pu essere che illusoria.

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    y n1 vei hNt;r y=En mNyte htm/@O tO n ivj;nIto n;y hiNt n hNyte. 19.

    v;s;is jI,;Rin yq; ivh;ynv;in g;it nro 'pr;i,/tq; rIr;i, ivh;y jI,;R-NyNy;in sy;it nv;in dehI. 22.

    nEn izNdiNt St;i, nEn dhit p;vk:/n cEn kedyNTy;po n oyit m;wt:. 23.aCzeo 'ymd;Ho 'ymkeo 'ofiy v c/inTy: svRgt: Sq;,urclo 'y sn;tn:. 24.aVy_o 'ymicNTyo 'ymivk;yoR 'ymuCyte/tSm;dev ividTvEn n;nuoictumhRis. 25.

    VI. yo m; pyit svR} sv c miy pyit/tSy;h2 n p,y;im s c me n p,yit. 30.

    XI. n;h vedEnR tps; n d;nen n ceJyy;/Ky vivo &u Dv;nis m; yq;. 53.mTkmRn3 mTprmo4 m_: svijRt:/invERr: svR@Uteu y: s m;meit p;?v. 55.(Bhagavadgt, passim = Mbh., VI, 24; 28; 33)

    XIV. Contro il suttee.

    ydetdnumr, n;m tditinfiflm/ aivn;cirt m;gR: mohivlistmett

    104

    1 Si riferisce a dehin, che in questo brano ha il significato di anima incorporata.2 Tasya e il successivo me hanno il valore del Dat. latino.3 Tatpurua: madartham eva karmi karotti matkarmakt.4 Bahuvrhi: aham eva paramo nikala prpyo yasyeti sa matparama.

    a~;npitirym r@s;cirtimdm xu&Dire; aitpm;do 'ym mOyRS"iltimd

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    yduprte iptir @;tir suid @tRir v; p;,;: pirTyJyNte/ Svy cen jhit npirTy;Jy;:/ a} ih ivc;yRm;,e Sv;qR v p;,pirTy;go 'ymsHokvedn;ptIk;rTv;dATmn:/ prtSy tu n kmip gu,m;vhit/ n t;vSy;y pTyuIvnop;y:/ nmoRpcyk;r,m/ n u@lokop;jRnhetu:/ n inryp;tptIk;r:/ n dRnop;y:/n prSprsm;gminimm/ aNy;mev SvkmRflpirp;kopict;ms;v1 avo nIyte@Uimm/ as;v1 aPy;Tm;itn: kevlmens; syuJyte / jIvStu jl;ild;n;idn;b`pkroTyuprtSy;Tmn=/ mtStu no@ySy;ip/

    (Ba, Kdambar, cap. 177).

    XV. L'episodio di Unara.

    (130)w r;~: sm;s; kpot: yenj;y;t/r,;qIR td; r;jinilLye @ypIit:. 20.(131)

    yen v;cm;RTm;n Tv;rek sveR r;jNmhIixt:/s vE mRivw Tv kSm;TkmR ickIRis. 1.iviht @x, r;jNpIm;nSy me xu;/m; @;IRmRlo@en mRmuTsv;nis. 2 .

    r;jov;cs}StWpS};,;qIR Tvo @Ito mh;ij/mTsk;mnup;Pt: p;,gflnury ij:. 3.vm#y;gtSyeh kpotSy;@y;iqRn:/apd;ne pro 'mR: ik Tv yen ppyis. 4.pSpNdm;n: s@;Nt: kpot: yen lXyte/

    105

    1 Asau ... asau: luno ... laltro.

    mTsk; jIivt;qIR tSy Ty;go ivgihRt:. 5.

  • CARLO DELLA CASA

    yen v;cAh;r;TsvR@Ut;in s@viNt mhIpte/Ah;re, ivvRNte ten jIviNt jNtv:. 6.Kyte STyje 'PyqeR icrr;};y jIivtum1/n tu @ojnmuTsJy Ky vtRiytu icrm. 7.@Xy;iloiptSy; mm p;,; iv; pte/ivsJy k;ymefiyiNt pNq;nmpun@Rvm2. 8.pmte miy m;RTmNpu}d;r nifiyit/rxm;,: kpot Tv b`Np;,;nifiyis3. 9.m yo b;te moR n s mR: mR tt/aivroI tu yo mR: s mR: sTyivm. 10.ivroiu mhIp;l ini=Ty guwl;vm/n b;; ivte y} t m smud;cret. 11.guwl;vm;~;y m;RmRivin=ye/yto @Uy;s4 tto r;jNw mRivin=ym. 12.

    r;jov;cbkLy;,syu_ @;se ivhgom/sup,R: pixr;i$ Tv mR~=;Sysym/tq; ih mRsyu_ b ic} p@;se. 13.n te 'STyividt ikicidit Tv; lxy;Myhm/r,Ei,: pirTy;g kq s;iflvit mNyse. 14.Ah;r;q sm;rM@Stv c;y ivhgm/Ky=;PyNyq; ktuRm;h;ro 'PyikSTvy;. 15.govo v; vr;ho v; mgo v; miho 'ip v;/

    106

    1 Anche se difficile rinunciare ai beni terreni, si pu vivere per lungo tempo (senza di essi).2 Apunarbhavam apposizione di panthnam: quella regione che la liberazione finale.3 Nota il valore diverso, prima intransitivo poi transitivo (e causativo) del futuro di na-.4 Donde maggior [giustizia deriva].

    TvdqRm iyt; y;Nydi@k;se. 16.

  • CORSO DI SANSCRITO

    yen v;cn vr;h n cox;, n mg;iNviv;Stq;/@xy;im mh;r;j ikmn;en ten me. 17.yStu me dEvivihto @x: xi}ypugv/tmuTsj mhIp;l kpotimmmev me. 18.yen;: kpot;N";diNt iSqitre; sn;tnI/m; r;jNm;gRm;~;y kdlISkNm;wh. 19.

    r;jov;cr;Jy ibIn;m vE ;i pixg,;icRt/y; k;myse ikicCzen sv dd;in te/ivnem pix, yen r,;iqRnm;gtm. 20.yenem vjRyeq;STv kmR,; pixsm/td;cXv kirfiy;im n ih d;Sye kpotkm. 21.

    yen v;cInr kpote te yid Sneho nr;ip/a;Tmno m;smuTTy kpottuly; tm1. 22.yd; sm kpoten tv m;s @venp/td; pdey tNmH s; me tui@Rivfiyit. 23.

    r;jov;canughimm mNye yen yNm;i@y;cse/tSm;e ' pd;Sy;im Svm;s tuly; tm. 24.

    lom v;caqoTTy Svm;s tu r;j; prmmRivt/tuly;m;s kONtey kpoten sh;i@@o. 25.iym;,Stu tuly; kpoto VyitirCyte/pun=oTTy m;s;in r;j; p;d;Inr:. 26.n ivte yd; m;s kpoten sm tm/

    107

    1 Lett.: messa sulla bilancia con il colombo.

    tt Tm;so 's;v;wroh Svy tul;m. 27.

  • CARLO DELLA CASA

    yen v;cN&o 'hmiSm mR~ kpoto hVyv;$ym/ij~;sm;nO meR Tv; y~v;$mup;gtO. 28.ye m;s;in g;}e#y T;in iv; pte/; te @;SvrI kIitRloRk;ni@@ivfiyit. 29.y;voke mnufiy;STv; kqiyfiyiNt p;iqRv/t;vTkIitR= lok;= Sq;SyiNt tv ;t;:1. 30.(Mahbhrata, III, 130, 20 - 131, 30)

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    1 Lepisodio di Unara (o di ibi), che in sostanza agita il problema del possibile conflitto di diritticontrapposti, probabilmente dorigine buddhistica e bene sinserisce nella serie di racconti cheillustrano i sacrifici impostisi dal futuro Buddha per beneficare o anche soltanto per compiacerealtrui. Lepisodio, oltre che nella tradizione buddhistica (per es. Jtaka, 499), si ha pure in versionibrahmaniche (delle quali qui riportato un esempio) e giainiche. Il fatto che il colombo siaconsiderato animale malauguroso sottolinea la generosit del protagonista. Curioso e tipico dellestenuarsidun motivo antico pervenuto in un ambiente sostanzialmente diverso il racconto di Mbh. III, 198,dove ibi accetta, per compiacere un brahmano, di compiere sacrifici assurdi, che culminanonelleffettuata uccisione dun figlio.

  • CORSO DI SANSCRITO

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  • CARLO DELLA CASA

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    VOCABOLARIO