corriere vicentino settembre ottobre

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“Poste Italiane s.p.a. Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. In L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Vicenza” - 0,42 E Copia omaggio / anno XVI / ottobre 2015 Stampato su carta ecologica grandi OPERE FOCUS Te le suoniamo in veneto VICENZA BIANCOROSSA Antonio Cinelli NOTIZIE DAL Distretto della Pelle

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Il mensile della provincia di Vicenza

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Page 1: Corriere Vicentino settembre ottobre

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Copia omaggio / anno XVI / ottobre 2015Stampato su carta ecologica

grandi

OPEREFOCUS

Te le suoniamo in veneto

VICENZA BIANCOROSSA

Antonio Cinelli

NOTIZIE DAL Distretto della Pelle

Page 2: Corriere Vicentino settembre ottobre

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Page 3: Corriere Vicentino settembre ottobre

ALL’OSPEDALE CI VADO LA SERA

EDITORIALE

STEFANO COTROZZI

e l’esame è urgente e la lista d’attesa lunga in tanti mettono a malin-

cuore la mano al portafoglio e scelgono la via privata. Con la salute

non si scherza e allora preferiamo pagare per una buona notizia piut-

tosto che rischiare di aspettare per una cattiva. Ma se l’opzione fosse quella

di andare all’ospedale di sera, magari dopo il lavoro, così oltre ad evitare di

aspettare due mesi per una visita non ruberemmo neanche tempo alla nostra

attività? Sembra fantasia eppure adesso si può: senza tanto rumore, in alcuni

reparti dell’ospedale di Arzignano si stanno già modificando i sistemi per

abbattere le liste d’attesa, ed ecco che per esempio nel reparto di urologia il

tempo di attesa è passato da due mesi ad una settimana.

Nessuna spesa miliardaria né assunzione di nuovi medici, ma solo un po’ di

sano buon senso e una riorganizzazione del lavoro che esce dagli schemi con-

sueti in cui dopo il tramonto non si può effettuare una visita. Se possiamo

andare a fare la spesa la domenica, perché non possiamo essere visitati dopo

le 18.30? La struttura esiste già, basta allargare l’orario di qualche ora, rior-

ganizzare il personale medico e infermieristico e le file come per magia dimi-

nuiscono. Del resto l’ospedale è una struttura di per sé aperta 24 ore su 24.

Forse il paragone è un po’ ardito, ma se le rotonde, spuntate come funghi,

hanno velocizzato strade intasate dal traffico intenso senza dover creare nuo-

ve costosissime infrastrutture, perché non pensare che questa possa essere la

sfida del nuovo ospedale di Montecchio Maggiore? Un nuovo edificio che

rappresenti una nuova mentalità, non basata su quanto possiamo spendere

ma su quanto siamo capaci di rivedere un sistema. Possiamo rinnovare le

strutture quanto vogliamo, ma la situazione non potrà mai migliorare se

non cambia il rapporto con il paziente a partire dalla base dell’organizzazio-

ne. In questo modo si tagliano le code e i milioni di euro risparmiati pos-

siamo investirli su nuovi macchinari utili a diagnosticare tempestivamente i

problemi dei pazienti. Un doppio risultato con un’unica mossa.

SOMMARIOSOMMARIOINCHIESTA

Grandi opere nell’Ovest vicentino - pag. 14

FOCUSTe le suoniamo in veneto - pag. 17

SPORTAntonio Cinelli - pag. 19

INTERVISTAAlberto Carletti - pag. 20

ARZIGNANONuovo centro anziani - pag. 22

ARZIGNANOLe suore se ne vanno da Castello - pag. 23

ARZIGNANORinasce l’orchestra cittadina - pag. 28

MONTECCHIOIl nuovo comandante dei Vigili - pag. 30

BRENDOLALuca Ghiotto a tutto gas - pag. 33

CHIAMPOUna notte con il T-Rex - pag. 34

ALTA VALLEI Carciofi di Marana all’Expo - pag. 35

MONTEBELLO Conclusi i lavori sul ponte Rodegotto - pag. 36

LONIGOCristina Guarda in Regione - pag. 37

SPECIALE CONCIANews dal Distretto della Pelle - pag. 43

S

Mensile d’informazioneRegistrazione del Tribunale di Vicenza n° 965 del 12-01-2000 -

Bericaeditrice s.r.l.

Direttore Responsabile Stefano Cotrozzi. Vicedirettore Nicoletta Mai. Caporedattore sportivo Stefano Canola. Redazione: Guido Gasparin, Giuseppe Signorin, Mario Piotto, Matteo Moschini. Editorialisti Lino Zonin, Alberto Fabris, Elisabetta Badiello, Gianfranco Sinico, Luisa Nicoli. Art director Alessandra Peretti. Grafica Alice Molon

Stampa: Cora Print Srl - Trissino (VI)

Redazione e Sede legale Piazza Campo Marzio, 12 - 36071 Arzignano (VI) tel. 0444 450693 fax 0444 478247 e-mail: [email protected] la pubblicità:Alberto Faccin335 5319350 Alex Bertacche345 2718927Federico Hanard 335 5293582

© 2015 Le immagini ed i testi sono di proprietà riservata della rivista. Ne è vietata a tutti la riproduzione totale o parziale e l’uso pubblicitario in altra sede. L’editore è a disposizione dei proprietari dei diritti su eventuali immagini riprodotte, nel caso non si fosse riusciti a reperirli per chiedere debita autorizzazione.

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Page 4: Corriere Vicentino settembre ottobre

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Page 6: Corriere Vicentino settembre ottobre

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IOPINIONI

utunno, tempo di scuola. Archi-viate le vacanze estive è arrivato il momento di tornare

sui banchi e ripren-dere il ritmo operoso. Ovviamente gli zaini saranno già equipag-giati di diari e astucci fiammanti, quaderni e libri di testo che odorano di nuovo. In alcuni casi anche il tablet comincia a fare la sua apparizione. Nella frenesia non scorda-te, però, le buone maniere

l Biscione di Berlusconi (niente faci-li battute, per favore) contro “Finta Pelle” Murdoch. L’arrogante tycoon

australiano ha tirato il pacco al Piccolo Ca-valiere Lombardo sui diritti delle partite di calcio in tv e la vendetta è stata tremenda: chi è abbonato a Sky non può più vedere le tre reti Mediaset. Panico tra i seguaci di Finta Pelle: come sopravvivere senza l’o-biettività di Del Debbio, la compostezza della Barbara D’Urso, la serietà di Studio Aperto? Chi darà voce alla Daniela Santan-chè in collegamento diretto da Casa Stac-chio, chi riempirà i pomeriggi della dome-nica con risate e stupidaggini, chi potrà informarsi sui fatti del mondo seguendo l’unico telegiornale che separa le falsità dal-

…SI RICOMINCIA

BON TON 3.0

ELISABETTA BADIELLO

che è sempre bene portare con sé. Consi-derando che ormai le divise non si usano più, accertatevi che l’abbigliamento sia comunque consono al luogo. Non siamo né in spiaggia né, tantomeno, in parata per la passeggiata in corso! Basso profilo, comodità e, soprattutto, decenza. Sul cel-lulare in aula ormai la battaglia è perduta. Almeno che sia silenzioso. Possiamo poi soprassedere sul generale rilassamento dei costumi ma non quanto al rispetto per i docenti. Abituate i ragazzi all’autorità che

a scuola è rappresentata da chi insegna. Anche se il prof ha usato la “mano pesante”, non contradditelo di fronte al figlio ma chiarite, even-tualmente, con il diretto interessato. Sebbene non sia cosa gradita a dirsi, nella vita avranno mol-te occasioni di scontro con “il potere”. Meglio

imparare da subito a gesti-re questi rapporti, in fondo da grandi di-venteranno ciò che gli avete insegnato.

le insinuazioni? E poi, addio alle telenovela colombiane, alle incursioni pilotate e falsa-mente moralistiche delle Iene, al “Grande Cinema” che inizia alle 21 e finisce all’una di notte, dopo un’overdose narcotizzante di pubblicità. Passati i primi attimi di pa-nico, gli addetti al marketing di Sky hanno fatto loro il vecchio adagio manzoniano sulla “provvida sventura” e hanno concluso che, in fondo, risparmiare agli abbonati un mare di kazzate può diventare un ottimo strumento di propaganda. Sembra infatti che per l’autunno-inverno stiano prepa-rando lo slogan di una nuova campagna pubblicitaria per cavalcare l’onda e tirare un altro bidone al Cavaliere: “Abbonati a Sky e ti salvi da Mediaset”.

GIANFRANCORNER

GIANFRANCO SINICO

o 370 amiche in Facebook” mi sfoggia con finta noncuran-za Gigi. Amiche? Chiamatele

come volete, ma l’Amicizia è un’altra cosa. Do atto che il social network in questione (chia-marlo rete sociale no, vero?) può essere uno strumento senza paragoni per informazioni e rapporti interpersonali, solo che il mio amico Gigi (amico non nel senso di Facebook) riesce a passare tutta la giornata scorrendo il ditino sulle foto delle vacanze dei suoi “amici” e “ami-che”, sulle acconciature dei loro cani, sui voti scolastici dei loro figli, sugli ingredienti delle loro pizze, sui calli dei loro piedi, sulle patate appena colte in orto o sulla pioggia che cade davanti casa. Come Gigi, una folla di padri (e madri) di famiglia si alza al mattino e si mette a mandare il rituale “buongiorno” agli “ami-ci”, allegando spiritose vignette, prontamente dirottate dai destinatari ai rispettivi “amici”. Questa operazione viene eseguita in genere stando seduti sul water. Durante la colazione sarà la volta dei commenti sulle notizie dei primi radiogiornali. Prima di raggiungere l’uf-ficio, un paio di semafori rossi consentiranno di leggere le news casalinghe dei vari “amici” che non hanno trovato di meglio di rendere noto alla nazione di aver terminato il dentifri-cio o che la suocera ha la dissenteria. Quando sono impegnati al telefonino, sono letteral-mente scollegati dalla realtà: puoi raccontare loro qualsiasi vaccata, non arriverà mai al loro cervello. Tutto questo ad ogni ora del giorno e in ogni occasione: in fila a teatro, a cena con la morosa, in chiesa, dal barbiere… la mano estrae il cellulare come una colt, l’indice scivola sul piccolissimo schermo e via con l’immer-sione totale in Facebook. Con gli “amici”. Per fortuna arriva la notte.

FACEBOOK? NO, GRAZIE!

MASSA-MEDIA

LINO ZONINMEDIASET CONTRO SKY

“HA

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Page 7: Corriere Vicentino settembre ottobre

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L’appartenenza a un luogo suggerisce, nella tradizione, i modi di costruire e intervenire nello stesso: aspetto fondamentale è la

conoscenza dei materiali e delle tecniche costruttive della zona, le cui prestazioni sono state a lungo sperimentate e oramai

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OPINIONI

e Bud Spencer e Terence Hill sta-vano con gli ippopotami, io sto con gli scimpanzé. Secondo uno studio durato 14

anni in Uganda, infatti, gli scimpanzé si distinguono tranquillamente fra maschi e femmine già in tenerissima età. Le femmi-ne, per esempio, a differenza dei maschi, giocano con dei bastoncini e li usano come se fossero delle bambole rudimentali di cui prendersi cura, proprio come farebbe una madre con il proprio cucciolo. Un comportamento legato alla loro futura, potenziale, maternità, quindi, piuttosto

olito panorama mattutino: in-terno 8, caffè bollente, tv acce-sa a volume basso, questa volta

protagonista la ministra dell’Istruzione Stefania Giannini che, con malcelato orgo-glio, spiega che il suo ministero darà il via all’erogazione di un contributo di 500 euro netti per l’autoformazione dei docenti, con un bonifico direttamente sul loro conto corrente. Benissimo, anche perché questi soldi sono destinati agli “acquisti culturali” biglietti dei musei, libri, spettacoli, libri ec-cetera. E chi può non desiderare insegnanti più formati più colti più informati? Dun-que immagino che i 700.000 insegnanti destinatari del bonifico si precipiteranno in libreria o a teatro, e conserveranno ge-losamente gli scontrini e i biglietti per di-mostrare che quei soldi sono stati spesi per il bene dei nostri ragazzi e, in definitiva, per il futuro del nostro Paese! Immagino rigorose procedure e trasparenti evidenze sul percorso di questi 500 euro dalle tasche degli insegnanti ai distributori istituzionali di cultura, con un giro virtuoso e inarre-stabile, con una crescita esponenziale del livello delle nostre scuole, con studenti stupefatti, increduli di fronte alla vertigi-nosa trasformazione dei loro insegnanti da pigri rassegnati e indolenti, avvolti e sepol-ti dallo sfacelo tra intonaci che crollano e carta igienica mancante, in tanti professor Keating pronti a mettere in scena L’Attimo Fuggente, improvvisamente motivati, sem-pre sul pezzo, che più avanti non si può! E dunque come saranno elargiti questi soldi pubblici, con quali rigorose modalità? ah ecco, risponde la ministra: “sulla fiducia”. Ehh??? sulla che??

INTERNO 8

SULLA FIDUCIA

ALBERTO FABRIS

GIUSEPPE SIGNORIN

IO STO CON GLI SCIMPANZÈ

che a terribili discriminatori stereotipi di genere, ultimo spauracchio nel mondo de-gli homo sapiens. Per gli scimpanzé, stando agli scienziati di tale ricerca, “biologia ed educazione non sono due cose che si esclu-dono a vicenda”. Basta homo sapiens, chiederò al più presto asilo agli scimpanzé.

n’autorevole corrente di pensie-ro sostiene che in realtà il nuovo anno cominci in questo periodo, con l’addio definitivo alle vacanze,

l’apertura delle scuole, l’inizio dei corsi di yoga e autostima e la partenza di quasi tutti i campionati a squadre. Avendo in famiglia un’insegnante e tre giovani studenti, non posso che allinearmi. Allora Buon Anno alla formidabile cop-pia Pennetta – Vinci: un derby nella finale degli U.S. Open, nemmeno nei sogni più mostruosamente proibiti gli appassiona-ti di tennis erano arrivati a tanto. Buon

Anno a Valentino Rossi e agli altri piloti azzurri di MotoGp che anche di recente hanno fatto corona al Monumento su un podio tutto italiano. Buon Anno al vinci-tore del Giro di Spagna Aru: chissà che sia la Vuelta buona per parlare solo di ciclismo pedalato. Buon Anno allo sfasciacarrozze e sciupafemmine Balotelli, che l’Europeo s’avvicina, e alla Juve e ai suoi innumerevoli tifosi, propensi a concentrarsi sulla Cham-pions dopo l’indigestione di scudetti. La-sciando magari il sogno tricolore ai poveri cristi che lo inseguono da decenni.

BUON ANNO!SPORT E DINTORNI

STEFANO CANOLA

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IOPINIONI

l recente rinvenimento di straordinari resti fossili di ominidi in Sudafrica è stato salutato da diverse testate online più o meno così: “…una scoperta che potrebbe riscrivere la storia dell’evoluzione…”. Scorrendo i commenti dei vari utenti

poco sotto (sì lo so, puro masochismo) leggo una, due, dieci, ven-ti, insomma, troppe volte cose del tipo “la teoria evoluzionistica si rivela per ciò che è: soltanto una teoria”. Eccomi quindi a cercare di scacciare quest’ennesima “bufala”, se vogliamo un po’ banale ma evidentemente ancora diffusa. Nel gergo comune chiamiamo teo-rie le opinioni personali, le ipotesi e le supposizioni. Ben diversa è invece una teoria scientifica, descrizione di fenomeni ottenuta attra-verso il metodo scientifico, conclusioni basate su dati, osservazioni e sperimentazioni. Le teorie scientifiche, avendo potere predittivo seppur falsificabili, sono i mattoni di sapere su cui si basano pro-duzione tecnologica e progresso medico, non le vuote congetture di qualche professorone seduto con la pipa in bocca. In teoria. E anche in pratica.

BUON TEATRO A TUTTI

È PIÙ

SPETTACOLO CON TEDESCHI!

PAOLO TEDESCHI

er chi redige un bilancio, l’anno inizia il primo gennaio e finisce il 31 dicembre. Per chi va a scuola, l’anno comincia a settembre. E per chi ama il teatro, pure. Il Comunale di Vicenza, mattone dopo mattone, ha raccolto un pub-

blico sempre più affezionato e la passione crea dipendenza. Per la stagione che sta per cominciare i grandi nomi non mancano: nella danza spicca una “Giselle” classica, una nuova interpretazione dello “schiaccianoci” e l’imprescindibile ritorno dei Momix con quattro spettacoli che racchiudono il meglio del loro repertorio. A maggio si chiude con sperimentazioni digitali & Hip-hop, con un doveroso occhio di riguardo ai più giovani. Nella prosa troviamo Michele Serra, Chekov, De Filippo e Shakespeare (ai testi), e sul palco per-sonaggi come Paolo Rossi e Bisio: siamo curiosi di vedere dove ci porterà il mix classico intrecciato con il moderno. Ma il luogo delle vere sperimentazioni è alla voce “contemporaneo” che negli ultimi anni ha regalato grandi emozioni e dal quale ci aspettiamo ventate capaci di smuovere i nostri sensi. Buon inizio anno (teatrale) a tutti.

ff eisbuc girl

Nome Alessandra RoccaEtà 24Vive a LondraLavoro Modella e infermiera di sala operatoriaSituazione sentimentale ImpegnataAspirazioni Dopo l’esperienza a Londra vorrei partire con medici senza frontiereCibo preferito SushiFilm preferito Fight club

INTEORIA

LA BUFALA

FRANCESCO MENEGHINI

P

I

Bambino, leggendo una lapide: “Nonno, cosa vuol dire

‘medaglia d’oro v.m.’?”.Nonno dopo un paio di sospiri: “Vietato ai minori, mi

pare”.

ff

IN VIAGGIO CON DENIS

DENIS L.

LO PS ICOLOGO

Page 11: Corriere Vicentino settembre ottobre

OPINIONI

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TINO

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A DOMANDA RISPONDOHai delle domande da porre ai nostri esperti? Scrivici a [email protected]

L’AVVOCATO L’ERBORISTALO PS ICOLOGO

COME CANCELLARE IL PROPRIO DEBITO?

COME PREPARARSI ALLA STAGIONE AUTUNNALE?

CHI HA PAURA DELLAPENETRAZIONE?

Negi USA esiste da molto tempo, in Italia dal 2012. Grazie alla legge 3/12 i debiti possono essere cancellati con un provvedimento del Giudice. In sostan-za, l’Avvocato (esperto in procedure di questo tipo) e un Commercialista con una particolare abilitazione, presen-teranno una richiesta al Tribunale, il quale verificati i presupposti di legge di-chiarerà la cancellazione di tutti i debiti.È uno strumento per dare una seconda possibilità a chi si è sovraindebitato, il quale vedendosi cancellati i debiti potrà ripartire. Quindi non è lo strumento adatto a chi ha “tre metri d’acqua sopra la testa” mentre è perfetto per chi l’ac-qua ce l’ha “alla gola”.Non interessa di che debiti si stia pa-lando, con la Banca per il mutuo della casa, con Equitalia, con la finanziaria, con i parenti.Due procedure permettono di cancel-lare il debito pagandone solo una par-te, e sono il Piano del Consumatore e l’Accordo di Ristrutturazione; una terza prevede la cancellazione in cambio della vendita di tutti i beni e prende il nome di Liquidazione del Patrimonio.

Il cambiamento climatico autunnale può portare con sé diverse conseguen-ze ed è bene affrontare la nuova sta-gione con alcuni accorgimenti molto semplici. 1. Per le persone che hanno la tenden-za ad ammalarsi di frequente, a cui viene spesso la tosse o il raffreddore, il primo consiglio è di ridurre, se non togliere completamente, l’utilizzo del latte e dei suoi derivati. Anche un ec-cessivo uso di amidacei può causare gli stessi disagi.2. Per prevenire e rafforzare l’organi-smo alcuni prodotti sono ottimi, come per esempio l’echinacea con le sue proprietà immunostimolanti oppure il timo con le sue proprietà antisettiche e antibatteriche che svolge una funzione espettorante e può essere assunto sem-plicemente come un infuso.3. Ma forse la cosa più importante da fare è una bella cura di fermenti lat-tici, perché se la flora batterica è ben presente allora tutto il corpo ha meno problemi e ne risulta rafforzato. Però i fermenti lattici devono essere di buona qualità e devono contenere sia i pre-biotici che i probiotici.4. Infine un consiglio buono per ogni momento dell’anno: mangiare frutta e verdura di stagione ed evitare tanti ali-menti e bibite notoriamente poco sani.

La paura della penetrazione è una fo-bia davvero limitante, poiché in pre-senza di un naturale desiderio, il rap-porto sessuale non è posssibile a causa di un’ansia acuta. La mente di chi ne soffre è pervasa da pensieri che inne-scano un sistema di allarme: teme che il rapporto possa minare la sua sicurez-za, e quindi eviterà l’intimità. Questo però accrescerà un senso di incapacità che alimenterà la paura stessa. Alcune donne a volte sospettano di non avere fisicamente tutto “in regola”, inizian-do lunghi percorsi medico/specialisti-ci per ottenere inutili rassicurazioni e spesso anche i partner, quelli che non fuggiranno, inizieranno a colludere con la preoccupazione di lei finendo col diventarne complici. Si può offrire un aiuto ad hoc bloccan-do le tentate soluzioni disfunzionali e introducendo interventi mirati, come l’esercizio delle “belle statuine di sale”. La coppia verrà guidata ad attuare un gioco solo apparentemente illogico; come una palla di neve lanciata lungo il pendio scende a valle ingigantendo-si, così tali prescrizioni romperanno il vecchio equilibrio patogeno portando ad un cambiamento della prospetti-va. Non un complicato e faticoso in-tervento ma una apparente semplice manovra per risolvere un invalidante problema sessuale.

ENNIO RANCAN ANNALISA MOLONMARCO PAGLIAI

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Nuvoloni neri s’ad-densano sui cieli della Popolare di Vicenza, anche se è parecchio, da quelle parti, che si respira aria di tempe-sta. Da quando cioè il Governo ha deciso di avviare la riforma del-le Popolari, destinate a diventare Società per Azioni. L’istituto nelle stesse settimane si è tro-vato costretto a rivalutare le proprie azioni e sulla base delle indagini condotte dalla Bce, ha fissato un prezzo di base inferiore del 23,8% rispetto a quello d’acquisto. Tradotto, chi ha comprato a 100, si trova qualcosa che vale meno di 80. Ora una nuova tegola sui soci,

a seguito proprio de-gli esami della Bce: la Popolare ha chiuso il semestre con una perdita di oltre un miliardo. Secondo le accuse, l’istituto avrebbe erogato pre-stiti per quasi 950

milioni ai clienti per far comprare le azioni della Banca, promettendo - ma solo ad alcu-ni - di ricomprarle più avanti. Le svalutazioni dei coefficienti patrimoniali per contenere i rischi hanno fatto il resto, e ora l’istituto dovrà andare incontro a un nuovo aumento di capi-tale. Che, manco a dirlo, rischia di appesantire ancora la situazione sulle tasche dei soci.

Quella cola-zione è finita per costare loro la bellezza di 5mila euro. Grossomodo questo il valore del contenuto,

tra gioielli e denaro contante, del campio-nario sottratto a una coppia di orafi francesi arrivati nel vicentino per la fiera di settore. I due si erano alzati di buonora, portando-si appresso la valigetta fino alla sala buffet dell’albergo. Forse sedotti dal profumo delle brioches appena sfornate, si sono distratti, e hanno lasciato incustodito il prezioso baga-glio. Al loro ritorno al tavolo, l’amara sor-presa: nessuna traccia della valigia. Oltre a un croissant finito di traverso, parbleu!

La valle del Chiampo piange Alessandro Nardi,

giovane chiampese volato in cielo a soli 18 anni

per colpa di un male incurabile che in una set-

timana l’ha strappato ai suoi cari. Un malessere

improvviso, la corsa in ospedale e la diagnosi, un

cancro fulminante che non gli ha lasciato scampo,

nonostante la forza e il coraggio con cui ha prova-

to a combattere fino all’ultimo. Commosso il sa-

luto della comunità, stretta attorno alla famiglia.

Sangue sulla Regionale 11 nel tratto di Montebello,

teatro di un drammatico duplice investimento costa-

to la vita a due persone. Il 32enne indiano Surinder

Pali, a bordo della sua bicicletta, è stato sbalzato a terra

da un’auto all’altezza del cavalcavia per l’A4. Il 59enne

Giuseppe Nori di Montorso ha assistito alla scena e si

è fermato per soccorrerlo: una seconda auto non li ha

visti, travolgendoli mortalmente. (Foto: Il Giornale di Vicenza)

CAOS POPOLARE

-DI MARIO PIOTTO-

UN MESE DINOTIZIE IN BREVE

14ENNE IN FUGA ALESSANDRO NON CE L’HA FATTA

LADRI A COLAZIONE

DUPLICE INVESTIMENTO SULLA SR11

È fuggita di casa dopo l’ennesimo diverbio con i genitori, scoppiato perchè scoperta a chattare su Facebook con un uomo molto più grande di lei. Protagonista della vicenda una 14enne vicentina, allontanatasi da casa senza lasciare tracce, abbandonando in pre-da all’ansia mamma e papà, che hanno subi-to allertato le forze dell’ordine. A riportarla sulla retta via è stato un 23enne marocchino di Faenza. La giovane infatti era riuscita a raggiungere la città ravennate, e qui ha fermato il ragazzo chiedendo indicazioni. Lui ha intuito che qualcosa non andava, e offrendosi di accompagnarla l’ha in realtà condotta alla vicina caserma dei carabinie-ri, dove la vicenda si è chiarita. La ragazza è stata riaccompagnata a casa, con il sollievo dei genitori.

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| NOTIZIE IN

BREVE

COSE DELL’ALTRO MONDO

Multata perchè... caduta in bicicletta. È suc-cusso a una 52enne vicentina residente nel bassanese, che si è trovata nella cassetta della posta una contravvenzione da 41 euro “per non aver mantenuto il controllo del mezzo”. La donna era rovinata a terra in un punto in cui la strada era particolarmente dissestata, ed era stata proprio lei a chiamare i vigili per segnalare la pericolosità della strada. Ora ha deciso di chiedere i danni al Comune.

Nel “Padrino” era toccato al cavallo, ma qui siamo nel vicentino, e quindi l’oscuro avver-timento è stato affidato ad un messaggero... felino. Macabre intimidazioni di scena in una palazzina a Vicenza: un residente apre la porta di casa e si trova un gatto nero im-piccato davanti alla porta. L’i-potesi è che si tratti dell’effetto di qualche dis-sapore tra condomini, piuttosto frequente da quelle parti come assicurano alcuni te-stimoni. Resta da chiarire se l’animale fosse già morto una volta appeso, o se sia stato ammazzato per l’occasione. Un dettaglio, di fronte alla barbara crudeltà dell’episodio.

A piedi per le vie di Vicenza, con un mitra sottobraccio. Se sperava di passare inos-servato, ha sbagliato tutto, e in pochi mi-nuti è stato circondato dai carabinieri. È

successo in via Napoli, zona nota per essere al centro dei regolari controlli da parte delle

forze dell’ordine contro spaccio e degrado. Lui, un 35enne di Thiene senza occupa-zione, si è giustificando dichiarando che era tutto uno scherzo. L’arma infatti era un giocattolo, dello stesso tipo di quelle utilizzato nelle sfide di softair. La denun-cia no, quella è stata reale.

DIVIETO DI CADUTA A SPASSO COL MITRA MACABRE INTIMIDAZIONI

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utostrade, superstrade, bre-telle, linee ferroviarie ad alta velocità. Mai come in questi ultimi anni l’Ovest Vicenti-no si trova al centro di grandi

progetti. Le nuove infrastrutture e la cultura, conti-nua a ripetere il Governo, faranno ripartire l’Italia. Staremo a vedere… Intanto è un pullulare di cantieri che garantiscono sicu-ramente un importante indotto, ma che, volente o nolente, modificano e in qualche caso stravolgono il territorio. Ecco il punto sulle opere più significative, ma esistono anche i cantieri fantasma…

MONTECCHIOLo snodo dell’Ovest

Pedemontana, TAV, bretella di Alte e nuovo casello autostradale. Il territorio di Montecchio Maggiore è sicuramente il

protagonista delle nuove grandi infrastrut-ture che interessano l’Ovest Vicentino. Facciamo il punto…

Superstrada Pedemontana VenetaIl primo tratto della Pedemontana, che col-legherà Montecchio Maggiore a Spresiano (TV), coincide con l’attuale tangenziale ovest della città castellana.Il Consorzio SIS sta ese-guendo alcune opere di allar-gamento della t a n g e n z i a l e , finalizzate pro-prio alla realiz-zazione delle complanari del-la superstrada.Poco più a

A

di Matteo Moschini, Giuseppe Signorin e Lisa DugattoGrandi opere nell’Ovest Vicentino. Montecchio Maggiore si appresta a diventare lo snodo.

Arzignano punta sulla provinciale. Montebello attende la rotatoria. E in A4 il cantiere è eterno...

LAVORIIN CORSO

nord, intanto, sono in corso i lavori di rea-lizzazione del tunnel di circa 1,5 km sotto i colli al confine tra Montecchio e Trissino. Complessivamente, la SPV avrà una lun-ghezza di 94,558 Km, di cui 50 in trincea, 26,5 in rilevato, circa 7 in gallerie naturali e 9 in gallerie artificiali.

ll traforo della Pedemontana

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| INCHIESTA

La bretella di Alte e il nuovo caselloA Montecchio Maggiore na-scerà un nuovo casello nell’a-rea compresa fra la SR11 e la ferrovia Milano-Vene-zia, in località San Giacomo.I lavori comprendono anche la costruzione della tanto attesa bretella di collega-mento di circa un chilome-tro tra la SP500 e la SR11, che allontanerà da Alte il traffico di attraversamento.È in corso proprio questa fase. Finora sono stati co-struiti i rilevati della bretel-la nel tratto compreso fra la ferrovia e l’attuale casel-lo autostradale e fra la ferro-via e la SR11, i relativi ma-nufatti idraulici e la rete di raccolta delle acque meteori-che ed è stato completato il viadotto di scavalco della fer-rovia.È in corso la costruzione de-gli svincoli di raccordo della bretella alla SR11 e del rile-vato per la riqualificazione della SR11 nel tratto compreso fra l’esistente rotato-ria e la roggia Signolo.Da ultimo, si procederà con le opere di fi-nitura della bretella. Per quanto riguarda i lavori riferiti al ca-sello, sono in corso le opere propedeuti-che alla costruzione della nuova autostazio-ne ed interconnessione con l’A4, quali bo-nifica bellica ed indagini archeologiche.

TavLa realizzazione della TAV tra Verona e Padova porterà a Montecchio Maggiore la stazione di cui la città è priva e che sarà a servizio del Sistema Ferroviario Metropoli-tano Regionale del Veneto. Le opere connesse alla Tav comprendono anche una bretella di collegamento tra la SP del Melaro e la zona dell’ex Faeda lungo la SR11, per ovviare alla chiusura di via Ci-marosa prevista nel progetto delle Ferrovie.

ARZIGNANOFari sulla provinciale

Gli interventi, anche importanti, che han-no riguardato la viabilità di Arzignano ne-gli ultimi tempi sono stati diversi. Lo spie-ga l’assessore Angelo Frigo.“Il lavoro che stiamo svolgendo per la via-bilità di Arzignano è partito con la scorsa Amministrazione. Essenzialmente sono due i livelli su cui è focalizzata la nostra attenzio-ne: la macro via-bilità e la viabilità urbana”. Nello specifico?Per quel che ri-guarda la macro viabilità, i nostri interventi si sono diretti verso i tre

nodi critici lungo la provincia-le per Chiampo e Montecchio Maggiore: gli incroci della Ma-donnetta, di via Kennedy e del ponte di San Zeno. Mentre i primi due sono già stati portati a termine con successo, i lavori in prossimità delle nuove pi-scine sono in programma per l’anno prossimo. L’obiettivo, anche in quel tratto, è di inse-rire una rotatoria e contribuire così a rendere la provinciale una sorta di circonvallazione della città. A breve inizierà la fase finale di progettazione e per fine 2016 è prevista la can-tierizzazione.Perché questi interventi?Per evitare gli ingorghi di traf-fico che si venivano a creare lungo la provinciale. Spesso le persone - prevalentemente chi deve dirigersi verso Chiampo o Montecchio Maggiore - op-tavano per altre strade e attra-versavano il centro. Questo ha sempre creato gravi disagi nella circolazione della città. Gli in-

terventi servono appunto a snellire il traf-fico ed evitare che la gente passi in centro.Per quel che riguarda il secondo livello, la viabilità urbana?Qui il nostro obiettivo è opposto: cercare di dare una caratura più “urbana” ad alcu-ne zone che viabilisticamente creavano dei disagi - disordine, macchine parcheggiate senza un criterio, traffico eccessivo - come

La nuova bretella di Alte

L’attuale casello di Montecchio Maggiore

La futura rotatoria del ponte di San Zeno

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via Fiume e via Trento e il quartiere Man-tovano. In particolare al Mantovano c’era da risolvere il nodo fra via Giuliani, via Rio Torto e via Fiume, dove c’era un incrocio che rappresentava un problema non indif-ferente per il grosso flusso di traffico.Altri progetti in cantiere?Sicuramente la messa in funzione di via de-gli Scaligeri, a Castello: un ulteriore modo di evitare che una zona centrale, in questo caso Piazzale della Vittoria, venga utilizzata come zona di passaggio, come attualmente accade. Poi qualche micro intervento a Vil-laggio Giardino e una piccola rotonda tra via Castellana, via Zanella, via Cisalpina e via Volpato.

MONTEBELLOPadana: a che punto siamo?

La domanda, passando sulla SR11 in loca-lità Padana a Montebello, sorge spontanea: a che punto è l’iter per la realizzazione della rotatoria? Lo spiega il sindaco di Monte-bello Vicentino, Dino Magnabosco.Qual è la situazione in questo momento?Partiamo da un dato di fatto: il bando per l’assegnazione dei lavori, pubblicato da Ve-neto Strade a fine maggio, è stato chiuso tra fine luglio ed inizio agosto. Esiste quindi già una graduatoria ma il bando non si può dire ancora vinto, se non provvisoriamen-te, in quanto essendo una gara di appalto al massimo ribasso, ora il RUP (Responsabile Unico del Procedimento, ndr) deve proce-dere con opportune verifiche, di congruità prezzi e di capacità di portare a termine il lavoro. Si tratta di un iter burocratico ob-

bligatorio in questo tipo di bandi.Traducendo in tempis t i che , cosa significa?Che i lavori, anziché ini-ziare tra fine settembre ed inizio ottobre, slitteranno di circa un mese in avanti. Dico “circa” perché

non dipende da noi, ma dalle tempistiche per concludere le verifiche. Poi l’impresa vincitrice dovrà finire i lavori entro 180 giorni.Qual è il ruolo del Comune?Chiamo in Regione ogni settimana per sollecitare e chiedere aggiornamenti. Ulti-mamente mi sono recato anche di persona. Come Amministrazione abbiamo già fatto tutto quanto in nostro potere. Consegna della documentazione e accordi bonari con i proprietari dei terreni coinvolti risalgono ancora a fine 2014, i tempi successivi sono purtroppo dati dall’iter buro-cratico: prima l’attesa per l’ap-provazione del bilancio in Re-gione, ad aprile di quest’anno, poi i tempi per la pubblicazio-ne del bando e ora per le verifiche. Ma, ri-peto, si tratta “solo” di tempi burocratici: è tutto confermato e finanziato, l’opera non è in discussione, la rotatoria si fa.

AUTOSTRADA A4Il cantiere infinito

Un cantiere aperto che sembra eterno. È questa la situazione del tratto autostradale che collega Vicenza Ovest a Montecchio Maggiore e che dal 2012 vede chiusa la

corsia d’emergenza e ristrette le tre corsie principali. Una situazione scomoda e in caso di emergenza pericolosa.Il restringimento delle carreggiate, spiega la società Autostrada Brescia - Padova, è nato per mettere in sicurezza il tratto dopo che il terremoto dell’Emilia del 2012 aveva fatto crollare una parte del muro spartitraf-fico. La partenza dei lavori è stata più volte rimandata per una serie di verifiche e di operazioni necessarie a rispettare le norme ambientali. In un primo momento è stato necessario effettuare degli scavi, valutare il danno ed eseguire i primi accertamenti sui materiali danneggiati. Una fase veloce, tanto che nell’ottobre 2012 era già stato dichiarato il “via libera” per l’intervento. La data d’inizio dei lavori è però slittata in avanti più volte, perché le normative vigenti sono state aggiornate. Il progetto ha dovuto subire variazioni e l’iter di ap-provazione che ne è seguito ha dilatato ancora i tempi, perché il Ministero delle Infrastrutture, dopo l’analisi del progetto stesso, ha richiesto modifiche che hanno fatto slittare l’approvazione definitiva al 20 febbraio 2015. Ora si attende l’affida-

mento all’impresa costruttrice, attraverso una gara d’appalto. I lavori prevedono la ricostruzione del muro per un tratto di 700 metri. Per completarli le stime prevedono un lavoro di 300 giorni, il che sta a signifi-care che entro il 2016 i lavori dovrebbero essere portati a termine. Il condizionale è d’obbligo perché, visti i continui cambi di legge e gli intoppi burocratici, la strada (è proprio il caso di dirlo) potrebbe ancora essere lunga e tortuosa.

L’incrocio della Padana

Il cantiere in A4

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| FOCUS

TE LE SUONIAMOIN VENETO

DI MARIO PIOTTO E MATTEO MOSCHINIarlare dialetto è parlare con il cuore, con il linguaggio che hai assorbito dalle tue radici, è esprimere senza filtri la tua parte più vera”. Lui è Bullo, alias Daniele Rus-

so, frontman dei Rumatera e prima ancora chitarrista dei Catarrhal Noise, due dei più conosciuti gruppi che hanno fatto del Veneto il cavallo di battaglia della loro musica. Una precisazione: del derby semantico tra dialetto e lingua, qui poco ce ne ciava: quando apri il tuo cuore non è né una questione filologica, né un messaggio politico. “È solo il modo più naturale per parlare coi to amighi. La musica è la lingua universale, un tappeto di emozioni che se move dentro, e ci metti le parole per farne una narrazione nel linguaggio per te più vero”. I Catarrhal nascono nel 1994 a Noale e collezionano quasi 300 concer-ti in tutto il nordest fino al 2007; in quel-lo stesso anno Bullo e il basso della band Rocky Gio (Giovanni Gatto), coinvolgendo gli amici Gosso (Giorgio Gozzo) e Sciukka (Luca Perin) fondano i Rumatera. Lo stile passa dal death metal al punk, ma sempre con quella ve-neticità che anche i fan imparano a portare con orgoglio come un distintivo. “Raccontiamo i personaggi e le vi-

cende che si possono sentire in uno qualsiasi dei bar di paese della nostra terra. Lo sguardo è un po’ ironico ma bonario, con la voglia di divertirsi assieme”. Qui nel vi-centino i Rumatera sono di casa, ma sempre di più sono le loro performance... oltre confine. L’exploit è con la par-tecipazione nel 2014 allo Sziget, il festival internazionale della musica di Budapest. “Una roba granda . Eravamo con gente del calibro di Caparezza, Salmo, gli Aucan… Abbiamo iniziato a suonare di prima mattina, e in breve ghemo impienio de gente il piazzale”. Ma come cambierà il dialetto negli anni di Facebook e dei Tweet? “Finchè esi-steranno i bar, con le loro storie incredibili, allora conti-

nuerà a esistere il dialetto. L’importante è che sia sempre spontaneo. Il dialetto è una lingua viva, che s’impara solo usandola, anche con le parole del giorno d’oggi. Se passi per Ciosa, per esempio, per avere il ketchup dovrai chiedere lo ‘sketch’. Ed è bellissimo”. Ora, orfani di Rocky Gio, che ha abbandonato il gruppo per motivi per-sonali, per i Rumatera il prossimo capitolo è oltre oceano. “Da ottobre voliamo in Ca-

lifornia. Era un’idea che maturavamo da un po’, ma solo adesso i tempi sono diventati giusti”. E allora good luck, tosi de campagna!

“P

Fanno musica con la lingua delle loro radici ma hanno un successo che non conosce confini.Benvenuti nel mondo delle canzoni in veneto, elogio della semplicità e lingua universale.

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SKA-J

Marco “Furio” Forieri ha celebrato lo scorso anno i 30 anni di carriera musicale. Veneziano DOC, sassofonista, la sua carriera è da sempre legata alla sua città, Venezia.Musicista, autore, compositore ed editore, nasce con il gruppo musicale Zoo Zabumba, ma la sua attività forse più nota è nel gruppo dei Pitura Freska, per i quali è sta-to musicista e autore. Vanta collaborazioni con la North East Ska Jazz Orchestra, che ha riarrangiato alcuni suoi brani, col gruppo afrobilly Fuoribordo di Venezia, con la tribute band ai Pitura Freska “Pitura Style”, ed è editore di alcuni gruppi musicali della scena dialettale veneta, come i Catarrhal Noise e i Rumatera.La sua attività principale al momento è legata al nome Ska-j, con il quale presenterà a breve un nuovo album.

Da dove arriva la scelta di usare il dialetto veneto nella tua musica?Io non uso il dialetto veneto, ma la lingua veneziana, una lingua che vanta precedenti letterari illustri, e che è an-cora parlata quotidianamente nella città di Venezia. Chi nasce qui parla veneziano, e allora ho dovuto usare que-sta lingua per farmi capire da chi mi ascoltava, la mia pri-ma necessità era farmi capire dai miei concittadini. Non ho nessuna rivendicazione di orgoglio veneziano o veneto. La nostra regione è molto strana, presen-ta un numero enorme di iniziative e volontari a favore dell’integrazione, e contemporaneamente assistiamo a esternazioni di una parte della popo-lazione che vanno nella direzione contraria, è una situazione difficile.

Perché il dialetto? Non credete che nei vostri lavori si arrivi ad associare il dialetto a volgarità e ignoranza?Quando abbiamo iniziato il dialetto era molto parlato a Vicenza, salvo essere snobbato dai cittadini più “bigotti” e “con la puzza sotto il naso” della nostra città. Usare il dialetto non era una forma di ignoranza, ma la volontà di marcare le proprie radici, usando la lingua imparata da genitori e nonni. Col passare degli anni abbiamo vo-luto mantenere questo stile, anche per ricordare la forza della lingua veneta, che è importantissima per il popolo di questo territorio. L’uso di espressioni colorite non si discosta da questa linea, in fondo quando i nostri nonni erano nei campi ad arare la terra o a vendemmiare sot-to la “candelora”, di certo non si esprimevano recitando il rosario. Preferiamo esprimerci in libertà, diciamo cose che tutti pensano ma che nessuno ha il coraggio di dire.

RADIOSBORO

“Non avevamo l’intenzione di diventare una band” - spiegano i Radiosboro - “è nato tutto per gioco. Era il 1992 e noi festeggiavamo la partenza per la Naia di un amico. Quella sera decidemmo di imitare una stazione radiofonica e registrammo la prima audiocassetta firmata Radiosboro, dal nome della falsa stazione radio. Non ave-vamo idea che avremmo avuto successo, era un prodotto nato per divertire noi stessi, che eravamo molto giovani, e inclini alle volgarità e alle sciocchezze. Il successo è ar-rivato forse proprio per questa spregiudicatezza, e per la nostra capacità di parodiare la musica che andava per la maggiore. La Band è nata a seguito del successo che ebbe-ro le prime registrazioni, grazie alle quali abbiamo inizia-to ad esibirci in piccoli locali, tra cui il Nexus, che in quel periodo era il locale più “IN” di Vicenza per la musica live. Da allora la voce si è sparsa un bel po’. Quest’anno abbiamo vinto il concorso del Festival di San Jimmy dello ZOO di 105 con il brano inedito “Amore e Sentimento”. Una vittoria che ci ha dato ulteriore slancio.

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|SPORT

Ad avvicinarlo al calcio sono state le sorel-le, le gemelle Natasha e Vanessa. E lui del pallone se n’è subito innamorato. Cresciuto nelle giovanili della Lazio, Antonio Cinelli, romano doc, classe 1989, oggi è il capitano del Vicenza. Una fascia conquistata a suon di prestazioni, da quando è approdato nel 2013 in biancorosso, maglia che ha forte-mente voluto. E con la quale ha vissuto di tutto e di più: la retrocessione, la Lega Pro e poi il ripescaggio e la cavalcata della scorsa stagione fino alle semifinali play-off. Tanto che in casa Cinelli ora si tifa assolutamente Vicenza. “Ho dato i primi calci al pallone con le mie sorelle che giocavano nelle gio-vanili della Lazio femminile – racconta An-tonio Cinelli – in casa abbiamo sfasciato un po’ di tutto facendo impazzire mamma. La prima società è stata il Casilina, dove abitavo. A 12 anni poi sono arrivato alla Lazio e lì ho fatto tutta la trafila delle giovanili, fino al ritiro con la prima squadra. Bellissimo. Sono stato in panchina all’Anfield Road, stadio del Liverpool. Tra i miei allenatori di allora ricordo Roberto Sesena e Volfango Patarca, che ha scoperto giocatori del calibro di Ne-sta: hanno inciso molto sulla mia crescita di calciatore e di uomo”. La prima esperienza da protagonista in campo arriva però a Lu-mezzane, nell’allora serie C. “Avevo anche la

possibilità di andare in B – spiega Cinelli – ma vedevo altri compagni che non giocava-no e quindi ho fatto una scelta diversa. Ero giovanissimo, avevo 19 anni. Ma è stato un anno molto bello. All’inizio del campionato partivo dietro agli altri, poi alla prima partita sono stato schierato da titolare ed è iniziata l’avventura. Abbiamo vinto la Coppa Italia di C1. Purtroppo ad aprile mi sono infortu-nato, la squadra per problemi fisici ha perso altri giocatori e così è svanito il sogno play-off, che abbiamo sfiorato per quasi tutto il campionato”. E per il centrocampista, che intanto passa in comproprietà al Sassuolo, iniziano anche i problemi fisici. “Mi sono fratturato il quinto metatarso del piede a Lu-mezzane. A giugno ho firmato il contratto

a 22 anni, dopo tanti infortuni, rimanere a Roma e allenarsi con gli indisponibili della Lazio. Non poter giocare e stare in gruppo con i compagni. Ho fatto la guerra per venire qui. Il procuratore me ne aveva parlato bene e la consideravo la piazza giusta per me. Al Vicenza devo tutto perché mi ha dato modo di recuperare e di rimettermi in gioco. Vole-vo una squadra e una città in cui stare bene. E ora sono il capitano. È una responsabilità, ma mi sento maturo per affrontarla, anche se non voglio accontentarmi. Roma? Una gran-dissima città, ma a Vicenza mi fanno sentire importante. E voglio essere un tramite, per migliorare insieme alla società e alla squadra. I tifosi hanno visto il mio peggio, ma anche la maturazione di un ragazzo e i suoi miglio-ramenti. Lo scorso anno è stato eccezionale e speriamo che possa essere di aiuto per il futuro. Ma come allora andiamo diritti, par-tita per partita. Una volta arrivati a 50 punti vedremo se saremo all’altezza di raggiungere altri obiettivi”. I primi tifosi di capitan Cinel-li sono tutti in famiglia, le gemelle Natasha e Vanessa, e ovviamente mamma Naida e papà Vincenzo, “ormai un ultras”, dice sorriden-do il capitano. E poi la fidanzata Viola. “È nel cast di ‘Quelli che il calcio’ e quindi non sempre riesce a venire a vedermi. Le mie so-relle e i miei genitori invece mi raggiungono spesso. A papà il calcio è sempre piaciuto”. Appassionato comunque di sport, dal tennis alla Formula1 e al basket (“una volta correvo coi go-kart, in minimoto e sciavo, ma con il calcio non si può”, confessa), oggi è con-centrato sui colori biancorossi. Per provare a portare il Vicenza in alto. Seguendo le orme di un altro “capitano” romano doc.

ANTONIO CINELLIVICENZA

BIANCOROSSA

con il Sassuolo ed ero in stampelle. Lì è ini-ziato il calvario. In ritiro ho rotto di nuovo il metatarso. E l’anno dopo ancora. Insom-ma, mi è capitato tre volte in due anni tra Sassuolo e Pavia. E ho subito cinque inter-venti, perché poi c’erano da togliere viti e placche. Non è stato facile. Anche se a Pavia ho ripreso a giocare e il mio nome è ripreso a circolare”. E così arriva il Vicenza, ma ve-stire la maglia biancorossa non è stato faci-le. “Volevo venire già a giugno ma la Lazio voleva mandarmi a Salerno. Così mi sono ritrovato fuori rosa per sei mesi. È stata dura

AL VICENZA DEVO TUTTO, QUI MI FANNO SENTIRE IMPORTANTE

DI LUISA NICOLI

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DI MARIO PIOTTO

È alla guida di Agno Chiampo Ambiente da cinque anni e fresco di riconferma per altri tre anni di presidenza. Alberto Carletti, manager di Montecchio Maggiore, nell’ultima assemblea dei Comuni soci ha visto premiati i risultati fin qui raggiunti, ottenendo un mandato preciso per i prossimi anni. Tocca a lui e al CdA far crescere ancora l’azienda che si occupa del servizio di ge-stione del ciclo integrato dei rifiuti per 22 Comu-ni dell’Ovest Vicentino.

Presidente, qual è il mandato ricevuto dai Co-muni?È quello di proseguire nella gestione virtuosa dell’azienda, che nel primo mandato abbiamo salvato dal fallimento, eliminando le spese super-flue e razionalizzando le risorse che avevamo a di-sposizione. E tutto questo senza toccare i canoni dei Comuni. Anzi, con l’approvazione del budget 2015 abbiamo ridotto di circa 500.000 euro il costo del servizio ai Comuni soci, una manovra

che intende favorire la riduzione delle tariffe a ca-rico dei cittadini.

Quali altri importanti risultati sono stati rag-giunti?Il consolidamento economico patrimoniale e finanziario dell’Azienda e il completamento del percorso di aggregazione in ACA Srl dei Comuni del territorio che ancora gestivano in proprio il servizio di raccolta, trasporto e smaltimento dei rifiuti, ossia Chiampo, Valdagno e per ultimo Gambugliano. Ora possiamo dire di aver com-pattato in un’unica realtà pressochè tutto l’Ovest Vicentino. Una voce unica per gestire tutti insie-me e nel migliore dei modi le politiche legate ai rifiuti e alla difesa dell’ambiente.

E la raccolta differenziata?Il suo potenziamento è uno dei grandi obiettivi dei prossimi mesi. La Regione ci chiede di rag-giungere al più presto il 76% di raccolta differen-

ALBERTO CARLETTIMISSIONE AMBIENTE

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| INTERVISTA

ziate sul totale di rifiuti raccolti e noi ci stiamo già impegnando su questo fronte, tanto che abbiamo già raggiunto il 66%. Occorre però la massima collaborazione da parte dei cittadini.

In che senso?Spesso notiamo una resistenza da parte degli utenti. C’è chi ancora abbandona i rifiuti o non li differenzia correttamente. Per questo saremo più rigidi nei controlli durante le raccolte e, in colla-borazione con le Polizie Locali, contro il rifiuto selvaggio.

Occorre più informazione?Certamente, l’informazione è fondamentale. Ecco perché stiamo sviluppando nuovi strumenti che presto lanceremo, come un’app gratuita per conoscere tutte le informazioni per una corretta differenziazione e il proseguimento della storia di Paolino di Riciclandia, molto apprezzata nelle scuole dell’infanzia ed elementari del territorio. Ora stiamo pensando ai ragazzi più grandi, per-ché l’educazione ambientale passa necessaria-mente per le giovani generazioni.

IL FUTURO DELLA GESTIONE DEI RIFIUTI

In questi mesi sta prendendo forma l’assetto futuro della rac-colta dei rifiuti nel territorio. Le nuove norme impongono la creazione di un Consiglio di Bacino, che raggrupperà quasi tutti i Comuni del Vicentino (sono esclusi il Bassanese e l’Al-topiano). Il nuovo Consiglio di Bacino si costituirà una volta che tutti i Consigli Comunali avranno deliberato l’adesione al regola-mento. A quel punto i singoli Comuni non potranno più indi-re singolarmente gare d’appalto per l’assegnazione del servizio, ma dovranno affidarsi al Consiglio, il quale deciderà se indire una gara d’appalto o affidare direttamente il servizio ad una o più aziende.

Una bella sfida insomma...Lo è stato fin dall’inizio, perchè la società non navigava in buone acque. Ma a me le sfide appas-sionano, anche al di fuori del lavoro. L’ultima, ad esempio, l’ho affrontata la scorsa estate, quando ho realizzato il sogno di ogni motociclista, rag-giungere Capo Nord in sella alla propria moto. Quasi 8.000 chilometri in 15 giorni!

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MENSE SCOLASTICHE

angiare a scuola? “Ad Arzignano il servizio mensa è attivo per tutte le scuole dell’infanzia

e per alcune scuole primarie e se-condarie.” - spiega Laura Ziggiotto, assessore a Istruzione, Infanzia ed Educazione civica e all’ecologia -. “Può sembrare che il servizio sia limi-tato, ma un sistema di turnazione ci permette di servire più scuole in una sola mensa. La preparazione dei pasti è affidata alla ditta Euroristorazione di Torri di Quartesolo, che garantisce prodotti freschi preparati in giornata, controlli periodici e certificazioni su qualità e varietà dei cibi.”

Il “tempo pieno”? Lo organizziamo in base a quanto è richiesto e a seconda della disponibi-lità dei locali mensa. Al momento è attivo solo al plesso Pellizzari, a Vil-laggio Giardino.

E le famiglie che faticano a collo-care i figli negli orari pomeridiani?Per loro cerchiamo di organizzare ogni anno attività di doposcuola, come in Villa Brusarosco, o aiuto per lo svogliemento dei compiti a casa. Quest’anno all’Istituto Canossiano è nato un servizio di doposcuola con mensa per le scuole primarie. Poi ci sono le singole scuole, che organizza-no corsi di approfondimento o recu-pero delle singole materie.

Le tariffe sono cambiatei?Le tariffe sono rimaste le stesse. Sono cambiate solo le agevolazioni previste per la scuola dell’infanzia, basate su due fasce di reddito: con ISEE fino ai 3.000 euro si pagano 26 euro, men-tre l’anno scorso il servizio era gratu-ito; per chi ha un ISEE tra i 3.001 e gli 8.291,53 il prezzo è aumentato di 5 euro, dai 50 ai 55. m.m.

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Nei complessivi 500 mq (suddivisi in due piani) troveranno posto al piano terra un bar con salone per 200 mq; al primo pia-no una sala polivalente di 180 mq per la ginnastica, il ballo, cene e pranzi sociali,

attività ricreative. Il tutto sarà completa-to con altre sale destinate alla lettura, alle attività ambulatoriali e alle attività di am-ministrazione.

Vita nuova per gli anzianiDI GIUSEPPE SIGNORIN

l 2 settembre è stato approvato il progetto definitivo del nuovo centro ricreativo per anziani. Un investimento di 500mila euro che prevede la riqualificazione

dell’immobile nella cornice suggestiva del Parco di San Rocco.

“Abbiamo stanziato anche i 200 mila euro necessari alla sistemazione dell’area ester-na” commenta l’assessore ai Lavori Pub-blici Angelo Frigo, “che progetteremo e realizzeremo parallelamente ai lavori del centro, in modo da consegnare agli anziani l’intera opera finita”.

Quali sono i tempi per la realizzazione del centro? I lavori inizieranno a metà novembre.

Adesso siamo in fase di gara per l’indivi-duazione dell’impresa appaltatrice. La con-segna del centro finito é prevista per la fine dell’estate prossima.

In che modo la struttura cambia e mi-gliora la precedente soluzione? I nuovi locali sono di dimensioni maggiori e adeguati ai bisogni dell’associazione. Tra l’altro sono stati progettati d’intesa con l’associazione stessa, proprio per essere certi di rispondere ai loro bisogni. Il vice-sindaco Alessia Bevilacqua si é occupata in prima persona di seguire la fase di raccolta delle loro esigenze, trasmettendole ai lavori pubblici per la progettazione.

Che ne sarà del vecchio centro?Non sono state fatte ancora delle valutazio-ni sulla struttura esistente.

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DI GIUSEPPE SIGNORIN opo 72 anni di onorato ser-vizio, le Suore Francescane di Cristo Re non saranno più parte della parrocchia di Ca-

stello. Dal 31 dicembre le ultime rimaste - suor Raffaella, la superiora, assieme a suor Paolina e suor Degna - raggiungeranno altre comunità della loro congregazione, ma già a partire da questo settembre non hanno più alcun ruolo attivo nella Scuola Materna che per anni hanno gestito.“Da quando sono arrivato, mi sono sentito ripetere ogni anno il ritornello delle suore che mi dicevano di non sapere quanto sa-rebbero potute rimanere, per le condizioni di salute e l’avanzare dell’età. Questa volta purtroppo quel ritornello si è avverato”, ci racconta l’arciprete di Castello don Vitto-rio Gnoato. Era il 2 maggio del 1943 quando le prime Suore Francescane arrivarono a Castello, grazie alla richiesta di don Emilio Zampe-retti. Il giorno successivo erano già al la-voro: c’erano tanti bambini da educare e tante ragazze a cui insegnare a ricamare. Da allora il loro impegno è stato costante, ma la mancanza di un ricambio generazionale le costringe oggi ad abbandonare la comu-nità. “La scuola, essendo parrocchiale e non le-gata al loro istituto - prosegue don Vittorio - rimarrà aperta mantenendo gli stessi va-lori a cui è sempre stata ispirata. La nuova coordinatrice, la dott.ssa Federica France-

Le suore se ne vanno

Un ricordo di suor Ermellina Frighet-to tratto dal libro “Cinquant’anni delle Suore Francescane di Cristo Re a Castello di Arzignano”, sul loro arrivo nel ‘43.“Andammo tutti ad attenderle in fondo alla discesa: c’era la banda musicale, tutto era pronto, sembrava un giorno di sagra. Ma, all’ora stabilita sorpresa: le suore

non arrivavano più, avevano perduto il tram. Un po’ triste entrai in chiesa con tutti, ma non si riusciva a pregare. Ad un certo momento ecco risuonare in chiesa delle voci: ‘Ecco le suore! Ecco le suore!’ Si udì un forte battimani e le suore entra-rono timide, ma sorridenti e tranquille. Mi sembrava di vedere degli angeli, non delle persone comuni”.

schetto, proseguirà il lavoro già avviato da suor Raffaella e le sue sorelle”.Avete pensato a qualche festeggiamento?D

UNA PRESIDENTESSA AL BONAZZI

Asilo Bonazzi ha un nuovo Pre-sidente d’Istituto, e per la prima volta è donna: si tratta di Lavi-nia Belloni, arzignanese di 36

anni, mamma, casalinga e da tempo impe-gnata nel volontariato all’interno dell’Asilo stesso. Queste le sue prime parole:“Ringrazio tutti i consiglieri, le maestre,

le suore, il personale ausiliario, i volontari e i genitori per la fiducia e l’affetto fin da subito dimostrati. La Presidenza di un Isti-tuto con la storia e il prestigio del Bonazzi rappresenta un impegno che onorerò con la massima disponibilità e collaborazione.Fin dalla prima riunione ho colto da parte di tutti una grande volontà di rinnovamen-to e di miglioramento, sempre nel rispetto della tradizione, innanzitutto per il bene dei bambini”.

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È previsto per domenica 22 novembre, nella festività di Cristo Re, un evento per ringraziarle della loro preziosa presenza

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COLONNINA AUTO ELETTRICHE RED CARPET WALK

GENITORI IN AIUTO AL “DA VINCI”

ARZIGNANO VS PARMA

n “Dal Molin” invaso dai tifosi ha visto il battesimo del Parma del presidente Nevio Scala e del mister Apolloni in serie D, domenica 6 settembre. Partita

combattuta con l’ArzignanoChiampo bef-fato a 15 minuti dal termine da un calcio di rigore realizzato da Musetti. Diversi epi-sodi dubbi a sfavore dei ragazzi di Beggio, a cui il risultato alla fine sta stretto. Oltre agli spalti pieni, decine di persone hanno visto la partita al di là della siepe.

abato 12 settembre è stata inaugurata la prima colonnina “lampionet” per la ricarica delle auto elettriche. In piazza Ri-

sorgimento, dietro alle Poste, i possessori di auto elettriche potranno usufruire del servizio, grazie a un’iniziativa che rientra nell’ambito di “Futuro elettrizzante”, pro-mosso da Confartigianato Vicenza. L’au-spicio ora è che sempre più persone siano stimolate in questa direzione.

ervono banchi e sedie per le aule del liceo “Da Vinci”? Nessun problema, ci pensano i genitori.

en 20 attività commerciali pre-senti in via Fiume hanno deciso di festeggiare la fine dei lavori di riqualificazione con una cena

itinerante. L’evento si è svolto sabato 26 settembre. Il nome, “Red Carpet Walk”, si riferisce al colore della nuova pista ciclabi-le: per questioni tecniche, sopra al cemento è stato steso uno strato di asfalto che asso-miglia ad un tappeto rosso - un red car-pet, appunto. Ogni locale ha offerto una portata, mentre le altre attività, in mezzo ai tanti stand “food”, hanno proposto di-mostrazioni e animazioni, un’esposizione di moto d’epoca, parrucchieri in pedana, mostre d’arte, musica e molto altro.

AMBIENTE

SCUOLA

EVENTI

Due famiglie in particolare hanno con-tribuito con cospicui aiuti economici per acquistare arre-di e una lava-gna interattiva, necessari visto l’aumento degli iscritti rispet-

to allo scorso anno. Ma non solo, perché ogni anno alcuni genitori aiutano anche a tagliare l’erba e i rami degli alberi.

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COLORE ARANCIO: PANTONE 165 CVia G. Zanella 3236072 Chiampo (VI)[email protected]

TEST GRATUITO DELL’EFFICIENZA VISIVA

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Berlino in un libroDI GIUSEPPE SIGNORIN

residente del Rotary Club di Arzignano nel 2013/2014 e direttore della Schola Cantorum

del Club fin dalla sua fondazione, Alberto Savegnago ha sempre avu-to una passione per la storia tedesca, che l’ha portato a scrivere un libro, “Prima là c’era il muro. Storia e storie di una città divisa”, edito da Berica Editrice, in cui ripercorre i momenti più salienti della vicenda del muro di Berlino.

Com’è nata l’idea del libro?A marzo 2014 il Rotary Club di Arzignano ha deciso di organizzare una serata in occasione dei 25 anni della caduta del muro. Ho dato la mia disponibilità perché da sempre sono appassionato della storia delle Germania. Abbiamo esteso l’invito ad altri club e in poco tempo il pro-getto ha coinvolto sette realtà locali. Una settimana prima dell’evento, previsto per il 10 novembre del-lo scorso anno, il presidente Fabio Anversa mi ha chiesto se quella sera avremmo venduto anche il libro… “Quale libro?”, gli ho risposto. “Però si potrebbe anche fare… Se il Rota-

ry Club ci desse il patrocinio…” E insomma da quell’episodio è nata l’idea...

Come ha recuperato il materiale?Ho consultato diversi testi sia sul muro che sulla Guerra Fredda e la storia della Germania in generale. Poi ho iniziato a girare per la Germa-nia fra vecchie librerie e bancarelle e ho trovato materiale molto interes-sante, nonostante ci sia un po’ la ten-denza a volersi dimenticare di quello che è successo…

Come definirebbe il suo lavoro?Un reportage storico condito con aneddoti ed esperienze persona-li. L’idea era di creare qualcosa di piacevole alla lettura, non troppo lungo e corredato da fo-tografie, adatto alle per-sone che non conoscono bene questa storia e in particolare ai giovani.

Da dove viene il suo inte-resse per il muro di Berli-

no?Ascolto musica tedesca, parlo

il tedesco, la Germania è sempre sta-ta uno dei miei interessi principali. Il muro di Berlino è una parte impor-tante e recente di questa storia più ampia, mi è sembrato quindi natu-rale occuparmene.

Quale aspetto sottolineerebbe del suo libro e della vicenda del muro in generale?È importante secondo me capire che quel muro non ha penalizzato solo Berlino est: entrambe le parti della città hanno risentito negativamente di quella terribile esperienza.

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Alberto Savegnago

PRIMA La C’ERA IL MUROStoria e storie di una citta divisa

A un quarto di secolo dalla sua caduta il Muro di Berlino è ancora ben vivo nella memoria di ciascuno di noi.

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Alberto Savegnago è nato a Castelfranco Veneto il 1° agosto 1967.

Dopo la maturità classica si è laureato in giurisprudenza nel 1992.

Attualmente si divide fra Trissino, dove abita, Canove, dove scia, e Shenzhen, in Cina, dove lavora.

È sposato con Alessandra ed ha due figli: Maria Clotilde ed Alvise Marco.

Come hobby impara lingue: dopo inglese, tedesco, francese, spagnolo

e portoghese si è però piantato sul russo; col cinese neanche ci prova.Dal 2004 è socio del Rotary Club di Arzignano,da lui presieduto nell’anno rotariano 2013/14.

È inoltre direttore artistico della Schola Cantorum del Club sin dalla sua fondazione.

Dopo aver passato anni ad ammirare i pregi dei tedeschi,

ne vede ora tutti i difetti, e questo glieli rende un po’ più simpatici,

anche se non proprio tutti; ne ama la cultura, soprattutto musicale,

e la nazionale di calcio, soprattutto quando perde contro l’Italia o vince 7-1 contro il Brasile. È stato a Berlino, ed ha visto il muro.

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Clown in AfricaVENTI GIORNI IN MISSIONE IN TANZANIA COME VOLONTARIA DEI CLOWN DI CORSIA ARZIVIP: UN’ESPERIENZA DA RIPETERE

rmai è passato un anno da questa bellissima esperienza, ma ci tengo davvero a raccontarla

per ringraziare tutte le persone che mi han-no dato una mano”. Inizia così la nostra chiacchierata con Annalisa Marchesini, volontaria dei clown di corsia ArziVip che nell’ottobre 2014 ha passato venti giorni in missione in Tanzania.“Già da qualche anno la nostra associazio-ne VIP Italia organizza progetti di missio-ne in Africa e per me che amo quella terra poter partecipare è sempre stato un sogno. Fanno una selezione nazionale per valuta-re i requisiti, sono rimasta in forse fino a luglio ma alla fine si è liberato un posto: la speranza è l’ultima a morire. Il viaggio è stato un regalo delle mie amiche per i miei primi 50 anni. Peccato che non sapevo una cippa di inglese!” (ride, ndr).

In cosa consisteva la vostra attività?Eravamo a Kigoma in una comunità per bambini e ragazzi orfani, accolti da un per-sonaggio del luogo. Inizialmente vivevano tutti in un salone, ora pian piano stanno costruendo loro delle piccole casette e gra-zie alle donazioni riescono ad avere un’i-struzione privata, così è più facile che poi riescano a trovare lavoro. Noi clown ab-

DI MARCO ALESSANDRI

biamo portato da mangiare per almeno sei mesi e poi preparavamo degli spettacolini da fare nelle scuole o negli ospedali per farli divertire. Ma insegnavamo loro anche dei lavoretti e come costruire qualcosa da poter vendere: in questo modo dai loro fiducia in sé stessi, vedono che possono farcela e riescono a guadagnare qualcosa. Io ho fatto la mia piccola parte vendendo qualcosa qui ad Arzignano, e ringrazio le tantissime per-sone che mi hanno aiutata.Cosa le rimane di questo viaggio?

“OHo tanto desiderato provare questa espe-rienza per capire se veramente si può por-tare qualcosa a questi bambini. Per noi può sembrare scontato ma sono orfani, non hanno i genitori quindi hanno bisogno di affetto, vogliono che li abbracci, che li addormenti, che li coccoli… è questo che gli manca. Per fortuna ora c’è una signora che fa loro da mamma, prepara da mangia-re e li aspetta quando tornano da scuola. L’anno prossimo spero tanto di riuscire a tornare.

GIOVANI E TECNOLOGIAi è svolto venerdì 25 settembre il primo incontro del proget-to “Scenari Tecnologici”, un ciclo di workshop organizzato

dall’Istituto Comprensivo “G. Parise” e dedicato a ragazzi e ragazze della scuola secondaria di I grado e del biennio della scuola secondaria di II grado per miglio-rare e favorire la conoscenza delle nuo-ve tecnologie, del mondo digitale e del

problem solving. Ospiti da tutta italia e partecipanti da tutta la provincia, per un progetto rivolto al futuro, quello del-la tecnologia e quello dei nostri giovani, possibile anche grazie all’aiuto di privati.“Abbiamo ottenuto l’interesse di alcune aziende del territorio – afferma la vice-preside Lucia Grieco – che ci sostengo-no sia per l’allestimento di un laboratorio di robotica, sia per consentire di abbas-sare il costo delle giornate di workshop”.

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Missione fotografoDI GIUSEPPE SIGNORIN

on faccio il fotografo, sono un fotografo”. Si presenta così Mauro Marzotto, una vita nel

settore automobilistico e la decisione a 52 anni di mollare tutto e prendere un’altra direzione, grazie anche a un percorso in-teriore che l’ha portato a guardare il mon-do con altri occhi e a dare più importanza all’essere piuttosto che al fare.“Ho lavorato per più di 20 anni come commerciale nel mondo delle auto - ci racconta. Ma ormai è un contesto alienan-te che non mi dà più le soddisfazioni di una volta. L’unico interesse sono i soldi, il prezzo, e non c’è spazio per la creatività e la professionalità. Questa situazione mi ha aiutato a riflettere sulla mia vita e prendere delle decisioni”.Quando ha pensato di cambiare vita?Avevo tentato di continuare il mio me-

stiere mettendomi in proprio, ma non lo sentivo più mio, e decisamente non amavo più quello che stavo facendo. A gennaio di quest’anno sono andato con mia figlia Milena a Londra e lì ho visto un ambien-te diverso, persone che sorridevano anche negli ambiti commerciali, nei negozi o nei mercati. Tornato, ho “messo a fuoco” e pre-so la decisione di dedicarmi finalmente a quello che mi piace.La passione per la fotografia?C’è da sempre, da quando avevo 20 anni. Ovviamente i mezzi all’epoca erano diver-si. Poi con il lavoro l’ho un po’ messa in secondo piano, ma da qualche tempo l’ho rispolverata. Oggi la post-produzione per-mette di sperimentare ed interpretare le foto con maggiore espressività. Soggetti preferiti?Amo “raccontare” le persone. Le loro pas-sioni, il loro lavoro. Trovo siano la risorsa principale della nostra società.

“NChe tipi di lavoro sta facendo?Ho iniziato diversi progetti e reportage in collaborazione con l’Assessorato alla Cul-tura e l’Associazione Confcommercio per raccontare la quotidianità attraverso la fo-tografia. Le botteghe, i laboratori, i negozi e le aziende hanno molto da dire. Inoltre il mestiere “classico” della fotografia di even-ti: matrimoni, battesimi, inaugurazioni, dove catturare l’emozione negli sguardi e nei dettagli è fondamentale per trasformare una foto banale in un attimo senza tempo.

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Rinasce l’orchestra cittadinaDAL PROGETTO SCOLASTICO “FIATI POLIFONICI” UNA RISORSA PER LA CULTURA

DI MATTEO MOSCHINIiciamolo: una buona colonna sonora può migliorare ogni cosa, perché la musica parla a tutti, grandi e piccini, professori e stu-

denti, arzignanesi compresi. Ed è proprio per tenere insieme la musica, la scuola e la comunità di Arzignano che sta lavorando l’Istituto Comprensivo Goffredo Parise negli ultimi anni.Grazie al progetto “Fiati Polifonici” la proposta formativa e musicale offerta dall’istituto ha superato le barriere dell’o-rario scolastico.“Un progetto - spiega Lucia Grieco, vice-preside, pianista e musicista - che ha avuto successo soprattutto per merito del pro-fessor Silvio Cavaliere. È arrivato qui nel 2010 e ha subito capito cosa mancava alla nostra scuola. È anche uno straordinario motivatore, al giorno d’oggi non è facile convincere dei ragazzi a impiegare i loro venerdì sera in attività come queste, ma lui ci riesce con facilità”.

Prof. Cavaliere, in cosa consiste il pro-getto “Fiati Polifonici”?Si tratta di un’orchestra vera e propria composta perlopiù di fiati, ma aperta an-che a molti altri strumentisti e strumenti, in particolare percussioni, fisarmoniche, tastiere, chitarre ritmiche.

Il repertorio?Un po’ di tutto, pezzi classici, canzoni po-polari, ma anche musica contemporanea e colonne sonore.

Perché e per chi è questo progetto?Abbiamo avviato questa iniziativa due anni fa, perché volevamo che le competenze e le conoscenze musicali che venivano trasmes-se nel nostro istituto non andassero perdu-te quando i ragazzi finivano la scuola. Ho pensato di creare un’orchestra che provasse in orari extra scolastici, così da coinvolgere

anche gli ex alunni e chiunque altro fosse interessato. Abbiamo iniziato in 18, adesso possiamo contare su una trentina di ele-menti.

Un progetto per i ragazzi, quindi.Sì, ma non solo. Naturalmente molti componenti sono ragazzi tra gli undici e i vent’anni; sono soprattutto ex alunni che ora frequentano il conservatorio o il liceo musicale, ma siamo aperti a tutti. In que-sto momento suonano nell’orchestra anche molti nonni, papà, mamme di Arzignano e dei paesi limitrofi. La nostra intenzione è formare una vera orchestra, che sia a dispo-sizione della cittadina per animare eventi e manifestazioni di ogni genere.

Avete già “debuttato”?Certo, quest’anno abbiamo avuto modo di esibirci più di una volta, soprattutto negli eventi ufficiali e nelle ricorrenze storiche promosse dall’Amministrazione comunale di Arzignano. Bisogna dire che il supporto dell’Ammini-strazione e della scuola sono fondamentali per il nostro progetto.

Le Amministrazioni vi supportano?L’Amministrazione di Arzignano si è sem-pre dimostrata molto sensibile al nostro progetto, perché ha capito che poteva fa-vorire la nascita di una realtà che in città mancava da tempo, da quando si era con-clusa l’esperienza dell’orchestra Pellizzari. Anche la scuola ci ha dato un grande aiuto, il dirigente Frigotto ci ha permesso di uti-lizzare il laboratorio musicale della scuola, e ha stanziato dei fondi dell’istituto per l’acquisto di nuovi strumenti musicali. In questo modo quello che l’orchestra rice-ve lo restituisce al territorio come risorsa, e la scuola si arricchisce di attività extra cur-riculari che speriamo possano interessare un pubblico sempre più ampio.

Qualche esempio?Vogliamo avviare dei corsi pomeridiani per percussionisti e ottoni che è impossibile inserire nell’orario delle lezioni, perché i fondi non ce lo permettono. Lavorare in sinergia con il progetto ‘Fiati Polifonici’ e la scuola è una valida soluzio-ne alternativa.

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Real Futsal ArzignanoUNA FESTA PER INIZIARE LA NUOVA STAGIONE NEL SEGNO DI SPORT E SOCIALE

DI MATTEO MOSCHINIna vera e propria festa per presentare la squadra. Il Real Futsal Arzignano ha incon-trato i tifosi in un ideale ab-braccio con la città lanciato

dalla vetrina dell’Errea Truck, lo speciale tir vetrina messo a disposizione dallo sponsor tecnico. Un momento di incontro e un’oc-casione per sentire il presidente Vladimiro Sgaggero e fare il punto della situazione.Coma vanno le cose, da dove ripartite?Siamo in un buon momento, inziato due stagioni fa con la conquista ai playoff della serie A2. Quest’an-no abbiamo cen-trato la salvezza con tre giornate d’anticipo. Cer-to, il cambio di categoria è stato difficile, ma ce la siamo cavata. An-che perché siamo una realtà locale, abbiamo giocatori giovani che stanno crescendo bene. Uno dei nostri punti fermi è la crescita del vivaio, per noi una risorsa straordinaria.E per quest’anno a cosa puntate?Quest’anno siamo convinti di poter arri-vare ai playoff. Abbiamo cambiato qualche

giocatore e bisognerà adattarsi, ma siamo fiduciosi.Perché questa festa di presentazione?Volevamo ringraziare i nostri sponsor, che ci permettono di andare avanti: la serie A2 è un impegno economico, con trasferte

anche a Cagliari, Aosta, Pesaro. Dobbiamo ringraziare soprattutto il contributo fonda-mentale di MB Conveyors. Quest’anno la nostra maglia porterà i loro colori.Una maglia che trova posto anche per il sociale.Sì, continua il nostro impregno con il pro-getto AgriMea dei Carciofi di Marana. I carciofi sono coltivati da ragazzi con pro-blemi di autismo e disturbi comportamen-tali e sostenerli significa lavorare per per il territorio. Per noi supportare queste onlus è fondamentale, se ci chiedessero di soste-nere altri progetti risponderemmo subito sì. Anche alla festa abbiamo voluto dedica-re il giusto spazio a questa iniziativa, vole-vamo che la gente capisse di cosa si tratta.

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PODIO EUROPEOarzignanese Roberto Maria Coda conquista il secondo posto assoluto nel Campiona-to Europeo di Velocità F.I.M.

2015, dopo la vittoria di qualche mese fa all’International Alpe Adria 2015.L’ ultima gara del campionato si è svolta in Danimarca, sul circuito di Jyllandsringen.

L’Coda ha affrontato i migliori piloti europei in una gara segnata dalle avverse condizio-ni meteo. Nonostante le difficoltà il nostro centauro ha stretto i denti e affrontato la situazione sfavorevole, riuscendo a chiude-re la gara al terzo posto. Una posizione che gli ha permesso di chiudere il campionato Europeo al secondo posto nella classifica generale.

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MONTECCHIO

Polizia Locale, nuovo ComandanteÈ IL VICE COMMISSARIO MASSIMO BORGO, CHE VIENE DA UNA LUNGA ESPERIENZA A THIENE E AD ASIAGO

DI MARIO PIOTTOl Vice Commissario Massimo Borgo, 52 anni, è il nuovo Co-mandante della Polizia Locale dei Castelli. Proveniente dal Comando della Polizia Locale

di Asiago, dal primo ottobre è subentrato a Chiara Crestani, assumendo la guida degli agenti che controllano i territori di Mon-tecchio Maggiore e Brendola.Con un lungo passato al Consorzio Nor-dest Vicentino, di cui resta dipendente, e una significativa esperienza in Procura a Vicenza, Borgo indossa la divisa da oltre 30 anni.

Comandante, con quale spirito inizia questa nuova avventura?Con grande entusiasmo e spirito positivo, sentimenti necessari per affrontare al me-glio una realtà molto diversa da quella di Asiago.

Che idea si è fatto dei territori in cui si troverà ad operare?Sarà un compito impegnativo, più o meno come lo era sei anni fa quando ero a Thiene. Le differenze sono però note-voli: a Montecchio, ad esempio, esistono grandi condomini, la città è attraversata da una grande via di comunicazione, ossia la regionale 11, a Thiene la prostituzione avveniva principalmente in appartamento mentre qui è prevalente quella sulla strada. Farò affidamento alla memoria storica dei miei colleghi per farmi un quadro comple-to delle problematiche da affrontare.

Su quali punti cardine farà leva il suo operato?Il primo periodo sarà dedicato alla cono-scenza dei colleghi e del territorio. Seguirà il confronto, da cui far scaturire il metodo operativo per risolvere i problemi dei cit-tadini e per soddisfare la loro esigenza di

sicurezza. Io dico sempre che una mam-ma che va al parco col suo bambino deve sentirsi sicura. Noi agiremo per fare sì che questo accada.

Le priorità?Lotta alla prostituzione, controlli contro l’accattonaggio, sicurezza dei quartieri e si-curezza stradale, ma anche lotta al piccolo spaccio. Mi metto a disposizione delle due Amministrazioni comunali, dei cittadini e dei colleghi per scambiare con loro cono-scenze ed esperienze, al fine di migliorare continuamente il servizio della Polizia Lo-cale, che è già molto buono.

Tolta la divisa quali sono i suoi interessi?La montagna e l’escursionismo, la lettura, i film e soprattutto la famiglia. Sono una persona normale, ma che nutre una gran-dissima passione per il proprio lavoro.

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“Una mamma che va al parco col suo

bambino deve sentirsi sicura.

Noi agiremo per far sì che questo accada”

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MONTECCHIO

25 ANNI DI AMICIZIA CON PASSAU TEGOLINA SUPERSTAR

INIZIANO I CORSI DELL’UNIVERSITÀ ADULTI/ANZIANI

NUOVO COMANDANTE PER I CARABINIERI

re giorni di festa ed eventi per omaggiare la tegolina cornetta De.Co.Il penultimo fine settimana di settembre è stato dedicato

a questo prodotto tipico di Montecchio Maggiore. I cittadini hanno potuto acqui-starlo nello stand mercato allestito davanti al Municipio. Nella giornata conclusiva accanto alla cornetta erano presenti anche altri prodotti De.Co.Ma la vera novità dell’edizione 2015 del-la Festa della Tegolina Cornetta è stata la passeggiata alla scoperta dei territori in cui è coltivata.I partecipanti hanno così avuto l’occasio-ne di scoprire la suggestiva campagna di Montecchio, le tecniche di coltivazione e le aziende impegnate nella produzione.

li studenti dell’Istituto d’Istru-zione Superiore “Silvio Cec-cato” hanno festeggiato i 25 anni del gemellaggio con lo

Staatliche Wirtschaftsschule di Passau (Germania).Per una settimana i ragazzi tedeschi hanno soggiornato a Montecchio, ospi-ti dei loro amici castellani. Hanno par-tecipato alle lezioni e ad alcuni incontri istituzionali, tra cui la visita in Municipio

uovo anno accademico per l’Università Adulti/Anziani di Montecchio Maggiore.Le lezioni si svolgeranno da ot-

tobre a maggio nei giorni di lu-nedì e giovedì dalle ore 15.00 alle ore 17.30 nella sala San Paolo (sotto la chiesa di Alte Ceccato).Il programma prevede corsi di filoso-fia, letteratura, “leggere il nostro tempo”, arte, cinema a tema, cultura e civiltà della Russia, medicina, diritto, letteratura ingle-se, musica; seminari di scrittura creativa, studio di una regione italiana, narrativa contemporanea, Bibbia, territorio, ricerca

ambio al vertice della Compa-gnia Carabinieri di Valdagno, che ha competenza anche sul ter-ritorio che fa capo alla Stazione

di Montecchio.Il Cap. Mauro Maronese ha preso il posto del Cap. Giacomo Gandolfi. In Municipio si è svolto il primo incontro tra il nuovo Comandante e il sindaco Milena Cecchet-to. Erano presenti anche i sindaci di Soviz-

SCUOLA

CULTURA

SICUREZZA

e pittura; laboratori di coralità; seminario semestrale sul territorio; visite culturali in Italia e all’estero.

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N

C

Te l’appuntamento ufficiale per l’anni-versario svoltosi in Villa Cordellina Lom-bardi.

zo Marilisa Munari, di Monteviale Giusep-pe Danieli e di Creazzo Stefano Giacomin,

TRADIZIONI

che assieme a Gambugliano fanno capo alla Stazione di Montecchio.

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MONTECCHIO-BRENDOLA

Trecento minerali per il museo

Brendola pedala con Roberto Dal Monte

DI MATTEO MOSCHINIn museo Zannato sempre più ricco, grazie ad una collezione di trecento minerali da tutto il mondo donata dai coniugi Ennio e Michelina Noardo di

Thiene.“Ho maturato il desiderio di donarli - spie-ga Ennio Noardo - dopo una visita al museo, accom-pagnato dal Prof. Claudio Beschin. Ho pensato che poteva essere la casa ideale per custodire tutti i miei minerali”.Si tratta di campioni pro-venienti da tutto il mondo: Italia, Madagascar, Brasile, India, Sudafri-ca, Kosovo, Romania ecc. Tra i pezzi più significativi ci sono quarzi ametista del

DI MATTEO MOSCHINIna passione che corre su due ruote quella di Roberto Dal Monte, ciclista brendolano classe ’99. Un impegno che mostra i primi frutti, come la

vittoria de GP Nogaré lo scorso 23 agosto.Ci parli di questo successo?È stata la prima volta che ho vinto una gara, in 5 anni di corse, per cui puoi imma-ginare la soddisfazione. Non è stato facile, a un certo punto mi è caduta la catena e ho dovuto faticare per recuperare il gruppo. A 20 km dall’arrivo sono partito in volata, mi hanno seguito in due, e non sono riusciti a scrollarmeli di dosso prima dell’ultimo chilometro. Vincere è stata un’emozione indescrivibile, prima di allora non mi ero mai trovato a giocarmela per la vittoria.Raccontaci la tua carriera ciclistica.Ho iniziato 5 anni fa, mi sono appassio-

Brasile, barite caramellata dalla Romania, fluorite blu dal Messico e molti altri, in un tripudio di forme e colori.Per i coniugi Noardo i minerali sono una grande passione da lungo tempo. Miche-lina ricorda il primo minerale della col-lezione, acquistato a Lourdes negli anni Settanta. Da lì in poi la collezione è no-

tevolmente cresciuta, tramite acquisti o regali. Ed ora è a disposizione del museo di archeologia e scienze naturali, ma non

nato grazie a mio padre. Subito ho comin-ciato a correre per la Mainetti, con la quale ho raggiunto la categoria Esordienti. Due anni fa la società ha chiuso e sono passato a Verona alla Cage Capes. Ora sono al se-condo anno della categoria allievi.Qual è il tuo mito ciclistico?Il mio ciclista preferito di sempre è Marco Pantani. Quando correva lui non seguivo il ciclismo, ma mi sono appas-sionato a questo sport guardan-dolo correre sui DVD di mio padre. Dei ciclisti di oggi mi piace Contador. Poi, essendo io di Brendola, ammiro molto Fa-bio Baldato. È un grande cam-pione, ancora oggi a Brendola se dici ciclismo dici Baldato, sarebbe bellissimo poter avere una carriera come la sua.Progetti per il futuro?

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tutta. Il primo campione di quarzo rosa è stato infatti conservato per ricordo dai coniugi.“Ringraziamo i generosi donatori – affer-ma il sindaco Milena Cecchetto, che è an-che Presidente del Sistema Museale Agno Chiampo – perché il loro gesto non ar-ricchisce soltanto il nostro museo, ma an-

che la proposta scientifica e le opportunità di divulgazione nell’intero Ovest Vicentino”.E devono ringraziare i coniu-gi Noardo anche i moltissimi bambini che frequentano i laboratori organizzati dal museo. Parte della collezione sarà infatti utilizzata per le

attività didattica, mentre i pezzi più belli sono esposti in una nuova vetrina posta nella sala d’ingresso del museo.

Sto cambiando squadra, andrò alla Work Service. Spero di riuscire a ottenere dei buoni risultati, anche se non ho fretta di vincere, voglio crescere prima dal punto di vista sportivo.Quando non pedali cosa fai?L’allenamento porta via molto tempo, e poi c’è lo studio. Però il tempo di uscire con gli amici ogni tanto lo trovo.

Il podio del GP Nogaré. Roberto è al centro

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BRENDOLA

La mia vita è a tutto gas

DI VALERIO LUISONartito ultimo, arrivato terzo. Punto. Non c’è altro modo, se non quello di provare a essere veloci come lui, per raccontare

l’ultima gemma di Luca Ghiotto al mon-diale GP3 di scena all’autodromo di Mon-za a inizio settembre. Che poi quello che è successo giro dopo giro dal semaforo verde alla bandiera a scacchi mica è facile da ren-dere a parole, tanto che un po’... s’ingrippa pure lui. “Eh sì è strano, non so nemmeno io come spiegarlo - racconta il pilota bren-dolano in forza al team Trident -. Sentivo che potevo fare bene, e arrivare almeno in zona punti, ma il podio no, non me lo aspettavo”. Sta di fatto che questo ragaz-zo qui, vent’anni appena, innamorato dei motori per genetica, e tanta voglia di diver-tirsi, una volta messo il piede sull’accelera-tore deve aver deciso di non togliercelo più perchè, partito dietro a tutti dopo il ritiro

per problemi tecnici in gara-1, li ha drib-blati uno dopo l’altro, fino a chiudere al terzo posto su 18. Primato di classifica con-solidato: grazie e arrivederci alla prossima. Luca come ci sei riuscito? “Sapere che non avevo niente da perdere mi ha aiutato: senza alcun vantaggio da gestire ho deciso di giocarmi tutto al… 300%, e in 16 giri ho recuperato”. Come la vedi da qui alla fine? “Mancano tre gare e ci sono tutti i presupposti per finire bene. Sono molto soddisfatto, anche perchè in questa cate-goria corriamo tutti con lo stesso motore, quindi il pilota è il fattore determinante. Il campionato poi è bellissimo, si corre sulle piste migliori e c’è grande visibilità. E poi siamo il gradino sotto della Formula 1”. Quando è nata la tua passione per i motori? “Ho iniziato nel 2008 con il kart: mio papà ha corso per 20 anni, e quindi la passione l’ho respirata fin da piccolissimo. Alle auto sono passato nel 2010 con la For-mula Abarth, poi con la Formula Renault 2000 e quindi con la Formula Renault 3.5, prima di approdare in GP3 da quest’an-no”. Come ti prepari alle gare? “Per re-golamento non possiamo provare a bor-do dell’auto, quindi gli allenamenti sono soprattutto per il corpo. Lavoro molto in palestra, per resistere meglio nell’abitaco-

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“Di sogni ne ho tanti, ma i sogni sono gratis. Ora però punto al salto di qualità”

lo, e un paio di volte alla settimana faccio mental training, per migliorare i riflessi e la ‘testa’ ” Obbiettivi? “Di sogni ne ho tanti, ma i sogni sono gratis! No dai, diciamo che se i risultati parlano, anche se ora non ho niente di concreto, punto comunque al sal-to di qualità. Sto davvero dando tutto me stesso per continuare con la strada su cui mi ha spinto questa passione”. Prossima tappa la Russia, nel fine settimana del 10-11 ottobre.

20 ANNI E IL SORPASSO FACILE: LUCA GHIOTTO RACCONTA LA SUA PASSIONE PER I MOTORI EREDITATA DAL PAPÀ. TRA IMPRESE E SPERANZE, IL PILOTA BRENDOLANO FA SOGNARE CHI LO VEDE PREDESTINATO A UN GRANDE DOMANI

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CHIAMPO - SAN PIETRO MUSSOLINO

Una notte con il T-Rex

Frutta e verdura non si tagliano

DI MATTEO MOSCHINIassare la notte al museo non è solo una fantasia cinematografica. Perché? Lo spiegano Cinzia Ros-

sato e Valentina Carpanese operatri-ci didattiche del Museo “Menin” e del team “Scatola Cultura”.Che cos’è “Una notte con il T-Rex?”Una notte dedicata alla didattica per i ragazzi, dalle 20.30 del sabato alle 8.30 della domenica. Non solo si dorme al museo, con materassini e sacchi a pelo. In serata ci sono la “caccia al reperto” a luci spente, delle attività manuali e l’imman-cabile spuntino di mezzanotte. Vogliamo unire l’attività ludica a quella didattica, e cerchiamo di sviluppare un tema a partire da uno dei settori del museo. Questo otto-bre ci dedicheremo agli animali.I ragazzi come l’hanno presa?Benissimo. Vengono da tutta la Valle per le

DI VALERIO LUISONSan Pietro Mussolino frutta e verdura… non si tagliano. Lo ha stabilito l’Amministrazione comunale, che per il nuovo anno

scolastico ha scelto di destinare nuove risor-se alla mensa dell’asilo di via Cosaro, al fine di garantire acquisti di primissima qualità e a chilometro zero. Se altrove dunque la cu-cina scolastica interna è diventata nel tem-po una realtà in via d’estinzione a causa di risorse sempre più limitate, qui l’impegno è chiaro: “La didattica e la buona alimen-tazione - spiega il sindaco Gabriele Tasso - vanno a braccetto nel formare nel modo più corretto gli adulti del domani. Per questo abbiamo deciso di po-tenziare la struttura interna incentivando

nostre attività, i prossimi incontri sono già sold out, e abbiamo prenotazioni per altre puntate che non abbiamo ancora previsto.Solo uno di tanti progetti didattici.Stiamo cercando di coinvolgere sempre più giovani e famiglie. Collaboriamo con le scuole della Valle durante tutto l’anno, due mattinate a Natale e un laboratorio di maschere dal Mondo per Carnevale, per far conoscere diverse culture. Con il progetto ArcheoEstate organizziamo due

settimane di campi estivi per intrattenere i ragazzi in modo interessante ed educativo. Il 4 ottobre per la Giornata Nazio-nale della famiglia al Museo abbiamo pensato a un’esplo-razione “sensoriale” del nostro museo: “Vedo, Sento, Tocco” permetterà a genitori e ragazzi di vivere il Museo in modo del tutto nuovo. C’è sempre qual-

cosa da fare.Un bel modo per insegnare. In ogni nostra attività cerchiamo di unire l’aspetto giocoso a quello educativo. Vo-gliamo che i ragazzi si portino a casa qual-cosa, ma senza dover subire lezioni frontali come a scuola, né facendo la solita noiosa visita guidata.Ma c’è davvero un T-Rex al museo?Un calco a grandezza naturale. I ragazzi fanno a gara a chi ci dorme più vicino.

le abitudini più sane possibili per i nostri bambini. Spendiamo circa un 20% in più, ma il maggior benessere dei più piccoli non ha prezzo”. L’asilo conta oltre una set-

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Atantina di bambini iscrit-ti, provenienti da San Pietro e dal territorio limitrofo, e dal territorio limitrofo saranno anche la frutta e la verdura che si troveranno nel piatto e a merenda. “Abbiamo costruito una rete con le aziende della zona - conti-

nua il sindaco - che oltre ad assicurare il massimo della qualità, garanti-

ranno un’ampia varietà di scelta nel rispetto massimo della sta-

gionalità dei prodotti”.

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NOGAROLE - CRESPADORO

Una patata davvero italiana

I carciofi di Marana a

DI MARCO ALESSANDRIrmai è risaputo: il terreno vulcanico del Monte Faldo, dorsale lessinica che segna lo spartiacque tra la Valle del

Chiampo e la Valle dell’Agno, si rive-la perfetto per l’orticoltura di qualità e in particolare per la patata, ancora prodotta da molte piccole aziende a carattere familiare.Quest’anno il progetto “Patata Mon-te Faldo De.Co.” - che dal 2010 vede raggruppati i comuni di Nogarole, Trissino, Brogliano, Cornedo e Valda-gno - ha raggiunto un nuovo impor-tante traguardo.“Sin dalla nascita del progetto è stata por-tata avanti un ambiziosa iniziativa per la moltiplicazione di cinque cultivar di pata-te a rischio di estinzione – spiega Manuel Dulmieri, consigliere con delega all’agri-coltura del Comune di Nogarole e mem-

DI STEFANO COTROZZICarciofi di Marana questa volta superano i confini del Veneto, approdano in Lombardia per poi andare in giro per il mondo grazie

all’Expo di Milano. A chiamare il prodot-to made in Crespadoro è stato Slow Food che lo ha fortemente voluto al proprio padiglione. “È andata benissimo – ci rac-contano Leonardo Mariga e Alessandro Mecenero di Agrimea - c’era un folto pub-blico ad ascoltarci, un’ottima vetrina per il nostro carciofo al suo secondo anno di vita ma soprattutto ci ha fatto piacere che Slow Food creda nel nostro progetto. Per averci dato uno spazio in uno scenario così im-portante vuol dire che interessiamo sia dal punto di vista del cibo, quindi dei prodotti che proponiamo, sia per quello che ci sta dietro, quindi la valorizzazione del territo-rio e l’agricoltura sociale.

bro della Commissione intercomunale del-la patata Monte Faldo – grazie soprattutto al dott. Giovanni Guarda, già direttore dell’Istituto di Genetica e Sperimentazione

Agraria “N. Strampelli” di Lonigo. Si trat-ta della rossa vicentina, originaria appunto del vicentino, l’alba, costituita dal dott. Guarda, e due cultivar autoctone della Val Formazza, nell’estremo nord del Piemonte: la walser e la occhi rossi. Dopo aver recu-perato queste cultivar, sanificate dalle virosi

in laboratorio, la scorsa primavera è stata eseguita la prima coltivazione di questi tuberi virus-esenti in un campo di monta-gna, al di sopra degli 800 m s.l.m.

E quale sarà il vantaggio per i con-sumatori?Grazie a questa coltivazione, desti-nata alla produzione di tuberi-seme, nel 2016 sarà possibile coltivare nei terreni del Faldo, produrre e mettere sul mercato queste antiche varietà di patata che probabilmente sarebbero scomparse.Un esempio unico in Italia di patate da seme auto-prodotte, di solito le se-

menti si comprano all’estero, molto spesso in Olanda. Quindi una parte della produ-zione delle Patate Monte Faldo De.Co. dalla prossima stagione si potranno consi-derare al 100% italiane, dal seme fino alla raccolta. Un’esclusiva dei nostri produttori iscritti alla De.Co.

Durante l’evento abbiamo presentato il nostro slogan: “Nutriamo il palato e il cuo-re”. Con il palato un prodotto di alta qua-lità, naturale e con un gusto speciale; con il cuore la parte sociale impegnata nel pro-getto e cioè i ragazzi impegnati nel lavoro e il coinvolgimento di persone che vogliono prendersi cura del territorio e tornare ad abitarlo.L’appuntamento di fine agosto con Slow

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IFood è arrivato proprio nel pieno della produzione.Sì, proprio durante il grosso della produ-zione, al momento giusto. I primi carciofi quest’anno sono arrivati a luglio, un stagio-ne “particolare” che si è allungata molto, alcune piante produrranno anche ad otto-bre. Dopo un lungo periodo di siccità la pioggia ha creato una nuova produzione.Che è aumentata rispetto a quella dell’anno scorso?Crediamo molto nel nostro carciofo, quest’anno, con gli altri agricoltori, abbia-mo raddoppiato la produzione arrivando a 16000 carciofi e li abbiamo venduti tutti. Abbiamo ampliato i nostri canali di ven-dita, ma abbiamo avuto anche molti più clienti direttamente a Marana in coope-rativa. La ciliegina sulla torta sono stati i ristoranti che ci hanno scoperto e che oggi ci propongono nel loro menù.

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MONTEBELLO-MONTORSO

Ponte sul Rodegotto, lavori conclusi

DI LISA DUGATTOi avviano alla conclusione i lavori per il rifacimento del ponte sul Rio Rodegotto: come da copione la consegna

prevista per il mese di ottobre sarà rispet-tata, secondo quanto stabilito dall’ordi-nanza che risale allo scorso 12 agosto. Un intervento atteso da tutto il paese, ma soprat-tutto dagli abitanti e dalle attività industriali e com-merciali della zona che da via Trento va fino all’in-tersezione con la strada Provinciale SP31 Lungo-chiampo: il vecchio ponte, per la sua conformazione, era infatti a rischio eson-dazioni, come tristemente dimostrato nel maggio del 2013, quando la tracimazione delle acque allagò la zona industriale di Montebello e Zermeghe-do. I danni furono ingenti e fu palese la necessità di un intervento immediato. I lavori, eseguiti dall’impresa Molon Gra-ziano di Arzignano per conto del Consor-zio Alta Pianura Veneta, che ha in tutela

il corso d’acqua, sono iniziati nel mese di agosto e hanno reso necessario una tem-poranea interruzione della viabilità in via Trento. “L’intervento principale ha riguar-dato la demolizione del vecchio ponte e il rifacimento dello stesso con una sezione raddoppiata, di 2 metri di altezza per 5 di ampiezza” spiega il primo cittadino Dino

Magnabosco. “Il fattore di rischio maggiore infat-ti era dato dal restringi-mento dell’alveo in corri-spondenza del ponte, che creava una sorta di effetto “imbuto”. Sono stati ese-guiti poi due interventi se-condari, di innalzamento della sponda arginale, uno nel comune di Montebel-lo ed un altro nel comune

di Montorso. Il costo complessivo dell’o-pera ammonta a 200mila euro, finanziati per metà dal Consorzio Alta Pianura Ve-neta e l’altra metà dalla Regione Veneto”. Buone notizie insomma in particolare alla vigilia della stagione delle piogge, che negli ultimi anni non ha mai mancato di creare apprensione.

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CARDIOLOGI “AMICI DEL CUORE”

na serata partecipata “con il cuore”, quella dell’11 settembre in Vil-la da Porto a Montorso. “Un grande successo”

spiega Silvano Ceresato, presiden-te dell’Associazione organizzatrice, Amici del Cuore. “Non ci aspetta-vamo questi numeri, non sapevamo più dove mettere a sedere gli ospiti. È un segno forte del fatto che la se-rata è servita. La gente vuole essere informata sulla propria salute.”Ci racconti un po’ la serata.“Volevamo qualcosa di utile per i cit-tadini che invertisse il rapporto che hanno con i medici: anziché invitarli ad andare in ospedale abbiamo por-tato i cardiologi da loro.

I temi della serata?“Prevenzione e attenzione ai propri stili di vita. Pensate al corpo come a un’auto, è meglio trattarla bene e farla durare a lungo che maltrattarla e portarla periodicamente dal mec-canico. Per la prevenzione delle ma-lattie cardiovascolari le fondamentali sono poche: alimentazione sana, fare movimento, limitare fumo e alcool.”Progetti per il futuro?“Replicare l’incontro a Chiampo e Arzignano. E poi lavoriamo con le scuole, per promuovere prevenzione e sicurezza fin da giovani.

L’opera è costata 200mila euro, finanziati dal Consorzio Alta Pianura Veneta e dalla Regione

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La mia nuova vita venezianaDI LINO ZONIN

na leonicena a Venezia. E non per fare un giro in gondola ma per occupare una poltrona nel principale organo di governo del

Veneto, nel consiglio regionale presieduto da Luca Zaia, seduta accanto ad Alessandra Moretti.È Cristina Guarda, 25enne concittadina che nelle elezioni della scorsa primavera si è aggiudicata una carica pubblica tanto am-bita quanto difficile da ottenere.

Meno di 600 voti sono bastati per arri-vare a palazzo Ferro Fini. Un bel colpo di fortuna!Non me lo dica anche lei! Non è colpa mia se una nuova legge elettorale offre ai can-didati delle realtà civiche più piccole delle possibilità finora impensabili. È toccato a me e farò di tutto per meritare l’incarico.Una bella soddisfazione, e molto ben retribuita. Il compenso di consigliere regionale si avvicina agli 8 mila euro al mese. Mica male come primo stipendio.Anche qui, io non c’entro niente. Concor-do che l’importo sia molto alto e appogge-rò le iniziative di legge, che già si profilano, per ridimensionarlo. Cercherò di lavorare duro per meritarmi questi soldi che, lo so benissimo, molte mie coetanee si sognano.Bene: basta con le domande cattive. Cer-chiamo di conoscere meglio la nostra consigliera.Sono nata nel marzo del 1990, il papà Giovanni, ora in pensione, ha un passato come dirigente dell’amministrazione pro-vinciale e la mamma Anna Maria Gatti è insegnante, psicologa e scrittrice. Ho due

sorelle, Marta e Sara e tutta la famiglia fa il tifo per me.Quali gli studi fatti?Liceo Pigafetta a Vicenza e poi università, economia e commercio, sempre nel nostro capoluogo. Mi sto preparando per gli ulti-mi esami del triennio.

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Voglio promuovere il microcredito per agevolare l’accesso ai finanziamenti

delle piccole e medie imprese

Hobby?La natura e gli animali. Dirigo a Lonigo una piccola azienda viticola, “Demetra”, di cui sono bracciante e amministratore. Amo i cavalli (da piccola ho fatto equitazione agonistica) e i cani.Automobile?La Lancia Musa della mamma.Fidanzato?C’è.Libro sul comodino?Dostoevskij, “I fratelli Karamazov”. E come premio per l’elezione papà mi ha re-galato “Guerra e pace”. Da leggere ne ho per un bel pezzo.E la Alessandra Moretti, a fianco della quale è stata eletta, com’è?Brava, simpatica e molto preparata.E Massimo Giletti?Mai visto. Finitela con questa storia e oc-cupatevi piuttosto dell’azione politica che Alessandra svolge con grande passione.Quali sono i primi progetti del consi-gliere Guarda?Uno studio per promuovere la cittadinanza attiva e favorire il rapporto tra cittadini e istituzioni; e un altro sul micro-credito per agevolare l’accesso ai finanziamenti delle piccole e medie imprese.Consigliere regionale a 25 anni. Scaduto il mandato ne avrà 30, l’età giusta per diventare sindaco di Lonigo o, magari, deputato.Chi può dirlo, sarebbe bellissimo. Intanto faccio esperienza, poi si vedrà. Se son rose fioriranno. Prometto che la prima intervi-sta da Presidente della Repubblica la con-cederò a lei.Grazie, Cristina, e buona fortuna.

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DI STEFANO CANOLAi sono leggi precise, pene seve-re per i trasgressori, cartelli da esporre in vetrina o sul bancone sul divieto della vendita di alco-

olici ai minorenni. Ci sarebbero anche gli scrupoli di coscienza. Però… “Qualcuno ha fatto il furbo a Lonigo e noi non siamo più disposti a tollerarlo – afferma Marika Masiero, battagliera portavoce di un grup-po di genitori. – Non si tratta di qualche birra ma di superalcoolici, spesso serviti nei bicchieri di carta e mescolati alla Coca Cola così che il colore scuro della bevanda nasconda alla vista la vodka o altri liquori. E non si parla di piccoli sforamenti all’età legale: durante le serate dei Venerdì di Lu-glio c’erano tredicenni a caccia del cocktail dal nome intrigante, puntualmente trova-to. Veniamo da anni di tolleranza, ma la

a pallavolo giovanile sotto la Rocca Pisana cambia nome ma continua la sua attività. Perfe-zionato il passaggio del testimo-

ne tra il Val Liona Volley (che dopo molti anni ha espresso la volontà di non prose-guire) e la neonata Lonigo Volley, pronta ad affrontare la stagione al via con entu-siasmo, pur senza grandi proclami. “Siamo grati al presidente uscente Paolo Peotta e al suo staff per quanto fatto finora e per l’ambiente sereno e positivo creato nella palestra di Via Turati – spiega il neopresi-dente Cristian Lovato, due figli giocatori sotto rete e già candidato sindaco col Mo-vimento Cinque Stelle lo scorso giugno. – Per questo noi genitori ci siamo sentiti in dovere di non lasciar morire tutto ma di creare un nuovo Direttivo, assumendoci le responsabilità del caso. Soldi non ce ne sono molti, trovare sponsor è un’impresa, però le quote delle iscrizioni dovrebbero bastare per coprire le spese.”

posta in gioco è grossa: i ragazzi rischiano di diventare alcolisti o di rimediare danni irreversibili al fegato e al cervello, noi non possiamo rimanere a guardare”.

Detto fatto, i genitori hanno organizzato una raccolta di firme in calce ad un docu-mento per dare mandato al Comitato ge-nitori delle scuole Medie (a cui il gruppo si

Sono una settantina i maschietti e soprat-tutto le femminucce che potranno conti-nuare a correre e a saltare sotto rete, sotto lo sguardo attento del coach Mariano Pa-squalotto e dei suoi collaboratori. Al setto-re giovanile non andranno molte attenzio-ni, ci andranno… tutte.“Abbiamo rinunciato alla squadra senior, dopo lo scorso travagliato campionato di

Alcol ai giovani, genitori in rivolta

Pallavolo giovanile nasce Lonigo Volley

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appoggia) di attivare le iniziative necessarie e sollecitare l’Amministrazione a vigilare. Con le ottanta adesioni raccolte Masiero e i suoi collaboratori si sono presentati a fine luglio al sindaco Luca Restello, che ha condiviso le preoccupazioni e assicurato la disponibilità del Comune, rimandando i dettagli a un incontro da tenersi a bre-ve. “Pensiamo a eventi informativi nelle scuole, com’è successo qualche mese fa con Traffic Deadline sulla sicurezza stradale, e dall’altro lato a un richiamo severo al ri-spetto della legislazione in materia. Intanto abbiamo scoperchiato la pentola – chiosa Marika”.E qualche risultato è già arrivato: baristi che cominciano a negare ai teenager i drink prima concessi con generosità, consiglieri comunali in azione, gli stessi giovanissimi protagonisti un po’ meno spavaldi.

prima divisione – conferma Lovato. – Al femminile schiereremo l’Under 14 e l’Un-der 12, mentre al maschile l’Under 17; i piccoli del minivolley muoveranno insieme i primi passi. Investiremo tempo ed ener-gie in questo progetto perché crediamo sia un’ottima occasione di crescita sportiva e non solo per i nostri figli. Chi vorrà condi-videre i nostri sforzi sarà ben accetto”. s.c.

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DI STEFANO CANOLAria di festa in questi giorni all’Anffas “Basso Vicentino”, che affronta la nuova stagione nei locali costruiti o ristrutturati

dai lavori edili da poco conclusi. Nel po-meriggio di sabato 3 ottobre l’inaugurazio-ne ufficiale e il brindisi di buon augurio, alla presenza annunciata del presidente na-zionale dell’associazione Roberto Speziale e di enti, privati e volontari che offrono generosamente le loro energie per la causa.“Sarà un’occasione di contatto diretto con la nostra realtà – afferma il presidente leo-niceno Valentina Antoniazzi, che qualche mese fa ha raccolto il testimone lasciato dal compianto Paolino Magri. – Vogliamo che il mondo esterno e in particolare chi è sensibile alle nostre tematiche possa entrare in Anffas, nei modi e nei tempi adeguati, e rendersi conto di quanto avviene qui. Stavolta sono stati portati a termine lavo-ri per oltre 90mila euro, finanziati quasi integralmente dalla Regione Veneto, che vanno a migliorare l’offerta già in prece-denza nei termini di legge, senza che ci sia un aggravio di spesa a carico delle persone

coinvolte. Si è realizzata una sala per gli in-contri con i familiari, in modo da offrire la giusta discrezione, locali adibiti a infer-meria e lavanderia e l’ampliamento degli uffici amministrativi. Abbiamo rinnovato l’arredamento, i tendaggi e l’illuminazione della Comunità Alloggio, per dare qualche comodità in più ai suoi tredici residenti”.Oltre a chi ha fatto dell’Anffas Lonigo la sua casa, quanto realizzato aiuterà i tren-taquattro ragazzi che frequentano il Cen-tro Diurno e renderà più agevole il lavoro dei quarantatre dipendenti organizzati dal direttore Marco Paolini, figura di fresca nomina anche se già in precedenza ope-rante nella struttura. Intanto è stato messo su… quattro ruote il cinque per mille che i contribuenti del territorio hanno devoluto nello scorso anno fiscale: quei 26mila euro hanno aiutato nell’acquisto di un nuovo pulmino dotato di una pedana per il sol-levamento delle carrozzine. Rimane aperto invece il fronte degli over 65, che le diretti-ve di alcune Ulss vorrebbero forzatamente nei pensionati per anziani.(nella foto il direttore Marco Poalini e il pre-sidente Valentina Antoniazzi)

L’Anffas riparte con slancio

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MOTO CLUB CHIMAX: CHE STAGIONE!

n’altra stagione da ricor-dare è alle battute finali: il Moto Club Chimax Lonigo continua la sua

attività per amatori e agonisti, ac-comunati dalla passione per le moto fuoristrada. Quasi 70 piloti (oltre 100 i tesserati complessivi) si sono cimentati sulle piste di cross e speedway, enduro e flat track al seguito del loro “capobanda” Max Zambon, ex campione della derapa-ta. E ad Arzignano uno strappo alla regola sulle quattro ruote dei kart, ma per una buona causa: la Città della Speranza. s.c.

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DI GIOVANNI SALVIATIl nome e la posizione “geniale”, appena sopraelevata sulla pianura, quel tanto che basta per essere vi-sibile da lontano e avere una vista

a 360 gradi sui campi all’intorno dell’antico fondo e su Prealpi e colli Berici.Sono le due caratteristiche che anche oggi individuano la villa “Favorita”, segno di-stintivo di Monticello di Fara. Quest’anno è una scadenza importante per il monumento,

DI STEFANO CANOLAettembre è sempre atteso con trepidazione da molte famiglie ad Alonte, Lonigo e Sarego: è il mese dei piccoli dalla Bielorussia,

qui per la tradizionale vacanza risanamen-to dell’Associazione Aiutiamoli a Vivere – Bambini di Chernobyl. Anche quest’anno l’infaticabile Paolo Marangoni e il suo staff ne hanno accolti 18, che tra un soggiorno al mare, una domenica a Villa Bedeschi, una gita in montagna, le mattinate nella scuola di Alonte e le serate nel calore delle loro fami-

che compie trecento anni tondi. Fu infatti completata nel 1715 per i conti Da Porto. Il progetto di Francesco Muttoni, una delle “archistar” dell’epoca (ma con pretese e vel-leità ben diverse da quelle di oggi), ha il suo punto forte nell’integrazione col paesaggio circostante. A cominciare dalla precedente, barocca chiesetta del Carmine, e dal lungo viale di cipressi che ascende rettilineo alla cancellata d’ingresso. Di fronte, il pronao classicheggiante palladiano, col frontone che

glie adottive smaltiranno una parte dei veleni lasciati in eredità dal mostro radioattivo.

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sostiene le ambiziose statue di Apollo, Marte e Minerva.Ne ha contenute di esperienze, la “Favorita”, in questi tre secoli. Dopo aver visto diversi padroni fra corpo centrale e barchesse (tut-tora abitate), è persino diventata, nel secon-do dopoguerra e fino agli anni ‘70, la sede della parrocchia locale. Al suo vasto interno, affrescato come le più classiche ville venete, veniva celebrata la messa domenicale, fino a quando non è stata costruita la chiesa parroc-chiale di Monticello. Negli ultimi anni, com-plice anche il suo grande, magnifico giardino (con alberi rari piantati nel ‘700 che oggi fanno parte del vincolo monumentale), ha ospitato una lunga serie di eventi eterogenei. Si va dalle riunioni del parlamento padano della Lega nord, alla fiera dei vini naturali d’Europa, fino alla festa delle associazioni del Comune di Sarego, quest’anno il 4 ottobre.Unico rammarico in tanta storia e bellezza: la suggestiva muratura di pietre che sostiene il parco, dal profilo mosso agli angoli che ri-corda un fortilizio, è qui e là deteriorata. In alcuni punti sta addirittura per crollare, o addirittura ha già parzialmente ceduto. Ecco trovato un bel regalo per il suo trecentesimo compleanno. Bello e utile. A quell’età non si ha più bisogno di frivolezze.

Villa Favorita fa trecentoSAREGO-ALONTE-LONIGO

Il gruppo dei piccoli ospiti dalla Bielorussia

Bentornati bambini!

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Doveva essere una giornata speciale per il Distretto della Pelle e così è stato. Nella sug-gestiva cornice di Villa da Por-to, a Montorso Vicentino, quasi duecento persone hanno par-tecipato alla presentazione del Distretto della Pelle, costituitosi lo scorso gennaio con l’obiet-tivo di dare una voce unica a tutta la filiera della pelle.C’erano gli imprenditori del set-tore della pelle, i sindaci e gli assessori del territorio, A.ri.c.a, Acque del Chiampo e Medio-Chiampo, rappresentanti delle

17 settembre 2015Il Distretto della Pelle si presenta

associazioni di categoria.E c’era la Regione, che ha vo-luto investire una giornata per venire a conoscere e approfon-dire un sistema con cui dovrà dialogare per le sfide che il di-stretto sta affrontando sul fron-te ambientale, della ricerca e della formazione.Erano presenti, infatti, Elena Donazzan Assessore all’Istru-zione, alla Formazione e al La-voro; Gianpaolo Bottacin As-sessore all’Ambiente e Roberto Marcato Assessore allo Svi-luppo economico ed Energia;

i consiglieri regionali Stefano Fracasso e Cristina Guarda.La mattina è stata dedicata all’incontro tra gli assessori re-gionali e i tecnici della concia in un percorso guidato ai problemi dell’industria conciaria, a partire dalla trasformazione degli scarti industriali e dal ciclo dell’acqua, per capire le frontiere dell’inno-vazione nei prodotti chimici, nei macchinari e nei processi ma-nifatturieri.Una giornata di studio, dunque, ma anche di presentazione di quello che il distretto ha già re-

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alizzato e sta portando avanti in questi mesi.Il presidente Paolo Gurisatti, dialogando con il Direttore del Giornale di Vicenza Ario Gerva-sutti, ha illustrato l’essenza e le finalità del Distretto:“La filiera della concia è rappre-sentata da una pluralità di sog-getti e di imprese organizzati in un sistema che solitamente si autoregola. Ma a volte è ne-cessario un luogo di sintesi, per portare avanti un dialogo con-tinuo tra i vari soggetti e per evitare i momenti di fibrillazione. Questo è l’obiettivo di un or-ganismo come il Distretto della

Pelle”.“Questa presentazione - ha sot-tolineato inoltre Gurisatti - viene dopo un’attività già avviata e di cui abbiamo già i primi risulta-ti; naturalmente l’importanza di una giornata come questa è quella di ribadire la forza dello stare assieme, oltre alla soddi-sfazione di avere avuto qui tre componenti del governo regio-nale che hanno voluto ascoltare i problemi di un’industria e dia-logare con la rappresentanza che stiamo costruendo”. Grazie ai contributi dei referenti dei Gruppi di Lavoro del Distret-to Gianfranco dalle Mese, Ed-

gardo Stefani e Antonio Galiot-to si è parlato dell’importanza di comunicare all’esterno una nuova immagine del settore, di eco sostenibilità e della neces-sità di fissare linee di indirizzo che diano un futuro alle impre-se e al territorio, dell’importan-za della tecnologia e di formare profili professionali adeguati.Al termine c’è stato un inter-vento sulle sfide future del settore da parte del presiden-te dell’International Council of Tanners Rino Mastrotto.

(foto Alberto Saltini)

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Le sfide future del mondo del-la concia passano necessa-riamente per la formazione e il Distretto della Pelle ha deciso di investire in questa direzio-ne con un nuovo progetto. Si tratta della costituzione di un corso post-diploma, un ITS (Istituto Tecnico Superiore), all’interno del quale sia possi-bile formare tecnici di rifinizione ed esperti nella gestione so-stenibile del processo concia-rio adeguati alle nuove esigen-ze delle imprese. La Stazione Sperimentale ha approvato un piano di attività per il 2015 che contiene risorse importanti per i distretti della pelle in Italia, Valle del Chiampo inclusa.“Il piano prevede - spiega Pa-olo Gurisatti, presidente del-la Stazione Sperimentale e del Distretto della Pelle - oltre 200 mila Euro per ricerca e attivi-tà didattiche e un contribu-to altrettanto sostanzioso per

Ambiente, Ricerca, Formazione: le sfide del Distretto della PelleUN PERCORSO DI FORMAZIONE SUPERIORE

il parco macchine del Galilei, al servizio degli studenti e dei do-centi che vogliono sperimenta-re nuove tecniche di produzio-ne. Dobbiamo ancora affinare le modalità operative dell’inter-vento, ma ci muoviamo nella prospettiva di una convenzio-ne.” La proposta di realizzazio-ne di un ITS è parte integrante dell’accordo di programma che il Distretto intende proporre alla Regione, nell’ambito della nuo-va legge di sostegno ai distretti e alle filiere dell’innovazione.La formula ITS consente di sviluppare anche in Italia la collaborazione tra industria e scuola, perché il regolamento regionale impone che almeno il 50% dei docenti siano tecnici con un contratto nell’industria. Le tappe di sviluppo del pro-getto prevedono una fase di analisi dei fabbisogni formativi e di definizione del profilo profes-sionale dei tecnici più richiesti,

per arrivare poi all’avvio dei cor-si secondo il modello ITS en-tro settembre 2016. L’Istituto Galilei e il Centro di Formazio-ne Professionale della Pelle di Chiampo saranno partner dell’iniziativa e sono disponibi-li a diventare un laboratorio di nuove professionalità, in accor-do con le imprese della zona.L’impegno sul progetto, pre-sentato in conferenza stampa a luglio, è ripreso dopo la pausa estiva e la Regione, in occa-sione della presentazione del Distretto del 17 settenbre, ha manifestato grande interesse: “Qui è possibile costruire un buon modello di forte raccordo tra mondo del lavoro e mondo della scuola - ha affermato l’as-sessore Elena Donazzan -. Partendo dalle solide basi del CFP di Chiampo e dell’Istituto Galilei possiamo davvero so-gnare ma anche costruire un istituto tecnico superiore”.

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tocisterna appositamente allestita e dotata di sofisticati strumen-ti di controllo per effettuare consegne in totale sicurezza; perso-nale addestrato e qualificato. Questo è ciò che Toscolapi, tramite FGL International, ha messo a disposizione del mercato veneto.Crediamo fortemente, grazie a questo nuovo progetto, di poter offrire un servizio sempre migliore alla clientela della zona pun-tando, come fa il Gruppo Lapi da oltre sessant’anni, su qualità, prodotti, servizio, serietà e, da oggi, anche maggiore prossimità.

Toscolapi, distributore di prodotti chimici di base e solventi, in collaborazione con FGL International, inaugura un nuovo impian-to di stoccaggio liquidi da 300 metri cubi ad Arzignano (VI).Crediamo che investire sia il modo migliore di affrontare la crisi. Per questo, oltre al magazzino dedicato ai prodotti chimici in pol-vere, abbiamo fortemente voluto in Veneto una nuova piattaforma all’avanguardia per la distribuzione di acido formico. 300 metri cubi di stoccaggio in sicuri e moderni serbatoi; un’au-

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I ricercatori della Stazione Spe-rimentale per l’Industria della Pelle (SSIP) di Napoli lo scorso luglio sono stati in visita nella Valle del Chiampo per una serie di incontri con esperti vicentini e tecnici delle imprese coinvol-te nella filiera del recupero degli scarti. Una visita che è servita a mettere a fuoco le attività di ricerca nel segmento della de-purazione dell’acqua.Quella della depurazione, nella prospettiva di un’industria “rifiu-ti zero”, è una delle linee di ri-cerca che la SSIP sta portando avanti, accanto a quelle sulle caratteristiche dei prodotti e dei

processi “metal free”, sulla va-lorizzazione della pelle italiana, nei confronti dei prodotti di altri paesi e sullo sviluppo tecnolo-gico della pelle come materiale utile a nuove applicazioni, ad esempio nel settore auto.

Nel corso della visita la dele-gazione SSIP ha anche ap-profondito il tema delle prove chimiche, dei capitolati e delle strategie di investimento in la-boratori di prova al servizio del-la filiera pelle.

LA STAZIONE SPERIMENTALE INCONTRA IL DISTRETTO DELLA PELLE SUI TEMI DELLA DEPURAZIONE

I ricercatori della Stazione Sperimentale in visita alla Sicit

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Un filo diretto tra le aziende conciarie e i fornitori di materie prime per la lavorazione della pelle. Il gruppo Renzi Autotrasporti di Arzignano oggi è la risposta giusta a tutte le esigenze produttive di settore, con un servizio su misura in termini di logistica e stoccaggio di prodotti per rifinizione. Attraverso il lavoro di un reparto smistamento operativo 24 ore su 24, la Renzi Autotrasporti effettua consegne a ciclo continuo, e nel rispet-to dei più alti standard di sicurezza è in grado di fornire servizi di stoccaggio di sostanze chimiche secondo le necessità quantitative di fornitori e clienti finali. Punti di forza, la massima organizza-zione degli spazi, e la presenza capillare nel terri-torio: alla sede di Arzignano si sommano le divi-sioni di Milano, Bologna e Pisa per le operazioni

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di trasporto su scala nazionale e internazionale, e le unità di deposito merci distribuite in tutta Ita-lia. All’interno del polo di Arzignano, in continua espansione, oggi la Renzi Autotrasporti mette inoltre a disposizione delle aziende un’area mi-scelazione, per la produzione di prodotti finiti per la lavorazione della pelle secondo i singoli brevet-ti aziendali, assicurando il massimo della serietà e sicurezza. Renzi Autotrasporti, gli specialisti della chimica conciaria.

Una delegazione di amministra-tori ed esperti di sviluppo locale del Sudafrica ha voluto cono-scere l’esperienza della Valle del Chiampo e più in generale dei distretti della Regione Vene-to. La visita è stata organizzata dal Centre for Local Governan-ce dell’Università di Stellenbosh (città industriale vicino a Città del Capo) che ha proposto un tour europeo, in regioni caratte-rizzate dalla presenza di piccole imprese, distretti e piccole città,

Un modello di innovazione nelle politiche di sviluppo locale

a 12 docenti universitari, esper-ti di sviluppo locale e ammini-stratori pubblici.La visita del gruppo di operatori sudafricani è stata l’occasione per presentare gli obiettivi del

DAL SUDAFRICA ALLA VALLE DEL CHIAMPODistretto della Pelle e la fitta rete di relazioni che sussiste tra industria, istituzioni locali, im-prese pubbliche di servizio nel nostro territorio.

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Al passo con la continua evoluzione del fashion della pel-le, la Pieropan&Bauce è una delle più ricercate aziende di rifinizione pelli del polo produttivo dell’ovest vicenti-no. Bruna Bauce e il marito Giancarlo Pieropan hanno avviato nel 1976 l’azienda che ancora oggi porta il loro nome, e che ha saputo mantenere nel tempo l’approc-cio della bottega artigiana anche di fronte all’incredibile sviluppo tecnologico cui sono andati incontro i processi di lavorazione operati. La Pieropan&Bauce è specializ-zata nella finitura con disegni a rullo, con oltre 40 cilin-dri incisi da 3500 mm e 6 macchine per trattare pelli intere e applicare olio o pigmenti. Attraverso modalità di trattamento sempre più automatizzate il prodotto finale garantisce qualità e funzionalità, secondo le più partico-lari esigenze del mercato di settore. I processi di perso-nalizzazione e creatività, sono invece rimasti in buona parte manuali, per dare alla pelle ancora più personalità. La Pieropan&Bauce esegue macchiatura, asportatura e tamponatura, e tra le rifinizio-ni più apprezzate da parte di

una moda che punta molto su richiami vintage, propo-ne uno stile invecchiato che attraverso l’applicazione puntuale del colore, è studiato per effetti che valorizzano l’estetica, esaltando la resistenza e l’integrità del pro-dotto. L’utilizzo dei migliori macchinari e una squadra di artigiani con fantasia e grande manualità assicurano al cliente un risultato davvero unico e progettato su misu-ra. Il segreto della Pieropan&Bauce, anche grazie all’in-gresso in azienda dei figli Davide e Silvia, sta tutto qui: nell’aver saputo guardare allo sviluppo delle tecnologie più all’avanguardia, pur mantenendo lo spirito delle ori-gini, con la massima cura ai dettagli del singolo pezzo. Pieropan&Bauce è fashion, calzature, pelletteria, arre-damento e carrozzeria.

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Non sono ancora stati divulgati i dati ufficiali, ma il bilancio dopo la chiusura dell’appuntamento di settembre con Lineapelle è senz’altro positivo. Già a luglio i segnali erano incoraggianti, con un aumento degli espositori pari al 7% e dei Paesi di provenienza, in totale 42. In crescita anche il numero dei visitatori accreditati, pari a +15% già nel primo giorno di fiera.Il 9 settembre, Confartigianato Vicenza e Distret-to della Pelle hanno organizzato una visita in fiera per dare ai sindaci dell’Ovest vicentino la possi-

Sindaci in visita a Lineapellebilità, oltre che di conoscere meglio il comparto economico principe della Valle del Chiampo, di incontrare gli imprenditori per l’occasione tutti ri-uniti e di dialogare, per un giorno, solo ed esclu-sivamente su temi attinenti all’economia locale. Alla fine della giornata gli amministratori sono stati invitati alla prima del cortometraggio “I came from” realizzato da Lineapelle, Ministero dello Svi-luppo Economico e ICE, con voce narrante di Ri-cky Tognazzi, che celebra la storia della conceria italiana.

IL “MADE IN ITALY” CHE FUNZIONA, E PIACE OLTRE CONFINE

Erano in 26, per lo più buyer e addetti ai lavori del mondo concia, ma anche giornalisti di settore, provenienti un po’ da tutto il mondo: Cina, Corea del Sud, Francia, Giappone, Regno Unito, India e Palestina. La loro “gita” nel distretto vicentino della pelle, lo scorso 10 settembre, è stata or-ganizzata dall’ITA (Italian Trade Agency), un’ema-nazione del Ministero dello Sviluppo Economico impegnata nella promozione all’estero e l’inter-nazionalizzazione delle imprese italiane, per favorire la nascita o il consolidamento di nuovi fronti commerciali. In collaborazione

con Unic (Unione Nazionale Industria Conciaria), l’agenzia ha avviato una serie di azioni promozio-nali, tra cui anche questa proposta. Gli ospiti di Lineapelle coinvolti hanno potuto conoscere da vicino i luoghi dove nascono i prodotti d’eccellen-za toccati con mano all’interno dell’esposizione milanese, scoprendo contestualmente le buone pratiche che fanno del nostro distretto uno dei principali motori di sviluppo italiano nel mondo.

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LE NUOVE FRONTIERE DELLA COMUNICAZIONE

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Alla vigilia di Lineapelle, i principali imprendito-ri conciari del mondo si sono ritrovati a Milano per il 2° World Leather Congress, organizzato da UNIC, Unione Nazionale Industria Conciaria, e ICT, International Council of Tanners. Oltre 300 i delegati, provenienti da più di 20 Paesi, per con-frontarsi su strategie, tendenze e scenari di mer-cato. Il tema del congresso è stato il futuro dell’in-dustria conciaria. Gli aspetti principali affrontati sono stati la materia prima, il commercio interna-zionale, le problematiche dell’industria conciaria, a partire dal protezionismo commerciale verso il quale le istituzioni comunitarie si mostrano sorde ed inefficaci, lo sviluppo della tecnologia e della chimica conciaria, la comunicazione. Grazie agli interventi dei delegati dei diversi pae-si, il congresso ha permesso di tracciare un inte-

ressante panorama del settore conciario a livello mondiale. In questo quadro l’Italia si colloca al primo posto come paese esportatore (considerando insieme pelli grezze e conciate), seguito da Usa, Brasile e Hong Kong. Per quanto riguarda l’esportazione dei prodotti finiti, il nostro Paese figura al primo posto a livello mondiale per borse e pelletteria e al secondo posto per le calzature, segno questo dell’importanza che la filiera della pelle ricopre nello sviluppo economico italiano.L’analisi ha individuato anche iprincipali mercati di esportazione delle pelli finite italiane: Hong Kong, a sua volta porta d’ingresso verso Cina, Vietnam, Indonesia, India e Taiwan; poi Romania, Germania, Spagna e Francia.

L’intervento, a cura della IBM, che durante il Congresso è stato dedicato alla comunicazione, ha mostrato i risultati di una ricerca sul settore il cui obiettivo è stato quello di comprendere come la tecnologia possa essere utilizzata a supporto della presentazione e della fruizione del prodot-to, ancora molto legato alla sensazione fisica tattile. Ad esempio, è stato presentato un tablet che, grazie a una tecnologia touch screen con sistema di ultrasuoni, è in grado di trasmettere la sensazione di ruvidità e morbidezza a seconda dell’immagine.L’altro obiettivo della ricerca è stato quello di comprendere l’attuale livello del settore nell’uti-

lizzo della comunicazione digitale per ottenere maggiore visibilità. I dati hanno fatto emergere uno scenario in cui la comunicazione è ancora soprattutto istituzionale, con pochissime aziende dotate invece di un piano editoriale coerente e definito per tutti i canali web e social. Altro aspetto interessante: chi utilizza il digitale a livello strategico, più che una presentazione tec-nica dei prodotti è portato a disegnare un’espe-rienza intorno a questi, e questo è il modo nuovo di comunicare valori e peculiarità dell’azienda, otre alle emozioni legate alla fruibilità del prodot-to.

Milano ospita il Congresso Mondiale

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Quota sull’export mondiale di pelli finite

Quota sull’import mondiale di pelli grezze

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Quota sulla produzione mondialeQuota sulla produzione UE

65% 18%

70%

78%

75%

26%

19%

24%

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Dal 1951 FER-CON è punto di riferimento per la fornitura di utensili, ferramenta, attrezzature da lavoro e manutenzione per privati e professionisti.L’azienda è inoltre specializzata nella commercializzazione dei metalli, distribuzione di gas tecnici e impianti di irrigazione.

FER-CON s.r.l Via Prima Strada, 32 Z.I 36071 Arzignano (Vi)

Tel. 0444/670104 - 0444 450016 fax 04444/ 456626 | [email protected]

CONGRESSO IULTCS Sono 183 i lavori approvati che saranno presen-tati al XXXIII Congresso IULTCS (International union of leather tecnologist and chemists socie-ties) che si svolgerà tra il 24 e il 27 novembre a Novo Hamburgo, Rio Grande do Sul (Brasile).Professionisti provenienti da 24 paesi hanno pre-sentato ricerche accademiche collegate ad al-cuni temi centrali, dalla sostenibilità dei processi all’ottimizzazione energetica, dalla salute e sicu-rezza agli sviluppi delle tecnologie, dei materiali e della chimica, fino al design e al marketing.Rilevante il ruolo dell’Italia all’interno del Congres-so. Il distretto vicentino della pelle e la Stazione Sperimentale saranno infatti presenti con diversi lavori.

Appuntamenti LINEAPELLE 2016 ANTEPRIMA18-19 gennaio presso MICO-fieramilanocity LINEAPELLE LONDON26 Gennaio 2016

LINEAPELLE NEW YORK3 - 4 Febbraio 2016

LINEAPELLE MILANO23-24-25 febbraio

LINEAPELLE MILANO7-8-9 settembre

Page 63: Corriere Vicentino settembre ottobre

DA PIÙ DI TRENT’ANNI, LA QUALITÀ E LA PASSIONE AL SERVIZIO DELLA CONCIA

Via dell’Industria 16Arzignano (VI)Tel 0444 670911Fax 0444 [email protected]

Adler esporta i suoi prodotti dall’America all’Europa dell’Est fino in Asia.La nostra eccellenza è apprezzata in tutto il mondo.

Adler ha ottenuto nel 1998 la certificazione UNI EN ISO dall’istituto Certiquality, aderendo agli standard internazionali.Perchè la qualità è il nostro principale obiettivo.

Adler crea prodotti personalizzati per i propri clienti, effettuando studi accurati sugli impianti e le caratteristiche delle concerie.La soddisfazione del cliente è la nostra soddisfazione.

Dal 1951 FER-CON è punto di riferimento per la fornitura di utensili, ferramenta, attrezzature da lavoro e manutenzione per privati e professionisti.L’azienda è inoltre specializzata nella commercializzazione dei metalli, distribuzione di gas tecnici e impianti di irrigazione.

FER-CON s.r.l Via Prima Strada, 32 Z.I 36071 Arzignano (Vi)

Tel. 0444/670104 - 0444 450016 fax 04444/ 456626 | [email protected]

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Ott

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201

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201

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CORSI DI CUCINA

LA PASTA FRESCA

CUCINA LIBANESE

CENA MESSICANA

LA TROTA

3

3

17

27

ORE 9:30CORSO RAGAZZI12 - 16 ANNI

ORE 19:30

ORE 9:30CORSO RAGAZZI12 - 16 ANNI

ORE 19:30

Anna Cevenini€ 35

Perla Raschini€ 49

Anna Cevenini€ 35

Paola Fabris€ 49

SABATO

MARTEDÌ

SABATO

MARTEDÌ

CUCINA MAROCCHINA6 ORE 19:30 GiovannaWalendziak€ 49

MARTEDÌ

PASSATI E CREMEDA CHEF19ORE 19:30 Paolo Strobe

€ 49

LUNEDÌ

DAL MACELLAIOALLO CHEF29ORE 19:30 Giovanna

Walendziak€ 49

GIOVEDÌ

PESCE: FILETTI, CONCHIGLIE,E VERDURE D’AUTUNNO14ORE 19:30 Perla Raschini

€ 59

MERCOLEDÌ

LA TAVOLA DELLE FESTE3 ORE 19:30 Perla Raschini

€ 49

GIOVEDÌ

TARTUFO E FUNGHI22 ORE 19:30 Giandomenico Zocca€ 59

GIOVEDÌ

DESSERT DA RISTORAZIONE16ORE 19:30 Paolo Strobe

€ 49

LUNEDÌ

ANTIPASTI E PRIMIDI PESCE10ORE 19:30 Paola Fabris

€ 59

MARTEDÌ

I RISOTTI19 ORE 19:30 Giandomenico Zocca€ 49

GIOVEDÌ

DOLCI IN BARATTOLO14 ORE 9:30CORSO RAGAZZI6 - 12 ANNI

Anna Cevenini€ 30

SABATO

LA SELVAGGINA25 ORE 19:30 Giandomenico Zocca€ 49

MERCOLEDÌ

SUSHI26 ORE 19:30 Giovanna

Walendziak€ 59

GIOVEDÌ

UNA CENA DA PAURA31 ORE 9:30CORSO RAGAZZI6 - 12 ANNI

Anna Cevenini€ 30

SABATO

Stagione Invernale 2015