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  • Conoscere senza sapere I DSA sono disturbi dell’adattamento

    Sono disturbi dell’apprendimento implicito (apprendimento procedurale)

    Sono processi innati di accumulazione e processamento dell’esperienza

    Producono efficienza e automatismi

    Nei DSA questo apprendimento è compromesso

  • I prerequisiti degli apprendimenti scolastici Gli apprendimenti di base: lettura, scrittura, calcolo si

    fondono su una serie di:

    Precursori critici (prerequisiti)

    Cognitivi di tipo generale come orientamento spazio-temporale, lateralizzazione, sintesi uditiva, ecc.

    Linguistici come memoria verbale, abilità sintattiche, consapevolezza fonologica

  • I prerequisiti della lettoscrittura sono essenzialmente due

    esecutivo: la capacità di eseguire l’atto dello scrivere coordinazione oculo-manuale, orientamento della scrittura, ecc.

    costruttivo: il livello di concettualizzazione sulla “lingua” es. che lo scritto rappresenta la parola e non l’oggetto

    si fonda su 4 concetti che riguardano l’unità fondamentale del sistema di scrittura: -Quanti elementi ci sono in una parola (es: m e l a =4 suoni) -Quali sono gli elementi della parola (suon m suono e suono l suono a) - Come questi elementi sono disposti -Come questi elementi sono rappresentati

  • Fasi di acquisizione della lettura/scrittura

    La parola viene trattata come un disegno

    La parola viene analizzata lettera per lettera

    La parola viene analizzata per unità ortografiche

    La parola viene trattata come un’unità dotata di significato

  • Fasi di acquisizione della lingua scritta

    Scrittura preconvenzionale

    Scrittura sillabica

    Scrittura sillabico-alfabetica

    Scrittura alfabetica

  • Scrittura preconvenzionale Non c’è corrispondenza fra

    segni tracciati e i suoni

    delle parole da scrivere,

    mentre è presente una

    relazione tra la parola

    scritta e le caratteristiche

    del referente...\..\..\film

    abilità di base\film lettura

    preconvenzionale.wmv

    ../../../film abilità di base/film lettura preconvenzionale.wmv../../../film abilità di base/film lettura preconvenzionale.wmv../../../film abilità di base/film lettura preconvenzionale.wmv../../../film abilità di base/film lettura preconvenzionale.wmv../../../film abilità di base/film lettura preconvenzionale.wmv../../../film abilità di base/film lettura preconvenzionale.wmv../../../film abilità di base/film lettura preconvenzionale.wmv../../../film abilità di base/film lettura preconvenzionale.wmv../../../film abilità di base/film lettura preconvenzionale.wmv../../../film abilità di base/film lettura preconvenzionale.wmv../../../film abilità di base/film lettura preconvenzionale.wmv

  • Scrittura sillabica

    C’è corrispondenza

    fra quantità delle

    sillabe della parola

    detta e quantità di

    segni che bisogna

    scrivere .

  • Scrittura sillabico-alfabetica

    E’ rappresentato un

    numero di suoni

    superiore a quello

    delle sillabe,ma non

    ancora tutti i suoni

    che compongono le

    parole

  • Scrittura alfabetica

    In questa fase i

    bambini capiscono

    che la quantità di

    lettere della parola

    scritta deve

    corrispondere alla

    quantità di suoni

    della parola detta

  • Come conoscere il livello di concettualizzazione della lingua scritta posseduto dal bambino?

  • Scrittura spontanea Attività nella quale il bambino viene sollecitato

    a scrivere parole e frasi “Così come sai!”

    si individua l’evoluzione del livello di

    concettualizzazione della scrittura

    si controlla l’esecutività della scrittura

    (direzione, orientamento lettere, occupazione spazio foglio, adeguatezza del segno grafico, ecc.)

  • Consapevolezza fonologica Conoscenza metalinguistica

    Abilità di

    - identificare

    - classificare

    - segmentare segmenti fonologici della parola

    - fondere

    - manipolare

    Apprendimento lettura e scrittura

  • Le due vie per la lettura Via fonologica indiretta

    conversione fusione recupero del significato

    M . A . T . I . T .A MATITA

    Via diretta lessicale

    confronto riconoscimento

    -dizionario immagazzinato -parole in forma visiva

    MATITA

    MATITA

    MATITA

  • Caratteristiche fonologiche della lingua italiana

    lettura del 95% delle parole italiane a fine primo anno della Primaria

    Inoltre ha una morfologia è molto stabile e prevedibile

    Lingua con granulosità fine: si rappresentano i singoli fonemi

    Lingua consistente: un segno quasi per ogni suono

    Lingua trasparente: poche variazione tra codice orale e codice scritto

  • Modelli di lettura e Metodi d’insegnamento via fonologica

    Via lessicale

    Metodo fonematico basato sulla decifrazione

    accurata della parola scritta

    Metodo globale basato sulla lettura di

    intere parole molto contestualizzate e presentate con frequenza

  • Limiti del metodo fonematico - Sovraccarico della memoria a breve

    termine. - Eccessiva dipendenza dall’oralizzazione. Tendenza a privilegiare la parte

    strettamente linguistica del processo di lettura; cioè la trasformazione delle stringhe di segni in stringhe di suoni.

  • Limiti del metodo globale - Deve essere accompagnato da una forte motivazione

    alla lettura. – Richiede un retroterra di conoscenze lessicali e

    sintattiche. - Non si presta ad una dissociazione degli aspetti psico

    (legati alla comprensione) da quelli linguistici (legati alla trasformazione del segno)

    - Rischio di approssimazione nella comprensione del testo.

    - Rischi di un’eccessiva tendenza ad indovinare.

  • Considerazioni sui metodi Nell’insegnamento scolastico il metodo più diffuso

    è quello fonematico e del resto è quello che meglio si adatta alle caratteristiche fonografiche della lingua italiana.

    Ciascuno dei due metodi sviluppa uno degli aspetti del processo di lettura e ciò che manca in entrambi è una corretta considerazione dei diversi meccanismi implicati in esso.

  • Come distinguere un DSA da un ritardo maturativo ?

    Quando ipotizzare la presenza di un DSA ed attivare strategie didattiche mirate e/o un percorso diagnostico ?

  • Un bambino che alla fine della scuola dell’infanzia non disegna bene,

    non racconta bene

    non sa giocare coi suoni dentro le parole

  • Un bambino che alla metà della prima Non legge e non scrive autonomamente parole;

    Compie errori che deformano completamente la parole

    Non capisce quello che legge

  • Un bambino che alla fine della prima Non legge o scrive autonomamente frasi complesse

    Compie errori che deformano la parola

    Legge sillabando anche parole comuni

    Non capisce quello che legge

  • Un bambino che alla fine della seconda Legge ancora per parole

    Compie errori fonologici

    Non sa staccare correttamente le parole

    Non sa ripetere quello che ha letto

  • Didattica metafonologica

    PA TA TA

    RO SA

  • Didattica metafonologica

    P A T A T A

    R O S A

  • Didattica metafonologica

    TA VO LO

    CA RO TA

    CAR TO NE

  • Didattica metafonologica

    P A S T A

    P A R E T E

  • Didattica metafonologica N A S O

    V A S O

    … A S O

    T

    N O T E

  • Laboratorio fonologico L’obiettivo del laboratorio fonologico consiste nel

    facilitare la capacità di analizzare il linguaggio verbale e di saperlo rappresentare attraverso un codice grafico condiviso.

    L’attività proposta ha lo scopo quindi di favorire nel bambino l’abilità di giocare con la veste sonora delle parole e di riconoscere i singoli suoni, competenza, questa, che risulta strategica nelle fasi iniziali del percorso di apprendimento della scrittura alfabetica. C:\Users\utente\Documents\DISTURBI DELL'APPRENDIMENTO\corso formazione DSA I circolo 2011\laboratorio di fonologia\fonologia analitica.doc

    C:/Users/utente/Documents/DISTURBI DELL'APPRENDIMENTO/corso formazione DSA I circolo 2011/laboratorio di fonologia/fonologia analitica.docC:/Users/utente/Documents/DISTURBI DELL'APPRENDIMENTO/corso formazione DSA I circolo 2011/laboratorio di fonologia/fonologia analitica.docC:/Users/utente/Documents/DISTURBI DELL'APPRENDIMENTO/corso formazione DSA I circolo 2011/laboratorio di fonologia/fonologia analitica.docC:/Users/utente/Documents/DISTURBI DELL'APPRENDIMENTO/corso formazione DSA I circolo 2011/laboratorio di fonologia/fonologia analitica.docC:/Users/utente/Documents/DISTURBI DELL'APPRENDIMENTO/corso formazione DSA I circolo 2011/laboratorio di fonologia/fonologia analitica.docC:/Users/utente/Documents/DISTURBI DELL'APPRENDIMENTO/corso formazione DSA I circolo 2011/laboratorio di fonologia/fonologia analitica.docC:/Users/utente/Documents/DISTURBI DELL'APPRENDIMENTO/corso formazione DSA I circolo 2011/laboratorio di fonologia/fonologia analitica.docC:/Users/utente/Documents/DISTURBI DELL'APPRENDIMENTO/corso formazione DSA I circolo 2011/laboratorio di fonologia/fonologia analitica.docC:/Users/utente/Documents/DISTURBI DELL'APPRENDIMENTO/corso formazione DSA I circolo 2011/laboratorio di fonologia/fonologia analitica.docC:/Users/utente/Documents/DISTURBI DELL'APPRENDIMENTO/corso formazione DSA I circolo 2011/laboratorio di fonologia/fonologia analitica.docC:/Users/utente/Documents/DISTURBI DELL'APPRENDIMENTO/corso formazione DSA I circolo 2011/laboratorio di fonologia/fonologia analitica.docC:/Users/utente/Documents/DISTURBI DELL'APPRENDIMENTO/corso formazione DSA I circolo 2011/laboratorio di fonologia/fonologia analitica.docC:/Users/utente/Documents/DISTURBI DELL'APPRENDIMENTO/corso formazione DSA I circolo 2011/laboratorio di fonologia/fonologia analitica.docC:/Users/utente/Documents/DISTURBI DELL'APPRENDIMENTO/corso formazione DSA I circolo 2011/laboratorio di fonologia/fonologia analitica.docC:/Users/utente/Documents/DISTURBI DELL'APPRENDIMENTO/corso formazione DSA I circolo 2011/laboratorio di fonologia/fonologia analitica.docC:/Users/utente/Documents/DISTURBI DELL'APPRENDIMENTO/corso formazione DSA I circolo 2011/laboratorio di fonologia/fonologia analitica.docC:/Users/utente/Documents/DISTURBI DELL'APPRENDIMENTO/corso formazione DSA I circolo 2011/laboratorio di fonologia/fonologia analitica.docC:/Users/utente/Documents/DISTURBI DELL'APPRENDIMENTO/corso formazione DSA I circolo 2011/laboratorio di fonologia/fonologia analitica.doc

  • attività - Stimolare la percezione e la discriminazione uditiva;

    - rappresentare l’alternanza suono-silenzio facendovi corrispondere movimento- inattività; - leggere e riprodurre sequenze ritmiche con materiali diversi: blocchi logici, gettoni, cerchi, ecc. - riconoscere i suoni iniziali e finali delle parole; - trovare assonanze e rime; - giocare con le filastrocche, ecc.. - trasformare oralmente le parole da maschili a femminili e da grandi a piccole; C:\Users\utente\Documents\DISTURBI DELL'APPRENDIMENTO\corso formazione DSA I circolo 2011\laboratorio di fonologia\fonologia globale.doc

    C:/Users/utente/Documents/DISTURBI DELL'APPRENDIMENTO/corso formazione DSA I circolo 2011/laboratorio di fonologia/fonologia globale.docC:/Users/utente/Documents/DISTURBI DELL'APPRENDIMENTO/corso formazione DSA I circolo 2011/laboratorio di fonologia/fonologia globale.docC:/Users/utente/Documents/DISTURBI DELL'APPRENDIMENTO/corso formazione DSA I circolo 2011/laboratorio di fonologia/fonologia globale.docC:/Users/utente/Documents/DISTURBI DELL'APPRENDIMENTO/corso formazione DSA I circolo 2011/laboratorio di fonologia/fonologia globale.docC:/Users/utente/Documents/DISTURBI DELL'APPRENDIMENTO/corso formazione DSA I circolo 2011/laboratorio di fonologia/fonologia globale.docC:/Users/utente/Documents/DISTURBI DELL'APPRENDIMENTO/corso formazione DSA I circolo 2011/laboratorio di fonologia/fonologia globale.docC:/Users/utente/Documents/DISTURBI DELL'APPRENDIMENTO/corso formazione DSA I circolo 2011/laboratorio di fonologia/fonologia globale.docC:/Users/utente/Documents/DISTURBI DELL'APPRENDIMENTO/corso formazione DSA I circolo 2011/laboratorio di fonologia/fonologia globale.docC:/Users/utente/Documents/DISTURBI DELL'APPRENDIMENTO/corso formazione DSA I circolo 2011/laboratorio di fonologia/fonologia globale.docC:/Users/utente/Documents/DISTURBI DELL'APPRENDIMENTO/corso formazione DSA I circolo 2011/laboratorio di fonologia/fonologia globale.docC:/Users/utente/Documents/DISTURBI DELL'APPRENDIMENTO/corso formazione DSA I circolo 2011/laboratorio di fonologia/fonologia globale.docC:/Users/utente/Documents/DISTURBI DELL'APPRENDIMENTO/corso formazione DSA I circolo 2011/laboratorio di fonologia/fonologia globale.docC:/Users/utente/Documents/DISTURBI DELL'APPRENDIMENTO/corso formazione DSA I circolo 2011/laboratorio di fonologia/fonologia globale.docC:/Users/utente/Documents/DISTURBI DELL'APPRENDIMENTO/corso formazione DSA I circolo 2011/laboratorio di fonologia/fonologia globale.docC:/Users/utente/Documents/DISTURBI DELL'APPRENDIMENTO/corso formazione DSA I circolo 2011/laboratorio di fonologia/fonologia globale.docC:/Users/utente/Documents/DISTURBI DELL'APPRENDIMENTO/corso formazione DSA I circolo 2011/laboratorio di fonologia/fonologia globale.docC:/Users/utente/Documents/DISTURBI DELL'APPRENDIMENTO/corso formazione DSA I circolo 2011/laboratorio di fonologia/fonologia globale.docC:/Users/utente/Documents/DISTURBI DELL'APPRENDIMENTO/corso formazione DSA I circolo 2011/laboratorio di fonologia/fonologia globale.doc

  • Attività 2 riconoscere le sillabe : battiamo le mani per ogni

    sillaba nei nomi dei bambini e in altre parole; - raggruppare figure che cominciano allo stesso modo; - raggruppare figure che finiscono allo stesso modo; - trovare parole e figure il cui nome comincia come…luna; - cercare coppie di parole in rima, formando mazzi di carte con le quali giocare; - rappresentare i suoni con l’attività grafica. Il segno grafico accompagna la voce..

  • Attività 3 All’interno dell’attività è utile dare importanza ai

    giochi con la voce attraverso i quali i bambini possono sperimentare la differenza tra suoni lunghi o brevi, continui (come la mmmm, la ffff, la sssss) o esplosivi ( p t k).

    Successivamente, usando materiali vari, quali palline e cubetti, è possibile giocare a dividere: dapprima la frase in parole, poi la parola in sillabe, per arrivare infine ad attività di riconoscimento del suono iniziale delle parole. Tali attività contribuiscono ad affinare le competenze fonologiche.

  • Tecniche didattiche e atteggiamento dell’insegnante

    L’attività di letto scrittura ha come base il lavoro fonologico; gli alunni devono arrivare ad associare in modo stabile i suoni, (fonemi) e i segni (grafemi) corrispondenti.

    E’ fondamentale pensare l’attività di presentazione del codice scritto con interventi che uniscano le sequenze fonologiche a quelle grafiche, per aiutare gli alunni a raggiungere e mantenere la corretta sequenza di suoni e segni.

    E’ importante ricordare che per gli alunni con difficoltà è un grande sforzo copiare alla lavagna; quando non se ne può fare a meno, scrivere poche cose in stampato maiuscolo e usare dei “puntatori”; segni e simboli colorati che aiutino visivamente a ritrovarsi.

    Imparare a leggere e a scrivere significa sì discriminare i suoni e collegarli ai segni, ma anche e soprattutto ricercare significati e collegarli tra loro.

  • Attività di completamento: il cloze Uno strumento che si può cominciare ad utilizzare

    molto presto, con l’ introduzione delle frasi e’ il completamento delle lacune:

    CLOZE

    Le lacune del testo infatti svolgono un ruolo importante nel sollecitare il bambino a mantenere sempre attivo il processo di anticipazione e la strategia di coordinazione e di verifica del significato.

  • Come costruire un cloze - Togliere una sola parola

    - Gli spazi corrispondenti a ciascuna parola devono essere di lunghezza uguale. il bambino deve ricercare la parola usando strategie di tipo linguistico e non criteri di lunghezza. - L’intervallo tra una lacuna e la successiva non deve essere inferiore alle cinque parole, se si vuole evitare che l’incapacità’ di riempire una lacuna influenzi la possibilità’ di riempire le successive. - Per facilitare il compito e’ possibile introdurre in corrispondenza di ciascuna lacuna una possibilità’ di scelta multipla. - Scrivere l’iniziale della parola, - Proporre all’inizio o alla fine del testo la lista delle parole tolte, disposte in ordine sparso.

  • Strategie di riempimento delle lacune sono di due tipi: Strategie locali: quando gli elementi presi in

    considerazione per il riempimento sono rinvenuti nel segmento immediatamente precedente o seguente.

    Strategie globali: quando gli elementi devono essere trovati in un ambito non troppo vicino alla lacuna da riempire e richiedono per questo una considerazione più estesa degli elementi .

    Spesso, nelle prime fasi d’apprendimento le strategie globali sono troppo impegnative per il bambino con difficoltà di lettura, e’ allora necessario introdurre elementi di facilitazione.

  • Una metodologia per l’insegnamento della lettura

    come fare con i bambini in difficoltà

    PORRE IL BAMBINO DINNANZI A DELLE SCELTE, IN MODO DA RIDURRE IL RISCHIO DI UN’ ATTIVITA’ CHE PRODUCE APPRENDIMENTI RIGIDI CHE NON VERRANNO TRAFERITI IN SITUAZIONI COMPLESSE O APERTE.

  • Attività 1

    Materiale necessario: cartoncini con figure e

    scritte sul retro

    Si propongono al bambino alcune figure,

    - Il bambino le deve nominare una ad una,

    - Dopodiché l’ insegnante indica una figura ( ad esempio una torta) e

    domanda al bambino di cercare altre parole che

    cominciano come quella.

    - Il bambino pone vicino alla parola torta le figure

    che ritiene giuste, -

    In seguito le gira e controlla se cominciano tutte nello

    stesso modo

  • Attività 2

    Si prendono quattro carte e si fa osservare bene la figura al

    bambino.

    Poi si girano le carte si cambia loro posto e la maestra domanda al bambino:” guardando quello

    che c’ è scritto sai indovinare che figura c’è qui sotto? –

    Ad ogni risposta il bambino può girare per verificare da solo

    la correttezza e riflettere su eventuali errori.

  • matematica

  • MODELLO CONOSCENZA NUMERICA E CALCOLO (McCLOSKEY, CARAMAZZA E BASILI, 1985)

    SISTEMA

    COMPRENSIONE NUMERI

    SISTEMA CALCOLO

    SISTEMA PRODUZIONE

    NUMERI

  • DIFFICOLTA’

    SISTEMA

    COMPRENSIONE NUMERI

    significato dei simboli numerici valore quantitativo delle cifre valore posizionale delle cifre

    SISTEMA CALCOLO

    -SEGNI OPERAZIONI

    - FATTI ARITMETICI (Es. TABELLINE)

    - PROCEDURE CALCOLO

    SISTEMA PRODUZIONE

    NUMERI - SAPER NUMERARE IN AVANTI E ALL'INDIETRO

    - SAPER SCRIVERE NUMERI SOTTO DETTATURA

    - SAPER INCOLONNARE

  • PRIME FASI DÌ APPRENDIMENTO

    SCOLASTICO

    DALL’ INTEGRAZIONE DÌ MECCANISMI PREVERBALI DI RICONOSCIMENTO

    QUANTITATIVO CON I RELATIVI SISTEMI DI CONTEGGIO, LETTURA E

    SCRITTURA DEI NUMERI.

    MECCANISMI DI CALCOLO E DI MANIPOLAZIONE NUMERICA

  • I TRE MECCANISMI BASE

    DELL’INTELLIGENZA NUMERICA

    Meccanismi Semantici

    (regolano la comprensione della quantità)

    (3 = ) Meccanismi Lessicali

    (regolano il nome del numero)

    (1 – 11)

    Meccanismi Sintattici

    (Grammatica Interna = Valore Posizionale delle Cifre) (25= 2 decine e 5 unità )

  • DA DOVE NASCONO LE

    DIFFICOLTA’?

    DALL’INCONTRO TRA

    SISTEMA NUMERICO E SISTEMA VERBALE

  • 1. PROCESSI SEMANTICI

    Comprensione della quantità

    > 0 0

    0 0

    0

  • 2. PROCESSI LESSICALI

    Il nome del numero

    Transcodifica: 7…….sette…….0000000………VII

    Errore: scrivi quattro ……. 8

  • 3. PROCESSI SINTATTICI

    La grammatica numerica

    SISTEMA NUMERICO

    38,24

    . Unisci in 1333 l’1 a 333

    13 letto al contrario è 31

    che ha significato.

    SISTEMA VERBALE

    ,

    .

    Qui se APE lo leggi al contrario

    non ha senso EPA

  • Discalculia e disorganizzazione spaziale Anche le difficoltà di organizzazione spaziale che

    provengono dal disturbo non verbale (Disprassia) provocano delle difficoltà come:

    Errori di allineamento

    Incapacità a capire il ruolo del valore posizionale

  • Profilo dell’allievo discalculico La capacità congenita di comprensione dei numeri (il

    senso della numerosità) è gravemente compromessa

    In altre parole manca il kit di partenza per lo sviluppo dell’intelligenza numerica

    Mantengono un concetto del numero primitivo, basato sulle unità che non evolve nel tempo

  • Caratteristiche dell’apprendimento dei discalculici

    Non imparano a vedere i numeri come combinatori

    Hanno difficoltà con la struttura interna dei numeri

    Faticano a raffigurarsi la struttura in base dieci del sistema numerico e anche la struttura per decine da 0 a 100

    Hanno una memoria di lavoro molto scarsa

    Non generalizzano le conoscenze acquisite

    Usano il conteggio manuale in unità

    non mantengono il livello d’apprendimento raggiunto

  • Metodo didattico per la discalculia Basato su un apprendimento concreto (offrire modelli

    e esperienze)

    Linguaggio trasparente

    Procedere al loro passo

    Far fare molta pratica

    Limitare i carichi di memoria di lavoro

    Intensivo e ciclico

    Apprendimento attivo (far parlare il più possibile loro NON NOI)

  • Attività sul contare in ingresso

    1. Esercizi di ritmo: battere le mani, i piedi, sul tamburello e con strumenti vari,

    associandovi la sequenza numerica fino a 10, partendo con due battute e aumentando progressivamente.

    2. Memorizzazione di filastrocche riferite ai numeri. 3. Contare correttamente oggetti per saper rispondere alla

    domanda «Quanti sono?» con l’ultimo numero pronunciato: – spostando gli oggetti; – toccando soltanto gli oggetti più o meno ravvicinati; – facendo sì che il bambino guardi mentre gli oggetti vengono

    spostati; – solo guardando gli oggetti; 4. Saper eseguire la consegna «prendi ... oggetti» oppure «cerchia

    ... oggetti».

  • Esempio di attività per le abilità numeriche

    Il gioco del bruco (da Didattica per la discalculia) Materiali: ogni giocatore deve avere una fila di cerchi a

    bruco che arrivi fino a 40 numeri, gettoni dello stesso colore, dado a 6 facce o uno spinner da 1 a 3

    Come si gioca: si sistemano i bruchi uno accanto all’altro, poi a turno i giocatori lanciano il dado e prendono la quantità di gettoni indicata, collocandoli sul proprio bruco. Vinci chi completa per primo il suo bruco.

    Durante il gioco incoraggiare gli alunni: a dire quanti gettoni possiedono A paragonare la quantità di gettoni con quelle degli

    avversari A notare quanti gettoni mancano per completare il bruco

  • Dall’identificazione precoce alla diagnosi

    diagnosi SERVIZI SANITARI

    SCUOLA

    formazione FAMIGLIA osservazione sistematica

    monitoraggio processo apprendimento

    screening

  • screening Prova Stella: dettato lista 16 parole

    A Gennaio

    Laboratorio di recupero per il gruppo a rischio: Febbraio – Aprile

    Retest a Maggio: dettato lista 16 parole

  • Perché uno screening

    “test” predittivo

    Misura un FATTORE DI RISCHIO per il disturbo

    • è basato sull’assunzione che il risultato del test indica una condizione di rischio

    che potrebbe preludere al disturbo

  • Il test di screening non pretende di evidenziare in modo inequivocabile un disturbo, ma piuttosto di

    individuare con un buon livello di

    attendibilità i soggetti a rischio di un

    determinato disturbo

    Non si tratta di porre una diagnosi, ma

    di indirizzare eventualmente ad uno

    studio diagnostico una popolazione che

    presenta alcuni indici caratterizzanti o

    a porre in essere strategie di recupero

    a scuola e a casa.

  • Efficacia ed efficienza screening deve essere:

    - semplice

    - rapido

    - poco “costoso”

    queste caratteristiche lo rendono di facile impiego

    replicabile

  • Perché lo screening 2 Individuazione precoce di dei bambini a rischio

    •Prevenire la comparsa e il consolidamento di

    strategie o meccanismi errati, inefficaci o poco economici

    •Limitare i danni derivati dalla frustrazione per l’insuccesso, quali

    •la perdita di motivazione all’apprendimento,

    •la chiusura in se stessi,

    • la bassa autostima,

    problemi relazionali

  • perché il dettato in prima È una prova collettiva

    È una modalità di lavoro già nota

    Il dettato di 16 parole consente di verificare la prima acquisizione della fase alfabetica (sillabe piane)

    l’inizio della fase ortografica (lettere ponte, sillabe più complesse) dal punto di vista fonologico,

    escludendo in questa fase tutte le regole ortografiche relative alla punteggiatura, apostrofi , accenti, particolarità, doppie e divisione in sillabe.

  • È importante ricordare che • Le cause della difficoltà possono

    essere diverse (problemi di

    linguaggio, cognitivi o affettivi)

    • Possono esserci alunni che

    presentano solo lievi difficoltà in

    prima o in seconda, ma che si

    accentuano con la complessità

    crescente del materiale che si

    affronta per lo studio.

  • Laboratorio fonologico di recupero

    È fondamentale un percorso laboratoriale per il gruppo a rischio

    esercitazioni (a piccolo gruppo) di fonologia e

    metafonologia che consiste in giochi di parole, ricerca delle rime, segmentazione , fusione di sillabe e lettere

  • IL BAMBINO CON D.S.A NELLA SCUOLA PRIMARIA

    Lentezza nella lettura

    (con progressi

    nella correttezza)

    Comprensione del testo non sempre adeguata

    Errori fonologici (scambio di grafemi, omissione o

    aggiunta di grafema o di sillaba, inversione, grafema

    inesatto) errori semantico lessicali (separazioni,

    fusioni illegali, uso dell’h, parole omofone non

    omografe), altri errori (accento, doppie)

  • IL BAMBINO CON D.S.A NELLA SCUOLA PRIMARIA

    Difficoltà nell’organizzazione

    di un testo scritto.

    Prestazioni grammaticali

    inadeguate

    Contenuti di apprendimento

    dimenticati

    Difficoltà nell’acquisizione del lessico speciale nei testi di studio

    Difficoltà nella lingua scritta straniera (per la differenza tra scrittura e pronuncia es.:inglese)

  • IL BAMBINO CON D.S.A NELLA SCUOLA PRIMARIA Difficoltà memorizzazione

    delle tabelline

    Difficoltà nei sistemi di

    calcolo scritto e “a mente”

    Difficoltà nell’imparare

    le procedure delle operazioni aritmetiche

    Difficoltà nelle abilità esecutive della scrittura

  • IL MIO MANDO MASCUSSO

    (Il mio mondo nascosto)

    IN AMMAM DAI UNA MANO

    (Mamma mi dai una mano).

    ASPETTA UN NINOTO (minuto)

    CHE NOTO (metto) LA CROSTATA IN FORNO.

    CHE IO SO CON FARE DELL COSSECHE MESSONO SA FARE .

    SOLTANDO IO SO FARE COSE PELLISSINE ME IO SONO UN GEMIO DELLA LEGO EVO ANCHE LE PISTE CON LA LEGO.

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    UONO MERO

  • Bibliografia matematica

    Butterworth. Didattica per la discalculia

    Mariani e alii. Numeri in gioco (scatola di giochi)

    Tasco e alii. MatematicaImparo, vol.9

    Costa e Colombo. Nel mondo dei numeri e delle operazioni

    Lucanangeli e alii. L’intelligenza numerica, vol 1, 2, 3

    Poli e alii. Memocalcolo

    Molin e alii. Discalculia Trainer

    (tutti editi da Erickson)

    Io e la matematica, vol 1, 2, 3. Ed. Giunti

  • Bibliografia lettoscrittura Kink. Prepararsi a scrivere

    Cisotto e alii. Prime competenze di letto-scrittura

    Gagliardini. Lettoscrittura , 6 vol.

    Pontalti. Italiano in gioco

    Ragnoli. Vocali, vocali, vocali

    Gagliardini. Primi esercizi di lettura

    Cazzaniga e alii. Dislessia e trattamento sublessicale

    (sono tutti editi da Erickson)

  • sitografia Aiditalia.it Associazione italiana dislessia

    Maestraivana.it

    Maestramaryalteviste.org

    Maestrantonella.it/dislessia

    Passodopopassoblogspot.it

    Acuiloneperla dislessia.it

    La ritabella.com

    Ilmelograno.net