coldiretti cremona informa n.8/2013

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Le imprese, l’ambiente, l’alimentazione Coldiretti Cremona Informa, Anno VIII NewsLetter Informazione online Venerdì 08/03/2013 – Anno VIII, Numero 8 Aflatossine. Ecco il piano di Coldiretti per salvare la produzione di mais 8 marzo. Nel 2012 sono nate 103mila imprese rosa // La mimosa anti-crisi Elezioni. In Parlamento +47% di donne // Parlamento più giovane della storia Consumi. Scompare la carne a tavola // Scandalo carne cavallo, crollo vendite Costi produzione. Aumentano i costi in campagna, rincarano i mangimi Giovani Impresa. Oscar Green // Assemblea Giovani Impresa a Milano Agenda. Avvisi // Quotazioni // Campagna Amica, mercati // Info online ………………………………………………………………………… ………………… Aflatossine, ecco il piano Coldiretti per salvare la produzione di mais Aiuti economici ai produttori; finanziamenti per la ricerca; polizze a premio agevolato; adozione di tecniche agronomiche capaci di ridurre il rischio; sviluppo di nuove tecniche di irrigazione. E’ il piano proposto dalla Coldiretti per risolvere il problema delle aflatossine, le sostanze che si sviluppano nel mais e che stanno creando gravi danni ai produttori, soprattutto del Nord Italia, tra Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna. La siccità di questa estate ha causato una vera e propria proliferazione di questo tipo di fungo, mettendo in pericolo oltre 20 milioni di quintali di prodotto. Le aflatossine sono prodotte da muffe appartenenti alle specie Aspergillus Flavus e Aspergilllus parasiticus e per convenzione vengono indicate con le sigle B1, B2, G1 e G2 mentre la M1 (di derivazione della B1) è quella che si trova nel latte. Tra le aflatossine, la B1 è considerata la più tossica, contraddistinta da una forte attività cancerogena, mutagena e teratogena: è classificata addirittura tra i più potenti cancerogeni esistenti in natura. Inoltre, la stabilità della M1 ai comuni processi a cui il latte alimentare viene sottoposto è elevata: i trattamenti termici (pastorizzazione e refrigerazione) non hanno che minimi effetti sull'abbattimento dei livelli di tossina: è riscontrabile anche dopo la caseificazione e la maturazione dei formaggi. Per questo la contaminazione di M1 nel latte di stalla pone rischi per tutta la filiera del latte, e in particolare per quello destinato ai bambini, più sensibili alla sua tossicità. Le aflatossine hanno quindi dei limiti massimi ammessi di residui, posti a garanzia della sicurezza alimentare del consumatore, che riguardano sia i mangimi che gli alimenti per uso umano. In applicazione del principio di precauzione, l'Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) ha puntualizzato che “poiché le aflatossine sono considerate genotossiche e cancerogene, non è possibile stabilire un consumo privo di rischi e pertanto tali limiti corrispondono ai livelli più bassi ragionevolmente ottenibili tenendo conto sia dei profili di consumo di tali prodotti nell’Ue che dell’introduzione di aflatossine con altri alimenti".

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il diario in posta elettronica di Coldiretti Cremona

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Page 1: Coldiretti Cremona informa n.8/2013

Le imprese, l’ambiente, l’alimentazione Coldiretti Cremona Informa, Anno VIII

NewsLetter

Informazione online

Venerdì 08/03/2013 – Anno VIII, Numero 8

Aflatossine. Ecco il piano di Coldiretti per salvare la produzione di mais 8 marzo. Nel 2012 sono nate 103mila imprese rosa // La mimosa anti-crisi Elezioni. In Parlamento +47% di donne // Parlamento più giovane della storia Consumi. Scompare la carne a tavola // Scandalo carne cavallo, crollo vendite Costi produzione. Aumentano i costi in campagna, rincarano i mangimi Giovani Impresa. Oscar Green // Assemblea Giovani Impresa a Milano Agenda. Avvisi // Quotazioni // Campagna Amica, mercati // Info online

………………………………………………………………………… …………………

Aflatossine, ecco il piano Coldiretti

per salvare la produzione di mais

Aiuti economici ai produttori; finanziamenti per la ricerca; polizze a premio agevolato;

adozione di tecniche agronomiche capaci di ridurre il rischio; sviluppo di nuove tecniche

di irrigazione. E’ il piano proposto dalla Coldiretti per risolvere il problema delle

aflatossine, le sostanze che si sviluppano nel mais e che stanno creando gravi danni ai

produttori, soprattutto del Nord Italia, tra Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna. La

siccità di questa estate ha causato una vera e propria proliferazione di questo tipo di

fungo, mettendo in pericolo oltre 20 milioni di quintali di prodotto.

Le aflatossine sono prodotte da muffe appartenenti alle specie Aspergillus Flavus e

Aspergilllus parasiticus e per convenzione vengono indicate con le sigle B1, B2, G1 e G2

mentre la M1 (di derivazione della B1) è quella che si trova nel latte. Tra le aflatossine, la

B1 è considerata la più tossica, contraddistinta da una forte attività cancerogena,

mutagena e teratogena: è classificata addirittura tra i più potenti cancerogeni esistenti

in natura. Inoltre, la stabilità della M1 ai comuni processi a cui il latte alimentare viene

sottoposto è elevata: i trattamenti termici (pastorizzazione e refrigerazione) non hanno

che minimi effetti sull'abbattimento dei livelli di tossina: è riscontrabile anche dopo la

caseificazione e la maturazione dei formaggi. Per questo la contaminazione di M1 nel

latte di stalla pone rischi per tutta la filiera del latte, e in particolare per quello destinato

ai bambini, più sensibili alla sua tossicità. Le aflatossine hanno quindi dei limiti massimi

ammessi di residui, posti a garanzia della sicurezza alimentare del consumatore, che

riguardano sia i mangimi che gli alimenti per uso umano. In applicazione del principio di

precauzione, l'Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) ha puntualizzato che

“poiché le aflatossine sono considerate genotossiche e cancerogene, non è possibile

stabilire un consumo privo di rischi e pertanto tali limiti corrispondono ai livelli più bassi

ragionevolmente ottenibili tenendo conto sia dei profili di consumo di tali prodotti nell’Ue

che dell’introduzione di aflatossine con altri alimenti".

Page 2: Coldiretti Cremona informa n.8/2013

Alzare i nostri limiti nazionali, come proposto da altre organizzazioni, comporta rischi

elevati per la salute dei consumatori, soprattutto quelli più piccoli. Alzare i limiti non

significa, dunque, fare sparire le aflatossine. Il cambiamento climatico sta però rendendo

molto più alta la probabilità che si manifestino condizioni meteorologiche estreme e

ondate di calore. Come ci dimostra la siccità del 2012, condizioni meteorologiche estreme

- come siccità o inondazioni - portano alla riduzione dei raccolti, a cui si sommano i danni

indiretti causati dagli stress biologici collegati alla siccità e alla conseguente presenza su

mais e cereali delle aflatossine. Scarsità di precipitazioni, stress della pianta e rotture

delle cariossidi aumentano ulteriormente il rischio che si verifichi un’eccessiva crescita

degli aspergilli che producono aflatossine.

Per affrontare queste criticità, Coldiretti ha individuato 5 possibili linee di intervento.

Va innanzitutto applicata una corretta tecnica agronomica che riduce sensibilmente il

rischio aflatossine, a partire dalla scelta delle varietà con cicli di maturità compatibili

con i vari areali nazionali (es. precoci, tardivi, ecc.), evitando di stressare la pianta

irrigando in modo adeguato fino a maturazione avanzata, riducendo l’attacco di insetti

e assicurando una congrua concimazione, alla raccolta del prodotto ad umidità non

inferiore al 22-23% inviandolo a un'immediata essiccazione, che garantiscono un abbat-

timento della potenziale carica di tossine. Occorre anche progettare un piano di finan-

ziamento in conto capitale per lo sviluppo di tecniche di irrigazione con ala gocciolante

o con tecniche di sub irrigazione al fine di intervenire con irrigazioni (se necessarie)

frequenti e tempestive riducendo sia i consumi idrici che quelli energetici ottenendo un

risultato positivo anche per quanto attiene il tema della sostenibilità ambientale.

Va poi studiata una polizza a premio agevolato che consenta di coprire il differenziale

che si verrebbe a creare tra un mais con valori di aflatossine superiori alla norma da

destinare ad usi alternativi (uso energetico come biogas, o biomassa da bruciare,

ecc.).Si può anche ipotizzare che il risarcimento o il premio possano essere

differenziati sulla base dell’applicazione o meno del disciplinare di produzione e/o delle

nuove tecniche di irrigazione (sostenibilità). Tuttavia, eventi climatici estremi (come

temperature oltre 40°C per 10 giorni consecutivi in determinate fasi fenologiche della

coltura, seguite poi da piogge in pre-raccolto) vanificherebbero - ma non

annullerebbero - buona parte degli effetti positivi ottenibili con l’applicazione delle

attività agronomiche finalizzate al contenimento delle micotossine; in questi casi

dovrebbe intervenire l’assicurazione. Alcuni investimenti andrebbero realizzati anche

dalle strutture, Consorzi Agrari in primis, che si occupano del trattamento

/condizionamento del mais (essiccazione, stoccaggio, pulizia, cernita, ecc.), in

particolare per quanto riguarda le attrezzature necessarie alla pulizia e cernita del mais

nel caso di presenza di micotossine oltre i limiti consentiti. Per aver accesso a

provvidenze pubbliche in questo campo, i beneficiari dovrebbero dimostrare di trattare

il prodotto proveniente da coltivazioni dove vengono applicati i disciplinari

tecnico/agronomici, sviluppando quindi di fatto un progetto di filiera che

trasversalmente andrebbe a toccare tutti gli attori che intervengono nella gestione di

questa produzione. Va, infine, richiesto alle istituzioni un intervento economico

specifico (ad esempio per le calamità) che consenta ai produttori di recuperare i

costi che dovranno sostenere per cernere il prodotto da un lato e recuperare la

differenza prezzo dall’altro per la quota di mais che andrà destinata ad usi diversi

dall’alimentazione zootecnica.

L’articolo è tratto da www.ilpuntocoldiretti.it

Page 3: Coldiretti Cremona informa n.8/2013

8 MARZO

COLDIRETTI: NEL 2012 SONO NATE 103MILA IMPRESE ROSA ANTICRISI

A sfidare la crisi, nel 2012 sono nate ben 103.391 imprese rosa che hanno fatto salire il loro numero complessivo in Italia a 1.424.743 nei diversi settori produttivi. E’ quanto emerge da un’analisi della Coldiretti in occasione della festa della donna dell’8 marzo che quest’anno si festeggia in Italia con oltre 7mila imprese guidate da donne in più. Nel tessuto economico nazionale oggi – sottolinea la Coldiretti – quasi una impresa su quattro è condotta da donne (23,5%), sulla base delle elaborazioni Coldiretti su dati Unioncamere relativi al 31 dicembre 2012 che evidenzia un incremento dello 0,5% della base imprenditoriale rosa.

La maggioranza delle imprese femminili - stima la Coldiretti - opera nel commercio (circa il 30%), ma una forte presenza si registra con oltre il 16% in agricoltura, nei servizi di alloggio e ristorazione (quasi il 10%) e nel manifatturiero (8%). L’incremento rappresenta un dato positivo, anche se evidenzia ancora le difficoltà del sistema Italia a garantire pari opportunità all’universo femminile. Quello che appare evidente - continua la Coldiretti - è invece il rilevante contributo qualitativo che le donne imprenditrici hanno apportato al rilancio del sistema economico nazionale in termini di innovazione, creatività.

In agricoltura, dove la presenza femminile è superiore alla media con quasi un’impresa agricola su tre (29%) condotta dalle donne, la capacità di coniugare la sfida con il mercato, il rispetto dell'ambiente e la qualità della vita a contatto con la natura sembra essere - sottolinea la Coldiretti - una delle principali ragioni della presenza femminile nelle campagne. Un impegno che è infatti particolarmente rilevante nelle attività più innovative e multifunzionali, come dimostra il protagonismo delle donne nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica, negli agriturismi o nelle associazioni per la valorizzazione di prodotti tipici nazionali come il vino e l’olio. L’ingresso progressivo della presenza femminile nell’agricoltura italiana - conclude la Coldiretti - ha certamente dato un forte impulso all’innovazione che ha caratterizzato il settore con l'ampliamento delle attività ad esso connesse come la trasformazione dei prodotti, la crescente attenzione al benessere, il recupero di antiche varietà, le fattorie didattiche, gli agriasilo, la pet-therapy, l’adozione di piante e animali online e tante altre innovazioni in rosa.

LA MIMOSA RESISTE ALLA CRISI, IN DONO 15 MILIONI DI RAMI

Sono stati circa 15 milioni i ramoscelli di mimose donati in Italia oggi in occasione della Festa della donna, nonostante la crisi e il maltempo che ha tagliato del 20 per cento la produzione Made in Italy. E’ quanto stima la Coldiretti nel sottolineare che il tradizionale omaggio del fiore simbolo della festa della donna donato nelle case, nei negozi, nei posti di lavoro e di svago ha anche un importante valore ambientale perché sostiene una coltivazione realizzata in Italia con tecniche eco-compatibili sopratutto nei tipici terrazzamenti che si affacciano sul mare, altrimenti destinati al degrado e all'abbandono.

La produzione nel 2013 - sottolinea la Coldiretti - è diminuita di circa il 20% a causa di un andamento climatico anomalo (clima ventoso e secco) nel periodo precedente la fioritura, ma la qualità è eccellente perché le mimose non hanno avuto bisogno di essere conservate in frigorifero. Inoltre, per effetto della sua proverbiale delicatezza che non la rende adatta alla conservazione e al trasporto, gli acquisti di mimosa – precisa la Coldiretti – sono sicuramente Made in Italy. Il prezzo pagato al produttore quest’anno varia dai 6 agli 8 euro al chilo ed è in leggero aumento rispetto allo scorso anno a causa del crollo della produzione, mentre al dettaglio i prezzi variano dai 3 ai 12 euro a ramoscello a seconda della ricchezza del fiore e della confezione.

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8 MARZO +47% DI DONNE IN PARLAMENTO

Ma il gap resta rilevante in Italia, dalla giustizia all’università fino allo sport

La giornata della donna in Italia è stata festeggiata quest’anno con un aumento del 47% della presenza femminile in Parlamento, dove quasi un neo eletto su tre è donna (31 per cento). Ad evidenziarlo – oggi, in occasione della festa dedicata a tutte le donne – è la Coldiretti, nel sottolineare che, nella legislatura che si è conclusa, le donne erano pari ad appena il 21 per cento alla Camera e il 19 per cento al Senato mentre nel nuovo Parlamento sono il 32 per cento alla Camera e il 30 per cento al Senato.

Si tratta di un profondo cambiamento che - sottolinea la Coldiretti - avvicina l’Italia ai migliori standard europei e mondiali con una presenza “rosa” superiore a quella dello stesso Parlamento Europeo (25 per cento) ma anche alla Francia, anch’essa ferma al 25 per cento, alla Gran Bretagna con il 22 per cento, e agli Stati Uniti (18 per cento). Valori superiori - precisa la Coldiretti - si registrano solo tra le elette alla Camera in Spagna, dove le donne in parlamento sono il 38 per cento, e in Germania, con il 32 per cento. Tra i partiti maggiori - continua la Coldiretti - il più alto numero di donne arrivate in Parlamento si trova nelle liste del Pd, con il 41 per cento, che precede Movimento Cinque Stelle al 38 per cento, Pdl e Lista Monti-Udc-Fli entrambi al 22 per cento, Sel al 20 per cento e Lega Nord al 14 per cento.

La presenza delle donne è rilevante nel mondo economico dove nonostante la crisi nel 2012 sono nate ben 103.391 imprese rosa che hanno fatto salire il loro numero complessivo in Italia a 1.424.743 nei diversi settori produttivi, secondo un’analisi della Coldiretti dalla quale si evidenzia che quasi un’impresa su quattro è condotta da donne (23,5 per cento). La maggioranza delle imprese femminili - stima la Coldiretti - opera nel commercio (circa il 30 per cento), ma una forte presenza si registra con oltre il 16 per cento in agricoltura, nei servizi di alloggio e ristorazione (quasi il 10 per cento e nel manifatturiero (8 per cento)

Se le ultime elezioni hanno reso il Parlamento un po’ più “rosa”, la presenza delle donne - sottolinea Coldiretti - resta comunque bassa a livello istituzionale. Secondo un’analisi Coldiretti su dati Barometro, ai vertici della giustizia italiana la rappresentanza femminile è ancora scarsa: appena il 14 per cento tra Corte Costituzionale, procuratori della Corte dei Conti, membri del Consiglio Superiore della Magistratura (Csm) e Consiglio direttivo della Corte di Cassazione.

Bassa - continua Coldiretti - anche la presenza di donne nelle Authority dove nessuno dei presidenti appartiene al “gentil sesso”. Ma anche il mondo dell’istruzione e della ricerca non sembra essersi ancora aperto alla presenza femminile, almeno ai suoi vertici. Su 79 rettori di Università le donne sono appena il 5 per cento del totale. Persino lo sport, dove le atlete azzurre hanno regalato grandi soddisfazioni, resta ancora impermeabile alle quote rosa, tanto che - conclude Coldiretti - tra i 45 presidenti delle Federazioni sportive affiliate al Coni c’è solo una donna.

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ELEZIONI, PARLAMENTO PIÙ GIOVANE DELLA STORIA: 48 ANNI IN MEDIA

Dalle elezioni è uscito il Parlamento più giovane e con il maggiore numero di donne della storia repubblicana con un’età media di deputati e senatori di 48 anni ed il 31% di presenza femminile. E’ quanto emerge dalla prima analisi effettuata dalla Coldiretti sulla composizione di Camera e Senato dopo lo scrutinio dei voti delle elezioni politiche. Secondo l’analisi della Coldiretti nel nuovo Parlamento i deputati eletti avranno un’età media di 45 anni e i senatori di 53 anni. Un consistente ringiovanimento rispetto alla scorsa legislatura, in cui l’età media dei deputati era di 54 anni (9 anni di differenza) mentre quella dei senatori di 57 anni (4 anni di differenza) Il cambiamento riguarda anche la presenza femminile che nella legislatura che si è conclusa era pari ad appena il 21% alla Camera e il 19% al Senato, mentre dalle elaborazioni Coldiretti si evidenzia che nel nuovo Parlamento saranno il 32% alla Camera e il 30% al Senato. Il gruppo parlamentare con l’età media più bassa - continua la Coldiretti - è di gran lunga il Movimento 5 Stelle, con 37 anni (33 alla Camera e 46 al Senato), davanti a Lega Nord con 45 anni (42 alla Camera e 48 al Senato), al Partito Democratico (Pd) con 49 (47 alla Camera e 54 al Senato), a Sinistra ecologia e libertà (Sel) con 47 anni (46 alla Camera e 50 al Senato), al raggruppamento Lista Monti - Udc - Fli con 55 anni (55 anni alla Camera e 56 anni al Senato) e al Popolo della Libertà (Pdl) con 54 anni (50 alla Camera e 57 al Senato). Tra i partiti maggiori - continua la Coldiretti - il più alto numero di donne si trova nelle liste del Pd, con il 41%, che precede Movimento Cinque Stelle al 38%, Pdl e Lista Monti-Udc entrambi al 22%, Sel al 20%, Lega Nord al 14%, e Pdl, con il 25,8%. Ed è una donna anche la più giovane candidata al Parlamento tra i principali schieramenti in lizza. Marta Grande 25 anni, che ha conquistato un posto alla Camera sotto le insegne del Movimento Cinque Stelle nel Lazio mentre il candidato più anziano, Sergio Zavoli (89 anni) è stato eletto nelle liste del Pd al Senato in Campania. “Al di là dei diversi schieramenti e delle ipotesi di alleanze, il nuovo Parlamento rappresenta soprattutto una sfida generazionale per i tanti giovani che per la prima volta arrivano in Parlamento per svolgere importanti funzionali Istituzionali dalle quali dipende il futuro del Paese” ha affermato il Presidente della Coldiretti Sergio Marini nel sottolineare che “in loro si ripongono le speranze di cambiamento in un Paese come l’Italia che ha la classe dirigente più vecchia in Europa con un’età media di 59 anni, con punte di 67 anni per i banchieri, di 63 per i professori universitari e di 61 per i dirigenti delle partecipate statali, secondo l’analisi della Coldiretti”.

LE LISTE DEGLI ELETTI A CAMERA E SENATO PER ETÀ E SESSO

Camera Senato Totale Totale Età media Età media Età media % Donne Pd 47 anni 54 anni 49 anni 41 per cento

Sel 46 anni 50 anni 47 anni 20 per cento

Lega Nord 42 anni 48 anni 45 anni 14 per cento

Lista Monti 55 anni

Udc 58 anni

Fli -

56 anni 55 anni 22 per cento

Pdl 50 anni 57 anni 54 anni 22 per cento

Mov. 5 Stelle 33 anni 46 anni 37 anni 38 per cento

Altri (solo Camera) 48 anni - 48 anni 30 per cento

TOTALE 45 anni 53 anni 48 anni 31 per cento

Fonte: Elaborazioni Coldiretti

Page 6: Coldiretti Cremona informa n.8/2013

CONSUMI, SCOMPARE LA CARNE A TAVOLA

-7% MACELLAZIONI NEL 2013

Con la crisi è spesa low cost per 26 milioni di Italiani

Nel 2013 è crollato il consumo di carne degli italiani con un taglio del 7 per cento nelle macellazioni bovine nel primo bimestre, rispetto allo scorso anno. E’ quanto emerge da un’analisi della Coldiretti dalla quale si evidenzia che uno degli effetti più evidenti della crisi è il cambiamento nelle abitudini alimentari degli italiani. A farne le spese - sottolinea la Coldiretti - è stata soprattutto la carne rossa sulla quale ha pesato nell’ultimo mese anche l’allarme generato dallo scandalo carne di cavallo. Con la crisi infatti nel 2013 quasi un italiano su tre (32%) a pranzo consuma esclusivamente un piatto di pasta che sazia di più e costa di meno, mentre solo il 18% dichiara di fare quotidianamente un pranzo completo con un primo, un secondo, un contorno e un dolce o un frutto, secondo un sondaggio online condotto sul sito www.coldiretti.it.

A cambiare non è stato solo il menu tipo, ma anche la modalità di fare la spesa con ben 26 milioni di italiani che vanno a caccia dei prezzi più bassi facendo lo slalom nel punto vendita, cambiando negozio, supermercato o discount, ma anche sperimentando canali alternativi senza rinunciare alla qualità come gli acquisti di gruppo, quelli online o dal contadino, secondo una analisi Coldiretti/Swg.

Quasi due italiani su tre - sottolinea la Coldiretti - tagliano sulla spesa con il 62% che confronta con più attenzione del passato i prezzi, il 56% che fa lo slalom tra le corsie alla ricerca delle offerte speciali 3 per 2 e degli sconti, e oltre la metà (51%) che va a caccia dei prodotti a basso prezzo. La crisi aguzza l’ingegno e – precisa la Coldiretti – si assiste a una proliferazione di forme innovative e curiose di risparmio con la diffusione dei gruppi di acquisto solidali (Gas) che coinvolgono il 18,6% degli italiani, vale a dire quasi 7 milioni di persone, di cui quasi 2,7 milioni in modo regolare.

Ma si è anche verificato, continua la Coldiretti, il boom degli acquisti e dei confronti dei prezzi sul web o addirittura il carpooling della spesa con un numero crescente di persone che di fronte al caro benzina si mettono in auto assieme per dividere i costi e andare a fare la spesa nei punti più convenienti, dalle aziende agricole ai mercati degli agricoltori, dai mercati all’ingrosso agli ipermercati fino ai discount. Una strategia che ha contribuito al contenimento dell’inflazione. Non va inoltre dimenticata la rivoluzione nel mercato di vini e degli alimenti determinata dal web, dove oltre il 29 per cento degli italiani dichiara di fare ricerche per confrontare prezzi, qualità dei cibi, secondo l’analisi Coldiretti/Censis. Si tratta di un numero non lontano da 15 milioni di persone nel complesso e in particolare sono oltre 5,7 milioni a farlo regolarmente. In controtendenza è da segnalare – conclude la Coldiretti – il boom degli acquisti diretti dal produttore al quale si rivolge regolarmente ormai ben il 14 per cento degli italiani, il 48 per cento qualche volta, il 27 per cento raramente e solo l’11 per cento mai. Un’opportunità resa possibile dal fatto che in Italia sono presenti quasi 7.000 punti vendita di Campagna Amica gestiti direttamente dagli agricoltori dei quali 1.105 mercati degli agricoltori, 4.739 aziende agricole, 877 agriturismi, 178 botteghe (www.campagnamica.it).

Page 7: Coldiretti Cremona informa n.8/2013

Lombardia, farmers’ market a quota 120

Ha raggiunto quota 120 il numero dei farmers’ market aperti dagli agricoltori di

Campagna Amica sul territorio della Lombardia. L’ultimo è quello di Parabiago, che ha

debuttato venerdì 1 marzo 2013, in uno spazio coperto di oltre 120 metri quadrati, con

una scelta di prodotti che vanno dal vino alla frutta, dagli articoli a base di lavanda al

miele, dai polli agli ortaggi, dai formaggi di capra fino a tutta la tradizione casearia

legata al latte di bufala.

“Il fenomeno dei farmers’ market – afferma Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti

Lombardia – continua a riscuotere il consenso dei consumatori che vi riconoscono non

solo un’offerta di qualità, ma anche un messaggio culturale e civico sul rapporto fra città

e campagna, fra salute e cibo. Esiste un bisogno forte di sicurezza e trasparenza

sull’origine degli alimenti e anche quello che è avvenuto con lo scandalo della carne di

cavallo è la dimostrazione della fondatezza delle tesi portante avanti da Coldiretti sulla

necessità dell’etichettatura d’origine per tutto quello che portiamo in tavola”.

Intanto, proprio per rispondere alle richieste della gente, anche il primo farmers’

market coperto aperto in Lombardia, quello di Milano in via Ripamonti 35, ha deciso di

raddoppiare le aperture: oltre a mercoledì mattina e sabato mattina, anche il venerdì

pomeriggio (dalle 15 alle 19) e il giovedì mattina (dalle 8 alle 14).

Anche in provincia di Cremona, nonostante la crisi, si conferma vincente l’esperienza

dei Mercati di Campagna Amica, con nove “piazze”, in cui la vendita a km zero si rinnova

con regolarità e grande afflusso di cittadini-consumatori. Il Mercato di Campagna Amica

è regolarmente presente a Cremona, Soresina, Casalmaggiore, Vescovato, Castelleone,

Pizzighettone, Crema, Bagnolo Cremasco, Pandino.

Elezioni: in Lombardia più giovani con media 46 anni

e raddoppiano le donne

Dalle elezioni in Lombardia è uscito un consiglio regionale più giovane rispetto alla

passata legislatura, con l’età media che si abbassa da 50 a circa 46 anni e raddoppia

anche il numero delle donne che passano da 7 a 15 su un totale di 80 consiglieri, con

una presenza di quasi il 19%. E’ quanto emerge dalla prima analisi effettuata dalla

Coldiretti Lombardia sulla composizione del consiglio regionale dopo lo scrutinio.

In questa nuova legislatura – spiega la Coldiretti Lombardia – il consigliere più giovane

è Andrea Fiasconaro, del Movimento 5 Stelle, eletto a Mantova e che non ha ancora

compiuto 24 anni, contro i 75 anni della consigliere della Lega Nord, Silvana in Saita

Santisi eletta a Bergamo. Nella precedente legislatura la più giovane era Nicole Minetti,

Pdl, 26 anni, eletta nel listino bloccato (ora abrogato) dell’ex presidente Formigoni.

Stavolta lo schieramento più “rosa” è quello che fa riferimento ai lumbard con 3 donne

elette nella lista della Lega Nord e 4 in quella di appoggio “Maroni presidente”, 4

rappresentanti femminili arrivano dal Movimento 5 stelle, 3 dal Pd e una dal Pdl.

Page 8: Coldiretti Cremona informa n.8/2013

Aumentano i costi in campagna,

rincarano del 12% i mangimi

Sono i mangimi a tirare stavolta la “volata” dei costi di produzione che anche a gennaio 2013

fanno registrare un aumento nel confronto con l’anno precedente. Le ultime rilevazioni Ismea

indicano un incremento complessivo del 3,1 per cento, determinato soprattutto dai

consistenti rincari dei prodotti per l’alimentazione degli animali.

Se il dato generale dei mangimi dà un aumento del 12,5 per cento, il prezzo di panelli e farine

è salito del 42,9 per cento, seguito da orzo e cruscami (+20,5 per cento) e dai nuclei per

bovini e vitelli (+16,5 per cento) e per i suini (+13 per cento). Segno comunque positivo per

tutti gli altri prodotti per l’alimentazione.

Rincarano pure i prodotti energetici (+1,8%), principalmente per effetto dell’aumento del

costo dell’elettricità (+5,5%), mentre i carburanti rimangono all’incirca sulle quotazioni di

gennaio 2012. Lieve aumento per gli antiparassitari (+0,9%) e per i concimi (+1,1%) con gli

azotati aumentati del 2,5%. Cresce dell’1% il prezzo delle sementi, mentre si mantiene stabile

quello del lavoro. Leggero incremento per gli animali da allevamento (+0,9%).

CARNE CAVALLO: -30% ACQUISTI PIATTI PRONTI, SURGELATI E RAGÙ

Crollano di oltre il 30% gli acquisti in Italia di primi piatti pronti, surgelati e ragù coinvolti nello scandalo della carne di cavallo spacciata per manzo. E’ quanto emerge da una stima della Coldiretti sugli effetti di un’emergenza che ha portato al ritiro di circa 200 diversi tipi di confezioni di prodotti alimentari in 24 diversi Paesi sulla base del monitoraggio effettuato dal portale eFoodAlert.net. Sei italiani su dieci hanno paura a tavola, secondo un sondaggio della Coldiretti, con le indagini che hanno scoperto l’esistenza di un giro vorticoso di partite di carne che si spostano da un capo all’altro dell’Europa attraverso intermediazioni poco trasparenti che favoriscono il verificarsi di frodi ed inganni, a danno delle imprese e dei consumatori. Una situazione che - sostiene la Coldiretti - non può essere affrontata semplicemente con un aumento momentaneo dei controlli perché è ormai chiaro che si tratta di una truffa non occasionale, ma sistematica, che ha coinvolto piccole aziende ma anche i grandi marchi dell’agroalimentare mondiale, da Buitoni a Star fino a Findus. Per evitare il ripetersi di altre emergenze e dipanare ogni dubbio sulle caratteristiche del cibo che si porta a tavola occorrono - continua la Coldiretti - interventi strutturali come l’obbligo di indicare la provenienza degli alimenti in etichetta per farla conoscere ai consumatori e scoraggiare il proliferare di passaggi che favoriscono le truffe. Ma per evitare danni economici e occupazionali, le piccole aziende e le grandi multinazionali soprattutto se titolari di marchi prestigiosi dovrebbero valutare concretamente - afferma la Coldiretti - l’opportunità di evitare forniture di prodotti di dubbia qualità e di origine incerta per acquistare invece al giusto prezzo prodotti locali e certificati che non devono percorrere lunghe distanze con mezzi inquinanti. Secondo l’indagine Coldiretti/Swg ben il 65% degli italiani si sente garantito da un marchio degli agricoltori italiani, il 16% da quello della distribuzione commerciale e appena il 9% da uno industriale.

Page 9: Coldiretti Cremona informa n.8/2013

Lavoro, boom di assunzioni

in agricoltura (+3,6%)

Con la crisi è boom di assunzioni in agricoltura, il settore che fa registrare il più elevato

aumento nel numero di lavoratori dipendenti, con un incremento record del 3,6%, in netta

controtendenza con l’andamento generale che mostra livelli elevati di disoccupazione.

E` quanto emerge da un’analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi al 2012 che

evidenzia un andamento positivo delle assunzioni nel nord, centro e sud Italia. Il trend

positivo dell’agricoltura è particolarmente importante perché è il risultato di una crescita

del 7,2% al nord, dell’11,2% al centro e dell’1% al sud.

Si stima peraltro che abbia meno di 40 anni un lavoratore dipendente su quattro assunto in

agricoltura, dove si registra anche una forte presenza di lavoratori giovani e immigrati che

hanno abbondantemente superato quota centomila.

Secondo l’analisi di Coldiretti a crescere in futuro sarà la domanda di livelli più elevati di

professionalità con particolare riguardo a figure specializzate in grado di seguire lo sviluppo

di specifiche coltivazioni, la conduzione di macchinari o la gestione di attività che oggi si

sono integrate con quella agricola all’interno dell’azienda: dalla vendita diretta dei

prodotti tipici alla trasformazione aziendale del latte in formaggio, dell’uva in vino, delle

olive in olio, ma anche pane, birra, salumi, gelati e addirittura cosmetici.

La domanda di lavoratori si registra infatti per figure professionali tradizionali che vanno

dal trattorista al taglialegna fino al potatore, ma anche per quelle innovative all’interno

dell’impresa agricola come l’addetto alla vendita diretta di prodotti tipici, alla

macellazione, alla vinificazione o alla produzione di yogurt e formaggi.

Continua invece il calo tra i lavoratori indipendenti dovuto in parte ai processi di

ristrutturazione che stanno portando ad un aumento della dimensioni aziendali medie. I

lavoratori indipendenti si riducono in media del 3,7% con un calo più accentuato nel centro

Italia (-10,8%) e nel Mezzogiorno (-4,5%) rispetto al Nord (-1%).

COLDIRETTI A SQUINZI: L’ITALIA AGRESTE È MIGLIORE DELLE “ILVA”

“L’Italia agreste ovvero “di campagna” oggi vuol dire sostenibilità ambientale e sociale, qualità della vita, occupazione e primati nel mondo del Made in Italy alimentare, ma anche una delle poche strade possibili per far tornare a crescere l’Italia”. E’ quanto ha affermato il Presidente della Coldiretti Sergio Marini nel commentare le dichiarazioni del Presidente di Confindustria Giorgio Squinzi sul rischio di un’Italia “agreste e bucolica” che non crea posti di lavoro né risolve i problemi di mancata crescita. “E’ certo difficile convincerci - ha concluso Marini - che l’Italia del futuro possa essere quella di “tante Ilva” abituate nel tempo a scaricare sul Paese costi ambientali e sociali insostenibili”.

Page 10: Coldiretti Cremona informa n.8/2013

GIOVANI IMPRESA COLDIRETTI

ASSEMBLEA DI MACROAREA

Milano 26 marzo 2013

Premessa: la riunione Interregionale Macroarea Nord Italia è organizzata dalla segreteria e

dal Delegato Regionale di Coldiretti Giovani Impresa Lombardia in stretta collaborazione

con le segreterie e i Delegati Regionali di Liguria, Piemonte, Valle d’Aosta, Veneto e Friuli.

Appuntamento: martedì 26 marzo 2013 presso il teatro Manzoni - Milano.

Orario: dalle ore 14,30.

Temi e scaletta

Il messaggio che vogliamo trasmettere è questo: la ricostruzione dell’Italia passa dai

giovani e il nostro è un modello di sviluppo vincente!

• L’incontro verrà preceduto da una parentesi all’insegna del buon umore con un

comico di ZELIG.

• Dopo i saluti istituzionali ci sarà un’introduzione, di circa 5 minuti, che ribadirà il

nostro impegno per “L’Italia che vogliamo”, e che poi verrà ripresa e approfondita dal

discorso finale di Vittorio Sangiorgio, Delegato Nazionale Coldiretti Giovani

Impresa.

L’incontro verrà articolato su 3 ambiti di discussione:

• Asset uno: Crisi e sviluppo economico

Due delegati si confronteranno sul tema dello sviluppo economico con un esperto.

Obiettivo dei delegati è far emergere il modello cui ci rifacciamo, basato sulla qualità

delle produzioni, la sicurezza alimentare, la tutela del territorio e della biodiversità e

non basato unicamente sull’aumento della produttività e la diminuzione dei costi

anche attraverso fenomeni come la delocalizzazione.

Relatore: Prof.ssa Marina Puricelli – Univ. Bocconi - Milano

Page 11: Coldiretti Cremona informa n.8/2013

• Asset due: Territorio: la rivincita della terra tradita

Breve video introduttivo da cui emergano quali siano i risultati devastanti di una

cattiva gestione del territorio.

Obiettivo dei due delegati che interverranno (Liguria e Lombardia) sarà far emergere

il ruolo di primaria importanza del presidio del territorio da parte dell’imprenditore

agricolo.

Video di un’azienda che ha subito danni, ma che ha ricominciato.

I delegati si confronteranno con un sindaco di un territorio ligure colpito da alluvione

e un esperto che darà dei dati sul consumo di territorio (territorio che non sarà più a

disposizione delle generazioni future), dovuto alle infrastrutture.

Relatore: Prof. Paolo Pileri – Docente Facoltà di Ingegneria Politecnico di

Milano (referente del rapporto annuale per la Regione Lombardia sul consumo di

suolo).

• Asset tre: L’innovazione in agricoltura, il supporto alle politiche di welfare

Video introduttivo sulle attività sociali in azienda agricola.

Le aziende agricole sono state capaci di declinare le richieste dei cittadini in servizi,

prima con la vendita diretta, poi con i farmers market e ora anche con i servizi ai

cittadini andando molto spesso a sopperire le mancanze nelle politiche di welfare;

creando nuova economia e nuove occupazioni.

I delegati del Piemonte e del Friuli si relazioneranno con un esperto chiamato ad

intervenire sul fenomeno delle fattorie sociali e un esperto che possa portare a

riflettere su alcuni valori della comunità che contraddistinguono la realtà agricola:

socialità, amicizia, famiglia.

Relatore: Prof. Saverio Senni – Università degli Studi della Tuscia

• Chiusura lavori: Vittorio Sangiorgio (Delegato Nazionale Coldiretti Giovani

Impresa).

Durante l’incontro verrà allestito uno spazio espositivo di alcune aziende vincitrici del

concorso Oscar Green www.oscargreen.it.

Buffet finale.

*****************

La delegazione Cremonese parteciperà con un pullman che partirà

orientativamente per le ore 10,30 da P.zza Libertà (P.ta Venezia) a Cremona,

con rientro per le ore 19,00.

Page 12: Coldiretti Cremona informa n.8/2013

OSCAR GREEN 2013 Iscrizioni ancora aperte per il Premio che valorizza l’innovazione in agricoltura

Ricordiamo ai giovani imprenditori che le iscrizioni alla settima edizione del Premio Oscar

Green 2013 sono ancora aperte: per prendere parte al premio che valorizza l’innovazione

in agricoltura c’è tempo fino al 15 marzo 2013.

Il tutto, come sempre, con la regia di Coldiretti Giovani Impresa, che ha dato avvio

all’avventura dell’Oscar Green per valorizzare e dare spazio all’innovazione in agricoltura.

L’obiettivo è quello di sempre: portare all’attenzione dei cittadini italiani e delle altre

aziende agricole le esperienze vincenti di giovani imprenditori che hanno saputo costruire

progetti di impresa competitivi e sostenibili allo stesso tempo. Giovani imprese che

esprimono in tal modo un nuovo modello di sviluppo per il Paese che intreccia processi di

integrazione lungo la filiera (produzione - trasformazione - commercializzazione di cibo)

con percorsi di diversificazione e/o interazione con altri settori (turismo - artigianato -

commercio - servizi alle persone, all’ambiente e al territorio) e strategie di innovazione

(prodotto - processo - relazioni con il territorio).

Il premio Oscar Green è nato 7 anni fa su iniziativa di Coldiretti Giovani Impresa partendo

dall’idea che il nostro Paese, per continuare e ritornare ad essere competitivo

nell’economia globalizzante, dovesse puntare sulle straordinarie idee italiane, soprattutto

dell’entusiasmo dei “giovani” italiani, sulla loro capacità di essere geniali e di saper

trasformare in bellissime e redditive realtà delle fantasie che per molti potevano restare

soltanto tali.

Da qui il premio dedicato all’innovazione in agricoltura che comprende 6 categorie diverse

che evidenziano l’idea di sviluppo economico a cui dovrebbe tendere il nostro Paese

secondo Coldiretti Giovani Impresa:

Stile e cultura d’impresa – per premiare la capacità dell’imprenditore di

interagire con altri settori dell’economia;

Esportare il territorio – per premiare la capacità dell’impresa di esportare

insieme al suo prodotto lo straordinario bagaglio paesaggistico e culturale dei

territori italiani;

In filiera – per premiare un’impresa agricola che passa da mera produttrice di

commodity a produttrice di cibo;

Campagna amica – per premiare la capacità delle imprese agricole di

accorciare la filiera e portare il cibo direttamente sulle tavole degli italiani senza

intermediazioni;

Non solo agricoltura – per premiare l’agricoltura che si prende cura della

società con la produzione di servizi per il benessere dell’ambiente e delle persone;

Ideando – per premiare l’idea che ha fatto nascere un’impresa (che ha al massimo

un anno di vita) evidenziando l’importanza strategica che i giovani hanno per il

nostro Paese, che dovrebbe trattarli non come un problema da risolvere all’interno

dell’economia nazionale ma come un’opportunità da cogliere per uno sviluppo

economico vero e sostenibile.

Tutti gli interessati possono presentare la propria candidatura all’Oscar Green tramite il

sito internet www.oscargreen.it. Va rispettato il requisito dell’età: gli imprenditori agricoli

e agroalimentari che partecipano al concorso devono avere al massimo 40 anni (fatta

eccezione per la Categoria In-Filiera). Per ogni ulteriore informazione, la Segreteria di

Giovani Impresa è a disposizione: tel. 0372 499814.

Page 13: Coldiretti Cremona informa n.8/2013

IL MERCATO DI CAMPAGNA AMICA

IN PROVINCIA DI CREMONA

CREMONA. Al Foro Boario, tutti i venerdì mattina.

CASALMAGGIORE. In Piazza Turati, ogni sabato

SORESINA. Tutti i lunedì, davanti al Palazzo Comunale

VESCOVATO. Tutti i sabati, in piazza Roma

CASTELLEONE. La mattina del sabato in via Garibaldi

PIZZIGHETTONE. Tutti i giovedì, al “Torrione del guado”

CREMA. Via Terni, vedi calendario qui in basso

BAGNOLO CREMASCO. In piazza Aldo Moro, la 2° domenica del mese

PANDINO. In via Umberto I, il 2° e il 4° lunedì del mese (+ alcuni eventi)

LA BOTTEGA DI CAMPAGNA AMICA è a Cremona, in via Buoso da

Dovara, n. 29

E per la scelta di un agriturismo

Made in Cremona, o per scoprire dove è

possibile fare un acquisto a km zero,

si possono sfogliare le pagine di

“Territorio e Tradizione in Tavola…a km zero”,

la guida realizzata a cura di Coldiretti

Cremona. Sono presenti indirizzi,

servizi, numeri utili degli agriturismi, delle

fattorie didattiche, di Punti e Bottega di

Campagna Amica, degli agrinido, insieme al

calendario dei Mercati di Campagna Amica

in provincia di Cremona. La nostra guida può

essere gratuitamente richiesta presso gli

Uffici Coldiretti, ma anche sfogliata e

stampata dal sito www.cremona.coldiretti.it.

CREMA, CALENDARIO DEL MERCATO DI CAMPAGNA

AMICA - ANNO 2013 Domenica 17 Marzo - Domenica 7 Aprile

Domenica 21 Aprile - Domenica 5 Maggio

Domenica 19 Maggio …continua…

Page 14: Coldiretti Cremona informa n.8/2013

www.ilpuntocoldiretti.it

Il giornale online rivolto alle imprese del sistema agroalimentare

E’ il giornale online rivolto alle imprese del sistema agroalimentare, creato dalla Coldiretti, la

prima Organizzazione degli imprenditori agricoli del Paese. Il Punto Coldiretti assicura un

costante aggiornamento su economia e settori produttivi, fisco, ambiente, lavoro, credito,

energia, previdenza, formazione, qualità, innovazione e ricerca, scadenze e prezzi, previsioni

meteo. L’indirizzo è: www.ilpuntocoldiretti.it.

www.cremona.coldiretti.it, il sito

Ricordiamo che tutti gli appuntamenti promossi da

Coldiretti Cremona vengono puntualmente

comunicati anche attraverso il nostro sito,

all’indirizzo www.cremona.coldiretti.it

(in particolare, per gli avvisi e gli appuntamenti

rivolti agli imprenditori agricoli, c’è lo spazio “avvisi

alle imprese”).

Il sito è rivolto agli imprenditori agricoli e a tutti i

cittadini attenti ai temi della difesa e valorizzazione

dell’agricoltura e alimentazione made in Italy, alla

promozione del territorio, alla tutela dell’ambiente.

Sul sito sono presenti tutti i comunicati stampa

diffusi da Coldiretti Cremona, i nostri video, le

pagine dedicate ai servizi garantiti dai vari uffici,

tutte le iniziative sul territorio, accanto ad una serie di link e di indirizzi utili.

TUTTE le SETTIMANE l’AGRICOLTURA è in TV

Segnaliamo che W l’Agricoltura, la trasmissione dedicata al vero Made in Italy a cura di

Coldiretti Cremona, va in onda su Telecolor e Primarete tutti i giovedì alle ore 19.50

(subito dopo il tg) e in replica la domenica, ore 13 circa, su Telecolor.

Page 15: Coldiretti Cremona informa n.8/2013

MERCATI – AGGIORNATI 8 MARZO 2013

PRODOTTO Unità di

misura

CREMONA 6 marzo

MILANO 5 marzo

MANTOVA 7 marzo

BOLOGNA 21 febbr.

FRUMENTO tenero buono

mercantile Tonn.

226-230

n.q.

n.q.

(fino) 253-256

buono m. n.q.

GRANOTURCO

ibr. naz.

14% um. Tonn. 214-216 228-229 217,5-221,5 232-236

SEMI di SOIA Nazionale

Tonn. n.q. 517-520 504-509 502-510

ORZO naz. p.spec. 55-60

p.spec. 66-68 Tonn.

210-214 216-221

n.q. 248-250

Fino a 65

239–244

Fino a 70

245–250

(p.spec. 62-64)

n.q.

(p.spec. 66-67)

256-258

CEREALI MINORI

Tonn.

Triticale 250-252

Sorgo 258-260

Sorgo nazionale

253-257

CRUSCA alla rinfusa

Tonn. 188–190 184–185 in sacchi 223-226

174-175

FIENO Magg. 2012

Agostano Tonn.

160–175

loietto: 160–175

141-151 145-150

Mag. 1° t.

140-145

PAGLIA press. (rotoballe)

Tonn.

85-95

80-92

Paglia di frum.

rotob. 75-80

PRODOTTO Unità di

misura

CREMONA 6 marzo

MILANO 4 marzo

MANTOVA 7 marzo

MODENA 4 marzo

SUINI lattonzoli locali

15 kg 4,300 4,300 4,280 4,290

SUINI lattonzoli locali

25 kg 3,220 3,240 3,200 3,200

SUINI lattonzoli locali

30 kg 2,950 2,950 2,910 2,940

SUINI lattonzoli locali

40 kg 2,330 2,360 2,300 2,310

SUINI da macello

156 kg 1,440 1,505 n.q. (da 144 a 156 kg)

1,452

SUINI da macello

176 kg 1,500 1,505 n.q. (da 156 a 176 kg)

1,507

SUINI da macello

Oltre

176 kg 1,500 1,480 n.q.

(da 176 a 180 kg)

1,491

Page 16: Coldiretti Cremona informa n.8/2013

PRODOTTO Unità di

misura

CREMONA

6 marzo

MONTICHIARI

8 marzo

MANTOVA

7 marzo MODENA

4 marzo

VACCHE FRIS. 1° qualità (p.v.)

kg. p.v. 1,12-1,31

p.m 2,55-2,85 1,38-1,57

da macello 1,12-1,22

VACCHE FRIS. 2° qualità (p.v.)

kg. pv 0,86-1,01

pm 2,05-2,35 1,00-1,20 0,95-1,05

VACCHE FRIS.

3° qualità (p.v.) kg.

pv 0,62-0,78

pm 1,60-1,90 0,80-0,95 0,79-0,89

MANZE scott. 24 mesi

kg. pm 2,50-3,00 1,47-1,57 1,44-1,61

Vitelloni femm. da macello pez. nere (kg. 450-500)

p.v. 1,48–1,63 pm 2,85-3,15

VITELLI baliotti fris. (p.v.)

50-60

kg. 1,00-1,00

MONTICHIARI

(1° q. 56/60 kg)

1,00-1,00

(da 46 a 55 kg)

1,00-1,40 (45-55 kg)

0,75-1,20

VITELLI baliotti pie blu belga p.v

50-60

kg. 3,00-4,00

MONTICHIARI 3,85-4,00

3,30-3,90 (pregiate 70 kg)

3,56-4,15

PRODOTTO Unità di

misura

CREMONA 6 marzo

MILANO 4 marzo

MANTOVA 7 marzo

MODENA

4 marzo

BURRO pastorizzato

kg. 2,95 past. 2,60 centr. 3,30

2,30 Zangolato di

creme

X burrificaz. 2,00

PROVOLONE VALPADANA fino a 3 mesi

kg. (dolce)

5,05-5,20 5,05-5,20 n.q. --

PROVOLONE VALPADANA oltre 3 mesi

kg. (piccante) 5,25-5,50

5,25-5,50 n.q.

PARM.

REGGIANO

12 mesi 8,50-9,50

GRANA scelto stag. 9 mesi

kg. 6,85-7,20 6,70-7,15 6,80-7,00

PARMIGIANO

REGGIANO

fino a 24 m 10,50-11,20

GRANA scelto stag. 12-15 mesi

kg. 8,00-8,25 7,90-8,90 8,00-8,20 PARMIG. REGG.

30 mesi e oltre 11,40-12,40

N.B. Le quotazioni del bestiame bovino e del foraggio sul mercato di Cremona avvengono il 1° e

il 3° mercoledì del mese. Le quotazioni del mercato di Milano avvengono il martedì per il comparto dei

cereali e derivati, per gli altri comparti il lunedì. Per la zootecnia da latte si fa riferimento a Montichiari,

che quota il venerdì. Il mercato di Mantova avviene il giovedì. Modena il lunedì. Il mercato di Bologna,

che riportiamo come riferimento per i cereali, quota il giovedì.

TUTTI GLI AGGIORNAMENTI DELLA TABELLA MERCATI

- INSIEME AI COLLEGAMENTI ALLE PRINCIPALI BORSE -

SONO SUL SITO www.cremona.coldiretti.it

Page 17: Coldiretti Cremona informa n.8/2013

Commissione Unica Nazionale Suini da macello

CUN SUINI – PREZZI CIRCUITO TUTELATO Febbraio 2013 – Marzo 2013

QUOTAZIONE

QUOTAZIONE

QUOTAZIONE

QUOTAZIONE

QUOTAZIONE

21 febbraio

2013

28 febbraio

2013 7 marzo

2013

… marzo

2013

… marzo

2013 CATEGORIA

Dal 25.02.13

al 01.03.13

Dal 04.03.13

al 08.03.13

Dal 11.03.13

al 15.03.13

144/152 kg

1,440-1,460

1,425

1,388

152/160 kg

1,470-1,490

1,455

1,418

160/176 kg

1,530-1,550

1,515

1,478

W l’Agricoltura – Coldiretti Cremona Informa

Vi dà appuntamento alla prossima settimana

se vadhttp://ec.europa.eu/agriculture/rurdev/index_it.htm

È

La newsletter di Coldiretti Cremona è nel sito www.cremona.coldiretti.it