che cos'è la geopolitica - strategy awareness lacoste, geopolitica.pdf · tratta di...

21
15/12/12 Eurasia :: Stampa 1/21 www.eurasia-rivista.org/cgi-bin/cogit_print/pf.cgi Che cos'è la Geopolitica :::: 17 Luglio 2007 :::: 13:26 T.U. :::: Teoria :::: Yves Lacoste Che cos'è la Geopolitica Per decenni siamo stati abituati a un certo modo di vedere il mondo, più classico e più radicato, che privilegia l'economia in quanto scienza. Coloro che vi aderiscono, siano essi adepti del liberalismo o di tendenza marxista, assicurano che tutti i problemi della società, comprese le rivalità politiche, derivano da rivalità economiche che si tratti di concorrenza fra le imprese o di contraddizioni fra le classi sociali. Eppure, mentre gli economisti spiegano, non senza ragione, che la mondializzazione dell'economia avanza e che anzi essa è stata completata in seguito alla fine della guerra fredda, come è possibile che i conflitti geopolitici diventino sempre più numerosi (e certo questa non è una illusione mediatica)? Così in Europa, dopo la caduta della cortina di ferro, nel 1989, sono spuntati una dozzina di nuovi Stati, portatori di rivendicazioni territoriali. Fra metà di essi, in particolare nella ex Jugoslavia, è attualmente in corso una guerra. Ora, le cause di questi conflitti derivano in maniera solo molto indiretta dall'economia: gli avversari non combattono per il possesso di ricchezze ma soprattutto per delle ragioni nazionali, ciascuno essendo impegnato a liberare il suo «territorio storico», mentre una parte dei suoi cittadini si trova a vivere in terre annesse da nazioni rivali. Non vogliamo negare l'importanza dei problemi economici, né pretendere che la geopolitica, questo nuovo modo di vedere il mondo, risponda a ogni domanda. Si tratta solo di formulare i problemi in modo differente e complementare. Ma noi non siamo ancora abituati alla complessità e alla diversità dei problemi geopolitici. Si è a lungo pensato, in effetti, che delle cause molto generali rivalità economiche, relazioni di produzione e di scambio tra gli uomini condizionassero i comportamenti politici, la volontà di potenza dei dirigenti e persino, indirettamente, il patriottismo dei cittadini. Oggi che la mondializzazione dell'economia è, a quanto pare, acquisita, si è costretti a constatare che l'atteggiamento degli Stati può essere guidato da altri fattori, al di là della ricerca del profitto o della conquista di terre fertili. Se c'è sempre la tentazione di cercare di impadronirsi di grandi giacimenti di petrolio come quelli del Kuwait, pure questo esempio spettacolare di rivalità economica come fattore di guerra è abbastanza eccezionale. Nella maggior parte dei casi, oggi, le nazioni combattono o si preparano a combattere per altri valori. Certo, per alcuni decenni, si affrontarono due ideologie, due concezioni della società, che mascheravano a fatica le loro rivalità economiche; il capitalismo, che diceva di essere il mondo libero, e il comunismo, epressione dell'eguaglianza. In quel caso si trattava ancora di cause molto generali, su scala planetaria. Non appena questa rivalità si è spenta, ecco sorgere in Europa (e in altre parti del mondo) una serie di conflitti nei quali la posta in gioco non è più la terra, come poteva essere un tempo, e nemmeno una morale per l'umanità, come ancora poco fa, ma parti di territorio molto precise, rivendicate per ragioni intricatissime:

Upload: hakiet

Post on 16-Dec-2018

219 views

Category:

Documents


1 download

TRANSCRIPT

15/12/12 Eurasia :: Stampa

1/21www.eurasia-rivista.org/cgi-bin/cogit_print/pf.cgi

Che cos'è la Geopolitica:::: 17 Luglio 2007 :::: 13:26 T.U. :::: Teoria :::: Yves Lacoste

Checos'èlaGeopolitica

Perdecennisiamostatiabituatiauncertomododivedereilmondo,piùclassicoepiùradicato,cheprivilegial'economiainquantoscienza.Colorocheviaderiscono,siano essi adepti del liberalismo o di tendenza marxista, assicurano che tutti iproblemi della società, comprese le rivalità politiche, derivano da rivalitàeconomiche ­ chesi tratti di concorrenza fra le impreseodi contraddizioni fra leclassisociali.Eppure,mentreglieconomistispiegano,nonsenzaragione,che lamondializzazione dell'economia avanza e che anzi essa è stata completata inseguito alla fine della guerra fredda, come è possibile che i conflitti geopoliticidiventinosemprepiùnumerosi(ecertoquestanonèunaillusionemediatica)?

Così inEuropa,dopolacadutadellacortinadi ferro,nel1989,sonospuntatiunadozzina di nuovi Stati, portatori di rivendicazioni territoriali. Fra metà di essi, inparticolarenellaexJugoslavia,èattualmenteincorsounaguerra.Ora,lecausediquesticonflittiderivanoinmanierasolomoltoindirettadall'economia:gliavversarinon combattono per il possesso di ricchezze ma soprattutto per delle ragioninazionali,ciascunoessendoimpegnatoaliberareilsuo«territoriostorico»,mentreunapartedeisuoicittadinisitrovaavivereinterreannessedanazionirivali.

Non vogliamonegare l'importanza dei problemi economici, né pretendere che lageopolitica,questonuovomododivedereilmondo,rispondaaognidomanda.Sitrattasolodiformulareiproblemiinmododifferenteecomplementare.Manoinonsiamoancoraabituatiallacomplessitàealladiversitàdeiproblemigeopolitici.Sièalungopensato,ineffetti,chedellecausemoltogenerali­rivalitàeconomiche,relazioni di produzione e di scambio tra gli uomini ­ condizionassero icomportamentipolitici,lavolontàdipotenzadeidirigentiepersino,indirettamente,ilpatriottismodeicittadini.Oggi che la mondializzazione dell'economia è, a quanto pare, acquisita, si ècostretti a constatare che l'atteggiamento degli Stati può essere guidato da altrifattori,aldilàdellaricercadelprofittoodellaconquistaditerrefertili.Sec'èsemprelatentazionedicercarediimpadronirsidigrandigiacimentidipetroliocomequellidelKuwait,purequestoesempiospettacolaredirivalitàeconomicacomefattorediguerraèabbastanzaeccezionale.

Nella maggior parte dei casi, oggi, le nazioni combattono o si preparano acombattereperaltrivalori.Certo,peralcunidecenni,siaffrontaronodueideologie,dueconcezionidellasocietà,chemascheravanoafaticalelororivalitàeconomiche;il capitalismo, che diceva di essere ilmondo libero, e il comunismo, epressionedell'eguaglianza.Inquelcasositrattavaancoradicausemoltogenerali,suscalaplanetaria.Nonappenaquestarivalitàsièspenta,eccosorgereinEuropa(einaltrepartidelmondo)unaseriediconflittineiqualilapostaingiocononèpiùlaterra,comepotevaessereuntempo,enemmenounamoraleperl'umanità,comeancorapoco fa,ma parti di territoriomolto precise, rivendicate per ragioni intricatissime:

15/12/12 Eurasia :: Stampa

2/21www.eurasia-rivista.org/cgi-bin/cogit_print/pf.cgi

territori storici, territori­simbolo disputati fra nazioni rivali. Analoghe rivalitàcomincianoadapparire,inmodomenodrammatico,insenoagrandiStatinazionalieuropei.

E’ di questo che si tratta quando si parla di problemi geopolitici. La funzione diquesto saggio è appunto di analizzarli, di cercare una chiave per rispondere adomandecosìnuove.Percapireunproblemageopolitico,siapureagrandilinee,nonbastapiùevocaredelle cause generali, il conflitto «Est­Ovest», come prima; occorrono un certonumerodiinformazionirelativamentepreciseeobiettive.Eccochecisiscontraconnuovedifficoltà: più che l'insufficienzadella documentazionedisponibile, sono lacattiva conoscenza delle concezioni antagoniste, i timori reciproci inconfessati esoprattutto l'ignoranza di coloro che, certi del loro buon diritto, non sanno o nonammettonochepossaesistereun'opinionecontrariaallaloro,anch'essainbuonafede.

Bisognacertocondannarei fanatismid'ognigenere, lecuiconseguenzerisultanoessere,primaopoi,catastrofiche.Manonoccorreforseconsiderarechetuttiquestiantagonismi di idee e di argomenti sono, ahimé, normali, quando si tratta digeopolitica? Terribile interrogativo filosofico, quando questi antagonismi sonoesasperati al massimo, giacché insorge allora il problema della guerra e quellodelle frontiere. La geopolitica è una serie di drammi (senso primo del termine:azione)epersinoditragedie­nonbisognamaidimenticarlo.Ma«lecosestannocomestannoeilmondoessendocomeè»,perriprenderel'epressionedelgeneraledeGaulle,bisognabenaccettarechequestiantagonismisonolanorma.Ciònonsignifica che oggi le guerre siano normali e che non possano essere evitate. èd'altrondelapacificazioneunodeicompitidell'analisigeopolitica.

Neimolteplicicasiincuioggisiusailterminegeopolitica,sitrattaineffettidirivalitàdi potere su dei territori e sugli uomini che vi abitano. In questi scontri tra forzepolitiche, ognuna di esse usa mezzi diversi, e in particolare argomenti chedimostrinoleragionipercuil'unaparteol'altravuoleconquistareoconservareiltalterritorio,eanchedunque,all'inverso,chelepretesedeirivalisonoillegittime.

SituazionieideegeopoliticheQuale che sia la sua estensione territoriale (planetaria, continentale, statale,regionale, locale)e lacomplessitàdeidatigeografici(rilievo,clima,vegetazione,ripartizione della popolazione e delle attività...), una situazione geopolitica sidefinisce,aundatomomentodiurtaevoluzionestorica,attraversodellerivalitàdipotere di maggiore o minor momento, e attraverso dei rapporti tra forze cheoccupanopartidiversedelterritorioinquestione.LerivalitàdipoteresonoanzituttoquelletraStati,grandiepiccoli,chesidisputanoilpossessoo ilcontrollodicerti territori.Si trattadi individuarne la localizzazioneprecisae leragionicheciascuno invocapergiustificare ilconflitto,spesso legateallerisorse(appropriazionediungiacimentominerarioodiunazonasottomarinanon ancora esplorata, eccetera), ma talvolta anche a cause di più difficilediscernimento,echeoccorrenondimenocercaredidefinire.

Rivalità di potere, ufficiali e ufficiose, si sviluppanoancheall'internodi numerosiStati i cui popoli, più o meno minoritari, rivendicano la propria autonomia oindipendenza.Emergonopoiiproblemidell'immigrazione,cheinmoltipaesisonodivenutigeopolitici.Infine, in senoaunastessanazione,esistono rivalitàgeopolitiche tra i principalipartitipolitici,checercanodiestenderelapropriainfluenzanellatalregioneonel

15/12/12 Eurasia :: Stampa

3/21www.eurasia-rivista.org/cgi-bin/cogit_print/pf.cgi

taleagglomerato,ediconquistareoconservaredellecircoscrizionielettorali.Permostrarelaripartizionediquesteforzediverse,ancheneglispazirelativamenteristretti, occorrono delle carte chiare e suggestive, e in particolare delle cartestoriche, che permettano di capire l'evoluzione della situazione (attraverso isuccessivi tracciatidelle frontiere),comepurediapprezzare«diritti storici»suundeterminatoterritorio,dicuisidotanocontraddittoriamentediversiStati.Percapireunconflittoounarivalitàgeopolitica,nonbastaprecisareecartografareleposteingioco,bisognaanchecercare,losièvisto­soprattuttoquandolecausesonocomplesse­dicomprendereleragioni,leideedeisuoiprincipaliattori:capidiStato, leader di movimenti regionalisti, autonomisti o indipendentisti, eccetera.Ciascuno di essi esprimee influenza a un tempo lo stato d'animodella parte diopinione pubblica che rappresenta. Il ruolo delle idee ­anche se sbagliate ­ ècapitale ingeopolitica.Sonoesseaspiegare i progetti eadeterminare la sceltadelle strategie, certo insieme ai dati materiali. Queste idee geopolitiche lechiamiamorappresentazioni.Sequestoterminesaràquiimpiegatoaprofusioneèperché a causa dei suoi significati originari e della sua ricchezza di senso,corrispondemoltobeneaduecaratteristichefondamentalidelleideegeopolitiche.

Da un lato, rappresentare (rendere presente), «mostrare in modo concreto»(definizione del Robert), è anzitutto disegnare. Ora, le idee geopolitiche siriferisconoadeiterritori,cioèallecartechenesonolerappresentazioni,allostessomodo in cui un quadro rappresenta un personaggio. D'altro lato, larappresentazioneè l'atto teatralepereccellenza, l'atto che rendesimbolicamentepresentipersonaggiesituazionidrammatiche,ciòcheèanchepropriodelle ideegeopolitiche. Può essere che questo senso di «tenere il posto di qualcuno» di«agireinsuonome»,siaall'originedell'usodiplomaticoepoliticodella«teoriadellarappresentazione»,secondocuilasovranitàdiunanazionesiesprimeattraversoisuoirappresentanti.In fondo, questo senso oggi non è il più importante nelle rappresentazionigeopolitiche.èspessoilsensocartograficoadominare.Manonperquestobisognaminimizzare la rappresentazione in senso teatrale, giacché lamaggior parte deiconflitti geopolitici sono pensati in termini di dramma. Ciascuna delle nazioniimplicate assume simbolicamente i tratti di un personaggio («la Francia», «laGermania», eccetera). La rappresentazione storica dei loro rapporti, il modo diraccontare le cause dei loro conflitti assumono i contorni della tragedia. Eccoperché il terminedi rappresentazioneè,nelleanalisigeopoliticheparticolarmenteutileinciòchepossiedediambiguoedisemanticamentericco.Per giustificare le proprie rivendicazioni e i propri diritti su dei territori, o perconcepire le proprie strategie, i protagonisti (i capi di Stato e i loro consiglieri),tenuto conto delle loro rappresentazioni geopolitiche personali e collettive, siriferiscono a diversi tipi di argomentazione o di ragionamenti che appartengonoall'arsenaledelleteoriegeopolitiche.Cisonoineffettidiversimodidiconcepirelageopolitica,elostessotermineèstatooggettodiaccentuazionialquantodifferenti.Nonènellospiritodiquestosaggiodiescludereideecheoggiappaionosuperateopericolose,giacchéalcunicontinuanoariferirvisi.èinvecenecessariodiinventariarle,spiegarlearischiodicriticarle­ediscernere le loro origini storiche e il loro ruolo nelle lotte e nelle controversieattualmenteincorsonelmondo.Per trattare di tutto ciò in modo razionale e metodico, occorre una concezioned'insieme come pure un approccio scientifico, che aiuti a meglio capire gliavvenimentiattualiequellichesiannunciano.

UnaconcezionenuovaeglobaledellageopoliticaCiò che abbiamo appena affermato, all'inizio di questo preambolo, è già molto

15/12/12 Eurasia :: Stampa

4/21www.eurasia-rivista.org/cgi-bin/cogit_print/pf.cgi

diversorispettoaidifferentimodipiùomenoparzialiediparteincuiabitualmentesitrattadigeopolitica.Mabisognaspingersipiùavantiedesporreifondamentidiunaconcezionenuovaeglobaledellageopolitica.Questaconcezionenonderivaunicamentedaunaevoluzionepersonale,essaèilcompimentodiun'evoluzionestoricacomplessaerelativamentelungadellesocietàeuropee occidentali. è in particolare la conseguenza dei nuovi fattori politici eculturali del nostro tempo: progresso della libertà di stampa e della libertà diespressione inunanotevolepartedelmondod'oggi. Ineffetti,questaconcezionenuovaeoperativadellageopoliticaprende inconsiderazione il ruolosemprepiùimportante dei media, che diventano dei fattori geopolitici in tanto in quanto,influenzando l'opinione pubblica, modificano i punti di vista e le decisioni deidirigenti.Opponendosiinquestoallediverseconcezionicheesamineremoinseguito,questaideadellageopoliticanonprocededaunadefinizionegeneraleapriori.Alcontrario,essaèstatadefinitadopoaveranalizzatoedistinto lecaratteristichecomunialledifferenti qualità di fenomeni e di problemi che sono oggi considerati comegeopolitici.èilrisultatodiormaivent'annidiricerchecondottedall'équipecheanimalarivistaHérodote,echehaesaminatogiornodopogiorno,talvoltasulcampo,lecause e lo svolgimento di molteplici tensioni e conflitti, come pure le reazionidell'opinione nazionale e internazionale. Queste ricerche hanno ancheprogressivamente permesso di capire perché il termine «geopolitica», apparsoall'iniziodelXXsecolo,nonèpiùstatoutilizzatodopolafinedellasecondaguerramondiale,eperchéècosìdiffusooggi.

La comparsa in Europa, dopo la fine della guerra fredda, di un gran numero diconflittigeopoliticigravi,eilfattochedaunadecinad'anniiltermine­geopoliticasiasempre più utilizzato per designare delle tensioni finora latenti ­ e che oggi siaggravano o suscitano, grazie alla stampa, l'interesse e l'emozione dell'opinionepubblica ­ inducono a pensare che stia accadendo qualcosa di nuovo. Quantomeno,siaccentuanooggideifenomenicheeranomenochiaramentepercepitinelpassato,ochenonpotevanomanifestarsiinmodocosìevidentefinoapochiannifa.Sicchéper aprire il giocopotremmoaffermare (poi lo dovremodimostrare) che iltermine«geopolitica»nonètantounnuovomododidefiniredellerivalitàterritorialicome ne esistono da secoli, ma che l'apparizione e l'allargamento degli usi diquesto termine significano che, daqualche tempo, dei nuovi fattorimoltiplicano idifferenti generi di rivalità tra poteri relativi ai territori, e che esse si svolgono inmodo diverso dal passato, non fosse che per il ruolo crescente dell'opinionepubblica. è ciò che noi verificheremo paragonando al passato il modo in cuiappaionoesisviluppanogliattualiconflitti.Seconda affermazione, che scaturisce dalla prima: i fenomeni specificamentegeopoliticinoncorrispondonoanonsisaqualirivalitàtrapoteriper ilcontrolloditerritori ma ­ ecco la novità ­ a delle rivalità le cui rappresentazioni più omenoantagonistichesonoormailargamentediffusedaimedia.Ciòsuscitadiscussionifraicittadini,certoallacondizionechevisialibertàd'espressioneneipaesiinteressati.Così caratterizzati, si tratta dunque di fenomeni di un tipo storico nuovo, le cuiconseguenze modificano sensibilmente le relazioni internazionali e l'eserciziodell'autoritàdelloStatoinvaripaesi.Ladimostrazionediquestadupliceaffermazionenecessiteràdipercorrereuncenonumeroditappediosservazioneediragionamento.Ineffetti,lecosesonotutt'altrochesemplici,ebisogneràtenercontoerisolvereuncertonumerodicontraddizioniper costruire progressivamente la definizionedi un concetto di geopolitica, e permisurarneilsignificatostorico,culturaleepolitico.Per capire a cosa corrisponda ciò che oggi chiamiamo geopolitica, è dunque

15/12/12 Eurasia :: Stampa

5/21www.eurasia-rivista.org/cgi-bin/cogit_print/pf.cgi

necessario(manonsufficiente)spiegarecomeeperchéquestomododivedereilmondo sia apparso, si sia poi sviato, per essere in seguito occultato, prima diriapparire recentemente, dotato di una portata e di un'ampiezza nuove e tantomaggioriquantopiùiproblemidettigeopoliticisimoltiplicanoormaisullasuperficiedelglobo.èpercapirequestofenomenochenoiriflettiamosulsensochedobbiamodareallageopoliticaaffinchéessanonsiasolounaparola«allamoda»perdefinirecertiproblemi,maunostrumentoperavviareun'indaginescientificaefficace.Se anche occorre fare la storia, in verità abbastanza sorprendente, della parolageopolitica, dei suoi usi trascorsi o della maniera in cui è stata passata sottosilenzio, tuttavia noi partiremo dal presente. Tracceremo un quadro rapido deidiversi modi in cui questo termine è oggi adoperato, delle differenti qualità diproblemicheoggiessocontribuisceadesignare.Inseguito,risaliremoalpassatopermegliocapirelasituazioneattuale.Inciònoiseguiremol'approcciogeopoliticochecièproprio.IlrecentesuccessodiunterminecontestatoIltermine«geopolitica»,apartiredaglianniOttanta,esoprattuttodopolafinedellaguerra fredda, conosce un crescente successo, praticamente in tutti i paesi. Esoprattutto nei media, quando i giornalisti cercano di spiegare questa o quellarivalitàterritoriale­rivalitàchevannomoltiplicandosi,specialmenteinEuropa­edirenderecontodellereazionidell'opinionepubblicanelmondo.Compitopiùdifficilediquantononappaia,almenoselosivuoleaffrontareseriamente(malgradoitempistrettidicuidispongono igiornalisti),analizzandoonestamentegliargomentie lerappresentazionicontraddittoriedellediverseforzepoliticheincontrasto,sitrattidiStati o di popoli, o che si manifestano in seno a una stessa nazione. Compitosempre più difficile, in ragione di un'attualità sempre più appesantita dal fattoabbastanzasorprendentepercui,malgradolafinedell'antagonismofralemaggioripotenze, numerose questioni, fino a ieri latenti ominime o di cui non si parlavaaffatto,sisonobruscamenteaggravatenegliultimianni­eciòincontradeeuropeerelativamentevicine.

Ma lageopoliticanonèsoloaffaredeigiornalisti.Giacché lamaggiorpartedellerappresentazionigeopoliticheèassociatainmodopiùomenoevidenteadelleideeeadeiprincipi,ungrannumerodiintellettuali,specialmentebrillantifilosofi,senepreoccupano. Essi dissertano sul ruolo e sui valori dell'Europa e si indignano agiusto titoloacausadeldrammachesisvolgeneiBalcani,problemaa talpuntogeopolitico che certi pensatori arrivano quasi a darne la colpa alla Geopolitica,comesesitrattassediunaqualchedivinitàmalefica.Essendoquestoterminenuovo,maldefinitoemoltoutilizzatodaigiornalisti,negliambienti universitari e in particolare in quello delle scienze sociali, non lo siadopera ancora che con cautela. Invece, per un certo numero di specialisti direlazioniinternazionali,perdeglistoriciesoprattuttopercertigeografilageopoliticadesignaunnuovocampodi ricerca, incuioggic'èmoltoda fare,eunapproccioscientificonuovo.

Tuttavia, la difficoltà per questi ricercatori è che il termine geopolitica non èchiaramentedefinitoedèinterpretatosecondoaccezionimoltodiverse.Daunlato,questaèunaconseguenzadelsuosuccesso,maciòderivaanchedalladiversitàdeicasicheoggisiritieneutiledefiniregeopolitici,menoperunamodacheperchéquesto riferimentoè ritenuto illuminante, pur essendooggettodi giudizi di valoreestremamentecontraddittori.

Ilrecentesuccessodiquestotermineètantopiùdasottolineareinquantoallafinedellasecondaguerramondialeessoèstatoquasiproscrittoinungrannumerodipaesi(lamaggiorpartedeipaesi«occidentali»esoprattuttoquellicomunitari),conil

15/12/12 Eurasia :: Stampa

6/21www.eurasia-rivista.org/cgi-bin/cogit_print/pf.cgi

pretestochesitrattavadiunconcetto«hitleriano».Eppure,dopoil1945,iproblemieirivolgimenticheoggichiameremosenzadubbiogeopoliticinonsonomancati,acominciaredagliaccordidiJalta.Malaquasi totalitàdicoloroche,nellamaggiorpartedeipaesi,parlanooggidigeopolitica,nonhannocertonullaachevedereconl'ideologianazista,eanzispessoignoranoleoriginidiquestotermineeilfattocheessosiastatooggettodiunasortaditabù.

Ciòspiega lecontroversieapropositodiquestaparola.Peralcuni ­d'altrapartesempre meno numerosi (ma non si tratta solo di persone di una certa età, chesarebbero state particolarmente vittime del nazismo) ­ la geopolitica è unapseudoscienza e persino un approccio intellettuale criminale, giacché ­ diconocostoro ­ essa è indissociabile dall'imperialismo e financo dalle avventure piùspaventosedeiregimitotalitari.Peraltri,alcontrario,sitrattadiunascienzanuova,oppurealmenodiunmodonuovodivedereilmondoediporreiproblemichefinoad ora erano stati occultati dallo schermo delle ideologie. Tra questi dueatteggiamenti estremi, le accezioni o le definizioni della geopolitica coprono unagamma più o meno larga di problemi che sono legati a diverse categorie difenomenipoliticicomeaporzionipiùomenovastedispazioterrestre.La storia di questo termine non è dunque semplice, non più della sua sferasemantica, che tende ad allargarsi; oggi si parla di geopolitica a proposito dellamoltiplicazione­nonfossecheinEuropaoinpaesivicini­diproblemitantodiversiquanto la comparsa di nuovi Stati, il tracciato delle loro frontiere, i loro conflittiterritoriali,l'espansionedicerteideologiepoliticheereligiosecomel'islamismo,olerivendicazioni dei popoli che vogliono essere indipendenti;ma si parla anche digeopolitica,esemprepiùdaqualcheanno,apropositodiproblemipoliticiinterniaunmedesimoStato,dellerivendicazioniregionalistiche,dellageografiadeirisultatielettorali, del ritagliare o raggruppare le circoscrizioni amministrative, o dellequestioni di gestione del territorio. Si è tentati di considerare che si tratti di unfenomeno alla moda. Nondimeno, resta che le rivendicazioni di autonomia o diindipendenzaformulatedamodestigruppietniciodapiccole«minoranzeculturali»pongonooggi, innumerosiStati,delicatiproblemipolitici,quandoancoraqualcheannofaessesarebberostatesoffocate,senonregolate,conlaforza.

QuestioniteoricheesemanticheÈ ora necessario affrontare alcuni problemi teorici che sono, in verità, moltoimportanti,ancheseilpiùdellevolteadessinonsiprestaattenzione:siriferisconoairapportiabbastanzasorprendentitraquestosignificante­«geopolitica»­etuttauna gamma di significati. Nelle diversissime accezioni già evocate, si tratta pursempredirivalitàtradifferentitipidipoterisuterritoripiùomenovasti.Constatarequestaterritorialitàdella«geopolitica»confermailriferimentoallageografia,ciòchel'abbreviazioneinizialeindicainmodoquasievidente.Ora, taliconflitti territoriali fragliStatiesistonodasecoliedaaltrettanto tempo lefrontieresonostatetracciateepoimodificate;tuttociòvenivariferitoallastoriaenonsiparlavadigeopoliticanédiuntermineequivalente.Perchésièdovutoattenderel'iniziodelXXsecoloaffinchéquestotermineapparisse,edessenzialmente,aqueltempo, in un solo Stato, la Germania? E perché dobbiamo attendere la fine delsecolo perché improvvisamente l'uso di questa parola si generalizzi e diventiun'idea­forza?Checosaportaessadinuovo inrapportoallastoria,cioèaquellochescrivonoglistorici?Finiremoperdefinireretrospettivamente«geopolitici»tuttiiconflittiterritorialidiunavolta,comefaqualcuno?Ilproblemaèmenosemplicediquantononappaia,nonfosse che per la proscrizione del termine «geopolitica» dopo la seconda guerramondiale.Perquasiquarant'anniquestaparolanonèstatapiùusata (nemmenocome aggettivo), né nei media né nelle università, quando tutta una serie di

15/12/12 Eurasia :: Stampa

7/21www.eurasia-rivista.org/cgi-bin/cogit_print/pf.cgi

fenomeni(ladivisionedell'Europaedelmondoindueblocchielerivalitàdelledue«superpotenze») si riferivano palesemente a quella che noi oggi definiamocorrentemente geopolitica. Il rapporto signficante­significato non è dunque affattosemplice,nonpiùdiquantosonochiarelecausediquestotabù,néleragionipercuiessoèstatoprogressivamentesuperatonelcorsodeglianniOttanta.Per definire a posteriori alcuni tipi di problemi è sufficiente notare che il termine«geopolitica»èrelativamenterecenteeimpiegarlosemplicementecomeunanovitào comeuna comodità linguistica?Gli specialisti chehanno riferimentohannounmodonuovodiinquadrareedispiegarelerivalitàterritorialidiuntempoequelledioggi?Lasuaapparizioneall'iniziodelsecoloelasuariapparizione­inizialmentetimida,versoil1980,epoiclamorosadopolafrantumazionedeiregimicomunistiedell'UnioneSovietica­sonosoloilriflessodell'evoluzionedelleideenegliambientiintellettuali o universitari? O non anche la conseguenza di cambiamenti politiciimportantinell'ambitodinumerosiStati?Tuttodipendedachecosasiintendecongeopolitica.Il termine, nelle sue molteplici accezioni attuali, è usato il più delle volte comeaggettivo. Curiosamente, i dizionari nemmeno lo citano in quanto aggettivo e loprendonoinconsiderazionesolocomesostantivo,masenzaindicareitresignificatidifferentidiquestaparola. Ilprimosignificatoèquellodatodaigrandidizionari, ilLaroussee ilRobert,dove il terminenon figurad'altrondeche inmodo furtivo: lageopolitica vi è considerata solo come una scienza o una particolaremateria distudio.Ilsecondo,semprepiùfrequenteperquantoassenteneidizionaripotrebbeessere, trasponendo la definizione che il Robert dà in secondo luogo dellageografia:«La realtàoggettodiquestascienza».Sarebbed'altrapartepreferibiledire «le realtà che sono considerate essere oggetto di questa scienza» e che èdunque,perconseguenza,legittimodefiniregeopolitiche.Ora,chesitrattideimediaodiricerchedeglispecialistiqueste«realtà»sonopreseinconsiderazionesiainquadrispazialipiùomenovasti(peresempio,geopoliticadell'Africa,geopoliticadiBeirut),siainfunzionedicertiattoripoliticicheconduconoo si ritiene conducano un certo tipo di azioni che si definiscono anch'essegeopolitiche. Siccome questi attori sono spesso assimilati a Stati, si parlava peresempiocorrentemente,almenofinoal1991,digeopoliticadell'UnioneSovietica;inuntalecaso,c'èconfusionetraidatiiproblemigeopoliticiconsideratinelquadrodiquestoStato,eleazionieiprogettiattuatidaisuoidirigentidentroofuorilefrontierestatuali.Sicchésiparlaoggicorrentementedellageopoliticaamericanainquestaoquellapartedelmondo.

L'idea che la geopolitica è anche e soprattutto strategia è ancora più evidentequandosievoca,peresempio,lageopoliticadiReaganoquelladiGorbacev,cioèidifferentitipidiazionecondotti,opiùprecisamentedecisidaquestooquell'attorepolitico per modificare una situazione definita geopolitica. Siamo così arrivati alterzosensodelterminegeopolitica.Negli scritti dei giornalisti come nei lavori di diversi specialisti è chiaro che lageopoliticanonèoggi considerata tanto comescienzaoconoscenza (non fossecheperledifficoltàdidefinirla)quantocomeazione,progettoestrategia.Equestaevoluzione,lungidall'essereunaderivamediatica(checchénepensiqualcuno),èassolutamente fondata,perché inquestocampo leanalisiconcretesi fondanosurivalitàterritorialitrapoteriicuiattoriesoprattuttoicuicapihannologicamentedeiprogetti e delle strategie.Questi dirigenti si servono d'altronde delle informazionigeopolitichefornitedadiversispecialistiperstabilireemodificarequestiprogettiequeste strategie. Eppure, nei dizionari la geopolitica non è assolutamenteconsideratacomeazioneestrategia,madefinitasolocomescienzaodisciplinadiungenereparticolare.Ledefinizionideidizionarisonodifattodellostessotipodiquellecheessidannodellageografia.

15/12/12 Eurasia :: Stampa

8/21www.eurasia-rivista.org/cgi-bin/cogit_print/pf.cgi

Questosostantivohaanch'essoduesignificati troppospessoconfusi.Secondo ilRobert,è1)«lascienzachehaperoggetto lostudiodei fenomeni fisicibiologiciumanilocalizzatisullasuperficiedelgloboterrestre»e2)«larealtàfisica,biologica,umanacheèoggettodistudiodellascienzageografica».Ora,seilterminestessodi«geografia»faesplicitoriferimentoaunatecnicascientifica(geo­grafia,disegnare,rappresentarelaTerra,cioèanzituttocostruiredellecarte),nonèquestoilcasodeltermine geopolitica giacché, in primo luogo, la politica non è definita nel Robertcomescienzamacome1)ciòcheè«relativoallacittà,algovernodelloStato»e2)«arteepraticadelgovernodellesocietàumane».Ilterzosensodi«geopolitica»­azione, progetto, strategia ­ è dunque semanticamente legittimo. Questeconsiderazionipermettonodiprenderecoscienzadiuncertonumerodiambiguitàsemantiche,manonperquestodefinisconochecosaèlageopolitica.Coloroche­procedendoinmodoinversorispettoalnostro­voglionopartiredaiprincipienondallarealtà,cosìcomeessaèpercepibile,dirannochesonogeopoliticiifenomeniche si riferiscono alla geopolitica. Ma come l'hanno definita, fino ad oggi lageopolitica?

AlcunedefinizionicorrentimaparzialiecontraddittoriedellageopoliticaPerilRobert(1965),lageopoliticaè«lostudiodeirapportitraidatinaturalidellageografiaelapoliticadegliStati».IlGrandLarousseUniversel(1962)èancorapiùesplicito,giacchéperessolageopoliticaè«lostudiodeirapporticheunisconogliStatileloropoliticheeleleggidinatura,questeultimedeterminandolealtre».

Èabbastanzacuriosochequestogeneredidefinizionichenonsitrovanosoloneidizionari ometta ogni riferimento alla storia, per quanto l'invocazione dei «dirittistorici» sia uno dei maggiori argomenti in geopolitica. Ad ogni modo, similidefinizioni avrebbero dovuto essere respinte per la loro evidente illogicità, cherasenta l'assurdità (ma certi geopolitici vi si riferiscono senza vergogna, per lenecessità della causa che essi sostengono). In effetti se «le leggi di naturadeterminano la politica degli Stati», come spiegare che essi possano operarecambiamentispettacolariedurevolidellaloropolitica,ciòchelastoriapermettediconstatare, e non solo durante le rivoluzioni? I «dati naturali della geografia»purtuttavia non cambiano affatto, e «le leggi di natura» sono comunque eterne.Queste definizioni quantomeno sommarie (due righe ciascuna) sono anteriori alsuccesso attuale della geopolitica, ma si continua spesso a farvi riferimento,specialmentenegliambientiuniversitari.

Questedefinizioniclassiche,chesilimitanoaindicarel'esistenzadirapportitralageopoliticaelageografia,masenzaspecificarediqualirapportisitratticomportanoinoltre il grande inconveniente di ridurre quest'ultima ai soli fenomeni naturali ­concezione assai diffusa nell'opinione comune, ma che non ha alcunagiustificazioneepistemologica.Perchéquestepretesedefinizionidellageopoliticanon fanno menzione dei rapporti tra la «politica degli Stati» e i dati purtuttaviafondamentalidellageografiaumana,nonfosseche,peresempio,l'importanzadelladensitàdipopolazioneinrapportoallasuperficieutilizzabilediunoStato?Mistero,o forse questo rischierebbe di richiamare la questione dello «spazio vitale» cheHitlerhasviluppatonelMeinKampf?IlGrandLarousseUniversel(1989)definiscelageopoliticacome«unascienzachestudia i rapporti tra la geografia degli Stati e la loro politica. (...) La geopoliticaesprime la volontà di guidare l'azione dei governi in funzione delle lezioni dellageografia.(...)».Lavolontàdichi?Sipotrebbecrederechequestopropositoriflettaleambizionideimaestridellageografiaaccademica.UnodeipiùcelebriinquestocampononfuforseilbritannicosirHalfordMackinder(1861­1947)cheacquisìdopo

15/12/12 Eurasia :: Stampa

9/21www.eurasia-rivista.org/cgi-bin/cogit_print/pf.cgi

il 1900, una grande notorietà nei circoli dirigenti anglosassoni? Egli è spessoconsiderato uno dei più celebri geopolitici. Eppure, non ha mai fatto esplicitoriferimentoallageopoliticaneisuoiscritti,eilpiùcelebretraessiintornoaquestotema(TheGeographicalPivotofHistory),si inquadrapiuttosto inquellachesaràpoidefinitageostoria.

LacorporazionedeigeografiaccademiciinsensogeneralemainmodopeculiareinFranciaeoggianche inGermania,è tuttavia,paradossalmente,quellache,assaipiùdellealtre,tuttorarespingelageopoliticainnomedellascienzaeconilpretestochesitratterebbediunresiduoodiunarinascitadelnazismo.Questacorporazionedisapprova coloro tra i suoi membri che se ne occupano e promuove invece lapraticadellageografiapolitica.Maquestosettoredellageografiaaccademica,malgradol'importanzariconosciutadelvolumePolitischeGeographienell'operadelgrandegeografotedescoFriedrichRatzel(1844­1904),negliultimidecennierastatocompletamenteabbandonato,aparte un certo risveglio in questi ultimi anni nell'intento di far concorrenza allageopolitica.AlpuntochelageografiapoliticaèdimenticatanelDictionnairedelagéographiedirettodaPierreGeorge (1979),che indicacome«lageopoliticaè lostudiodeirapportitraifattorigeograficieleazioniolesituazionipolitiche»,primadimenzionarecheessaèstata«unodeglistrumentidipropagandapoliticadeiteoricideiTerzoReich».

Ilpiùcelebrediquesti teorici l'animatoredellaprimacorrentedi ideechefacesseriferimentoallageopoliticapermetterla inpratica, il geografoegenerale tedescoKarlHaushofer(1869­1946),dichiaravaversoil1920,inmodoalquantolirico:«LageopoliticasaràedeveesserelacoscienzageograficadelloStato.Ilsuooggettoèlostudiodellegrandiconnessionivitalidell'uomod'ogginellospaziod'oggi(...)elasuafinalità(...)èilcoordinamentodeifenomenicheleganoloStatoallospazio».Ineffetti,l'oggettoprincipalediquestacorrentegeopoliticaeranolerelazioniterritorialidegli Stati tra loro, il tracciato delle loro frontiere, e in particolare quelle dellaGermania che, in conseguenza del Trattato di Versailles (1919), aveva appenapersoimportantiterritori.Gli specialisti di relazioni internazionali inquadrano la geopolitica ancor più infunzione delle loro preoccupazioni. Dopo il 1945, quando questo termine eracompletamente proscritto in Europa, all'Ovest come all'Est, certi specialistiamericanivi facevanotalvoltariferimento in lavoriabbastanzariservatidestinatiafornireaidirigentiamericaniunabaseteoricaallapoliticachegliStatiUniti,acausadella guerra fredda e della loro potenza, dovevano condurre su scalamondiale.«L'essenza della geopolitica è di studiare la relazione che esiste tra la politicainternazionale di potenza e le caratteristiche corrispondenti della geografia (especialmente)quellesucuisisviluppano le fontidellapotenza»,scrivenel1963SaulCoheninGeographyandPoliticsinaWorldDivided.PerRobertE.Harkavy,inGreatPowerCompetitionforOverseasBases:GeopoliticsofAccessDiplomacy(1983), la geopolitica è «la rappresentazione cartografica delle relazioni tra lepotenze principali in contrapposizione fra loro». Secondo la EncyclopediaBritannicalageopoliticaè«l'utilizzazionedellageografiadapartedeigovernichepraticano una politica di potenza», mentre William T. Fox, in un colloquioorganizzatoaBruxellesdallaNatonel1983,sostienecheingeneralelageopoliticaè «l'applicazione delle conoscenze geografiche agli affari mondiali». Identica laconcezionedelgeneralePierreGallois,autorediun'opera intitolataGéopolitique:les voies de la puissance (1990): «La geopolitica è lo studio delle relazioni cheesistono tra la condotta di una politica di potenza sviluppata sul pianointernazionaleeilquadrogeograficoincuiessasiesercita».Ma queste concezioni più o meno prossime, secondo cui la geopolitica è

15/12/12 Eurasia :: Stampa

10/21www.eurasia-rivista.org/cgi-bin/cogit_print/pf.cgi

essenzialmente analisi di tipo geografico delle relazioni interstatuali sul pianoplanetario o su quello dei grandi spazi non tengono conto del fatto che analisigeopolitichedeirapportidiforzasonooggicondotteriguardoaterritorididimensioniassaiminorichesitrattidiBeirutodeiquartiericentralidiLosAngeles,adesempio.

Alcunispecialistidiscienzesocialiconsideranochelageopoliticatengaancheinconto numerosi problemi politici interni agli Stati compresi quelli la cui unitànazionaleèforte.Questericerchedigeopolitica interna,anch'esseorientatesullostudio delle rivalità territoriali tra poteri ­ in particolare quelle tra i notabili dellapolitica­hannomostratolaloroefficaciainmateriadianalisideifenomenielettoraliedelleoperazionidigestionedelterritorio.GiàdamoltidecenniinAmericaLatinaigruppidirigentiesoprattutto imilitaribrasilianiargentiniecilenisi riferisconoalla«geopolitica» per condurre delle operazioni di gestione dei loro territori o diorganizzazionedellospazio.Moltopiùcomplessaerecenteèla«propostadidefinizione»cheMichelFoucher,nelsuolibroFrontsetFrontières(1991),dàdellageopolitica:essaè,secondolui«unmetodoglobaledianalisigeograficadisituazionisociopoliticheconcretepreseinesameintantoinquantoessesonolocalizzate,edellerappresentazioniabitualiche le descrivono». Ciò ha il vantaggio di potersi applicare a situazioni di ognidimensione,compreso ilquadrodiStatididimensioni relativamentepiccole,edinon ridurre la geopolitica ai rapporti tra Stati o alle rivalità planetarie, come faqualcuno. Ma l'espressione «situazioni sociopolitiche concrete», se applicata adaltre questioni oltre a quelle concernenti le frontiere, non indica che i fenomenigeopoliticisonoessenzialmenterivalitàdipotereriferitealterritorio;ciòrisultaancorpiù mascherato dal fatto che questa definizione fa stato delle «rappresentazioniabituali»quandositratta,intuttelesituazionigeopolitiche,afortiorineiproblemidifrontiere,dirappresentazionicontraddittorie.

Malgradolelorodifferenze,tuttiquestimodidiinquadrarelageopolitica,compresol'ultimo,hannoincomunelacaratteristicadinonrenderecontodellesuesingolaritàstoriche:néspieganol'apparizionemoltotardivadiquestotermineall'iniziodeiXXsecolo,lasuaeclissetrentacinquennale,esoprattutto,daunadecinad'annilasuautilizzazione sempre più frequente sulla stampa e da parte di diversi specialistimeno per effetto di una moda che in ragione di un fenomeno obiettivo: lamoltiplicazione recente dei problemi dei conflitti gravi o minori che vengonochiamatigeopolitici.Insomma,nelmondoaccadequalcosadinuovo.Era successo qualcosa del genere quando per la prima volta, in un paese, unacorrentediopinionesièpreoccupatadellageopolitica?L'apparizionedellageopoliticaPerché è solo all'inizio dei XX secolo, nei 1918­1919, in Germania, che lageopoliticaapparecomeunanovitàintellettualeepoliticaesuscitainquelpaeseunapoderosacorrenteintellettuale,quandoiconflittiterritorialifraStatiesistevanodasecoli?Nonbisognametteredapartequestoproblema,cheoggipuòapparirebensuperato.Macercaredicapirelecausediquestaapparizione,cosìcomequelledellaproscrizionedelterminedopoil1945,poidelsuoriappariredopodiecianni­cioè cercare di capire le grandi tappe della storia della geopolitica ­ permette diafferrare meglio alcune delle caratteristiche fondamentali della geopolitica e diavanzarenellacostruzionedellasuadefinizione.Non basta segnalare, come si fa la maggior parte delle volte, che la parola«geopolitica»ècomparsa,d'altrondeinmodoalquantofurtivo,perlaprimavoltanel1904, per la penna di un geografo svedese, Rudolph Kjellen (1864­1922),fortemente influenzato dall'opera di Friedrich Ratzel e legatissimo agli ambienticulturalitedeschi.Perlui lageopolitica,allostessomododellaecopoliticaedellademopolitica da lui proposte, era uno dei percorsi di ricerca di cui sottolineava

15/12/12 Eurasia :: Stampa

11/21www.eurasia-rivista.org/cgi-bin/cogit_print/pf.cgi

l'importanza.Egli riprenderà questi termini nel suo libro del 1916LoStato comeorganismovivente.Maèsolodopoil1918esoprattuttointutt'altrocontestopoliticochedebutterà,conHaushofer;quellochesipuòdefinireilprimomovimentodiideegeopolitiche.Perungrannumerodiautorichetratterannopiùtardidigeopolitica,questaappare,nel migliore dei casi come una delle forme più caratteristiche della «ragion diStato»,odiunaRealpolitik:ilsovranoeisuoifidinonprendendoinconsiderazionenell'interesse dello Stato che dati materiali considerati come oggettivi e inprimissimo luogo i «dati geografici», e così mettendo tra parentesi determinatiprincipipoliticiomorali.SiripeteavolontàlafrasediNapoleoneI«lapoliticadegliStatiènellalorogeografia»,dimenticandocheeraluichesceglievaidatigeograficiin funzione dei quali prendeva le sue decisioni per riorganizzare laGermania el'Europa.Nelcasopeggiore,sipensaspesso, lageopoliticacopreconargomentispeciosileannessionipiùcinicheebrutali.Ora,laprimaapparizionedellacorrentediideegeopolitiche­inGermania­sisituaalcontrario inunmomento incui l'autoritàdelloStatoèsingolarmente indebolita,nel 1918­'19: dopo che il Reich ha dovuto chiedere l'armistizio, a causa delloscoraggiamentodiunagrandepartedell'esercitoperlacomparsainEuropadiunnuovoavversario,l'esercitoamericano,maancheacausadellerivoltecomuniste,inparticolare a Berlino. Dopo l'armistizio, si avvia un grande dibattito nei qualecittadini di diverse tendenze politiche si domandano se conviene accettare orifiutare­salvoriprenderelaguerra­leclausoleterritorialideitrattatodipacechelacoalizionevittoriosavuoleimporre.Colorochesperanocheiltrattatopotràessererivistoulteriormentesioppongonoacolorochevoglionoresistereadognicosto:checosa bisogna accettare, a rigore? Quali sono i territori che bisogna accettare diabbandonareequalisonoquellicuiaggrapparsi?DilasciarelaPrussiaOrientalenonsidiscutenemmeno!Finoadallora,soloisovranieicapidiStatodecidevano,coniloroconsiglieripiùvicinisuquestogenerediproblemienoncisisognavaaffattodiriferirnealpopolo.ManellaGermaniadeidopo­sconfittasiingaggiòfracittadinididifferentitendenzepoliticheunverodibattitodemocratico(perquantosegnatodamolteviolenze)sulproblema del territorio della nazione e delle sue frontiere. Allora era un fattoassolutamenteeccezionale.Certo,negliStatidemocraticic'eranogiàmoltidibattitipolitici ­ sull'attribuzione del diritto di voto ai poveri o alle donne, sul ruolo dellaChiesa, sul sistema di governo eccetera ­ ma non c'erano mai stati dei dibattitigeopoliticicioèimperniatisulproblemadellefrontiereesulladefinizionestessadelterritoriodelloStatoedellanazione.Inquestoprimodibattitogeopoliticoepatriottico,iprofessoridistoriaedigeografiadeiliceiespecialmenteigiovanichetornavanodalfronte,hannogiocatounruoloimportante.Alcunitralorosisonoresicontocheicorsidigeografiapoliticaispiratidall'opera di Friedrich Ratzel e che essi avevano seguito quando eranoall'universitànonservivanoaunbelnullaquandositrattavadiprovarel'ingiustiziael'assurditàdellefrontierecheivincitoripretendevanodiimporreallaGermania.Le«leggiscientifiche»dellageografiapoliticacheRatzelinvocavainuninsegnamentomolto teorico emolto accademico (che egli aveva voluto al quanto differenziarerispettoagli articoli chescriveva inquantopresidentedellaLegapangermanista)nonpermettevanodicomprendereirapportidiforzainEuropané,inmodoconcreto,lasituazionepoliticaincuilaGermaniasitrovavadopolasconfitta.Inoltre, contrariamente a coloro che affermano che Ratzel è in qualche modo ilfondatore della geopolitica, pare evidente che è semmai proprio control'accademismodellageografiapoliticaratzelianachesièlanciataquellacorrentediideecheavrebbeintrodottounnuovotermine,quellodi«geopolitica».Lamaggiorpartedeigeografiaccademicitedeschiinizialmentenonfuadessafavorevole,edèquesta la ragioneper cui i professori di liceo trovarono il sostegnodiHaushofer

15/12/12 Eurasia :: Stampa

12/21www.eurasia-rivista.org/cgi-bin/cogit_print/pf.cgi

messo ai margini dell'università a causa dei suoi incarichi militari e della suacarriera diplomatica (in Giappone, prima della guerra). Ed è per rivolgersiall'insieme dei cittadini che il movimento geopolitico lanciò una pubblicazionesemplicissima, illustrata da carte schematiche, molto suggestive: Zeitschrift furGeopolitik. Se Haushofer non disdegnò di riprendervi alcune «leggi» dellageografiapolitica,eglituttaviaproclamòchelageopoliticaeraunascienzanuova:era un mezzo di imporre le sue tesi con un'operazione apertamente politica,apertamentedifferentedaldiscorsoaccademicotenutodaRatzel.

In seguito, per ottenere la revisione dei Trattato di Versailles o l'Anschluss conl'Austria (ciò che chiedevano anche i partiti di sinistra tedeschi e austriaci), ilmovimentogeopoliticosviluppòlasuaazionesulpianointernazionale,grazieallacollaborazionedigeografiodidiplomaticididiversiStatieuropeiUnioneSovieticacompresa, iqualinonaccettavanoaffattolefrontiereimpostedopoil1918,anchecolorocheeranostatiavvantaggiativolevanoancordipiù.Il partito nazista non cominciò ad acquistare importanza che dieci anni dopol'esordiodiquestascuolageopoliticachenonè,contrariamenteaquantospessosiafferma,unacreazionedelnazismo.Ifrancesiavrebberod'altrondepotutolanciarelaloropropriascuoladigeopoliticama, all'università, imaestri di quella che si chiamava la geografia francese o lascuolageograficafrancesevisiopposeroinnomedellascienzaedellageografia,pursenzaesprimereragioniepistemologichepiùprecise.InGermania, seHitler recuperòapropriousoeconsumogli argomentipatriotticidellageopolitica tedescae lanotorietàdiHaushofer; i nazisti cheebbero le lororivistedigeopolitica,soffocaronopoiognidibattitointornoaiproblemidelloStatoedellanazioneneirapportidiforzaeuropei.Haushofer era un personaggio complesso giacché sua moglie, che ebbe finoall'ultimounruoloimportantealsuofianco,eradiorigineebraicaedeglieraamicopersonale diRudolf Hess il quale volò in Inghilterra nelmaggio 1941. è propriodell'estate1941larotturatrailFuhrereHaushofer;chealloraeraalverticedelsuoprestigio,giacchéegliavevafamadiesserelamentedelpattogermano­sovieticodell'agosto 1939 (in nome delle tesi planetarie di Mackinder). Ma Haushofermanifestòilsuodisaccordoquando,nelgiugno1941,Hitlerlanciòimprovvisamentel'attacco all'Unione Sovietica. La rivista Zeitschrift fur Geopolitik cessò lepubblicazioni poco dopo, e Haushofer fu da allora in poi malvisto dai dirigentinazisti giacché Rudolf Hess non poteva più servirgli da garante. Haushofer fupersino arrestato quando suo figlio, egli stesso geopolitico e diplomatico, fuimplicatoneicomplottocontroHitlereassassinatodallaGestapo.I rapporti tra la scuola geopolitica tedesca e il nazismo sotto dunque molto piùcomplicatidiquantoabitualmentenonsidica.KarlHaushofer;chealcuniavrebberovoluto vedere tradotto davanti al tribunale di Norimberga, dove erano giudicati idirigenti nazisti fu risparmiato dagli americani che cominciavano a interessarsimoltodigeopolitica.Manel1946eglisisuicidòinsiemeallamoglie.

Sitrattaoradicapireperchéilterminegeopoliticasiastatoproscrittopercosìlungotempo, dopo la fine della seconda guerra mondiale, quando sarebbe statoassolutamentepossibilecontrapporreallageopoliticadeinazistiunageopoliticadeiloroavversari.Perchéquestotermineèstatooggettodiunsimiletabù(salvocheperl'usointernodegliambientiviciniallaCasaBianca,alPentagonooalCremlino)eciòpertrentacinqueanni,malgradodiversespettacolaridecisionipresesiaall'Estcheall'Ovestavrebberomeritatolaqualificadi«geopolitiche»?Quandolaguerrafreddaeraalculmine,gliamericaniavrebberopotutoappropriarsidi una geopolitica del mondo libero e accusare i sovietici di praticare una

15/12/12 Eurasia :: Stampa

13/21www.eurasia-rivista.org/cgi-bin/cogit_print/pf.cgi

geopolitica oppressiva. Questi ultimi avrebbero potuto impossessarsi di unageopolitica anti­imperialista e socialista. Alcuni scritti sovietici accusavano ilpentagonodiriappropriarsidellageopoliticahitleriana,ma,fattocurioso,icomunistinoninsistettero.Ineffetti,StalinavevafattoproibireinUnioneSovieticaeintuttigliStatidirettidaipartiti comunistiogni riferimentoallageopolitica (epersinoallageografiaumana,sospettadiconnivenza),senonperdenunciarlacomeconsustanzialealnazismo,ma senza troppa convinzione. Sembra che Stalin volesse far dimenticareassolutamentequellagrandeoperazionegeopoliticacheerastatoilPattogermano­sovietico,nelqualesierafattointrappolare,nonprevedendochel'attaccotedescosarebbe venutomeno di due anni dopo. In quella operazione egli sarebbe statosedottodallepretese leggigeopolitichediHaushofer­Mackinder;che intendevanodimostrarelanecessitàdiun'Eurasiaunificata,dall'AtlanticoalPacifico,eciòtantopiù in quanto al centro dell'Unione Sovietica era situato lo Heartland che, perMackinder,erailfuturo«centrodelmondo».D'altra parte, dopo lo scatenamento della guerra fredda, a partire dal 1947, lacostituzionedidueblocchicontrappostiinEuropa,schieratilungolalineadiconfinefissata dagli accordi di Jalta nel 1945, spinse i leader dei due schieramenti aproscrivere ogni idea, ogni rappresentazione che non rafforzasse quella delloscontro planetario delle due concezioni delmondo: il «mondo libero» che i suoiavversaridefinivanoimperialistaocapitalista,eil«mondosocialista»,chiamatopiùsemplicemente mondo comunista. Questa rappresentazione ­ la divisione delmondo in due coalizioni con le loro zone di influenza ­ era peraltro di tipoperfettamentegeopolitico­rivalitàdipoterisudeiterritori,ma,peridirigentidell'unaodell'altrasuperpotenza,noneraauspicabileimpiegareunterminechenonpotevamancarediricordareirecenticonflittinazionali,nédiricordareaciascunanazionequantoavevalottatoperdifendereoriconquistareilsuoterritorio.Le nazioni appartenevano ormai all'uno o all'altro blocco, ed era importante chenullaneindebolisselacoesione.Nel«camposocialista»gliStatieranoconsideratifratelligraziealsocialismo,elageopoliticaandavadunquevietata,poichéeracosìstrettamentelegataaiconflittiterritorialicheliavevanooppostigliuniaglialtrisolopocotempoprima.Iconflittisulterritoriodovevanoessereperprincipiodimenticatiunavoltaper tutte. In«Occidente»nonerapiùconsideratoopportunoevocare lageopoliticanéilitigiterritoriali(peresempio,l'Alsazia­Lorena)cheavevanoportatoa combattersi così duramente tra loro delle nazioni che oramai facevano partedell'Alleanzaatlantica.Inciascunodeiduecampi,iproblemidellenazioniedeiloroterritori dovevano apparire secondari e sorpassati tenendo conto dellacontrapposizioneplanetariadidueideologie,diduesistemi,diduemondidaivaloriradicalmentediversi.Nontuttelerivalitàfrapoterisulterritoriosononecessariamentegeopolitiche.EDiosaquantograndefossequestarivalitàaitempidellaguerrafredda,giacchélapostaingiocoeral'estensionedellezonedi influenzadell'unaodell'altrasuperpotenzasulla maggior parte del globo. Ma la parola «geopolitica» era proscritta. Certo,c'eranodeigrandidibattitipolitici,maessieranofondatisuivaloriideologici(ilBenesocialistacontro ilMalecapitalista,eviceversa)esulle ragionieconomichedellaconcorrenza fra le superpotenze. Ma non c'erano affatto discussioni sullerappresentazioni propriamente territoriali di questa competizione. La teoria detta«deldomino»,formulataapartiredal1954daidirigentiamericaniariguardodellapressionecomunistanelSud­Estasiatico,eraabbastanzarudimentaleacausadelsuoaspettomeccanico,ed'altrondenonsuscitòungrandedibattito.È particolarmente significativo che il termine geopolitica abbia ricominciato adapparire sui media occidentali non gia in occasione della guerra di Corea, nédurantelaguerradiIndocina,quandoilpiùlungoepiùfortescontromilitarefraEsteOvesteraalsuoculmine,masolodopolafinediquestoscontro:eprecisamente

15/12/12 Eurasia :: Stampa

14/21www.eurasia-rivista.org/cgi-bin/cogit_print/pf.cgi

nel1978­'79altempodelconflittofraCambogiaeVietnam.Riapparizionedapprimatimida,per lapennadi certi giornalisti.Benchési trattassedipaesimolto lontanidall'Europa,iltabùinunprimotempofurispettato,nellamisuraincuilageopoliticafuancoraunavoltapresentatacomelapeggioreelapiùstupidadellemaledizionichepossanoabbattersisuipopoli:appenaterminataunacosìlungaguerra,incuiilorodirigentieranostatialleaticontrol'imperialismo,oraquestiarrivavanoabattersiperdelledisputediconfineeinnomedeidirittistoricisudeterminatiterritori.Inunmomento incui l'opinionepubblicamondiale,grazieaimedia,seguivaconpassione ciò che avveniva in Indocina (gli americani si erano massicciamenteimpegnati contro il comunismo, prima di mollare la presa), questo nuovoavvenimento mostrava in modo spettacolare che, persino in seno al bloccocomunista, le rivalità territoriali tra due nazioni erano talmente gravi da poterlecondurreallaguerra.Certo,dopolarotturafraCinaeUnioneSovieticanel1958,questobloccoeradiviso,masipensavachedegliStaticomunisti,malgradolelororivalità,nonpotesseroarrivareallaguerraaperta.Quellachescoppiò tra i khmerrossieicomunistivietnamitiperilcontrollodiunapartedeldeltadelMekongebbedunque un eco fortissima nel mondo e contribuì al riapparire della parola«geopolitica»perdesignaredegliantagonismimoltomenoideologicicheterritoriali.Ciò diede luogo a diversi dibattiti nelmondo occidentale, e non solamente tra imarxisti, sconcertati e dilacerati da quella che consideravano come una «lottafratricida».

Ilmododiporreiproblemiinterminieconomiciepoliticiodirapportidiclasseeramessoper laprimavoltaspettacolarmente incausadaun'altrarappresentazione,chedavaimportanzaaiterritoriealleposteingiocoditipoeconomico,strategicoesoprattuttosimbolicocheessicostituivanoperdegliStatiodeipopoli.Èsintomaticoche queste discussioni, non limitate agli specialisti, ma che riguardavanocorrettamente,sulpianointernazionale,ungrannumerodicittadini,fosserosemprepiùassociateallariapparizionedeltermine«geopolitica»neimediaoccidentali.Inseguitoaquestoconflittocambogiano,altreambizioniterritorialifondatesu«dirittistorici»hannoprovocatoaltreguerredigranderilievo,daquellacheopposeIraqeIran dal 1980 al 1988, fino all'invasione e all'annessione del Kuwait da partedell'Iraqnel1990,dacuinacquelaguerradelGolfo(1991),precedutaquest'ultimada grandi discussioni geopolitiche in tutto ilmondo. In questi due casi, SaddamHussein pretendeva di liberare dei territori «storicamente parte della nazioneirachena»,casoevidentedi rappresentazionegeopolitica radicalmenteoppostaaquella dei suoi avversari. Tuttavia, nel Vicino Oriente, il conflitto tra Israele ePalestina curiosamente non è stato considerato geopolitico, benché sia uno deiconflitti geopolitici più complessi. Invece, quello dell'Afghanistan ha largamentecontribuito, a causa delle reazioni suscitate, alla diffusione dei ragionamentigeopolitici.

Iltrionfodeldirittodeipopolididisporredisestessie..dellageopoliticaÈsoprattutto dopo il 1985 che l'uso del termine geopolitica ha conosciuto il suomaggioresviluppo.Intantoinquantosonoapparse,inEuropaorientaleesulpianomondiale, tutte le notevoli conseguenze della perestrojka, e in special modo laglasnost­cioèl'esortazioneaigiornalistidiusarediunanuovalibertàdistampa­siè venuti in un numero crescente di paesi a considerare la geopolitica come unnuovomododivedereilmondo.Infatti,ilcrollodeiregimicomunistihadisvelatolamolteplicità di rivendicazioni di indipendenza nazionale e le loro contraddizioniterritorialinellamaggiorparted'Europa,inEuropacentrale,neiBalcanienellaexUrss. In seno a ciascuna nazione, compresa la Russia, la recente libertà diespressionehaprovocatodeidibattitiparagonabiliinqualchemisuraaquellicheitedeschiavevanoconosciutoquandoapparve ilmovimentogeopolitico.«Bisogna

15/12/12 Eurasia :: Stampa

15/21www.eurasia-rivista.org/cgi-bin/cogit_print/pf.cgi

staccarsi dall'Unione Sovietica?» Se i baltici hanno risposto in massa di sì, larispostaera, invero,moltomenoevidentenellealtre repubbliche,senon inversa,prima del tentativo di putsch dell'agosto 1991. «Dobbiamo accontentarci delterritoriodellanostrarepubblicacosìcomeèattualmentedelimitatoonondobbiamoprofittare invece delle condizioni attuali per rivendicare da subito i nostri territori“storici”,dovesitrovaunapartedeinostricompatrioti?».Sitrattaevidentementedidibattiti fondamentalmente geopolitici e che d'altro canto hanno scavalcato inimportanza quelli propriamente politici. I problemi posti sembrano di soluzionealquanto ardua a causa delle aspirazioni territoriali contraddittorie della maggiorpartedellenazionidell'exUrssedelfattocheincerteregionisianoincastonatediverseminoranzenazionali.Selascomparsadell'Urssnonhaprovocatofinoragrosseperditeumane,salvocheneiconflitticaucasicio inTagikistan, i rischidi frammentazionedellaRepubblicafederativadiRussiaacausadellerivendicazionididiversipopoliappartenentiallerepubblicheautonomeesoprattuttoildestinodei25milionidirussichevivonofuoridellaRussia,pongonoproblemigeopoliticitantopiùgraviinquantocomincianoaessere sfruttati da alcuni leader politici. Inoltre le strutture della Csi appaionofragilissime.

Se la dimensione della Cecoslovacchia si è fatta nella calma, dopo seriediscussioni geopolitiche, la disgregazione della Federazione jugoslava, dopo leproclamazioni di indipendenza delle repubbliche federate, ha provocatocombattimenti terribili, in Croazia e soprattutto in Bosnia: il fatto che le diversenazionalitàsianoframmistesulterritorioeitimorireciprocicostituiscanol'ereditàdiunastoriadolorosaecomplicata,sonolecauseprincipalidellatragediaattuale.Maquestaavrebbepotutoindubbiamenteesserescongiurataseidiplomaticieuropei,prima di riconoscere l'indipendenza di queste repubbliche, avessero misurato irischiconnessiall'incastraturadellenazionalitàsulterrenoeseileaderslavi,perfardimenticare il loro recente passato comunista o per prevalere sui rivali, nonavessero fomentato la crisi e l'esasperazione delle rappresentazioni geopoliticheantagoniste.L'accentuazioneelamoltiplicazionedellepreoccupazionigeopoliticheriguardanoancheStatidell'Europaoccidentale,acausadellosviluppodiciòchevienedefinitodemocraziaedelrispettodellalibertàdiespressione.L'emergeredipoteriregionali, il riconoscimentodeiparticolarismiculturalipersinonel quadro di un vecchio Stato nazionale a forte tradizione centralista come laFrancia, pone nuovi problemi geopolitici: per apparire democratico, il governo,seguendo la maggioranza dell'opinione pubblica, discute con nazionalisti còrsipresunti responsabili di diversi attentati che, appena vent'anni fa, sarebbero statigiudicatieincarceratidatempo.LaFranciaavevagiàconosciutopiùdiundibattitopolitico­anchemoltoviolento­maèinrealtàlaprimavoltacheintempodipacealcuni cittadini pongono un problema geopolitico che fino ad allora non eramaistato possibile discutere apertamente: quello della separazione di una parte delterritorionazionale,destinatoadiventareterritoriodiunaltro...popoloediun'altranazione.Occorrechelalibertàdiespressionesiadivenutabengrandeperchésimilirappresentazioni separatiste possano esprimersi liberamente e perché i dibattitipoliticivertanosuproblemigeopoliticiditalegravità.InEuropaoccidentale,apartelariunificazionedellaGermania­cheporreormaideiproblemigeopoliticiinterni­èinSpagnacheletrasformazionigeopoliticherecentisono state più considerevoli dopo la morte di Franco, che aveva vietatol'espressionedeiparticolarismiculturalibascoecatalano,loStatoèstatodivisoin«comunità autonome», cioè in governi autonomi corrispondenti alle vecchieprovince,favorendocosìilconsolidamentodellenazionibascaecatalana.InCanadacomeinAustralia(eprestonelNorddellaRussiaealtrove)piccolissimi

15/12/12 Eurasia :: Stampa

16/21www.eurasia-rivista.org/cgi-bin/cogit_print/pf.cgi

gruppi di persone ­ che si tratti di indiani, di inuit o di aborigeni australiani ­consigliatidaabiliavvocatieconl'appoggiodeimedia,arrivanoarivendicareilorodirittisuspazivastissimi:essiesigono,adesempio,ilversamentodiroyaltiessullosfruttamento delle risorse minerarie o idrauliche dei loro territori. Simili pretesegeopolitichenonpossonoesprimersienonpossonootteneresoddisfazionecheinsocietàmoltoattaccateaivaloridemocraticiealla libertàdistampa,alpuntocheesse lasciano sviluppare fino alle estreme conseguenze «il diritto dei popoli adisporredisestessi»,aiutandopersinodeigruppidiqualchemigliaiodipersoneacostituiredeimicro­pseudo­Stati,comequegliarcipelaghidelPacificoriconosciutidalleistituzioniinternazionali.Ancheinqueicasisitrattadigeopolitica,cosìcomegeopolitici sono i problemi posti, nelle grandi città di numerosi paesi, dalleminoranze di immigrati. Anch'esse rivendicano il loro diritto alla differenza eall'autonomia.Sicché l'esame degli svariati problemi geopolitici dello stesso tipo recentementeemersiinEuropa,el'ascoltodeidibattitinonmenogeopoliticicheessiprovocanosianellenazioni che fradi esse, confermanoessenzialmente l'affermazione fattaprecedentemente.Ecioèchesonospecificamentegeopolitichelerivalitàterritorialioggettodirappresentazionicontraddittorieoggilargamentediffusedaimedia,echesuscitanodibattitipolitici fra icittadini,acondizionechevisiaunacerta libertàdiespressione.

Daalcunidecennisistannomoltiplicandoesviluppandofenomenispecificamentegeopolitici,cioèlepolemichetracittadiniriguardoaproblemidipoteri­territoriosulpianonazionalee internazionale.Nellamaggiorpartedeipaesi, inparticolare intuttaunaparted'Europa,lanazioneèancoraoggilarappresentazionegeopoliticaper eccellenza, non fosse che per i valori particolarmente forti di cui è caricata,soprattutto quando le lotte per l'indipendenza sono recenti come nell'ex UnioneSovietica,osonoancorainsvolgimento,comenell'exJugoslavia.Tuttavia­fenomenorelativamentenuovo­ inuncertonumerodipaesi, inEuropaoccidentalemaanchenelmondomusulmanoeinAfrica,loStatonazionalenonèpiù la sola rappresentazione geopolitica e si trova in concorrenza conrappresentazionimoltopiùvasteepiùvagheoalcontrariopiùristretteepiùprecise,anch'esseperòcarichedivalori.Ladiffusionediquesterappresentazionirivalidellanazione è opera di movimenti politici in cui gli intellettuali giocano un ruoloimportante.

Èilcasodeimovimentiislamistichelottanononsoloperl'applicazionedellasolaleggecoranica, lasharia,nelmondomusulmano,maancheper l'unitàpoliticadiquestoenorme insieme.Essimettono inattounastrategiaveramentegeopoliticaper realizzare, sotto il loro controllo, l'unità non solo religiosama anche politicadellaumma,lacomunitàmusulmana:unmiliardodiuomini(edidonne!)inun'areache si estende dall'Atlantico al Pacifico, dagli Urali all'Indonesia o al Golfo diGuinea, ma divisa in una quarantina di Stati. Per superare i contrasti politici eculturali,einparticolareladiversitàdellelingueinsenoall'umma(dovel'arabo,lalingua del Corano, non è parlata che da un quinto dei musulmani), gli islamistiindicanoatutti imusulmaniunavversariocomune,l'Occidente,grandeastrazionegeopolitica se mai ve ne è una. Essi li chiamano a lottare contro l'Occidenteanzitutto abolendo quelle frontiere che essi sostengono essere state tracciate insenoallacomunitàmusulmanapertrarreprofittodallesuedivisioniedalpetrolio.Denunciando la tirannia e le turpitudini dei dirigenti di questi Stati, giudicatiillegittimiinquantorifiutanodifondersinellaumma,epromettendodiinstaurareunasocietàperfettaispirataaicomandamentidiDio,l'internazionaleislamistasperadistabilire su gran parte dell'umanità un potere più duraturo di quellodell'Internazionale comunista. Ma i combattimenti in corso a Kabul e in tutto

15/12/12 Eurasia :: Stampa

17/21www.eurasia-rivista.org/cgi-bin/cogit_print/pf.cgi

l'Afghanistanfraidiversigruppiislamistidopolalorovittoriasulregimecomunistaprovano che invocare l'unità della umma non impedisce loro di speculare suiparticolarismitribaliosullerivalitàetniche,sollecitandol'appoggiodiStatiislamiciepurtuttaviarivalicomeIran,ArabiaePakistan.InEuropaoccidentale,nell'ambitodialcunivecchiStatinazionali, l'ideastessadinazione tende a stemperarsi. I valori che vi erano associati sembrano oggisorpassati.Furono ingrandemisura leguerreche leopposero leuneallealtreaforgiarequestenazioni.Ora, l'obliochecisièsforzatidigettaresuidrammidellasecondaguerramondiale,poi lacostruzionedellaComunitàeuropea,l'abolizioneprogressistadellefrontiere,lafinedelleminacceesteriorichesiscrutavanoaldilàdellacortinadi ferro ­ tuttociòha indebolito l'ideadinazione,oalmeno la rendemolto meno esclusiva di un tempo. Di conseguenza cresce il peso di altrerappresentazioni geopolitiche, come quella di «Europa» e soprattutto quella diregione,acausadellepolitichedidecentramentocondottedallamaggiorpartedeigoverni,edall'esempiodatodaiLanderdiunoStatopotentecomelaRepubblicafederaleGermania.Certo,questeregionisonodotatedi«personalità»piùomenospiccate.Incerticasi,lacelebrazionedell'identitàregionalesiavvicinaaldiscorsosullanazioneeleideeseparatisteconquistanounapartedellapopolazione,tantopiùfacilmenteacausadellamaggiorelibertàdiespressione.QuestotipodiStato,loStatonazionale,compimentodiunalungastoria,nonèforsecosìirreversibilecomelosicredevaqualchetempofa.PerchésipossaveramenteparlarediStatonazionaleoccorrecheunagrandepartedellapopolazionesisentaeffettivamente toccata dall'idea di nazione, della sua unità e della suaindipendenza,elaconsideriilquadrofondamentaledellavitapolitica.Traqualchedecenniononsaràforsepiùquestoilcasoperuncertonumerodipaesieuropei,lecui prerogative inoltre si saranno diluite a causa dello sviluppo dei poteri delleistituzionisovrannazionalieuropeeedellamondializzazionedell'economiasottoladirezionedellegrandiimpresesovrastatali.

LageopoliticacomeapproccioscientificoOccorre sottolineare ancora una volta che tutte le opinioni geopolitiche che siaffrontanoosiconfrontano, inquantoriferitearivalitàdipoteri(ufficialioufficiosi,attuali o potenziali) su dei territori e sugli uomini che vi abitano, sono dellerappresentazioni caricate di valori, più o meno parziali e più o menoconsapevolmentedi parte, relativi a situazioni reali le cui caratteristicheobiettivesonodidifficiledefinizione.Per squalificare i rivali, alcune tesi geopolitiche si proclamano scientifiche e siriferisconoa«leggi»dellastoria,dellanaturaodellageografia­deltipodiquelleche Ratzel aveva preteso stabilire fondandosi sui atti della geografia fisica, inparticolare le forme dei rilievi e il contorno delle terre e dei mari ­ perché essesembrano«eterne»e ingradodi sfidare i secoli.Questogeneredi discorsononderivaaffattodallarazionalità,néamaggiorragionedallascienza,quandopretendedifondareungiudiziosuunpretesorapportodirettodicasualitàfraassiomigeneralie una situazione particolare in cui si affrontano dei poteri nel quadro di unacomplessa evoluzione storica. Tuttavia, tali discorsi sedicenti «scientifici», comepureletesistorichegrossolanamentearticolate,nonsonodaprendereallaleggera,perchéhannounpoteredimobilitazioneconsiderevole.

Lasolamanierascientificadiaffrontarequalsiasiproblemageopoliticoèdiporresubito in chiaro, come principio fondamentale, che esso è espresso darappresentazionidivergenti,contraddittorieepiùomenoantagoniste.Bisognaanchetenercontodelfattocheciascunadiquesterappresentazioninonèunicamente fondata su dati spaziali e sulla situazione presente. Ciascuna siriferisceallesituazionieaiconflittiprecedenti,cherimontanopiùomeno indietro

15/12/12 Eurasia :: Stampa

18/21www.eurasia-rivista.org/cgi-bin/cogit_print/pf.cgi

nel tempo. Queste memorie selettive sono evidentemente cariche di giudizi divalore. Ciascuna si fonda sulla sua versione della storia, su antichi tracciati difrontiera,suconfigurazionispazialidicuisiconservaomenolamemoria,secondolenecessitàdellacausa.Èilproblemadei«dirittistorici»chesiriferisconoataleotalaltra carta o a tale o talaltra descrizione di geografia storica. Una certarappresentazione,adesempio,riposasui«tempilunghi»perfondareisuoidirittisuun lontanopassato.Al contrario, i suoi avversari giocheranno i «tempi brevi» sesonoloropiùfavorevoli.Talerappresentazione«salta»tuttounperiododelpassato,quellocheinvecevalorizzaildiscorsoavverso.Rarisonoiragionamentigeopoliticichenon fannoalcun riferimentoalla storiae in cuigli argomenti appaionocomeunicamentespaziali.Èdunquetantopiùnecessarioesaminareleragionistoricheche inducono gli autori di certe rappresentazioni a tacere o a sottolinearedeterminatiperiodi.Occorre infine sottolineare che, come i discorsi, così le rappresentazionigeopolitiche non appartengono inizialmente a uno Stato o a un popolo, ma apersonaggi o a piccoli gruppi che le hanno formulate o inventate. Anche se inseguitoessesono largamentepropagateeadottatedallagrandemaggioranzadiunanazione,essesonoanzitutto legateauominipolitici(oaloroconsiglieri),maancheadintellettuali­spessogeografiostorici­cheesprimono,oltreagliinteressidello Stato o del gruppo intellettuale che servono, la loro maniera personale divederelecose.Cisonoancheidiscorsideirivaliodicolorochesonoall'opposizione(perlomenoquelladelmomento)che,senzaperaltroaccederealletesidell'avversariostraniero,tengono a rimarcare la propria diversità rispetto al regime al potere. L'analisi«oggettiva» di osservatori stranieri non implica che essi siano necessariamenteneutrali. Essi sono particolarmente sollecitati, e bisogna tener conto di certerelazioni sentimentali, delle affinità ideologiche e delle somiglianze che possonoesisteretraproblemidiStatidiversi.Certo, bisogna cercare di rendere conto nel miglior modo possibile dellacomplessità delle interazioni tra lemolteplici rappresentazioni geopolitiche più omeno soggettive e di taglia variabile, dalla locale alla planetaria.Manon si puòconcepirelageopoliticacomeapproccioscientificosenonsiponecomeprincipiofondamentalechesi trattadianalizzaredelle rivalità territoriali fradifferenti tipidipoteri,essendoogni territoriodisputatosiaunaposta ingioco inquanto tale,perragioni strategiche, economicheo simboliche, sia solamenteun terreno su cui siaffrontanoinfluenzerivali.Principiocorollario:poichésitrattadianalizzaredellerivalitàtrauncertonumerodiforze,lerappresentazionicheciascunadiessedàdisestessaedellasituazionesonoparziali, fazioseeantagoniste,cosìcome le lorostrategiesonodivergentioantagoniste. Ma occorre cercare di renderne conto in modo oggettivo, se nonimparziale.Comesièpotutoparlarediscienzapoliticaapartiredall'epocaincuiunapluralitàdi attori, di movimenti, di partiti concorrenti è stata presa in considerazione conl'intenzione di spiegare obiettivamente le loro rivalità, la geopolitica può essereconsideratacomemetodoscientifico(«scienza»sarebbeancorapresuntuosoinuncampo così carico di contraddizioni) dalmomento in cui l'una e l'altra tesi rivalesonopresentateinbuonafedeesicercadicomprenderleentrambeinprofondità.La ragion d'essere di un simile approccio non è solamente un desiderio diobiettività,èanche l'efficacia.Èunmododicapireodimeglio intendereciòcheaccade e forse ciò che può accadere. Se è già intellettualmente gratificanteosservareilnormalesvolgimentodellerivalitàpolitichesullacartaelettoralediunoStato, di una grande città o di una regione, diventa assolutamente necessarioessereingradodianalizzaredegliscontriicuieffettisonomoltopiùgravieincuileposte in gioco sono molto più importanti, sia per agevolare una soluzione di

15/12/12 Eurasia :: Stampa

19/21www.eurasia-rivista.org/cgi-bin/cogit_print/pf.cgi

compromesso, sia per contribuire alla vittoria della propria causa. Ma perchél'approcciogeopoliticofunzioni,occorreunmetododianalisi.

IntersezionidilivellispazialiedifferentilivellidianalisispazialePercapire inchecosa imetodie i ragionamentigeograficisono indispensabiliaqualsiasianalisigeopolitica,bisognasottolineareche,contrariamenteaun'opinioneassaidiffusa,ifenomenidettifisicinonsonocheunapartedellemolteplicicategoriedi fenomeni presi in considerazione dalla geografia. Certo, ciascuna di questecategorieèoggettodiunascienzaparticolare(comelageologiaolademografia).Quanto alla geografia, essa tiene conto delle raffigurazioni spaziali di tutti questifenomeni.Ognifenomenocartografabilederivadallageografia,chesitrattididatigeologiciedella localizzazione di giacimenti petroliferi, del tracciato dei corsi d'acqua e deirilievi,maanchedellaripartizionedellapopolazione,diunadeterminataopinionepolitica,odellalocalizzazionedelleattivitàeconomiche,odellefrontiereinquestaoquell'epocaeccetera.Ora,ledifferentitesigeopolitichechesiaffrontanoutilizzanociascunataleotalaltrodatogeograficoperprovareillorobuondiritto,edèdunqueutileavereunavisionediinsiemeeunavisioneprecisadiciascunodiquestidati.Così, la rivendicazione o la difesa delle «frontiere naturali», tesi geopoliticaclassica, si fonda sulla presentazione delle forme del rilievo; ma ciascuna delleforze in campo sceglie come linea legittima, fra i tracciati dei corsi d'acquae glispartiacque, quello che è posto più «avanti», in modo da estendere il proprioterritorio.Lostudiodelledifferenti rappresentazioniedeidiversiargomentigeopoliticideveprendereinconsiderazionecarteattualiecartestorichecherappresentino,perunastessa porzione di spazio terrestre, la ripartizione di queste diverse categorie difenomeni. Presa in considerazione attenta e critica, giacché queste carte hannoorigini e significati politici. Inoltre, in materia di geopolitica, l'uso delle carte èoggetto di trucchi che sfuggono ai non iniziati: ciascuna delle rappresentazionigeopolitiche che si confrontanoper il controllo dello stesso territorio fonda i suoiargomentisullacartachemeglio leconviene,mentre la tesi rivalesceglie,senzadirlo, un'altra carta che rappresenta altri fenomeni e che pare confortare le suerivendicazioni.

Queste tattiche cartografiche contraddittorie sono rese possibili dal fatto ­generalmentedisconosciuto­checiascunodeifenomenicheisoliamonelpensieroha lasuaparticolareconfigurazionespazialesuunastessaporzionedi territorio.Cosìlamaggiorpartedeidifferentiinsiemispazialichesipossonotracciaresuunastessa carta (o su dei calchi) per rappresentare le diverse caratteristiche di unostesso territorio (risorse geologiche, forme del rilievo, insiemi di vegetazione,distribuzionedellapopolazione,ripartizionedellelingue,dellereligionieccetera)hadei limiti che non coincidono con quelli di altri insiemi spaziali. Questi insiemispazialiformanounaseriediintersezioni.Ciòrivesteunagrandeimportanzainmateriadiragionamentigeopolitici,soprattuttoquando si tratta di frontiere. La maggior parte delle frontiere traversano leintersezionicheformanoi limitideidiversi insiemispaziali.Nesonorisultatigraviconflitti geopolitici. Basti citare quello tra Francia e Germania, provocato inparticolare dalla questione dell'Alsazia­Lorena, cioè dalla non coincidenza deltracciatoattualedellafrontierafranco­tedescaconillimiteversoovestdellelinguegermaniche. E il fatto che la frontiera Iran­Iraq, di antica data, non coincida conl'estensione delle lingue arabe verso est, né con l'estensione della religioneislamica sciita verso ovest, è una delle cause della guerra del 1980­'88 e puòesserloanchediunfuturoconflittofraquestidueStati.Eccoperchébisognaesseremoltoattentiaquesteintersezionidiinsiemi.

15/12/12 Eurasia :: Stampa

20/21www.eurasia-rivista.org/cgi-bin/cogit_print/pf.cgi

L'analisi delle intersezioni degli insiemmi è molto difficile quando tali insiemispaziali appartengonoa ordini di grandezzamolto differenti.Convieneallora percomodità chiamare insiemi del primo ordine quelli che si misurano in decine dimigliaia di kilometri; del secondo ordine, quelli che si misurano in centinaia dikilometri,ecosìviafinoalledecinedikilometri,aikilometrieccetera.Importanotarechenellamaggiorpartedeicasi,aeccezionedeideserti,piùquestiinsiemisonograndi,piùlaloropopolazioneènumerosa,epiùessisonnoconcepiti,formati, a un forte grado di astrazione; è particolarmente il caso dell'insiemeplanetariodefinitoTerzomondo,checontapiùdi4miliardidiindividui.Non è facile articolare scientificamente una rappresentazione formata a un fortegrado di astrazione, e un insieme di dimensioni ben minori è perciò molto piùconcreto. Le rappresentazioni geopolitiche che mescolano tutti questi insiemi inmodopiùomenovago.Così,durantelepolemichesuscitatedallaguerradelGolfo,lacausadell'Iraqèstataspessopresentata,a tortooa ragione,comequelladelTerzo mondo vittima dell'attacco occidentale: siamo al livello di insiemi didimensioniplanetarie,daivaghicontorni,difficilmentedefinibili,macarichidivaloriparticolarmenteforti.Ora,selapostaingiocopiùimmediatadelconflitto,ilterritoriodelKuwait, è dell'ordine delle centinaia di kilometri, amedio termine la posta ingiocopiùvastaèl'insiemedeigiacimentipetroliferidelGolfoarabo­persico,chesiestendeperunmigliaiodikilometricirca.Pervedercipiùchiaro,ilmetodoèdiclassificareperordinedigrandezzaimoltepliciinsiemi di qualsiasi taglia che bisogna prendere in considerazione ­ che sianogeologici o religiosi ­ e di rappresentare questi diversi ordini (dal locale alplanetario)comeunaseriedipianisovrapposti,conperciascunodiessi lacartachemostri le intersezionidegli insiemididimensionisimilicartografatiallastessascala.Ècombinandoidaticheappaionosuciascunodeipianidiuntaleschema,che alcuni definiscono «diatopico» o «multiscalare», che si potrà condurre ilragionamentoaidiversilivellidianalisispaziale.Untaleapprocciocostituisce,conlostudiodelle intersezionidegli insiemi, la formapiùoperativa,piùstrategicadelragionamento sui territori, cioè il ragionamento geografico nella sua definizioneepistemologicapiùefficace.Cosìsipossonoavererappresentazionipiùcompleteepiùoggettivediquelledellepartiincausa.Ineffettilageopolitica,inquantoapproccioscientifico,nonsilimitaall'esame delle rappresentazioni contraddittorie. Essa deve sforzarsi di costruireunarappresentazionepiùglobaleemoltopiùobiettivadellesituazioni,perproporresoluzioniagliscontriinattomaanchepercercarediprevederegliscenarifuturi.ScenarigeopoliticiediversitempidellaStoriaNell'evoluzionedellesituazionigeopolitichecheoccorredistingueretempilunghietempibrevi,riprendendoeprecisandol'approcciodiFernandBraudel.Allastreguadeidiversipianisovrappostisecondogliordinidigrandezzadell'analisispaziale,èpossibiledifferenziarelecategoriedeifenomenigeologici,demografici,economicieccetera,infunzionedelledurateedeiritmitemporalialquantodifferentisecondoiquali essi evolvono. Essi si distinguono nella lunga durata, si accavallano einterferiscono,madevonoessere tutti presi inconsiderazionenei tempibrevipiùvicini al presente. Importa poi distinguere con maggior precisione di FernandBraudellacategoriadeitempibrevi,edistinguereciòchesimisurainmesidaciòchesimisura ingiornieanchedaciòchesisvolgenell'arcodelleore,giacché itempi brevissimi possono avere una notevole importanza nello svolgimento deiconflitti attuali. I tempi lunghi sono misurati in anni o decenni; quanto ai tempilunghissimi,sicontanoinsecoli.Così, nelle rappresentazioni geopolitiche dei popoli dell'Asia sud­orientale, inparticolare dei vietnamiti, ma oggi anche degli indonesiani, un movimentoabbozzatogiàpiùdiduemilaannifaèunadellemaggioripreoccupazioni:laspinta

15/12/12 Eurasia :: Stampa

21/21www.eurasia-rivista.org/cgi-bin/cogit_print/pf.cgi

secolare degli Han dal Nord della Cina verso quello che si può chiamare ilMediterraneoasiatico.

GeopoliticaecittadiniLo sviluppo della libertà di stampa e della libertà di espressione in un sempremaggior numero di paesi provoca la moltiplicazione delle rivendicazionigeopolitichedidimensionelocale,regionaleenazionale.Contrariamente a coloro che proclamano che il mondo si degeopoliticizza (sic)perchélaguerrafreddaèfinita,sipuòpensarecheilmondoentriprogressivamentenell'èradellageopolitica.Esitrattadifenomenigeopoliticisemprepiùcomplessieinterdipendenti. La scomparsa dell'Unione Sovietica come superpotenza nonsignifica lafinedelconfrontofragrandipotenze:di fonteagliStatiUnitisiparanooggi il Giappone e la Germania. Le lotte per l'indipendenza, dopo essersiconcentrate nei paesi africani e asiatici alla metà del XX secolo, interessanonuovamenteungrannumerodinazionieuropee.Sicché l'approcciogeopoliticoèsemprepiùnecessarioatuttiicittadini.Da qualche anno, un certo numero di associazioni simpatizzanti per le causeumanitarie da esse difese, hanno assunto come slogan l'espressione «senzafrontiere».LaprimaèstataMédecinssansfrontières,chesvolgeunruolonotevoleintantetragedie.Daallora,loslogan«senzafrontiere»èdimoda.Checchésenedica,lefrontiereesistonoe,seessetendonoaimpallidireinEuropaoccidentale,ildiritto dei popoli a disporre di se stessi lemoltiplica dolorosamente in tutto l'Esteuropeo.Gli animatori dellamaggior parte di questimovimenti «senza frontiere»sannobenechelefrontiereesistono,vistochecercanodisuperarleperfareillorolavoro.Ora, la funzionedel ragionamentogeopoliticoèanchequelladiunponteche permetta di superare l'ostacolo. Facendo capire quali sono le idee e gliantagonismi da una parte e dall'altra delle frontiere, la geopolitica aiuta ascavalcarlee, forse,acontribuirea formareunadisposizioned'animocheaiutiacercarelasoluzionepacificadialcuniconflitti.

Questapaginaèstatastampatada:http://www.eurasia­rivista.org/cogit_content/articoli/EEluyZVEAkibIrjCwk.shtml