catalogo sistemi a pavimento radiante - italiano r004

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Sistemi a soffitto radiante

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Page 1: Catalogo Sistemi a pavimento radiante - ITALIANO R004

Sistemi a soffitto radiante

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Page 4: Catalogo Sistemi a pavimento radiante - ITALIANO R004

La nostra passione non smette mai di crescere. Come il nostro Gruppo.

900DIPENDENTI

ANNO DI FONDAZIONEDELL’AZIENDA

UN FATTURATO

CHE SFIORA I

130.000 m2 DI STABILIMENTI PRODUTTIVI

TONNELLATE DI OTTONE AL GIORNO

DI ESPORTAZIONIALL’ESTERO

170

1951

70

80 %

oltre

milioni

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ITALIA (sede)

FRANCIA

SPAGNA

PORTOGALLO

1

2

3

4

INGHILTERRA

BELGIO

SVIZZERA

GERMANIA

7

8

5

6

POLONIA

CINA

BRASILE

ARGENTINA

9

10

11

12

CANADA

REPUBBLICA CECA

SLOVACCHIA

TURCHIA

13

14

15

16

17

18

19

GIORDANIA

INDIA

RUSSIA

FILIALI, UFFICI DI RAPPRESENTANZA E PARTNERS ESCLUSIVI

1

14

16

15

17

18

2

34

11

12

135

7

9

10

8

196

Per essere i migliori occorre avere i numeri giusti. Ed è proprio grazie a quelli che il nostro gruppo si colloca oggi tra i leader mondiali nella produzione di componenti e sistemi per la distribuzione del riscaldamento, condizionamento, acqua sanitaria per impiego nei settori residenziale, industriale e terziario. Una realtà che continua a espandersi, come i nostri obiettivi.

Page 6: Catalogo Sistemi a pavimento radiante - ITALIANO R004

Radiant Systems. L’innovazione tecnica al servizio del clima ideale.

Page 7: Catalogo Sistemi a pavimento radiante - ITALIANO R004

Climatizzazione radiante con pavimenti e pareti, controsoffitti per uso residenziale e terziario, termoregolazione e trattamento dell’aria.

Componenti per l’ottimizzazione dei consumi energetici, per la loro contabilizzazione, per la distribuzione di fluidi caldi e freddi.

Componenti per linee di distribuzione acqua per consumo umano, dispositivi per impianti idrico-sanitari.

Prodotti e sistemi di distribuzione idonei a trasferire, in modo sicuro e performante, i gas negli edifici.

Componenti dedicati ad impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili.

Componentistica specializzata e di altissima performance per il settoreprofessionale antincendio.

Page 8: Catalogo Sistemi a pavimento radiante - ITALIANO R004

1 · I sistemi a soffitto radianteINDICE pagina 8

pagina 28

pagina 62

pagina 80

2 · Soffitti radianti metallici

3 · Soffitti radianti in cartongesso

4 · Le rese

Page 9: Catalogo Sistemi a pavimento radiante - ITALIANO R004

5 · Raffrescamento e trattamento dell’aria pagina 90

pagina 98

pagina 124

pagina 114

8 · Prescrizioni generali e procedure di collaudo

6 · La regolazione

7 · Il progetto del sistema

Page 10: Catalogo Sistemi a pavimento radiante - ITALIANO R004

Altissimi livelli di comfort e di qualità dell’aria con le migliori performances di risparmio energetico. I soffitti radianti sono una scelta vincente.

Page 11: Catalogo Sistemi a pavimento radiante - ITALIANO R004

Capitolo 1

I sistemi a soffitto radiante

Page 12: Catalogo Sistemi a pavimento radiante - ITALIANO R004

Capitolo 110 - 11

I sistemi a soffitto radiante costituiscono una proposta moderna ed efficace per riscaldare, raffrescare e arredare gli ambienti in cui le persone trascorrono abitualmente gran parte del loro tempo: abitazioni, uffici, scuole, showroom, alberghi, ospedali, musei ne rappresentano i principali ambiti applicativi.

Dal punto di vista strettamente impiantistico, i soffitti radianti sono sistemi idronici che bilanciano i carichi sensibili degli spazi climatizzati e sono affiancati da sistemi ausiliari per garantire la corretta ventila-zione degli ambienti e mantenere sotto controllo il livello di umidità.

Il fenomeno fisico che caratterizza l’interazione termica tra il soffitto radiante e l’ambiente in cui esso è installato è l’irraggiamento.

L’IRRAGGIAMENTO, UN INVISIBILE SCONOSCIUTO

Nonostante i sistemi a soffitto radiante abbiano progressivamente trovato una crescente diffusione nella pratica delle installazioni impiantistiche durante gli ultimi vent’anni, dando con ciò a molte persone la possibilità di sperimentare direttamente la confortevole sensazione del “radiante”, il preconcetto che “il calore non può arrivare dall’alto perché l’aria calda sale” è ancora largamente presente, e chi si occupa di questi sistemi si trova frequentemente a dover vincere questa legittima – ma solo per i non addetti ai la-vori – diffidenza.

Nella loro naturale semplicità, i soffitti radianti non sono altro che uno dei tanti, riusciti tentativi compiuti dall’uomo per tradurre in tecnologia un fenomeno spontaneo osservabile in natura.

Così come partendo dall’osservazione del volo degli uccelli si è giunti all’aeroplano, allo stesso modo si può trovare una corri-spondenza tra il meccanismo con cui il Sole trasmette calore alla Terra e i sistemi a soffitto radiante.

La parola chiave la si conosce bene: irraggiamento.

Ma come sperimentarlo, senza un soffitto radiante a disposizione?

Il modo più semplice – non certo l’unico – consiste nel rimanere al sole in una giornata invernale col cielo limpido: chi non ha mai provato di persona che quando l’aria è a 9-10 °C di temperatura è sufficiente restare al sole indossando un maglione per stare caldi?

E chi non ha notato che maglioni di colore diverso permettono di ricevere più o meno calore?

Questo è l’irraggiamento; il sole non lo tocchiamo, l’aria può solo raffreddarci, ma il calore che riceviamo per irraggiamento è su-periore a quello che l’aria fredda ci sottrae: nel complesso, si sta bene.

Sfruttando la visione nel campo dell’infrarosso, è possibile render-si conto di ciò che avviene in pratica quando un soffitto radiante funziona in riscaldamento.

L’immagine in figura 1.1 si riferisce a una stanza in cui è in funzio-ne un soffitto radiante in cartongesso.

La serpentina all’interno del pannello è percorsa da acqua alla temperatura di circa 35 °C. I colori nero e blu indicano le tempera-ture più basse, il rosso e il giallo indicano le temperature più alte.

INTRODUZIONE

Page 13: Catalogo Sistemi a pavimento radiante - ITALIANO R004

I sistemi a soffitto radiante

fig. 1.1 Termovisione di un soffitto radiante in riscaldamento

Si vede bene - immagine a sinistra - come i vetri della grande porta-fi-nestra siano freddi, mentre le tende mostrano zone fredde e zone che risentono del riscaldamento per irraggiamento da parte del soffitto.

L’immagine a destra è la più significativa. Rende visibile ciò che di più essenziale ci sia: il pavimento sottostante al pannello radiante a soffitto riceve molto bene il calore, e a sua volta si riscalda più degli altri oggetti – pareti e suppellettili – presenti nella stanza; anche la parete sulla destra del pavimento partecipa a questo scambio termico e innalza la propria temperatura.

L’effetto dell’irraggiamento è quindi quello di modificare la tempe-ratura delle superfici che racchiudono gli ambienti; ciò avviene indi-pendentemente dalla reciproca posizione delle superfici stesse: più queste sono affacciate l’una all’altra, più lo scambio è intenso, na-turalmente a parità di altre condizioni (temperatura superficiale del soffitto, materiali, emissività, grado di nerezza dei materiali, ecc…).

LE PREROGATIVE DEI SOFFITTI RADIANTI

I sistemi a soffitto radiante rappresentano un’efficace soluzione per il riscaldamento e il raffrescamento degli ambienti; allo stesso tempo garantiscono un alto livello di comfort agli occupanti e il raggiungi-mento dei migliori obiettivi di risparmio energetico. Rispetto ai tradi-zionali sistemi di climatizzazione ad aria, i soffitti radianti godono di una posizione di forza per peculiarità di vario ordine:

Risparmio energetico

Qualità dell’aria

Fruibilità degli spazi

Riduzione del rumore

Riduzione dei costi di manutenzione

Velocità di risposta

Comfort

Modularità e flessibilità

Rapidità di montaggio

Preassemblaggio in fabbrica

Ispezionabilità

Page 14: Catalogo Sistemi a pavimento radiante - ITALIANO R004

Capitolo 112 - 13

Risparmio energetico

L’utilizzo dei soffitti radianti per l’abbattimento dei carichi sensibili consente di ridurre il fabbisogno d’aria per la ventilazione degli ambienti al minimo necessario, in dipendenza dall’affollamento previsto e dalla destinazione d’uso degli spazi.

Grazie all’alta capacità termica dell’acqua in rapporto a quella dell’aria, il trasporto di una stessa quantità di calore avviene in maniera più efficiente con un soffitto radiante che con un sistema ad aria: di conseguenza, si ottiene un importante risparmio ener-getico evitando i costi connessi con l’energia elettrica che sarebbe altrimenti consumata dai ventilatori.

Altro punto di forza dei soffitti radianti è la temperatura dell’acqua richiesta per il funzionamento. La potenza specifica che il soffitto radiante scambia con l’ambiente è la somma di una componente di scambio convettivo, che incide per circa il 25 % del totale, e di una componente di scambio per irraggiamento, pari a circa il 75 % del totale.

Lo scambio convettivo qc tra soffitto radiante e aria ambiente è esprimibile come:

qc = α . (Taria ambiente - Tsuperficiale pannello) [W/m2]

lo scambio per irraggiamento qi tra il soffitto e tutte le superfici presenti in ambiente si può esprimere come:

q1 = 5,67 . 10-8 . ε . F . (Tsuperficie4 - Tsuperficiale pannello

4) [W/m2]

Dove:

α = coefficiente di scambio scambio termico convettivo [W/m2 K]

ε = funzione che considera le emissività delle superfici in gioco, valore adimensionale

F= fattore di vista tra il soffitto radiante e la generica superficie, valore adimensionale

Taria ambiente = temperatura dell’aria ambiente, in K

Tsuperficie = quarta potenza della temperatura della generica superficie, in K

Tsuperficiale pannello = quarta potenza della temperatura superficiale del pannello radiante, in K

Dalle relazioni scritte si vede bene come la temperatura superfi-ciale del pannello radiante, che è strettamente legata a quella dell’acqua di mandata, venga esaltata nello scambio per irrag-giamento a causa dell’elevazione alla quarta potenza. Per questo motivo i sistemi a soffitto radiante vengono eserciti con acqua tipi-camente alla temperatura di 15 °C in raffrescamento e di 35 °C in riscaldamento. Al contrario, i sistemi tradizionali ad aria – nei quali lo scambio termico avviene esclusivamente per convezione – ne-cessitano di acqua a 6-7 °C in raffrescamento e 50-60 °C in riscal-damento. È evidente che il sistema radiante permette di sfruttare

Page 15: Catalogo Sistemi a pavimento radiante - ITALIANO R004

I sistemi a soffitto radiante

appieno, e con il massimo rendimento, i moderni sistemi di produ-zione del caldo e del freddo.

Infine, un’osservazione attenta di quanto avviene in ambiente. Ciò che determina in gran parte la sensazione di benessere, oltre al tasso di umidità, è la temperatura operante To, esprimibile come To = (Ts + Ta)/2; in altre parole, la temperatura operante è la media aritmetica tra la temperatura media di tutte le superfici – Ts – che racchiudono l’ambiente e la temperatura dell’aria – Ta – in esso presente.

Ora, ragionando in fase di raffrescamento, si intuisce che la tempe-ratura operante di 25 °C è ottenibile con un sistema tradizionale che porta a 23 °C la temperatura dell’aria e lascia le superfici (pavimen-to, soffitto, pareti) a 27 °C; d’altronde, un sistema a soffitto radiante consentirebbe di ottenere la stessa temperatura operante di 25 °C con l’aria ambiente a 27 °C e con una temperatura media delle su-perfici di 23 °C. È evidente come le rientrate di calore dall’esterno, che ipotizziamo a 35 °C, verso l’ambiente siano maggiori quando l’aria ambiente si trova a 23 °C.

La medesima considerazione vale pure in condizioni di funziona-mento invernale.

Anche in questo senso, i sistemi a soffitto radiante offrono lo spun-to per compiere un passo decisivo verso la significativa riduzione del consumo energetico degli edifici.

Qualità dell’aria

Virtualmente i soffitti radianti possono essere sfruttati in un ven-taglio estremamente ampio di applicazioni pratiche, specialmente in quelle dove i carichi sensibili sono preponderanti, o negli am-bienti dove è richiesto un alto livello qualitativo dell’aria interna: non è un caso che trovino vasta diffusione nelle strutture ospeda-liere da oltre quindici anni.

Essendo abbinati a sistemi di ventilazione per il rinnovo dell’aria e il controllo dell’umidità, assicurano le migliori condizioni qualitati-ve dell’aria negli ambienti.

In funzionamento invernale il controsoffitto si porta a temperature superficiali dell’ordine dei 28-30 °C, mentre la temperatura dell’aria, per quanto detto prima a proposito della temperatura operante, si mantiene intorno ai 18-19 °C, ottenendo immediatamente il bene-ficio di un’aria meno secca.

In funzionamento estivo si elimina la necessità di una deumidificazio-ne distribuita in molti punti dell’edificio e allo stesso tempo si elimi-nano le criticità derivanti da scarse, o del tutto assenti, manutenzioni: le batterie umide e le bacinelle di raccolta condensa sono infatti zone preferenziali per la proliferazione di batteri e funghi. Al contrario, ricorrendo ad un solo sistema centralizzato per il rinnovo dell’aria e il controllo dell’umidità, la deumidificazione non avviene direttamente in ambiente e l’aria secca viene distribuita attraverso canali in cui la proliferazione degli organismi patogeni o allergenici è ostacolata dal basso tasso di umidità presente in essi.

Fruibilità degli spazi

Le cattive abitudini mostrano la naturale tendenza a mettere radici profonde e a far apparire come ‘normale’ e ‘scontato’ ciò che in realtà non lo è affatto.

Page 16: Catalogo Sistemi a pavimento radiante - ITALIANO R004

Capitolo 114 - 15

Visto con gli occhi di chi gli edifici li costruisce e di chi li abita, l’elevato valore economico delle volumetrie è evidente. Tuttavia, non è altrettan-to evidente rendersi conto che l’impianto di climatizzazione tradizionale – a tutt’aria o a fan coil – sottragga volumetria agli occupanti.

L’immagine che segue prende in considerazione il medesimo ambiente, idealmente climatizzato con un sistema a tutt’aria (fig. 1.2 - sx) e con un sistema combinato a soffitto radiante+aria primaria (fig. 1.2 - dx).

È lampante che il sistema a tutt’aria richiede ingombri in altezza sensibilmente maggiori rispetto all’impiego del soffitto radiante in combinazione con aria primaria; negli edifici a più piani, tipici del terziario, questo contenimento dei “volumi tecnici” può rapidamente raggiungere l’altezza equivalente di un intero piano supplementare.

Per rendere semplice e chiaro questo concetto, basta pensare ad un edificio di 10 piani, in cui ad ogni piano occorre destinare 50cm al sistema a tutt’aria, mentre basterebbero 20cm al soffitto ra-diante, per rendersi conto che i 30cm riguadagnati ad ogni piano diventano 3m cumulandosi sui 10 piani.

Similmente a prima, l’immagine seguente prende di nuovo in con-siderazione lo stesso ambiente, idealmente climatizzato con un si-stema combinato a fan coil+aria primaria (fig. 1.3 - sx) e con un sistema combinato a soffitto radiante +aria primaria (fig. 1.3 - dx).

Recupero spazio in orizzontale

Recupero spazio in verticale

Sistema di climatizzazione ad aria primaria + venticolvettori

Sistema di climatizzazione ad aria primaria + soffitto radiante

fig. 1.3 Recupero di spazio nella zona occupata

Sistema di climatizzazione a tutt’aria Sistema di climatizzazione ad aria primaria + soffitto radiante

fig. 1.2 Recupero di spazio in altezza

Page 17: Catalogo Sistemi a pavimento radiante - ITALIANO R004

I sistemi a soffitto radiante

Questa seconda considerazione è facilmente estendibile anche agli edifici residenziali, dove radiatori e fan coils sono tutt’ora lar-gamente presenti.

Si vede bene (fig. 1.3 - sx) che l’installazione in ambiente di un’unità terminale sottrae volumetria: per l’ingombro proprio, per le distanze di rispetto necessarie a garantirne il corretto funzionamento e per-ché gli occupanti stiano adeguatamente distanti in modo da non avvertire disagio.

D’altronde, l’impiego del soffitto radiante non sottrae affatto spazio nella zona occupata e neppure sulle pareti.

Infine, se si considera che negli ambienti portati come esempio è quasi sempre previsto l’utilizzo di un normale controsoffitto, divie-ne spontaneo intuire che la scelta di impiegare un soffitto radiante non comporta alcun impatto negativo sulla fruibilità degli spazi.

Riduzione del rumore

È chiaro a tutti che, a parità di altre condizioni, un ambiente è meno confortevole quanto più è alto il livello di rumore percepi-bile. A chi non è capitata la pessima esperienza di pernottare in hotel e di dover chiamare la reception a mezzanotte per chiedere di spegnere il troppo rumoroso, antigienico fan coil perché dava troppo fastidio?

La drastica riduzione della portata d’aria da gestire quando si uti-lizzano i soffitti radianti e l’ubicazione in posizione remota rispetto agli ambienti della macchina per la ventilazione, comportano una notevolissima riduzione del livello di rumore che caratterizza i si-stemi basati sulla movimentazione dell’aria, dando a tutti la pos-sibilità di sperimentare una tranquilla e confortevole esperienza di abitare gli ambienti.

Riduzione dei costi di manutenzione

Il sistema a soffitto radiante consente di ridurre in maniera cospi-cua i costi connessi con l’ordinaria manutenzione impiantistica - vi è l’assenza di parti meccaniche in movimento, non vi sono unità terminali, o filtri, o motori da sostituire - e assicura una vita utile all’impianto ben più lunga di quella che ci si può ragionevolmente attendere da un sistema tradizionale.

Velocità di risposta

I sistemi a soffitto radiante sono caratterizzati da transitori termici di breve durata.

Nel caso dei pannelli metallici, l’inerzia termica è essenzialmente quella dell’acqua che circola all’interno di essi; con i pannelli in car-tongesso la durata del transitorio è imposta dall’inerzia della lastra in cartongesso.

Sfruttando una camera per termovisioni è possibile visualizzare l’e-voluzione dei transitori termici. Le immagini seguenti mostrano molto chiaramente le fasi di accensione di un soffitto radiante metallico e di uno in cartongesso. Ovviamente, i transitori di spegnimento sono caratterizzati dalla stessa dinamica.

In entrambi i casi si vede che la reattività del sistema è molto elevata. fig. 1.4 Telecamera per visione termica

Page 18: Catalogo Sistemi a pavimento radiante - ITALIANO R004

Capitolo 116 - 17

fig. 1.5 Transitorio di un soffitto radiante metallico

Soffitto radiante metallico:

Soffitto radiante in cartongesso:

Comfort

I sistemi a soffitto radiante rappresentano la migliore scelta im-piantistica per raggiungere i più alti livelli di comfort.

L’importante aspetto del comfort è stato largamente indagato dalla ricerca scientifica alla fine del secolo scorso; tuttavia, nella quotidianità, accade spesso di prestare scarsa attenzione ai buoni risultati trovati con le ricerche e occorrono anni prima che le “novi-tà teoriche” divengano parte integrante della pratica consolidata.

Quando si pensa al concetto di comfort di un ambiente climatizzato è frequente osservare che il pensiero va subito a focalizzarsi sulle

fig. 1.6 Transitorio di un soffitto radiante in cartongesso

Alimentato da 1 minuto

Alimentato da 15 minuti

Alimentato da 30 minuti

Alimentato da 5 minuti

Alimentato da 20 minuti

Alimentato da 10 minuti

Alimentato da 25 minuti

Spento

Alimentato da 5 minuti

Alimentato da 11 minuti

Alimentato da 1 minuto

Alimentato da 7 minuti

Alimentato da 13 minuti

Alimentato da 3 minuti

Alimentato da 9 minuti

Alimentato da 15 minuti

Page 19: Catalogo Sistemi a pavimento radiante - ITALIANO R004

I sistemi a soffitto radiante

sensazioni di caldo, freddo e umidità. Forse qualcuno aggiungerà che ricorda di essere stato infastidito durante una cena al risto-rante per via di qualche corrente d’aria fredda proveniente da un diffusore d’aria posto nelle sue vicinanze, e ha avvertito disagio.

Sono tutte osservazioni pertinenti e corrette, tuttavia il concetto di comfort è più esteso, come si è potuto intuire leggendo quanto scritto incidentalmente nel paragrafo sulla riduzione del rumore.

Oggi si dispone di strumenti e metodi oggettivi per quantificare, e non solo descrivere qualitativamente, il livello di comfort di un ambiente.

Le Norme di riferimento sono:

EN ISO 7730: Analytical determination and interpretation of ther-mal comfort using calculation of the PMV and PPD

EN 15251: Criteria for the Indoor Environment including thermal, indoor air quality, light and noise

EN 13779: Ventilation for non-residential buildings. Performance requirements for ventilation and room conditioning systems

Agli effetti del comfort inteso in senso strettamente termico, senza perciò prendere in considerazione fattori quali sensazioni olfattive, luci e rumori – è rilevante la Norma EN ISO 7730, apparsa per la prima volta nel 1994 e successivamente integrata1.

In estrema sintesi, il livello di comfort termico è espresso dall’indi-catore della Percentuale Prevista di Insoddisfatti – PPD.

Per comprenderlo, si può immaginare di domandare a un campione di persone che occupano l’ambiente quale sia la loro sensazione di comfort: per alcuni sarà caldo, per altri troppo caldo, per altri un po’ freddo… insomma, l’idea è chiara.

Questa valutazione è resa quantitativamente dal Voto Medio Previ-sto – PMV, che assume valori compresi in una scala a zero centra-le, che va da -3 (sensazione di freddo estremo) a +3 (sensazione di caldo estremo) ed esprime il grado di benessere termico avvertito dal campione di persone.

Il PPD, indice globale del comfort termico, viene ad essere espres-so in funzione del PMV2, a sua volta determinato attraverso un set di equazioni parametriche in cui entrano in gioco le grandezze fisiche che caratterizzano il comfort – attività metabolica, tem-peratura dell’aria a bulbo umido, a bulbo secco, umidità relativa, velocità dell’aria, temperatura media delle superfici, temperatu-ra operante.

fig. 1.7 Scala del Voto Medio Previsto

NOTE1 UNI EN ISO 7730:2006, Ergonomia degli ambienti termici - De-

terminazione analitica e interpretazione del benessere termico mediante il calcolo degli indici PMV e PPD e dei criteri di benessere termico locale.

2 PPD = 100 – 95 . exp (-0,03353 . PMV4 -0,2179 PMV2)

0 - Neutro

moltofreddo

pococaldo

pocofreddo

moltocaldofreddo caldo

1-1 2-2 3-3

PMV

Page 20: Catalogo Sistemi a pavimento radiante - ITALIANO R004

Capitolo 118 - 19

NOTE3 Per una dettagliata definizione di quanto esposto nel testo si ri-

manda alla Norma UNI EN ISO 7730:2006.

categoriaCOMFORT GLOBALE DISCOMFORT LOCALE

PPD % PMV DR % gradiente verticale di temperatura [°C]

pavimento caldo o freddo [°C]

asimmetria radiante [°C]

A <6 -0,2 < PMV < 0,2 <10 <3 <10 <5

B <10 -0,5 < PMV < 0,5 <20 <5 <10 <5

C <15 -0,7 < PMV < 0,7 <30 <10 <15 <10

Oltre a questo indice principale, la Norma prende in considerazione i fattori3 responsabili del discomfort locale:

Le correnti d’aria (DR % – Draught Rate) Il gradiente verticale di temperatura L’asimmetria radiante La temperatura del pavimento

e distingue tre categorie di comfort termico A, B e C. La tabella seguente riassume la valutazione del comfort secondo UNI EN ISO 7730:2006.

La categoria B, che esige un PPD inferiore al 10 %, include la maggior parte delle applicazioni del settore residenziale e del terziario adatte ai soffitti radianti; dovrebbe, inoltre, costituire il target di comfort da raggiungere nella realizzazione di nuove costruzioni e interventi di ri-qualificazione del patrimonio edilizio esistente.

A proposito del gradiente verticale di temperatura, e avendo in mente quanto mostrato nelle immagini termiche del paragrafo dedicato al fenomeno dell’irraggiamento, non ci si sorprenderà di vedere un gra-fico come questo:

ANDAMENTO IDEALE

SOFFITTO RADIANTE

FAN-COIL

RADIATORI

fig. 1.8 Distribuzione in verticale della temperatura per tipici sistemi di riscaldamento

Alt

ezza

[cm

]

200

Temperatura aria [°C]

100

0

17,515 20 22,5 25 27,5

Page 21: Catalogo Sistemi a pavimento radiante - ITALIANO R004

I sistemi a soffitto radiante

L’immagine mostra in modo inequivocabile come il sistema radiante a soffitto non dia affatto luogo a fenomeni di stratificazione dell’aria quando funziona in riscaldamento. La differenza di temperatura tra l’aria a livello del pavimento e l’aria a livello del soffitto è estrema-mente contenuta, ed è di gran lunga inferiore a quella che si ottiene con i sistemi di riscaldamento tradizionali.

Questo effetto diviene un importante coefficiente nella riduzione dei movimenti d’aria, che tra l’altro riducono ulteriormente la dispersione di calore dell’ambiente verso le pareti, e produce benefici effetti sul comfort: è evidente la notevole somiglianza tra l’andamento ideale della temperatura ambiente e il profilo verticale di temperatura nel caso di soffitto radiante. Un risultato gradito, che le idee preconcette avrebbero senz’altro escluso.

A riprova del comfort che è lecito attendersi dalle installazioni con sistemi a soffitto radiante, si illustrano i risultati di alcune prove spe-rimentali condotte da Giacomini S.p.A.

Misura del comfort: sala riunioni

Il primo ambiente è un bel banco di prova per un sistema a soffitto radiante: una sala riunioni, in cui i carichi latenti possono compor-tare la distribuzione di portate d’aria variabili fino a 4-5 vol/h, in relazione all’affollamento - ben più, quindi, dei 2 vol/h tipici degli ordinari uffici - , è una partenza in salita in vista dell’obiettivo PPD inferiore a 10 % e assenza di correnti d’aria.

La sala è stata utilizzata normalmente durante lo svolgimento del-la prova, che si è protratta in automatico per un arco temporale significativo ai fini della valutazione del comfort.

La misura si è svolta durante una giornata del mese di luglio in cui la temperatura esterna è variata tra i 17 °C della notte agli oltre 32 °C del pomeriggio.

Va detto che il soffitto radiante è rimasto in funzione dalle 8:30 del mattino fino alle 18:30, mentre nelle restanti ore si è mantenuta in funzione solo la ventilazione con aria primaria, sempre immessa a temperatura neutra rispetto al set point della temperatura ambiente.

fig. 1.9 La sala riunioni oggetto di misura del comfort

Page 22: Catalogo Sistemi a pavimento radiante - ITALIANO R004

Capitolo 120 - 21

Le misure hanno dato i risultati seguenti, davvero interessanti:

0

1

2

3

4

5

6

7

8

9

10

:09

:08

10

:21

:58

10

:34

:38

10

:47

:18

10

:59

:58

11:1

2:3

8

12

:13

:58

13

:03

:35

13

:16

:15

13

:28

:55

13

:41

:35

13

:54

:15

14

:45

:55

14

:58

:35

15

:11

:15

15

:23

:55

15

:36

:35

15

:49

:15

16

:01

:55

16

:14

:35

16

:27

:15

16

:39

:55

16

:52

:35

17

:05

:15

17

:17

:55

17

:30

:35

17

:43

:15

17

:55

:55

18

:08

:35

18

:21

:15

18

:33

:55

18

:46

:35

18

:59

:15

19

:11

:55

19

:24

:35

19

:37

:15

19

:49

:55

20

:02

:35

20

:15

:15

20

:27

:55

PPD

Tempo [hh.mm.ss]

PPD

fig. 1.10 Andamento del PPD

fig. 1.11 Andamento della velocità dell’aria

0

0,02

0,04

0,06

0,08

0,1

0,12

0,14

0,16

0,18

0,2

Vel

ocit

à [m

/s]

Tempo [hh.mm]

Velocità dell'aria

Page 23: Catalogo Sistemi a pavimento radiante - ITALIANO R004

I sistemi a soffitto radiante

L’andamento del PPD dimostra chiaramente qual è il livello di comfort conseguibile con gli impianti a soffitto radiante. È eviden-te anche la progressiva diminuzione del grado di comfort a partire dalle 18:30, momento in cui l’impianto viene spento.

Com’è lecito attendersi dal PPD rilevato, si ha una ridotta velocità dell’aria che interessa lo spazio occupato dalle persone: il grafico si mantiene praticamente al di sotto degli 0,1 m/s, se si eccettua-no i picchi causati dal movimento delle persone in prossimità dei sensibilissimi strumenti.

Questo risultato è sorprendente, se si pensa alla portata d’aria im-messa in ambiente e – come prova l’immagine della sala – all’ap-parente assenza di terminali per la diffusione dell’aria.

L’utilizzo del pannello a soffitto microforato come mezzo d’immis-sione dell’aria ha permesso di aggiungere qualità all’installazio-ne, migliorando l’assorbimento acustico della sala e riducendo la velocità dell’aria nella zona occupata. Con un impianto tradizio-nale sarebbe stato un ottimo risultato ottenere velocità dell’aria anche solo di 0,25 m/s.

Mock up test: dalla teoria del comfort al progetto definitivo

Il secondo caso preso in esame riguarda un’approfondita analisi condotta in camera di prova, con lo scopo di individuare il pannel-lo radiante più idoneo ai fini del comfort da ottenere in un ufficio con vetrata soggetta ad irraggiamento solare diretto e caratteriz-zato da ventilazione immessa in prossimità della vetrata stessa.

Si tratta di un esempio di progettazione impiantistica con vincoli di comfort.

La realizzazione di ambienti modello e il ricorso a simulazioni con prove sperimentali sono indispensabili per ottimizzare il processo di scelta della soluzione più valida tra quelle candidate.

L’immagine seguente mostra il set up dell’ambiente in prova. La tem-peratura ambiente desiderata è di 24 °C.

fig. 1.12 Rappresentazione dell’ufficio e delle condizioni di prova in raffrescamento

Page 24: Catalogo Sistemi a pavimento radiante - ITALIANO R004

Capitolo 122 - 23

Tutte le misure che seguono mostrano le principali grandezze fi-siche in diversi punti della cosiddetta “zona occupata”4. Come si vede, il riscontro è eccellente.

EN ISO 7730 / Category AΔT< 2K/m

28,0

26,0

24,0 Designtemperature

22,0

20,0

300

280

260

240

220

200

180

160

140

120

100

80

60

40

20

0500 480 460 440 420 400 380 360 340 320 300 280 260 240 220 200 180 160 140 120 100 80 60 40 20 0

x [cm]

z [cm]

24,.5 24,4 24,4 24,3 24,3 24,4 24,6 24,7 24,9

24,1 23,9 23,8 23,7 23,6 23,5 23,4 23,1 22,7

24,2 24,1 24,1 24,2 24,2 24,2 24,1 24,3 24,5

24,2 24,2 24,2 24,2 24,2 24,3 24,4 24,6 24,8LegendPlainRoom

yx

z

TestPoints

Room

Plain y = 1,50 m Air Temperature T [°C]

Occupied zone EN 13779

Temperature range: 23.4 ... 24.6 °C

fig. 1.13 Distribuzione di temperatura - raffrescamento

20,0

15,0

10,0

5,0

0,0

300

280

260

240

220

200

180

160

140

120

100

80

60

40

20

0500 480 460 440 420 400 380 360 340 320 300 280 260 240 220 200 180 160 140 120 100 80 60 40 20 0

z [cm]

x [cm]

6,5 7,7 5,0 5,6 3,6 3,1 3,1 4,2 6,0

3,7 3,5 3,0 3,6 3,2 3,7 4,7 6,5 13,7

5,6 4,5 2,8 2,5 2,6 2,8 4,9 5,3 3,1

5,8 7,4 4,9 3,6 3,5 3,2 3,2 3,9 5,0LegendPlainRoom

yx

z

TestPoints

Room

Plain y = 5,20m Velocity v mean [cm/s]

max. velocity: 7.7 cm/sPosition 1.7 m

Occupied zone EN 13779

fig. 1.14 Andamento della velocità dell’aria

NOTE4 Secondo EN13779

Page 25: Catalogo Sistemi a pavimento radiante - ITALIANO R004

I sistemi a soffitto radiante

300

280

260

240

220

200

180

160

140

120

100

80

60

40

20

0500 480 460 440 420 400 380 360 340 320 300 280 260 240 220 200 180 160 140 120 100 80 60 40 20 0

x [cm]

z [cm]20,0

15,0

10,0

5,0

0,0

6,5 7,7 5,0 5,6 3,6 3,1 3,1 4,2 6,0

3,7 3,5 3,0 3,6 3,2 3,7 4,7 6,5 13,7

5,6 4,5 2,8 2,5 2,6 2,8 4,9 5,3 3,1

5,8 7,4 4,9 3,6 3,5 3,2 3,2 3,9 5,0LegendPlainRoom

yx

z

TestPoints

Room

Occupied zone EN 13779

EN ISO 7730 / Category ADR < 10%

Plain y = 5,20m Draught Risk DR [%]

DR: 0.0 ... 4.6%

fig. 1.15 Draught Rate - correnti d’aria

fig. 1.16 PPD - raffrescamento

300

280

260

240

220

200

180

160

140

120

100

80

60

40

20

0500 480 460 440 420 400 380 360 340 320 300 280 260 240 220 200 180 160 140 120 100 80 60 40 20 0

x [cm]

z [cm]

EN ISO 7730 / Category BPPD < 10%

Plain y = 1,50m Dissatisfaction PPD [%]

PPD: 5.0 ... 6.0

15,0

12,5

10,0

7,5

5,0

0,0

2,5

5,7 5,8 5,7 5,6 5,3 5,1 5,7 6,9

5,9 6,0 6,0 6,0 5,6 5,3 5,0 5,1 5,4

5,9 5,9 5,8 5,7 5,3 5,1 5,1 5,5 6,4

5,8 5,9 5,8 5,7 5,3 5,0

5,1

5,1 5,6 6,5LegendPlainRoom

yx

z

TestPoints

Room

Occupied zone EN 13779

Page 26: Catalogo Sistemi a pavimento radiante - ITALIANO R004

Capitolo 124 - 25

fig. 1.17 Distribuzione di temperatura - riscaldamento

24,0

23,0

22,0

21,0

20,0

18,0

19,0

22,0 22,0 21,9 22,0 22,1 21,9 21,8 21,7

20,6 20,4 20,4 20,5 20,5 20,1 20,1 20,0

20,8 20,8 20,8 20,8 20,7 20,7 20,7 20,6

21,1 21,2 21,2 21,3 21,2 21,1 21,0 20,9LegendPlainRoom

yx

z

TestPoints

Room

Designtemperature

Occupied zone EN 13779

EN ISO 7730 / Category AΔT< 2K/m

300

280

260

240

220

200

180

160

140

120

100

80

60

40

20

0500 480 460 440 420 400 380 360 340 320 300 280 260 240 220 200 180 160 140 120 100 80 60 40 20 0

x [cm]

z [cm]Plain y = 5,20 m Air Temperature T [°C]

temperature range: 20.1 ... 22.1 °C

15,0

12,5

10,0

7,5

5,0

0,0

2,5

300

280

260

240

220

200

180

160

140

120

100

80

60

40

20

0500 480 460 440 420 400 380 360 340 320 300 280 260 240 220 200 180 160 140 120 100 80 60 40 20 0

x [cm]

z [cm]

5,0 5,0 5,0 5,0 5,1 5,4 5,9 6,7

5,2 5,2 5,2 5,3 5,4 7,3 8,1 12,5

5,2 5,2 5,3 5,3 5,4 6,1 7,0 7,9

5,1 5,1 5,1 5,2 5,2 5,8 6,6 7,2LegendPlainRoom

yx

z

TestPoints

Room

Occupied zone EN 13779

EN ISO 7730 / Category BPPD < 10%

Plain y = 1,50m Dissatisfaction PPD [%]

PPD: 5.0 ... 7.3

fig. 1.18 PPD - riscaldamento

La prova in riscaldamento ha portato a risultati del tutto simili. Qui si mostrano solo le distribuzioni della temperatura dell’aria (il set-point è di 21 °C) e del PPD.

Ponendo a confronto i risultati di tutte queste analisi sperimentali, appare chiaro che applicazioni diverse raggiungono gli stessi livelli di comfort grazie alle risorse offerte dal sistema a soffitto radiante.

Page 27: Catalogo Sistemi a pavimento radiante - ITALIANO R004

I sistemi a soffitto radiante

Modularità e flessibilità

Senza ombra di dubbio, per il solo fatto di proporsi come una im-portante risorsa ai fini del risparmio energetico e di offrire alti li-velli di comfort e fruibilità degli spazi, il soffitto radiante merita particolare attenzione.

C’è però un’ulteriore caratteristica che fa apprezzare i sistemi di riscaldamento e raffrescamento radianti: essi offrono al proget-tista possibilità nuove per l’interpretazione degli spazi e creano opportunità di progettazione flessibile.

Grazie all’ampia gamma di versioni e dimensioni dei pannelli, è possibile soddisfare le esigenze architettoniche e impiantistiche più elevate.

Rapidità di installazione

I componenti della struttura portante sono assemblati mediante bulloni o incastri la cui posizione è obbligata, rendendo l’operazio-ne rapida e precisa. I collegamenti ai collettori di distribuzione si eseguono con raccordi rapidi e tubo in materiale plastico, oppure con appositi kit preassemblati che rendono l’operazione estrema-mente facile e affidabile.

Preassemblaggio in fabbrica

I pannelli sono preassemblati in fabbrica a vantaggio della posa in opera, che diventa estremamente semplice e rapida.

Ispezionabilità

Caratteristica molto vantaggiosa dei soffitti radianti a pannelli metallici è l’ispezionabilità. Ispezionare il controsoffitto o operare nello spazio ad esso sovrastante, senza rinunciare a tenere in fun-zione l’impianto, è estremamente pratico, agevole e sicuro.

È possibile, infatti, effettuare in maniera estremamente semplice un rapido controllo del controsoffitto e degli impianti che esso ospita, modificare o fare manutenzione su impiantistiche di tipo elettrico, informatico, di illuminazione, audio, etc.

Tutti questi interventi possono avvenire in modo mirato e selettivo.

Nelle versioni con pannelli in cartongesso è comunque garantita la possibilità di ispezionare i collettori di distribuzione tramite un’appo-sita e pratica botola.

fig. 1.19 Assemblaggio in fabbrica dei pannelli radianti

Page 28: Catalogo Sistemi a pavimento radiante - ITALIANO R004

Capitolo 126 - 27

Giacomini propone un’ampia gamma di sistemi a soffitto radiante in grado di andare incontro alle molteplici esigenze progettuali e impiantistiche che caratterizzano il campo applicativo.

L’intera famiglia dei sistemi a soffitto radiante si sviluppa in due classi di prodotto:

pannelli con finitura metallica, prevalentemente orientati alle realizzazioni in campo ospedaliero e agli edifici del settore ter-ziario in genere

pannelli con finitura in cartongesso, rivolti in particolar modo agli edifici residenziali.

Nei due capitoli successivi, per poter guidare al meglio il professioni-sta verso la scelta più adatta alle proprie necessità, verranno presen-tati e approfonditi tutti i sistemi a soffitto radiante Giacomini.

LE TIPOLOGIE DEI SOFFITTI RADIANTI

Page 29: Catalogo Sistemi a pavimento radiante - ITALIANO R004

I sistemi a soffitto radiante

Page 30: Catalogo Sistemi a pavimento radiante - ITALIANO R004

Il terziario moderno: reale libertà architettonica, totale valorizzazione delle superfici e dei volumi dell’edificio, massima salubrità ed elevato comfort degli ambienti. In più, un concreto risparmio energetico.

Page 31: Catalogo Sistemi a pavimento radiante - ITALIANO R004

Capitolo 2

Soffitti radianti metallici

Page 32: Catalogo Sistemi a pavimento radiante - ITALIANO R004

Capitolo 230 - 31

serie modello modularità[mm x mm] attivazione

GKGK60 600x1200 C75 - A220

GK120 1200x1200 C75 - A220

GK PSVGK60x60 PSV 600x1200 C75 - A220

GK60x120 PSV 600x1200 C75 - A220

INTRODUZIONE

La classe dei soffitti radianti metallici si articola in due soluzioni base; la tabella seguente (fig. 2.1) le espone dettagliatamente:

Prima di passare in rassegna ciascun sistema a soffitto radiante metallico è conveniente descrivere quello che è il cuore del sistema.

TIPOLOGIE DI PANNELLI DELLA SERIE GK E GK PSV

I pannelli metallici possono essere attivi o inattivi. I pannelli attivi hanno capacità di scambio termico radiante grazie al sistema di at-tivazione che incorporano, quelli inattivi hanno funzione esclusiva-mente estetica.

Entrambi i tipi di pannello sono realizzati in acciaio zincato e sono resi disponibili in versione liscia o microforata; la microforatura standard R2516 presenta un foro di diametro 2,5 mm su tutta la superficie del pannello, con l’eccezione di una fascia perimetrale lungo tutto il perimetro larga 15 mm. La percentuale di foratura è pari al 16 %, vale a dire che il 16 % della superficie del pannello è costituita da fori. A richiesta sono disponibili altre microforature.

fig. 2.2 Microforatura R2516 dei pannelli metallici

fig. 2.1 Tipologie di soffitti radianti metallici

5,5

5,5

Ø 2,5

Page 33: Catalogo Sistemi a pavimento radiante - ITALIANO R004

Soffitti radianti metallici

IL SISTEMA DI ATTIVAZIONE

I pannelli radianti metallici sono disponibili con due differenti sistemi di attivazione, ciascuno dei quali si presta a specifici ambiti applicativi. Delegando alle schede tecniche di prodotto il compito di descrivere in dettaglio ogni di tipo di attivazione per ciascun pannello, qui si prende a modello il pannello GK60 per illustrare la natura delle due alternative.

ATTIVAZIONE DI TIPO ANei pannelli con attivazione A220 il sistema di scambio termico è costituito da un tubo in materiale plastico da 16x1,5 mm con bar-riera antiossigeno, abbinato a una coppia di diffusori in alluminio anodizzato di dimensioni 220x700 mm. L’insieme pannello-sistema di scambio termico è preassemblato in fabbrica.

ATTIVAZIONE DI TIPO CNei pannelli con attivazione C75 il sistema di scambio termico è costituito da un circuito idraulico realizzato con serpentina in rame da 12x1 mm abbinato a un gruppo di quattro diffusori in alluminio anodizzato di dimensioni 75x700 mm. L’insieme pannello-sistema di scambio termico è preassemblato in fabbrica.

C

C

D

B

B

A

A

Pannello

Pannello

Tubo in materiale plastico

Diffusori termici

Diffusori termici

Serpentina in tubo di rame

Bussole di rinforzo

fig. 2.3 Sistema a soffitto radiante metallico: attivazione di tipo A

fig. 2.4 Sistema a soffitto radiante metallico: attivazione di tipo C

A

B

C

D

A

B

C

Page 34: Catalogo Sistemi a pavimento radiante - ITALIANO R004

PANNELLI RADIANTI METALLICISISTEMA GK120

PERCHÈ SCEGLIERLO?

• particolarmente indicato per ambienti open space

• facile integrazione di corpi illuminanti nella struttura

• disponibilità di pannelli e portanti pretranciati

• struttura portante di tipo incrociato

• completamente ispezionabile

• due sistemi di attivazione

• sistema personalizzabile su richiesta

maggiori informazioni su giacomini.com

Page 35: Catalogo Sistemi a pavimento radiante - ITALIANO R004

K120C microforato Modularità: 1200x1200 mm Attivazione: rame

K120LC liscio Modularità: 1200x1200 mm Attivazione: rame

K120A microforato Modularità: 1200x1200 mm Attivazione: plastica

K120LA liscio Modularità: 1200x1200 mm Attivazione: plastica

K120 microforato Modularità: 1200x1200 mm Non attivo

TIPOLOGIA PANNELLIINTRODUZIONE

GK120 è un sistema a soffitto radiante metallico particolarmente indicato per il riscaldamento e il raffrescamento di ambienti open space: uffici, hall, ambienti ad uso commerciale, aeroporti, edifici scolastici. È caratterizzato dalla modularità 1200x1200 mm e pre-vede l’installazione di una struttura portante di tipo incrociato, la quale racchiude completamente ciascun pannello.

Il sistema di pendinatura è tale da consentire una perfetta planarità del controsoffitto.

I pannelli possono essere microforati o lisci. La compensazione late-rale si realizza tipicamente in cartongesso.

Page 36: Catalogo Sistemi a pavimento radiante - ITALIANO R004

Capitolo 234 - 35

Pannello in lamiera di acciaio zincato, spessore 8/10, dimensioni 1030x1030 mm

Pannello microforato R2516 o liscio

Posa su struttura portante incrociata di tipo a vista, con portanti base 150 mm

Apertura a rotazione

Chiusura con molle di tenuta

Attivazione con diffusori in alluminio e serpentina in rame - C75 o in materiale plastico - A220

Tinte base: RAL9010 - bianco o RAL9006 - silver. Altri colori sono disponibili su richiesta

Modulo del controsoffitto 1200x1200 mm

Particolarmente indicato per ambienti open space

Possibilità di installare un materassino termoacustico per incre-mentare le prestazioni del sistema

Rende agevole l’integrazione degli apparecchi illuminanti nel controsoffitto grazie a pannelli e portanti pretranciati in fabbrica

Sistema ispezionabile

PANNELLI RADIANTI METALLICISISTEMA GK120

Page 37: Catalogo Sistemi a pavimento radiante - ITALIANO R004

Soffitti radianti metallici

KIT COLLEGAMENTO

PORTANTE PRIMARIO DI TESTATAPORTANTE SECONDARIO

STAFFA

MATERASSINO TERMOACUSTICO

PANNELLO ATTIVO

SERPENTINA RAME

DIFFUSORE PORTANTE PRIMARIO

PANNELLI E PORTANTI DEL SISTEMA GK120

K871 Portante secondario per struttura incrociata; dimensioni 150x1050 mm

K871T Portante secondario per struttura incrociata con pretranciatura rettangolare di fabbrica per installazione di apperecchi illuminanti. Pannello 150x1050 mm. Pretranciatura rettangolare 110x880 mm

K120T MICROFORATO K120 MICROFORATO K861 Portante primario di testata per struttura incrociata; dimensioni 150x1350 mm. Il portante di testata è il primo dei portanti primari

K851 Portante primario per struttura incrociata; dimensioni 150x1200 mm

K120C MICROFORATO K120LC LISCIO K120A MICROFORATO K120LA LISCIO

Page 38: Catalogo Sistemi a pavimento radiante - ITALIANO R004

Capitolo 236 - 37

150 1501030

10

1200

10

Pannello 1030 x 1030

La struttura incrociata presenta due serie di portanti. I portanti primari, larghi 150 mm, installati secondo direttrici parallele inter-distanti 1200 mm, costituiscono la spina dorsale del controsoffitto; trasversalmente a questi, sempre con interdistanza di 1200 mm, sono posizionati i portanti secondari, il cui compito è quello di com-pletare e irrigidire il sistema. Tra i portanti e il pannello viene lascia-to uno scuretto di 10 mm per agevolare le operazioni di apertura dello stesso.

Costruttivamente il sistema si presenta come mostrato in questi schemi in pianta e in sezione:

Vista in sezione del sistema GK120 – struttura incrociata e portanti base 150 mm

1050

13

50

12

00

PORTANTI

PANNELLI K120

K861: Portante primario di testata 150x1350 mm

K120 (inattivo) o K120A/K120C (attivo): 1030x1030 mm

K851: Portante primario 150x1200 mm

K871: Portante secondario 150x1050 mm

Page 39: Catalogo Sistemi a pavimento radiante - ITALIANO R004

Soffitti radianti metallici

Collettore modulare

Additivo impianto

Accessori collettore

Termoregolazione

Coibentazione collettore Tubo

Kit e/o raccordi di collegamento

Trattamento aria

PRODOTTI CORRELATI

ESEMPI DI APPLICAZIONE

Page 40: Catalogo Sistemi a pavimento radiante - ITALIANO R004

PANNELLI RADIANTI METALLICISISTEMA GK60

PERCHÈ SCEGLIERLO?

• indicato per ambienti open space o medio/piccoli

• disponibilità di pannelli pretranciati per l’integrazione di apparecchi illuminanti

• struttura portante robusta composta da portanti e testate di finitura

• struttura portante di tipo parallelo

• completamente ispezionabile

• due sistemi di attivazione

• sistema personalizzabile su richiesta

maggiori informazioni su giacomini.com

Page 41: Catalogo Sistemi a pavimento radiante - ITALIANO R004

K60C microforato Modularità: 600x1200 mm Attivazione: rame

K60LC liscio Modularità: 600x1200 mm Attivazione: rame

K60A microforato Modularità: 600x1200 mm Attivazione: plastica

K60LA liscio Modularità: 600x1200 mm Attivazione: plastica

K60 microforato Modularità: 600x1200 mm Non attivo

TIPOLOGIA PANNELLIINTRODUZIONE

GK60 è un sistema a soffitto radiante metallico particolarmente versatile. È adatto al riscaldamento e al raffrescamento di ambienti sia di tipo open space, sia di dimensione medio/piccola: sale riu-nioni, uffici, camere di degenza. È caratterizzato dalla modularità 600x1200 mm e prevede l’installazione di una struttura portante di tipo parallelo, la quale viene completata dall’installazione di ele-menti di testata.

Il sistema di pendinatura è tale da consentire una perfetta planarità del controsoffitto.

I pannelli possono essere microforati o lisci. La compensazione late-rale si realizza tipicamente in cartongesso.

Page 42: Catalogo Sistemi a pavimento radiante - ITALIANO R004

Capitolo 240 - 41

PANNELLI RADIANTI METALLICISISTEMA GK60

Pannello in lamiera di acciaio zincato, spessore 8/10, dimensioni 596x1030 mm

Pannello microforato R2516 o liscio

Posa su struttura portante parallela di tipo a vista, con portanti base 150 mm

Apertura a rotazione

Chiusura con molle di tenuta

Attivazione con diffusori in alluminio e serpentina in rame - C75 o in materiale plastico - A220

Tinte base: RAL9010 – bianco o RAL9006 – silver. Altre tinte sono disponibili su richiesta

Modulo del controsoffitto 600x1200 mm

Particolarmente indicato per ambienti open space, ma anche per ambienti di dimensione medio-piccola (sale riunioni, uffici, camere di degenza)

Possibilità di installare un materassino termoacustico per incre-mentare le prestazioni del sistema

Rende agevole l’integrazione degli apparecchi illuminanti nel con-trosoffitto grazie a pannelli e portanti pretranciati in fabbrica

Sistema ispezionabile

Page 43: Catalogo Sistemi a pavimento radiante - ITALIANO R004

Soffitti radianti metallici

MATERASSINO TERMOACUSTICO

PANNELLO ATTIVO

PORTANTE

KIT COLLEGAMENTO

DIFFUSORE

SERPENTINA RAME

STAFFA

PANNELLI E PORTANTI DEL SISTEMA GK60

K833 Traversa distanziale per struttura parallela in lamiera di acciaio 10/10 zincata. Montaggio con bulloni

K60C MICROFORATO K60LC LISCIO K60A MICROFORATO K60LA LISCIO

K60T MICROFORATO K60 MICROFORATO K831 Portante per struttura parallela, disponibile in tre versioni con dimensioni: 150x2400 mm, 150x1800 mm, 150x1200 mm

K841 Testata per struttura parallela, disponibile in tre versioni con dimensioni: 150x1350 mm, 150x1200 mm, 150x2400 mm

KPOR Semiportante di testata per struttura parallela, disponibile in tre larghezze base: 50 mm, 75 mm, 100 mm

Page 44: Catalogo Sistemi a pavimento radiante - ITALIANO R004

Capitolo 242 - 43

La struttura parallela presenta portanti primari larghi 150 mm, installati secondo direttrici parallele interdistanti 1200 mm, tra-sversalmente alle quali vengono alloggiati i pannelli. I portanti di testata completano l’insieme, offrendo al controsoffitto un grade-vole risultato estetico.

Tra i portanti e il pannello viene lasciato uno scuretto di 10 mm per agevolare le operazioni di apertura dello stesso.

Nei casi in cui occorre sfruttare al massimo gli spazi è conveniente utilizzare i semiportanti di testata, che riducono gli ingombri.

Costruttivamente il sistema si presenta come mostrato in questi schemi in pianta e in sezione:

Vista in sezione del sistema GK60 – struttura parallela e portanti base 150 mm

150 1501030

Pannello 1030 x 596 Pannello 1030 x 596 Pannello 1030 x 596

1050

1200

PORTANTE K831

TESTATE K481

PANNELLI K160

150x2400 mm

150x1350 mm

K60 (inattivo) o K60A/K600C (attivo): 596x1030 mm

150x1800 mm

150x2400 mm

150x1200 mm

150x1200 mm

1350

12

00

1200 1050

1200

24

00

2400

18

00

596

Page 45: Catalogo Sistemi a pavimento radiante - ITALIANO R004

Soffitti radianti metallici

ESEMPI DI APPLICAZIONE

Collettore modulare

Additivo impianto

Accessori collettore

Termoregolazione

Coibentazione collettore Tubo

Kit e/o raccordi di collegamento

Trattamento aria

PRODOTTI CORRELATI

Page 46: Catalogo Sistemi a pavimento radiante - ITALIANO R004

Capitolo 244 - 45

INSTALLAZIONE E ISPEZIONABILITÀ SISTEMA GK

L’INSTALLAZIONE

Il montaggio del soffitto serie GK comporta le ordinarie operazioni di posa di un tradizionale controsoffitto a pannelli metallici.

Innanzitutto, in base al layout di progetto si predispongono gli staf-faggi; successivamente si applicano le staffe ai portanti: per la strut-tura incrociata si utilizzano staffe K852 per i portanti primari e per i portanti primari di testata, per la struttura parallela si utilizzano staf-fe K832 per i portanti e staffe K842 per le testate. Le staffe si fissano al solaio mediante le squadrette K819 e le barre asolate K818. Segue la messa a livello dei portanti.

fig. 2.5 Portanti e staffe del sistema GK60

fig. 2.6 Particolare dello staffaggio di un controsoffitto radiante GK120

Staffa K852 per portanti primari

Staffa K832 per portante struttura parallela

Staffa K842 per testata struttura parallela

K852 - 150x52x70

Staffa per portanti primari in acciaio 20/10

zincata

K832 - 228x52x70

Staffa per portante struttura parallela

in acciaio 20/10 zincata

K842 - 110x52x70

Staffa per testata struttura parallela

in acciaio 20/10 zincata

K819 - 50x95

Squadretta per barra asolata in lamiera di acciaio zincata

K818 - 25x10

Barra asolata per montaggio strutture in

lamiera di acciaio zincata

Per la serie GK120 si installano poi i portanti secondari ogni 120 cm. Per la serie GK60 si installano le traverse distanziali K833 per con-tribuire a mantenere fissa la distanza tra i portanti e aumentare la robustezza della struttura portante.

A

C

Barra asolata

Staffa

A

B

C

B Squadrette

Page 47: Catalogo Sistemi a pavimento radiante - ITALIANO R004

Soffitti radianti metallici

Ogni staffa si fissa ai portanti per mezzo di bulloni. Completato l’assemblaggio della struttura, si montano le molle sui pannelli come indicato nella figura 2.7. È possibile a questo punto alloggia-re i pannelli, predisponendo il verso di rotazione conformemente al progetto.

I pannelli sono ancorati, per mezzo dei loro ganci, nelle apposite asole dei portanti e vengono posizionati verticalmente, dopodiché si passa a realizzare i collegamenti idraulici, sempre seguendo scrupolosamente le indicazioni contenute nel progetto dell’im-pianto.

I pannelli che appartengono allo stesso circuito sono collegati in serie, mentre il primo e l’ultimo pannello della serie sono collegati al collettore di distribuzione a cui afferiscono, l’uno alla mandata, l’altro al ritorno. Infine si chiude il controsoffitto ruotando i pan-nelli e utilizzando le apposite molle di aggancio.

L’ISPEZIONABILITÀ

Ciascun pannello GK è dotato di due ganci fissati nelle apposite asole dei portanti; attorno a questi il pannello può effettuare una rotazione di 90° fino a raggiungere la posizione verticale, garantendo una to-tale ispezionabilità del controsoffitto, anche a impianto funzionante. Apposite molle di sicurezza mantengono il pannello in sede e ne per-mettono l’apertura e la chiusura.

fig. 2.7 Le molle di aggancio per il sistema GK

fig. 2.8 Ispezionabilità del controsoffitto radiante GK: i pannelli restano agganciati ai portanti

Il pannello viene mantenuto in posizione di sicurezza dalle molle, sganciate le quali può essere portato in posizione verticale.

B D

A CMolla Rondella 18x6,5x15

Inserto filettato Vite M6x10

A

B

A

C

C

D

D

Page 48: Catalogo Sistemi a pavimento radiante - ITALIANO R004

PANNELLI RADIANTI METALLICISISTEMA GK60x120 PSV

PERCHÈ SCEGLIERLO?

• indicato per ogni tipo di ambiente

• struttura portante incrociata di tipo T24

• rapidità di installazione

• completamente ispezionabile

• due sistemi di attivazione

• sistema personalizzabile su richiesta

maggiori informazioni su giacomini.com

Page 49: Catalogo Sistemi a pavimento radiante - ITALIANO R004

K12C microforato Modularità: 600x1200 mm Attivazione: rame

K12LC liscio Modularità: 600x1200 mm Attivazione: rame

K12A microforato Modularità: 600x1200 mm Attivazione: plastica

K12LA liscio Modularità: 600x1200 mm Attivazione: plastica

K12 microforato Modularità: 600x1200 mm Non attivo

K12L liscio Modularità: 600x1200 mm Non attivo

TIPOLOGIA PANNELLIINTRODUZIONE

GK60x120 PSV è un sistema a soffitto radiante metallico idoneo per applicazioni di riscaldamento e raffrescamento in ambienti di media dimensione nell’ambito del terziario.

È caratterizzato dalla modularità 600x1200 mm e prevede l’in-stallazione di una struttura portante, a vista, di tipo incrociato, con portanti a T base 24 mm.

Il sistema di pendinatura è tale da consentire una perfetta plana-rità del controsoffitto.

I pannelli possono essere microforati o lisci. La compensazione laterale si realizza sia in cartongesso, sia con pannelli passivi ta-gliati a misura.

Page 50: Catalogo Sistemi a pavimento radiante - ITALIANO R004

Capitolo 248 - 49

Pannello in lamiera di acciaio zincato, spessore 6/10, dimensioni 575x1175 mm

Pannello microforato R2516 o liscio

Posa su struttura portante leggera a vista del tipo a T rovesciata con portanti a base 24 mm

Apertura e sospensione con cavetti d’acciaio

Montaggio rapido: avviene per incastro, senza ricorrere a dadi e bulloni per il serraggio degli elementi

Attivazione con diffusori in alluminio e serpentina in rame - C75 o in materiale plastico - A220

Tinte base: RAL9003 – bianco o RAL9006 – silver. Altre tinte sono disponibili su richiesta

Modulo del controsoffitto 600x1200 mm

Indicato per ambienti medi e grandi

Possibilità di installare un materassino termoacustico per incre-mentare le prestazioni del sistema

L’utilizzo di componenti e dimensioni standardizzati presenta i sup-plementari vantaggi della facile reperibilità commerciale e della semplicità d’installazione degli apparecchi accessori: dispositivi di illuminazione, diffusori d’aria e ogni altro elemento a corredo del controsoffitto

Sistema ispezionabile

PANNELLI RADIANTI METALLICISISTEMA GK60x120 PSV

Page 51: Catalogo Sistemi a pavimento radiante - ITALIANO R004

Soffitti radianti metallici

MATERASSINO TERMOACUSTICO

PANNELLO ATTIVO

PORTANTE

KIT COLLEGAMENTO

DIFFUSORE

SERPENTINA RAME

PGK Cavo metallico di sospensione per panelli GK PSV

PANNELLI E PORTANTI DEL SISTEMA GK60x120 PSV

K12 MICROFORATO K12L LISCIO KSV Portanti per struttura T24 con lunghezze: 1200 mm e 3600 mm

K8OOL Profilo perimetrale ad “L” lunghezza 3 m

K12C MICROFORATO K12LC LISCIO K12A MICROFORATO K12LA LISCIO

Page 52: Catalogo Sistemi a pavimento radiante - ITALIANO R004

Capitolo 250 - 51

La struttura portante è a vista, del tipo del tipo a T rovesciata con portanti a base 24 mm. Si tratta di una struttura leggera, standard e a larghissima diffusione, tradizionalmente impiegata nelle contro-soffittature ordinarie. La sospensione dei portanti principali è affi-data al tipico sistema molla+pendino, assai diffuso nella prassi del controsoffitto.

Per quanto riguarda le finiture laterali, è possibile realizzarle con pannelli passivi, eventualmente tagliati a misura, oppure, come accade molto frequentemente, con del cartongesso, che lascia più spazio alla libertà di realizzazione.

Costruttivamente il sistema si presenta come mostrato in questi schemi in pianta e in sezione:

Sezione struttura a “T” base 24 mm del sistema GK60x120 PSV

PORTANTE E PANNELLI

SOSPENSIONE PANNELLI

Portanti base 24 mm L=3600 mm KSV36X

Portanti base 24 mm L=600 mm KSV6X

Pannello attivo 575x1175 mm K12C o K12A

24 575575

Profilo a “T” 3600 mm portante

1200 12001200

Profilo a “T” 3600 mm portante

Profilo a “T”1200 mm

Molla

Pendino

Molla

Pendino

24

38

Page 53: Catalogo Sistemi a pavimento radiante - ITALIANO R004

Soffitti radianti metallici

ESEMPI DI APPLICAZIONE

Collettore modulare

Additivo impianto

Accessori collettore

Termoregolazione

Coibentazione collettore Tubo

Kit e/o raccordi di collegamento

Trattamento aria

PRODOTTI CORRELATI

Page 54: Catalogo Sistemi a pavimento radiante - ITALIANO R004

PANNELLI RADIANTI METALLICISISTEMA GK60x60 PSV

PERCHÈ SCEGLIERLO?

• indicato per ogni tipo di ambiente

• struttura portante incrociata di tipo T24

• rapidità di installazione

• completamente ispezionabile

• due sistemi di attivazione

• consente di bilanciare i carichi termici più severi

• sistema personalizzabile su richiesta

maggiori informazioni su giacomini.com

Page 55: Catalogo Sistemi a pavimento radiante - ITALIANO R004

K6C microforato Modularità 600x600 mm Attivazione: rame

K6LC liscio Modularità 600x600 mm Attivazione: rame

K6A microforato Modularità 600x600 mm Attivazione: plastica

K6LA liscio Modularità 600x600 mm Attivazione: plastica

K6 microforato Modularità 600x600 mm Non attivo

K6L liscio Modularità 600x600 mm Non attivo

TIPOLOGIA PANNELLIINTRODUZIONE

GK60x60 PSV è un sistema a soffitto radiante metallico che si pre-sta più di ogni altro all’installazione in ogni ambito del terziario. È perfetto per il riscaldamento e il raffrescamento di ambienti di dimensione medio/piccola, ma dimostra la sua polivalenza quando lo si integra in spazi di grandi dimensioni allestiti con soluzioni di tipo open space.

È caratterizzato dalla modularità 600x600 mm e prevede l’installa-zione di una struttura portante, a vista, di tipo incrociato, con por-tanti a T base 24 mm.

Il sistema di pendinatura è tale da consentire una perfetta planarità del controsoffitto.

I pannelli possono essere microforati o lisci. La compensazione la-terale si realizza sia in cartongesso, sia con pannelli passivi tagliati a misura.

Page 56: Catalogo Sistemi a pavimento radiante - ITALIANO R004

Capitolo 254 - 55

PANNELLI RADIANTI METALLICISISTEMA GK60x60 PSV

Pannello in lamiera di acciaio zincato, spessore 6/10, dimensioni 575x575 mm

Pannello microforato R2516 o liscio

Posa su struttura portante leggera a vista del tipo a T rovesciata con portanti a base 24 mm

Apertura e sospensione con cavetti d’acciaio

Montaggio rapido: avviene per incastro, senza ricorrere a dadi e bulloni per il serraggio degli elementi

Attivazione con diffusori in alluminio e serpentina in rame - C75 o in materiale plastico - A220

Tinte base: RAL9003 – bianco o RAL9006 – silver. Altre tinte sono disponibili su richiesta

Modulo del controsoffitto 600x600 mm

Indicato per ogni tipo di ambiente, grazie alla modularità ridotta e al minimo ingombro della struttura portante esprime il meglio delle sue caratteristiche negli spazi ristretti o caratterizzati da geometrie irrego-lari. In questi casi è il sistema che garantisce la maggiore resa termica

Possibilità di installare un materassino termoacustico per incre-mentare le prestazioni del sistema

L’utilizzo di componenti standardizzati permette una facile reperibi-lità e una notevole semplicità d’installazione degli apparecchi ac-cessori: illuminazione, diffusori d’aria ed ogni elemento a corredo del controsoffitto

Sistema ispezionabile

Page 57: Catalogo Sistemi a pavimento radiante - ITALIANO R004

Soffitti radianti metallici

MATERASSINO TERMOACUSTICO

PANNELLO ATTIVO

PORTANTE

KIT COLLEGAMENTO

DIFFUSORE

SERPENTINA RAME

PGK Cavo metallico di sospensione per panelli GK PSV

PANNELLI E PORTANTI DEL SISTEMA GK60x60 PSV

K6 MICROFORATO K6L LISCIO KSV Portanti per struttura T24 con lunghezze: 600 mm, 1200 mm e 3600 mm

K8OOL Profilo perimetrale ad “L” lunghezza 3 m

K6C MICROFORATO K6LC LISCIO K6A MICROFORATO K6LA LISCIO

Page 58: Catalogo Sistemi a pavimento radiante - ITALIANO R004

Capitolo 256 - 57

La struttura portante è a vista, del tipo del tipo a T rovesciata con portanti a base 24 mm. Si tratta di una struttura leggera, standard e a larghissima diffusione, tradizionalmente impiegata nelle contro-soffittature ordinarie. La sospensione dei portanti principali è affi-data al tipico sistema molla+pendino, assai diffuso nella prassi del controsoffitto.

Per quanto riguarda le finiture laterali, è possibile realizzarle con pannelli passivi, eventualmente tagliati a misura, oppure, come accade molto frequentemente, con del cartongesso, che lascia più spazio alla flessibilità realizzativa.

Costruttivamente il sistema si presenta come mostrato in questi schemi in pianta e in sezione:

Sezione struttura a “T” base 24 mm del sistema GK60x60 PSV

PORTANTE E PANNELLI

SOSPENSIONE PANNELLI

Portanti base 24 mm L=3600 mm KSV36X

Portanti base 24 mm L=1200 mm KSV12X

Portanti base 24 mm L=600 mm KSV6X

Pannello attivo 575x575 mm K6C o K6A

24 575575

Profilo a “T” 3600 mm portante

600 600600

Profilo a “T” 3600 mm portante

Profilo a “T”1200 mm

Molla

Pendino

Molla

Pendino

24

38

Page 59: Catalogo Sistemi a pavimento radiante - ITALIANO R004

Soffitti radianti metallici

ESEMPI DI APPLICAZIONE

PRODOTTI CORRELATI

Collettore modulare

Additivo impianto

Accessori collettore

Termoregolazione

Coibentazione collettore Tubo

Kit e/o raccordi di collegamento

Trattamento aria

Page 60: Catalogo Sistemi a pavimento radiante - ITALIANO R004

Capitolo 258 - 59

INSTALLAZIONE E ISPEZIONABILITÀ SISTEMA GK PSV

L’INSTALLAZIONE

Il montaggio del soffitto serie GK PSV si traduce nella ordinaria posa in opera di un tradizionale controsoffitto con struttura portante T24.

Innanzitutto, in base al layout di progetto si predispone la pendina-tura, dopodiché si passa ad assiemare la struttura. L’installazione si completa con l’aggiunta dei panelli, che avviene secondo i seguenti passi:

L’ISPEZIONABILITÀ

I pannelli della serie GK PSV – figura seguente – sono predisposti per l’inserimento di due cavetti metallici di sospensione [A] nelle linguet-te ribordate [B] da risvoltare in cantiere. I cavetti vengono fissati alla struttura portante T24 [C] durante il montaggio.

I pannelli GK PSV possono perciò essere sganciati e posizionati verti-calmente, restando appesi ai due cavetti, per aprire il controsoffitto e accedere al plenum a scopo ispezione o manutenzione di altri impian-ti, anche a sistema funzionante.

Foro per cavetto PGK06

fig. 2.9 Ispezionabilità del controsoffitto radiante GK PSV – pannelli attivi e passivi sospesi con cavetti

1. Si infilano i cavetti metallici PGK negli appositi fori dei portanti

2. Si fissano i pannelli ai cavetti e li si lasciano in posizione verticale

3. Si effettuano i collegamenti idrau-lici: I pannelli che appartengono allo stesso circuito sono collegati in serie, mentre il primo e l’ultimo pannello della serie sono collegati al colletto-re di distribuzione a cui afferiscono, l’uno alla mandata, l’altro al ritorno

4. Particolare del collegamento in se-rie tra due pannelli attigui

Page 61: Catalogo Sistemi a pavimento radiante - ITALIANO R004

Soffitti radianti metallici

SISTEMA DI CONNESSIONE IDRAULICA DEI PANNELLI ATTIVI METALLICI

Tutti i sistemi a soffitto radiante con pannelli metallici sono carat-terizzati dal collegamento in serie dei pannelli che costituiscono il medesimo circuito. Quest’ultimo è normalmente derivato da collet-tori di distribuzione.

A seconda del sistema di attivazione termica dei pannelli attivi esi-stono diverse possibilità per realizzare le connessioni idrauliche.

Pannelli con attivazione tipo A220

Il collegamento tra i collettori di distribuzione e i pannelli fa uso del tubo in polibutilene con barriera antiossigeno - R986S 16x1,5 mm. La raccorderia impiegata è del tipo push-fitting - RC, con figure diritte e a squadra.

L’inserimento del tubo in polibutilene nei raccordi deve essere ne-cessariamente preceduto dall’inserzione della bussola di rinforzo - RC900 - all’interno del tubo stesso.

Pannelli con attivazione tipo C75

Il sistema di attivazione termica C75 offre due alternative per le con-nessioni idrauliche.

Una prima possibilità consiste nel ricorrere al tubo in polibutilene con barriera antiossigeno - R986S - 16x1,5 mm per effettuare il collega-mento di andata e ritorno tra i collettori di distribuzione e i pannelli.

Il collegamento tra pannelli, che incorporano una serpentina in rame 12x1 mm, è effettuabile con tubo in polibutilene con barriera antios-sigeno - R986S 12x1,5 mm.

La raccorderia da impiegare è del tipo push-fitting - RC, con figure diritte o a squadra.

L’inserimento del tubo in polibutilene nei raccordi deve essere ne-cessariamente preceduto dall’inserzione della bussola di rinforzo - RC900 - all’interno del tubo stesso.

fig. 2.10 Componenti per il collegamento idraulico dei pannelli con attivazione A220RC102 RC122 RC900 R986S

fig. 2.11 Collegamento in serie dei pannelli con attivazione A220

A Raccordo diritto RC-16

B Bussola di rinforzo RC-16 preinserita nel tubo

A

B B

B B

Page 62: Catalogo Sistemi a pavimento radiante - ITALIANO R004

Capitolo 260 - 61

Questa tecnica di collegamento è senz’altro molto flessibile, in quanto consente di adattarsi con facilità ad ogni situazione con-tingente di cantiere.

fig. 2.15 Collegamento in serie dei pannelli con attivazione C75 con kit preassemblati

fig. 2.14 Kit K85RS per il collegamento idraulico dei pannelli con attivazione C75

K85RS R986S

fig. 2.12 Componenti standard per il collegamento idraulico dei pannelli con attivazione C75

fig. 2.13 Collegamento in serie dei pannelli con attivazione C75

RC102 RC122 RC107 RC109

RC900 R986S

Una seconda alternativa, più comoda e rapida di quella appena descritta, è rappresentata dall’uso di kit di collegamento preas-semblati in fabbrica – K85RS e K85RC.

Per collegare in serie tra loro i pannelli attivi è disponibile il kit composto da una tubazione flessibile in EPDM, di lunghezza 900 mm, con barriera antiossigeno e guaina in maglia di acciaio inossidabile, e due raccordi “push-fitting” RS da 12 mm, uno ad ogni capo della tubazione flessibile.

Per la connessione fra il collettore di distribuzione e la serie di pannel-li si utilizza il kit preassemblato composto da una tubazione flessibile in EPDM, di lunghezza 400 mm, con barriera antiossigeno e guaina in maglia di acciaio inossidabile, e da un raccordo “push-fitting” RS da 12 mm al capo che si innesta sul pannello, e un raccordo filettato 1/2”F all’altro capo.

Il tratto andata/ritorno tra collettore e circuito si effettua con l’u-tilizzo di un raccordo RC107 1/2”M e tubo in polibutilene con bar-riera antiossigeno - R986S 16x1,5 mm a motivo di minimizzare le perdite di carico.

BA A BCD DEF

A Raccordo diritto RC102-12x1/2”F

D Raccordo diritto RC-16x1/2”M

B Tubazione collegamento pannello-collettore PB 16x1,5 con barriera antiossigeno

E Raccordo diritto RC-12

C Tubazione collegamento pannello-pannello Polibutilene 12x1,5 con barriera antiossigeno

F Bussola di rinforzo RC-12

Page 63: Catalogo Sistemi a pavimento radiante - ITALIANO R004

Soffitti radianti metallici

fig. 2.16 Posizionamento dell’isolante termoacustico sul pannello

Per isolare termicamente l’ambiente dal plenum e assorbire i rumori provenienti dall’alto è possibile utilizzare l’apposito pannello termo-acustico K820, tanto con i pannelli microforati quanto con quelli lisci.

Il pannello termoacustico è costituito da fibra di poliestere al 100 %, termolegata in modo irreversibile, e realizzato mediante cardatura a secco su un supporto di tessuto nero, anche questo in fibra di poliestere al 100 % senza aggiunta di collante chimico. Il pannello termoacustico è facile da installare: deve essere posato in modo che il tessuto nero sia rivolto verso il basso. Il materiale utilizza-to consente manutenzioni di ogni genere, compreso il lavaggio in acqua seguito da asciugatura in centrifuga; un intervento che può rendersi necessario dopo alcuni anni dalla posa per disinfettare, o semplicemente per ripulire, il pannello dalla polvere. Il pannello è disponibile in diverse misure, dipendenti dalla serie di soffitto radiante metallico a cui va abbinato, ed è immediatamente pronto per la posa in opera. La densità e lo spessore del pannello termoa-custico sono stati ottimizzati per garantire la massima funzionalità nelle applicazioni tipiche degli ambienti interni.

Caratteristiche principali

Materiale: fibra di poliestere 100 % termolegata

Densità: 20 kg/m3 (materassino), 40 kg/m3 (supporto)

Spessore: 25 mm

Conduttività termica: 0,03 W/mK

Igroscopicità: 0,1 % del peso

Resistenza all’acqua: nessuno sfaldamento o perdita delle caratteristiche

Resistenza alle vibrazioni: nessun distacco di particelle dopo 1 milione di cicli a 50 Hz

Gas di combustione: acidi assenti (AFNOR X 70-100)

Odori: assenti

Assorbimento acustico a: 0,64 (250 Hz) 0,78 (500 Hz) 1,06 (1000 Hz) 0,98 (2000 Hz)

ISOLAMENTO TERMOACUSTICO

Page 64: Catalogo Sistemi a pavimento radiante - ITALIANO R004

Il soffitto dell’abitazione diventa un efficiente impianto di climatizzazione, eccellente anche per il raffrescamento estivo.Così integrato all’architettura da essere invisibile.

Page 65: Catalogo Sistemi a pavimento radiante - ITALIANO R004

Capitolo 3

Soffitti radianti in cartongesso

Page 66: Catalogo Sistemi a pavimento radiante - ITALIANO R004

Capitolo 364 - 65

serie dimensione pannello[mm x mm] attivazione

GKC

1200x2000 C100

1200x1000 C100

600x2000 C100

GKCS v.2.0

1200x2000 Serpentina 8x1

1200x1000 Serpentina 8x1

600x2000 Serpentina 8x1

600x1200 Serpentina 8x1

INTRODUZIONE

L’ambito di applicazione preferenziale dei controsoffitti radianti in cartongesso è costituito dagli edifici residenziali e dalle struttu-re alberghiere, senza trascurare gli ambienti destinati alle attività commerciali, e più in generale di tutto il terziario, ove siano previste finiture di tipo civile.

La tabella seguente (fig. 3.1) riassume le soluzioni offerte dalla classe dei soffitti radianti in cartongesso:

TIPOLOGIE DI PANELLI DEI SISTEMI GKC E GKCS V.2.0

I pannelli in cartongesso possono essere attivi o inattivi. I pannelli attivi hanno capacità di scambio termico radiante grazie al sistema di attivazione che incorporano, quelli inattivi hanno funzione esclu-sivamente estetica.

Entrambi i tipi di pannello sono realizzati accoppiando una lastra in cartongesso a un materiale coibente e si presentano come a pan-nelli preassemblati in fabbrica.

fig. 3.1 Tipologie di soffitti radianti in cartongesso

Pannello serie GKC Pannello serie GKCS

Page 67: Catalogo Sistemi a pavimento radiante - ITALIANO R004

Soffitti radianti in cartongesso

IL SISTEMA DI ATTIVAZIONE

I pannelli radianti in cartongesso sono disponibili con due differen-ti sistemi di attivazione. Nell’ambito di ciascuna serie – GKC o GKCS v.2.0 – i pannelli, indipendentemente dal fatto che integrino o meno il sistema di attivazione, presentano il medesimo spessore. La presenza del coibente migliora l’isolamento termico degli ambienti, ma soprat-tutto velocizza la posa in opera del controsoffitto; infatti, poiché tutti i pannelli presentano lo stesso spessore, le zone complanari di contro-soffitto richiedono l’installazione di una struttura caratterizzata dalla stessa altezza di pendinatura: vale a dire che anche la struttura, in quella zona, è continua e complanare.

ATTIVAZIONE SERIE GKC

Nei pannelli con attivazione C100 il sistema di scambio termico è costituito da un serpentino in rame da 16x1 mm abbinato a diffusori in alluminio. Lo strato coibente, dello spessore di 4 cm, è realizzato in EPS 150 con grafite.

C

D

B

A Lastra cartongesso

Diffusori termici alluminio

Serpentina rame

Pannello coibenteA

B

C

D

C

D

B

A Pannello cartongesso

Tubo in materiale plastico

Secondo strato cartongesso

Pannello coibente

A

B

C

D

ATTIVAZIONE SERIE GKCS V.2.0

Nei pannelli sere GKCS v.2.0 il sistema di scambio termico è costi-tuito da una (due quando si tratta di pannelli della maggior dimen-sione) serpentina in PEX 8x1 mm integrata nel pannello. Lo strato coibente, dello spessore di 3 cm, è realizzato in EPS.

Page 68: Catalogo Sistemi a pavimento radiante - ITALIANO R004

PANNELLI RADIANTI IN CARTONGESSOSISTEMA GKC

PERCHÈ SCEGLIERLO?

• indicato per applicazioni residenziali o similari

• possibilità di integrare facilmente apparecchiature nel controsoffitto

• pareti libere dai collettori di distribuzione

• collettori di distribuzione installati in botole ispezionabili

• sistema con basse perdite di carico

maggiori informazioni su giacomini.com

Page 69: Catalogo Sistemi a pavimento radiante - ITALIANO R004

KC120 Modularità: 1200x2000 mm Spessore: 50 mm Attivo

KC120 Modularità: 1200x1000 mm Spessore: 50 mm Attivo

KC120 Modularità: 1200x1000 mm Spessore: 50 mm Non attivo

KC60 Modularità: 600x2000 mm Spessore: 50 mm Attivo

TIPOLOGIA PANNELLIINTRODUZIONE

GKC è un sistema a soffitto radiante costituito da pannelli preas-semblati con finitura in cartongesso e realizzati con materiali di elevata qualità e prestazione termica.

Progettato con particolare attenzione nei riguardi del riscaldamen-to e del raffrescamento rispetto agli edifici residenziali, trova una naturale estensione del proprio campo di applicazione in camere d’albergo, ambienti commerciali e, più in generale, negli edifici che richiedono una controsoffittatura con finitura di tipo civile.

I pannelli della serie GKC sono costituiti da una lastra in carton-gesso dello spessore di 10 mm, da un layer di alluminio e da uno strato con funzione coibente realizzato in EPS150 con grafite dello spessore di 40 mm.

Il sistema di attivazione è realizzato con un serpentino in rame 16x1 mm incorporato nel pannello; l’ingegnerizzazione del sistema ha permes-so di conciliare le esigenze termotecniche con quelle illuminotecniche e architettoniche: l’interdistanza tra i tubi consente infatti di instal-lare agevolmente gli apparecchi luminosi incassandoli direttamente nei pannelli attivi.

Page 70: Catalogo Sistemi a pavimento radiante - ITALIANO R004

Capitolo 368 - 69

Controsoffitto realizzabile con tre modularità di pannello: • 600x2000 mm •1200x2000 mm •1200x1000 mm

Pannello liscio in cartongesso da 10 mm, dotato di barriera al va-pore in alluminio da 0,1 mm e di pannello coibente dello spessore di 40 mm in EPS 150 con grafite

Attivazione termica C100 incorporata nel pannello e costituita da diffusori termici in alluminio anodizzato abbinati a un serpentina in rame realizzato con tubo da 16x1 mm

Collegamento in serie dei pannelli appartenenti allo stesso circuito

Installabile con le ordinarie strutture per controsoffitti in cartongesso

Grazie alla modularità si presta ad ogni tipo di ambiente

Straordinaria flessibilità d’integrazione per via della possibilità di incassare nei pannelli attivi faretti per l’illuminazione e altri dispo-sitivi a corredo del controsoffitto

Sistema ispezionabile: installando le botole da controsoffitto in corrispondenza dei collettori di distribuzione, l’intero impianto è contenuto nel controsoffitto ed è possibile lasciare libere tutte le pareti degli ambienti

Le compensazioni laterali si realizzano con pannello inattivo co-struito abbinando lastra in cartongesso e coibente da 40 mm in EPS 150 con grafite. Questo migliora l’isolamento verso l’alto de-gli ambienti; inoltre, poiché tutti i pannelli presentano lo stesso spessore, la posa in opera del sistema è notevolmente velocizzata

PANNELLI RADIANTI IN CARTONGESSOSISTEMA GKC

Page 71: Catalogo Sistemi a pavimento radiante - ITALIANO R004

Soffitti radianti in cartongesso

PORTANTE PRIMARIO PORTANTE SECONDARIO

DIFFUSORE

PROFILO PERIMETRALE

PANNELLO ATTIVO

SERPENTINA RAME

KG806 Molla regolazione pendino

PANNELLI E COMPONENTI DELLA STRUTTURA

KG800 Profilo perimetrale KG800 Portante primario KG800 Portante secondario KG8O4 Pendino

KC120 Pannello attivo 1200x2000 mm

KC120 Pannello attivo 1200x1000 mm

KC120 Pannello inattivo 1200x2000 mm

KC60 Pannello attivo 600x2000 mm

KG810 Botola ispezione

Page 72: Catalogo Sistemi a pavimento radiante - ITALIANO R004

Capitolo 370 - 71

La struttura portante è composta da portanti primari agganciati alla soletta mediante pendini di sospensione con diametro 4 mm e portanti secondari fissati a scatto sui primari:

• portanti primari a U 40x28 mm, lunghezza 4 m, spessore 0,6 mm

• portanti secondari a C 50x27 mm, lunghezza 4 m, spessore 0,6 mm

Per la chiusura delle zone perimetrali si utilizzano pannelli KC120 non attivi in cartongesso coibentato.

Costruttivamente il sistema si presenta come mostrato in questi schemi in pianta e in sezione:

Sezione struttura del sistema GKC

A Profilo perimetrale KG800Y040 L= 4 m

B Portante primario KG800Y001 L= 4 m interasse posa 900 mm

C Portante secondario KG800Y020 L= 4 m interasse posa 400 mm

A

B

C

Page 73: Catalogo Sistemi a pavimento radiante - ITALIANO R004

Soffitti radianti in cartongesso

ESEMPI DI APPLICAZIONE

Collettore modulare

Additivo impianto

Accessori collettore

Termoregolazione

Coibentazione collettore Tubo

Raccordi Trattamento aria

PRODOTTI CORRELATI

Page 74: Catalogo Sistemi a pavimento radiante - ITALIANO R004

PANNELLI RADIANTI IN CARTONGESSOSISTEMA GKCS V.2.0

PERCHÈ SCEGLIERLO?

• indicato per applicazioni residenziali o similari

• possibilità di integrare apparec-chiature nel controsoffitto

• pareti libere dai collettori di distribuzione

• collettori di distribuzione installati in botole ispezionabili

maggiori informazioni su giacomini.com

Page 75: Catalogo Sistemi a pavimento radiante - ITALIANO R004

KS120 Modularità: 1200x2000 mm Spessore: 45 mm Attivo

KS120 Modularità: 1200x2000 mm Spessore: 45 mm Non attivo

KS60 Modularità: 600x1200 mm Spessore: 45 mm Attivo

KS60 Modularità: 600x2000 mm Spessore: 45 mm Attivo

TIPOLOGIA PANNELLIINTRODUZIONE

GKCS v.2.0 è un sistema a soffitto radiante costituito da pannelli preassemblati con finitura in cartongesso.

È idoneo per il riscaldamento e il raffrescamento degli edifici residen-ziali e trova una naturale estensione del proprio campo di applicazio-ne in camere d’albergo, ambienti commerciali e, più in generale, negli edifici che richiedono una controsoffittatura con finitura di tipo civile.

I pannelli della serie GKCS v.2.0 sono costituiti da una lastra in car-tongesso dello spessore di 15 mm e da uno strato con funzione coibente realizzato in EPS dello spessore di 30 mm.

Tra questi due strati trova posto il sistema di attivazione, che è rea- lizzato con una (o due, a seconda delle dimensioni del pannello) serpentina in PEX 8x1 mm.

Page 76: Catalogo Sistemi a pavimento radiante - ITALIANO R004

Capitolo 374 - 75

Controsoffitto realizzabile con quattro modularità di pannello: • 600x2000 mm • 1200x2000 mm • 600x1200 mm • 1200x1000 mm

Pannello liscio in cartongesso da 15 mm, con pannello coibente da 30 mm in EPS. Ingombro complessivo 45 mm

Attivazione termica integrata nel pannello, realizzata con serpenti-ne in PEX da 8x1 mm. Il pannello 1200x2000 mm integra due ser-pentine posizionate in modo da poter derivare da esso due pannelli 1200x1000 mm con un taglio trasversale

Collegamento in parallelo dei pannelli appartenenti allo stesso circuito

Installabile con le ordinarie strutture per controsoffitti in cartongesso

Particolarmente adatto per installazione a parete

Grazie alla modularità si presta ad ogni tipo di ambiente

Possibilità di integrare nei pannelli di compensazione faretti per l’illuminazione e altri dispositivi a corredo del controsoffitto

Sistema ispezionabile: installando le botole da controsoffitto in corrispondenza dei collettori di distribuzione, l’intero impianto è contenuto nel controsoffitto ed è possibile lasciare libere tutte le pareti degli ambienti

Le compensazioni laterali si realizzano con pannello inattivo costru-ito abbinando lastra in cartongesso e coibente da 30 mm in EPS. Questo migliora l’isolamento verso l’alto degli ambienti; inoltre, poiché tutti i pannelli presentano lo stesso spessore, la posa in opera del sistema è notevolmente velocizzata

PANNELLI RADIANTI IN CARTONGESSOSISTEMA GKCS V.2.0

Page 77: Catalogo Sistemi a pavimento radiante - ITALIANO R004

Soffitti radianti in cartongesso

PORTANTE PRIMARIO PORTANTE SECONDARIO

PROFILO PERIMETRALE

PANNELLO ATTIVO

KG806 Molla regolazione pendino

PANNELLI E COMPONENTI DELLA STRUTTURA

KG800 Profilo perimetrale KG800 Portante primario KG800 Portante secondario KG8O4 Pendino sospensione portanti

KS120 Pannello attivo 1200x2000 mm

KS120 Pannello inattivo 1200x2000 mm

KS60 Pannello attivo 600x1200 mm KS60 Pannello attivo 600x2000 mm

KG810 Botola ispezione

Page 78: Catalogo Sistemi a pavimento radiante - ITALIANO R004

Capitolo 376 - 77

La struttura portante è composta da portanti primari agganciati alla soletta mediante pendini di sospensione con diametro 4 mm e portanti secondari fissati a scatto sui primari:

• portanti primari a U 40x28 mm, lunghezza 4 m, spessore 0,6 mm

• portanti secondari a C 50x27 mm, lunghezza 4 m, spessore 0,6 mm

Per la chiusura delle zone perimetrali si utilizzano pannelli KS120 non attivi in cartongesso coibentato.

Costruttivamente il sistema si presenta come mostrato in questi schemi in pianta e in sezione:

Sezione struttura del sistema GKCS

A Profilo perimetrale KG800Y040 L= 4 m

B Portante primario KG800Y001 L= 4 m interasse posa 900 mm

C Portante secondario KG800Y020 L= 4 m interasse posa 500 mm

A

B

C

Page 79: Catalogo Sistemi a pavimento radiante - ITALIANO R004

Soffitti radianti in cartongesso

Collettore modulare

Additivo impianto

Accessori collettore

Termoregolazione

Coibentazione collettore Tubo

Raccordi Trattamento aria

PRODOTTI CORRELATI

ESEMPI DI APPLICAZIONE

Page 80: Catalogo Sistemi a pavimento radiante - ITALIANO R004

Capitolo 378 - 79

Il sistema di connessione idraulica dei pannelli attivi GKCS v.2.0

Il sistema a soffitto radiante della serie GKCS v.2.0 prevede il col-legamento in parallelo dei pannelli che costituiscono il medesimo circuito, quest’ultimo essendo normalmente derivato da collettori di distribuzione. Questo approccio circuitale scaturisce da ragioni costruttive; poiché i pannelli attivi si trovano, in condizioni no-minali, a dare la stessa perdita di carico, dell’ordine di 2 m.c.a.,

Il sistema di connessione idraulica dei pannelli attivi GKC

Il sistema a soffitto radiante della serie GKC prevede il collega-mento in serie dei pannelli che costituiscono il medesimo circuito, quest’ultimo essendo normalmente derivato da collettori di distri-buzione.

Il collegamento tra i collettori di distribuzione e i pannelli fa uso del tubo in polibutilene con barriera antiossigeno e preisolato - R986I - 16x1,5 mm. La raccorderia impiegata è del tipo push-fitting - RC, con figure diritte e a squadra.

L’inserimento del tubo in polibutilene nei raccordi deve essere ne-cessariamente preceduto dall’inserzione della bussola di rinforzo - RC900 - all’interno del tubo stesso. Il coibente del pannello attivo dispone di un’apertura che permette l’installazione di un raccordo RC, diritto o a squadra, per il collegamento. Per le parti non preisolate dovrà essere previsto un adeguato isolamento termico.

Mandata

Ritorno

Pannelli GKC - C100

Circuiti

Circuiti

Mandata

Ritorno

Pannelli GKC - C100

Circuiti

Circuiti

Mandata

Ritorno

Pannelli GKC - C100

Circuiti

Circuiti

RC102 RC122 RC900 R986S

fig. 3.2 Componenti per il collegamento idraulico dei pannelli serie GKC

fig. 3.3 Collegamento in serie dei pannelli attivi

SISTEMA DI CONNESSIONE IDRAULICA DEI PANNELLI ATTIVI IN CARTONGESSO

Page 81: Catalogo Sistemi a pavimento radiante - ITALIANO R004

Soffitti radianti in cartongesso

Ritorno

Mandata

Circuiti

Circuiti

K5120Y200

RC151P063RC151P053 RC151P053 RC165P004

Ritorno

Mandata

Circuiti

Circuiti

K5120Y200

RC151P063RC151P053 RC151P053 RC165P004

Ritorno

Mandata

Circuiti

Circuiti

K5120Y200

RC151P063RC151P053 RC151P053 RC165P004

Ritorno

Mandata

Circuiti

Circuiti

K5120Y200

RC151P063RC151P053 RC151P053 RC165P004

Ritorno

Mandata

Circuiti

Circuiti

K5120Y200

RC151P063RC151P053 RC151P053 RC165P004

fig. 3.4 Raccordi per il collegamento idraulico dei pannelli serie GKCS v.2.0

fig. 3.5 Collegamento in parallelo dei pannelli attivi

RC151P053 RC151P063 RC102P009 RC122P009

RC165P001 RC165P004 RC211P001

ISPEZIONABILITÀ DEI CONTROSOFFITTI RADIANTI IN CARTONGESSO SERIE GKC E GKCS

La fruibilità degli ambienti è una prerogativa a cui non si deve rinunciare. Posizionando botole d’ispezione in corrispondenza dei collettori di distribuzione, tutto l’impianto viene ad essere conte-nuto nel controsoffitto e si ha piena libertà di destinare le pareti ad altre funzioni.

è naturale sfruttare questo fatto per cercare di ottenere circuiti autobilanciati.

Per il collegamento dei pannelli, è previsto l’utilizzo di tubazioni in multistrato 20x2 mm disponibili in verghe non preisolate o in rotoli preisolati: le eventuali parti non preisolate dovranno essere coibentate con idoneo isolante termico. La raccorderia è del tipo ad innesto rapido, della serie RC in materiale plastico.

Page 82: Catalogo Sistemi a pavimento radiante - ITALIANO R004

Un prodotto sicuro, che offre tutta la certezza di rese certificate secondo le normative vigenti.Una scelta di qualità che parla anche attraverso i numeri.

Page 83: Catalogo Sistemi a pavimento radiante - ITALIANO R004

Capitolo 4

Le rese

Page 84: Catalogo Sistemi a pavimento radiante - ITALIANO R004

Capitolo 482 - 83

Il progetto di un sistema a soffitto radiante richiede la conoscenza delle rese in riscaldamento e in raffrescamento dei pannelli attivi. Questo è un concetto estremamente chiaro, tuttavia nella pratica è spesso male interpretato.

La potenza termica e frigorifera che un soffitto radiante scambia con l’ambiente si determina sempre partendo dalla conoscenza delle rese certificate1 secondo le Norme EN 14037 (riscaldamento) e EN 14240 (raffrescamento).

Le rese secondo queste due importanti Norme possono poi essere corrette per giungere alla determinazione delle rese in opera del sistema a soffitto radiante.

L’ottenimento della resa “di progetto” di un sistema a soffitto ra-diante è un processo che richiede molta attenzione ed esperienza.

In quanto segue si cercherà di dare uno strumento che rappresenti una guida sicura per il progettista che intraprende la scelta di pro-porre un sistema a soffitto radiante.

fig. 4.1 Laboratori Giacomini: particolare della camera termostatica a Norma EN 14240

LE RESE

NOTE1 Rilasciate da un laboratorio accreditato.

Page 85: Catalogo Sistemi a pavimento radiante - ITALIANO R004

Le rese

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1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20

LE RESE SECONDO LE NORME EN 14037 E EN 14240

Questi due rilevanti standard stabiliscono i criteri per la determi-nazione sperimentale della resa termica e frigorifera relativamente ad un sistema di attivazione dei pannelli attivi; dalla conoscenza di questo dato basilare, sempre seguendo le indicazioni delle Norme, si stabiliscono le rese del pannello attivo che le incorpora.

Come risultanza delle prove secondo EN 14037 e EN 14240 sono disponibili i diagrammi di resa dei vari sistemi di attivazione, che riportano in ascissa il DeltaT tra la temperatura ambiente e quella media dell’acqua e in ordinata la potenza specifica per unità di superficie attiva in W/m2.

La figura seguente riporta come esempio il diagramma di resa dell’attivazione C75:

fig. 4.2 Resa EN per l’attivazione C75

RAFFRESCAMENTO

RISCALDAMENTO

Δt acqua ambiente [K]

Resa

[W/m

2 d

i sup

erfic

ie a

ttiv

a]

Le Norme consentono di esprimere le rese specifiche con equazioni parametriche facilmente implementabili nelle procedure di calcolo:

qH = CH . ΔT nH [W/m2]

resa per unità di superficie attiva in riscaldamento

qC = CC . ΔT nC [W/m2]

resa per unità di superficie attiva in raffrescamento

Dove ΔT= Ta - (Tm + Tr ) , essendo:

Ta = Temperatura operante ambiente

Tm = Temperatura di mandata al soffitto radiante

Tr = Temperatura di ritorno dal soffitto radiante

2

RESA EN PER L’ATTIVAZIONE C75

Page 86: Catalogo Sistemi a pavimento radiante - ITALIANO R004

Capitolo 484 - 85

I parametri caratteristici dei vari sistemi di attivazione che vanno in-seriti nelle equazioni precedenti sono riportati nei certificati di prova.

Fino a qui si è solamente in grado di calcolare la resa specifica per unità di superficie attiva del pannello. Per estendere il concetto di resa all’intero pannello è indispensabile servirsi di uno schema. Pre-so in considerazione il sistema a soffitto radiante GK60-attivazione C75 con portanti base 150 mm, si evidenziano le seguenti aree:

Area del modulo: corrisponde alla superficie coperta da un unità modulare di controsoffitto; nella fattispecie è pari a 600x1200 mm = 0,72 m2

Area del pannello: corrisponde alla superficie coperta da un pannello, pari a 596x1.030 mm = 0,614 m2

Area attiva: definita nella Norma EN 14240, assume il significato di superficie di pannello coperta dall’attivazione; nell’esempio è pari a Sa = 480x782 mm = 0,375 m2

Fatta questa indispensabile premessa, è chiaro come si ottiene la resa integrale di un pannello attivo: basta moltiplicare la resa EN per l’area attiva Sa:

QH = qH . Sa [W]

QC = qC . Sa [W]

Con queste relazioni analitiche è possibile costruire i seguenti dia-grammi di resa EN relativi all’intero pannello, i quali costituiscono lo strumento principale con cui lavora il progettista termotecnico.

fig. 4.3 Le differenti aree caratteristiche dei soffitti radianti

Pannello GK60 att. C75 Area modulo 600x1200 mm Area pannello 596x1030 mm Area attiva 480x782 mm

Page 87: Catalogo Sistemi a pavimento radiante - ITALIANO R004

Le rese

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5

10

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1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22

Δt acqua ambiente [K]

fig. 4.4 Resa EN di un pannello 60x60 PSV – C75

Resa

[W/p

anne

llo] RAFFRESCAMENTO

RISCALDAMENTO

SOFFITTO RADIANTE 60x60 PSV - C75RESA EN RIFERITA ALL’INTERO PANNELLO

0 5

10 15 20 25 30 35 40 45 50 55 60 65 70 75 80 85 90 95

100 105

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22

RAFFRESCAMENTO

RISCALDAMENTO

Δt acqua ambiente [K]

fig. 4.5 Resa EN di un pannello 60x120 PSV – C75

Resa

[W/p

anne

llo]

SOFFITTO RADIANTE 60x120 PSV - C75RESA EN RIFERITA ALL’INTERO PANNELLO

0 5

10 15 20 25 30 35 40 45 50 55 60 65 70 75 80 85 90 95

100 105 110 115 120

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22

RAFFRESCAMENTO

RISCALDAMENTO

Δt acqua ambiente [K]

fig. 4.6 Resa EN di un pannello GK60 – C75

Resa

[W/p

anne

llo]

SOFFITTO RADIANTE GK60 - C75RESA EN RIFERITA ALL’INTERO PANNELLO

Page 88: Catalogo Sistemi a pavimento radiante - ITALIANO R004

Capitolo 486 - 87

0 10 20 30 40 50 60 70 80 90

100 110 120 130 140 150 160 170 180 190 200

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20

RAFFRESCAMENTO

RISCALDAMENTO

Δt acqua ambiente [K]

fig. 4.7 Resa EN di un pannello GK120 – C75

Resa

[W/p

anne

llo]

SOFFITTO RADIANTE GK120 - C75RESA EN RIFERITA ALL’INTERO PANNELLO

0

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1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22

RAFFRESCAMENTO

RISCALDAMENTO

Δt acqua ambiente [K]

fig. 4.8 Resa EN di un pannello 60x60 PSV – A220

Resa

[W/p

anne

llo]

SOFFITTO RADIANTE 60x60 PSV - A220RESA EN RIFERITA ALL’INTERO PANNELLO

0

5

10

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35

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1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22

RAFFRESCAMENTO

RISCALDAMENTO

Δt acqua ambiente [K]

fig. 4.9 Resa EN di un pannello 60x120 PSV – A220

Resa

[W/p

anne

llo]

SOFFITTO RADIANTE 60x120 PSV - A220RESA EN RIFERITA ALL’INTERO PANNELLO

Page 89: Catalogo Sistemi a pavimento radiante - ITALIANO R004

Le rese

0

5

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1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22

RAFFRESCAMENTO

RISCALDAMENTO

Δt acqua ambiente [K]

fig. 4.10 Resa EN di un pannello GK60 – A220

Resa

[W/p

anne

llo]

SOFFITTO RADIANTE GK60 - A220RESA EN RIFERITA ALL’INTERO PANNELLO

0

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1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20

RAFFRESCAMENTO

RISCALDAMENTO

Δt acqua ambiente [K]

fig. 4.11 Resa EN di un pannello GK120 – A220

Resa

[W/p

anne

llo]

SOFFITTO RADIANTE GK120 - A220RESA EN RIFERITA ALL’INTERO PANNELLO

0

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100

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1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22

RAFFRESCAMENTO

RISCALDAMENTO

Δt acqua ambiente [K]

fig. 4.12 Resa EN di un pannello serie GKC

Resa

[W/m

2 d

i sup

erfic

ie d

el p

anne

llo]

SOFFITTO RADIANTE GKCRESA EN ESTESA ALL’UNITÀ DI SUPERFICIE DEL PANNELLO

Page 90: Catalogo Sistemi a pavimento radiante - ITALIANO R004

Capitolo 488 - 89

I COEFFICIENTI CORRETTIVI DELLA RESA

Le rese ottenute in camera termostatica EN non sono generalmente quelle che vengono direttamente impiegate nei calcoli progettuali; alcuni ulteriori fattori dovrebbero essere presi in considerazione: la loro corretta valutazione richiede un’approfondita conoscenza delle dinamiche connesse con il funzionamento in opera dei soffitti radianti.

Fattore di altezza - Fa

Le prove in camera termostatica sono ottenute ad un’altezza general-mente di 2,70 m; per tenere conto della reale altezza di installazione in opera si introduce il Fattore di altezza Fa definito dalla relazione seguente:

Fa = 1,12 - 0,045 . H

Essendo H l’altezza in opera del soffitto rispetto al pavimento. La formula è valida per H fino a 5 m.

Fattore di ventilazione - Fv

Le prove in camera termostatica sono condotte in assenza di ven-tilazione meccanica. In pratica ciò non avviene ed è opportuno adottare un coefficiente correttivo Fv che consenta di considerare l’incremento di resa conseguente al moto dell’aria in ambiente. La valutazione appropriata del coefficiente Fv richiede una notevole dose di esperienza; sulla base di numerosi e accurati test e sulla scorta dei riscontri pratici ottenuti nelle installazioni si consiglia di mantenere il coefficiente Fv tra 1,05 e 1,15, tenendo presente che il suo valore è influenzato dalla modalità di distribuzione dell’aria, dalla sua temperatura e dal tipo di controsoffitto radiante. In assenza di ventilazione si assume ovviamente Fv=1.

Fattore di facciata - Ff

Le prove in camera termostatica devono essere effettuate control-lando la temperatura delle pareti; in pratica, tuttavia, sono proprio

0

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50

60

70

80

90

100

110

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22

RAFFRESCAMENTO

RISCALDAMENTO

Δt acqua ambiente [K]

fig. 4.13 Resa EN di un pannello serie GKCS v.2.0

Resa

[W/m

2 d

i sup

erfic

ie d

el p

anne

llo]

SOFFITTO RADIANTE GKCS V.2.0RESA EN ESTESA ALL’UNITÀ DI SUPERFICIE DEL PANNELLO

Page 91: Catalogo Sistemi a pavimento radiante - ITALIANO R004

Le rese

le pareti le principali cause responsabili dello scambio per irrag-giamento del controsoffitto. Ambienti con ampie vetrate, specie se con basso fattore solare, possono essere teatro di scambi termici molto più alti di quelli che ci si attenderebbe dai risultati di prova in camera termostatica.

Anche questo aspetto è stato ampiamente valutato in numerosi test pratici da Giacomini; senza far qui uso di complesse formule di calcolo, ci si limita a consigliare l’introduzione di un valore Ff di circa 1,1, tenendo conto che in pratica può variare tra un minimo di 1,05 e un massimo di 1,2.

Complessivamente l’equazione generale della resa integrale di un pannello attivo diviene:

Q = q . Sa . Fa . Fv . Ff [W]

Il ricorso a questi coefficienti correttivi evita l’eccessivo sovradi-mensionamento dei sistemi a soffitto radiante; per contro il loro uso scorretto può portare nella direzione diametralmente opposta.

TABELLA DI RIEPILOGO

Con riferimento ai simboli introdotti, si considerano le seguenti condizioni progettuali:

Riscaldamento: Ta = 20 °C

Raffrescamento: Ta = 26 °C

Ipotizzando un’installazione posta a circa 2,70 m d’altezza rispetto al pavimento, è ragionevolmente cautelativo assumere un coef-ficiente correttivo globale di 1,05 per l’inverno e 1,10 per l’esta-te. Sfruttando i diagrammi esposti si ottiene la seguente tabella (fig. 4.14) che riepiloga le rese integrali di ciascun pannello, utili per un rapido calcolo orientativo dei sistemi a soffitto radiante.

Soffitti radianti metallici

Riscaldamento:Tm = 38 °C

Tr = 35 °C

Raffrescamento: Tm = 15 °C

Tr = 17 °C

Soffitti radianti in cartongesso

Riscaldamento: Tm = 40 °C

Tr = 37 °C

Raffrescamento: Tm = 14 °CTr = 16 °C

pannello attivazioneresa QH [W]

in riscaldamentoresa QC [W]

in raffrescamento

GK60x60 PSV C75 32 29

GK60x60 PSV A220 22 17

GK60x120 PSV C75 52 46

GK60x120 PSV A220 37 28

GK60 C75 58 52

GK60 A220 37 28

GK120 C75 109 97

GK120 A220 74 56

GKCS v.2.0 - 1200x2000 Serpentina 8x1 197 138

GKCS v.2.0 - 600x2000 Serpentina 8x1 99 69

GKCS v.2.0 - 600x1200 Serpentina 8x1 59 41

GKCS v.2.0 - 1200x1000 Serpentina 8x1 99 69

GKC - 1200x2000 C100 198 142

GKC - 1200x1000 C100 99 71

GKC - 600x2000 C100 99 71

TIPICHE RESE DI PROGETTO

fig. 4.14

Page 92: Catalogo Sistemi a pavimento radiante - ITALIANO R004

Calore avvolgente d’inverno, fresco gradevole in estate per un confort assoluto, 365 giorni l’anno. Grazie al controllo costante di temperatura e umidità le soluzioni per il raffrescamento garantiscono l’equilibrio perfetto in ogni ambiente.

Page 93: Catalogo Sistemi a pavimento radiante - ITALIANO R004

Capitolo 5

Raffrescamento e trattamento dell’aria

Page 94: Catalogo Sistemi a pavimento radiante - ITALIANO R004

Capitolo 592 - 93

INTRODUZIONE

Il mantenimento del comfort termico in un ambiente dipende fonda-mentalmente dalla capacità di riuscire a controllarne efficacemente la temperatura e l’umidità evitando correnti d’aria.

Questo concetto semplice e intuitivo è di esperienza comune, e trova riscontro evidente nel fatto che nelle abitazioni, in inverno, si deve aumentare la temperatura con sistemi di riscaldamento – l’umidità, essendo normalmente già ad un livello adeguato, non richiede par-ticolari esigenze di controllo –, mentre in estate è necessario ridurre sia la temperatura (raffrescamento) sia l’umidità (deumidificazione) per sottrarsi a condizioni di discomfort, possibilmente evitando ec-cessivi sbalzi di temperatura tra esterno e interno1.

La soluzione impiantistica più efficiente per raggiungere il comfort termico estivo, sia sotto il profilo del risparmio energetico, sia del risultato ottenibile, consiste nell’impiegare i sistemi a soffitto ra-diante abbinati a macchine appositamente progettate per la deu-midificazione.

La strategia di regolazione che guida questo approccio impiantisti-co è la più semplice possibile:

Il sistema a soffitto radiante provvede a ridurre la temperatura smaltendo i carichi termici sensibili

Il sistema di deumidificazione provvede a ridurre l’umidità bilan-ciando i carichi termici latenti

LE MACCHINE PER LA DEUMIDIFICAZIONE

Giacomini propone una gamma di macchine per la deumidificazione adeguata a soddisfare le necessità che si incontrano nella prassi del-le installazioni; nonostante tutti i modelli lavorino sfruttando il ciclo frigorifero a compressione che si trova incorporato al loro interno, il risultato finale può estendersi ben oltre alla pura funzione di deumi-dificazione.

Sono disponibili:

Deumidificatori isotermi, per installazione a controsoffitto op-pure ad incasso a parete

Deumidificatori con integrazione del raffrescamento sensibile, per installazione a controsoffitto oppure ad incasso a parete

Macchine per la ventilazione meccanica controllata, per instal-lazione in controsoffitto

Considerato il principio di funzionamento, che verrà descritto tra breve, si vedono chiaramente i vantaggi offerti da questo tipo di macchine:

• richiedono acqua a 15-18 °C, la stessa temperatura richiesta dai soffitti radianti, e consentono ai gruppi frigoriferi di lavorare con temperature dell’acqua più alte dei classici 7 °C necessari ai sistemi di climatizzazione idronici, con grande beneficio in termini di rendimento energetico (EER – Energy Efficiency Ratio)

• presentano un alto rapporto Potenza latente/Portata d’aria: con un valore che raggiunge i 2,5 W per ogni m3/h, minimizzano la quantità d’aria da mettere in gioco per coprire i carichi latenti, a tutto vantaggio della silenziosità, dell’assenza di correnti d’aria e del minimo consumo di energia elettrica.

NOTE1 In estate, 7-8 °C di differenza tra la temperatura esterna e quella

interna sono la generale raccomandazione delle autorità sanitarie.

RAFFRESCAMENTO E TRATTAMENTO DELL’ARIA

Page 95: Catalogo Sistemi a pavimento radiante - ITALIANO R004

Raffrescamento e trattamento dell’aria

DEUMIDIFICATORI ISOTERMI O CON INTEGRAZIONE DEL RAFFRESCAMENTO SENSIBILE

Nella versione base i deumidificatori provvedono esclusivamente alla riduzione dell’umidità negli ambienti. Questi deumidificatori sono chiamati “deumidificatori isotermi” e la figura 5.1 ne indica lo schema di principio.

In una macchina di questo tipo l’aria umida degli ambienti, che tipica-mente si trova alla temperatura di 26-27 °C, viene aspirata e filtrata (1), dopodiché viene raffreddata per mezzo di una batteria idronica (2) alimentata con acqua alla temperatura di circa 15-18 °C.

L’effetto di questo raffreddamento è quello di portare l’aria umida il più vicino possibile alle condizioni di condensazione sfruttando l’acqua che è già disponibile per alimentare il sistema a soffitto radiante, senza perciò richiedere lavoro extra al compressore elet-trico del circuito frigorifero.

L’aria così raffreddata è pronta per attraversare la batteria di eva-porazione del circuito frigorifero (3): in questa fase essa cede umi-dità per condensazione. A questo punto si dispone di aria con un contenuto di umidità inferiore a quello dell’ambiente, quindi ido-nea ad essere immessa nell’ambiente stesso.

La fase d’immissione è preceduta dall’attraversamento della bat-teria di condensazione (5, parte di sinistra): si sfrutta la tempera-tura dell’aria per far condensare il fluido frigorifero, in tal modo il ciclo può ripetersi. Tuttavia ora l’aria si è riscaldata, proprio per aver sottratto il calore di condensazione al fluido, ed è convenien-te farle attraversare una seconda batteria idronica (5, parte di destra) di postraffreddamento che la riporta ad una temperatura non superiore a quella che aveva in ingresso alla macchina. Infine, segue l’immissione dell’aria in ambiente.

Con una lieve variazione allo schema della macchina si ottiene un deumidificatore a doppia funzione, in grado cioè di lavorare come deumidificatore isotermo, oppure come deumidificatore capace di integrare il raffrescamento sensibile dell’ambiente attraverso l’im-missione di aria più fresca di quella ricevuta in ingresso. Lo sche-ma di principio è indicato in figura 5.2.

Rispetto allo schema del deumidificatore isotermo, si vede un doppio condensatore nel circuito frigorifero: accanto a quello che interagisce con l’aria (3) ne esiste un secondo (4), che dissipa in acqua tutto il calore di condensazione. Quando ciò avviene, ovvero quando ci si trova in regime di funzionamento con integrazione, il condensatore ad aria (3) è bloccato e in ambiente si può immettere aria fresca e secca.

GAMMA E CARATTERISTICHE TECNICHE DEI DEUMIDIFICATORI

Le macchine per la deumidificazione proposte da Giacomini posso-no essere installate ad incasso a parete oppure in controsoffitto; quest’ultima soluzione è particolarmente adatta nel caso in cui si debbano servire più ambienti con una sola macchina, grazie al fatto che il ventilatore a bordo macchina garantisce una prevalenza utile a sostenere le perdite di carico di una breve rete di distribuzione, tipica delle applicazioni in ambito residenziale.

1 2 3 5

4

7

6

21 3 5 9

4

8

7

8

6

fig. 5.1 Schema di principio di un deumidificatore isotermo

fig. 5.2 Schema di principio di un deumidificatore con integrazione sensibile

Page 96: Catalogo Sistemi a pavimento radiante - ITALIANO R004

Capitolo 594 - 95

Di seguito vengono descritte le versioni disponibili e i relativi acces-sori. Tutti i modelli sono costituiti da unità monoblocco realizzate in lamiera zincata rivestita all’interno con materiale fonoassorbente; per le versioni da incasso a parete sono disponibili una controcassa metallica e un pannello frontale in legno laccato bianco.

fig. 5.3 Caratteristiche tecniche delle macchine KDP e KDS

KDP - Macchine per installazione da incasso a parete

Deumidificatore isotermo o con integrazione di potenza sensibile (mod. KDPRY024) da abbinare a sistemi radianti di raffrescamento• unità monoblocco con struttura realizzata in lamiera zincata rivestita

di materiale fonoassorbente• sezione filtrante estraibile • ventilatore centrifugo con motore direttamente accoppiato a tre

velocità• alimentazione 230V• disponibili controcassa in lamiera di acciaio per l’incasso a pare-

te (KDPCY024) e pannello frontale in legno MDF laccato bianco (KDPFY024)

KDS - Macchine per installazione a controsoffitto

Deumidificatore canalizzabile isotermo o con integrazione di potenza sensibile da abbinare a sistemi radianti di raffrescamento• unità monoblocco con struttura realizzata in lamiera zincata rivestita

di materiale fonoassorbente• sezione filtrante estraibile • condensatore ad acqua realizzato a piastre saldobrasate in acciaio

Inox AISI 316• ventilatore centrifugo con motore direttamente accoppiato a tre

velocità• disponibili plenum di mandata a 4 vie (per mod. KDSY026 e KDSRY026)

oppure a sei vie (per mod. KDSRY350)

La tabella in figura 5.3 riporta i dati tecnici delle macchine KDP e KDS.

KDPY024KDPRY024

KDSY026KDSRY026

KDSRY350 KDSRY500deumidificazione integrazione deumidificazione integrazione

potenza latente [W]aria a 26 °C -65 %acqua di alimentazione a 15 °C

700 700 740 740 1.110 1.740

potenza sensibile [W]aria a 26 °C -65 %acqua di alimentazione a 15 °C

- - 900 - - 950 1.390 2.070

portata d'acqua richiesta [l/h] 220 220 290 240 240 320 350 500

perdita di carico circuito acqua [mm.c.a.] 600 1.200 1.100 1.100 1.100 1.200 1.600

portata aria [m3/h] 200 200 300 250 200 300 350 500

prevalenza massima disponibile [Pa] - - 45 68 60 40 60

potenza elettrica assorbita [W]alimentazione monofase 230 V - 50 Hz 410 410 430 410 440 460 528 750

Page 97: Catalogo Sistemi a pavimento radiante - ITALIANO R004

Raffrescamento e trattamento dell’aria

MACCHINE PER LA VENTILAZIONE MECCANICA CONTROLLATA (VMC)

Sono macchine monoblocco complete: oltre alla deumidificazione con-sentono il rinnovo dell’aria ambiente con recupero di calore ad alta efficienza; come è logico aspettarsi, si prestano al funzionamento con-tinuativo durante tutto l’arco dell’anno. Sono destinate ad essere in-stallate in una rete di distribuzione che può essere anche mediamente estesa, naturalmente sempre rimanendo nell’alveo delle applicazioni residenziali.

Sono dotate di sezione filtrante estraibile, recuperatore di calore aria/aria ad alta efficienza, ventilatori centrifughi azionati da motori bru-shless, serrande motorizzate - di mandata, ricircolo, estrazione, presa aria esterna, espulsione aria viziata -, circuito frigorifero e batterie idro-niche. L’aria immessa in ambiente è generalmente composta dalla mi-scela di due flussi: quello di rinnovo e quello di ricircolo, in proporzioni facilmente impostabili dall’utente tramite pannello di controllo entro i limiti di 80÷160 m3/h per la portata d’aria di rinnovo e di 260÷300 m3/h per la portata da immettere in ambiente.

Poiché i ventilatori si regolano in funzione delle portate istantanee in transito, non occorrono tarature in base alla topologia della rete aerau-lica. In queste macchine il circuito frigorifero è dello stesso tipo di quel-lo descritto per i deumidificatori con integrazione sensibile: vi sono due condensatori, uno di post-riscaldamento e uno di dissipazione. Le due macchine per la VMC si differenziano, oltre che per la disposizione inter-na delle apparecchiature, per la diversità del condensatore dissipativo: ad acqua per il modello KDVRWY300, ad aria per il modello KDVRAY300. Il principio di funzionamento corrispondente all’esercizio in raffresca-mento è illustrato negli schemi riportati nella figura 5.4 a pag 96.

L’aria esterna attraversa il recuperatore aria/aria (1), dove scambia ca-lore sensibile con l’aria di espulsione; uscendo dal recuperatore si mi-scela con l’aria di ricircolo e subisce un primo raffreddamento sensibile nella batteria ad acqua (3), dopodiché la miscela delle due arie subisce un processo di raffreddamento e deumidificazione nell’evaporatore (4) e un post-riscaldamento nel condensatore (5), infine viene immessa in ambiente. Le serrande modulano le portate dell’aria di ricircolo e dell’aria esterna in modo da raggiungere i set-point richiesti per la por-tata d’aria di immissione e per la quota d’aria di rinnovo.

Nel modello KDVRAY300 il condensatore dissipativo (6) viene raffred-dato con il flusso dell’aria di estrazione e, se necessario, con un flusso supplementare di aria esterna.

Principali funzionalità:

rinnovo dell’aria, estivo e invernale, con recupero di calore ad alta efficienza

deumidificazione estiva con regolazione della temperatura dell’aria di immissione

funzionamento con acqua alla temperatura richiesta dal sistema a soffitto radiante, 15-18 °C in estate, 35-40 °C in inverno

estrazione dell’aria viziata

ricircolo aria ambiente

gestione del free-cooling

temperatura aria di immissione e portate d’aria impostabili da pannello di controllo

possibilità di definire fasce orarie di funzionamento

a macchina spenta la chiusura delle serrande separa l’ambiente dall’esterno

Page 98: Catalogo Sistemi a pavimento radiante - ITALIANO R004

Capitolo 596 - 97

1 Recuperatore aria-aria

2 Compressore frigorifero

3 Batteria ad acqua

4 Evaporatore frigorifero

5 Condensatore di post- riscaldamento

6 Condensatore dissipativo

7 Ventilatore di mandata

8 Ventilatore di espulsione

9 Quadro elettrico

10-11-12 Serrande

RICIRCOLOARIAAMBIENTEASPIRAZIONE

ARIAESTERNA

MANDATAARIAAMBIENTE

ESPULSIONEARIAALL'ESTERNO

ASPIRAZIONEARIAVIZIATA

3

1

4 5

1211

8

6

2

7

9

10

1

RICIRCOLO ARIA AMBIENTE

ESPULSIONE ARIA VIZIATA

PRESA ARIA DI RINNOVO

ASPIRAZIONE ARIA VIZIATA

MANDATAARIAAMBIENTE

2

8

6

7

345

9

10

11

1

ESPULSIONEARIA ALL’ESTERNO

MANDATAARIA AMBIENTE

RICIRCOLOARIA AMBIENTE

ASPIRAZIONEARIA VIZIATA

ASPIRAZIONEARIA ESTERNA

MANDATAARIA AMBIENTE

RICIRCOLO ARIA AMBIENTE

ASPIRAZIONE ARIA VIZIATA

ESPULSIONEARIA VIZIATA

PRESA ARIA DI RINNOVO

fig. 5.4 Schema della macchina KDVRA (sopra) e della macchina KDVRW (sotto)

DATI TECNICI

KDVRWY300 KDVRAY300

potenza latente totale [W] - aria esterna a 35 °C -50 % 1.083

potenza latente utile [W] - riferita al ricircolo, aria a 26 °C -55 % 625

potenza frigorifera sensibile utile [W] - riferita al ricircolo, aria a 26 °C -55 % 1.050

potenza termica utile* [W] - acqua di alimentazione a 45 °C e 60 °C 2.200 - 3.500

portata d'acqua richiesta [l/h] 400 300

perdita di carico circuito acqua [mm.c.a.] 800 1.000

portata ventilatore di mandata [m3/h] 80-300

prevalenza utile ventilatore di mandata [Pa] 120

portata ventilatore di espulsione [m3/h] 80-160 80-300

prevalenza utile ventilatore di espulsione [Pa] 100

efficienza recuperatore di calore - inverno: esterno -5 °C, interno 20 °C 95 %

efficienza recuperatore di calore - estate: esterno 35 °C, interno 26 °C 93 %

livello di pressione sonora, in campo libero - distanza 1 m [dB(A)] 39

peso [kg] 71 85

potenza elettrica assorbita [W] - alimentazione monofase 230 V - 50 Hz 560 600

* riferita al ricircolo di 300 m3/h d’aria ambiente a 20 °C

Page 99: Catalogo Sistemi a pavimento radiante - ITALIANO R004

Raffrescamento e trattamento dell’aria

RINNOVO con RICIRCOLO L’aria di rinnovo scambia calore con l’aria di estrazione tramite il recuperatore prima di miscelarsi con una portata di ricircolo, dopodiché attraversa la sezione di trattamento e viene immessa in ambiente. La temperatura dell’aria in mandata viene corretta tramite la batteria ad acqua.

FREE COOLING Permette di sfruttare gli apporti gratuiti dell’aria esterna quando la temperatura di quest’ultima rientra nei limiti impostati sul pannello di controllo. Il funzionamento si svolge aspirando la portata d’aria esterna impostata e, contemporaneamente, estraendo una pari portata d’aria all’ambiente.

SCHEMI DI FUNZIONAMENTO

SOLO RINNOVO L’aria di rinnovo scambia calore con l’aria di estrazione tramite il recuperatore prima di attraversare la sezione di trattamento ed essere immessa in ambiente. La temperatura dell’aria in mandata viene corretta tramite la batteria ad acqua.

SOLO RICIRCOLO Il processo di trattamento interessa solo l’aria ambiente, che viene prelevata e restituita dopo aver subito deumidificazione, raffreddamento o riscaldamento a seconda delle condizioni operative. Nell’unità KDVRAY300, in funzionamento estivo, viene fatta circolare una portata d’aria esterna per il raffreddamento del condensatore dissipativo. La temperatura dell’aria in mandata viene corretta tramite la batteria ad acqua.

LATOAMBIENTEINTERNO

LATOAMBIENTEESTERNO

LATOAMBIENTEINTERNO

LATOAMBIENTEESTERNO

LATOAMBIENTEINTERNO

LATOAMBIENTEESTERNO

LATOAMBIENTEINTERNO

LATOAMBIENTEESTERNO

ESTIVO INVERNALE

LATOAMBIENTEESTERNO

LATOAMBIENTEESTERNO

LATOAMBIENTEINTERNO

LATOAMBIENTEINTERNO

RICIRCOLO ARIA AMBIENTE

ASPIRAZIONE ARIA VIZIATA

MANDATAARIAAMBIENTE

LATOAMBIENTEINTERNO

LATOAMBIENTEESTERNO

KDVRAY300 KDVRWY300

LATOAMBIENTEESTERNO

LATOAMBIENTEINTERNO

MANDATAARIAAMBIENTE

RICIRCOLO ARIA AMBIENTE

ASPIRAZIONE ARIA VIZIATA

LATOAMBIENTEINTERNO

LATOAMBIENTEESTERNO

RICIRCOLO ARIA AMBIENTE

MANDATAARIAAMBIENTE

KDVRWY300KDVRAY300

LATOAMBIENTEESTERNO

LATOAMBIENTEINTERNO MANDATA

ARIAAMBIENTE

RICIRCOLO ARIA AMBIENTE

ASPIRAZIONE ARIA VIZIATA

MANDATAARIAAMBIENTE

KDVRAY300 KDVRWY300

LATOAMBIENTEINTERNO

LATOAMBIENTEESTERNO

LATOAMBIENTEESTERNO

LATOAMBIENTEINTERNO

ASPIRAZIONE ARIA VIZIATA

MANDATAARIAAMBIENTE

Page 100: Catalogo Sistemi a pavimento radiante - ITALIANO R004

Il controllo della temperatura per ogni esigenza di clima. Benessere funzionale e praticità totale, per un elevato comfort termico in ogni stagione.

Page 101: Catalogo Sistemi a pavimento radiante - ITALIANO R004

Capitolo 6

La regolazioneIl controllo della temperatura per ogni esigenza di clima. Benessere funzionale e praticità totale, per un elevato comfort termico in ogni stagione.

Page 102: Catalogo Sistemi a pavimento radiante - ITALIANO R004

Capitolo 6100 - 101

INTRODUZIONE

Lo schema di figura 6.1 mostra i dispositivi che entrano in gioco quan-do si intende realizzare un impianto a soffitto radiante per riscalda-mento e raffrescamento.

Termoarredi nei bagni Valvola stagionale

Termostati e sonde ambiente

Deumidificatore o macchina KDV

Centralina di regolazione KPM30

Caldaia a condensazione / Pompa di calore

Gruppo di centraleR586P

EstateInverno Aperto

Chiuso

Pannelli radianti in cartongesso GKC att. C100

fig. 6.1 Schema di principio delle connessioni tra i dispositivi installati in un impianto a soffitto radiante

LA REGOLAZIONE

Page 103: Catalogo Sistemi a pavimento radiante - ITALIANO R004

La regolazione

Nell’insieme si individuano i seguenti sistemi:

Regolazione ambiente: i termostati ambiente con sonda di umidità relativa integrata consentono all’utente di impostare le condizioni di comfort preferite

Sistemi per il riscaldamento e il raffrescamento: il soffitto radiante - coadiuvato da termoarredi installati nei bagni - e le macchine per la deumidificazione o la VMC si fanno carico di sostenere il bilancio termico degli ambienti

Macchine per la produzione dei fluidi caldo e freddo: caldaie a condensazione, pompe di calore, generatori a biomassa trovano posto in adeguati spazi tecnici

Dispositivi per il controllo della temperatura dei fluidi: i compatti gruppi di centrale R586P consentono di regolare la temperatura dei fluidi che alimentano i diversi dispositivi in campo

Regolazione di centrale: in funzione delle scelte prese dall’uten-te e impostate attraverso i set-point dei termostati, la centralina elettronica KPM30 si comporta da regolatore master e gestisce il funzionamento del gruppo di centrale, l’azionamento e la disin-serzione di caldaie o pompe di calore, la commutazione stagionale estate/inverno centralizzata. Inoltre offre la possibilità di estende-re le funzioni base dei dispositivi in campo.

REGOLAZIONE PRIMARIA

La tecnica di regolazione primaria implementata nei sistemi di con-trollo Giacomini segue due strategie diverse, l’una adottata per il funzionamento in riscaldamento, l’altra sfruttata nell’esercizio in raf-frescamento.

Riscaldamento: la compensazione climatica invernale

La regolazione della temperatura di mandata in caso di riscaldamen-to procede attraverso una caratteristica curva climatica, con la quale si fa in modo di esercire i generatori di calore richiedendo loro tempe-rature di mandata basse quando la temperatura esterna si mantie-ne intorno a valori relativamente alti, mentre quando la temperatura esterna scende via via verso i valori minimi anche la temperatura di mandata viene aumentata fino a raggiungere la massima temperatu-ra di progetto dell’impianto:

fig. 6.2 Curva climatica invernale

-20 -5 10-15 0 15 25-10 5 20 30

32

27

22

37

42

T mandata [°C]

Temperatura esterna [°C]

Page 104: Catalogo Sistemi a pavimento radiante - ITALIANO R004

Capitolo 6102 - 103

Questo approccio è particolarmente significativo per le applicazioni con carattere di funzionamento continuo e si propone di modulare l’emissione termica dell’impianto in funzione del graduale incremen-to della dispersione dell’edificio – o dell’appartamento. Allo stesso tempo offre la possibilità di ottimizzare i rendimenti dei generatori di calore1, inoltre minimizza le dispersioni della rete di distribuzione.

Raffrescamento: il set point di massima potenza resa

La regolazione della temperatura di mandata in condizioni di raffre-scamento si propone una finalità assai diversa: la ricerca della tem-peratura di mandata che massimizza la potenza frigorifera resa dal soffitto radiante.

Questa tecnica di controllo non può prescindere dall’impiego di ter-mostati ambiente con sonda di umidità relativa integrata, per mezzo dei quali si riesce a conoscere la temperatura di rugiada in corrispon-denza di ogni ambiente; nota la più alta tra le temperature di rugiada è immediatamente fissato il set-point della temperatura di mandata che rende massima la potenza:

Tm = Max (Tmin, Tdp + Fs)

la temperatura di mandata Tm è dunque scelta come massimo tra due valori: la temperatura di mandata minima Tmin impostata nel regolatore e la temperatura di rugiada più alta Tdp aumentata di un conveniente fattore di sicurezza Fs

2.

TERMOSTATI AMBIENTE, CENTRALINE ELETTRONICHE E SISTEMI DI REGOLAZIONE

La disponibilità di termostati ambiente idonei al funzionamento coi sistemi a soffitto radiante è ampia e permette di soddisfare tutte le esigenze impiantistiche, dalle installazioni base a quelle più raffinate e automatizzate, sempre più caratteristiche dei moderni edifici.

L’intera gamma di termostati e centraline di regolazione si snoda in due diverse classi tecnologiche:

serie stand alone: che comprende termostati, cronotermostati e cronotermoumidostati in grado di funzionare come unità autono-me rispetto alle centraline di regolazione

serie klimabus: include sonde cieche e termostati con sonda di umidità relativa facenti parte di un sistema logico, intelligente e articolato, che culmina nella centralina di regolazione master. Questo tipo di dispositivi è in grado di far esprimere il massimo delle potenzialità al sistema a soffitto radiante.

NOTE1 La determinazione dell’appropriata curva climatica non può pre-

scindere da un accurato calcolo termico dei fabbisogni energetici medi mensili dell’edificio.

2 Il fattore di sicurezza assume valori diversi in funzione del sistema da regolare. Valori tipici sono +1 °C per i soffitti radianti metallici e 0 °C, o anche valori negativi, per soffitti radianti in cartongesso.

Page 105: Catalogo Sistemi a pavimento radiante - ITALIANO R004

La regolazione

LA SERIE STAND ALONE

Caratteristica dei sistemi di regolazione stand alone è l’interfaccia tra la regolazione primaria - in centrale termica - e quella secondaria in ambiente; essa avviene col semplice scambio di un contatto pulito. Gli schemi 6.3 e 6.4 ne rendono immediatamente l’idea:

24.824.8

4 2 4 2

NP

C NO N P

L 2 1

Termostato K494Izona giorno/notte

Termostato K494Izona bagno

Circolatoresistema radiante

Cronotermoumidostato K492D

R473M

RP

RP

Deumidificatore KDSR

Gestione segnali:

E/I

E/I

RT1

RT1RU1

RU1

RH T

microaperto/chiuso

RT1

- deumidificazione

- integrazione- estate/invernoN

fig. 6.3 Regolazione stand alone: controllo di soffitto radiante e deumidificatore

La strategia di regolazione prevede il disaccoppiamento della re-golazione in campo da quella in centrale. In ambiente è presente un cronotermoumidostato che assolve le funzioni di master e aziona la macchina di deumidificazione, oltre a controllare la temperatura della sua zona di pertinenza3; altri termostati gestiscono la tem-peratura delle corrispondenti zone. La centralina KPM30 gestisce l’ON/OFF del circolatore e regola la valvola miscelatrice a servizio dell’impianto radiante. Il pregio di questa tecnica di regolazione è la sua semplicità: con il minimo dei dispositivi si controlla in modo soddisfacente un impianto complesso. Il limite di questo approccio consiste nel non poter esercire al massimo della potenza il soffitto radiante in raffrescamento.

NOTE3 Qualora l’impianto fosse installato in un appartamento dotato

di modulo per la contabilizzazione del calore, lo stesso cronoter-moumidostato master può pilotare anche l’ ON/OFF della valvola di zona installata nel modulo di contabilizzazione stesso.

3 1 5 6

Sonda esternaK465PY001 Sonda di mandata

K463PY001

Consensosistema ON

23

0 V

ac/2

4 V

ac

230 VacN

CentralinaKPM30Y001

Attuatoremiscelatrice

0-10 V

Allarme esternoAttivo: apertoDisattivo: chiuso

Estate: apertoInverno: chiuso

Circolatoresistema radiante

Sonda aimmersione

Termostatodi sicurezza

K373

RP RU1

E/I

L

fig. 6.4 Regolazione stand alone: controllo della valvola miscelatrice

Page 106: Catalogo Sistemi a pavimento radiante - ITALIANO R004

Capitolo 6104 - 105

KPM30, KPM31 - versioni stand alone

Centraline stand alone per riscaldamento e/o raffrescamento. Il mo-dello KPM30 è dotato di display per il monitoraggio, la configurazione e la gestione dell’impianto.• Alimentazione 24 Vac, dimensione 6 moduli DIN• Possibilità di controllare uno o due valvole miscelatrici, e uno o due

circolatori• Uscite a contatti liberi da tensione per lo scambio di segnali estate/

inverno e consensi start/stop di centrale termica, pompa di calore, deumidificatori, fan-coil, attuatori elettrotermici

• Possibilità di estendere le funzioni con moduli di espansione KPM35La centralina KPM31 ha le stesse caratteristiche del KPM30 ma senza il display grafico integrato: pertanto deve necessariamente essere installata in combinazione con il terminale grafico remoto KD201 (accessorio opzionale, invece, per il modello KPM30).

K494

Termostato ambiente, installazione a parete da esterno.• Alimentazione a batterie• Relè di uscita con contatto di scambio libero da tensione, 5(3)A,

250 Vac• Modalità di funzionamento in riscaldamento e raffrescamento con

2 livelli di attenuazione• Scala di regolazione temperatura 2÷40 °C• Differenziale 0,5 K• Grado di protezione IP20

K465P

Sonda di temperatura esterna, di tipo passivo, campo di misura -50÷105 °C, in contenitore con grado di protezione IP68.

K463P

Sonda temperatura di mandata ad immersione, di tipo passivo, cam-po di misura -50÷105 °C.• Lunghezza cavo 6 m, diametro del bulbo 6 mm

KD201

Terminale semigrafico con tastiera per monitoraggio, configurazione e gestione impianto.• Display LCD semigrafico, con retroilluminazione bianca• Da utilizzare in combinazione con il modulo di regolazione KPM30 o

KPM31. Alimentazione diretta dal modulo di regolazione• Installazione a parete in scatola civile a tre posti 503

Page 107: Catalogo Sistemi a pavimento radiante - ITALIANO R004

La regolazione

K492A, K492D, K492P

Cronotermostato ambiente settimanale, installazione a parete da esterno, con ampio display touch-screen.• Disponibile anche nella versione cronotermoumidostato• Idoneo per il controllo di attuatori elettrotermici (K492A), deumidifi-

catori (K492D) o fan-coil (K492P)• Alimentazione a batterie e, per il modulo esterno integrato, median-

te rete elettrica

• Modalità di funzionamento in riscaldamento e raffrescamento con programma settimanale, giornaliero, a tempo e possibilità di funzio-namento in manuale

• Sensore per rilievo dell’umidità relativa ambiente integrato• Scala di regolazione temperatura 2÷40 °C• Differenziale 0,25 K• Grado di protezione IP20

K499

Modulo di comando da abbinare a tutti i cronotermostati ambiente della serie K490I e K492.• K499Y001: per comando remoto via GSM • K499Y010: per comando centralizzato locale

K490I

Cronotermostato ambiente settimanale, per installazione da incasso in scatola civile a 3 posti.• Alimentazione a batterie o rete elettrica• Compatibilità con le placche delle linee civili più diffuse, mediante

ricco corredo di cover, telai e adattatori• Relè di uscita con contatto di scambio libero da tensione, 5(3)A, 250 Vac• Modalità di funzionamento in riscaldamento e raffrescamento con

programma settimanale, giornaliero, a tempo e possibilità di funzio-namento in manuale

• Scala di regolazione temperatura 2÷40 °C• Differenziale 0,25 K

K494I

Termostato ambiente elettronico, installazione da incasso a parete.• Colore bianco o nero• Alimentazione 230 V / 50 Hz o a batterie• Contatto in commutazione libero da tensione; portata contatti 5(3)A,

250 Vca• Grado di protezione IP20• Display con icone grafiche abbinate ai tasti frontali, per l’imposta-

zione del modo di funzionamento: comfort, economy, off/antigelo• In doppia versione: per la sola gestione invernale oppure per la

gestione estate/inverno

Page 108: Catalogo Sistemi a pavimento radiante - ITALIANO R004

Capitolo 6106 - 107

LA SERIE KLIMABUS

Con un sistema di regolazione basato su bus di campo è possibile raggiungere i più alti risultati in termini di efficienza e comfort. Lo schema base a cui fare riferimento per comprenderne le possibilità è quello relativo alla centralina KPM30Y003 contenuto nello sche-ma base (fig. 6.5).

La centralina ricopre il ruolo di master e col proprio bus scambia informazioni con uno, due o tre termostati di zona. In uscita forni-sce tre contatti puliti per l’azionamento degli attuatori corrispon-denti a ciascuna delle zone; inoltre, espone due contatti puliti per l’azionamento in deumidificazione o in integrazione della macchi-na per la deumidificazione o di un eventuale fan-coil.

In più, attraverso il display è possibile controllare o modificare i set-point di lavoro ed è anche possibile definire dei cronoprogram-mi da associare a ciascuno dei termostati.

La gestione del gruppo di centrale è estremamente razionale: inter-rogando i termostati ambiente la centralina è in grado di azionare la valvola di miscela e il circolatore del soffitto radiante.

Tramite il bus di campo la centralina conosce le temperature di ru-giada per ognuna delle tre zone, e su queste è in grado di calibrare il set-point della temperatura dell’acqua da mandare al soffitto ra-diante in modo da massimizzarne la potenza frigorifera resa, evitando al contempo il rischio di formazione di condensa.

Quando le zone da controllare sono quattro o più, è necessario am-pliare il bus di campo: ciascuna centralina KPM30Y004 – che regola una sola valvola miscelatrice – o KPM30Y005 – che ne regola due – può gestire fino a 16 termostati e fino a 7 macchine di deumidifica-zione. Per controllare un impianto così esteso si utilizzano i moduli di espansione KPM35 secondo lo schema in fig. 6.6 a pagina 108-109.

Con questo approccio, ad ogni coppia di termostati è associato un modulo di espansione per il comando di attuatori in base ad un se-gnale di temperatura (parte in alto dello schema), mentre altri moduli di espansione sono esclusivamente dedicati alla gestione dei deumi-dificatori (o fan-coil, qualora vi fossero) in base a uno, o più – dipende dal set up d’impianto –, segnali di umidità.

La regolazione primaria segue lo stesso principio descritto per la cen-tralina KPM30Y003 a tre zone.

Page 109: Catalogo Sistemi a pavimento radiante - ITALIANO R004

La regolazione

GG0

J1J2

J3

SYNC

B1B2B3B4B5B6GND+5Vref

+VDC

ID1GNDC1NC1NO1

inpu

t vol

tage

Alim

enta

zion

e re

lè 2

4V

ac

Cen

tral

ina

elet

tron

ica

KPM

30

Y00

3

K46

3PY

00

1

K46

5PY

00

1

Term

osta

to 1

Term

osta

to 2

Term

osta

to 3

Con

sens

o in

tegr

azio

ne p

erde

umid

ific

ator

eo

fan-

coil

+-

+-

+-

24V

~(+1

0%/-1

5%);

50-6

0Hz

48V

dc (3

6Vm

in...

72V

max

max

pow

er14

VA

/11W

seria

l car

d 1

J4

J5J6

J7J8

J9J1

0

NO2C2

Y1

Y2

GND

PW

M0/

10V

TX/R

XG

ND

TX/R

XG

ND

TLANGND

J11

J12

!

C3

NO3

NO4

NO5

NO6

NO7

C3

GNDID2

B7B8

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Vac

0 V

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V

Circolatore

Com

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: ape

rto

Inve

rno:

chi

uso

Son

dadi

man

data

Son

da e

ster

na

230Vac/24Vac 40VA2

30

Vac

31

456

Termostato di sicurezza K373

Sonda a immersione

Contatto allarme esterno: attivo (aperto) - disattivo (chiuso)

LNTxRx -TxRx +GND

BU

S23

0Vac

LNTxRx -TxRx +GND

BU

S23

0Vac

LNTxRx -TxRx +GND

BU

S23

0Vac

res.120 Ohm

res.

12

0 O

hm

mod

e

mod

em

ode

Con

sens

oEs

tate

: ape

rto

Inve

rno:

chi

uso

Con

sens

o ta

1

Con

sens

o ta

2

Con

sens

o ta

3

Con

sens

ode

umid

ific

ator

e

fig. 6.5 Regolazione klimabus: controllo completo di tre zone, soffitto radiante e deumidificatore

Page 110: Catalogo Sistemi a pavimento radiante - ITALIANO R004

Capitolo 6108 - 109

G G0

J2

VG VG0

Y1 GN

DT+ T-

1 2 4 8

SerialAddress

J5

J9

B1

B2

GN

D+5

V R

ef

+Vdc

J3

24Vac

J2

ID1

ID2

ID3

ID4

IDC

1

J1

J10

B3

B4

GN

D+5

V R

ef

+Vdc

NO

1

C1

NC

1

J6

NO

2

C2

NC

2

J7

NO

3

C3

NC

3

J8

NO

4

C4

NC

4

Indirizzo 1

G G0

J2

VG VG0

Y1 GN

DT+ T-

1 2 4 8

SerialAddress

J5

J9

B1

B2

GN

D+5

V R

ef

+Vdc

J3

24Vac

J2

ID1

ID2

ID3

ID4

IDC

1

J1

J10

B3

B4

GN

D+5

V R

ef

+Vdc

NO

1

C1

NC

1

J6

NO

2

C2

NC

2

J7

NO

3

C3

NC

3

J8

NO

4

C4

NC

4

Indirizzo 1

G G0

J2

VG VG0

Y1 GN

DT+ T-

1 2 4 8

SerialAddress

J5

J9

B1

B2

GN

D+5

V R

ef

+Vdc

J3

24Vac

J2

ID1

ID2

ID3

ID4

IDC

1

J1

J10

B3

B4

GN

D+5

V R

ef

+Vdc

NO

1

C1

NC

1

J6

NO

2

C2

NC

2

J7

NO

3

C3

NC

3

J8

NO

4

C4

NC

4

Indirizzo 1

ON

Espansione

G G0

J1 J2 J3

SYN

C

B1

B2

B3

B4

B5

B6

GN

D+5

Vref

+VD

C

ID1

GN

DC

1N

C1

NO

1

input voltage24V~(+10%/-15%); 50-60Hz48Vdc (36Vmin...72Vmax

max power14VA/11W serial card 1

J4

J5 J6 J7 J8 J9 J10

NO

2C

2Y1 Y2

GN

D

PWM 0/10VTX/RX GNDTX/RX GND

TLA

NG

ND

J11 J12 !

C3

NO

3

NO

4

NO

5

NO

6

NO

7

C3

GN

DID

2

B7

B8

!

L

N

M~

Servomotore0...10V

Cir

cola

tore

Sonda di mandata

Sonda esterna

230Vac

3 1 4 5 6

Term

osta

to d

i sic

urez

za -

k3

73

Son

da a

imm

ersi

one

Con

tatt

o al

larm

e es

tern

o: a

ttiv

o (a

pert

o) -

dis

atti

vo (c

hius

o)

res.

12

0 O

hmEstate on

!

Alimentazione relè 24Vac

KPM30

K463PY001

K465PY001

23

0V

ac/2

4V

ac

Estate: apertoInverno: chiuso

Commutazione stagionale

Consenso caldaia

Consenso chiller

Inverno off

L N TxR

x -

TxR

x +

GN

D

BUS230Vac

L N TxR

x -

TxR

x +

GN

D

BUS230Vac

L N TxR

x -

TxR

x +

GN

D

BUS230Vac

L N TxR

x -

TxR

x +

GN

D

BUS230Vac

L N TxR

x -

TxR

x +

GN

D

BUS230Vac

TA1 TA2 TA3 TA15 TA16

G G0

J2

VG VG0

Y1 GN

DT+ T-

1 2 4 8

SerialAddress

J5

J9

B1

B2

GN

D+5

V R

ef

+Vdc

J3

24Vac

J2

ID1

ID2

ID3

ID4

IDC

1

J1

J10

B3

B4

GN

D+5

V R

ef

+Vdc

NO

1

C1

NC

1

J6

NO

2

C2

NC

2

J7

NO

3

C3

NC

3

J8

NO

4

C4

NC

4

1

Indirizzo 1

ON2 4 8 1

Indirizzo 2

ON2 4 8 1

Indirizzo 9

ON2 4 8 1

Indirizzo 15

ON2 4 8

230VR473

230VR473

Ta1

rad

iant

e

Ta1

rad

iant

e

Max 2 teste in parallelo

230VR473

230VR473

Ta2

rad

iant

e

Ta2

rad

iant

e

Max 2 teste in parallelo

230VR473

230VR473

230VR473

230VR473

KPM35

230VR473

230VR473

Ta3

rad

iant

e

Ta3

rad

iant

e

Max 2 teste in parallelo

230VR473

230VR473

Ta4

rad

iant

e

Ta4

rad

iant

e

Max 2 teste in parallelo

230VR473

230VR473

230VR473

230VR473

KPM35 KPM35 KPM35

Udr

7 c

onse

nso

inte

graz

ione

Udr

7 c

onse

nso

deum

idif

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Udr

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nso

esta

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n/ in

vern

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f

Udr

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onse

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con

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idif

icat

ore

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azio

ne

Udr

1 c

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nso

inte

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Udr

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Udr

1 c

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esta

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vern

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f

Udr

1 c

onse

nso

con

deum

idif

icat

ore

o in

tegr

azio

ne

Controllo deumidificatore n°1 Controllo deumidificatore n°7

Centralina

Espansione Espansione Espansione

res.120 Ohm

mode mode mode mode mode

+-+-+-+-+-

Page 111: Catalogo Sistemi a pavimento radiante - ITALIANO R004

La regolazione

G G0

J2

VG VG0

Y1 GN

DT+ T-

1 2 4 8

SerialAddress

J5

J9

B1

B2

GN

D+5

V R

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+Vdc

J3

24Vac

J2

ID1

ID2

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1

J1

J10

B3

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GN

D+5

V R

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1

C1

NC

1

J6

NO

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NO

3

C3

NC

3

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NO

4

C4

NC

4

Indirizzo 1

G G0

J2

VG VG0

Y1 GN

DT+ T-

1 2 4 8

SerialAddress

J5

J9

B1

B2

GN

D+5

V R

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24Vac

J2

ID1

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1

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J10

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GN

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C1

NC

1

J6

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C3

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4

C4

NC

4

Indirizzo 1

G G0

J2

VG VG0

Y1 GN

DT+ T-

1 2 4 8

SerialAddress

J5

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GN

D+5

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24Vac

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1

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Indirizzo 1

ON

Espansione

G G0

J1 J2 J3

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C

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GN

D+5

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NO

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input voltage24V~(+10%/-15%); 50-60Hz48Vdc (36Vmin...72Vmax

max power14VA/11W serial card 1

J4

J5 J6 J7 J8 J9 J10

NO

2C

2Y1 Y2

GN

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PWM 0/10VTX/RX GNDTX/RX GND

TLA

NG

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C3

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Servomotore0...10V

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Sonda di mandata

Sonda esterna

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3 1 4 5 6

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Alimentazione relè 24Vac

KPM30

K463PY001

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4V

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Estate: apertoInverno: chiuso

Commutazione stagionale

Consenso caldaia

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BUS230Vac

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BUS230Vac

L N TxR

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GN

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BUS230Vac

TA1 TA2 TA3 TA15 TA16

G G0

J2

VG VG0

Y1 GN

DT+ T-

1 2 4 8

SerialAddress

J5

J9

B1

B2

GN

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V R

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24Vac

J2

ID1

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IDC

1

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J10

B3

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GN

D+5

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NO

1

C1

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1

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C3

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3

J8

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4

C4

NC

4

1

Indirizzo 1

ON2 4 8 1

Indirizzo 2

ON2 4 8 1

Indirizzo 9

ON2 4 8 1

Indirizzo 15

ON2 4 8

230VR473

230VR473

Ta1

rad

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e

Ta1

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iant

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Max 2 teste in parallelo

230VR473

230VR473

Ta2

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Ta2

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Max 2 teste in parallelo

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230VR473

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KPM35

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230VR473

Ta3

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e

Ta3

rad

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Max 2 teste in parallelo

230VR473

230VR473

Ta4

rad

iant

e

Ta4

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Max 2 teste in parallelo

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230VR473

230VR473

230VR473

KPM35 KPM35 KPM35

Udr

7 c

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Udr

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Controllo deumidificatore n°1 Controllo deumidificatore n°7

Centralina

Espansione Espansione Espansione

res.120 Ohm

mode mode mode mode mode

+-+-+-+-+-

fig. 6.6 Regolazione klimabus: controllo completo di 16 zone, una valvola miscelatrice, soffitto radiante e deumidificatori

Page 112: Catalogo Sistemi a pavimento radiante - ITALIANO R004

Capitolo 6110 - 111

KD201

Terminale semigrafico con tastiera per monitoraggio, configurazione e gestione impianto.• Display LCD semigrafico, con retroilluminazione bianca• Da utilizzare in combinazione con il modulo di regolazione KPM30 o

KPM31. Alimentazione diretta dal modulo di regolazione• Installazione a parete in scatola civile a tre posti 503

KPM36

Scheda aggiuntiva per moduli di regolazione KPM30/KPM31. Consente l’integrazione del sistema con altri protocolli di comunicazione: KNX, MODBUS, Ethernet.

K492B

Termostato ambiente con display retroilluminato ed interfaccia locale per il controllo di temperatura e umidità ambiente. • Alimentazione 230 Vac, comunicazione MODBUS• Installazione da incasso inscatola civile tonda

K463P

Sonda temperatura di mandata ad immersione, di tipo passivo, cam-po di misura -50÷105 °C.• Lunghezza cavo 6 m, diametro del bulbo 6 mm

K465P

Sonda di temperatura esterna, di tipo passivo, campo di misura -50÷105 °C, in contenitore con grado di protezione IP68.

KPM30, KPM31 - versioni klimabus

Centraline klimabus per riscaldamento e/o raffrescamento. Il modello KPM30 è dotato di display per il monitoraggio, la configurazione e la gestione dell’impianto.• Alimentazione 24 Vac, dimensione 6 moduli DIN• Possibilità di controllare uno o due valvole miscelatrici, e uno o due

circolatori• Uscite a contatti liberi da tensione per lo scambio di segnali estate/

inverno e consensi start/stop di centrale termica, pompa di calore, deumidificatori, fan-coil, attuatori elettrotermici

• Possibilità di estendere le funzioni con moduli di espansione KPM35• Bus di campo: MODBUSLa centralina KPM31 ha le stesse caratteristiche del KPM30 ma senza il display grafico integrato: pertanto deve necessariamente essere installata in combinazione con il terminale grafico remoto KD201 (accessorio opzionale, invece, per il modello KPM30).

Page 113: Catalogo Sistemi a pavimento radiante - ITALIANO R004

La regolazione

K495L

Termostato ambiente con display retroilluminato ed interfaccia loca-le per il controllo di temperatura e umidità ambiente. • Alimentazione 230 Vac, comunicazione MODBUS• Installazione a parete in scatola civile a tre posti 503

K495B

Sonda ambiente cieca con sonda di temperatura e umidità.• Alimentazione 24 Vac, comunicazione MODBUS• Installazione a parete in scatola civile a tre posti 503

K493I

Sonda ambiente cieca di temperatura e umidità relativa.• Installazione incassata su copriforo di serie civile• Alimentazione 12 VDC, comunicazione MODBUS• Classe di protezione: IP20• Range di rilevamento sensore di temperatura -10÷50 °C ± 0,5 °C• Range di rilevamento sensore di umidità relativa 0÷100 % ± 5 %

K493T

Termostato ambiente touch con display TFT a colori 2,8”, per controllo di temperatura e umidità ambiente. Colore bianco.• Alimentazione 12 VDC, comunicazione MODBUS• Classe di protezione IP10• Installazione orizzontale su scatola a tre moduli a standard italiano

o a parete• Campo di misura 5÷50 °C

KPM35

Modulo di espansione uscite per centraline KPM30 o KPM31.• Uscite a contatti liberi da tensione con possibilità di comando

attuatori elettrotermici, servomotori per valvole di zona oppure sistemi di trattamento aria per deumidificazione o integrazione

• Alimentazione a 24 Vac, dimensioni 4 moduli DIN

Page 114: Catalogo Sistemi a pavimento radiante - ITALIANO R004

Capitolo 6112 - 113

LA DISTRIBUZIONE A 4 TUBI

I sistemi a soffitto radiante sono largamente impiegati negli edifici del terziario e nelle strutture ospedaliere; tipica di queste applicazioni è la necessità di effettuare una distribuzione del tipo “a 4 tubi”.

Grazie alla valvola a sei vie R274, studiata appositamente per questo scopo, è possibile realizzare impianti a soffitto radiante a 4 tubi con la massima semplicità:

Utenza

Sorgente 1chiusa

Sorgente 2aperta

fig. 6.7 Schema di un impianto a soffitto radiante con distribuzione a 4 tubi: c’è la necessità di riscal-dare alcuni ambienti e, contemporaneamente, la necessità di raffrescarne altri.

fig. 6.8 Impianto a 4 tubi: la valvola a sei vie mette in comunicazione la sorgente termica 1 col soffitto radiante. La sorgente termica 2 è intercettata.

Page 115: Catalogo Sistemi a pavimento radiante - ITALIANO R004

La regolazione

Utenza

Sorgente 1chiusa

Sorgente 2aperta

Una singola valvola motorizzata può sostituire dunque due valvole motorizzate, risolvendo agevolmente la complicazione della loro sin-cronizzazione per le aperture/chiusure verso le due sorgenti di fluido termovettore. La valvola a sei vie R274 permette il cambio di stato – riscaldamento o raffrescamento – e anche la contemporanea chiu-sura dell’alimentazione da entrambe le sorgenti termiche, fungendo così da valvola di zona.

Chiller

Caldaia

Boiler

fig. 6.9 Impianto a 4 tubi: la valvola a sei vie mette in comunicazione la sorgente termica 2 col soffitto radiante. La sorgente termica 1 è intercettata.

fig. 6.10 Impianto a 4 tubi: la valvola a sei vie si interpone tra i generatori – caldaia e chiller – e l’impianto utilizzatore – soffitto radiante

Page 116: Catalogo Sistemi a pavimento radiante - ITALIANO R004

Una gamma di soluzioni studiate per adattarsi a progetti architettonici di ogni tipo. Una scelta che coinvolge le professionalità più diverse ma si rivela sempre, assolutamente unica.

Page 117: Catalogo Sistemi a pavimento radiante - ITALIANO R004

Capitolo 7

Il progetto del sistema

Page 118: Catalogo Sistemi a pavimento radiante - ITALIANO R004

Capitolo 7116 - 117

INTRODUZIONE

Dalla lettura dei capitoli precedenti dovrebbe derivare l’intuizio-ne che il progetto di un sistema a soffitto radiante è un processo trasversale che interessa contemporaneamente tutte le profes-sionalità, estremamente differenti tra loro, coinvolte negli inter-venti di costruzione o rinnovamento degli edifici.

Se si pensa a un edificio residenziale, è naturale attendersi che il sistema di riscaldamento e raffrescamento ne sia parte integran-te – che è altra cosa rispetto al semplice “esserne contenuto” –, ed è oltremodo desiderabile che la sua presenza sia la più discre-ta possibile. Se si volessero realizzare controsoffittature, magari con dispositivi luminosi integrati, non vi si dovrebbe rinunciare; allo stesso modo, se si desiderasse arredare in maniera da poter disporre completamente delle pareti, non vi si dovrebbe rinuncia-re solo perché da qualche parte è prevista la presenza di un certo apparecchio di riscaldamento. È pensando a simili esigenze del quotidiano abitare che ci si rende immediatamente conto di quan-ta ricchezza di possibilità di arredo flessibile siano racchiuse in un sistema a soffitto radiante in cartongesso.

Se si pensa a un edificio ad uso uffici, i requisiti architettonici da soddisfare saranno altri: presumibilmente si desidererà inserire in ambiente un controsoffitto ispezionabile, che integri apparec-chi tecnici di varia natura e che risponda a precisi criteri di mo-dularità.

La valutazione di aspetti come quelli appena descritti costituisce il momento più importante di tutta la progettazione del sistema a soffitto radiante, ed è la fase in cui si scelgono le tipologie di pannello e struttura portante più confacenti alla soluzione.

Il dimensionamento termico vero e proprio ha luogo successi-vamente alla conclusione di queste considerazioni. Il calcolo si svolge partendo dai grafici di resa indicati al capitolo 4 e si effet-tua, normalmente, prima per il funzionamento in raffrescamento, dopodiché si verifica che la soluzione progettata soddisfi le con-dizioni imposte dal funzionamento in riscaldamento.

PROGETTO DI UN SISTEMA A SOFFITTO RADIANTE IN CARTONGESSO

Ad illustrazione dell’approccio progettuale relativo a un sistema a soffitto radiante in cartongesso si può prendere in considerazione l’appartamento rappresentato in figura 7.1.

Nella planimetria si vedono l’ampia zona giorno open space - formata da soggiorno, pranzo e ingresso – e la zona notte che comprende tre camere da letto. Ci sono due bagni di servizio e un bagno principale. È previsto un controsoffitto in cartongesso che integri diversi faretti ad incasso, tutti indicati in pianta. Nella zona pranzo la controsoffittatura non sarà tutta complanare, essendo prevista una porzione a forma circolare posta ad una quota più alta dal pavimento rispetto al resto della controsoffittatura. In-fine, nel soggiorno si nota la presenza di un pilastro; questo, se nel caso della posa di pannelli in cartongesso passivi non rappre-senta un ostacolo, essendo possibile tagliarli a misura, nel caso

IL PROGETTO DEL SISTEMA

Page 119: Catalogo Sistemi a pavimento radiante - ITALIANO R004

Il progetto del sistema

di installazione dei panelli attivi diventa un impedimento sensibile di cui bisogna tenere conto per riuscire a sfruttare al meglio la superficie utile.

Considerati questi vincoli, la migliore scelta che si possa compiere è quella di ricorrere all’impiego della serie GKC, che permette di inserire agevolmente i faretti all’interno dei pannelli attivi, senza per questo ridurre la superficie radiante.

Le dimensioni dei bagni, unitamente al fatto che non ne è richiesto il raffrescamento, suggeriscono di trattare il loro riscaldamento con radiatori d’arredo.

Nella planimetria sono indicati i carichi termici, sia per il riscalda-mento, sia per il raffrescamento: in questo caso il carico è suddi-viso nelle componenti sensibile e latente. Considerata la dispo-sizione degli ambienti e i carichi in latenti in gioco, è ragionevole decidere di installare due macchine per la deumidificazione: una a servizio della zona notte, l’altra dedicata alla zona giorno.

Il carico latente complessivo della zona notte è pari a 700 W, quello della zona giorno è di 740 W.

Due macchine KDSRY026 sono idonee all’applicazione.

In aggiunta alla capacità di deumidificazione, ciascuna macchina ren-de disponibile anche 950 W di potenza frigorifera sensibile. Il progetti-sta può scegliere di considerare questo contributo come una riserva di potenza, pertanto potrà procedere al dimensionamento del controsof-fitto prendendo integralmente i carichi sensibili riportati in planimetria.

I calcoli termici e frigoriferi relativi al soffitto radiante si conducono secondo quanto descritto nel capitolo 4. Per semplicità, si adottano le rese dei pannelli indicate nella tabella “Tipiche rese di progetto” (fig. 4.14) in chiusura del capitolo 4.

Bagno

Bagno

Bagno

Terrazzo

210 W lat700 W sens

900 W

Estate

Inverno

210 W lat700 W sens

800 W

Estate

Inverno

280 W lat800 W sens

1.250 W

Estate

Inverno

740 W lat2.300 W sens

3.000 W

Estate

Inverno

Faretto da incasso

fig. 7.1 Appartamento con indicazione di carichi termici, faretti ad incasso e decorazione circolare non complanare col resto del controsoffitto

Page 120: Catalogo Sistemi a pavimento radiante - ITALIANO R004

Capitolo 7118 - 119

Sulla base dei carichi e dei vincoli architettonici si perviene allo sche-ma di controsoffitto radiante mostrato in figura 7.2, nel quale sono indicati solo i pannelli attivi: i pannelli con lo stesso colore sono da intendersi come facenti parte del medesimo circuito idraulico.

Sfruttando i valori di Kv indicati nella tabella in figura 7.6 e consi-derando le perdite di carico dei tratti di tubo che collegano i pan-nelli tra di loro e ai collettori, si ottiene la tabella in figura 7.3 che riepiloga i calcoli e nella quale si vede che il sistema soddisfa i vincoli di progetto e bilancia i carichi frigoriferi e termici.

collettore circuito n° pannelli 1200x2000

n° pannelli 1200x1000

n° pannelli 600x2000 resa estiva [W] resa invernale

[W] portata [l/h] ΔP circuito [mm.c.a]

C1

Circuito 1 2 1 355 495 153 1137

Circuito 2 3 2 568 792 245 3057

Circuito 3 2 2 426 594 184 1627

Circuito 4 2 2 426 594 184 1627

Circuito 5 3 1 497 693 214 2245

C2

Circuito 1 3 426 594 184 1767

Circuito 2 3 426 594 184 1544

Circuito 3 3 426 594 184 1544

Circuito 4 3 426 594 184 1289

Circuito 5 3 426 594 184 1289

Circuito 6 3 1 497 693 214 2075

Circuito 7 1 142 198 61 389

CALCOLO DEL SOFFITTO RADIANTE GKC

Bagno

Bagno

Bagno

1200

x100

0

12

00

x20

00

12

00

x20

00

12

00

x20

00

12

00

x20

00

12

00

x20

00

60

0x2

00

0

Terrazzo

12

00

x20

00

12

00

x20

00

12

00

x20

00

12

00

x20

00

12

00

x20

00

12

00

x20

00

12

00

x20

00

1200

x100

0

1200

x100

0

1200

x100

0

1200

x100

0

12

00

x20

00

12

00

x20

00

12

00

x20

00

1200

x100

0

1200

x100

0

12

00

x20

00

12

00

x20

00

1200

x100

0

12

00

x20

00

12

00

x20

00

12

00

x20

00

12

00

x20

00

12

00

x20

00

12

00

x20

00

12

00

x20

00

12

00

x20

00

12

00

x20

00

12

00

x20

00

12

00

x20

00

12

00

x20

00

12

00

x20

00

1200x2000

C1

C2

1 2 3 4

6 5

7

1 2

3 4

5

fig. 7.3

fig. 7.2 Schema del soffitto radiante GKC, con indicazione di circuiti, collettori e deumidificatori

Page 121: Catalogo Sistemi a pavimento radiante - ITALIANO R004

Il progetto del sistema

Secondo quanto descritto nel capitolo 6, lo schema d’insieme dell’in-tero sistema è quello di figura 6.1, mentre la strategia di regolazione più conveniente è quella corrispondente allo schema di figura 6.6.

PROGETTO DI UN SISTEMA A SOFFITTO RADIANTE METALLICO

Come esempio della progettazione di un sistema a soffitto radiante metallico si considerino gli ambienti di cui alla planimetria indicata in figura 7.4. Si tratta di un’area che comprende una parte open space e alcuni ambienti compartimentati, tra cui una sala riunioni. La sud-divisione interna degli spazi avviene con pareti mobili che terminano alla quota del controsoffitto, che pertanto deve venire trattato come un controsoffitto complanare e continuo. L’impianto d’illuminazione prevede corpi illuminanti sospesi al di sotto del controsoffitto, per-tanto non interferiscono con lo schema di distribuzione del sistema.

Vi è tuttavia un vincolo dato dalla modularità – irregolare a causa delle interdistanze 4.842 mm, 4.842 mm, 4.998 mm – introdotta dai pilastri posti sul perimetro dell’intero ambiente. La soluzione prefe-rita ricade nella serie GK, che si presta in particolar modo ad essere impiegata in ambienti ampi e in strutture realizzate con pareti mobili. La scelta definitiva è per l’elegante sistema GK120, in tinta silver, sebbene dal punto di vista delle prestazioni strettamente termiche anche il sistema GK60 è altrettanto adeguato.

3 kW sens

3.4 kW

Estate

Inverno

17.5 kW sens

20 kW

Estate

Inverno

1.1 kW sens

1.3 kW

Estate

Inverno

499848424842

Ufficio 1 Ufficio 2 Ufficio 3 Ufficio 4 Ufficio 5 RipSala riunioni

L’impianto è completato da un sistema di trattamento aria che provve-de ai ricambi igienici e partecipa al bilancio dei carichi termici, secondo quanto già ricordato nella parte introduttiva del capitolo 5; per questo motivo i carichi termici riportati in pianta sono solo quelli sensibili e sono quelli sui quali deve essere proporzionato il soffitto radiante.

Come già avvenuto nell’esempio precedente, anche qui si adottano le rese dei pannelli indicate nella tabella “Tipiche rese di progetto” (fig. 4.14) in chiusura del capitolo 4.

Sulla base dei carichi e dei vincoli architettonici si giunge allo schema di controsoffitto radiante mostrato in figura 7.7 di pagina 122-123,

fig. 7.4 Area uffici in parte open space e in parte compartimentata. È evidente la modularità irregolare dei pilastri

Page 122: Catalogo Sistemi a pavimento radiante - ITALIANO R004

Capitolo 7120 - 121

nel quale si può notare che è stato necessario ricorrere ad alcuni ele-menti fuori standard per una parte della struttura portante: l’utilizzo dei soli componenti base 150 mm non avrebbe permesso di rispettare il vincolo di modularità, ragione per la quale si sono introdotti alcuni portanti base 192 mm e 492 mm.

Scelte di questo genere, sebbene possano sembrare scontate, devono essere ponderate molto attentamente, ricorrendo sempre al servizio di consulenza tecnica di Giacomini S.p.A.

Anche in questo schema i pannelli con lo stesso colore sono da inten-dersi come facenti parte del medesimo circuito idraulico.

Come si noterà, la modularità architettonica si è riflessa in una mo-dularità impiantistica. La geometria del sistema porta a individuare una “unità base” costituita dal raggruppamento dei pannelli in tanti circuiti, tutti formati da 4 pannelli collegati tra loro in serie. Per evi-tare di appesantire inutilmente la trattazione, vale la pena limitare il calcolo a livello dei “collettori tipo”; nella fattispecie si individuano un collettore C1 che serve 4 circuiti, ciascuno di 4 pannelli GK120, e un collettore C2 che serve 3 circuiti, sempre di 4 pannelli.

Il collettore di tipo C1 ricorre 14 volte, il tipo C2 ricorre una sola volta; pertanto, il risultato del calcolo del collettore C1 va molti-plicato per 14 per determinare le potenze e le portate globalmente messe in gioco dal sistema a soffitto radiante.

Ciò premesso, sfruttando i valori di Kv indicati nella tabella in fi-gura 7.6 e considerando le perdite di carico dei tratti di tubo che collegano i pannelli tra di loro e ai collettori, si ottiene la tabella in figura 7.5 che riepiloga i calcoli e nella quale si vede che il sistema soddisfa i vincoli di progetto e bilancia i carichi frigoriferi e termici.

La regolazione del sistema si deriva invece dagli schemi contenuti nel capitolo 6.

collettore circuito n°n° pannelli

attivi installati

resa estiva [W]

resa invernale

[W]portata

estiva [l/h]portata

invernale [l/h]lunghezza

tubo 16x1,5 [m]

ΔP [mm c.a.]

max ΔP al collettore

n° vie collettore

C1

Circuito 1 4 388 436 167 125 15 2519

2.519 4Circuito 2 4 388 436 167 125 15 2519

Circuito 3 4 388 436 167 125 15 2519

Circuito 4 4 388 436 167 125 15 2519

C2

Circuito 1 4 388 436 167 125 15 2519

2.519 3Circuito 2 4 388 436 167 125 15 2519

Circuito 3 4 388 436 167 125 15 2519

CALCOLO DEL SOFFITTO RADIANTE GK120

fig. 7.5

Page 123: Catalogo Sistemi a pavimento radiante - ITALIANO R004

Il progetto del sistema

Le tabelle seguenti riportano dati tecnici utili nella progettazione dei sistemi a soffitto radiante.

pannello attivazione contenuto d'acqua [Litri] Kv

GK60x60 PSV C75 0,16 0,95

GK60x60 PSV A220 0,31 2,30

GK60x120 PSV C75 0,24 0,77

GK60x120 PSV A220 0,64 2,11

GK60 C75 0,29 0,86

GK60 A220 0,64 2,11

GK120 C75 0,43 0,73

GK120 A220 1,18 1,52

GKCS v.2.0 - 1200x2000 Serpentina 8x1 1,00 0,10

GKCS v.2.0 - 600x2000 Serpentina 8x1 0,50 0,10

GKCS v.2.0 - 600x1200 Serpentina 8x1 0,30 0,12

GKCS v.2.0 - 1200x1000 Serpentina 8x1 0,50 0,10

GKC - 1200x2000 C100 2,00 1,42

GKC - 1200x1000 C100 1,10 1,97

GKC - 600x2000 C100 1,10 2,70

soffitto radiante peso [kg/m2] contenuto d'acqua

[Litri]

serie GK 11 16

serie GK PSV 11 12

serie GKC 12 19

serie GKCS v.2.0 15 15

CONTENUTO D’ACQUA E Kv

PESI

I pesi indicati sono comprensivi di struttura portante

TABELLE DI RIEPILOGO

fig. 7.6

Page 124: Catalogo Sistemi a pavimento radiante - ITALIANO R004

Capitolo 7122 - 123

1350

1200

10501050

10501050

10501050

10501050

10501050

1200

1350

1200

10501050

10501050

10501050

10501050

10501050

12001200

1350

1200

10501050

10501050

10501050

10501050

10501050

12001200

1350

1200

10501050

10501050

10501050

10501050

10501050

12001200

10501050

10501050

10501050

10501050

10501050

1350

10501050

10501050

10501050

10501050

10501050

1350

10501050

10501050

10501050

10501050

10501050

1350

10501050

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10501050

10501050

10501050

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10501050

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1350

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10501050

10501050

10501050

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10501050

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10501050

10501050

10501050

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1350

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1350

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10501050

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1350

10501050

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10501050

1350

10501050

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10501050

10501050

10501050

1350

10501050

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1200

1200

1350

1200

1200

1200

1350

1200

1200

1200

1350

1200

1200

1200

C2

499848424842

Sala riunioni Ufficio 1 Ufficio 1 Ufficio 1 Ufficio 1 Ufficio 1 Rip

C1

1 2 3

1 2 3 4

fig. 7.7 Schema del soffitto radiante GK120

LEGENDA SIMBOLI

Portante primario di testata 192x1350 Portante primario 150x1200

Portante primario di testata 492x1350

Staffa per portanti

Portante primario 192x1200 Portante secondario 150x1050

Portante primario 492x1200 Pannello radiante GK 120

Portante primario di testata 150x1350 Collettore soffitto radiante

1350

1200

1350

1200

1350

1200

1050

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Passaggi fondamentali per assicurare ogni volta una perfetta installazione e una massima efficienza di utilizzo in assoluta sicurezza.

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Capitolo 8

Prescrizioni generali e procedure di collaudo

Page 128: Catalogo Sistemi a pavimento radiante - ITALIANO R004

Capitolo 8126 - 127

PRESCRIZIONI GENERALI PER LA REALIZZAZIONE DI IMPIANTI A SOFFITTO RADIANTE

Indicazioni per le fasi precedenti l’installazione

Verificare spazi disponibili e altezza di installazione

Verificare la stabilità della superficie di ancoraggio della pen-dinatura

Verificare che i disegni di progetto corrispondano alla situazione reale di cantiere

Verificare che le superfici corrispondano ai disegni di progetto

Indicazioni per lo stoccaggio dei materiali

Controllare al momento della consegna il buono stato del mate-riale fornito

Depositare il materiale in luogo asciutto e non esposto alla luce solare

Movimentare il materiale con cautela per evitare rigature, piega-ture o rotture

Indicazioni per le fasi di installazione

Prima di procedere con l’installazione, analizzare i disegni di pro-getto e leggere le istruzioni contenute sia nel progetto sia nei fogli istruzione a corredo dei singoli prodotti

Seguire i disegni di progetto; per eventuali variazioni contattare la direzione lavori

Nell’esecuzione di collegamenti con raccordi di push-fitting RC ricordarsi l’utilizzo delle bussole di rinforzo RC900 e verificare la profondità di inserimento delle tubazioni

Se non concordato preventivamente, utilizzare solo il materiale fornito da Giacomini S.p.A. per lo staffaggio

Nel caso di componenti con pellicola protettiva (ad esempio ele-menti preverniciati) togliere la pellicola stessa al momento dell’in-stallazione

Requistiti dell’acqua di alimentazione dell’impianto

Prelevare un campione di almeno 1 litro d’acqua di alimentazione e procedere all’analisi della stessa per verificarne i parametri in-dicati nella tabella in figura 8.1 (Caratteristiche minime richieste per l’acqua dell’impianto) ed eventualmente adeguarli mediante opportuno impianto di trattamento

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Prescrizioni generali e procedure di collaudo

parametri valore inconvenienti prevedibili in caso di superamento dei limiti indicati

pH 6,8-8,0 Corrosioni e incrostazioni

conduttività elettrica [mS/m] a 25 °C <10 Corrosioni e incrostazioni

cloruri [mg Cl/l] <25 Corrosione

solfati [mg SO42-/l] <25 Corrosione

durezza °F <15 Incrostazioni

ferro [mg Fe/l] <0,2 Corrosioni e incrostazioni

rame [mg Cu/l] <0,1 Corrosione

ione solfuro [mg H2S/l] ASSENTE Corrosione

ione ammonio [mg NH+4/l] <0,5 Corrosione

CARATTERISTICHE MINIME RICHIESTE PER L’ACQUA DELL’IMPIANTO

Indicazioni per la fase di collaudo e messa in funzione dell’impianto

Seguire le indicazioni per la prova in pressione e riempimento dell’impianto (se non disponibili richiederle a Giacomini S.p.A.)

Immettere nell’impianto il liquido protettivo K375, seguendo mo-dalità e dosaggi indicati nelle istruzioni allegate

Pulizia dei pannelli

Per una corretta pulizia dei pannelli rimuovere la polvere dalle superfici verniciate con un panno morbido e pulito. Il grasso e le impronte devono essere tolte con un detergente delicato adatto all’uso. Non usare detergenti abrasivi e non grattare le superfici in alcun modo

PROCEDURA DI COLLAUDO PER SOFFITTI RADIANTI

Gli impianti a soffitto radiante, come tutti gli impianti che contengono fluidi, devono essere sottoposti a collaudo idraulico dopo il montag-gio e preliminarmente all’utilizzo degli ambienti in cui sono installati.

Le fasi di collaudo, che devono essere seguite scrupolosamente nell’ordine in cui qui sono presentate, sono le seguenti:

1. Prova di tenuta in pressione con aria2. Prova di tenuta in pressione con acqua a temperatura ambiente3. Prova di tenuta in pressione con acqua riscaldata4. Prova di tenuta in pressione con acqua refrigerata

1. Prova di tenuta in pressione con aria

Dopo aver completato i collegamenti dei pannelli ai collettori di distri-buzione, e il collegamento di questi ultimi alla rete di distribuzione, è opportuno effettuare una prima prova di tenuta in pressione con aria compressa ad almeno 4 bar relativi: se disponibile un compressore di sufficiente potenza è preferibile il collaudo alla pressione nominale di esercizio, pari a 6 bar.

fig. 8.1

Page 130: Catalogo Sistemi a pavimento radiante - ITALIANO R004

Capitolo 8128 - 129

Alla prova di tenuta devono essere sottoposti tutti i circuiti a soffitto radiante.

Per effettuare correttamente la prova è necessario intercettare gli scarichi d’aria automatici e alimentare uno alla volta i circuiti dell’im-pianto. In caso di perdita localizzata all’interno di un circuito, si deve procedere chiudendo le valvole a sfera poste sulle linee di alimenta-zione e attivarsi per individuare ed eliminare la causa della perdita.

I circuiti in fase di prova devono essere mantenuti in pressione per non meno di 24 ore; in seguito si procede scaricando l’aria in modo da riportare i circuiti alla pressione atmosferica.

2. Prova di tenuta in pressione con acqua a temperatura ambiente

Dopo aver riaperto gli sfoghi aria e le valvole a sfera poste sulle li-nee di alimentazione si procede ad alimentare la rete di distribuzio-ne con acqua alla temperatura ambiente; dopo aver eliminato tutta l’aria presente, si procede alimentando uno ad uno i circuiti radianti lasciando all’aria presente negli anelli il tempo di fuoriuscire dagli sfoghi automatici. Quando tutti i circuiti sono riempiti con acqua si innalza la pressione al valore di esercizio verificando l’assenza di per-dite. In seguito si avviano i circolatori dell’impianto in modo da far fuoriuscire le ultime sacche di aria presenti nei circuiti.

Per effettuare correttamente questa operazione su grossi impianti bi-sogna preventivamente procedere con un bilanciamento di massima degli anelli onde evitare che l’acqua circoli solo in quelli con minori perdite di carico e circoli poco o per niente in quelli caratterizzati da maggiori perdite di carico.

Quando l’aria è completamente fuoriuscita dall’impianto – dopo cir-ca 24 ore – è possibile arrestare i circolatori e portare la pressione a 1,5 volte la pressione di esercizio con un minimo di 6 bar. In queste condizioni l’impianto deve essere lasciato per almeno altre 24 ore, durante le quali si controlla la tenuta dell’impianto. In caso di perdi-ta d’acqua si deve procedere intercettando le valvole a sfera poste sulle linee di alimentazione e attivarsi per determinare ed eliminare la causa della perdita. Completato il ciclo di prova, la pressione viene riportata al valore di esercizio.

3. Prova di tenuta in pressione con acqua riscaldata

Mantenendo la pressione dell’impianto al valore di esercizio, con i cir-colatori in moto, si porta lentamente la temperatura dell’acqua al valore di 40 °C e si lascia funzionare l’impianto per circa 24 ore. In seguito, sempre con circolatori in moto, si lascia raffreddare l’acqua sino al valore della temperatura ambiente.

Lo scopo della prova è quello di verificare la circolazione dell’acqua all’interno di tutti i circuiti del soffitto radiante, nonché di sottoporre le tubazioni, i raccordi e le giunzioni fra i pannelli a un ciclo termico che consente di eliminare le tensioni di montaggio stabilizzando gli accoppiamenti.

4. Prova di tenuta in pressione con acqua refrigerata

Mantenendo la pressione dell’impianto al valore di esercizio, con i cir-colatori in moto, si porta lentamente la temperatura dell’acqua al va-lore di 12 °C – se trattasi di soffitto radiante in cartongesso – oppure di 15 °C – se trattasi di soffitto radiante metallico – e si lascia funzio-

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Prescrizioni generali e procedure di collaudo

nare l’impianto per circa 24 ore. In seguito, sempre con circolatori in moto, si lascia raffreddare l’acqua sino al valore della temperatura ambiente.

Onde evitare fenomeni di condensazione superficiale sui pannelli, per effettuare questa prova è necessario che ci siano bassi valori di umi-dità assoluta negli ambienti dell’installazione.

Nel caso di valori elevati di umidità, che comportino cioè temperature di rugiada superiori a 13 °C, è opportuno avviare le macchine di trat-tamento aria in modo che sia possibile controllare l’umidità ambien-te, mantenendola a valori tali da non consentire la condensazione superficiale.

Note conclusive

Le prove di collaudo descritte ai punti 1. e 2. sono indispensabili.

Le prove di collaudo descritte ai punti 3. e 4. sono fortemente consi-gliate, perché sottopongono i componenti dell’impianto a una prova ciclica di temperatura e attribuiscono alla prova di collaudo un grado di sicurezza molto elevato. Inoltre, durante la prova di cui al punto 3. o la prova di cui al punto 4., si consiglia di effettuare una termovisio-ne completa dell’impianto, allo scopo di verificare la correttezza delle temperature superficiali del soffitto radiante.

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NOTE

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NOTE

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