bloq magazine 19 febbraio 2012

48
ANNO V - N. 03 del 19 FEBBRAIO 2012 Anche la neve ci “schiva”... BLOQ MAGAZINE - IL QUINDICINALE DI AVERSA E DELL’AGRO AVERSANO - DISTRIBUZIONE GRATUITA Visitate il nostro portale d’informazione: www.bloq.it

Upload: redazione-bloq-magazine

Post on 28-Mar-2016

232 views

Category:

Documents


9 download

DESCRIPTION

il free press più autorevole e diffuso di Aversa e dell'agro aversano

TRANSCRIPT

Page 1: BLOQ MAGAZINE 19 FEBBRAIO 2012

ANNO V - N. 03 del 19 FEBBRAIO 2012

Anche la neve ci “schiva”...

Blo

q M

ag

azi

ne

- il

qu

ind

icin

ale

di

av

ersa

e d

ell’

ag

ro

av

ersa

no

- d

istr

iBu

zio

ne

gr

atu

ita

Visitate il nostro portale d’informazione: www.bloq.it

Page 2: BLOQ MAGAZINE 19 FEBBRAIO 2012
Page 3: BLOQ MAGAZINE 19 FEBBRAIO 2012

EDITORE: Associazione di promozione sociale Articolo Nove - Via Pietrantonio - 81031 AVERSA (CE)BLOQ MAGAZINE - REGISTRAZIONE: Tribunale di Santa Maria Capua Vetere n. 708 del 03.07.2008

DIREZIONE - REDAZIONE - AMMINISTRAZIONE - Via Pietrantonio - 81031 AVERSA (CE)tel. e fax 081.198.142.39 - cell. 339.499.88.55 - 33.88.87.27.09 - [email protected] - www.bloq.it

“BLOQ MAGAZINE” -- “BLOQ.IT” - “PROSPETTIVE”: PROGETTO GRAFICO: Giuseppe Cristiano - TUTTI I DIRITTI RISERVATI - ©STAMPA: TUCCILLO ARTI GRAFICHE S.R.L. - CARDITO - PUBBLICITA’: Associazione Articolo Nove - tel. 339.499.88.55

Marketing e Pubbliche Relazioni - tel. 338.887.27.09 - 339.499.88.55 DIRETTORE RESPONSABILE: Giuseppe CRISTIANO - [email protected] - 338.887.27.09

REDAZIONE: Salvatore Altobelli, Claudia Arbucci, Massimiliano Arlotta, Eugenio Boerio, Maria Botta, Gianluca Cristiano, Nicola Carobene, Um-berto Cascella, Giusy Clausino, Carlo Colella, Stanislao Corvino, Veronica Cotena, Enzo D’Agostino, Enrico Danna, Lidia de Angelis,

Renato de Angelis, Raffaele De Biase, Saverio De Leonardis, Giuseppe Della Volpe, Maria De Luca, Umberto De Santis, Giuseppe Diana, Vincenzo Di Puorto, Michele Docimo, Antonino Fiorino, Salvatore Fusco, Alfonso Garofalo, Pino Imperatore, Antonio Marino, Vincenza Marino, Martina Monaco, Katia Muscariello, Giuseppe Nappa, Mirko Rambone, Stefano Reccia, Alessio Riccio, Alessandro Scarano, Fabio Sichel Turco,

Giovanna Turco, Simonetta Vannucci, Antonio Zacchia. Altre firme: Serse Cugia Toppini, Simonetta Morandini, Pia Pangese, Ugo Persice Pisanti.La direzione di Bloq Magazine e Bloq.it non risponde del contenuto degli articoli e delle inserzioni. Si declina ogni responsabilità per le opinioni espresse nei singoli articoli e per le inserzioni trasmesse da terzi, i quali se ne assumono ogni responsabilità di fronte alla legge. I diritti di proprietà letteraria ed artistica sono riservati.

Non è consentita la riproduzione, anche se parziale, di testi, documenti e fotografie senza autorizzazione scritta dell’Associazione ARTICOLO NOVE. La collaborazione è aperta a tutti, ma in nessun caso instaura un rapporto di lavoro.

Qualsivoglia tipo di collaborazione è da intendersi sempre a titolo gratuito e di puro volontariato.

pag. Nel centrodestra tiene banco la questione candidato a sindaco

pag. Finalmente ripristinate le striscepedonali in via Di Giacomo

pag. Valore legale del titolo di studio: è vicina l’abolizione

pag. Massiccia partecipazione di cittadini al Convegno Aversa città dei Parchi

pag. Casaluce: intervista all’esponente del Pdl cittadino Giuseppe Di Martino

pag. L’assurda faida senza fine tra i Canonisti e i Nikonisti

pag. “Si vendono Ginz non di marca” rubrica umoristica di Pino Imperatore

pag. Solo il maltempo poteva fermare lastriscia positiva dell’Aversa Normanna

pag. Abbiamo intervistato Claudio Contecoordinatore dell’Italia dei Valori

pag. Villa Literno - Ecoballe: il Sindaco Tamburrino scrive al Prefetto di Caserta

pag. San Marcellino: ripubblicato il concorso per un posto di Istruttore Specialistico

pag.

pag. Il governo di salute pubblica propostoda Alberto Coppola fa ancora discutere

Cannavale nominato responsabilecittadino di Futuro e Libertà

Sei tu la persona che cerchiamo?

Stiamo cercando personale a cui affidare la vendita dei nostri servizi.

Ti diamo l’opportunità di operare nella tua città,senza alcun vincolo d’orario.

Di entrare in una squadra affiatata e di vendere servizi in forte crescita.

Il ritorno economico? Ti offriamo la più alta provvigionepresente sul mercato. Non temiamo confronti!

Scrivici subito a:[email protected]

o telefona al 339.499.88.55

I dati saranno trattati ai sensi dell’art.13 D.lgs. 196/03.La ricerca è rivolta a candidati di entrambi i sessi.

IN QUESTO NUMERO 03

Potete commentare gli articoli visitando il sito: www.bloq.it ANNO 5 - Numero 03 - 19 Febbraio 2012

Page 4: BLOQ MAGAZINE 19 FEBBRAIO 2012

l 6 maggio si avvicina e i candidati in lizza, uno dopo l’altro, iniziano a parlare finalmente di pro-grammi. Il leitmotiv di questa tornata elettorale è il “futuro” di Aversa. Certo, decidere il destino di una città, piccola, media o grande che sia, non è cosa facile.Un duro compito aspetta chi uscirà vincitore dalla competizione. Il busillis è: quale deve essere l’av-venire della città di Aversa? Come prima considerazione mi viene subito da dire che non deve essere solo il Sindaco e la coalizione vincente a decidere le nostre sorti. Al Sindaco spetterà il compito di governare la città non di stabilire che “rotta” deve prendere la nave a scapito di quello che pensano i cittadini che non l’avranno votato. Ricordate la “Concordia”?Una cosa è decidere di costruire un marciapiede o organizzare una sagra strapaesana, ben altro è prendere iniziative a lungo termine senza interfacciarsi con tutta la popolazione. Le decisioni fonda-mentali, in termini di prospettiva e crescita, in una o nell’altra direzione, non possono prescindere dal coinvolgimento e dalla partecipazione attiva dell’intera cittadinanza. Imporre, com’è accaduto nel recente passato, scelte non condivise da tutti è costato e costa ancora molto in termini di efficacia di quei provvedimenti. Intitolare pezzi di città agli amici e/o agli amici degli amici, a colpi di mag-gioranza, non mette al riparo da flop clamorosi. Le prese di posizione, senza sentire “tutte le parti in causa” servono solo a stizzire chi quelle scelte non le condivide. Bisogna renderci conto, una volta e per sempre, che non siamo né Parigi né Lon-dra. Non ci possiamo più permettere di essere divisi in tante piccole tribù in perenne lotta tra loro. E’ triste constatarlo, è altrettanto deprimente rinfacciarlo ma, allo stato attuale, non siamo altro che un grosso paesone, estrema periferia della metropoli partenopea. E’ una dura realtà, può piacere o non piacere, ma è “la realtà”! Pensare sempre in grande è da megalomani.E appunto da persone in preda a deliri di grandezza, evidente sintomo di disordine mentale o, per essere buoni, dal solito atteggiamento presuntuoso e straboccante di orgoglio, che a volta mi sembra di essere circondato. E inutile pensare a come dovrebbe essere la città tra dieci, venti o trent’anni se i progetti non saranno condivisi da tutti gli attuali abitanti. E ancor più, come si fa a pensare al futuro di Aversa senza che in questa prospettiva di crescita e sviluppo non siano compresi i comuni che fanno parte del nostro comprensorio? Per decidere il da farsi occorrerebbe una sorta di “parla-mentino” composto dai Sindaci di tutti i comuni dell’agro aversano. Un vero organismo decisionale collegiale che possa coordinare interventi nell’ambito di una visione globale del futuro degli abitanti di Aversa e dell’agro. Parlare di trasporti pubblici senza confrontarsi con le esigenze di mobilità dei restanti 18 comuni appare come un atto di protervia piuttosto che l’intenzione di risolvere un problema pressante. E ciò vale anche per altri argomenti spinosi come la difesa dei nostri prodotti enogastronomici, lo sviluppo dell’artigianato e del commercio, la difesa delle aree verdi dalla espansione urbanistica selvaggia ecc. Certo bisogna cambiare mentalità. Tutti, me compreso, dobbiamo convincerci che un “campanilismo” esasperato non giova a nessuno. Bisogna ribaltare completamente quello che accade nelle scuole, dove la stragrande maggioranza degli allievi si sposta quotidianamente dai comuni dell’agro per recarsi ad Aversa. Se vogliamo avere uno sviluppo “armonico” noi aversani dobbiamo imparare a considerare del tutto normale andare in piscina a Gricignano, visitare la Pinacoteca di Sant’Arpino, fare compere a Teverola, par-tecipare al Carnevale di Villa Literno… Alcuni già lo fanno, ma non sono che una sparuta minoranza. Ancora troppi lacci e lacciuoli burocratici bloccano la nascita di quella che (erroneamente, a parer mio) già chiamano la Grande Aversa. Saltata definitivamente la prospettiva di diventare provincia, credo che non sia utopico pensare ad una sorta di “provincia virtuale” dove sotto il controllo e la direzione di un organismo di controllo e coordinamento il nostro territorio si possa sviluppare come una FUR, sigla che serve ad identificare le Regioni Funzionali Urbane o, meglio ancora, una DMA ovvero una Dynamic metropolitan areas (area metropolitana policen-trica). Senza entrare troppo in stucchevoli dettagli tecnici vi dico subito che il nostro territorio presenta molte delle caratteristiche necessarie per poter parlare di FUR e DMA. Per semplificare vi basti sapere che per poter parlare di una Regione Funzionale Urbana o un’Area Metro-politana Policentrica è necessaria la presenza di una città centrale di almeno 50.000 abitanti e di comuni aggregabili per una popolazione totale oscillante tra 250.000 e 1.000.000 di abitanti. Nel caso di Aversa e dell’agro, con gli attuali 350.000 abitanti si otterrebbe una “media area metropolitana” di Livello B (dei quattro disponibili). Altre considerazioni le lascio ai tecnici delle due Facol-tà universitarie che abbiamo intervistato per Bloq (a pagina 26).

EDITORIALE04

Idi

GiuseppeCristiano

DirettoreResponsabile

Bloq Magazine

[email protected]

Scrivete a: [email protected] ANNO 5 - Numero 03 - 19 Febbraio 2012

Page 5: BLOQ MAGAZINE 19 FEBBRAIO 2012
Page 6: BLOQ MAGAZINE 19 FEBBRAIO 2012

PRIMOPIANO06

Ancora in alto mare le trattative per chi aspira allo scranno più del Palazzo di Città. La soluzione dal cilindro sembra trovarla il consigliere Pdl Miche-le Galluccio che in settimana ha trionfalmente annunciato «Il partito ha ascoltato le istanze della base. Si è deciso per le prima-rie». L’ex alleanzino detta pure i tempi per la macchina orga-nizzativa: «Ci si può organiz-zare già per il 25 e 26 febbraio prossimi».«Occorre organizzarsi. Si do-vrà nominare una commissio-ne e dettare delle regole certe che evitino successivi proble-mi, Penso, ad esempio, a fare in modo che possano compe-tere solo quanti hanno avuto cariche politico-istituzionali in seno al centro destra e non in altri schieramenti».Nei giorni scorsi, però, Cia-ramella sembrava di tutt’altro orientamento: «Al momento – ha tuonato il primo cittadino – stiamo lavorando per dare vita ad una coalizione che sia simile a quella che per due volte ci ha portato alla con-quista dell’amministrazione cittadina.In questo senso credo che, alla fine, anche l’Udc debba farne parte, così come lo è stata sino ad oggi» Allo stato attuale l’incognita resta sempre l’Udc mentre al tavolo programmatico del centrodestra sono in cinque. Il Nuovo Psi, il Gruppo delle Li-bertà del vicesindaco, Aversa Più e Udeur oltre al Pdl che fa la parte del leone avendo interessi in almeno tre delle altre quattro forze vuoi per vicinanza politica, vuoi per la presenza di propri tesserati nei movimenti civici. L’Udc, come accennavamo, è spaccato al proprio interno: da un lato i centristi con il coordinato-re cittadino Gennaro Morra ed il capogruppo in consiglio comunale Gilberto Privitera che vedo-no nella costruzione di un grande centro con i Peppe al quadrato (Peppe Sagliocco e Peppe Sta-bile) e Paolo Santulli una opportunità per affran-carsi dal centrodestra e dal Pdl e dall’altro lato gli assessori uscenti, Diomaiuta e Balivo insieme al consigliere Menditto che vorrebbero lasciare intatto lo status quo.Il Pdl aversano sembra non dormirci la notte sulla spaccatura all’interno dei centristi dell’Udc. Di nuovo in ballo il sindaco Ciaramella che pone un

aut aut al presidente Zinzi. Il presidente dell’ente di Corso Trieste reo di tessere le trame per una coalizione centrista dando vita al Terzo Polo nel-la città dell’Arco viene ammonito da Ciaramella che chiede udienza a Nitto Palma per discutere

delle elezioni aversane e per far presente al suo coordinatore regionale la situazione. «Credo che il presidente, per-sona intelligente, capirà che rompere l’alleanza ad Aversa significa romperla anche ad altri livelli, In primo luogo a quello provinciale e, forse, anche regionale. Ad Aversa noi del Pdl abbia-mo sempre deciso in proprio, senza Caserta. Nemmeno la presenza del senatore Giulia-no ci ha ostacolato in questo. Ora, Non capisco perché cer-te decisioni dovrebbero esse-re prese a Caserta. Con l’Udc abbiamo lavorato in sinergia

e bene per dieci anni, ora se si deve rompere ognuno si prenderà le proprie responsabilità».Ancora nebulosa, quindi, in casa centro destra la candidatura a primo cittadino per la coalizione anche se in linea di massima un’orientamento al-meno nel Pdl c’è. Sono 4 i nomi di altrettanti consiglieri uscenti da proporre alla coalizione. Nomi ai quali aggiun-gere altri che verranno fuori dalle trattative e poi dalla rosa scegliere il più affidabile e politicamen-te forte.Intanto c’è una novità per i finiani del Fli. Pino Cannavale, in vista delle elezioni amministrative che si terranno ad Aversa il prossimo 6 maggio, ha ricevuto l’incarico ufficiale da parte del Coor-dinatore provinciale di rappresentare il FLI nella città di Aversa (articolo a pag. 15). Per il Nuovo Psi, invece, sarà Massimo Grimal-di, presidente della commissione Bilancio della Regione Campania e leader del NPsi in Terra di Lavoro, ad occuparsi in prima persona della lista e delle alleanze del Garofano, in vista delle pros-sime elezioni amministrative.Nel frattempo le liste civiche scaldano i muscoli e fanno sapere che ci sono. Ad iniziare da Demo-crazia e Territorio il sodalizio presieduto da An-timo Castaldo che in una affollata presentazione presso la sede dell’associazione ha presentato il proprio programma. Allo stesso presidente sono

diMicheleDocimo

CorrispondenteBloq Magazine

[email protected]

Nel centrodestra tiene banco la questione candidato a sindaco

Segnalazioni, critiche, argomenti che vorreste fossero trattati? Scrivete a: [email protected] ANNO 5 - Numero 03 - 19 Febbraio 2012

Nella foto alcentro:

DomenicoCiaramella

Nelle foto sopra:Michele Galluccio

e Gianpaolodello Vicario

Page 7: BLOQ MAGAZINE 19 FEBBRAIO 2012

state affidate le conclusioni «Ad Aversa c’è neces-sità di partecipazione, – è stato l’incipit di Castal-do – di interessarsi al bene comune. Non ci interessa fare consociativismo, inciucio. Quando si parla bisogna tenere presente la sto-ria della città, a partire dagli anni ’70 e ‘80. Sono sempre gli stessi, quelli della politica ‘familiare’ che ha portato al sacco urbanistico di Aversa. Noi puntiamo alla riquali-ficazione etica di questo territorio. Non si possono fare accordi con chi ha prodotto un’esperienza fal-limentare di governo cittadino. Per questo non possiamo accettare ciò che ha affermato Alberto Cop-pola. Il ‘governo di salute pubbli-ca’ formato da Pdl, Pd e Udc è la stessa coalizione che appoggiava il sindaco di Casapesenna Fortu-nato Zagaria, arrestato di recente. Il Pd ha detto già di no, ora aspettiamo le risposte di Pdl e Udc, ma soprattutto la risposta di Abc, cui

Coppola ha aderito. Vogliamo capire se queste affermazioni sono una sua personale iniziativa o fanno parte di un progetto politico della neonata associazione. Abc deve chiarire subito e prenderne, eventual-

mente, le distanze. C’è poi un altro dato politico im-portante che scaturisce da queste dichiarazioni. Il primo ad essere d’accordo su un patto fra Pdl, Pd e Udc è il sindaco Ciaramella, che così facendo san-cisce il suo fallimento e quello del centro destra nel governo di que-sta città».E due nuove liste civiche irrom-pono sulla scena politica: “Aversa C’è” e “IdeAversa”, entrambe a sostegno dell’ingegnere Gabriele Costanzo dal motto: “Far vivere la

città, farla vivere bene, farla vivere meglio” e con un gruppo di candidati dall’età me-dia sui 40 anni (articolo a pag.10).

PRIMOPIANO 07

Potete commentare gli articoli visitando il sito: www.bloq.it ANNO 5 - Numero 03 - 19 Febbraio 2012

Nella foto al centro:PaoloSantulli

Nella foto sopra:MassimoGrimaldi

L’indagini della Procura della Repub-blica di S.Maria Capua Vetere sull’af-fidamento del servizio di gestione degli autovelox da parte del Comune di Te-verola sono arrivate ad una svolta.Lo scorso 13 febbraio sono stati notifi-cati avvisi di garanzia che contempla-vano varie ipotesi di reato.Nel mirino degli inquirenti Biagio Lusi-ni sindaco di Teverola, Maria Nuzzolo segretario comunale, Salvatore Bar-bato ex consigliere, Pellegrino Sasso assessore, Crescenzo Salve assessore, Maurizio Di Chiara assessore, Carmi-ne Tana consigliere, Nicola Caserta ex consigliere, Gennaro Melillo consiglie-re di minoranza, tecnici e impiegati comunali. Le indagini partite, nel 2009 riguardano il rilevamento delle infrazio-ni al codice stradale con autovelox, photored o similiari, tramite, i quali, tutti i coinvolti avrebbero determinato intenzionalmente un ingiusto vantaggio patrimoniale e, per il Comune, il vantaggio degli introiti patrimoniali conseguenti al rilievo delle sanzioni.Agli interessati la Procura contesta le modalità di affi-damento del servizio da parte del Comune ad una ditta privata; la non veritiera indicazione in bilancio del ri-cavo delle sanzioni; l’illegittima modalità di rilevazione delle infrazioni; l’omessa comunicazione al Ministero dei Trasporti per la decurtazione dei punti sulla paten-te; l’illegittimo trattamento dei dati personali nonché la

mancanza di uno studio di fattibilità e di pericolosità dell’installazione delle apparecchiature di rilevamento che venivano a volte occultate con artifi-zi o nascoste dietro dei cespugli, sen-za alcuna segnalazione o poste dopo un’improvvisa variazione dei limiti di velocità.Agli indagati si potrebbe anche conte-stare il reato di truffa nei confronti di quanti, si sono visti destinatari di ver-bali per infrazione al codice della stra-da redatti con un atto amministrativo da considerarsi nullo perché derivan-te da comportamenti illeciti da parte dell’Amministrazione Comunale stes-

sa. La notizia ci lascia pensosi non poco.Le condotte contestate a tutti gli indagati, nell’ambito di una vasta operazione condotta dai Carabinieri e della Po-lizia Stradale in esecuzione di un decreto di sequestro preventivo delle apparecchiature “fuorilegge” emesso dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere nel 2009, sono le illecite modalità di rilevazione delle infrazioni. Oltre al danno anche la beffa poiché non solo gli accusati avrebbero tratto un ingiusto vantaggio, ma la stragrande maggioranza degli inquisiti fa ancora parte dell’attuale amministrazione e le spese per difen-derli le pagherà comunque il contribuente teverolese che oltre ad aver pagato le multe dovrà ora pagare anche per difendere i propri rappresentanti. di Antonio Zacchia

Teverola: scandalo autovelox. Avvisi digaranzia per l’ex amministrazione comunale!

Page 8: BLOQ MAGAZINE 19 FEBBRAIO 2012

POLITICA08

el fronte centrosinistra continua a far discutere la proposta lanciata dall’urbanista Alberto Cop-pola di un cosidetto governo di salute pubblica amministrato dai tre maggiori partiti cittadini a cui aggiungere il movimento ABC quale ideale raccogli-tore di personalità che non hanno una tessera di partito ma che partecipano alla vita istituzionale. Secondo il professionista, che esclude una propria can-didatura a primo cittadino di un eventuale governo di salute pubblica, i tre parti-ti maggiori devono sedersi attorno ad un tavolo e devo-no innanzitutto individuare una personalità riconosciuta e condivisa da tutti che aiuti, magari per un periodo tem-porale limitato, Aversa a vi-vere i prossimi anni offrendo ad essa la possibilità di scegliere collaboratori per amministrare in forma autonoma. «La politica – afferma Coppola – è ricerca, inno-vazione; è necessario avventurarsi in una cre-atività che porti all’ animazione di un quadro politico-amministrativo depresso, paludoso ed attonito rispetto ai problemi che è chiamato ad affrontare e risolvere».Sempre secondo Coppola: « Il confronto non deve essere tra parti politiche, ma tra concezio-ni diverse della politica e della gestione della cosa pubblica: tra chi vuole servire la Politica e chi di essa si vuole servire».Secco ed a stretto giro il no del Pd alla proposta mentre Pdl e Udc nicchiano nel dare una rispo-sta. Resta da capire se la proposta dell’architetto Coppola sia una sua personale congettura o una sorta di tavolo di coalizione in via di allestimen-to da parte del movimento ABC.Un movimento che, negli ultimi tempi, ha ral-lentato bruscamente la fase programmatica par-tecipata dopo le diverse riunioni tenutesi e gli incontri a tema.Nel frattempo c’è stata la prova del fuoco per la neo costituita Alleanza per Voltare Pagina ed il Progetto Aversa 2.0. Una proposta messa in campo dai partiti del centro sinistra che tenta di raccogliere le istanze di cambiamento rispetto all’ esperienza politica ed amministrativa che ha caratterizzato la città negli ultimi dieci anni. Un

cambiamento che deve essere concreto e consta di diverse tappe che porteranno ad un confronto che avviene con la cittadinanza su una serie di determinati aspetti programmatici che stanno a

cuore alla coalizione che ri-prende, quindi, una funzio-ne troppo spesso dimentica-ta dalla politica che è quella dell’ascolto delle istanze, delle proposte e delle rifles-sioni dei cittadini.Una prova pienamente su-perata , con oltre duecento persone che nonostante le temperature polari hanno affollato l’ex Macello comu-nale, che ha visto il primo incontro programmatico con una partecipata discussione sul tema “Aversa Città dei Parchi” di cui si può trovare ampia sintesi nelle prossime pagine di questo giornale.

Un’Alleanza che strizza l’occhio ad Antimo Ca-staldo. Significative parole del rappresentante di SeL, e del segretario del Pd Mariano D’Amore ci sono state alla presentazione del programma di Democrazia & Territorio.I due rappresentanti dei partiti di centro sinistra hanno apprezzato il lavoro compiuto in questi due anni di vita dal movimento ‘Democrazia & Territorio’ sul territorio ed i temi sviluppati nel corso del dibattito per la presentazione del pro-gramma, confermando un’identità di vedute con molti dei punti presenti nel programma e auspi-cando l’avvio di un confronto che possa avere esiti positivi in vista delle elezioni del prossimo maggio.Anche nel centrosinistra c’è il vuoto assoluto in fatto di liste e candidati a sindaco oltre che di alleanze ed apparentamenti. Una notizia quasi certa è quella della ritrovata unità in casa Pd ra-tifica da una riunione alla presenza di ben tre segretari: oltre al coordinatore cittadino, infatti, erano presenti il segretario provinciale Dario Ab-bate ed il segretario regionale Enzo Amendola. Il leader della federazione di caserta, Abbate, precisa che «il partito ha un’unità d’intenti nel ritrovare la centralità nello scenario politico cittadino. Non ci può, infatti, essere un’alter-nativa all’amministrazione Ciaramella senza la nostra presenza nella coalizione. Il nostro ruolo è centrale per costruire il dopo Ciaramella ed

Ndi

MicheleDocimo

CorrispondenteBloq Magazine

[email protected]

Il governo di salute pubblica propostoda Alberto Coppola fa ancora discutere

Nella foto al centro:Alberto CoppolaNelle foto sopra:il logo di Aversa 2.0e Dario Abbate

Segnalazioni, critiche, argomenti che vorreste fossero trattati? Scrivete a: [email protected] ANNO 5 - Numero 03 - 19 Febbraio 2012

Page 9: BLOQ MAGAZINE 19 FEBBRAIO 2012

in questo senso proponiamo, così come stiamo facendo e faremo in altre realtà dove si voterà a maggio prossimo, un’intesa di “buon governo”, ossia una grande alleanza che parta dal centro dello scenario politico per giungere a sinistra, senza tralasciare anche realtà movimentiste che ad Aversa si sono già espresse» In poche parole porte aperte a Sinistra Ecologia e Libertà, Italia dei Valori, socialisti e i movimen-tisti di ABC. Intanto Sinistra Ecologia e Libertà forte della pre-senza di un consigliere nell’assise di Piazza Mu-nicipio interroga l’Amministrazione Comunale sui risultati raggiunti in fatto di raccolta differen-ziata e la relativa Tarsu. Il consigliere in quota SeL lancia l’allarme «La Tarsu per il 2011 costerà il 40% in più».La constatazione parte dal fatto che il Comune di Aversa non ha raggiunto il traguardo minimo del 35% di raccolta differenziata nel 2010, ed ha aumentato la Tarsu del 10,02% rispetto all’anno precedente.Il mancato raggiungimento del 50% di raccolta differenziata entro il 31 dicembre 2011 impli-cherebbe un ulteriore incremento del 40% Tarsu perché aumenteranno i costi del conferimento dei rifiuti nelle discariche.Quindi l’interrogazione al primo cittadino per conoscere i dati ufficiali relativi alla percentua-

le di raccolta differenziata a tutto il 31 dicembre 2011. «La legge 9072008 parla chiaro – spiega Morra - all’articolo 11 stabilisce che ai comuni della regione Campania che non raggiungano l’obiettivo minimo di raccolta differenziata pari al 25 per cento dei rifiuti urbani prodotti entro il 31dicembre 2009, al 35 per cento entro il 31 dicembre 2010 e al 50 per cento entro il 31 di-cembre2011, fissati dal Piano Regionale dei ri-fiuti adottato con ordinanza del Commissariato delegato per l’emergenza dei rifiuti n. 500 del 30 dicembre 2007, è imposta una maggiorazio-ne sulla tariffa di smaltimento dei rifiuti indiffe-renziati pari rispettivamente al 15 per cento, al 25 per cento e al 40 per cento dell’importo sta-bilito per ogni tonnellata di rifiuto conferita agli impianti di trattamento e smaltimento. Visto che per il 2011 c’è stato un’ aumento della tariffa Tarsu di oltre centoquaranta euro (+10,02% pari a € 143,08 rispetto all’anno 2010) si prospetta che La Tarsu per il 2011 co-sterà il 40% in più.Per questo motivo sono a chiedere al sindaco di Aversa di poter conoscere qual è la percentuale di raccolta differenziata raggiunta nel 2011».Per i cittadini aversani quindi oltre al danno del servizio partito in ritardo o rimasto ai blocchi di partenza anche la beffa di un ulteriore aumento dei tributi.

POLITICA 09

Venerdì 17 febbraio alle ore 18 si è tenuta l’inau-gurazione del presidio di Libera Aversa “Zì Gennà”, dedicato alla memoria di Gennaro Diana, padre di don Peppe Diana, assassinato nella sua chiesa dalla mano camorrista il 19 marzo del 1994. Gennaro Diana ha dedicato gli ultimi anni della sua vita all’es-sere presente a tutte le manifesta-zioni che ricordassero suo figlio e ad incontrare i tanti ragazzi che da tutt’Italia venivano dalle nostre parti per conoscere meglio la figu-ra di don Peppe e la sua famiglia.Il presidio di Libera “Zì Gennà” è ospitato all’interno del centro culturale “Il Dono” sito in Aversa, e non a caso proprio in piazzetta don Peppe Diana. La libreria sociale da anni è ge-stita da un coordinamento di as-sociazioni e volontari che dalla sua fondazione ad oggi hanno donato a studenti, associazioni, scuole oltre 20.000 libri. Hanno presenziato alla manifesta-zione: Gianni Zara, avvocato e dirigente nazionale della Federazione Nazionale delle Associazioni Anti-

racket; Michele Mosca, docente di Economia Politica dell’Università di Napoli Federico II; Danila Jacazzi,

Vice Preside della Facoltà di Archi-tettura S.U.N.; Jean Renè Bilongo, Ufficio Politiche dell’Immigrazio-ne CGIL Nazionale.Le conclusioni sono state affidate a Valerio Taglione coordinatore pro-vinciale Libera Caserta. La presen-tazione del presidio è stata effet-tuata dai volontari del centro.Ha moderato il dibattito Vito Faen-za, decano della stampa aversana. L’evento aderisce anche a “M’il-lumino di Meno”, la celebre cam-pagna radiofonica sul Risparmio Energetico, lanciata da Caterpil-lar, il noto programma di Radio2. Al termine dell’incontro è stato offerto un buffet ai presenti che hanno potuto degustare i prodotti

provenienti dai beni confiscati alla camorra realizzati in provincia di Caserta che fanno parte dell’iniziativa “Facciamo un Pacco alla camorra”. La cittadinanza è accorsa in massa, a parte qualche assenza “sospetta”, e questo fa ben sperare per il futuro di Aversa.

Inaugurato il presidio diLibera Aversa “Zì Gennà”

Potete commentare gli articoli visitando il sito: www.bloq.it ANNO 5 - Numero 03 - 19 Febbraio 2012

Page 10: BLOQ MAGAZINE 19 FEBBRAIO 2012

ar vivere la città, farla vivere bene, farla vivere me-glio”. E’ questo lo slogan di un gruppo di candidati alle elezioni comunali di Aversa del prossimo 6 e 7 maggio. Stanchi della stasi amministrativa in cui la Città si ritrova a causa delle prece-denti amministrazioni, e di vedere delegate ai decani della politica de-cisioni e problematiche che di fatto hanno lasciato Aversa in un delu-dente immobilismo sui temi più importanti che la riguardano, que-sto gruppo di candidati ha deciso di scendere in campo con due liste civiche per mettere a disposizione della collettività le proprie compe-tenze e professionalità. Le due liste civiche, infatti, sono composte in gran parte da giovani imprenditori e professionisti – tra cui ingegneri, architetti, medici e avvocati – che non hanno colore politico.Le liste si chiamano “Aversa c’è” e “IdeAversa” e sono composte ciascuna da 24 candidati al consi-glio comunale: l’età media è di 40 anni.Correranno da sole, escludendo ogni tipo di alleanza con gli schieramenti politici. “La nostra è una scommessa – affermano – un segnale di

forte discontinuità: non abbiamo insegne politiche, non abbiamo amministrato la città e siamo pronti a

mettere a disposizione la nostra pro-gettualità e le nostre competenze per farlo”.Le due liste civiche sosterranno il candidato a sindaco Gabriele Co-stanzo: quarant’anni, Costanzo è un ingegnere, sposato e padre di tre bambine.“La trasparenza – dichiara il can-didato a sindaco Costanzo - sarà il nostro imperativo; la coesione e il confronto fra le persone che sosten-gono la mia candidatura il nostro punto di forza.La mia campagna elettorale non sarà un puntare il dito contro altre liste civiche o schieramenti politici. Non mi interessano beghe o steri-li polemiche politiche finalizzate solo ad ottenere consenso e visibi-lità. Non avendo la politica come fonte di sostentamento, scendo in campo solo e unicamente per il bene comune.Presto presenteremo i candidati delle due liste e il programma che intendiamo realizzare. Un docu-

mento complesso, concreto e impegnativo. Ma le sfi-de non ci spaventano”.

AVERSA10

Fa cura

dellaRedazione

Bloq Magazine

[email protected]

Scendono in campo altre due liste civiche: “Aversa C’è” e “Idea Aversa”Le due neonate liste civiche sostengono entrambe la candidatura alla carica di Sindaco della Città di Aversa dell’Ingegnere Gabriele Costanzo

Ripristinata l’assistenza sociale sospesaa causa della grave crisi dell’ambito C3Come assicurato nel consiglio comunale dell’8 febbraio scorso l’Amministrazione Ciaramella non ha lasciato i cittadini aversani senza assistenza. Così come da impegni assunti, a dare ancora più forza e valenza attuativa all’azione promossa dai rispettivi rappresentanti e per la ricerca di una soluzione efficace e tempestiva alle problematiche legate alla crisi dell’ambito C 3, il Sindaco di Aversa, Domenico Ciaramella, ed il neo direttore sanitario dell’Asl Ce, Gaetano Danzi, l’assessore alle politiche sociali, Vincenzo Lanzetta, il consigliere delegato Mario Tozzi e la dirigente del settore Gemma Accardo, si sono incontrati presso l’ospedale di Aversa alla presenza di alcuni familiari rappresentanti dei soggetti diversamente abili ed hanno trovato una soluzione per assicurare continuità all’erogazione dei servizi socio sanitari con le stesse modalità e per gli stessi tempi che erano in essere prima della loro sospensione. “Anche questa volta abbiamo avuto un risultato positivo – ha detto il Sindaco Ciaramella - anche grazie all’impegno del neo direttore Danzi, cui vanno i miei ringraziamenti, l’assessore Lanzetta, il Consigliere Tozzi ed il dirigente Accardo. Ora, però, aspettiamo che la Regione Campania faccia sì che in tempi brevi si insedi il neo commissario per risolvere tutti le ulteriori problematiche connesse alle politiche sociali, a partire dai pagamenti alle cooperative i cui lavoratori assistono i disabili”.

Segnalazioni, critiche, argomenti che vorreste fossero trattati? Scrivete a: [email protected] ANNO 5 - Numero 03 - 19 Febbraio 2012

Page 11: BLOQ MAGAZINE 19 FEBBRAIO 2012
Page 12: BLOQ MAGAZINE 19 FEBBRAIO 2012

accolto l’Sos lanciato dal medico funzionario del distretto sanitario, Giuseppe Russo, il quale ave-va segnalato il rischio che correvano gli utenti del poliambulatorio di via Di Giacomo, nell’attraversare il tratto di strada compreso tra piazza d’Angiò, usata come parcheggio pubblico a pagamento, e la struttura assistenziale, per la scom-parsa delle strisce zebrate, indicate dalla segnaletica verticale ma, di fatto, scom-parse da tempo.Una condizione di pericolo creata dall’altissima affluen-za di utenti che raggiungo-no la palazzina dell’ex Inam per visite mediche, prenotazioni agli sportelli del Cup e pratiche burocratiche di ogni tipo e dall’al-trettanto alto volume di traffico veicolare presente nell’arteria che è una scelta obbligata per i veicoli da e verso il centro storico, per l’asse mediano, per i comuni dell’agro.Un problema segnalato dal dottor Russo, ai respon-sabili del settore, più volte a voce e in maniera amichevole, senza ottenere successo, cosicché era

stato costretto a rivolgersi ai media e al neonato centro di ascolto della sezione cittadina dell’Asso-

ciazione Italiana Familiari Vittime della Strada.Dopo l’Sos la soluzione è arrivata. Una nota del comando della polizia municipale ha comu-nicato in maniera ufficiale il ripristino dell’attraversa-mento pedonale, a Biagio Ciaramella, responsabile dell’Aifvs, che ha espresso soddisfazione per l’interven-to immediato. “Adesso – ha commentato – c’è da spe-rare che si metta mano al ripristino degli altri attraver-

samenti pedonali scomparsi a seguito dell’uso e che, insieme, se ne disegnino di nuovi nelle arterie in cui ce ne sia la necessità, così come promesso dall’assessore alla viabilità Carlo Amoroso”.Aggiungendo che: “Per questo tipo d’intervento, come dall’assessore stesso affermato, sono a di-sposizione del suo ufficio circa ottomila euro. Sa-rebbe il caso di utilizzarli per realizzare quanto promesso”.

AVERSA12

Ra cura

dellaRedazione

Bloq Magazine

[email protected]

Finalmente ripristinate le strisce pedonali in via Di GiacomoRaccolto l’Sos lanciato dal dott. Giuseppe Russo che aveva segnalato il rischio checorrevano, nell’attraversare la strada, gli utenti del poliambulatorio di via Di Giacomo

Il sindaco di Aversa, Domenico Ciaramella, ha reso noto che fino a venerdì 16 marzo 2012, la Ztl sarà sospesa. “Ho accettato la richiesta delle associazioni di categoria dei commercianti in merito alla sospensione della zona a traffico limitata”.Così esordisce il sindaco di Aversa, e continua: “Fino a Venerdì 16 Marzo 2012 è sospesa la Zona a Traf-fico Limitato. I commercianti di via Roma, attraverso le loro associazioni di categoria, ci hanno chiesto di sospendere l’isola pedonale in considerazione dello stato di crisi commerciale che sta attanagliando tutto il comparto produttivo nazionale, tenuto conto anche delle eccezionali condizioni climatiche con freddo neve e pioggia, il dopo festività natalizie sta creando commercialmente non pochi problemi.Dopo aver ascoltato i rappresentanti delle associazioni e considerando che rappresentavano una ri-chiesta della maggioranza dei commercianti di via Roma, così come concesso e predisposto per l’anno 2011, abbiamo accolto la loro richiesta”.

Aversa: sospesa la Zona a traffico limitato, fino al 16 marzo 2012

Segnalazioni, critiche, argomenti che vorreste fossero trattati? Scrivete a: [email protected] ANNO 5 - Numero 03 - 19 Febbraio 2012

Page 13: BLOQ MAGAZINE 19 FEBBRAIO 2012

ino Cannavale, in vista delle elezioni amministrative che si terranno ad Aversa il prossimo 6 maggio, ha ricevuto l’in-

carico ufficiale da parte del Coordinatore provinciale di rappresentare il FLI nella città di Aversa.Cannavale ha ricevuto la dele-ga ufficiale per formare la lista elettorale del partito di Fini – Futuro e Libertà e di condurre le opportune trattative per la realizzazione del Terzo Polo.L’esponente politico ha rice-vuto anche ampia libertà di manovra per trattare con le al-tre forze, compatibili con il progetto del Fli, per trovare una collocazione soddisfacente al partito in una delle coalizioni che si andranno da qui a poco a formare. Conoscendo la verve di Pino

Cannavale, riteniamo che questa nomina giunga alla persona giusta al momento giusto.

Scende finalmente in campo un esponente politico in grado di movimentare quello che al-trimenti si andava delineando come uno stanco, ripetitivo e monotono percorso di avvici-namento alle elezioni.Elezioni che sia i “grandi” par-titi sia i piccoli movimenti civi-ci stanno affrontando tra mille tatticismi e con uno stucche-vole atteggiamento low profile da parte di molti dei probabili candidati.Con l’arrivo di Pino Cannavale la campagna elettorale si arric-chisce di un personaggio che, condivisibili o non condivisibi-

li le sue idee, certamente stimolerà gli altri partiti ad aprirsi agli elettori consentendo a questi ultimi di formarsi un’idea concreta sui programmi eletto-rali delle varie liste in competizione.

Cannavale nominato responsabilecittadino di Futuro e Libertà

AVERSA 13

di Serse CugiaToppini

CorrispondenteBloq Magazine

[email protected]

Con Cannavale la campagnaelettorale si arricchisce di un personaggio che, condivisibilio non condivisibili le sue idee, certamente stimolerà gli altri partiti ad aprirsi agli elettori consentendo a questi ultimi di formarsi un’idea concreta sui programmi elettorali delle varie liste in competizione

P

Potete commentare gli articoli visitando il sito: www.bloq.it ANNO 5 - Numero 03 - 19 Febbraio 2012

Page 14: BLOQ MAGAZINE 19 FEBBRAIO 2012

STORIE14

uando Enzuccio Sangiuliano lasciò la sua Parete non aveva neppure 18 anni e, come tutti i giovanis-simi della sua età, tanta voglia di vivere. Era appena iniziato il 1915 quando, salutati i familiari, partì per il nord con una bor-sa con dentro le cose sue più care. Man mano che il treno si allontanava dal suo luo-go natio, il suo cuore di-ventava sempre più cupo e l’ assalivano i ricordi. Davanti ai suoi occhi lo scenario convulso degli affetti più cari, degli ami-ci che aveva lasciato (o che erano anch’essi parti-ti) e il volto del suo primo amore innocente. Qua-che lacrima velava i suoi occhi castani e cercava di distrarsi lanciando uno sguardo furtivo dal fine-strino, ma la tristezza, era tanta: la stessa che vedeva impressa sul volto degli sventurati che viaggiavano con lui. Dopo ore di pe-noso tragitto, con nelle orecchie lo sferragliare delle rotaie sui binari, il treno si fermò in una stazione del settentrione. Una sosta obbligata, dove i neo-soldati venivano divisi e fatti salire su opportuni automezzi che parti-vano alla volta di località diverse. Il nostro Enzuccio, insieme a dei bersaglieri, fu destinato al Carso (dopo essere stato dotato di opportuno abbigliamento e di un fucile) e sparì su un rudimentale camion tra la frigida nebbiolina padana. Altre ore di viaggio, su strade sconnesse da “ammaccare” le ossa, e fi-nalmente il camion (dirigendosi verso il nord-est) giunse a destinazione, dopo aver superato l’Isonzo, ai piedi dell’altopiano del Carso goriziano. Quivi i militi, Sangiuliano compreso, furono fatti scendere e, a piedi, ognuno proseguì verso la postazione as-segnatagli. Enzuccio capitò su una collinetta, di non più di 200 metri d’altitudine, che dominava una va-sta piana e, come prima cosa, dovette subito met-tersi all’opera, scavandosi con un badile un fosso in cui rifugiarsi per difendersi dalle granate nemiche. Cosa non difficile, considerate le fenditure del terre-no, che serpeggiavano come cunicoli all’aperto da sembrare delle trincee naturali. E in questa trincea, condivisa con altri commilitoni, fece le sue dramma-tiche esperienze che racconta in qualche rara lettera

pervenuta ai suoifamiliari in pena. In cui si parla dello scarso rancio, delle difficoltà ambientali, del gelo della notte, dei

bagliori accecanti e as-sordanti delle granate, dei sacrifici estremi e della solitudine che per-vadeva tutti. E poi ancora dei combattimenti corpo a corpo con la baionetta, con legrida lancinanti dei feriti e il via vai dei barellieri, con intorno l’odore della morte e dentro tantissi-ma paura... con frequen-ti crisi di panico. Che, quando colpiva qualcu-no più fragile, sfociava in depressione profonda portandolo anche alla pazzia, facendolo scap-pare nudo dalla trincea. Enzuccio Sangiuliano rimase in prima linea (in

questa guerra di logoramento) meno di tanti altri e, in un certo qual senso, fu fortunato nella sfortuna: non vide la fine dell’anno in cui fu prelevato e spe-dito al fronte. Brutalmente. Si spense miseramente e senza alcun conforto il 1 dicembre del 1915, per le ferite riportate in combat-timento, in un ospedaletto del Campo 472: aveva da poco compiuto i suoi bei (?) diciotto anni. Si può solo immaginare cosa gli passasse per la testa scon-volta, lontano dalla sua casa, in punto di morte... La ferale notizia giunse a suo padre Cristofaro con mol-to ritardo, che affranto dal dolore, non sopravvisse a lungo; così come la madre che non sapendo darsi pace, morì d’inedia.Sopravvisse soltanto la sorella Teresina che sposò il compianto direttore didattico e podestà di Parete, Gaetano Serao (zio della moglie di chi stende que-sto pezzo), la quale annualmente, fin quando in vita, si recava a far visita al fratello morto.Che trovasi sepolto nel Sacrario di REDIPUGLIA, insieme ad altricentodiecimila soldati caduti per la Patria (alcuni no-stri conterranei)… anche per chi non meritava que-sto olocausto, questo alto onore.Un sacrificio estremo che solo i poveri di spirito, gli esaltati e gli incolti non possono capire. Un pronipo-te dell’illustre defunto, del quale porta il nome, ha insegnato presso il locale Istituto Linguiti.

Qdi

AntonioMarino

CorrispondenteBloq Magazine

[email protected]

Enzuccio Sangiuliano: la triste storiad’ un ragazzo morto 18enne sul Carso

Nella foto:una parente indica il punto esatto dov’è statoinumato il soldatodel 73esimo FanteriaVincenzo Sangiulianodi Parete...

... grazie ...

Segnalazioni, critiche, argomenti che vorreste fossero trattati? Scrivete a: [email protected] ANNO 5 - Numero 03 - 19 Febbraio 2012

Page 15: BLOQ MAGAZINE 19 FEBBRAIO 2012

...quelli chefanno il lorodovere, quelliche rappresentano la normalità,dopo un po’ non ti ricordinemmeno comesi chiamano, chi erano,cosa avevano fatto...

STORIE 15

diUmbertoDe Santis

CorrispondenteBloq Magazine

[email protected]

a tragedia che nelle ultime settima-ne abbiamo visto consumarsi nei salotti televisivi piuttosto che da-vanti all’isola del Giglio è nient’al-tro che una puntuale fotografia di un grosso spaccato della società

italiana. Il capitano che abbandona la nave che affonda ne rappresenta uno dei simboli più autentici. In poco tempo l’immagi-nario collettivo si è impos-sessato di questo simbolo, facendo passare per un atti-mo in secondo piano la tra-gedia umana e il clamoroso disastro ambientale.Ma i media mainstream non mollano subito l’osso e, consapevoli che lo spet-tatore italiano medio ama la spettacolarizzazione del dolore, trasformano in un battibaleno la tragedia del-la Costa Concordia nell’en-nesimo reality show: ecco allora che criminologi e psicologi si trasformano in capitani di lungo corso e superstiti, senza nem-meno avere il buon gusto di rifarsi il trucco o il colore di capelli.Da un giorno all’altro alle Yara Gambiraso, alle Sara Scazzi, ai Michele Misseri, alle Melania Rea e ai Raffa-ele Sollecito, si sono sosti-tuiti lo Schettino Mostro, lo Schettino Vittima, lo Schet-tino Carnefice, lo Schettino Capro Espiatorio.Ma alla fine anche Schet-tino dopo essere stato mo-stro, vittima, carneficie, capro espiatorio, diventerà un eroe. Perchè Schettino alla fine è quel personag-gio virile, forte, con l’aria da raccomandato, circon-dato da belle donne, che riesce bucare lo schermo e a riempire il salottino della D’Urso, a tenere nascosto per un bel po’ il movimen-to dei “forconi”. E prima di essere quel colpevole che

riuscirà a far sentire più sicuri gli italiani quan-do torneranno a viaggiare sui mostri del mare, è colui che, meglio di chiunque altri, riesce a far sentire sicuri i vertici televisivi di portarsi la pa-gnotta a casa.Schettino non è il cattivo in questa situazione, ma solo uno dei tanti eroi contemporanei. Uno di

quei personaggi che, dopo essere stati sfruttati e bistrat-tati dai media mainstream, un giorno si ritroveranno con un libro pubblicato, qualche apparizione televi-siva e magari un disco con Mariano Apicella. Sono questi gli unici eroi che servono ai media main-stream, non c’è spazio per i De Falco (quello del Tor-ni a bordo, cazzo!) o per i commissari di bordo che, nonostante la gamba spez-zata, continuano a salvare le vite degli altri. Insomma quelli che fanno il loro do-

vere, quelli che rappresentano la normalità, quel-li che dopo un po’ non ti ricordi nemmeno come si chiamano, chi erano, cosa avevano fatto.

Schettino: non solo un simbolo, ma prima o poi anche un eroe TV

L

www.radiobloq.it

Potete commentare gli articoli visitando il sito: www.bloq.it ANNO 5 - Numero 03 - 19 Febbraio 2012

Page 16: BLOQ MAGAZINE 19 FEBBRAIO 2012

CULTURA16

i svolgerà il 3 marzo prossimo, con inizio alle ore 16:30, presso l’Auditorium dell’Istituto Statale per Ragionieri “A. Gallo” di Aversa, gentilmente messo a disposi-zione dal Dirigente Scolastico Prof. Gennaro Cristiano, la Pre-miazione del 18° Concorso Po-etico Letterario Città di Aversa, organizzato dall’Associazione Socio-Culturale Internazionale N. Jommelli, di cui è presidente il Poeta Antonio Golia, autore di tanti libri di poesie dal titolo Poema d’Amore.Il Premio è stato dedicato ad una delle principali figure po-litiche di Aversa l’Onorevole Pietro Rosano. La manifestazione di quest’an-no è stata organizzata in ge-mellaggio con l’Unione Artisti e Operatori Culturali di Marigliano, della quale è Presidente lo scrittore Gianni Ianuale, autore di nu-merose pubblicazioni poetiche e curatore di tante

antologie di giovani artisti, sia italiani che stranieri. Presenterà tutti i partecipanti la nota presentatrice

Emilia Altobelli. Questa edizione è stata confor-tata da un rilevante numero di partecipanti, i quali sono stati suddivisi in due sezioni: una in Lingua ed una in Vernacolo. La loro produzione poetica è stata esaminata dalla Giuria, presieduta dal Cav. Gianni Ma-nuale. La serata sarà introdotta da un saluto ai partecipanti dell’avv. Giuseppe Diana, il quale illu-strerà il senso del poetare, visto come antico viatico del cuore che attraverso i versi porta alla luce tutto quello che si ha den-tro, permettendo così di cono-

scere il vero amore, inteso come vocazione speciale e risorsa preziosa per se stesso e per gli altri. Parteciperanno artisti, cantanti e caba-rettisti che intratterranno tutti i partecipanti.

All’Istituto “A. Gallo” il XVIIIPremio di Poesia Città di Aversa

Sa cura

dellaRedazione

Bloq Magazine

[email protected]

Orta di Atella: pieno successo del Convegno sulla cultura della Legalità

Ha ottenuto il successo previsto l’iniziativa promossa dall’assessore alla cultura e legalità Eduardo Indaco, svoltasi all’interno dell’aula consiliare lo scorso 8 febbraio. Assente Don Luigi Merola che, però, in una nota ufficiale ha espresso la volontà di voler incontrare gli studenti ortesi che avevano letto il suo libro “Il cancro sociale: la camorra”. Assente anche il giornalista Simone di Meo perché influenzato. Più di cento ragazzi provenienti dalle elementari della Dott.ssa De Marco, dalle medie della dott.ssa Del Prete e dall’ITG GALLO della dott.ssa Teresa Commone, hanno animato la mattinata con l’entusiasmo tipico dei giovanissimi, interagendo con numerose domande, dubbi e anche provocazioni rivolte al tavolo dei relatori. Protagonista il dott. Giuseppe Iannini, autore del libro “Napoli in cronaca nera” della Newton Compton Editore, un racconto vissuto che ha davvero rapito l’attenzione dei ragazzi. A moderare è stato l’on. Samuele Ciambriello, giornalista e docente universitario. Sono intervenuti, inoltre, il sindaco Angelo Brancaccio, l’assessore Indaco e il dott. Gimmi Cangiano, Presidente dell’associazione 416 bis - Generazione anticamorra, nata da poco e che vede come soci fondatori cento giovani della Provincia di Caserta uniti dallo stesso ed unico intento, dire NO alla camorra. Presente anche Gregoire De-niau, giornalista francese del settimanale L’ESPANSION. Una particolare attenzione ha attirato il docente del dipar-timento Rischi Criminali dell’università Edhac, Bertrand Monnet, il quale avendo girato tutto il mondo, ha lasciato dei messaggi per i giovani che hanno colpito ognuno dei presenti, sottolineando che ogni paese ha purtroppo le proprie realtà, i propri problemi, ma non per questo va discriminato o amato di meno. “Al di la di qualche strumentalizzazione inopportuna – afferma Indaco – data l’importanza dell’iniziativa e del tema soprattutto, un tema che non conosce colore politico ma intorno al quale si dovrebbe unicamente convergere tutti, devo ringraziare tutti coloro che hanno permesso la perfetta riuscita di questo evento, da ripetersi al più presto.

Segnalazioni, critiche, argomenti che vorreste fossero trattati? Scrivete a: [email protected] ANNO 5 - Numero 03 - 19 Febbraio 2012

Page 17: BLOQ MAGAZINE 19 FEBBRAIO 2012

a Provincia di Caserta, nell’ ambito delle attività di promozione e valorizzazione del territorio e dei prodotti agroalimentari di eccellenza, ha pubblicato il volume “I castelli di terra di lavoro. Un viaggio tra cultura e sapori da scoprire”.La pubblicazione, realizzata dall’Arch.

Prof. Salvatore Costanzo e dal Dr. Agr. Ciro Costagliola, è stata licenziata alle stampe in italiano, inglese e spagnolo, per i tipi Gruppo Associato Pubblitaf Napoli, avvalendosi della collaborazione redazionale di Antonietta d’Avanzo, su progetto grafico di Vittoria Villa. Attraverso la dettagliata de-scrizione di 25 tra i più importanti castelli di terra di lavoro è posta l’attenzione su rilevanti opere architettoniche, colle-gando i territori dove insistono e dove il paesaggio rurale ha una sua specifica connotazione, ad altrettanti prodotti tipici casertani, che meritano di essere conosciuti da una più am-pia platea di consumatori. Non a caso l’ On. Domenico Zinzi, Presidente della Provin-cia, sottolinea nella prefazione che i castelli sono “la radice della nostra storia ed è importante conservarne la memoria”, trattandosi di giacimenti culturali dell’antica terra di lavoro, che, consentendo di riavvicinarci al passato, con opportu-ne riflessioni ci spingono ad agire per il futuro dell’ intero comprensorio. si tratta di dover dare un nuovo significato al castello, di modo che, soffermandosi su origini, vicissitudini, trasformazioni e stato attuale dei siti, se ne possa studiare analiticamente il recupero ed il riuso. Ma è altrettanto rilevante l’obiettivo di valorizzare e quali-ficare le risorse casertane attraverso la filiera turismo, am-biente, cultura ed enogastronomia, vista come volano per lo sviluppo del turismo ed il recupero dell’identità culturale del territorio. E quanto sia piacevole gustare le eccellenze agroalimentari, scoprire gli antichi sapori e apprezzare vec-chie ricette, è stato sottolineato dall’Assessore Provinciale all’Agricoltura Ettore Corvino, che ha osservato nel suo indi-rizzo di saluto come la mozzarella di bufala campana doc, il caciocavallo del matese, la carne di bufalo, gli insaccati di maiale nero, la melannurca igp, il falerno doc sono solo alcune delle varietà di cibo e di colture da divulgare, come “splendido paniere di eccellenza da esportare con orgoglio in Europa e nel mondo”. Il testo, dal chiaro intento di-vulgativo, è stato improntato seguendo criteri semplici che, senza andare a scapito della qualità, hanno privilegiato la documentazione iconografica per indicare una “via dei ca-stelli”, proposta come itinerario di visita che consenta, gra-zie a chiari suggerimenti e gradevoli scoperte, di soddisfare le esigenze di viaggiare o di fare vacanze in terra di lavo-ro, dove le più significative prelibatezze enogastronomiche possono moltiplicare i punti di forza per il rilancio dell’eco-nomia, facendo emergere le più eterogenee risorse locali. Perciò le pagine si aprono con uno sguardo d’insieme sul territorio, evidenziando l’interesse culturale preminente per

i castelli, visti come architetture fortificate e, partendo da Capua con il castello delle pietre e il carciofo capuanella, prosegue per Casaluce dove si trova il castello con torre e le viti maritate al pioppo per il vino asprinio, arriva ad Aversa al castello di Ruggiero e alla mozzarella di bufala cam-pana dop, se ne va al casale fortificato di Teverolaccio e al kaki vaniglia, passando in rassegna ad una ad una 25 architetture fortizie abbinandole ad altrettanti prodotti tipici locali.Questo lavoro di Costanzo e Costagliola ci ricorda così che in terra di lavoro si conserva ancora un ricco patrimonio di edilizia fortificata, prevalentemente di epoca angioina ed aragonese, caratterizzato spesso da un eccezionale contesto ambientale e paesaggistico, a testimonianza di un tema di sicuro interesse: la continuità del territorio con la storia. Pertanto, accostarsi ad una nuova cultura castellana non si-gnifica occuparsi soltanto di una storia lunga e gloriosa ma contribuire a garantire una maggiore sostenibilità allo svilup-po di un turismo rispettoso dell’ambiente, del patrimonio artistico culturale, delle identità e delle tradizioni locali. Tutto questo è linfa vitale per una terra martoriata, come quella casertana, perchè vuol dire diffondere un nuovo in-dirizzo di conoscenza della cultura legata a quei luoghi che ospitano castelli, al fine di consolidare un percorso di pro-mozione e di riqualificazione del territorio, visto come vero e proprio attrattore turistico. E, poiché il turismo in provincia rappresenta uno dei set-tori principali in grado di creare nuova occupazione, so-prattutto per giovani e donne, rappresenta pure una risorsa per l’economia provinciale, specialmente quella legata al settore alberghiero e della ristorazione, connessa all’ eno-gastronomia locale. Appare stimolante,perciò, percorrere la via dei castelli casertani, onde riqualificare un turismo so-stenibile nel rapporto qualità/ospitalità e stimolare le attività produttive,in particolare quelle artigianali, per creare nuove opportunità commerciali anche per gli operatori impegnati in agricoltura,onde invertire la tendenza all’abbandono dei campi. Onore al merito ,dunque, per Costagliola e Costan-zo, che hanno ideato e organizzato un percorso di turismo ecosostenibile, una nuova cultura ed una riscoperta enoga-stronomica. È, infatti, un testo intrigante che, ricco di note bibliografiche e corredato da un abbondante bibliografia di base, da significativi indici di nomi, luoghi , illustrazioni e fonti fotografiche, rappresenta un fondamentale riferimento per “tour operator” e per le visite guidate delle scuole, oltre che per appassionati di turismo culturale, nella prospettiva di una rivalutazione di un territorio, purtroppo, conosciuto più per le cronache del male che per le realtà non valorizzate del gran bene che possiede e dei buoni sapori genuini che produce la sua laboriosa gente.

“I Castelli di Terra di Lavoro”: cultura e sapori da riscoprire

EDITORIA 17

LdiGiuseppe Diana

CorrispondenteBloq Magazine

[email protected]

Potete commentare gli articoli visitando il sito: www.bloq.it ANNO 5 - Numero 03 - 19 Febbraio 2012

Page 18: BLOQ MAGAZINE 19 FEBBRAIO 2012

aro Direttore, a te che sei un attento osservatore delle cose della politica, sia in sede locale che nazio-nale, non sarà sfuggito che Maurizio Sacco-ni ha riproposto con un libro divulgato di recente, l’appello ai “liberi e forti” che, or sono novanta anni, lanciò don Luigi Sturzo - tanto nomimi nullum par elogium - come manifesto del partito popolare italiano.Com’è risaputo, quell’ invito era fatto per cooperare ai fini superiori della patria, senza pregiudizi nè preconcetti ed era finalizzato ad allargare la partecipazione popolare alla vita di uno Stato unitario, nato in contrappo-sizione ad una parte importante della società italiana. So bene cosa mi vuoi dire: “E come

si può paragonare quella realtà a questa? È antistorico”.Forse hai proprio ragione,non foss’altro perchè in quel tempo un popolo di liberi e forti pur c’era e, ancorato ai valori della tradizione nazionale, ha saputo resistere al fascino delle ideo-logie totalitarie, ha diffidato degli interessi particolari, che pre-tendevano di farsi bene comune, ed à stato responsabilmente orientato a non attendere passivamente dallo Stato le risposte ai propri bisogni, perchè intento a costruirle attraverso forme comunitarie.Oggi, non solo di quelle persone pare si sia perso lo stampo, ma in presenza di cambiamenti epocali, appare impossibile anche il solo ipotizzare di porre la funzione guida del popolo umile e laborioso alla base di una nuova stagione di sviluppo reale del paese. Infatti, a tutto questo ieri si sono contrapposti ed al mo-mento si sovrappongono, fagocitandoli, gli egoismi più marcati di èlite cosmopolite ed antinazionali e gli interessi parassitari di borghesie non più illuminate e, se volete, la preponderanza in campo economico-finanziario dei cosiddetti poteri liberi (di fare il bello e il cattivo tempo) e forti (di interessate connivenze, che portano al facile arricchimento) attraverso rendite di posi-zione e favori pubblici, operanti in stretto collegamento anche con corpi separati dello Stato. Purtroppo per noi poveri cittadini contribuenti nella storia uni-taria della nazione, raramente si ò affermato il primato del sen-so dello Stato, facendo in modo che i valori della tradizione –persona, famiglia, comunità - coincidessero e fossero assunti a riferimento e, quindi, posti come base delle politiche pub-bliche nazionali e locali, come avevano concordato i padri costituenti della democrazia italiana. Ancora più grave, e desolante, è il dover registrare nei giorni correnti che tardi epigoni, indegni di quella eredità, ammet-tono candidamente di aver…preso - stavo per dire rubato – i soldi del finanziamento pubblico (sonoramente bocciato dagli

italiani con un referendum quasi plebiscitario) per fatti perso-nali oppure, udite udite, per investirli all’estero. Che facce di bronzo, ed è dire poco. Allora come si può uscire dall’impasse e auspicare la rinascita di una nuova Italia del dopodebito?Visto che il 34% delle famiglie italiane sono indebitate, è lecito e saggio chiederselo perchè qui è in gioco il futuro dell’ assetto democratico dell’Italia. Se vuoi, caro Direttore, il testo di sacconi offre alcuni orienta-menti. Innanzitutto il metodo del buon governo per lo sviluppo integrale della nazione, ancorato a quella laicità adulta comune a credenti e non credenti. Quindi si trova auspicata quell’ispi-razione, che dovrebbe sottendere un’ azione della cosa pub-blica, che sappia riconoscere e promuovere il valore della vita nelle umane fragilità, nella procreazione responsabile, nella ricerca scientifica e tecnologica e soprattutto essere impegnati concretamente ed efficacemente per lo sviluppo e la crescita delle popolazioni e non del proprio…conto in banca e meno che meno se lo si porta all’estero. Infine è proposto che, la tensione costante dei pubblici poteri non più asserviti alla parte politica dominante, tenda con con-vinzione all’obiettivo di favorire una società attiva, inclusiva ed insieme competitiva perchè si realizzi, attraverso il riequilibrio demografico ed elevati livelli di partecipazione ad attività edu-cative, finalizzate all’occupabilità, il superamento del divario territoriale, la diffusione delle nuove tecnologie, la valorizza-zione delle risorse storiche, naturali e culturali del “sistema Ita-lia”. Ma per fare tutte queste cose occorrono i partiti. Tu mi dirai: “Sono partiti e chissà dove sono andati. Resta il fatto che, oramai, non ci sono più!” E questo è certamente esatto. Ma io, che sono un inguaribile sognatore e uno speranzoso ottimista, voglio ancora augurarmi che la “forma partito” possa essere ri-esumata, ri-portata in vita e ri-equilibrata alle gravi esigenze dell’ora presente. I partiti, regolamentati però in maniera rigorosa, devono ri-diventare, pur con l’evoluzione delle esperienze politiche pregresse, i contenitori unitari per tutti coloro che si riconoscono nell’unità della nostra Italia, rinunziando a sterili localismi, a interessi par-ticolari e a egoismi individuali, pur non rinunziando alle diffe-renze dei convincimenti e delle vedute sui gravi problemi che riguardano in genere tutta la società italiana. Questo è neces-sario ed indilazionabile proprio perché viviamo in un mondo globalizzato dominato dall’economia di mercati, dove tende ad affermarsi la filosofia crudele dell’homo homini lupus. Tuttavia, come dice il filosofo Carlo Sini: “ La speranza della vita eterna appartiene all’economia del dono, mentre nell’eco-nomia di mercato l’eternità è affidata a ciò che si possiede, ma l’avere per sua stessa natura è già aver perduto”!Intanto, caro Direttore, nell’attesa ansiosa che i conduttori del vapore rinsaviscano, ricevi i miei più convinti saluti… partitici!

LETTERE AL DIRETTORE18

Cdi

PiaPangese

CorrispondenteBloq Magazine

[email protected]

Per la rinascita del paese èirrinunziabile l’azione dei partitiAnche se, chi riveste incarichi di governo dovrebbe impegnarsi concretamente allo sviluppo e alla crescita delle popolazioni e non del proprio conto in banca...

Segnalazioni, critiche, argomenti che vorreste fossero trattati? Scrivete a: [email protected] ANNO 5 - Numero 03 - 19 Febbraio 2012

Page 19: BLOQ MAGAZINE 19 FEBBRAIO 2012

SOCIETA’ 19

ei giorni scorsi si è insistentemente parlato di abolizione del valore le-gale del titolo di studio. Il Governo pre-sieduto da Ma-rio Monti, con-

siderata l’importanza del tema, ha scelto di non inserire nessun provvedimento in merito all’in-terno del decreto sulle semplifica-zioni, ma ha deciso di aprire una consultazione pubblica.Il valore legale del titolo di studio si riferisce all’insieme degli effetti giuridici che la legge ricollega ad un determinato titolo scolastico o accademico, rilasciato da uno de-gli istituti scolastici o universitari, statali o non, autorizzati a rilasciare titoli di studio.In particolar modo il Governo ha manifestato la sua intenzione di voler abolire il peso del voto di laurea nei concorsi, abolendo anche la differenza fra la lau-rea breve (3 anni) e quella magistrale (3 più 2), facen-do pesare le lauree secondo le valutazioni dei diversi atenei effettuate dall’Agenzia per la valutazione delle università, assegnando valore anche ai master, ai corsi di specializzazione, alle esperienze di lavoro, in par-ticolare all’estero. Le Università dovranno così entrare in competizione scientifica e didattica tra loro, migliorare il proprio livello qualitativo per evitare di perdere iscritti e spa-rire.Questo scenario alquanto rivo-luzionario, potrebbe finalmente scardinare alcune corporazioni, i cosiddetti baroni delle Universi-tà, ma sarebbe ingiusto applicarlo senza attuare misure a tutela delle fasce più deboli, poiché se il valore della laurea dipende non dal voto, ma dal titolo di studio, deve essere concesso, nel rispetto dell’equità e della giustizia sociale tanto care a Mario Monti, anche ai meno ab-bienti di accedere alle migliori Uni-versità.Per molti anni la laurea è stato un requisito fondamentale per fare carriera, tant’è che numerose sono state le persone arrivate addirit-tura a “comprarla”. Negli ultimi anni, inoltre, sono diventati ormai

troppi i soggetti che rilasciano titoli di laurea, sono nate numerose Università Telematiche che si sono

aggiunte alle Università Private già ampiamente diffuse da alcuni anni. Un titolo di laurea rilasciato da un’Università Privata, e addirit-tura se rilasciato da un’Università Telematica, ha la stessa valenza ai fini dei concorsi pubblici di un titolo rilasciato da un’Università Pubblica. Questa riforma se fatta con criterio potrebbe segnare il declino delle lauree conseguite in Università facili, inoltre l’abolizione del peso del voto di laurea potrebbe porta-re ad un cambio d’approccio degli studenti italiani.Lo studente universitario medio,

ormai, si nutre esclusivamente della cultura del voto da conquistare ad ogni costo. Il percorso di laurea vie-ne ridotto a una serie di numeretti piuttosto che a un percorso di acquisizione di competenze.L’attuazione delle proposte del governo Monti po-trebbe da questo punto di vista scuotere gli univer-sitari italiani, ormai illusi che per trovare un lavoro e per fare carriera basti una laurea con un buon voto, conquistabile grazie ad un accurato studio di testi e manuali, piuttosto che grazie all’acquisizione di spe-cifiche competenze che, considerata la natura poco applicativa delle Università italiane, vanno acquisite anche anticipando le esperienze extrauniversitarie.

Il Governo Monti ne ritarda l’approvazione, ma ha le idee chiare: vuole abolire il peso del voto di laurea nei concorsi e scardinare le Corporazioni

Ndi UmbertoDe Santis

CorrispondenteBloq Magazine

[email protected]

AVVISOPubblicità degli enti e delle amministrazioni pubbliche

Questo periodico, nel pieno rispetto della legge 25 febbraio 1987 n. 67,articoli 5 e 6, per ampiezza e capillarità di diffusione, quantità di copie distribuite e numero di lettori è il mezzo ideale a disposizione di enti e

amministrazioni pubbliche per poter comunicare in maniera trasparente ed efficace con la cittadinanza.

Pubblicità di pubblicheamministrazioni

articolo 5“Le amministrazioni statali e gli enti pubblici

territoriali, con esclusione degli enti pubblici economici, sono tenuti a destinare alla pubblicità su quotidiani

e periodici una quota non inferiore al 50% delle spese per la pubblicità

iscritte nell’apposito capitolo di bilancio”...omissis

Pubblicità dei Bilancidegli enti pubblici

articolo 6Le Regioni, le Province, i Comuni con più di 20.000 abitanti,

i loro consorzi e le aziende municipalizzate... (omissis) nonché le Aziende Sanitarie Locali che gestiscono servizi per più di 40.000 abitanti, devono pubblicare in estratto su almeno due giornali quotidiani aventi particolare diffusione

nel territorio di competenza, nonché su almeno un quotidiano nazionale e su un periodico (n.d.r. periodico locale),

i rispettivi bilanci... (omissis)

[email protected] [email protected] info:339.499.88.55 - 338.887.27.09

Valore legale del titolo di studio: è vicina l’abolizione

Potete commentare gli articoli visitando il sito: www.bloq.it ANNO 5 - Numero 03 - 19 Febbraio 2012

Page 20: BLOQ MAGAZINE 19 FEBBRAIO 2012

bbiamo intervistato Monika Flagiello, ti-tolare dell’Agenzia Matrimoniale “Frien-ds” di Aversa. Perché nasce l’Agenzia Matrimoniale“Friends”?Purtroppo c’è ancora chi conserva dei pre-giudizi sulle agenzie matrimoniali, ma noi vogliamo portare i nostri clienti nel futuro, il loro futuro. L’agenzia matrimoniale, è un luogo dove ritrovarsi, arricchirsi di esperienze, scon-figgendo la preoccupazione a stare soli. La “solitudine” può toccare ed accomunare tutti indistintamente, a prescindere dall’età, dal ceto sociale, dal livello culturale, dalla professione svolta e dalla personalità. E’ proprio per questo che nasce l’Agenzia Matrimoniale “Friends”, per cancellare da

ognuno questa triste e spiacevole compagna: la solitudine! Ma è così presente la solitudine nella nostra società? Certo. Nessuno la vuole, nessuno la cerca, eppure la solitudine ci circonda e ci demoralizza. Capita a volte di cercarla, ma solo per meditare e per riflettere. Altre volte, invece, ci fa commet-tere anche stupidi errori e scelte sbagliate. Ma un rimedio c’è. Quale? Dire BASTA, con grinta, con forza. Lo stimolo iniziale deve partire da noi, dalla nostra forza e dala nostra armonia interiore. Dobbiamo sentirci più sereni nell’interagire con il prossimo, così tutto sarà un po’ più semplice. Noi dell’Agenzia Matrimo-niale “Friends” aiutiamo i nostri clienti a concretizzare tutto questo. Ma cos’è precisamente l’Agenzia Matrimoniale Friends? Frien-ds è un’agenzia italiana legalmente autorizzata dalla Questura di Caserta, che si occupa di Single. Il nostro impegno è mirato alla creazione di nuove opportunità per conoscersi ed incon-trarsi, allo scopo di far nascere amicizie e condividere interessi. Per occupare il tempo libero o per intraprendere un’intensa sto-ria d’amore. Organizziamo incontri, feste, gruppi di discussione, momenti culturali, viaggi e vacanze utili a movimentare e rendere più frizzante la vita dei single di ogni età. Come selezionate i vostri aspiranti “Friends”? Prima di accetta-re un’iscrizione, “Friends” seleziona l’aspirante iscritto in base all’integrità morale e alla libertà sentimentale dello stesso. Cosa accade una volta accettata l’iscrizione? Il nostro primo passo è selezionare l’eventuale partner basandoci sulle richie-ste degli iscritti. Poi proponiamo l’incontro. L’iscritto dovrà sce-gliere se accettarlo o meno. Noi siamo per gli iscritti come un amico personale. La differenza è che l’amico presenta una sola persona che re-puta giusta mentre noi diamo la possibilità di scegliere fra un numero di persone enormemente più grande, utilizzando un software che ci permette di valutare le reali affinità di coppia. Dove organizzate gli incontri? Possiamo organizzare il primo

incontro fuori sede, oppure in sede e, se desiderato, presenziare ai primi momenti al fine di abbattere il possibile imbarazzo. La privacy è garantita? Certamente. È obbligatorio sottoscrivere un modulo d’iscrizione che ci autorizza al trattamento dei dati personali che utilizzeremo esclusivamente per mettere gli iscrit-ti in contatto fra loro.Quanto dura l’iscrizione? La durata dell’iscrizione è predeter-minata. La sceglie il cliente in base alle proprie disponibilità. C’è chi s’innamora perdutamente al primo incontro, chi deve pazientare un po’ di più… ma, in ogni caso, l’attesa in sé è già un sottile piacere.Con quante persone si può venire in contatto? Non esiste un numero limite di persone che si possono incontrare. “Frien-ds” tutela i propri clienti che hanno la certezza di selezionare senza fretta o limite numerico chi, davvero, merita di stare al proprio fianco. Alcuni credono che rivolgendosi ad un’agen-zia matrimoniale, saranno poi costretti ad incontrare chiunque verrà loro proposto. E’ un’assurdità che non rientra nel nostro modus operandi. Ma in concreto come avviene il primo contatto? Solitamente il primo contatto avviene telefonicamente, garantendo la privacy del cliente. Poi si fissa un primo appuntamento. Il cliente si reca presso la nostra sede. Qui avviene un approfondito colloquio ispirato alla massima professionalità, serietà e nella totale riser-vatezza, senza incorrere in nessun rischio di incontrarsi con altre persone. Durante il colloquio con la nostra consulente, verranno messe in risalto le esigenze, i bisogni, i desideri affettivi e quanto necessario a costruire un quadro il più possibile dettagliato. A questo punto, i dati dell’iscritto, s’incroceranno con quelli della banca dati, in modo da poter selezionare le affinità con un’eventuale partner. In ogni caso il primo approccio può esse-re organizzato anche in un locale o nel corso delle nostre feste, dei nostri happy hour, ecc...Cosa cercano in realtà i vostri clienti? La felicità. Tutti abbiamo bisogno di parlare, di sentirci ascoltati, capiti o semplicemen-te di gridare al mondo che vogliamo la nostra parte di felicità. Farsi aiutare significa affidarsi a persone che con professionalità aiuteranno chi ne ha bisogno a esternare il lato bello della vita. Cosa c’è di male a provarci? La solitudine spaventa tutti, belli e brutti, ricchi e poveri, colti e meno colti, opponiamoci, allontaniamola da noi, non la voglia-mo. Noi lavoriamo per questo!E’ un lavoro difficile il vostro? Questo lavoro, non si può im-provvisare perché non si riduce ad un semplice scambio di no-minativi. Noi dell’Agenzia “Friends” siamo in grado di offrire un aiuto concreto, profondo, un supporto psicologico, emoti-vo, emozionale, non freddo, non finalizzato al business. Noi per avere successo usiamo il CUORE! Lavoriamo con energia, entusiasmo, passione, forza. La determinazione e la massima serietà, questo è il nostro biglietto da visita. Questo è il nostro impegno. Questi sono i nostri punti di forza! Il nostro motto è: “Non è il tempo che cambia le cose, sei TU”.

COSTUME20

Aa cura

dellaRedazione

Bloq Magazine

[email protected]

Nasce ad Aversa Friends: l’Agenzia Matrimoniale che guarda al futuro

Segnalazioni, critiche, argomenti che vorreste fossero trattati? Scrivete a: [email protected] ANNO 5 - Numero 03 - 19 Febbraio 2012

Page 21: BLOQ MAGAZINE 19 FEBBRAIO 2012
Page 22: BLOQ MAGAZINE 19 FEBBRAIO 2012

o scorso 2 febbraio è stato pubblicato sull’Albo Pre-torio Informatico del Comune di San Marcellino l’Avviso di Concorso Pubblico, per titoli ed esami, per la copertura di n. 1 posto vacante, di cat. C “Istruttore Specialistico“, Area Urbani-stica e Assetto del Territorio. L’avviso è stato poi pubblica-to sulla Gazzetta Ufficiale il giorno successivo, venerdì 3 febbraio 2012.Si tratta dello stesso bando pubblicato sull’Albo Pretorio Informatico del Comune di San Marcellino il 30 dicem-bre scorso, con scadenza lo scorso 30 gennaio.In merito a questa nuova pubblicazione dell’avviso interviene l’Ing. Francesco Dongiacomo, consigliere di minoranza del gruppo ÁN-CORA che dichiara: “Il gruppo consiliare ÁNCO-RA aveva denunciato una scarsa pubblicità, adotta-ta dall’Amministrazione Comunale, per informare del bando di Concorso Pubblico. Quindi, al fine di garantire il diritto di accesso all’impiego pubblico da parte di tutti i cittadini, su di un piano di parità, esercitabile solo attraverso un sistema di pubblicità che favorisca la massima partecipazione, così come previsto dalla Costitu-zione, si chiedeva una maggiore informazione e trasparenza. Oggi quindi, con la pubblicazione del

bando di Concorso Pubblico sulla Gazzetta Ufficia-le e, – prosegue il consigliere Dongiacomo - mi auguro quanto prima, anche con l’affissione di pub-

blici manifesti murali, rilevo con grande soddisfazione, l’ennesimo riscontro positivo dell’attività politica, tempe-stiva e puntuale, del leader dell’ ÁNCORA, Anacleto Colombiano, e dei consiglie-ri di minoranza tutti.Voglio infine evidenziare - conclude il consigliere de l’ ÁNCORA - che, le domande di partecipazione già perve-nute al protocollo del Co-mune in data antecedente la pubblicazione sulla Gazzet-ta Ufficiale del 03 febbraio 2012, non sono ritenute va-lide e devono essere quindi, nuovamente presentate en-

tro il termine ultimo del 5 marzo 2012”.Intanto rispetto alla prima pubblicazione, avvenu-ta in un primo momento solo sull’Albo Pretorio, si registra fin da subito la presenza dell’avviso di concorso in questione sulla home page del sito isti-tuzionale del Comune di San Marcellino. Chissà se stavolta non arrivino anche quei pubblici manifesti murali auspicati dall’Ing. Dongiacomo e dai numerosi cittadini desiderosi di veder soddisfat-to il proprio diritto di accesso all’impiego pubbli-co.

CONCORSI22

Ldi

UmbertoDe Santis

CorrispondenteBloq Magazine

[email protected]

Ripubblicato il concorso per un posto di Istruttore SpecialisticoSi tratta dello stesso bando pubblicato il 30 dicembre. Il consigliere Dongiacomo: “Le domande fin ora pervenute non sono ritenute valide”

Segnalazioni, critiche, argomenti che vorreste fossero trattati? Scrivete a: [email protected] ANNO 5 - Numero 03 - 19 Febbraio 2012

Page 23: BLOQ MAGAZINE 19 FEBBRAIO 2012

ella cornice del Palazzetto del Sociale (ex Macello) s’è tenuto lo scorso 10 febbraio l’incontro “Aversa città dei parchi” proposto dalle forze del centro sinistra, Alleanza per Voltare Pagina. L’incontro vedeva, tra gli al-tri, al tavolo dei relatori, Mariano D’Amore, segretario del Pd di Aversa, il preside del-

la facoltà di Architettura della Seconda Università di Napoli, Carmine Gambardella, Paolo Falco responsabile provinciale del Psi. «Stasera riempiendo questa sala - ha esordito Mariano D’Amore - abbiamo dimostrato di saper vincere delle sfide. Innanzitutto contro le avversità climatiche. Mi corre l’obbligo di ringraziare i cittadini di Aversa che no-nostante stasera sia la giornata più fredda degli ultimi tempi hanno aderito all’invito lanciato dalla nostra coalizione e sono con noi a discutere di temi della vita cittadina. Ringrazio anche i rappresentanti delle istituzioni che hanno raccolto il nostro invito e sono qui in sala con noi in questo incontro che privile-gia gli aspetti programmatici dell’Alleanza per Voltare Pagina. Che cos’è quest’alleanza? È una proposta messa in campo da partiti del centro sinistra che tenta di raccogliere le istanze di cambiamento rispetto ad esperienza politica ed amministrati-va che ha caratterizzato la città negli ultimi 10 anni. Un cambiamento che deve essere concreto e questa di stasera è una prima tappa di un confronto che avviene con la citta-dinanza su un determinato aspetto programmatico di questa coalizione. Stasera cambiamo pagina a cominciare dalle que-stioni dell’urbanistica una delle questioni che riguarda più da vicino i cittadini di questo territorio. L’urbanistica, in fondo, riguarda l’uomo e per questo abbiamo iniziato proprio da qui per affrontare le questioni base per il cambiamento di Aversa per i prossimi dieci anni. E lo facciamo avendo chiaro un obiettivo che la crescita di Aversa non può rinchiudersi all’interno delle mura della città. Aversa ed il suo Agro sono ormai due identità interdipendenti. Ma occorre mettere a sistema gli interventi e la messa a sistema richiede anche uno sviluppo ordinato degli interventi. Ordine che finora non c’è stato e che occorre, appunto, cam-

biare. Non a casa abbiamo chiamato questo movimento 2.0 che chi è pratico di informatica sa che significa “nuova versione, completamente nuova, di un programma” ma anche un nuovo meto-do di creare il programma basato sulla condivisione e sulla partecipazione dei cittadini. Intendiamo sfruttare al mas-simo il potenziale sociale, culturale e intellettuale che la città offre e questa visione corale ha, per noi, un grande valore aggiunto sociale.Tornando al tema di stasera le propo-ste progettuali che usciranno da questa discussione serviranno a valorizzare ancora di più l’enorme patrimonio che la città ha a disposizione: in particolare la valorizzazione degli spazi collettivi è la vera alternativa per il miglioramen-to della qualità urbanistica della città e delle aree circostanti. L’incontro di stasera è una sfida: un qualcosa di mai fatto nella storia recente della politica aversana. Non è un convegno scienti-fico, né una dissertazione tecnica, né una conferenza ma uno spazio in cui il cittadino può effettuare le sue proposte, chiarire le sue riflessioni e partecipare al dialogo mettendo da parte i contrasti e le divisioni». Il preside Gambardella non ha fatto mancare al dibattito il proprio contributo intellettuale e la verve che da sempre lo contraddistingue creando diversi spunti di di-scussione e pungolando gli interventi dei presenti in sala oltre ad introdurre i progetti degli studenti della sua facoltà: «Il nuo-vo modo di pensare la città a cui vi invito a riflettere è quello che oggi si chiama “smart city”: città intelligente. Ma vi invito ad andare oltre e pensare ad una “smart community city” una intelligenza che dà qualità della vita, lavoro, sostenibilità alla cittadinanza che crei e conservi bellezza. Aversa è una città bellissima, con tante chiese un centro stori-

Massiccia partecipazione di cittadini al Convegno Aversa città dei Parchi

AVERSA CITTA’ DEI PARCHI 23

Na curadellaRedazione

Bloq Magazine

[email protected]

L’incontro, organizzato da Alleanza per Voltare Pagina, ha presentato nuove idee e proposte concrete per il futuro dell’area urbana di Aversa

Potete commentare gli articoli visitando il sito: www.bloq.it ANNO 5 - Numero 03 - 19 Febbraio 2012

Page 24: BLOQ MAGAZINE 19 FEBBRAIO 2012

co dove la bellezza alberga da secoli.In questi anni nella nostra facoltà il territorio l’ab-biamo fatto diventare essenza della cultura. Qual-che tempo fa in facoltà abbiamo organizzato un forum mondiale con studenti provenienti da ogni angolo del mondo e l’abbiamo organizzato qui, ad Aversa, han visto questa città, i suoi monumenti meravigliosi ma anche il capitale umano di cui Aversa dispone e che ne è la vera ricchezza. Dobbiamo fare di tutto per tenerci questo capitale altrimenti i più bravi se ne vanno. Quindi attivia-moci tutti per costituire ad Aversa una “fabbrica della conoscenza». Serrato il fuoco di fila degli in-terventi dalla sala. Ad aprire gli interventi è Alessandro Gatto, presidente del WWF zonale e membro del movimento ci-vico ABC. «Ringrazio l’amico Mariano per l’opportunità che mi sta dando e per l’organiz-zazione di questo incontro in cui finalmente,e sottolineo la parola finalmente, si parla di politica. Questo lavoro che si sta facen-do è la politica ad Aversa. Chi mi conosce sa che sono oltre venti anni che mi occupo di ambiente con il wwf, la mia proposta è questa: sull’area di Cappuccini già nel 1994-95 presentai le mie prime osser-vazioni circa il Piano Regola-tore Generale e per quell’area proposi di conser-varla come ultimo lembo di campagna tipicamen-te aversana poiché come sappiamo in quella zona resiste ancora qualche filare di vino asprinio l’altro prodotto simbolo del nostro territorio insieme alla mozzarella. Ebbene quel territorio rappresenta l’ul-timo pezzettino di campagna al confine di Aversa che ancora può essere utile a tale scopo. Per quella zona proponemmo l’istituzione di un parco enologico-archeologico esistendo lì anche ciò che restava dell’antico convento dei Cappuc-cini. Tutto è rimasto com’era continuiamo a de-nunciare lo stato di abbandono di quella zona che essendo poco frquentata è di sovente luogo di abbandono di rifiuti. Infine, in chiusura di questo mio intervento, raccolgo le parole dette dal preside Gambardella di fare sistema con l’intero territorio circostante. Io quando vado fuori dico con orgoglio non solo di essere di Aversa ma di essere dell’Agro Aversano ed anche io vorrei che si parlasse più delle positivi-tà di queste zone che non dei fatti solamente nega-tivi che contraddistinguono questi nostri territori. Il messaggio politico, ma non partitico, che vorrei portare a questa discussione è quello di portare delle iniezioni di ecologia all’interno della visione politica del nostro territorio poiché una città può essere assimilata ad un ecosistema, con tutti gli in-

put e gli output, flussi ed energia. Ben venga una visione di città dei parchi ma senza perdere d’oc-chio una visione più ampia ed ecosistemica».Il professor Andrea Buondonno, docente della facoltà di architettura della seconda Università di Napoli ha posto, invece, l’accento sulla questione delle bonifiche del territorio ribadendo e rivendi-candone la qualità e tuona contro «la stampa locale e nazionale che ogni minuto secondo descrivono queste zone come l’immondezzaio d’Italia. Non ultima la diffamazione di testate come Repubblica, Mattino e Tg3 nei confronti dei Variconi di Castel-Volturno.

Grazie alla lungimiranza del preside Gambardella alla fa-coltà di Architettura di Aversa c’è una grossa attenzione al tema ambientale. E grazie ai nostri studi possia-mo dire che è possibile decon-taminare molti suoli di Aversa e ricomporre le zone degrada-te. Occorrono competenze e conoscenze. Occorrono fi-nanziamenti, ma molto meno di quanto si pensa. Occorre che tutti i cittadini abbiano la coscienza che recuperare si può». «Il territorio di Aversa e dell’agro aversano non è del tutto contaminato, si stanno

terminando una serie di indagini per conto della Provincia di Caserta ed il suolo, escluse le zone notoriamente avvelenate, può essere tranquilla-mente recuperato e riqualificato. Ed in questo caso sono utili i parchi. Realizzare un parco oggi ad Aversa, laddove in Lombardia hanno iniziato a farlo venticinque – trenta anni fa, può risultare anche sostenibile. Un termine “sostenibi-lità” che io riduco in termini molto semplici anzi all’essenziale: attività praticabili per un tempo in-definito. Compatibili con le risorse, remunerative. Parchi, quindi, che possono dimostrarsi fonte di reddito, civiltà, salute ambientale e soprattutto di riscatto civile, morale e culturale per una città come Aver-sa e per i centri del suo Agro».E’ stata poi la volta di Romualdo Guida alla guida della società di progettazione Corso Normanno srl che ha illustrato il proprio progetto di Parco della musica definendolo: «Una pianificazione ‘strategi-ca’ ed innanzitutto ‘operativa’che parte da un’area definita identificata in un cosiddetto ‘Quadrilatero della Vita’ delimitato dalle vie Drengot, S. Martel-la, S. Marta e via S. Nicola con l’aggiunta di alcune aree prospicienti la cosiddetta piazza Marconi e uno spazio ‘incolto’ Fuori le Mura. Come è stato possibile vedere ‘fuggevolmente’ dalle slide proiettate, la nostra pianificazione ‘stra-

AVERSA CITTA’ DEI PARCHI24

Nella fotoal centro: Michele

Gambardella

Nelle foto sopra:Alessandro Gatto,Andrea Buondonno

e la prof.ssaCludia de Biase

Segnalazioni, critiche, argomenti che vorreste fossero trattati? Scrivete a: [email protected] ANNO 5 - Numero 03 - 19 Febbraio 2012

Page 25: BLOQ MAGAZINE 19 FEBBRAIO 2012

tegica’ interessa tre ‘blocchi: l’area del già detto ‘Quadrilatero della Nuova Vita’, l’area del ‘vuo-to urbano’ costituito dalla ‘toponomasticamente’ definita ‘piazza’ Marconi e quello che noi ci pro-poniamo di realizzare (in tema di parchi): il Parco della Musica. Si tratta di ‘progettare’ un’area verde con la rea-lizzazione di un ‘giardino all’italiana’, cioè con un ‘disegno’ definito di aiuole, percorsi pedonali, ‘macchie di intensa piantumazione’ (una sorta di ‘boschetti’) ed una realizzazione di manufatti eco-compatibili, particolarmente ‘produttori’ di energia alternativa, in una architettura di grande pregio, dove ci si propone di alloggiare ‘funzioni’ che, per la grande af-fluenza di pubblico e per ‘spazi operativi’ non possono essere alloggiati in manufatti recupe-rati nel nostro ‘Quadrilatero della Nuova Vita’. Vogliamo realizzare un vero ‘Parco attrezzato’ che abbia-mo definito come un ‘propileo’ che introduce in maniera trion-fale al cuore rigenerato della città che, quindi, possa rac-cordare l’edilizia ‘senz’anima’ che è stata realizzata negli anni Settanta del secolo scorso con l’antica edilizia che, col nostro intervento, si vuole riportare a nuova vita! ».L’intervento di Mario Francese, responsabile dello sportello per il turismo di Aver-sa (che è stato istituito da un anno, ma non che non è mai andato in funzione, come precisato dal Francese stesso), ha sottolineato che Aversa può e deve diventare una città per il turismo, ne ha tutte le potenzialità, ma è dovere delle istituzioni prima, e dei cittadini poi, far sì che questo accada.Interessante l’intervento dell’architetto Michele An-tonelli, che propone l’idea di un luogo fisico per-manente, ad Aversa, dove si facciano proposte da parte di ingegneri, architetti, sociologi, e studenti e dove la cittadinanza possa intervenire a fare contro proposte, e da queste, poi partire con le linee guida della politica, un luogo permanentemente a dispo-sizione dei cittadini e della città. La professoressa Di Biase, docente della facoltà di Architettura, ha poi introdotto i progetti degli stu-denti della Facoltà di Architettura, sottolineando l’ impegno e la serietà profusi dagli studenti, nello svolgere ognuno il proprio lavoro.Il primo progetto è basato su una visione di Social Housing, tema all’avanguardia, la studentessa Gia-da Luiso, ha individuato alcune aree da riqualifica-re quali ad esempio l’edificio del liceo classico Ci-rillo, sito nell’omonima piazza e l’ex scuola media Cimarosa in piazza Marconi. I progetti prevedono e il recupero delle abitazioni, con inserimento di attività commerciali, e la creazione di spazi verdi,

per ridare vita e valore ad un centro storico in de-cadenza. Il secondo progetto riguarda la riqualifica-zione di Piazza Marconi, ad opera di Marco Caru-sone che, sottolineando che non si può intervenire in un centro storico senza guardare il contesto, ha presentato un progetto di riqualificazione e rivalo-rizzazione di piazza Marconi, tenendo presente che non si deve parlare solo di contenitori e super-fici, ma che bisogna pensare a spazi verdi e al pub-blico, contrastando la mentalità dell’asfalto. Quindi ha illustrato il suo progetto che prevede la messa in opera di uffici municipali, attività commerciali, di ristoro, spazi verdi e parcheggi sotterranei per una

mobilità sostenibile, ha poi sot-tolineato che vedrebbe attuato un processo di sottrazione, gli edifici demoliti, cioè, non sa-rebbero più ricostruiti. Il terzo progetto, riguarda l’area della Maddalena, ex ospedale psi-chiatrico, qui lo studente Vin-cenzo Cirillo ha presentato un progetto per riqualificare un bellissimo parco urbano pre-cluso alla città, come quello della Maddalena, la sua pro-posta di recupero prevede un ripristino di una zona servizio sanitario, con una realizzazio-ne di un piccolo pronto soc-corso, il tutto circondato da un parco, con aree di diversa destinazione, con aree per

studenti, scolari, e nuove attività, una realizzazione di un parcheggio, e un’altra zona adibita al social housing con piccoli e grandi spazi verdi, un’area a destinazione mista per l’ incentivazione al lavoro degli immigrati e per le famiglie con redito basso.Il quarto progetto prevede la riqualificazione dell’area ex Texas, per la quale è stata proposta l’edificazione di 4 volumi, di cui due destinati a laboratori di supporto alle facoltà di ingegneria e di architettura, un altro volume come incubatore di impresa, vale a dire uno spazio fisico messo a supporto delle società, che finanziano le attività di spin off universitario, il quarto volume adibito a sala conferenze, dove gli studenti e i neo laureati possano proporre le loro sperimentazioni, e dove le imprese possano presentare i propri lavori, è sta-to previsto, per l’area Texas, anche un parco ur-bano, rendendolo un polmone verde per la città mantenendo la vegetazione originaria. Il progetto ambisce a far diventare quell’area un luogo di so-cializzazione vero e reale, per l’effettiva riqualifi-cazione di aree ormai in abbandono totale. Paolo Falco nel chiudere i lavori della serata fa il punto politico parlando di «passi avanti compiuti in dire-zione della partecipazione. È stata una serata in cui la politica è ritornata al ruolo di ascoltatore del-le istanze dei cittadini. È il primo passo per creare una nuova città, una nuova Aversa».

AVERSA CITTA’ DEI PARCHI 25

Nella fotoal centro:Mariano D’Amore

Nelle fotosopra:Romualdo Guida,Mario Francesee Paolo Falco

Potete commentare gli articoli visitando il sito: www.bloq.it ANNO 5 - Numero 03 - 19 Febbraio 2012

Page 26: BLOQ MAGAZINE 19 FEBBRAIO 2012

AVERSA CITTA’ DEI PARCHI26Il PUC… che verrà - Ing. Franco GoliaI Piani Regolatori Generali ed i Programmi di Fabbricazione vigenti dei Comuni della Provincia di Caserta perderanno efficacia dopo 18 mesi dall’entrata in vigore dei Piani Territoriali di Coordinamento Provinciale (PTCP). Attualmente il PTCP della Provincia di Caserta, ha superato la verifica di compatibilità con il Piano Territoriale Regionale (PTR) della Regione Campania ed ha ottenuto il parere favorevole con prescrizioni dalla Commissione VAS (Valutazione Ambientale strategica) e VI (Valutazione di Incidenza). Dopo l’approvazione del Consiglio provinciale e la pubblicazione sul Bollettino della Regione Campania il PTCP della Provincia di Caserta, tra qualche mese, entrerà in vigore. La nuova Amministrazione comunale di Aversa, quindi, dovrà predisporre il Piano Urbanistico Comunale (P.U.C.) che conterrà una componente strutturale a tempo indeterminato, ed una componente programmatica della durata di cinque anni. Quest’ultima dovrà indicare, tra l’altro, le destinazioni d’uso, gli indici fondiari e territoriali, i parametri edilizi e urbanistici, gli standard urbanistici, le attrezzature ed i servizi. Se la prossima Amministrazione sarà guidata dalle forze di centrosinistra, la programmazione del territorio porrà l’accento sulla partecipazione e la pubblicità nei processi di pianificazione attraverso il coinvolgimento di tutti i soggetti pubblici e privati nel procedimento del piano, e, prima dell’adozione dello stesso, saranno previste consultazioni, al fine della condivisione più ampia possibile del preliminare di piano.Il “Parco urbano di salvaguardia agricola” nella prospettiva dell’urbanistica “democratica” - Arch. Bartolo D’AngeloConsultare la cittadinanza su come modellare l’organizzazione del territorio è sicuramente una strada virtuosa. Dopo il fallimento ormai riconosciuto della cosiddetta “urbanistica verticistica”, questo approccio nuovo all’urbanistica, è ormai un valore della “politica corretta”. La recente iniziativa di alcune forze politiche di sottoporre all’opinione pubblica, con l’incontro “Aversa città dei parchi”, l’idea di quattro parchi urbani con destinazioni diverse, ci è sembrata quanto mai opportuna. L’attenta e numerosa partecipazione è stata la conferma della voglia di condivisione. Un’utopia? No se una committenza illuminata s’incontra con progettisti in grado di comprendere ed esprimere valori, con costruttori abili e motivati, con abitanti consapevoli. Come progettista, insieme con altri 5 colleghi, posso testimoniare che questo processo virtuoso si è avviato nella contigua realtà di Carinaro, dove è stato possibile destinare a “Parco urbano di salvaguardia agricola” 84 ettari di terreno. Lo hanno voluto gli obiettivi della legge urbanistica regionale 16/2004 all’art 2; lo hanno voluto gli strumenti urbanistici sovraordinati; ma innanzitutto lo ha voluto una classe politica che ha saputo coinvolgere nelle scelte l’intera città, attraverso continui incontri di approfondimento. E’ un esempio che lascia tutti ben sperare.Il Parco della Musica - Maestro Piero VitiL’istituzione di un Parco della Musica in Aversa, città “musicale” per elezione, è essenziale per un definitivo lancio culturale dell’intero tessuto urbano in ambito nazionale ed internazionale, proponendo innanzitutto il repertorio teatrale dei grandi “maestri” Jommelli, Cima-rosa e, poi, Andreozzi, la cui fama è legata in primo luogo al repertorio operistico. Ma proporre musica “classica” in città richiede giuste ‘locations’ permanenti, da individuarsi in prima istanza in luoghi suggestivi, come il nostro splendido centro storico. Nel 2001, anno delle celebrazioni Cimarosiane, con l’allora Assessore Mariano D’Amore, fu lanciata la sfida “avveniristica” di realizzare un Festival dell’Opera Buffa in Aversa (uno dei pochi Festival tematici del genere in Italia). Allora ci dovemmo “accontentare” di alcuni sagrati cittadini all’aperto per la messa in scena dei lavori (si era fortunatamente in estate), mancando sedi idonee per una tale programmazione. Aversa deve poter contare tutto l’anno su strutture permanenti per il Festival stabile dell’Opera Buffa, un’iniziativa di gran richiamo anche in termini di afflus-so di turismo musicale in città. Sale d’incisione, infrastrutture di vario genere, foresterie e quant’altro torni utile al Parco sono poi elementi che certamente andranno ad arricchire ulteriormente la proposta.Il Parco della Musica nell’area dell’ex OPG - Gaetano FuscoCon la legge che cancella l’orrore degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari si conclude una lunga battaglia di civiltà che ha inizio negli anni ’80 con la legge Basaglia. Si apre per la città di Aversa un’occasione irripetibile per il recupero, la riqualificazione e la valorizzazione del centro storico normanno. Nella Facoltà di Architettura della Sun coordino da anni le ricerche sulla trasformazione dell’area e il restauro degli edifici monumentali anch’essi lì reclusi e da tempo dismessi, destinando l’ormai ex O.P.G. a Parco della Musica per valorizzare e rilanciare le tradizioni musicali aversane. L’idea progetto collega via Saporito con il nucleo normanno e recupera alla vita della città la Cavallerizza borbonica e la chiesa di Santa Maria degli Angeli, splendido edificio barocco di scuola romana. Ma occorre far presto un’intesa con Ministero della Giustizia proprietario dell’area per evitarne la ristrutturazione a nuova funzione penitenziaria.I progetti degli studenti della Facoltà di Architettura - Prof.ssa Claudia de BiaseI progetti presentati all’incontro pubblico “Aversa citta dei parchi”, alcuni in linea con gli strumenti vigenti e altri in variante, puntano alla sostenibilità ambientale con il minimo consumo di suolo urbano, attraverso il recupero e la riqualificazione dell’esistente e, soprattutto, dotando la città di quei sevizi minimi (soprattutto verde urbano) necessari per garantire equità sociale, una delle componenti centrali della sostenibilità. I progetti presentati (elaborati nell’ambito dei corsi del Prof. Biagio Cillo e della Prof.ssa Claudia de Biase) riguardano quattro aree strategiche della città: la Maddalena (Vincenzo Cirillo), l’area ex Texas (Clelia Diana), Piazza Marconi (Marco Carusone) e tre edifici scolastici dismessi nel centro storico (Giada Luiso). Tutti i progetti, puntando sulle pratiche di architettura sostenibile, sull’uso di essenze e piantumazioni locali e sull’incentivazione di mezzi di trasporto sostenibili, hanno evidenziato le enormi potenzialità di sviluppo delle aree prese in esame. Infatti, nel caso del centro storico, alle possibilità, offerte dal piano di recupero, di demolire- senza ricostruire- parti di scarso valore (così destinate a divenire nuove zone verdi della città), si aggiunge la vicinanza con le maggiori infrastrutture locali e territo-riali, che evidenzia, in modo sempre più chiaro, il ruolo di cerniera che Aversa, con tutta la sua conurbazione, svolge tra l’area napoletana e quella casertana.I poli scolastici - prof.ssa Sabina MartuscielloNell’ultimo film di Martin Scorsese ai bambini è affidato il compito di agire per il bene comune, di controllare lo scorrere del tempo, mu-tare l’inerzia e la rassegnazione in un incastro di emozioni e azioni concrete, riappropriandosi del passato. Nel congegno inceppato della città di Aversa, ruotano grandi poli attrattori/detrattori e una serie di rotelle più piccole ma diffuse: i poli scolastici, luoghi in cui i bambini trascorrono la maggior parte delle loro giornate, luoghi talvolta grigi, tristi, rassegnati. L’attività di ricerca applicata condotta con gli studenti è tesa a ripensare la città dei parchi, umilmente attenta alla rigenerazione dei poli scolastici come laboratori in erba. L’Orto di San Lorenzo della Facoltà di Architettura nasce da questa necessità indifferibile di tradurre una pattumiera a cielo aperto all’interno dell’Abbazia di San Lorenzo - sede della Facoltà di Architettura - in un orto/frutteto. Con gli studenti si sta attivando un circolo virtuoso affinché l’Orto possa radicarsi nella città, donarsi a essa rappresentando una “buona pratica” da declinare nei vuoti urbani dei plessi scolastici. A valle di protocolli di intesa tra la Facoltà e le scuole, studenti universitari, ragazzi e bambini, ripuliscono le aree esterne. Insieme progettiamo e realizziamo orto/frutteti, adottando la scuola e accompagnandola in questo percorso di rigenerazione.

Segnalazioni, critiche, argomenti che vorreste fossero trattati? Scrivete a: [email protected] ANNO 5 - Numero 03 - 19 Febbraio 2012

Page 27: BLOQ MAGAZINE 19 FEBBRAIO 2012

i è conclusa con il “Convegno Di-ritti alla Pace”, dal tema “Diritti dell’Infanzia”, la terza edizione del “Mese della pace”, organiz-zata dai ragazzi dell’Azione Cat-tolica Parrocchiale S.Agnese di Teverola e iniziata il 7 febbraio

con la lettura del messaggio di Benedetto XVI “Educare i giovani alla giustizia e alla pace” com-mentato da Sua Eccellenza Monsignor Angelo Spinillo, Vescovo di Aversa. All’evento conclusi-vo, tenutosi nella Sala Consiliare del Comune di Teverola lo scorso 10 febbraio, vi hanno par-tecipato: l’Avv. Emilia Narciso presidente regionale UNICEF, la Dott.ssa Enza Barbato vice presidente Asso-ciazione ANES-Teve-rola, Pasquale Paciello educatore dell’Azione Cattolica Ragazzi, la Prof.ssa Filomena di Grazia dirigente sco-lastico D.D. “Eduardo De Filippo”-Teverola e il Dr. Aldo Paciello; ha moderato la serata Marianna Martino co-ordinatrice Azione Cat-tolica Parrocchiale.A questa iniziativa han-no partecipato i piccoli dell’Azione Cattolica Parrocchiale con una mostra fotografica e le classi IV e V della scuola primaria “Eduardo de Filippo” realizzando due cortome-traggi, proiettati durante la serata, ispirati al tema dei Diritti dell’infanzia.Il primo intervento è stato quello di Stefania Ma-iello presidente Azione Cattolica “S.Agnese” che ha salutato i convenuti ed illustrato brevemente l’iniziativa che è stato quello di sensibilizzare i ra-gazzi a guardare il territorio che abitano affinché possano scoprire se tali diritti vengono rispettati o meno e, inoltre, promuovere la conoscenza della Convenzione Internazionale dei diritti dell’infan-zia approvata dall’assemblea delle Nazioni Unite il 20 novembre 1989 e ratificata dall’Italia con Legge n. 176 del 27 maggio 1991.Sono intervenuti poi alcuni ragazzi dell’Azione Cattolica e della scuola primaria che hanno ri-volto delle domande tematiche ai convenuti; tutti

hanno sottolineato le grandi difficoltà del momen-to, ma anche l’impegno e la volontà delle autorità a non ridurre i servizi a favore dell’infanzia per la grande importanza che riveste per il futuro, inve-stire su una crescita sana ed attenta dei minori.Particolare emozione ha avvolto la Sala Consilia-re durante la proiezione dei due cortometraggi preparati dai bambini della scuola primaria; il pri-mo rappresentava la “Shoah” il secondo la tutela dell’ambiente “Sarah, la principessa in bicicletta, porta la pace nella natura”.È intervenuta a seguire il presidente regionale

dell’UNICEF Avv. Nar-ciso il quale ha illu-strato, sinteticamente, la Convenzione Inter-nazionale dei diritti dell’infanzia e della sua applicazione nella nostra realtà quotidia-na. “Garantire i diritti significa prendere par-te alla crescita equili-brata dei bambini e a dare forza alle loro potenzialità; signifi-ca dare un contributo sostanziale alle per-sone a vivere meglio e dare strumenti e indicazioni da mette-re in pratica in tutto l’arco della vita”, ha sottolineato la dott.ssa

Narciso catturando l’attenzione della platea.Infine ha preso la parola la Prof.ssa Di Grazia che si è soffermata sull’importanza della scuola per tu-telare i diritti: “ I diritti vanno garantiti a tutti ma per far ciò bisogna conoscere le esigenze. Noi insegnanti e responsabili dell’istruzione dei bambini, lo facciamo attraverso la loro osserva-zione. Ogni esperienza ci aiuta ad evidenziare le ca-ratteristiche di apprendimento dei bambini con i quali ci troviamo a confrontarci ogni giorno”. La serata si è conclusa con la consegna di una targa ricordo consegnata alla direttrice scolastica nonché la consegna di un attestato ricordo a tutti i bambini e ragazzi che hanno partecipato alla per-fetta riuscita dell’evento. Evento che nonostante la giornata freddissima, ha visto la partecipazione della cittadinanza accom-pagnata da autorità cittadine e religiose.

A Teverola i giovani dell’Azione Cattolica ci insegnano la “Pace”

TEVEROLA 27

diAntonioZacchia

CorrispondenteBloq Magazine

[email protected]

S

Nella foto sopra:Emilia Narciso

Nella foto alcentro: Filomena di Grazia

Potete commentare gli articoli visitando il sito: www.bloq.it ANNO 5 - Numero 03 - 19 Febbraio 2012

Page 28: BLOQ MAGAZINE 19 FEBBRAIO 2012

Potete commentare le foto visitando il sito: www.bloq.it ANNO 5 - Numero 03 - 19 Febbraio 2012

28

SAN MARCELLINO – Con l’attivazione dell’ASD Polisportiva

Phoenix e la partecipazione di numerosi cittadini, sono

stati raccolti 1550 € da destinare alla ricerca sul cancro.

Mercoledì 8 febbraio 2012, si è tenuta un’imponente

manifestazione di protesta da parte dei cittadini di Ca-

sal di Principe, San Cipriano d’Aversa e Casapesenna.

SUCCIVO - “A San Valentino porta al museo la persona che ami” è l’evento organizzato dall’Ecomuseo “Terra Felix” con la collaborazione del Circolo Legambiente Geofilos, l’Acheoclub Atella ed il Comune di Succivo.

Il sindaco di Villa Literno ha inviato una lettera di de-

nuncia, al prefetto di Caserta, per il degrado ambienta-

le in cui versa la città e il territorio limitrofo.

«Il messaggio politico – ha affermato

D’Amore – deve essere quello di istituire

un nuovo metodo, basato sulla parteci-

pazione collettiva attraverso il dialogo»

L’Amministrazione comunale di Aversa rende noto che

nonostante le problematiche legate alla crisi dell’am-

bito C 3 i cittadini aversani non saranno lasciati senza

assistenza socio sanitaria

Si è tenuto all’Auditorium dell’Ex macello comunale,

di Aversa, l’incontro “Aversa città dei parchi” propo-

sto dalle forze del centro sinistra, Alleanza per Voltare

Pagina.

Page 29: BLOQ MAGAZINE 19 FEBBRAIO 2012

Potete commentare le foto visitando il sito: www.bloq.it ANNO 5 - Numero 03 - 19 Febbraio 2012

29

Mercoledì 8 febbraio 2012, si è tenuta un’imponente

manifestazione di protesta da parte dei cittadini di Ca-

sal di Principe, San Cipriano d’Aversa e Casapesenna.

In piazza sono scesi studenti, donne, disoccupati, com-mercianti, agricoltori, imprenditori, professionisti riu-niti in un “Coordinamento per il riscatto”

Il sindaco di Aversa, Domenico Ciaramella, rende noto che a partire dallo scorso lunedì 13 febbraio fino a venerdì 16 marzo 2012, la Ztl sarà sospesa.

Si è conclusa con il “Convegno Diritti alla Pace”, dal tema “Diritti dell’Infanzia”, la terza edizione del “Mese della pace”, organizzata dai ragazzi dell’Azione Cattolica Parrocchiale S.Agnese di Teverola

AVERSA – Venerdì 17 febbraio alle ore 18 inaugurato il presidio di Libera Aversa “Zì Gennà” dedicato alla me-moria di Gennaro Diana padre del sacerdote don Peppe Diana.

SUCCIVO - “A San Valentino porta al museo la persona che ami” è l’evento organizzato dall’Ecomuseo “Terra Felix” con la collaborazione del Circolo Legambiente Geofilos, l’Acheoclub Atella ed il Comune di Succivo.

Dopo un turno di riposo ed uno di stop causa neve l’Aversa Normanna torna in campo davanti al proprio pubblico nel derby contro il Neapolis.

Il sindaco di Villa Literno ha inviato una lettera di de-

nuncia, al prefetto di Caserta, per il degrado ambienta-

le in cui versa la città e il territorio limitrofo.

Page 30: BLOQ MAGAZINE 19 FEBBRAIO 2012

AMBIENTE30

Idi

AlessandroGatto

PresidenteWWF Campania

[email protected]

n Campania, ed in particolare nelle province di Napoli e Caserta, si sta perdendo la me-moria dello scarico dei veleni occultati da chi non vuole la vita e predica un futuro di morte e distruzione. Superficialmente sembra tutto dimenticato. Ma una nuvola di fumo nero di rifiuti bruciati ci riporta con i piedi per terra e torniamo nel peggiore girone dell’inferno dan-tesco. La campagna è dipinta dai colori tipici della stagione del momento, si riescono anche ad osservare aironi quali testimoni di un eco-sistema che fu, che è stridente con la presenza di microdiscariche in ogni dove e con il colore torbido e l’odore mefitico di quei canali che dovevano raccogliere le acque meteoriche per

la bonifica dei territori limitrofi: tutti concentrati poi nei fetidi Regi Lagni, canale borbonico frutto della canalizzazione di un antico fiume, il Clanio, che scorreva una decina di chilometri più a sud, at-traversando l’agro aversano, per poi sfociare nel lago Patria. Ma ora siamo ben consapevoli anche di ciò che non si vede e che fa paura proprio per l’insidia nascosta che ne rappresenta. Il terreno ha in-goiato, suo malgrado, il vomito velenoso delle industrie del nord Italia che nel frattempo hanno fatto P.I.L. ed hanno aumentata la cosiddetta “ricchezza”. Ma ricchezza non è forse avere aria pulita, acqua non inquinata, cibi sani ed un ambiente ricco di biodiversità e di paesaggi che accarezzano l’anima portandoci armonia interio-re? Nulla di nuovo, sia chiaro, ma oggi si attraversa un momento di frustrazione di fronte anche ad una bonifica tanto promessa quan-to attesa. Ma le parti sanno bene che non è possibile ritornare “a

prato verde”, prendendo in prestito un termine usato nel processo di dismissione delle centrali nucleari. Ma il “prato verde” non è possibile. E’ un sogno che affonda le sue radici in un attaccamento alla speranza del miglioramento a tutti i costi. E chi ha sganciato queste bombe ecologiche lo sapeva. Era consa-pevole del disastro ambientale che stava provocando ma la brama di potere travalica la certezza di consegnare un futuro a queste terre di malattie e di morte. I signori del male però si occultano nella so-cietà, così come hanno saputo nascondere quei veleni che rappre-sentano non solo l’inquinamento del suolo, delle acque e dell’am-biente ma soprattutto l’inquinamento della struttura stessa delle nostre comunità. Un inquinamento che si traduce in un oblio della mente e dell’anima stessa della nostra collettività che ha abdicato all’assuefazione restando sordi per scelta. Per non capire, per non soffrire di fronte all’impossibilità a cambiare lo stato dei fatti. Il terri-torio compreso e compresso tra Napoli e Caserta ha il sapore falso dell’intatto, di un luogo che non pare violato nella sua essenza più intima. Non sembra ma è distrutto da un avvelenamento invisibile e subdolo che si manifesta in maniera inquietante con la maledetta patogenesi ambientale che vede crescere esponenzialmente le vit-time. Sono patologie direttamente correlate all’inquinamento ma scientificamente non c’è certezza…dicono. Nel frattempo è meglio non parlarne più altrimenti che si deve fare? L’evacuazione gene-rale di un territorio come se fosse esplosa una centrale nucleare? Meglio zittire quel fastidioso movimento che tenta di dire qualcosa e di urlare alle istituzioni che si deve far presto da più di vent’anni. Ma questa è una campagna fertile e ricca che da sola riuscirà sicu-ramente a rivivere un futuro meraviglioso ma solo dopo un tempo non più utile a chi vive oggi e nell’immediato futuro.

La “Rifiuti connection” ha uccisol’anima della società campana

Segnalazioni, critiche, argomenti che vorreste fossero trattati? Scrivete a: [email protected] ANNO 5 - Numero 03 - 19 Febbraio 2012

Page 31: BLOQ MAGAZINE 19 FEBBRAIO 2012

om’è noto, il Comune di Villa Literno, ormai da troppo tempo, vive una situazione di forte allar-me ambientale, determinato dal-la presenza di diversi siti dove ri-sultano giacenti rifiuti pericolosi ed altamente inquinanti.

La problematica ambientale di maggiore allarmi-smo, tornata alla ribalta della cronaca nazionale per il recente incendio nella piazzola B, è rappre-sentata, senza dubbio dalla presenza sul nostro territorio di uno dei più grandi siti di stoccaggio di eco-balle, in località “lo Spesso”.Il recente evento è sta-to oggetto di un Consi-glio Comunale straor-dinario aperto (in data 30.01.2012), nel corso del quale, nell’eviden-ziare la drammaticità della situazione, si è addivenuti alla neces-sità di dare mandato alla Giunta Comunale, la quale, con l’Allega-to verbale n. 13/2012, ha Istituito un Tavolo Tecnico/Istituzionale al fine di garantire imme-diati interventi di mes-sa in sicurezza del sito e, medio tempore, l’at-tivazione di un’azione di monitoraggio e di bonifica del territorio che non può prescindere da un intervento straordinario e sinergico di tutte le Istituzioni competenti (Comu-ne, Provincia, Regione e Ministero dell’Interno).La drammaticità della situazione, ha fatto emer-gere la necessità di richiedere interventi imme-diati per scongiurare l’incommensurabile danno ambientale ed alla salute pubblica che potrebbe derivare da possibili incendi, anche dolosi, che potrebbero, per estensione, interessare zone più ampie e rendere difficile lo spegnimento, con danni ambientali drammatici per la popolazione.Nel corso del Consiglio Comunale predetto è emerso, a seguito degli interventi dei rappresen-tati deputati alla gestione del sito, che al momento non è operante alcuna forma di vigilanza e custo-dia del sito, tale da renderlo ancora più insicuro. La situazione risulta ancor più problematica per il Comune di Villa Literno, a causa della circostan-

za che il sito di stoccaggio di eco-balle risulta, at-tualmente, sottosequestro giudiziario e, pertanto, il Comune, paradossalmente, non è legittimato, senza autorizzazione dell’Autorità Giudiziaria, ad accedervi né per assicurare una qualsiasi attività di vigilanza, né per intervenire, in caso di emer-genza.Alla luce di quanto sopra premesso, gli Scriventi, per la tutela della salute pubblica e della pubblica incolumità, chiedono un Suo autorevole interven-to, interessando il competente Ministero dell’In-terno, per l’attivazione di interventi straordinari

finalizzati alla messa in sicurezza del sito, mediante l’istallazio-ne di un sistema di videosorveglianza e/o altra forma di control-lo nonché per inter-venti di bonifica del sito di che trattasi.Le chiediamo, inoltre, attraverso i suoi Uffi-ci, di assumere oppor-tune determinazioni al fine di consentire a questo Ente di poter accedere nel sito, at-traverso apposita au-torizzazione dell’Au-torità Giudiziaria. Pre-occupati per la grave situazione, Le chiedia-mo di interessare del-

la drammatica situazione i competenti Ministeri ( Ministero dell’Interno e Ministero dell’Ambiente e della tutela del Territorio e del Mare) per defini-re modalità e tempi di intervento che il Comune da solo è impossibilitato a garantire. Dichiarando, fin da adesso, la nostra completa disponibilità ad un eventuale incontro con le predette Istituzioni, anche al fine di portare a soluzione l’annosa pro-blematica del mancato trasferimento della quota di ristoro, per la presenza delle eco-balle, in favo-re del Comune di Villa Literno.Confidando nella Sua sensibilità ed autorevolez-za, restiamo in attesa di gentile riscontro.Con ossequi.

I Comp. del Tavolo Tecnico/IstituzionaleSindaco: Nicola Tamburrino

Capo gruppo di maggioranza: Antonio TonzielloCapo gruppo di minoranza: Nicola Ucciero

Ecoballe: il Sindaco Tamburrinoscrive al Prefetto di Caserta

VILLA LITERNO 31

a curadellaRedazione

Bloq Magazine

[email protected]

C

Potete commentare gli articoli visitando il sito: www.bloq.it ANNO 5 - Numero 03 - 19 Febbraio 2012

Page 32: BLOQ MAGAZINE 19 FEBBRAIO 2012

opo essere passato dalla maggioranza all’opposizio-ne, e dopo aver intervistato il sindaco Pagano e il con-sigliere di opposizione Francesco Luongo, è la volta dell’esponente del Pdl Giuseppe Di Martino rispon-dere alle nostre domande. Alle elezioni di due anni e mezzo fa, lei, insieme ai consiglieri Santini e Castellano si è candidato con il M.C.P.C. nella lista guidata da Nazzaro Pagano, che poi è risultata vincente. Come spiega questo succes-so?Insieme ai consiglieri Santini e Castellano, abbiamo condiviso un progetto, che era quello di costruire una squadra di giovani, portare allora, Alleanza Nazionale e il Movimento Civico, insieme alle elezioni. Con il mio partito credo di avere il merito di aver dato vi-sibilità al MCPC allora troppo isolato e incapace di stringere alleanze con altre forze politiche. Credo di aver dato a quella vittoria una buona per-centuale, in termini di strategia e di voti, anche per-ché dove sarebbe arrivato il MCPC senza Alleanza Nazionale, dove sarebbe arrivato il candidato sindaco Pagano, se a guidare il partito non ci fossi stato io? Dove sarebbe arrivato il candidato Pagano se tra Santi-ni, Castellano e Di Martino non ci fosse stato un patto di ferro? Io credo che chi rinnega le proprie origini politiche non ha futuro.Prima delle elezioni, il paese ha vissuto un periodo molto difficile a causa del lungo commissariamento. Come giudica quel periodo?Tre anni di Commissione Prefettizia, abbinato a 3 anni di emergenza rifiuti, hanno dato l’impressione di aver toccato il fondo. I commissari hanno il demerito di non aver fatto, du-rante la loro gestione, l’ordinaria amministrazione di cui il paese aveva bisogno. Ma hanno il grande merito di aver portato a Casaluce tanti soldi, ed aver avviato tante ope-re pubbliche, piazze e piazzette, strade e strutture sportive. Tutte le opere che oggi vediamo a Casaluce, sono state finanzia-te dalla triade commissariale. Un merito che possiamo dare a questa amministrazione è quello di tornare a fare ordinaria ammi-nistrazione, tornare a fare ordi-naria manutenzione e questo è importante.Il sindaco Pagano ha dichiarato che in tema di trasparenza la sua amministrazione è bianca come la neve. A lei il diritto di replica.

Un detto napoletano recita, Acquajuò, l’acqua è fre-sca? “Comm’a neve!”. Non credo sia trasparente affidare all’ing. Pietro D’Orazio, nominato dal sindaco per occuparsi di Ur-banistica, opere che riguardano i Lavori Pubblici. Sono nove le opere sottratte alla giurisdizione dell’arch. Di Grazia. Tutto questo senza che l’ass. LLPP Tatone in consiglio comunale abbia saputo dare spiegazioni in merito. Non credo sia Trasparente dire “No” alla Commissio-ne Edilizia, chiesta da otto consiglieri comunali, nella quale avrebbero potuto lavorare tecnici di Casaluce, che conoscono il territorio e le problematiche legate ad esso, e che io credo non avrebbero mai rilasciato concessioni di capannoni industriali su terreni agri-coli. Anzi, credo che ci sia poca trasparenza nella ri-sposta data dal sindaco Pagano, poco prima delle mie dimissioni, che alla richiesta di sostituzione del’ing. D’Orazio, rispondeva che senza di lui potevamo an-dare anche a casa. Acquajuò, l’acqua è fresca? “Comm’a neve!”Avrà avuto sicuramente modo di leggere l’intervista fatta al sindaco Rany Pagano. Che idea si è fatto? Sente il bisogno di replicare?Io credo che il sindaco Pagano abbia da imbarazzarsi quando dice di rappresentare il paese, e di fatto con la maggioranza che si ritrova non rappresenta altri se non se stesso. Un qualsiasi sindaco d’Italia avrebbe avuto uno scatto di orgoglio e si sarebbe dimesso, lasciando la parola agli elettori. Credo che il sindaco Pagano abbia da im-barazzarsi quando sminuisce l’importanza del Consi-glio comunale, spiegando l’assenza di otto consiglieri su sedici, con motivazioni natalizie, e non con la sua incapacità politica.

CASALUCE32

Ddi

SalvatoreFusco

CorrispondenteBloq Magazine

[email protected]

Intervista all’esponente del Pdl cittadino Giuseppe Di Martino

Nella foto:Giuseppe

Di Martino

Segnalazioni, critiche, argomenti che vorreste fossero trattati? Scrivete a: [email protected] ANNO 5 - Numero 03 - 19 Febbraio 2012

Page 33: BLOQ MAGAZINE 19 FEBBRAIO 2012

spettando l’ufficializzazione del-le liste civiche che lotteranno per il rinnovo del primo cittadino e della giunta, nel comune di Vil-la di Briano, Bloq ha intervistato un altro futuro protagonista nelle prossime

elezioni: Claudio Conte, attualmente coordinatore cittadino Idv ed ex consi-gliere di opposizione nel 2000 durante l’ammini-strazione Zippo. Conte , come giudica l’at-tività svolta dal sindaco Dionigi Magliulo in questi 5 anni?Nel complesso non sono stati cinque anni penaliz-zanti per Villa di Briano, in quanto il sindaco ha re-alizzato il completamento dell’asilo nido e l’attiva-zione del centro polifun-zionale, una realtà impor-tante per il territorio, che ha permesso in questi anni iniziative sociali, culturali e politiche prima quasi del tutto assenti.In questo senso la giunta è stata in prima linea, con impegno, nei rapporti con giovani e anziani. Ma forse maggior merito va dato all’amministra-zione per quanto concerne la creazione di nove posti di lavoro sul territorio in un momento così delicato per il nostro paese. Quindi nessuna pecca?No, ritengo che lo sbaglio più grande da impu-tare al sindaco Magliulo è stata la mancanza di dialogo e confronto nella crescita politica che a Villa di Briano è ahimè ancora insoddisfacente.E cosa ci dice in merito alla mancata costruzione del campo sportivo e dello svincolo sulla super-strada?Effettivamente per quanto attiene allo svincolo, i lavori sono in corso ma si procede con rallenta-menti dovuti a problemi amministrativi. Quanto alla realizzazione del campo sportivo, devo dire che l’impegno non è stato mantenuto, e per me rimane una nota dolente essendo uomo di sport impegnato tutti i giorni con giovani e gio-vanissimi. Secondo lei il candidato Maisto rappresenta una

valida alternativa all’attuale amministrazione Magliulo? Il dottore Maisto è una brava persona di elevata professionalità, fermo restando che nella politica, specie in quella locale, servono ulteriori valori come il confronto continuo con le persone e co-

noscere le esigenze di un territorio particolare come il nostro. Penso che Maisto debba lavorare ancora su questo aspetto se vorrà cogliere il massimo risultato nella campagna elettorale. Lei che è un veterano nel-le competizioni elettorali e che nel 2010 ha raccol-to un ottimo risultato can-didandosi come consiglie-re provinciale, sarà della partita?Al momento sono fermo, in quanto sto vagliando at-tentamente con minuziosi-tà tutti gli aspetti e le con-dizioni che giorno dopo giorno si stanno creando fra i gruppi che saranno legittimati alla competizio-

ne. Per ora posso dirle che sicuramente dentro di me scatterà la molla competitiva, ma la mia posizione durante le elezioni, a prescindere da una formale candidatura, sarà condizionata solo dal bene che nutro verso le persone e il territorio di Villa di Briano.

Abbiamo intervistato Claudio Contecoordinatore dell’Italia dei Valori

VILLA DI BRIANO 33

Adi AlfonsoGarofalo

CorrispondenteBloq Magazine

[email protected]

Potete commentare gli articoli visitando il sito: www.bloq.it ANNO 5 - Numero 03 - 19 Febbraio 2012

Page 34: BLOQ MAGAZINE 19 FEBBRAIO 2012

alve Dottori, mi chiamo Anna ed ultimamente ho diversi problemi ai denti, che purtroppo dovrei es-trarre e che vorrei rimpiazzare assolutamente con dei denti fissi, magari con degli impianti. Purtroppo però già due dentisti a cui mi sono rivolta mi hanno detto che non posso farlo nel loro studio privato a causa del fatto che prendo il Coumadin da circa due anni. Devo per forza andare in ospedale per risol-vere i miei problemi?Gentile signora, il coumadin è un farmaco che si as-sume per rendere il sangue più “fluido” e in questo senso potrebbe rendere le terapie odontoiatriche e quindi anche l’ inserimento di impianti più complesse ma non impossibili. Cosa da valutare attentamente è il perché si utilizza il farmaco, infatti se la terapia non è una controindicazione assoluta agli interventi od-ontoiatrici, potrebbe invece esserlo la patologia di cui soffre a sconsigliare le terapie chirurgiche, quindi è fondamentale per l’odontoiatra instaurare una comu-nicazione con lo specialista che cura la sua patologia di base. Qualora il suo quadro clinico non precluda l’intervento a cui deve essere sottoposta, il valore fon-damentale per il chirurgo orale è un indice facilmente ottenibile con un semplice prelievo venoso: l’INR ,

che stabilisce che tipo di sanguinamento aspettarsi durante e dopo un intervento, diciamo che con INR inferiore a 3,5 si può intervenire senza la sospensione del farmaco, ma l’intervento va eseguito da un odon-toiatra provvisto di tutti i presidi antiemorragici locali e che abbia la necessaria esperienza per utilizzarli. Altra cosa fondamentale da considerare è il rischio a cui si sottopone il paziente nel momento in cui si de-cide di sospendere il coumadin. Spesso si preferisce sospenderlo per poi sostituirlo con l’eparina e poi sottoporre il paziente alla tera-pia chirurgica. Questa strategia però non tiene conto delle alterazioni emodinamiche a cui è sottoposto il paziente con rischi spesso superiori al rischio emor-ragico intra e post operatorio senza sospensione dell’anticoagulante in questione.Personalmente mi sono trovato nella necessità di es-trarre dei denti senza la possibilità di sospendere il farmaco, e non ho avuto nessun problema, perché utilizzo oltre ai normali presidi locali anche il PRF, sostanza ottenuta dallo stesso sangue del paziente (prelievo preoperatorio), che si è dimostrata partico-larmente efficace nel promuovere la formazione del coagulo.

SALUTE34

S

Anche chi usa farmaci anticoagulantipuò essere assistito in uno studio privato

Hai pauradel dentista? Non ti preoccupare, noi usiamo

l'analgesia sedativa!Basta respirare da una mascherina e ti sentirai subito tranquillo e rilassato.

Le paure spariscono e un piacevole senso di benessere ti accompagnerà per tutta la durata della seduta.

L’utilizzo di questa tecnica non comporta nessun costo aggiuntivo, prenota la tua visita gratuita e prova la mascherina profumata di tuo gradimento!

Via San Lorenzo, 5

81031 - Aversa (CE)

(nei pressi Facoltà di Architettura)

T/F 081 814 08 49

M 338 279 70 06

M 347 648 07 51

www.arlottasichel.it

a curadello

StudioOdontoiatrico

Arlotta & Sichel

EspertiBloq Magazine

www.arlottasichel.it

Segnalazioni, critiche, argomenti che vorreste fossero trattati? Scrivete a: [email protected] ANNO 5 - Numero 03 - 19 Febbraio 2012

Page 35: BLOQ MAGAZINE 19 FEBBRAIO 2012

egli anni’80 la mortalità per tumori era più alta al Nord rispetto al Sud. Negli ultimi anni questo divario, non solo, si è fortemente ridotto e le regioni meridionali hanno supe-rato quelle settentrionali, pur rima-nendo il tasso di mortalità a causa

di tutti i tipi di tumore sostanzialmente stabile. Ciò vuol dire che mentre al Nord il tasso di mortalità è addirittura diminuito, al sud si registra un considere-vole aumento. L’incremento della mortalità a causa di tumori diventa particolarmente significativo per quan-to riguarda le province di Napoli e Caserta . Nella provincia di Napoli si registra un aumento del 47% negli uomini e del 40% nelle donne, mentre nel ca-sertano l’aumento è del 28,4% per quanto riguarda gli uomini e al 32,7% per quanto riguarda le donne. In-somma in Campania si muore di cancro molto di più che in altre regioni d’Italia. Stavolta a dare l’annuncio è Istituto Nazionale Tumori (Fondazione Pascale)che ha nei giorni scorsi diffuso una ricerca in merito, con fonte Istat. Dai dati presentati si evince anche che la situazione si fa particolarmente critica per quanto ri-

guarda alcuni tipi di tumori, ad esempio il tumore ai polmoni che per le donne riscontra un aumento del 100% nella provincia di Napoli e del 68% a Caserta. Si tratta di aumenti non solo in controtendenza con i dati nazionali, ma anche con i dati delle altre provin-ce della Campania, per cui non è possibile non ricon-durli alla variante ambientale caratterizzata dalla cro-nica emergenza rifiuti, che si consuma nella maggior parte dei centri urbani, ormai diventati delle vere e proprie discariche a cielo aperto. Anche l’Istituto che ha diffuso la ricerca, ci tiene a precisarlo. Secondo questi l’incremento selvaggio si configura come “un problema sociale e ambientale, oltre che sanitario, di notevole gravità che richiederebbe maggiore atten-zione da parte delle istituzioni”. Ma chi vive in queste terre avrebbe dovuto ormai imparare che l’attenzione delle istituzioni per il problema cresce solo a ridosso delle campagne elettorali. Per cui, di fronte all’ultima “scoperta dell’acqua calda”, di una lunga serie, il cit-tadino medio può scegliere: tra il cominciare ad agire a prescindere dai politicanti di zona o l’aspettare il prossimo grido d’allarme, sperando che non sia un bollettino di guerra.

on l’attivazione dell’ASD Polisportiva Phoenix, in collaborazione con CSI Aversa, e la partecipazio-ne di numerosi cittadini sono stati raccolti 1550,20 € da destinare alla ricerca

sul cancro. I fondi sono stati raccolti, grazie all’inziativa “Le Arance della Salute” promos-sa ogni anno dall’AIRC (Associazione Italia-na Ricerca sul Cancro) in tutto il territorio nazionale. L’iniziativa, tenutatasi il 4 e 5 feb-braio scorso, ha visto impegnati i numerosi volontari in un’azione di sensibilizzazione e prevendita delle arance nelle scuole, e nell’al-lestimento di un banchetto in Piazza Municipio (San Mar-cellino), unica piazza nell’intero Agro Aversano ad aderire all’iniziativa. Le persone accorse, animate da un profondo spirito solidale, non si sono lasciate intimorire dalle precarie condizioni climatiche che in questo periodo stanno metten-do in ginocchio l’Italia, impedendo lo svolgimento dell’ini-

ziativa in altre piazze.Il valoroso gesto dei cittadini di San Marcel-lino e dei comuni limitrofi servirà a dare una speranza in più alle persone affette da questa patologia e ai loro cari.Si mostra soddisfatto il gruppo di giovani impe-gnatosi nella riuscita della manifestazione che, forte dell’entusiasmo dei cittadini, si promette di realizzare sul territorio altre iniziative a favo-re del benessere collettivo.“Siamo felici di essere riusciti a riportare a San Marcellino dopo tanto tempo tale iniziativa ed orgogliosi dei numerosi cittadini sammarcel-linesi che hanno risposto positivamente al ri-

chiamo alla solidarietà in questo particolare pe-riodo della vita sociale – dichiarano i promotori – Ci teniamo inoltre a ringraziare tutte le persone che hanno contribuito alla raccolta fondi e, inoltre, il Comune di San Marcellino, la parrocchia di San Marcellino, la S.M.S. ‘L. Da Vinci’ di San Marcellino, il Circolo Didattico di San Marcellino, l’IC ‘L. Van Beethoven’ di Casaluce per la fattiva collaborazione”.

SALUTE 35

diUmbertoDe Santis

CorrispondenteBloq Magazine

[email protected]

San Marcellino, sono statiraccolti 1550 € per la ricerca

N

C

Ancora dati allarmanti per i tumori a Napoli e Caserta

Potete commentare gli articoli visitando il sito: www.bloq.it ANNO 5 - Numero 03 - 19 Febbraio 2012

Page 36: BLOQ MAGAZINE 19 FEBBRAIO 2012

icono di noi che siamo fannullo-ni, che siamo mammoni. Dicono di noi che siamo degli sfigati se non ci laureiamo entro i 26 anni di età. Dicono di noi che siamo precari e siamo gli ultimi della società. Dicono di noi che non dobbiamo sognare il posto fisso, che è monotono. Ci dicono che dobbiamo adeguarci e abituarci alla flessibilità nel lavoro.Ci dicono che dobbiamo fare sa-crifici, che dobbiamo stringere la cinghia per il bene del Paese. Ci dicono che è legittimo salvaguar-dare le spalle di chi è indagato per mafia e camorra o per altri crimini, finché riveste una carica importante. Ci hanno dimostrato che si possono ricoprire cariche incompatibili tra di loro, anche se ci sarebbe una cosa chiamata “conflitto di interesse” a vietarlo.Ci hanno fatto capire che si può essere eletti dal popolo, per fare il bene del popolo, ma che poi si possono tranquillamente fare le leggi ad personam senza che nessuno faccia opposizione, membri dell’opposizione inclusi. Ci hanno messo in condi-zioni di dubitare anche di chi dovrebbe tutelarci.Ci hanno portato allo sbando politico, economico e sociale, rendendoci apatici e ormai assuefatti a tutto. Anche ad una sentenza che avrebbe dovu-to sconvolgere tutti, nessuno escluso! Ma che, a quanto pare, è già passata in secondo piano.“La Corte di Cassazione ha stabilito, infatti, che nei procedimenti per violenza sessuale di gruppo, il giudice non è più obbligato a mantenere o a di-sporre la custodia cautelare in carcere dell’inda-gato, ma può agire applicando misure cautelative alternative, dando un’interpretazione estensiva ad una sentenza della Corte Costituzionale del 2010. In seguito a questa decisione, la Cassazione ha, di fatto, annullato un’ordinanza del Tribunale del riesame di Roma, che aveva stabilito il carcere per due giovani accusati di violenza sessuale di grup-po, nei confronti di una ragazza del frusinate.” Questo si leggeva, qualche giorno fa, sui giorna-li, su internet e sui social network, sentenza a dir poco sconcertante e raggelante. Ma che è stata subito “scavalcata” da altre notizie, seppur gravi, ma questa è già nel dimenticatoio,

fagocitata e digerita. Prima di es-sere figlia, mamma, lavoratrice, la donna è una persona, e ogni atto di violenza nei confronti di una persona andrebbe punito senza sconti. A maggior ragione se si tratta di violenza sessuale ai danni di una ragazzina, perché la violenza subi-ta la segnerà per tutta la vita. E se quella fisica può anche essere lenita, un poco alla volta, quella psicologica non lo sarà mai. La donna o la ragazza che ha subìto violenza, la rivive ogni volta che

legge di queste notizie, viene vio-lentata ogni volta che si danno delle attenuanti a questi delitti, viene violentata ogni volta che si deve sentire in colpa perché è una donna.Subire una violenza sessuale significa portarne il peso per tutta la vita, sentirsi oltraggiata ogni volta che un uomo ti guarda, privata delle difese, spo-gliata della dignità, lacerata nell’intimità più pro-fonda, umiliata e offesa ancora di più quando, a un certo punto, devi anche rendere conto di ciò che indossi. E la legge che dovrebbe tutelare gli inte-ressi di cittadini, di tutti i cittadini senza distinzio-ne di sesso razza o religione, continua a fare i suoi distinguo. La violenza sessuale non è di per sé, già un reato grave? E perché se è di gruppo dovrebbe avere delle attenuanti?Quale alternativa può avere una donna che ha su-bito uno stupro? Nessuna! Dovrà solo convivere con esso, non esiste cancellazione o prescrizione del suo dolore. Uno Stato civile e democratico do-vrebbe proteggere i suoi figli e le sue figlie, sal-vaguardarne la dignità. Quale può essere la pena alternativa a chi commette un delitto così grave, visto che in Italia non ci sono alternative? E soprat-tutto, in Italia, quali sono i parametri di giudizio per le colpe commesse? Sarà che sono un po’ “tarda” a capire certe cose, o che sono troppo testarda e ostinata a credere che le si possa cambiare, ma non posso fare a meno di pensare all’assurdità di questa sentenza. A come e quando finirà questa discriminazione, a come ci saremmo dovuti sentire umiliati e offesi tutti noi, come cittadini, come italiani e come persone.Ah, dimenticavo ci hanno ben addomesticati.

SOCIETA’36

Ddi

GiusyClausino

CorrispondenteBloq Magazine

[email protected]

Gli italiani sono un popolo mansueto? Si. Anche troppo!Nessuna reazione alla sentenza che stabilisce che nei processi per violenza sessuale non è più obbligatorio mantenere o disporre la custodia cautelare in carcere...

Segnalazioni, critiche, argomenti che vorreste fossero trattati? Scrivete a: [email protected] ANNO 5 - Numero 03 - 19 Febbraio 2012

Page 37: BLOQ MAGAZINE 19 FEBBRAIO 2012

INCONTRI D’ARTE 37

i definisce arte concettuale qua-lunque espressione artistica in cui i concetti e le idee espresse siano più importanti del risultato estetico e percettivo dell’opera stessa. Le prime esperienze “concettua-li” furono

rappresentate dai movi-menti Neo-Dada e Minimal Art tra gli anni cinquanta e sessanta: il primo, i cui maggiori rappresentanti, come Jasper Johns e Robert Rauschenberg, divennero in seguito esponenti di pri-mo piano della Pop Art, fu caratterizzato dall’uso di oggetti desunti dal quoti-diano e inseriti all’interno dell’opera d’arte. Una pro-pensione simile distinguerà poco dopo e in senso già profondamente concettua-le anche le provocazioni neo-dadaiste di artisti ita-liani come Piero Manzoni, noto per i suoi barattoli di merda d’artista.Anche la Minimal Art (Minimalismo) ebbe origine negli Stati Uniti e fu contraddistinta dalla produzio-ne di grandi strutture geometriche cromaticamente essenziali e ispirate a fredde modalità puramente costruttive che privilegiavano una fruizione di stam-po razionalistico, priva di concessioni all’empatia o al godimento estetico. Gina Affinito è un’artista casertana osservatrice attenta di questo movimento artistico. Le opere di Gina Affinito trovano, infatti, la loro giusta collocazione nell’espressione concettua-le. Pura autodidatta, Affinito spazia con la sua ricer-ca tra l’astratto, il concettuale e il minimal.L’impegno instancabile illumina la sua ricerca. Af-finito unisce con energia espressività, intuizione ed estetica. La sua versatilità nel mescolare colori e ma-teriali sono pura arte popolare.I materiali che usa, sono, infatti, oggetti di uso quo-tidiano. Le sue tele sono ricche di sentimenti puramente femminili. Le sfere di vetro, collocate su supporti, sono come dei messaggi subliminali.Non sono messi li a caso. Basta ammirare con quan-ta minuziosità l’artista colloca quelle sfere per carpir-ne tutto il messaggio concettuale.Il rincorrersi di fili di perle tracciano sulla tela una

sorte di ponte tra la passionalità di una donna e la tecnica dell’artista. Affinito trasforma le collane in disuso in parole infilate sulla tela una dietro l’altra.I pezzi di vetro levigati dal tempo, sono come le me-morie lasciate sulla spiaggia dal mare in tempesta.Le terre policrome che usa sembrano portarti a ricor-

di di un’Africa vissuta dav-vero in prima persona.I suoi assemblaggi fatti di elementi di recupero come il legno, o per meglio dire, le cortecce degli alberi, segnano il loro passaggio dalla vita normale a quella eterna dell’arte.Le pietre laviche, raccon-tano tutta la passione che Gina Affinito ha per la materia. I fil di ferro che si intrecciano in mille sinu-soidi esprimono appieno il suo concetto di forma e di espressione personale.Così come le antiche amaz-zoni erano use a segnare il territorio, la Affinito è usa ad adoperare il ferro per

segnare il territorio del suo pensiero di donna. I tessuti usati per impreziosire ancor di più l’opera, sono leggeri e preziosi come lo chiffon. La seta pura trasmette a chi guarda tutta la sua femminilità. Tutti questi ele-menti non disturbano affatto chi guarda l’opera. Anzi sembrano fondersi naturalmente alle tavo-lozze. I colori sono caldi e ben di-stribuiti, la tavolozza non mostra ripensamenti.Il rosso fuoco esplode in tutta la sua magnificenza, le infinite sfu-mature di ocra, creano uno stato di calma, il verde marcio e il blu cobalto fanno del-le opere di Gina Affinito occasioni per riflettere sul mondo che ci circonda. Affinito è un’artista positiva che esprime con l’arte splendidi messaggi. Tante sono le rassegne d’arte di cui lei ha preso parte. Molte location d’alto rango hanno ospitato le sue opere. Tanti critici di ottimo livello hanno parlato e raccontato di quest’artista e delle sue idee. Non a caso Le Witt, noto artista della “Minimalart”, dichiarò: “L’idea dell’artista vale più dell’opera che ha prodotto”.

diGiuseppe

Della Volpe

Esperto dicomunicazione

visiva

Bloq Magazine

[email protected]

Il “concetto “come idea di base delle opere di Gina Affinito

S

Potete commentare gli articoli visitando il sito: www.bloq.it ANNO 5 - Numero 03 - 19 Febbraio 2012

Page 38: BLOQ MAGAZINE 19 FEBBRAIO 2012

d appena tre anni dall’uscita di “Uomini che odia-no le donne” – film svedese diretto da Niels Ar-den Oplev e ispirato al primo libro della triologia Millennium di Stieg Larsson – è uscito lo scorso 3 febbraio il film “Millennium: uomini che odiano le donne”, remake del film sopracitato, rifatto con una mega-produzione hollywoodiana affidata alla sapiente e impeccabile direzione del regista David Fincher.Pressoché invariata la storia, che mantiene la tensione del tipico giallo di stampo giornalistico: Mikael Blomkvist, scomodo giornalista economi-co e direttore della rivista Millennium, vede la sua carriera rovinata in seguito alla (ingiustificata) condanna per diffamazione seguita al suo dossier

sull’equivoco finanziere Wenner-ström, accusato di essere in affari con la malavita. Dopo questa condanna che mette let-teralmente in crisi il suo futuro uma-no e professionale, Blomkvist accet-ta, un po’ per soldi e un po’ per non pensare al fallimento della sua carrie-ra, un incarico molto particolare per un altro magnate dell’industria, Hen-rik Vanger, che, a quasi quarant’an-ni dall’improvvisa scomparsa di sua nipote Harriet, gli chiede di scoprire la verità sulla sua sorte.Il giornalista si troverà a scavare nel torbido di un’azienda e di una fami-

glia piena di fantasmi, segreti e odi atavici e, da un certo punto in avanti, verrà coadiuvato dalla detective-punk dal carattere duro e introverso Li-sbeth Salander che finirà per fornirgli un contributo decisivo nella risoluzione dell’enigma Harriet.Sebbene la notizia di un remake uscito a così poca distanza dall’opera originaria abbia inizialmente fatto storcere il naso a molti addetti ai lavori e fan della saga di Larsson, c’è da dire che la maestria

registica di David Fincher (The Game, Seven, Fight Club, Zodiac, Il curioso caso di Benjamin But-ton, The Social Network), la sua maniacale ricerca-tezza nel costruire le inquadrature e il suo ritmo di montaggio delle sequenze, la scelta di attori bravis-simi quanto misteriosi e affascinanti (i due protago-nisti su tutti: Daniel Craig, nei panni di Blomkvist e Rooney Mara nei panni della Salander) e gli im-ponenti mezzi economici della produzione hol-lywoodiana, hanno probabilmente messo a tacere molte bocche dubbiose e perplesse.Blasonatissimo è infine il “credit” alla voce screen-play: ad essersi assunto l’onere e l’onore di “alleg-gerire” il dettagliatissimo romanzo di Stieg Larsson è stato nientemeno che l’espertissimo e pluripre-miato sceneggiatore Steven Zaillian, già autore di capolavori come Schindler’s List, Gangs of New York, Hannibal e The interpreter.Il resto del cosiddetto cast tecnico è pressoché identico a quello di The Social Network: Trent Reznor e Atticus Ross (recenti vincitori del premio Oscar proprio per il film appena citato) a firmare la colonna sonora incalzante e ricca di suspense; Jeff Cronenweth (Fight Club, K19, oltre al già cita-to The Social Network) per la Fotografia. Si segnala infine la nomination ottenuta da Fin-cher, per questo film, ai Director’s Guild of Ame-rica Awards.Ci pare doveroso, infine, chiudere dedicando qual-che riga al nuovo astro del cinema statunitense, l’attrice Rooney Mara, classe 1985, già candidata all’Oscar come migliore attrice protagonista pro-prio per l’interpretazione in Millennium, e già sul set di altri due maestri di Hollywood. Pare infatti sia stata scelta da Steven Soderbergh per il suo nuovo film, Side Effects, ancora in fase di pre-produzione, e da Spike Lee per interpretare la protagonista di Oldboy, remake (un altro) del film-cult coreano del 2003 del regista Park Chan-Wook. Uscita prevista per il 2015.

CINEMA38

Adi

KatiaMuscariello

CorrispondenteBloq Magazine

[email protected]

Il Millennium di David Fincher: per uomini che amano il cinema

Nei riquadrile immagini

del film

Segnalazioni, critiche, argomenti che vorreste fossero trattati? Scrivete a: [email protected] ANNO 5 - Numero 03 - 19 Febbraio 2012

Page 39: BLOQ MAGAZINE 19 FEBBRAIO 2012

Adriano Celentano torna con Facciamo finta che sia vero. Il disco, composto da nove tracce, arriva dopo quat-tro anni dal suo ultimo lavoro discografico: Dormi amore, la situazione non è buona e vanta

collaborazioni davvero straordinarie. Infatti, troviamo un Celentano che duetta con Battiato, Jovanotti, Manu Chao, Raphael Gualazzi, Pacifico. Ma non solo, il disco si av-vale anche della partecipazio-ne di grandi musicisti quali: Trilok Gurtu (percussioni-sta e batterista indiano), Phil Palmer (chitarrista jazz/rock) e Nicola Piovani (composito-re, direttore d’orchestra e pia-nista).Infine, a impreziosire il nuovo lavoro discografico di Adria-no, troviamo la partecipazione di Manlio Sgalambro, scritto-re, poeta e cantautore italiano, che prende parte alla compo-sizione del brano Facciamo finta che sia vero cantato da Celentano in collaborazione con Franco Battiato e con le musiche di Nicola Piovani.Jovanotti firma insieme al mol-leggiato il testo di “Fuoco nel vento” con frasi abbastanza forti quali «ciarlatani ed impo-stori - spacciatori di realtà», e di «Preti che gestiscono segreti - Che hanno messo sotto i pie-di - Ogni eterna verità».Potremmo quindi dire che in questo lavoro Adriano si avvi-cina più che mai alla politica, ai temi sociali, facendosi qua-si portavoce di un malumore comune dovuto al momento difficile che tutta l’Italia sta attraversando, senza nulla to-gliere all’amore, un sentimen-to che è sempre presente nelle sue canzoni. Infatti lo stesso Celentano ha dichiarato che “l’amore è presente anche nel-la sofferenza“. Facciamo finta che sia vero è stato presentato ufficialmente dalla moglie di

Celentano: Claudia Mori. A Milano la compa-gna di Celentano, oltre a spiegare in anteprima cosa contenesse il disco, ha svelato che non è da escludersi una possibile tournée promozio-nale del disco nel corso di quest’anno.Staremo a vedere. Cosa sicura è il ritorno in tv dell’ex “ragazzo della via Gluck”. Adriano, in-tanto ha già convolto il pubblico presente al Fe-stival di Sanremo 2012, dove si è esibito in una serie dei suoi monologhi famosi intervallati con gustosi siparietti insieme a Pupo e Morandi.

SPETTACOLO 39

A

Adriano Celentano torna con “Facciamo finta che sia vero”

diGiuseppeNappa

CorrispondenteBloq Magazine

[email protected]

Potete commentare gli articoli visitando il sito: www.bloq.it ANNO 5 - Numero 03 - 19 Febbraio 2012

Page 40: BLOQ MAGAZINE 19 FEBBRAIO 2012

al capolavoro letterario e dal film di Vittorio De Sica che valse l’Oscar a Sofia Loren, Annibale Ruccello nel 1985 trasse la ridu-zione teatrale de “La Ciociara”, ricevendo il consenso entusiasta di Alberto Moravia.La sensibilità e la provata capa-cità di Roberta Torre, regista affermata di cinema, la restitu-isce oggi al teatro con tutta la sua forza dirompente e l’intensa profondità.Donatella Finocchiaro, che tan-te volte ha dato vita nel cinema ed in teatro a personaggi di po-tente carica emotiva, è Cesira, la Ciociara, mentre Daniele Russo è Michele, l’uomo del quale è innamorata, l’idealista partigia-no che morirà per salvare altre vite umane.I costumi sono di Alberto Spiaz-zi.

LA CIOCIARA: GUERRA DI FANTASMI

Note di regia di Roberta TorreÈ passata la guerra e anche la violenza che le ha trafitte: una madre e una figlia oggi stan-no litigando per l’acquisto di un’automobile. Così ha inizio la nostra storia.Come se nulla fosse successo, nella Ciociara di Ruccello a farla da padrone sono i Fantasmi. Fantasmi della brama di avere, possedere oggetti di consumo semplici come può essere un te-levisore o una macchina nuova.Qui Cesira non è più quella madre sconvolta sul ciglio della strada polverosa a chiedere pie-tà per la sua povera figlia viola-ta, Rosetta non è quella che non sarà mai più come prima dopo le mani estranee sul suo corpo di bambina: il fantasma di quella violenza si è tramutato in quoti-diana banalità come se nulla fosse, l’ha cambiata per sempre in modo subdolo e silenzioso. È questa la vera violenza che nel-

la scrittura di Ruccello ci proietta in un universo dell’orrore dove tutto viene dimenticato in cam-bio di una normalità apparente e inquietante.È straordinariamente attuale que-sta Ciociara, ci parla dei nostri giorni e di mutamenti apparen-temente impercettibili ma defi-nitivi. Ci parla anche della nostra Italia e dell’oggi, come in ogni testo straordinario è anche stato profetico Annibale Ruccello.E dunque se di fantasmi si trat-ta ho immaginato una messa in scena che possa materializzare i ricordi e il passato, che li tradu-ca in immagini proiettate, che li chiuda in una scatola magica che molto ricorda una vera e propria proiezione da cinema.Ed ecco quindi che il cinema e il teatro interagiscono stretta-mente in questa Ciociara, oggi e ieri si mescolano continuamente lasciando ai protagonisti della scena una doppia anima che li rende corpi capaci di interagire con i fantasmi.Pochi oggetti sulla scena e un mondo di proiezioni interiori e non solo: un viaggio dove ieri e oggi prendono forma e ci trascinano avanti e indietro nel tempo.

TEATRO40

Ddi

AgostinoIrace

CorrispondenteBloq Magazine

[email protected]

Guerra di fantasmi al Teatro Bellinicon La Ciociara di Annibale Ruccello

Stagione teatrale2011/2012

Fondazione Teatro di Napoli Teatro Bellini

presenta

DONATELLA FINOCCHIARO, DANIELE RUSSO

inLa Ciociara

di Annibale Ruccellotratto dall’omonimo romanzo

di Alberto Moravia

conMARCELLO ROMOLO,

RINO DI MARTINOLORENZO ACQUAVIVA

MARCO MARIO DE NOTARIS MARTINA GALLETTADANIELE MARINO

con la partecipazione diDALIA FREDIANI

costumi Alberto Spiazzimusiche Massimiliano Pace

scene e regiaROBERTA TORRE

Segnalazioni, critiche, argomenti che vorreste fossero trattati? Scrivete a: [email protected] ANNO 5 - Numero 03 - 19 Febbraio 2012

Page 41: BLOQ MAGAZINE 19 FEBBRAIO 2012

er il giovane Márquez il confronto con il cinema del vecchio conti-nente fu di fatto inevitabile. Fra i tanti pezzi sul cinema italiano, ce n’è uno datato luglio 1954 che non può non destare un certo stu-pore: si tratta della recensione che

Márquez scrive alla versione spagnola di «Totò Sce-icco». «Battute di cattivo gusto e situazioni stupide»: così Marquez liquidò il principe della risata in una recensione del 1954.L’articolo di Márquez definisce il film «un monumen-to grottesco interpretato da un europeo di sangue blu sfortunatamente costretto a fare l’attore». Ciò nonostante era noto l’amore di Gabriel García Márquez per il cinema italiano, le sue affinità elet-tive con i grandi maestri del neorealismo hanno contribuito senz’altro a costituire quella visione del mondo giunta poi a definirsi appieno con i ca-polavori della maturità, da Cent’anni di solitudine a L’autunno del patriarca. Il film di Mario Mattoli, uno dei più popolari fra quelli interpretati dal principe De Curtis (parodia del cele-bre «Il figlio dello sceicco» con Rodolfo Valentino), e che oltre al grande comico napoletano annovera nel

cast attori del calibro di Aroldo Tieri e Arnoldo Foà, aveva incassato in Italia circa cinquecento milioni di lire, un buon successo per quegli anni, e dopo qualche tempo aveva iniziato a circolare nelle sale d’oltreoceano. Dopo aver ironizzato poi sul «bislac-co nome d’arte» dell’attore napoletano, che «con-trasta con la lunghezza del vero nome», il giovane Marquez osserva come quest’attore che fa battute di cattivo gusto e coinvolto nelle situazioni più stu-pide». Un concetto, quello dell’umorismo parlato, e quindi tradotto, che aveva più volte preoccupato in vita lo stesso Totò, il quale avrebbe preferito non costringere la sua dirompente forza comica dentro gli angusti confini della parola.. Non poteva farlo, perché l’umorismo e la comicità sono spesso le prime vittime della traduzione. Se il principe avesse saputo che nemmeno un giovane giornalista colombiano avrebbe riso per quelle sue battute, che anzi si sarebbe indignato per la sua «scri-teriata comicità», e che poi quel giovane sarebbe di-ventato uno dei maggiori scrittori del nostro tempo, crediamo proprio che ci sarebbe rimasto male. Non prima però di avergli intimato: «Giovanotto, parli come badi!». Ma il giovane Márquez non avrebbe potuto comprendere nemmeno questa.

CURIOSITA’ 41

P

Quando García Márquez stroncòil Principe de Curtis in arte Totò

diRenatode Angelis

CorrispondenteBloq Magazine

[email protected]

Raoul Bova ritorna nei panni di “Ultimo”Si chiamerà “Ultimo - L’occhio del falco” sia perché uno dei “co-protagonisti” è un falco che rappresenta la libertà e la forza sia perché “Falco” ricorda anche il nome dell’uomo che “Ultimo” stima di più: Giovanni Falcone.Avete capito, ovviamente, che stiamo parlando della quarta serie di “Ultimo”.Anche questa volta la fiction sarà diretta da Michele Soavi per Taodue e anche questa volta il protagonista sarà Raoul Bova. La prima serie risale al 1998, seguita da “Ultimo - La sfida” nel 1999 e “Ultimo - L’infiltrato” nel 2004. Le riprese sono iniziate a giugno e terminate da poco. Finalmente sono tate rese note le date della messa in onda: 22 e 23 febbraio 2012. Dunque rivedremo un Raoul Bova-Ultimo alle prese con una delicata e rischiosa indagine su un traffico di rifiuti illegali. Sicuramente per l’attore questo è un grande ritorno. Ultimo è un personaggio che gli ha dato tanta popolarità. Questo per Bova è un periodo felice. Dopo il grande successo della fiction “Come un delfino”, prodotta e interpretata dallo stesso Bova e dopo il film “Immaturi” di Paolo Genovese arriva “Ultimo”. Una fiction storica delle reti “Mediaset”. Il capitano dei Carabinieri che riuscì ad arrestare Totò Riina ha creato un filone televisivo molto amato dal pubblico e dalla critica. “Ultimo è un personaggio che amo molto – ha dichiarato Raoul Bova - e tornare a farlo a distanza di dieci anni per me è un onore”. Visibilmente emozionato mentre parla di questo progetto, che non è una fiction come tante altre, Bova fa notare che per lui, che i panni di Ultimo li ha già vestiti più volte, è un onore tornare a raccontare le vicende di questo Carabiniere leggendario, che ha vissuto sempre in prima linea, pagando un prezzo altissimo per riuscire ad appagare la sua fame di giustizia.

di Giuseppe Nappa

Potete commentare gli articoli visitando il sito: www.bloq.it ANNO 5 - Numero 03 - 19 Febbraio 2012

Page 42: BLOQ MAGAZINE 19 FEBBRAIO 2012

Le “note”della storiaWhitney Houston

Artista : Whitney HoustonPubblicazione: 14.02.1985Produttori: Jermaine Jackson; Michael Masser; altriMusicisti: Whitney Houston- voce; Nathan East- basso; John Robinson- batteria; Robbie Buchanan e Randy Kerber- tas-tiere; Tom Scott- sassofono.

Da poco più di una settimana si è spenta un’altra stel-la del firmamento musicale: Whitney Houston, “ The Voice” che scosse il panorama musicale negli anni 80’

e 90’. La storia artistica di questa figlia del soul dalla bellezza mozzafiato inizia quando fin da bambina incomincia ad esi-birsi nei locali notturni affiancata dalla madre Cissy Houston e dalla più celebre cugina Dionne Warwick. Figlia d’arte, quin-di, nonché figlioccia della Regina Aretha Franklin, la piccola Whitney scopre il suo talento naturale e la sua attitudine alla musica gospel can-tando nel coro di una Chiesa Battista di Newark, nel New Jersey dove nacque nel 1963. Diplomatasi inizia a lavora-re come modella, ma nel 1983 viene notata dal manager Clive Davis fonda-tore della etichetta discografica Aresta Records che colpito durante una esibi-zione live le offrì il suo primo contratto musicale. Due anni dopo, a fianco a Clive, Whitney esordisce con l’album omonimo conquistando il podio della classifica americana e rimanendovi per ben 14 settimane consecutive. Il long playng diventato presto un classico contiene infatti i cavalli di battaglia del-la cantante di colore e svela una voce possente, doppia, sostenuta da una pre-parazione tecnica capace di adattarsi con estrema semplicità ai diversi generi della black music. In Whitney Houston troviamo infatti brani come How Will I Know dalla sonorità pop-dance tipica degli anni 80’, ma anche canzoni come You Give Good Love da cui traspare il back ground gospel e più lirico dell’in-terprete che si sposa magnificamente con i delicati arrangiamenti di tastiere sintetizzate. Ma sono le ballate i veri capolavori del disco, come Nobody Lo-ves Me Like You Do eseguita in coppia con Jermaine Jackson fratello di Micha-

el e Saving All My Loving For You brano scritto dal celebre Gerry Goffin in coppia con Michael Masser che esalta su un tappeto jazzy le doti vocali della Houston; famosa è diventata un esecuzione live del brano al David Letterman Show. Dal sound più commerciale sono le due Hit All At Once e Greatest Love Of All , dove la Whitney sembra volare ben oltre il suo registro vocale di 3 ottave; le parole delicate a tratte graffiate, la passionale interpretazione, il controllo del vibrato hanno reso i due brani indimenticabili. Nel 1985 con l’uscita di Whitney Houston l’America aveva di fronte una nuova icona dell’ R&B capace di cantare l’amore adatto ai nuovi tempi e alle nuove mode. L’album che ad oggi ha venduto 26 milioni di copie in tutto il mondo aprì la strada ad un successo planetario che troverà il suo apice nel 1992 quando “The Voice” inciderà il suo brano più famoso I Will Always Love You, colonna sonora del film The Bodyguard in cui la stessa artista recitò al fianco dell’attore Kevin Costner. Subito dopo inizia un declino lento ed inesorabile che la porterà alla morte. L’alcol e le sostanze stupefacenti sono le cause principali del declino psicofisico di Whitney, ma non sono da sottovalutare i meccanismi perversi dello star system americano. L’inizio della sua tossicodipen-denza alcuni la fanno risalire, infatti, alla difficoltà di mante-nere sotto controllo il proprio peso. I produttori gli avrebbero imposto delle diete drastiche che solo con l’aiuto della droga la Houston pensava erroneamente di poter rispettare. Il risultato è sotto gli occhi di tutti. Tracce: You Give Good Love; Thinking About You; Someone for Me; Saving All My Love for You; No-body Loves Me Like You Do; How Will I Know; All at Once; Take Good Care of My Heart; Greatest Love of All; Hold Me.

MUSICA42diAlfonsoGarofalo

CorrispondenteBloq Magazine

[email protected]

Classifica FIMIFederazione Industria

Musicale Italiana

Album e Singoli

Quattro new entry rivoluzionano la classifica degli album più ven-duti che questa settimana presenta davvero tante novità: Ramazzotti ha conquistato subito il terzo po-sto, Lana Del Rey debutta in quinta posizione mentre Rapstar e Il Tea-tro degli Orrori sono entrati rispet-tivamente al 7° e 10* posto. Ma in vetta ritroviamo Adele con 21.

1. 21 - Adele 2. L’amore è una cosa semplice - Tiziano Ferro 3. Eros Best Love Songs - Eros Ra-mazzotti 4. Sud - Fiorella Mannoia 5. Born To Die - Lana Del Rey 6. L’Erba cattiva - Emis Killa 7. Non è gratis - Rapstar 8. Grande Nazione - Litfiba 9. Ora - Jovanotti 10. Il nuovo mondo - Teatro degli Orrori

Classifica FIMIFederazione Industria

Musicale Italiana

Singoli più “scaricati”

Madonna è entrata direttamente al secondo posto della Top Digital Download dei singoli più scaricati dominata anche questa settimana da Michel Telò. Someone Like You di Adele saluta il podio e scivola in settima posizione mentre David Guetta sale in quinta con Titanium.

1. Ai se eu te pego - Michel Telò 2. Give Me All Your Luvin’ – Madonna ft Nicki Minaj & MIA 3. Distratto – Francesca Michielin 4. Levels – Avicii 5. Titanium – David Guetta feat- Sia 6. L’ultima notte al mondo – Tiziano Ferro 7. Someone like you – Adele 8. Young, wild & free – Wiz Khalifa & Snoop Dogg 9. Inevitabile – Giorgia feat. Eros Ramazzotti10. Tappeto di fragole - Modà

Segnalazioni, critiche, argomenti che vorreste fossero trattati? Scrivete a: [email protected] ANNO 5 - Numero 03 - 19 Febbraio 2012

Page 43: BLOQ MAGAZINE 19 FEBBRAIO 2012

Gentile dottore, mi chiamo Giovanni e vorrei farle una domanda: ho deciso di regalare un cane a mio figlio per il suo compleanno, ma ho paura che il cuc-ciolo possa mischiargli qualche malat-tia. Che devo fare per stare tranquillo?Egregio sig. Giovanni, per prima cosa, come padre oltre che come medico ve-terinario, mi sento di tranquillizzarla. Ho due bambini, uno di 10 e uno di 2 anni, che convivono (in appartamento) con un rottweiler di 8 anni, e Le posso assicurare che un cane seguito da un punto di vista sanitario non potrà mai minare la salute dei suoi padroncini. Prima di tutto le dico che (fortunata-mente) sono poche le patologie che un cucciolo può trasmettere ad un essere umano. Fra esse si annoverano le pa-rassitosi intestinali (i vermi) ed esterne (zecche e pulci) ed i problemi derma-tologici (rogna e micosi). Le altre ma-lattie (cimurro e gastroenterite in pri-

mis), spesso mortali per i cuccioli, non sono trasmissibili in quanto i virus sono “prettamente canini”. Esiste addirittura una immunità crociata tra il cimurro ed il morbillo dei bambini, nel senso che un bambino che ha la sfortuna (per il cucciolo) di venire a contatto con un cane malato di cimurro, si immunizza contro il morbillo. Ritornando alla sua domanda, per “stare tranquillo” ba-sterà portare il suo cucciolo presso un ambulatorio veterinario, assieme ad un campione di feci che il cucciolo ha eva-cuato nella giornata. Un esame micro-

scopico delle stesse servirà a stabilire se il cucciolo ha bisogno o meno di essere sverminato, usando un prodotto speci-fico per il tipo di parassitosi intestinale eventualmente riscontrato.Il veterinario, poi, visiterà il suo cane, effettuando, se avesse dubbi, anche un raschiato cutaneo, per smentire o con-fermare la presenza di acari o miceti sulla cute. Anche queste patologie sono facilmente curabili con prodotti speci-fici. Infine il collega valuterà la presen-za o l’assenza di ectoparassiti (zecche e pulci). Nell’eventualità il cuccioletto avesse qualche “ospite”, si provvederà ad usare un prodotto contro gli ectopa-rassiti ed il problema sarà risolto.Concludendo, penso proprio che suo figlio, osservando le normali norme igieniche, quindi lavandosi le mani e non facendo salire il cane sul letto o sul divano, le sarà grato per la vita per lo splendido regalo che riceverà.

Gli animali da compagniapossono farci ammalare?Medico Veterinario

ASL Casertae-mail: [email protected]

Dott. StefanoReccia

I NOSTRI ESPERTI 43

Gent.le Dott.ssa sono una giovane laureata di 28 anni, il mio problema è la depressione. Le mie giornate sono accompagnate da questo pensiero: “sono depressa perché non lavoro e non riesco a la-vorare perché mi sento depressa”.Come posso fare per uscire da que-sta condizione?

Cara lettrice il pensiero di cui mi parla è un loop, ovvero, un circuito chiuso (è come il cane che si morde la coda) da cui è possibile uscire solo se sostituisce il pensiero all’azione.Lo stato depressivo nasce da un vis-suto d’impotenza che viene alimen-tato da una condizione di abbando-no o di inerzia verso gli stimoli ester-ni. L’unica medicina per combattere questo male è attivarsi.L’attività mentale ruminativa a sfon-do depressivo che l’accompagna non

le permette di utilizzare arte, scien-za e competenza di cui lei è custode. Per far fruttare le sue doti bisogna che si equipaggi di tanta resilienza. In psicologia, il termine viene utiliz-zato per indicare quel tratto di per-sonalità che consente di far fronte alle difficoltà che la vita ci pone. Di solito, sviluppano questo tratto tutte quelle persone che hanno stan-dard molto elevati per l’impegno, gu-sto per le sfide, buon controllo. Gli studi scientifici hanno dimostrato

che questo tratto di personalità non è né assente né presente negli indivi-dui ma può essere appreso. Essere resilienti, non significa essere infallibili o non sperimentare con-dizioni di stress, ma significa essere consapevoli delle proprie risorse per superare adeguatamente la crisi ed essere “flessibili” e capaci di “adat-tamento positivo” in risposta ad una situazione avversa.“La resilienza non è una condizione, ma un processo e la si costruisce lot-tando“ (Vallant 1983). Resistere è come persistere questo, non le elimina la difficoltà ma, le dà lo stile cognitivo giusto per fron-teggiarla. Lavori per piccoli passi, per piccoli obiettivi. Il suo successo dipende dal suo impegno e, sem-mai, sul suo cammino inciamperà, incassi il colpo ma abbia la forza di rialzarsi,quest’ultima la ripagherà.

Come far fronte alledifficoltà della vita?

Psicologa e Psicoterapeuta cognitivocomportamentale in formazionee-mail:[email protected] http//marinovincenza.myblog.it//cell. 333.941.53.15

dott.ssa Vincenza Marino

Potete commentare gli articoli visitando il sito: www.bloq.it ANNO 5 - Numero 03 - 19 Febbraio 2012

Page 44: BLOQ MAGAZINE 19 FEBBRAIO 2012

l mondo della fotografia, ma soprattutto dei fotografi e fotoamatori, se vissuto dal di dentro non si rivela mai avaro di sorprese e curiosità talvolta simpatiche e talvolta de-cisamente imbarazzanti. Il primo passo per un fotoamatore in erba è quello, ovviamente, di procurarsi “l’attrezzo”! Il problema è che quando de-cide di fare il grande passo non sa, che con molta probabilità, la sua scelta lo “marchi-erà” a vita... Anni fa, quan-do comprai la mia prima foto-camera la scel-si in base alle mie esigenze,

al fatto che fosse una entry lev-el (d’ingresso per principianti) e che fosse “bella da vedersi”.Insomma, la scelsi come se avessi dovuto scegliere una fidanzata.Mai e poi mai avrei immagi-nato che quella sarebbe stata un’opzione che mi sarei por-tato dietro sino alla fine dei miei giorni.La prima cosa che mi chie-sero infatti, già alla cassa, fu: “ah, bene, ha acquistato una Canon. Allora lei è un Canoni-sta?”. Di getto, e non capendo es-attamente cosa mi fosse stato chiesto risposi: “No. Qualche volta gioco a calcetto...”. E mi domandai in base a che crite-rio mi avesse scambiato per un atleta da Canoa. Ovviamente la controreplica fu alquanto imbarazzata ed imbarazzante: “ma è la sua prima fotocam-era? Allora auguri! Arriveder-ci”. Uscii dal negozio con una strana sensazione, molto simi-le a quella che proverebbe un ragazzino delle medie che, ap-pena tornato a casa dopo dei colloqui a scuola tra genitori e professori nei quali si fosse palesata tutta l’ignoranza e l’impreparazione del mondo, dovesse fare i conti con loro e con le umiliazioni che gli avrebbero inflitto. Frustrato (quando avrei dovuto essere felice per il mio nuo-

vo acquisto) tornai a casa ed iniziai a prendere confidenza con la mia fotocamera (che altro non era per me se non una semplicissima fotocamera) e dopo aver “smanettato” per un po’ iniziai a trovare le prime difficoltà. Ovviamente, il primo rifugio per un uomo in difficoltà è la rete e lì mi recai per fare domande nei vari blog e siti fo-tografici per capirci di più del nuovo aggeggio. E capii...Guelfi e Ghibellini persistevano sul web e nel mondo reale sotto nuove e mentite spoglie: Canonisti e Nikonisti! Una lotta incessante ed una battaglia di una violenza in-

audita a colpi di insulti, sen-sori, megapixel, sensibilità ISO e così via. Non lo sapevo ma dopo il mio acquisto ero automaticamente arruolato e nell’arena dovevo entrarci: per tutto il mondo io ero UN CANONISTA! Ma come? Io? E perché? “Sem-plice amico: hai acquistato una canon!” Ma scusa, mi chiedevo ingenu-amente, ho acquistato anche una fiat 600, quindi sono un fiatista? E se mi fidanzassi con una bi-onda sarei un biondista?A queste mie perplessità la ris-posta fu sdegnata e dal retro-gusto compassionevole: “ami-co, proprio non ci arrivi...”.E infatti no, proprio non ci ar-rivavo e ad essere sinceri, dopo anni a far foto sempre con mac-chine della stessa marca (quin-di a seguire il ragionamento dei Guelfi e dei Ghibellini sarei a tutti gli effetti un fedelissimo della causa) ancora non ho ben compreso i motivi di questa sanguinosa disputa. A volte mi sento fare richieste del tipo: “ciao, ho visto le tue foto, sono bellissime. Con che macchina le hai scat-tate?”. Al che replico, abbastan-za basito: “Una Canon”.“Ah, allora deve essere

un’ottima macchina se fa foto così belle”. Ed io di rimando: “a proposito, squisita la cena che ci hai servito ieri, che pentole hai usato? Devono essere proprio ottime visto che hanno preparato delle pietanze tanto deliziose...”!

FOTOGRAFIA44

Idi

SalvatoreAltobelli

CorrispondenteBloq Magazine

[email protected]

L’assurda faida senza fine tra i Canonisti e i Nikonisti

Segnalazioni, critiche, argomenti che vorreste fossero trattati? Scrivete a: [email protected] ANNO 5 - Numero 03 - 19 Febbraio 2012

Page 45: BLOQ MAGAZINE 19 FEBBRAIO 2012

olo il maltempo ferma la striscia positiva dell’Aversa Normanna.Ma più che uno stop per gli uo-mini di Nicola Romaniello è un forward.Infatti l’appuntamento con l’enne-

simo riultato utile consecutivo (finora ne sono stati messi in fila otto) è solo rimandato. Causa neve non s’è potuto giocare Giulianova – Aversa Normanna, rinviata al 14 marzo. Ma il rinvio non ha deconcentrato i granata che anzi si sono ritrovati a Trentola Ducenta per disputare il classico allenamento del sabato prepartita. La trup-pa granata, ha poi ripreso, ripreso gli allenamenti il lunedì sempre sul terreno di gioco della cittadina alle porte di Aversa, ed ha effettuato la rifinitura del martedì in vista del derby che si giocherà nella gior-nata di San Faustino (quan-do questo giornale sarà in stampa) nell’ex stadio Rinascita di Aversa e che vedrà contrapposti Zolfo e compagni contro il Neapo-lis, diretti dal signor Save-rio Pelagatti della sezione di Arezzo con Assistenti i signori Alberto Piazza di Trapani e Giuseppe De Filippis di Vasto. Pelagatti, al suo primo anni di Lega Pro, in questa stagione non ha portato bene ai granata: ha diretto infatti Campo-basso-Aversa Normanna, partita valida per la quarta giornata di andata, fini-ta sul punteggio di uno a zero per i padroni di casa.Normanni, dunque, in stato di forma ottimale, che possono giocarsi il vantaggio di non avere nelle gam-be la stanchezza di novanta minuti nel gelo siberia-no di domenica scorsa oltre al turno di riposo della domenica precedente e scendere in campo mercole-dì senza il peso di eccessivi affaticamenti.A non risentire del “forward” è anche la classifica: i normanni, infatti, navigano in acque tranquille al centro della classifica con il baratro della zona play out e della retrocessione a ben dieci lunghezze e quella zona play off che si intravede all’orizzonte.

Ma i granata restano coi piedi per terra e preparano al meglio il derby con il Neapolis che vedrà sedere sulla panchina degli avversari quel Pinuccio Feraz-zoli che tante gioie ha dato al pubblico dell’ex Rina-scita e che per la prima volta, invece, è seduto per la prima volta sulla panchina lato ferrovia riservata agli avversari. Appare carico, dunque, di significati per i normanni questo derby di San Faustino che vedrà i normanni giocare in casa nel primo turno infraset-timanale di quest’anno solare ma nell’ennesimo di questo campionato a 21 squadre.C’è innanzitutto il fattore derby: nessuno vuole per-derlo, e dopo la sconfitta dell’andata i conti devo-

no essere pareggiati, c’è la necessità di sfruttare il momento positivo e con-tinuare la striscia di punti utili per poter navigare in acque sempre più tran-quille e magari avvicinarsi a quell’orizzonte che fa capolino, c’è poi un fat-tore psicologico di chiu-dere i conti col passato. Romaniello molto proba-bilmente vorrà dimostrare a Pinuccio Ferazzoli di essere il più bravo, di non averlo sostituito per caso passando dalle giovanili alla prima squadra.Questo e tanti altri aspetti rendono unico un derby e rendono uniche, di dome-nica in domenica, come di mercoledì in mercoledì le avvincenti partite del campionato di Lega Pro. « Spero che in occasione della gara interna contro il Neapolis, – ha affermato

in settimana il presidente del sodalizio normanno Giovanni Spezzaferri - possiamo dare un’altra bella soddisfazione a quei pochi, ma veri, tifosi che ci se-guono quando giochiamo in casa»Già, unica nota dolente, da sempre, il pubblico che regolarmente diserta le gare interne ed è completa-mente assente, escluse alcune eccezioni, nelle tra-sferte.Peccato perché sia in fatto di professionalità di cal-ciatori, dirigenti e assetto societario, sia in fatto di gioco e risultati all’Aversa Normanna non manca proprio nulla.

AVERSA NORMANNA 45

Solo il maltempo poteva fermare lastriscia positiva dell’Aversa Normanna

SdiMicheleDocimo

CorrispondenteBloq Magazine

[email protected]

A non risentire del “forward” è anche la classifica: i normanni, infatti, navigano in acque tranquille al centro della classifica con il baratro della zona play out e della retrocessione a ben dieci lunghezze

Potete commentare gli articoli visitando il sito: www.bloq.it ANNO 5 - Numero 03 - 19 Febbraio 2012

Page 46: BLOQ MAGAZINE 19 FEBBRAIO 2012

Cerco in regalo Ferrari Testarossa. No perditempo.

Farmacia specializzata in vendita profilattici realizza applicazioni

su misura.

Durante il nostro viaggio

ci fermeremo a Palos, da

dove Colombo partì con tre caramelle.

Parcheggiatore cede area fissa

in piazza centrale, prezzo di

sicuro interesse. Mimetizzarsi

alla vista dei vigili.

Vendo auto nuova fiammeggiante.

Alla fine dell’anno i bambini faranno un assaggio di danza.

Fitto camere a studenti in palazzina a soli 150 chilometri dall’Università.

Da noi si usa solocarta all’uminio.

Can che abbaglia non morde.

HUMOR46

Segnalazioni, critiche, argomenti che vorreste fossero trattati? Scrivete a: [email protected] ANNO 5 - Numero 03 - 19 Febbraio 2012

Basso 1 30’

4 carciofi

3 rametti di

maggiorana

2 scalogno

1 vasetto da 250gr.

di mascarpone

parmigiano q.b.

mollica di pane q.b.

1 bicchierino di

vino bianco

Procedimento:Pulire i carciofi in acqua e limone. Tritare lo scalogno, versarlo in una padella con l’olio e soffriggere a fuoco basso per circa 2 minuti. Unire i carciofi scolati e cuocere per 5 minuti, versare nel frat-tempo il vino bianco e lasciarlo evaporare. Aggiungere la mollica e cuocere per altri 2 minuti. Fare un impasto con il mascarpone, maggiorana parmigiano e i gambi dei carciofi precedentemente tritati. Riempire i carciofi salare e pepare e rimettere al fuoco per una ventina di minuti. Se vedete che asciugano troppo unite ancora del vino con un pochino d’acqua. Sentirete come sono delicati e buoni...

BUON APPETITO da Simonetta Vannucci

secondo

Carciofiripieni almascarpone

Page 47: BLOQ MAGAZINE 19 FEBBRAIO 2012
Page 48: BLOQ MAGAZINE 19 FEBBRAIO 2012