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Il concetto craniosacrale si concentra su come funzionano il nostro corpo, la nostra mente e la nostra anima a livellifisiologicamente sottili. Alla base del concetto ci sono una conoscenza del meccanismo del Respiro della Vita e ilruolo decisivo giocato dal suo movimento ritmico nella distribuzione delle nostre forze essenziali di salute

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Biodinamica craniosacrale

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Biodinamica craniosacrale- Cos'è Craniosacrale - Articoli e documenti sul craniosacrale - Sistema craniosacrale -

Aggiornato in data : martedì 21 giugno 2005

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Biodinamica craniosacrale

Lo stesso fiume di vita che scorre nelle mie vene notte e giorno scorre nel mondo e danza a tempo ritmico. E’la stessa vita che esplode di gioia nella polvere del mondo in innumerevoli fili d’erba ed esplode in tumultuoseondate di foglie e fiori. E’ la stessa vita che viene dondolata nella culla dell’oceano della vita e dellamorte, nel flusso e nel riflusso. (Rabindranath Tagore)1

Le tre maree La vita si manifesta come una successione di fluttuazioni; alti e bassi, sonno, fame, risveglio, voglia di lavorare,voglia di riposare, etc.. Quando si cominicia a sentire che dietro queste fluttuazioni c’è qualcosa diimmutabile, si cessa di esserne perturbati.2 Itsuo Tsuda

Il concetto craniosacrale si concentra su come funzionano il nostro corpo, la nostra mente e la nostra anima a livellifisiologicamente sottili. Alla base del concetto ci sono una conoscenza del meccanismo del Respiro della Vita e ilruolo decisivo giocato dal suo movimento ritmico nella distribuzione delle nostre forze essenziali di salute. In questocapitolo esploreremo alcuni dei diversi aspetti del sistema fisiologico integrato del Respiro della Vita, denominatosistema respiratorio primario. Faremo anche qualche paragone con il mondo della fisica moderna e della biologia.

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La vita come movimento[Inspirazione ed espirazione primarie] Inspirazione ed espirazione primarie

Come abbiamo osservato, la vita si esprime come movimento. Tutte le cellule viventi dimostrano questa veritàfondamentale. Esse respirano col Respiro della Vita, che infonde loro la forza vitale e mantiene le numerose funzionifisiologiche indispensabili per la sopravvivenza. Quando il Respiro della Vita viene espresso nel corpo, si genera unaserie di ritmi simili a maree, che danno origine a sottili movimenti involontari dei tessuti e dei fluidi. Inizialmentequesto movimento sorge al centro del corpo e coinvolge significativamente il sistema nervoso centrale, il liquidocerebrospinale, le ossa e le membrane circostanti. La manifestazione di questi ritmi nel corpo indica l’effettivadistribuzione del Respiro della Vita ed è indicativa di un funzionamento salutare. I ritmi ciclici del Respiro della Vitahanno due fasi di movimento. Si possono descrivere come un’“inspirazione” eun’“espirazione”. Queste fasi si chiamano inspirazione primaria ed espirazione primaria.Generalizzando si può dire che durante la fase di inspirazione avviene un delicato movimento nei tessuti e nei fluidi,che sale in alto e contemporaneamente si espande da parte a parte (mentre avviene un'accorciamento lungo ladirezione fronte retro), orientato intorno alla linea mediana del corpo (Figura 2.1). Durante la fase di espirazioneavviene il contrario: un movimento che scende e che si restringe da parte a parte. Questi movimenti si manifestano intutte le parti del corpo, producendo ritmi che sono stati misurati scientificamente e che possono essere palpati damani sensibili. L’insieme di una fase di inspirazione e di espirazione costituisce un ciclo ritmico. Sono statiidentificati tre ritmi principali, ognuno esprime le fasi di inspirazione e di espirazione a frequenza diversa, e sono statichiamati le “tre maree” (Figura 2.2). Ciascuna delle tre maree è una manifestazione di un diverso livello

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di funzionamento del Respiro della Vita. Ognuna è inclusa nelle altre ed esse danno origine a ritmi all’internodei ritmi, noti come:

• L'impulso ritmico cranico• La marea media• La marea lunga (tratto dal volume "CRANIOSACRALE: principi ed esperienze terapeutiche " di Michael Kern)

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L'Impulso Ritmico Craniale

Il Respiro della Vita convogliato nel corpo provoca un movimento oscillatorio molto lieve di tutti i fluidi, le ossa, lemembrane e gli organi. Le singole strutture dei tessuti si comportano come imbarcazioni dolcemente cullate sullasuperficie dell’oceano. Questo movimentoavviene a una frequenza media compresa fra gli 8 e i 12 cicli alminu-to e viene definito l’Impulso Ritmico Craniale (IRC). L’IRC è in primoluogo un’espressionedi come le parti individuali del corpo si muovo-no in relazione reciproca.

[Il Sistema Respiratorio Primario] Il Sistema Respiratorio Primario In condizioni ottimali di salute tutti i tessuti e i fluidicorporei esprimono l’impulso ritmico craniale con equilibrio e simmetria. Il liquido cerebrospinale esprimequesto movimento come una fluttuazione longitudinale, sollevando nell’inspirazione e abbassandonell’espirazione tutto il corpo. Durante ciascuna fase dell’IRC ogni struttura tissutale esprimeunospecifico modello di movimento, sovente chiamato movimento craniosacrale. Le strutture lungo la linea medianaruotano in avanti e indietro in movimenti ai quali ci si riferisce come rotazione esternae rotazione interna. Entrambi imovimenti di flessione e rotazione esterna hanno luogo durante la fase di inalazione dell’IRC.L’estensione e la rotazione interna avvengono entrambe durante la fase di esalazione. I fluidi del corpo (adesempio, il fluido cerebrospinale) esprimono questo moto in termini di fluttuazione longitudinale, sollevando il corponell’inspirazione e abbassandolo nell’espirazione. Tali movimenti possono essere immaginati comeonde individuali che corrono sulle maree più profonde. Tutti questi pattern di movimento verranno descritti inmaggiordettaglio nel capitolo 3. Si ritiene che l’impulso ritmico craniale sia la manifestazione più esterna, piùsuperficiale, del Respiro della Vita. Esso è prodotto come risultato di quanto le nostre forze più profonde di salute siinterfacciano con i condizionamenti e le esperienze accumulati nel corpo.

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Esperimenti di ricerca L’impulso ritmico craniale è stato misurato in numerosi esperimenti di ricerca. Nel 1963, l’osteopatastatunitense Viola Frymann registrò nitidamente piccoli movimenti di contrazione e di espansione sul cranio.3 Questiesperimenti furono i primi in cui venne identificato, dal punto di vista scientifico, un movimento ritmico nondirettamente connesso al battito cardiaco o alla respirazione polmonare. Da allora, sempre più ricercatori sonoriusciti a misurare questo fenomeno. In un esperimento più recente (1978), assieme alle misurazioni in diverse areedel cranio furono effettuate registrazioni della velocità del polso e della respirazione polmonare.4 Queste misurazionidimostrarono ancora inequivocabilmente che l’impulso ritmico craniale è un movimento diverso, nondirettamente collegato al battito cardiaco o alla respirazione polmonare. Va detto che i movimenti provocati

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dall’impulso ritmico craniale sono minuscoli. Essi vengono misurati in micron (ogni micron è un milionesimo dimetro). Il movimento più grande misurato sulle suture craniche è di 40 micron, circa la metà dello spessore di unpezzo di carta.5 I dottori John Upledger e Zvi Karni condussero esperimenti registrando sottili movimenti sul cranio esull’osso sacro. Essi adoperarono sensibili misuratori di tensione e osservarono le variazioni nel potenzialeelettrico della cute.6 I loro strumenti registrarono variazioni nel movimento, che furono anche contemporaneamentepercepite dalla palpazione manuale. Questi esperimenti portarono a confermare la capacità della mano umana diessere sensibile a questi piccoli movimenti. In un altro esperimento, il dottor Upledger e i suoi colleghi misuraronol’impulso ritmico craniale di pazienti in coma o con malattie neurologiche croniche. Le misurazioni furonoancora effettuate con l’ausilio di misuratori di tensione e controllate con la palpazione. Essi scoprirono chetutti questi pazienti presentavano un rallentamento dell’impulso ritmico craniale di circa metà del livellonormale.7 Upledger e Karni riuscirono anche a dimostrare che è possibile percepire questi movimenti ritmici in tutto ilcorpo. (tratto dal volume "CRANIOSACRALE: principi ed esperienze terapeutiche " di Michael Kern)

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Autopalpazione

È possibile avvertire questi movimenti nel proprio cranio. Per farlo, bisogna trovare un posto comodo e silenzioso incui sedersi. Facendo un po’ d’attenzione, si appoggiano le mani sulla testa: mettendo delicatamente ipalmi delle mani a conca ai lati della testa, la si sfiora appena (Figura 2.3). Ci si può forse trovare più a proprio agiochinandosi leggermente in avanti, con i gomiti che appoggiano sulle ginocchia.Per prima cosa, sentite il vostro battitocardiaco, poi prestate attenzione alla respirazione polmonare. Successivamente, semplicemente osservate sepercepite qualcos’altro. Sentite i tessuti sotto le vostre mani.

Autopalpazione Guardate se vi è possibile percepire un movimento molto delicato, più lento del battito cardiaco edella respirazione polmonare. Cercate di sentirlo portando l’attenzione su cosa potrebbe succedere sottoquesti altri due movimenti. Lasciate fluttuare le vostre mani sulle ossa craniche, come se si appoggiassero su delsughero che galleggia sulle onde. Se premete troppo forte, impedite al “sughero” di esprimere il suomovimento. Create un po’ di spazio dentro di voi per permettere a ogni sensazione di entrare in contatto conla vostra consapevolezza. Avete avuto un’impressione di un fluido che sgorga e scende dalle vostre manicome il movimento di un’onda? Potrebbe essere la fluttuazione longitudinale del liquido cerebrospinale. Aveteosservato un restringersi da parte a parte del “sughero”? Potrebbe essere la rotazione interna edesterna delle ossa ai lati della testa. Potreste anche avere una sensazione come di un respiro interno o di unamotilità dei tessuti.

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Frequenze variabili

La frequenza dell’impulso ritmico craniale (IRC) è relativamente stabile se paragonata al battito cardiaco oalla respirazione polmonare, che oscillano più facilmente a seconda delle nostre condizioni. Il cuore e i polmoni, peresempio, mostrano cambiamenti sorprendenti di frequenza a seconda se siamo in riposo o in attività. Essi cambianoanche in risposta ai cambiamenti del nostro ambiente o come conseguenza di una forte emozione. Nonostante ilcuore e i polmoni si adattino in modo più visibile, anche la frequenza dell’IRC varia in funzione deicambiamenti negli accadimenti della vita. Queste variazioni servono a indicare mutamenti che avvengono a un livellopiù profondo nella funzione fisiologica. Per esempio, spesso l’IRC accelererà in caso di malattia e febbreacuta. In questo modo il principio regolatore del Respiro della Vita trasmesso in questi ritmi si fa più accessibile.L’IRC può accelerare anche in stati di iperattività o di ansia. Esso tende a rallentare in molti stati distanchezza o di depressione croniche, e perfino in stati di congestione, come cefalea o catarro persistenti. Anche leresistenze presenti nei tessuti corporei possono avere serie ripercussioni sull’espressione del-l’IRC.Se confrontato con i ritmi delle maree più profonde del Respiro della Vita, l’IRC è relativamente instabile. Ciòche è importante è che l’IRC registra come la nostra salute fondamentale si interfaccia con gli effetti diqualsiasi condizionamento. Questo lo rende un utile barometro di schemi mentali, emotivi e fisiologici. Quindi la suapalpazione può essere adoperata come un indicatore degli stati di salute e di malattia, che coinvolgono tanto lamente quanto il corpo. (tratto dal volume "CRANIOSACRALE: principi ed esperienze terapeutiche " di Michael Kern)

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Origine del movimento

Fra i terapeuti vi sono state molte discussioni su ciò che provoca esattamente questi impulsi ritmici. Alcuni ritengonoche essi siano generati in risposta a una produzione e a un riassorbimento ciclici del liquido cerebrospinale (vedi ilcapitolo 3). Altri mettono in evidenza il movimento del sistema nervoso centrale. Si è anche suggerito chel’impulso ritmico craniale (IRC) sia provocato da una contrazione muscolare involontaria, che causa ladistribuzione di un movimento ritmico nelle ossa craniche e nel sistema nervoso centrale.8 Altri ancora pensano chel’IRC sia prodotto da una combinazione di molti fattori diversi, compresi la respirazione polmonare e lepulsazioni arteriose. Nella teoria della sincronizzazione armonica (entrainment) si suppone che ci siaun’associazione di vari movimenti e pulsazioni prodotti tanto dal paziente quanto dal terapeuta.9 Poichéqueste pulsazioni si armonizzano insieme, è possibile creare un ritmo regolare. Naturalmente questo è un campo incui c’è ancora bisogno di ulteriori ricerche. Tuttavia, non può esserci alcun dubbio sul fatto che il movimentoritmico è un fenomeno reale e tangibile. Qualunque sia il meccanismo particolare che produce o distribuiscel’IRC, rimane ancora il dubbio su “cosa fa muovere questi meccanismi”. Se vogliamo indagaresulle cause vere e proprie di questo movimento, c’è un’ottima ragione nel suggerire il riconoscimentodella presenza decisiva di una forza vitale fondamentale, la potenza del Respiro dellaVita. Sottolineo questo puntoperché spesso non è incluso da coloro che utilizzano un approccio più meccanicistico. Riassumendo: la più esternaespressione ritmica del Respiro della Vita viene definita l’impulso ritmico craniale (IRC) o movimentocraniosacrale. È qui, con l’IRC, che la maggior parte delle persone ha la sua prima esperienza di percezionedel respirazione primaria. È anche qui che molti terapisti concentrano il proprio lavoro. Però ci sono altri movimentiritmici più profondi e più lenti che sono alla base dell’IRC.

La marea media

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Durante la pratica clinica, molti terapeuti sono diventati consapevoli delle forze delle maree che agiscono dietrol’impulso ritmico crania-le.10, 11, 12 Queste maree più profonde sono anche espressione dei movimentiritmici nelle fasi di inalazione ed esalazione, e si ritiene che siano la forza motrice che produce l’IRC. Benchéquesti ritmi siano alquanto più delicati, anch’essi possono essere percepiti mediante la palpazione.Nell’approccio biodinamico alla terapia craniosacrale, la relazione con queste maree profonde e la base dacui emergono diventano l’obiettivo primario del trattamento. Il ritmo particolare che è direttamente alla basedell’IRC si esprime a una frequenza di circa 2,5 cicli al minuto. Esso viene definito come marea media.13 Sipensa che la marea media trasmetta la bioenergia disponibile opotenza biodinamica, che infonde vitalità al corpo.Come tale è una fondamentale espressione della nostra salute. Durante l’inspirazione, lamarea media salenel corpo e si allarga da parte a parte; un movimento che coinvolge simultaneamente l’intero campo dellapotenza, deifluidi e dei tessuti, che respirano tutti insieme “come una sola cosa”. Quando si espira lamarea media scende e il corpo si restringe da partea parte. Le singole strutture dei tessuti in genere seguono lostessoschema di movimento dell’impulso ritmico cranico, ma come parti ditutto unificato invece di movimentiindividuali. La frequenza della marea media è meno influenzata dalle nostre condizioni del momento che non quelladell’IRC. Di conseguenza, il suoritmo è molto più regolare.

Potenza biodinamica

La marea media è essenzialmente una manifestazione nel corpo delle forze del Respiro della Vita. La potenzabiodinamica espressa all’interno nella marea media è molto importante perché trasmette la forza regolatricefondamentale del Respiro della Vita. Essa, quindi, riesce molto bene a mantenere l’integrazione el’equilibrio fisiologici a livello interno. La potenza della marea media favorisce la salute e la guarigione in tutti itessuti nei quali riesce a manifestarsi. La palpazione della marea media dà all’operatore una chiara relazionedel modo in cui la salute intrinseca si sta esprimendo nel corpo. Quando ci si sintonizza con la marea media vienespesso sperimentata una sensazione di unità e di benessere che si diffonde nel corpo, portando un senso diintegrità. La si può avvertire entrando in una condizione di maggiore tranquillità, di quiete e avendo “una piùampia visione” di noi stessi. Un paziente descrisse un’esperienza di marea media nel suocorpo“come scivolare giù per la passerella di un’imbarcazione e calarsi den-tro l’acqua”.14 Infatti, accedere alla marea media è come immergersi sotto le onde sulla superficie dell’oceano. Puòessere confrontata conl’idea di essere in un sottomarino anziché in una barca.

Respirazione interna

Nel momento in cui la potenza della marea media è espressa nei tessuti e nei fluidi del corpo, essa fa sì che essi“respirino” contemporaneamente a questa frequenza più lenta. Questa respirazione interna dei tessutisi chiama motilità. Tutte le strutture viventi, comprese anche quelle apparentemente dure e rigide, esprimono lamotilità. Lanostra normale percezione delle ossa come una sostanza dura esenza vita deriva dal fatto che neesaminiamo soltanto esemplari morti ed essiccati. Spesso, quando insegnava questa terapia, il dottor Sutherlandpregava vivamente i suoi allievi di concentrarsi su ciò che avviene nei tessuti viventi.15 L’osso vivente è pienodi vita e dimovimento. Esso contiene un’elevata percentuale di fluidi, riceve rifornimenti di sangue e diterminazioni nervose, e ha un notevole grado di flessibilità. Come conseguenza della marea media, i tessuti sonogentilmente dondolati come onde nell’oceano. Come osserva il dottor Becker: “Gli elementi del tessuto,i muscoli, i legamenti, le strutture ossee, i sistemi organici nei loro involucri di tessuto connettivo e i loro contenutifluidi, prendono automaticamente un ruolo attivo, mentre gli schemi di bioenergia si rivelano nel lorofunzionamento”.16 (tratto dal volume "CRANIOSACRALE: principi ed esperienze terapeutiche " di MichaelKern)

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Ruolo dei fluidi

I fluidi possono essere considerati dovunque in natura come portatori di vita; senza acqua non c’è vita. Tuttigli organismi viventi contengono fluidi. E in ogni caso, quando la vita termina e l’organismo muore, avvienel’essiccamento. È interessante notare che ogni qualvolta gli scienziati cercano segni di vita in altri pianeti, perprima cosa guardano se ci sono tracce di presenza d’acqua. Di conseguenza, è il sistema dei fluidi del corpoche distribuisce la potenza essenziale del Respiro della Vita. Questa potenza biodinamica è espressa aritmicamentenei fluidi con una media di 2,5 cicli alminuto (ovvero ogni fase, inalazione ed esalazione singolarmente, dura circa 12secondi, NdT). La potenza si fonde con i fluidi, che irrigano l’intero corpo e convogliano questa forza vitale intutte le regioni. Per questo un movimento fluido senza ostacoli o restrizioni all’interno del corpo è critico per ladistribuzione della potenza biodinamica e per il mantenimento della salute. La potenza biodinamica del Respiro dellaVita è stata descritta come “l’energia libera di agire nei fluidi”.17 Detta potenza può esseresperi-mentata come una specie di “fluido all’interno del fluido”.18 Un concetto simile si ritrovanella medicina cinese, in cui si pensa che i fluidi corporei trasmettano le forze vitali e un principio ordinatorefondamentale. È importante ricordare che tutti i tessuti viventi primariamente sono composti da fluidi che assolvono aquesta funzione. In realtà ogni cellula del corpo può essere paragonata a un minuscolo involucro di fluidi, in cui“galleggiano” le sue microscopiche strutture interne.

La “scintilla del motore”

Fin dagli albori di questa terapia, i terapeuti craniosacrali hanno riconosciuto soprattutto il ruolo del LiquidoCerebroSpinale (LCS, definito anche come Liquor, Liquido o Fluido Cefalorachidiano) nel trasporto della potenza delRespiro della Vita. Il LCS è il “succo” che bagna il sistema nervoso centrale ed è anche il veicolo concui la potenza biodinamica è espressa inizialmente nel corpo, quindi lo si può considerare come il principalecollegamento tra la potenza del Respiro dellaVita e la sua espressione nel corpo. La potenza espressa nel liquidocerebrospinale funge da “scintilla del motore”,19 causando la sua fluttuazione longitudinale. Il dottorSutherland teneva in gran considerazione questa forza vitale trasportata nel LCS e riteneva che essa fosse centraleper il funzionamento della respirazione primaria.20 Egli descrisse la potenza del Respiro della Vita come un“elemento invisibile” rinvenuto all’interno del LCS e la forzache lo fa muovere.21

La marea lunga

Emergendo dalle fondamenta del nostro essere, il primo movimento del Respiro della Vita provoca un impulsoritmico molto profondo elento. Anche quest’ultimo può essere palpato nel corpo mentre sale/siespande escende/si restringe lungo la linea mediana. Spesso questo ritmo ancor più lento va sotto il nome di “marealunga” ed è un’impercettibile irradiazione della maggior parte delle principali caratteristiche del Respirodella Vita. In realtà, la marea lunga è la manifestazione più delicata della nostra forza vitale; essa è alla base di tuttelealtre attività del corpo e le favorisce.22 La marea lunga è un fenomeno di allargamento di campo che può esserepercepito sia all’interno che intorno al corpo. È una forza universale che diventa individuata; agisce come unampio campo di azione che si manifesta localmente come un “vento” organizzatore del sistemaumano. Questo si può percepire come movimenti ritmici a spirale all’interno di un vasto campod’azione che si orienta intorno alla linea mediana del corpo. La marea lunga essenzialmente crea e mantienela nostra forma e funzione. Un simile movimento è stato identificato in natura da Viktor Schauberger, uno scienziato

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e guardaboschi austriaco. Schauberger focalizzò gran parte del proprio lavoro sul ruolo critico giocatodall’acqua nel portare il principio della vita in giro per il pianeta vivente. Di solito si recava nella foresta,sedeva in un posto tranquillo e semplicemente ascoltava. Facendo questo iniziò a sentire forze ritmichenell’ambiente che egli percepiva come un sottile impulso creativo che imbeveva la natura tutta. Egli chiamòquesto movimento ritmico “moto originario”. Ci sono molte corrispondenze tra le ricerche diSchauberger e la percezione della marea lunga dentro e intorno al corpo.23 Percepire la marea lunga è quasi comecadere giù nel fondo dell’oceano. La marea lunga è immediatamente sottostante la marea media efunge daforza dietro di essa. Gli altri ritmi più veloci vengono generati a partire dalla marea lunga, mentre il Respiro della Vitasi attua nel corpo attraverso i fluidi ed emerge nelle sue manifestazioni esteriori. Ogni ciclo ritmico della marea lungaè espresso a una frequenza dicirca un ciclo ogni 100 secondi. Possiede qualità di leggerezza e di delicatezza poichépervade il corpo come l’essenziale Respiro della Vita. A volte è possibile avvertirla come un tremolio, unaradianza sottile ouna corrente elettrica.

La risorsa più intima

Paragonata alle maree più veloci, la marea lunga non è influenzata dalle bizzarrie delle esperienze e delcondizionamento di tutti i giorni. È un’espressione della nostra salute fondamentale che non viene mai persa,e che continua qualsiasi cosa stia accadendo. È molto regolare nella sua natura e come frequenza, poiché risuonadelicatamente e permea ritmicamente il corpo dal nucleo dell’esistenza. Aun livello profondo, la marea lungacontiene la conoscenza per creare la guarigione. È il fondamento di tutte le funzioni regolatrici del corpo e, dalpuntodi vista clinico, il suo emergere indica un riconnettersi allanostra risorsa di salute più profonda. (tratto dal volume"CRANIOSACRALE: principi ed esperienze terapeutiche " di Michael Kern)

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L’onda lunga e profonda del respiro della vita

Allora il Signore Iddio formò l’uomo dalla polveredella terra e alitò nelle sue narici il soffio vitale,el’uomo divenne un essere vivente.25 Libro della Genesi, 2:7

La quiete dinamica

Dalla nostra origine più remota, il Respiro della Vita viene convogliato in una serie di manifestazioni descritteprecedentemente come le“tre maree”. Tuttavia, nel nostro intimo, c’è uno stato di pura, genuinaesistenza e tranquillità. Questo è il luogo da cui sorge la nostra natura più intima. Questo stato fondamentaleessenziale è alla base di tutti i nostri tratti individuali, della nostra personalità e di tutte le nostre azioni. È il nostroessere. È come il fondo dell’oceano. Se ci acquietiamo profondamente, entrando con la nostraconsapevolezza nella fonte dalla quale emergono tutte le nostre attività, possiamo vedere di sfuggita tale stato diquiete dinamica. Aquesto livello non c’è dualità, non c’è né soggetto, né oggetto. Molte tradizionispirituali fanno riferimento a questo regno come alla nostra condizione basilare e primordiale. Non è un vuoto(vacuum), poiché tutto il potenziale della vita è contenuto in esso. Nei testi buddisti esso viene descritto come unostato dotato di caratteristiche quali il vuoto e la luminosità. Questa condizione di tranquillità e di quiete è alla baseditutte le forme ed è il pieno potenziale di tutte le forme che vi si ritrovano. È la realtà che Buddha descrisse quandoinsegnava che “L’immagine è il vuoto, il vuoto è l’immagine, l’immagine non è diversa

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dalvuoto, il vuoto non è diverso dall’immagine”.26

La vita emerge

Tutte le espressioni della vita emergono dalla quiete. Mentre il nostro essere si manifesta nel divenire, il Respirodella Vita comincia a esprimersi come una successione di movimenti. Ciò è alla base dei diversiritmi delle maree delsistema respiratorio primario. Da uno stato senza forma, la vita comincia a prendere forma. Questo processo si puòparagonare a una ruota che gira. A livello del mozzo della ruota c’è la quiete. Ma quando ci si muove verso laperiferia, il movimento diviene più rapido (Figura 2.4). Ciò che viene descritto qui è fondamentalmentel’esordio della nostraindividuazione, il nostro emergere nella forma.

Fig. 2.4 Le tre maree che derivano dalla quiete Questo processo di creazione avviene proprio in ogni momento dellanostra vita, ed è strutturato intorno al fine creativo del Respiro della Vita. Il dottor Sutherland lo descrisse come ungrande moto ondoso (groundswell).27 L’onda del Respiro della Vita si riferisce al muoversi della vita, cosìcome si manifesta dall’origine della nostra esistenza. Il movimento ondoso si presenta con una forzacentrifuga (un movimento verso l’esterno), seguita da un ritorno centripeto alla fonte (un movimento versol’interno). Le forze centrifughe e centripete partono ritmicamente dalla fonte e ritornano a essa comel’espressione più elementare della vita (Figura 2.5). È possibile percepirle come movimenti elicoidali dienergia, come l’avvolgersi e lo svolgersi di una molla in perenne movimento.28

Fig. 2.5 L’onda del respiro della vita

Genesi

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Il corpo viene costantemente riparato, regolato e rigenerato. In ogni momento, le forze vivificanti del Respiro dellaVita mantengono unito tutto il processo, portando ordine e integrazione. Come racconta il dottor James Jealous:

Il Respiro della Vita entra nel corpo. Possiamo avvertire i diversi ritmi che sono creati, e possiamo percepirequesto processo che si svolge […].In realtà possiamo percepire il ritmo del Respiro della Vita che entranel corpo, entra nella linea mediana e dalla linea mediana genera diverseforme di ritmi nel settore bioelettrico,nei fluidi e nei tessuti. Ciò che avviene è fondamentalmente genesi. Non si ferma mai. Attimo per attimocostruiamo una nuova forma e una nuova funzione.29

Il dottor Jealous descrive un evento straordinario: la diretta percezione del Respiro della Vita che entra nel corpo,orientata lungo la linea mediana. In questo continuo processo di creazione, la nostra forma etutte le nostre attivitàfisiologiche vengono generate e mantenute dall’espressione dell’impulso creativo della vita.

Trasmutazione

Il sistema respiratorio primario può essere considerato come una specie di trasformatore, che convoglia le potentienergie del respiro vitale fondamentale nel corpo fisico. L’emersione di ogni movimento ritmico dalla quieteoriginaria indica un’ulteriore condensazione del sistema in forma. Ciò può essere paragonato al modo in cuil’energia elettrica viene portata in una città con linee di corrente da 44.000 volt e poi convertita in 110 volt(220 in Italia, NdT) così da poter essere utilizzata.30 Il dottor Sutherland definì questo processo una trasmutazione(transmutation).31

Cambiamento di stato

La trasmutazione è un cambiamento di stato. Come il ghiaccio può diventare acqua e poi vapore, una trasmutazioneè qualcosa di nuovo, una specie di “cambiamento di forma”.32 Ogni manifestazione che emerge dalRespiro della Vita è un cambiamento di stato, poiché la nostra creatività originaria si svela nella forma. In questoprocesso, ogni nuovo stato deriva dall’altro che è alla sua base: dalla quiete dinamica nasce il movimento.Questa trasmutazione si esprime come la marea lunga. Successivamente si genera la marea media, dal momentoche le potenze essenziali della marea lunga vengono trasmutate nei fluidi corporei. Ciò si sviluppa nella fluttuazionelongitudinale del liquido cerebrospinale e nel movimento craniosacrale dei tessuti, entrambi movimenti più rapidi. (tratto dal volume "CRANIOSACRALE: principi ed esperienze terapeutiche " di Michael Kern)

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1. Rabindranath Tagore, Gitanjali(Macmillan, 1912): 85 (verse 69).2Itsuo Tsuda, I Dialoghi del Silenzio(tr. it. diGiorgio Capra), Luni Editrice, Milano,1992. 3. Dr. V.M. Frymann D.O., “AStudy of the Rhythmic Motions of theLiving Cranium”,JAOA70, maggio 1971: 928-945. 4. Melicien Tettambel D.O., Allen Cicora B.S., Edna LayD.O., F.A.A.O., “Recording ofthe Cranial Rhythmic Impulse” (Kirksville College of OstepathicMedicine). Origina-riamente pubblicato in JAOA78, ottobre 1978: 149. Ristampato in Richard Freely D.O.(ed.),Clinical Cranial Osteopathy(The Cranial Academy). 5. Hugh Milne, The Heart of Listening(North Atlantic Books,1995): XVIII. 6. John E. Upledger, Zvi Karni, “Mechanical Electric Patterns During CraniosacralOsteopathic

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Biodinamica craniosacrale

Diagnosis and Treatment”, JAOA78 (1979): 782-791.7Z. Karni, J.E. Upledger, J. Mizrahi, L. Heller, E. Becker,T. Najenson, “Examination ofthe Cranial Rhythm in Long-Standing Coma and Chronic NeurologicalCases”, inJohn Upledger, John Vredevoogd, Craniosacral Therapy(Eastland Press, 1983): Appen-dice B. 8.Milne, Heart of Listening: 4. 9. John M., Mc Partland D.O., M.S., Eric A. Mein M.D., “Entrainment and theCranialRhythmic Impulse”, Alternative Therapies3.1, gennaio 1997. Tr. it. nella Cartella Stam-pa 1999/2000ITCS. 10. Franklyn Sills M.A., R.C.S.T., Craniosacral Biodynamics(draft version, North Atlan-tic Books, 2001). 11. Dr.Rollin Becker D.O., Life in Motion(Rudra Press, 1997): 124. 12. Dr. James Jealous D.O., “Around theEdges”, The Tide(bollettino d’informazionidella Sutherland Society, UK). 13. Frase coniata da FranklynSills M.A., R.C.S.T. 14. Aneddoto di Colin Perrow R.C.S.T. 15. Dr. W.G. Sutherland D.O., Contributions ofThought(Sutherland Cranial TeachingFoundation, 1967): 39. 16. Dr. Rollin Becker D.O., Diagnostic Touch: ItsPrinciples and Application, Part 4: Trau-ma and Stress (Academy of Applied Osteopathy, 1965 Yearbook, vol. 2). 17.Dr. Michael Shea, Somatic Cranial Work(Shea Educational Group, 1997): 61. 18. Dr. W.G. Sutherland D.O.,Teachings in the Science of Osteopathy(Rudra Press, 1991):14. 19. Sutherland, Contributions: 102. 20. Ibidem, 130.21. Sutherland, Teachings: 14. 22. Alcuni terapeuti parlano addirittura di un movimento ancor più lento, comeunaspecie di punto di risorgenza, con ogni impulso in uscita che si presenta all’incircaogni 20-25 minuti.Questo movimento continua a diffondersi finché non si presentauna nuova “marea”. 25. Genesi2:7(versione del Re Giacomo). 26. Buddha, Prajnaparamita Heart Sutra(tr. Ven. Thich Nhat Hanh, The Heart ofUnder-standing, Parallax Press, 1988): 1. 27. Sutherland, Science of Osteopathy: 16. 28. Ibidem. 29. Dr. JamesJealous D.O., “Healing and the Natural World” (intervista di Bonnie Har-rigan in AlternativeTherapies3.1. gennaio 1997). Tr. it. nella Cartella Stampa 1999/2000ITCS. 30. Dr. Rollin Becker D.O., The Stillnessof Life(Stillness Press, 2000): 6. 31. Sutherland, Contributions: 203. 32. “Cambiamento di forma” è untermine usato per indicare una capacità degli scia-mani pellirosse di cambiare il proprio aspetto. 33. Dr. David Bohm,in Ken Wilber (ed.), The Holographic Paradigm(Shambhala Publi-cations, 1982): 190.

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