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Autoregolazione e Attività di Studio Docente Barbara De Marco

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Page 1: Autoregolazione e Attività di Studio Docente Barbara De Marco

Autoregolazione e Attività di Studio

Docente Barbara De Marco

Page 2: Autoregolazione e Attività di Studio Docente Barbara De Marco

Nuovo ruolo: studente universitario Obiettivo: studiare in modo efficace per essere in

grado di applicare in futuro nel mondo del lavoro le nuove competenze acquisite

◦ Cosa vuole dire studiare?Cosa vuole dire studiare?◦ Quali sono le differenze nell’attività di Quali sono le differenze nell’attività di

studio a livello di scuola superiore e a studio a livello di scuola superiore e a livello universitario?livello universitario?

◦ Come si può studiare bene all’università?Come si può studiare bene all’università?

Page 3: Autoregolazione e Attività di Studio Docente Barbara De Marco

Esperti di settore = persone che hanno particolari competenze e conoscenze relative al campo in cui operano

1. essere in grado di identificare comportamenti specifici che influenzano il successo accademico

2. mettere in atto processi che consentano di autogestire la propria attività di studio

Studenti esperti = studenti che hanno particolari conoscenze e competenze relative all’attività di studio

Apprendere richiede qualcosa in più che semplicemente assistere alle lezioni o leggere i libri

Come si diventa uno studente di Come si diventa uno studente di successo?successo?

Page 4: Autoregolazione e Attività di Studio Docente Barbara De Marco

Il mio professore, al termine di una lezione di storia sulla prima unità del corso e chiese se avevamo domande. Dovevamo studiare gli argomenti in diversi capitoli su tre libri differenti e avevamo oltre 40 pagine di appunti. Mi venne in mente di chiedergli: “quali sono secondo lei le cose più rilevanti che dobbiamo tenere a mente in vista dell’esame?”. Mi guardò, sorrise, e rispose: “sta a voi stabilirlo!”

Page 5: Autoregolazione e Attività di Studio Docente Barbara De Marco

Scuola superiore Gli insegnanti guidano

gli studenti spiegando cosa studiare, quando e in che modo apprendere un dato contenuto

Gli insegnanti monitorano il livello di apprendimento degli studenti con frequenti prove su porzioni ridotte del programma

Gli insegnanti dedicano tempo specifico per motivare gli studenti

Università Gli studenti devono

essere autonomi nel capire cosa studiare, quando e in che modo apprendere un dato contenuto

Gli studenti devono monitorare il livello di apprendimento in itinere e vengono spesso valutati dal docente solo al termine del corso

Gli studenti devono essere in grado di mantenere una adeguata motivazione in modo autonomo

Page 6: Autoregolazione e Attività di Studio Docente Barbara De Marco

Lo studente può possedere false credenze circa le sue capacità, l’apprendimento e la motivazione

Lo studente può non essere consapevole dei suoi comportamenti disfunzonali nell’attività di studio

Lo studente può non essere in grado di mantenere una motivazione adeguata all’adozione di comportamenti di studio e di apprendimento efficaci

Lo studente può non essere ancora pronto a cambiare il proprio comportamento nei contesti di studio e apprendimento

Page 7: Autoregolazione e Attività di Studio Docente Barbara De Marco

Cognitiva-Cognitiva-metacognitivametacognitiva

Strategie cognitive: Ripetizione Elaborazione Organizzazione

Strategie metacognitive: Pianificazione Monitoraggio Regolative

Affettivo-motivazionaleAffettivo-motivazionale

• Autoefficacia = percepire sé stessi come persone in grado di portare a termine in modo adeguato il compito assegnato

• Obiettivi di studio = essere in grado di stabilire obiettivi realistici e funzionali al compito

• Emozioni rispetto al compito = gestire le emozioni negative e supportare le emozioni positive

• Motivazione intrinseca = trovare interessante la disciplina, provare il desiderio di saperne di più, avere voglia di studiare i contenuti

Ambientale-Ambientale-comportamentalecomportamentale

Gest. comportamento: Tempo Sforzo

Gest. ambiente: Caratteristiche del

compito Caratteristiche

dello spazio fisico

Page 8: Autoregolazione e Attività di Studio Docente Barbara De Marco

Motivazione e obiettivi:◦ Ogni semestre mi annoto gli obiettivi che intendo

perseguire◦ Quando mi sento giù parlo con me stesso e mi incito

ad andare avanti per riuscire nel compito Strategie cognitive e metodo di studio:

◦ Mentre leggo il libro di testo segno a margine le domande cui dovrò saper rispondere al termine del paragrafo

◦ Utilizzo disegni muti per ricordare aspetti che devo memorizzare, come i principali organi del corpo umano

Page 9: Autoregolazione e Attività di Studio Docente Barbara De Marco

Strategie metacognitive e metodo di studio:◦ Valuto i risultati di ciascuno dei miei esami e cosa ho fato nel

prepararmi per capire come prepararmi meglio in futuro◦ Se mi accorgo che non ho capito quanto sto leggendo mi

fermo e rileggo tutto il paragrafo◦ Analizzo la difficoltà del libro per decidere quanto tempo

dedicarvi Uso del tempo

◦ Tengo un calendario settimanale delle attività da svolgere◦ Distribuisco i contenuti di studio nel tempo

Gestione dell’ambiente fisico e sociale◦ Prima di studiare spengo TV e radio◦ Organizzo gruppi di studio prima dell’esame◦ Se ho difficoltà chiedo ai colleghi o contatto il docente o gli

assistenti

Page 10: Autoregolazione e Attività di Studio Docente Barbara De Marco

Per essere buoni studenti bisogna conoscere le caratteristiche personali che influiscono sull’attività di studio:◦ Intelligenza (concezioni)◦ Stili cognitivi◦ attribuzioni

Page 11: Autoregolazione e Attività di Studio Docente Barbara De Marco

La domanda cos’è l’intelligenza è ancora senza risposta.

E’ importante rilevare le credenze che le persone hanno sulla propria intelligenza dato che possono avere conseguenze sui comportamenti e sull’atteggiamento che si assume nell’apprendimento.

Page 12: Autoregolazione e Attività di Studio Docente Barbara De Marco

L’intelligenza è un’abilità cognitiva unitaria L’intelligenza è una abilità cognitiva

generale L’intelligenza è una abilità cognitiva innata L’intelligenza è una abilità cognitiva statica

Page 13: Autoregolazione e Attività di Studio Docente Barbara De Marco

Approccio psicometrico:◦Thurstone (7 componenti)◦Guilford (120 componenti)

Gardner (2002), suggerisce che ognuno di noi ha una molteplicità di intelligenze: ◦ logico-matematica, ◦ linguistica, ◦ spaziale, ◦ musicale, ◦ corporea,

◦ interpersonale, ◦ intrapersonale, ◦ naturalistica ◦ esistenziale.

Page 14: Autoregolazione e Attività di Studio Docente Barbara De Marco

Abilità intellettive dominio specifiche◦ Studi sul transfer◦ Studi sull’expertise◦ Studi sull’apprendimento disciplinare

Anche competenze trasversali (es. pianificazione) sono in realtà dominio-specifiche

Page 15: Autoregolazione e Attività di Studio Docente Barbara De Marco

Non è innata:◦ Galton sostiene che le abilità mentali si

distribuiscono secondo la curva normale◦ Gli studi sull’apprendimento dei processi cognitivi

dominio specifici, delle strategie e delle euristiche dimostrano che le abilità considerate indice di intelligenza sono educabili

Non è statica: ◦ Campione e Borwn: intelligenza come capacità di

apprendimento

Page 16: Autoregolazione e Attività di Studio Docente Barbara De Marco

Le possibili concezioni tenderebbero verso due poli di un unico continuum, in cui da un lato si situano gli individui che pensano l’intelligenza come ad una entità definita sin dalla nascita, non modificabile (innatismo) e dall’altro quelli che considerano l’intelligenza potenziabile attraverso l’apprendimento (costruttivismo)(Dweck, 2000).

ConcezioConcezione ne innatistainnatista

Concezione Concezione costruttivistcostruttivistaa

Page 17: Autoregolazione e Attività di Studio Docente Barbara De Marco

Quali conseguenze di Quali conseguenze di fronte all’insuccesso?fronte all’insuccesso?

Concezione innatista

Concezione costruttivista

Non sono abbastanza intelligente

È inutile che mi impegni

Devo rivedere le mie strategie di

studio

Posso imparare

impegnodemotivazione

Page 18: Autoregolazione e Attività di Studio Docente Barbara De Marco
Page 19: Autoregolazione e Attività di Studio Docente Barbara De Marco

Ognuno ha un proprio stile…anche nello studio

Con il termine stile cognitivo (Stenberg, 1985; 1998) si intende una predisposizione, una tendenza che porta a preferire certe modalità di apprendimento.

Nella scelta del proprio stile e nel suo mantenimento si è influenzati da

Le caratteristiche personali (essere impulsivi, procedere a piccoli passi nello studio,…)

Il risultato che ottengo (se ho successo utilizzando un certo stile, in futuro tenderò ad utilizzarlo di nuovo)

Page 20: Autoregolazione e Attività di Studio Docente Barbara De Marco

Non esiste uno stile migliore dell’altro. A volte, però a seconda del tipo di compito e del contesto, è opportuno privilegiarne uno rispetto ad un altro. Inoltre ognuno di noi utilizza contemporaneamente più stili e, a

seconda delle situazioni, preferisce stili diversi.

Page 21: Autoregolazione e Attività di Studio Docente Barbara De Marco

Alcune tipologie di Alcune tipologie di stilistiliStile cognitivo intuitivo= parto da un’ipotesi generale e cerco di confermarla o confutarla

Stile cognitivo globale= quando osservo, studio…mi soffermo sugli aspetti d’insieme

…se ho un triangolo con un lato di 2 cm e gli altri di 4 cm…

Stile cognitivo sistematico= procedo a piccoli passi, prendo in considerazione tutte le variabili in gioco

Stile cognitivo analitico= quando osservo, studio…mi soffermo sui particolari

Page 22: Autoregolazione e Attività di Studio Docente Barbara De Marco

Stile cognitivo impulsivo= rapidità nelle decisioni

Stile cognitivo riflessivo= soffermarsi a pensare prima di agire

Stile cognitivo verbale= preferenza per il codice linguistico

Stile cognitivo visuale= preferenza per le immagini

Gatto,…

Page 23: Autoregolazione e Attività di Studio Docente Barbara De Marco

E’ dunque importante:Prendere coscienza di quale stile

adottiamo nelle diverse situazioni, in particolare nello studio.

Riconoscere quando sarebbe utile utilizzare uno stile piuttosto che un altro.

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AttribuzioniAttribuzioni = insieme di ragioni che l’individuo riconosce come cause dei suoi successi/insuccessi

Stile attributivo Stile attributivo = schema individuale tendenzialmente stabile utilizzato da un individuo per spiegare I risultati propri e altrui

Attribuzioni corrette richiedono di valutare la costanza nel tempo, la specificità è il consenso su un dato comportamento

Attribuzioni e stili attributivi

Page 26: Autoregolazione e Attività di Studio Docente Barbara De Marco

Si è notato che in generale di fronte ai fallimenti, alcuni studenti tendono ad attribuire le cause a fattori esterni a sé, quali la difficoltà del compito, la sfortuna, la “cattiveria” dei professori,...e sono poco propensi ad attribuirne le cause a fattori interni come le difficoltà di studio.

Lo so, sono sfortunato!!!!

?????

Non ho memorizzato

bene i concetti

Cause: interno vs esterno Cause: interno vs esterno

Page 27: Autoregolazione e Attività di Studio Docente Barbara De Marco

Alcuni attribuiscono inoltre i loro succassi e fallimenti a cause STABILI, cioè difficilmente modificabili nel tempo (ES. Abilità, caratteristiche del compito), altri a cause INSTABILI, cioè in continua fluttuazione (ES. Impegno, fortuna, aiuto)

Non ce la farò mai!!!!?????

Oggi è andata così

Cause: stabili vs instabiliCause: stabili vs instabili

Page 28: Autoregolazione e Attività di Studio Docente Barbara De Marco

Infine le cause di succassi e fallimenti possono essere CONTROLLABILI dall’individuo ,(ES. Impegno, aiuto), altri a cause NON CONTROLLABILI (ES. Fortuna, capacità innate)

Se riesco dipende da

me!!!!?????

Che ci posso fare io????

Cause: controllabili vs non Cause: controllabili vs non controllabilicontrollabili

Page 29: Autoregolazione e Attività di Studio Docente Barbara De Marco

Cause degli stili attributivi: esperienze pregresse di successi e fallimenti, influenza socioculturale, emozioni trasmesse in caso di successo e fallimento, lo

Lo stile utilizzato per spiegare le cause dei propri risultati può differire da quello utilizzato per spiegare i risultati altrui Sè:Sè: Successi Successi interne

Insuccessi Insuccessi esterne

Attribuzioni e stili attributiviAttribuzioni e stili attributivi

Altri:Altri:Successi Successi esterneInsuccessi Insuccessi

interne

Page 30: Autoregolazione e Attività di Studio Docente Barbara De Marco

Impegno/mancanza di impegno:

◦ Fallimento: ricerca di soluzioni strategiche e mantenimento di aspettative di riuscita

◦ Insuccesso è interpretato come parte del processo di apprendimento

MOLTO FUNZIONALE

Page 31: Autoregolazione e Attività di Studio Docente Barbara De Marco

Abilità/cause esterne:

◦ Mancato riconoscimento di responsabilità dei propri insuccessi

◦ Poca riflessione sugli errori e scarsa ricerca di soluzioni positive e strategiche al fallimento

◦ Convinzione che le cose riescano anche senza impegnarsi e se non si riesce non è colpa propria

POCO FUNZIONALE

Page 32: Autoregolazione e Attività di Studio Docente Barbara De Marco

Abilità/Mancanza di abilità:

◦ Convinzione che la riuscita o il fallimento riflettono le capacità possedute piuttosto che l’impegno prodigato

◦ Di fronte a ripetuti insuccessi in un compito sviluppo dell’idea di non essere portati

◦ Poca persistenza e tendenza a evitare compiti in cui si è precedentemente falliti

◦ Convinzione che un impegno eccessivo riflette scarsa abilità

NON FUNZIONALE

Page 33: Autoregolazione e Attività di Studio Docente Barbara De Marco

Cause esterne/Mancanza di abilità:

◦ Se ripetuti fallimenti si sviluppa impotenza appresa, assenza di controllo, rassegnazione, passività, vergogna

◦ Convinzione di non essere capace, poco impegno, non studio, quindi risultati scarsi che confermano l’iniziale convinzione

◦ Ansia da prestazione e tendenza a svilupare forme depressive

NON FUNZIONALE + RISCHIO MALESSERE PSICOLOGICO

Page 34: Autoregolazione e Attività di Studio Docente Barbara De Marco

Cause esterne/cause esterne

◦ Tendenza al fatalismo, scarso impegno, passività◦ Rabbia (attribuzione alla mancanza di aiuto) o

rassegnazione (attribuzione alla sfortuna)

NON FUNZIONALE

Page 35: Autoregolazione e Attività di Studio Docente Barbara De Marco

Diversi autori (Weiner, 1985; Borkowski e Day, 1995) nell’ambito dell’apprendimento, hanno dimostrato che le attribuzioni delle cause degli eventi possono avere un ruolo causale sul comportamento.

Studio e non passo l’esame

PERCHE’????

Page 36: Autoregolazione e Attività di Studio Docente Barbara De Marco

Inoltre attribuire la riuscita accademica ai propri sforzi, controllabili e stabili, conduce a ritenere di avere un maggior controllo sulla situazione e a non sentirsi “in balia” di fattori non controllabili!!!

Il successo nello studio è invece più determinato dall’impegno e dall’applicazione delle proprie capacità.

Page 37: Autoregolazione e Attività di Studio Docente Barbara De Marco

Quindi è importante:Riconoscere le attribuzioni, cioè le cause che hanno determinato il successo o il fallimento (nello studio

dare importanza all’impegno e all’esercizio)Modificare le cause, se possibile

Confrontare le proprie attribuzioni con quelle degli altriEvitare di credere in attribuzioni non plausibili