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Andrea BernardiUniversità degli Studi di Roma, III

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Spese in ricerca e sviluppo delle principali società industriali europee: anno 2003Numero di società in ogni paese per classi di spesa in R&S

Spesa in R&S numero di società in ogni paeseITALIA GERMANIA FRANCIA REGNO UNITO

> 5 miliardi di euro 0 2 0 0tra 2,5 e 4,9 miliardi di euro 0 3 1 2tra 1 e 2,49 miliardi di euro 2 4 4 2tra 0,5 e 0,99 miliardi di euro 0 5 5 0tra 0,25 e 0,49 miliardi di euro 0 7 10 6tra 0,1 e 0,249 miliardi di euro 3 16 8 12Numero di società industriali con oltre 100 milioni di spesa in R&S

5 37 28 22

Spesa cumulata in R&S delle società industriali con oltre 100 milioni di euro investiti in R&S

3,6 miliardi di euro

35,3 miliardi di euro

18,3 miliardi di euro

13,5 miliardi di euro

Fonte: elaborazione dell’autore su dati European Commission

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1901 1961 1981 2006

I 2,3

II 28,9

III 68,8

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Problemi

Crisi di competitività

Perdite di quote di mercato mondiale

Crisi del modello di specializzazione

italiana

Ritardi nella R&S

Piccola dimensione

delle imprese

Ritardi nell’internazionalizzazione

delle imprese

Inefficienze PA

GLOBALIZZAZIONEInvecchiamento

popolazione

Corruzione - criminalità

Crisi energetica

SUD

Inefficienze PA

Cina

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Variazioni del numero delle medie e grandi imprese manifatturiere in Italia nel periodo 1991-2001 calcolate su base provinciale

MEDIE IMPRESE GRANDI IMPRESE

Medie imprese in più +889

Medie imprese in meno -584

Saldo+305

Grandi imprese in più +34

Grandi impresein meno -87

Saldo- 53

Fonte: elaborazione Fondazione Edison su dati Istat.

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Ambiente economico nella realtà italiana dal dopoguerra a oggi

Decenni 50 60 70 80 90 2006

Contesto economico e sociale nazionale

Trattati di RomaUnità nazionalePartecipazioni stataliMigrazioni interne ed esterne

Boom economiconazionalizzazioni e programmazione economicaQuestione meridionale e cassa del mezzogiorno.

Instabilità politicacrisi valutariainflazioneterrorismo

Fine della guerra freddacrescita del debito pubblicoImmigrazione

Privatizzazioni e convergenza europeadiscontinuità della politica nazionalequestione generazionaleIl trattato di MaastrichtQuestione settentrionale e pressioni federalisteLe riforme previdenziali.

L’euroAlternanza politicadifficoltà della finanza pubblicamessa a punto della riforma del mercato del lavoro e della riforma previdenzialeterziarizzazione e delocalizzazionepausa del processo di integrazione europeofederalismo

Paradigmi e modelli

organizzativi

Il fordismo e il modello gerarchico funzionale.

L’integrazione, grande è bello.

Le esperienze multidivisionali e la diversificazione.

I distretti industriali, piccolo ma bello, la specializzazione flessibile.

Le reti di impresa, l’esternalizzazione e la concentrazione sul core business.

Nuove tecnologie e organizzazione.

Contesto economic

o internazio

nale

Ricostruzione e piano Marshall.

Le Comunità economiche europee.

Crisi petrolifere e instabilità valutaria.

L’arrivo del Giappone.

Globalizzazione, transizione dell’Europa dell’Est, Tigri asiatiche.

Cina, nuova crisi petrolifera, terrorismo internazionale, fonti energetiche, pressioni migratorie in Europa. L’aggancio di Spagna e Irlanda. L’allargamento a 25 dell’Unione.

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L’industria manifatturiera italiana nel 2001:peso occupazionale delle specializzazioni e dei Distretti

100%

65%44%

18%

Totale industriamanifatturiera

(4.894.796 addetti)

Settori tipici del Made in Italy* (3.167.552 addetti, 57% dell’export italiano, 80 mld di euro di saldo

attivo con l’estero)

199 Sistemi Locali del Lavoro-Distretti Istat (2.174.000 addetti,45% dell’exportitaliano)

96 principali Distretti industriali monoprodotto(867.101 addetti)

* Moda, arredo-casa, alimentare, meccanica

Fonte: elaborazione Fondazione Edison su dati Istat.

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Saldo commerciale dell’Italia per i prodotti trasformati e manufatti: raffronti 1996 e 2004(miliardi di euro)

Anno 1996 Anno 2004 Variazioni in miliardi di euro

Mondo 54,4 37,3 -17,1 con la Germania 3,4 -12 -15,4 con la Cina -0,7 -7,1 -6,4 con il resto del Mondo 51,7 56,3 4,6

Fonte: elaborazione Fondazione Edison su dati Istat.

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L’Italia è in ritardo sui nuovi mercati emergentiL’Italia è in ritardo sui nuovi mercati emergenti

Raffronto tra l’export italiano verso i colossi asiatici e la Grecia: anno 2004

CINAINDIA GRECIA

4,4 miliardi di euro

1,2 miliardi di euro

5,6miliardi di euro

6,2miliardi di euro

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L’Italia è in ritardo sui nuovi mercati emergentiL’Italia è in ritardo sui nuovi mercati emergenti

Raffronto tra l’export italiano verso i colossi asiatici e la Grecia: anno 2005

CINAINDIA GRECIA

4,6 miliardi di euro

1,6 miliardi di euro

6,2miliardi di euro

5,7miliardi di euro