tumori maligni della laringe epidemiologia 2-3% di tutti i tumori maligni nellambito della patologia...

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TUMORI MALIGNI DELLA LARINGE

EPIDEMIOLOGIA

2-3% di tutti i tumori maligni

Nell’ambito della patologia neoplastica ORL sono le neoplasie a più alta incidenza: 28%

Più frequente nel sesso maschile (rapporto M/F a seconda delle casistiche varia da 3/1 a 10-15/1)

Età avanzata: V-VII decade

Istopatologia: CARCINOMI SPINOCELLULARI a vario grado di differenziazione nel 97% dei casi

TUMORI MALIGNI DELLA LARINGE

FATTORI DI RISCHIO

Fumo di sigaretta

Alcool

Inquinamento atmosferico, inalazione di particolari sostanze (mostarde azotate, cromo, nichel, amianto…)

Lesioni precancerose: LARINGITE CRONICA IPERTROFICA LEUCOPLASIA IPERCHERATOSI LARINGEA

CENNI DI ANATOMIA

Sopraglottide (40-45%)

Glottide (45%)

Sottoglottide (5-10%)

TUMORI MALIGNI DELLA LARINGE

STORIA NATURALE E VIE DI DIFFUSIONESEDE SOVRAGLOTTICA (40-45%)

L’evoluzione dipende dalla sottosede d’insorgenza: - FACCIA LARINGEA DELL’EPIGLOTTIDE: verso lo spazio preepiglottico attraverso la cartilagine e in alto alle vallecule - PLICHE ARIEPIGLOTTICHE: verso i seni piriformi e/o il vestibolo laringeo - FALSE CORDE: più frequentemente in alto verso l’epiglottide - VENTRICOLO: lateralmente verso lo spazio paraglottico attraverso il cono elastico e da questo in perilaringe attraverso la membrana cricotiroidea; in alto alle false corde e in basso alle corde vocali (forme transglottiche)

Ricca rete linfatica che attraverso lo spazio preepiglottico drena nei linfonodi subdigastrici ( % di interessamento linfonodale variabile dal 15 al 51% in relazione alla sottosede e al T)

TUMORI MALIGNI DELLA LARINGE

STORIA NATURALE E VIE DI DIFFUSIONE

SEDE GLOTTICA (45%)

Sede più comune d’insorgenza: III medio e anteriore della cv - prevalentemente diffondono in avanti verso la commissura anteriore e da qui alla cv controlaterale (forme a ferro di cavallo) - possibile anche la diffusione verso sopra e sottoglottide; più rara la diffusione alla commissura posteriore (forme avanzate) 1-2% dei casi che originano dalla commissura anteriore: diffusione pandirezionale Scarsa rete linfatica: scarsa tendenza alla diffusione linfonodale (la cui incidenza aumenta se la neoplasia si estende alla commissura ant. o alle aritenoidi)

TUMORI MALIGNI DELLA LARINGE

STORIA NATURALE E VIE DI DIFFUSIONE

SEDE SOTTOGLOTTICA (5-10%)

Invasione circonferenziale della parete per via sottomucosa

Più frequentemente verso la trachea

Infiltrando la cartilagine cricoide e la membrana crico-tiroidea può invadere i tessuti perilaringei

Fornita di una ricca rete linfatica che drena nei linfonodi giugulari inferiori e delle catene ricorrenziali

TUMORI MALIGNI DELLA LARINGE

DIFFUSIONE METASTATICA

METASTASI LINFONODALI:

- più frequente nelle forme sopraglottiche- oltre che dalla sede d’insorgenza dipende dall’estensione del tumore e dal grado di malignità

METASTASI A DISTANZA:

- si verificano nel 5-10% dei casi- per lo più al polmone; molto meno frequenti sono le localizzazioni ossee ed epatiche

TUMORI MALIGNI DELLA LARINGE

PRESENTAZIONE CLINICA

ODINOFAGIA, SENSO DI IRRITAZIONE O FASTIDIO ALLA DEGLUTIZIONE, TOSSE: sintomi iniziali aspecifici

DISFAGIA, OTALGIA RIFLESSA, DOLORE, EMOFTOE: in fase più avanzata

DISFONIA: tardiva

METASTASI LINFONODALI: frequenti al momento della diagnosi, dato il ricco drenaggio linfatico e il ritardo diagnostico

SEDE SOVRAGLOTTICA

TUMORI MALIGNI DELLA LARINGE

PRESENTAZIONE CLINICA

DISFONIA: precocissima nelle localizzazioni cordali, consente una diagnosi precoce.Inizialmente saltuaria, diventa poi persistente ed ingravescente

AFONIA: per fissità della corda dovuta ad infiltrazione profonda da parte della neoplasia con interessamento del muscolo vocale

OTALGIA, DOLORE: più rari e tardivi

METASTASI LINFONODALI: eccezionali alla diagnosi

SEDE GLOTTICA

TUMORI MALIGNI DELLA LARINGE

PRESENTAZIONE CLINICA

DISFONIA: spesso presente anche nelle forme sottoglottiche; compare generalmente più tardivamente (diagnosi tardiva)

DISPNEA: può costituire il primo sintomo; realizzandosi in modo lento e progressivo può essere a lungo abbastanza ben tollerata; non di rado però la situazione può scompensarsi improvvisamente e necessitare di una tracheostomia

TOSSE, EMOFTOE

SEDE SOTTOGLOTTICA

TUMORI MALIGNI DELLA LARINGE

ITER DIAGNOSTICO

ESAME OBIETTIVO importante è la PALPAZIONE DEL COLLO

LARINGOSCOPIA INDIRETTA con specchietto tradizionale o con fibroscopia ad ottiche rigide o flessibili

LARINGISCOPIA DIRETTA in narcosi con PRELIEVO BIOPTICO

RX-TORACE

TC/RMN-COLLO con mdc per avere informazioni dettagliate circa l’infiltrazione profonda

TUMORI MALIGNI DELLA LARINGE

STRATEGIA DI TRATTAMENTO

SEDE SOVRAGLOTTICA

T1-T2NO: chirurgia preferenziale - Chirurgia conservativa (Laringectomia orizzontale sovraglottica, Epiglottectomia) con svuotamento selettivo del collo (II, III, IV livello) - Radioterapia postoperatoria per i casi a rischio di recidiva: margini di sezione positivi 3 o più linfonodi positivi rottura extracapsulare - Radioterapia nei casi non operabili

TUMORI MALIGNI DELLA LARINGE

STRATEGIA DI TRATTAMENTO

SEDE SOVRAGLOTTICA

T3-T4NO: chirurgia preferenziale - Chirurgia conservativa, subtotale ricostruttiva o Laringectomia totale con svuotamento selettivo del collo (II, III, IV livello) - Radioterapia postoperatoria se indicata - Radioterapia esclusiva o radiochemioterapia nei casi non operabili

N1-3: il trattamento del collo è di norma correlato al trattamento effettuato sul tumore primitivo

TUMORI MALIGNI DELLA LARINGESTRATEGIA DI TRATTAMENTO

CONTROLLO LOCALE

CHIRURGIA T1: 90-95% T2: 80-90%

T3-T4: 70-90%

RADIOTERAPIA

T1: 80-90%T2: 70-80%

T3-T4: 40-60%

Il recupero chirurgico dei fallimenti radioterapici delle forme limitate (T1-T2) rende simili le percentuali di controllo locale delle due modalità di trattamento

SEDE SOVRAGLOTTICA

TUMORI MALIGNI DELLA LARINGESTRATEGIA DI TRATTAMENTO

SEDE GLOTTICA

T1N0: radioterapia limitata alla laringe come alternativa alla chirurgia conservativa

T2N0: - chirurgia conservativa preferenziale sul T - radioterapia su laringe se la chirurgia conservativa non è possibile

Risultati analoghi in termini di controllo locale della malattia; migliore qualità della voce dopo radioterapia

CONTROLLO LOCALE: RADIOTERAPIA T1: 90-95% T2: 65-75% CHIRURGIA T1: 95% T2:80%

T3-T4NO: chirurgia preferenziale - Chirurgia conservativa, subtotale ricostruttiva o Laringectomia totale con svuotamento selettivo del collo (II, III, IV livello) - Radioterapia postoperatoria se indicata - Radioterapia esclusiva o radiochemioterapia nei casi non operabili

N1-3: il trattamento del collo è di norma correlato al trattamento effettuato sul tumore primitivo

TUMORI MALIGNI DELLA LARINGE

STRATEGIA DI TRATTAMENTO

SEDE GLOTTICA

T1-T2NO: - Radioterapia preferenziale su T e N

T3-T4N0: - Chirurgia preferenziale: laringectomia totale con svuotamento funzionale o radicale del collo - Radioterapia postoperatoria se indicata - Radioterapia esclusiva o radiochemioterapia nei casi non operabili

N1-3: il trattamento del collo è di norma correlato al trattamento effettuato sul tumore primitivo

SOPRAVVIVENZA A 5 ANNI: 40%

TUMORI MALIGNI DELLA LARINGE

STRATEGIA DI TRATTAMENTO

SEDE SOTTOGLOTTICA

Per la preservazione dell’organo e della sua funzione può essere seguito uno schema di radiochemioterapia concomitante.

Studi clinici randomizzati dedicati alla preservazione d’organo (VALCSG, EORTC, GETTEC) hanno mostrato che nel 30% dei casi è stato possibile preservare la laringe.

TUMORI MALIGNI DELLA LARINGE

STRATEGIA DI TRATTAMENTO

TRATTAMENTO SU LARINGE GLOTTICOT1 T2 N0

Campo laterale Campo anteriore diretto con fascio di elettroni

Dimensioni campi4x4 cm6x6 cm

Energia dei fasci da 4 a 6 MVDosi 64-70 Gy

TRATTAMENTO SU LARINGESOVRAGLOTTICO T1-2N0 O GLOTTICO T2N0

Energia dei fasci da 4 a 6 MVDosi 66-70 Gy

TRATTAMENTO SU TUMORI LARINGEIESTESI T3-T4 O T LIMITATI N+

Energia dei fasci da 4 a 6 MVDosi 66-70 Gy

VOLUME DI TRATTAMENTO PER FORME ESTESE CON INTERESSAMENTO

LINFONODALE

Energia dei fasci da 4 a 6 MVDosi 66-70 Gy

A. Campo laterale

B. Campo anteriore diretto su linfonodi sopraclaveari

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