quando informarsi non basta: fatti e opinioni all'epoca della complessità
Post on 22-Mar-2017
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Quando informarsi non basta:Fatti e opinioni nell'epoca della complessità
Anna Galluzzianna.galluzzi@gmail.com
anna.galluzzi@senato.it
DEFINIZIONE“circostanze in cui i fatti oggettivi sono meno influenti degli appelli a emozioni e credenze personali nel formare l'opinione
pubblica”
ossia“un clima e un atteggiamento che danno lo
stesso valore a un fatto vero e a un’opinione”
LE STRATEGIE Fact checking Information & media literacy Strumenti per la valutazione delle
fonti Proposte di legge e strategie
tecnologiche
CONSAPEVOLEZZA CHE SI TRATTA
DI RISPOSTE «SEMPLICI» A PROBLEMI COMPLESSI
Sul piatto non c’è solo la guerra alle fake
news, ma la comprensione dei
meccanismi di formazione delle
opinioni (singole e collettive)
IL TEMA NON È NUOVO...1922
«[...] l'ambiente reale è nel suo insieme troppo grande, troppo complesso e troppo fugace per averne una conoscenza diretta.»
LIPPMANN E LA FORMAZIONE DELL’OPINIONE PUBBLICA
1.barriere volontariamente erette per evitare la circolazione di notizie e fatti di interesse pubblico (propaganda)
2.barriere economiche, sociali e culturali (fattori soggettivi)
3.ruolo che alcune persone giocano nel modo in cui ciascuno di noi si forma un'opinione (autorità)
PROPAGANDA Barriere/filtri tra il pubblico
e l'evento
Ragioni possono essere buone o cattive
È spesso illuminante perciò chiedersi come abbiamo ottenuto i fatti su cui si
basano le nostre opinioni
FATTORI SOGGETTIVI non si tratta di quali media di
comunicazione sono disponibili e di quante
persone essi raggiungano
molte persone «soffrono di anemia, per mancanza di
appetito e di curiosità per il mondo umano»
AUTORITÀ Essere consapevoli che le
persone che ascoltiamo potrebbero stare
rappresentando solo una piccola parte del mondo
Moltiplicare le autorità per essere indipendenti
Incitare gli esperti a rispondere a qualunque
eresia
L’OPINIONE PUBBLICA SECONDO LIPPMANN
Poche immagini stereotipate inserite all'interno di un modello ricavato dai
propri codici legali e morali, e animate dai sentimenti prodotti dalle proprie
esperienze locali
L’avvento di Internet e dei social media:
- interattività e partecipazione vs. comunicazione monodirezionale- personalizzazione vs. palinsesto predefinito- organizzazione orizzontale vs. gerarchica
- disintermediazione vs. intermediazione professionale- saggezza delle masse vs. ruolo degli esperti
- atomizzazione vs. contestualizzazione
il mondo sta diventando sempre più piccolo grazie alla rete
MA
la convinzione che «tutti possano conoscere tutto su qualunque cosa accada» è ancora lontana
dalla verità
FATTI E OPINIONI AL TEMPO DI INTERNET
2011 La premessa è sempre la stessa, ossia che “il mondo è troppo, troppo grande perché lo si possa davvero conoscere”
Com’è cambiato il paradigma della conoscenza con l’avvento della rete?
IL SISTEMA DELLA CONOSCENZA FIN QUI
Comprensione del mondo va ben oltre le capacità del nostro cervello
Strategia: filtrarlo, vagliarlo e infine ridurlo a qualcosa di più gestibile
La conoscenza è consistita nel ridurre ciò che dovevamo sapere
“LA GRANDE LIBERAZIONE” Nuova strategia: pubblicare tutto
Immensa nuvola di dati, scevri da qualsiasi teoria, pubblicati prima di essere verificati
Tramonta l’idea del sapere come una raccolta di verità che hanno trovato dei saggi depositari
Oggi è più difficile fissare le nostre basi e la catena dell’autorità non ha fine
IL FACT-CHECKING È ESSENZIALE MA NON BASTA!
La realtà è questa? O questa?
“
”
Una volta formate, le convinzioni sono straordinariamente persistenti. […] Quasi invariabilmente, le posizioni sulle quali siamo ciechi sono le nostre.
Elizabeth Kolbert, Why Facts Don’t Change Our MindsNew discoveries about the human mind show the limitations of reason, “New
Yorker”, 27 February 2017, http://www.newyorker.com/magazine/2017/02/27/why-facts-dont-change-our-minds
“
”
Per riuscire a trasmettere conoscenze, i comunicatori hanno bisogno di comprendere come le persone elaborano le informazioni, come modificano le conoscenze esistenti e come le diverse visioni del mondo influenzano la loro abilità di pensare razionalmente. Non importa solo cosa pensa la gente ma anche come pensa.
John Cook – Stephan Lewandowsky,The debunking handbook
https://skepticalscience.com/docs/Debunking_Handbook_Italian.pdf
MEDIA LITERACY E SISTEMA COGNITIVO E VALORIALE
“Facendo ricerca” si può sapere meglio di chiunque altro cosa è vero
Profonda mancanza di fiducia nei media Messa in discussione dell’autorità e dubbio sulle informazioni che ci vengono date
“
”
Le persone stanno facendo esattamente quello che gli abbiamo insegnato: il dubbio è diventato uno strumento
IL PERICOLO “SCETTICISMO”
danah boyd, Did Media Literacy Backfire?, https://points.datasociety.net/did-media-literacy-backfire-7418c084d88d#.l9mfrjmmc
MEDIA LITERACY E SISTEMA COGNITIVO E VALORIALE
Dobbiamo continuare a sostenere le idee provenienti da metodi più affidabili e distinguere tra un’idea e
l’altra, assegnando ad ognuna vari gradi di credibilità
MA
avere ragione, portare dei fatti, proporre dei ragionamenti razionali non basta
La “verità” non è sufficiente: non può esserlo perché è, ed è sempre stata, il prodotto di una cultura tenuta assieme non solo dal sapere, ma da molto altro
Grazie dell’attenzione!
anna.galluzzi@gmail.comanna.galluzzi@senato.it
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