alla scoperta della vita interiore

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AMICA - 163 Il cammino verso la felicità parte dalle nostre zone oscure. Una giovane ricercatrice tedesca si è avventurata nell’intestino per pubblicare un bestseller mondiale Alla scoperta della VITA INTERIORE L Testo Veronica Raimo a scrittura femminile è spesso accusata di essere ombelicale. A sfatare il mito ci ha pensato Giulia Enders, classe 1990, che ha venduto un milione di copie abbandonando il proprio ombelico per dedicarsi all’intestino altrui. In senso letterale. Con il libro L’intestino felice (in vetta alle classifche tedesche per mesi e in uscita in 30 Paesi, tra cui l’Italia dove lo pubblica la Sonzogno) Enders ha deciso di mettere a frutto gli studi in medicina per scrivere un divertente trattato divulgativo sull’apparato digerente. Il tutto corredato dalle illustrazioni - più creative che didascaliche - di sua sorella Jill. La missione è rendere la scienza accattivante e ridare dignità al cosiddetto basso ventre, perché il cammino verso la felicità parte proprio da quelle zone oscure. Non è un caso, spiega Enders, che gli antidepressivi agiscano sul cervello come sull’intestino, le cui cellule producono il 95 per cento della serotonina del corpo. Se, insomma, fosse la nostra pancia - ci chiede - “a necessitare del lettino dell’analista” invece che la nostra testa? Un dubbio più che legittimo, anche se la brutta sensazione di avere buttato soldi e anni in analisi potrebbe aggravare lo stato depressivo. Nel suo manuale verso un Da sinistra, le sorelle Giulia e Jill Enders, rispettivamente, autrice e illustratrice del libro L’intestino felice. La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato 20/03/2015 Pag.163 Amica - N.4 - Aprile 2015 (diffusione:179181, tiratura:233527)

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Page 1: Alla scoperta della VITA INTERIORE

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Il cammino verso la felicità parte dalle nostre zone oscure. Una giovane ricercatrice tedesca si è avventurata nell’intestino per pubblicare un bestseller mondiale

Alla scoperta dellavita interiore

l Testo Veronica Raimo

a scrittura femminile è spesso accusata di essere ombelicale. A sfatare il mito ci ha pensato Giulia Enders, classe 1990, che ha venduto un milione di copie abbandonando il proprio ombelico per dedicarsi all’intestino altrui. In senso letterale. Con il libro L’intestino felice (in vetta alle classifche tedesche per mesi e in uscita in 30 Paesi, tra cui l’Italia dove lo pubblica la Sonzogno) Enders ha deciso di mettere a frutto gli studi in medicina per scrivere un divertente trattato divulgativo sull’apparato digerente. Il tutto corredato dalle illustrazioni - più creative che didascaliche - di sua sorella Jill. La missione è rendere la scienza accattivante e ridare dignità al cosiddetto basso ventre, perché il cammino verso la felicità parte proprio da quelle zone oscure. Non è un caso, spiega Enders, che gli antidepressivi agiscano sul cervello come sull’intestino, le cui cellule producono il 95 per cento della serotonina del corpo. Se, insomma, fosse la nostra pancia - ci chiede - “a necessitare del lettino dell’analista” invece che la nostra testa? Un dubbio più che legittimo, anche se la brutta sensazione di avere buttato soldi e anni in analisi potrebbe aggravare lo stato depressivo. Nel suo manuale verso un

Da sinistra, le sorelle Giulia e Jill Enders,

rispettivamente, autrice e illustratrice del

libro L’ intestino felice.

La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato

20/03/2015 Pag.163Amica - N.4 - Aprile 2015(diffusione:179181, tiratura:233527)

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Nirvana gastroenterologico, Enders non ha timore ad afrontare certi temi imbarazzanti come stipsi, alitosi, aerofagia.In fn dei conti, l’ispirazione per il libro le è venuta proprio dopo che un coinquilino le ha posto la più disarmante delle domande: “Giulia, tu che studi medicina mi spieghi come funziona la cacca?”. Chi ha una vaga idea di come funzioni invece il mercato editoriale, sa che se una venticinquenne carina e disinvolta disquisisce di lassativi, emorroidi, peti e altre amenità, la formula può rivelarsi vincente. La faccia sorridente dell’autrice compare anche in copertina, tanto per rassicurarci che siamo fniti in buone mani. L’universo in cui si addentra è complesso, e da nozioni di medicina e biologia passa anche a speculazioni di tipo antropologico. Se già Erica Jong in Paura di volare aveva azzardato “la storia del mondo attraverso i gabinetti”, Enders ci fa sapere che l’abitudine occidentale a evacuare da seduti, invece che accovacciati come dei lottatori di sumo, è la causa di disturbi sconosciuti nel resto del mondo, tipo i diverticoli. “Spingiamo fuori i tessuti e poi ce li facciamo togliere dal dottore”, scrive. “Tutto perché è più elegante stare sul trono che accovacciarsi come dei cretini”. Non so se L’intestino felice farà cambiare l’alimentazione dei suoi lettori, se istruendoli sulla loro fora batterica li renderà persone migliori e più felici, ma una cosa è certa: mai come oggi il motto “conosci te stesso” è stato declinato in “conosci la tua pancia”.

egli ultimi tempi parlare dei propri disturbi gastrointestinali è diventato una specie di esercizio di autocoscienza collettiva. Ho visto le migliori menti della mia generazione distrutte da gastriti nervose e colon irritabili. Il refusso esofageo è una piaga sociale. Le intolleranze alimentari mietono più vittime degli incidenti stradali. Glutine e lattosio

fanno più paura dell’eroina. E a proposito di eroina, sembra che il vero motivo all’origine della depressione di Kurt Cobain fosse un mal di pancia cronico. Quando qualche mese fa sono andata a farmi una visita in ospedale con il timore di avere un’ulcera (ognuno ha le sue forme di paranoia), il medico mi ha chiesto se mi andava di sottopormi a un test per una ricerca che stavano portando avanti. Ho detto di sì e mi sono ritrovata in una stanzetta con una psicologa premurosa e un questionario che scandagliava le mie possibili tendenze maniaco-depressive. Mi è capitato spesso dopo una serata in un locale,

di incontrare le stesse persone il giorno dopo in erboristeria che chiedevano tisane purifcanti. Ho amici che si fanno di argilla ventilata o acqua e limone appena svegli. Altri che sono diventati paladini del digiuno almeno una volta a settimana. Chi si cura il mal di testa con le purghe, chi va in Asia per sottoporsi al Panchakarma (una pratica ayurvedica che prevede per un paio di settimane digiuno liquido, vomito terapeutico e un clistere al giorno). Grazie alla pubblicità dello yogurt, il bifdus fa ormai parte del nostro immaginario. Che cosa c’è dietro quest’ansia? Perché vogliamo così tanto liberarci da quello ci portiamo dentro? Facciamo yoga e meditiamo per creare il vuoto nella mente, e cerchiamo lo stesso tipo di vuoto nel nostro ventre. Giulia Enders ci parla della bellezza di un intestino felice, eppure anche i demoni che si agitano nel caos mentale e nella costipazione hanno fascino da vendere. In fondo in fondo, nessuno si augura veramente la fne del suo mal di pancia. Lo stesso Cobain diceva: “Ho paura che, se perdo i dolori di stomaco, potrei anche perdere la mia creatività”.

Perché ingrassiamo,perché ci vengono le allergie? Il viaggio che Giulia Enders fa con L’intestino felice (Sonzogno) risponde a queste e tante altre domande. A maggio l’autrice sarà al Salone del Libro di Torino.

Ho visto le menti migliori distrutte da gastriti nervose e colon irritabili. I demoni che si perdono nel caos della costipazione

hanno quasi lo stesso fascino di quelli che si agitano nella mente

Fla vita interiore

nIllustrazioni di Jill Enders

La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato

20/03/2015 Pag.163Amica - N.4 - Aprile 2015(diffusione:179181, tiratura:233527)