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ALESSANDRA BORTOLON INSEGNANTE DI ARTE C/O SCUOLA DI COMERIO

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ALESSANDRA BORTOLON

INSEGNANTE DI ARTE C/O SCUOLA DI COMERIO

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‘800 – ‘900 LA RIVOLUZIONE TECNOLOGICA CHE HA FATTO ARTE

UNITA’ DIDATTICA AD USO DI CHI NE FA RICHIESTA

La presente pubblicazione NON ha fini commerciali, ma verrà data in uso a chi ne farà richiesta.

Non è consentita la pubblicazione online, nè la modifica dei contenuti.

Arch. Alessandra Bortolon – insegnante di arte presso la scuola media di Comerio (Va)

L'Art Nouveau (noto in Italia anche come stile floreale o stile Liberty) fu un movimento artistico­filosofico, attivo nei decenni a cavallo tra l'Ottocento e il Novecento, che influenzò arti figurative, architettura, design, arredamento, moda e arti applicate. Il nome Art Nouveau ("Nuova arte") nacque in Francia, dove il movimento era noto anche come Style Guimard, Style 1900 oScuola di Nancy (per gli oggetti d'arte); anche in Gran Bretagna fu noto come Art Nouveau insieme alle definizioni in lingua diModern Style o Studio Style, mentre in Germania prese il nome di Jugendstil,

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in Austria Sezessionstil, nei Paesi Bassi Nieuwe Kunst (traduzione di Art Nouveau in olandese), in Polonia Secesja, in Svizzera Style sapin o Jugendstil, in Serbia e Croazia Secesija, in Russia Modern e, in Spagna, Arte modernista o Modernismo catalano.Il nome Liberty che si diffuse in Italia deriva dai magazzini londinesi di Arthur Liberty, che esponevano regolarmente oggetti d'arte e tessuti disegnati in stile Art Nouveau alla fine del XIX secolo. (tratto da Wikipedia)

Con la seconda Rivoluzione Industriale e lo sviluppo della nuova tecnologia, l”edificio fabbrica” diventa una costruzione che entrerà sempre più a far parte dell’agglomerato urbano delle città.

L’inserimento del ferro nell’edilizia e nell’ingegneria, permette la costruzione di edifici il cui ruolo, puramente funzionale, spesso contrasta con l’estetica della città. Il Liberty quindi vede l’esigenza di decorare questo nuovo aspetto, un "po’ troppo tecnologico" per quei tempi, cercando, là dove possibile, di mascherarlo. Il motivo della decorazione Liberty prende spunto dalle forme “rotonde” della natura. Con il progredire della tecnologia e le nuove invenzioni, la forza dell'uomo per la prima volta poteva essere prodotta artificialmente.

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Questo salto tecnologico, innescò conseguenze enormi, come ad esempio la migrazione massiccia di popolazione delle campagne alle città. Una delle prime aree che subì un violento e sostanziale cambiamento è il campo della costruzione che in Europa vede il suo maggior sviluppo in Inghilterra e in Francia. Vi è il bisogno di creare grandi ponti per far viaggiare le macchine a vapore lungo le ferrovie che avevano una funzione importante: ossia quella di collegare i luoghi di commercio, di esposizione e l'approvvigionamento di materie prime. Le grandi città, per prime vedranno la costruzione di Stazioni ferroviarie.

Grandi strutture architettoniche prevalentemente in ferro e vetro, dove le travi in ferro, ad arcata, coprivano l’arrivo dei binari, ed insieme a massicci muri in mattoni e cemento, costituivano grandi opere architettoniche.

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La foto sopra è una vecchia immagine della “Gare d’Orsay” (stazione d'Orsay), a Parigi. Tra le opere architettoniche più significative, nelcampo dei trasporti. Situata sulla Senna,

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era funzionale allo scambio di merci tra la via fluviale che portava al canale della Manica, e il trasporto ferrato che collegava il resto della Francia. A Parigi in quel periodo fu costruita anche un’importante tratta ferroviaria, che collegava la Francia alla Turchia: la Parigi­Salonicco. La gare d’Orsay, ormai da qualche decennio ha smesso la sua funzione di stazione ferroviaria. Dato l'alto valore artistico/architettonico dell’edificio, negli anni ottanta, è stata ristrutturata dall’architetto italiano di fama mondiale, Gae Aulenti, e ospita il museo degli impressionisti. Oggi è il Museo d’Orsay, uno dei più importanti musei d’Europa.

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.L’avanzata tecnologica vede la società cambiare radicalmente. Nel 1851 Londra è sede della prima Esposizione Universale. Grande evento in favore di un mondo che cambia ad una velocità mai vista ed inaspettata, e che vuole riunire in esposizione i progressi raggiunti e futuri. Per l’occasione verrà costruito nella città inglese, una delle più grandi costruzioni in ferro e vetro: il Crystal Palace.

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L’opera, ideata da Joseph Paxton, giardiniere e costruttore di serre, consisteva in una struttura di ferro e vetro lunga 1848 piedi e larga 408. Il fatto che sia la struttura in ferro sia i pannelli in vetro fossero prefabbricati e intercambiabili abbreviò i tempi della realizzazione (soltanto sei mesi circa) e rappresentò un’assoluta novità per le tecniche costruttive dell’epoca. La struttura, un unico grande padiglione di un’estensione di diciannove acri, rappresentò una delle maggiori attrazioni mai ricordata in una Esposizione. Nel 1889 la seconda Esposizione Universale avrà luogo a Parigi. Il tema è ovviamente il progresso tecnologico. Per l’evento internazionale Parigi costruisce la Torre Eiffel, su progetto dell’ingegner Eiffel.

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La struttura è stata costruita in meno di due anni, dal 1887 al 1889; avrebbe dovuto servire da entrata alla Esposizione Universale del 1889, una Fiera Mondiale organizzata per celebrare il centenario della Rivoluzione Francese. Inaugurata il 31 marzo del 1889, venne ufficialmente aperta il 6 maggio dello stesso anno. Nel 1906 a Milano verrà organizzata la terza Esposizione Universale: L’Esposizione Internazionale del Sempione fu inaugurata a Milano il 28 aprile del 1906 e durò fino all’11 novembre dello stesso anno. Il tema dell’Esposizione fu “La scienza, la città e la vita”. Il suo tema di fondo, nel nome della grande impresa del traforo del Sempione, sono i trasporti e le comunicazioni: dalle ferrovie alla futura aeronautica, dalla radio Marconi all’automobilismo. Le sezioni furono: Trasporti terrestri, Aereonautica, Metereologia, Trasporti marittimi e fluviali, Previdenza, Arte decorativa, Galleria del lavoro per le arti indusriali, mostre retrospettive dei trasporti, Piscicoltura, Agraria, Igiene pubblica, Belle arti.

Rifacciamo un passo indietro e torniamo nell’800. L’industrializzazione vedrà nascere due nuove classi sociali: la classe operaia, che viene dalla trasformazione di parte della classe contadina, che abbandonerà la campagna per un salario più certo in fabbrica. Si farà spazio poi la classe dei nuovi industriali, nata dalla trasformazione di molti artigiani, che meccanizzano la propria produzione. L’esodo dei contadini verso la città, vedrà la nascita

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delle periferie e dei villaggi operai, nei pressi delle fabbriche più grosse (un esempio sul territorio sono il villaggio Franco Tosi a Legnano e il villaggio di Crespi d’Adda).

Le fabbriche cominciano a diventare parte integrante delle città. A Varese, nel punto più freddo della Val Ganna, nel 1898, viene costruito il Birrificio Poretti. Progettato dagli architetti tedeschi "Bihl e Woltz", è posto lungo il corso d’acqua e nel punto più stretto della valle. La lavorazione della birra chiede anche una costante temperatura non superiore ai 10 gradi. La decorazione delle facciate, pur tipicamente Liberty,

risulta caratteristica e un po’ atipica. Infatti le facciate sono intonacate e diponte con i colri giallo e grigie su rilievi e bassorilievi

decorativi in cemento.

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. Infatti era più facile trovare negli edfici industrilai di fine ‘800, decorazioni a mattoni come dimostrano lo splendido Mulino Stucky o il Birrificio Dreher, a Venezia (entrambi costruiti da architetti tedeschi).

La nascita invece di una classe sociale che, con l’industrializzazione vede crescere velocemente il proprio livello sociale, dà origine a fenomeni strettamente legati al contesto culturale e di sviluppo di questo periodo. L'avanzata tecnologica progredisce a livelli mai visti prima. La produzione meccanizzata mette sul mercato prodotti in serie. Da qui nasce il fenomeno, mai più cessato, del consumismo. Il consumismo si può tradurre in parole semplici, legate a quel periodo, come quel bisogno di comprare cose

ed oggetti non necessariamente indispensabili, ma legati alla moda di possederli.

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Questo diventerà un fenomeno sociale che condizionerà lo stile di vita e la forma mentale delle persone, in tutti i periodi che seguiranno. La produzione in più ampia scala di oggetti e beni di consumo, darà origine ad un altro fenomeno, mai più terminato: la pubblicità.

La prima forma di pubblicità sarà il manifesto e la pubblicità sulle pagine dei giornali. Essendo un prodotto grafico, il manifesto bubblicitario verrà affidato all’arte dei pittori del momento, che spesso erano i pittori impressionisti, di cui parleremo più avanti. A questo proposito ricordiamo che la figura professionale del pubblicitario non esisteva ancora. Il manifesto pubblicitario doveva attirare l’attenzione sul prodotto da pubblicizzare, quindi “far sapere alla gente che della sua esistenza”. Come le immagini dimostrano, i manifesti erano colorati e i soggetti tipicamente liberty, con forme rotonde e motivi floreali. Tra le

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prime società che emise manifesti pubblicitari e cominciò una vera e propria campagna pubblicitaria, fù la CocaCola.

Nel 1886 nasce da un farmacista americano, come bevanda energetica, ottima per le febbre e la fatica dei coltivatori di cotone. Gli effetti rigeneranti la rendono presto una bevanda richiesta da molti. Si trasformerà presto in una bevanda prodotta in larga scala. Nel 1896, verrà progettato il logo del prodotto, che ancora oggi è il logo della celebrte bevanda.

I caratteri sono infatti tipicamente liberty. Da allora si può dire che la campagna pubblicitaria della Cocacola non sia mai più terminata. Nel 1915 fu ideato il prototipo del contenitore, disegnato apposta per la bevanda. Rimarrà famoso nella storia e icona della CocaCola stessa: la celebre

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bottiglietta.

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Nel1927 la CocaCola verrà importata per la prima volta

in Italia.

Stiamo parlando di un periodo estrememente complesso ed articolato. Il progresso tecnologico e scentifico da il via a mutamenti sociali e quindi storici, estremamente rapidi. Nella prima metà dell’800 si andarono consolidando le conoscenze scientifiche che permisero di comprendere a fondo l’elettricità, e tecnici ed ingegneri se ne andarono un po’ alla volta appropriando, creando congegni e macchine per il loro utilizzo. Per assistere ad un primo significativo esempio di utilizzo a Milano di correnti elettriche “di potenza”, bisogna arrivare al 1877, quando, la sera del 18 marzo, fu fatta la prima dimostrazione di illuminazione pubblica elettrica con una potente lampada ad arco posta in cima ad una torre appositamente eretta in piazza del Duomo. Questo episodio non ebbe seguito fino al

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giugno del 1881, quando in occasione della grande Esposizione Nazionale allestita nell’area dei Giardini Pubblici, la Galleria Vittorio Emanuele venne illuminata con 25 lampade ad arco della Siemens, per una potenza complessiva di 20.000 candele. A quanto sembra la dimostrazione non fu però pienamente convincente perché il flusso luminoso non era costante ed ogni otto ore bisognava sostituire i carboncini delle lampade ad arco. L'Italia del nord si apprestava ad entrare nella sua prima, consistente fase di industrializzazione. Le informazioni circolavano veloci a livello mondiale, e grazie all'opera di figure lungimiranti quali l'ingegner Giuseppe Colombo del Politecnico, Milano sarebbe presto diventata una della prime città europee dotata di illuminazione pubblica elettrica. Vedremo quindi comparire al nord altri edifici industriali con caratteristiche particolari e funzionali alla produzione della corrente elettrica: le centrali idroelettriche.

Le immagini sono state prese dal web, ed il testo è stato prodotto in proprio, avvelendosi anche di alcune fonti esterne reperite sul web. Ne è vietata la pubblicazione e la vendida

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