«accanto al più bravo nella chirurgia robotica» · mano i chirurghi generali, gli urologi e i...

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Domenica 5 luglio 2015 VI I Evento di rilievo nazionale Il 18 aprile a Potenza con i chirurghi italiani CHIRURGIA IL PROF. GIULIANOTTI È UNA DELLE ECCELLENZE ITALIANE ALL’ESTERO È di origini pisane insegna in California CHICAGO Si è concluso lo stage americano del primario del San Carlo D’Alessandro e del suo collaboratore Loffredo. Nella foto D’Alessandro e il prof. Giulianotti MEDICINA LE NUOVE FRONTIERE DELLA RICERCA L’ESPERIENZA DEL MEDICO LUCANO «Ho assistito con un mio collaboratore a diversi interventi e partecipato ad un corso di chirurgia robotica avanzato» CHICAGO Il direttore della chirurgia generale del San Carlo ha partecipato a uno stage di 15 giorni per assistere a interventi di altissima complessità I MEDICI Pier Cristoforo Giulianotti, tra i migliori in chirurgia robotica e il primario del S.Carlo Nicola D’Alessandro «Accanto al più bravo nella chirurgia robotica» A Chicago il primario del S. Carlo D’Alessandro con Giulianotti l Pisano, 61 anni, è considerato uno dei migliori chirurghi al mondo nel campo della chirurgia robotica. È Pier Cristoforo Giulianotti, docente di chi- rurgia generale e robotica all’Università dell’Illinois, a Chicago, in California. Nato a Filattiera, piccolo comune del- la Lunigiana, dopo essersi laureato in medicina alla «Scuola Normale» di Pisa con il massimo dei voti, muove le sue prime esperienze nel campo della chi- rurgia presso l’ospedale «Santi Giaco- mo» e «Cristoforo» di Massa sotto l’egida del cardiochirurgo Gaetano Azzolina, dopodiché si trasferisce prima a Pisa, dove per dieci anni è docente di chi- rurgia presso l’ateneo pisano, e nel 1998 a Grosseto, dove diventa direttore del Dipartimento di Chirurgia Generale presso l’ospedale «Misericordia». Nel 2000 comincia a lavorare nel cam- po della chirurgia robotica, eseguendo per la prima volta al mondo procedure complesse come resezioni epatiche e polmonari. Nel 2005 inaugura proprio a Grosseto la «Scuola internazionale ACOI di chirurgia robotica», una delle più importanti in Europa, dove si for- mano i chirurghi generali, gli urologi e i ginecologi provenienti da tutto il mon- do. Grazie alla proficua collaborazione, l’urologia di Grosseto, prima nel centro Italia, esegue prostatectomie radicali robotiche, nefrectomie parziali roboti- che e cistectomie robotiche con con- fezionamento di neovescica ileale or- totopica, divenendo riferimento di chi- rurgia robotica urologica della Toscana. È stato tra i primi in Italia ad utilizzare il robot «da Vinci», sondandone tutte le possibilità, anche le più estreme. Ha collaborato con istituti di chirurgia in Europa quali l’European Surgical In- stitute di Norderstedt, presso Amburgo in Germania, e l’Institut de Recherché contre les Cancers de l’Appareil Di- gestif, a Strasburgo in Francia. Dopo essersi trasferito negli Stati Uniti, dove diviene professore di Chi- rurgia e capo della divisione di Chi- rurgia robotica presso l’Università dell’Illinois a Chicago, inaugura nell’aprile del 2008 l’Advanced Robotic Research and Training Laboratory, l’unico centro di perfezionamento di chirurgia robotica in tutto il Midwest statunitense. Nel 2009 è nominato presidente inau- gurale della Clinical Robotic Surgery Association. Ha pubblicato diversi saggi scientifici su numerosi argomenti tra cui la chirurgia pancreatica, vascolare, digestiva e robotica, oltre a realizzare operazioni in videoconferenza con tutto il mondo. [ale.boc.] ALESSANDRO BOCCIA l«Un’esperienza straordinaria che ha portato ad un arricchimento sia dal punto di vista profes- sionale, che umano e soprattutto organizzativo». È in estrema sintesi il bilancio dello stage di quindici giorni compiuto a Chicago, ai primi di giugno, dal dottor Nicola D’Alessandro, direttore della chirur- gia generale dell’ospedale «San Carlo» di Potenza, assieme al collaboratore Andrea Loffredo. Una trasferta per vedere da vicino come opera il professor Pier Cristoforo Giulianotti, considerato uno dei migliori al mondo nel campo della chi- rurgia robotica. Perché è stata così importante questa tra- sferta oltreoceano? «Perché ho avuto la possibilità di assistere e partecipare ad interventi chirurgici di altissima complessità, eseguiti con una maestria unica dal più bravo al mondo nel campo della chirurgia ro- botica. E per questo debbo ringraziare la direzione generale del “San Carlo” e i vertici della Regione Basilicata». Come è riuscito ad instaurare un rapporto così stretto con Giulianotti? «Me lo sono chiesto anche io, e probabilmente la risposta sta nel fatto che lui ha probabilmente ap- prezzato la mia voglia di imparare, nonostante la tanta esperienza accumulata negli anni, e la mia umiltà nell’apprendere cose nuove. Quasi certa- mente questo ha eliminato ogni distanza raffor- zando un rapporto di collaborazione che ormai si è instaurato. Infine c’è da aggiungere il fatto che abbiamo la stessa età e quindi abbiamo affrontato gli stessi percorsi chirurgici formativi». In cosa è consistito lo stage? «Sono stati quindici giorni intensi, nel corso dei quali ho avuto la fortuna di assistere a diversi interventi e di poter partecipare, assieme al mio collaboratore, ad un corso di chirurgia robotica avanzato a cui ha preso parte anche un medico della California. Si è trattato di un corso selezionatis- simo, all’interno di un “cadaver lab”, un labora- torio all’avanguardia per l’alta formazione dei me- dici che permette esercitazioni con l’utilizzo di parti anatomiche provenienti da cadaveri umani, una tecnica importante per consentire ai medici di acquisire la necessaria manualità». Cosa ha portato a Potenza da questa espe- rienza? «Spero tante cose. Nel breve soggiorno ho os- servato nella sanità americana tante luci e qualche ombra. Sono convinto che con un po’ di attenzione, a breve quelle stesse luci che ora brillano in Ca- lifornia potranno splendere anche da noi. Mi spiego meglio: in California mi ha colpito l’estrema cura del dettaglio. Potrà sembrare una banalità e invece non è così. Lì l’ammalato, secondo il loro sistema sanitario, deve essere dimesso il prima possibile e la percentuale di complicanze e di errore deve sempre più avvicinarsi allo zero. A questo obiettivo dob- biamo lavorare anche noi, con il coinvolgimento di tutti e con un modello organizzativo perfetto». Tornando a parlare di chirurgia robotica, quali novità sente di annunciare? «Metteremo in campo tutte le nuove applicazioni della chirurgia robotica apprese. Basti pensare che già nelle scorse settimane nella cura di un tumore del retto abbiamo utilizzato una nuova tecnica ap- presa dal professor Giulianotti e leggermente di- versa da quella impiegata sino ad ora a Potenza. Una tecnica che prevede due step di utilizzo del robot ‘da Vinci’ che consente di affrontare il pro- blema in tutta sicurezza e con minore invasività. Il tutto con notevoli vantaggi per l’ammalato che esce dalla sala operatoria con un trauma ridotto al mi- nimo. Inoltre il nostro augurio è allargare sempre più l’utilizzo della robotica ad un campo più vasto, anche se già oggi sono diverse le neoplasie che trattiamo. Negli ultimi mesi stiamo anche inter- venendo sulle patologie dell’apparato gastrico, con- siderate tra le più complesse da trattare con il robot. Il nostro obiettivo è quello di utilizzare la chirurgia robotica anche sul pancreas. Un obiettivo che, a breve, sono certo raggiungeremo». . Il 18 aprile del prossimo anno il professor Pier Cristoforo Giu- lianotti sarà a Potenza, all’ospedale «San Carlo». Ad annunciarlo il dottor Nicola D’Alessandro, direttore della chirurgia generale del nosocomio potentino. «Nel corso dello stage presso il Dipartimen- to di chirurgia della “University of Illinois di Chicago”, diretto da un altro italiano, il dottor Enrico Benedetti, ho ottenuto il via libera di Giulianotti , ad una sua visita nel nostro ospedale per effettuare un intervento di chirurgia live». Giulianotti manca in Italia dal febbraio del 2014 quando partecipò a Roma, al Senato, ad un convegno sul- le prospettive e sul futuro della chirurgia robotica. «È un onore per noi ospitare nel nostro ospedale un chirurgo di fama internaziona- le». E per quella data il primario della chirurgia generale del «San Carlo» pensa di organizzare un evento di rilievo nazionale. «Ci mo- biliteremo per invitare a Potenza i chirurghi di tutta Italia». [ale.boc.] POTENZA CITTÀ

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Domenica 5 luglio 2015VI I

Evento di rilievo nazionaleIl 18 aprile a Potenza con i chirurghi italiani

CHIRURGIA IL PROF. GIULIANOTTI È UNA DELLE ECCELLENZE ITALIANE ALL’ESTERO

È di origini pisaneinsegna in California

C H I C AG O

Si è concluso lostage americanodel primario delSan CarloD’Alessandro e delsuo collaboratoreLoffredo. Nellafoto D’Alessandroe il prof. Giulianotti.

MEDICINALE NUOVE FRONTIERE DELLA RICERCA

L’ESPERIENZA DEL MEDICO LUCANO

«Ho assistito con un mio collaboratore adiversi interventi e partecipato ad uncorso di chirurgia robotica avanzato»

C H I C AG O Il direttore della chirurgia generale del San Carlo ha partecipato a uno stage di 15 giorni per assistere a interventi di altissima complessità

I MEDICI

Pier CristoforoGiulianotti, tra imigliori inchirurgiarobotica e ilprimario delS.Carlo NicolaD’Alessandro

«Accanto al più bravonella chirurgia robotica»A Chicago il primario del S. Carlo D’Alessandro con Giulianotti

l Pisano, 61 anni, è considerato unodei migliori chirurghi al mondo nelcampo della chirurgia robotica. È PierCristoforo Giulianotti, docente di chi-rurgia generale e robotica all’U n ive r s i t àdell’Illinois, a Chicago, in California.

Nato a Filattiera, piccolo comune del-la Lunigiana, dopo essersi laureato inmedicina alla «Scuola Normale» di Pisacon il massimo dei voti, muove le sueprime esperienze nel campo della chi-rurgia presso l’ospedale «Santi Giaco-mo» e «Cristoforo» di Massa sotto l’e gidadel cardiochirurgo Gaetano Azzolina,dopodiché si trasferisce prima a Pisa,dove per dieci anni è docente di chi-rurgia presso l’ateneo pisano, e nel 1998a Grosseto, dove diventa direttore delDipartimento di Chirurgia Generalepresso l’ospedale «Misericordia».

Nel 2000 comincia a lavorare nel cam-po della chirurgia robotica, eseguendoper la prima volta al mondo procedure

complesse come resezioni epatiche epolmonari. Nel 2005 inaugura proprio aGrosseto la «Scuola internazionaleACOI di chirurgia robotica», una dellepiù importanti in Europa, dove si for-mano i chirurghi generali, gli urologi ei ginecologi provenienti da tutto il mon-d o.

Grazie alla proficua collaborazione,l’urologia di Grosseto, prima nel centroItalia, esegue prostatectomie radicalirobotiche, nefrectomie parziali roboti-che e cistectomie robotiche con con-fezionamento di neovescica ileale or-totopica, divenendo riferimento di chi-rurgia robotica urologica della Toscana.È stato tra i primi in Italia ad utilizzareil robot «da Vinci», sondandone tutte lepossibilità, anche le più estreme. Hacollaborato con istituti di chirurgia inEuropa quali l’European Surgical In-stitute di Norderstedt, presso Amburgoin Germania, e l’Institut de Recherché

contre les Cancers de l’Appareil Di-gestif, a Strasburgo in Francia.

Dopo essersi trasferito negli StatiUniti, dove diviene professore di Chi-rurgia e capo della divisione di Chi-rurgia robotica presso l’U n ive r s i t àdell’Illinois a Chicago, inauguranell’aprile del 2008 l’Advanced RoboticResearch and Training Laboratory,l’unico centro di perfezionamento di

chirurgia robotica in tutto il Midwests t at u n i t e n s e.

Nel 2009 è nominato presidente inau-gurale della Clinical Robotic SurgeryAssociation. Ha pubblicato diversi saggiscientifici su numerosi argomenti tracui la chirurgia pancreatica, vascolare,digestiva e robotica, oltre a realizzareoperazioni in videoconferenza con tuttoil mondo. [ale.boc.]

ALESSANDRO BOCCIA

l« U n’esperienza straordinaria che ha portato adun arricchimento sia dal punto di vista profes-sionale, che umano e soprattutto organizzativo». Èin estrema sintesi il bilancio dello stage di quindicigiorni compiuto a Chicago, ai primi di giugno, daldottor Nicola D’Alessandro, direttore della chirur-gia generale dell’ospedale «San Carlo» di Potenza,assieme al collaboratore Andrea Loffredo.

Una trasferta per vedere da vicino come opera ilprofessor Pier Cristoforo Giulianotti, consideratouno dei migliori al mondo nel campo della chi-rurgia robotica.

Perché è stata così importante questa tra-sferta oltreoceano?«Perché ho avuto la possibilità di assistere e

partecipare ad interventi chirurgici di altissimacomplessità, eseguiti con una maestria unica dalpiù bravo al mondo nel campo della chirurgia ro-botica. E per questo debbo ringraziare la direzionegenerale del “San Carlo” e i vertici della RegioneB a s i l i c at a » .

Come è riuscito ad instaurare un rapportocosì stretto con Giulianotti?«Me lo sono chiesto anche io, e probabilmente la

risposta sta nel fatto che lui ha probabilmente ap-prezzato la mia voglia di imparare, nonostante latanta esperienza accumulata negli anni, e la miaumiltà nell’apprendere cose nuove. Quasi certa-mente questo ha eliminato ogni distanza raffor-zando un rapporto di collaborazione che ormai si èinstaurato. Infine c’è da aggiungere il fatto cheabbiamo la stessa età e quindi abbiamo affrontato

gli stessi percorsi chirurgici formativi».In cosa è consistito lo stage?«Sono stati quindici giorni intensi, nel corso dei

quali ho avuto la fortuna di assistere a diversiinterventi e di poter partecipare, assieme al miocollaboratore, ad un corso di chirurgia roboticaavanzato a cui ha preso parte anche un medico dellaCalifornia. Si è trattato di un corso selezionatis-simo, all’interno di un “cadaver lab”, un labora-torio all’avanguardia per l’alta formazione dei me-dici che permette esercitazioni con l’utilizzo diparti anatomiche provenienti da cadaveri umani,una tecnica importante per consentire ai medici di

acquisire la necessaria manualità».Cosa ha portato a Potenza da questa espe-rienza?«Spero tante cose. Nel breve soggiorno ho os-

servato nella sanità americana tante luci e qualcheombra. Sono convinto che con un po’ di attenzione,a breve quelle stesse luci che ora brillano in Ca-lifornia potranno splendere anche da noi. Mi spiegomeglio: in California mi ha colpito l’estrema curadel dettaglio. Potrà sembrare una banalità e invecenon è così. Lì l’ammalato, secondo il loro sistemasanitario, deve essere dimesso il prima possibile e lapercentuale di complicanze e di errore deve sempre

più avvicinarsi allo zero. A questo obiettivo dob-biamo lavorare anche noi, con il coinvolgimento ditutti e con un modello organizzativo perfetto».

Tornando a parlare di chirurgia robotica,quali novità sente di annunciare?«Metteremo in campo tutte le nuove applicazioni

della chirurgia robotica apprese. Basti pensare chegià nelle scorse settimane nella cura di un tumoredel retto abbiamo utilizzato una nuova tecnica ap-presa dal professor Giulianotti e leggermente di-versa da quella impiegata sino ad ora a Potenza.Una tecnica che prevede due step di utilizzo delrobot ‘da Vinci’ che consente di affrontare il pro-blema in tutta sicurezza e con minore invasività. Iltutto con notevoli vantaggi per l’ammalato che escedalla sala operatoria con un trauma ridotto al mi-nimo. Inoltre il nostro augurio è allargare semprepiù l’utilizzo della robotica ad un campo più vasto,anche se già oggi sono diverse le neoplasie chetrattiamo. Negli ultimi mesi stiamo anche inter-venendo sulle patologie dell’apparato gastrico, con-siderate tra le più complesse da trattare con il robot.Il nostro obiettivo è quello di utilizzare la chirurgiarobotica anche sul pancreas. Un obiettivo che, abreve, sono certo raggiungeremo».

.Il 18 aprile del prossimo anno il professor Pier Cristoforo Giu-

lianotti sarà a Potenza, all’ospedale «San Carlo». Ad annunciarlo ildottor Nicola D’Alessandro, direttore della chirurgia generale delnosocomio potentino. «Nel corso dello stage presso il Dipartimen-to di chirurgia della “University of Illinois di Chicago”, diretto da unaltro italiano, il dottor Enrico Benedetti, ho ottenuto il via libera diGiulianotti , ad una sua visita nel nostro ospedale per effettuare unintervento di chirurgia live». Giulianotti manca in Italia dal febbraiodel 2014 quando partecipò a Roma, al Senato, ad un convegno sul-le prospettive e sul futuro della chirurgia robotica. «È un onore pernoi ospitare nel nostro ospedale un chirurgo di fama internaziona-le». E per quella data il primario della chirurgia generale del «SanCarlo» pensa di organizzare un evento di rilievo nazionale. «Ci mo-biliteremo per invitare a Potenza i chirurghi di tutta Italia». [ale.boc.]

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