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Prof. Morbidi, cosa è la condropatia rotulea? La ”condropatia rotulea” è una sofferenza del tessu- to cartilagineo localizzato sulla superficie articolare della rotula (si parla di condromalacia quando è in at- to un processo degenerativo). Si divide in tre gradi, a seconda della gravità: 1) rammollimento della carti- lagine, senza fissurazione; 2) fissurazioni localizzate o diffuse; 3) perdita di sostanza cartilaginea con ve- ra e propria esposizione dell’osso subcondrale. Quali sono i soggetti a rischio? È una tipica patologia da sovraccarico che colpisce specialmente i “runner”, o comunque tutti quegli atle- ti che utilizzano la corsa anche solo per allenamento. La causa è da ricercarsi nei ripetuti microtraumi del gesto sportivo, aggravati da una situazione anato- mica sfavorevole (ginocchio valgo, rotula alta, lassità legamentosa, iperpressione laterale della rotula). Come si manifesta questa patologia? La patologia può essere asintomatica, ma general- mente compare con un dolore intorno alla rotula, a gi- nocchio flesso, che si avverte sia a riposo (alla sem- plice pressione) che sotto sforzo (contraendo il qua- dricipite, salendo o scendendo le scale, dopo una cor- sa in salita). A lungo andare si può verificare un ver- samento articolare. La “condropatia rotulea” è tipi- ca del tennista per le posture obbligate durante il ge- sto atletico e per i rapidi movimenti in accelerazio- ne e decelerazione durante le fasi agonistiche, che spesso consistono in vere e proprie maratone. Quali sono le cause che provocano la patologia? La causa del dolore e dell’infiammazione è data dal- l’usura e dal logorio dei tessuti cartilaginei, in quan- to la rotula non scorre in modo fisiologico sul femo- re. La debolezza del quadricipite, soprattutto del va- sto mediale, e l’ipertono dell’hamstring e dei muscoli della banda ileo-tibiale possono influenzare l’appro- priato scorrimento delle superfici articolari durante lo svolgimento dell’attività sportiva. Cosa può dirci su diagnostica, trattamento e prevenzione? La diagnosi è affidata allo specialista ortopedico tra- mite un attento esame clinico, coadiuvato da esami strumentali come RX ed RMN. Il trattamento consiste nel fermare l’attività sportiva ai primi sintomi, appli- cando ghiaccio per ridurre l’infiammazione. Si può uti- lizzare un bendaggio compressivo a livello del tendine rotuleo, o tutori con centraggio della rotula, associati ad un programma fisioterapico volto a diminuire la flo- gosi. Ci sono, in fase di studio, farmaci “condroprotet- tori”. Possono prevenire l’insorgenza della patologia lo stretching del muscolo retto femorale e della mu- scolatura ischiocrurale, l’adozione di programmi di al- lenamento graduali, l’utilizzo di scarpe adeguate. In quali casi si rende necessario l’intervento chirurgico? Qualora il trattamento conservativo non dovesse da- re risultati soddisfacenti si può ricorrere al tratta- mento chirurgico. Il più utilizzato è il “lateral relea- se”, che si effettua con tecnica artroscopica e consi- ste nella sezione del reticolo laterale della rotula. Si associa la pulizia, sempre artroscopica, della carti- lagine danneggiata con elettrodi a radiofrequenza (condroplastica). A queste tecniche devono seguire un periodo di riposo e un’accurata fisioterapia. Il prof. Mario Morbidi vive ed opera a Roma. Il suo percorso formativo e professionale lo ha visto impegnato in importanti Centri di chirurgia ortopedica italiani ed esteri. Negli anni Ottanta è stato iniziatore della chirurgia artroscopica nel nostro Paese. Ha maturato una vasta esperienza nella traumatologia con le osteosintesi di fratture articolari e non; nella chirurgia protesica dell’anca e del ginocchio; nella ricostruzione di lesioni capsulo- legamentose della spalla, del ginocchio e della caviglia; nella chirurgia ortopedico- traumatologica della mano e del piede e, ovviamente, nella chirurgia artroscopica dei vari distretti articolari. Anche quest’anno continua la collaborazione tra Tennis Oggi e il prof. Mario Morbidi, chirurgo ortopedico, docente di traumatologia presso la Scuola di Specializzazione in Chirurgia Generale dell’Università La Sapienza di Roma (www.mariomorbidi.com). Il prof. Morbidi risponderà direttamente ai quesiti che gli saranno proposti dai lettori in merito alle patologie che possono interessare uno sportivo. Intervista di MICHELA ROSSI C ONDROPATIA ROTULEA

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Prof. Morbidi, cosa è la condropatia rotulea?La ”condropatia rotulea” è una sofferenza del tessu-to cartilagineo localizzato sulla superficie articolaredella rotula (si parla di condromalacia quando è in at-to un processo degenerativo). Si divide in tre gradi, aseconda della gravità: 1) rammollimento della carti-lagine, senza fissurazione; 2) fissurazioni localizzateo diffuse; 3) perdita di sostanza cartilaginea con ve-ra e propria esposizione dell’osso subcondrale.Quali sono i soggetti a rischio?È una tipica patologia da sovraccarico che colpiscespecialmente i “runner”, o comunque tutti quegli atle-ti che utilizzano la corsa anche solo per allenamento.La causa è da ricercarsi nei ripetuti microtraumi delgesto sportivo, aggravati da una situazione anato-mica sfavorevole (ginocchio valgo, rotula alta, lassitàlegamentosa, iperpressione laterale della rotula). Come si manifesta questa patologia?La patologia può essere asintomatica, ma general-mente compare con un dolore intorno alla rotula, a gi-nocchio flesso, che si avverte sia a riposo (alla sem-plice pressione) che sotto sforzo (contraendo il qua-dricipite, salendo o scendendo le scale, dopo una cor-sa in salita). A lungo andare si può verificare un ver-samento articolare. La “condropatia rotulea” è tipi-ca del tennista per le posture obbligate durante il ge-sto atletico e per i rapidi movimenti in accelerazio-ne e decelerazione durante le fasi agonistiche, chespesso consistono in vere e proprie maratone.Quali sono le cause che provocano la patologia?La causa del dolore e dell’infiammazione è data dal-l’usura e dal logorio dei tessuti cartilaginei, in quan-

to la rotula non scorre in modo fisiologico sul femo-re. La debolezza del quadricipite, soprattutto del va-sto mediale, e l’ipertono dell’hamstring e dei muscolidella banda ileo-tibiale possono influenzare l’appro-priato scorrimento delle superfici articolari durantelo svolgimento dell’attività sportiva.Cosa può dirci su diagnostica, trattamento eprevenzione?La diagnosi è affidata allo specialista ortopedico tra-mite un attento esame clinico, coadiuvato da esamistrumentali come RX ed RMN. Il trattamento consistenel fermare l’attività sportiva ai primi sintomi, appli-cando ghiaccio per ridurre l’infiammazione. Si può uti-lizzare un bendaggio compressivo a livello del tendinerotuleo, o tutori con centraggio della rotula, associatiad un programma fisioterapico volto a diminuire la flo-gosi. Ci sono, in fase di studio, farmaci “condroprotet-tori”. Possono prevenire l’insorgenza della patologialo stretching del muscolo retto femorale e della mu-scolatura ischiocrurale, l’adozione di programmi di al-lenamento graduali, l’utilizzo di scarpe adeguate. In quali casi si rende necessario l’interventochirurgico?Qualora il trattamento conservativo non dovesse da-re risultati soddisfacenti si può ricorrere al tratta-mento chirurgico. Il più utilizzato è il “lateral relea-se”, che si effettua con tecnica artroscopica e consi-ste nella sezione del reticolo laterale della rotula. Siassocia la pulizia, sempre artroscopica, della carti-lagine danneggiata con elettrodi a radiofrequenza(condroplastica). A queste tecniche devono seguireun periodo di riposo e un’accurata fisioterapia.

Il prof. MarioMorbidi vive edopera a Roma. Il suo percorso

formativo eprofessionale

lo ha vistoimpegnato in

importanti Centri di chirurgia

ortopedica italianied esteri.

Negli anni Ottanta è stato

iniziatore della chirurgia

artroscopica nelnostro Paese. Ha maturato

una vastaesperienza nella

traumatologiacon le osteosintesi

di fratture articolari e non;

nella chirurgiaprotesica

dell’anca e delginocchio; nellaricostruzione dilesioni capsulo-

legamentosedella spalla, del

ginocchio e della caviglia;

nella chirurgiaortopedico-

traumatologicadella mano e

del piede e,ovviamente, nella

chirurgiaartroscopica

dei vari distrettiarticolari.

Anche quest’anno continua lacollaborazione tra Tennis Oggi e il prof. Mario Morbidi, chirurgo ortopedico, docente di traumatologia presso la Scuola di Specializzazione in Chirurgia Generaledell’Università La Sapienza diRoma (www.mariomorbidi.com). Il prof. Morbidi risponderà direttamente ai quesiti che gli saranno proposti dai lettori in merito alle patologie chepossono interessare uno sportivo.

Intervista di MICHELA ROSSI

CONDROPATIA R O T U L E A

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