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29/10/2015 SmartWorking, arriva la app a misura di lavoratore | La nuvola del lavoro http://nuvola.corriere.it/2015/10/28/smartworkingarrivalaappamisuradilavoratore/# 1/3 / La nuvola del lavoro di Corriere - @Corriereit SmartWorking, arriva la app a misura di lavoratore 28 OTTOBRE 2015 | di Barbara D'Amico (+6) COPERNICO Il tempo stimato per la lettura di questo post è di 7 minuto\i. (di Barbara D’Amico) Convincere un freelance a provare uno spazio di coworking oggi è quasi una passeggiata. Meno facile convincere un dipendente aziendale ma è proprio questa la sfida accolta da Federico Bianchi, startupper seriale, 36 anni ex fondatore dell’antenato di Bla Bla Car, Muoversi (poi evolutasi in servizi di welfare aziendale). Bianchi, grazie alla collaborazione con l‘Osservatorio sullo Smart Working del Politecnico di Milano, ha deciso di lanciare una app che permetta anche ai dipendenti di trovare lo spazio di lavoro più adatto alle proprie esigenze. L’idea è fornire una ricerca in tempo reale rispetto al posto in cui ci si trova ma soprattutto rispetto alle necessità quotidiane: se siete impiegati in una società informatica e state andando fuori sede per incontrare un cliente, dove potete incontrarvi? E se avete bisogno anche di trovare un grafico, qual è lo spazio più vicino a voi che raccoglie anche designer freelance? E se invece quel giorno avete vostro figlio a casa con la febbre invece di andare in ufficio dove potete lavorare senza stare troppo lontano dall’abitazione? Ecco, SmartWorking dovrà trovare la soluzione più adatta con il minor sforzo possibile aggregando informazioni sugli spazi in tutta Italia. Il progetto è quasi banale ma ancora nessuno l’aveva messo a sistema tarandolo sulle esigenze che un lavoratore ha in un dato periodo e, perché no, in un dato momento della giornata (vale anche per i freelance, Federico Bianchi (primo a sinistra) tra i fondatori del progetto e app SmarWorking

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SmartWorking, arriva la app a misura dilavoratore

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29/10/2015 SmartWorking, arriva la app a misura di lavoratore | La nuvola del lavoro

http://nuvola.corriere.it/2015/10/28/smartworking­arriva­la­app­a­misura­di­lavoratore/# 1/3

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La nuvola del lavorodi Corriere - @Corriereit

SmartWorking, arriva la app a misura dilavoratore28 OTTOBRE 2015 | di Barbara D'Amico (+6)COPERNICO

Il tempo stimato per la lettura di questo post è di 7 minuto\i.

(di Barbara D’Amico)

Convincere un freelance a provare uno spazio di coworking oggi è quasi una passeggiata.Meno facile convincere un dipendente aziendale ma è proprio questa la sfida accolta daFederico Bianchi, startupper seriale, 36 anni ex fondatore dell’antenato di Bla Bla Car,Muoversi (poi evolutasi in servizi di welfare aziendale). Bianchi, grazie alla collaborazionecon l‘Osservatorio sullo Smart Working del Politecnico di Milano, ha deciso di lanciare unaapp che permetta anche ai dipendenti di trovare lo spazio di lavoro più adatto alle proprieesigenze.

L’idea è fornire una ricerca in tempo reale rispetto al posto in cui ci si trova ma soprattuttorispetto alle necessità quotidiane: se siete impiegati in una società informatica e stateandando fuori sede per incontrare un cliente, dove potete incontrarvi? E se avete bisognoanche di trovare un grafico, qual è lo spazio più vicino a voi che raccoglie anche designerfreelance? E se invece quel giorno avete vostro figlio a casa con la febbre invece di andare inufficio dove potete lavorare senza stare troppo lontano dall’abitazione?

Ecco, SmartWorking   dovrà trovare la soluzione più adatta con il minor sforzo possibileaggregando informazioni sugli spazi in tutta Italia.   Il progetto è quasi banale ma ancoranessuno l’aveva messo   a sistema tarandolo sulle esigenze che un lavoratore ha in un datoperiodo e, perché no, in un dato   momento della giornata (vale anche per i freelance,

Federico Bianchi (primo a sinistra) tra i fondatori del progetto e app SmarWorking

29/10/2015 SmartWorking, arriva la app a misura di lavoratore | La nuvola del lavoro

http://nuvola.corriere.it/2015/10/28/smartworking­arriva­la­app­a­misura­di­lavoratore/# 2/3

Perché però allargare il cosiddetto smartworking anche a chi èPerché però allargare il cosiddetto smartworking anche a chi èdipendente?dipendente? Secondo Bianchi uscire fuori dal proprio habitat Secondo Bianchi uscire fuori dal proprio habitatlavorativo è vitale. lavorativo è vitale. «Convincere un dipendente a provare lo smart«Convincere un dipendente a provare lo smartworking? E’ assolutamente possibileworking? E’ assolutamente possibile – spiega – – spiega – Io cerco di farIo cerco di farprovare l’esperienza diretta in co-working. Non dimentichiamociprovare l’esperienza diretta in co-working. Non dimentichiamociche nella teoria del welfare aziendale il percorso casa-lavoroche nella teoria del welfare aziendale il percorso casa-lavoroviene definito “conflitto-casa-lavoro”. Noi ci abituiamo presto aiviene definito “conflitto-casa-lavoro”. Noi ci abituiamo presto ailuoghi in cui viviamo e operiamoluoghi in cui viviamo e operiamo. . Ma è un luogo lontano, quindiMa è un luogo lontano, quindinon è ideale come luogo di lavoro, paradossalmente. Questo nonnon è ideale come luogo di lavoro, paradossalmente. Questo nonvuol dire che non occorra mai andare in ufficio! Ma è giustovuol dire che non occorra mai andare in ufficio! Ma è giustochiedersi qual è il luogo migliore che può accogliermi sia comechiedersi qual è il luogo migliore che può accogliermi sia comelavoratore sia come persona che ha una famiglia, che ha esigenzelavoratore sia come persona che ha una famiglia, che ha esigenzequotidiane»quotidiane»..

«Stiamo sviluppando un sistema  che permetta al dipendente di«Stiamo sviluppando un sistema  che permetta al dipendente direstare in contatto con colleghi e capi e che faccia loro sapererestare in contatto con colleghi e capi e che faccia loro saperedove sta lavorando, in quale spazio di co-working, giorno dopodove sta lavorando, in quale spazio di co-working, giorno dopogiorno. La app fornirà anche la mappa degli spazigiorno. La app fornirà anche la mappa degli spaziprofessionalmente abilitati liberi e funzionali», continua. «Laprofessionalmente abilitati liberi e funzionali», continua. «Lasfida principalmente è culturale: aziende e dipendenti devonosfida principalmente è culturale: aziende e dipendenti devonoentrare in una nuova prospettiva di lavoro dove il lavoro non èentrare in una nuova prospettiva di lavoro dove il lavoro non èpiù un luogo da raggiungere ma un modalità, un approccio».più un luogo da raggiungere ma un modalità, un approccio».

ovviamente). Il servizio è un po’ l’evoluzione di quello che i vari Car2Go ed Enjoy stannofacendo nel settore della mobilità urbana: consentire di prendere al volo un’auto anzichérecarsi in deposito.

Lo scorso marzo Bianchi, in collaborazione con lo spazio Copernico e il Comune di  Milano, hapartecipato alla seconda Giornata del Lavoro Agile, il progetto per far sperimentare aidipendenti aziendali cosa voglia dire lavorare in un co-working. La sfida culturale però èenorme. Specie per quanto riguarda il tema della flessibilità e del controllo da parte delleaziende.

Non sarebbe sufficiente restare a casa propria allora? «Assolutamente no, a casa si resta isolati,senza stimoli, ed è deleterio», ribadisce Federico. I vantaggi per il dipendente (e l’azienda) èanzitutto il risparmio in termini di tempi di spostamento e costi (una scrivania in un co-working costa in media dai 100 a   non più di 250 euro al mese oggi in Italia, con pulizie,connessione Internet e segreteria incluse). E poi c’è il vantaggio di incontrare persone diverseo complementari rispetto al proprio lavoro.

Per Bianchi, però, il vero valore aggiunto è un altro: «E’ l’abituarsi, l’imparare a cambiaremetodo di lavoro. Se sono in ufficio sono convinto che timbrando il cartellino avrò già fattol’80% dei miei compiti invece in un co-working devo arrangiarmi un po’ di più. Insomma ilmio sogno è innestare un po’ di indipendenza nel dipendente, quella tipica dei freelance».

Twitter @BDamico83 

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