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ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE “ALDA COSTA” – FERRARA VIVERE LA COSTITUZIONE Raccolta di esperienze per conoscere in modo attivo la Carta Costituzionale Libro digitale a cura di Maria Bonora Insegnante coordinatrice Anna Ucci Anno Scolastico 2014-2015

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1

ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE “ALDA COSTA” – FERRARA

VIVERE LA COSTITUZIONE

Raccolta di esperienze per conoscere in modo attivo la Carta Costituzionale

Libro digitale a cura di Maria Bonora

Insegnante coordinatrice Anna Ucci

Anno Scolastico 2014-2015

2

La Costituzione non è una mac-china che una volta messa in moto

va avanti da sé […].

Perché si muova bisogna metterci

dentro il combustibile, bisogna

metterci dentro l’impegno, lo spiri-

to, la volontà di mantenere queste promesse, la propria responsabi-

lità […].

Quindi voi giovani, alla Costitu-

zione dovete dare il vostro spirito,

la vostra gioventù, farla vivere,

sentirla come cosa vostra, metterci dentro il senso civico, la coscienza

civica.

Pietro Calamandrei Discorso agli studenti milanesi

26 Gennaio 1955

3

INDICE

Presentazione

4

PRINCIPI FONDAMENTALI

Un incontro per riflettere sui diritti inviolabili dell’uomo.

5

PRINCIPI FONDAMENTALI

Una formula per capire documentare agire.

9

PRINCIPI FONDAMENTALI

Storia arte cultura un patrimonio da conoscere e da tutelare.

12

PRINCIPI FONDAMENTALI

Costruire la pace.

16

DIRITTI E DOVERI DEL CITTADINO

Visita alla redazione di un quotidiano locale.

18

DIRITTI E DOVERI DEL CITTADINO

Un bambino è felice quando …

20

DIRITTI E DOVERI DEL CITTADINO

Tutelare la salute attraverso la prevenzione.

21

DIRITTI E DOVERI DEL CITTADINO

Esercizio dei diritti nella scuola in ospedale.

25

DIRITTI E DOVERI DEL CITTADINO

La musica che unisce.

26

DIRITTI E DOVERI DEL CITTADINO

Un decalogo per migliorare il welfare in Italia.

27

ORDINAMENTO DELLA REPUBBLICA

Una giornata a Montecitorio.

31

ORDINAMENTO DELLA REPUBBLICA

Capire il funzionamento della Magistratura.

36

ORDINAMENTO DELLA REPUBBLICA

Nella sala consigliare del Comune.

38

ORDINAMENTO DELLA REPUBBLICA

Corrispondenza tra il Sindaco e i bambini.

39

4

ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE “ALDA COSTA” – FERRARA

VVIIVVEERREE LLAA CCOOSSTTIITTUUZZIIOONNEE

PRESENTAZIONE

Conoscere la Costituzione della Repubblica Italiana, farne esperienza, appli-

carla nella quotidianità, confrontare il suo dettato con la realtà politica, eco-

nomica sociale di cui ogni cittadino fa parte: questi sono i principali obiettivi

formativi e disciplinari che hanno animato le attività curriculari sviluppate nel

corso dell’anno 2014-2015 dai docenti nelle classi della Scuola Primaria e Se-

condaria di 1° grado dell’ICS “Alda Costa di Ferrara, sulla base delle linee gui-

da indicate nel Progetto d’Istituto “Costituzione e Cittadinanza”.1

In questa ottica, il libro digitale “VIVERE LA COSTITUZIONE” vuol essere la documen-

tazione di un cammino di interiorizzazione della Carta Costituzionale, “impron-

tato ai principi fondamentali di libertà, eguaglianza, solidarietà, laicità, capace

anche di tener conto delle nuove istanze interculturali”.2

Gli studenti, i veri protagonisti di questo lavoro, hanno letto la Costituzione, ne

hanno capito i Principi fondamentali (artt. 1-12), con particolare riferimento agli

artt. 2, 3, 9, 10, 11. Successivamente hanno analizzato la Parte I che riguarda i

Diritti e i doveri dei cittadini (artt. 13-54), facendo esperienza degli artt. 21, 29,

30, 31, 32, 34, 38, 53.

Gli artt. 55, 56, 72, 101, 104, 111, 114, contenuti nella Parte II che tratta

dell’Ordinamento della Repubblica, sono stati analizzati nel dettaglio da due

classi, che hanno dedicato il loro viaggio d’istruzione ad una visita alla Camera

dei deputati, dove hanno avuto l’opportunità di incontrare alcuni componenti

delle Commissioni Permanenti ed assistere alle votazioni sul gioco d’azzardo.

Gli articoli 101, 104, 111 sono stati approfonditi da alunni della scuola primaria,

dopo aver incontrato in tribunale un giudice, un avvocato e un cancelliere, che

hanno spiegato, con esempi concreti, il funzionamento dei processi civili e pe-

nali.

L’art. 114, invece, ha permesso ai ragazzi di comprendere l’importante ruolo

che la Costituzione riconosce al Comune, chiamato in via primaria a soddisfare

gli interessi dei cittadini, nel rispetto del principio di sussidiarietà.

Esperienze di vita e come tali da documentare utilizzando, da una parte, le in-

dicazioni contenute nel bando di Concorso “A scuola di COSTITUZIONE”, dall’altra

le esigenze dei diretti fruitori, gli studenti e le loro famiglie che, attraverso le pa-

gine di questo libro digitale, potranno rivivere le loro esperienze di cittadini con-

sapevoli e aperti al futuro.

Anno Scolastico 2014-2015

1http://scuole.comune.fe.it/2292/attach/aldacosta/docs/PROGETTI/progetto%20di%20educazione%20alla%20cittadinanz

a%20boiardo.pdf 2 Cfr. Bando del Concorso “A Scuola di Costituzione” 2014-2015

5

COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICAITALIANA

PRINCIPI FONDAMENTALI

Art. 2 “La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come

singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adem-

pimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale”.

Art. 10, comma III “Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo eser-

cizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo

nel territorio della Repubblica secondo le condizioni stabilite dalla legge”.

UUNN IINNCCOONNTTRROO PPEERR RRIIFFLLEETTTTEERREE

SSUUII DDIIRRIITTTTII IINNVVIIOOLLAABBIILLII DDEELLLL’’UUOOMMOO

Chi il 2 Marzo 2015 fosse entrato nella palestra della scuola secondaria di I grado M.

M. Boiardo dell’ICS “Alda Costa” di Ferrara, si sarebbe trovato di fronte ad una scena

piuttosto inconsueta per il luogo: decine di studenti seduti a terra, muniti di quaderni

e penne, intenti ad ascoltare e ad appuntare le parole di due fratelli, Irene e Andrea

Fergnani e di un loro amico afgano.

Partiamo da Irene. Questa giovane studentessa iscritta alla facoltà di psicologia, do-

po un periodo di permanenza presso una struttura clinica di sostegno a disabili psico-

fisici della Tanzania, fondata dalla zia, l’anno scorso, come volontaria, è partita alla

6

volta del Mozambico, dove è rimasta per un mesi (24 Settembre – 24 Ottobre) presso

il centro di accoglienza per mamme e bambini, gestito dall’associazione FAMBA di

Argelato (Bo).

Hakumana è il nome della struttura che l’ha ospitata e presso la quale ha sperimen-

tato la propria capacità di servizio facendo giocare i bambini o aiutandoli

nell’esecuzione dei compiti scolastici, prestando attenzione alle mamme che lavora-

no nell’orto del centro, imparano a cucire e seguono corsi elementari di alfabetizza-

zione.

Al mercoledì, il centro, che funziona solo di giorno, è chiuso perché gli operatori ese-

guono visite domiciliari per cercare di attenuare le difficoltà di quelle famiglie che

vivono nel più completo degrado, in abitazioni costruite con lamiere al cui interno,

per separare i vani, si usano dei semplici teli.

7

Situazione abbastanza diffusa se si tien conto che la maggior parte della gente in

Mozambico sopravvive con meno di 1€ al giorno, dedicandosi all’agricoltura, alla

pesca e al mercato e che le conseguenze della guerra gravano ancora sulle spalle

della gente: mancano infatti le infrastrutture, gli ospedali, le scuole, i centri sanitari e,

in molte zone, il minimo indispensabile.

Il tasso di mortalità infantile è molto alto per via della malaria, del colera, dell’AIDS e

della malnutrizione, mentre il 52% della popolazione è analfabeta.

In questa difficile realtà sociale, Irene ha conosciuto tante storie come, ad esempio,

quella di una ragazza, ammalata di AIDS, che è riuscita a sottrarsi alla prostituzione o

del ragazzino quattordicenne la cui nascita “non era mai stata registrata e quindi

non era nessuno, non andava a scuola, praticamente questa persona non esisteva”.

Le parole di Irene non rimarranno inascoltate. Nelle varie classi si svilupperanno ap-

profondimenti e riflessioni sul valore della persona e sui “doveri inderogabili di solida-

rietà politica, economica e sociale”, come recita il dettato costituzionale.

Andrea, invece, da circa sei mesi, gestisce la “Casona”, un centro di accoglienza le

cui attività sono programmate dall’Associazione Mons. Filippo Franceschi.

Nel centro, Andrea condivide la sua vita, ventiquattro ore su ventiquattro, con 17

persone richiedenti protezione internazionale e 7 italiani senza fissa dimora.

All’interno del suo gruppo, composto da giovani tra i 18 e i 20 anni, provenienti

dall’’Afganistan, dal Pakistan, dal Bangladesch, dalla Nigeria, dal Gambia e dal Se-

negal, il giovane incaricato svolge un ruolo di mediazione tra gli ospiti e di risoluzione

dei problemi che questi incontrano nelle comunità locali.

Per sviluppare al meglio la sua funzione, Andrea si prodiga affinché all’interno della

sua comunità vi sia un clima molto tranquillo e di grande responsabilità in cui gli ospiti

si sentano partecipi “dell’andamento buono di tutta la struttura”. Il che richiede la

massima disponibilità in ogni momento del giorno e della notte. Per questa ragione lui

vive il proprio lavoro non come un’attività da portare avanti per sempre, ma come

un’esperienza di vita che gli permette di essere un “tutt’uno con se stesso”, senza d i-

stinzioni tra il momento in cui lavora e quello in cui vive la sua vita privata. Avere mol-

to tempo a disposizione permette infatti di dedicarsi gli uni agli altri e quindi di cono-

scersi meglio e capirsi reciprocamente per quello che si è e non per il ruolo che si r i-

veste.

Creare le condizioni perché gli ospiti stiano bene tra di loro diventa uno degli obiettivi

sul quale impostare l’intero progetto educativo perché l’abitudine a corretti stili di v i-

ta, non contaminati dalla rabbia, aiuterà questi ragazzi ad inserirsi in un mondo non

sempre accogliente e disponibile.

Il compito di Andrea è quindi quello di preparare i giovani a lui affidati ad affrontare,

nel modo più obiettivo, il nuovo contesto in cui si troveranno immersi, una volta otte-

nuto il permesso di soggiorno.

Oltre che rivestire il ruolo di amico e di mediatore, Andrea gestisce anche le pratiche

relative ai permessi di soggiorno dei suoi ospiti.

Ed è proprio con uno di loro, originario dell’Afganistan, che, il 2 marzo, si è presentato

a scuola, ed ha letto la storia di questo suo amico, intessuta di paura, ansia, sofferen-

za, dolore, disperazione, speranza.

I fatti descritti, realmente accaduti all’ospite afgano seduto alla tavola dei relatori, r i-

percorre le varie tappe del suo calvario da quando, in seguito alle violenze esercita-

te su di lui e sulla sua famiglia dai talebani, è stato costretto a fuggire dal suo paese

per arrivare, in modo fortunoso, in Italia passando per l’Iran, la Turchia, in Grecia, in

Italia, in Inghilterra e di nuovo in Italia, per approdare a Ferrara nel centro di acco-

glienza della Casona.

8

La stessa testimonianza è stato presentata alla Commissione della Prefettura e della

Questura di Ferrara che, dopo accurate verifiche, ha ritenuto veritiero il contenuto e

a breve rilascerà il permesso di soggiorno.

Di seguito riportiamo l’incipit della sua testimonianza:

Anche in questo caso, come per Irene, gli studenti hanno ascoltato con molto inte-

resse e al termine dell’incontro hanno posto diverse domande ai due responsabili dei

rispettivi progetti per approfondire ulteriormente le informazioni ricevute. L’iniziativa è stato organizzato da Nicola Martucci e Clara Andreasi che ha coordina-

to l’incontro.

TESTIMONIANZA DI KANWAZIR

… Quando la questura di Ferrara mi ha chiesto quanti anni avessi, io non ho sapu-

to rispondere subito, avevo circa 25 anni ed era il 2008, ma non potevo esserne s i-

curo perché nel mio villaggio, vicino a Charkh, che è vicino a Loghar, che è a due

ore da Kabul, non c'è l'anagrafe, non c'è la polizia, non c'è nessuna istituzione, per

tutto questo si va a Loghar, e tra Charkh e Loghar c'è il deserto.

Io non avevo mai visto niente al di fuori del mio paesino, ero stato un paio di volte

a Loghar, mai oltre.

Nel mio villaggio ci sono sempre stati i Talebani, le donne non potevano uscire sen-

za il Burqa, e sempre accompagnate dal padre o dal marito. Non potevano andare

nell'ospedale a partorire, e chiunque non andasse in moschea cinque volte al gior-

no, al venerdì veniva pubblicamente frustato.

Ma per me era la normalità. Io facevo il pastore, pascolavo le mucche assieme ai

miei amici e vivevo con i miei genitori e mia sorella.

Poi è iniziata la guerra, e nel 2005 sono arrivati altri Talebani da altre città, tantis-

simi, e le cose sono cambiate.

Hanno distribuito dei fogli casa per casa in cui dicevano che un uomo per ogni fa-

miglia doveva diventare Talebano. Mio padre, obbligato cominciò ad andare con lo-

ro; preparavano azioni di guerra vicino a Loghar, combattevano, mettevano le

bombe sulla strada.

In questo modo il resto della famiglia è rimasto al sicuro, io mi sono sposato e nel

2006 e nel 2007 sono nati i miei figli. Vivere era comunque diventato molto perico-

loso anche nel mio paesino: mi ricordo che molti ragazzi venivano uccisi dai Tale-

bani per strada, perché ascoltavano la musica alla radio, indossavano i jeans, o si

erano tagliati i capelli. In più i bombardamenti e i combattimenti si erano fatti sem-

pre più vicini. Un giorno un razzo fece esplodere una macchina molto vicino a me,

morì molta gente, e io mi bruciai la faccia, ma sono stato fortunato … .

9

PRINCIPI FONDAMENTALI

Art. 3 Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge,

senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di

condizioni personali e sociali.

È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che,

limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno svilup-

po della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizza-

zione politica, economica e sociale del Paese.

UUNNAA FFOORRMMUULLAA PPEERR

CCAAPPIIRREE DDOOCCUUMMEENNTTAARREE AAGGIIRREE

«Sono contenta di vivere in Paese democratico dove i cittadini godono degli

stessi diritti (art. 3 -1°comma) e lo Stato si sforza di mettere tutti nelle stesse con-

dizioni di partenza, dotando ognuno di pari opportunità per sviluppare e realiz-

zare pienamente e liberamente la propria personalità (art. 3 - 2°comma)».

Sono queste le riflessioni conclusive di una studentessa della classe I B della scuola

media Boiardo dopo aver partecipato con la sua classe ad un incontro con il giurista

Oliviero Montanari il quale, con una serie di esempi, tratti dalla vita quotidiana degli

studenti, ha esortato i giovani ascoltatori a riconoscere gli ostacoli che generano di-

scriminazioni e a impegnarsi affinché vengano rimossi.

«Questo comportamento, fondato sul rispetto della dignità di ogni persona – ha con-

tinuato il dott. Montanari – ci abitua a vivere, in modo attivo e responsabile, le situa-

zioni che di volta in volta ci si presentano». Compito non sempre di facile soluzione,

soprattutto in un momento storico caratterizzato da instabilità, precarietà e violenza.

Eppure i ragazzi, se sollecitati ad analizzare i fatti con spirito critico, sono in grado di

trovare soluzioni ai problemi o quantomeno di individuare quelle strategie necessarie

per appianare gli aspetti più spigolosi.

Fondamentali in tal senso risultano le testimonianze di chi vive o ha sperimentato

l’ingiustizia e la violazione della propria dignità. Esse, infatti, aiutano gli studenti a ca-

pire che nella vicenda umana nulla è scontato e che nelle democrazie, per non

perdere i diritti acquisiti, bisogna esercitarli e difenderli ogni qual volta vengono mi-

nacciati.

Tra le numerose occasioni formative di questo tipo, oltre agli incontri con volontari e

con perseguitati politici provenienti dalle aree “più calde” del mondo, risultano par-

ticolarmente significative le iniziative riguardanti la Shoah, sviluppate non solo in oc-

casione della giornata della memoria, ma per l’intero anno scolastico.

10

I ragazzi di Quinta t.p. della scuola Primaria Alda Costa, ad esempio, hanno contribui-

to alla realizzazione di un documentario e di un libro digitale sulla Shoah3, che poi loro

stessi hanno presento il giorno in cui è stata inaugurata la mostra fotografica ed au-

diovisiva “80° SCUOLA ALDA COSTA: A NOSTRA VOLTA TESTIMONI”, allestita dall’Istituto Com-

prensivo, in collaborazione con l’Istituto di Storia Contemporanea ed il patrocinio de-

gli Enti locali e di diverse associazioni culturali.4

Con questa iniziativa, che rientrava nelle Celebrazioni del 25 aprile, i ragazzi della

scuola Primaria e Secondaria di 1° grado hanno avuto modo di affermare le loro

convinzioni sulla Shoah e sulla figura della maestra antifascista Alda Costa.

Gli studenti più giovani hanno concentrato l’attenzione sui bambini che, negli anni

Trenta e Quaranta, frequentavano la Scuola Israelitica di Via Vignatagliata 79.

Basandosi su fonti scritte, fotografiche e su testimonianze dirette e indirette, hanno ri-

costruito le storie di quegli sfortunati coetanei che, a causa delle leggi razziali prima,

e della persecuzione poi, furono privati di ogni diritto, compreso quello alla vita.

Le diverse fasi del percorso conoscitivo sono state illustrate dagli stessi studenti con un

documentario, intitolato “A NOSTRA VOLTA TESTIMONI: UNA FORMULA PER CAPIRE TESTIMONIARE

AGIRE”, che si conclude con una rappresentazione grafica di tipo ma tematico se-

condo la quale “Tutti gli uomini sono uguali, ma anche diversi. Nessuno è maggiore o

minore degli altri bensì equivalenti».

3 http://scuole.comune.fe.it/2273/attach/aldacosta/docs/PROGETTI/libro%20digitale.pdf) 4 http://scuole.comune.fe.it/53/attach/aldacosta/docs/brochure%20mostra%20castello.pdf

11

Dichiarazione quanto mai significativa, tenuto conto della composizione multicultura-

le della classe e dell’inclusione al suo interno di un compagno disabile.

Le testimonianze di Franco Schönheit, sopravvissuto al campo di Buchenvald, della

moglie Dori Bonfiglioli e di Cesare Finzi,5 ambedue costretti a nascondersi per evitare

la deportazione, hanno ulteriormente confermato questo principio di equivalenza.

I ragazzi della scuola secondaria, hanno invece seguito una pista di ricerca biennale,

che li ha aiutati a capire le idee della maestra Alda Costa.

A conclusione del loro cammino, gli studenti hanno immaginato di intervistare Alda

Costa, di sentire la sua voce rispondere con coerenza alle diverse domande, come

fosse ancora viva, e hanno scritto una sorta di testamento spirituale, affidato dalla

maestra proprio a loro, i nuovi testimoni.

Le sue parole si diffondono nella sala Alfonso I, echeggiano nella via Coperta. Per un

attimo restano sospese nell’aria, per poi entrare nella mente e nel cuore di tutti i pre-

senti.

L'EREDITÀ PER LE NUOVE GENERAZIONI

“Pur avendo dedicato tutta me stessa e la mia intera vita a lottare contro

le ingiustizie sociali e contro la guerra, non ho avuto la gioia di vivere nella

giustizia e nella pace con la gente della mia città e dell’Italia intera.

Mi consolo pensando che voi, cari ragazzi, le vostre famiglie ed i vostri in-

segnanti, potete oggi godere dei privilegi della libertà e della pace.

Ma fate attenzione: la pace, la libertà e la giustizia sociale, una volta

conquistate, devono essere difese! Con quali armi? Con l'onestà, il rispetto

e la tolleranza. Questo è il compito che vi assegna la Vostra Maestra”.

Due esperienze che dimostrano come nella scuola la Costituzione sia, non solo cono-

sciuta, ma anche vissuta nella prassi quotidiana.

5 http://www.estense.com/?p=460576

12

PRINCIPI FONDAMENTALI

Art. 9 “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e

tecnica.

Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.

SSTTOORRIIAA AARRTTEE CCUULLTTUURRAA

UUNN PPAATTRRIIMMOONNIIOO DDAA CCOONNOOSSCCEERREE

Numerose sono le iniziative che l’ICS “Alda Costa” organizza per valorizzare

l’inestimabile patrimonio storico, artistico e culturale del territorio locale e nazionale.

In queste pagine abbiamo selezionato alcuni dei momenti più significativi che hanno

contribuito a rinsaldare nei bambini e nei ragazzi la convinzione che il patrimonio cul-

turale di cui fruiscono, non solo va difeso, ma anche reinterpretato in modo creativo.

Un esempio è offerto dal progetto “Le carte dell’impresario. Scuola all’Opera in Ar-

chivio”. Bambini della scuola primaria (III B, IV A, IV B, VB) e ragazzi di quella seconda-

ria di primo grado (III D; III E),

con l’aiuto delle archiviste, han-

no consultato, nell’Archivio sto-

rico Comunale, decine di do-

cumenti d’epoca, appassio-

nandosi alla storia della città e,

nello stesso tempo, alle attività

che si svolgevano nel Teatro Co-

Comunale 200 anni prima.

Tra gli altri si sono analizzati an-

che quei documenti riguardanti

le opere: “Il turco in Italia”, “La

sonnambula” musicate da Gio-

acchino Rossini e “Falstaff” di

Giuseppe Verdi, le stesse pro-

grammate nella stagione lirica 2015 dal teatro Comunale Abbado che, nei giorni

stabiliti, ha accolto, accanto ad un pubblico adulto, gruppi di studenti preparati

all’ascolto dal lavoro di ricerca, svolto in archivio e dalle successive rielaborazione svi-

luppate in classe.

«Abbiamo scelto la strada forse più complicata» – ha commentato il vice direttore

del teatro Abbado, che ha poi evidenziato il valore formativo dell’esperienza. Gli

studenti infatti non hanno assistito alle prove generali, «bensì agli spettacoli in cartel-

lone, insieme agli adulti».

Un approccio «infrequente, se non unico in Italia. Da quel che so, siamo i primi, a livel-

lo nazionale, a portare avanti un progetto simile”.

Ed ecco i nostri giovani archivisti

13

… e futuri melomani,

pronti ad entrare in teatro, per assistere ad uno spettacolo per loro insolito, ma che si

rivelerà fecondo di idee, di spunti creativi, di divertimento e di piacere. Bambini e ra-

gazzi definiti dal direttore della biblioteca Ariostea, Enrico Spinelli «Beati perché […]

possono approcciarsi alla lirica già dal lavoro svolto a scuola», e fruire di «un colle-

gamento funzionale tra le fonti del sapere e i luoghi dove esse si conservano, per poi

culminare nell’esperienza dello spettacolo dal vivo». Un’immersione nella cultura,

quindi, a tutto campo.

14

SSTTOORRIIAA AARRTTEE CCUULLTTUURRAA

UUNN PPAATTRRIIMMOONNIIOO DDAA TTUUTTEELLAARREE

Spesso chi vive in una città d’arte la guarda senza coglierne gli aspetti architettonici

ed urbanistici che la rendono di grande valore e, di fronte alla meraviglia di un edifi-

cio storico, passa oltre senza coglierne la bellezza. Ed è per questo che all’interno

della scuola si organizzano attività didattiche mirate alla conoscenza e alla com-

prensione del patrimonio storico e artistico di Ferrara, città dichiarata dall’UNESCO,

nel 1995, “Patrimonio dell’Umanità.

Dall’antico castrum, di origine bizantina, alla zona medievale; dal castello, sede degli

Estensi fino al 1598, alle emergenze architettoniche dell’addizione erculea: queste le

tappe principali di un percorso rivitalizzante per l’intera comunità cittadina perché

aprire gli occhi dei giovani alla “Bellezza” implica anche la promozione di un rappo r-

to maturo e consapevole con il territorio e con le sue risorse culturali. Può capitare al-

lora che le pietre secolari della cinta muraria o i bassorilievi della facciata del duomo

riprendano la narrazione della loro storia esattamente nel punto in cui si era interrotta

a causa del disinteresse e dalla superficialità o che le linee architettoniche degli edi-

fici storici restino impigliate nella matita di un piccolo artista che poi le stende su un

foglio da disegno.

Porta centrale del Duomo di Ferrara

Disegno della facciata del duomo

Gli studenti hanno così imparato ad amare la loro città, a coglierne la vocazione arti-

stica, a rispettarla, sicuri di poter contare sulle istituzioni per la salvaguardia del patr i-

monio in caso di calamità.

A tutt’oggi, i giovanissimi cittadini ferraresi possono sperimentare dal vivo il 2° comma

dell’articolo 9 della Costituzione, semplicemente guardandosi attorno o ripensando a

quanto è avvenuto a Ferrara dopo il terremoto del maggio del 2012.

Ci si mise subito al lavoro attraverso accurati monitoraggi e la messa in sicurezza dei

principali monumenti danneggiati. Molti edifici di grande valore artistico e culturale,

in seguito ai gravi danni strutturali, furono chiusi al pubblico come, ad esempio, il ca-

stello estense, palazzo Massari, palazzo Diamanti, palazzo Schifanoia, il teatro Comu-

nale, il museo ebraico di via Mazzini e diverse chiese.

A distanza di tre anni, la maggior parte di questi luoghi d’arte e di cultura sono stati

riaperti, grazie agli interventi di consolidamento delle strutture, per la cui realizzazione,

in più occasioni, si sono avute anche donazioni di privati, in una gara di solidarietà

proveniente da tutto il mondo.

15

A sinistra, una delle quattro lanterne di una torretta del castello estense dopo il terremoto del 5 maggio 2012; a destra, la torre Marchesana a lavori quasi ultimati.

Non tutte le ferite di Ferrara, “città d’arte” sono state e saranno curate in tempi bre-

vi. Un esempio emblematico di questa situazione è offerto dal duomo di Ferrara,

chiuso per due volte: la prima, anche se solo parzialmente, nel 2012, subito dopo il

terremoto, per sistemare il punto di raccordo tra l’abside e la chiesa, particolarmente

danneggiato; la seconda, il 12 marzo 2015, a causa delle condizioni degradate degli

intonaci delle volte settecentesche a crociera, attribuibili non solo al sisma, ma an-

che all’incuria umana. Dal giorno di Pasqua l’edificio è di nuovo accessibile, ma, per

proteggere fedeli e turisti da eventuali cadute di frammenti di intonaco, sono stati

posizionati, a 16 metri di altezza,

duemila metri quadrati di reti di

colore azzurro, in attesa dei re-

stauri, che dovrebbero iniziare nel

2016, tenuto conto delle procedu-

re amministrative locali e regiona-

li indispensabili per rendere ese-

cutivo il progetto complessivo dei

lavori di ristrutturazione.

Ed eccoli qui, i nostri ragazzi, con

gli occhi incantati rivolti di nuovo

verso l’alto per ammirare

l’arabesco dei bassorilievi della

facciata, per interpretare i sim-

boli che essi racchiudono, per

sentirsi compartecipi di un passato che continua a vivere attraverso di loro. Un pa-

trimonio da consegnare inalterato alle generazioni future.

Per questi giovanissimi cittadini, la conoscenza e l’applicazione quotidiana dell’art. 9

della Costituzione diventano prassi che rinforzano nelle loro coscienze il proposito di

proteggere, con tutto l’amore possibile, ciò che l’intelligenza e il talento degli antenati

ha donato, non solo alla loro città o all’Italia, ma al mondo intero.

16

PRINCIPI FONDAMENTALI

Art. 11 L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri po-

poli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in con-

dizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordi-

namento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le or-

ganizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.

CCOOSSTTRRUUIIRREE LLAA PPAACCEE

Tra le numerose iniziative sulla pace, abitualmente sviluppate in tutti gli ordini di scuo-

le dell’Istituto Alda Costa, nel corrente anno scolastico, si sono organizzati tre labora-

tori, mirati alla sensibilizzazione degli studenti sull’art. 11 della Costituzione e svolti in

collaborazione con Enti pubblici locali e nazionali, Associazioni culturali, scuole se-

condarie di II grado.

Il primo dei due progetti, programmato per la classe V B della scuola Primaria Alda

Costa, ha preso lo spunto dal concorso “La storia della Grande Guerra riletta dai gio-

vani d’oggi. Mai più trincee”, indetto dal Ministero della Difesa, con la collaborazione

del MIUR. Attraverso attività laboratoriali, gli alunni sono stati guidati nell’elaborazione

di conoscenze e competenze di carattere storico, suggerite dalla traccia indicata

nel bando di concorso.6

Agli studenti sono state presentate diverse schede di lavoro contenenti spunti biblio-

grafici, pagine scelte da testi storici e narrativi.

La visione di filmati e di documentari, la testimonianza di compagni, che hanno visita-

to musei e trincee dell’Italia settentrionale, hanno poi contribuito a ravvivare

l’interesse di tutti i componenti della classe che, sulla base delle consapevolezze sto-

riche acquisite, hanno espresso le loro riflessioni sulla guerra, stendendo relazioni, o

immaginando di essere soldati che, nei momenti di pausa, scrivevano lettere ai loro

familiari o diari. Alcuni hanno scelto il genere poeti-

co, seguendo le indicazioni sviluppate in un labora-

torio di scrittura creativa, parallelo a quello storico. Nella poesia, intitolata “Soldato”, vincitrice del concorso (secondo premio assoluto), una delle alunne ha descritto

la vita di trincea, soffermandosi sugli stati d’animo di un giovane soldato “aggrappato alla vita con fragili dita”,

ma che trova finalmente la pace nell’abbraccio del cie-lo stellato a cui rivolge gli occhi prima di morire.

6 Traccia del Concorso nazionale proposta agli studenti delle scuole primarie:“In relazione alla conoscenza

sull’argomento del Centenario della Grande Guerra, si esprimano proprie considerazioni su questo epi-sodio storico e quali moniti senti di poter affermare nei confronti dei cittadini italiani ed europei affinché simili conflitti non si ripetano più”.

17

Gli studenti della scuola secondaria di I grado, in collaborazione con il liceo statale “G. Car-ducci”, hanno invece sviluppato un laboratorio di filosofia intitolato “… FACCIAMO LA PA-

CE?”. Dopo aver letto il pensiero di Hobbes, Voltaire e Freud sulla guerra e sulla pace, i ragazzi

hanno messo a confronto le loro idee con quelle di questi grandi filosofi del passato per veri-ficarne l’attualità. Dalla discussione è emerso anche il loro punto di vista sulla guerra, sulla

pace e sulle diverse situazioni di conflitto con le quali spesso devono misurarsi. A questo punto sono stati distribuiti dei questionari con domande specifiche sul modo di porsi

degli adolescenti quando, ad esempio, sono arrabbiati o subiscono un torto.

Dalle risposte date è emerso un dato piuttosto incoraggiante: la maggior parte degli

studenti ritiene che il conflitto, se ben gestito, possa condurre alla pace, mentre la

guerra non ha mai giustificazioni perché porta sempre alla morte e alla distruzione.

Il terzo laboratorio sulla pace ha visto i bambini della scuola primaria impegnati nella

realizzazione di poster la cui esecuzione ha richiesto un percorso di equipe da parte

dei piccoli artisti che, con fantasia e creatività, hanno dato una forma alle loro idee

sulla pace attraverso il disegno.

Grazie alla stesura degli elaborati, che hanno richiesto la condivisione di capacità

progettuali, abilità e competenze diverse, i giovanissimi studenti hanno fatto espe-

rienza di democrazia, come ha sottolineato il vicesindaco, presente alla cerimonia di

premiazione del Concorso UN POSTER PER LA PACE “condividere la pace”, titolo del

Concorso, indetto dal Lyons Club Ferrara Estense.

18

PARTE I DIRITTI E DOVERI DEL CITTADINO

TITOLO I Rapporti civili

Art. 21: Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la pa-

rola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.

La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.

VVIISSIITTAA AALLLLAA RREEDDAAZZIIOONNEE LLOOCCAALLEE

DDII UUNN QQUUOOTTIIDDIIAANNOO NNAAZZIIOONNAALLEE

Capire come funziona la redazione di una testata giornalistica; interagire con

l’informazione scritta, cercando di comprenderne le caratteristiche; conoscere le re-

gole etiche e professionali che stanno alla base del lavoro di un giornalista: questi a l-

cuni degli obiettivi delle unità didattiche riguardanti l’articolo 21 della Costituzione.

Di solito, dopo una serie di lezioni in classe durante le quali si leggono e si analizzano i

quotidiani, si individuano curiosità e punti da approfondire, arriva il momento di uscire

dalla scuola per verificare direttamente le informazioni apprese in aula. Nel caso

specifico ci si è rivolti alla redazione di un quotidiano locale.

Il primo ufficio visitato dai ragazzi è quello del Caporedattore. È questo lo spazio in

cui, nel primo pomeriggio, si svolge la riunione di redazione: tutti i giornalisti presenta-

no al Capo le notizie raccolte e questi, in base alla loro importanza, decide in quali

pagine inserirle. Tanti sono i modi per avere giornalmente notizie nuove. Uno di questi

è legato ai contatti telefonici con le Istituzioni, o con persone che operano all’interno

di Enti o Associazioni pubbliche.

19

Chi scrive cronaca nera, ad esempio, contatterà la polizia, i carabinieri, i vigili urbani i

vigili del fuoco, la guardia di finanza. Nel caso in cui emergano elementi interessanti

per la cronaca di quella giornata, il giornalista, insieme al fotografo, si reca sul posto

in cui è avvenuto il fatto e organizza il proprio lavoro per raccogliere tutti i dettagli

che gli servono per scrivere l’articolo.

Il Sindaco, gli Assessori, i Consiglieri Comunali, i dirigenti, i medici dell’ospedale, i sin-

dacalisti sono le persone alle quali si rivolge invece il giornalista della cronaca bian-

ca, mentre quelli della cronaca giudiziaria vanno in tribunale, possono entrare nelle

aule, ascoltare udienze, parlare con gli avvocati, i giudici, i magistrati. A volte però

succede che in redazione arrivi una notizia inaspettata e allora bisogna decidere ra-

pidamente il da farsi in qualunque momento della giornata, anche di notte.

Oggi, a differenza del passato, la prima pagina è come una vetrina nella quale si

mettono in evidenza con i titoli e le fotografie gli articoli, che poi saranno sviluppati

nelle pagine successive, tranne quello di fondo, scritto dal direttore o da una grande

“firma” e che ha come argomento la notizia più importante di quel giorno.

Ogni giornalista, sulla base delle indicazioni fornite dal caporedattore, con il compu-

ter, sceglie il modello di pagina che gli serve, la disegna e inizia a scrivere. La pagina

completata viene mandata via internet alla tipografia del giornale che la fa stampa-

re con le rotative.

Ed ecco i nostri redattori in erba intorno al tavolo del cronista, pronti ad impossessarsi

dei “ferri del mestiere” e ad affinare il loro spirito critico tra articoli di cronaca bianca,

rosa e nera, reportage, inchieste, interviste ...

Se qualcuno di loro, un domani, decidesse di intraprendere la carriera giornalistica,

dovrebbe fare i conti con la Carta di Treviso, un protocollo che disciplina i rapporti tra

informazione ed infanzia. Sarà infatti loro dovere, come per i giornalisti di oggi, tenere

sempre presente che tutti i minori, e specialmente quelli vittime o colpevoli di reati, o

comunque coinvolti in situazioni che potrebbero comprometterne l'armonioso svilup-

po psichico, hanno il diritto di essere protetti e tutelati.

20

PARTE I DIRITTI E DOVERI DEI CITTADINI

TITOLO II Rapporti etico-sociali

Art. 29 La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fonda-

ta sul matrimonio.

Il matrimonio è ordinato sull'uguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con i limiti

stabiliti dalla legge a garanzia dell'unità familiare.

Art. 30 – 1°Comma E` dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i

figli, anche se nati fuori del matrimonio.

Art. 31 1°Comma La Repubblica agevola con misure economiche e altre provviden-

ze la formazione della famiglia e l'adempimento dei compiti relativi, con particolare

riguardo alle famiglie numerose.

UUNN BBAAMMBBIINNOO ÈÈ FFEELLIICCEE QQUUAANNDDOO ……

Per sviluppare l’argomento relativo alla famiglia, gli studenti delle classi IV A, IV B e V

B della scuola Primaria Alda Costa hanno letto, analizzato e commentato l’art. 29, il

1° Comma dell’art. 30 ed il 1° Comma dell’art. 31 della Costituzione, quindi, riuniti in

piccoli gruppi, hanno elaborato mappe concettuali, costruito fumetti, scritto poesie,

pareri e opinioni. I loro punti di vista si sono orientati in prevalenza verso una visione

positiva della famiglia sia essa biologica o adottiva, come si può dedurre dalle se-

guenti considerazioni, scritte dai bambini della classe IV A:

“La famiglia è un insieme di persone che riescono a comunicare con amo-

re. Non importa se il figlio è biologico o no, l'importante è che un bambino

si senta a suo agio perché è accettato per quello che è.

Famiglia significa amore e fratellanza tra mamma, papà, fratelli, sorelle.

Un bambino è felice quando è libero di scegliere e i genitori non pensano

solo al lavoro, ma si ricavano degli spazi per stare con lui.

In una famiglia c'è bisogno di amore, fiducia, di crescere felicemente, in un

clima di serenità”.

Nella classe IV B, invece, l’attività ha preso l’avvio dalla presenza di una bambina

adottata, la cui mamma adottiva si è resa disponibile a dialogare con i compagni

della figlia per spiegare loro le motivazioni e l’iter seguito per allargare la famiglia. Un

incontro impegnativo, vissuto però con grande serenità e maturità, come dimostrano

le poesie che gli allievi hanno voluto dedicare “a tutte le bambine e a tutti i bambini

che vivono in una casa-famiglia”.

I lavori, eseguiti dagli studenti delle tre classi, sono stati presentati al concorso per le

scuole primarie “Luciana Albieri, edizione 2015”, promosso dall’associazione “Dammi

una mano”7 e hanno vinto il primo e secondo premio ex-equo.

7 http://scuole.comune.fe.it/2355/attach/aldacosta/docs/PROGETTI/concorso%20luciana%20albieri.pdf

21

1

PARTE I: DIRITTI E DOVERI DEI CITTADINI

TITOLO II Rapporti etico-sociali

Art. 32 La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e in-

teresse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.

TTUUTTEELLAARREE LLAA SSAALLUUTTEE

AATTTTRRAAVVEERRSSOO LLAA PPRREEVVEENNZZIIOONNEE

“Essere consapevoli del rapporto fra salute e benessere; assumere comportamenti

sani e corretti per la propria salute e quella degli altri”: questi obiettivi, ispirati fede l-

mente all’art. 32 – 1° Comma della Costituzione, sono alla base dei percorsi di educa-

zione alla salute promossi dall’Istituto Comprensivo “Alda Costa”, orientati a prevenire

le dipendenze dal fumo, dall’alcol, dalle droghe.

Alle classi che partecipano a queste iniziative vengono proposte lezioni, svolte da e-

sperti, che illustrano le dipendenze sopra elencate e gli effetti che esse producono.

Gli alunni ascoltano, prendono appunti, pongono domande.

Successivamente rielaborano le informazioni acquisite sotto forma di relazioni scritte,

ricerche, cartelloni, prodotti multimediali di diverso tipo e socializzano i dati attraverso

lavori di gruppo.

22

Anche il fenomeno del bullismo e delle devianze sociali rientrano a buon diritto nelle

attività di prevenzione, dal momento che la salute va intesa, secondo quanto affer-

mato dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, come "uno stato di completo be-

nessere fisico, mentale e sociale e non solamente l'assenza di malattia o di inabilità”.

Su questo tema l’ICS “Alda Costa” propone varie iniziative rivolte ai genitori e agli in-

segnanti, dalla scuola dell’infanzia a quelle primaria e secondaria di primo grado e

attività formative per gli studenti.

Il giorno 4 febbraio 2015, ad esempio, i ragazzi della classe IIE della scuola Seconda-

ria di I grado hanno incontrato il tenente dei carabinieri Rossella Capuano, che ha

spiegato le caratteristiche del bullismo, soffermandosi in particolare sulle modalità

con cui si manifesta, sui protagonisti coinvolti e sui rimedi per risolvere il problema.

23

I ragazzi hanno ascoltato con molto interesse e hanno interagito con il relatore po-

nendo domande e chiedendo chiarimenti.

Successivamente hanno elaborato le informazioni apprese sotto forma di schemi,

ricerche, lavori di gruppo.

Nello stesso contesto si è pure discusso di quel fenomeno sociale tristemente noto

come cyber bullismo ossia l’insieme di quegli atti di vessazione, umiliazione, molestia,

diffamazione, aggressività indiretta, effettuati con mezzi informatici e messi in Rete.

Anche in questo caso le indicazioni per evitare queste forme di bullismo virtuale e i

consigli per uscirne, qualora si sia stati coinvolti, hanno stimolato un ampio e costrutti-

vo dibattito con la relatrice e tra gli stessi ragazzi, i cosiddetti “nativi digitali”.

24

Le loro opinioni e i loro punti di vista han-

no dato vita ad un documento che vuol

essere un punto di riferimento per non ri-

manere indifferenti o passivi di fronte a

manifestazioni di bullismo dirette o indi-

rette.

Documento rivisitato con la Costituzione

tra le mani, per verificare quali altri arti-

coli, oltre a quello già citato (art. 32), fos-

sero particolarmente illuminanti al riguar-

do. L’attenzione si è concentrata sui

commi 1 e 2 dell’articolo 3, ispirati al

principio di uguaglianza e sui commi 1, 2,

3 dell’art. 34, riguardanti rispettivamente:

il libero accesso all’istruzione scolastica;

l’obbligatorietà e la gratuità

dell’istruzione dell’obbligo; il riconosci-

mento del diritto di studio.

Ed infine una fotografia, scattata nella

classe Quinta t.p. della scuola Primaria

“Alda Costa” a conclusione di un’attività

sul bullismo.

I bambini, per illustrare il loro percorso, hanno scelto quelle composizioni in cui le mani

non si alzano per esprimere violenza ed emarginazione, ma si intrecciano quasi a sigil-

lare quei principi che, assegnando allo Stato il compito di promuovere e favorire il

pieno sviluppo della persona umana, diventano un rassicurante invito alla coerenza.

25

PARTE I: DIRITTI E DOVERI DEI CITTADINI

TITOLO II Rapporti etico-sociali

Art. 32 – 1° Comma La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto

dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.

Art. 34 – 1° Comma La scuola è aperta a tutti.

2° Comma L'istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e

gratuita.

EESSEERRCCIIZZIIOO DDEEII DDIIRRIITTTTII NNEELLLLAA

SSCCUUOOLLAA IINN OOSSPPEEDDAALLEE

Garantire e coniugare il diritto allo studio e quello alla salute, diritti entrambi costitu-

zionalmente tutelati per i bambini e gli adolescenti ammalati, indipendentemente

dalla durata della degenza: sono questi gli obiettivi con i quali, da settembre 2013,

ha ripreso la propria attività la Scuola in Ospedale,8 presso il reparto di Pediatria

dell’ospedale di Cona ed il Dipartimento di Medicina Riabilitativa “San Giorgio”.

Una “scuola fuori dalla scuola” dove i bambini possono ritrovare uno spazio per le at-

tività di studio in un ambiente ben strutturato e organizzato, tanto più accogliente

quanto più si prolunga il distacco dalla famiglia e dalla loro scuola di appartenenza.

Il ruolo che le scuole di questo

tipo svolgono per i bambini de-

genti è centrale in quanto sono

spesso l’unico modo per offrire a

loro e alle loro famiglie una con-

tinuità con la vita quotidiana e-

sterna, improvvisamente interrot-

ta dalla malattia.

Questo disegno, realizzato da un

piccolo degente, risulta quanto

mai significativo: in primo piano i

due edifici della scuola e

dell’ospedale che si prendono

per mano, sullo sfondo, la casa,

a rappresentare l’altro luogo di

riferimento, quello della sicurez-

za e della normalità, che i bambini vogliamo ricreare ovunque.

8 http://scuole.comune.fe.it/1366/attach/aldacosta/docs/depliant%20sio%20(2).pdf

26

PARTE I DIRITTI E DOVERI DEL CITTADINO

TITOLO I Rapporti etico-sociali

Art. 38

3° Comma Gli inabili ed i minorati hanno diritto all'educazione e all'avviamento

professionale.

LLAA MMUUSSIICCAA CCHHEE UUNNIISSCCEE

Il Laboratorio “Musica e movimento” nasce dall'idea di offrire a tutti gli alunni disabili,

che frequentano le classi dell’Istituto Alda Costa, occasioni per potere intraprendere

percorsi legati al potenziamento delle autonomie personali e sociali, dell'autostima,

della fiducia in se stessi ed all'acquisizione di competenze specifiche a livello tecnico

pratico.

Tra le numerose iniziative programmate nell’intero anno scolastico, si inerisce questa

significativa esperienza di inclusione, per la cui realizzazione sono stati coinvolti inse-

gnanti di più Consigli di Classe, educatori comunali, figure professionali con esperien-

za nell’ambito della disabilità studenti di classi diverse e alunni disabili, uniti insieme

dalla musica, dal ritmo e dalla danza.

Il percorso seguito ha permesso ai ragazzi diversamente abili di apprendere e di e-

sprimere le loro capacità, di sentirsi indispensabili per i compagni, che a loro volta,

imparando a lavorare con persone che hanno più bisogno di aiuto degli altri, hanno

fatto esperienza di solidarietà.9

A conclusione del Laboratorio, gli studenti hanno dato vita ad uno spettacolo consi-

stente nella libera interpretazione del Flauto Magico di Mozart, i cui effetti scenogra-

fici, uniti ai brani musicali, eseguiti con diversi tipi di strumenti, alle voci recitanti e alla

coreografia ben strutturata, hanno permesso ad ognuno di esprimersi al meglio, nel

rispetto delle regole stabilite per la buona riuscita della rappresentazione.

9 Art. 2 della Costituzione della Repubblica Italiana: La Repubblica riconosce e garantisce i diritti in-

violabili dell'uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e ri-chiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.

27

PARTE I DIRITTI E DOVERI DEI CITTADINI

TITOLO IV Rapporti politici

Art. 53 – Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro

capacità contributiva.

Il sistema tributario è informato a criteri di progressività.

UUNN DDEECCAALLOOGGOO PPEERR MMIIGGLLIIOORRAARREE

IILL WWEELLFFAARREE IINN IITTAALLIIAA

Interpretare l’art. 53 della Costituzione non è semplice per ragazzini di 12 anni perché

il testo presuppone conoscenze di natura economica piuttosto complesse, ma, gra-

zie alle spiegazioni fornite dai genitori di un alunno della classe IIE della Scuola Se-

condaria di primo grado, ora i giovanissimi studenti hanno capito le caratteristiche

del sistema contributivo dello Stato e le sue finalità.

Pagare le tasse e le imposte dirette e indirette stabilite dallo Stato crea spesso malu-

more da parte dei cittadini, specialmente in un periodo di crisi economica.

Ma lo Stato, come potrebbe garantire i diritti alla salute, all’istruzione, all’ordine pub-

blico, se tutti i cittadini, in rapporto alle loro possibilità, non contribuissero alla realizza-

zione dei relativi servizi?

28

Va comunque precisato che, mentre la tassa viene pagata dal contribuente come

controprestazione di un determinato servizio reso da un ente pubblico (ad esempio:

tassa soggiorno, tassa sul tabacco, tassa sui rifiuti …),

l’imposta è un prelevamento coattivo di ricchezza effettuato dall’ente pubblico per

la prestazione di servizi generali che vengono distribuiti dallo Stato indipendentemen-

te dalla loro fruizione da parte del singolo cittadino. Le imposte, pertanto, vengono

utilizzate per far quadrare i conti del bilancio dello Stato tra spese sostenute per i ser-

vizi pubblici e le entrate.

Si distinguono due tipi di imposte: imposte dirette e indirette.

L’IRPEF è un esempio di imposta diretta, calcolata sul reddito che ogni cittadino pro-

duce nel territorio italiano, con il metodo della progressività ovvero ciascun contribu-

ente paga secondo le proprie possibilità.

La seguente tabella si riferisce alla tassazione progressiva del reddito.

29

Reddito imponibile Aliquota Imposta dovuta sui redditi intermedi (per scaglioni)

compresi negli scaglioni

fino a 15.000 euro 23% 23% del reddito

da 15.001 fino a 28.000 euro 27% 3.450,00 + 27% sulla parte oltre i 15.000,00 euro

da 28.001 fino a 55.000 euro 38% 6.960,00 + 38% sulla parte oltre i 28.000,00 euro

da 55.001 fino a 75.000 euro 41% 17.220,00 + 41% sulla parte oltre i 55.000,00 euro

oltre 75.000 euro 43% 25.420,00 + 43% sulla parte oltre i 75.000,00 euro

Sulla base di questa si compila il modello F24.

Per lavoratori dipendenti è il datore di lavoro che esegue i calcoli di progressione sul

reddito, a differenza di chi svolge un lavoro autonomo per il quale è prevista

l’autoliquidazione. Per evitare eventuali evasioni fiscali interviene l’Agenzia delle en-

trate.

Tra le imposte indirette, invece, quella più famosa è l’IVA (Imposta sul Valore Aggiun-

to), che gli acquirenti pagano tutti in ugual misura, in base alle seguenti aliquote,

stabilite dalla politica monetaria europea: 4% sui beni di prima necessità (ad es. gli a-

limenti); 10% IVA agevolata (ad es. ristrutturazioni edili); 22% i rimanenti beni (ad es.

abbigliamento).

30

A conclusione di questo incontro molto impegnativo, ma al contempo altrettanto

stimolante, gli economisti in erba hanno elaborato una sorta di decalogo, rivolto a

tutti i coetanei, che pone in primo piano il Bene Comune.

DDIIEECCII RREEGGOOLLEE PPEERR CCOONNTTRRIIBBUUIIRREE AALL BBEENNEE CCOOMMUUNNEE

• 1. Lo Stato è una grande famiglia

Il contributo di ogni cittadino, anche il tuo e quello dei tuoi genitori,

permette di accrescere il benessere dell’intera comunità.

• 2. Ci sono diritti e doveri da rispettare.

Come in tutte le famiglie, ci sono delle regole da rispettare. Lo Stato

deve garantire ai cittadini il diritto ai servizi e i cittadini devono

contribuire per il loro buon funzionamento.

• 3. Il diritto alla saluto, all’istruzione, alla sicurezza.

Tra i diritti che lo Stato deve garantire a ogni cittadino, anche a te,

c’è il diritto alla salute e ad avere il servizio sanitario, il diritto

all’istruzione pubblica per imparare e studiare, lo Stato deve garantire

questi servizi con la scuola, la sanità, e le forze dell’ordine (polizia,

carabinieri etc.)

• 4. Il dovere di pagare le tasse.

Per avere tutti questi servizi i cittadini devono pagare le tasse

secondo la loro possibilità.

• 5. L’Irpef, l’imposta più importante

Questa imposta si paga con una parte di quello che si guadagna.

• 6. L’IVA l’imposta su quello che compriamo.

Quando facciamo un acquisto, una parte del prezzo lo paghiamo allo

Stato, e anche tu contribuisci chiedendo lo scontrino!

• 7. L’IMU, l’imposta sulla casa

Chi possiede una casa paga questa imposta al Comune dove risiede

• 8. Se nessuno paga le tasse …

Lo Stato non potrebbe più garantire alcun servizio, acqua, luce, strade,

servizi pubblici, sicurezza, scuola , sanità etc.

• 9. Chi non paga le tasse …

Chi non paga le tasse danneggia gli altri e non rispetta la legge

• 10. Anche tu puoi fare la tua parte.

Tu sei un protagonista, una parte impostante della famiglia Stato.

Quindi anche tu che sai cosa sono diritti e doveri, puoi fare qualcosa a

31

PARTE II ORDINAMENTO DELLA REPUBBLICA

TITOLO I Il Parlamento – SEZIONE I LE CAMERE

SEZIONE II LA FORMAZIONE DELLE LEGGI

Art. 55: Il Parlamento si compone della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica.

Art. 56: la Camera dei deputati è eletta a suffragio universale e diretto.

2° comma: sono eleggibili a deputati tutti gli elettori che nel giorno delle elezioni hanno compiuto i venticinque anni di età.

Art. 72: 1° comma: Ogni disegno di legge, presentato ad una Camera è, secondo le

norme del suo regolamento, esaminato da una Commissione e poi dalla Camera

stessa, che l'approva articolo per articolo e con votazione finale.

UUNNAA GGIIOORRNNAATTAA AA MMOONNTTEECCIITTOORRIIOO

Per i ragazzi della classe II E e IIF della Scuola Secondaria di 1° grado “Boiardo” il 12

marzo 2015 rimarrà una data indimenticabile perché in quel giorno hanno avuto

l’opportunità di sperimentare in prima persona il percorso didattico biennale sulla Co-

stituzione ed in particolare sul funzionamento della Camera dei Deputati e relative

Commissioni, visitando Montecitorio, incontrando alcuni componenti delle Commis-

sioni Permanenti della Camera dei Deputati e assistendo alle votazioni della Camera

sul gioco d’azzardo.

Leggendo i resoconti degli studenti sulla loro esperienza a Montecitorio si percepisce,

infatti, un senso di grande emozione, ma anche di lucida consapevolezza

nell’affrontare, insieme a Paola Boldrini (PD), componente della IV Commissione (Di-

32

fesa), Bruno Molea (SCPI), componente della VII Commissione (Cultura Scienze Istru-

zione) e Vittorio Ferraresi (Movimento 5 Stelle), componente della II Commissione

(Giustizia), temi relativi, alla sicurezza, alla scuola, al sistema contributivo in Italia, al

mondo del lavoro.

Accolti nel salone dei busti, i ragazzi hanno familiarizzato rapidamente con questo

ambiente e hanno “bersagliato” di domande i tre Onorevoli resisi disponibili ad incon-

trarli.

La maggior parte dei quesiti erano stati preparati in classe dagli studenti, guidati dal-

le insegnanti di lettere e dal dott. Oliviero Montanari, un giurista che, attraverso lezioni

mirate, ha saputo catturare l’attenzione, proponendo argomenti di attualità, analiz-

zati alla luce dei valori costituzionali. In questo contesto, molto significativa è risultata

anche la lettura di parte del messaggio del neo eletto Presidente della Repubblica,

Sergio Mattarella, al Parlamento nel giorno del giuramento (3 febbraio 2015).

Insieme al loro nuovo Capo dello Stato, anche questi ragazzi si sono chiesti quali sia-

no i diritti garantiti dalla Costituzione e quali azioni preventive si possano praticare

per rimuovere quegli ostacoli che ne impediscano il godimento. Si sono confrontati

sui 15 punti tratti dal discorso integrale di Sergio Mattarella e riportati di seguito:

«Garantire la Costituzione significa garantire il diritto allo studio dei nostri ragazzi in una scuola moder-na in ambienti sicuri, garantire il loro diritto al futuro. Significa riconoscere e rendere effettivo il diritto al lavoro.

Significa promuovere la cultura diffusa e la ricerca di eccellenza, anche utiliz-zando le nuove tecnologie e superando il divario digitale.

Significa amare i nostri tesori ambientali e artistici. Significa ripudiare la guerra e promuovere la pace.

Significa garantire i diritti dei malati. Significa che ciascuno concorra, con lealtà, alle spese della comunità naziona-le. Significa che si possa ottenere giustizia in tempi rapidi. Significa fare in modo che le donne non debbano avere paura di violenze e

discriminazioni. Significa rimuovere ogni barriera che limiti i diritti delle persone con disabilità.

Significa sostenere la famiglia, risorsa della società. Significa garantire l'autonomia ed il pluralismo dell'informazione, presidio di

democrazia. Significa ricordare la Resistenza e il sacrificio di tanti che settanta anni fa li-berarono l'Italia dal nazifascismo.

33

Significa libertà. Libertà come pieno sviluppo dei diritti civili, nella sfera socia-le come in quella economica, nella sfera personale e affettiva. Garantire la Costituzione significa affermare e diffondere un senso forte della legalità. La lotta alla mafia e quella alla corruzione sono priorità assolute. La

corruzione ha raggiunto un livello inaccettabile. Divora risorse che potrebbero essere destinate ai cittadini. Impedisce la corretta esplicazione delle regole del mercato. Favorisce le consorterie e penalizza gli onesti e i capaci».

Hanno discusso, avanzato proposte per prevenire i problemi come ad esempio quel-

lo relativo alla sicurezza.

Hanno ricercato in loro stessi le regole comportamentali che, se esercitate quotidia-

namente, garantiscono il rispetto della dignità di ogni persona.

Gli incontri sono stati seguiti da lavori di guppo finalizzati a raccogliere le idee e gli

spunti di riflessione, diventando in questo modo cittadini attivi e responsabili.

Disoccupazione, immigrazione, rifugiati politici, globalizzazione, fuga di cervelli, delin-

quenza, ma anche legalità, pace, dignità della persona, istruzione, prevenzione, in-

clusione: questi alcuni dei temi trattati durante gli incontri con il dottor Montanari,

problemi e valori che poi sono stati riproposti dagli studenti ai tre Onorevoli incontrati

a Montecitorio.

34

NNOOII RRAAGGAAZZZZII DDII SSCCUUOOLLAA MMEEDDIIAA IINN VVIISSIITTAA AA MMOONNTTEECCIITTOORRIIOO

Ci risulta particolarmente difficile sintetizzare in poche parole

un’esperienza davvero straordinaria: la visita a Montecitorio e l’incontro

con Paola Boldrini, Bruno Molea e Vittorio Ferraresi, componenti di tre

diverse Commissioni Permanenti della Camera dei Deputati (rispettiva-

mente la IV – Difesa; la VII – Cultura Scienza e Istruzione; la II – Giusti-

zia)…

Ha iniziato l’incontro l’Onorevole Paola Boldrini che ci ha spiegato

le motivazioni per cui ha deciso di entrare nel mondo della politica, af-

fermando che era, ed e’ stata mossa dal desiderio di cambiare la situa-

zione. Lei, come del resto anche gli altri due Onorevoli, sono assoluta-

mente consapevoli di come ci sia disaffezione di una buona parte della

popolazione nei confronti della politica, problema reale, confermato dalle

statistiche, al quale l’attuale Governo sta tentando di dare reali contribu-

ti migliorativi. L’intenzione è quella di intervenire in varie direzioni, come

ad esempio quella a favore delle imprese attraverso una politica di defi-

scalizzazione e ad una riduzione del costo del denaro.

Ci hanno spiegato anche alcuni cambiamenti nel mondo del lavoro,

soffermandosi in particolare sull’eliminazione dei contratti precari che

per lungo tempo hanno afflitto milioni di lavoratori, soprattutto di giova-

ni, molti dei quali verranno assunti con contratti a tempo indeterminato.

Ciò consentirà di investire maggiormente per il proprio futuro permet-

tendo loro, ad esempio, di costruirsi una famiglia o di sostenere impegni

di tipo finanziario quali l’accesso ad un mutuo per l’acquisto della casa.

Le nuove disposizioni, inoltre, danno più spazio alla formazione sotto tut-

ti i punti di vista, sia alla cosiddetta formazione di base, con le riforme

pensate per la scuola, ma anche a quelle post base per il futuro inseri-

mento nel mondo del lavoro come ad esempio la promozione di master

qualificati. Provvedimenti in linea con la convinzione che lo studio e la

preparazione, da coltivare fin da piccoli, permettano di diventare cittadini

consapevoli dei propri ed altrui diritti e doveri, garantiti dalla Costituzio-

ne.

L’Onorevole Bruno Molea, dopo aver messo in risalto il notevole

sforzo che sta compiendo il Governo per favorire l’occupazione e la ripre-

sa economica dell’Italia, ha proseguito affrontando il problema delle mi-

grazioni di uomini, donne e bambini in fuga dalla guerra e dalla estrema

povertà dei loro Paesi d’origine: persone da accogliere e da integrare,

promuovendo iniziative mirate al rispetto delle leggi italiane.

Infine l’Onorevole Vittorio Ferraresi ha sottolineato come,

all’interno del nostro Paese, ci siano troppe ingiustizie. «Chi si informa è

libero», ha detto, «ma se non ci informiamo, potremo essere imbrogliati o

addirittura calpestati». Molto coinvolgente è stato poi anche il suo invito

a sfidare i professori con lo studio, ma senza l’arroganza o la supponenza

dei “bulletti”. Ci ha spronato a pretendere informazioni, a voler conosce-

re, paragonando il nostro cervello ad una spugna che vuole essere intrisa

dal sapere. Senza “ghettizzare” chi per vari motivi non ha potuto o voluto

affrontare gli studi fino alla laurea e/o oltre, ma rivolgendosi a noi, ra-

gazzi della scuola dell’obbligo, ha indicato nell’impegno e nella passione,

con cui ci si applica per raggiungere l’obiettivo prefissato, le due strategie

fondamentali per ottenere i risultati attesi.

Giacomo – Lucia – Petra – Andrei

35

OONNOORREEVVOOLLEE,, CCII SSPPIIEEGGHHII ……

L’On. Ferraresi ci ha spiegato in che cosa consista il lavoro di un parla-

mentare, precisando, ad esempio, che lui, come tutti gli altri, dal martedì

al giovedì, partecipa alle sedute che richiedono una votazione (se necessa-

ria), mentre il lunedì e il venerdì prende parte a quelle che non prevedono

il voto. Notevole è anche il lavoro preparatorio, affiancato dagli assistenti

dell’Ufficio Legislativo, da collaboratori e dal Servizio Studi (in cui si pos-

sono trovare dossier, libri e informazioni varie).

I componenti delle tre Commissioni Permanenti ci hanno poi illu-

strato brevemente l’iter di una legge.

Se il governo (in questo caso si parla di disegno legge), ciascun deputato o

senatore, 50.000 elettori (si tratta delle leggi d’iniziativa popolare), il Con-

siglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro o i Consigli Regionali vogliono

introdurre una legge nuova, devono scrivere un progetto di legge, compo-

sto da uno o più articoli e preceduto da una relazione illustrativa. Quando

il progetto è pronto, viene presentato al Presidente della Camera (in questo

caso dei deputati), che lo annuncia all’Assemblea e lo fa stampare e distri-

buire affinché tutti lo leggano.

A questo punto inizia il lavoro della Commissione Permanente competente

che lo esamina ed apporta eventuali modifiche. Qualora il progetto di legge

affronti temi di competenza di altre Commissioni, la Commissione incari-

cata sente il loro parere.

Al termine di questo lavoro, il Presidente della Commissione nomina

un deputato con l’incarico di preparare una relazione con i risultati

dell’istruttoria svolta ed il testo del progetto di legge definito in ogni sua

parte. Il progetto di legge, così come è stato presentato dalla Com-

missione, giunto in Aula per la sua approvazione definitiva, può essere

ulteriormente discusso dai deputati e quindi modificato con appositi

emendamenti che poi vengono votati dall'Assemblea. Se la Camera

approva, il progetto di legge passa al Senato che può correggerne

alcune parti. In questo caso la legge torna alla Camera dei Deputati

che ridiscute le parti cambiate e magari le modifica ulteriormente.

Il testo ritorna allora al Senato, che esamina le modifiche de l-

la Camera dei Deputati. Quando le due Camere hanno raggiunto l’

accordo, il testo viene trasmesso al Presidente della Repubblica che

promulga la nuova legge. Questa viene pubblicata sulla Gazzetta Uffi-

ciale perché tutti la possano conoscere e, in genere dopo 15 giorni, entra

in vigore.

Gli studenti della classe II E

«… Finita la conversazione, dopo aver visitato alcune stanze di Montecitorio e aver

assistito alle votazioni della Camera, riguardanti il gioco d’azzardo, siamo usciti, pas-

sando per il “Transatlantico”, ambiente bellissimo, più bello di come si vede al tele-

giornale! […] Non dimenticheremo mai questa esperienza».

Con queste parole, estratte da una lettera di ringraziamento agli Onorevoli incontrati,

si conclude il viaggio d’istruzione delle classi IIE, IIF che, insieme alle insegnanti Anna

Ucci, Speranza Cataldo, Cristina Buttini, Federica Menatti e al giurista Oliviero Monta-

nari e Valeria Veronesi, sua moglie, hanno testimoniato il senso di appartenenza, di

continuità, di progettualità che caratterizza l’Istituto Comprensivo “Alda Costa”, da

sempre attento alla promozione dei valori costituzionali, sperimentati dal vivo attra-

verso le molteplici attività didattiche.

36

PARTE II ORDINAMENTO DELLA REPUBBLICA

TITOLO IV La Magistratura

SEZIONE I ORDINAMENTO GIURISDIZIONALE

Articolo 1O1

La giustizia è amministrata in nome del popolo.

I giudici sono soggetti soltanto alla legge.

Articolo 104

1° Comma La Magistratura costituisce un ordine autonomo e indipendente da ogni

altro potere.

SEZIONE II NORME SULLA GIURISDIZIONE

Articolo 111

1° Comma La giurisdizione si attua mediante il giusto processo regolato dalla legge.

2° Comma Ogni processo si svolge nel contraddittorio tra le parti, in condizioni di

parità, davanti a giudice terzo e imparziale. La legge ne assicura la ragionevole dura-

ta.

CCAAPPIIRREE IILL FFUUNNZZIIOONNAAMMEENNTTOO

DDEELLLLAA MMAAGGIISSTTRRAATTUURRAA

È stata davvero un’esperienza speciale quella vissuta dagli studenti della scuola pr i-

maria Alda Costa, che hanno avuto la possibilità di interagire in Tribunale con un giu-

dice, un avvocato e un cancelliere, madri di tre bambini della classe V B.

Le mamme, nei loro specifici ruoli professionali, hanno spiegato ai ragazzi che

nell’ordinamento della Repubblica italiana, il potere giudiziario è affidato alla Magi-

stratura formata dall’insieme dei giudici che costituiscono i vari organi giudicanti.

Ogni mamma, ricorrendo ad esempi pratici per farsi capire bene dai bambini, ha illu-

strato le caratteristiche del proprio lavoro, sottolineando lo stretto legame che inter-

corre tra giudice, avvocato e cancelliere.

Gli alunni hanno ascoltato con interesse nonostante la complessità dell’argomento e,

in alcuni casi, hanno chiesto che le parole, proprie del linguaggio giuridico, venissero

ripetute e spiegate. Le pagine dei loro quaderni si sono progressivamente riempiti di

appunti che, una volta riordinati e corretti, hanno confermato le conoscenze acquisi-

te. Di seguito viene riportata una sorta di promemoria scritta da un’alunna, utile, non

solo per i fortunati allievi della classe V B, ma per tutti gli studenti dell’Istituto che vo-

lessero approfondire questo argomento.

37

.

Il giudice, per poter giudicare secondo coscienza e nel pieno rispetto della legge,

deve essere libero da qualunque influenza che potrebbe essere esercitata su di lui

da un superiore, da un’autorità dello Stato, da un partito … .

Proprio perché ne sia garantita l’autonomia di giudizio, la Magistratura costituisce

un ordine autonomo e indipendente, che non dipende né dal Parlamento, né dal

Governo, secondo quanto sancito dall’art. 104 della Costituzione italiana.

I magistrati ordinari sono titolari della funzione giurisdizionale, che amministrano

in nome del popolo. Dal collegamento dell’art. 101 con l’art. 1, nel quale si afferma

che “la sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”, si spiega, ad esempio, perché nella Corte d’Assise, organo che giu-

dica reati di una certa gravità, oltre a magistrati di carriera vi siano anche giudici

popolari, estratti a sorte da elenchi di semplici cittadini provvisti di determinati re-

quisiti.

Se i giudici violano regole di comportamento sono giudicati dal Consiglio Superio-

re della Magistratura, organo di rilievo costituzionale, presieduto dal Presidente

della Repubblica.

Oltre ai provvedimenti disciplinari, a tale organo spettano, ai sensi dell’art. 105

della Costituzione, le assunzioni, le assegnazioni e i trasferimenti, le promozioni.

Tutto questo per garantire l’autonomia e l’indipendenza della Magistratura

I magistrati sono chiamati a giudicare le cause civili e le cause penali.

Le cause civili sono quelle in cui si deve decidere chi ha torto o chi ha ragione in

una controversia tra due parti. Chi perde la causa non subisce una condanna, ma

è obbligato a riconoscere il diritto del suo antagonista e, di solito, a pagare le spese

processuali.

Le cause penali sono quelle in cui lo Stato, rappresentato da un Magistrato, detto

Pubblico Ministero, accusa il cittadino di aver infranto la legge ed aver danneggiato

la comunità. Il cittadino ha diritto di difendersi (art. 24), con l’aiuto di un Avvoca-

to e, in caso di condanna, di appellarsi contro la sentenza, ricorrendo ad un altro

grado di giudizio. Solo quando sono esaurite tutte le possibilità di appello, la sen-

tenza diventa definitiva.

Una delle tre mamme, presenti all’incontro, è un avvocato. Anche lei, ricorrendo a

esempi pratici, ha spiegato che, nei processi, il suo compito consiste nel fornire la

migliore difesa possibile al proprio cliente, prestando attenzione ad ogni minimo

particolare.

Gli atti del giudice rimarrebbero lettera morta se non ci fosse il Cancelliere (una

delle mamme) il cui compito è quello di assistere il giudice in tutti gli atti e le attiv i-

tà che devono essere documentate attraverso la redazione di un processo verbale.

Quest’ultimo, una volta redatto e firmato dal cancelliere, diventa un atto pubblico.

Un’altra delle sue numerose ed importanti mansioni è quella di pubblicare le sen-

tenze e porre in esecuzione i provvedimenti. È lui che, ad esempio, trasmette i

provvedimenti del giudice al carcere e ai vari uffici cui devono essere inviati. Il can-

celliere ha anche l’incarico di gestire il fascicolo e di rilasciare copie degli atti del

processo; custodire i corpi del reato; certificare se e quante volte una persona è

stata condannata per avere commesso reati e con quale tipo di pena.

Nel loro lavoro, gli avvocati e i giudici devono costantemente tener conto della Co-

stituzione, la legge suprema in cui si riconoscono tutti i cittadini e che costituisce

le fondamenta dello Stato. Ed è per questo che, in caso di dubbio sulla costituzio-

nalità di un provvedimento, il giudice si rivolge alla Corte Costituzionale, l’organo

appositamente costituito per verificare che le norme da applicare siano conformi o

non conformi alla Costituzione.

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PARTE II ORDINAMENTO DELLA REPUBBLICA

TITOLO V10 Le Regioni, le Provincie, i Comuni

Articolo 114

1° Comma La Repubblica è costituita dai Comuni, dalle Province, dalle Città me-

tropolitane, dalle Regioni e dallo Stato.

2° Comma I Comuni, le Province, le Città metropolitane e le Regioni sono enti auto-

nomi con propri statuti, poteri e funzioni secondo i principi fissati dalla Costituzio-

ne.

NNEELLLLAA SSAALLAA CCOONNSSIIGGLLIIAARREE DDEELL CCOOMMUUNNEE

Per gli studenti delle classi I B e I G della scuola Media, la comprensione dei commi 1°

e 2° della Costituzione è stata agevolata dall’adesione al progetto “Cittadini consa-

pevoli”, organizzato dall’Assessorato comunale alla Pubblica Istruzione ins ieme

all’Istituzione Servizi Educativi e Scolastici.

I ragazzi sono stati accolti dal Vicepresidente del Consiglio Comunale, Dott. Giam-

paolo Zardi e dall’Assessora Comunale alla Pubblica Istruzione, Annalisa Felletti che,

dopo averli invitati a prendere posto nelle due ali della sala consigliare, dove abi-

tualmente siedono i Consiglieri quando viene convocato il Consiglio Comunale, han-

no spiegato il funzionamento della macchina amministrativa comunale, regolata da

uno Statuto che fissa le norme fondamentali per la sua organizzazione.

Hanno poi sottolineato come il Comune sia autonomo nelle decisioni riguardanti la

vita locale. Queste, naturalmente, non devono essere in contrasto con le leggi dello

Stato, le quali, tra l’altro, definiscono i campi in cui il Comune può decidere in modo

autonomo (art. 119 della Costituzione).

Tutti gli studenti si sono lasciati coinvolgere e hanno interagito ponendo numerose

domande, mentre quelli della classe I G hanno illustrato il contenuto di due cartelloni,

redatti a scuola, ricchi di richieste per il miglioramento della città.

L’assessora, prima di congedarsi, ha chiesto che le venissero consegnati i due docu-

menti, perché era sua ferma intenzione presentarli alla giunta nella prima seduta del

Consiglio Comunale.

I ragazzi hanno avanzato le loro idee anche al Sindaco, che li ha ricevuti nel suo stu-

dio, li ha ascoltati e ha evidenziato le difficoltà, soprattutto di tipo economico, con le

quali, quotidianamente, lui e la giunta devono fare i conti per gestire al meglio il Co-

mune per andare incontro alle esigenze dei suoi cittadini.

A giudicare dal grado di soddisfazione degli studenti e degli insegnanti, si può affer-

mare che l’obiettivo primario del progetto di avvicinare i giovani cittadini agli stru-

menti istituzionali della democrazia e della partecipazione sia stato pienamente rag-

giunto.

10 La riforma del Titolo V della Costituzione è entrata in vigore l’8 novembre 2001 dopo un lungo iter normativo.

39

PARTE II ORDINAMENTO DELLA REPUBBLICA

TITOLO V Le Regioni, le Provincie, i Comuni

Articolo 117

1° Comma La potestà legislativa è esercitata dallo Stato e dalle Regioni nel rispetto

della Costituzione, nonché dei vincoli derivanti dall'ordinamento comunitario e dagli

obblighi internazionali.

2° Comma Lo Stato ha legislazione esclusiva nelle seguenti materie:

[…] s) tutela dell'ambiente, dell'ecosistema e dei beni culturali.

CCOORRRRIISSPPOONNDDEENNZZAA TTRRAA

IILL SSIINNDDAACCOO EE II BBAAMMBBIINNII

Accostarsi in modo creativo e propositivo alla Costituzione permette anche agli stu-denti

più giovani di sperimentare conoscenze e competenze di cittadinanza attiva. Questo è

successo agli alunni della classe IV A e IV B della scuola primaria Manzoni dell’I.C.S. Alda

Costa, grazie al progetto Gioconda (i giovani contano nelle decisioni di salute e ambien-

te), promosso dall'Università di Pisa.

Le prime fasi del progetto si sono svolte in classe. I bambini, guidati dalla project

manager Liliana Cori dell’Istituto di fisiologia clinica del CNR, hanno affrontato argo-

menti relativi all’inquinamento atmosferico del territorio in cui abitano e ne hanno cerca-

to le cause.

I giovanissimi ambientalisti, dopo aver appreso le fondamentali informazioni sullo sta-to di

salute dell’ambiente, dalle loro maestre sono stati suddivisi in piccoli gruppi con il comp i-

to di creare una breve pièce teatrale, avente come protagonista un perso-naggio lega-

to al tema ambientale (un ragazzo/a, un insegnante, un medico, un tecnico, il sinda-

co..).

Sulla base di una traccia predefinita (i personaggi si incontrano alla fermata dell'au-

tobus in un luogo molto trafficato e ricco di smog) I ragazzi dovevano costruire il dia-logo

tra questi personaggi, arricchendolo di suggerimenti e consigli pratici per miglio-rare la

qualità dell'aria e quindi mettere in scena il tutto.

I suggerimenti sono stati poi raccolti e inseriti in una lettera indirizzata al sindaco.

Il sindaco l'ha letta, ha particolarmente apprezzato l'iniziativa e ha invitato le due classi in

Comune dove sono stati ricevuti.

Lì gli alunni hanno replicato la pièce e letto la lettera alla quale il sindaco ha risposto.

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Al Signor Sindaco e a tutta la Giunta Comunale raccomandiamo di soste-nere queste nostre idee: usare pochissime bombolette spray, per prevenire il buco nell’ozono, e se

non si vuole pensare a cose di impatto mondiale, si può pensare alla no-stra città: possiamo spargere pochi sacchetti, non buttare la sporcizia per strada e fare la raccolta differenziata.

Meglio andare in bici e a piedi. Utilizzare meno possibile i mezzi di trasporto a benzina. Cambiare i mezzi di trasporto inquinanti con mezzi meno inquinan-ti, co-me le macchine elettriche.

Usare di più i mezzi pubblici, costruire più fermate di autobus. Produrre macchine meno ingombranti. Non sprecare energia. Abbassare il riscaldamento e usare meno le stufe a pellet e a legna.

Utilizzare meno possibile gli elettrodomestici: usare meno frigoriferi e con-dizionatori. Non fumare più. Creare più zone verdi.

Non disboscare. Diminuire la costruzione di fabbriche. Dire alla città che le persone non devono inquinare l’ambiente con sigaret-te, veicoli, cartacce e altre cianfrusaglie inquinanti per l’ambiente.

Cordiali saluti.

Cari bambini e bambine, ho letto con attenzione la vostra lettera e non posso che concordare con tutti i vostri suggerimenti.

Sono contento di riscontrare che alcuni di quelli elencati li stiamo già at-tuando. Stiamo ad esempio lavorando per potenziare la raccolta differen-ziata; abbiamo piste ciclabili diffuse in tutta la città che per alcuni spo-stamenti consentono di scegliere la bici invece della macchina; in Comune

da diversi anni utilizziamo auto ibride, che non inquinano e danno il buon esempio; cerchiamo di non con-sumare aree verdi che anzi difendiamo.

È importante che di questi argomenti parliate anche in famiglia, soprattut-

to per-ché l'ambiente e la salute sono strettamente collegati. Io da papà so quanto con-ta l'opinione di un figlio, e per questo ho fiducia che ci sarà un giorno in cui que-sto elenco non sarà più necessario, perché avremo rag-giunto tutti, o quasi, gli o-biettivi che la vostra lettera contiene.

Vi ringrazio ancora per il lavoro che insieme alle vostre maestre svolgete ogni giorno per cercare idee e suggerimenti per migliorare l'ambiente e la nostra città. Per me questa è la conferma della buona educazione che ri-

cevete nella nostra scuola, che vi insegna anche a prendervi cura di ciò

che vi circonda, vi abbraccio, il vostro Sindaco Tiziano.