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L’Europa in movimento Verso un’Europa basata sulla conoscenza L’Unione europea e la società dell’informazione Commissione europea

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Page 1: Verso Europa Conoscenza

L’Europa in movimento

Verso un’Europa basata sulla conoscenzaL’Unione europea e la società dell’informazione

Commissione europea

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La presente pubblicazione è edita nelle lingue ufficiali dell’Unione europea: danese, finnico,francese, greco, inglese, italiano, olandese, portoghese, spagnolo, svedese e tedesco.

Commissione europeaDirezione generale della Stampa e della comunicazionePubblicazioniB-1049 Bruxelles/Brussel

Manoscritto terminato in ottobre 2002

Grafica della copertina: CE-EACIllustrazione della copertina: Zefa

Una scheda bibliografica figura alla fine del volume.

Lussemburgo: Ufficio delle pubblicazioni ufficiali delle Comunità europee, 2003

ISBN 92-894-4424-X

© Comunità europee, 2003Riproduzione autorizzata

Printed in Belgium

STAMPATO SU CARTA SBIANCATA SENZA CLORO

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Verso un’Europa basata sulla conoscenzaL’Unione europea e la società dell’informazione

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L’Unione europea e la società basata sulla conoscenza 3

Apporre l’impronta europea su Internet 5

Come mantenere l’Europa competitiva 6

L’iniziativa eEurope 8

Risultati finora raggiunti: eEurope 2002 10

Il futuro: eEurope 2005 17

Come proseguire? 22

Per ulteriori informazioni 22

Indice

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Le tecnologie digitalipossono contribuire amigliorare la qualitàdella vita di tutti noi.

Internet sta cambiando il nostro mododi vivere. Questo cambiamento è para-gonabile a quello della rivoluzioneindustriale del XVIII e del XIX secolo.Negli ultimi vent’anni le tecnologie del-l’informazione e Internet hanno tra-sformato l’economia, gli studi, la ricercae l’amministrazione.

Le tecnologie digitali sono un fattorepotente di crescita economica e com-petitività. Negli anni 90 le imprese e iconsumatori negli Stati Uniti hannotempestivamente afferrato i vantaggiofferti dalla «rivoluzione digitale». Leimprese americane sono diventate cosìmolto più competitive e l’economia sta-tunitense ha registrato una crescitaeconomica spettacolare.

Al vertice di Lisbona nel mese di marzo2000, i capi di Stato e di governo euro-pei hanno deciso che anche l’Europadeve entrare nell’era digitale e hannofissato per l’Unione europea un nuovoobiettivo: diventare entro il 2010 lasocietà basata sulla conoscenza piùcompetitiva del mondo.

La maniera in cui l’Unione europea rag-giungerà questo obiettivo influenzeràla qualità di vita dei cittadini, le condi-zioni di lavoro dei lavoratori e la com-petitività globale dell’industria e deiservizi europei.

L’Unione europea e la società basata sulla conoscenza

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Bisogna intervenire

Nel novembre 1999 la Commissioneeuropea ha lanciato l’iinniizziiaattiivvaa eeEEuu--rrooppee per gestire questa transizione,nell’Unione e nei paesi candidati del-l’Europa centrale e orientale.

L’iniziativa eEurope vuole garantireche nell’Unione europea tutti — citta-dini, scuole, imprese, amministrazioni— abbiano accesso alle nuove tecno-logie dell’informazione e della comu-nicazione (Information and Commu-nication Technologies — ICT) e lesfruttino il più possibile. Ciò significa,per esempio, usare Internet per sva-riate attività giornaliere, servizi e pro-dotti come istruzione, amministra-zione, salute, cultura e attivitàricreative.

L’iniziativa eEurope significa non solorendere l’industria europea più com-petitiva ma anche garantire a tutti icittadini europei, soprattutto quellicon esigenze speciali, l’accesso allemoderne tecnologie di comunicazioneper migliorare la loro qualità di vita.

Gli europei devono avere accesso online diretto e interattivo a conoscenze,istruzione, formazione, amministra-zione, servizi sanitari, cultura, attivitàricreative, servizi finanziari ecc. Nell’o-dierna società, l’accesso a Internet èdiventato un diritto fondamentale ditutti i cittadini e un governo respon-sabile ha il dovere di fornirlo.

Ver so un ’Europa basata su l la conoscenza

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Giocare e studiare nellapropria lingua: il sistemaeuropeo protegge ladiversità linguistica.

Favorendo la crescita economica, letecnologie dell’informazione e dellacomunicazione possono creare postidi lavoro nuovi e migliorati e aumen-tare la prosperità. I governi europeivogliono che questi vantaggi siano adisposizione di tutti e non solo di unapiccola minoranza. La nuova societàbasata sulla conoscenza deve essereuna società aappeerrttaa aa ttuuttttii. Internetoffre possibilità enormi: qualsiasi per-sona capace di usare un computerpuò partecipare alla vita sociale cliccando un mouse. eEurope e i suoiprogrammi (eLearning, eHealth, eGovernment e eBusiness) mirano asfruttare interamente questo poten-ziale a vantaggio dell’inclusionesociale.

L’allargamento dell’Unione europeaacuisce l’importanza di questo pro-cesso. Presto ben dieci nuovi paesi(Repubblica ceca, Estonia, Cipro, Let-tonia, Lituania, Ungheria, Malta, Polo-nia, Slovenia e Slovacchia) aderirannoall’Unione, aggiungendo circa 75milioni di cittadini all’attuale Unioneeuropea di 375 milioni. L’inclusionesociale è vitale per il successo di que-sta grande operazione e la «inclusionedigitale» è un aspetto molto impor-tante.

Insistendo sull’inclusione digitale, laCommissione europea vuole distin-guere l’approccio europeo alla societàdelle informazioni da quello di altreregioni del mondo. Negli Stati Unitil’industria e i cittadini hanno accet-tato Internet molto più rapidamentedi quanto sia avvenuto in Europa ma,grazie ad eEurope, stiamo riguada-gnando terreno, incanalando gli sforzia livello regionale, nazionale ed euro-

peo per garantire che l’economia digi-tale apporti vantaggi a ttuuttttii i cittadinieuropei e dare un’impronta europea aInternet.

L’Unione europea punta a costruire erafforzare il modello sociale europeo,caratterizzato da un alto livello di pro-tezione sociale, conservare la diversitàculturale e linguistica dell’Europa esviluppare la presenza delle lingueeuropee in modo che tutti abbianoaccesso a servizi e contenuto nellapropria lingua. Internet può trasfor-mare il mondo in un villaggio globale,ma l’Unione europea vuole garantireche in questo villaggio ogni cultura eogni lingua mantengano il loro ruoloa livello locale.

Apporre l’impronta europea su Internet

EKA

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Per funzionare bene nell’attuale mer-cato globale, le imprese ricorrono alletecnologie dell’informazione e dellacomunicazione nei contatti con clientie fornitori, per la contabilità, il funzio-namento degli impianti produttivi, gliaspetti fiscali.

Le tecnologie dell’informazione e dellacomunicazione sono quindi diventate«tecnologie di ottimizzazione» (ena-bling), a sostegno della competitivitàe del buon funzionamento di tutti i set-tori dell’economia. Il maggior uso diqueste tecnologie aumenta quindi lacrescita e la competitività.

Un’economia forte e competitiva nonsi ottiene semplicemente incorporandole tecnologie digitali nella fabbrica-zione o nei servizi: occorrono dipen-denti molto qualificati per fare funzio-nare i nuovi sistemi e consumatorialfabetizzati dal punto di vista infor-matico per comperare nuovi beni enuovi servizi. Ciò significa formazionee istruzione per persone di tutte le età.La competitività è in funzione degliiinnvveessttiimmeennttii nneellllee ppeerrssoonnee.

I politici sono ben consapevoli che letecnologie dell’informazione e dellacomunicazione contribuiscono diretta-

Gli europei investono dipiù nella ricerca.

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Come mantenere l’Europacompetitiva

EKA

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mente e in modo significativo all’eco-nomia dell’Unione europea. Nel 2001il settore di queste tecnologie ha rap-presentato nell’Europa occidentale643 miliardi di euro o il 7,5 % del PIL.Secondo l’Osservatorio europeo dellatecnologia dell’informazione nel 2001il PIL è cresciuto del 5,1 %, grazierispettivamente ad una crescita del3,9 % e del 6,4 % nelle tecnologiedell’informazione e delle telecomuni-cazioni.

A Lisbona nel marzo 2000 i leaderdell’Unione europea hanno ricono-sciuto questi fatti, sottolineando nelleloro conclusioni al termine del verticeche:

• le imprese e i cittadini devonoavere accesso ad un’infrastrutturadi comunicazione economica emondiale e ad una vasta gammadi servizi,

• ogni cittadino deve avere le capa-cità necessarie per vivere e lavorarenella nuova società dell’informa-zione,

• l’apprendimento lungo tutta la vitaè una componente di base delmodello sociale europeo.

Gli obiettivi generali fissati dai leaderdell’Unione europea a Lisbona miranoa rendere l’Unione europea entro il2010 la società basata sulla cono-scenza più competitiva del mondo.Ogni primavera i leader si incontranoper esaminare i progressi compiuti eidentificare le priorità per i 12 mesisuccessivi.

Mercati liberi e migliorericerca

L’iniziativa eEurope ha un ruolochiave per conseguire gli obiettivi diLisbona, ma ciò non è tutto. L’Unioneeuropea deve anche investire di piùnella ricerca e aprire i suoi mercatialla maggiore concorrenza, partico-larmente in alcuni settori chiavefinora, dominati dai fornitori nazio-nali.

Sono state fissate date per:

• liberalizzare i mercati europei del-l’energia e delle telecomunica-zioni,

• creare un mercato unico nei servizifinanziari,

• liberalizzare ulteriormente i servizipostali e di trasporto,

• introdurre un brevetto dell’Unioneeuropea,

• lanciare il sistema di navigazionevia satellite Galileo,

• creare un mercato unico per il tra-sporto aereo, il «Cielo unico euro-peo».

I leader dell’Unione hanno inoltreconvenuto di aumentare gli stanzia-menti di ricerca in modo che, entro il2010, almeno il 3 % del PIL sarà inve-stito nella ricerca e nello sviluppo tec-nologico.

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L’iniziativa eEurope

L’iniziativa eEurope dell’Unione euro-pea parte dal principio che Internet èessenziale per la crescita economica,la creazione di posti di lavoro e ilmiglioramento della qualità di vita,non solo in Europa, ma in tutto il pia-neta. L’iniziativa eEurope è ambizio-sa e mira a collegare il più rapida-mente possibile a Internet i cittadinidell’Unione europea via computer,telefono mobile o televisore munitodi un dispositivo elettronico per ser-vizi integrati Internet TV (set-topbox), in ufficio, a scuola o a casa.

Vuole realizzare un’EEuurrooppaa iinnffoorrmmaattii--ccaammeennttee aallffaabbeettiizzzzaattaa per garantirel’inclusione sociale, sviluppare lafiducia dei consumatori e diminuire ildivario tra ricchi e poveri nellasocietà europea.

La Commissione europea ha lanciatol’iniziativa eEurope nel novembre1999 e ha successivamente precisatole tappe principali di questo pro-cesso.

I piani di azione sono stati finoradue:

• il piano d’azione 2002 approvatoal vertice di Feira nel giugno2000, e

• il piano d’azione 2005 approvatoa Siviglia nel giugno 2002.

Entrambi i piani mirano a creare unasocietà dell’informazione all’insegnadell’inclusione, ma dal 2000, con l’e-volversi della situazione, alcunemisure sono state completate e sonoemerse nuove sfide. Il secondo pianod’azione aggiorna quindi le prioritàdell’Unione europea e affina il pro-cesso.

Il piano d’azione 2002 molto ambi-zioso dava la priorità a Internet. Ilpiano d’azione 2005 si concentrasull’accesso effettivo, l’uso e la dispo-nibilità di Internet.

L’iniziativa eEurope 2005 pone gliutenti al centro. A tutti i livelli e intutte le misure di attuazione, si sot-tolinea la necessità di informatizza-zione, anche per le persone con esi-genze speciali. Tutti i servizi chiavedevono essere disponibili non solotramite personal computer ma anchetramite televisione digitale interatti-va, telefoni mobili della terza gene-razione e reti via cavo.

Come affermato dai leaderdell’Unione europea, il nuovo pianod’azione deve concentrarsi sulladisponibilità e sull’uso diffuso dellereti a banda larga in tutta l’Unioneentro il 2005, la sicurezza di reti einformazioni, l’amministrazione inlinea (eGovernment), l’apprendimen-to in linea (eLearning), la salute inlinea (eHealth) e il commercio elet-tronico (eBusiness).

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Come procede l’Unione europea?

L’iniziativa eEurope non mira a creare nuove istituzioni o leggi.Semplicemente intende coordinare nell’ambito di finalità comuniazioni politiche già in atto in molti e diversi contesti.

>> CCoommppeetteennzzaa nnaazziioonnaallee:: ogni paese dell’Unione europea ha ildiritto esclusivo di decidere come far funzionare i propri sistemiscolastici e servizi pubblici. Gli Stati membri hanno però deciso diaccomunare le esperienze, fissare obiettivi comuni e scambiareinformazioni sul come raggiungerli: il cosiddetto «metodo dicoordinamento aperto». Le autorità regionali o locali sono spessoresponsabili dell’azione a livello locale.

>> CCoommppeetteennzzaa ddeellll’’UUnniioonnee eeuurrooppeeaa:: secondo i trattati dell’Unioneeuropea si possono emanare lleeggggii eeuurrooppeeee su argomenti come lalibera circolazione delle merci. Una parte di questa legislazioneviene adattata per tener conto delle nuove tecnologie. Il bbiillaanncciiooddeellll’’UUnniioonnee eeuurrooppeeaa finanzia i programmi per promuovere lo svi-luppo nelle regioni meno abbienti, la ricerca, gli scambi didatticiecc. Una parte dei finanziamenti serve a promuovere l’uso diInternet.

Liberi e senza vincoli! La tecnologia portatile consentirà di fare a meno deicomputer tradizionali.

ZEFA

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Risultati finora raggiunti:eEurope 2002

Quando il programma eEurope è statoconcepito nel 2000, l’uso di Internetin Europa era ostacolato principal-mente dai fattori seguenti:

• accesso costoso, insicuro e lento;

• numero insufficiente di persone online con conoscenze informatiche;

• assenza di una cultura sufficiente-mente dinamica, imprenditoriale eorientata ai servizi;

• scarso impegno del settore pub-blico nello sviluppo di nuove appli-cazioni e nuovi servizi.

Il programma eEurope ha identificatoi passi necessari per eliminare questiostacoli, concentrandosi su tre obiet-tivi principali:

• garantire un accesso a Internetmeno caro, più rapido e sicuro;

• investire nelle persone e nellecapacità;

• incoraggiare l’uso di Internet.

Negli ultimi tre anni eEurope 2002 haraggiunto successi significativi in tuttiquesti settori.

Un accesso Internet menocaro, più rapido e sicuro

Una delle massime priorità di eEurope2002 era ammodernare le regole diaccesso a Internet e creare un mercatounico per tutti i servizi di telecomuni-cazioni.

Le condizioni di accesso a Internetsono state influenzate da leggi e strut-ture di periodi precedenti, quando lamaggior parte degli utenti dipendevada un’unica società telefonica in situa-zione di monopolio. La liberalizzazioneè iniziata verso la fine degli anni 80ma non è andata abbastanza lontano.Nel marzo 2002 l’Unione europea haquindi adottato un nuovo quadro diregolamentazione, più semplice cheriduce nell’Unione europea il numerodi leggi da 23 a 8 e crea un mercatoveramente liberalizzato delle teleco-municazioni dove la concorrenza fadiminuire i prezzi e migliora la qualitàdei servizi. Il risultato è un accessomeno caro e più rapido ad Internet siaper i cittadini che per le aziende.

Ma come renderlo sicuro? I rischi perla sicurezza si moltiplicano con l’e-splosione di Internet e bisogna quindigarantire la fiducia dei consumatori edelle imprese in Internet.

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Anche in questo campo l’Unione euro-pea è stata attiva. La Commissione haelaborato precise strategie per la sicu-rezza della rete e dell’informazione.Ha anche proposto una decisionequadro per la lotta contro il terrorismo(che tratta anche gli attacchi di pira-teria informatica) e una decisione spe-cifica sugli attacchi di pirateria infor-matica. Lo scopo è garantire che tuttii diversi paesi dell’Unione europeaintervengano risolutamente contro gliautori di attacchi gravi.

Ugualmente importanti per la fiduciadel consumatore sono la protezionedei dati e della vita privata. Una diret-tiva quadro dell’Unione europea del1995 e una direttiva specifica del1998 (successivamente modificata)sulle comunicazioni elettronichegarantiscono un alto livello di privacyindividuale e la libera circolazione deidati personali nell’Unione europea everso paesi terzi con norme simili.

RRiissuullttaattii:: verso la metà del 2002 il 40 % dei nuclei domestici dell’Unioneeuropea aveva accesso ad Internet,secondo la «Valutazione comparativadell’azione eEurope» per il 2002 (18 % nel marzo 2000). Questo nettomiglioramento significa che in Europagli utenti della rete sono circa 150milioni, come negli Stati Uniti. Ilnumero di utenti della rete in tutto ilmondo è di 404 milioni e dovrebbesalire a 550 milioni entro il 2005.

I costi di accesso a Internet diminui-scono. Un’indagine della Commis-sione effettuata nel novembre 2001

ha appurato che, per un utente resi-denziale medio (20 ore d’uso nelle orenon di punta), i costi mensili erano di10-20 euro, comprese le spese di chia-mata, per l’offerta più vantaggiosanella maggior parte degli Stati mem-bri.

La gestione intelligentedella conoscenza è lachiave di qualsiasi lavoro.

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Il numero di persone chedispongono di un accessoa Internet è notevolmenteaumentato e i costi sono

diminuiti.

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Investimento nelle persone e nelle capacità

Al vertice di Lisbona i leader dell’U-nione europea hanno riconosciuto chela futura competitività dipende dauna politica rinnovata di istruzione,all’insegna dell’apprendimento inlinea (eLearning) e della formazioneprofessionale lungo tutta la vita.

Ogni paese dell’Unione europearimane interamente libero di organiz-zare come vuole il suo sistema di istru-zione nazionale e i programmi di inse-gnamento nelle scuole e nelleuniversità, ma l’Unione europeasvolge un ruolo determinante nelcoordinamento delle politiche nazio-nali verso obiettivi comuni in tutta l’U-nione europea.

A questo punto interviene il pro-gramma «eLearning» che coordina glisforzi nazionali per ammodernare isistemi di istruzione e la formazioneprofessionale. L’obiettivo è garantireche i giovani che lasciano la scuolasiano alfabetizzati a livello informa-tico e che i lavoratori possano mante-nersi al passo con la rivoluzione del-l’Internet nel loro posto di lavoro.

Questo ammodernamento dà agli sco-lari e agli studenti l’opportunità di uninsegnamento in linea che altrimentimolte biblioteche scolastiche e uni-

versitarie non potrebbero fornire e cer-tamente non in quantità sufficienti.

A loro volta l’industria e il settore ter-ziario avranno i dipendenti altamentequalificati di cui hanno bisogno e iconsumatori alfabetizzati informati-camente saranno disposti a compe-rare nuovi prodotti e servizi.

Gli Stati membri dell’Unione europeasi sono impegnati a:

• aumentare ogni anno sostanzial-mente l’investimento pro capitenelle risorse umane, soprattutto l’i-struzione, partendo da una mediadel PIL rispettivamente del 5 % nel1999 e del 5,1 % nel 2000;

• dimezzare entro il 2010 il numerodi giovani di età compresa tra 18 e24 anni titolari di un diploma diistruzione secondaria inferiore eche non seguono ulteriori corsi diinsegnamento o formazione;

• trasformare scuole e centri di for-mazione (tutti collegati a Internet)in centri di apprendimento localipolivalenti, accessibili a tutti;

• concordare un quadro europeo chedefinisca nuove attitudini di base(conoscenze informatiche, linguestraniere, cultura tecnologica, spi-rito imprenditoriale e attitudinisociali) nell’ambito di un appren-dimento lungo tutta la vita.

RRiissuullttaattii:: l’obiettivo iniziale era garan-tire l’accesso a Internet e alle risorsemultimediali entro la fine del 2001 ditutte le scuole nell’Unione europea.Nel 2002 la percentuale delle scuole

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dell’Unione europea collegate a Inter-net ha raggiunto il 93 % (89 % nel2001). Di queste, il 64 % ha collega-menti della rete digitale di servizi inte-grati (ISDN) mentre il 19 % haaccesso alla banda larga via la tecno-logia ADSL. Esistono ancora discre-panze tra i diversi paesi dell’Unioneeuropea ma il divario diminuisce. Nel2001 esisteva in media un computeron line ogni 25 studenti. Nel 2002 siè passati a 17 studenti. L’obiettivo nel2002 è arrivare a 15 studenti per com-puter on line entro la fine del 2003.

A livello professionale la popolazioneeuropea deve poter acquisire in qual-siasi momento della vita nuove cono-scenze e abilità per garantire la futu-ra idoneità al lavoro. Questo obietti-vo è determinante in termini socialiper eliminare l’esclusione inun’Unione europea dove 150 milionidi cittadini non hanno completato l’i-struzione secondaria di livello supe-riore. La garanzia di poter apprende-re lungo tutta la vita è quindi fonda-mentale per il modello sociale euro-peo e contribuisce a rendere laeInclusion possibile.

Nel 2002 più della metà dei lavora-tori dell’Unione europea usa per ilsuo lavoro il computer, cioè un 20 %in più rispetto al 2001. Tre su quattro«colletti bianchi» (lavoratori impiega-tizi) usano il computer, ma soltantocirca un terzo della manodoperadell’Unione europea ha seguito unaformazione informatica. Questasituazione deve migliorare perché leconoscenze informatiche sono essen-ziali per poter trovare un lavoro intutti i settori.

Incoraggiare l’uso di Internet

Per incoraggiare la diffusione diInternet, l’Unione europea ha cercatodi creare un ambiente favorevole nelquale la società e qualsiasi altraorganizzazione possano sviluppareabilità e servizi informatici. Ha stabi-lito ad esempio un quadro giuridicoper il commercio elettronico in unadirettiva che è diventata legge intutta l’Unione europea nel gennaio2002. Nel marzo 2002 è stato deci-so di creare il dominio di primo livel-lo «.eu» (top level domain) che per-metterà a cittadini, organizzazioni eimprese europei di avere siti web eindirizzi di posta elettronica che ter-minano con «.eu» anziché le lettereche indicano un paese o «.com».

In generale l’azione dell’Unione euro-pea non ha riguardato la legislazio-ne, preferendo basarsi sulla «pressio-ne del gruppo» e i riesami annuali aprimavera controllano che gli Statimembri dell’Unione europea rispetti-no i loro impegni per promuovere lasocietà dell’informazione.

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Semplificazione delle pratiche amministrative

I 20 tipi di servizi pubblici dove la nuova tecnologia semplifica le pratiche amministrative.

Servizi pubblici per i cittadini:1. Imposte sul reddito: dichiarazione, avviso di imposizione.2. Servizi di ricerca di lavoro da parte degli uffici del lavoro.3. Contributi di previdenza sociale:

• indennità di disoccupazione;• assegni familiari;• costi sanitari (risarcimento o sistemazione diretta);• borse di studio.

4. Documenti personali (passaporto e patente di guida).5. Immatricolazione di automobili (nuove, usate e

importate).6. Domande di permesso edilizio.7. Dichiarazioni alla polizia (per esempio in caso di furto).8. Biblioteche pubbliche (disponibilità di cataloghi,

strumenti di ricerca).9. Certificati (nascita, matrimonio): richiesta e rilascio.10. Iscrizione a istituti di istruzione superiore/università.11. Notifica di trasferimento (cambio di indirizzo).12. Servizi sanitari (per esempio informazioni interattive

sulla disponibilità di servizi nei diversi ospedali; prenotazioni negli ospedali).

Servizi pubblici per le imprese:1. Contributi sociali per i dipendenti.2. Imposta sulle società: dichiarazione, notifica.3. IVA: dichiarazione, notifica.4. Registrazione di nuove società.5. Fornitura di dati ad istituti statistici.6. Dichiarazioni doganali.7. Licenze ambientali (comprese relazioni).8. Appalti pubblici.

Accesso facile ai servizi pubblici

Il motto per i servizi amministrativi inlinea (eeGGoovveerrnnmmeenntt) è: «meglio inlinea che in coda». Lo scopo è con-sentire un accesso elettronico agevoleai servizi pubblici. Non c’è più bisognodi fare la coda agli sportelli! I governidell’Unione europea hanno iniziato arendere disponibili in linea 20 servizidi base. È ora possibile via Internetcompilare la dichiarazione dei redditi,consultare le offerte di lavoro e leimprese possono ora usare Internetper le dichiarazioni IVA, le iscrizioninei registri, le dichiarazioni doganalie per rispondere ad appalti pubblici.

RRiissuullttaattii:: nell’aprile 2002 un’indaginedella Commissione europea hamostrato che, in media, il 55 % dei ser-vizi pubblici di base era accessibile inlinea (45 % nell’ottobre 2001) e che lamaggior parte dei siti web esaminatigià fornisce più interattività del sem-plice scaricamento di programmi.

Lo studio mostra anche che i serviziamministrativi in linea aumentano piùrapidamente per le imprese (68 %) cheper i cittadini (47 %), tranne nei PaesiBassi dove avviene il contrario.

In testa sono i servizi che comportanopagamenti al settore pubblico con untasso del 79 % nell’aprile 2002 (62 %nell’ottobre 2001). Il tasso più elevatoè rappresentato dalle dichiarazioni IVA(88 %).

In generale, l’Irlanda ha il tasso più alto(85 %) seguita da Svezia (81 %), Fin-landia (70 %) e Danimarca (69 %).

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È necessario migliorare illivello di istruzione, esoprattutto la formazionedi base in materie qualila lettura, la matematicae le lingue.

Medicina in linea

Un’altra iniziativa, llaa ssaalluuttee iinn lliinneeaa((eeHHeeaalltthh)), tende ad utilizzare le tec-nologie digitali per migliorare la qua-lità e l’accessibilità dei servizi medi-co-sanitari, compresi i disabili.

Nel marzo 2002 il Consiglio dei mini-stri dell’Unione europea ha adottatouna risoluzione per facilitare l’acces-so ad Internet ai 37 milioni di disabi-li in Europa sulla base di norme rico-nosciute a livello internazionale. Larisoluzione invita anche gli Statimembri e la Commissione a mante-nere un dialogo permanente con leorganizzazioni che rappresentano idisabili e gli anziani in modo datener conto delle loro osservazioni erivendicazioni.

ZEFA

RRiissuullttaattii:: l’uso di Internet da partedei medici generici è nettamenteaumentato. Nel giugno 2001 il 60 %dei prestatori di cure mediche di baseera collegato a Internet (48 % nelmaggio 2000). Nello stesso periodo,la percentuale di medici generici cheusano Internet per comunicare con ipazienti è aumentata dal 12 % al 34 %.

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Ver so un ’Europa basata su l la conoscenza

È il contenuto che conta

Una terza iniziativa sui contenuti(eeCCoonntteenntt) concerne la disponibilitàdelle informazioni in rete nella lin-gua dell’utente. Attualmente il 75 %di tutte le pagine sulla World WideWeb è in inglese.

Nell’aprile 2002 la Commissione haproposto una direttiva per armoniz-zare le condizioni che disciplinanol’uso di informazioni del settore pub-blico. Essa è basata sul principio chetutte le informazioni siano riutilizza-bili a scopi commerciali o non com-merciali e invita gli enti pubblici cheforniscono informazioni ad applicaretariffe basate sui costi. La proposta èdestinata a stimolare la creazione dicontenuti Internet, un mercato sti-mato a 433 miliardi di euro inEuropa e che dà lavoro a quattromilioni di persone.

RRiissuullttaattii:: Internet è più diffuso pres-so le imprese che tra i privati.Secondo un’indagine di Eurobaro-metro, quasi il 90 % delle ditte conpiù di 10 dipendenti ha un collega-mento Internet e più del 60 % unsito web. Un’eccezione è ilPortogallo, dove soltanto i due terzidi tutte le imprese sono collegate aInternet e soltanto un terzo circa haun proprio sito web.

In media, circa il 20 % delle impreseeuropee compera e vende viaInternet, con Germania, Irlanda eRegno Unito in testa per le vendite eDanimarca e Finlandia in buonaposizione per gli acquisti on line. Insei Stati membri, più del 30 % ditutte le imprese si rifornisce viaInternet (più del 40 % in Finlandia eDanimarca). Invece soltanto il 5 %delle imprese portoghesi e il 10 % diquelle francesi ricorrono ad Internetper le loro forniture.

Basta con i moduli dariempire e le file agli

sportelli pubblici: moltepratiche possono esseresvolte direttamente da

casa, grazie a Internet, ealtre non sono più

necessarie.G

OO

DSH

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17

La creazione di una società dell’infor-mazione esige un continuo adegua-mento con l’affermarsi di nuove sfidee la persistenza di determinati osta-coli.

Il miglioramento dell’istruzione edella formazione lungo tutta la vita èun processo continuo, così comeimparare a sfruttare tutte le possibi-lità di Internet. L’iniziativa eEurope2002 è stata solo un primo passo eresta ancora molto da fare.

L’iniziativa eEurope raggiunge però isuoi obiettivi. I costi di accesso a Inter-net, considerati inizialmente uno deiprincipali ostacoli, diminuiscono. Icosti marginali di accesso a Internetper chi possiede un personal compu-ter sono ora ridotti, pur restandomolto più alti che negli Stati Uniti.Sono inoltre molto più elevati per l’ac-cesso Internet a banda larga. La lentadiffusione del commercio elettronicoe le difficoltà ad affermarsi dellecomunicazioni a banda larga sonodue aspetti da affrontare.

Per superare questi problemi e sfrut-tare i successi di eEurope 2002, il pro-gramma eEurope 2005 si concentrasu un numero più limitato di prioritàche concernono l’uso effettivo diInternet per il commercio elettronicoe i servizi pubblici in linea, compresescuole e imprese.

Dà la massima priorità all’ammini-strazione, all’apprendimento e allasalute in linea e alla creazione di unambiente dinamico per lo sviluppodel commercio elettronico. Il pianod’azione prevede due gruppi di azioniche si rafforzano reciprocamente eche sono entrambi essenziali nel per-mettere la prestazione di servizi prio-ritari:

• azioni per garantire un ampioaccesso ai servizi a banda larga einfrastrutture di informazionesicure;

• servizi, applicazioni e contenuti,soprattutto per i servizi pubblici eil commercio elettronico.

Accesso alla banda larga e sicurezza: le due grandi condizioni preliminari

Il piano d’azione 2005 intende acce-lerare l’istituzione dei servizi a bandalarga, cioè la trasmissione ad altoflusso di voce, dati e segnali videoattraverso reti fisse o mobili [collega-menti fissi senza filo mediante fibreottiche e via satellite e anche itelefoni mobili della terza genera-zione (UMTS) una volta che essisaranno più diffusi]. Nel 2002 le retiprincipali sono quelle che usano lalinea d’abbonato digitale asimme-trica (asymetric digital subscriber loop— ADSL) e i cavi. ADSL, grazie allacompressione dei dati, può fornire ser-vizi digitali a banda larga su unalinea telefonica tradizionale.

Il futuro: eEurope 2005

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Ver so un ’Europa basata su l la conoscenza

Attualmente, i sistemi a banda largaconsentono un flusso di 1,5 megabital secondo, cioè circa 25 volte piùvelocemente di un modem telefonicostandard a 56 kilobit al secondo. Ciòpermette di scaricare rapidamentegrandi file di dati e un collegamentopermanente on line.

La diffusione del sistema a bandalarga richiede la promozione di con-tenuti, servizi e applicazioni, ma i con-sumatori adotteranno questa tecno-logia soltanto se essa offrirà loro icontenuti richiesti nella loro lingua.Senza una forte domanda degli utenti,non vi saranno investimenti nell’infra-struttura ma, a sua volta in assenza diinfrastruttura mancheranno gli incen-tivi a sviluppare nuove applicazioni enuovi contenuti.

Più le reti e i computer diventano unelemento centrale del commercio edella vita quotidiana, maggiorediventa l’esigenza di garantire la pro-tezione dei dati. Rendere sicure le retie i sistemi di informazione è quindi ilrequisito preliminare per promuovereil commercio elettronico e tutelare laprivacy. A tal fine l’Unione europea ha

varato una strategia basata sulle suecomunicazioni sulla sicurezza e lacibercriminalità e sulla direttiva con-cernente la protezione dei dati.

Azioni eEurope 2005:

• gli Stati membri dell’UE devono uti-lizzare i fondi strutturali dell’U-nione europea (Fondo regionale esociale ecc.) per facilitare l’accessoa banda larga nelle regioni perife-riche e rurali;

• gli Stati membri dell’UE devono eli-minare gli ostacoli legislativi, pro-muovere gli investimenti nellabanda larga, riducendo le restri-zioni di passaggio;

• entro il 2003 sarà creata una taskforce sulla cybersicurezza chediventerà il centro competente perle questioni di sicurezza.

Amministrazione elettronica(eGovernment)

L’amministrazione elettronica è unacomponente fondamentale del pianod’azione 2005 perché permette dimettere in linea la sfera amministra-tiva e, di riflesso, gran parte dell’eco-nomia.

Il settore pubblico può agire come uncatalizzatore in quanto è contempo-raneamente un fornitore di informa-zioni e un cliente che ha bisogno dicollegamenti a banda larga per fornireinformazioni ai cittadini. Oggi il set-tore pubblico è il maggiore detentoree produttore di contenuto in Europaed esiste quindi un potenziale enorme

Per poter ricevere video esuoni per lo studio o il

divertimento è necessariodisporre di connessioni a

banda larga.

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di riutilizzazione delle informazionidel settore pubblico per servizi avalore aggiunto.

Il piano d’azione 2005 evidenzia inol-tre l’importanza di servizi logistici(back offices) per migliorare l’effi-cienza delle amministrazioni a livellocentrale, regionale e locale, in quantosi considera che questa sia la primatappa necessaria per migliorare i ser-vizi forniti direttamente ai cittadini.

Azioni eEurope 2005:

• entro la fine del 2003 la Commis-sione presenterà un quadro di inte-roperabilità con specifiche tecni-che comuni per garantire lafornitura ai cittadini e alle impresedi servizi amministrativi in linea intutta l’Unione europea;

• entro la fine del 2004 i governidell’Unione europea dovranno pre-disporre 20 servizi di base in lineae interattivi, anche per le personecon esigenze speciali;

• entro la fine del 2005 gli Statimembri dell’Unione europea effet-tueranno gran parte dei loroappalti pubblici elettronicamente.

L’apprendimento in linea(eLearning)

Per diventare entro il 2010 l’econo-mia più competitiva basata sullaconoscenza nel mondo, l’Unione euro-pea deve avere una strategia risolutain materia di istruzione. Spetta alleautorità competenti di ogni paese svi-luppare le abilità dei suoi cittadiniattraverso l’apprendimento e l’istru-zione lungo tutta la vita, ma l’inizia-tiva a livello europeo «eLearning» pro-muove nuovi modi di apprendimentoon line in tutta l’Unione europea.

Al vertice di Barcellona (marzo 2002),i capi di Stato e di governo dell’U-nione europea hanno fissato l’obiet-tivo di garantire che, entro la fine del2003, vi sia un computer on line,usato a scopi didattici, ogni 15 allievinelle scuole dell’Unione europea.

Azioni eEurope 2005:

• i governi dell’Unione europeadevono adoperarsi affinché tuttele scuole e le università abbianoaccesso alla banda larga entro lafine del 2005;

• entro la fine del 2002 l’Unioneeuropea deve varare un pro-gramma di apprendimento in lineaper attuare il piano di azioneeLearning nel periodo 2004-2006;

• entro la fine del 2003 i governidell’Unione europea dovrannovarare programmi di formazioneper fornire agli adulti le capacitàdi cui hanno bisogno per trovarelavoro nella società della cono-scenza.

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Ver so un ’Europa basata su l la conoscenza

La salute in linea (eHealth)

Le tecnologie digitali diventanoessenziali per la gestione sanitaria atutti i livelli, dal medico di famigliaal ministero della Sanità. Possonoridurre i costi, curare a distanza e per-mettere alle persone di consultare leloro cartelle sanitarie. Ciò eviterà inu-tili duplicazioni. Per esempio, nonsarà necessario sottoporsi allo stessoesame sanitario due volte solo per-ché due medici diversi hanno biso-gno delle stesse informazioni.

eEurope fornisce un quadro nel qualequesti sforzi possono essere combi-nati in una strategia che dia risultatitangibili entro il 2005.

Azioni eEurope 2005:

• nella primavera 2003 la Commis-sione europea proporrà l’introdu-zione di schede sanitarie elettroni-che basate su norme comuni esullo scambio delle migliori prati-che;

• entro la fine del 2005 i governidell’Unione europea dovrannoinstallare reti di informazione sani-taria che colleghino ospedali, labo-ratori e cittadini;

• entro la fine del 2005 la Commis-sione europea e i governi dell’U-nione europea assicureranno la pre-stazione on line di servizi medico-sanitari, comprese informazioni inmateria di igiene e prevenzionedelle malattie, cartelle medicheelettroniche, pagamenti in lineaecc.

In caso di emergenza, è possibile ricevere cure più

rapide e adeguate se i servizisanitari dispongono di

sistemi efficaci di archiviazione e trasmissione

dei dati clinici.

EKA

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Il commercio elettronico(eBusiness)

Con l’espressione eBusiness si intendeil commercio elettronico (acquisti evendite on line) ma anche lo sfrutta-mento ottimale delle tecnologie digi-tali nelle attività economiche.

Le transazioni in linea sono interes-santi perché trasformano la prassieconomica tradizionale (procedure,prodotti e servizi). Chiaramente laresponsabilità di queste attivitàspetta alle imprese, ma gli Statideterminano l’ambiente di regola-mentazione che ne influenza lo svi-luppo.

Azioni eEurope 2005:

• nel 2003 si svolgerà un verticeeBusiness dove dirigenti di impresapotranno descrivere le difficoltàincontrate con l’eBusiness;

• entro la fine del 2003 la Commis-sione creerà una rete per sostenerel’eBusiness e promuovere l’ado-zione di tecnologie e processi digi-tali presso le piccole e medieimprese;

• entro la fine del 2003 il settore pri-vato dovrebbe trovare soluzioniinteroperabili eBusiness per le tran-sazioni, la sicurezza, le firme, gliappalti e i pagamenti;

• entro la fine del 2003 la Commis-sione esaminerà la possibilità diorganizzare un sistema on line dirisoluzione delle vertenze in tuttal’Unione europea.

Non è mai troppo tardi per imparare! Il programma dell’Unione europeacontro l’isolamentosociale contribuisce ad avvicinare le persone.

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Ver so un ’Europa basata su l la conoscenza

Per ulteriori informazioni

☛ Documenti, notizie e altre informazioni sugli argomenti trattati in questofascicolo si trovano nel sito web della Commissione europea per l’iniziati-va eEurope:http://europa.eu.int/information_society/eeurope/index_en.htm

Per informazioni sull’istruzione e la formazione consultare il sito: http://europa.eu.int/comm/education/index_it.html

L’iniziativa eEurope dell’Unione euro-pea aveva lo scopo di mettere l’Eu-ropa on line il più rapidamente possi-bile. Essa ha anche permesso di daread Internet una dimensione europeaincoraggiando il contenuto multilin-gue e permettendo ai paesi europei dirafforzare la loro competitività in set-tori come la telefonia mobile e la tele-visione digitale.

La realizzazione di eEurope favorirà lacreazione di posti di lavoro e renderàle imprese europee più competitive.Ciò fa parte degli obblighi prescrittiall’Unione europea dall’articolo 2 deltrattato sull’Unione europea «pro-muovere (...) uno sviluppo armonioso,equilibrato e sostenibile delle attivitàeconomiche, un elevato livello dioccupazione».

Il successo dell’iniziativa eEuropedipende non solo dalle istituzionieuropee ma anche dai poteri pubblicinazionali, regionali e locali in tuttal’Unione europea, dalle imprese, dallescuole, dagli ospedali ecc., in sintesida voi — i cittadini europei. Le possi-bilità sono enormi. Non esitate acoglierle e a sfruttarle al massimo.

Come proseguire?

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Commissione europea

Verso un’Europa basata sulla conoscenzaL’Unione europea e la società dell’informazione

Serie: L’Europa in movimento

Lussemburgo: Ufficio delle pubblicazioni ufficiali delle Comunità europee

2003 — 22 pagg. — 16,2 x 22,9 cm

ISBN 92-894-4424-X

Internet sta cambiando il nostro modo di vivere. L’Europa deve entrare nell’eradigitale e basare la sua economia sulla conoscenza. La maniera in cui l’Unioneeuropea gestirà questa transizione influenzerà la qualità della vita, le condizionidi lavoro e la competitività in generale dell’industria e dei servizi europei.

L’iniziativa eEurope è il filo conduttore dell’Unione europea per orientare questoprocesso di cambiamento e ammodernare i sistemi di istruzione e formazioneprofessionale per garantire un’alfabetizzazione informatica a scuola e sul postodi lavoro.

L’iniziativa eEurope e la correlata strategia didattica sono diventati l’elementotrainante della decisione dell’Unione europea di diventare l’economia piùcompetitiva nel mondo basata sulla conoscenza entro il 2010.

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Altre rappresentanze e uffici della Commissione europea e del Parlamento europeo si trovano nei paesi mem-bri dell’Unione europea. Delegazioni della Commissione europea si trovano anche in altri paesi del mondo.

Altre informazioni sull’Unione europea

Informazioni in tutte le lingue dell’Unione europea possono essere ottenute via Internet sul server Europa(http://europa.eu.int).

EUROPE DIRECT è un servizio telefonico gratuito a cui rivolgersi per trovare risposte alledomande sull’Unione europea e per avere informazioni sui diritti e le opportunità dei citta-dini europei: 00 800 6 7 8 9 10 11

Da fuori dell’UE: (32-2) 299 96 96.Per ottenere informazioni e pubblicazioni sull’Unione europea in lingua italiana, rivolgersi a:

RAPPRESENTANZEDELLA COMMISSIONE EUROPEA

Rappresentanza in ItaliaVia IV Novembre, 149I-00187 RomaTel. (39) 06 69 99 91Fax (39) 06 79 16 58/79 36 52Internet: http://europa.eu.int/italiaE-mail: [email protected] richiedere le pubblicazioni:CIDEVia IV Novembre, 149I-00187 RomaTel. (39) 06 69 99 92 27/30Fax (39) 06 67 86 159E-mail: [email protected]

Rappresentanza a MilanoCorso Magenta, 59I-20123 MilanoTel. (39) 024 67 51 41Fax (39) 024 81 85 43Internet: www.uemilano.itE-mail: [email protected]

UFFICIDEL PARLAMENTO EUROPEO

Ufficio per l’Italia Via IV Novembre, 149I-00187 RomaTel. (39) 06 69 95 01Fax (39) 06 69 95 02 00Internet: www.europarl.itE-mail: [email protected]

Ufficio di Milano Corso Magenta, 59I-20123 MilanoTel. (39) 024 81 86 45Fax (39) 024 81 46 19Internet: www.europarl.itE-mail: [email protected]

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LL’’UUnniioonnee eeuurrooppeeaa

Stati membri dell’Unione europea

Nuovi Stati membri che aderiranno nel 2004

Paesi candidati Primavera 2003

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Internet sta cambiando il nostromodo di vivere. L’Europa deveentrare nell’era digitale e basarela sua economia sulla conoscenza.La maniera in cui l’Unioneeuropea gestirà questa transizioneinfluenzerà la qualità della vita, lecondizioni di lavoro e lacompetitività in generale

dell’industria e dei servizi europei.

L’iniziativa eEurope è il filo conduttore dell’Unioneeuropea per orientare questo processo dicambiamento e ammodernare i sistemi di istruzione eformazione professionale per garantireun’alfabetizzazione informatica a scuola e sul posto dilavoro.

L’iniziativa eEurope e la correlata strategia didatticasono diventati l’elemento trainante della decisionedell’Unione europea di diventare l’economia piùcompetitiva nel mondo basata sulla conoscenza entroil 2010.

4 15 16N

A-40-01-989-IT-C

ISSN 1022-8284

IT

ISBN 92-894-4424-X

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