vercellinotiziario2016 ok - cgil...

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di SIMONE OTTAVIS I l 2016 sarà un anno decisivo per il mondo del lavoro. Il lungo periodo di crisi che stiamo attraversando ha prodotto diverse questioni spinose tra assunzioni, contratti, pensioni. Sono i diritti dei lavoratori a essere stati attaccati negli ultimi anni; per questo la Cgil per i prossimi mesi si è prefissata alcuni importanti traguardi. Vittorio Gamba, Segretario Generale della Camera del Lavoro Vercelli Valsesia, esprime così alcune considerazioni sulle iniziative del sindacato. Quali sono gli obiettivi che nel 2016 si pone la Cgil? Oltre all’attività sul mondo del lavoro, sul rapporto con i lavoratori e sulle problematiche collegate, la Cgil si è posta tre grandi obiettivi di estrema importanza, di cui due unitari. Sul primo sono già state fatte assemblee nel corso del 2015 e riguarda la Legge Fornero, il secondo è quello del sistema di relazioni industriali e della contrattazione con le controparti. Il terzo obiettivo è propriamente della Cgil, anche se cercheremo di coinvolgere l’intero panorama lavorativo: la Carta dei Diritti Universali dei Lavoratori. Di questi tre obiettivi il primo è il più sentito dai lavoratori, il secondo ha scopo di portare loro più soldi, il terzo è molto ambizioso. Quali sono i particolari della questione sulla riforma delle pensioni? Dobbiamo dare risposte a tutto il mondo del lavoro, dalle persone che devono andare in pensione a quelle che sono state collocate da tempo, fino ai giovani. Le dobbiamo ai giovani perché sono stati danneggiati, sanno che andranno in pensione più tardi e con meno soldi. Risposte che deve avere chi è già in pensione, perché le cifre negli anni non sono più state rivalutate rispetto al costo della vita. Sono problemi che attraversano il mondo sindacale, per cui serve una risposta unitaria. Che passaggi sono previsti? Sulla riforma abbiamo già presentato una piattaforma ai lavoratori. Serve una rivalutazione delle pensioni. Chi adesso va in pensione con 1.300 euro adesso potrà anche avere una buona cifra, ma che tra dieci anni sarà sempre la stessa. Così come per chi ha smesso di lavorare all’inizio del Duemila, quegli 800-900 euro non bastano più. Serve una rivalutazione. Capitolo contrattazioni. Il punto è legato al moderno sistema industriale. Con la messa in crisi delle relazioni industriali con le controparti degli ultimi anni, il sistema è stato abbattuto con contratti che non vengono rinnovati da tempo. OTTOBRE PERIODICO DELLA CAMERA DEL LAVORO DI VERCELLI VALSESIA FONDATO NEL 1981 MARZO 2016 Diritti dei lavoratori sotto attacco [ INTERVISTA AL SEGRETARIO GENERALE CGIL VERCELLI VALSESIA ] La Cgil punta a ristabilire le regole per assunzioni, contratti, pensioni Il diritto al lavoro? Una prerogativa di tutti di VITTORIO GAMBA R iscrivere il diritto del lavoro consultando tutti gli iscritti che hanno votato all’ultimo Congresso e raccogliere almeno la metà del loro consenso, ovvero 2 milioni e 500mila firme. Questa è la ‘Carta universale dei diritti’, il progetto ambizioso della Cgil: presentare un referendum che abroghi quelle norme che hanno cancellato i diritti dei lavoratori in questi ultimi anni. La Cgil, ma forse tutto il sindacato, ha necessità di “uscire dall’angolo” e intende farlo proponendo un nuovo Statuto per allargare ed estendere le tutele a tutti i lavoratori attraverso il confronto e la contrattazione. La nuova Carta dei Diritti coinvolgerà tutti i lavoratori iscritti alla Cgil e riguarderà anche coloro che il sindacato non è riuscito finora a rappresentare, dando risposte a tutti i Governi che hanno attaccato i diritti e hanno contribuito a cambiare, in peggio, il mercato del lavoro. Oggi non ci sono quasi più grandi le fabbriche, non ci sono più i ‘luoghi’ di lavoro ma si sono moltiplicati i tipi di contratto che mascherano il lavoro autonomo, il lavoro frammentato, il lavoro senza diritti… La Carta dei Diritti rappresenta la volontà di voler trasferire il diritto dal ‘luogo fisico del lavoro’ alla ‘persona che lavora’, riconoscendolo e riconfermandolo come diritto universale. È questo il principio sancito dall’articolo 1 che garantisce i diritti costituzionali a tutti i lavoratori – collaboratori, tirocinanti, etc. – per superare la frattura esistente tra garantiti e non garantiti. L’articolo 1 è il primo di 20 articoli che enunciano i diritti fondamentali (il riposo, la malattia, l’infortunio…) a tutti quei lavoratori che finora non sono stati considerati. La seconda parte della Carta dei L’EDITORIALE CONTINUA A PAG. 2 CONTINUA A PAG. 10 PENSIONI PERCHÈ FARE I RICORSI pag. 3 SANITÀ VERCELLESE IL PUNTO DELLA SITUAZIONE pag. 6 LAVORATORI ATIPICI ARRIVA NIDIL pag. 7

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di SIMONE OTTAVIS

Il 2016 sarà un anno decisivo per ilmondo del lavoro. Il lungo periodo dicrisi che stiamo attraversando haprodotto diverse questioni spinose tra

assunzioni, contratti, pensioni. Sono i dirittidei lavoratori a essere stati attaccati negli

ultimi anni; per questo la Cgil per i prossimimesi si è prefissata alcuni importantitraguardi. Vittorio Gamba, SegretarioGenerale della Camera del Lavoro VercelliValsesia, esprime così alcuneconsiderazioni sulle iniziative del sindacato.

Quali sono gli obiettivi che nel 2016 si pone la Cgil?Oltre all’attività sul mondo del lavoro, sulrapporto con i lavoratori e sulleproblematiche collegate, la Cgil si è postatre grandi obiettivi di estrema importanza,di cui due unitari. Sul primo sono già statefatte assemblee nel corso del 2015 eriguarda la Legge Fornero, il secondo èquello del sistema di relazioni industriali edella contrattazione con le controparti. Ilterzo obiettivo è propriamente della Cgil,anche se cercheremo di coinvolgere l’interopanorama lavorativo: la Carta dei DirittiUniversali dei Lavoratori. Di questi treobiettivi il primo è il più sentito dailavoratori, il secondo ha scopo di portareloro più soldi, il terzo è molto ambizioso.

Quali sono i particolari della questionesulla riforma delle pensioni?Dobbiamo dare risposte a tutto il mondo dellavoro, dalle persone che devono andare inpensione a quelle che sono state collocateda tempo, fino ai giovani. Le dobbiamo aigiovani perché sono stati danneggiati,sanno che andranno in pensione più tardi econ meno soldi. Risposte che deve avere chiè già in pensione, perché le cifre negli anninon sono più state rivalutate rispetto alcosto della vita. Sono problemi cheattraversano il mondo sindacale, per cuiserve una risposta unitaria.

Che passaggi sono previsti?Sulla riforma abbiamo già presentato unapiattaforma ai lavoratori. Serve unarivalutazione delle pensioni. Chi adesso vain pensione con 1.300 euro adesso potràanche avere una buona cifra, ma che tradieci anni sarà sempre la stessa. Così comeper chi ha smesso di lavorare all’inizio delDuemila, quegli 800-900 euro non bastanopiù. Serve una rivalutazione.

Capitolo contrattazioni. Il punto è legato al moderno sistemaindustriale. Con la messa in crisi dellerelazioni industriali con le controparti degli ultimi anni, il sistema è stato abbattuto con contratti che non vengonorinnovati da tempo.

OT TOBRE

P E R I O D I C O D E L L A C A M E R A D E L L A V O R O D I V E R C E L L I V A L S E S I A F O N D A T O N E L 1 9 8 1 M A R Z O 2 0 1 6

Diritti dei lavoratori sotto attacco[ INTERVISTA AL SEGRETARIO GENERALE CGIL VERCELLI VALSESIA ]

La Cgil punta a ristabilire le regole per assunzioni, contratti, pensioni

Il diritto al lavoro?Unaprerogativa di tuttidi VITTORIO GAMBA

Riscrivere il diritto del lavoroconsultando tutti gli

iscritti che hanno votatoall’ultimo Congresso eraccogliere almeno la metà delloro consenso, ovvero 2 milionie 500mila firme. Questa è la‘Carta universale dei diritti’, ilprogetto ambizioso della Cgil:presentare un referendum cheabroghi quelle norme chehanno cancellato i diritti deilavoratori in questi ultimi anni. La Cgil, ma forse tutto ilsindacato, ha necessità di“uscire dall’angolo” e intendefarlo proponendo un nuovoStatuto per allargare edestendere le tutele a tutti ilavoratori attraverso ilconfronto e la contrattazione. La nuova Carta dei Diritticoinvolgerà tutti i lavoratoriiscritti alla Cgil e riguarderàanche coloro che il sindacatonon è riuscito finora arappresentare, dando rispostea tutti i Governi che hannoattaccato i diritti e hannocontribuito a cambiare, inpeggio, il mercato del lavoro. Oggi non ci sono quasi piùgrandi le fabbriche, non ci sonopiù i ‘luoghi’ di lavoro ma sisono moltiplicati i tipi dicontratto che mascherano illavoro autonomo, il lavoroframmentato, il lavoro senzadiritti… La Carta dei Dirittirappresenta la volontà di volertrasferire il diritto dal ‘luogofisico del lavoro’ alla ‘personache lavora’, riconoscendolo ericonfermandolo come dirittouniversale. È questo il principiosancito dall’articolo 1 chegarantisce i diritti costituzionalia tutti i lavoratori –collaboratori, tirocinanti, etc. –per superare la fratturaesistente tra garantiti e nongarantiti. L’articolo 1 è il primodi 20 articoli che enunciano idiritti fondamentali (il riposo, lamalattia, l’infortunio…) a tuttiquei lavoratori che finora nonsono stati considerati. La seconda parte della Carta dei

L’EDITORIALE

• CONTINUA A PAG. 2

• CONTINUAA PAG. 10

PENSIONI PERCHÈ FARE I RICORSI pag. 3

SANITÀ VERCELLESE IL PUNTO DELLA SITUAZIONE pag.6

LAVORATORI ATIPICI ARRIVA NIDIL pag.7

VercelliNotiziario2016_ok 26/02/16 12:50 Pagina 1

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2F E B B R A I O 2 0 1 6

Effetto perequazione 2016(perequazione=adeguamentopensioni all’inflazione)

C on Legge di Stabilità si stabiliscono alcuni prin-cipi: 1) il tasso di perequazione da applicare al-

le pensioni non può essere inferiore a zero; 2) si rin-via a gennaio 2017 il conguaglio negativo che sareb-be dovuto scattare a gennaio 2016, ma non si evitail ribasso della rata mensile corrente delle pensio-ni per il 2016. Questo ribasso è dovuto a 2 fattoriconcomitanti: lo scostamento negativo di uno 0,1%tra il tasso d’inflazione definitivo e quello provviso-rio che è servito a pagare le pensioni nel 2015. Que-sto avrebbe comportato un conguaglio negativo nel2016. Facciamo un esempio su una pensione lordadi 1.000€ del 2015. Questa pensione nel 2015 ha ot-tenuto 1€ in più ogni mese, compresa la tredicesi-ma, pari a 13€ nell’anno. A gennaio l’Inps non ha re-cuperato i 13€ dati in più nel 2015 (che ha rinviatoal 2017), però ha abbassato a 999€ la rata mensileordinaria (1.000€ - 1€ = 999€); - il valore zero del tasso di perequazione da appli-care nel 2016, che non compensa la riduzione del-lo 0,1%. Avranno qualche euro in più sulla pensione da gen-naio solo coloro che hanno usufruito degli aumen-ti per la sentenza della Corte Costituzionale che hadichiarato illegittimo il blocco della perequazione2012 e 2013 per le pensioni sopra 3 volte il tratta-mento minimo. Per le pensioni comprese tra tre esei volte il trattamento minimo Inps è prevista la re-stituzione dal 2016 del 50% del valore mensile de-gli arretrati corrisposti per il 2012 e 2013.

Proroga di 2 anni della perequazione “Letta”scadeva il 31.12.2016.Risparmi di 4,5 mld (al 2022)

L’ attuale meccanismo era stato introdotto dalpresidente del Consiglio Letta nel 2013 e dove-

va durare 3 anni. Le percentuali di rivalutazione(100% fino a 3 volte il minimo, 95% da 3 a 4 volte ilminimo, 75% da 4 a 5 volte il minimo, 50% da 5 a 6volte il minimo, 45% oltre 6 volte il minimo) vengo-no riferite all’intero importo pensionistico, anzichéa fasce orizzontali, come vigeva precedentemente.Prima tutte le pensioni, indipendentemente dal lo-ro ammontare, usufruivano del 100% dell’inflazio-ne fino all’importo corrispondente a 3 volte il mini-mo, cioè circa 1.500€ al mese (con Prodi il 100% erafino a 5 volte il minimo, cioè circa 2.500€ al mese),del 90% tra tre e cinque volte il minimo, del 75% ol-tre cinque volte il minimo. Le pensioni erano cosìpiù protette! Per questo i sindacati, sul tavolo di trat-tativa aperto con il Ministro del Lavoro, puntano ariconquistare un meccanismo che agisca per fasceorizzontali.

Calendario di pagamentodelle pensioni 2016

L’ attuale meccanismo era stato introdotto dalpresidente del Consiglio Letta nel 2013 e dove-

va durare 3 anni. Le percentuali di rivalutazione(100% fino a 3 volte il minimo, 95% da 3 a 4 volte ilminimo, 75% da 4 a 5 volte il minimo, 50% da 5 a 6

volte il minimo, 45% oltre 6 volte il minimo) vengo-no riferite all’intero importo pensionistico, anzichéa fasce orizzontali, come vigeva precedentemente.Le pensioni Inps, e adesso tutte le pensioni, perlegge, sono messe in pagamento il primo giorno“bancabile”, che vuol dire il primo giorno non fe-stivo. Ha fatto eccezione il mese di gennaio di que-st’anno, per il quale la legge di stabilità dello scor-so anno aveva stabilito che il pagamento dovesseavvenire il secondo giorno bancabile. La coinciden-za di questa disposizione con le festività di fine an-no ha fatto sì che le pensioni a gennaio fossero pa-gate il 4, se accreditate in Posta, e il 5, se accredi-tate in banca.Per tutto il prossimo anno la legge prevede che ilpagamento avvenga il secondo giorno “bancabile”.Questo, per fare un esempio concreto, vuol direche le pensioni di gennaio 2017 saranno messe inpagamento il giorno 3. Per evitare che ciò accada,sono in corso iniziative di cui daremo notizia.

Si alleggerisce la tassazionesulle pensioni

L a legge di stabilità 2016 riduce il prelievo fiscaleapplicato alle pensioni, modificando il sistema

delle detrazioni, che restano comunque meno fa-vorevoli di quelle applicate al lavoro dipendente. Neusufruiranno le pensioni fino a 15.000€ l’anno. Percoloro che non hanno ancora compiuto i 75 anni ledetrazioni fiscali aumentano in modo tale da azze-rare la tassazione fino a 7.750€ l’anno, anziché7.500€, come era in precedenza. Dai 75 anni in sul’azzeramento delle tasse arriva fino a 8.000€, anzi-ché ai 7.750€ precedenti. Le detrazioni per lavorodipendente restano comunque un po’ più favore-voli, per effetto di un diverso meccanismo di calco-lo, senza contare gli 80€ mensili che per i pensiona-ti restano ancora un miraggio. I sindacati dei pen-sionati continuano a battersi per la parità totale.

Effetto “Fornero-Monti”: si allontana l’età della pensionesoprattutto per le donne

P er uomini e donne dall’1/1/2016 aumenterà di4 mesi l’età con cui andare in pensione di vec-

chiaia e di altrettanti per l’anzianità contributiva ri-chiesta per quella anticipata. È l’effetto dell’adegua-mento all’aumento della speranza di vita, che com-porta anche l’abbassamento dei coefficienti di tra-sformazione, riducendo, a parità di età, la pensio-ne contributiva. Per le donne dipendenti private civorranno 22 mesi in più (raggiungendo i 65 anni e7 mesi) e per le autonome 16 mesi aggiuntivi (rag-giungendo i 66 anni e 1 mese) per ottenere la pen-sione di vecchiaia.

Altre disposizioni dalla legge di stabilità 2016 • Opzione donna

L a facoltà di optare per la liquidazione del trat-tamento pensionistico secondo le regole del

sistema contributivo (c.d. opzione donna) è stataestesa anche alle lavoratrici che hanno maturatoentro il 31 dicembre 2015 i requisiti per il diritto al-la pensione (35 anni di contributi e 57 anni e 3 me-

si di età per le dipendenti e 58 anni e 3 mesi per leautonome), anche se la decorrenza è successiva atale data.Questo provvedimento è in gran parte finanziatocon i risparmi che derivano dalla proroga del menofavorevole sistema di rivalutazione delle pensioni.La legge di stabilità, anche a seguito dell’iniziativasindacale, ha previsto una verifica di quanto effet-tivamente sarà speso, anche per evitare che glieventuali risparmi vengano dirottati su interventinon previdenziali.

Cancellate dall’1/1/2016 le penalizzazioni per la pensione anticipata

N essuna penalizzazione per i pensionamenti an-ticipati negli anni 2012-2014, con età inferiore

a 62 anni. Riguarda chi era rimasto escluso dagli ef-fetti della scorsa legge di stabilità che eliminavanole penalizzazioni per chi sarebbe andato in pensio-ne anticipata prima dei 62 anni dal 1/1/2015 fino al31/12/2017. Si tratta di 26.000 persone, in gran par-te donne (22.000).

7a salvaguardia

R iguarda ulteriori 26.300 lavoratori.Riguarda chiera rimasto escluso dagli effetti della scorsa leg-

ge di stabilità.

Cumulabilità del riscatto laureacon i congedi parentali

Èmolto importante per le donne. Una discrimi-nazione di genere finalmente sanata.

Part-time agevolato fino alla pensione

I lavoratori dipendenti del settore privato che ma-turano entro il 31.12.2018 i requisiti necessari al

pensionamento di vecchiaia potranno concorda-re con l’azienda un orario ridotto tra il 40 e 60 percento, a condizione di avere conseguito i requisitiminimi di contribuzione. Il datore di lavoro dovràcorrispondere in busta paga al lavoratore la quotadei contributi riferiti alle ore non prestate, che sitrasformano quindi in salario netto. La scelta delpart-time non comporterà nessuna penalizzazio-ne sulla pensione, perché lo Stato si farà carico deicontributi figurativi.

Patronati

L e risorse per il funzionamento dei patronati nel2016 sono ridotte di 15 milioni. Dal 2017 gli ac-

conti scenderanno dal 72% al 68% e l’aliquota da de-stinare ai patronati sui contributi previdenziali ob-bligatori scenderà anch’essa da 0,226% a 0,199%.

Proroga dell’aliquota del 27%per la gestione separataEra previsto un aumento.

PENSIONIDALLA PRIMAIntervista aVittorio Gamba

Prepariamoci alla vertenza Rivalutare le pensioni perché sono troppo basse, ottenere un’uscita flessibile dal lavoro dai 62 anni o combinando età e contributi, garantire ai giovani una pensione dignitosa a un’età decente. Questi gli obiettivi dello Spi Cgil

I sindacati hanno unaproposta che prevede basiimportanti: due a livello dicontrattazione a livellonazionale e una aziendale-territoriale o di filiera, dacalibrare in base anche alleesigenze delle realtà. Èprevista la creazione di unente bilaterale percontestazioni disciplinari esituazioni non corrette, perrendere la vita in aziendapiù gestibile e diminuire irischi di scontro.

Qual è la posizione della Cgil sul salariominimo garantito?Come sindacato siamocontrari perché si rischiadi farlo diventare il“ghetto” dove, prima o poi,finiranno tutti i lavoratori.Il salario minimo deveinvece essere il risultatodella contrattazione. Deveessere una base,vorremmo rovesciare lacosa: prima lacontrattazione, poi ilrecepimento della legge equello diventi una base dacui partire. Dobbiamoevitare che i lavoratoripaghino la bassacompetitività delleaziende.

Quali saranno le iniziativesulla Carta dei Diritti?L’idea della Carta è partitadagli attacchi all’articolo18 e alla Legge 300 del1970, che hanno ridotto idiritti nelle aziende. Iltutto culminato con il JobsAct, che ha dato menotutele. L’impegno che hapreso la Cgil è dirispondere a questiattacchi, con diritti daallargare a tutto il mondodel lavoro, soprattutto aigiovani che stanno perentrare e che ne avrannosempre meno. La Legge300, immaginata da tanticome “di sinistra”, inrealtà nelle votazioni ebbel’astensione del PartitoComunista perché sipartiva dalladifferenziazione deilavoratori in base alleaziende di appartenenza,riconosciute dai 15lavoratori in su. Il nuovostatuto si vuole allagareanche alle realtà sotto i 15dipendenti. È un impegnoche prevede assembleesui posti di lavoro, cheabbiamo già iniziato afare, entro il 19 marzo. Poipartirà la campagna diraccolta firme sullaproposta, con l’obiettivo diraccoglierne almeno duemilioni e mezzo. A Vercellie Borgosesia sarà possibileaderire nelle normaliaperture, ma anche nellesedi sul territorio ci saràquesta possibilità. •

VercelliNotiziario2016_ok 26/02/16 12:50 Pagina 2

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Vieni a fare il 730danoi!

3M A R Z O 2 0 1 6

di GIANNI MARCHIORO

Segretario generale Spi

Lo Spi-Cgil ritiene fondato il dubbioche il Decreto del governo, fatto aseguito della Sentenza della Corte

Costituzionale, che ha bloccato per il2012-2013 gli aumenti delle pensioni,abbia di nuovo elementi diincostituzionalità. Dello stesso parere è iltribunale di Palermo, che per primo haaffrontato il tema sollecitato dai ricorsidei pensionati. Il giudice della sezionelavoro sostiene che la parzialerestituzione disposta con la Legge109/2015 sia per l’entità totalmentemodesta, da considerarsi in contrastocon i principi affermati dalla sentenza 70,

che richiamava gli art.36-38 dellaCostituzione. In quella Legge il governo,cercando di rimediare al blocco , avevadeciso la parziale restituzione degliaumenti ,nella misura decrescente con il40% ,20% e 10% delle spettanze inrapporto agli importi mensili percepiti,creando ulteriori disparità ditrattamento.L’effetto della legge ha creato ulterioreappiattimento verso il basso diprestazioni previdenziali maturate conversamenti contributivi, con il risultatoche pensioni con importo di 1.400,00 euromensili al 2011e altre con 1.500,00 euromensili alla stessa data, per effetto dellenorme che stiamo contestando, nel 2016avranno quasi lo stesso importo con

evidente ingiustizia determinata daversamenti contributivi di importodiversificato che produrranno un importodi pensione non corrispondente.Le iniziative di carattere politico sono giàstate intraprese al tavolo di trattativacon il governo, ma il risultato tarda adarrivare , pertanto riteniamo utilecontinuare con il contenziosoamministrativo e giudiziario, invitando ipensionati che nel 2011 avevano unapensione di circa 1.405,00 € lordi(1.217,00 netti) mensili, a rivolgersi allesedi dello Spi-Cgil per presentare i ricorsitendenti ad ottenere:• Il ripristino della perequazioneautomatica prevista nel 2012-2013 ,coneffetti a valere anche per gli annisuccessivi, previsto dalla norma(art. 34 L.448/98)

• Restituire inoltre gli arretrati previstidalle singole scadenze, maggiorati dagliinteressi di legge.Presso tutte le Camere del Lavoro e lesedi Spi sono a disposizione i moduli perfare la domanda che dovrà esserespedita per raccomandata all’Inps dicompetenza.Ricordiamo che i termini per la domandasono ristretti e che è opportunoinoltrarla il più presto possibile perchiedere alla Corte Costituzionale unnuovo pronunciamento che rilevi ilprincipio di ragionevolezza (art.3 Cost.) ,il principio di proporzionalità (art.36Cost.) ed infine di adeguatezza dellapensione (art.38 Cost.) così comeenunciato già nella precedentesentenza, costringendo l’Inps a ri-liquidare le pensioni. •

730/2016: LE DETRAZIONIFamiglia

€ 1.200

19%

19%

19%

19%

Persona

26%

dal 23% al 43%

dal 23% al 43%

19%

19%

19%

19%

dal 23% al 43%

19%

dal 23% al 43%

Salute

19%

Casa

19%

19%

Affitti, ristrutturazioni, recupero edilizio e interventi volti al risparmio energetico

Con il 730 riesci a recuperare molte delle spese che hai sostenuto durante l’anno: spese mediche, sport, mutui, affitto e molto altro.ecuperarrCon il 730 riesci a

730/2016: LE DETRAZIONI

di € 632 per figlio.su un impor19% azione del Detr

ette asilo nido (pubblici e prR

azione di Hai diritto ad una detramiglia con almeno 4 figli a carF

molte delle spese che hai sostenuto durante l’anno: spese mediche, sport, mutui, afeecuperar730/2016: LE DETRAZIONI

azione del Detri di handicaptatorpor

Spese per l’integ

mantenimento vbase al reddito,

ere una deduzione vPuoi aavAssegni di mantenimento all’e

to massimo su un imporati)ivette asilo nido (pubblici e pr

.€ 1.200azione di icoamiglia con almeno 4 figli a car

o.fitto e molto altr molte delle spese che hai sostenuto durante l’anno: spese mediche, sport, mutui, af

730/2016: LE DETRAZIONI

sulle spese per facilitare19%azione del i di handicap

ficienza diazione e l’autosufffirSpese per l’integ

x coniuge.ersati all’emantenimento vti dell’assegno di sugli imporbase al reddito,

in ,dal 23% al 43%ere una deduzione x coniugemantenimento all’eex

ersitari (anche se sostenuti all’estero).univcome per canoni di locazione per gli studenti

ersitaria o specializzazione, univsecondaria, sulle spese per istr19%azione del Detr

to non superiore a 400 €.impordella scuola secondaria di secondo gr

del primo ciclo di istrscuole dell’infanzia, sulle spese per la frequenza di 19%azione del Detr

uzioneSpese di istr

a i 5 e 18 anni).di € 210 per figlio (età trsu una spesa massima 19% azione del Detr

ello dilettantisticot a livSpor

di € 632 per figlio.

Hai diritto ad una detrSpese sanitar

complementari individuali.- I contributi vdi disposizioni di legge

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di disposizioni di leggevidenziali e assistenziali a seguito ersamenti pre

sostenuto spese per se hai dal 23% al 43%ere una deduzione

videnziali e assistenzialiersamenti pre

ecc.).matici,orsussidi inffohandicap (acquisto auto,tatori dificienza dei pore e l’autosufffi

sulle spese per facilitare19%azione del

to massimo di spesa disu un impor per le spese funebri sostenute,19%azione del Detr

iSpese funebr

un tuo familiare a carico spetta una detrer le spese sostenute per Priscatto dei tuoi anni di laurea.

in base al reddito,,dal 23% al 43%Deduzione Riscatto anni di laurea

to massimo del 10% del tuo reddito).un imporpuoi beneficiare di una deduzione

in alterersamenti alle Onlus,er i vve(Ptiti politici su una spesa trarP-

- Onlus su una spesa massima di € 30.000ore di vali a faaverogazioni liber

azione del Hai diritto ad una detrtiti politiciersamenti a ONLUS e parVVe

€ 2.582 per costrfino a un massimo di € 4.000 per l'acquisto e fino a

re il arPuoi detrMutui

immobiliare.€ 1.000 se ti sei a

re il arPuoi detrcquisto prA

CE.essere accompagnati da dichiarI dispositivi medici (compresi gli occhiali) demediche generiche/specialiste o chir

anchigia di € 129,11 su tickdella fr

to massimo di spesa di per le spese funebri sostenute,

.19%azione del un tuo familiare a carico spetta una detrer le spese sostenute per

per il in base al reddito,

to massimo del 10% del tuo reddito).sudal 23% al 43%%puoi beneficiare di una deduzione

azione,a alla detrnativ in altera € 30 e € 30.000titi politici su una spesa tr

- Onlus su una spesa massima di € 30.000

sulle 26%azione del titi politici

azione.utturuzione o ristr€ 2.582 per costrfino a un massimo di € 4.000 per l'acquisto e fino a

sugli interessi passivi pagati 19%re il

immobiliare.also di un’agenziavvi sei aav su una spesa massima di19%re il

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mitàorazione di confessere accompagnati da dichiaronovvoI dispositivi medici (compresi gli occhiali) de

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aibilitàvisti due limiti di detrpreazione del Hai diritto ad una detr

eativSpese assicur

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€ 2.582 per costr

degli atti della vita quotidiana.ficienza nel compimento

manentealidità pertuni stipulate ante 2001

aibilità e sono 19%azione del

ecc.).maci, fareterinario,a di animali sulle spese sostenute per la cur

€ 129,11 e fino ad un limite massimo di € 387,37,anchigia di al netto della fr

erito a ciascun decesso.

geticomio enerrgisparolti al renti v recupero edilizio azioni,utturistr

eriore a otto anni.a non infata complessiv per una uzione),ori di costrvne dei laav

destinare alla locazione (entro sei mesi dall’acquisto uzione di immobili abitativi da l’acquisto o la costr

tire in otto quote annuali) per 300.000 euro da ripar (fino ad un massimo di delle spese sostenute

i al 20% o parDeduzione dal reddito complessiv

azione.utturuzione o ristr€ 2.582 per costr

Per tutti gli iscritti, famigliari e simpatizzanti

Programma soggiorni 2016

In sintesi, le principali iniziative ludiche per il 2016. Nelle sedi sindacali sono in distribuzione schede complete, descrittive delle condizioni logistiche e economiche dei seguenti soggiorni:

� 13 Marzo Gita per la festa dell’8 Marzo con pranzo a Terruggia (AL)� Maggio Gita a Como e Brunate� Luglio Gita di un giorno a Mantova o in Franciacorta� 11 Giugno Soggiorno marino ad Alba Adriatica (hotel King ) 3 stelle sup. (14 gg) � 25 giugno Soggiorno marino a Senigallia “SenBhotel” Hotel 4 stelle (14 gg) � Fine agosto Mare e terme in Puglia “Le Dune” (14 gg) � Settembre Gita di un giorno con programma da costruire� 23 Ottobre Gita sociale nel Roero con pranzo a Pianfey (Hotel La Ruota)

Queste informazioni sono da ritenersi provvisorie e condizionate dal numero di adesioni. Altre iniziative sono in cantiere. Per essere informati e/o avere maggiori dettagli sui singoli soggiorni, si possono contattare i nostri uffici per avere la scheda del viaggio con prezzi, date, condizioni, eventuali riduzioni.

Per informazioni, contattare gli uffici o una delle sedi SPI Cgil in provincia di Vercelli.

� Borgosesia Via V. Veneto 58 tel. 0163.291823 � Gattinara Corso Vercelli 76 tel. 0163.831407 � Varallo Via Gippa 2 tel. 0163.51931 � Vercelli Via Stara 2 tel. 0161.224111 � Santhià Via Ospedale 50/52 tel. 0161.931990 � Trino V. C.so Cavour 59 tel. 0161.801340 � Crescentino Via de Gregori 14 tel. 0161.843412

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Lo Spi Cgil ritienefondato il dubbio che il blocco delle pensioni stabilito dal Governoabbia ulteriori elementi di incostituzionalità

[ PERCHÉ FARE I RICORSI ]

La rivalutazione delle pensioni

VercelliNotiziario2016_ok 26/02/16 12:50 Pagina 3

Page 4: VercelliNotiziario2016 ok - Cgil VcValcgil-vcval.eu/wp-content/uploads/2016/03/NotiziarioxWeb-Marzo201… · Duemila, quegli 800-900 euro non bastano più. Serve una rivalutazione

a cura di BARBARA PAPURELLO

Amm. Delegata Verbinova

L a Legge di Stabilità approvata il 28 di-cembre 2015 ha confermato anche peril 2016 alcune misure fiscali già in vigo-

re nel 2015 e ne ha introdotte altre di nuove.Intanto, tra le misure destinate alla casasono state confermate la detrazione del 50%delle spese di ristrutturazione edilizia e perl’acquisto di mobili ed elettrodomestici de-stinati all’arredo di immobili ristrutturati,nonché quella del 65% alle spese per il ri-sparmio energetico. Inoltre tra queste ulti-me rientreranno dal 2016 anche quelle so-stenute per l’acquisto, l’installazione e lamessa in opera di dispositivi per il control-lo da remoto degli impianti di riscaldamen-to o produzione di acqua calda o di clima-tizzazione. Inoltre è stata introdotta unadetrazione dedicata alle giovani coppie chesostengono delle spese per l’acquisto di mo-bili ad arredo della propria abitazione prin-cipale. La detrazione è pari al 50% della spe-sa, fino a un massimo di 16mila euro ripar-tita in 10 rate annuali e spetta a coppie, co-niugate o conviventi more uxorio, che ab-biano costituito nucleo familiare da alme-no tre anni, in cui almeno un componenteabbia un’età inferiore ai 35 anni di età.I giovani di età inferiore ai 35 anni con red-dito complessivo non superiore a 55milaeuro potranno detrarre il 19 % dei canoni edegli oneri accessori derivanti da contrat-ti di locazione finanziaria (leasing immo-biliare) su unità immobiliari da adibire adabitazione principale entro 1 anno dallaconsegna per un importo non superiore a8.mila euro annui. Se poi procedono all’ac-quisto del bene a fronte dell’esercizio del-l’opzione finale, potranno anche usufruiredi una detrazione pari al 19% del costo diacquisto per un importo non superiore a 20mila euro. Le medesime agevolazioni sonoapplicabili anche ai soggetti di età superio-re ai 35 anni, ma per importi dimezzati.Invece potranno avvalersi delle agevolazio-ni “prima casa” in caso di acquisto abitazio-ne principale anche coloro che non abbia-no venduto la casa precedentemente pos-seduta a condizione che la vendita avven-ga entro un anno dal nuovo acquisto.Per quanto riguarda i tributi locali vieneabolita, come già l’Imu, anche la Tasi sulleunità immobiliari destinate ad abitazioneprincipale sia dal possessore sia dall’utiliz-zatore (inquilino o comodatario) – a ecce-zione delle abitazioni di lusso; inoltre è pre-vista una riduzione del 50% dell’Imu e del-la Tasi per le abitazioni (ad eccezione diquelle di lusso) concesse in uso gratuito aparenti in linea retta entro il primo grado –figli o genitori – con contratto di comodatoregistrato, purché il comodante risieda nel-lo stesso comune e possieda un solo immo-bile in Italia; ed ancora si applica una ridu-zione del 25% sull’Imu e sulla Tasi dovutesugli immobili locati con canone concor-dato ai sensi della legge 431/98.Tra le misure per le famiglie è previsto chedal 2016 tutti i cittadini italiani o europei re-sidenti in Italia che compiono 18 anni rice-veranno una carta elettronica del valoremassimo di 500 euro - per il 2016 - da utiliz-zare in attività o eventi culturali (ingressimusei, teatri, mostre, parchi naturali, even-ti culturali, spettacoli dal vivo etc.). Tra le misure fiscaliè stata ripristinata peril 2016 la detassazione al 10% per sommeper “incremento produttività, redditività,qualità, efficienza e innovazione” per i la-

voratori dipendenti del settore privato – afronte della sottoscrizione di contratti azien-dali o territoriali - sino ad un massimo di2mila euro lordi che abbiano percepito nel-l’anno precedente un reddito annuo da la-voro dipendente non superiore ai 50milaeuro. Il limite si eleva a 2,5 mila euro lordiper i lavoratori coinvolti pariteticamente

dall’azienda nell’organizzazione del lavo-ro, con le modalità che verranno specifica-te dal Ministero del Lavoro. Invece per i pen-sionati fino a 75 anni di età è stata incre-mentata a 7.750,00 euro la soglia del limitedi reddito entro il quale si ha l’esenzioned’imposta, per i pensionati di età superio-re è stata incrementata a 8mila euro. •

[ CASA, FAMIGLIA E FISCO ]

Ecco le novità del 2016

cinque cose da sapere!successioni

con qualcosa in più!badantiil servizio Colf e

Cosa

Quali

Dichiarazione: Si o No?

Chi

Quanto

Quando

Eredi legittimi e quote

Anche alle colf/badanti sarà riconosciuto il “BONUS FISCALE” di 80 euro mensili, che per l’anno 2015 ammonta ad un massimo di € 960,00.

Il recupero di tale somma avverrà con la presentazione della dichiarazione dei redditi e permetterà di ridurre l’importo delle eventuali tasse da pagare

o di recuperare eventuali imposte già pagate.

Datore di lavoro Lavoratore

Bonus FiscaleDocumenti Necessari

CAAF CGIL

EREDI LEGITTIMI

QUOTA DI LEGITTIMA

QUOTA DISPONIBILE

Coniuge

Figli (anche adottivi) o loro discendenti

È il valore minimo che la legge riconosce agli eredi legittimi: non può essere danneggiato dal defunto.

É la quota che resta: ossia la parte del patrimonio di cui il defunto può disporre come vuole (con testamento o donazioni in vita).

Ascendenti

Attenzione alle sanzioni!

Da quest’anno il servizio colf- badanti verrà erogato in convezione con uno studio commercialista Consulente del Lavoro

in più

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e a € 100.000 n superioreditario ha un valor'attivo er

etta del defunto enti in linea rparedità è devoluta al coniuge e l'er

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l’imposta anche e inoltre a queste imposte sono dovute Oltr

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e editario ha un valoretta del defunto

edità è devoluta al coniuge e Non c'è obbligo di dichiarazione

Dichiarazione: Si o No?

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ni di tempo per enta gioresenza di beni immobili,

egistri immobiliari.esso speciali per ogni trascrizione pr

tassa ipotecaria nonché i tributi la bollo, di l’imposta

e a queste imposte sono dovute

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che la dichiarazione ficientesufffpresentanti legali. p

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e detrazione fino a € 399. ecedente, a un'ulteriordeduzioni del punto preddito fino a € 40.000, ha diritto, oltrficiente e ha un r

e un soggetto non Chi assume una badante per assistersull'importo massimo di € 1.549,37.alla deduzione dei contributi INPS versati durante l'anno, calcolata

e di lavorIn caso di assunzione di colf/badanti, il dator

AGGIANTTA

evisto dalle socio-assistenziali e/o un contributo economico (ove prficienti l'assegno di cura attraverso gli enti

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fini fino enti ed afffie al soggetto invalido, anche ai pare detrazione fino a € 399.

e alle eddito fino a € 40.000, ha diritto, oltre un soggetto non

alla deduzione dei contributi INPS versati durante l'anno, calcolata o ha diritto e di lavor

Documenti Necessari

Documenti Necessari

Bonus FiscaleDocumenti Necessari

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Anche alle colf/badanti sarà riconosciuto il “

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che possono arrivare sino al 40% dell’importo omesso.a cui si aggiungono le sanzioni previste per il mancato versamento d

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Attenzione alle sanzioni!

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che possono arrivare sino al 40% dell’importo omesso.a cui si aggiungono le sanzioni previste per il mancato versamento d

per ca da € 100 ad € 5000ne amministrativvasunzione all’Inps è previstaIn caso di mancata o ritardata iscrizione della comunicazione di as

Attenzione alle sanzioni!

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che possono arrivare sino al 40% dell’importo omesso.ei contributi dovuti,nto dde

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Attenzione alle sanzioni!

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Da quest’anno il servizio colf- badanti verrà erogato in

AMENTO TELEFONANDO AALSESIA) RISTINA (VVA 335/59.25.816

e eventuali imposte già pagate.

convezione con uno studio commercialista Consulente del Lavoro

e e l’importo delle eventuali tasse da pagaresentazione della dichiarazione

Da quest’anno il servizio colf- badanti verrà erogato in

335/59.25.816

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Trasmissione telematica del modello

di registrazione dei contratti di locazione

In convenzione con Sunia, il sindaca-to che offre servizi di consulenza in

merito ai contratti di locazione, è possi-bile usufruire della trasmissione telema-tica del modello Rli ed eventualmentedel pagamento delle imposte di registra-zione mediante addebito sul proprio con-to corrente, rivolgendosi alla Verbinova.Le tariffe sono agevolate per gli iscrittialla Cgil e al Sunia. •

NUOVO SERVIZIO

VercelliNotiziario2016_ok 26/02/16 12:50 Pagina 4

Page 5: VercelliNotiziario2016 ok - Cgil VcValcgil-vcval.eu/wp-content/uploads/2016/03/NotiziarioxWeb-Marzo201… · Duemila, quegli 800-900 euro non bastano più. Serve una rivalutazione

di IVAN TERRANOVA

Segretario generale Fiom Cgil

S ette anni di crisi del lavoro hanno la-sciato il segno: centinaia di migliaiadi posti di lavoro sono andati perdu-

ti e forse non ritorneranno; lo sviluppo in-dustriale che per molto tempo ha garanti-to la sviluppo del nostro Paese, da anni hainiziato un curvatura verso il basso. I datiin nostro possesso dicono che il 30% delleaziende medio piccole è fallita, ogni giornochiudono in diverse e il fenomeno dellegrosse realtà che occupavano centinaia dilavoratori non esiste più.Facendo soltanto un’analisi del nostro ter-ritorio, mi vengono in mente alcune azien-de come la Cerutti che occupava oltre 600dipendenti e oggi sono in 250, la Dana Ital-cardano con i suoi 520 occupati, attualmen-te solo 319, la Teksid con i suoi oltre1200addetti e oggi è scomparsa, la Gammastampche da 920 dipendenti, oggi conta non piùdi 580 unità: e mi riferisco soltanto al set-tore metalmeccanico, ma lo stesso vale pertutti gli altri settori, compreso quello arti-giano che è sempre stato alla base della no-stra economia territoriale, ma oggi, comenon mai, subisce il duro colpo della crisi,vedendo morire moltissime realtà.In questo contesto, possiamo dire che nel2015 nella complessità delle aziende e quin-

di nel totale degli occupati, una persona sucinque è in regime di ammortizzatore so-ciale, cassa ordinaria, straordinaria o in de-roga, o in contratto di solidarietà, o comun-que in stato di mobilità. Analizzando i da-ti degli ultimi mesi del 2015, si può evince-re che l’utilizzo è diminuito ma, se si va piùa fondo, è anche vero che a una diminuzio-ne dell’utilizzo di questi ammortizzatorisociali corrisponde un aumento della di-soccupazione e una diminuzione di postidi lavoro che mai più verranno sostituiti.Attualmente, sono 3 milioni gli Italiani cheda anni hanno smesso di cercare un lavo-ro regolare, di cui 1,4 milioni giovani under35 e 2 milioni invece sono coloro che anco-ra sperano e provano a cercarlo ma che, tut-tavia, restano disoccupati: tra questi, mol-ti sono over 50 e difficilmente troverannouna soluzione nel breve periodo.In questi anni, quello che ha garantito adalcune presone di avere un salario di sus-sistenza minima sono stati gli ammortiz-zatori sociali. Grazie a questo strumento èstato possibile gestire le situazioni di crisisenza dover ricorrere a soluzioni drastichee mi riferisco alla mobilità come scivolo al-la pensione, ai contratti di Solidarità, allaCigo, Cigs e Cig in deroga, tutti strumentiutilizzati per evitare i licenziamenti.Nonostante le difficoltà, con questi ammor-tizzatori è stato possibile gestire situazio-

ni critiche, ma purtroppo dal 24 settembre2015 è cambiata completamente la norma-tiva con l’introduzione del D.Lgs. 148, co-siddetto Jobs Act, che dispone molti cam-biamenti nella materia.Cosa cambia rispetto al passato? Prima ditutto, aprire una procedura di ammortizza-tori sociali costa molto di più alle azienderispetto al passato, non esiste più la diffe-renza tra piccole e grosse aziende e si pagauna percentuale che può essere di 9, 12 o 15% in base all’utilizzo complessivo nel quin-quennio, e soprattutto quella percentualenon viene più applicata al massimale dellaCassa integrazione ma alla retribuzione cheil lavoratore avrebbe avuto se avesse lavo-rato: per in intenderci, si stima circa il dop-pio della spesa. È giusto ricordare che la cas-sa utilizzata per questo istituto è già finan-ziata da due quote, una a carico del datoredi lavoro e l’altra dai dipendenti, sia in casodi utilizzo che di non utilizzo. L’aspetto più preoccupante è che le setti-mane utilizzabili per far fronte alla man-canza di commesse viene drasticamenteridotta: una modifica assurda se si tieneconto della necessità che ormai è impostadal mercato che pretende produzioni “Justin time” che oggi possono avere delle va-riazioni che oscillano del 25% sia in positi-vo che in negativo, e che quindi rendonodifficili programmazioni a lungo termine

che tra l’altro hanno caratterizzato le no-stre produzioni almeno fino a un decenniofa. Il trend, anche a causa del forte dum-ping tra un’azienda e l’altra, non permettepiù di avere una stabilizzazione dei volu-mi produttivi, ed è questa una considera-zione che vale in ogni settore.Cosa succederà, dunque? Secondo le nostreprevisioni, nei prossimi anni le aziende sa-ranno costrette a licenziare perché il costoelevato e l’impossibilità di poter accedere astrumenti per sostenere la riduzione di ora-rio faranno si che quella diventi l’unica stra-da percorribile. Solo nella nostra provincia,se nessun provvedimento verrà preso, as-sisteremo a centinaia di licenziamenti. Co-sa bisognerebbe, invece, fare? Agevolarel’accesso alla pensione per rendere possi-bili nuove assunzioni, ripristinare le vec-chie normative sugli ammortizzatori socia-li ed estenderle a tutte le attività. Allo stes-so tempo, sarebbe utile creare centri perl’impiego più efficienti che garantiscanouna formazione qualificata, poi investire inun sostegno al reddito per chi rimane sen-za lavoro, sbloccare l’accesso a fondi per chiinveste nel territorio, promuovere politichedi riduzione dell’orario di lavoro con sgravifiscali per chi agevola tale procedura anzi-ché licenziare così da permettere delle ri-duzioni strutturali sull’orario di lavoro e ga-rantire lavoro a più persone. •

[ AMMORTIZZATORI SOCIALI IN COSTANZA DI RAPPORTO ]

Preoccupazioni per il futuro

5

[ UFFICIO VERTENZE ]C’era una volta… il divieto di demansionamento

di VINCENZO PEPE

Ufficio Vertenze Cgil

I l D. Lgs. 81/2015, in attuazione del JobsAct, ha modificato l’art. 2103 cod. civ.che, sancendo il divieto per il datore di

lavoro di adibire il lavoratore a mansioniappartenenti al livello di inquadramentoinferiore, dichiarava nullo ogni pattocontrario. Era tutela piena, finalizzata aproteggere il lavoratore da ogni forma dipressione o coartazione, palese odocculta, della propria volontà e a garanziadella sua professionalità nonché dellairriducibilità della retribuzione.Prima della modifica dell’art. 2103 cc lo jusvariandi del datore di lavoro, ossia il poteredi variare unilateralmente le mansionirispetto a quelle di assunzione, erarigidamente circoscritto. Infatti il datore dilavoro poteva assegnare un’altra mansionesolo garantendo l’equi- valenza deicontenuti professionali, a parità diretribuzione e inquadramento, oppurepoteva assegnare una nuova mansione dipiù alto contenuto professionale, conrelativo nuovo e superiore assettoretributivo e dell’inquadramento. Oggi nonpiù ! Dal 25 giugno 2015, e con validità ergaomnes, cioè per tutti i lavoratoriindipendentemente dalla data diassunzione, il datore di lavoro puòmodificare unilateralmente le mansionidel lavoratore e non è più tenuto adeffettuare una comparazione tra la vecchiamansione e quella nuova in termini diEquivalenza, ma basta che le nuovemansioni rientrino tra quelle indicate nellostesso livello di inquadramento del Ccnl enell’ambito della stessa qualifica (operai,

impiegati, quadri e dirigenti), a parità diretribuzione. Ma il nuovo art. 2103 ccpermette anche di demansionare intermini più significativi, consentendo aldatore di lavoro di assegnare il lavoratore amansioni appartenenti al livello diinquadramento inferiore, ma nell’ambitodella stessa qualifica e mantenendo lastessa retribuzione, anche senza ilconsenso del lavoratore interessato e conuna semplice comunicazione scritta, nelcaso : 1) di modifica degli assettiorganizzativi aziendali 2) nelle ulterioriipotesi previste dai contratti collettivi(nazionali, territoriali, aziendali). Ma vi è dipiù e di peggio !Il 6° comma dell’art. 2103 cc introduce lapossibilità di stipulare, presso le sediprotette (ad. es. la Direzione TerritorialeLavoro, ecc.), nell’interesse del lavoratorealla conservazione dell’occupazione,all’acquisizione di una diversaprofessionalità o al miglioramento dellecondizioni di vita, accordi individuali dimodifica in pejus (peggioramento) : dellemansioni, della categoria legale (cioèqualifica di operaio, impiegato, quadroecc.), del livello di inquadramento e –dulcis in fundo – della retribuzione.Manca solo la previsione che il lavoratorepossa anche chiedere di essere ridotto inschiavitù ….Questi in termini sintetici i punti salientie come il jobs act, modificando l’art. 2103cc, abbia dato un altro scossone ad alcuniprincipi della Carta Costituzionale edulteriormente depotenziato il sistemadelle garanzie e delle tutele conquistatedai lavoratori con anni di impegno e lottesindacali. •

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di MARIELLA LATERRA

Segreteria Cgil

L’ inizio del 2016 vedrà la messa in attodell’progetto aziendale, ovvero il pia-no di riordino che interesserà l’ospe-

dale di Vercelli, di Borgosesia e la tutta la sa-nità territoriale della provincia vercellese.La Direzione Asl con gli atti deliberativi difine dicembre ha esplicitato le riduzionidelle strutture complesse, che in terminimeno tecnici e più efficaci significano taglidi posti letto e riduzione del servizio sani-tario vercellese, peraltro tendenza in lineacon i tagli regionali e nazionali del serviziosanitario pubblico. Alcune discipline pre-senti nella nostra Asl, nonostante i buonilivelli di performance dimostrati negli an-ni, verranno declassate e perderanno i po-sti letto: a Vercelli Oncologia-Ematologia,Reumatologia, Lungodegenza (meglio co-nosciuta come Cure Intermedie); a Borogo-sesia, invece, Cardiologia /Utic. Resta an-cora incerto il destino di emodinamica diVercelli e il punto nascita di Borgosesia.Riduzione drastica anche per i servizi di dia-gnostica, in particolare i Laboratori che su-biranno un vero e proprio svuotamento. Gliesami ematochimici, che fino a qualchegiorno fa venivano effettuati dai laborato-ri ospedalieri vercellesi/valsesiani, vengo-no inviati a Novara. La concentrazione deilaboratori - già avvenuta per l’Arpa - si fa-rà anche per quelli ospedalieri. A nulla par-rebbe valere il fatto che nei presidi vercel-lesi/ valsesiani siano presenti macchinaridi nuova generazione e operatori di altaprofessionalità. D’altra parte, la stessa sor-te che toccherà i Laboratori di Biella e Vcosenza considerare che, a oggi, l’operazionesta dimostrando gravi problematiche lega-te ai trasporti, all’informatizzazione e alleinutili lungaggini nelle procedure che pro-ducono ritardi nel ricevimento degli esitidelle prestazioni. Agli operatori altamentespecializzati viene disposto di non utiliz-zare macchianari presenti in loco in nome

di un fantomatico processo di concentra-zione che dovrebbe ottenere risultati in ter-mini di economia di scala. Peccato che al-cune Regioni (Emilia Romagna in primis)che avevano già concretizzato tale proces-so anni fa, ripensino al vecchio modello didecentramento.Siamo di fronte a un vero e proprio ridimen-sionamento dell’Asl vercellese, persino neiServizi territoriali si riscontrano clamoro-si tagli. Gli ambulatori periferici delle Uni-tà Complesse Cure Primarie quali, ad esem-pio, radiologia o logopedia non funziona-no tutti i giorni della settimana, bensì a sin-ghiozzo per carenza di personale e le assu-zioni vengono regolate, o meglio impedite,dai sempre più stringenti tetti di spesa as-segnati alle varie Asl. Da un lato quindi, siinvoca il potenziamento del territorio e dal-l’altro, nei fatti, si taglia in nome della com-patibilità economica. La riduzione di 90 po-sti letto su tutto il territorio dell’Asl non po-trà che produrre ulteriori ingorghi ai Dea ePronto soccorso. Naturalmente l’intero pro-cesso di riordino viene presentato con lasolita confezione scintillante fatta di belleteorie che raccontano di ospedali organiz-zati per intensità di cura; di riduzione diprestazioni inappropriate, di attenzione aivolumi di attività per stabilire i centri di ec-cellenza e orientare il cittadino nelle scel-

te di cura; di de-ospedalizzazione per cu-rare il paziente a casa propria (?!!!). Teorieche celano un disegno evidente: ridurre leprestazioni erogate dal Servizio SanitarioNazionale, così come lo abbiamo conosciu-to finora. A tutto questo si accompagnanoi nuovi modelli contrattuali che prevedo-no sempre più spesso l’inserimento del wel-fare aziendale con la sanità integrativa/ so-stitutiva, che tanto va somigliando alle vec-chie mutue, come moneta di scambio alleprestazioni lavorative.A tutto questo si aggiunge la recente dispo-sizione europea in materia di orario di la-voro. Una norma che impone il giusto ora-rio giornaliero, il rispetto dei limiti orari set-timanali nonché del riposo settimanale cheperò, in Italia, nettamente in ritardo, stafacendo emergere contraddizioni e proble-matiche che possono essere superate sol-tanto con nuove assunzioni senza vincolidi spesa, ma la disposizione europea nonprescinde dai vincoli economici… Un verocapolavoro di ipocrisia legislativa. La Cgil Fp ha calcolato che per ovviare a ta-le problema è necessaria l’assunzione dipiù di 20mila operatori sanitari. Dal mesedi novembre, da quando è entrata in vigo-re la Legge161 che prevede tutto questo ne-gli ospedali è il caos organizzativo. Nell’Asl vercellese si è applicata la norma

parzialmente, creando situazioni insoste-nibili quali turni di pronta disponibilità eguardia attiva continuativi che, se da un la-to tentano di rispettare le 11 ore di riposogiornaliero, dall’altro non rispettano il ri-poso settimanale, il limite del turno not-turno, ecc. Situazioni che si riscontrano pro-prio in reparti ad alto rischio di errore.Al caos organizzativo si aggiunge anche ilcaos fiscale, prodotto dalle recenti comu-nicazioni inviate dall’Asl ad alcuni utentirispetto al non riconoscimento dell’esen-zione alla partecipazione alla spesa sani-taria, ovvero il ticket. La Cgil Vercelli -Valsesia con le sue strut-ture confederali, di categoria, pensionati edi servizi si sta impegnando per contrasta-re questa deriva. Le azioni sono quotidia-ne, attraverso la tutela individuale –forni-ta attraverso i propri uffici legali e di patro-nato –ma soprattutto attraverso azioni col-lettive. Recentemente la Cgil Vercelli Val-sesia è stata protagonista di un’iniziativaunitaria di mobilitazione, sfociata con lapermanenza settimanale di un camper del-la salute che ha attraversato l’intera pro-vincia. Diverse sono state le giornate di vo-lantinaggio nei maggiori mercati e negliospedali, sino ad arrivare ai presidi concen-trati nella giornata del 26 ottobre scorso,nelle vie del centro a Borgosesia e Vercelli.La mobilitazione non ha impedito il pro-cesso di ridimensionamento, ma certo hacontribuito a impedire la chiusura dellaCardiologia di Borgosesia e di alcuni repar-ti a Vercelli, oltre al mantenimento di Emo-dinamica a Vercelli e del Punto nascita diBorgosesia, se pur ancora sotto osserva-zione. La situazione non è per nulla posi-tiva. Gli accorpamenti che si stanno pro-grammando dal mese di febbraio, con l’uni-co obbiettivo dei ‘tagli’, non tengono con-to né della dignità dei pazienti, né della di-gnità degli operatori. La Cgil non ci sta e co-me non ha ‘subito’ supinamente certe scel-te del passato, certamente non demorde-rà oggi e in futuro, perseguendo la difesadella sanità pubblica. •

[ RIFORMA DELLA PA ]Il dipendente infedele

di CARMINE LUNGO

Segretario generale FP Cgil

A bbiamo perso il conto diquanto riforme sono sta-te fatte negli ultimi anni

nel Pubblico Impiego. Il pacchet-to di riforma del lavoro pubblico,che vedrà la luce probabilmentequest’estate con il varo dei prov-vedimenti della legge Madia, sicompone di tre tasselli. Il primo passaggio, obbligato, diquesto percorso è la semplifica-zione delle aree di negoziazionein applicazione del Dlgs 150 del2009. Oggi i comparti pubblici so-no 12 e adesso scenderanno a 4:Amministrazioni centrali, Scuo-la, Sanità, e Regioni e autonomielocali. Resta da sciogliere la sor-te dell’area Università e Ricercae si discute se tenere questi set-tori all’interno del compartoScuola o integrarli in quello del-le Pa centrali.Secondo passaggio: il fronte del-la dirigenza, dove ci aspettanograndi novità. Intanto, il debuttodei ruoli unici (uno per lo Stato,uno per le Regioni e uno per gliEnti locali); poi, secondo la legge

delega, si dovrà disegnare un per-corso meritocratico e di forma-zione continua per i managerpubblici. Terzo passaggio: Il restyling del-la disciplina del lavoro pubblico,che arriverà con il nuovo Testounico che dovrà disciplinare, inmodo unitario, diverse temati-che: dagli accertamenti medico-legali sulle assenze dal servizioper malattia dei dipendenti pub-blici all’individuazione di limita-te e tassative fattispecie dove sipotrà ricorrere a forme di lavoroflessibile; dal decollo delle rego-le sulla valutazione dei “travet”agli annunciati interventi sui pro-cedimenti disciplinari. Qui, in par-ticolare, l’ipotesi allo studio deitecnici di palazzo Vidoni è quel-la di accentrare in capo all’Ufficioper i procedimenti disciplinari(l’Upd, già presente in tutte lestrutture) le procedure per irro-gare sanzioni superiori al rimpro-vero scritto, prevedendo terminiperentori di inizio e fine del pro-cedimento. Al responsabile del-la struttura (cioè al singolo diri-gente) rimarrebbe la competen-za solo per il rimprovero verbale

e scritto. Il responsabile dell’uffi-cio in cui opera il dipendente “in-fedele” manterrebbe invece lafunzione della segnalazione en-tro un certo termine.L’impegno aumenta sul delicato,e dibattuto, tema dell’art. 18.L’orientamento del governo e delministro Marianna Madia, è quel-lo di mantenere la tutela reale. Po-trebbero esserci ritocchi alla fat-tispecie di licenziamento per scar-so rendimento e, forse, si potreb-be consentire la reiterazione delprovvedimento disciplinare, se siaccerta un vizio di forma. L’idea,allo studio dei tecnici di Funzio-ne pubblica è di consentire alla Pauna seconda chance per licenzia-re il fannullone: se il giudice an-nulla il recesso per un vizio for-male, scatta la reintegra, ma l’am-ministrazione può rifare il proce-dimento e, così, correttamente li-cenziare il dipendente “infedele”.L’ennesima riforma per gli esper-ti rischia solo di creare norme con-trattuali contraddittorie o già su-perate rispetto al nuovo quadroregolatorio e, in tutto questo, lastrada per il nuovo contratto siannuncia, quindi, in salita. •

[ASL VERCELLI ]

I problemidella compatibilità

economica

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di ALAN ORSO MANZONETTA

NIdilL Cgil

N on è un mondo che riguarda solo igiovani e coinvolge anche professio-nisti che svolgono prestazioni di la-

voro con contratti di cui è difficile compren-derne le varie articolazioni. Questo è il mon-do delle nuove identità di lavoro, variegatoe complesso e soggetto a strumentalizza-zioni. Purtroppo, spesso questi lavoratori sitrovano soli di fronte ad aziende sempremeno sensibili al proprio ‘ruolo sociale’, ri-manendo così esclusi dal sistema di dirittie tutele che che dovrebbero essere garanti-ti dai contratti nella pratica quotidiana.Nel nostro territorio vercellese, dove qua-si l’80% delle assunzioni avviene a tempodeterminato, il ricorso a forme di lavoronon standard e non riconducibili al lavorodipendente continua a crescere anche insettori tradizionalmente estranei a questiprocessi. Questa situazione rende ancorapiù necessaria l’azione di NIdiL Cgil Ver-celli Valsesia, il nuovo sportello inaugura-to il 1° febbraio scorso, a difesa dei dirittidei lavoratori atipici e dei disoccupati bi-sognosi di un orientamento. Lo sportello,aperto in orari di ufficio il mercoledì a Ver-celli, il venerdì a Borgosesia, ma anche ne-gli altri giorni della settimana, prendendoappuntamento con il sottoscritto, Alan Or-

so Manzonetta - responsabile del servizio- al numero 348 6008620, che sarà disponi-bile anche ad Alagna in una giornata inte-ramente dedicata alla parte alta della Val-sesia, occupandosi anche di coloro che unlavoro non ce l’hanno, fornendo loro infor-mazioni utili e assistenza, in collaborazio-ne con le Agenzie per il lavoro.Per i lavoratori in somministrazione, il pro-getto prevede l’ampliamento del rapportocon gli enti bilaterali di settore per l’even-tuale richiesta di istituti di sostegno al red-dito nei periodi scoperti da missioni lavo-rative. A tutti questi soggetti, si aggiungo-no poi coloro che lavorano con i voucher ele cosiddette ‘false partite Iva’ a cui si ga-rantirà il servizio di consulenza, consiglian-do eventuali azioni per avere riconosciutii propri diritti, considerato che la prestazio-ne d’opera ha costituito, in questi anni, unfacile strumento di elusione dalle norme ditutela del lavoro sostituendo forme con-trattuali più costose per la parte datoriale.Occorre un cambiamento fondamentaleper garantire un processo che porti all’ugua-glianza di tutti i lavoratori. Per questo è ne-cessario un impegno da parte di tutte le ca-tegorie della Cgil per avviare nei luoghi dilavoro una contrattazione inclusiva seria,e per rappresentare tutta la complessità dellavoro sperimentando nuove frontiere dicontrattazione con delegazioni trattanti mi-

ste, composte da categorie tradizionali e NI-diL, anche in collaborazione con i pensio-nati per rendere la contrattazione sociale eterritoriale un elemento di garanzia per tut-ti i lavoratori. Questa è una prerogativa NI-diL Vercelli Valsesia. Essere assunti a tem-po indeterminato oggi, vuol dire tacitamen-te rinunciare a controversie di qualsiasi ti-po con i datori di lavoro poiché l’attuale Go-verno non ha previsto alcuna garanzia inquesti contratti, e di ‘crescente’ non c’è nes-suna tutela, ma solo l’indennizzo, peraltrofacilmente raggirabile dalle aziende chestabiliscono un prezzo per lasciare a casachi si permette di ‘alzare la testa’ sul postodi lavoro. In questo modo, sono stati raggi-rati i principi fondamentali di uguaglianzadella nostra Costituzione permettendo l’en-nesima divisione nei posti di lavoro, con lanascita dei lavoratori di serie B. I nuovi as-sunti hanno contratti che valgono meno ri-spetto a quelli dei loro colleghi, e questa èuna situazione che NIdiL non può tollera-re, tanto da chiedere, con forza, un’inver-sione di marcia, appoggiando appieno tut-ta la Cgil nel progetto di legge a iniziativapopolare che riscrive tutto il diritto del la-voro nella Carta universale dei diritti dei la-voratori che ridurrebbe le diseguaglianzein atto, la frattura tra giovani e futuro, ri-conquistando una rappresentanza che uni-fichi il mercato del lavoro. L’obiettivo di NI-diL è trasformare la precarietà esasperatain flessibilità funzionale, capace di intrec-ciare le esigenze produttive delle impresecon diritti e tutele adeguate dei lavoratori,ma questo richiede un assetto normativocompletamente diverso dall’attuale. Sulla somministrazione del lavoro, un pas-

so avanti è stato fatto determinando conuna contrattazione strutturata un più faci-le utilizzo e misure di rafforzamento delletutele, ma non basta. Troppe sono ancorale strumentalizzazioni da parte delle azien-de soprattutto dello staff leasing, e ancoradi difficile controllo è l’efficacia delle tuttele poiché i lavoratori precari sono difficili daraggiungere ed è difficile controllare l’appli-cazione dei contratti di lavoro tradizionali.È necessario continuamente rafforzare i rap-porti con le agenzie e con gli enti bilateraliper fare della trasparenza la prerogativaprincipale per consentire ai lavoratori di co-noscere tutti gli aspetti che caratterizzanoogni tipologia di contratto.Più accidentato è invece il percorso che con-trasta l’uso irregolare delle tipologie menocostose e meno vincolanti per i datori dilavoro. Indispensabile in questo senso sa-rà la collaborazione di tutte le categorie Cgilnell’individuare e coinvolgere questi lavo-ratori affinché si instauri con NIdiL un rap-porto confidenziale che consenta di segna-lare eventuali anomalie e di intervenire percorreggere comportamenti. Il Jobs Act ha eliminato il reato della som-ministrazione fraudolenta e permesso unampio uso strumentale dei contratti atipi-ci, dato che i limiti previsti sono superabilitramite la contrattazione di secondo livel-lo. Il Jobs Act non ha risolto il problema del-la disoccupazione e le assunzioni tendonoa concentrarsi ancora sul lavoro a chiama-ta, sulle false partite Iva e sui voucher, stru-menti che oltre al quadro normativo già disuo preoccupante, sono favoriti dall’assen-za o inefficacia dei controlli, determinandola destrutturazione contrattuale. •

[ NIDIL • NUOVE IDENTITÀ DI LAVORO]

Lo sportello al servizio dei precari

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AA 32 mesi dalla scadenza del Contrat-to Nazionale del Turismo – parte spe-

ciale Ristorazione Collettiva – gli oltre 50mi-la lavoratori e lavoratrici del settore sono an-cora in attesa del contratto ed è per questoche le organizzazioni sindacali Filcams Cgil,Fisascat Cisl e Uiltucs Uil hanno proclamatouno sciopero nazionale lo scorso 5 febbra-io per l’intera giornata lavorativa. Occupatiprincipalmente nella refezione in appalto diasili nido, scuole, ospedali, case di riposo,mense aziendali e intraziendali, ecc. le lavo-ratrici e i lavoratori della ristorazione collet-tiva sono per la maggior parte donne a parttime con poche decine di ore alla settimanadi lavoro e spesso con diversi mesi all’annodi sospensione lavorativa ma con il loro con-tributo, assicurano non solo un pasto, ma lasalute delle persone. Fin dall’avvio delle trat-tative, il settore della Ristorazione Collettivaha scontato grandi difficoltà per la divisionedelle compagini datoriali. Nonostante ciò, leOrganizzazioni sindacali di categoria hannoaffrontato il negoziato con tutte le associa-zioni datoriali che rappresentano le impre-se del settore, anche se non firmatarie deiContratti (Turismo parte speciale Ristorazio-ne Collettiva), dimostrando grande senso diresponsabilità al fine di dare la massima co-pertura contrattuale agli addetti del settore.

È il caso di Angem e ACI Servizi e Utilities, conle quali il confronto nel corso del tempo si èsviluppato per cercare di raggiungere un’in-tesa, fino all’interruzione della trattativa in-tervenuta nell’ultimo incontro del 2 dicem-bre 2015 mentre, con le altre associazioni,già firmatarie del Contratto Nazionale, le trat-tative si sono interrotte da molto tempo. Intempi diversi, però, le parti datoriali, anchese divise tra loro, hanno avanzato alle Orga-nizzazioni sindacali le medesime richieste:una riduzione del costo del lavoro, la revisio-ne in peggio della clausola sociale nei cam-bi di appalto, un abbassamento delle tutelecollettive e individuali, aumenti retributivi ir-risori. Proposte in accettabili per le organiz-zazioni sindacali perché, come dichiarato inuna nota: “Intervenire sugli istituti contrat-tuali nei termini proposti delle associazionidatoriali porterebbe a un ingiustificato arre-tramento della condizione delle lavoratricie dei lavoratori, già fortemente colpiti dalledifficoltà degli ultimi anni”. Le organizzazio-ni sindacali, a fronte dell’impossibilità di pro-seguire nelle trattative e per sostenere la ver-tenza aperta da ormai 32 mesi, metterannoin campo tutte le azioni necessarie per de-nunciare a gran voce le ingiustizie e la pre-carietà degli addetti del settore.

a cura di Valter Bossoni, Filcams Cgil

La situazione del turismo nella ristorazione collettiva

Ora è il momento di dimostrarlo!

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di SERGIO NEGRI

Direttore responsabile La Voce dei Lavoratori

Q uando un gruppo di persone illumi-nate, tra cui l’avvocato Modesto Cu-gnolio, costituì la Camera del Lavo-

ro di Vercelli e ne approvò lo Statuto, nellontano 24 marzo del 1901, forse non im-maginò che le affermazioni riportate inquel prezioso documento sarebbero diven-tate in seguito l’attestazione del modernosindacalismo italiano.“Tutti i lavoratori salariati, senza distin-zione di nazionalità – era scritto in quellostorico attestato - potranno approfittaredella Camera del Lavoro”. “La Camera delLavoro è un Istituto di pubblica utilità. Es-sa a mezzo delle forze proletarie organiz-zate, espone al pubblico dibattito le que-stioni reali e le passioni vive che tormen-tano la folla anonima dei paria moderni;parla nel linguaggio semplice, appassio-nato e corretto proprio dei lavoratori co-scienti, dei bisogni morali, materiali e igie-nici di quella classe così importante pel suonumero e per la sua funzione, e indica, constudi maturati dalla pratica e corretti dal-la scienza i rimedi e le soluzioni ai suoi ma-li” . Ma, “Nella Camera del Lavoro non sipotrà assolutamente tenere alcuna riunio-ne avente carattere politico o religioso es-sendo la Camera del Lavoro affatto estra-

nea, e tale dovendo rimanere alle suddet-te questioni”.In tutti questi anni la tutela degli interes-si dei lavoratori, il miglioramento delle lo-ro condizioni di vita e di lavoro, la difesa eil rinvigorimento dell’autonomia sono sta-

ti i capisaldi dell’iniziativa del sindacali-smo italiano. Ma nell’atto costitutivo del-la Camera del Lavoro di Vercelli c’era unaltro importante riconoscimento che ac-quisirà anch’esso un valore fondamenta-le tramandato fino ai nostri giorni: “il pri-mato del lavoro e l’identificazione dei la-voratori come soggetti dai quali nasconole speranze di elevazione e di progressoculturale e sociale”.Anche se le masse popolari vercellesi di-vennero coscienti della loro forza con len-ta gradualità e iniziarono ad organizzarsinel sindacato solo quando si modificaro-no le condizioni dell’Italia, in loro si era giàformato il pensiero che il lavoro dovevacessare di essere considerato uno strumen-to per la pura sopravvivenza e diventareun mezzo per raggiungere il decoro e la ri-spettabilità delle persone.Fu questo un processo disordinato ma scru-poloso, in ogni caso, non privo di pericolie di avversità.Nei primi anni del 1900 Vercelli era ancorasotto la preponderanza politica di una ri-stretta cerchia di agrari conservatori che vo-levano mantenere inalterati i privilegi del-la casta e le limitazioni dei loro dipendenti.Le condizioni dei lavoratori e dei contadi-ni in particolare erano condizioni disuma-

ne. Servitù della gleba, orari dall’alba al tra-monto, fanciulli piegati dalla fatica, nes-sun accordo sindacale, nessuna legge pro-tettiva. La mortalità infantile era altissima,l’analfabetismo dilagante.La Camera del Lavoro e le Leghe contadinefurono in grado di contrattare efficacemen-te e vincere le resistenze delle controparti,nonostante gli interventi della Regia caval-leria per reprimere le manifestazioni e lecondanne inflitte agli scioperanti da giudi-ci compiacenti e conformati al potere.I dirigenti sindacali e gli attivisti di queltempo organizzarono scioperi, fecero cam-pagne di alfabetizzazione, promossero con-fronti con le forze politiche e istituzionali,tessero alleanze salde con i lavoratori del-le industrie e con i commercianti. La com-parsa sulla scena politica e sociale dei la-voratori vercellesi divenne un fatto stra-ordinario e di grande valore. Riferendo su una di queste agitazioni cosìscrisse la “Sesia”: “Oggi fu dichiarato lo scio-pero generale. Oltre ai mietitori del riso e isalariati, scioperano per solidarietà pila-tori, muratori, garzoni falegnami, ecc. Sul-la città pare sia sceso un vento di morte;tutti i negozi sono chiusi stamani alle oreotto; restano solo aperti gli spacci di tabac-co e le farmacie”.Uno degli animatori di queste battaglie ful’avvocato Modesto Cugnolio.Nato da una famiglia borghese, dopo averstudiato giurisprudenza, si avvicinò agli idea-li di progresso e di emancipazione della clas-se lavoratrice. Difese i contadini e i militan-ti sindacali finiti sul banco degli imputati peravere attentato alla “libertà del lavoro”, inaltre parole per aver scioperato e per averconvinto gli altri ad astenersi dal lavoro.Il primo giugno 1906, la Camera del Lavo-ro di Vercelli e la Federazione dei contadi-ni, guidata da Cugnolio, confidando sullatenacia, sulla pazienza, sulla forza e sul co-raggio che in certe occasioni solo le donnesanno avere, riuscirono, infine, a conqui-stare otto ore di lavoro per le mondariso,costrette fino a quel momento a lavoraredall’alba al tramonto.A questo straordinario personaggio, insie-me ad altri meno noti ma altrettanto im-portanti, che ebbero la straordinaria intui-zione di costituire la Camera del Lavoro aVercelli e il merito e il coraggio di schierar-si dalla parte dei più deboli e di sacrificarsiper la causa dei lavoratori va il riconosci-mento di tutta la comunità vercellese. •

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Stiamo lavorando ‘per noi’La Cgil Vercelli Valsesia, cogliendo lo stimolo lanciato da questo pro-

getto di coordinamento, ha riordinato e riorganizzato i propri archivi permetterli a disposizione della cittadinanza vercellese: a partire dagli studenti, aitesisti, agli studiosi. Il nostro archivio ha, poi, una peculiarità: comprende, infat-ti, tutta la documentazione completa della Federbraccianti e della lotta dellemondine per la conquista delle otto ore di lavoro. Una completezza che fa di que-sto archivio il fiore all’occhiello della nostra Camera del Lavoro: tutta la docu-mentazione raccolta è stata infatti catalogata dalla Regione Piemonte e segna-lata a livello ministeriale. L’intenzione è di inauguralo il prossimo mese di giu-gno, a conclusione di un complesso lavoro di informatizzazione che che sta av-venendo da un po’ di tempo a questa parte. L’archivio storico della Camera delLavoro di Vercelli Valsesia sarà consultabile presso la nostra sede dei via Stara2 e saranno messi online - sul nostro sito www.cgil-vcval.it e sul sito dell’Istitutostorico della Resistenza in Valsesia - i fondi e i contenuti dei fondi. Oltre al rior-dino dell’archivio e alla restituzione alla cittadinanza di questo patrimonio sto-rico, vero allestito uno spazio studio e una sala che ospiterà dei momenti di for-mazione specifici. La gestione dell’archivio spetterà, in eguale responsabilità,agli uffici della Camera del Lavoro, all’Istituto storico per la Resistenza in Valse-sia e all’Associazione 8 Ore. Luca Quagliotti

RIORDINATO L’ARCHIVIO STORICO

[ ANNIVERSARI ]

La Camera del Lavoro di Vercelli compie centoquindici anni

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di SIMONE OTTAVIS*

Una nuova sede, ampliata erinnovata, per incrementare iservizi. È questo l’obiettivo dei

lavori che stanno interessando laCamera del Lavoro di Borgosesia, che dalmese di ottobre sta subendo un restylingdei locali. Entro la fine del mese di marzogli interventi dovrebbero essere conclusie i tesserati della Cgil della zona, apartire da aprile, potranno usufruire diuna sede più accogliente e funzionale, apochi metri da quella storica di viaVittorio Veneto 60.La Camera del Lavoro borgosesiana è uncentro di riferimento per tutta l’area eoffre diversi servizi tra cui gli sportelli

Federconsumatori, Sunia, Auser, CaafVerbinova, Inca, ufficio Vertenze, Colf eBadanti. Particolarmente attivo lo Spi,che conta oltre 3.800 iscritti (agli ultimidati, del 2014) sul territorio. LucianoGolfetto, Segretario della Lega cittadina,e Costantino Pezzotta fanno il puntodella situazione: “Attendiamo la nuovasistemazione per attivare altri servizi”.Uno di questi riguarderà le utenze, con ilcontrollo gratuito di fatture e bollette;potranno essere fatti accertamenti suicontratti di luce, acqua, gas e telefonia,per l’ottenimento di eventuali rimborsi.“Mi sembra un buon servizio perché inquesto periodo ci sono truffe conclamatedi tutti i tipi”, sottolinea Golfetto.Sarà poi creato un posto per la stampa diCud e OBis M, per dare a tutti ipensionati la possibilità di visionare ipropri documenti.Con il Segretario Generale dello SpiGianni Marchioro verranno inoltreorganizzati corsi di aggiornamento per laformazione dei collaboratori, per potergarantire un servizio efficiente e “unagentilezza che in altri uffici è difficile datrovare”, specificano i due responsabili.“Non vediamo l’ora di essere operativicon i nuovi servizi, ci scusiamo seultimamente c’è stato qualche

disservizio, ma i lavori sono fatti permigliorarci”.La Camera del Lavoro borgosesianaassicura poi permanenze a Gattinara,Serravalle, Varallo, Roasio, “ma c’èl’intenzione di arrivare anche in Comunicome Quarona, Cellio e Valduggia”,dicono Golfetto e Pezzotta. L’assistenza è

garantita anche nelle zone montanedell’Alta Valle, su richiesta.Tra gli obiettivi della CdL c’è anchequello di un maggior coinvolgimento deitesserati attraverso momenti diaggregazione. “Vogliamo migliorare laparte ‘ludica’, abbiamo un programmache comprende soggiorni marini, gitegiornaliere e pranzi sociali per gli iscritti,appoggiandosi ad agenzie per ognicopertura”, annunciano dallo Spi.Tra i responsabili cittadini c’è ancheDaniele Bovolenta, Segretario GeneraleFilctem, che si concentra sugli aspettilegati al lavoro nella zona. “Borgosesia èil collettore di Valsesia e Valsessera –spiega Bovolenta – con tutto il settoretessile di Loro Piana, Zegna, Colomboecc. Seguiamo tremila persone solo neltessile, senza contare la rubinetteria”.“La crisi ha morso il settore, che inqualche modo ha retto, anche seabbiamo perso alcuni gruppi. Èaumentata la richiesta di vertenze, dimobilità ne stiamo trattando a bizzeffe,come anche da altre parti, ma il Caaf èun punto di riferimento. Abbiamo grosseRsu, solo in Zegna contiamo quindicipersone. La nuova sede servirà a dare unservizio migliore ai nostri iscritti”. •

*www.cgil-vcval.it

[ VIAGGIO PER LE SEDI DELLA CGIL ]

Lavori in corso a Borgosesia

[ AMBIENTE ]Il Vercellese e il dilemma nucleare

di CARMINE LUNGO

Segretario generale FP Cgil

I l Vercellese è parte di queldilemma nucleare che, nelnostro Paese, trova

fondamento in una du-pliceambiguità e crea una barrierache impedisce l’avvio di unadiscussione vera sull’urgenza delnucleare in Piemonte e in modoparticolare sul nostro territorio. L’immobilismo generale sembramettere tutti d’accordo, invecec’è l’urgente necessità di metterein atto una politica efficace elungimirante, basata sullaprevenzione e protezione delterritorio e delle popolazioni chelo abitano. Una politica che evititante situazioni conosciute egarantisca un contri-butoimportante alla creazione diposti di lavoro all’interno di unaeconomia eco-sostenibile. Intan-to, l’ultimo convoglio è partitoper la Francia lo scorsosettembre, mentre resta ancoraaperta l’individuazione del sitonazionale: scelta essenziale perportare a termine il processo dismantel-lamento degli impiantinegli anni, come previsto dalpercorso proposto nella CartaNazionale delle AreePotenzialmente Idonee. La Cnapiindividua le aree atte a ospitare ildeposito nazionale delle scorie eil parco tecnologico: zone le cuicaratteristiche soddisfano icriteri previsti nella Guida Tec-

nica n. 29 di Ispra (IstitutoSuperiore per la Protezione e laRicerca Ambientale) oltre che irequi-siti indicati nelle linee-guida della Iaea (InternationalAtomic Energy Agency). Come indicato nella GuidaTecnica n. 29: “Si intende peraree potenzialmente idonee learee, an-che vaste, chepresentano caratteristichefavorevoli alla individuazione disiti in grado di risultare idoneialla localizzazione del deposito,attraverso successive indagini didettaglio e sulla base degli esiti dianalisi di sicurezza condottetenendo conto dellecaratteristiche progettuali dellastruttura del deposito”. Questecaratteristiche favorevoli sideterminano sulla base di criteridi esclusione e diapprofondimento che lascianofuori, ad esempio, le areeinteressate da elevato rischiovulcanico e sismico, fagliazioni,frane, alluvioni, o che insistonosu aree protette o insediamenti

civili, indu-striali, militari.Questa Carta, da luglio 2015, ènelle stanze dei Ministericompetenti per ricevere ilfatidico nulla osta che noi -fiduciosi - aspettiamo. La Francia sa che il nostro Paeseè inadempiente rispetto allaDirettiva europea 2011/70 che ciintima a presentare unprogramma nazionale conobblighi e adempimenti inmateria nucleare: il termine dipresentazione del piano dovevaessere trasmesso allaCommissione europea entro il23.8.2015 ed essere approvatoentro il 31.12.2015 ma –fino a oggi – nulla è avvenuto di tutto ciò. L’Italia è ancora lontanadall’individuazione del sito

nazionale e la restituzione delmateriale radio-attivo trattato el’invio di materiale radioattivoda trattare alla Francia risultacompromesso, visti i tempi dismantellamento fissati per il sitodi Saluggia che si protraggonogià da un decennio. NelVercellese, in Piemonte e in tuttaItalia si sa che il sito di Saluggianecessita di almeno altri diecianni per essere smantellato,perché i rifiuti radioattivi sonoun grosso problema di piccoledimen-sioni ma con livellidifferenti di pericolosità. Perquanto tempo ancora durerà laquestione? E quan-to tempodovrà ancora passare perché ilterritorio e la cittadina delVercellese possano sentirsi li-beri dall’angoscia del nucleare? •

All’indomani del convegno sulla disattivazione degli impianti

nucleari piemontesi

e la gestione dei rifiuti radioattivi

organizzato da Arpa Piemonte,

la Cgil Vercelli Valsesia esprime

la propria posizione sul

tema “nucleare” che coinvolge

e permea il territorio provinciale

M A R Z O 2 0 1 6

Presto una nuova sede più funzionale

e accogliente ospiterà la Camera del Lavoro

territoriale

A sinistra C. Pezzotta e a destra L. Golfetto

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10F E B B R A I O 2 0 1 6

di MARCO SIMONELLI

Cgil Vercelli Valsesia

C gil, Cisl e Uil hanno raggiun-to un’intesa sul ruolo e suilivelli della contrattazione

che pone fine, ce lo auguriamo vi-vamente, a visioni diverse su untema fondamentale e vitale per ilSindacato.In tale contesto, diventa strategicauna pratica unitaria in atto da al-meno un decennio, qual è la Con-trattazione Sociale Territoriale.La Contrattazione sociale ha, inestrema sintesi, come obiettivo ladifesa del reddito da lavoro e dellepensioni, la qualità dei servizi ero-gati e la qualificazione del Welfarelocale, in modo particolare versogli anziani, l’infanzia e vuole con-

trastare il disagio sociale che si vi-ve sul proprio territorio.Su questo terreno è il Sindacato deipensionati che, per primo, si è im-pegnato con maggior convinzionenella tutela della popolazione an-ziana ma, con il passare del tempo,il disagio si è allargato ad altre fa-sce deboli della società. La Conferenza di organizzazionedella Cgil, conclusasi nel settembrescorso, ha indicato la contrattazio-ne sociale territoriale come uno de-gli assi strategici sui quali le strut-ture della Confederazione devonoimpegnarsi per realizzare un colle-gamento tra le dinamiche azienda-li: il lavoro e il territorio, la qualitàdella vita. È questo il presuppostoper dare impulso al reinsediamen-to sociale della Cgil, recuperando

immagine e diritto di rappresen-tanza in una società complessa, im-pregnata di disuguaglianze sociali,di livelli di povertà in crescita, an-che tra coloro un posto di lavoro cel’hanno, ma precario, mal pagato esenza diritti. Non è una novità, perla Cgil, che ha nelle proprie radicigrazie alla storia e alla ragion d’es-sere delle Camere del lavoro, unaparticolare attenzione al territorio,ma ora acquista importanza affian-care alla tradizionale contrattazio-ne nelle aziende, una crescente epiù incisiva contrattazione socialeterritoriale confederale, connetten-do i diritti del lavoro con i diritti dicittadinanza.Non sarà facile, perché non sonoscontati che i soggetti con i quali ab-biamo a che fare: le “controparti”

istituzionali non sono sempre di-sposte a riconoscere il Sindacato co-me un interlocutore, o a riconosce-re la validità delle istanze propostedal Sindacato per ricondurle alleproprie strategie amministrative.Se vogliamo davvero misurarci conquesti temi, dobbiamo intrapren-dere come Camera del Lavoro ter-ritoriale, un percorso che preveda,all’affiancamento dello Spi e delresponsabile della Contrattazionesociale-territoriale, il coinvolgi-mento attivo dei quadri sindacali,dei delegati, dei nostri rappresen-tanti nelle Rsu, sia nel settore pri-vato che in quello pubblico, dellascuola e dei servizi. Senza dimen-ticare l’utile apporto che può veni-re dal Sunia, dall’Auser e dalla Fe-derconsumatori. •

di RENZO STIEVANO

Direttore Inca Cgil

TAGLI AI PATRONATIIl taglio ai Patronati, ci diciamo quasi tutti, èstato deciso per colpire e ridimensionare ilsindacato confederale, a cominciare dallaCgil. Probabilmente nella testa di chi, nelGoverno, ha scelto di proseguire su questastrada è così. E non vi è dubbio che la nuovasituazione nell’immediato creerà enormiproblemi organizzativi e non poche difficoltàeconomiche al sindacato.Non è detto però che nel medio periodo l’esitotemuto (da noi) o auspicato (da altri) saràdavvero quello di ridimensionarci. Siamo difronte a una prova. A una sfida. Sarà mica

la prima volta che capita. Non è il caso dipiagnucolare e non si tratta nemmeno di “resistere”. Si tratta di rispondere con il giusto tono agonistico (“col coltello fra i denti”, vi piace?).Pensano che noi viviamo di assistenzapubblica, che siamo dei buoni a nulla, deipigri e dei parassiti? Beh, dobbiamo solomostrare chi siamo veramente: l’ultimopunto di riferimento per molti cittadini che,in condizioni di debolezza o di fragilità, hannobisogno di sentire concretamente che non

sono abbandonati a se stessi.Carissimi nemici, noi svolgiamo un ruolo disupplenza dello Stato che fareste bene a nonsottovalutare. Lo Stato sta arretrando. Offresempre di meno. I dipendenti pubbliciqualificati e in grado di dialogare con icittadini utenti stanno diminuendo a vistad’occhio. Non solo non li sostituite ma nontentate nemmeno di formare quelli cherestano che invece volete ridurre a soldatiniobbedienti al servizio di norme opache e dicapi col para-occhi capaci solo di leggerecircolari e dimentichi di come sono le personein carne e ossa.Pensate che siamo degli sbruffoni? Faremo ditutto per smentirvi. Non c’è niente di meglioche svegliarsi la mattina e avere una missioneda compiere. E aspettare quando, nel tentativodi incornarci, vi sarete rotti la testa per potervidire (parafrasando Humphrey Bogart altermine di Quarto Potere): è la Cgil, Bellezza!La Cgil e il suo Patronato (l’Inca) hanno decisoche non si arretra di un passo e che il serviziogratuito verrà mantenuto ai soli iscritti.Naturalmente questo richiederà un diversomodo di organizzare il servizio e di utilizzare lerisorse umane ed economiche del sindacato.

OPZIONE DONNA Magari involontariamente, ma su questoargomento il Governo ha preso unprovvedimento che ha dato ragione a noi. Perpoter fruire dell’opzione donna è sufficienteraggiungere i 57 anni e 3 mesi (se dipendenti, leautonome 58 e 3) e i 35 anni di contributieffettivi (in pratica non si contano solo quelliderivanti da disoccupazione ordinaria) entro il2015. Una volta raggiunto il diritto ecompletato il periodo di attesa della cosiddetta“finestra” (12 mesi per le dipendenti, 18 per leautonome), la lavoratrice può andare inpensione quando vuole. Non è affattoobbligatorio andare alla prima data utile. Non ènecessario presentare domande in anticipo. In

sostanza possono fruire dell’opzione ledipendenti nate entro il 30 settembre 1958 (e leautonome nate entro il 30 settembre 1957) chematurano i 35 anni entro dicembre 2015.

SETTIMA SALVAGUARDIACon la Legge di stabilità è stato approvato unnuovo provvedimento (il settimo … el’ultimo?) per escludere un ulteriore numerodi lavoratori dalle norme della Legge Fornero.C’è tempo fino al 1° marzo per presentaredomanda di riconoscimento.Dal punto di vista delle casistiche non ci sononovità rispetto al sesto Decreto: quello checambia è lo spostamento del termine ultimoentro il quale maturare la decorrenza dellapensione con la normativa pre-Fornero. Si èpassati dal 6 gennaio 2016 al 6 gennaio 2017.Naturalmente bisogna valutare caso per caso.Chi intende approfondire può chiamare laCamera del Lavoro e fissare unappuntamento portando tutta ladocumentazione in suo possesso. •

Diritti tende all’applicazionedell’articolo 39 e dell’articolo46 della Costituzione:l’articolo 39 certifica che ilsindacato sia il soggettodeputato a firmare icontratti che valgono ergaomnes, mentre l’articolo 46stabilisce che i lavoratoripartecipino agli utili e alleattività di impresa. Vieneristabilita, inoltre, lagerarchia contrattuale, con ilprincipio che non si puòderogare dal Ccnl in favoredi scelte peggiori. La Carta dei Diritti conta intutto 97 articoli e nell’ultimaparte di questi sistabiliscono i diritti deilavoratori: a partire daldiritto di reintegra previstoper tutti i luoghi di lavoro (enon solo per le aziendesotto i 15 dipendenti), perproseguire con la clausola disalvaguardia per i lavoratoridegli appalti e laresponsabilità in solido pertutti gli appaltatori, fino allaregolamentazione di tutti itipi di rapporti contrattuali,ovvero l’abolizione delcontratto a tutele crescenti,la reintroduzione dellacausale nel tempodeterminato, l’abolizionedello staff leasing, del lavorointermittente, di quello achiamata e dei voucher cheoggi riguardano 10 milionidi lavoratori, soprattuttoimpegnati nel settore delturismo e del commercio. La Carta dei Diritti riassumetutte le battaglie portateavanti in passato dalla Cgilma guarda avanti,proponendosi come unostrumento ‘vivo’ da usare inogni tavolo di trattativa perricompattare il mondo dellavoro per riprendere il ‘filodel discorso e del confronto’con i lavoratori, in difesa e atutela di quei diritti che ogginon ci sono più. Saràcertamente un impegnoimportante per tutta la Cgil -per il gruppo dirigente, pergli Rsu e per le delegate e idelegati: bisognerà spiegarlae farla conoscere questanuova Carta dei Diritti.Bisognerà parlare con tutti,anche con coloro che nonconoscono i diritti perchénon ne hanno mai goduto, epoi conquistare la lorofiducia e raccogliere le lorofirme. L’obiettivo èambizioso, esattamentecome era stato ambiziosoquello sottesoall’approvazione, negli anni‘70, dello Statuto deiLavoratori. Raccoglierealmeno la metà delle firmedegli iscritti alla Cgil è unimpegno serio e ci vorrà deltempo, ma è proprio inquesti termini che risiede unpossibile e vero rilancio delmondo sindacale.

Vittorio Gamba

DALLA PRIMA

EDITORIALE

[ TERRITORIO ]Riflessioni sul sindacato e la Contrattazione sociale territoriale

[SISTEMA SERVIZI ]Quando i patronatisuppliscono allo Stato

La Cgil e il suo patronato (l’Inca) hanno deciso che non si arretra di un passo di fronte ai tagli ai patronatiimposti dallo Stato e che il servizio verrà mantenuto gratuito a tutti gli iscritti

Fondo Patronati 2014 Fondo Patronati 2015 Fondo Patronati 2016

Tagli agli stanziamenti

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La crisi è la peculiaritàdell’attuale periodostorico ed è declinata in

varie forme: politica, economica,sociale, umanitaria, masoprattutto democratica. Ilcambiamento di paradigma alquale stiamo assistendo inEuropa, il passaggio dallo StatoSociale al dispotismo dimercato, ci precipita in un deficitdi democrazia. Si tratta di uncambiamento radicale, delquale tuttavia, facciamo fatica aprenderne consapevolezza. Sultema si discute poco e conmolta timidezza.Tra le poche eccezioni NadiaUrbinati docente di Scienzepolitiche alla ColumbiaUniversity di New York, una dellemaggiori studiose del pensierodemocratico e liberalecontemporaneo e delle teoriedella rappresentanza. Con il suolibro intervista sullo stato dellademocrazia, “la mutazioneantiegualitaria”, la Urbinatianalizza il processo dimutazione molecolare che stasubendo il sistema democraticoavvertendoci che questicambiamenti mettono in giocola sopravvivenza stessa dellademocrazia.Il sistema – spiega la Urbinati -

ha iniziato a sgretolarsi quandoil capitalismo finanziario hasostituito quello industriale.Questa forma di capitalismodominante è fondata inparticolare sulla rendita e sialimenta in quei Paesi dovemaggiore è la possibilità disfruttamento della forza lavoro,Paesi in cui i diritti sociali e dellavoro sono deboli. Per questastrada si arriva al governo delleoligarchie, formate dai grandipotentati economici e da unaclasse di persone che ha inmano la grande maggioranzadelle ricchezze materiali, ilfamoso 1% contro il restante99% della popolazionemondiale. Queste oligarchie cheesistono da sempre, oggi sonoin grado di indirizzare lepolitiche nazionali a loro favore -i famosi “compiti a casa” -attraverso il potere di opinione

delle società di rating, ilsostegno pubblico alle banched’affari, l’economia e il ricatto deldebito, le politiche didetassazione.

Mentre il capitalismo si èglobalizzato, le politicheredistributive e diregolamentazione sono rimasteancorate agli Stati nazionali e afronte di questa nuovasituazione, gli Stati non hannopiù la capacità e le risorse perattutire le disuguaglianzecrescenti, in quanto “vivonodelle risorse dei meno abbienti,che più di tutti pagano le tasse enon hanno paradisi fiscali in cuinascondersi”. Ed è proprio lacrescente disuguaglianza chesta svuotando dall’interno ilconcetto di democrazia. Iltimore che esprime NadiaUrbinati si riassume nelladomanda: fino a quando lademocrazia può resistereall’incremento di disuguaglianzae povertà senza snaturarsi?L’allentamento del patto socialee questa forma di stanchezza

della democrazia produconopolitiche “che escludono”,nascono infatti nuovinazionalismi, si diffonde ilrazzismo e sono messi indiscussione i diritti civili.Il libro della Urbinati oltre aproporre un’analisi puntualesullo stato dei sistemidemocratici, cerca di smontarel’apparato ideologico dellepolitiche neoliberiste, offrendospunti di riflessione su temi cheriportano al centro il pensierodemocratico: il “diritto ad averediritti”, l’importanza della scuolanella formazione di cittadinidemocratici capaci di fare scelteautonome, l’educazione allalibertà. Riflessioni proposteripercorrendo il pensierofilosofico-politico dell’Occidente,da Platone a Marx, da Kant adHabermas, da Rousseau aBobbio, Mazzini, HannahArendt, Bauman.Chiudendo il libro dobbiamofare tesoro del messaggio checi lascia Nadia Urbinatiricordandoci che: “ad ogni crisicorrisponde un ridisegno dellasocietà, e una redistribuzionedel potere, delle capacità edelle ricchezze”.(La mutazione antiegualitaria,Nadia Urbinati, Editori Laterza)

La mutazione antiegualitaria

CONSIGLI DI LETTURA

DOMENICA 6 MARZOSpettacolo teatrale “Quella strega dell’Agnesi”di Maria Rosa PantéTeatro Pro Loco di BorgosesiaOre 21.00 • Ingresso LiberoOrganizzato dallo Spi Cgilunitamente a Cgil, Cisl e Uil

MARTEDÌ 8 MARZOpresso la Camera del Lavoro di Vercelli • Ore 17.30Momento celebrativo sulla “Conquista delle 8 ore”a cura del Coordinamento donne Cgil Vercelli Valsesia

8 MARZO | FESTA DELLA DONNA

LE NOSTRE SEDI

CGIL VERCELLIVia Stara, 2 • 13100 Vercelli

Tel. 0161 224111Fax 0161 224101

[email protected]

CGIL BORGOSESIAVia Veneto, 60

13100 BorgosesiaTel. 0163 291811Fax 0163 291830

[email protected]

CGIL TRINOC.so Cavour, 50• Tel. 0161 801340

CGIL CRESCENTINOVia De Gregori,10• Tel. 0161 843412

CGIL SANTHIÀVia Ospedale,50 • Tel. 0161 931990

CGIL GATTINARAC.so Vercelli, 76 • Tel. 0163 831407

CGIL VARALLOVia Gippa/Villa Carelli

Tel. 0163 51931

Periodico - Marzo 2016CAMERA DEL LAVORO VERCELLI VALSESIAwww.cgil-vcval.it

Direttore responsabileSERGIO NEGRITiratura 5.000 copieStampaGALLO ARTI GRAFICHERealizzazione graficaEDITCOOP Cooperativa di giornalisti srl - Roma

RedazioneMarilina Amisani, Giovanni Beccaro, AlbertoBontempi, Daniele Bovolenta, Emanuela Celona,Carmine Lungo, Giacomo Olivo, Simone Ottavis,Luca Quagliotti, Ivan Terranova

Hanno collaboratoV. Bossoni, A. Cattarelli, V. Gamba, C. Giorsa, G. Marchioro, M. Laterra, A. O. Manzonetta,E. Pagnoni, B. Papurello, C. Pezzotta, M. Simonelli, R. Stievano, V. Pepe

I DIRITTI SONO UNA COSA SERIA

Trova l’Assemblea territoriale a te più vicina e partecipa al grande progetto di legge popolare che verrà proposto dalla piùgrande organizzazione dei lavoratori in Italia.•VERCELLI (Camera del Lavoro in via E. Stara, 2): tutti i mercoledì dal 10 febbraio al 16 marzodalle 11 alle 12 e dalle 17 alle 19; venerdì 26 febbraio dalle 18 alle 19.• VARALLO SESIA (salone dell’Istituto Storico della Resistenza): giovedì 25 febbraio e giovedì 3 marzo dalle 17 alle 19.•BORGOSESIA (sala delle Acli in via Giordano Alberto 28): venerdì 26 febbraiodalle17 alle 19; venerdì 4 marzodalle 14 alle 16 (per i pensionati)e dalle 17 alle 19;venerdì 8 marzodalle 17 alle 19.

Conosci la Carta dei Diritti universali del lavoro?

a cura di Enrico Pagnoni - Flai Cgil

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CARTADEI DIRITTI UNIVERSALI

DEL LAVORO

PATRIMONIO DI DIGNITÀPer dare diritti al lavoro subordinato, precario e autonomo, per estenderli e riconoscerli a tutti, per coinvolgere i nostri iscritti e renderli parte attiva del cambiamento: questa è la Carta dei Diritti Universali del Lavoro.

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