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VE - BI 004 EDIFICIO / QUARTIERE / ALTRO AUTORI progetto architettonico direzione lavori collaborazione al progetto collaborazione alla direzione lavori strutture (ecc.) datazione progetto / realizzazione indirizzo committente impresa costruttrice tipologia vincoli ai sensi del d.l. 490/99 CRITERI BIBLIOGRAFIA FONTI D’ARCHIVIO NOTE CARATTERISTICHE COSTRUTTIVE struttura portante copertura rivestimenti di facciata Giardino delle sculture Carlo Scarpa ingegneri Rossi e Wenter Marini 1950 / 1951-1952 Padiglione Italia, Giardini di Castello, Venezia ente La Biennale di Venezia cortile D.L. 42/2004 art.128 (già legge 1089/1939, D.M. 19.9.1998) Giuseppe Mazzariol, Opere di Carlo Scarpa, in “L’Architettura. Cronache e Storia”, n.3, settembre-ottobre 1955, p. 343; Carlo Scarpa. Opera Completa, a cura di F. Dal Co, G. Mazzariol, Electa, Milano 1984, scheda 94, p.112; Orietta Lanzarini, Carlo Scarpa. L’architetto e le arti. Gli anni della Biennale di Venezia 1948-1972, Marsilio, Venezia 2003, pp. 124-128. VENEZIA - GIARDINI DELLA BIENNALE pilastri in calcestruzzo con sfere di acciaio alla sommità pensilina trilobata in calcestruzzo intonaco per i pilastri; cemento a vista per la pensilina; mattoni a vista per le pareti perimetrali e le fioriere; lastre di calcestruzzo lavato per il pavimento Attraverso la soppressione di tre sale dell’ala nord del Padiglione Italia, connessa al corpo principale, viene ricavato nel 1951-52 lo spazio per un piccolo cortile. Scopo dell’intervento, già previsto in occasione della mostra Giovan Battista Tiepolo nel 1950, era migliorare l’aerazione del padiglione italiano, creando al contempo uno luogo di esposizione per sculture e riposo per il visitatore. Le coperture e le pareti divisorie tra le sale vengono demolite, mentre i muri perimetrali sono privati dell’intonaco, mettendone a vista i corsi di mattoni. All’interno dell’ambiente rettangolare aperto così ricavato, viene inserita una pensilina in cemento armato, sostenuta da tre sfere d’acciaio agganciate ad altrettanti pilastri in calcestruzzo, aventi sezione a mandorla, ricoperti di intonaco rosato. L’incavo superiore di queste strutture portanti, ognuna con un proprio orientamento, funziona anche come portafiori. Il pavimento è composto da lastre di calcestruzzo lavato costruite fuori opera, mentre i muretti che delimitano le aiuole, la vasca d’acqua e i basamenti per le sculture sono in mattoni a vista. Il cortile collegava l’uscita del corpo principale del padiglione Italia all’entrata del ala espositiva a nord, attualmente destinata a uffici. Archivio Storico delle Arti Contemporanee della Biennale di Venezia, Venezia; Archivio Carlo Scarpa, Roma A B C 1 2 3 4 5 6 7 1 2 4 5 6

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VE - BI 004

EDIFICIO / QUARTIERE / ALTRO

AUTORIprogetto architettonico

direzione lavoricollaborazione al progetto

collaborazione alla direzione lavoristrutture (ecc.)

datazione progetto / realizzazioneindirizzo

committenteimpresa costruttrice

tipologiavincoli ai sensi del d.l. 490/99

CRITERI

BIBLIOGRAFIA

FONTI D’ARCHIVIO

NOTE

CARATTERISTICHE COSTRUTTIVEstruttura portante

coperturarivestimenti di facciata

Giardino delle sculture

Carlo Scarpa

ingegneri Rossi e Wenter Marini

1950 / 1951-1952Padiglione Italia, Giardini di Castello, Veneziaente La Biennale di Venezia

cortileD.L. 42/2004 art.128 (già legge 1089/1939, D.M. 19.9.1998)

Giuseppe Mazzariol, Opere di Carlo Scarpa, in “L’Architettura. Cronache e Storia”, n.3,

settembre-ottobre 1955, p. 343;Carlo Scarpa. Opera Completa, a cura di F. Dal Co,

G. Mazzariol, Electa, Milano 1984, scheda 94, p.112; Orietta Lanzarini, Carlo Scarpa.

L’architetto e le arti. Gli anni della Biennale di Venezia 1948-1972, Marsilio, L’architetto e le arti. Gli anni della Biennale di Venezia 1948-1972, Marsilio, L’architetto e le arti. Gli anni della Biennale di Venezia 1948-1972 Venezia 2003,

pp. 124-128.

VENEZIA - GIARDINI DELLA BIENNALE

pilastri in calcestruzzo con sfere di acciaio alla sommità

pensilina trilobata in calcestruzzo

intonaco per i pilastri; cemento a vista per la pensilina; mattoni a vista per le pareti

perimetrali e le fioriere; lastre di calcestruzzo lavato per il pavimento

Attraverso la soppressione di tre sale dell’ala nord del Padiglione Italia, connessa al

corpo principale, viene ricavato nel 1951-52 lo spazio per un piccolo cortile. Scopo

dell’intervento, già previsto in occasione della mostra Giovan Battista Tiepolo nel 1950, era

migliorare l’aerazione del padiglione italiano, creando al contempo uno luogo di esposizione

per sculture e riposo per il visitatore.

Le coperture e le pareti divisorie tra le sale vengono demolite, mentre i muri perimetrali

sono privati dell’intonaco, mettendone a vista i corsi di mattoni. All’interno dell’ambiente

rettangolare aperto così ricavato, viene inserita una pensilina in cemento armato,

sostenuta da tre sfere d’acciaio agganciate ad altrettanti pilastri in calcestruzzo, aventi

sezione a mandorla, ricoperti di intonaco rosato. L’incavo superiore di queste strutture

portanti, ognuna con un proprio orientamento, funziona anche come portafiori. Il

pavimento è composto da lastre di calcestruzzo lavato costruite fuori opera, mentre i

muretti che delimitano le aiuole, la vasca d’acqua e i basamenti per le sculture sono

in mattoni a vista. Il cortile collegava l’uscita del corpo principale del padiglione Italia

all’entrata del ala espositiva a nord, attualmente destinata a uffici.

Archivio Storico delle Arti Contemporanee della Biennale di Venezia, Venezia; Archivio

Carlo Scarpa, Roma

VENEZIA - GIARDINI DELLA BIENNALE

A B C 1 2 3 4 5 6 7 A B C 1 2 3 4 5 6 7 A B C 1 2 3 4 5 6 7 A B C 1 2 3 4 5 6 7 A B C 1 2 3 4 5 6 7 A B C 1 2 3 4 5 6 7 A B C 1 2 3 4 5 6 7

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no

museale

museale

SI NO SI NO

TRASFORMAZIONI RISPETTO ALLA COSTRUZIONE ORIGINARIA

Variazione della destinazione d’uso

destinazione originariaattuale

STATO DI CONSERVAZIONE

STRUTTURE PORTANTICOPERTURA

RIVESTIMENTI DI FACCIATASERRAMENTI

OPERE D’ARTE

DATA DI RILEVAMENTORILEVATORE

Schizzo e foto d’epoca

ottimo (di recente manutenzione) buono (necessita di intervento di manut. ordinaria)

medio (necessita di intervento di manut. straordinaria) pessimo (necessita di intervento di riqualificazione)

medio

medio

pessimo

15. 06. 2005

Orietta Lanzarini

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