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PARTE II VEDERE L ' INVISIBILE PROPOSTA PROGETTUALE

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“Interrogare il genio del luogo richiede un ipotesi interpretativa, in qualche caso gia’ il presupposto di un intenzione progettuale. Significa indagare i luoghi come fossero mappe iniziatiche o volti: un’indagine quasi fisiognomica ne evoca i caratteri e il paesaggista ne trova i punti giusti da mettere in tensione, come un geoamante o un agopuntore, cercando di comprenderne la potenziale vocazione per aiutarla ad emergere, se necessario, mediante interventi il piu’ possibile discreti.” F.Zagari

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Page 1: VEDERE L'INVISIBILE_parteII: Approccio Progettuale

PARTE II

VEDERE L'INVISIBILE

PROPOSTA PROGETTUALE

Page 2: VEDERE L'INVISIBILE_parteII: Approccio Progettuale

L’approccio progettuale non e’ sistemico solo dal punto di

vista territoriale, ovvero un sistema di piu’ borghi, ma an-

che a livello organizzativo: infatti l’intervento prevede piu’

tipologie di azioni e quindi l’interazione di piu’ attori.

In particolare esso si puo’ sintetizzare in tre strumenti

principali, gli uni fondamentali per gli altri.

Il primo di informazione e divulgazione: esso prevede la re-

alizzazione di un portale web, strumento espositivo tecno-

logico, che permette di ampliare, attraverso una diffusione

capillare delle informazioni, il numero di possibili fruitori.

Questo archivio on-line costituisce un museo del sistema

diffuso dei beni materiali e immateriali legati ai borghi e un

servizio di supporto all’offerta turistica locale.

Il secondo di promozione e sensibilizzazione, si traduce in

un sistema di eventi guidati da creativi ed artisti in grado

di fare da volano al progetto di valorizzazione.

APPROCCIO PROGETTUALE

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Tali episodi, in un rinnovato accordo con lo spazio urbano,

innescano processi di ibridazione tra arte e spazio urbano,

tra arte e vita quotidiana, una “messa in scena” in grado di

“fare spazio”, “fare cultura” dimostrando non solo la pos-

sibile convivenza tra manufatti artistici contemporanei e

contesti storici, ma anche la possibilita’ di una valorizzazio-

ne dei luoghi attraverso la lettura dell’esistente, l’interpre-

tazione creativa e la trasformazione del reale.

Infine Il terzo strumento di fruizione ed esperienza ovvero

dispositivi minimi, “stanze” che si siedono nel paesaggio e

guidano il fruitore nella sua lettura.

Dei tre strumenti, informazione e divulgazione, promozio-

ne e sensibilizzazione, fruizione ed esperienza la presente

ricerca privilegia il terzo punto proponendo delle soluzioni

progettuali di micro-infrastrutture capaci di insediarsi nel

territorio e instaurare con esso una relazione intima e po-

etica.

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Per intervenire nel paesaggio in modo compatibile con le

caratteristiche ambientali dei luoghi si e’ ricorso ad una

attenta e approfondita lettura per cogliere, rilevare e valo-

rizzare quel palinsesto di orme e memorie “incise” nel terri-

torio, segni detentori dell’identita’ dei luoghi stessi e della

popolazione che vi abita:

“Interrogare il genio del luogo richiede un ipotesi interpre-

tativa, in qualche caso gia’ il presupposto di un intenzione

progettuale. Significa indagare i luoghi come fossero map-

pe iniziatiche o volti: un’indagine quasi fisiognomica ne

evoca i caratteri e il paesaggista ne trova i punti giusti da

mettere in tensione, come un geoamante o un agopunto-

re, cercando di comprenderne la potenziale vocazione per

aiutarla ad emergere, se necessario, mediante interventi il

piu’ possibile discreti.” (18)

A partire dalla lettura del territorio le soluzioni progettuali

mirano ad abitarlo, a interagire con esso, a farlo proprio

e a diventarne parte integrante. Abitare come ri-siedere,

sedersi nel paesaggio, far sedere l’architettura. Un ogget-

to inserito in relazione col territorio diventa esso stesso

paesaggio.

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Abitare come ri-siedere,

sedersi nel paesaggio.

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Se l’intervento e’ all’ interno del borgo, un ter-

ritorio denso, in cui si e’ circondati da una moltitudine di

segni, segni soprattutto del “fare umano”, le stanze sono

minime, occupano una porzione di suolo circoscritta, in-

staurano un dialogo col preesistente. Cosi’, ombre, luci,

incavi, pieni e vuoti danno vita ad una sorta di architettura

silenziosa, costituiscono un racconto fatto non di parole

ma di forme e materia che fa immaginare qualcosa che

c’era prima. Il fruitore e’ invitato a sostare su aspetti della

realta’ che lo circonda che altrimenti passerebbero inos-

servati, lo guida a costruire relazioni tra l segni visibili e

quelli invisibili.

Gli interventi pero’, non mirano a congelare le condizioni

del passato, si approcciano alla memoria “non come fonte

di nostalgia o mezzo di costruzione mitica di una presun-

ta identita’, ma semmai come strumento per ristabilire un

rapporto sofferto con il proprio passato da riacquisire e

rielaborare come fonte di forza e di immmaginazione, co-

scienza dei traumi, momento di autocritica e responsabi-

lita’.” (19)

Essi promuovono un’evoluzione in rapporto con le esigen-

ze del presente, dimostrano la possibile convivenza tra

opere contemporanee e contesti storici.

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Differentemente, se l’intervento si rapporta con

una scala piu’ grande, l’intero borgo diventa un se-

gno tra tanti altri, la visuale si dilata, ci si trova immersi in

un paesaggio piu’ ampio, in cui spesso e’ la natura a fargli

da protagonista. Nuove stanze si siedono nel territorio,

offrono pause e guidano il viaggiatore a cogliere l’anima

del posto.

A suggerire il tipo di intervento e’ la specificita’ del luogo,

la natura disegna il progetto. Stanze a cielo aperto che si

modellano a seconda del rapporto che si vuole instaurare

con esso: contemplazione, interazione, rievocazione.

“Guardare il paesaggio non e' mai mera contemplazione,

ma e’ un processo altamente selettivo nel quale l’ attore

raccoglie indicazoni sul modo in cui, nel suo rapporto con

il mondo, deve agire per soddisfare i suoi bisogni o inte-

ressi” (20)

Charles Morris

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STANZA

come PENSAToIo

come oSSERvAToRIo

come CoNTENIToRE

come QUINTA

come PAUSA

come GUIDA

come TRACCIA

come NIDo

come INTERMEDIARIo

come ATToRE

come SPETTAToRE

come GESTo

come ...

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OSPITI

INASPETTATI

nel borgo abbandonato di

Frattura vecchia

Page 13: VEDERE L'INVISIBILE_parteII: Approccio Progettuale

Piccole stanze che offrono lo stretto

indispensabile per soffermarsi, risco-

prire il piacere dell’abitare, dei gesti

semplici, come direbbero gli Smith-

son, “the pleasure of use”.

Architetture semplici e misurate,

in cui i protagonisti sono le piccole

cose di cui l’uomo si circonda, gli af-

fetti, le abitudini, l’ambiente nel qua-

le si inserisce.

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FRATTURA VECCHIA

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Frattura Vecchia e’ un piccolo

borgo facente parte del comu-

ne di Scanno. Conta poco piu’

di una trentina di case comple-

tamente abbandonate.

Immersa nella natura e punto

di incontro di molti sentieri, e’

luogo di sosta per escursionisti

che spesso si accampano con

semplici tende.

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A guidare l’intervento e’ la realta’ fisica del borgo che at-

traverso un’attenta lettura, viene fatta propria.

Esperienza diretta, rilievi, e fotografie, ricostruiscono le

sequenze, i ritmi, le ripetizioni, che definiscono la sintassi

del costruito.

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COSTRUITO

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RUDERI

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VUOTI

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La lettura testuale, come prassi di osservazione in grado

di interpretare i diversi segni, e’ strumento fondamentale

per cogliere il genius loci del luogo, e per porsi nei suoi

confronti in modo rispettoso.

I nuovi volumi quindi si inseriscono occupando parzialmen-

te lo spazio delimitato dai vecchi muri perimetrali.

Non li soffocano, li lasciano liberi di raccontare la loro sto-

ria: i muri, con i suoi pieni, vuoti, ombre diventano il testo

per leggere il passato.

Il visitatore diventa come l’uomo di Munari descritto da

Umberto Eco:

“L’uomo di Munari e' costretto ad avere mille occhi, sul

naso, sulla nuca, sulle spalle, sulle dita, sul sedere. E si

rivolta inquieto, in un mondo che lo tempesta di stimoli

che lo assalgono da tutte le parti...” (21)

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Il borgo, scatola di memoria, diventa

contenitore nel quale inserire piccoli

volumi, i nuovi suoi abitanti. Questi

offrono un rifugio e un’esperienza

per tutti i sensi alle persone che,

nel loro cammino nella natura e alla

ricerca di memoria si imbattono in

Frattura Vecchia. I nuovi “ospiti inat-

tesi” rispondono alle necessita’ base: una stanza dove stendersi e potersi

abbandonare al mondo onirico, una

dove rilassarsi e poter sognare ad oc-

chi aperti e una dove poter andare in

bagno e godere di un panorama stra-

ordinario, ma senza pero’ rinunciare

alla propria intimita’.

Unita’ minime e modulari, che si pos-

sono assemblare a seconda dell’esi-

genza, si spargono all’interno del

borgo e lo ripopolano. A loro volta

ospitano il viaggiatore offrendogli un

appoggio dove poter sostare, ripo-

sare, fargli recuperare le energie per

il nuovo tratto di strada che dovra’

compiere.

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IL PIACERE DI RIPOSARSI

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PIANTA copertura

scala 1: 50

4,90

0,20

0,00

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PIANTA livello 0

scala 1: 50

0,00

0,20

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SEZIONE A-A’

scala 1:50

la scatola, nonostante sia

autonoma e indipendente

rispetto al contesto in cui

e’ inserita, fa interagire vi-

sivamente il visitatore nei

confronti di cio’ che c’e’.

Internamente la struttura in

pannelli autoportanti viene

lasciata a vista, offrendo al

visitatore un ambiente ac-

cogliente.

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A

A’

B B’

C C’

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SEZIONE B-B’

scala 1:50

Le nuove e le vecchie archi-

tetture dialogano tra di loro,

niente e’ lasciato al caso, un’

apertura davanti al muro

come finestra sull’arte del

fare, sulla materia del co-

struire; un’apertura invece

che traguarda oltre il recinto

di pietra, verso una vista.

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SEZIONE C-C’

scala 1:50

Una porta, per uscire in un

altro interno, una stanza

a cielo aperto, un hortus

conclusus definito dagli esi-

stenti muri perimetrali.

Legno e pietra, leggerez-

za e pesantezza. Nuovo e

vecchio giocano tra di loro,

uno lo sberleffo dell’altro

ma sempre nel reciproco ri-

spetto.

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SEZIONE D-D’

SEZIONE E-E’

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Esternamente la scatola e’

rivestita in CORTEN mate-

riale che resiste agli agenti

atmosferici e non ha biso-

gno di manutenzione. Inol-

tre il suo particolare roman-

ticismo, in contrasto con il

bianco delle pietre le esalta.

SEZIONE D-D’

SEZIONE E-E’

D

E E’

D’

F

F’

G

G’

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SEZIONE G-G’

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SEZIONE F-F’

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DETTAGLIO scala 1:10

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serramento Forster normal 10 in corten

isolante in silicato di calcio sp.50 mm

pannello strutturale in legno massiccio a strati incro-ciati (sp. 78 mm).

vite EFG PoerCut (diam. 4 mm)

angolare in acciaio (60x70x2) mm

ancoraggio meccanico HB - B

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IL PIACERE DI ANDARE IN BAGNO

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PIANTA COPERTURA

scala 1: 50

0,00

0,10

-5,80-5,80

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PIANTA LIVELL0 -0,50 m

scala 1: 50

-1,30

-0,87

-5,80-5,80

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SEZIONE A-A’

scala 1:50

Camminando tra i vicoli del borgo

il nuovo ospite quasi non si scor-

ge, sembra nascondersi dietro le

vecchie mura preesistenti. In un

primo momento sembra solo es-

sere una piattaforma di avvista-

mento di tutta la vallata, solo un

cartello avverte il viaggiatore che

non e’ solo un piano, ma ben altro: al di sotto di esso infatti si svilup-

pa un intero volume che accoglie

un bagno. Unita’ minima fatta dei

soli elementi essenziali, un water

e un lavandino.

A A’

C C’

B’

B

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SEZIONE B-B’

scala 1:50

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SEZIONE C-C’

scala 1:50

la particolare posizione,

celato su tre fianchi dalle

mura preesistenti e a stra-

piombo sulla valle, permette

al nuovo volume di offrire

un piccolo luogo appartato,

riservato ma senza rinun-

ciare alla vista panoramica.

L’interno in legno, materiale

dai colori caldi, permette di

creare un ambiente ovat-

tato e accogliente in cui il

fruitore riesce a trovare la

propria intimita’.

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SEZIONE D-D’

scala 1:50

il nuovo volume si innalza

su un grande pilastro a recu-

perare il dislivello del crinale

scosceso quasi a diventare

“una stanza sull’albero”.

D

E

D’

E’

F F’

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SEZIONE E-E’

scala 1:50

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SEZIONE F-F’

scala 1:50

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DETTAGLIO scala 1:10

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lamiera in acciaio zincato sp. 2 mm

profilo ipe 140

profilo U 140

profilo tubolare cavo (406,4x4000x20)

isolante in silicato di calcio sp.50 mm

montante in alluminio ( 70x50 mm)

staffa di fissaggio (40x20x1 mm)

pannello multistrato strutturale ( sp.78 mm)

serramento forster normal 10 in corten

traverso in alluminio (40x20x1 mm)

corten 2mm

piastra in acciaio (70x70x2 mm)

rivetto per ancoraggio

oscurante in legno

tubolare quadro a spigoli vivi (35x35x3 mm)

vite EFG Powercut (diametro 2 mm)

tassello in legno

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DUE PAUSE

NEL PAESAGGIO

nel borgo di Villalago

Page 65: VEDERE L'INVISIBILE_parteII: Approccio Progettuale

Lungo il sentiero che dal borgo porta

al lago di san Domenico, si adagiano

due stanze che offrono al visitatore

l’occasione per fare una pausa e am-

mirare il paesaggio.

Page 66: VEDERE L'INVISIBILE_parteII: Approccio Progettuale

VILLALAGO

Page 67: VEDERE L'INVISIBILE_parteII: Approccio Progettuale

Vilallago e’ un piccolo borgo

fortificato arroccato sulla som-

mita’ del monte Argoneta, tra

i due laghi: di Scanno e di San

Domenico. L’attuale centro sto-

rico, disposto ad anfitetaro sul

versante orientale del monte,

e’ caratterizzato da suggestivi

scorci con gradinate, stretti vi-

coli e panoramiche piazzette.

Page 68: VEDERE L'INVISIBILE_parteII: Approccio Progettuale

1

2

Page 69: VEDERE L'INVISIBILE_parteII: Approccio Progettuale

Lungo il sentiero che dal borgo

porta al lago di san Domenico, il

viaggiatore incontra due ospiti

inattesi. Due stanze in cui lo spa-

zio temporale si dilata, offrendo al

visitatore l’occasione per fare una

pausa. Lo invitano ad entrare e am-

mirare il paesaggio che lo circonda,

diventandone parte di esso. Le

due stanze infatti non sono rigidi

recinti impenetrabili, ma, grigliato

e listelli in legno permettono un

continuo dialogo con la natura. I

confini diventano indefiniti, non

c’e’ un dentro e un fuori, natura

e architettura si fondono. Il primo

belvedere si appoggia delicata-

mente sul terreno, quasi volesse

sfiorarlo solo con le punte delle

dita, l’altro si adagia su di esso, la

sua forma si plasma in base alla

conformazione del suolo.

Page 70: VEDERE L'INVISIBILE_parteII: Approccio Progettuale

1

Page 71: VEDERE L'INVISIBILE_parteII: Approccio Progettuale

PLANIVOLUMETRICO

scala 1: 100

Page 72: VEDERE L'INVISIBILE_parteII: Approccio Progettuale

0,00 0,101,002,00

- 1,00 - 2,00

Page 73: VEDERE L'INVISIBILE_parteII: Approccio Progettuale

Una grande lama prolunga

il piano d’appoggio, diventa

un vassoio su cui il viaggia-

tore puo’ entrarvi e ottene-

re la visuale migliore da cui

leggere l’intero paesaggio.

PIANTA

scala 1: 50

- 3,00 - 4,00

Page 74: VEDERE L'INVISIBILE_parteII: Approccio Progettuale
Page 75: VEDERE L'INVISIBILE_parteII: Approccio Progettuale

Dopo aver superato i due

setti in legno, lo spazio si

dilata improvvisamente, la

vista si amplia, il visitatore

si ritrova davanti all’immen-

sita’ della natura. La vista

mette in evidenzia il borgo,

che sembra quasi essere la

propaggine del l’altura stes-

sa.

Page 76: VEDERE L'INVISIBILE_parteII: Approccio Progettuale
Page 77: VEDERE L'INVISIBILE_parteII: Approccio Progettuale

A

B

SEZIONE A-A’

scala 1: 50

I due elementi verticali, il

parapetto e le due quinte

circoscrivono lo spazio e lo

rendono sicuro. Allo stesso

tempo i materiali con cui

sono realizzati: grigliato

e listelli in legno, rendono

il nuovo intruso leggero e

permeabile. La natura non

trova una barriera ma puo’

intrufolarsi attraverso di

essa.

‘A

B’

C’

C

Page 78: VEDERE L'INVISIBILE_parteII: Approccio Progettuale
Page 79: VEDERE L'INVISIBILE_parteII: Approccio Progettuale

SEZIONE B-B’

scala 1: 50

Le due quinte, alte 1.83m,

celano la zona di sosta per

chi arriva dal borgo assicu-

rando cosi’ una certa intimi-

ta’ ai fruitori del belvedere.

Page 80: VEDERE L'INVISIBILE_parteII: Approccio Progettuale
Page 81: VEDERE L'INVISIBILE_parteII: Approccio Progettuale

SEZIONE C-C’

scala 1: 50

Le due quinte, cosi’ dispo-

ste, fanno solo trapelare

cosa accade al di la’ di esse,

stimolano la curiosita’ del

fruitore, lo invogliano a pro-

seguire il suo tragitto al fine

di oltrepassarle e scoprire

cio’ che si nasconde dietro

di esse: un meraviglioso

paesaggio frutto del lavoro

della natura e dell’uomo.

Page 82: VEDERE L'INVISIBILE_parteII: Approccio Progettuale

SEZIONE A-A’

1

1

PIANTA

A A’

BB

0,10

7

5

2

1,13

3

3

6

5

Page 83: VEDERE L'INVISIBILE_parteII: Approccio Progettuale

SEZIONE B-B’

6

3

2

1

DETTAGLIO

scala 1:10

1 grigliato in acciaio zincato (maglia 76x34mm)

2 rivetto ( 4mm)

3 listelli in abete (50x50 mm)

4 angolare spigoli vivi (100x100x8mm)

5 bullonatura in acciaio zincato M-86 traverso tubolare cavo (100x100x4mm)

7 tubolare spigoli vivi (25x25mm)

Page 84: VEDERE L'INVISIBILE_parteII: Approccio Progettuale
Page 85: VEDERE L'INVISIBILE_parteII: Approccio Progettuale
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Page 88: VEDERE L'INVISIBILE_parteII: Approccio Progettuale

2

Page 89: VEDERE L'INVISIBILE_parteII: Approccio Progettuale

PLANIVOLUMETRICO

scala 1: 100

Page 90: VEDERE L'INVISIBILE_parteII: Approccio Progettuale

I gradino 0,42

II gradino 0,06

III gradino - 0,30

VIII gradino - 1,98

Page 91: VEDERE L'INVISIBILE_parteII: Approccio Progettuale

SEDERSI

CONTEMPLARE

RIEVOCARE

APPROPRIARSI

Page 92: VEDERE L'INVISIBILE_parteII: Approccio Progettuale

0,2

8

0,42

-0,50

-1,00

-1,50

-2,00

-2,50

0,2

80,1

4

0,1

4

0,06

-0,30

-0,66

-0,98

-1,34

-1,66

-1,98

Page 93: VEDERE L'INVISIBILE_parteII: Approccio Progettuale

PIANTA

scala 1: 50

0,00

Page 94: VEDERE L'INVISIBILE_parteII: Approccio Progettuale
Page 95: VEDERE L'INVISIBILE_parteII: Approccio Progettuale

A

C’

A’

C

B

B’

SEZIONE A-A’

scala 1: 50

Il progetto e’ stato disegna-

to e modellato dalla natura.

La stanza, quindi, si adagia

sul terreno diventando un

teatro. Si siede e fa sedere il

visitatore nel paesaggio .

Page 96: VEDERE L'INVISIBILE_parteII: Approccio Progettuale
Page 97: VEDERE L'INVISIBILE_parteII: Approccio Progettuale

SEZIONE B-B’

scala 1: 50

Il paesaggio si fa quadro.

Il nuovo volume con le sue

pareti incornia la vista spet-

tacolare del lago di San Do-

menico. Diventa guida per

nuovi sguardi.

Page 98: VEDERE L'INVISIBILE_parteII: Approccio Progettuale
Page 99: VEDERE L'INVISIBILE_parteII: Approccio Progettuale

SEZIONE C-C’

scala 1: 50

Il calore del legno abbraccia

il visitatore e lo fa sentire al

sicuro ma sempre immerso

nella natura: odori e colori

entrano in questa stanza

all’aperto. Il sole filtrato

dalla copertura riproduce i

magici giochi di luci e ombre

come se trapelasse attra-

verso i rami degli alberi.

Anche l’erba non si arresta

ma cresce all’interno del

volume.

Architettura e natura diven-

tano un tutt’uno.

Page 100: VEDERE L'INVISIBILE_parteII: Approccio Progettuale

SEZIONE A-A’

1

PIANTA

A A’

B’

B

0,42

3,30

0,28

0,14

4

1

2

8

8

1

6

4

2

5

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SEZIONE B-B’

5

2

DETTAGLIO

scala 1:10

1 tubolare cavo (40x40x3 mm)

2 grigliato in acciaio zincato (maglia 76x34 mm)

3 rivetto ( 4mm)

4 listelli in abete (1700x70x30 mm)

5 profilo U 120

6 tirafondo

7 piastra in acciaio di base (450x2 mm)

8 blocchi in cemento

9 tubolare cavo (300x100x10 mm)

6

9

7

1

4

4

1

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IL PAESAGGIO SI FA

QUADRO

nel piccolo borgo di Castrovalva

Page 107: VEDERE L'INVISIBILE_parteII: Approccio Progettuale

L’immagine si fa materia. Una piat-

taforma che si ripiega a formare due

pareti verticali ricostruisce la stessa

prospettiva che l’artista M. C. Escher

riproduce nella litografia “Castroval-

va_1929”.

A sua volta la materia si fa esperien-

za: il visitatore, avvolto da due brac-

cia di cemento, diventa per un attimo

l’Escher del suo tempo.

Page 108: VEDERE L'INVISIBILE_parteII: Approccio Progettuale

CASTROVALVA

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Nel 1929 M. C. Escher visita le Gole

del Sagittario e, affascinato dal

borgo dal piccolo borgo di Castro-

valva, gli dedica una litografia.

Castrovalva e’ una piccola frazio-

ne di Anversa degli Abruzzi, conta

poco piu’ di 33 abitanti, ed si erge

sulla cresta di Sant’Angelo, a 820

metri sul livello del mare.

Page 110: VEDERE L'INVISIBILE_parteII: Approccio Progettuale

M. C. Escher, Castrovalva, 1929

Page 111: VEDERE L'INVISIBILE_parteII: Approccio Progettuale

cono visivo che offre la stessa pro-

spettiva del quadro di Escher.

Page 112: VEDERE L'INVISIBILE_parteII: Approccio Progettuale

P

P’

A’

B’

V

PS

53,6 cm

41,7 cm

Page 113: VEDERE L'INVISIBILE_parteII: Approccio Progettuale

A

B

C

D

53,6 cm

335 cm

260 cm

Page 114: VEDERE L'INVISIBILE_parteII: Approccio Progettuale

il piccolo cilin-

dro identifica

il punto di

osservazione

V dal quale e’

possibile ave-

re la stessa vi-

sta del quadro

di Escher.

PV

h ( altezza di proiezione)

LT (linea di terra)

PP

Q

Q

PT (piano di terra)

PP

V=PS

PO

335 cm

260 cm

Page 115: VEDERE L'INVISIBILE_parteII: Approccio Progettuale

h ( altezza di proiezione)

PP (punto principale)

Q (quadro di proiezione)

V (centro di proiezione)

PS (piano di stazione)

PL

Page 116: VEDERE L'INVISIBILE_parteII: Approccio Progettuale

PIANTA COPERTURA

scala 1: 50

La forma del nuovo volume non e’

arbitraria, i due muri seguono le

stesse direttive dei coni ottici del-

la litografia: offrono al visitatore la

stessa visuale dell’artista evitando

che elementi estranei interferisca-

no con essa.

Questo “ospite” e’ un’architettura

degli interni che rinuncia a chiu-

dersi in un involucro per essere

in continua osmosi con la natura,

una stanza a cielo aperto. Pioggia,

luce e vento la levigano, il volume

da statico diventa dinamico, in

continuo movimento perche’ sog-

getto alle intemperie, ai cambia-

menti stagionali, sembra acquisire

un’anima.

Page 117: VEDERE L'INVISIBILE_parteII: Approccio Progettuale

0,00 0,23

-5,00 -6,00

PS

Page 118: VEDERE L'INVISIBILE_parteII: Approccio Progettuale

Q

Page 119: VEDERE L'INVISIBILE_parteII: Approccio Progettuale

A A’

B

B’

SEZIONE A-A’

scala 1: 50

Il nuovo volume permette di

recuperare una scala umana,

offre uno spazio ospitale in

cui il viandante si sente pro-

tetto di fronte all’ immensi-

ta’ e alla forza della natura

che lo circonda.

Pesantezza che si fa leg-

gerezza: un grande blocco

in cemento monolitico si

stacca dal terreno, vibra nel

vuoto, sfidando la forza di

gravita’ come il borgo stesso

nella litografia dell’artista.

Page 120: VEDERE L'INVISIBILE_parteII: Approccio Progettuale
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SEZIONE B-B’

scala 1: 50

Semplici elementi interagi-

scono tra di loro:due setti in cemento indivi-

duano il cono visivo,

un piedistallo segna il punto

di stazione, il punto esatto

di osservazione,

un tubolare suggerisce il

piano di proiezione in cui si

materializza l’immagine di

Escher con la giusta propor-

zione, diventando la cornice

del quadro stesso.

Nonostante offriamo al

viandante un punto di vista

specifico, lo lasciamo libero

di “sfondare” il quadro e am-

pliare la vista sulla vallata.

Page 122: VEDERE L'INVISIBILE_parteII: Approccio Progettuale

SEZIONE A-A’

1

2

3

5

4

2

1

PIANTA

A A’

BB

0,23

1,13

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DETTAGLIO

scala 1:10

1 parapetto in vetro stratificato temperato sp. 15 mm

2 parete in cls. sp. 200 mm

3 soletta in cls. sp. 200 mm

4 armatura: barre longitudinali (fi 12mm), staffe (fi 6mm)

5 ancoraggio in resina tramite borchia

SEZIONE B-B’

1

4

3

2

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