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VARIANTE N. 41 AL PRGC DEL COMUNE DI ZOPPOLA PROCEDURA DI VAS CONTRIBUTO TECNICO PER PARERE MOTIVATO ALLE OSSERVAZIONI AL RAPPORTO AMBIENTALE DA PARTE DEI SOGGETTI COMPETENTI Premessa Pur non sottraendosi alle richieste fatte dagli enti individuati, si ritiene di sottolineare quanto segue: Contenuti della variante: i contenuti e le Direttive della Variante 41 al P.R.G.C. sono stati espressi con delibera di CC n. 54 del 28.11.2011, nella quale si individuava tra gli obiettivi perseguiti: 1. Verifica del grado di attuazione delle zone C e B.2, eventuale stralcio delle zone per le quali non si era avviata la procedura urbanizzativa; nel contempo dare risposta a istanze pervenute legittimamente dai cittadini del Comune rispetto all’individuazione di nuove aree di espansione o all’eventuale espansione di aree già urbanizzate avendo come limite il contenimento delle capacità insediative per l’edilizia nel comune stesso; 2. Concentrazione delle strutture sportive nei pressi del Palazzetto dello Sport operando attraverso il sistema della perequazione; 3. Verifica dell’accoglimento delle istanze pervenute dai cittadini rispetto al declassamento a verde privato, qualora ne esista il presupposto, di aree di completamento. Iter procedura: l’interessante operazione urbanistica di concentramento di tutte le attività sportive nel capoluogo presso il Palazzetto dello Sport non ha trovato risposta in quanto con il metodo della perequazione non risulta possibile predeterminare tempi certi da proporre alle proprietà private. Alla fine delle analisi, esaminate tutte le istanze, come riportato nella relazione e anche nel rapporto ambientale, il saldo negativo per quanto riguarda le zone C è pari a 5828 mq di superficie da urbanizzare, per quanto riguarda le zone di completamento di circa 26 mq. Dopo l’adozione, a seguito delle osservazioni dei privati, sono stati stralciati ulteriori 14.440 mq di superficie urbanizzabile, per un totale negativo di 20.268 mq. Nel frattempo si è avviata la procedura di VAS, coinvolgendo la competente ASS, che ha espresso parere sia ai sensi del TULLSS RD 27.7.34 n. 1265 (parere positivo con prescrizioni) sia in merito all’assoggettabilità della variante 41 a Valutazione ambientale strategica (prot. 8155/ISP/DP del 12 febbraio 2013), individuando anche gli aspetti critici da approfondire, relativi al tema dell’inquinamento delle acque superficiali e profonde. L’Amministrazione comunale, recependo tali indicazioni ha avviato la fase successiva, iniziando a predisporre il Rapporto ambientale, individuando come soggetti competenti la stessa Azienda sanitaria e l’Arpa FVG e organizzando incontri con i tecnici degli enti (incontro con ASS in data 3 aprile 2014, incontro con ARPA FVG in data 22 maggio 2014), nel corso dei quali è stata confermata la necessità di approfondire le tematiche già individuate nel succitato parere ASS e dall’altro la non competenza diretta dell’amministrazione comunale nella gestione delle acque sia superficiali sia profonde, demandata ad apposita Autorità d’Ambito. Il rapporto ambientale, consegnato all’Amministrazione comunale in data 28 ottobre 2014, ha affrontato quanto previsto dalla normativa e dalla fase di consultazione diretta con gli enti, proponendo alcune attività volontarie di monitoraggio e di informazione sugli argomenti presi in esame.

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VARIANTE N. 41 AL PRGC DEL COMUNE DI ZOPPOLA

PROCEDURA DI VAS

CONTRIBUTO TECNICO PER PARERE MOTIVATO ALLE OSSERVAZIONI AL RAPPORTO AMBIENTALE

DA PARTE DEI SOGGETTI COMPETENTI

Premessa

Pur non sottraendosi alle richieste fatte dagli enti individuati, si ritiene di sottolineare quanto segue:

Contenuti della variante: i contenuti e le Direttive della Variante 41 al P.R.G.C. sono stati espressi con

delibera di CC n. 54 del 28.11.2011, nella quale si individuava tra gli obiettivi perseguiti:

1. Verifica del grado di attuazione delle zone C e B.2, eventuale stralcio delle zone per le quali non

si era avviata la procedura urbanizzativa; nel contempo dare risposta a istanze pervenute

legittimamente dai cittadini del Comune rispetto all’individuazione di nuove aree di espansione o

all’eventuale espansione di aree già urbanizzate avendo come limite il contenimento delle capacità

insediative per l’edilizia nel comune stesso;

2. Concentrazione delle strutture sportive nei pressi del Palazzetto dello Sport operando attraverso

il sistema della perequazione;

3. Verifica dell’accoglimento delle istanze pervenute dai cittadini rispetto al declassamento a verde

privato, qualora ne esista il presupposto, di aree di completamento.

Iter procedura: l’interessante operazione urbanistica di concentramento di tutte le attività sportive nel

capoluogo presso il Palazzetto dello Sport non ha trovato risposta in quanto con il metodo della

perequazione non risulta possibile predeterminare tempi certi da proporre alle proprietà private. Alla fine

delle analisi, esaminate tutte le istanze, come riportato nella relazione e anche nel rapporto ambientale, il

saldo negativo per quanto riguarda le zone C è pari a 5828 mq di superficie da urbanizzare, per quanto

riguarda le zone di completamento di circa 26 mq.

Dopo l’adozione, a seguito delle osservazioni dei privati, sono stati stralciati ulteriori 14.440 mq di

superficie urbanizzabile, per un totale negativo di 20.268 mq.

Nel frattempo si è avviata la procedura di VAS, coinvolgendo la competente ASS, che ha espresso parere sia

ai sensi del TULLSS RD 27.7.34 n. 1265 (parere positivo con prescrizioni) sia in merito all’assoggettabilità

della variante 41 a Valutazione ambientale strategica (prot. 8155/ISP/DP del 12 febbraio 2013),

individuando anche gli aspetti critici da approfondire, relativi al tema dell’inquinamento delle acque

superficiali e profonde.

L’Amministrazione comunale, recependo tali indicazioni ha avviato la fase successiva, iniziando a

predisporre il Rapporto ambientale, individuando come soggetti competenti la stessa Azienda sanitaria e

l’Arpa FVG e organizzando incontri con i tecnici degli enti (incontro con ASS in data 3 aprile 2014, incontro

con ARPA FVG in data 22 maggio 2014), nel corso dei quali è stata confermata la necessità di approfondire

le tematiche già individuate nel succitato parere ASS e dall’altro la non competenza diretta

dell’amministrazione comunale nella gestione delle acque sia superficiali sia profonde, demandata ad

apposita Autorità d’Ambito.

Il rapporto ambientale, consegnato all’Amministrazione comunale in data 28 ottobre 2014, ha affrontato

quanto previsto dalla normativa e dalla fase di consultazione diretta con gli enti, proponendo alcune

attività volontarie di monitoraggio e di informazione sugli argomenti presi in esame.

In data 4 marzo 2015 è avvenuta la pubblicazione di deposito degli elaborati della VAS ed è stata avviata la

fase di consultazione pubblica.

In data 15 giugno 2015 è pervenuto il parere dell’ARPA FVG e successivamente in data 19.06.2015 quello

dell’ASS 5, ai quali si risponde di seguito.

OSSERVAZIONE ARPA

Obiettivi ed azioni

L’obiettivo della riduzione dell’uso del suolo ridefinendo le aree di espansione in base al loro grado di

attuazione e accoglimento di nuove aree o eventuali espansioni viene raggiunto, all’interno del Piano

struttura di cui è dotato il PRGC vigente, mediante lo stralcio delle aree su cui non si è avviato alcun

processo di progettazione a 15 anni dall’entrata in vigore del piano e l’accoglimento delle poche,

circoscritte aree di cui alle richieste dei privati, attraverso un bando pubblico.

Misure volte alla riduzione (pag. 24) in relazione all’acqua. Si risottolinea che azioni strutturali su reti sia di

adduzione sia di smaltimento non sono di competenza comunale. In ogni caso nel RA si è suggerito

all’amministrazione di promuovere o realizzare interventi a partire dalle scuole per una crescita culturale ed

ambientale, per formare le giovani coscienze. In tale senso tale possibilità è stata verificata in un incontro

tra i progettisti e l’Assessore regionale all’Ambiente per verificare l’eventuale disponibilità, anche

finanziaria, ai fini di un’attività di formazione e informazione / divulgazione sulla risorsa acqua e sulle

modalità di corretto utilizzo qualitativo e quantitativo (progetto a medio e lungo termine, fondamentale a

creare una coscienza collettiva nei territorio ove l’utilizzo esclusivo di pozzi artesiani ha determinato una

limitata sensibilità rispetto al bene acqua, in quanto sovrabbondante.

Altri progetti di formazione ed informazione potranno essere organizzati autonomamente dalla

amministrazione comunale (incontri con esperti, anche di ARPA e ASS per supporto tecnico – scientifico di

riconosciuta autorevolezza e competenza).

Reti separate

Nelle NTA delle nuove zone di espansione zone “C” e per quelle ancora non urbanizzate è già previsto

l’obbligo di reti separate. Nelle NTA si aggiungeranno le specifiche modalità di predisposizione degli

impianti di depurazione delle singole zone in funzione anche di quella che sarà l’auspicabile rete di raccolta

e smaltimento generale di tutto il comune.

Azioni di controllo (eventualmente nel Regolamento comunale per l’uso della fognatura pubblica): esula

dai contenuti della variante urbanistica. In ogni caso ai controlli qualitativi delle acque superficiali e

sotterranee è deputata l’ARPA FVG.

Si riporta l’art. 107 del D. lgs 152/2006 in cui si fa riferimento all’ente di governo dell’ambito competente. 107. Scarichi in reti fognarie 1. Ferma restando l'inderogabilità dei valori-limite di emissione di cui alla tabella 3/A dell'Allegato 5 alla parte terza del presente decreto e, limitatamente ai parametri di cui alla nota 2 della Tabella 5 del medesimo Allegato 5, alla Tabella 3, gli scarichi di acque reflue industriali che recapitano in reti fognarie sono sottoposti alle norme tecniche, alle prescrizioni regolamentari e ai valori-limite adottati dall'ente di governo dell'ambito competente in base alle caratteristiche dell'impianto, e in modo che sia assicurata la tutela del corpo idrico ricettore nonché il rispetto della disciplina degli scarichi di acque reflue urbane definita ai sensi dell'articolo 101, commi 1 e 2.

2. Gli scarichi di acque reflue domestiche che recapitano in reti fognarie sono sempre ammessi purché osservino i regolamenti emanati dal soggetto gestore del servizio idrico integrato ed approvati dall'ente di governo dell'ambito competente. 3. Non è ammesso lo smaltimento dei rifiuti, anche se triturati, in fognatura, ad eccezione di quelli organici provenienti dagli scarti dell'alimentazione trattati con apparecchi dissipatori di rifiuti alimentari che ne riducano la massa in particelle sottili, previo accertamento dell'esistenza di un sistema di depurazione da parte dell'ente gestore del servizio idrico integrato, che assicura adeguata informazione al pubblico anche in merito alla planimetria delle zone servite da tali sistemi. L'installazione delle apparecchiature è comunicata da parte del rivenditore al gestore del servizio idrico, che ne controlla la diffusione sul territorio. (comma così sostituito dall'art. 9-quater, comma 1, legge n. 210 del 2008) 4. Le regioni, sentite le province, possono stabilire norme integrative per il controllo degli scarichi degli insediamenti civili e produttivi allacciati alle pubbliche fognature, per la funzionalità degli impianti di pretrattamento e per il rispetto dei limiti e delle prescrizioni previsti dalle relative autorizzazioni.

Censimento dei nuovi pozzi: già oggi per poter ottenere l’abitabilità è necessario presentare al comune

dichiarazione di disponibilità di acqua potabile e la relativa analisi chimico – fisica batteriologica. Si è già

suggerito all’amministrazione di tenere anche un registro dei pozzi domestici di nuova realizzazione, attività

che in parte l’amministrazione sta già conducendo per i pozzi non domestici, richiedendo alle utenze non

domestiche (industriali, commerciali ecc…) copia del decreto regionale di concessione alla derivazione.

Analisi di coerenza

Si ritiene che visti i contenuti della variante riveduta dopo l’adozione sulla base dei pareri dell’ASS, della

Pianificazione territoriale e dei privati, si sia maggiormente ridotto l’uso dei terreni oggetto di nuova

urbanizzazione e rispetto al precedente PRGC, Tale riduzione ammonta a più di 20.000 mq, come già

indicato anche nel rapporto ambientale, e quindi la variante risulta coerente con l’obiettivo di risparmio di

suolo edificabile come indicato sia nella delibera di CC delle Direttive sia coerentemente con gli obiettivi

generali del PGT.

Obiettivi del PGT - Sostenibilità ambientale:

- Riduzione dei consumi di risorse, di energia, di suolo e delle spese di “gestione” del territorio, funzionali a mantenere

in efficienza opere e infrastrutture, evitando sovradimensionamenti e favorendo l’utilizzo del patrimonio esistente

Criticità ambientali

A seguito dell’incontro con l’ARPA in data 22 maggio 2014 e alle indicazioni ottenute dal funzionario

indicato nel RA sono stati inseriti i dati pubblicati all’epoca. In ogni caso si riportano le schede delle stazioni

relative al monitoraggio 2013.

Monitoraggio

Prendendo atto che le misure di monitoraggio sono state valutate positivamente nel parere dell’ARPA, si

ribadisce quanto indicato nella tabella a pag. 96 del RA, che prevede anche la periodicità del monitoraggio,

sottointendendo la produzione di un report, alle scadenze indicate.

Si risottolinea la specificità della variante 41, che prevede un saldo negativo sia in termini di superfici che di

volumi edificabili e quindi di insediabilità e di incremento di popolazione, che viene indirizzato al recupero e

all’uso dell’edificato esistente.

L’attuale normativa di recupero dell’edificato esistente prevede l’obbligo sia di adeguamento strutturale

degli edifici sia di contenimento e di risparmio energetico, in linea con la normativa nazionale e regionale in

materia.

Fra le azioni di monitoraggio sono state inserite anche la valutazione quantitativa degli edifici ristrutturati,

che si può anche tradurre in una valutazione del miglioramento della classe energetica dei singoli edifici e

quindi del contesto complessivo comunale.

Norme tecniche attuative

Al pari della zonizzazione, le NTA sono state riviste secondo le indicazioni contenute nella delibera delle

direttive espresse dal consiglio comunale, che ha definito gli ambiti inerenti la variante stessa.

Sinteticamente espressi in:

- Verifica attuazione zone C, eventuali espansioni, rispetto del piano struttura

- Concentrazione delle strutture sportive nei pressi del palazzetti dello sport

- Declassamento di zone C e B a zone a verde privato poste nel centro cittadino.

Quindi i suggerimenti, pur ritenuti di interesse ed elemento di valutazione da parte dell’amministrazione

comunale non risultano pertinenti con gli obiettivi della variante oggetto di VAS.

Punti 42.06, 43.06, 48.06 NTA: le normative vigenti già prevedono l’obbligo del parere della competente

Azienda sanitaria.

PARERE ASS N. 5

Premessa

Si ribadisce che con il parere reso in data 12 febbraio 2013 in merito all’assoggettabilità a Vas della Variante

41, l’ASS ha espresso anche la necessità di approfondire il tema dell’inquinamento delle acque superficiali e

sotterranee e che tale tema è stato argomento dell’incontro in data 3 aprile 2014, durante il quale non

sono state sollevate osservazioni in merito ad altri aspetti.

Rapporto con altri piani e programmi:

Piano regionale delle infrastrutture di trasporto e della mobilità delle merci e della logistica (D.P. Reg.

16.12.11 n. 300/Pres.: gli elementi della variante non interferiscono significativamente con gli elementi

strutturali del piano, se non nella scheda 28, dove l’ampliamento di una zona C esistente viene però

compensato da una contigua previsione di espansione che viene riportata a funzioni agricole. Modifiche alla

viabilità non sono comunque oggetto della presente variante.

Gli aspetti relativi alla mobilità saranno oggetto della Variante di revisione dei vincoli, che

l’Amministrazione si appresta ad elaborare.

Non esiste un piano urbano del traffico.

Piano nazionale della prevenzione 2014 – 2018 (Rep. Atti n. 156/CSR del 13.11.2014) e relativi programmi

regionali (D.G.R. n. 2670 dl 30.12.2014)

L’unico programma che in qualche maniera – indiretta – può essere collegato con la variante è il

Programma XII: “Ambiente e salute facilitare una migliore qualità dell’ambiente e del territorio, secondo il

modello della “Salute in tutte le politiche””, che fra i macro obiettivi individua “Ridurre le esposizioni

ambientali potenzialmente dannose per la salute” e come obiettivo centrale ““ Promuovere le buone

pratiche in materia di sostenibilità ed eco-compatibilità nella costruzione/ristrutturazione di edifici, anche

in relazione al rischio radon”, individuando come indicatore l’approvazione di linee guida per orientare i

regolamenti edilizi in chiave eco-compatibile.

Nel caso della variante, considerando da un lato il trend demografico positivo e dall’altro la riduzione delle

nuove aree di espansione, si privilegia il recupero dell’edificato esistente, che dovrà adeguarsi a quelle

normative (ad es. creazione del vuoto sanitario) necessarie all’ottenimento dell’abitabilità ai sensi delle

normative igienico sanitarie. L’attuale edificato esistente, seppur sovrabbondante rispetto alle necessità,

risulta molto spesso inadeguato sia sotto l’aspetto strutturale sia sanitario, per cui la variante, contrastando

l’abbandono, promuove il riutilizzo di edifici molti casi in stato di degrado.

Qualità delle acque superficiali – risorsa idrica: il comune non ha competenze dirette, non previste al

momento neanche dal Piano regionale di tutela delle acque, non ancora definitivamente concluso e

vigente.

Qualità delle acque superficiali – fognatura: anche per tale aspetto si conferma quanto sopra citato. In

ogni caso nelle NTA per le zone C è già prevista la realizzazione di reti separate e di impianti locali di

depurazione; si propone di inserire uno schema di raccolta acque reflue e depurazione idonea a consentire

in futuro l’allacciamento alla rete principale bypassando l’elemento di depurazione delle acque nere, onde

garantire il funzionamento dell’impianto di depurazione di bacino.

Rete viaria: modifiche alla rete viaria e/o ciclopedonale: non sono oggetto della variante 41.

Qualità dell’aria e livelli acustici: per quanto riguarda questi temi, la verifica della qualità dell’aria non è di

competenza comunale. L’amministrazione, compatibilmente con le risorse finanziarie, ha intenzione di

predisporre il piano comunale di classificazione acustica, all’interno del quale saranno eventualmente

riportati anche i dati già disponibili presso eventuali enti detentori di dati puntuali.

In ogni caso si specifica che dalle informazioni assunte presso il Servizio regionale di tutela

dall’inquinamento atmosferico, acustico ed elettromagnetico, la linea FFSS Pordenone – Udine non rientra

fra quelle per cui vige l’obbligo della mappatura acustica, mentre per la S.S 13 Pontebbana FVG Strade ha

prodotto un piano di azione basato su una serie di misure e simulazioni, che però restano limitate ai primi 5

e 30 m dal ciglio stradale, ossia internamente alla fascia di rispetto stradale inedificabile prevista per legge.

Nel territorio comunale di Zoppola non esistono misure sulla superstrada Cimpello - Sequals.

Dott. geol. Elena Bellen

Arch. Fabio Oblach

Allegati:

- Qualità acque superficiali: Schede anni 2012 e 2013 Stazione PN 036 F. Fiume loc. Orcenico

Superiore e PN037 F. Fiume loc. Zona industriale

- Proposta di schema smaltimento acque reflue (bypass per futuro allacciamento alla rete di raccolta

separata)

PIANO REGIONALE TUTELA DELLE ACQUE (PRTA) MONITORAGGIO DELLE ACQUE SUPERFICIALI

Inquadramento territoriale. Questo corso d’acqua di risorgiva attraversa un territorio di alta pianura ad agricoltura intensiva ed a scarsa antropizzazione. La stazione considerata si trova tra gli abitati di San Lorenzo, Arzene ed Orcenico Superiore. La buona funzionalità del corso d’acqua viene definita da una morfologia naturale del tratto considerato, da una fascia perifluviale continua, assieme ad un regime idrico indisturbato ed un’ottima efficienza di esondazione. Lo stato ecologico non sembra rappresentare adeguatamente un corpo idrico che, ad un giudizio esperto, presenta buone caratteristiche naturali, ricco in microhabitat, in cui può insediarsi una comunità biologica ricca e ben strutturata.

INDICI ICMi RQE_IBMR STAR_ICMi LIMeco PN36 ELEVATO SUFFICIENTE BUONO ELEVATO

Stato ecologico SUFFICIENTE

NO3- (mg/l) Ntot (mg/l) Ptot (mg/l) N/P

11.1 - 0.030 -

GIUDIZIO ESPERTO BUONO

1

SCHEDA STAZIONE

DISTRETTO Alpi Orientali BACINO Lemene CORSO D’ACQUA Fiume Fiume COMUNE Zoppola LOCALITA’ Orcenico Superiore CODICE STAZIONE PN036 CORPO IDRICO 06AS2T5 CODICE FVG LM04001 RISCHIO R COORDINATE X (GB) 2350870 COORDINATE Y (GB) 5093182 ALTITUDINE (m) 39

Aggiornamento al 31/12/2013

Inquadramento territoriale Il fiume Fiume, corso d’acqua di risorgiva, attraversa un territorio adibito ad agricoltura intensiva e caratterizzato da radi agglomerati urbani. La stazione considerata si trova tra gli abitati di San Lorenzo, Arzene ed Orcenico Superiore. La buona funzionalità del corso d’acqua è dovuta ad una morfologia naturale del tratto considerato, da una fascia perifluviale continua, assieme ad un regime idrico indisturbato.

In corrispondenza del punto di campionamento il fiume Fiume è caratterizzato dalla presenza di un territorio circostante adibito ad agricoltura e parzialmente urbanizzato. Lo stato ecologico riflette la buona qualità delle acque, con la presenza di comunità biologiche differenziate. Nonostante il risultato dell’indice, la comunità diatomica è composta da specie piuttosto tolleranti. Non si riscontrano significative variazioni delle condizioni ecologiche rispetto al monitoraggio effettuato nell’anno 2010.

INDICI ICMi RQE_IBMR STAR_ICMi LIM eco 1,01 0,82 0,878 0,81

PARAMETRI FISICO-CHIMICI Cond.(µS/cm) O2(mg/l) O2%sat. NO3

-(mg/l) Ntot (mg/l) Ptot (mg/l) N/P 300 10,88 106 4,96 1,43 0,01 104

STATO ECOLOGICO BUONO

PIANO REGIONALE TUTELA DELLE ACQUE (PRTA) MONITORAGGIO DELLE ACQUE SUPERFICIALI

Inquadramento territoriale. Il tratto del fiume Fiume, in comune di Zoppola, è impattato, oltre che dall’agricoltura intensiva e dai centri abitati, dalla presenza di più allevamenti ittici a monte posti ins erie, dalla zona industriale a valle della SS13 e da opere di consolidamento delle sponde. Il forte disturbo che influisce sull’indice di funzionalità fluviale dipende dal territorio circostante dalla presenza di scarichi organici a monte che hanno influenza sulla vita del fiume e dalle opere di consolidamento delle sponde, che banalizzano l’alveo e l’idromorfologia. L’indice diatomico si discosta palesemente dagli altri, sovrastimando le reali condizioni di un corpo idrico alterato dall’apporto di scarichi industriali e di allevamenti zootecnici. Il giudizo esperto concorda con lo stato ecologico nel definire un corpo idrico storicamente compromesso da pressioni antropiche di diversa origine.

INDICI ICMi RQE_IBMR STAR_ICMi+MTS LIMeco PN37 ELEVATO SUFFICIENTE SUFFICIENTE SUFFICIENTE

Stato ecologico SUFFICIENTE

NO3- (mg/l) Ntot (mg/l) Ptot (mg/l) N/P

11.1 - 0.057 -

GIUDIZIO ESPERTO SUFFICIENTE

1

SCHEDA STAZIONE

DISTRETTO Alpi Orientali BACINO Lemene CORSO D’ACQUA Fiume Fiume COMUNE Zoppola LOCALITA’ zona industriale CODICE STAZIONE PN037 CORPO IDRICO 06AS2T6 CODICE FVG LM04001 RISCHIO R COORDINATE X (GB) 2347157 COORDINATE Y (GB) 5090662 ALTITUDINE (m) 27

Aggiornamento al 31/12/2013

Inquadramento territoriale Il corpo idrico oggetto del monitoraggio, scorre in un territorio notevolmente antropizzato: caratterizzato dalla presenza di più centri abitati e allevamenti ittici, di una zona industriale e di vaste aree adibite ad agricoltura intensiva. La funzionalità fluviale, nel tratto considerato, è compromessa da opere di consolidamento delle sponde, che banalizzano l’alveo e l’idromorfologia.

Il fiume Fiume, in corrispondenza del punto di campionamento, scorre in una zona notevolmente antropizzata. L’alto carico organico e di nutrienti influisce sulla comunità delle macrofite, che appare composta da un numero limitato di specie tolleranti; queste, inoltre, ricoprono gran parte dell’alveo, nonostante la torbidità delle acque per gran parte dell’anno. La comunità dei macroinvertebrati appare compromessa e l’indice LIMeco, che generalmente sovrastima le reali condizioni del corso d’acqua, non raggiunge valori elevati. Nonostante il risultato dell’indice, la comunità diatomica è composta da specie piuttosto tolleranti. E’ possibile notare un’evoluzione negativa delle condizioni ecologiche rispetto al monitoraggio effettuato nell’anno 2010.

INDICI ICMi RQE_IBMR STAR_ICMi + MTS LIM eco 1,00 0,39 0,495 0,60

PARAMETRI FISICO-CHIMICI Cond.(µS/cm) O2(mg/l) O2%sat. NO3

-(mg/l) Ntot (mg/l) Ptot (mg/l) N/P 421 9,46 96 7,57 2,21 0,04 58

STATO ECOLOGICO SCARSO

Proposta di schema smaltimento acque reflue (bypass per futuro allacciamento alla rete di raccolta

separata)