università degli studi di pavia facoltà di economia b e n v e n u t i al corso di economia...
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Università degli Studi di PaviaUniversità degli Studi di PaviaFacoltà di EconomiaFacoltà di Economia
B E N V E N U T I
al Corso di
Economia AziendaleEconomia AziendaleIstituzioni Istituzioni
1° anno, 1° trim., 36 ore, 5 crediti1° anno, 1° trim., 36 ore, 5 crediti
Titolari: Prof. Piero Mella [A/K] - Prof.ssa Anna Moisello [L/Z] Lecturers: Dott. Luigi Guardamagna
Dott.ssa Michela Pellicelli Dott.ssa Nicoletta Spagnolo
Tutor: Dott.ssa Chiara Demartini
Anno Accademico 2005/2006 -Anno Accademico 2005/2006 -
ATTENZIONE Questa è l’aula
per gli Studenti A/K
Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006 2
Il più illustre Laureato della vostra Facoltà:
Carlo Azeglio Ciampi
L’Università fu fondata dall’Imperatore Lotario nell’825, con il capitolato di Corteolona (autocertificazione), e conferiva la laurea in legge e in teologia. Prima sede, complesso San Tommaso.
Rifondata nel 1361 da Galeazzo Visconti, duca di Milano sotto il regno dell’imperatore Carlo IV.
La rinascita dell'Università di Pavia è dovuta alla politica illuminata dei sovrani di Casa d'Austria, Maria Teresa e Giuseppe II, nella seconda metà del sec. XVIII.
Attualmente con le sue 9 facoltà rappresenta un centro di alta cultura e di ricerca scientifica avanzata.
Fu Rettore Alessandro Volta. Il primo novembre, all’attuale Rettore, Prof. Roberto Schmid,
subentra il nuovo rettore, Prof. Angiolino Stella. La nostra Facoltà ha festeggiato i 40 anni di fondazione. E’ Preside il Prof. Lorenzo Rampa. E’ stata la prima Facoltà pubblica lombarda di Economia e
Commercio.
Benvenuti a PaviaBenvenuti a PaviaCittà UniversitariaCittà Universitaria
Cortile Centrale dell’Università – C.so Strada Nuova, 56
Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006 3
Struttura di Struttura di Economia AziendaleEconomia Aziendale
Testo: Istituzioni di Economia Aziendale, CLU, Pavia, 2003
Disponibile presso ogni libreria scientifica pavese
Attenzione: il testo non è cambiato rispetto a quello del precedente A. A.
Programma: tutto il testo (Cap. 9 escluso), con integrazioni indicate a lezione.
Esame: questionario a risposta libera + orale.A fine corso verrà distribuito il tesario con la guida completa alla preparazione dell’esame.
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Mella lunedì 9-11 aula AA/K martedì 9-11 aula A
mercoledì 9-11 aula A
Esercitazioni mercoledì 16-18 aula E1venerdì 18-20 aula A(riservata a studenti lavoratori)
Le esercitazioni sono, a tutti gli effetti, una parte integrativa del corso.
Nuovo orarioNuovo orarioA. A. 2003/2004 – I° trimestre
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Economia Aziendale: integrazioni Economia Aziendale: integrazioni
Integrazioni: distribuite gratuitamente in aula ai presenti o disponibili alla pagina:
www.ea2000.it/mella
Si invitano gli studenti ad arricchire le nozioni di base con letture ed approfondimenti che possono trovare – oltre che nel testo P. Mella, Economia Aziendale, UTET, Torino, 1992, e nella bibliografia ivi indicata – soprattutto nei paper pubblicati nel sito:
www.ea2000.it
Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006
““Storia” e “Matematica”Storia” e “Matematica” Prerequisiti: nessuno. Occorre, semplicemente,
essere capaci di osservare il monto e sviluppare spirito critico.
“L’aula è affollata di studenti [con caratteristiche differenti]. Qual è il modo migliore per fare loro lezione?[…] La mia teoria è che il sistema migliore è di non avere teorie; di navigare a vista … così da catturare, lungo la via, studenti diversi con “ami” differenti. Chi ama la storia troverà noiose le astrazioni matematiche e chi si diverte con la matematica si annoierà con la storia, ma non vi saranno sovrapposizioni.”
R. P. Feynman, Il piacere di scoprire, Adelphi: 37.
In pratica: bisogna fare in modo che gli studenti non sbadiglino tutti insieme.
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Viva l’Università!Viva l’Università! "Tutte le mattine, in Africa, una gazzella si sveglia.
Sa che dovrà correre più veloce del leone per non essere divorata.
Tutte le mattine, in Africa, un leone si sveglia. Sa che dovrà correre più veloce della gazzella per non morire di fame.
Quando il sole nasce, non importa se sei un leone o una gazzella: è meglio che cominci a correre".
Gaudêncio Torquato
Ma dove corri se non sai dove andare?
Che tu sia gazzella o leone, prima studia.
Poi correrai e… vinca il più abile!”.
Piero Mella
Abilità: capacità di svolgere un compito, attuare un processo, raggiungere un obiettivo.
E’ innata o acquisita con lo studio e l’applicazione.
Corso di
Economia AziendaleEconomia AziendaleIstituzioniIstituzioni
CAPITOLO 1
Nozioni di metodo
Titolari: Prof. Piero Mella [A/K] - Prof.ssa Anna Moisello [L/Z] Lecturers: Dott. Luigi Guardamagna
Dott.ssa Michela Pellicelli Dott.ssa Nicoletta Spagnolo
Tutors: Miss Chiara Demartini
Università degli Studi di PaviaUniversità degli Studi di PaviaFacoltà di EconomiaFacoltà di Economia
Anno Accademico 2004/2005 -Anno Accademico 2004/2005 -
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1.1 Oggetto dell’Economia Az.1.1 Oggetto dell’Economia Az.
L'economia aziendale è la scienza che osserva, per capire, per spiegare e prevedere,
il comportamento economico dell'uomo nelle aziende, delle aziende, tra le aziende,
al fine di costruire modelli di conoscenza e di controllo di quel comportamento (descrizioni, leggi o teorie).
Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006 10
La scienza ricerca leggi e teorie generali.
Una generalizzazione è legge scientifica se:
- si presenta come un enunciato: «Tutte le volte che succede "questo" accade sempre "quello"»;
- ha contenuto empirico; - si riferisce a insiemi aperti;
- può essere verificabile o falsificabile, cioè confermata da casi favorevoli, o esempi positivi, oppure confutata da casi sfavorevoli, o prove contrarie.
Legge scientificaLegge scientifica new
Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006 11
Una teoria T (ipotesi o congettura) può essere interpretata quale supposizione relativa ad un fenomeno F del tipo:
Se T, allora F (oppure TF, oppure T implica F).
L’implicazione è falsificata solo a condizione che, asserita vera T, F sia falso. Cioè:
Se non-F, allora non-T (oppure -F-T).
Concludere: Se F, allora T, è un grave un errore!
Nessun fenomeno può verificare una teoria.
Teoria scientificaTeoria scientifica new
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La nostra parola d’ordineLa nostra parola d’ordine
Tanto le leggi – quanto le teorie oppure le semplici descrizioni – elaborate dall’Economia Aziendale devono essere coerenti con la realtà osservata.
"Guardiamoci attorno!"“Osservare la realtà” dev’essere la parola
d'ordine di chi studia l'economia aziendale.
Per questo, il Capitolo 1 presenta alcune nozioni di metodo per l’osservazione e la spiegazione.
“Una cosa ho imparato nella mia lunga vita: che tutta la nostra scienza, commisurata alla realtà, è primitiva e infantile - eppure è la cosa piu' preziosa che abbiamo. “
ALBERT EINSTEIN
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1.2 Modelli1.2 Modelli
I modelli sono gli strumenti attraverso i quali l'uomo osservatore cerca di capire la realtà indagata e di imparare a fini operativi.
Non costituiscono, però, solo il risultato della nostra attività di conoscenza ma dirigono la stessa osservazione.
Sono, pertanto, indispensabili strumenti sia per la comprensione e la spiegazione.
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1.3 Capire ed imparare1.3 Capire ed imparare
Capire
sinonimi: intendere, afferrare mentalmente, avere chiaro, penetrare con la mente, includere in un quadro, intelligere, ecc.
Impararesinonimi: apprendere, sapere, fissare mentalmente, conoscere, ecc.
Concetto
sinonimi: significato, pensiero, nozione, spiegazione, intensione, estensione, definizione, ecc.
Modellosinonimi: rappresentazione, immagine, schema, sistema, ecc.
Di fatto: costruire modelli coerenti e dotati di senso
Di fatto: sapere applicare o ripetere quei modelli
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Classificazione minimaClassificazione minimadei Modellidei Modelli
Operativi, descrittivi
Letterari, simbolici, schematici, iconici
Realistici, perfetti, ideali
Altre …
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Due modelli indispensabiliDue modelli indispensabili
Tra i modelli che utilizzeremo nel corso ricordo:
I processi ed i sistemi
Le organizzazioni
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Definiamo processo (macro) una concatenazione di operazioni (fisiche o logiche) che si sviluppano nel tempo e portano ad un risultato (a un evento) di qualche specie (obiettivo, fine, scopo, ecc.).
I processi, tra loro concatenati e svolti secondo un programma, formano una rete di processi o macroprocesso (figura 1.2).
Si denomina sistema la rete degli elementi operatori, o processori, che attuano i processi e formano la struttura del sistema.
1.5 Processo1.5 Processo
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Modello schematico di rete dei processi (fig. 1.1)
Rete dei processi - ModelloRete dei processi - Modello
ambiente
confine
istruzioni1 – …2 – …
N - …
programma
nicchia
Gli input sono variabili che
derivano dall’ambiente
Gli elementi sono
processori o sottosistemi
Gli elementi interconnessi
formano la struttura
Gli output sono variabili che
fluiscono nell’ambiente
Il programma è un input istruttivo che indica
come svolgere i processi
Per capire un sistema occorre un modello che specifichi:- quali output deve produrre- quali processi sono necessari- quale struttura li realizza- quale programma ne regola il funzionamento
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Un sistema si definisce organizzato se gli elementi che formano la struttura sono differenziati per:
Funzionamento (come sono fatti) Funzione (cosa fanno) Funzionalità (a cosa servono nella struttura) Topologia spazio-temporale (dove e quando
sono)
Tali elementi differenziati si denominano organi del sistema.
Sistema organizzatoSistema organizzato
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meccanismi, se gli organi sono meccanici, organismi, se gli organi sono biologici, organizzazioni, se gli organi sono persone, sistemi socio-tecnici, se gli organi sono persone
e meccanismi, sistemi complessi, se gli organi sono interrelati
localmente (ogni organo, con i suoi vicini, da definire)
sistemi combinatori, se gli elementi non sono specializzati in organi e sono interrelati globalmente (ciascuno con tutti gli altri)
Classificazione minimaClassificazione minima
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Un sistema organizzato si denomina:sistema di trasformazione se: è un sistema aperto, attua una trasformazione di qualche specie
(qualitativa o quantitativa) degli input che diventano output del sistema,
con dati livelli di efficienza.
Un sistema di trasformazione è finalizzato o teleologico se i suoi input o processi devono essere conformi a qualche standard.
1.6 Sistemi organizzati di 1.6 Sistemi organizzati di trasformazionetrasformazione
I sistemi di trasformazione saranno oggetto della Esercitazione
di Mercoledì 28 settembre
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Un'organizzazione è un sistema sociale che si forma quando più individui, per loro motivazioni particolari, accettano di attuare comportamenti specializzati (organi), coordinati e cooperativi, per svolgere un processo durevole per un fine comune.
Le organizzazioni diventano sistemi socio tecnici se gli individui impiegano necessariamente strumenti tecnici per lo svolgimento dei processi organizzativi.
1.9 Le organizzazioni1.9 Le organizzazioni
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Le organizzazioni devono sviluppare tre specie di processi (Fig. 1.4): cognitivi operativi metabolici.
Le organizzazioni, pertanto, sono sistemi accoppiati all’ambiente e sviluppano un processo di conoscenza per rigenerarsi durevolmente; in questo senso sono sistemi cognitivi ed autopoietici.
I processi organizzativiI processi organizzativi
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Fig. 1.6
Il modello generale di organizzazioneIl modello generale di organizzazione
ENERGY INPUT
COGNITIVE PROCESSES
DecisionsProgrammes
Controls
INTELLIGENCE/MIND
Knowledge baseevalutation weights
Computational system
INPUT OF ELEMENTS
OUTPUT OF ELEMENTS
ME
TA
BO
LIC
PR
OC
ES
SE
S
Inte
rna
l E
nv
iro
nm
en
t
OPERATIVE PROCESSESto ACHIEVE
the COMMON “END”ENERGY OUTPUT
CommunicationInformation
ENERGY INPUT
COGNITIVE PROCESSES
DecisionsProgrammes
Controls
INTELLIGENCE/MIND
Knowledge baseevalutation weights
Computational system
INPUT OF ELEMENTS
OUTPUT OF ELEMENTS
ME
TA
BO
LIC
PR
OC
ES
SE
S
Inte
rna
l E
nv
iro
nm
en
t
OPERATIVE PROCESSESto ACHIEVE
the COMMON “END”ENERGY OUTPUT
CommunicationInformation
Processi cognitivi
Processi metabolici
Processi strumentali
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In relazione alla durata di vita, possiamo distinguere tra (si veda la figura 1.5):
organizzazioni occasionali
organizzazioni a vita limitata o per progetti singoli
organizzazioni permanenti o autopoietiche o a vita non predefinita (illimitata)
Durata delle organizzazioniDurata delle organizzazioni
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Fine del capitolo 1
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