universitÀ degli studi di genova / dipartimento di … · 2019-05-30 · scuola di...

5
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI GENOVA / DIPARTIMENTO DI SCIENZE PER L’ARCHITETTURA SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE IN BENI CULTURALI E DEL PAESAGGIO, a.a. 2018/19 relatore: Prof. Giovanna Franco correlatore: Prof. Andrea Canziani candidato: Marzio Di Pace tema: LA CHIESA DELLA SACRA FAMIGLIA DI P. PORTOGHESI E V. GIGLIOTTI A SALERNO

Upload: others

Post on 06-Jul-2020

5 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI GENOVA / DIPARTIMENTO DI SCIENZE PER L’ARCHITETTURA

SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE IN BENI CULTURALI E DEL PAESAGGIO, a.a. 2018/19

relatore: Prof. Giovanna Franco

correlatore: Prof. Andrea Canziani

candidato: Marzio Di Pace

tema: LA CHIESA DELLA SACRA FAMIGLIA DI P. PORTOGHESI E V. GIGLIOTTI A SALERNO

2

La Chiesa della Sacra Famiglia sorge a Salerno nel quartiere di Fratte, borgata a ridosso del fiume Irno, lungo la direttrice viaria Salerno-Avellino. Già dalla prima metà dell’Ottocento il quartiere è stato sede di molteplici stabilimenti industriali che, per quasi un secolo, ne hanno caratterizzato l’impianto. Una prima chiesa per la popolazione inurbata proveniente dalle campagne venne realizzata, per iniziativa privata, tra il 1886 e il 1889. Eretta parrocchia nel 1931 con la denominazione di Santa Maria dei Barbuti, venne affidata dal 1935 all’Ordine dei Padri Dottrinari.

A partire dal Dopoguerra, il quartiere è stato al centro di una serie di trasformazioni, così come di diversi traumi. In particolare, è stato colpito da due alluvioni (nel 1954 e 1966) ed ha visto il configurarsi di una vera e propria cesura urbana determinata dalla realizzazione dello svincolo Salerno-Fratte dell’Autostrada A3. Proprio questo intervento rese necessario l’esproprio, da parte dell’ANAS, dell’esistente complesso ecclesiastico. L’incarico per la progettazione di una nuova chiesa fu quindi affidato da Padre Nicola Roberto, parroco dal 1952 al 1976, all’ingegnere salernitano Vittorio Gigliotti, allora associato con l’architetto Paolo Portoghesi nel suo studio romano di “Porta Pinciana”.

L’intervento di conservazione delle superfici del complesso monumentale prevede, dapprima, la messa a punto di tutti gli interventi sul sistema di raccoglimento, canalizzazione e smaltimento delle acque meteoriche; un’accurata analisi delle caratteristiche chimico-fisiche degli strati corticali che caratterizzano i setti in c.a. faccia a vista, e successivamente le azioni specifiche e i trattamenti studiati per risolvere le singole problematiche di alterazione e degrado. Le scelte di progetto e le procedure di intervento saranno indirizzate a confermare criteri che costituiscono validi strumenti di metodo nelle attività di “conservazione”, come il minimo intervento, ossia prevedere interventi solo strettamente necessari, finalizzati a ridurre l’incidenza delle azioni di degrado; compatibilità tecnologica tra materiali esistenti e materiali di nuovo apporto; aggiungere piuttosto che sottrarre materia alla fabbrica per contrastare la tendenza alla progressiva perdita di informazioni.

interno della chiesa

3

esploso assonometrico

4

prospetto sud / ezione trasversale

5

pianta primo livello / ingresso sud