una vita magnifica

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GEMELLAGGIO PROGETTO “ARTE SENZA FRONTIERE” Anno Scolastico 2014/15 Scuola primaria “San Francesco d’Assisi” Altamura (Bari) – ITALIA Colegio Público "Gloria Fuertes" Montequinto-Dos Hermanas (Sevilla) - SPAGNA UNA VITA MAGNIFICA PRIMO CAPITOLO AUTORI: CRISTIAN L., GIUSEPPE, GIANFRANCO, FRANCESCO M., MONICA e VANESSA 4º D Sono Carlo Levi e sono uno scrittore ma anche un pittore italiano. Sono nato nel 1902 a Torino, qualche anno prima della mia nascita hanno inventato la radio e mia madre ha dato l’annuncio alla radio. Io mi divertivo ad alzare e ad abbassare il volume e mi piaceva quando la mamma e il papà ballavano insieme. Lo zio più simpatico della mia famiglia è l’onorevole Claudio Treves, lui è basso, con due baffoni nerissimi e due grandissimi occhi, è stato un politico e un giornalista antifascista. Lui mi ha fatto conoscere, quando avevo vent’anni, Piero Gobetti un giornalista del giornale “La rivoluzione liberale”. Piero mi ha chiesto subito di scrivere qualche articolo per il suo giornale e poi a Piero piaceva molto la mia pittura e per questo scrive un articolo che mi fa conoscere in tutta la città, infatti, le copie del giornale sono andate a ruba. In quegli anni della mia vita a Torino frequento Cesare Pavese, Antonio Gramsci, Luigi Einaudi e più tardi Edoardo Persico. A ventuno anni vado per la prima volta a Parigi e a ventidue anni mi laureo in medicina ma non era proprio il mio talento perché sono diventato uno scrittore e pittore .

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Page 1: UNA VITA MAGNIFICA

GEMELLAGGIOPROGETTO “ARTE SENZA FRONTIERE”

Anno Scolastico 2014/15

Scuola primaria “San Francesco d’Assisi”Altamura (Bari) – ITALIA

Colegio Público "Gloria Fuertes"Montequinto-Dos Hermanas (Sevilla) - SPAGNA

UNA VITA MAGNIFICA

PRIMO CAPITOLO

AUTORI: CRISTIAN L., GIUSEPPE, GIANFRANCO, FRANCESCO M., MONICA e VANESSA 4º D

Sono Carlo Levi e sono uno scrittore ma anche un pittore italiano.Sono nato nel 1902 a Torino, qualche anno prima della mia nascita hanno inventato la radio e mia madre ha dato l’annuncio alla radio. Io mi divertivo ad alzare e ad abbassare il volume e mi piaceva quando la mamma e il papà ballavano insieme. Lo zio più simpatico della mia famiglia è l’onorevole Claudio Treves, lui è basso, con due baffoni nerissimi e due grandissimi occhi, è stato un politico e un giornalista antifascista. Lui mi ha fatto conoscere, quando avevo vent’anni, Piero Gobetti un giornalista del giornale “La rivoluzione liberale”. Piero mi ha chiesto subito di scrivere qualche articolo per il suo giornale e poi a Piero piaceva molto la mia pittura e per questo scrive un articolo che mi fa conoscere in tutta la città, infatti, le copie del giornale sono andate a ruba. In quegli anni della mia vita a Torino frequento Cesare Pavese, Antonio Gramsci, Luigi Einaudi e più tardi Edoardo Persico.A ventuno anni vado per la prima volta a Parigi e a ventidue anni mi laureo in medicina ma non era proprio il mio talento perché sono diventato uno scrittore e pittore .A ventitre anni mi mantengo da solo e frequento uno studio d’arte. La mia pittura cambia perché viene influenzata dai Fauves e dalla scuola di Parigi che è molto famosa, lussuosa e i maestri sono bravi ad insegnare; più tardi prendo spunto anche da Modigliani che mi piace tantissimo. Alla fine del 1928 con Gigi Chessa, Nicola Galante, Francesco Menzio Enrico Paolucci e Jessie Boswell formiamo il gruppo fantastico chiamato “I

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sei pittori di Torino”.A ventotto anni mi viene un po’ di nostalgia e decido di andare a incontrare il mio ex maestro ormai andato in pensione e un po’ anziano.

Sono ritornato nella mia aula a vedere se era stata migliorata, mi ricordavo di un giorno particolare in cui il maestro ci aveva raccontato di un pittore famoso spagnolo.Quel pittore si chiamava Bartolomeo Esteban Murillo …

Ritorniamo al nostro gruppo “I sei pittori di Torino”… Grazie all’appoggio di Lionello Venturi ed Edorardo Persico, espongo in una serie di mostre che si susseguono fino al 1931 .Nel 1930 la mia pittura diventa di tipo espressionista.Nello stesso anno compio un viaggio attraverso la Gran Bretagna con Nello Rosselli e mi diverto tantissimo.Intorno al 1936 vengo invitato al confino politico in Basilicata.Questa è un’esperienza che mi ispirerà il romanzo “ Cristo si è fermato ad Eboli” (1945), è stata la mia opera più famosa, che ha avuto un successo magnifico.Sono proprio felice di quello che sono riuscito a fare e penso che ancora oggi si parli tanto di me.