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2013 Centro Studi Règia Stazione Sperimentale di Pollicoltura Una Fattoria Sociale a Todi

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Centro Studi Règia Stazione Sperimentale di Pollicoltura

Una Fattoria Socialea Todi

Una Fattoria Socialea Todi

Centro Studi Règia Stazione Sperimentale di Pollicoltura

Maurizio Arduinottobre 2013

AutoreMaurizio Arduin

RingraziamentiSi ringrazia Ennio Passero per la collaborazione nella pianificazione delle attività.

[email protected]

Pubblicazione edita daCentro Studi Règia Stazione sperimentale di pollicolturaVia G.B. Conti n. 24 – Lendinara (Rovigo)Ottobre 2013

La bibliografia è disponibile presso l’Archivio Storico del Centro Studi Règia Stazione sperimentale di pollicoltura: [email protected]

In copertina: una chioccia di razza Robusta lionata.

Quarta di copertina: tre razze a lento accrescimento - Gigante nero d’Italia, Robusta Lionata e Grigio d’Italia

È consentita la riproduzione di testi, foto, disegni, ecc. previa autorizzazione da parte del Centro Studi Règia Stazione sperimentale di pollicoltura, citando gli estremi della pubblicazione.

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Istituto Tecnico Agrario Statale “Augusto Ciuffelli” – TODI

IndiceIntroduzione ..........................................................................................

Individuazione dell’area .......................................................................

La recinzione .......................................................................................... Ricovero per un allevamento di 40 galline ..........................................

Incubazione delle uova ......................................................................... L’avicoltura pugliese tra i due conflitti mondiali ................................ Ricovero per l’allevamento di circa 200 polli ...................................... APPENDICE ........................................................................................... Centro Studi Règia Stazione speimentale di pollicoltura .......................... Bollettino di BassaCorte .....................................................................

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IntroduzioneIl progetto prevede la realizzazione di una Fattoria Sociale dove le attività di allevamento si integrano con l’orticoltura, la frutticoltura e le attività didattiche dell’Istituto Agrario.Inizialmente si prevede l’attivazione di n. 3 aree per la riproduzione e una zona per l’ingrasso. Le tre aree dedicate alla riproduzione devono ospitare, ciascuna, circa 40 galline, con i rispettivi galli, di razze medio pesante e pesante tutte a lento accrescimento. Nell’area destinata all’ingrasso si prevede di allevare circa 200 polli in un unico ciclo dell. La zona ingrasso prevede la possibilità di allevare polli dall’età di 1-3 giorni fino alla maturità commerciale (da maggio a settembre) che si ragginunge a cinque mesi di vita ad un peso medio di 1,500 - 1,700 kg. È possibile realizzare più cicli all’anno di ingrasso.

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L’area proposta per la realizzazione dei primi moduli d’allevamento è adiacente alla concimaia e al frantoio. La zona è protetta a nord da siepi che si rendono utili come frangivento allo scopo di rallentare le correnti d’aria e rendere maggiormente idonea la zona per l’allevamento degli animali.Si realizzano quindi n. 3 recinti di circa 6-700 metri quadrati ciascuno (B, C e D) dove saranno ospitate le galline ovaiole. Il quarto recinto (E) ha una superficie di circa 1.000 metri quadrati e viene adibito all’allevamento del pollame.A nord dei recinti viene realizzata una via di accesso (A) per le attività di servizio e didattiche. Sono poi realizzati n. 4 ricoveri realizzati in due blocchi allo scopo di risparmiare nelle spese di

Individuazione dell’area

costruzione. Ogni ambiente destinato ad ospitare le galline ovaiole (pollaio) deve avere una superficie interni di circa 12,00 metri quadrati. I pollai sono realizzati nei recinti B, C e D.È prevista poi la realizzazione di un ricovero per l’allevamento (pulcinaia o arca) con una dimensione interna di 10-12,00 metri quadrati e viene realizzato nel recinto E.L’area deve poi essere adeguatamente recintata e i recinti devono ospitare piante da frutta. È inoltre prevista la messa a dimora di cespugli utili all’alimentazione del pollame.Infine ogni recinto deve essere provvisto di “biche di sabbia” e di aree aperte per il “bagno di sole”.

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La recinzione dei pascoli non ha lo scopo di evitare la fuga degli animali ma bensì quello di proteggere eventuali colture presenti nelle vicinanze e soprattutto impedire la predazione da parte di animali nocivi. Gli animali da cortile possono infatti essere attaccati sia da predatori selvatici (volpi, ecc.) ma anche da predatori domestici come il gatto e i cani randagi.A tale scopo si consiglia quindi di realizzare una recinzione in rete metallica (maglie da 4-6 cm.) alta circa m. 1,80.Per impedire lo scavalcamento da parte di gatti e volpi si consiglia di realizzare una sporgenza, verso l’esterno, di almeno 50 cm. alla sommità della recinzione.Se si vuole proteggere il recinto dall’entrata dei mustelidi (faine, ecc.) i primi 50-60 cm. di recinzione devono essere realizzati con rete a maglia fine mm. 12 x 70 circa. Per impedire che i mustelidi scalchino questo tratto è necessario sistemare un filo elettrico al fine della recinzione a maglie piccole.Altri possibili predatori possono essere i cani che, nel tentativo di entrare all’interno del recinto,

La recinzione

possono scavare sotto la recinzione. A poco vele interrare la recinzione per 30-40 cm. sotto il terreno: se i cani, o le volpi, hanno sufficiente tempo a disposizione possono scavare anche oltre 50 cm. sotto il terreno per arrivare al loro pasto. Per difendersi dallo scavo si consiglia allora di appoggiare sul terreno 50 cm. di rete esternamente alla recinzione. Infatti il predatore inizia a scavare solo quando incontra l’ostacolo ma, nel nostro caso, troverà la rete appoggiata sul terreno che annullerà i loro tentativi.Altro accorgimento per evitare lo scavalcamento della recinzione è quello di non tendere troppo la rete: una recinzione ben tesa ha la funzione di “scala” per i predatori, una rete “ondulante” scoraggia qualsiasi mammifero dal tentare la scalata.

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L’allevamento di un gruppo di 40 galline a lento accrescimento permette una produzione di circa 5.000 capi all’anno. Eventuali uova non incubate possono essere commercializzate direttamente in azienda o presso mercatini locali. Le uova possono essere anche vendute porta a porta e in questo caso è necessario solo comunicare a voce l’indirizzo del produttore.

Dimensionamento e caratteristiche del pascoloPer un gruppo di 40 galline è necessario disporre di un pascolo di circa 600 metri quadrati. La funzione principale del pascolo è quella igienico – sanitaria di diluire le feci dato che le galline non usano il pascolo per alimentarsi ma per razzolare e fare il bagno di sole. Il tappeto erboso deve favorire un sufficiente substrato radicale alla cotica erbosa al fine di evitare la formazione di fango.Nel pascolo è poi necessario realizzare delle pozze di sabbia e cenere (mescolati al 50%) che sono necessari per il bagno di sabbia degli animali. Queste zone devono essere coperte da piccole tettoie per rinfrescare l’ambiente. L’ambiente esterno deve essere arricchito con cespugli e siepi ed è molto utile inoltre la presenza di piante a foglie caduche, preferibilmente piante rustiche da frutto che non richiedono trattamenti antiparassitari. Durante l’estate queste piante regalano una preziosa ombra, mentre i frutti, oltre ad essere graditi all’allevatore, sono anche ricercati dai polli. Durante l’inverno i rami spogli consentono al terreno di essere riscaldato dai raggi solari, mentre le foglie cadute a terra nascondono numerosi insetti ricercati dalle galline.In primavera, infine, anche le gemme degli alberi e dei cespugli si popolano di numerosi insetti cacciati assiduamente agli animali.La soluzione ideale è la consociazione tra attività agricola e allevamento. Dieci metri quadrati a capo possono infatti essere onerosi se si considera che questo spazio deve essere sottratto alle coltivazioni. Se invece lo spazio attorno al ricovero delle galline viene utilizzato per l’impianto di un frutteto o di alberi da legno

Ricovero per allevamento n. 40 galline ovaiole

si riescono ad ottenere diversi vantaggi:1. la superficie destinata al pascolo non viene più sottratta alle attività colturali e contribuisce alla formazione di un ulteriore reddito per l’agricoltore;2. il razzolamento continuo dei polli arieggia il terreno e le loro deiezioni contribuiscono a concimarlo;3. qualsiasi parassita, fungo, ecc. delle piante che ha una parte del suo ciclo vitale a terra viene interrotto dalla predazione dei polli;4. Se si sceglie questa soluzione conviene mantenere alcuni spazio libero di almeno 8-10 metri per consentire il bagno di sole nelle giornate umide e dopo i temporali.

Realizzazione del pollaioIl ricovero per galline devono essere dimensionato a attrezzato con cura dato che questi animali

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che gli stessi si imbrattino razzolando tra le feci. La restante pavimentazione del pollaio deve essere ricoperta da un abbondante strato (10/15 cm) di truciolo di legno o paglia tritata. Questo costituirà la lettiera permanente che ha il compito di assorbire e far fermentare le feci degli animali. Una buona lettiera (con un’umidità del 20-25%) favorisce la fermentazione delle deiezioni, processo endotermico che sterilizza anche l’ambiente distruggendo le oocisti dei coccidi che invece si moltiplicano invece in una lettiera umida.Il pollaio deve poi essere attrezzato on un nido collettivo per facilitare la raccolta delle uova. Il nido, posizionato nella parete attrezzata con posatoi deve avere una base di cm 60 x 200. L’altezza deve essere di cm 40 nella parte più alta e con 30 nella parte più bassa. L’accesso al nido viene garantito da n. 3 botole con le seguenti dimensioni: base cm 30, altezza con 35.

Mangiatoie, abbeveratoi e rastrellieraLa somministrazione della miscela viene effettuata attraverso una mangiatoia a tramoggia con piatto di base con un diametro di 50 cm.L’acqua deve essere sempre disponibile, fresca e pulita. Per garantire specialmente quest’ultima norma di igiene, è necessario impedire che le galline la possano imbrattare con le zampe. A tale scopo si deve sistemare l’abbeveratoio sopra una griglia in rete sostenuta da mattoni, costringendo così gli animali ad aggrapparsi, per non cadere, alle maglie della rete con le dita. La griglia ha inoltre lo scopo di fare in modo che l’acqua che fuoriesce dagli abbeveratoi non vada a inumidire la lettiera, ma venga assorbita dal terreno sottostante. La somministrazione dell’acqua viene garantita da un abbeveratoio automatico a sifone.All’interno del pollaio deve inoltre essere presente una rastrelliera per le verdure e per i foraggi. La presenza della rastrelliera deve essere garantita anche quando il pascolo è disponibile.

L’illuminazionePer ottenere una buona deposizione di uova è necessario che il pollaio sia sufficientemente illuminato e questo è garantito dall’ampia

vi devono permanere per circa tre anni. Per un gruppo di 40 galline e 4-6 galli il pollaio deve avere una superficie interna di circa 12 metri quadrati. Il locale deve essere attrezzato, per metà della superficie, con posatoi sistemati ad un’altezza da terra di 50/60 cm. Considerato che quasi il 50% delle feci prodotte dalle galline viene raccolta al di sotto dei posatoi, è necessario realizzare un cassone raccogli-feci tamponando perimetralmente con tavole in modo da evitare

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Dopo 7-10 giorni di “clausura” le pollastre possono avere accesso al parchetto esterno ma solo nel pomeriggio verso le 15,00. contemporaneamente a questa parziale libertà l’accesso al nido collettivo viene aperto. È infatti necessario assicurarsi che le galline inizino la deposizione all’interno del nido e non depongano le uova nei cespugli del pascolo.Quando si arriva a raccogliere 15 uova al giorno (il 30% della deposizione) li galline possono essere liberato tutto il giorni al pascolo e razzolare sul prato alla ricerca di semi e insetti. Inizialmente le prime uova, deposte da galline al primo anno di deposizione, sono piccole ma in breve tempo si raggiunge il peso ottimale superiore a 60 grammi. La deposizione di uova continua quindi fino all’autunno successivo.Al termine del primo anno di deposizione le galline subiscono la prima muta completa, cioè il cambio annuale delle penne. Questo fenomeno è del tutto naturale che avviene di norma in settembre e ottobre. Contemporaneamente all’inizio della muta le galline cessano la deposizione.Vi consigliamo di mantenere le galline per un secondo anno dato che questa pratica consente diversi vantaggi:- dopo il cambio delle penne le galline iniziano un secondo ciclo di deposizione con uova subito grosse;- le galline al secondo anno di deposizione sono più robuste e meno soggette a malattie;- si risparmia nella rimonta (cioè l’acquisto di pollastre che vanno a sostituire le vecchie ovaiole).Se lasciamo che la muta proceda normalmente abbiamo però un trascinamento di questo meccanismo fisiologico che può prolungarsi anche per quattro mesi. Le galline cioè continuano a pascolare e alimentarsi anche quando seno in muta cosa che in natura non avviene. Un uccello selvatico, infatti, quando cambia le penne remiganti non è in gradi di volare e per non essere predato si rifugia in un nascondiglio dove per alcuni giorni non mangia e non beve aspettando che le penne ricrescano.Noi dobbiamo ripetere questa situazione naturale attraverso la muta forzata della galline.Dopo due – tre mesi dall’inizio della muta le galline riprendono la deposizione con uova già grandi mantenendo la produzione fino

finestra ricavata nella parete esposta a sud. Per sostenere la deposizione anche nel periodo invernale, però, occorre assicurare un fotoperiodo (numero di ore di luce al giorno) non inferiore alle 14 ore. A questo scopo è possibile utilizzare una lampada elettrica.

Tecnica d’allevamentoL’inserimento delle pollastre nel pollaio, all’età di 18 settimane, deve essere fatto verso la metà – fine di settembre. All’arrivo in azienda le pollastre devono essere subito sistemate all’interno del pollaio, dove rimarranno chiuse

per 7-10 giorni perché si abituino al nuovo ambiente individuando il posto posatoio dove andranno a riposare. In questa fase è molto importante che l’accesso al nido collettivo sia interdetto alle pollastre. Se qualche animale sceglie il nido collettivo come zona di riposo raccoglierete sempre uova imbrattate di feci.

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modo seguente:1. lasciare le galline a digiuno (ne alimenti ne acqua) per 2 giorni;2. dal terzo giorno lasciare l’acqua per 2 ore al giorno fino al termine della deposizione, fino ad un massimo di 10 giorni; gli abbeveratoi devono essere sufficienti per evitare inutili competizioni durante le due ore di abbeverata;3. dopo i 2 giorni di digiuno somministrare granaglie in ragione di 500 grammi ogni 10 galline per 5 giorni. Dal sesto giorno, e fino alla fine della muta, si distribuiscono 750-800 grammi di granaglie sempre per 10 galline. La razione deve essere ripartita in tre periodo giornalieri distribuendo quantità eguali di granaglie. Le granaglie possono essere costitute da una miscela di granaglie o anche solo da grano;4. mettere nelle mangiatoie un po’ di ghiaia, gusci d’ostrica o sabbia;5. le piume iniziano a cadere tra il 10° e il quindicesimo giorno; la deposizione scende al 5%;6. dalla terza settimana, quando gli animali sono in piena muta, ristabilire l’alimentazione normale delle galline e fornire un fotoperiodo di 13 ore di luce giornaliere;7. dopo altre 3-4 settimane le galline ritornano nel pollaio e inizieranno a deporre dopo circa 2-3 mesi dall’inizio della muta.

all’autunno successivo. Alla fine del secondo ciclo di deposizione, se le galline hanno mostrato un buon adattamento all’ambiente è possibile mandare nuovamente le galline in muta e riprendere poi un terzo e ultimo ciclo di deposizione.Durante il primo anno di deposizione le galline depongono circa 270 uova con un primo periodo di deposizione (30 – 40 uova) in cui il peso delle uova è leggermente inferiore.Il secondo anno di deposizione si osserva circa un 15-20% di deposizione in meno la le primo uova sono già grandi e quindi si può considerare che la produzione è simile al primo anno. Il terso

anno si può registrare in 10-15% in meno ma questo calo può essere accettato considerando i risparmi nell’avquisto delle pollastre e la rusticità della galline anziane.Alla fine del terzo anno di deposizione le galline possono essere destinate alla mensa come prodotto di alta qualità: gallina vecchia fa buon brodo.

La muta forzataPer il benessere delle galline e per ridare forza agli animali si consiglia di procedere alla così detta “muta forzata”. Quando la deposizione sta calando (20-10% di deposizione) l’allevatore può decidere di dare il via alla muta forzata e sposta le galline in un altro ambiante provvisorio. Il pollaio ormai libero può essere pulito per il prossimo ciclo.Nel nuovo ricovero provvisorio si procede nel

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Per l’incubazione delle uova si consiglia di utilizzare una macchina di incubazione con capacità di circa 500 uova. importante per il buon esito dell’incubazione è il locale dove la macchina viene sistemata.L’incubatrice è una macchina che lavora modificando la temperatura e l’umidità per raggiungere situazioni ideali allo sviluppo èmbrionale. È pertanto opportuno che il locale destinato ad ospitare l’incubatrice possieda certe caratteristiche utili ad un miglior funzionamento della stessa macchina. Devono essere rispettate tutte le norme di sicurezza relative all’impiantistica sia del locale che delle macchine: è consigliabile avere il generatore di corrente per prevenire il rischio di un black-out. Qualora succedesse un black-out in assenza di gruppo di continuità conviene aprire la porta dell’incubatrice e lasciare che entri aria fresca. E’ vero le uova si raffredderanno un po’ e si potrà perdere qualche pulcino ma se si tiene la porta chiusa si perderanno tutti per mancanza di ossigeno. Gli ambienti di incubazione devono essere facilmente arieggiabili: sono da preferire quindi ambienti con soffitti alti che consentono una buona aerazione dei locali. Le macchine devono essere sistemate ad una distanza di almeno 60 cm dalle pareti e sistemate a bolla sul pavimento. Le incubatrici non devono essere esposte ai raggi del sole ne essere vicine a fonti di calore o correnti d’aria. A tal fine l’accesso all’incubatoio dovrebbe avvenire attraverso un’anticamera, in modo da evitare che la porta dell’incubatoio dia direttamente sull’esterno. Anche le aperture, per es. finestre , dovranno essere opportunamente schermate in modo da evitare che i raggi solari diretti penetrino all’interno.Nei locali di incubazione la temperatura deve essere il più costante possibile per non creare scompensi alle macchine; in ogni caso la temperature dell’ambiente non deve scendere al di sotto dei 12° C d’inverno e dei 25° C d’estate. Una situazione ideale si raggiunge con una temperatura costante di 18° C.Per quanto riguarda l’igiene dei locali è consigliabile la presenza di

Incubazione delle uova

acqua e, se possibile, la zona incubazione deve essere realizzata in un ambiente diverso da quello della schiusa. Le uova infatti schiudono settimanalmente immettendo nell’ambiente piumino che potrebbe inquinare le uova in schiusa. I locali d’incubazione inoltre non devono essere umidi. L’umidità relativa ottimale di una sala di incubazione dove aggirarsi intorno al 70-75% .Quando si creano condizioni ambientali calde e umide si favorisce lo sviluppo delle muffe (aspergilli) spesso deleterie per gli embrioni.Inoltre l’incubatrice non deve essere esposta ai raggi del sole ne essere vicina a fonti di calore o

correnti d’aria.Prima di essere accesa l’incubatrice deve essere livellata cioè messa “in bolla” per un miglior funzionamento delle apparecchiature.

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Nell’apprestare un allevamento di polli è innanzitutto necessario realizzare un ricovero che li possa ospitare fin dai primi giorni di vita.Il ricovero deve garantire il rispetto delle esigenze biologiche ed etologiche degli animali che si intendono allevare. Il locale deve consentire un’abbondante ventilazione e illuminazione naturale. Per quanto riguarda i parametri ambientali (isolamento, riscaldamento, aerazione, temperatura, umidità, livelli di polvere e concentrazione dei gas) devono essere mantenuti entro limiti non nocivi agli animali. Inoltre gli animali devono disporre di un accesso agevolato alle mangiatoie e agli abbeveratoi. In base alla nostra esperienza consigliamo che verso la fine del ciclo di ingrasso i polli abbiano a disposizione un ricovero nel quale almeno i 2/3 del pavimento sia ricoperto da graticcio in legno o altro materiale mentre la restante parte del pavimento (1/3) deve essere costituita da lettiera permanente. Gli animali devono però avere sempre a disposizione il pascolo esterno almeno dall’ottava settimana di vita.Per favorire il benessere degli animali l’ambiente d’allevamento deve consentire anche una

Ricovero per l’allevamentodi circa 200 polli

normale attività di approvvigionamento degli alimenti senza scatenare inutili competizioni tra gli animali. È necessario pertanto che gli animali dispongano di un adeguato spazio alimentazione e abbeverata.Per quanto riguarda le mangiatoie si danno le seguenti indicazioni:- Durante i primissimi giorni si possono utilizzare dei vassoi in plastica con bordo di 6 cm. Due vassoi con diametro di circa 35-40 cm è sufficiente per circa 200 capi;- Se si utilizzano mangiatoie lineari va ricordato che per i primi due mesi occorrono 2-3 cm. di mangiatoia a capo. In seguito ogni capo necessita di 3-4 cm. di mangiatoia;- Per le mangiatoie circolari a tramoggia il diametro del piatto di alimentazione influenza il numero di capi che lo possono utilizzare. Nel nostro caso per circa 200 capi sono necessarie n. 4 mangiatoie con un piatto di 50 cm.Per quanto riguarda gli abbeveratoi si danno le seguenti indicazioni:- Possono essere impiegati abbeveratoi manuali a sifone realizzati in diversi materiali. In base al diametro del piatto dipende il numero di animali per i quali può essere impiegato. Per 200 capi possono essere utilizzati n. 4 abbeveratoi con un piatto di 18 cm;- Gli abbeveratoi a sifone automatici possono essere utilizzati da 150-180 capi;- Gli abbeveratoi lineari devono essere dimensionati in modo da consentire 2 cm. di spazio abbeveratoio a capo;- Gli abbeveratoi a goccia possono

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l’ambiente è troppo caldo i pulcini si spostano lungo i bordi del cerchio lasciando il vuoto sotto la fonte di calore. Si evidenzia in pratica una forma tipo “ciambella” con la parte vuota collocata sotto la fonte di calore. In questo caso è sufficiente allontanare la fonte di calore dal pavimento per abbassare la temperatura e riportare la situazione alla normalità che si evidenzia da una omogenea distribuzione dei pulcini su tutto il pavimento.È inoltre necessario evitare le correnti d’aria. Queste vengono evidenziate con l’ammassamento dei pulcini in uno dei bordi del cerchio in posizione opposta alla fonte di corrente. Dopo circa 2 settimane il cerchio viene tolto e gli animali possono razzolare su tutta la lettiera.In questo periodo è possibile distribuire erbe e verdure su apposite rastrelliere abituando i pulcini ad alimentarsi con foraggi. Dalla 5^-6^ settimana, condizioni ambientali permettendo, i pollastri possono essere liberati al pascolo durante le ore più calde della giornata. Se gli animali hanno a disposizione un adeguato spazio e l’ambiente risulta sufficientemente diversificato non si verificheranno episodi di cannibalismo.

essere utilizzati senza nessuna difficoltà: un abbeveratoio a goccia è utilizzabile da circa 30-35 capi.Inoltre si consiglia che le mangiatoie distino almeno 2-3 metri dagli abbeveratoi. In questo modo gli animali dominanti che occupano le mangiatoie sono costretti, per dissetarsi, a spostarsi e lasciare lo spazio libero per gli altri animali.

Tecnica d’allevamento Prendiamo come esempio l’allevamento del pollo e, in seguito, valuteremo le necessarie differenze per le altre specie. Nel caso del pollo quindi è necessario disporre di un ricovero di circa 10 – 12 metri quadrati. Questo può essere realizzato sempre in paglia o in legno.Adiacente a questo ricovero deve essere presente un pascolo di circa 1.000 metri quadrati. Se alleviamo polli, faraone o tacchini il pavimento del ricovero deve essere occupato per 2/3 da un piano listellato (posatoi) e la restante parte sia ricoperta da uno strato (10-15 cm.) di truciolo di legno costituente la lettiera permanente.Il ricovero deve essere attrezzato con un idoneo numero di abbeveratoi e mangiatoie. Inoltre deve essere presente anche una rastrelliera per la distribuzione dei foraggi.Prima dell’arrivo dei pulcini di un giorno l’ambiente deve essere riscaldato arrivando, a livello pavimento, ad una temperatura di 30°-32° C°. Questa operazione viene realizzata utilizzando una lampada alimentata a gas e controllando la temperatura servendosi di un termometro posizionato sotto la fonte di calore. La lampada in genere viene accesa circa 10 ore prima dell’arrivo degli animali. Per contenere lo spazio riscaldato si realizza un cerchio, con cartone di faesite o rete. La temperatura deve essere poi abbassata settimanalmente di circa 2,5°-3,0° C. In base alle caratteristiche del ricovero e al periodo stagionale questa regola può comunque cambiare. È necessario infatti che la temperatura corrisponda alle reali esigente degli animali in fatto di benessere. Il benessere degli animali viene evidenziato dal loro comportamento sotto la lampada. Se gli animali hanno freddo si raggruppano sotto la fonte di calore: in questo caso è sufficiente abbassare la fonte di calore verso il pavimento per aumentare il riscaldamento. Se invece

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e/o la reintroduzione della biodiversità agraria il Centro Studi promuove e diffonde il mantenimento dei rapporti di complementarità fra terra e vegetale, vegetale e animali, animale e terra e fra animali di specie diversa.

L’Associazione ha lo scopo, inoltre, di individuare e recuperare libri, stampe, incisioni e attrezzature aventi carattere di rarità e di pregio la cui esecuzione risalga a un periodo precedente il 1950 e inerenti alla storia della Règia Stazione Sperimentale di Pollicoltura. L’Associazione opera su tutto il territorio nazionale: per territorio nazionale si intende l’area di competenza dei Pollai Provinciali istituiti con Règio Decreto 3 settembre 1926

Il Centro Studi Règia Stazione Sperimentaledi Pollicoltura è un’Associazione Nazionale dotata

di personalità giuridica il cui campo di attività contempla l’organizzazione per la promozione e la

difesa degli animali e dell’ambiente(Codice attività 949960)

È riconosciuta a livello nazionale e iscrittaal n. 143 del Registro delle Presone Giuridiche

della Prefettura di RovigoIl domicilio fiscale e sede legale dell’Associazione è:

Via G. B. Conti n. 24 - 45026 Lendinara (Rovigo)Codice Fiscale: 91009750299 - P.IVA: 01405190297

e-mail: [email protected]

Centro Studi Règia Stazione Sperimentale di Pollicoltura

Il Centro Studi Règia Stazione Sperimentale di Pollicoltura è un’Associazione nazionale riconosciuta la cui attività consiste nell’acquisizione delle fonti documentali relative alla Stazione Sperimentale di pollicoltura di Rovigo nonché nell’acquisizione delle innovazioni che rendono oggi attuale l’attività svolta, nel secolo scorso, dalla “Règia Stazione Sperimentale di Pollicoltura”.Più in particolare l’Associazione si propone di:1) raccogliere e catalogare ogni tipo di documento, in originale, in copia fotostatica e/o in formato elettronico, relativo all’attività della “Règia Stazione Sperimentale di Pollicoltura” e all’avicoltura italiana per analizzare il contesto nel quale operava il Centro di Rovigo e favorire quindi un’esposizione ordinata di fatti e avvenimenti del passato quali risultano da un’indagine critica;

2) promuovere e/o realizzare direttamente attività che erano state previste dall’Art. 1 del Decreto Luogotenenziale 28 giugno 1917 che istituì la “Règia Stazione Sperimentale di Pollicoltura” e precisamente:a) perfezionamento, nonché lavori di selezione e incrocio, delle migliori razze locali o importate;b) studio comparativo e scelta delle razze più atte alla produzione della carne e alla produzione delle uova;c) studio dei più razionali ed economici metodi di allevamento;d) studio delle malattie del pollame e dei mezzi di prevenzione e di cura;e) istruzione e propaganda mediante corsi temporanei preso la sede dell’Istituto, conferenze, diffusione di pubblicazioni pratiche, ecc.;f) ogni altro studio o attività didattico sperimentale atti a contribuire alla intensificazione economica dell’industria avicola nazionale.

3) Promuovere e/o realizzare direttamente attività di recupero della biodiversità agraria, gestione dell’ambiente e valorizzazione delle produzioni legate al territorio.

4) Al fine di consentire il recupero sostenibile

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APPENDICE

Il Bollettino di BassaCorte oltre ad accompagnare, mensilmente, allevatori ed hobbisti nelle diverse attività svolge anche un’azione di Assistenza Tecnica Specialistica su richiesta rispondendo alle più svariate domande e informazioni che gli iscritti al servizio possono rivolgere. È infatti possibile rivolgere domande, richiedere informazioni, curiosità e qualsiasi altro interrogativo relativo alle tematiche inerenti agli

allevamenti di BassaCorte.La richiesta si trasformerà in un documento tecnico che sarà inviato a tutti gli iscritti al Bollettino di BassaCorte mentre resterà anonimo il richiedente.

Bollettino di BassaCorteIl Bollettino di BassaCorte è un servizio di Assistenza Tecnica Specialistica istituito dal Centro Studi Règia Stazione Sperimentale di Pollicoltura. È rivolto ad allevatori e appassionati che per lavoro, integrazione del reddito o hobby, si dedicano all’allevamento di avicoli di qualità e alla conservazione della biodiversità.Più in particolare il bollettino è rivolto:- a chi vuole conservare la biodiversità locale allevando razze autoctone e legate al territorio e vuole far parte del Programma Nazionale di Conservazione delle razze avicole confrontandosi anche con altri allevatori;- agli Agriturismi che allevano avicoli destinati alla ristorazione aziendale e vogliono razionalizzare le diverse attività zootecniche producendo al costo più basso uova e carni di qualità da proporre ai clienti;- alle Fattorie Didattiche che vogliono conoscere gli animali tipici del loro territorio e organizzare attività didattiche e dimostrative in grado di differenziare l’offerta educativa ottenendone anche un certo reddito;- a chi alleva avicoli allo scopo di integrare il reddito e cerca una risposta per risolvere i problemi burocratici e riuscire a vendere uova e prodotti macellati valorizzando al meglio il tuo lavoro;- a chi alleva gli avicoli per autoconsumo e vuole ottenere prodotti genuini per la sua famiglia o gli amici e desidera trovare ogni mese consigli pratici su come alimentarli nel migliore dei modi utilizzando materie prime genuine e prodotti del territorio; - agli hobbisti che allevano gli avicoli per passione e cercano una guida mensile su come riprodurre e allevare al meglio i loro animali ottenendo dei veri campioni.

Per informazioni e per aderire al Servizio di Assistenza Tecnica Specialistica offerto attraverso il Bollettino di

BassaCorte:

http://www.biozootec.it/bassacorte.aspx

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APPENDICE

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