un anno di controlli per la sicurezza alimentare nel...

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Vito Ruscio

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Vito Ruscio

REGISTRAZIONI NOTIFICHE

INIZIO ATTIVITA'

1125

ATTIVITA' CENSITE

73922

ATTIVITA' CONTROLLATE 9890

NUMERO ISPEZIONI

12266

DIREZIONE SALUTE E INTEGRAZIONE SOCIOSANITARIA Atti dirigenziali di Gestione "Deliberazione della Giunta Regionale del 14 gennaio 2011 n. 3". Procedura operativa per la registrazione delle imprese alimentari ai sensi del Regolamento CE n. 852/04. Aggiornamento della Determinazione del 21 luglio 2006 n. D2145.

SOSPENSIONI ATTIVITA' AI

SENSI ART. 54 REG. CE

882/04

326

PRESCRIZIONI AI SENSI ART.

54 REG. CE 882/04

2626

NOTIZIE DI REATO 26

ATTIVAZIONI SISTEMA DI ALLERTA 23

CONTROLLI A SEGUITO SISTEMI DI ALLERTA 1645

CAMPIONI DI PRODOTTI ALIMENTARI 1829

CAMPIONI NON REGOLAMENTARI 47

Notizie in breve 8 settembre 2014 L’EFSA ha coordinato un’indagine per tracciare gli alimenti collegati a un focolaio infettivo di epatite A verificatosi in più Paesi. Dal gennaio 2013 sono stati riferiti più di 1 440 casi di epatite A in 12 Paesi europei; di questi, 331 sono stati confermati dalla genotipizzazione. Test di laboratorio su prodotti alimentari e interviste condotte sulle persone infettate hanno contribuito a individuare nel consumo di frutti di bosco surgelati la causa del focolaio. Le more provenienti dalla Bulgaria e i ribes rossi provenienti dalla Polonia sono stati riscontrati essere i componenti più comuni dei lotti contaminati e degli alimenti consumati dalle persone colpite dall’infezione. Non è stato possibile individuare una fonte unica di contaminazione, ma sono stati individuati 12 operatori del settore alimentare collegati ai casi e ai lotti in cinque dei Paesi coinvolti. Occorrono ulteriori ricerche a livello locale per appurare dove siano stati raccolti i frutti sospetti e quali fossero le condizioni in tali luoghi di raccolta o di produzione. Poiché i frutti contaminati potrebbero essere ancora in circolazione nella catena alimentare, l’EFSA sottolinea ancora una volta l’esigenza di intensificare la sorveglianza, la comunicazione del rischio, le vaccinazioni e ulteriori ricerche nel settore della salute pubblica. L’EFSA raccomanda inoltre una scrupolosa igiene e accurate prassi di produzione e coltivazione nei Paesi produttori di frutti di bosco. Al gruppo di lavoro hanno partecipato microbiologi, esperti di salute pubblica e sicurezza alimentare di Francia, Irlanda, Italia, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia e Svezia, specialisti in analisi della tracciatura dell’Istituto federale tedesco per la valutazione del rischio ed esperti in indagini sui focolai di tossinfezione alimentare del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC). La relazione scientifica che si pubblica oggi fa seguito a diverse valutazioni rapide dei focolai infettivi pubblicate dall’EFSA e dall’ECDC in merito alla situazione dell’epatite A . •Tracing of food items in connection to the multinational hepatitis A virus outbreak in Europe

Focolaio infettivo di epatite A: l’EFSA coordina le indagini sulla tracciabilità a monte

CAMPIONI DI ACQUA PER

CONSUMO UMANO

12443

CAMPIONI DI INTEGRATORI

108

ALIMENTARI

COMUNICAZIONI/RICHIESTE DI NON POTABILITA

853

SOPRALLUOGHI SI IMPIANTI

IDRICI (POZZI - SERBATOI,

IMPIANTI TRATTAMENTO ACQUE

POTABILI)

4334

Art. 7 - (Controlli interni)

1. Sono controlli interni i controlli effettuati dal gestore del servizio idrico integrato per la verifica della qualità dell'acqua destinata al consumo umano.

2. I punti di prelievo dei controlli interni possono essere concordati con l'azienda unità sanitaria locale.

3. Per l'effettuazione dei controlli il gestore del servizio idrico integrato si avvale di laboratori di analisi interni, ovvero stipula apposita convenzione con altri gestori di servizi idrici.

4. I risultati dei controlli devono essere conservati per un periodo di almeno cinque anni per l'eventuale consultazione da parte dell'amministrazione che effettua i controlli esterni.

5. I controlli di cui al presente articolo non possono essere effettuati dai laboratori di analisi di cui all'articolo 8, comma 7.

Art. 8 - (Controlli esterni)

1. I controlli esterni sono quelli svolti dall'azienda unità sanitaria locale territorialmente competente, per verificare che le acque destinate al consumo umano soddisfino i requisiti del presente decreto, sulla base di programmi elaborati secondo i criteri generali dettati dalle regioni in ordine all'ispezione degli impianti, alla fissazione dei punti di prelievo dei campioni da analizzare, anche con riferimento agli impianti di distribuzione domestici, e alle frequenze dei campionamenti, intesi a garantire la significativa rappresentatività della qualità delle acque distribuite durante l'anno, nel rispetto di quanto stabilito dall'allegato II.

2. Per quanto concerne i controlli di cui all'articolo 6, comma 1, lettera a) l'azienda

unità sanitaria locale tiene conto dei risultati del rilevamento dello stato di qualità dei corpi idrici effettuato nell'ambito dei piani di tutela delle acque di cui all'articolo 43 del decreto legislativo 11 maggio 1999, n. 152, e successive modificazioni, e, in particolare per le acque superficiali destinate alla produzione di acqua potabile, dei risultati della classificazione e del monitoraggio effettuati secondo le modalità previste nell'allegato 2, sezione A, del citato decreto legislativa n. 152 del 1999.

3. L'azienda unità sanitaria locale assicura una ricerca supplementare, caso per caso, delle sostanze e dei microrganismi per i quali non sono stati fissati valori di parametro a norma dell'allegato I, qualora vi sia motivo di sospettarne la presenza in quantità o concentrazioni tali da rappresentare un potenziale pericolo per la salute umana. La ricerca dei parametri supplementari è effettuata con metodiche predisposte dall'Istituto superiore di sanità.

La ricerca applicata per controlli sistematici, ma anche più esatta e sensibile, è rappresentata dalla colimetria, cioe dalla ricerca quantitativa dei coliformi totali e dei coliformi fecali. I coliformi fecali sono di esclusiva origine fecale. Il limite proposto (assenza in 100 ml) consente, nella massima parte dei casi, larghi margini di sicurezza poiché è stato dimostrato che in acque recentemente contaminate i rapporti enterovirus/E.Coli e S.Typhi/E. coli oscillano tra 1/20000 e 1/100000.

CAMPIONI DI PRODOTTI

ORTOFRUTTICOLI O DERIVATI PER LA

RICERCA DI FITOSANITARI

493

CAMPIONI DI IMBALLAGGI, RECIPIENTI E

UTENSILI DESTINATI A VENIRE A

CONTATTO CON SOSTANZE ALIMENTARI

118

RILASCIO ABILITAZIONI ALLA VENDITA DI

PRODOTTI FITOSANITARI E COADIUVANTI

DI PRODOTTI FITOSANITARI

81

CORSI PER RIVENDITORI FITOFARMACI

10

ISPEZIONI SU ATTIVITA' DI VENDITA

FITOFARMACI

388

CORSI PER IMPIEGO FITOSANITARI

16

Mettendo a confronto i dati del 2011 con quelli dell’anno precedente, si rileva dalla Tabella 25 e dal relativo Grafico 25 che il numero totale di campioni di ortofrutticoli analizzati è passato da 5376 del 2010 a 4761 del 2011 registrando un decremento pari a 11,4%. Si osserva inoltre che anche se vi è stato un leggero aumento delle irregolarità che sono passate da 21 (0.4%) campioni nel 2010 a 22 (0.5%) campioni nel 2011 la percentuale di irregolarità globale risulta essere estremamente contenuta e attestata molto al di sotto dell’ 1 %.

Sono considerati irregolari i campioni che superano i limiti massimi di residui (LMR) stabiliti dal Regolamento comunitario 396/2005 che ha armonizzato tra tutti paesi dell’unione europei tali limiti. Questi sono fissati tenendo conto di tutte le categorie di consumatori compresi i gruppi vulnerabili, i bambini e i vegetariani e comprende tutte le diete esistenti in Europa compresa la dieta internazionale. I valori di LMR sono stati fissati secondo una valutazione fatta dall’ EFSA usando modelli di calcolo del rischio acuto e cronico, e per ogni sostanza attiva sono stati presi in considerazione i parametri tossicologici più critici in modo da effettuare una valutazione del rischio più conservativa per il consumatore. La sicurezza alimentare pertanto viene prima di quella in campo fitosanitario.

C’è da sottolineare, ad ogni modo, come il superamento occasionale di un limite legale non comporti un pericolo per la salute, ma il superamento di una soglia legale tossicologicamente accettabile. La tendenza decrescente delle irregolarità configura, comunque, una situazione in progressivo miglioramento dal punto di vista della sicurezza dei prodotti alimentari. Relativamente al livello di esposizione della popolazione italiana con la dieta, le stime di assunzione elaborate con i dati relativi ad anni precedenti, ma simili nei risultati, indicano che i residui dei singoli pesticidi ingeriti ogni giorno dal consumatore rappresentano una percentuale molto modesta dei valori delle dosi giornaliere accettabili delle singole sostanze attive e molto al di sotto del livello di guardia preso come riferimento per assicurare la qualità igienico-sanitaria degli alimenti.

RILASCIO ABILITAZIONE ALLA

VENDITA FUNGHI EPIGEI

SPONTANEI

245

PARERI ESPRESSI

362

INTERVENTI SU RICHIESTA

CITTADINI, FORZE DI POLIZIA,

PROCURA DELLA REPUBBLICA

1228

RILASCIO ABILITAZIONE ALLA VENDITA FUNGHI EPIGEI SPONTANEI

PARERI ESPRESSI

INTERVENTI SU RICHIESTA CITTADINI, FORZE DI POLIZIA, PROCURA DELLA

REPUBBLICA

245

362

1228

CONCLUSIONI Nel 2013, secondo anno del triennio di programmazione, l’attività di controllo ufficiale per la ricerca di OGM nel settore degli alimenti ha confermato la costante e particolare attenzione che tutte le Regioni e Province autonome e tutti i soggetti interessati rivolgono alla tematica OGM. Solo in una Regione non sono stati svolti i controlli programmati. Esaminando i dati relativi al territorio la valutazione generale dei risultati è positiva, sia dal punto di vista della numerosità dei campionamenti che di percentuale di non conformità. Infatti, il numero totale di campioni analizzati ed elaborati è di 868 sul territorio per i quali è stata rilevata una sola non conformità riguardante il riso GM non autorizzato. La percentuale di positività degli eventi autorizzati e i relativi valori riscontrati sono diminuiti rispetto all’anno precedente. Ciò conferma da una parte la consapevolezza crescente degli operatori del settore alimentare che pongono particolare attenzione lungo tutta la filiera, dall’approvvigionamento delle materie prime alla commercializzazione del prodotto finito, dall’altra l’efficacia dei controlli ufficiali messi in atto.

L'allarme in Europa Batterio killer, è colpa dei germogli di soia verde

Reinhard Burger, direttore dell'istituto Robert Koch (Rki), venerdì ha annunciato infatti che «la gente che ha mangiato i germogli ha fino a nove volte più probabilità di avere diarrea con sangue o altri sintomi della presenza del batterio rispetto a chi non li ha mangiati. Lo prova uno studio su persone che si sono sentite male dopo aver mangiato al ristorante. L'istituto ha invece scagionato cetrioli, pomodori e lattuga.

L'azienda della Bassa Sassonia (nord-ovest della Germania) che produce i germogli sospetti è stata chiusa. Tutti i suoi prodotti verranno ritirati dal commercio, hanno annunciato le autorità sanitarie tedesche. Si tratta di 18 tipi di germogli: al momento, spiegano all'Istituto federale per la valutazione dei rischi (Bfr), sono tutti sotto osservazione. Circa la metà (26 su 55) dei casi di Escherichia Coli del tipo 0104:H4 registrati in cinque regioni tedesche sono riconducibili proprio ai germogli di questa azienda.

Epidemia da E.coli O104:H4: le riflessioni della comunità scientifica e delle istituzioni in un workshop internazionale a Berlino Rosangela Tozzoli, Gaia Scavia, Alfredo Caprioli - Laboratorio europeo di riferimento per E.coli, Iss 1 marzo 2012 - La vasta epidemia di infezione da E.coli O104:H4,, verificatasi in Europa nel corso del 2011 legata al consumo di germogli vegetali prodotti da semi di fieno greco contaminato, ha drammaticamente riportato alla ribalta dei media e all’attenzione dell’opinione pubblica l’attualità delle malattie trasmesse da alimenti e le problematiche connesse alla capacità di governance di questi eventi da parte delle istituzioni pubbliche,

autorità sanitarie e organismi tecnico-scientifici. Il focolaio epidemico, centrato sull’area settentrionale della Germania ha visto coinvolte, a partire dal mese di maggio, oltre 3900 persone con 46 decessi, in 13 Paesi.

Notevoli sono state le implicazioni internazionali dell’emergenza sul piano

tecnico e politico, tanto da determinare nella Unione europea situazioni di vera e propria criticità nei rapporti istituzionali tra Stati membri e con alcuni Paesi terzi,

causate primariamente dalle conseguenze che la gestione della epidemia ha comportato sul piano degli scambi commerciali, in particolare dei prodotti orto-frutticoli.

Decreto del Commissario ad Acta 25 luglio 2014, n. U00247 Adozione della nuova edizione dei Programmi Operativi 2013 - 2015 a

salvaguardia degli obiettivi strategici di Rientro dai disavanzi sanitari della Regione Lazio.

• le malattie circolatorie sono la causa più frequente di morte, con una frequenza relativa del 36% nei maschi e del 42% nelle donne, seguite dai tumori maligni; • si stimano annualmente circa 9.500 casi incidenti di evento coronarico acuto e 6.800 di ictus cerebrale, con una incidenza annua rispettivamente di 306 x 100.000 residenti e 149 x 100.000 residenti di età 35-84 anni; • si stimano 340.000 casi prevalenti di diabete mellito tipo 2 nella classe di età 35+ anni, pari ad una prevalenza del 94‰; • si stimano 195.000 casi prevalenti di broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) nella classe di età 45+ anni, pari ad una prevalenza del 70‰; • si osserva una variabilità geografica e un divario per posizione socio-economica a sfavore delle classi più svantaggiate nei tassi di mortalità e nell’occorrenza di malattie.

INTERVENTI DI SORVEGLIANZA

NUTRIZIONALE

1011

PARERI SU TABELLE

DIETETICHE E MENU'

352

VIGILANZA SU TABELLE

DIETETICHE E MENU

654

CORSI EDUCAZIONE

ALIMENTARE

345

VISITE AMBULATORIALI PER

PREVENZIONE SOVRAPPESO E

OBESITA'

3914

sembra possa essere associabile al consumo di segale di cattiva qualità per le avverse condizioni climatiche di quel periodo. Nell’autunno del 943, nella regione di Limoges in Francia, migliaia di persone vennero colpite da una strana malattia caratterizzata da convulsioni, dolori lancinanti alle estremità e vaste lesioni cutanee, accompagnate da febbre alta e senso di bruciore insopportabile; in pochi giorni si poteva manifestare la gangrena e la morte. In casi meno gravi il decorso si svolgeva in modo subacuto ma con sofferenze ed esiti più o meno analoghi attribuibili all’azione vasocostrittrice dell’ergotamina, il più importante principio attivo della segale cornuta.

Il problema alimentare, almeno in Europa, ha subito una drastica evoluzione, soprattutto negli ultimi cinquant’anni e la situazione attuale nella UE è ben rappresentata da un’espressione del Libro Bianco (2000) che asserisce che gli abitanti dell’Unione “non hanno mai goduto di un livello di sicurezza alimentare così elevato come l’attuale”.

Quando l’esperienza è stata trasformata in conoscenza ha avuto inizio l’approccio scientifico al problema della nutrizione, quale oggi lo conosciamo.