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Tutorato n. 2 Prof. Daniele Gervasio [email protected] UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO Facoltà di Economia Corso di Bilanci secondo i principi contabili internazionali 90001 91070 Relatore: Daniela Forlani

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Tutorato n. 2

Prof. Daniele Gervasio

[email protected]

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO Facoltà di Economia

Corso di Bilanci secondo i principi contabili internazionali

90001

91070

Relatore: Daniela Forlani

Indice degli argomenti trattati

2

Prospetti obbligatori e note al bilancio

IAS 40 – Investimenti immobiliari

Esercizio 1 – applicazione del metodo del fair value.

IAS 16 – Immobilizzazioni materiali

Esercizio 2 - applicazione del metodo del costo.

Esercizio 3 - applicazione del metodo della rideterminazione del

valore.

IAS 17 – Leasing finanziario e leasing operativo

Esercizio 4 - leasing finanziario.

Prospetti obbligatori e note al bilancio

3

I prospetti obbligatori ai bilanci redatti secondo i principi contabili nazionali sono:

- il prospetto delle variazioni del patrimonio netto;

- il rendiconto finanziario.

PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DEL PATRIMONIO NETTO

Il contenuto previsto dallo IAS 1 per tale documento di bilancio è il seguente:

a) Il totale conto economico complessivo dell’esercizio, che rappresenta la

variazione subita nell’esercizio dal patrimonio netto di un’impresa derivante da

operazioni ed altri eventi diversi da quelli che originano da operazioni con i soci

che agiscono in tale loro qualità (es. versamenti di capitale).

b) Per ciascuna voce del patrimonio netto, gli effetti dell’applicazione retroattiva o

della rideterminazione retroattiva, secondo quanto previsto dallo IAS 8 (per

effetto dei cambiamenti dei principi contabili o per la correzione di errori).

c) Per ciascuna voce di patrimonio netto, una riconciliazione tra il valore contabile

all’inizio e quello al termine dell’esercizio.

Prospetti obbligatori e note al bilancio

4

RENDICONTO FINANZIARIO

Il rendiconto finanziario deve presentare i flussi finanziari avvenuti nell’esercizio

classificandoli tra attività:

OPERATIVA: deriva prevalentemente dalle principali attività generatrici di ricavi

dell’impresa, ovvero dalle operazioni di gestione e dagli altri fatti e operazioni

che partecipano alla determinazione dell’utile o della perdita dell’esercizio.

DI INVESTIMENTO: comprende l’acquisto e la cessione di attività immobilizzate

e altri investimenti finanziari non rientranti nelle disponibilità liquide.

FINANZIARIA: comporta la modifica delle dimensioni e della composizione del

capitale apportato e dei finanziamenti ottenuti dall’impresa.

Prospetti obbligatori e note al bilancio

5

NOTE AL BILANCIO

Le note illustrative di bilancio devono evidenziare:

a) Le valutazioni, diverse da quelle usate nella formulazione delle stime di bilancio,

fatte nel processo di applicazione dei principi contabili, che abbiano gli effetti

maggiormente significativi sui valori di bilancio.

b) Informazioni in merito alle assunzioni effettuate nella valutazione di

situazioni/risultati futuri e di altre situazioni di incertezza, che presentino un

rischio significativo di aggiustamenti rilevanti da apportare ai valori di bilancio

entro l’esercizio successivo.

c) I dividendi proposti o proclamati prima della data di autorizzazione alla

pubblicazione del bilancio, ma non riconosciuti come distribuzione di

patrimonio netto nel periodo, e il relativo valore per azione.

d) L’ammontare dei dividendi privilegiati cumulati non riconosciuti.

e) Gli obiettivi, le politiche e le procedure di gestione di capitale.

f) ecc.

La disciplina aggiuntiva è contenuta in calce a ciascun ulteriore IAS/IFRS emanato

dallo IASB.

IAS 40 – Investimenti immobiliari

6

Un investimento immobiliare è una proprietà immobiliare posseduta per:

a) percepire canoni d’affitto;

b) ottenere un apprezzamento del capitale.

Un investimento immobiliare genera flussi di cassa in modo

indipendente dalle attività possedute da un’impresa.

Le seguenti categorie di immobili non rappresentano investimenti

immobiliari e dunque non può essere applicato lo Ias 40:

immobile destinato alla vendita nel corso del normale svolgimento dell’attività

imprenditoriale o in fase di costruzione per vendita futura: IAS 2;

immobile costruito per conto terzi: IAS 11;

immobile dato in locazione attraverso un leasing finanziario: IAS 17

Immobile ad uso del proprietario, in via di sviluppo, ad uso dei dipendenti:

IAS 16.

IAS 40 – Investimenti immobiliari

7

RILEVAZIONE INIZIALE

Un investimento immobiliare deve essere valutato inizialmente al costo,

comprensivo dei costi dell’operazione.

IAS 40 – Investimenti immobiliari

8

VALUTAZIONE SUCCESSIVA

La valutazione successiva può avvenire:

1) al costo

- indicando il fair value dell’investimento immobiliare nelle note al

bilancio;

- valutando poi tutti i propri investimenti immobiliari secondo lo IAS

16 (immobilizzazioni materiali) o l’IFRS 5 (attività possedute per la

vendita).

2) al fair value, rilevandone le variazioni a conto economico;

- in tal caso gli investimenti immobiliari non vanno ammortizzati.

Il criterio scelto dovrà essere applicato a tutti gli investimenti immobiliari

IAS 40 – Investimenti immobiliari

9

IAS 40 – Investimenti immobiliari

10

IAS 40 – Investimenti immobiliari

11

Esercizio 1. Il metodo del fair value.

12

La società Alfa acquista in data 1°gennaio 20X1 un fabbricato che decide di detenere

in vista di una futura locazione operativa, finalizzata alla percezione di canoni di

affitto.

Il fabbricato è stato acquistato ad un prezzo di € 250.000. L’operazione ha comportato

il sostenimento da parte dell’impresa dei seguenti costi accessori:

-spese notarili € 8.000;

- imposte e altri costi per il passaggio di proprietà € 2.000;

- costi sostenuti per verificare la fattibilità dell’investimento € 1.000.

1) Determinare il valore di iscrizione iniziale dell’immobile, mostrandone la scrittura

contabile.

2) Rilevare le scritture contabili da effettuare nei successivi 2 esercizi, applicando il

metodo del fair value previsto dallo IAS 40, tenendo conto che il valore di mercato

del fabbricato cambia come indicato nella seguente tabella.

Fine anno Fair Value

X1 265.000,00

X2 250.000,00

13

1) Determinare il valore di iscrizione iniziale dell’immobile, mostrandone la scrittura

contabile.

Descrizione Importo

Prezzo di acquisto 250.000,00

Spese notarili 8.000,00

Imposte e costi diversi 2.000,00

Totale 260.000,00

Il costo iniziale di rilevazione comprende

solo le spese e gli altri costi direttamente

attribuibili all’acquisto.

Fabbricati

(SP)

Banca

(SP)

260.000 260.000

Esercizio 1. Il metodo del fair value.

14

2) Rilevare le scritture contabili da effettuare nei successivi 2 esercizi, applicando il

metodo del fair value previsto dallo IAS 40, tenendo conto che il valore di mercato del

fabbricato cambia come indicato nella seguente tabella.

Anno X1

Anno X2

Al termine dell’anno X2 il fabbricato sarà iscritto in bilancio ad un valore di € 250.000.

Fabbricati

(SP)

Ricavi

(CE)

5.000 5.000

Costi

(CE)

Fabbricati

(SP)

15.000 15.000

= 265.000-260.000

= 250.000-265.000

L’applicazione del metodo del fair value non prevede l’ammortamento

del cespite a fine esercizio.

Esercizio 1. Il metodo del fair value.

15

DEFINIZIONE

Le attività materiali disciplinate dallo IAS 16 riguardano gli immobili, gli

impianti e i macchinari:

detenuti per essere impiegati nel corso della produzione per la fornitura di

beni e servizi, o per scopi amministrativi;

ci si attende di poter utilizzare per più di un esercizio

La rilevazione di immobili, impianti e macchinari è possibile se:

• è probabile che i futuri benefici economici saranno goduti dall’impresa;

• il costo del bene può essere determinato attendibilmente.

IAS 16 – Immobilizzazioni materiali

MISURAZIONE INIZIALE

Il costo di acquisto di una

attività materiale deve

comprendere

Il suo prezzo di acquisto al netto di sconti e abbuoni.

Qualsiasi costo direttamente sostenuto per portare il bene nel luogo e nelle condizioni necessarie per l’uso per il quale esso è stato acquistato.

La stima iniziale dei costi di smantellamento o di rimozione del bene e di bonifica del luogo da esso occupato, solo nella misura in cui sono rilevati come accantonamento, e per fattispecie insite al cespite stesso

IAS 16 – OIC 16

Solo per lo IAS 16

IAS 16 – Immobilizzazioni materiali

16

Esempi di costi diretti da comprendere nella valutazione iniziale:

• i costi di preparazione del sito che ospita il bene;

• i costi di spedizione iniziale, di installazione e assemblaggio;

• i costi di eventuali test o collaudi;

• i costi di consulenti tecnici, quali architetti ed ingegneri.

Esempi di costi da NON comprendere nella valutazione iniziale:

• oneri derivanti dall’uso o ricollocazione di un bene;

• oneri amministrativi e generali;

• costi di lancio di un nuovo prodotto o servizio;

• studi di fattibilità precedenti alla costruzione;

• costi legati al trasferimento dell’attività dell’azienda.

IAS 16 – Immobilizzazioni materiali

17

MISURAZIONE INIZIALE

Il costo di un immobile, impianto o macchinario include:

stima iniziale dei costi di smantellamento e di rimozione del bene e di bonifica del sito su cui insiste

oneri finanziari in base alle condizioni previste dallo IAS 23

costi direttamente attribuibili per portare il bene nel luogo e nelle condizioni necessarie per essere utilizzato secondo quanto previsto dalla direzione

dell’impresa

interessi impliciti in caso di pagamento differito oltre le normali condizioni di credito

sconti commerciali e abbuoni

prezzo di acquisto, inclusi dazi all’importazione e tasse di acquisto non recuperabili

IAS 16 – Immobilizzazioni materiali

18

MISURAZIONE INIZIALE

Lo IAS 16 stabilisce due metodi di valutazione successiva di un elemento di immobili, impianti e

macchinari:

METODO DEL COSTO

METODO DELLA RIDETERMINAZIONE DEL

VALORE

Un elemento di immobili, impianti e

macchinari deve essere contabilizzato al

costo meno l’ammortamento cumulato e

qualsiasi perdita di valore cumulata

Un elemento di immobili, impianti e

macchinari deve essere contabilizzato al fair

value meno l’ammortamento cumulato e

qualsiasi perdita di valore cumulata

Uno ed un solo modello deve essere uniformemente applicato a ciascuna classe di immobili, impianti e

macchinari.

IAS 16 – Immobilizzazioni materiali

19

VALUTAZIONE SUCCESSIVA

Modello del costo

Ammortamento del

costo lungo la vita

utile

Modello della

rideterminazione del

valore

Ammortamento

dell’importo rideterminato

lungo la vita utile

Rideterminazione

IAS 16 – Immobilizzazioni materiali

20

VALUTAZIONE SUCCESSIVA

Il 1° gennaio 20X1 si acquista un macchinario al prezzo di euro 27.000.

Oltre al costo di acquisto si sostengono anche o seguenti costi:

- euro 2.000 per l’imballaggio e la spedizione del bene;

- euro 700 per gli studi di fattibilità dell’investimento;

- euro 1.500 per l’effettuazione di test e collaudi;

- euro 500 per la consulenza richiesta a tecnici ed ingegneri per l’integrazione del macchinario nel processo produttivo;

- euro 800 per spese amministrative generali.

La vita utile del bene è di 6 anni.

Il valore residuo al termine del 6° anno è pari a 0.

1) Determinare il valore di iscrizione iniziale dell’immobile.

Si supponga inoltre che al 1° gennaio 20X3 alcuni indicatori facciano prevedere che l’attività potrebbe avere perso di valore; si effettua quindi una stima del valore recuperabile, che risulta pari ad euro 10.400 in quella data.

2) Indicare il piano d’ammortamento del bene per la durata della vita utile tenendo conto della perdita di valore subita.

21

Esercizio 2. Il criterio del costo.

1) Determinare il valore di iscrizione iniziale dell’immobile.

22

Esercizio 2. Il criterio del costo.

Descrizione Importo

Prezzo di acquisto 27.000

Costi di imballaggio e di spedizione 2.000

Costi per test e collaudi 1.500

Costi per consulenze tecniche 500

Totale 30.000

Si devono considerare solo i costi direttamente

attribuibili per portare il macchinario nel

luogo e nelle condizioni necessarie per essere

utilizzato secondo quanto previsto dalla

direzione dell’impresa.

Anni Valore contabile Conto economico Note Amm.

31/12/20X1 30.000 Ammortamento 5.000

31/12/20X2 25.000 Ammortamento 5.000

31/12/.20X3 20.000 Perdita di valore Valore contabile: 20.000 - 9.600

Valore recuperabile: 10.400

7.800 Ammortamento (10,400/4) 2.600

31/12/20X4 5.200 Ammortamento 2.600

31/12/20X5 2.600 Ammortamento 2.600

31/12/20X6 0 Ammortamento 2.600

30.000

Esercizio 2. Il criterio del costo.

2) Indicare il piano d’ammortamento del bene per la durata della vita utile

tenendo conto della perdita di valore subita.

Nell’esercizio 20X3 si imputa a C.E.

la perdita di € 9.600 per allineare il

valore contabile a quello

recuperabile.

L’ammortamento viene

rideterminato lungo la residua

vita utile considerando il

nuovo valore recuperabile.

23

L’anno 20X1 (si supponga il 30 aprile X1) si acquista un’immobilizzazione

materiale al costo di euro 150.000.

La vita utile del cespite è di 6 anni e il valore residuo al 6°anno è pari a 0.

a) Si supponga la serie temporale di fair value riportata nella tabella di

seguito e si determino le scritture contabili successive alla rilevazione

iniziale.

24

Esercizio 3. Il criterio del costo rivalutato.

Fine anno Fair value

31/12/X1 125.000

31/12/X2 130.000

31/12/X3 110.000

31/12/X4 84.000

31/12/X5 50.000

31/12/X6 0

25

Esercizio 3. Il criterio del costo rivalutato.

Fine anno Fair value

31/12/X1 125.000

31/12/X2 130.000

31/12/X3 110.000

31/12/X4 84.000

31/12/X5 50.000

31/12/X6 0

Anno X1

1) Ammortamento in base alla vita utile stimata : 150.000 / 6 = 25.000

2) Poiché il valore recuperabile corrisponde al valore contabile non sarà necessario

effettuare alcuna rivalutazione/svalutazione.

Amm.to

(CE)

F.do Amm.to

(SP)

25.000 25.000

26

Esercizio 3. Il criterio del costo rivalutato.

Anno X2

1) Rivalutazione a equity: 130.000 – 125.000 = 5.000

2) Ammortamento in base al nuovo valore (130.000) sulla base della vita utile residua :

130.000 / 5 = 26.000

Amm.to

(CE)

F.do Amm.to

(SP)

26.000 26.000

Impianti

(SP)

Riserva di

rivalutazione

(SP)

5.000 5.000

Fine anno Fair value

31/12/X1 125.000

31/12/X2 130.000

31/12/X3 110.000

31/12/X4 84.000

31/12/X5 50.000

31/12/X6 0

27

Esercizio 3. Il criterio del costo rivalutato.

Anno X3

1) Rivalutazione a equity: 110.000 – 104.000 = 6.000

2) Ammortamento in base al nuovo valore (110.000) sulla base della vita utile residua :

110.000 / 4 = 27.500

Amm.to

(CE)

F.do Amm.to

(SP)

27.500 27.500

Impianti

(SP)

Riserva di

rivalutazione

(SP)

6.000 6.000

Fine anno Fair value

31/12/X1 125.000

31/12/X2 130.000

31/12/X3 110.000

31/12/X4 84.000

31/12/X5 50.000

31/12/X6 0

28

Esercizio 3. Il criterio del costo rivalutato.

Anno X4

1) Rivalutazione a equity: 84.000 – 82.500 = 1.500

2) Ammortamento in base al nuovo valore (84.000) sulla base della vita utile residua :

84.000 / 3 = 28.000

Amm.to

(CE)

F.do Amm.to

(SP)

28.000 28.000

Impianti

(SP)

Riserva di

rivalutazione

(SP)

1.500 1.500

Fine anno Fair value

31/12/X1 125.000

31/12/X2 130.000

31/12/X3 110.000

31/12/X4 84.000

31/12/X5 50.000

31/12/X6 0

29

Esercizio 3. Il criterio del costo rivalutato.

Anno X5

1) Svalutazione imputata a riduzione della riserva (in quanto capiente): 56.000 –

50.000 = 6.000

Ammortamento in base al nuovo valore (50.000) sulla base della vita utile residua :

50.000 / 2 = 25.000

Amm.to

(CE)

F.do Amm.to

(SP)

25.000 25.000

Riserva di

rivalutazione

(SP)

Impianti

(SP)

6.000 6.000

Fine anno Fair value

31/12/X1 125.000

31/12/X2 130.000

31/12/X3 110.000

31/12/X4 84.000

31/12/X5 50.000

31/12/X6 0

30

Esercizio 3. Il criterio del costo rivalutato.

Anno X6

1) Ammortamento finale = 25.000. Valore residuo = 0

Amm.to

(CE)

F.do Amm.to

(SP)

25.000 25.000

Fine anno Fair value

31/12/X1 125.000

31/12/X2 130.000

31/12/X3 110.000

31/12/X4 84.000

31/12/X5 50.000

31/12/X6 0

L’esposizione in bilancio di tale immobilizzazione nei 6 esercizi ha comportato i seguenti

ammontari:

Stato Patrimoniale

Valore lordo Ammortamento(*) Valore

Netto

Fair value Riserva di

Rivalutazione

31/12/X1 150.000 25.000 125.000 125.000 -

31/12/X2 125.000 26.000 104.000 130.000 5.000

31/12/X3 104.000 27.500 82.500 110.000 6.000

31/12/X4 82.500 28.000 56.000 84.000 1.500

31/12/X5 56.000 25.000 25.000 50.000 (6.000)

31/12/X6 25.000 25.000 0 0 -

156.500 1.500

* l’ammortamento annuo è stato calcolato sul valore rivalutato in base alla vita residua

Esercizio 3. Il criterio del costo rivalutato.

31

IAS 17 - Leasing finanziario e leasing operativo

32

DEFINIZIONE

Il leasing è un contratto per mezzo del quale il locatore trasferisce al

locatario, in cambio di un pagamento o di una serie di pagamenti, il

diritto all’utilizzo di un bene per un periodo di tempo stabilito.

Possono costituire oggetto di leasing:

- beni immobili (capannoni, uffici, negozi, ecc.);

- beni mobili materiali (impianti, macchinari, automezzi, ecc.);

- beni immateriali (software, marchi, ecc.).

Leasing finanziario: trasferisce sostanzialmente tutti i rischi e i benefici

derivanti dalla proprietà del bene. Il diritto di proprietà può essere

trasferito o meno al termine del contratto.

Leasing operativo: è un leasing differente dal leasing finanziario, in

quanto non trasferisce al locatario tutti i rischi e i benefici connessi alla

proprietà del bene.

Leasing finanziario Leasing operativo

• Il leasing trasferisce la proprietà del bene al

locatario al termine del contratto di leasing.

• Nel contratto non vi sono clausole che

prevedono il riscatto del bene alla scadenza.

• Il locatario ha l’opzione di acquisto del bene

ad un prezzo che ci si attende sia

sufficientemente inferiore al fair value (valore

equo) alla data alla quale si può esercitare

l’opzione cosi che, all’inizio del leasing, è

ragionevolmente certo che essa sarà

esercitata.

• Il locatario ha l’opzione di acquisto del bene

alla scadenza ad un prezzo pari al fair value

determinato alla data di scadenza stessa.

• La durata del leasing copre la maggior parte

della vita economica del bene, anche se la

proprietà non è trasferita.

• La durata del leasing è sostanzialmente

inferiore alla vita utile del bene locato.

• All’inizio del leasing il valore attuale dei

pagamenti minimi dovuti per il leasing

equivale almeno al fair value (equo) del bene

locato.

• Il contratto può contenere clausole che

consentono il rinnovo dello stesso a

scadenza.

• I beni locati sono di natura così particolare

che solo il locatario può utilizzarli senza

importanti modifiche.

• I beni oggetto di locazione non hanno una

natura specialistica per il locatario.

IAS 17 - Leasing finanziario e leasing operativo

33

34 34

Ulteriori indicatori di situazioni che, individualmente o congiuntamente,

potrebbero condurre a classificare un leasing come finanziario, sono i

seguenti:

• il locatario può risolvere il leasing in qualsiasi momento e, in tal caso,

le perdite del locatore relative alla risoluzione sono sostenute dal

locatario;

• gli utili o le perdite derivanti da variazioni del fair value (valore equo)

del valore residuo ricadono sul locatario (per esempio sotto forma di

restituzione di canoni equivalenti alla maggior parte dei ricavi di

vendita al termine del leasing);

• il locatario ha la possibilità di continuare il leasing per un ulteriore

periodo ad un canone sostanzialmente inferiore a quello di mercato.

IAS 17 - Leasing finanziario e leasing operativo

Locatario Locatore

• Rileva a conto economico i canoni di

leasing alla voce B8) “costi per godimento di

beni di terzi” senza distinguere la quota

relativa agli interessi.

• Mantiene iscritto tra le attività

patrimoniali il cespite.

• In bilancio rileva, tra gli impegni dei conti

d’ordine, l’importo dei canoni a scadere,

compreso il prezzo di riscatto, previsti dal

contratto (OIC 22).

• Rileva i canoni percepiti tra i ricavi di

conto economico alla voce A1) “ricavi dalle

vendite e dalle prestazioni di servizi”.

• In caso di riscatto iscrive tra le attività

dello stato patrimoniale il bene (in quanto

in tale momento si realizza giuridicamente

il passaggio di proprietà) ad un valore pari

al prezzo di riscatto.

• Imputa a conto economico le quote

d’ammortamento annuali del cespite alla

voce B10).

• Il cespite rilevato in bilancio verrà poi

ammortizzato in base alla residua vita utile.

• Al momento del ricatto elimina dalle

attività il bene rilevando l’eventuale

plusvalenza o minusvalenza.

IAS 17 - Leasing finanziario e leasing operativo

35

Esercizio 4. Leasing finanziario

All’inizio dell’esercizio n si stipula un contratto di leasing finanziario che con durata di 4 anni e che prevede:

- il pagamento di 3 rate annuali anticipate di euro 15.000;

- un prezzo di riscatto al quarto anno di euro 2.000.

Il tasso di interesse effettivo annuo è dell’8%.

Il fair value dell’impianto oggetto del leasing all’inizio dell’anno n è di euro 55.127.

La vita utile dell’impianto è prevista di anni 7.

Per semplicità non si prevedono costi accessori.

Data l’esiguità del prezzo di riscatto rispetto al valore del bene nel momento in cui l’opzione può essere esercitata, si ritiene ragionevolmente certo che il riscatto avverrà.

36

Esercizio 4. Leasing finanziario

Leasing finanziario nel bilancio dell’utilizzatore

Al momento della stipula del contratto l’utilizzatore deve individuare il

valore da attribuire al cespite e al relativo debito da iscrivere il bilancio.

Tale valore viene individuato confrontando il fair value del bene con il

valore attuale dei pagamenti minimi dovuti (nr. 4 canoni di euro 15.000

e prezzo di riscatto euro 2.000).

Il tasso di interesse implicito del leasing da utilizzare per l’attualizzazione

dei pagamenti minimi dovuti si determina come tasso i che soddisfa la

seguente uguaglianza:

Valore attuale dei canoni e del riscatto = Fair Value del bene

37

Esercizio 4. Leasing finanziario

Leasing finanziario nel bilancio dell’utilizzatore

Fair value = 15.000 +15.000*(1+8%)-1 +15.000*(1+8%)-2 +15.000*(1+8%)-3 +

2.000*(1+8%)-4

55.127 = 15.000 +15.000*(1+8%)-1 +15.000*(1+8%)-2 +15.000*(1+8%)-3 +

2.000*(1+8%)-4

38

Esercizio Pagamenti Valore attuale

n 15.000,00 15.000,00

n+1 15.000,00 13.888,89

n+2 15.000,00 12.860,08

n+3 15.000,00 11.907,48

n+4 2.000,00 1.470,06

Totale 62.000,00 55.127,00

62.000,00 –

55.127,00 =

6.873,00

INTERESSI PASSIVI

IMPLICITI DA

ATTRIBUIRE PER

COMPETENZA AI

DIVERSI ESERCIZI

Esercizio 4. Leasing finanziario

Leasing finanziario nel bilancio dell’utilizzatore

Nel corso del tempo il debito verso la società di leasing si modifica come

indicato nella seguente tabella:

39

Esercizio Debito a inizio

anno (a)

Canone annuo

pagato (b)

Ammontare

finanziato (a-b)

Interessi

maturati (a-

b)*8%

Debito a fine

esercizio

n 55.127,00 15.000,00 40.127,00 3.210,16 43.3337,10

n+1 43.337,10 15.000,00 28.337,10 2.266,97 30.604,07

n+2 30.604,07 15.000,00 15.604,67 1.248,33 16.852,40

n+3 16.852,40 15.000,00 1.852,40 148,19 2.000,00

n+4 2.000,00 2.000,00 0,00 0,00 0,00

Totale - 62.000,00 - 6.873,65 -

Esercizio 4. Leasing finanziario

Leasing finanziario nel bilancio dell’utilizzatore

Scritture contabili

a) Stipula del contratto di leasing: l’utilizzatore iscrive il bene tra le attività

dello stato patrimoniale al fair value e rileva in contropartita il debito vs la

società di leasing per lo stesso importo.

b) Pagamento dei canoni: l’utilizzatore riduce il debito verso la società di

leasing per la parte di canone pagato attribuibile alla quota capitale e a

conto economico imputa gli interessi passivi di competenza dell’esercizio.

40

Impianti

(SP)

Debito vs. società di

leasing

(SP)

55.127,00 55.127,00

Diversi

Debito vs società di leasing

(SP)

Interessi passivi

(CE)

Banca

(SP)

11.789,84

3.210,16

15.000,00

Esercizio 4. Leasing finanziario

Leasing finanziario nel bilancio dell’utilizzatore

Scritture contabili

c) Rilevazione dell’ammortamento annuale: l’iscrizione del bene tra le

attività dello stato patrimoniale comporta la rilevazione da parte

dell’utilizzatore dell’ammortamento annuale. Poichè si ritiene

ragionevolmente certo il riscatto del bene dopo i primi 3 esercizi, si

assume come periodo di ammortamento quello relativo alla vita utile

del bene, pari a 7anni.

41

Ammortamento

(CE)

Fondo ammortamento

(SP)

7.875,29 7.875,29

Esercizio 4. Leasing finanziario

Leasing finanziario e leasing operativo a confronto

Qualora il leasing fosse rientrato nell’ambito di applicazione del metodo patrimoniale (l’unico metodo previsto dalla normativa italiana) cosa sarebbe cambiato nel bilancio dell’utilizzatore?

a) Stipula del contratto di leasing: al momento della stipula del contratto di leasing il locatore non effettua alcuna scrittura contabile, poiché il bene concesso in locazione rimane iscritto tra le attività del locatore.

b) Pagamento dei canoni: al pagamento dei canoni il locatario imputa a conto economico il canone per l’intero importo.

c) Pagamento del prezzo di riscatto: è al pagamento del prezzo di riscatto che il locatario rileva tra le proprie attività il bene oggetto di locazione finanziaria per un valore pari al prezzo di riscatto, che verrà poi ammortizzato lungo la vita utile residua del bene (nr. 2 esercizi)

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Canoni di leasing

(CE)

Banca

(SP)

15.000,00 15.000,00

Impianti

(SP)

Banca

(SP)

2.000,00 2.000,00

Esercizio 4. Leasing finanziario

Leasing finanziario e leasing operativo a confronto

• Nella nota integrativa dei primi 4 esercizi dovranno tuttavia essere fornite

le informazioni richieste dal codice civile.

• Per l’esercizio (n) le informazioni da fornire sono:

• il valore attuale delle rate di canone non scadute (che corrisponde in

ciascun esercizio al debito finale che risulterebbe dal metodo

finanziario) è pari a 43.337;

• l’onere finanziario effettivo attribuibile al contratto è di 6.873 di cui

3.210 riferibile all’esercizio;

• l’ammontare al quale i beni oggetto di locazione sarebbero stati iscritti

alla data di chiusura dell’esercizio qualora fossero stati considerati

immobilizzazioni è di 47.252;

• l’ammortamento inerente all’esercizio sarebbe stato di 7.785.

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