trentino industriale ottobre-novembre 2015

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ANNO 56 | N°05 OTTOBRE | NOVEMBRE 2015 Serve più tifo intorno alle imprese Il Presidente di Confindustria Trento, Giulio Bonazzi, parla del suo programma e interviene nel dibattito sull’economia locale Speciale Tessile e abbigliamento: un comparto solido e composito Aziende Menz&Gasser compie 80 anni e annuncia nuovi investimenti Vendemmia Un’ottima annata per la viticoltura di montagna

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Il bimestrale di Confindustria Trento

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Page 1: Trentino Industriale ottobre-novembre 2015

ANNO 56 | N°05

OTTOBRE | NOVEMBRE 2015

Serve più tifo intorno alle imprese

Il Presidente di Confindustria Trento, Giulio Bonazzi, parla del suo programma e interviene nel dibattito sull’economia locale

SpecialeTessile e abbigliamento: un comparto solido e composito

Aziende Menz&Gasser compie 80 anni e annuncia nuovi investimenti

VendemmiaUn’ottima annata per la viticoltura di montagna

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è il segno del gruppo Marangoni. Uno dei pochi al mondo a gestire tutte le attività connesse all’intero ciclo di vita del

pneumatico: dai macchinari per l’industria del pneumatico alle gomme per usi industriali, dalla produzione di pneumatici

nuovi ai ricostruiti, dai sistemi per la ricostruzione alla distribuzione. è il segno di un’azienda in movimento verso il futuro,

continuamente alla ricerca di materiali e tecnologie all’avanguardia. è segno di un grande rispetto per l’ambiente che si

concretizza nell’impegno per il recupero dell’energia attraverso lo smaltimento.

Ecco perché, se sulla vostra strada c’è Marangoni, è sempre un buon segno.

Buon segno.

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TRENTINOINDUSTRIALE.COM | OTT-NOV 2015

rubriche

9 copertina

13 associazione

14 speciale tessile

25 aziende

33 economia

49 education

53 internazionalizzazione

55 innovazione

il punto

7 Serve una visione di lungo periodo

copertina

9 ”Miope chi auspica menoindustria in Trentino”

associazione

13 La Giunta in visita all'Expo Milano 2015

speciale tessilee abbigliamento

14 Un comparto solido e composito

16 Filati su misura

18 55 anni con impegno e passione

21 Crescita continua per Texbond

23 Madre tedesca, gusto italiano

aziende

25 Un nuovo Pizza Centera Borgo Valsugana

27 Da 50 anni in Val di Fiemme

28 Terza generazione, terza giovinezza

29 Un progetto a lungotermine per la Valsugana

30 Sensori high-tech da vent'anni

31 Ferrari miglior produttoredi bollicine al mondo

economia

33 Ottima annata per laviticoltura di montagna

39 Jobs act: via libera agliultimi decreti attuativi

42 Confindustria vede la crescita

46 Emessi i primi minibond trentini

48 Industria trentina all'Expo

education

49 Alternanza formativae alternanza lavorativa

51 Made ++, scuola per maker

internazionalizzazione

53 USA volano per lo sviluppo

54 Nuovi mercati per il Made in Trentino

innovazione

55 IPSP 2015: vince La Sportiva

56 TedxTrento Salon Dolomiti Assoluto

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I prezzi indicati vanno maggiorati di IVA.

L’editore si riserva di valutare di volta in volta la compatibilità con la rivista dei messaggi pubblicati proposti.

Laura Canzian [email protected] 338 7789032 | F 0461 933551

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www.trentinoindustriale.comil nostro periodico è anche online compresi i numeri arretrati

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La pubblicità su Trentino Industriale significa:

11 mila copie ogni numero;

invio a tutte le industrie aderenti a Confindustria Trento e ad un selezionato elenco di imprese artigiane, turistiche,commerciali e di servizi;

invio ai professionisti trentini: ingegneri ed architetti,commercialisti e consulenti aziendali, notai ed avvocati, giornalisti...;

invio a università, istituti di ricerca, scuole e centri di formazione professionale;

articoli, servizi, firme autorevoli e interviste a personaggi di spicco;

presentazione di aziende, loro attività e prodotti ad una vasta e competente platea di lettori;

autorevolezza di una voce “targata” Confindustria.

PUBBLICITÀ

TRENTINO INDUSTRIALE Anno 56 | N. 5 Ottobre - Novembre 2015

Direttore ResponsabileAlessandro Santini

Comitato di RedazioneAlessandro LunelliRoberto BusatoPaolo AnghebenPierangelo BaldoLorenzo GarbariAndrea MarsonetEduard MartinelliRoberto Pisetta

RedazioneSilvia BrunoPrimo Bee

Direzione, Redazione e AmministrazionePalazzo Stella, Via Degasperi, 7738123 TrentoT 0461 360000 | F 0461 933551Internet: www.trentinoindustriale.come-mail: [email protected]

Progetto graficoGRAFFITI - It’s Communication

StampaSaturnia | Via Caneppele, 46 | Trento 0461 822636 - 822603

EditoreAssociazione degli Industrialidella Provincia di Trento

PubblicitàITIS Srl | Via Degasperi, 77 | Trento | T 0461 360000Laura Canzian | T 338 7789032 | F 0461 933551

Autorizzazione del Tribunale di TrentoN. 71 del 10 febbraio 1990

Le tesi espresse nelle rubriche e negli articoli firmati impegnano soltanto l’autore e non rispecchiano quindi necessariamente le opinioni della rivista.

Associato all’UnioneStampa Periodica Italiana

INFORMATIVAAi sensi dell’art. 13 del D.Lgs. 30 giugno 2003, n. 196, si informano i destinatari del periodico che i dati dei medesimi sono conservati - con la garanzia di massima sicurezza - nell’archivio informatico del Titolare del trattamento: Associazione degli Industriali della Provincia di Trento via Degasperi 77 - 38100 TRENTO. Tali dati saranno utilizzati esclusivamente per l’invio del periodico e di eventuali allegati.Ai sensi dell’art. 7 del citato D.Lgs., i destinatari hanno diritto di conoscere, aggiornare, rettificare, cancellare i dati, nonché di esercitare tutti i restanti diritti ivi previsti mediante comunicazione scritta al Titolare del trattamento.

TARIFFE

SECONDA DI COPERTINA | I ROMANA | CONTROSOMMARIOper un’uscita € 1.700

FRONTE COLOPHON | FRONTE EDITORIALEper un’uscita € 1.600

TERZA DI COPERTINAper un’uscita € 1.500

PAGINA INTERNA A COLORIper un’uscita € 1.100

PAGINA DOPPIA A COLORIper un’uscita € 1.950

PUBLIREDAZIONALEper un’uscita, testo fornito di 2.200 battute, accompagnato da 1 o 2 foto in alta definizione (300dpi) € 1.200

INSERTOpeso max 40 gr. formato 21x28(stampa esclusa) € 2.200

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il pun

to

L’economia italiana potrebbe essere a un punto di svolta. Lo confermano il Cen-

tro Studi di Confindustria, che ha rivisto al rialzo le previsioni di crescita, e ora

anche il Fondo Monetario Internazionale.

Il momento resta comunque delicato. Il recupero rischia di essere fragile, se

non viene accompagnato da politiche orientate alla crescita delle imprese e al

miglioramento della loro competitività.

Nelle ultime settimane la nostra Associazione ha partecipato ad alcuni eventi

aziendali – di cui diamo notizia in questo numero di Trentino Industriale – per

celebrare anniversari e inaugurare nuovi investimenti. Un segnale davvero inco-

raggiante.

Si tratta di aziende che, nonostante la crisi economica, hanno investito decine

di milioni di euro e hanno assunto centinaia di lavoratori, dando un contributo

fondamentale ai livelli occupazionali delle valli in cui risiedono.

Purtroppo sulla stampa fanno più notizia le crisi aziendali, la cassa integrazione

e le chiusure degli stabilimenti. Servirebbe invece maggiore consapevolezza sul

ruolo del settore industriale locale e sullo stretto legame – anche se talvolta non

così evidente – che esiste con gli altri ambiti dell’economia e della società.

Ma è anche necessario che chi ha la responsabilità istituzionale definisca una

politica industriale di lungo respiro e poi vi si attenga con coerenza. Le imprese

hanno bisogno innanzitutto di certezze. A cominciare dalla politica fiscale.

Su questo terreno continueremo a spingere, affinché si prosegua nella direzione

di una riduzione del carico fiscale per le imprese. Le agevolazioni Irap previste

dalla nostra Autonomia negli ultimi anni hanno consentito al settore produttivo di

investire in nuovi macchinari e di incrementare l’occupazione. Si tratta di sconti

fiscali, quindi, che col tempo rientrano nelle casse pubbliche, grazie alla ricchez-

za che generano.

La politica deve avere una visione di lungo periodo, senza guardare all’immedia-

to o al consenso procurato dalle sue decisioni. Vanno evitate quelle scelte che

nel breve accontentano molti, ma che in prospettiva non rappresentano uno

stimolo alla crescita del nostro territorio.

Roberto BusatoDirettore di Confindustria Trento

Serve una visione di lungo periodo

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copertina

Bonazzi, nella sua relazione di insediamento all’Assemblea generale di Confin-dustria Trento dello scorso giugno, Lei ha posto l’innovazione, l’internazionalizzazione e i rap-porti con gli Associati come obiettivi prioritari del suo mandato.Innovazione e internazionalizzazione, più che obiettivi li definirei necessità. Non sono più op-zioni per un’impresa, come potevano essere dieci anni fa. Oggi chi non si rinnova o non cerca di crescere nei mercati esteri, avrà difficoltà in futuro. La globalizzazione è un processo in corso da anni e non si può fermare. Possiamo solo confrontarci con questa nuova dimensione per cercare di trar-ne vantaggio.In questo Confindustria Trento può svolgere un ruolo importante a supporto delle imprese. Ad esempio facilitando i rapporti con i centri di ri-cerca, oppure affiancando le aziende che vogliono esplorare nuove opportunità nei mercati esteri.È anche in quest’ottica che ho posto i rapporti con gli Associati tra gli obiettivi prioritari del mio mandato. Sono convinto che le aziende medio-grandi, con la loro presenza internazionale e la loro elevata propensione all’innovazione, possano aiutare quelle più piccole ad affrontare questi per-corsi di crescita.

Nelle prime uscite pubbliche da Presidente, Lei ha insistito molto sull’esigenza di comunicare meglio il ruolo dell’industria in Trentino. Ritie-ne che non sia percepito in maniera corretta?Ogni tanto in Trentino riemerge un clima ostile all’impresa. Quasi fosse un disturbo, una presenza sgradita. Eppure un occupato su cinque in Trenti-no lavora in aziende nostre associate. L’industria produce un quarto della ricchezza prodotta a li-

vello provinciale. Se venisse a mancare questo ap-porto, il sistema non reggerebbe. L’economia provinciale ha bisogno di tutte le sue componenti: l’industria, l’artigianato, la coopera-zione, il turismo, la cultura… Sono tutte impor-tanti. Guai a pensare di poter fare a meno di una di esse. Il nostro è un mix straordinario che, se ben gestito, può garantire maggiori prospettive di sviluppo al nostro territorio rispetto al resto del Paese.È miope chi auspica un Trentino con meno indu-stria. È sufficiente guardare alle crisi aziendali più recenti: quando un’impresa chiude, gli altri settori non riescono ad assorbirne l’occupazione. Per non parlare del gettito fiscale che viene a mancare al bilancio pubblico. Persino l’Europa si è data l’o-biettivo di incrementare la quota di Pil generata dal manifatturiero, portandola dall’attuale 15% al 20% entro il 2020.

PRESIDENTE

Intervista a GIULIO BONAZZI, Presidente di Confindustria Trento.

di ALESSANDRO SANTINI

”Miope chi auspica meno industria in Trentino”

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copertina

Come sono i rapporti con il Sindacato?

Con le Segreterie provinciali abbiamo un dialogo

costante, improntato alla massima collaborazio-

ne. In fondo l’obiettivo è comune: fare crescere le

imprese per garantire elevati livelli occupazionali.

Naturalmente partiamo da punti di vista diversi e

talvolta il dialogo, in particolare con alcune sigle

di categoria, è più difficile, ma finora siamo riusci-

ti a fare buone sintesi.

A livello provinciale possiamo fare molto per ren-

dere il nostro sistema più competitivo. Con il Sin-

dacato possiamo lavorare per incrementare la pro-

duttività. Se poi a questa leghiamo i salari, come

sta proponendo il Presidente Squinzi sul piano

nazionale, otteniamo una soluzione vincente sia

per il lavoratore sia per l’azienda, con beneficio

per tutto il territorio.

Quali margini di sviluppo può avere l’industria trentina?Dobbiamo ragionare in termini qualitativi, anche perché il nostro territorio è limitato dal punto di vista orografico. Non ci sono spazi per nuovi in-sediamenti produttivi di grandi dimensioni. Però possiamo fare molto per consentire alle imprese esistenti di crescere e per attrarre altre aziende, magari ad elevato contenuto tecnologico.Per questo insisto sulle collaborazioni con le uni-versità e i centri di ricerca. È solo puntando su temi come l’innovazione, la sostenibilità ambien-tale e il risparmio energetico che le nostre imprese possono continuare ad avere successo.In questo chi governa il territorio può fare molto, cre-ando le condizioni di competitività. Penso ad esem-pio al Polo della meccatronica che, se ben congegnato, può aiutare le imprese a innovare e a crescere.

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Che cosa può fare l’ente pubblico per aiutare le imprese?In Trentino possiamo utilizzare gli spazi che ci concede l’Autonomia per migliorare la compe-titività delle imprese locali. I nostri concorrenti all’estero sono avvantaggiati da minori costi dell’e-nergia, procedure amministrative più snelle, una tassazione decisamente inferiore, per citare solo alcuni fattori che ci penalizzano.Ritengo che le grandi sfide dei prossimi anni per la Provincia siano la riduzione della burocrazia a carico delle imprese e un forte contenimento dei suoi costi di funzionamento. Sono sfide per-ché dovrà vincere molte resistenze, anche al suo interno, e prendere decisioni talvolta impopolari. Ma è l’unica via per consentire alle imprese di continuare a produrre Pil e quindi di alimentare il bilancio pubblico.

Le criticità del nostro territorio?Bisogna assolutamente rafforzare il sistema del credito. La riorganizzazione in corso del sistema bancario e dei confidi deve andare nella direzione di una maggiore massa critica, ma anche di servizi di consulenza finanziaria sempre più specializzati e su misura delle singole imprese. Bisogna affian-care le aziende, in particolare quelle meno strut-turate, nell’analisi economica e finanziaria e nella scelta degli strumenti di finanziamento più adatti, tra i molti che oggi sono disponibili. C’è poi il fronte delle infrastrutture da realizzare, come la Valdastico e la Loppio-Busa. Arterie che sono funzionali non solo all’industria, ma anche al turismo e al commercio. Chi le ostacola in real-tà porta il nostro territorio all’isolamento e all’im-poverimento, non certo alla sua valorizzazione.

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I vertici di Confindustria Trento hanno scelto l'esposizione universale per la riunione di settembre. Nel corso della giornata anche la visita al Padiglione Italia, all'Albero della Vita, ad alcuni padiglioni stranieri.

è svolta all’Expo di Milano la riunione di Giunta di inizio settembre di Confindustria Tren-to. Una location voluta dal presidente Giulio Bo-nazzi per sottolineare l’importanza della manife-stazione per il sistema industriale.Guidati da Bonazzi e dal direttore Roberto Busato, vicepresidenti e membri di giunta dell’Associazione hanno raggiunto in mattinata Piazzetta Trentino, dove sono stati ricevuti dall’assessore al turismo della Provincia autonoma di Trento Michele Dal-lapiccola e da Raffaele Farella, dirigente provin-ciale per la promozione e l’internazionalizzazione.Dallapiccola ha dato loro il benvenuto, spiegando il senso della presenza del Trentino a Expo e illu-strando le iniziative messe in campo nell’ambito dell’Esposizione universale.

Bonazzi ha evidenziato la necessità di una coesio-ne sempre maggiore tra gli stakeholder del sistema trentino, premessa imprescindibile al successo del-le operazioni di maggiore respiro.La delegazione è stata poi condotta in visita al Padiglione Italia dal direttore marketing e com-merciale Marina Geri, infine all’Albero della Vita, questa volta accompagnata da Giancarlo Turati, presidente della Piccola Industria di Confindustria Brescia e consigliere del consorzio “Orgoglio Bre-scia” che ha costruito l’opera.La riunione della Giunta si è svolta nel primo po-meriggio presso lo stesso padiglione, dopo la sosta per il pranzo al Ferrari Spazio Bollicine. Al termi-ne dei lavori, la visita ai padiglioni stranieri più rappresentativi dell’Esposizione.

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La Giunta in visita all'Expo Milano 2015

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Intervista a LORENZO DELLADIO, Presidente della sezione Tessile e Abbigliamento di Confindustria Trento.

Delladio, quali sono le caratte-ristiche del settore tessile e abbigliamento in Trentino?In Trentino il settore – e così la sezione di riferi-mento per le associate a Confindustria Trento – è rappresentato da un gruppo di importanti realtà produttive di vario tipo e dall’attività estrema-mente diversificata. Vi sono imprese di grandi di-mensioni come pure piccole unità; chi opera nel settore tessile, producendo filati e tessuti in fibre naturali e artificiali, chi nell’abbigliamento e nel

fashion, confezionando capi di vestiario, accesso-ri, calzature, articoli sportivi per l’outdoor estivo e invernale. Anche la distribuzione sul territorio non risponde a logiche di sistema. Insomma, se di distretto non si può parlare, si può ben dire che il comparto in Trentino è solido e composito, e che la cifra comune delle aziende che lo costi-tuiscono è la giusta inclinazione all’innovazione.

In che termini?In primo luogo in quelli, più stretti, legati alle ca-ratteristiche del prodotto e alla tipologia dei pro-cessi. In maniera diversa, evidentemente, tutte le realtà del settore hanno trovato – e non smettono di ricercare – tecnologie in grado di rendere più efficienti i processi di lavorazione; oppure più appetibili, e dunque più competitivi, i prodotti sul mercato. Creatività, inventiva, passione, sono parole chiave dell’imprenditoria che sa trovare le rime per rispondere al cambiamento in atto. Non si innova tuttavia soltanto adottando una nuova linea di prodotto o acquistando un mac-chinario più evoluto: si innova investendo sulla formazione, anche quando costa fatica, interve-nendo sull’organizzazione, implementando un’a-rea strategica, invertendo le tradizionali logiche di distribuzione.

Insomma, c’è modo e modo anche di interna-zionalizzare.Esatto. È possibile che le forme tradizionali di presidio dei mercati esteri non siano per tutti la soluzione più appropriata. Nel caso della mia azienda, ad esempio, abbiamo scelto di abban-donare la strada degli importatori e di affidarci, in tutta Europa, a un reticolo di agenzie e di rappresentanti su provvigione. A livello centrale

PRESIDENTE

di SILVIA BRUNO

Un comparto solido e composito

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to in primo luogo, abbiamo scelto di favorire le relazioni tra imprenditori con un calendario di riunioni di sezione itineranti, ospitate di volta in volta presso uno stabilimento diverso, anziché in Associazione. Ci rendiamo conto che spesso non conosciamo davvero a fondo le caratteristiche e le potenzialità delle produzioni degli altri asso-ciati: una più profonda condivisione potrebbe invece generare ipotesi di collaborazione, di alle-anza, di filiera inedite e feconde.

il lavoro è certamente maggiore, ma i risultati lo giustificano. E poi abbiamo rinforzato l’area commerciale e il reparto vendite, agganciando ai sales manager degli junior in affiancamento. L’ampliamento delle risorse destinate alla com-mercializzazione e all’internazionalizzazione deve peraltro divenire una strategia comune a tutte le aziende del settore in Trentino, che oggi all’estero vende soprattutto calzature e abbiglia-mento, ricavando dalle esportazioni poco meno di un terzo del suo fatturato.

A proposito di fatturato, può tracciare l’anda-mento del settore in Trentino?Il 2014 si era chiuso con dei buoni risultati con-giunturali, sia sul fronte del fatturato che della produzione, a recuperare completamente la fles-sione registrata nel 2013. Di segno ancora diverso sono i dati del primo semestre del 2015, anche se molte aziende confermano l’andamento positi-vo dei mesi precedenti. È bene che queste realtà possano essere di traino per quelle che hanno perso la fiducia nella propria capacità, che non credono di essere in grado di proporre qualcosa di nuovo. Proprio nell’ottica di valorizzare le con-taminazioni tra gli attori del sistema in Trentino, e delle aziende associate a Confindustria Tren-

speciale tessile e abbigliamento

I numeri del settore in TrentinoCon 15 imprese e oltre 1200 dipendenti, il settore tessile e abbi-gliamento pesa per il 4% sul totale dell’industria manifatturiera in Trentino. Si tratta in prevalenza di imprese di dimensioni medio –grandi: quasi la metà del totale è controllato da capitale locale. Le esportazioni fruttano alle aziende del settore oltre il 29% del fattura-to. La merce che esce dai confini nazionali è destinata per l’83% al mercato europeo e in primo luogo a Croazia, Germania, Francia e Austria. Dopo i positivi risultati congiunturali conseguiti nel 2014, la prima metà dell’anno in corso è stata contrassegnata da un rallenta-mento.

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Il balzo in avanti di Eurotexfilati: una società trentina che ha fatto della creatività, della versatilità e dell'intraprendenza gli ingredienti di una ricetta di nicchia che piace ai mercati mondiali.

macchinari di uno stabilimento della pic-cola zona industriale di Pietramurata ai ponti delle imbarcazioni di altura che solcano l’Ocea-no Atlantico: i percorsi della produzione trentina seguono traiettorie e destinazioni che hanno il fascino dell’esotico e dell’avventuroso.L’azienda, in questo caso, è Eurotexfilati Srl: real-tà produttiva dell’Alto Garda con 22 dipendenti e un fatturato previsto per l’anno in corso di 8 milioni di euro (+8% rispetto al 2014, esattamente come era stato allora rispetto all’anno precedente).Il prodotto è il semilavorato impiegato per costru-ire corde e gomene destinate al settore nautico e agricolo. Uno dei due principali rami d’azienda

– il cosiddetto “industrial” – è infatti dedicato alla lavorazione di filati di nylon e fibre di poliestre impiegati per la realizzazione delle due parti di cui una corda si compone: l’anima e il rivesti-mento esterno. “Che però non andiamo mai a combinare – precisa Walter Perini, amministra-tore di Eurotexfilati Srl –. La nostra impresa ha scelto di collocarsi in una nicchia di mercato del tutto particolare: a valle della materia prima, a monte del prodotto finito. In questo modo ab-biamo evitato di entrare in competizione con un grosso numero di realtà, che sono ad oggi nostre clienti (o che potrebbero divenire tali)”. Il successo della strategia di Eurotexfilati è dovuto a più fattori. In primo luogo alle caratteristiche del prodotto di partenza: un filato di seconda scelta, scartato da altri perché, per diverse ragioni, oramai privo delle caratteristiche volute. “Recupe-riamo le bobine che altre aziende non utilizzano più, e ricondizioniamo il filato con lavorazioni di assemblaggio che rispondono a criteri precisi, individuati sulla base della richiesta del cliente”. All’esperienza dei responsabili della produzione è affidato il compito di creare la perfetta alchimia tra le materie prime disponibili, componendo nel giusto connubio il numero esatto di unità, nelle caratteristiche desiderate. Cruciale, in questo fi-lone di attività, è pure l’apporto delle migliorie studiate a livello di ricerca e sviluppo. Fiore all’occhiello dell’azienda è infine il tipo di servizio offerto, improntato a una flessibilità pos-sibile solo per una struttura snella com’è quella di Eurotexfilati: “Siamo in grado di esaudire qual-siasi commessa in pochi giorni – continua Perini

–, ma il magazzino non esiste. Produciamo su or-dinazione e su misura (di qui l’uso del marchio Ecobraid), eppure le macchine non si sono mai

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Filatisu misura

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ropa soprattutto in Polonia, Spagna e Portogallo, Slovacchia ed Estonia. Fuori dei confini europei per lo più in Pakistan, Senegal, India, Ucraina e Russia. E proprio per massimizzare i risultati del-le relazioni con la Russia è allo studio, nel prossi-mo futuro, l’apertura di un polo logistico in loco. Insomma – conclude Perini – non attendiamo il cliente, ma lo andiamo a cercare: dove ci sono delle difficoltà, ci sono dei possibili business. Ba-sta saperli cogliere”. (sb)

fermate”. L’attività di Eurotexfilati poggia sugli equilibri di un sistema che non può permettersi sbavature, tanto più nel caso del più redditizio filone del textile: “Due terzi dei 350mila chili di materiale in transito ogni mese – spiega ancora Perini – sono destinati al solo trading, ovvero alla commercializzazione verso i settori dell’automo-tive e dell’abbigliamento”. Aquafil è il fornitore principale, i clienti sono in tutto il mondo. Meri-to di una strategia di internazionalizzazione per-seguita con convinzione a partire dal 2013, quan-do i soci da trent’anni sul mercato tessile hanno deciso di cambiare rotta. Eurotexfilati crea, quasi dal nulla, un’area commerciale che la porterà a essere leader di mercato nella produzione di se-milavorati per corde nell’area del Mediterraneo. Oggi, insieme a Ivo Perini (titolare dell’azienda con Umberto Trentini), vi operano sei persone, selezionate per curare, anche in ragione delle pro-prie conoscenze linguistiche e della propria cul-tura di provenienza, precise aree di riferimento: “Abbiamo collaboratori di nazionalità indiana, siriana, ucraina, tra l’altro di età media inferiore ai trent’anni. Fatturiamo il 65% all’estero: in Eu-

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storia di Calze Gm Sport ha inizio a Trento nel 1960, anno in cui Giorgio Montagni svilup-pa un'intuizione frutto della sua innata passione per lo sport: la calza tecnica; un prodotto che al-lora, nell’Italia in cui si poteva vincere la mara-tona olimpica anche senza scarpe, non esisteva. Importa dall’Inghilterra i primi macchinari tessili Bentley in grado di eseguire la lavorazione dell'in-terno delle calze in spugna.La prima sede storica dell'azienda è nella ex men-sa dell'aeroporto Caproni di Trento dove, quando piove, si devono svuotare i secchi d'acqua che fil-tra dal tetto. La produzione è interamente curata da donne operaie. L'idea di una calza sportiva tecnica Made in Italy, per sostituire i tradizionali

calzettoni in maglia a coste lavorata a tre ferri, diventa così realtà. Il passo successivo, per mettere a punto un prodotto di eccellenza, è collaborare con i migliori atleti.Nell’estate del 1965, Giorgio decide di salire sul-la Marmolada con uno zaino colmo di calze per lo sci alpino, una scarpinata da Pian Trevisan al Rifugio Castiglioni. Ci sono gli azzurri dello sci al-pino in ritiro per gli allenamenti estivi. Quella pri-ma campionatura portata lassù suscita stupore e interesse per la possibilità di collaudare la curiosa guaina riccioluta che ammortizza il contatto del piede con lo scarpone. A tavola, dopo l’allenamen-to, con gli scarponi Munari master doppia tomaia e i calzettoni ad asciugare al sole, si getta il primo

LA

Azienda tessile trentina caratterizzata da un management esclusivamente femminile, Calze Gm Sport ripercorre le proprie vicende storiche e traccia il proprio futuro.

55 anni con impegno e passione

Elisabetta Montagni

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nuare a produrre solo in Italia e di farlo secondo standard certificati all’interno di una filiera di si-stema, nella quale il sapere non è secondo alla capacità produttiva.Oggi, con Giulia ed Elisabetta Montagni, il ruolo delle donne è ancora centrale per l’azienda. Le col-laborazioni con i tester più qualificati quali, per citare un’eccellenza del territorio trentino, Aquila Basket – Dolomiti Energia, continuano. “La sfida del presente – racconta Elisabetta – è su più fronti. Le nuove tecnologie stimolano una continua ricer-ca e sperimentazione sul prodotto. La possibilità di utilizzo di filati sempre più performanti, an-che di origine naturale ma storicamente estranei all’abbigliamento sportivo, quali ad esempio il cashmere, offre nuove occasioni ad una realtà pro-duttiva come la nostra, proprietaria di un know how consolidato. Il processo di internazionalizza-zione deve essere attuato valorizzando l'eccellenza artigianale del Made in Italy e promuovendo la nostra identità di azienda specializzata. La dif-fusione di una cultura di prodotto, mettendo a punto strumenti e campagne per rendere il consu-matore finale sempre più consapevole, è e sarà un elemento sempre più imprescindibile.”

seme per delle collaborazioni concrete tra la squa-dra azzurra e i migliori produttori di abbigliamen-to per lo sci. Per trent’anni – da Franco Nones ad Alberto Tomba – Calze Gm Sport fa parte del Pool Sci Italia come fornitore ufficiale ed esclusivo delle squadre nazionali di sci nordico e sci alpino, collezionando – tra l’altro – otto medaglie d'oro olimpiche e altrettante coppe del mondo.La gamma si estende a sempre più discipline spor-tive, invernali ed estive, contando sempre sulla collaborazione dei migliori atleti. Con gli anni Ottanta comincia a entrare in azienda la secon-da generazione e si rivedono profondamente le logiche della produzione, si fa sistema con i di-stretti italiani della calza. I macchinari meccanici sono progressivamente sostituiti con quelli elettro-meccanici. A metà degli anni Novanta l'azienda elabora e deposita il brevetto per le prime “calze a struttura anatomica differenziata asimmetrica-mente per il piede sinistro e destro”.Sono i primi anni degli sponsor globali, colos-si che, con un unico marchio, vestono gli atleti da capo a piedi. Calze Gm Sport riceve offerte molto allettanti per orientare la propria produ-zione di qualità esclusivamente verso la private label. L'azienda tuttavia preferisce non rinunciare alla propria identità, scelta che si rivelerà quanto mai lungimirante quando, nel corso del decennio successivo, le multinazionali delocalizzeranno la produzione verso oriente.Il passaggio di secolo è caratterizzato dall'inno-vativa offerta di materiali e filati sintetici, frutto della ricerca dei grandi gruppi della chimica, che stravolgono sia le logiche produttive sia le moda-lità di impiego dei prodotti da parte degli sporti-vi. Per Calze Gm Sport è l’occasione per aprire la ricerca verso soluzioni tecnologiche inesplorate e per trovare nuovi presupposti per affermare l’ec-cellenza del prodotto. Si sviluppano prodotti per ambienti estremi, Calze Gm partecipa alla conqui-sta da parte di tutte le 14 vette oltre gli 8.000 e a spedizioni di ricerca in Antartide. Si afferma una sempre maggiore consapevolezza ambientale: in azienda si mette a punto e si adotta il protocollo “Love our planet” e si sancisce la scelta di conti-

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Con il tessuto non tessuto Texbond è ormai tra i leader europei per la produzione di fibre sintetiche.Innovazione, tecnologia e organizzazione gli ingredienti del successo.

innovativa, un costante aggiornamen-to dei processi, un’organizzazione moderna e qualificata: non è un caso se Texbond Spa è oggi fra i colossi europei nell’industria delle fibre ar-tificiali.Nello stabilimento di Rovereto – 33mila mq di superficie, coperti per la metà – il polipropilene si trasforma in tessuto non tessuto destinato prin-cipalmente al settore igienico, medico, agricolo, edile. “Abbiamo avviato l’attività alla fine degli anni Ottanta – spiega Giuseppe Gaspari, titolare dell’azienda –. Non erano noti, al tempo, i van-

taggi del prodotto: un compromesso tra carta e tessuto tradizionale che porta le qualità dell’uno e dell’altro. Oggi si tratta invece di un prodotto diffusissimo, soprattutto nel mercato dell’inconti-nenza, che è anche il nostro core business. Con il progressivo invecchiamento della popolazione la richiesta di forniture è peraltro in costante aumento”. Texbond serve i principali produttori mondiali di assorbenti e pannolini per bambini, donne e anziani, ai quali fornisce il semilavorato essenziale. I rotoli di tessuto non tessuto sfornati dagli impianti dello stabilimento sono impiegati

UN’IDEA

Crescita continua per Texbond

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Trento, come anche i processi: a poco più di ven-ticinque anni dalla fondazione, a Rovereto è in funzione la quarta generazione di impianti. Pari aggiornamento è richiesto alle risorse umane: “In totale siamo in 67, e ciascuno, per il suo ruolo, ha una formazione coerente e articolata – conti-nua Gaspari. La struttura è moderna: il coordina-mento delle aree è affidato a profili di alto livello, che rispondono alla direzione generale di Cristina Parisi. Io mi occupo della strategia e delle relazio-ni industriali”. E moderna è pure la sensibilità al tema della sostenibilità ambientale: “Non emet-tiamo alcun tipo di scarto – chiarisce il titolare –. Siamo in grado di riciclare il 99% di quello che produciamo. Il resto lo vendiamo a chi lo trasfor-merà in altri prodotti di consumo, come cassette per la frutta, contenitori di plastica, bobine…”.Quanto al futuro, si cercheranno le condizioni per nuovi spunti di crescita: “Potremmo valutare un ulteriore investimento sul territorio – anticipa Gaspari –. Oppure un’alleanza con un competitor estero, per assumere dimensioni tali da consenti-re nuovi progetti di sviluppo”. (sb)

però anche altrove: per la protezione delle col-ture intensive, all’interno dei sedili e nei motori delle automobili, per l’abbigliamento di medici e infermieri.Il 60% del fatturato viene dall’estero: dagli Stati membri, in primo luogo; e poi dai paesi dell’est europeo, dal Nordafrica, perfino dal Connecticut. “Del resto – spiega ancora Gaspari – l’insediamen-to in Trentino, sull’asse del Brennero e alle por-te dell’Europa, venne valutato proprio nell’ottica di favorire la logistica delle esportazioni. Ancora oggi il numero di aziende che possiamo conside-rare competitor sul territorio dell’Unione non su-pera la decina di unità”. L’azienda, che chiuderà il 2015 con un fatturato complessivo di 40 milioni di euro (nel 2014 erano stati 36) continua a mante-nere un ruolo primario nel panorama internazio-nale grazie alla lungimiranza degli investimenti in ricerca e sviluppo (circa il 2,5% del bilancio annuale). L’innovazione tocca il prodotto, elabo-rato anche in sintonia con gli input di fornitori e clienti e in costante dialogo con il dipartimen-to di ingegneria dei materiali dell’Università di

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Passato, presente e futuro di Bugatti Srl, storico marchio di abbigliamento che non smette di rinnovarsi e che anche per questo è presente in sessanta paesi nel mondo.

Madre tedesca, gusto italiano

GIUBBOTTI, impermeabili, cappotti: presente a Pergine fin dal 1961 per volere del suo fonda-tore, Friedrich Wilhelm Brinkmann, l’azienda Bugatti fa parte oggi di una holding europea che vanta prestigiose realtà industriali internazionali e brand di successo. Il marchio Bugatti, nel tempo, si è sempre più posizionato come brand rivolto ad un consumatore europeo ed è presente in oltre sessanta paesi nel mondo. L’investimento nella

Aquafil scrive mezzo secolo di storia arcense

In ottobre il gruppo Aquafil ha festeggiato i 50 anni di attività, organizzando due giornate di

“porte aperte” per i dipendenti e i loro familiari e un incontro con i dirigenti ed ex dipendenti,

alla presenza delle autorità locali e provinciali.

Fondata nel 1965 da Carlo Bonazzi e partita con pochi dipendenti, l’azienda oggi è uno dei

maggiori player mondiali nel settore delle fibre sintetiche. Il gruppo – guidato da Giulio Bonazzi,

presidente e amministratore delegato – fattura oltre 500 milioni di euro e conta circa 2.800

dipendenti, con 16 stabilimenti localizzati in otto paesi e tre continenti. Nel solo Trentino Aquafil

e le sue controllate occupano circa 800 addetti.

Nel corso della celebrazione la Giunta comunale di Arco ha insignito Carlo Bonazzi dell’onori-

ficenza al merito del Gonfalone d’argento, con la seguente motivazione: ”Per la lunga attività

industriale che il gruppo, da lui fondato, ha mantenuto sul territorio e per il grande contributo

che, attraverso questa azione imprenditoriale, egli ha dato allo sviluppo economico arcense”.

Intervenendo ai festeggiamenti, il vicepresidente della Provincia autonoma di Trento, Alessan-

dro Olivi, ha sottolineato come Aquafil sia “un’azienda che conosce bene il valore sociale del

fare impresa”, come dimostra lo speciale legame che ha sviluppato con il territorio dove è nata

e cresciuta.

ricerca e produzione di capi di abbigliamento, rispondenti alle esigenze di un compratore in-ternazionale in forte cambiamento, sono oggi le priorità dell’azienda. La continua evoluzione del mercato d’abbigliamento ha spinto la socie-tà a investire nella ricerca di nuovi materiali e modelli soddisfacenti ai gusti e alle richie-ste di un consumatore moderno e dinamico, per esempio attraverso la collaborazione con

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permettono oggi all’impresa di essere presente sui punti vendita dei clienti in maniera pun-tuale e tempestiva. Queste strategie hanno aiu-tato negli anni a incrementare la presenza sul territorio dei modelli fabbricati a Pergine e per-mette oggi un importante sviluppo commercia-le dell’azienda e un rilevante consolidamento del rapporto con i clienti.Nonostante una situazione economica negativa, che si va protraendo da diversi anni e che ha visto il settore in forte difficoltà e cambiamento con diverse chiusure e ridimensionamenti, l’azienda

ha continuato a mantenere un posizionamento stabile, se non addirittura lievemente in crescita, proprio grazie agli investimenti continui, che sono stati riconosciuti e apprezzati sia dai negozianti che dai consumatori.“Va sottolineato – precisano dall’impresa – che sebbene il contesto territoriale e nazionale non sia sempre di supporto allo sviluppo aziendale, la Bu-gatti di Pergine opera e cresce grazie anche al coin-volgimento, alla dedizione e all’intento collabora-tivo di ogni singola persona presente in azienda. Il clima, ormai familiare, creatosi in tanti anni di lavoro e i buoni rapporti con la casa madre tede-sca permettono di affrontare questa congiuntura difficile con una forte dose di ottimismo”.

Ricordando... Piero Zamboni

Se n'è andato Piero Zamboni, un collega che ha lasciato il segno nell’Associazione Industriali di Trento. Un dirigente impegnato e apprezzato che ha vissuto tutta la sua vita professionale all’interno di quel “Sistema Confindustria” che ha profondamente amato, condividendone con grande passione l’attaccamento ai valori del mercato, della competizione,

dello sviluppo e della libertà, ma anche l’attenzione e la disponibilità verso gli associati e i colleghi di lavoro.Entrato in Associazione a soli 22 anni, si è occupato da subito di tematiche fiscali e tributarie, fino a diventare dirigente del Servizio Economico e Tributario di Palazzo Stella. Nei 35 anni di servizio è stato anche segretario della Sezione impianti a fune di Confindustria Trento, seguendo in prima persona le aziende e le problematiche del settore. È stato anche membro del collegio sindacale di importanti imprese trentine. Dopo il pensionamento ha continuato a collaborare per alcuni anni con l’Associazione e con il consorzio Assoenergia.“Chi ha lavorato con lui – spiega il direttore di Confindustria Trento Roberto Busato – lo ricorda per la grande professionalità e la carica di umanità che sapeva mettere nei rapporti con le aziende associate, prendendosi a cuore i loro problemi. Lo ricordiamo anche per il suo forte impegno nel sociale, svolto con altruismo e riservatezza, come solo le persone generose sanno fare”. (pb e as)

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Gli investimenti effettuati nella logistica e nella distribuzione oggi permettono all'impresa di essere presente nei punti vendita in maniera tempestiva.

l’impresa Goretex per lo sviluppo di materiali tecnologicamente avanzati da impiegare nelle produzioni. Inoltre, gli investimenti effettuati nella logistica e nella distribuzione dei prodotti

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milioni di euro: a tanto ammonta l’investi-mento operato in Valsugana da Gruppo Dr. Schär e che ha per protagonista l’azienda associata Gourmet Italia. Nei giorni scorsi, la proprietà ha celebrato il com-pletamento del progetto di ristrutturazione av-viato lo scorso anno con la costruzione di nuovi capannoni industriali destinati allo stoccaggio e giunto oggi a compimento con la messa a regime dell’impianto per la produzione di pizze gluten free, segmento in notevole crescita in tutto il mon-do. Il nuovo stabilimento di Borgo Valsugana, che vanta un volume di 27mila metri quadrati, è il ri-sultato di un investimento che ha anche permesso una politica di nuove assunzioni, raggiungendo quota 120 dipendenti.“La tappa odierna – ha dichiarato Hannes Ber-ger, amministratore delegato del Gruppo Dr. Schär – rappresenta l’evoluzione di un percorso che il Gruppo ha iniziato nel 2013 con l’acquisizione di Gourmet Italia. In questi anni abbiamo investito sia in risorse umane che in tecnologia, oltre che sul territorio, per continuare a offrire e garantire ai nostri clienti e consumatori prodotti di alta quali-tà. La scelta di centralizzare la produzione di pizze surgelate in un unico stabilimento ci permette, in-fatti, di rispondere alle esigenze di un mercato in continua crescita ma sempre più competitivo in modo ancora più performante”.Producendo circa 4mila pizze surgelate senza glu-tine in due cicli produttivi di otto ore, il Pizza Center avrà una capacità produttiva tale da riusci-re a rispondere alle esigenze dei mercati di tutti i paesi in cui è presente il Gruppo. “Siamo molto orgogliosi di questo nuovo stabilimento, che co-niuga una tecnologia produttiva all’avanguardia e

una manodopera specializzata. Due componenti che si uniscono per dare al consumatore finale un prodotto di qualità con un’anima artigianale – ha affermato Ulrich Ladurner, fondatore e presidente del Gruppo Dr. Schär –. La decisione presa dall’a-zienda di espandersi si è rivelata quella giusta, i nostri stabilimenti lavorano alla massima capaci-tà e questo ci ha permesso di aumentare, oltre che il fatturato, anche il numero di personale”.Materie prime italiane, una filiera produttiva con-trollata e certificata, macchinari tecnologicamente avanzati e un personale altamente specializzato sono le caratteristiche del Pizza Center, ultimo investimento di un’azienda che, nonostante la congiuntura economica internazionale, sta conti-nuando a crescere e a investire: il 2014 si è chiuso con un fatturato di 260 milioni di euro; i dipen-denti sono più di mille in tutto il mondo.

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Celebrato l’ampliamento dello stabilimento di Gourmet Italia, azienda associata a Confindustria Trento e acquisita da Dr. Schär, leader del senza glutine: garantiti nuovi posti di lavoro.

Un nuovo Pizza Center a Borgo Valsugana

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EUROSTANDARD S.p.A. • Zona Industriale Lago • 38038 Tesero TN Italy+39 0462 811211 • [email protected] • www.eurostandard.it

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festeggia i cinquant’anni di vita inaugurando le primizie dell’ultima tornata di investimenti: tra il 2013 e il 2015 l’azienda tren-tina radicata in val di Fiemme ha stanziato 11 mi-lioni di euro per la realizzazione del nuovo centro logistico di Molina di Fiemme e per l’acquisizione di nuovi macchinari, automazioni e stampi per lo stabilimento di Tesero.A fine settembre, davanti a centinaia di persone, il taglio del nastro, nel corso di uno spettacolare evento al quale hanno preso parte anche gli as-sessori provinciali Alessandro Olivi, Mauro Gil-mozzi e Michele Dallapiccola, e Ilaria Vescovi, vicepresidente di Confindustria Trento, cha ha plaudito alla esemplare tenacia di Marisa Zeni, amministratore delegato dell’azienda.La storia di Eurostandard inizia nel 1965, quando il padre di Marisa, Antonio, decide di aprire lo sta-bilimento di Panchià per produrre casse portabotti-glie per l’acqua minerale e le bibite. Agli inizi degli anni ottanta, al crollo del mercato delle bottiglie in vetro, l’impresa decide di diversificare, iniziando a produrre raccordi in polietilene per la realizzazio-ne di reti di trasporto di gas combustibili, acqua e fluidi in pressione: da trent’anni è questo il core business dell’azienda di Tesero. I raccordi di Eurostandard si vendono in tutti i continenti: fino al 2009 due terzi del fatturato

aziendale erano realizzati in Italia, un terzo all’este-ro. Oggi il rapporto è esattamente rovesciato, frutto di una politica indirizzata all’internazionalizzazio-ne intrapresa già alcuni anni prima della crisi eco-nomica. Così Eurostandard ha affrontato la crisi: differenziando la presenza sui mercati e registran-do fatturati in crescita.Nel 1998 ha aperto la consociata Eurostandard Chi-le in Sudamerica, nel 2005 in Malesia la EuroMega Manufacturing, nel 2013 l’ultima nata Eurostandard Nordic, in Lettonia, per i mercati dei paesi baltici e della Russia. Oggi l’azienda fattura oltre 13 milioni di euro, con una capacità produttiva che utilizza oltre 1700 tonnellate di polietilene per realizzare raccordi da 20 a 630 millimetri di diametro.Negli ultimi due anni l’impresa ha investito 11 mi-lioni di euro per raggiungere l’obiettivo di raddop-piare la capacità produttiva. Il piano industriale 2013-2016 prevede ulteriori investimenti per 3 mi-lioni di euro.

A fine settembre il taglio del nastro del nuovo centro logistico di Eurostandard a Molina di Fiemme. Previsti altri 3 milioni di investimenti nei prossimi tre anni.

Da 50 anniin Val di Fiemme

Ilaria Vescovi e Marisa Zeni

EUROSTANDARD

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OTTANT’ANNI

Menz&Gasser festeggia gli ottant’anni dalla fondazione e annuncia importanti nuovi investimenti per il futuro: nelle scorse settimane le celebrazioni presso lo stabilimento di Novaledo.

Terza generazione,terza giovinezza

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verca: insieme condividono rischi, entusiasmo e impegno economico. Nel 1974 lo stabilimento viene trasferito in Trentino, a Novaledo (a Lana si mantiene una sede amministrativa, mentre a Verona si acquisisce lo stabilimento della Hero Italia dove si producono semilavorati industriali). Il passato recente parla del consolidamento di un piccolo impero, pur a fronte del grave episodio oc-corso nella notte del 31 dicembre 2002, quando un terribile incendio distrugge lo stabilimento. Con la determinazione del giovane Matthias, l’aiuto di fedeli collaboratori, enti pubblici, gente comune, fornitori e clienti, la Menz&Gasser riesce a ripar-tire. Da quel momento, Menz&Gasser insegue il salto di qualità con una strategia di investimenti che la porterà all’installazione di linee produttive all’avanguardia e all’ampliamento della superficie produttiva (entro il 2016 le dimensioni dell’intero complesso sfioreranno i 40mila mq). Di quest’an-no è il progetto per la realizzazione di un impian-to di tri-generazione a biomassa vegetale vergine. Oggi Menz&Gasser conta oltre 300 dipendenti e fattura 120 milioni di euro l’anno (solo dieci anni fa erano 20). A guidare l’impresa è Matthias Gasser, nipote del fondatore, che in occasione dell’evento organizzato lo scorso settembre per celebrare l’an-niversario ha voluto ringraziare la sua famiglia per il cammino di successo percorso fino al presente. Nella due giorni di festeggiamenti , lo stabilimento di Novaledo ha accolto centinaia di persone: auto-rità, fornitori, collaboratori, dipendenti e familiari. L’amministratore delegato ha anche illustrato un nuovo importante piano di investimenti: accanto all’ampliamento citato, si parla dell’acquisto di nuove linee e macchinari di produzione ad alta tecnologia, del potenziamento del reparto di ricer-ca, dello sviluppo di nuovi prodotti.

fa era un magazzino di frutta vicino al raccordo ferroviario di Lana, oggi è un colosso nella trasformazione della frutta, special-mente nella produzione di confetture e semilavo-rati di frutta di alta qualità, ed è leader europeo delle confetture in monoporzione per l’industria alberghiera: con circa mille clienti in quasi 50 pa-esi in tutto il mondo, Menz&Gasser vende prodot-ti a marchio, ma lavora anche come terzista per grandi società come Coop Italia, Parmalat, Qatar Airways.Lana, 1935: a Mathias Gasser (nonno dell’attuale Ad) viene proposto di rilevare una piccola attivi-tà altoatesina del settore alimentare. Hans Menz, commerciante di frutta come lui, è il socio che

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Silvelox Europe Spa, azienda controllata dalla bresciana Seip, verso il recupero di una realtà industriale trentina che rappresenta un'eccellenza nel mondo. Già assunti i primi cinquanta dipendenti.

Un progetto a lungotermine per la Valsugana

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quattro mesi dall'affitto del ramo d'azienda di Silvelox Spa e dalla ripresa delle attività pro-duttive, Silvelox Europe Spa, azienda interamen-te controllata dal gruppo industriale bresciano Seip, stila un primo bilancio positivo. Gli impegni sono stati rispettati e sono state con-fermate le aspettative di chi, ha creduto nella solidità del progetto presentato dal gruppo, so-stenendo fortemente il recupero di una realtà in-dustriale trentina che rappresenta un'eccellenza nel mondo."Abbiamo già assunto 50 dipendenti – afferma Silvano Lamberti, presidente di Seip e di Silve-lox Europe – e il trend del portafoglio ordini ci fa essere ottimisti per la riassunzione in tempi brevi di tutti gli altri ancora sostenuti dagli ammortiz-zatori sociali. Siamo stati favorevolmente sorpresi dalla reazione del mercato, sia quello domestico che internazionale, che riconosce a Silvelox il va-lore competitivo più importante per un'azienda:

l'unicità e la non replicabilità del prodotto. Que-sto ci ha permesso di riallacciare in tempi brevi i rapporti con tutti i partners commerciali e di tornare ad essere protagonisti nei cantieri più prestigiosi del mondo".Silvelox Europe Spa ha già presentato una pro-posta irrevocabile per l'acquisto del ramo d'a-zienda, il cui valore è congruo alle necessità dei concordati preventivi, confermando la volontà da parte di Seip di intraprendere un progetto in-dustriale di lungo termine e fortemente legato al territorio.

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Fatturato e occupazione in crescita per Manica Spa

Dopo un 2014 chiuso con un +14% che ha portato l’azienda ai 43 milioni di fatturato del 2014, realizzati per un 40% all’estero, anche per il 2015 Manica sta realizzando un trend positivo.L’acquisizione di importanti commesse ha indotto l’impresa ad attivare, a partire dallo scorso 1° settembre, il ciclo continuo, lavorando a pieno ritmo anche il sabato e la domenica. La misura ha comportato l’assunzione di sei nuovi collaboratori: “Ma da inizio anno – precisa Giulia Manica, che dell’azienda è tra gli amministratori – abbiamo assunto anche altre figure professionali, per un totale di 15 nuove assunzioni considerando anche il personale interinale”. Questo trend positivo consente a Manica di continuare a investire in nuovi impianti e nuovi prodotti, come pure nelle infrastrutture: “Quest’estate – prosegue Manica – abbiamo sostenuto un importante investimento nella sostituzione di tutte le restanti coperture in cemento amianto, continuando sulla strada della sostenibilità ambientale”.

Silvano Lamberti

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Optoi, nata come spin-off dell'allora Istituto di ricerca scientifica e tecnologica Itc-Irst, ha festeggiato il ventesimo anniversario presso la sede di Gardolo.

vent’anni, Optoi: azien-da high-tech trentina che progetta e produce sensori microelettroni-ci in silicio, microsistemi, sistemi elettronici smart di misura. Nata nel capoluogo nel 1995 a seguito di una vincente attività di spin-off dell'Istituto di ricerca scientifica e tecnologica Itc-irst (ora Fbk), con cui l’azienda anco-ra oggi collabora proficuamente, Optoi ha incentrato fin dalla sua costituzione il proprio core bu-siness sulle attività di packaging microelettronico, per le quali è in grado di offrire una qualifica-ta ed apprezzata competenza che le ha permesso di crescere rapi-damente e di ottenere la fiducia da parte di realtà multinazionali e di piccole e medie aziende na-zionali ed estere, attive nell'am-bito dell'innovazione tecnologi-ca e della miniaturizzazione di prodotto.Parallelamente allo sviluppo e al miglioramento continuo delle at-tività di packaging microelettro-nico, Optoi progetta e produce – grazie anche alle partnership in atto con Istituti di Ricerca eu-ropei, Università e Silicon Wafer Foundries internazionali – sen-sori in silicio, microsistemi, siste-mi elettronici Smart e dispositivi microelettronici Mems standard che commercializza attraverso la

sua rete vendita. Optoi inoltre progetta e realizza dispositivi microelettronici custom su specifiche della clientela per conto e in accordo con le aziende clienti.L’azienda è operativa in diversi ambiti e settori applicativi (industriale, ambientale, aerospaziale, medicale, component replacement e altri) e fornisce consulenza e assistenza per lo sviluppo di soluzioni innovative microelettroniche nell'ambi-to del controllo di processo, del controllo qualità, dell'automa-zione industriale e dei sistemi di sicurezza, nonché in quelli della visione artificiale, medicale, biomedicale, ambientale ed aerospaziale.Nel 2001 Optoi ha conseguito la certificazione del proprio Siste-ma Qualità in accordo con le norme Iso 9001:2000. Dal 2005 ha trasferito le proprie attività produttive presso lo stabilimento di Gardolo, a pochi chilometri dalla Fondazione Bruno Kessler Fbk con i la quale è in essere un'importante collaborazione strategica concernente la ricerca pura e quella applicata, sia in ambito tecnologico produttivo che in quello metodologico per lo sviluppo di nuovi protocolli di progettazione e di testing.

COMPIE

Sensori high-tech da vent'anni

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Alfredo Maglione e Roberto Busato

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più importante competizione internaziona-le dedicata alle bollicine – The Champagne and Sparkling Wine World Championships 2015 – ha incoronato le Cantine Ferrari “Best Sparkling Wine Producer of the Year”.Lo straordinario riconoscimento ha visto pri-meggiare l’azienda trentina sugli altri due finali-sti, le maison de Champagne Charles Heidsieck e Louis Roederer. Grande soddisfazione anche per il Ferrari Perlé Trentodoc, icona dello stile della casa, premiato come Best Italian Sparkling Wine. La competizione, che ha riunito alla Vint-ners' Hall di Londra il gotha delle bollicine mondiali, è organizzata da Tom Stevenson, au-torità internazionale nel campo, con la collabo-

razione della Master of Wine Essi Avellan e di Tony Jordan.Stevenson ha ribadito l’eccezionale risultato dei Ferrari Trentodoc, che hanno ottenuto ben nove medaglie d'oro, affermando che “Ferrari ha sta-bilito un record che potrebbe non essere mai eguagliato, e men che meno superato”.Il riconoscimento arriva a pochi giorni dalla no-mination di Ferrari a The Best European Winery per i Wine Star Awards di Wine Enthusiast, l'im-portante premio del magazine americano che sarà annunciato a fine 2015. Un'ulteriore confer-ma della straordinaria vocazione del territorio trentino e della sua viticultura di montagna alla produzione di bollicine di eccellenza.

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Alla Vintners' Hall di Londra, davanti al gotha delle bollicine mondiali le Cantine Ferrari sono state incoronate “Best Sparkling Wine Producer of the Year”.

Ferrari miglior produttore di bollicine al mondo

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Alessandro Lunelli, Regina King e Matteo Lunelli

Ferrari è il brindisi della 67ma edizione degli Emmy Awards

Brindisi italiano, Trentodoc per la precisione, per le star della televisione e del cinema americano, che hanno scelto Ferrari per festeggiare la 67esima edizione degli Emmy Awards, tenutasi il 20 settembre a Los Angeles. Gli Emmy Awards sono gli Oscar della televisione: appuntamento seguito ogni anno in diretta da 20 milioni di persone. Il Ferrari Brut Trentodoc è stato servito a tutti gli ospiti che, dopo la premiazione, hanno proseguito la serata all'esclusivo Emmy Awards Governors Ball, il più grande gala dinner d'America: circa 4mila persone sedute in una cena orchestrata dallo chef Wolfgang Puck, dove si è brindato ai vincitori, fra cui Peter Dinklage (Game of Thrones), Jon Hamm (Mad Men), Viola Davis (How to Get Away With Murder – Le regole del delitto perfetto) e Bill Murray (Olive Kitteridge). “Siamo davvero orgogliosi di aver portato un tocco di italianità in questo fantastico evento – ha detto Matteo Lunelli, presidente della cantina trentina –. È un grande onore vedere tante star internazionali brindare ai loro successi con il nostro Ferrari Brut”. Matteo e Alessandro Lunelli hanno partecipato alla serata e hanno brindato con i vincitori al Governors Ball.

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I produttori trentini associati a Confindustria Trento tratteggiano l'andamento della vendemmia 2015: interessanti le prospettive garantite da una stagione quasi perfetta sotto il profilo climatico.

eccellente, perfetta. Le sfumature di giudizio oscillano, condizionate magari anche da una maggiore propensione alla cautela, in un senso, da un ottimismo più marcato, nell’al-tro. Il segno positivo è tuttavia un dato con-diviso: i primi riscontri della vendemmia 2015 prefigurano risultati soddisfacenti; non ai livelli dell’annata strepitosa registrata nel 2013, mai e poi mai a quelli della performance controversa dello scorso anno.I primi elementi, recepiti mentre la raccolta è ancora in corso, parlano di un aumento della produzione in termini quantitativi pari al 12-

15% rispetto al 2014. Merito di una straordinaria estate, caratterizzata dall’assenza quasi totale di parassiti, ma soprattutto da una bassa piovosità e da una elevata illuminazione. Il grande caldo ha indotto i produttori di uve base spumante ad anticipare l’avvio della vendemmia: tutti gli altri hanno mantenuto le tradizionali tempisti-che di abbrivio, ma hanno preferito stringere i tempi in fase di raccolta, anticipandone la con-clusione anche di due settimane, a costo di ri-nunciare a qualche grado zuccherino. “Abbiamo dato avvio alla raccolta il 18 agosto – spiega Marcello Lunelli, vicepresidente e eno-

BUONA,

Ottima annata per la viticoltura di montagna

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che un’annata come quella del 2014 preferiamo di gran lunga quanto accaduto in queste setti-mane. I quantitativi sono nella media del lungo periodo: certamente in aumento rispetto all’an-no scorso quando, per raggiungere lo standard di qualità che ci interessava, abbiamo sacrificato una buona parte della produzione”. Di ven-demmia “quasi perfetta” parla Fabio Maccari, direttore generale del Gruppo Mezzacorona cui fa capo l’azienda associata Nosio Spa: “I volumi sono abbondanti, ma senza eccessi: per i bian-chi si parla di un aumento del 15%, viceversa la produzione di teroldego si attesta sulle qualità dell’anno passato. In generale la qualità è vera-mente eccellente, e la sanità dell’uva è ottimale. La pioggia sopravvenuta in fase di raccolta ha risolto perfino le problematiche di stress idrico riscontrate in tutte le zone”. Anche Luigi Togn, interpellato al giro di boa della raccolta della sua Azienda Vinicola Gaierhof, conferma che l’uva raccolta è bella e sana. Ma non manca di

logo Cantine Ferrari – con circa dieci giorni di anticipo rispetto alla normalità. Vi era qualche preoccupazione legata all’acidità, che in prima battuta temevamo potesse avere valori fuori della norma: timori svaniti con l’andare della vendemmia e con l’aumentare della quota, a ul-teriore conferma che la viticoltura di montagna tipica del Trentino e caratterizzante la Trento-doc, grazie all’escursione termica e al raffredda-mento notturno, garantisce i migliori risultati anche in annate molto calde”. Quella che per Stefano Pisoni, titolare dell’omonima Cantina, è stata “una tra le migliori vendemmie dell’ulti-mo decennio” ha scontato semmai qualche dif-ficoltà in termini di approvvigionamento idrico, soprattutto nelle zone collinari: “Siamo molto contenti perché la stagione è stata particolar-mente favorevole: il sole è uno tra gli elementi più importanti per fare raccolti di qualità. Qual-che pioggia in più non avrebbe guastato, soprat-tutto per i vitigni più marginali, ma piuttosto

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sottolineare che le premesse avevano fatto inten-dere che la quantità di grappoli vendemmiati sarebbe stata maggiore di quanto poi rilevato.“Del resto – spiega – anche l’anno scorso la ven-demmia si era rivelata più scarsa delle pur ma-gre attese. Dobbiamo dire però che il Trentino non avrà mai più i record di uva di un tempo: un po’ perché stiamo gradualmente passando dalla pergola al filare (e questo vuol dire produr-re di meno), un po’ per via dei sistemi di lotta integrata adottati, nella nostra provincia, fin dal 1991. Allora si decise di eliminare gli insetticidi e di aumentare i controlli sui residui dell’uva, del vino in cantina, del vino imbottigliato. Preferire un prodotto molto vicino al biologico signifi-ca anteporre l’eccellenza ai numeri, e scegliere, di conseguenza, di rivolgersi a un pubblico più preparato”. Sempre più persone sono interessate all’acquisto di prodotti puliti, liberi da antiparassitari: “Sia-mo certificati biologici dai primi anni del 2000 – precisa Pisoni –. In virtù di questo impegno siamo stati capaci di rispondere agli input e alle attese di una classe di consumatori particolar-mente attenta, disposta a spendere un po’ di più per essere certa di portare a casa una qualità di livello. È così che siamo cresciuti nell’ambito di mercati esigenti, come quelli dei paesi del Nord Europa”. I consumatori più sensibili alla qualità dei vini trentini continuano a vivere negli Stati Uniti: il mercato americano resta il bacino privilegiato delle esportazioni di vini imbottigliati. “Qual-che timido segnale di ripresa viene dalla Rus-sia – aggiunge Togn –, mentre preoccupano i mercati inglese e tedesco, oramai improntati a prodotti di prezzo. Continuiamo a pensare che i turisti tedeschi in vacanza in Italia abbiano l’opportunità di conoscere e coltivare la passio-ne per l’agroalimentare italiano, e ne portino a casa un ricordo vivido, ma ci sbagliamo”.Lunelli conferma l’approccio dei consumatori inglesi, più inclini all’acquisto di prodotti ba-

sici: “Soprattutto in Inghilterra, il prosecco au-menta in termini di volume ma non di valore. Sull’isola la distribuzione è gestita da grandi gruppi che hanno in mano le politiche di prez-zo e orientano la tendenza verso prodotti in-distinti, rischiando la china delle commodity”. Quanto al mercato interno, dall’Italia arrivano segnali positivi, anche grazie al buon andamen-to della stagione estiva. Ma soprattutto grazie alla diffusione di una cultura del vivere bene e del vivere sano che non demonizza, anzi nobi-lita, la parte di vini e spumanti. “Come Unione Italiana Vini – spiega Lunelli – e d’intesa con il Ministero dell’agricoltura stiamo lavorando per-ché il tema del consumo di bevande alcoliche sia trattato in maniera seria ed equilibrata. Il vino deve potere essere considerato alla stregua di qualsiasi altro alimento caratteristico della millenaria cultura enogastronomica italiana: tappa agroalimentare fondamentale di uno stile di vita improntato alla salute e al benessere. Lo stesso dicasi per gli spumanti, che nelle abitu-dini quotidiane degli italiani diventano sempre più di frequente una bevanda da consumare a pasto e sempre meno il brindisi occasionale di cerimonie ed eventi speciali.“Sulle caratteristiche del vino – conlude Pisoni – si potrà dare un giudizio definitivo quando lo avremo nel bicchiere. Ma non c’è alcuna ragio-ne perché il prodotto non sia all’altezza delle aspettative”. Stando alle premesse, è probabile che i rossi saranno migliori, perché in questi la bassa acidità è gradita. “Il teroldego sarà partico-larmente interessante – prosegue Maccari –. Ma nemmeno i bianchi subiranno le problematiche temute all’inizio della vendemmia, per cui si può parlare di un’annata sicuramente di ottimo livello”. Le gradazioni sono buone, e così i pro-fumi, per una qualità che oscilla “tra il buono e il molto buono – aggiunge Lunelli – con pun-te di eccellenza che emergeranno nei prossimi mesi, quando troveremo certamente delle belle sorprese”. (sb)

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sei mesi di distanza dal debutto del contratto a tutele crescenti si completa il mosaico del Jobs act: il Consiglio dei Ministri ha approvato gli ultimi quattro decreti attuativi. In totale sono otto i provvedimenti che insieme forniscono un nuovo quadro di regole nel mondo del lavoro e offrono un cambio di prospettiva su diversi aspetti del rapporto di lavoro: instaurazione, ge-stione, cessazione e relative tutele sociali.Il Jobs act è dunque completato, sia pure solo per ciò che riguarda la “fase 1”: ora scatta una “fase 2” posta nelle mani del Ministero del La-voro, che dovrà scrivere le misure attuative, fra le quali alcune di grande rilevo, come la defini-zione dei criteri di esame delle domande di cas-sa integrazione, gli standard formativi dell’ap-prendistato, il principio di condizionalità per il diritto ai trattamenti di disoccupazione, solo per citarne alcuni.

Va sottolineato come le nuove disposizioni de-terminino un aggiornamento dello Statuto dei Lavoratori che sino ad oggi era rimasto immune al cambiamento: all’abolizione dell’articolo 18 per i neo assunti e alla riforma della discipli-na delle mansioni ora si affianca la modifica dell’articolo 4 in materia di controlli a distanza. L’intervento del legislatore prova, riuscendoci solo parzialmente, a riportare in linea con l’evo-luzione tecnologica una norma ormai “vecchia”, prevedendo la possibilità di utilizzare libera-mente e senza autorizzazione gli strumenti che servono al lavoratore per rendere la prestazione lavorativa (tablet, smartphone e badge per esem-pio), così come l’utilizzazione a fini disciplinari, seppur condizionata, delle informazioni raccol-te.Sul versante della semplificazione va rilevata positivamente l’abolizione dell’autorizzazione al

A

di ANDREA MARSONET, responsabile Area Lavoro e Formazione, Confindustria Trento

Il Consiglio dei Ministri vara le riforme di ammortizzatori sociali, controlli a distanza, attività ispettiva e politiche attive.

economia

Jobs act: via libera agli ultimi decreti attuativi

Bonazzi: "Servono politiche che favoriscano investimenti e ricerca"

“Il Governo ha dimostrato efficienza e prontezza nell’esercizio delle deleghe affidate dal Parlamento”, è il commento di Giulio Bonazzi, presidente di Confindustria Trento. “Oltre a legiferare in modo rapido, è però necessario scrivere buone norme e su questo il Jobs act ha saputo accogliere alcune importanti istanze del mondo dell’industria. Già con il contratto a tutele crescenti è stata imboccata la giusta direzione. Il mercato del lavoro ha bisogno di strumenti adeguati per affrontare le sfide di un contesto economico profondamente cambiato. Tuttavia non può essere un singolo provvedimento come il Jobs act a rilanciare l'economia. Abbiamo bisogno di far ripartire il mercato con politiche che favoriscano investimenti e ricerca, accompagnate da un processo di riforme strutturali atteso da tempo: competitività, sviluppo e occupazione ne beneficeranno di conseguenza”.

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attive (tematica sulla quale il Trentino ha già fatto passi importanti), nel quale troviamo un condivisibile rafforzamento dei meccanismi di condizionalità che subordinano la percezione dei sostegni economici alla ricerca attiva di una nuova occupazione ed alla fattiva disponibilità a partecipare ad iniziative formative e di riqua-lificazione, oltre che ad accettare offerte di lavo-ro “congrue”.Non si può fare a meno di notare che nel solo decreto di riforma delle politiche attive, si pre-vedono circa 15 provvedimenti attuativi, sottra-endo di fatto elementi per una valutazione a 360 gradi.Concludendo, non c’è dubbio che ci si trovi di fronte ad una vera Riforma del lavoro, da tempo attesa e con potenzialità applicative importan-ti. Ora il processo va completato con determi-nazione, anche attraverso ulteriori strumenti, a cominciare dalla conferma degli incentivi con-tributivi per nuove assunzioni e stabilizzazioni a tempo indeterminato. Anche la prossima leg-ge di stabilità dovrà dimostrare di scommettere sull’industria, nella speranza che gli effetti delle norme appena varate possano essere misurati in corrispondenza di un periodo favorevole di ripresa economica, non limitato ad uno “più zero virgola”.Confindustria Trento seguirà inoltre attivamen-te, da vicino e con grande attenzione le mo-dalità con cui queste partite verranno giocate sul territorio della nostra Provincia, che esercita importanti deleghe specifiche. Per gli Associati, oltre ad assicurare la quotidiana consulenza, verranno organizzati seminari dedicati alle re-centi novità legislative.

lavoro all’estero per i cittadini italiani, ma nel complesso l’obiettivo dichiarato dal Governo non sembra raggiunto, specie con l’introduzione di nuovi oneri e sanzioni in materia di salute e sicurezza e l’eliminazione di alcuni meccanismi di gradualità nell’assolvimento degli obblighi in materia di collocamento obbligatorio.Capitolo ammortizzatori sociali: il decreto appe-na varato introduce importanti elementi di no-vità, che comporteranno un ripensamento delle logiche che sino ad oggi hanno accompagnato le strategie di gestione delle crisi da parte delle imprese. Parliamo del supermento della cassa integrazione straordinaria per cessazione di at-tività e della stretta sulla durata massima com-plessiva del ricorso agli strumenti di integrazio-ne salariale, che passa da 36 a 24 mesi nell’arco di un quinquennio, non più fisso ma mobile. Per quanto riguarda gli oneri è stato introdot-to un meccanismo “bonus malus” che implica una contribuzione addizionale crescente legata alla durata degli ammortizzatori sociali richie-sti dall’impresa. Corrispondentemente si preve-de una positiva riduzione generalizzata del 10% sul contributo ordinario. L’intento perseguito è quello di scoraggiare il ricorso prolungato alla cassa integrazione, ordinaria e straordinaria, così come al contratto di solidarietà, che sebbe-ne sia destinatario di alcune norme di favore, viene ricondotto pienamente alla disciplina del-la cassa integrazione, sia per quanto riguarda gli oneri a carico dell’impresa, sia soprattutto per la misura di integrazione a favore dei lavoratori.Luci ed ombre quindi, i cui effetti andranno attentamente valutati.Altro decreto “strategico” quello sulle politiche

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uno scenario economico mutato durante l’e-state che nel suo complesso risulta più favorevo-le all’economia italiana”, quello che emerge dal Rapporto di Previsione che il Centro Studi Con-findustria ha presentato lo scorso mese di settem-bre (Scenari Economici n. 24). Muovendo proprio da queste considerazioni gli economisti di Viale dell’Astronomia hanno rivisto al rialzo le stime di crescita elaborate all’inizio dell’estate, anche se le previsioni continuano a essere prudenti, in quan-to l’attività produttiva si mantiene su livelli mo-desti e il trend congiunturale nazionale “risplende più di luce riflessa che per meriti propri”. La risali-ta, infatti, è sostenuta soprattutto dai fattori ester-ni particolarmente favorevoli: prezzo del petrolio, tassi di interesse, cambio dell’euro. A ciò si aggiun-geranno nel 2016 migliori condizioni del credito.

In rialzo le stime del PILA fronte di questi mutamenti delle variabili di contesto, il Csc stima incrementi del Pil italiano dell’1,0% quest’anno e dell’1,5% nel 2016 (le stime di giugno indicavano una crescita pari, rispettiva-mente, allo 0,8% e al 1,4%) e ciò permetterà all’eco-nomia italiana di segnare il primo progresso dopo tre cali annuali consecutivi, con una contestuale riduzione cumulata del nostro prodotto interno lordo pari al 4,9%. Inoltre, l’ampiezza del recupe-ro stimato per quest’anno è la più robusta dal 2010, quando si era avuto un progresso dell’1,7% sull’anno precedente. Si va dunque delineando – sottolineano gli esperti di Confindustria – l’uscita dell’economia italiana dal lungo trend recessivo che, iniziato nel 2008, si è protratta fino all’au-tunno del 2014, con l’esclusione della breve fase di inversione di tendenza a cavallo del 2010-2011.

Occupazione in aumentoLa riforma del mercato del lavoro, gli sgravi con-tributivi e la riduzione dell’Irap, hanno avuto un ruolo importante nel catalizzare la fiducia delle imprese e delle famiglie. Le prime hanno ricevuto un segnale concreto di miglioramento del conte-sto competitivo. Le seconde hanno visto risalire l’occupazione, con la creazione di posti in prospet-tiva più stabili. A tale proposito nel Rapporto vie-ne sottolineato come, nei primi sette mesi del 2015, le nuove assunzioni a tempo indeterminato siano cresciute del 35,4% rispetto allo stesso periodo del 2014 e siano stati siglati 787mila contratti con de-contribuzione. Questi primi importanti risultati ottenuti dalle misure sul lavoro sono la riprova che, con i giusti incentivi, l’Italia reagisce nei modi e con l’intensità necessaria per intraprendere un nuovo sentiero di crescita.

“È

di PRIMO BEE, Centro Studi Confindustria Trento

Il Centro Studi di Confindustria, nelle sue consuete previsioni autunnali, ha rivisto al rialzo le stime del Pil: +1% quest'anno e +1,5% nel 2016.

Confindustria vede la crescita

economia

Family Day 2015

Lo scorso 19 settembre si è svolta la seconda edizione del Family

Day di Confindustria Trento, giornata dedicata ai dipendenti

dell’Associazione e alle loro famiglie.

In occasione del centenario della “grande guerra”, sono state

organizzate alcune visite a Folgaria a Forte Cherle e, a Lavarone, al

cimitero austroungarico di Slaghenaufi e al Forte Belvedere.

Per il pranzo tutti a Vezzena, alla Baita dei Cacciatori del Comune

di Levico Terme. Nel pomeriggio visita a Malga Fratte – sempre

sull’altopiano – dove i più piccoli hanno giocato con gli animali e

sono stati intrattenuti dal casaro, che ha mostrato le tecniche di

preparazione del formaggio e della ricotta.

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economia

arretramento nel 2015 (-1,4%) e un recupero di pari entità nel 2016 (+1,5%). Preoccupante rimane però la distanza rispetto al picco pre-crisi, che si colloca ancora intorno ai 30 punti percentuali.

Import più dinamico dell’exportNello scenario Csc le esportazioni di beni e servizi, dopo un +2,6% nel 2014, aumenteranno a prezzi costanti del 4,1% nel 2015 e del 3,9% nel 2016. La crescita delle importazioni, pari all’1,8% nel 2014, accelererà al 5,0% quest’anno e si attesterà al 4,2% nel 2016, a conferma del rafforzamento della do-manda interna. Di conseguenza, l’export netto for-nirà un piccolo contributo negativo al Pil, per la prima volta dopo cinque anni, pari a -0,1 punti percentuali nel 2015, e di nuovo positivo nel 2016 (+0,1%).

Crescita ancora fragile e modestaNonostante i segnali e le aspettative più positive, se comparate a quelle formulate fino a qualche mese fa, gli economisti di Confindustria non si lasciano andare a un ottimismo di maniera ma, anzi, tendono a sottolineare come l’intensità del recupero della nostra economia rimanga fragile

Consumi in ripresaIl Csc prevede che la spesa delle famiglie aumenti dello 0,9% nel 2015 e dell’1,5% nel 2016. Il recupero della spesa nel biennio di previsione sarà soste-nuto dall’incremento del reddito disponibile delle famiglie consumatrici, grazie al calo dei prezzi del petrolio e degli altri beni energetici, all’incremen-to delle retribuzioni (+1,2% quest’anno e +0,7% il prossimo, contro il +0,2% e il +0,7% dell’inflazio-ne), all’aumento del numero di occupati (+0,9% e +1,0%), all’ulteriore progresso del credito alle famiglie e alla maggiore fiducia sulle prospettive economiche del Paese. Un freno invece potrebbe venire dalla ricostituzione di più alti livelli di ri-sparmio a scopo precauzionale.

Segnali positivi anche per gli investi-mentiAnche gli investimenti, stando alla previsione de-gli analisti di Confindustria, tornano ad aumen-tare nel 2015 e accelerano nel 2016: +1,2% e +2,7% rispettivamente. Il principale sostegno viene dalla spesa in macchinari e mezzi di trasporto (+4,0% quest’anno e +3,8% il prossimo); nel comparto delle costruzioni, invece, è previsto un ulteriore

Le previsioni del CSC per l'Italia settembre 2015 (var. %)parametri 2013 2014 2015 2016Prodotto interno lordo -1,7 -0,4 1,0 1,5

Consumi delle famiglie residenti -2,9 0,3 0,9 1,5

Investimenti fissi lordi -5,8 -3,3 1,2 2,7

Esportazioni di beni e servizi 0,5 2,6 4,1 3,9

Importazioni di beni e servizi -2,3 1,8 5,0 4,2

Saldo commerciale 1 2,2 3,1 3,1 3,5

Tasso di disoccupazione 2 12,1 12,7 12,2 11,8

Prezzi al consumo 1,2 0,2 0,2 0,7

Retribuzioni totale economica 3 1,0 0,8 1,2 0,7

Indebitamento della PA 2,9 3,0 2,8 2,1

Debito della PA 128,5 132,1 133,0 132,6

1 Fob-fob, valori in percentuale del PIL; 2 valori percentuali; 3 per addetto; 4 valori in percentuale del PILFonte: Centro studi Confindustria – Scenari Economici n. 24, settembre 2015

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e modesto rispetto al terreno perduto nel corso delle due profonde e consecutive recessioni che si sono succedute dalla seconda metà dello scorso decennio. A tale proposito evidenziano come il li-vello del Pil rimanga, ancora inferiore dell’8,9% nei confronti del massimo pre-crisi, del 4,7% rispetto al precedente picco (secondo trimestre del 2011) e risulti pari a quello del primo trimestre 2000 (mi-surato in valori costanti). Ecco perché la strada del recupero appare, secondo il Csc, ancora lunga e irta di ostacoli in assenza di politiche economiche in grado di fornire nuovi, significativi e concreti stimoli alla crescita.

economia

Un nuovo impianto di cogenerazione in val di Fiemme

L’iniziativa Porte Aperte in Segheria, ospitata a Ziano di Fiemme presso l’Azienda Segagione Legnami Spa della Magnifica Comunità di Fiem-me, è stata a inizio settembre l’occasione per l’inaugurazione di un nuo-vo impianto di cogenerazione a biomassa legnosa. L’impianto produce energia elettrica e termica dalla combustione controllata del cippato, limitando al minimo le emissioni inquinanti in atmosfera. L’energia elet-trica viene immessa in rete e venduta al Gestore dei servizi energetici, mentre l’energia termica viene interamente utilizzata in azienda per il funzionamento dei forni di essicazione e per alimentare l’impianto di teleriscaldamento. In questo modo si risparmiano metano e gasolio con una fonte energetica rinnovabile prodotta sul posto. Parole di soddisfa-zione per l’iniziativa sono state espresse dallo Scario Giacomo Bonin-segna e dall’Amministratore Unico della Segheria Stefano Cattoi.

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sono recentemente concluse le prime emissioni di obbligazioni sul Fondo strategico regionale da parte di alcune aziende trentine. Un gruppo di imprese variegato per dimensioni e settore economico ha portato a termine con successo il percorso che consente di utilizzare le rilevanti ri-sorse finanziarie messe a disposizione dal comparto trentino del Fondo, partito con una dotazione ini-ziale di 107 milioni. Tra le aziende emittenti spicca-no i nomi di Gpi Spa, Cartiere Villa Lagarina Spa, Nosio Spa , Marangoni Meccanica Spa ed Expert System Spa, mentre altre emissioni sono in itinere. Il Fondo è stato costituito allo scopo di consentire alle aziende del territorio di finanziarsi a medio-lungo termine per sostenere progetti di sviluppo e investimento, tramite strumenti finanziari non tra-dizionali, tipicamente minibond.

Le recenti emissioni sul Fondo strategico regionale confermano localmente il trend di crescita dell’uti-lizzo dello strumento obbligazionario già riscontrato a livello nazionale. I dati pubblicati dall’Osservatorio del Politecnico di Milano evidenziano, 123 emissioni di valore inferiore a 50 milioni di euro, da gennaio 2013 ad agosto 2015 per un totale di 1.132 milioni di euro, con un trend di crescita importante.Un dato interessante emerge anche dall’analisi della dimensione delle aziende emittenti e consente di sfatare l’idea che i minibond siano uno strumento utilizzabile esclusivamente da grandi aziende: il 40% delle emissioni per importi fino a 50 milioni, sono state effettuate da realtà imprenditoriali con volume d’affari inferiore ai 25 milioni di euro.

“La disponibilità di una pluralità di strumenti fi-nanziari, tra cui anche quello rappresentato dai

SI

di LUCA RIBAGA, Finanza d’Impresa, Confindustria Trento

Varate le prime emissioni di obbligazioni da parte di aziende trentine a valere sul Fondo strategico regionale. In forte crescita le emissioni di minibond su tutto il territorio nazionale.

Emessi i primi minibond trentini

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TOTALE EMISSIONI 123 MINIBOND 1132 MILIONI €

Volume totale (emissioni ≤ € 50 mln)

Valore cumulato emissioniOsservatorio Minibond, Politecnico di Milano – School of ManagementAggiornamento: settembre 2015

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minibond, è sicuramente positivo per il tessuto imprenditoriale italiano” è il parere di Alessandro Lunelli, delegato di Giunta per il credito e la finan-za d’impresa di Confindustria Trento. “Il confron-to dell’azienda con soggetti terzi investitori circa la sostenibilità dei propri piani di crescita non può che rendere maggiormente consapevoli le aziende dei propri punti di forza e di debolezza e costituire fattore di ulteriore crescita”.Anche Borsa Italiana, tramite Anna Marucci, re-sponsabile del segmento Fixed Income Markets, for-nisce notizie di un interesse crescente delle aziende italiane nei confronti dei minibond. “I minibond si stanno affermando sempre di più come fonte di finanziamento non bancaria e sempre più società scelgono di quotare le proprie obbligazioni sul mer-cato ExtraMot Pro di Borsa Italiana, che conta oggi 133 strumenti. La quotazione di minibond è un’op-portunità di visibilità nei confronti degli investitori professionali, ai quali Borsa Italiana garantisce l’in-formativa e la trasparenza tipiche di una piattafor-ma MiFid compliant. Oggi, inoltre, le società pos-sono anche raccontarsi alla comunità finanziaria tramite il nuovo portale ProLink.”

economia

I servizi di Confindustria Trento a supporto delle aziende emittenti associateConfindustria Trento ha predisposto, di concerto e con l’approvazione della Sgr che gestisce il Fondo strategico regionale, un percorso pratico ed ha convenzionato le figure chiave del percorso, per garantire all’Associato:- supporto di professionisti competenti, selezionati ed esperti del

settore - costi certi- affiancamento di Confindustria Trento per tutto il percorso

Per informazioni

Confindustria Trento, Finanza d’[email protected]. 0461 360000

Fatturato emittenti (emissioni ≤ € 50 mln)

≤ € 2 mln 7%

tra € 2 mln e € 10 mln 13%

tra € 100 mln e € 500 mln 4%

tra € 10 mln e € 25 mln 17%

tra € 25 mln e € 50 mln 17%

tra € 50 mln e € 100 mln 17%

Osservatorio Minibond, Politecnico di Milano – School of ManagementAggiornamento: settembre 2015

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Sono molte le realtà industriali, coordinate da Confindustria Trento, che hanno partecipato all'Esposizione Universale di Milano con una presenza negli spazi del Trentino.

si faranno, come sempre, alla fine: ma il target dei 20 milioni di visitatori che i promotori fissavano alla vigilia è stato superato.Del vento favorevole che ha accompagnato l’Expo nel secondo trimestre ha beneficiato anche il Tren-tino, che proprio all’inizio di agosto ha aperto il proprio spazio di rappresentanza lungo il Cardo nord, in una posizione di grande visibilità a due passi dal Padiglione Italia e dall’Albero della Vita, simbolo dell’esposizione milanese. Così i tre pin-nacoli di dolomia, la cui struttura interna è stata realizzata con maestrìa e contenuto tecnologico anche da Adige Spa (Blm Group) di Levico Terme, hanno dominato lo spazio esterno, affacciato sul-la via ad elevato transito pedonale. Il back office è invece stato allestito presentando un esempio dell’offerta territoriale e dei cosiddetti Special Sponsor. Con questa denominazione si sono al-ternati settimanalmente i partner economici che hanno deciso di affiancare il loro brand a quello

della Provincia di Trento e delle Dolomiti. Le aziende, o gruppi di aziende trentine, parte-cipanti all’Expo sono stati principalmente parte del mondo industriale, grazie al coordinamento offerto da Confindustria Trento, e di quello coope-rativo. Nel corso delle settimane di presenza sono state realizzate innumerevoli attività di animazio-ne, sia offerte dalla Provincia (cori di montagna, gruppi folkloristici, associazioni, ecc.), sia proposte dagli Sponsor, con indubbia ed innegabile visi-bilità. È il caso, ad esempio, della cabina degli impianti delle Funivie di Madonna di Campiglio, esposta per 20 giorni all’ingresso della piazzetta. Questi i nomi e le rispettive date di presenza degli Special Sponsor “industriali”:Sezione Impianti a Fune di Confindustria Trento: 7-13/8 e 23-29/10Sistema Termale Trentino: 21-27/8 e 11-17/9Pastificio Felicetti: 18-24/9Dolomiti Fruits: 9-15/10 (rbo)

I CONTI

Industria trentinaall'Expo

economia

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del nuovo anno scolastico è occasione per iniziare un ciclo di interventi su Trentino Industriale, che avranno l’obiettivo di focalizzare e valorizzare le esperienze ed i progetti che pun-tano a rafforzare il rapporto tra scuola e impresa.Il ruolo delle imprese cresce in particolare nell’ambito della progressiva implementazione del modello dell’“alternanza scuola-lavoro”.Similmente a quanto tradizionalmente caratte-rizza il mondo tedesco, sono due le tipologie di alternanza scuola-lavoro, che la recente legge “La buona scuola” ha rafforzato. L’alternanza formativa, offerta dagli istituti se-condari superiori e dagli istituti professionali e l’alternanza lavorativa, che si sviluppa nell’ambi-to del sistema duale previsto dall’apprendistato di primo livello per l’acquisizione della qualifica o del diploma.Con il forte contributo di Confindustria Trento, che promuove sistematicamente lo sviluppo sul territorio di professionalità adeguate ai fabbiso-gni formativi dei processi produttivi, in Trentino l’alternanza formativa è stata applicata sin dal 2003, con una prima sperimentazione a livello nazionale, ai corsi per il conseguimento del di-ploma professionale.Il quarto anno, successivo alla qualifica, che vie-ne attuato in sinergia con le imprese mediante progettazione e realizzazione congiunta, prevede un periodo di formazione in impresa fino ad un massimo del 50% dell’intera durata corsuale.Oggi sono 40 i percorsi realizzati dai Centri pro-fessionali del territorio nei vari settori, frequenta-ti da circa 800 studenti. La metodologia e le modalità dell’alternanza sono impiegate inoltre per la progettazione di particolari percorsi personalizzati nell’ambito

della frequenza del triennio dell’istruzione e for-mazione professionale e, dal 2006, nei percorsi post-diploma di Alta Formazione Professionale-Its, i cui programmi hanno la durata di quattro semestri e prevedono il praticantato in azienda per oltre il 40% del monte ore complessivo di ciascun corso.L’alternanza ha l’obiettivo di creare un vero rac-cordo tra scuola e lavoro. In Trentino come in

tutto il Paese, essa è un modello che si sta svilup-pando anche nelle scuole secondarie di secondo grado, che in anni recenti hanno avviato proget-ti pilota di alternanza scuola-lavoro curriculare, con attività dentro e fuori la scuola.Nei progetti più complessi si prevedono orien-tamento, incontri formativi con esperti esterni e stage, questi ultimi anche nella modalità extra-curricolare nel periodo estivo.

L’AVVIO

di MARIA CRISTINA POLETTO, Responsabile Education, Confindustria Trento

Con il forte contributo di Confindustria Trento, in Trentino l'alternanza formativa è stata applicata sin dal 2003, con una prima sperimentazione a livello nazionale, ai corsi per il conseguimento del diploma professionale

Alternanza formativa e alternanza lavorativa

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L'alternanza ha l'obiettivo di creare un vero raccordo tra scuola e lavoro. In Trentino è un modello che si sta sviluppando anche nelle scuole secondarie di secondo grado

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I docenti degli istituti tecnici si aggiornano in Adige

L’idea è nata durante un Comitato tecnico scientifico all’Istituto tecnico tecnologico Buonarroti di Trento: organizzare una giornata di aggiornamento per i docenti facendo loro incontrare la realtà tecnica di Adige Spa. Proposta subito condivisa anche dalla dirigenza dell’Itt Marconi di Rovereto.Così, il 10 settembre 2015, una trentina di insegnanti dei due istituti tecnici hanno trascorso un’in-tera giornata con i progettisti e i responsabili produttivi di Adige, la realtà del Gruppo Blm che a Levico sviluppa e produce sistemi per il taglio dei metalli con il laser e le lame a disco.I relatori aziendali, attingendo al proprio lavoro e alla propria esperienza, hanno fornito ai presenti una nutrita serie di spunti tecnici: come nasce un nuovo prodotto integrando le diverse specializ-zazioni, quali strumenti di progettazione e quale componentistica sono utilizzati, con quali metodi e strumentazioni è garantita l’eccellenza delle macchine prodotte. Un quadro – per molti versi inaspettato – di una realtà industriale tecnicamente complessa inserita nella competizione globale.La giornata era cominciata con un collegamento in diretta audio-video con l’aula magna dell’Istituto Marconi, dove si stava celebrando l’inizio dell’anno scolastico alla presenza del vicepresidente della Provincia, Alessandro Olivi. Particolarmente suggestivo il parallelo tra l’aula del Marconi, gremita di studenti, e la sala meeting di Adige, affollata di professori. Al termine dell’incontro, i docenti e i referenti aziendali hanno dialogato sulle possibilità per raffor-zare la collaborazione fra scuola e impresa nella formazione dei futuri periti tecnici a beneficio della loro spendibilità professionale, auspicando di poter in futuro approfondire i temi trattati.

Con un disegno di legge complessivo, che la Pro-vincia autonoma di Trento ha intenzione di pre-disporre nei prossimi mesi per l’aggiornamento della legislazione provinciale anche con riferimen-to alla “Buona scuola”, saranno sviluppate ulte-

riori modalità per rendere effettiva l’alternanza negli istituti di istruzione secondaria. Una grande scommessa per il sistema scolastico e formativo e la prospettiva di un forte impegno per le imprese.

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Presentato a Rovereto il percorso di Manufacturing Designer: un progetto innovativo e all'avanguardia che avrà sede all'interno del Polo Tecnologico di Rovereto.

Made ++, scuola per maker

È

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stato presentato a Rovereto nei giorni scorsi un nuovo percorso scolastico medio superiore – quel-lo di Tecnico progettista manifat-turiero (Manufacturing Designer) – che nasce dalla collaborazione e dall’intesa tra due istituti trentini che hanno saputo coniugare l’espe-rienza nella formazione con la for-te spinta all’innovazione e il conti-nuo confronto con le esigenze del mondo manifatturiero industriale e artigianale: il Cfp Centro Moda Canossa e il Cfp G. Veronesi. Il percorso è arricchito dalla col-laborazione con il Muse, il Fablab del Muse, Progetto Manifattura, Trentino Sviluppo, Fondazione Museo Civico di Rovereto e la Fon-dazione Nord Est, che ne garanti-scono la costante evoluzione, la qualità dei docenti e l’eccellenza delle esperienze di tirocinio che sa-ranno proposte agli studenti in Ita-lia e all’estero. Made++ è un percor-so innovativo e all’avanguardia che rappresenta una novità nell’offerta formativa italiana e che avrà sede all’interno del Polo tecnologico di Rovereto.La giornata inaugurale si è artico-lata in due momenti: il primo ca-ratterizzato da una tavola rotonda dal titolo “Innovazione e sviluppo: quando la scuola fa la differenza”, a cui ha partecipato in qualità di membro della giunta esecutiva di

Confindustria Trento Mirco Cainelli, a fianco di Josef Nierling, Ad di Porsche Consulting, Fabio D’Agnano di Fondazione Nord Est e curatore della Maker Faire di Roma, Livia Ferrario, dirigente generale del Dipartimento della conoscenza della Provincia auto-noma di Trento e Alessandro Olivi, vicepresidente della Provincia Successivamente si è inaugurata l’aula 3.0: un’aula modulare dota-ta di strumenti di prototipazione e modellazione. Il motto della scuola è “think, Design, Make” in onore al metodo adottato, il Design Thinking, seguendo le più attuali tendenze della didattica nelle migliori scuole tecniche del mondo, ma soprattutto seguendo la vocazione dei due istituti di formare lavoratori che siano veri problem-solver, ovvero capaci di trovare soluzioni innovative a bi-sogni reali del sistema produttivo e aziendale. Il percorso è rivolto a tutte le ragazze e i ragazzi di età uguale o superiore ai 14 anni; la figura del Manufacturing Designer è quella di un creativo di tipo tecnico-digitale, figura adatta ad una molteplicità di settori artigia-nali e industriali quali: meccatronico, moda, accessoristica, interni, arredamento, elettrodomestici e medicale. Le possibilità lavorative future sono riconducibili agli ambiti della tradizione del Made in Italy relativi all’innovazione tecnica e alla qualità estetica; arricchiti con le abilità derivanti dalla connessione internet e dalle nuove funzionalità di elaborazione dati e interattività.

L'aula 3.0 al Polo tecnologico di Rovereto

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9 settembre si è tenuto a Palazzo Stella il se-minario "Internazionalizzare negli Usa: volano per lo sviluppo delle Pmi trentine", che Confindustria Trento ha organizzato congiuntamente con Trenti-no Export Intesa Sanpaolo e American Chamber of Commerce in Italy.Il Forum, al quale hanno partecipato oltre 50 im-prese trentine, è stato aperto da Enrico Zobele, vicepresidente di Confindustria Trento con delega all’internazionalizzazione, e da Renzo Simonato, direttore Regionale Veneto, Friuli-Venezia Giulia e Trentino-Alto Adige di Intesa Sanpaolo. Ha chiuso l’incontro Barbara Fedrizzi, presidente di Trentino Export, mentre ha moderato Pierange-lo Giovanetti, direttore del quotidiano l'Adige. L'incontro è stato l’occasione per fare il punto sulle opportunità di business, gli incentivi e gli strumen-ti bancari estero-oriented a vantaggio dell'operativi-tà delle imprese. Intesa Sanpaolo è intervenuta con Fabrizio Guel-pa, dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa San-paolo, che ha introdotto l'andamento prospettico degli Usa, il cambio dollaro-euro e la potenzialità della domanda per le imprese italiane nei diversi settori. Massimiliano Cattozzi, General Manager Hub Nord, Centro e Sud America, ha presentato i servizi e il supporto che la banca mette a disposi-zione delle imprese interessate ad operare sul mer-cato americano. Simone Crolla, Ad di American Chamber of Com-merce in Italy, ha approfondito le principali ca-ratteristiche del mercato americano, focalizzandosi sulle certificazioni richieste e sui principali incen-tivi proposti dagli Stati americani. Ha fornito infi-ne un inquadramento sul Ttip, l'accordo di libero scambio tra Ue e Usa attualmente in fase di nego-ziazione.

La successiva tavola rotonda ha trattato le strategie aziendali di accesso al mercato Usa. Sono intervenuti gli imprenditori Mirco Pellegrini, socio e Ad di Novurania Spa, Alessandro Marza-dro, direttore commerciale dell’omonima distille-ria, e Alessio Vulcan, socio di Dolomiti Fruits Srl. Ciascuno ha portato testimonianza dei propri suc-cessi negli Usa, indicando pro e contro del mercato. Nel dialogo sono intervenuti Stefano Prandato, ne-direttore Area Imprese Trentino Alto-Adige di Inte-sa Sanpaolo, e Daniele Marcheselli, Desk Americhe – Internazionalizzazione Imprese della banca.L’evento si è concluso con un aperitivo, di networ-king fra imprese e relatori.

IL

di NICOLÒ ANDREINI, Area Internazionalizzazione, Confindustria Trento

In un seminario il punto sulle opportunità di business, gli incentivi e gli strumenti bancari estero-oriented per le piccole e medie imprese trentine

internazionalizzazione

USA volano per lo sviluppo

Per informazioni:Area Internazionalizzazione Confindustria TrentoT 0461 360000 F 0461 [email protected]

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Il supporto del team di Trentino Export consentirà alle imprese interessate a questi mercati di affrontare i rischi e aprirsi a nuovi mercati con spalle più robuste.

2015 si sta chiudendo con importanti segnali di un cambio di tendenza per l’economia italiana, dopo anni di recessione. La crescita dell’economia nazionale, vista la perdurante stagnazione della domanda interna, è dovuta però quasi esclusiva-mente all’aumento delle esportazioni italiane sui mercati esteri. La situazione politica internaziona-le attualmente non sta aiutando le esportazioni trentine ed italiane e vi sono grosse difficoltà, di natura politica, sui classici mercati di sbocco del nostro export in Nord Africa e Russia.A questo bisogna aggiungere la brusca frenata del-le economie dei cosiddetti paesi Brics. Esempio lampante è la Cina, la cui economia seppur anco-ra con tassi di crescita del Pil notevoli se parago-nati a quelli europei, nei prossimi anni potrebbe subire un forte contraccolpo derivante dal crollo del proprio mercato azionario interno. Lo stesso Brasile, che negli ultimi anni è diventato un fon-damentale sbocco per il Made in Italy, sta vivendo una situazione interna molto difficile che si riflet-te sulle sue importazioni, pesantemente influenza-te anche dalla continua perdita di valore del Real.Per sopperire a questa situazione Trentino Export ha rivolto le sue attenzioni a nuovi mercati ad alto po-tenziale di sviluppo e ancora relativamente inesplo-rati dalle aziende trentine: Australia, Iran e Indone-sia. In questi paesi Trentino Export si è già dotata di propri referenti in loco, in modo tale che le aziende trentine interessate a questi mercati possano muo-versi con un sostegno professionale a 360 gradi.Con la probabile fine delle sanzioni internaziona-li l’Iran tornerà a far parte del cosiddetto “mercato globale” e le opportunità di business per le azien-de italiane si prospettano molteplici. Mercato storicamente vicino all’Italia ed uno tra i maggiori produttori di petrolio al mondo, dopo anni di sanzioni internazionali necessita fortemente di tecnologie e know how. Restare ai

margini della partita che il mondo occidentale si appresta a giocare in Iran significherebbe perdere una opportunità fondamentale di cavalcare la cre-scita globale in questa regione e Trentino Export per questo si è mossa per tempo aprendo con un proprio desk a Teheran.Australia e Indonesia, paesi maggiormente conosciu-ti e dall’ovvio minor rischio politico, invece offrono ottime potenzialità per l’industria trentina agroali-mentare, dei macchinari e della meccanica di preci-sione. In special modo l’Australia, che in questi anni è rimasta praticamente indenne alla crisi interna-zionale, è un mercato molto ricettivo per i prodotti trentini di alta tecnologia e di nicchia.

In questi nuovi mercati l’approccio di Trentino Export sarà quello collaudato: una prima fase di sondaggi di mercato e organizzazione di incontri Business to Business, e successivamente un affian-camento delle aziende nella fase post B2B. Il sup-porto professionale e personalizzato del team di Trentino Export consentirà alle imprese interessate a questi mercati di affrontare i rischi e aprirsi a nuovi mercati con spalle più robuste.

IL

di GIORGIO ZAGONEL, Trentino Export

Nuovi mercati per il Made in Trentino

Australia, Iran e Indonesia sono mercati ad alto potenziale di sviluppo e ancora relativamente inesplorati dalle aziende trentine

Per informazioni:Trentino Export Soc. Coop.

T 0461 931011 F 0461 933551 [email protected]

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Gli esiti dell’edizione 2015 dell’Industrial Problem Solving with Physics suggeriscono l’opportunità di una riproposta rivolta anche a giovani ricercatori dai curriculum più disparati.

IPSP 2015: vince La Sportiva

innovazione

la proposta per lo scarpone da scialpinismo prodotto da La Sportiva Spa a guadagnare la fi-ducia della commissione di valutazione dell’IPSP 2015 – Industrial Problem Solving with Physics, che ha però evidenziato anche l’interesse delle propo-ste studiate per rispondere ai problemi sottoposti da Coster tecnologie speciali e Pama: le altre due aziende selezionate tra le otto che avevano parte-cipato al bando. L’iniziativa è frutto della collaborazione tra il Dipartimento di Fisica e la Divisione Supporto Ricerca Scientifica e Trasferimento Tecnologico dell’Università di Trento, Confindustria Trento e Trentino Sviluppo – Polo Meccatronica, e inten-de gettare un ponte tra università e mondo indu-striale nel segno dello scambio di esperienze, del trasferimento di conoscenza e dello sviluppo di soluzioni innovative personalizzate. “Iniziative come IPSP – afferma Flavio Deflorian, prorettore vicario e al supporto al sistema produt-tivo dell’Università di Trento – possono essere un primo momento in cui degli studenti, futuri pro-fessionisti, incontrano un problema industriale e lo affrontano con impegno. Ma sono anche una occasione per le imprese per confrontarsi con la creatività che è tipica dei giovani“. Con lui Lo-renzo Pavesi, direttore del Dipartimento di Fisica dell’Ateneo: “Il Dipartimento apprezza quest’ini-ziativa perché mette in gioco direttamente la pro-fessionalità di giovani fisici in una sfida dove il problem solving dei nostri giovani è messo alla prova di fronte ad un problema di interesse indu-striale”. Giulio Bonazzi, presidente di Confindu-stria Trento, ha dichiarato: “Di questa iniziativa ci ha conquistato il fatto che sia stata proposta dagli studenti e che si svolga in una settimana, puntando a risolvere una precisa problematica

tecnica posta dalle aziende. La tempistica ridotta, in particolare, risponde perfettamente alle esigen-ze delle imprese di ottenere risultati concreti in tempi rapidi. L’esperienza della prima edizione è stata estremamente positiva e le soluzioni tecniche individuate sono andate oltre le aspettative. È un format che andrebbe ampliato ed esteso ad altri ambiti della ricerca”.L’aspetto è stato sottolineato anche da Paolo Gre-gori, coordinatore scientifico del Polo della Mec-catronica per Trentino Sviluppo: “Ogni iniziativa che contribuisce ad avvicinare il mondo della ri-cerca con quello della produzione è oggi quanto mai necessaria e positiva. Questa lo è in modo particolare perché trae origine da problemi molto concreti, segnalati dalle stesse aziende, e dimostra come anche le competenze apparentemente più teoriche possano in realtà dimostrarsi molto utili nella ricerca di soluzioni innovative applicate a prodotti e processi industriali”.

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Il team vincitore con La Sportiva

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A inizio settembre ai piedi del Cimon de la Pala l’evento per promuovere l’innovazione sociale attraverso la diffusione di idee e esperienze positive.

TedxTrento SalonDolomiti Assoluto

innovazione

evento open air, nello scenario unico del gruppo delle Pale di San Martino, tra performan-ce e interventi pensati per essere un momento di riflessione, ma soprattutto un contributo di idee, sulla tematica delle Dolomiti.Si è svolto lo scorso 6 settembre “Dolomiti: As-soluto”, evento del circuito Ted (www.ted.com) organizzato per promuovere l’innovazione socia-le attraverso la diffusione di idee ed esperienze positive. L’appuntamento estivo è stato ospitato ai piedi del Cimon de la Pala, nella parte più alta del Parco di Paneveggio. Nella prima metà della mattinata il pubblico ha potuto assistere alla di-retta della scalata delle Guide Alpine del Trenti-no e all’esibizione di Elisabetta Spada, autrice, compositrice e interprete. Di seguito il direttore del Muse Michele Lanzinger ha introdotto la scaletta del programma. Subito sono intervenuti Cristiano Radaelli (“Viaggio in Italia: la sfida di

trasformare il turismo” il titolo del suo contribu-to) e Annapaola Rizzoli con Duccio Rocchini che alle Dolomiti hanno rivolto il loro pensiero parlando di “biodiversità estrema nello spazio e nel tempo”.La manovra dimostrativa di recupero di un in-fortunato in parete del Corpo Soccorso Alpino e Speleologico ha dato inizio alla seconda metà dell’appuntamento, che ha visto protagonisti Ce-sare Catà, con l’intervento dal titolo “Le parole che cambiano il mondo. Il bisogno di Romanti-cismo dalle Dolomiti all’Assoluto” e Martina De Gramatica, autrice di una riflessione sull’“identità alpina in movimento”. In chiusura di evento si è nuovamente esibita Elisabetta Spada.Tedx torna a Trento, al Teatro Sociale, il 28 novem-bre, per affrontare il tema “Il Coraggio di Osare”: la forza delle idee che spinge ad uscire da schemi tracciati e sentieri già battuti.

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Legno da conoscere.News e informazioni, aziende e prodotti, mercati e prezzi, immagini e video dal mondo del legno trentino.

Uno spazio web dove vengono diffuse tutte le notizie sul settore del legno trentino.Finalmente il legno ha una storia, un futuro e dettagli da scoprire in modo dinamico e interattivo.

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Camera di Commercio I.A.A. di Trento – Ufficio Prodotti e PromozioneVia S.S.Trinità, 24 – Palazzo Roccabruna – 38122 TRENTOTel. 0461 887144 – Fax 0461 [email protected] – www.legnotrentino.it PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO

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Palazzo StellaVia Degasperi, 77 | 38123 TrentoT 0461 360000 | F 0461 933551

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