trentino industriale aprile-maggio 2014

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ANNO 55 | N°02 APRILE | MAGGIO 2014 Nuovo servizio per la finanza d’impresa Impennata per la formazione dei lavoratori Associazione Fondimpresa Crescita continua per Idea Cap e Algorab Aziende Industria sulla strada della sostenibilità Investimenti in crescita per le imprese trentine su risparmio energetico e impatto ambientale

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Il bimestrale di Confindustria Trento.

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Page 1: Trentino Industriale aprile-maggio 2014

ANNO 55 | N°02APRILE | MAGGIO 2014

Nuovo servizio per la finanza d’impresa

Impennata per la formazione dei lavoratori

Associazione

Fondimpresa

Crescita continua per Idea Cap e Algorab

Aziende

Industria sulla strada della sostenibilità

Investimenti in crescita per le imprese trentine su risparmio energetico e impatto ambientale

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Confidimpresa Trentino s.c. è una Società Cooperativa

per azioni senza scopo di lucro, basata sui principi della

mutualità. Nata nel settembre 2007 dalla fusione tra Confidi

Trento e Terfidi, importanti realtà locali di trentennale

esperienza, è supportata da personale preparato e sempre

più aggiornato. Rappresenta oggi una realtà solida e

capace di coniugare l’esperienza del passato con l’esigenza

del cambiamento.

Le molteplici novità normative degli ultimi anni ed il coraggio

di credere nelle aziende, hanno inciso in maniera profonda

nell’organizzazione e nel funzionamento di Confidimpresa

Trentino. La società, partendo dalle esigenze del singolo,

vuole comprendere meglio le problematiche generali,

analizzando, costruendo e proponendo varie iniziative che,

anche in sinergia alle organizzazioni di categoria, elaborano

funzionali proposte di gestione capaci di sostenere le

imprese a 360°.

Interlocutore del sIstema credItIzIoGrazie alle convenzioni con tutto il sistema bancario operan-te sul territorio provinciale, Confidimpresa Trentino facilita i propri associati nell’accesso al credito tramite il rilascio di ga-ranzie consortili a sostegno di nuovi finanziamenti. L’avvento dell’attuale crisi finanziaria ha portato altresì la Provincia au-tonoma di Trento ad istituire “il tavolo del credito”, all’interno del quale Confidimpresa Trentino svolge, dalle origini, un ruolo attivo, propositivo e di testimonianza.

consorzIo dI garanzIaL’operatività di Confidimpresa Trentino prevede il rilascio di garanzie a sostegno sia delle linee di credito a breve termine (fidi in conto corrente, linee auto liquidanti, ecc) sia a medio e lungo termine (mutui e leasing). Un’analisi congiunta con l’imprenditore delle sue esigenze finanziarie costituisce il fulcro intorno al quale strutturare l’in-tervento di Confidimpresa Trentino.

Interlocutore della ProvIncIaAttraverso la stipula di precise convenzioni, Confidimpresa Trentino si pone come interlocutore della Provincia autonoma di Trento, per conto della quale gestisce il processo di istruttoria ed erogazione di diverse agevolazioni provinciali e di altri mol-teplici interventi volti allo sviluppo ed al sostegno delle imprese.

aiutiamo le imprese a crescere, per far crescere il trentino.

38123 Trento Via Degasperi 77 Tel 0461 93448838122 Trento Piazza Mosna 5 Tel 0461 277777

[email protected] www.confidimpresa.it

Insieme.

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editoriale

7 Traiettorie comuni

il punto

Sostenibilità e competitività

copertina

11 "Sostenibilità: l'industria è strategica"

13 Da Aquaspace depurazione conto terzi

16 Metalsistem, "green" dal processo al prodotto

18 Eurostandard sostenibile a 360 gradi

21 Levico Acque svela la sua “sostenibile leggerezza”

23 Un eco-quartiere per aziende che crescono

25 A Basso Costruzioni il premio Aprie

aziende

28 Idea Cap: tappi e capsule in espansione

30 Tecnologie per il controllo delle infrastrutture

associazione

34 Un patto per lo sviluppo economico e il lavoro

36 Autonomie speciali, modello da condividere

38 A fianco delle imprese per l’accesso al credito

40 Cento milioni per le imprese associate

42 Trento e Verona insieme per l’innovazione

43 Gestione rifiuti e operatività Sistri

44 Nuovi reati: cambia il modello 231

education

45 Fondimpresa Trento: boom nel 2013

46 Confindustria Trento per i giovani

48 Orientamento, priorità per le scuole trentine

innovazione

50 Driving European leadership in Ict innovation

52 Gli Ict Days continuano a crescere

53 Ingegneri industriali alla prova del mercato

edilizia

55 Finanziamenti europei: seminario web in Ance

internazionalizzazione

57 A lezione di credito documentario

60 Marocco: un trampolino per l’Africa

61 Esperienze di successo in Brasile

giovani

62 Verso il dialogo con i sindacati e i partiti

rubriche

11 copertina

28 aziende

34 associazione

45 education

50 innovazione

55 associazione

48 edilizia

57 internazionalizzazione

62 giovani

64 webook

Page 6: Trentino Industriale aprile-maggio 2014

I prezzi indicati vanno maggiorati di I.v.a.

L’editore si riserva di valutare di volta in volta la compatibilità con la rivista dei messaggi pubblicati proposti.

Laura Canzian [email protected] 338 7789032 | F 0461 933551

Direttore ResponsabileAlessandro Santini

Comitato di RedazioneGiovanni ColettiAlessandro LunelliRoberto BusatoPaolo AnghebenPierangelo BaldoLorenzo GarbariAndrea MarsonetEduard MartinelliRoberto Pisetta

RedazioneSilvia BrunoPrimo Bee

Direzione, Redazione e AmministrazionePalazzo Stella, Via Degasperi, 7738123 TrentoT 0461 360000 | F 0461 933551Internet: www.trentinoindustriale.come-mail: [email protected]

Progetto graficoGraffiti2000.com

StampaSaturnia | Via Caneppele, 46 | Trento 0461 822636 - 822603

FotoArchivio fotografico Confindustria Trento, Panato, MoniQue Foto, KLR foto, Alessio Coser, Rensi, Hugo Muñoz

EditoreAssociazione degli Industrialidella Provincia di Trento

PubblicitàITIS Srl | Via Degasperi, 77 | Trento | T 0461 360000Laura Canzian | T 338 7789032 | F 0461 933551

Autorizzazione del Tribunale di TrentoN. 71 del 10 febbraio 1990

Le tesi espresse nelle rubriche e negli articoli firmati impegnano soltanto l’autore e non rispecchiano quindi necessariamente le opinioni della rivista.

Associato all’UnioneStampa Periodica Italiana

INFORMATIVAAi sensi dell’art. 13 del D.Lgs. 30 giugno 2003, n. 196, si informano i destinatari del periodico che i dati dei medesimi sono conservati - con la garanzia di massima sicurezza - nell’archivio informatico del Titolare del trattamento: Associazione degli Industriali della Provincia di Trento via Degasperi 77 - 38100 TRENTO. Tali dati saranno utilizzati esclusivamente per l’invio del periodico e di eventuali allegati.Ai sensi dell’art. 7 del citato D.Lgs., i destinatari hanno diritto di conoscere, aggiornare, rettificare, cancellare i dati, nonché di esercitare tutti i restanti diritti ivi previsti mediante comunicazione scritta al Titolare del trattamento.

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www.trentinoindustriale.comil nostro periodico è anche online compresi i numeri arretrati

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Nuovo servizio per la finanza d’impresa

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Aziende

Industria sulla strada della sostenibilità

Investimenti in crescita per le imprese trentine su risparmio energetico e impatto ambientale

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invio a tutte le industrie aderenti a Confindustria Trento e ad un selezionato elenco di imprese artigiane, turistiche,commerciali e di servizi;

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invio a università, istituti di ricerca, scuole e centri di formazione professionale;

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edito

riale

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Il protocollo d’intesa “Misure per lo sviluppo economico ed il lavoro” – di cui parliamo in questo numero di Trentino Industriale - tra la Provincia autonoma di Trento e le parti sociali si inserisce nel solco segnato dal patto siglato dalla no-stra Associazione con i Sindacati lo scorso 13 gennaio. Un’iniziativa, quest’ulti-ma, che ha segnato una nuova via nella collaborazione tra imprese e sindacati per contribuire allo sviluppo del territorio. Il successivo accordo promosso dalla Provincia e l’adesione delle altre categorie economiche indicano che, evidente-mente, si tratta di una via che vale la pena di percorrere assieme.L’impulso è dato dalla consapevolezza che, in questa delicata fase che stiamo vivendo, più che sulla contrapposizione degli interessi di parte il nostro destino si gioca sulla capacità di disegnare traiettorie comuni.E tra le traiettorie comuni non possiamo dimenticare la lotta all’evasione fiscale.Partiamo da un dato di base a livello nazionale: l’Italia conta l’1 percento della popolazione mondiale, ma realizza il 3 percento del prodotto lordo e detiene il 5,7 percento della ricchezza dell’intero pianeta.Che non ci sia altrettanta ricchezza di senso civico lo dimostrano le dichiarazioni dei redditi: quasi il 63 per cento sta sotto i 26mila euro. Scrive il Centro Studi di Confindustria: “L’evasione fiscale in Italia è stimata in 124,5 miliardi, pari all’8,2 percento del PIL (…) Un fenomeno di tali dimensioni nell’Eurozona ha eguali solo in Grecia e pesa come un macigno sulla crescita perché, a parità di obiettivi di incasso, determina aliquote molto più alte”. Infatti secondo il CSC, a parità di gettito, eliminando l’evasione le aliquote fiscali e contributive potrebbero essere ridotte in media del 16 per cento.La valutazione del livello di evasione in Italia, vero cancro del sistema econo-mico, viene lasciata all’iniziativa di istituzioni di buona volontà. Mentre lo Stato, come se non fosse affare suo, se ne disinteressa.A noi farebbe piacere che la Provincia autonoma di Trento si occupasse in pri-ma persona dell’evasione sul nostro territorio, magari fornendone la consistenza e la provenienza per categorie. Sarebbe azione meritoria.Servirebbe non solo per conoscere l’identikit dei “furbetti del fisco” nostrani, ma anche per orientare le politiche e le risorse provinciali in maniera più equa ed efficace.

Paolo MazzalaiPresidente Confindustria Trento

Traiettorie comuni

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Apriamo questo numero di Trentino Industriale con uno speciale sulla sostenibi-lità, tema che vede le nostre aziende e l’Associazione impegnate su più fronti.La sostenibilità – intesa come tutela dell’ambiente e riduzione dei consumi ener-getici – è un obiettivo che, complice la crisi e l’aggravarsi di problemi di portata planetaria come il cambiamento climatico, è entrato a fare parte delle policy aziendali e dei programmi dei governi nazionali e locali. Per le imprese è anche un fattore che ne incrementa la competitività sui mercati globali, che sono sem-pre più esigenti in fatto di sostenibilità dei prodotti.Sul nostro territorio la sostenibilità è stata inserita nel “Protocollo per lo sviluppo sostenibile e il lavoro” siglato lo scorso gennaio da imprese e sindacati. Nel più recente accordo sottoscritto anche dalla Provincia autonoma di Trento e dalle altre associazioni di categoria, è prevista in prospettiva una sempre maggiore selettività delle agevolazioni pubbliche, che dovranno concentrarsi su alcuni obiettivi tra i quali l’efficientamento energetico e la riduzione dell’impatto am-bientale.Ma, con o senza incentivi economici, sono davvero molte le imprese trentine che investono per la sostenibilità dei propri stabilimenti e dei propri prodotti. In queste pagine raccontiamo alcuni casi di eccellenza, ma ce ne sono molti altri che meriterebbero di essere conosciuti.Anche la nostra Associazione è costantemente impegnata su questo fronte.Monitoriamo da sempre, con grande attenzione, l'evoluzione delle normative ambientali, come ad esempio quelle legate al Sistri per la rintracciabilità dei rifiuti. Va in questa direzione l’accordo siglato con Federchimica, che prevede una collaborazione anche in tema di efficienza energetica, di certificati bianchi e verdi e su altri servizi legati al fattore energetico nelle imprese.Tramite Assoservizi e il consorzio Assoenergia forniamo consulenza alle imprese in materia di energia e negoziamo la fornitura di elettricità e gas.Ha avuto per obiettivo l’efficienza energetica anche il progetto “Green inno-vation” appena concluso, elaborato insieme alla Fondazione Bruno Kessler e finanziato da Fondimpresa con uno stanziamento di 120mila euro a favore di cinque imprese, per interventi aziendali sulla sostenibilità.È anche su questi temi, e più in generale sull’innovazione di prodotto e di processo, che si basa l’accordo di collaborazione siglato nei giorni scorsi con Confindustria Verona. Alla luce dei nostri stretti rapporti con il network locale della ricerca e dei risultati sin qui conseguiti nell’agevolare la collaborazione con le imprese, i colleghi veronesi si sono rivolti a noi per mettere in contatto le aziende loro associate con i centri trentini.Dal canto nostro, noi continueremo a investire su questi temi perché siamo convinti che passi anche da qui il rilancio del nostro sistema produttivo.

Roberto Busato Direttore Confindustria Trento

Sostenibilità e competitività

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è il senso di una delega alla sostenibilità ambientale, alla luce della complessità che tutto-ra governa le relazioni tra lo sviluppo industriale e la tutela delle risorse dei territori?Il tema è all’attenzione degli industriali trentini per due ordini di ragioni. Da una parte perché ritenia-mo che l’incremento delle prestazioni aziendali sia strettamente correlato con la migliore gestione dell’impatto delle produzioni: in questo senso, la nostra Associazione sposa e sostiene i principi del-la sostenibilità ambientale. Dall’altra siamo forte-mente convinti delle potenzialità offerte anche alle nostre imprese in termini di crescita economica e industriale da parte della green economy.

Quello dell’efficienza energetica è uno dei temi valorizzati dalla strategia della Giunta di Confin-dustria Trento. È così. Nell’ambito della delega, Confindustria Tren-to si è data l’obiettivo primario di sviluppare pro-getti e accordi che favoriscano la riqualificazione energetica degli edifici: abbiamo dunque mantenu-to vivo il dialogo con la Provincia e i soggetti finan-ziari sull’efficientamento degli edifici pubblici. Si è ritenuto inoltre strategico l’accompagnamento degli Enti locali della Provincia nel processo di adozione dei Paes, i Piani d’azione per l’energia sostenibile; in pratica gli atti concreti di adesione al Patto dei Sindaci, il principale movimento europeo, promos-so dalla Commissione Europea nel 2008, che vede coinvolte autorità locali e regionali impegnate ad aumentare l’efficienza energetica e l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili nei loro territori. Con il co-mune di Rovereto, ad esempio, abbiamo condiviso un’iniziativa promossa nell’ambito di un corso di formazione finanziato per il tramite del Fondo so-ciale europeo. Insieme abbiamo pianificato le azio-

ni di un gruppo di studenti, ai quali si è chiesto di effettuare audit energetici all’interno delle aziende del territorio al fine di individuare interventi capaci di abbattere le emissioni di C0

2.

Intanto, per offrire alle aziende consulenza sul risparmio energetico, Confindustria Trento ha di recente siglato un accordo di collaborazione con Federchimica e la Fondazione Bruno Kessler.L’intesa rientra in un più ampio progetto di assi-stenza alle imprese trentine, nell’ottica della diffu-sione di un nuovo approccio di gestione del fattore energia. Il messaggio che è importante trasmettere in questo momento è che una più attenta gestione dell’energia genera risparmi e aumenta la competi-tività, oltre che andare a beneficio dell’ecosistema. Fino ad oggi, Assoenergia, direttamente per le im-prese ad elevata intensità energetica e indirettamen-

qual

Intervista ad ANDREA BASSO, membro della Giunta esecutiva di Confindustria Trentocon delega alla sostenibilità ambientale.

"Sostenibilità: l'industria è strategica"

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copertina

Andrea Basso

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copertina

selettiva maggiormente efficienti. Una legge mette a disposizione dei soggetti pubblici e privati coinvolti nella produzione e nella gestione di questo tipo di rifiuti strumenti in grado di favorire demolizioni selettive accurate. Si tratta di processi certamente impegnativi, ma necessari, che si inseriscono in un contesto di mature e responsabili politiche indu-striali green. Al di là delle opportunità offerte dalla normativa tuttavia, il successo delle buone pratiche in materia di sostenibilità ambientale non può pre-scindere dalla sensibilità dei singoli, che è nostro dovere promuovere e valorizzare.Chiudo con due considerazioni: una di carattere ge-nerale e una relativa alla nostra Associazione degli industriali.Credo profondamente, in qualità di membro della Giunta esecutiva di Confindustria Trento ma soprat-tutto come associato, che solo puntando sul ruolo strategico dell’industria sarà possibile creare le con-dizioni per rilevanti ricadute positive a livello am-bientale, occupazionale e di competitività in tutti i settori dell'economia. Mi preme infine evidenziare le sinergie positive, in relazione ai temi della sostenibilità ambientale in generale, tra Confindustria Trento, la sua compo-nente dell’edilizia Ance Trento e le collegate Assoser-vizi e Assoenergia per l’impegno nei relativi settori di competenza.

te con il Gruppo di Acquisto Confindustria Trento per le altre realtà, ha aiutato le imprese ad abbassare i costi della bolletta energetica attivando contratti di fornitura di energia elettrica e gas a condizioni van-taggiose. In seguito all’intesa formalizzata a Palazzo Stella con Federchimica e Fbk e con la collabora-zione di Assoservizi, braccio operativo dell’Associa-zione nell’erogazione dei servizi, siamo in grado di giocare la partita sul campo dei sistemi di gestione e della qualità degli impianti e delle strutture. Con Assoservizi intendiamo anche attivare al più presto iniziative di check up gratuito in materia di am-biente e sicurezza per le aziende interessate.

Parlando di prospettive future, tra gli obiettivi in-dividuati per il biennio in corso vi è pure lo sti-molo a un incremento delle demolizioni selettive delle costruzioni.Il tema è caro agli industriali trentini operanti nel settore edile aderenti ad Ance Trento. Anche in que-sto caso i benefici del metodo sono molteplici: in-nanzitutto il riutilizzo dei materiali derivanti dalla decostruzione delle opere consente di ottenere inerti aggregati di alta qualità nel rispetto dell’ambiente. Inoltre, permette di far emergere le capacità tecniche ed organizzative delle imprese maggiormente strut-turate capaci di progettare, sia dal punto di vista tec-nico che economico, gli interventi di decostruzione

Ambiente: nuovi finanziamenti per la formazioneCon l'Avviso 1/2014 Fondimpresa permette alle aziende aderenti di formare i lavoratori anche sulle tematiche ambientali, con l'obiettivo di accrescere l'efficienza energetica e ridurre l'impatto delle attività produttive sull'am-biente. Questi gli ambiti di intervento:- gestione e certificazione ambientale di sistema e di prodotto- bilanci ambientali e miglioramento continuo delle prestazioni ambientali- efficienza e risparmio energetico, uso di fonti integrative e rinnovabili, certificazione energetica- aspetti tecnici e normativi della gestione ambientale e del rapporto tra aziende, territorio, produttori e consu-matori, con particolare riferimento a: igiene, gestione rifiuti e tracciabilità, reflui ed emissioni, gestione risorse idriche, gestione sostanze chimiche, tecnologie e metodologie per il miglioramento ambientale, tecnologie in materia di efficienza energetica ed energie rinnovabili, tecniche e metodologie in materia di carichi e impatti ambientali ed energetici

Per informazioniAssoserviziArea [email protected] 0461 360053

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un’idea

di AleSSAndro de Bertolini

L’impianto di Aquaspace (Gruppo Aquafil) è oggi in grado di trattare anche le acque reflue di altre aziende, per un totale di 160mila tonnellate di rifiuti liquidi all’anno.

da Aquaspacedepurazione conto terzi

copertina

brillante e tanta atten-zione ai principi di sostenibilità ambientale. Questi gli ingredien-ti del nuovo progetto lanciato in Aquaspace, azienda arcense del Gruppo Aquafil, che ha tra-sformato una flessione di mer-cato in una nuova opportunità di business. “Aquaspace – spiega Giuseppe Crippa, direttore in-dustriale del Gruppo Aquafil – è una tintoria per filato poliam-midico, che tratta nel proprio depuratore le acque reflue deri-vanti dal processo produttivo. In seguito a lenti ma radicali cam-biamenti dei gusti del mercato, i volumi di produzione del sito si sono ridotti progressivamente e il depuratore di Aquaspace è dive-nuto sovradimensionato. Questo ha innescato la decisone di utiliz-zare l’eccesso di capacità dispo-nibile come fulcro di un nuovo progetto per il trattamento di ri-fiuti liquidi per conto terzi”. La capacità di trattamento residua del depuratore verrà dedicata principalmente alle acque reflue di aziende trentine che presso Aquafil troveranno un interlocu-tore locale per lo smaltimento. In Trentino, la maggior parte delle imprese che necessitano di que-sto tipo di servizio è costretta a rivolgersi al di fuori del territorio provinciale, con oneri aggiuntivi.

L’aumento della spesa deriva essenzialmente dai costi di tra-sporto delle acque reflue verso impianti di smaltimento situati perlopiù in Veneto, Emilia Romagna e Lombardia. “Struttural-mente – continua Giuseppe Crippa – le province di Trento e Bolzano non sono autosufficienti e le imprese devono trattare le acque reflue fuori regione. La nostra operazione va nella di-rezione di riequilibrare questi flussi, con recupero di efficienza complessiva del sistema”. Al termine del progetto di revamping, che si completerà nell’e-state 2014, il depuratore di Aquaspace sarà la più grande e competitiva struttura di depurazione conto terzi del Trentino. “Il progetto – sottolinea Crippa – nasce proprio per le aziende del territorio, che potranno rivolgersi direttamente a noi per il trattamento delle acque. La nostra strategia sarà orientata allo sviluppo di rapporti di lunga durata. Spesso la ricerca di solu-zioni di depurazione fuori provincia risulta essere complessa. Con il servizio che andremo a offrire localmente, queste preoc-cupazioni saranno risolte e le aziende potranno focalizzare le energie sul proprio core businees”. Il depuratore, che era specializzato nel trattamento delle acque di tintoria, è stato ampliato con l’inserimento di nuove sezioni

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di euro e impiegherà 15 unità di personale in Aquaspace già nel 2014. Solo negli stabilimenti di Arco il Gruppo Aquafil impiega 550 persone. Complessivamente i dipen-denti sono oltre 2.200. “Aquafil – fa sapere Crip-pa – è un gruppo di proprietà italiana fondato da Carlo Bonazzi, ora guidato dal figlio Giulio, attuale presidente. Siamo presenti con plant pro-duttivi in Italia, in Europa (Slovenia, Croazia e Germania), negli Stati Uniti (ad Atlanta, nel cuore del comparto della pavimentazione tessile ameri-cana), in Cina e in Tailandia. Produciamo polime-ro (poliammide), filo per pavimentazione tessile e per abbigliamento, principalmente di nylon”. Con trend di crescita costante, il Gruppo Aquafil è passato dai 338 milioni di fatturato del 2009 ai quasi 500 milioni del 2013. “Negli ultimi anni – aggiunge Crippa – ci siamo orientati verso l’inte-grazione nella materia prima con un impianto di rigenerazione di scarti e di rifiuti a base nylon. Si tratta del progetto Econyl (R) Regeneration System con stabilimento produttivo in Slovenia. L’im-pianto fornisce al Gruppo il 20% del fabbisogno di materia prima”.L’utilizzo di materie prime di riciclo, l’uso di energie a basso impatto ambientale e rinnovabili, il risparmio energetico e l’osservazione di prin-cipi di sostenibilità sia all’interno sia all’esterno del Gruppo caratterizzano strategie e attività di Aquafil. “Lo stesso focus sulla sostenibilità e sugli aspetti ambientali – concludono Crippa e Vitra-no – ci ha portato a credere in questo progetto di depurazione conto terzi, che pensiamo porterà benefici a tutto il territorio”.

di trattamento chimico-fisico dei reflui. “Il pro-getto – spiega Mario Vitrano, direttore delle tra-sformazioni tessili del Gruppo Aquafil e diretto-re di stabilimento in Aquaspace – ha comportato un investimento di 5 milioni di euro. Avviato circa due anni fa, sarà concluso nel mese di ago-sto. L’impegno maggiore è stato rivolto all’evo-luzione dell’impianto precedente, notevolmente migliorato sotto il profilo dell’efficienza dei trat-tamenti biologici. Abbiamo scelto di installare le più avanzate tecnologie “acquistando” il miglior know-how sia per la parte strutturale, sia per la parte processistica, sia per le sezioni di capta-zione/trattamento degli odori. Ci siamo appog-giati a professionisti esterni per la progettazione e realizzazione dell’opera, ma la direzione del progetto è rimasta interna. A regime, saremo in grado di trattare oltre 160mila tonnellate di ac-que reflue all’anno per conto terzi”. Un nuovo business per l’azienda, ma anche un servizio reso al territorio. “Nell’andare a defini-re come modificare l’impianto – prosegue Mario Vitrano – abbiamo posto particolare attenzione alle attività tipiche delle imprese trentine: tratta-menti di acque derivanti dall’industria alimen-tare (produzione di vino, di olio e produzioni legate al settore lattiero-caseario), dalle attività di cartiera, dai processi galvanici e in generale dalle complesse attività manifatturiere che spesso si concentrano in aziende che non hanno la taglia per trattare in loco i propri reflui”.Stimato su un medio periodo di cinque anni, il trattamento conto terzi di acque reflue garantirà al Gruppo Aquafil un fatturato di oltre 8 milioni

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di vita e un business: in Metalsistem Spa, la sensibilità ai temi della sostenibilità am-bientale guida l’evoluzione tecnologica dei cicli produttivi e le strategie di sviluppo del prodotto, cosicché l’innesco di soluzioni innovative capaci di abbattere le emissioni e l’impatto dell’attività sul territorio procede di pari passo con l’evolu-zione di un ramo di attività, quello della green energy, destinato a conoscere un successo sempre maggiore sui mercati.“Si tratta di un approccio che è in qualche manie-ra innato – spiega il presidente della società Anto-nello Briosi – e che è legato alla natura stessa del materiale che trattiamo, l’acciaio, di per sé idoneo alla rifusione e al riciclo. L’idea di riutilizzare i no-stri stessi scarti come materiale primario era quasi

scontata, ma si poneva il problema della migliore gestione del ciclo siderurgico”. Nel 2011, Metalsi-stem ha collaborato con il Gruppo Arvedi per la realizzazione di un progetto di innovazione del ciclo produttivo siderurgico denominato “Tekne”, in grado di ottenere un prodotto di elevata qualità dal riciclo del rottame ferroso, abbattendo le emis-sioni di anidride carbonica, abbassando i consu-mi di energia e riducendo al minimo l’utilizzo dell’acqua. Nell’ambito dell’iniziativa, d’intesa con il Consiglio nazionale delle ricerche e con la su-pervisione dell’Associazione industriali di Cremo-na, si è costituito un fondo per la ricerca scientifi-ca volta al risparmio energetico, alla sostenibilità, al miglioramento dei processi produttivi e della qualità della vita.

“Quanto poi al processo produttivo – continua Bri-osi – un’azienda che come la nostra trasforma la materia prima in strutture per lo stoccaggio, com-plementi d’arredo, costruzioni autoportanti, im-pianti complessi e raffinati, deve fare i conti con l’impatto ambientale degli interventi di saldatura e verniciatura. In vent’anni abbiamo adottato so-luzioni tali da azzerarlo”. Gli sforzi del gruppo di lavoro impegnato, dal 1991, nella ricerca di alterna-tive “ecosostenibili” hanno portato alla messa in opera di processi unici al mondo, protetti da deci-ne di brevetti, che permettono di produrre struttu-re componibili completamente esenti da saldature e verniciature. “Oggi – conclude il presidente - im-pieghiamo materiali prerivestiti che componiamo grazie a un sistema innovativo di autorivettature, con il risultato che 50mila tonnellate di acciaio vengono processate ogni anno senza nessuna emissione inquinante in aria o in acqua”.Se l’impatto ambientale delle lavorazioni di Me-talsistem si avvicina prepotentemente allo zero,

uno stile

Dalla materia prima al prodotto finito, il filo rosso che percorre le lavorazioni dell’azienda di Antonello Briosi vira al verde.

Metalsistem, "green" dal processo al prodotto

copertina

Antonello Briosi

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forma a libellula, ora è in Toscana, dove è stata sottoposta ad una serie di prove pratiche volte a testarne le reazioni alle condizioni atmosferiche delle quattro stagioni. Concluso l’iter, avremo un report preciso delle prestazioni dell’aerogenerato-re, che ha una potenza nominale di 55 kw, e cono-sceremo le strategie di Enel Green Power, che con il progetto ha collaborato fin dal principio”.Di certo, al momento, c’è il fatto che la domanda non manca, soprattutto in territori come il Cana-da, l’Australia, il Sudafrica. Insomma, il mercato è pronto. E Metalsistem pure.

manca poco perché lo stesso accada alla somma tra il fabbisogno energetico aziendale e l’energia prodotta presso lo stesso stabilimento di Rovere-to. Da tre anni a questa parte un imponente im-pianto fotovoltaico riveste le coperture della sede per un totale di circa 40mila metri quadrati di superficie, generando oltre 2 milioni 600mila kwh all’anno, ovvero – per dare un’idea delle grandez-ze – energia elettrica pari al consumo di 1000 nu-clei familiari. Nel frattempo, lo stesso impianto permette di evitare in modo consistente l’emissio-ne di sostanze inquinanti: oltre 1.600 tonnellate all’anno di CO2, circa 6.700 kg di anidride solfo-rosa, quasi 2.300 kg di ossidi di azoto e 262 kg di polveri.Gli 11.636 pannelli installati da Dolomiti Energia Rinnovabili poggiano sulle solide strutture portan-ti progettate e realizzate dalla stessa Metalsistem, che nel settore della green economy ha trovato an-che una nicchia importante di sviluppo. Nell’am-bito della produzione di sottostrutture avviata sul fronte delle tecnologie per lo sfruttamento dell’e-nergia solare, il centro ricerche e sviluppo dell’a-zienda ha sviluppato in particolare una serie di accessori che permettono alle strutture di adattarsi perfettamente ai diversi utilizzi senza ausilio di bulloneria. L’ultima frontiera della sperimentazione di Me-talsistem nel campo delle energie rinnovabili è il minieolico, al quale patron Briosi ha guardato già nel 2010: “Dopo avere fatto il giro del mon-do, il modello di pala eolica progettata in team con Renzo Piano, che ne ha curato la particolare

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ambiente e internazionalizzazione: queste le fondamenta di Eurostandard Spa, realtà trentina con sede a Tesero, in val di Fiemme, e una storia fortemente radicata sul territorio. L’azienda compie cinquant’anni nel 2015: tanto è passato da quando Antonio Zeni dette inizio all’attività nel 1965, proponendosi sul mercato con casse portabottiglie in polietilene (materiale pla-stico derivato dal petrolio). Negli anni 80 la svolta. La domanda di casse per il trasporto di bottiglie cala notevolmente e Zeni decide di riconvertire la produzione in raccordi in polietilene per tu-bazioni di gas combustibile e acqua potabile. A distanza di mezzo secolo Zeni è ancora presidente dell’azienda, ma ha passato il testimone alla figlia Marisa, amministratore delegato. I raccordi di Eu-rostandard – azienda leader in Italia e tra i prin-cipali protagonisti nel mondo – si vendono oggi in tutti i continenti: ovunque in Italia, in molti paesi d’Europa, in centro e sud America, in Africa, in Asia e in Medio Oriente. Fino al 2009 due terzi del fatturato aziendale erano realizzati in Italia e un terzo all’estero. Oggi il rapporto è rovesciato: due terzi derivano dall’export e solamente un ter-

zo dal mercato domestico. Il risultato è frutto di una politica fortemente indirizzata all’internazio-nalizzazione che ha visto l’azienda di Tesero dare vita a due consociate, una in Cile e una in Malesia, già alcuni anni prima della recente crisi economi-ca. Proprio questo ha consentito a Eurostandard di superare la crisi senza flessioni differenziando la presenza sui mercati e registrando fatturati in crescita. Una parte cospicua dei ricavi viene investita in politiche volte all’ottenimento di standard quali-tativi sempre più elevati e maggiori misure di tu-tela ambientale. Così l’azienda della famiglia Zeni ha saputo instaurare un circolo virtuoso dove al crescere dei ricavi corrispondono tecnologie sem-pre più rispettose dell’ambiente, livelli qualitativi sempre più rigorosi e servizi al cliente sempre più esclusivi e competitivi. “Le politiche di risparmio energetico – spiega Maurizio Tiso, responsabile del sistema di gestione per la qualità e l’ambiente in Eurostandard – hanno avuto un ruolo centrale in azienda. Siamo stati tra i primi nel settore a raggiungere nel 2003 la certificazione ambientale Iso 14001, alla quale siamo giunti dopo un impe-gnativo percorso di perfezionamento nell’ambito di un progetto promosso all’inizio degli anni 2000 da Confindustria Trento in collaborazione con l’A-genzia provinciale per la protezione dell’ambiente. Siamo un’azienda energivora e i traguardi ambien-tali si traducono spesso in vantaggi economici”. Ma non è solo un discorso economico. Esiste a monte la convinzione che questa sia la strada giusta per una realtà di impresa radicata su un territorio di montagna. “Operare in un’area delo-calizzata – continua Tiso – non può dirsi obiettiva-mente un vantaggio da un punto di vista logistico né del costo dei trasporti, ma diviene un valore

qualità,

eurostandard sostenibile a 360 gradiLe buone pratiche adottate da Eurostandard, dal riciclo degli scarti ai criteri di realizzazione del nuovo magazzino per lo stoccaggio dei prodotti.

copertina

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La tutela dell’ambiente “sia a livello locale che globale” rientra espressamente nella “politica aziendale per la qualità e l’ambiente” definita dall’amministratore Marisa Zeni e adottata come

“linee guida” per il continuo miglioramento delle prestazioni.Linee guida che presiedono anche alla realizza-zione del nuovo magazzino per lo stoccaggio dei prodotti a Molina di Fiemme, attualmente in fase di collaudo, che diverrà operativo a maggio. “Eu-rostandard – sottolinea Maurizio Tiso – amplia così notevolmente la propria superficie. Il nuo-vo magazzino, completamente automatizzato, ha una capacità doppia rispetto a quello precedente. Potremo in questo modo espandere l’area pro-duttiva nella sede principale a Tesero, liberando gli spazi ora destinati a magazzino. E potremo migliorare ulteriormente il servizio al cliente, puntando su una velocità nelle consegne anco-ra maggiore. Elemento, questo, che da sempre ci contraddistingue”. Eurostandard considera il cliente come un part-ner. “Non offriamo soltanto i nostri prodotti – conclude Maurizio Tiso – ma tutta una serie di servizi a completamento. Al cliente diamo la possibilità di installare i nostri raccordi fornen-do gli accessori indispensabili, dando ai saldatori l’opportunità di ottenere il certificato di qualifi-cazione attraverso il nostro Centro di formazione tecnica, offrendo alle imprese la possibilità di far eseguire al nostro Laboratorio accreditato le prove sulle saldature eseguite in cantiere”. (adb)

aggiunto se si considerano aspetti come la qualità della vita dei nostri collaboratori, che contribui-sce all’innalzamento delle prestazioni in azienda, e l’alta soglia di attenzione da parte della popo-lazione per le problematiche ambientali. Credia-mo molto nel rispetto dell’ambiente, e il contesto della val di Fiemme ci ha aiutato nella direzione della sostenibilità sia nei nostri prodotti sia nei nostri processi produttivi”. A rendere “sostenibili” le politiche di Eurostan-dard sono una serie di elementi chiave e tanti piccoli fattori, alcuni legati al processo produtti-vo, altri al prodotto, altri alle caratteristiche degli stabilimenti Eurostandard. “Abbiamo installato un impianto fotovoltaico – sottolinea Tiso – sulla copertura del nostro edificio principale. Ci siamo focalizzati sulla riduzione degli sprechi nell’utiliz-zo della materia prima, il polietilene. Tutti i no-stri scarti vengono avviati al riciclo esternamente all’azienda. Le nuove presse che acquisiamo sono dotate di inverter per ridurre i consumi di ener-gia. Stiamo sostituendo gli stampi più vecchi con nuovi stampi multimpronta. Abbiamo dotato tut-to lo stabilimento di lampade a basso consumo prima che la legge lo imponesse e siamo molto attenti nella formazione e nella sensibilizzazio-ne del personale. È stata inoltre programmata la coibentazione dello stabilimento di Lago di Tese-ro e stiamo valutando l’applicazione di gusci in materiale ceramico sugli estrusori per limitare la dispersione energetica delle presse che utilizziamo nel processo produttivo”.

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20informazione pubblicitaria

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ITAS è l’unica compagnia assicu-

rativa in Italia ad offrire Habitas

Green, la polizza che nasce

nell’ambito del Master “CasaCli-

ma” della Libera Università di Bol-

zano, promosso da ITAS in stretta

collaborazione con l’Agenzia

CasaClima, uno dei più autorevoli

enti indipendenti per la certifica-

zione energetica degli edifici.

La nuova polizza si presenta

come una soluzione semplice e

trasparente, orientata a garantire

una protezione specifica per le

CaseClima e per gli edifici co-

struiti con materiali “green”, ossia

con limitato impatto ambienta-

le. Tali costruzioni possiedono

caratteristiche uniche che vanno

tutelate con garanzie dedicate e

‘cucite su misura’. Habitas Green

poggia su due pilastri fonda-

mentali: da una parte lo studio

scientifico dei materiali utilizzati e

delle cause più frequenti di sini-

stro ad essi collegati, e dall’altra

un premio assicurativo persona-

lizzato, creato ad hoc per ciascun

fabbricato ed elaborato sulla

base delle reali caratteristiche

dell’edificio. Inoltre la polizza pre-

vede un’ampia copertura garan-

tita dalla formulazione “All risks”

della Sezione Incendio e anche

una copertura in caso di danni

non prevedibili, né quantificabili,

dovuti alle peculiarità costruttive

del fabbricato.

Il nuovo prodotto assicurati-

vo inserito nel portfolio ITAS è

innovativo anche per l’assoluta

trasparenza nella formulazio-

ne. Habitas Green si compone

infatti di quattro sezioni principali

(Incendio ‘All risks’, furto, respon-

sabilità civile terzi e tutela legale)

in cui le esclusioni sono poste in

evidenza all’inizio delle condizioni

e non derogate in altri punti del

documento, mentre le limitazioni

sono riepilogate in una tabella

apposita. “ITAS”, afferma Guido

Pizzolotto, responsabile divisione

commerciale e divisione tecnica

della Compagnia, “si è sempre

contraddistinta per la capacità

di comprendere i bisogni spe-

cifici della comunità ed Habitas

Green rappresenta una soluzione

semplice e modulare con cui

rispondiamo in modo efficiente

alle esigenze di chi ha deciso di

costruire in armonia con l’am-

biente”.

Per maggiori informazioni:

T. 800 292 837

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www.gruppoitas.it

ITAS ha concluso di recente un accordo di collaborazione con l'Agenzia per l'Energia Alto Adige CasaClima di Bolzano. Frutto di questa importante partnership è Habitas Green, un innovativo prodotto assicurativo pensato per proteggere in maniera specifica gli edifici certificati CasaClima e quelli costruiti secondo i criteri della bioedilizia.

ITAS e CasaClima, insieme per l'ambiente

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produzione alla distribuzione, la filosofia di Levico Acque esalta lo sviluppo sostenibile e la tutela del territorio: a partire dallo stabilimento, un edificio costruito nel 1900 e fortemente radicato nel suo contesto ambientale. Il nucleo storico dell’impianto ha conosciuto varie integrazioni nel corso del ‘900, poste in essere per adeguarsi all’evoluzione delle necessità produttive. Queste parti sono state ora ristrutturate secondo i più avanzati criteri di sostenibilità e con grande ri-spetto della parte più antica. L’edificio nel suo com-plesso è stato trasformato in un segno architettoni-co di grande eleganza e leggerezza, reso ancora più emozionale dal sistema di illuminazione esterna a led, anche questo a basso impatto energetico. I nuovi lavori hanno visto una collaborazione siner-gica tra Levico Acque, Patrimonio del Trentino e la Provincia autonoma di Trento, con il patrocinio del Comune di Levico. Circa 2,5 milioni di euro l’impe-gno economico affrontato per condurre a termine l’opera: Levico Acque ha sostenuto i costi di proget-tazione, di direzione lavori e sicurezza; Patrimonio del Trentino è stata invece protagonista della realiz-zazione dei lavori. “È importante supportare azien-de come la Levico Acque che investono sul territorio, creando occupazione ed esportando un’immagine vincente del Trentino – spiega Claudio Bortolotti,

presidente di Patrimonio del Trentino -. L’azienda si è meritata la fiducia dell’amministrazione pubblica anche in occasione dei lavori di rinnovamento del-la fabbrica per la fattiva collaborazione che si è in-staurata e che ha portato a risultati importanti nel sostanziale rispetto dei costi e dei tempi previsti”.In particolare, le operazioni hanno riguardato la to-tale sostituzione della parte di copertura in cemen-to amianto, rimpiazzata con nuovi pannelli con fo-tovoltaico integrato (200Kw di energia fotovoltaica autoprodotta, che copre circa il 50% del fabbisogno). Questo intervento, grazie anche a un sopralzo, con-sente di ottimizzare lo stoccaggio dell’acqua risol-vendo un importante problema di spazio senza occupare nuovo suolo. Inoltre si è intervenuti sulle facciate isolandole con un cappotto. Sul lato sud si è creata una controparete in policarbonato con un’intercapedine che ha la funzione di creare un ricambio d’aria all’interno dei magazzini di stoccag-gio, mentre durante la stagione invernale riscalda naturalmente abbattendo i consumi di gas metano e di energia elettrica. Consumi che sono ridotti gra-zie anche all’adozione d’impianti ad alta efficienza sia per il riscaldamento che per il raffrescamento. Anche la palazzina destinata agli uffici è stata com-pletamente rinnovata con la creazione di spazi lu-minosi, ispirati ai principi di leggerezza e trasparen-

Presentati i lavori di ammodernamento realizzati da Levico Acque in collaborazione con Patrimonio del Trentino e la Provincia autonoma di Trento: la nuova sede risponde ai criteri ecocompatibili più avanzati.

levico Acque svela la sua “sostenibile leggerezza”

copertina

dalla

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La Sportiva per l’outdoor e con l’ambienteNata e cresciuta ai piedi delle Dolomiti, La Sportiva Spa pone da sempre al primo posto la relazione con l’ambien-te ricercando un approccio quanto più possibile ecocom-patibile.In quest’ottica è stato introdotto il sistema di certificazio-ne ambientale ISO 14001, che permette di monitorare ogni aspetto ambientale legato alle attività dell’azienda e impone la ricerca del miglioramento continuo anche sul versante della sostenibilità: di qui derivano soluzioni come l’impiego di impianti di aspirazione a carboni attivi, la sperimentazione di collanti a base acquosa e il recupero di più del 50% degli scarti derivanti dall’attività produtti-va. Dal 2012 La Sportiva impiega inoltre energia elettrica proveniente al 100% da fonti rinnovabili e certificate. La nuova palazzina uffici è dotata di impianto fotovoltaico per la generazione dell’energia elettrica autonoma e di impianto d’isolamento per il contenimento massimo della dispersione del calore.Sempre nel 2012 La Sportiva è diventata “bluesign® member”, attuando le procedure per certificare la filiera produttiva tessile secondo criteri socio-ambientali ricono-sciuti a livello internazionale e approvati da bluesign®.Nel 2013 l'azienda ha attivato la partnership con l’Eoca, l’European Outdoor Conservation Association, associa-zione no-profit che ha come obiettivo quello di supportare iniziative benefiche volte alla conservazione dell’ambiente. I progetti sostenuti spaziano dalle operazioni di pulizia di alcune specifiche zone montane in Kyrgyzstan, alla pro-tezione degli orsi bruni in Spagna, al rinverdimento delle foreste nella Repubblica Ceca, alla creazione di percorsi trekking cross-boarders tra Macedonia e Albania, fino al salvataggio delle foreste svedesi dal disboscamento. L’approccio sostenibile, oltre che ai processi, viene appli-cato anche ai prodotti con l’introduzione di linee realizzate utilizzando materiali riciclati.

za, in sintonia con i cardini della filosofia aziendale: impatto zero, classe energetica A, parametri Leed. Anche i processi produttivi sono più ecocompatibili, in particolare grazie al recupero delle acque calde di lavaggio delle lavabottiglie che contribuiscono, attra-verso uno scambiatore di calore, al funzionamento degli impianti di riscaldamento nei periodi inver-nale e preriscaldamento delle vasche di lavaggio del vetro. “Sappiamo bene che nulla è più importante del rispetto per l’ambiente in cui si vive, che è la vita stessa – commenta Mauro Franzoni, presidente di Levico Acque -. Gli sforzi fatti e i risultati ottenuti vanno nella direzione della qualità, del rispetto e della trasparenza. La qualità è il principale impe-gno, sul piano della produzione e delle relazioni aziendali. Questo non vuol dire creare esclusivamen-te valore economico, ma anche umano e ambientale per il territorio in cui si opera. Le scelte compiute dall’azienda vogliono dimostrare la nostra identità che come la nostra acqua è pulita, chiara e traspa-rente”.Il vetro rappresenta un’ulteriore scelta ecocompa-tibile. Acqua Levico è esclusivamente conservata e distribuita in bottiglie di vetro, materiale puro, eco-logico e non inquinante, che non rilascia alcuna so-stanza dannosa per l’organismo e previene qualsiasi contaminazione, anche chimica. Di più: il vetro è a rendere: le bottiglie sono dunque riutilizzate per più volte (circa venti), con la conseguenza di ridurre notevolmente l’impatto sull’ambiente. Venti milioni di litri imbottigliati in un anno, ben 24 milioni di bottiglie, di cui il 98% viene riutiliz-zato: le “rughe” presenti sul contenitore non sono altro che un segno di rispetto per la Terra, per man-tenerla giovane e pulita. “Desidero esprimere i più sentiti complimenti, a nome mio personale e dell’amministrazione comu-nale che rappresento - conclude Arturo Benedetti, vicesindaco del Comune di Levico Terme - per l’im-pegno e l’attenzione prestata nel rinnovo aziendale. È con soddisfazione che, in un momento congiun-turale non positivo per l’economia, vi sia un segnale di fiducia mediante un investimento importante dal punto di vista economico e occupazionale, ringrazio quindi Patrimonio del Trentino Spa e la Provincia autonoma di Trento. Ringrazio Levico Acque che, con l’attenta ricerca qualitativa dell’eccellenza, con-sente di porre in evidenza la riqualificazione della nostra città dal punto di vista ambientale, conside-rato che l’elemento acqua contraddistingue il nostro territorio, con la presenza delle terme e del lago”.

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A Spini di Gardolo un edificio sostenibile ogni 50 metri.

a cura di leedme - essedi Strategie d'impresa

la

Un eco-quartiere per aziende che crescono

copertina

scommessa, magari inconsa-pevole all’inizio, è stata quella di progettare e realizzare in un uni-co quartiere un’organica serie di edifici a destinazione industriale e terziario ad altissima intensità di eco-sostenibilità in un’area nella periferia nord di Trento, a Spini di Gardolo, dando così vita ad un vero eco-quartiere, il primo del genere nell’intero panorama na-zionale. Il filrouge che collega la logica-green dei vari edifici che compon-gono il quartiere è la versione Nc Italia di Leed (Leadership in Ener-gy and Environmental Design), il sistema per la valutazione della sostenibilità degli edifici sviluppa-to da U. S. Green Building Council che, dalla sua prima elaborazione nel 1998, si è diffuso in più di 130 paesi nel mondo ed è approdato in Italia nel 2008 con la costitu-zione del Green Building Council Italia a Rovereto. Negli ultimi anni anche in Italia il fenomeno di cer-tificazione volontaristica ed inter-nazionale è sempre più consisten-te: nel bel paese si contano oltre 150 edifici Leed alcuni già certifi-cati, altri in corso di certificazione. Lo sviluppo tecnico del quartiere è stato diretto, coordinato ed in gran parte progettato dall’architet-to Massimo Leonardelli, mentre il ruolo di coordinamento e gestione

dell’intero processo di certificazione è stato affidato ai tecnici di Leedme, la divisione greenbuilding di Essedi Strategie d’Impresa, società tra i leader in Italia nel settore dei servizi specialistici per l’edilizia sostenibile certificata.Con ben quattro edifici Leed, Via Kufstein (che si sviluppa per soli 200metri lineari) presenta la più alta densità di greenbuildings d’Italia: la nuova sede Bauer Spa e la nuova sede Delta Informa-tica Spa sono certificate Leed 2009 Italia di livello Oro, i progetti Cgh lotto 1 e lotto 2 (destinati ad ospitare nel lotto 1 le aziende cooperative che fanno riferimento a Ge@ Trentina Servizi e la Federazione provinciale dei consorzi irrigui e di miglioramento fondiario e nel lotto 2 l'Unione Contadini e le aziende che a que-sta fanno riferimento) sono in corso di costruzione e già registrati per la certificazione: una concentrazione di eccellenze che si qua-lificano e vengono valorizzate anche nel panorama internazionale grazie al sistema di valutazione della sostenibilità più diffuso al mondo. La sostenibilità geografica della zona, con facile accesso ai mezzi pubblici e disponibilità di servizi di base, accomuna i quattro edifici. L’edificio della Bauer Spa è il primo al mondo ad avere ottenuto

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za e comfort dello spazio lavoro, in un contesto tecnologicamente evoluto, in cui prevale la costan-te ricerca della qualità del vivere e del lavoro. Parti-colare attenzione è stata dedicata alla sostenibilità degli esterni, ove sono installate piantumazioni a basso fabbisogno idrico, inoltre l’acqua piovana raccolta in una vasca interrata viene riutilizzata per irrigare. Per i fumatori è prevista un’isola nel verde con panchina lontano dalle aperture dell’edi-ficio per non “contaminare” l’ambiente interno. La nuova costruzione ha guadagnato un punteggio da record per quanto riguarda l’efficienza energetica: ha un involucro altamente performante, è dotata di un impianto solare fotovoltaico che copre quasi per intero la copertura, utilizza un avanzato siste-ma di raffreddamento e riscaldamento sfruttando la differenza di temperatura esistente tra il terreno e l’aria esterna. Efficientissimo è anche l’impianto di illuminazione gestito da un sistema automatico che in caso di sufficiente luce naturale, grazie an-che a sensori che rilevano la presenza o meno di persone negli ambienti, disabilita le luci artificiali per risparmiare energia. Inoltre, al fine di evitare fenomeni di abbagliamento, è stato installato un sistema di ombreggiamento esterno che si orienta in autonomia in base all’andamento solare.I due edifici in fase di costruzione, per la gestio-ne e realizzazione dei quali è stato costituito il Consorzio Green-Hub che già nel nome dichia-ra la propria propensione alla sostenibilità, non sono da meno: sono previsti sistemi di produzione energetica da fonte rinnovabile, sonde geotermi-che, rubinetterie e apparecchiature a basso flusso per garantire un elevato risparmio idrico, sistemi di controllo dell’umidità dell’ambiente interno per assicurare il comfort degli occupanti, sistemi di raccolta e riutilizzo delle acque piovane, ecc. I tecnici di Strategie d’Impresa sono al lavoro per monitorare la gestione sostenibile del cantiere e produrre tutta la documentazione necessaria per la certificazione Leed dei due immobili, il cui com-pletamento è previsto entro fine anno.

la certificazione con il sistema Leed Nc Italia già nel settembre 2012, con 72 punti su 110 ha raggiun-to il livello oro superando le aspettative iniziali. Il progetto si qualifica per soluzioni ottimali in termini di efficienza energetica ed idrica, scelta dei materiali, gestione del sito di progetto, qualità ambientale degli spazi interni e innovazioni nella progettazione. Salendo in copertura ci si trovano davanti 2.500 mq di tetto verde, in parte estensivo e in parte intensivo addirittura con un orto di-dattico, ben 190 moduli fotovoltaici e 15 collettori solari, caratteristiche che si traducono in efficienza energetica e riduzione dell’effetto isola di calore. Passeggiando negli spazi esterni dell’edificio balza-no agli occhi i parcheggi riservati a veicoli a bassa emissione e a carpool/vanpool per incentivare l’u-tilizzo di mezzi di trasporto sostenibile, così come le rastrelliere per le bicilette.Un altro edificio Leed oro è quello che ospita un network di aziende ad alto tasso di innovazione e crescita gemmate e sostenute dalla storica Delta Informatica, che opera da oltre vent’anni nel cam-po dell’information technology e della consulenza aziendale. La committenza si è fatta garante degli obiettivi della certificazione realizzando un edifi-cio con elevate performance in termini di efficien-

In questa pagina la copertura e

l'ingresso di Bauer

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prestazioni di tipo energetico uni-tamente a caratteristiche formali coerenti con le architetture e i materiali presenti sul territo-rio”. Lo scorso 15 marzo, a Trento Fiere presso lo stand dell’Agenzia provinciale per le risorse idriche, con questa motivazione si è aggiudicato il Premio Aprie 2014 il progetto di recupero di Casa Giordani, a Villazzano, realizzato dalla ditta Basso Costruzioni. Con i fratelli Andrea e Ales-sio Basso hanno lavorato al progetto l’architetto Paolo Bertotti per la parte progettuale e il perito industriale Lorenzo Piazzera. A commissionare la ristrutturazione dell’edificio, un maso rustico composto da un antico nucleo abitativo più una parte adibita a stalla e fienile, la famiglia trenti-na Giordani. “Il Premio Aprie, giunto alla quinta edizione e promosso dall’Agenzia provinciale per le risorse idriche e l’energia, ha l’obiettivo di promuovere e valorizzare gli edifici realizzati in provincia con tecniche e metodologie che garantiscano il più basso impatto ambientale ed energetico – spiega Andrea Basso. – Nella valutazione delle candida-ture si è tenuto conto, oltre che degli aspetti re-lativi alla prestazione energetico-ambientale, an-che della coerenza dei caratteri dell’edificio con le architetture e i materiali del territorio, delle innovazioni tecnologiche, dell’integrazione fra le imprese costruttrici e, non ultimo, degli aspetti di comunicazione e divulgazione del progetto a fini didattici e formativi”. Il restauro della dit-ta Basso ha saputo ampiamente soddisfare tutti questi requisiti. Oltre a dimostrare ottime caratte-ristiche da un punto di vista energetico (le scelte fatte hanno consentito di raggiungere la classe energetica A), l’edifico adotta soluzioni fortemen-te orientate a criteri di sostenibilità. Non solo,

quindi, bassi consumi ma anche l’impiego di materiali a basso impatto ambientale e tutta una serie di accorgimenti che fanno di Casa Giordani un esempio da imitare. “Dopo l’approvazione del progetto e l’ottenimen-to della concessione edilizia – spiega Andrea Basso, titolare della Basso Costruzioni e membro della Giunta esecutiva di Confindustria Trento con delega alla sostenibilità ambientale – abbia-mo iniziato i lavori nel maggio del 2012 per ter-minarli alla fine del 2013. Un intervento reso più difficile dalla necessità di lavorare su un edificio vecchio”. Dovendo operare un restauro, l’adempi-mento ai requisiti che fanno di un edificio una struttura a basso consumo energetico è tanto più oneroso rispetto alle progettazioni per abitazioni nuove. “Alla base – aggiunge Basso – si è reso inoltre indispensabile un ampio lavoro di risana-mento statico. Il terreno sui cui era posto l’antico maso presentava problemi di infiltrazioni”. I lavori di restauro hanno interessato l’intero complesso, leggermente ampliato negli ingombri sul lato sud, pur mantenendo intatte caratteri-stiche e proporzioni originali. La realizzazione finale comprende cinque unità abitative. Le alte prestazioni energetiche e ambientali si devono all’impiego di una serie di accorgimenti sostan-ziali qualitativamente all’avanguardia. “L’edifi-cio – spiega Andrea Basso – è dotato di pannel-li solari per l’ottenimento dell’acqua calda e di pannelli fotovoltaici per l’ottenimento di energia elettrica. Il riscaldamento degli appartamenti è a pavimento e abbiamo installato una caldaia a condensazione per il recupero dei fumi. L’acqua calda, riscaldata dai pannelli solari, si accumula e viene distribuita nelle cinque unità abitative dalla centrale termica, dotata di sistemi di ren-

“ottime

L’azienda edile si è aggiudicata il massimo riconoscimento dell’Agenzia provinciale per le risorse idriche e l’energia grazie all’intervento di recupero di un maso rustico a Villazzano.

A Basso Costruzioniil premio Aprie

copertina

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ombreggiature, per ridurre in estate i picchi di temperatura e favorire in inverno l’irraggiamento solare”. Nel rispetto della tradizione, è stata con-siderata infine tutta una gamma di accortezze, dalle finiture dei poggioli all’utilizzo di materiali locali, di tipica tradizione trentina. “Il messaggio più importante – conclude Andrea Basso – sta nell’aver creduto in un’idea: la realiz-zazione di un edificio a basso consumo energe-tico e a basso impatto ambientale come tecnica costruttiva. Sono scelte che pagano sul medio e sul lungo periodo sia per il committente privato sia in termini di costi sociali. Per questo, va dato atto alla famiglia Giordani e al progettista Bertot-ti insieme al lavoro del nostro capo cantiere Elio e di tutti i collaboratori della Basso Costruzioni. Un gruppo, il nostro, fortemente coeso e legato da una lunga tradizione”. (adb)

dicontazione altamente tecnologici per misurare il consumo dei singoli appartamenti. Le gronda-ie del tetto canalizzano l’acqua piovana in una vasca (recupero della acque bianche). L’involucro dell’abitazione è realizzato con cappotto in lana di roccia, materiale sostenibile e riciclabile, a dif-ferenza del polistirolo che viene normalmente utilizzato. Le pilastrate di marmo che incornicia-no porte e finestre (elemento tipico degli edifici storici) sono state tutte isolate con rivestimenti in xps (polistirene espanso). Stesso isolante termico con doppio spessore che abbiamo utilizzato per i pavimenti. Anche gli innesti delle travi di legno poggiolo-muro sono stati isolati con ‘taglio termi-co’. Isolanti a doppio spessore sono stati adottati per la copertura dell’edificio e per i serramenti abbiamo usato vetri bassoemissivi. In sede pro-gettuale è stato inoltre prodotto uno studio sulle

copertina

Cantine Ferrari: quando lo spumante sposa il proseccoIl Gruppo Lunelli acquisisce il 50% di

Bisol, da sempre marchio di riferimento

nel mondo del Prosecco Superiore. L'in-

gresso nell'azienda veneta è avvenuto

grazie a un aumento di capitale volto a

finanziare un ambizioso piano di crescita

da realizzare nel segno della continuità.

“L'ingresso nel capitale di Bisol”, rileva

Matteo Lunelli (nella foto con Giallu-

ca Bisol), amministratore delegato del

Gruppo Lunelli, “è coerente con il nostro

progetto di creare un gruppo dell’eccellenza del bere italiano. Da tempo valutavamo di entrare nel mondo del

Prosecco e abbiamo trovato in Bisol l’azienda ideale”.

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solo in tre ma con una potenzialità di produrre oltre 20 milioni di pezzi all’anno. È la storia di successo di Dario Zoner e dei suoi due collaboratori, che otto anni fa decidono di produrre e commercializzare tappi e capsule per bottiglie. Idea Cap Srl nasce a Rovereto per iniziativa di Dario, impegnato fino al 2006 nel marchio di famiglia Idea Stampi. L’impresa, con un’esperienza ventennale nello stampaggio di materiali plastici, era stata fondata e diretta dal padre Flavio. Quando, nel 2006, il marchio vie-ne ceduto a due aziende maggiori, Dario Zoner dà inizio alla propria attività. Nel 2004, lavorando in Idea Stampi, Zoner in-

tuisce la possibilità di puntare su un nuovo prodotto e inizia subito un percorso di test e sperimentazioni. “Cercavamo una produzione legata al territorio – spiega – e mio padre, dopo tanti anni in azienda, stava per lasciare”. Par-te da qui, Dario Zoner, per entrare nel merca-to dei tappi per bottiglie. “Siamo solo in tre – sottolinea – e abbiamo puntato su una forte automazione. L’utilizzo del personale è ridotto al minimo. Ma con i nostri macchinari e un processo produttivo altamente innovativo sia-mo in grado di produrre fino a 20 milioni di pezzi all’anno. La tecnologia di cui ci serviamo è assolutamente all’avanguardia e tutta made in Italy. Ciò vale sia per le linee di trasformazione della materia prima sia per le linee di persona-lizzazione”. Idea Cap è giovanissima ma con tanta esperien-za alle spalle. “Nonostante questo – continua Zoner – non è stato facile partire. Grazie all’espe-rienza, è stato relativamente semplice ottenere il prodotto. Molto più difficile è stato trovare un posizionamento sul mercato”. Il punto di forza? Nel proprio settore Idea Cap non ha compe-titors locali. “In Trentino-Alto Adige siamo gli unici a offrire un servizio come il nostro”. Non è un caso se dal 2006 a oggi l’azienda è cresciuta con valori annui mediamente compresi tra il 10 e il 20%. Così anche per gli esercizi 2012 e 2013.

“La crescita – precisa sul punto Zoner – è dovuta all’acquisto di nuovi clienti più che all’incre-mento di commesse degli stessi clienti”. Proprio per questo – aumento del giro d’affari e indici di crescita costanti – Idea Cap cambia sede. Dal 2006 l’azienda si trova a Rovereto in via Zeni, polo industriale e tecnologico di Tren-tino Sviluppo. Il prossimo agosto è previsto il

sono

In crescita costante dall’avvio dell’attività, la società aperta a Rovereto solo otto anni fa cerca nuovi spazi: presto il trasferimento nel grande stabilimento di viale Caproni.

idea Cap: tappi e capsule in espansione

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nde

aziende

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to viene poi sottoposto alla marcatura e a tutti i lavori di personalizzazione e customizzazione. A magazzino possiamo stoccare grandi quantità di tappi semilavorati, ai quali, in un momento successivo, viene impresso il marchio deside-rato. Rispondiamo così a tutte le esigenze del cliente in tempi velocissimi. Non è raro che il cliente chiami e ottenga la fornitura il giorno stesso o il giorno successivo. L’altra parte della nostra produzione riguarda invece i prodotti di rivendita. In questo caso acquistiamo da prima-rie ditte nazionali i tappi in sughero, in allumi-nio, tappi corona, gabbiette fermatappo e altro”. Il mercato di riferimento di Idea Cap è preva-lentemente trentino, veneto e altoatesino. “Sia-mo nati sul territorio per soddisfare le esigenze del territorio”, sottolinea Dario Zoner. Un mer-cato dove ci sono ancora ampi margini di cre-scita. “La nostra presenza sul territorio – dice

– è un vantaggio per il cliente stesso. Al cliente offriamo un rapporto di partnership, risposte in tempi strettissimi, soluzioni personalizzate. Il 70% dei nostri ricavi è realizzato sulle tre pro-vince di Trento, Bolzano e Verona. Della restan-te parte un 15% fa riferimento alle altre regioni di Italia e un 15% all’estero. Una parte impor-tante dei ricavi viene sempre investita in nuo-ve tecnologie e sviluppo. Stiamo lavorando alla realizzazione di due nuovi prodotti nel campo dei tappi da distillato, tappi compositi con as-semblaggi nuovi. In questa direzione vanno gli investimenti più recenti”. (adb)

trasferimento nel nuovo stabilimento di viale Caproni, zona industriale di Rovereto. “La nuo-va sede – spiega – ci garantirà più spazi, maggior respiro e una superficie utile più funzionale per l’area produttiva”. Il passaggio rappresenta una svolta. “Siamo in affitto, qui, dove ci troviamo ora. Abbiamo invece scelto di acquistare i nuovi spazi”. Le linee di produzione di Idea Cap offrono una gamma di tappi naturali per vino, tappi sinteti-ci per vino, tappi sintetici per distillati, capsule, tappi corona, gabbiette fermatappo, tappi a vite in alluminio. “Abbiamo una parte di produzio-ne interna – racconta Zoner – e una parte di pro-dotti di rivendita. In questo modo garantiamo un servizio completo. La produzione interna ri-guarda i tappi sintetici. Acquistiamo la materia prima, elastomeri termoplastici prodotti dalle multinazionali, e la lavoriamo mediante proces-si produttivi di trasformazione. Gli elastomeri termoplastici costituiscono il tappo in sinteti-co, quello che oggi è andato a sostituire buona parte dei tappi in sughero. La nostra lavorazio-ne consiste nella fusione del granulo plastico a temperature di 150-200 gradi. Quando il ma-teriale è fuso diventa viscoso. A questo punto lo si inietta negli stampi per dargli la forma. Nel processo di trasformazione viene aggiunta al granulo una serie di additivi per conferirgli le caratteristiche volute: coloranti, espandenti, lubrificanti. Ogni passaggio è soggetto a rigidi standard di sicurezza e di qualità. Il semilavora-

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l’azienda che ha realizzato il più importante e diffuso sistema di telecontrollo e di supervisione delle principali reti radiotelevisive ita-liane. Ma chi è Algorab e di che cosa si occupa? Algorab srl, con sede a Lavis in zona industriale, è una tra le pochissime aziende Ict del panorama trentino e altoatesino in grado di gestire interna-mente sia la parte informatica sia la parte elettro-nica. Il team di Mirco Gremes, composto da una quarantina di persone impegnate nello stabilimen-to di Lavis, dispone di competenze sia software sia

hardware. Gremes, presidente del Cda e socio fon-datore, ha costruito in poco più di vent’anni un’a-zienda leader nel settore del telecontrollo, ambito in continua evoluzione dove ricerca e innovazione sono strategie chiave per rimanere sempre compe-titivi sul mercato. Insieme a Massimo Borsi, l’altro socio fondatore, controlla l’89% dell’azienda facen-do dell’innovazione il punto di forza di Algorab.

“Ci occupiamo di sistemi altamente tecnologici sia informatici sia elettronici – spiega Gremes – ope-rando in un settore che muta costantemente”. L’a-zienda nasce nel 1992. “Quando siamo partiti – pro-

segue – non esisteva internet. Ci è stato chiaro fin da subito che l’innovazione avrebbe dovuto essere per noi l’obbiettivo più importante e la principale voce su cui investire risorse umane ed economiche. Inseguire l’innovazione ci ha permesso di cavalcare l’onda in molte delle tecnologie che dall’inizio de-gli anni 90 a oggi si sono avvicendate cambiando continuamente scenari e prospettive”. Tra i competitors locali, Algorab è oggi tra le mag-giori realtà in Trentino-Alto Adige e tra quelle in grado di offrire il servizio più completo. “Realiz-ziamo il progetto software e hardware – sottolinea Gremes – rivolgendoci a terzisti per realizzare il circuito stampato e per il montaggio. Alle due co-lonne portanti dell’azienda (software e hardware) affianchiamo tutti i servizi necessari per il comple-tamento della nostra attività. Uffici tecnici e uffici commerciali. Ma, soprattutto, la formazione del cliente e l’assistenza post-vendita. Questo fa di noi un ottimo partner per il committente”.Nella sede di Lavis, oltre 2.000 metri quadrati, lavo-rano prevalentemente ingegneri informatici, inge-gneri elettronici, ingegneri delle telecomunicazioni. Mirco Gremes è a capo del settore commerciale, il socio Massimo Borsi controlla il settore tecnico. Azienda Ict tutta trentina, Algorab è specializzata in sistemi di telecontrollo di qualità. Per capirci, Mediaset e Rai possono oggi controllare il funzio-namento delle loro postazioni per la trasmissione del segnale (disseminate in tutta Italia) grazie ai sistemi elaborati da Gremes e dai suoi ingegneri.

“Abbiamo realizzato la piattaforma di telecontrol-lo che Mediaset usa per controllare gli oltre 8.000 punti di trasmissione di cui dispone. In Mediaset siamo gli unici fornitori di tale servizio. Con la Rai, invece, dove condividiamo il sistema con altri for-nitori, controlliamo con le nostre piattaforme oltre

è trentina

Dal settore televisivo a quello dei trasporti, fino alla sfida delle smartcity: Algorab è punto di riferimento nella produzione di sistemi di telecontrollo.

tecnologie per il controllo delle infrastrutture

aziende

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offrono un maggior numero e una maggiore diffe-renziazione di servizi ai cittadini mediante l’uso della tecnologia (in urbanistica e in ingegneria la

“città intelligente” è quella che punta a un insieme di strategie volte all’ottimizzazione all’innovazione dei servizi pubblici). “Ci stiamo specializzando – conclude Gremes – nel realizzare reti di sensori sen-za fili disposti nelle aree cittadine, punti di raccolta di una serie di informazioni (temperatura, traffico, qualità dell’aria, stato dei parcheggi eccetera) che si traducono in servizi per i cittadini. Tali informazio-ni sono scaricabili con delle app. I sensori vengono installati sui lampioni, lampioni-intelligenti, che diventano centri autonomi di raccolta informazio-ni. Lampioni come questi, alcune centinaia, sono già presenti in varie zone della città di Trento, a Campodenno, a Roma e all’estero”. (adb)

3.000 punti, circa il 60-70% del totale. Lavoriamo con questi clienti da molti anni, dalla metà degli anni 90. Già allora fummo in grado di offrire pro-dotti altamente innovativi”. La piattaforma offerta da Algorab può gestire i punti di trasmissione con un monitoraggio costante sul funzionamento, la resa, i guasti. In passato, prima della rivoluzione digitale, queste piattaforme erano molto utili per governare i servizi televisivi, ma era possibile pre-scinderne. Con l’avvento del digitale sono divenute indispensabili.Tuttavia, il telecontrollo nel mercato dei broadcast (il settore televisivo) è solo uno dei tanti ambiti di applicazione dei prodotti Algorab. Da alcuni anni l’azienda sta puntando sul “telecontrollo spinto” nel settore dei trasporti pubblici.“Abbiamo cominciato a produrre sistemi di telecon-trollo per Trentino Trasporti – spiega Gremes – in modo particolare per la ferrovia Trento-Malé, sia per necessità interne (monitoraggi e controlli terra-treno) sia in termini di servizi all’utente-viaggiatore (installando la connessione wi-fi su tutta la linea ferroviaria). Stiamo inoltre realizzando sistemi di telecontrollo per le ferrovie nazionali e recentemen-te abbiamo vinto una gara per fornire le nostre tecnologie alla Metro di Milano. In questo caso ab-biamo vinto un bando tramite un raggruppamento di aziende, all’interno del quale noi ci occuperemo della parte di comunicazione terra-treno. Si è trat-tato di una gara importante: i nostri competitors erano i maggiori a livello nazionale”. Insieme a questi, altri mercati in crescita stanno at-traendo Algorab nel mondo del telecontrollo. “Uno di questi è il campo delle smartcity, le città intel-ligenti”, spiega Gremes. Le smartcity sono città che

Accordo tra Dedagroup e Delta Informatica per servizi IT integrati alle impreseAccordo tra Dedagroup Ict Network e Delta Informatica per lo spin off dell’a-rea Business Applications della Divisione Cast (Cloud, Applicativi, Servizi e Tecnologia), rivolto alla commercializzazione e alla consulenza tecnica delle soluzioni gestionali Galileo, Acg, Comarch e del software Crm Customer Pro.Il nuovo assetto consentirà a Dedagroup spa di focalizzarsi su prodotti e so-luzioni più in linea con la strategia globale del Gruppo, puntando sulle com-petenze core di Cast in termini di gestione delle infrastrutture, servizi cloud, sicurezza, integrazione Ip e It, ferma restando l’attenzione sulle soluzioni applicative verticali dedicate ai settori bancario, Pa e Fashion&Retail. Delta Informatica garantirà invece la prossimità e il livello di servizio. Entrambe faranno leva sulla partnership con Mc-link per i servizi di rete e connettività.

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Vestiamolo spazio.

HABITAT UFFICIO srl38121 Trento Via Dosso Dossi 4 T 0461 828900 F 0461 [email protected] www.habitat-ufficio.it

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Lo ha siglato Confindustria Trento con il governo provinciale, le altre organizzazioni imprenditoriali e i sindacati.

Un patto per lo sviluppo economico e il lavoro

economico-sociali del Trentino e il governo provinciale rilanciano il comune impe-gno verso la costruzione di una “prospettiva di sviluppo economico, di coesione sociale e di cre-scita civile fortemente integrata con le dinamiche nazionali ed internazionali", nel solco dei valo-ri che contraddistinguono il Trentino e la sua Autonomia. Il protocollo siglato nei giorni scorsi anche da Confindustria Trento è un documento di ampio respiro, ma anche un testo che contiene precisi impegni per tutti i soggetti firmatari, in particolare nei campi della leva fiscale, degli in-centivi e del credito alle imprese, delle politiche per il lavoro, i giovani e le donne, del sistema dell'istruzione della conoscenza, della moderniz-zazione della pubblica amministrazione.Di seguito, in sintesi, alcuni dei principali impe-gni contenuti nel testo:

leva fiscaleLa Provincia si è impegnata a prevedere un in-tervento significativo - di durata biennale - di riduzione del carico Irap e Tasi gravante sulle imprese.La proposta di riduzione dell'Irap sulle imprese ha contenuti di selettività; inoltre si procederà a semplificare l’attuale quadro frammentato delle agevolazioni. Sono stabiliti benefici aggiuntivi e progressivi per le imprese che consolidano l’occu-pazione, per quelle che mantengono i livelli occu-pazionali tramite staffette generazionali e per le imprese che incrementano l’occupazione. Sul fronte della Tasi è proposta l’esenzione degli immobili destinati allo svolgimento di attività di tipo produttivo e imprenditoriale; sarà nel contempo chiesto ai Comuni di non deliberare aliquote Imu superiori a quelle adottate nel 2013.

Per l’avvio di un processo di contenimento della pressione fiscale a favore dei cittadini con reddi-ti medio-bassi sarà proposta inoltre la riduzione dell’addizionale regionale all’Irpef per i redditi inferiori a 28.000 euro.

incentiviIl protocollo impegna la Provincia ad una riarti-colazione complessiva del sistema degli incentivi che incoraggi le imprese ad effettuare investi-menti innovativi, nuove iniziative/riconversioni, ampliamenti e crescita della capacità produttiva, iniziative ambientali o di risparmio energetico, ricerca e trasferimento tecnologico, sviluppo di servizi di alta qualità, iniziative per l'internazio-nalizzazione e l' assunzione giovani e donne. Gli incentivi saranno inoltre legati a ricadute occupa-zionali positive non soltanto in termini numerici ma anche di qualità del lavoro.

Credito e capitale per le impreseSi ritiene necessario proseguire un percorso che consenta di mettere a disposizione delle imprese canali di credito alternativi al sistema bancario. Saranno rafforzati gli strumenti del fondo di ro-tazione e dell’anticipazione dei crediti derivanti da procedure di concordato attraverso i Confidi nonché il sostegno a progetti di investimento del-le imprese attraverso il Fondo strategico di inve-stimento regionale, come fondo mobiliare chiuso riservato. Al Fondo strategico, che già vede la par-tecipazione di Laborfonds, verranno coinvolti ul-teriori investitori istituzionali operanti sul territo-rio. La Provincia si impegna inoltre a promuovere il progetto di una banca territoriale per le impre-se, facendo riferimento al ruolo di Mediocredito Trentino Alto Adige nel sistema bancario locale.

asso

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Gli attori

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ruolo di trentino SviluppoSi ritiene importante per la società imboccare la via di una maggiore offerta di servizi sia in termini di attrazione di investimenti che di cre-azione a favore delle imprese di condizioni di contesto favorevoli ad una maggiore apertura del nostro tessuto economico, con modalità, tut-tavia, che non interferiscano con la libera offerta di servizi da parte del mercato.

Politiche del lavoro, giovani e donneRiguardo alla definizione dei criteri per l’appli-cazione del reddito di attivazione, previsto dalla delega in materia di ammortizzatori sociali, sarà proposto il prolungamento dello strumento del-la nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego, dif-ferenziato a seconda dell’età del beneficiario, e il prolungamento della cosiddetta Mini-Aspi per coloro che hanno un minimo di contribuzione previdenziale versata, seppure non sufficiente ad ottenere l’Aspi. Entrata a regime la riforma nazionale la Provincia si impegna a ridiscutere con le parti nuovi interventi in attuazione della delega. Riguardo al reddito di continuità la Provincia si impegna, da un lato, a definire con le parti sociali forme di tutela condivise in favore dei lavoratori non coperti dalla cassa integrazione e a dare attuazione al trasferimento alla Provincia della competenza sulle procedure di Cigs e Cigo.In generale, appare necessario rafforzare e riqua-lificare i servizi per l’occupazione, con l’avvio del sistema di accreditamento dei soggetti pri-vati di qualità e di certificazione della qualità, comprese le istituzioni scolastiche e formative. Tra le altre cose, saranno attivate misure di tran-sizione dal sistema scolastico a quello lavorativo

e verrà potenziato l’istituto dell’apprendistato. Si prevede di valorizzare ulteriormente i contratti a staffetta e i contratti di solidarietà espansiva e di promuovere la copertura previdenziale comple-mentare dei giovani coinvolti in tirocini.

ruolo del sistema dell’istruzione e del-la conoscenzaSi incentivano esperienze intense di alternanza scuola-lavoro quali l’apprendistato e i tirocini formativi, l'auto imprenditorialità e le imprese formative. Le istituzioni scolastiche dovranno di-ventare parte attiva di mediazione tra il mercato del lavoro e lo studente al fine di garantire l’in-contro ottimale tra domanda e offerta.Le scuole professionali e tecniche sono chiama-te a definire percorsi formativi con periodi ed esperienze nel mondo produttivo, anche attra-verso le risorse europee del piano attuativo della garanzia giovani.In questo contesto è stato proposto uno sforzo di stabilizzazione del personale precario della scuola, richiedendo nel contempo uno sforzo in termini di flessibilità lavorativa a tutto il perso-nale del comparto.

Modernizzazione del sistema pubblicoLa Provincia si impegna a procedere nel percor-so già avviato di modernizzazione del sistema pubblico provinciale e a dare piena attuazione al Piano di miglioramento, che individua una serie di interventi di semplificazione ammini-strativa, di razionalizzazione della spesa pubbli-ca per l’acquisto di beni e servizi, una miglior qualificazione della spesa di investimento e mi-sure per l’incremento di efficienza delle attività di back office degli uffici pubblici.

La firma dell'accordo in Provincia

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non è un privilegio da difende-re, ma un valore che va guadagnato e condiviso”. È questo il messaggio lanciato dalla Federazione dell’Industria del Trentino-Alto Adige che presso la Metalsistem Spa di Rovereto ha promosso, nelle scorse settimane, l’evento “La sfida delle autono-mie regionali nell’Italia di oggi”: un confronto sul-le autonomie regionali assieme alle Confindustrie del nord Italia. All’incontro, presieduto dal presi-dente della Federazione regionale Paolo Mazzalai e dal presidente dell’Assoimprenditori Alto Adige Stefan Pan, hanno partecipato anche i presidenti delle Province autonome di Trento Ugo Rossi e di Bolzano Arno Kompatscher. Presente anche la Confindustria nazionale, rappresentata dal vice-presidente con delega per lo Sviluppo Economico e l’Energia, Aurelio Regina.Il dibattito è stato introdotto da Paolo Mazzalai, che ha illustrato agli imprenditori delle altre re-gioni il senso dell’autonomia di Trento e Bolzano:

“Il significato dell’autonomia non si misura con la capacità di spesa. Sta piuttosto – ha detto – nella possibilità di disegnare traiettorie di sviluppo a livello locale. Significa avere la possibilità di con-dividere con le parti sociali analisi e proposte sul-la politica industriale, da declinare sul territorio. Significa anche, per gli amministratori pubblici, dover rispondere quotidianamente ai cittadini e alle imprese, che hanno la possibilità di rappor-tarsi direttamente con loro e di verificarne l’ope-rato”. Mazzalai ha quindi avanzato una proposta di collaborazione con le altre regioni sul tema dell’autonomia, per realizzare sul territorio poli-tiche economiche efficaci che facciano ripartire l’economia. “La nostra idea di autonomie regiona-li – ha spiegato – dotate di poteri decisionali più ampi, unita alla volontà di costituire un asse con i territori vicini, è la chiave per tentare di riaccende-re il motore della nostra economia e fare tornare a correre il nostro manifatturiero”.

“l’autonomia

A Rovereto il confronto promosso dalla Federazione dell’Industria del Trentino-Alto Adige sul ruolo delle autonomie regionali in chiave di rilancio del Paese.

Autonomie speciali, modello da condividere

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anche un'altra strada, al vaglio del Governo, ossia quella del cosiddetto residuo fiscale che calcola effettivamente quanto un territorio paga e quan-to lo Stato lì spende effettivamente per i servizi pubblici: ebbene siamo convinti che se la nostra formula venisse accolta, il Trentino-Alto Adige/Südtirol si allineerebbe alle regioni del Nord più virtuose. Purché, s’intenda, nessuno metta in di-scussione l'autonomia grazie alla quale è un terri-torio a poter decidere come affrontare le emergen-ze e come pensare al futuro dei propri cittadini e del proprio Paese”.Queste, infine, le parole del presidente della Pro-vincia di Bolzano, Arno Kompatscher: “La nostra autonomia si fonda sulla tutela delle minoran-ze, e i diritti che porta con sé sono garantiti da accordi internazionali. Allo stesso tempo rappre-sentiamo un modello di successo che può fun-gere da best practice per altre regioni interessate a muoversi lungo la nostra stessa direzione. Se oggi possiamo contare su una società forte, su un’economia solida e di successo, lo dobbiamo innanzitutto a questo modello di autonomia, che ci consente da un lato di operare a stretto con-tatto con i cittadini, di cui siamo in grado di recepire bisogni ed esigenze, e dall’altro di avere un continuo e costante feedback, utile a trovare le soluzioni migliori ai problemi che emergono a li-vello locale. Questo, però, non può e non deve si-gnificare che lo sviluppo della nostra autonomia sia un percorso concluso, tutt’altro. L’obiettivo è quello di adeguare lo Statuto a condizioni socia-li e politiche in continua evoluzione, e creare le condizioni di base dal punto di vista giuridico affinché la nostra autonomia possa essere ulte-riormente ampliata e rafforzata”.

Sulla stessa linea anche Stefan Pan, presidente di Assoimprenditori Alto Adige: “Siamo convinti che l’Italia abbia delle enormi potenzialità: sia-mo il più importante Paese manifatturiero euro-peo dopo la Germania. Questi due Paesi, Italia e Germania, insieme esportano più della Cina, più degli Stati Uniti. Siamo campioni mondiali dell’export e non ce ne rendiamo neppure con-to, perché troppo spesso ci sono dei muri che ci dividono. Oggi siamo qui per abbattere uno di questi muri mentali, quello tra regioni speciali e regioni normali. Non è rendendo più normali le regioni speciali che risaneremo i conti dello Stato, quello che dobbiamo cercare di fare è di rendere più speciali le regioni normali. Una grande im-presa con 20 stabilimenti non chiude certo gli stabilimenti che lavorano in utile per allineare i risultati agli stabilimenti che funzionano peggio, perché in questo modo fallirebbe l’impresa. No, si cerca di elevare gli standard delle altre fabbriche in modo da garantire una crescita sana ed equili-brata a tutto il gruppo. È l’obiettivo che vogliamo raggiungere tutti, riportare l’Italia a crescere”.Così il presidente della Provincia di Trento, Ugo Rossi: “Siamo un territorio che ha sempre vissuto ispirandosi al concetto del “fare da sé”, cercando di auto organizzarsi per affrontare i problemi ti-pici di un territorio di montagna e di frontiera. Lo abbiamo sempre fatto nel segno della respon-sabilità e continueremo a farlo, anche in questi tempi difficili per il “sistema Italia”. La prova sta già nelle ingenti somme riservate allo Stato per contribuire al risanamento dei conti pubblici e che portano di fatto il nostro sistema a fare i conti non più sui nove decimi delle tasse bensì su poco più di sette decimi. Ma abbiamo offerto

Da sinistra: Briosi, Pan, Mazzalai, Regina, Rossi, Kompatscher e Faustini

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il nuovo servizio finanza d’impresa di Confindustria Trento. Svolge attività di sup-porto operativo alle aziende associate su tutti gli aspetti della finanza d’impresa con consu-lenze specialistiche e interventi personalizzati in azienda. Inoltre offre alle aziende associate la possibilità di disporre di una analisi approfon-dita della propria situazione finanziaria in ottica creditizia – ha spiegato Roberto Busato, diret-tore di Confindustria Trento – per individuare i propri bisogni finanziari e poter sottoporre in

maniera efficace al mondo bancario le proprie richieste. Confindustria Trento organizza anche percorsi specialistici con taglio pratico, in base alle reali esigenze delle aziende associate. Il ser-vizio è stato recentemente presentato nel corso di un seminario a Palazzo Stella, che ha visto la partecipazione dei rappresentanti degli istituti di credito più presenti sul territorio provinciale e di numerose aziende associate. La prima parte dell’appuntamento – introdotta da Luigi Togn, membro della Giunta di Confindustria Trento con delega per credito, fisco e finanza e dal diret-tore Busato – è stata riservata all’illustrazione del nuovo strumento finanziario denominato “fon-do di rotazione”. Claudio Moser, responsabile del dipartimento Sviluppo economico e lavoro della Provincia, ha spiegato il funzionamento del fondo di rotazione, strumento varato dalla

Provincia per offrire alle aziende la possibilità di disporre di finanziamenti a medio-lungo termi-ne con tassi agevolati per investimenti, per il tra-mite degli istituti di credito aderenti. Il pensiero del mondo bancario circa il fondo di rotazione e il nuovo servizio di finanza d’impresa di Con-findustria Trento è stato illustrato da Giorgio

è attivo

lUCA riBAgA, Finanza d'impresa, Confindustria trento

Presentato il nuovo servizio di finanza d’impresa di Confindustria Trento e il Fondo di rotazione stanziato dalla Provincia autonoma di Trento.

A fianco delle imprese per l’accesso al credito

associazione

Il servizio finanza d'impresa di Confindustria Trento1. Analisi completa della situazione finanziaria dell’azienda

2. Redazione fascicolo di analisi condiviso con gli Istituti di credito maggior-

mente presenti sul territorio, per istruttoria di fido

3. Interventi personalizzati in azienda:

- riorganizzazione tesoreria, controllo e ottimizzazione della liquidità

- controllo di gestione

- business & financial planning

- operazioni straordinarie

Per approfondimenti e visite in azienda:Confindustria TrentoFinanza d'impresaLuca [email protected] T 0461 360000

L'iniziativa di Confindustria Trento è una risposta alla stretta creditizia che sta mettendo in difficoltà le imprese.

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Ulteriori interventi specialistici in azienda. Confindustria con interventi integrati con il Gruppo Kon, società specializzata in finanza d’impresa, offre alle aziende anche ulteriori ser-vizi specialistici, con alta professionalità:- riorganizzazione tesoreria, controllo e ottimiz-

zazione della liquidità- controllo di gestione- business & financial planning- operazioni straordinarie.

Percorsi di approfondimento. Confindustria Trento promuove presso le aziende Associate i temi della finanza d’impresa proponendo per-corsi pratici con esercitazioni. Il primo percorso, già alla seconda edizione, è articolato in quattro mezze giornate tra l’8 maggio e l’11 giugno, ed è proposto a un costo totale simbolico di 150 euro per l’intero percorso.

associazione

Bagozzi di Cassa Centrale Banca, Nicola Lenoci di Mediocredito TAA e Sergio Anzelini di Confi-dimpresa Trentino.Di seguito, in sintesi, le principali attività pro-poste agli associati dal servizio di finanza d’im-presa.

Analisi completa della situazione finanziaria dell’azienda, sia quantitativa che qualitativa, per definire i punti di forza e di debolezza ed individuare le possibili soluzioni. L’analisi viene effettuata con visite in azienda per poter inter-pretare con efficacia i dati. L’analisi comprende: analisi e riclassificazione bilanci ultimi tre eser-cizi, analisi e commento indicatori con focus sui parametri che maggiormente influenzano il me-rito di credito, analisi dei flussi di cassa, analisi centrale rischi di Banca d’Italia ultimi 12 mesi, concentrazione del fatturato, concentrazione dei fornitori, ecc.

Redazione fascicolo di analisi condiviso con gli istituti di credito maggiormente presenti sul territorio, per istruttoria di fido. L’analisi della situazione finanziaria può essere formalizzata in un fascicolo, il cui format è stato condiviso con i seguenti Istituti di credito: Casse Rurali per il tra-mite di Cassa Centrale, Mediocredito TAA, Con-fidimpresa, Banca di Trento e Bolzano e Banca Popolare di Vicenza. Il fascicolo può essere effi-cacemente utilizzato dall’azienda per presentare in maniera esaustiva richieste di:- rinnovo periodico linee di fido- concessione nuovi finanziamenti a breve- concessione nuovi finanziamenti a medio-lungo, ecc.A fronte dell’utilizzo del fascicolo gli Istituti di credito menzionati hanno:- ritenuto esaustivo il fascicolo ai fini di un istrut-toria di credito (salvo specifiche peculiarità)- garantito tempi certi di risposta nei 30 giorni dalla sua presentazione.Il fascicolo può tornare utile, per esempio, per proporre agli istituti di credito finanziamenti per investimenti, attingendo al fondo di rotazione.

Finanza d'impresa: percorsi di approfondimento

A seguito del successo della prima edizione del percorso tecnico sulla finan-

za d’impresa, Confindustria Trento promuove presso le aziende associate

una seconda edizione del percorso. Il ciclo di appuntamenti è a carattere

pratico (sono previste esercitazioni) ed è articolato in quattro mezze giornate

in programma tra l’8 maggio e l’11 giugno a un costo simbolico complessivo

di 150 euro. Le lezioni sono tenute da consulenti esperti in finanza d’impresa

del Gruppo Kon, relatori ai Master del Sole 24 Ore.

Il programma in sintesi:

8 maggio 2014 - Il rapporto banca-impresa

20 maggio 2014 - L’analisi dei dati storici aziendali

27 maggio 2014 - Le previsioni di tesoreria

11 giugno 2014 - La pianificazione pluriennale

La iscrizioni possono essere effettuate tramite il sito di Assoservizi Srl:

www.assoservizi.tn.it.

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deutsche

L’accordo siglato da Confindustria Trento e Deutsche Bank assicura agli industriali trentini un cospicuo plafond di finanziamenti, insieme alla consulenza di un team di professionisti del credito.

Cento milioni per le imprese associate

associazione

Bank punta sul Trentino-Alto Adi-ge, promuovendo progetti e iniziative a suppor-to del territorio. In questo contesto, si inserisce la partnership siglata dalla banca con Confin-dustria Trento, che consentirà alle piccole e me-die imprese associate di avere accesso a un’of-ferta di prodotti e linee di credito a condizioni competitive.In base all’accordo – che segue la recente aper-tura dei primi sportelli Deutsche Bank a Tren-to e Rovereto – Deutsche Bank ha stanziato un plafond da 100 milioni di euro per finanziare le imprese associate, che potranno contare su differenti soluzioni di finanziamento a medio e lungo periodo. Nello specifico si tratta di: db Pmi Investimenti e db Pmi Ipotecario per supportare le spese per investimenti produttivi, db Pmi Plexi Plus per le esigenze di liquidità

Pioniere del futuro al Muse

“Donne e innovazione: pioniere del futuro”: questo il titolo dell’incontro promosso nelle scorse settimane da Confindustria Trento e Muse per valorizzare lo straordinario contributo di tre figure femminili di spicco nel settore della ricerca e sviluppo. Protagoniste dell’evento Laura Merotto, ingegnere aerospaziale che ha messo a punto un nuovo propellente per razzi a basso impatto ambientale, Elena Sgaravatti, alla testa di Irb, l’istituto di ricerche biotecnologiche di Altavilla Vicentina, Giovanna Malagnino, ingegnere aeronautico, responsabile del centro di ricerca e sviluppo della Sandvik Coromant.

Ruggiu e Mazzalai

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regione che ci consente di avvicinarci al territo-rio, supportandolo con prodotti e linee di credi-to dedicate. Le aziende potranno, in particolare, contare sul nostro servizio di consulenza, of-ferto dal nostro team di professionisti che, alla consolidata esperienza sul mercato e all’ampia gamma di prodotti, coniugano la conoscenza del territorio e delle sue specifiche esigenze”.

nell’attività ordinaria, db Pmi Trade Flow per le esigenze di liquidità legate ai flussi export e db Seasonal per il fabbisogno ciclico di liquidità.

“L’accordo con Deutsche Bank – ha spiegato Pao-lo Mazzalai, presidente di Confindustria Trento – è un nuovo strumento nella cassetta degli at-trezzi della nostra Associazione, che negli ultimi tempi sta potenziando i servizi a supporto delle imprese sul fronte del credito e dell’internazio-nalizzazione. Sono i due fronti più critici per le imprese, in questo momento. Da un lato per le difficoltà di approvvigionamento finanziario nel canale bancario che le aziende ci segnalano. Dall’altro per l’esigenza di sviluppare e finanzia-re le proprie strategie di penetrazione nei mer-cati esteri. Nessuna impresa, infatti, oggi può permettersi di stare sul mercato senza confron-tarsi con uno scenario globale”.“Siamo molto soddisfatti dell’intesa firmata con Confindustria Trento che vogliamo ringraziare sentitamente - ha commentato Silvio Ruggiu, responsabile della rete sportelli di Deutsche Bank in Italia – Essa rappresenta infatti per noi un passo molto importante nei confronti della

associazione

Mart: Vescovi alla presidenzaÈ la past president di Confindustria Trento Ilaria

Vescovi il nuovo presidente del consiglio di am-

ministrazione del Mart, il Museo d'arte moderna

e contemporanea di Trento e Rovereto. Con lei,

nel board del museo, Matteo Bruno Lunelli, già

presidente dei Giovani Imprenditori del Trentino

Alto Adige, l'editore Carlo Feltrinelli, la giornalista

Maria Concetta Mattei e Stefano Andreis, in rap-

presentanza della realtà economica roveretana.

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confindustria

Alla base dell’intesa, la specificità maturata a Palazzo Stella sui temi della ricerca e dell’innovazione anche grazie ai rapporti con il sistema trentino della ricerca.

trento e Verona insieme per l’innovazione

associazione

Trento e Confindustria Verona alleate per l'innovazione nelle imprese. È stata presentata nei giorni scorsi, nella sede degli industriali vero-nesi, la collaborazione avviata tra le due associazioni sul tema della ricerca e dell'innovazione. Confindustria Trento da qualche anno ha attivato stretti collega-menti con i centri di ricerca tren-tini. Oggi a Palazzo Stella sono presenti delegati dell'Università di Trento e della Fondazione Bruno Kessler, che visitano le aziende associate e forniscono consulenza e assistenza sui progetti di inno-vazione. Negli ultimi anni sono stati avviati diversi progetti di collaborazione che hanno messo in rete l'industria trentina con il sistema locale della ricerca, la cui eccellenza è riconosciuta a livello internazionale. È anche sulla base di questa espe-rienza che è stata avviata la colla-borazione con le imprese veronesi, che vedrà Confindustria Trento condividere i propri contatti con i centri trentini e la conoscenza degli strumenti europei di finan-ziamento dell'innovazione.

"Siamo lieti di questo nuovo tas-sello che oggi aggiungiamo alla collaudata collaborazione tra Confindustria Trento e i colleghi di Verona", ha commentato il pre-

sidente di Confindustria Trento Paolo Mazzalai. "Il tema della ricerca e innovazione ci sta particolarmente a cuore, data la forte vocazione del Trentino su questo fronte e l'elevata qualità della ricerca trentina. Negli ultimi anni abbiamo lavorato per mettere a sistema con l'industria il network della ricerca. Siamo convinti che lavorando assieme riusciremo a rendere ancora più competi-tive le nostre imprese".

"Grazie alla collaborazione con Confindustria Trento - ha spiegato Giulio Pedrollo, presidente di Confindustria Verona - saremo in grado di dare alle imprese un servizio più completo. Confindu-stria Trento infatti ha una lunga tradizione sui temi della ricerca e dell'innovazione di cui potranno trarre forti benefici anche le nostre imprese. Appartenere ad un sistema associativo come il nostro infatti ci permette proprio di aumentare i benefici e le ri-cadute delle competenze di ciascuno. Sfruttando al meglio quello che abbiamo in maniera più efficace ed efficiente. Confindustria lo può fare per la sua fortissima presenza sul territorio, per la sua lunga storia e per le moltissime imprese che ne fanno parte che non solo ci stimolano a fare di più ma dalle quali possiamo imparare moltissimo".

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lo scorso

di FiAMMettA niColetti, Area economia d'impresa, Confindustria trento

Nel seminario organizzato a Palazzo Stella l’illustrazione degli adempimenti richiesti dal sistema e la presentazione della procedura per la registrazione e lo smaltimento di un rifiuto speciale pericoloso.

gestione rifiuti e operatività Sistri

associazione

6 marzo, a pochi giorni dal riavvio di Sistri per le aziende produttrici di rifiuti spe-ciali pericolosi, ha avuto luogo – presso la sede di Confindustria Trento – un affollato seminario illustrativo dal titolo: “Gestione rifiuti e operatività Sistri”.Dopo un breve ma apprezzato ex-cursus riguardante le modalità di gestione dei rifiuti speciali di ori-gine industriale ed i relativi adem-pimenti a carico dei produttori, i relatori, Luca Passadore ed Elena Odorizzi di Confindustria Padova, hanno ripercorso le tappe princi-pali riguardanti l’istituzione del Sistema di Controllo della Traccia-bilità dei Rifiuti, la cui istituzione risale alla fine del 2009, e appro-fondito le modalità di operatività dello stesso.Pur sottolineando che il Ministe-ro dell’Ambiente ha preannuncia-to alcuni specifici provvedimenti normativi di semplificazione, i relatori hanno individuato in det-taglio i soggetti tenuti ad aderire al Sistema con i relativi adempi-menti e successivamente hanno posto in essere una procedura gui-data con la riproduzione a video di tutti i passaggi necessari al fine di simulare on-line la registrazio-ne e lo smaltimento di un rifiuto speciale pericoloso. Ogni operazio-ne necessaria alla gestione di un

rifiuto pericoloso è stata analizzata sia dal punto di vista del produttore del rifiuto che del trasportatore del medesimo e del destinatario smaltitore.Ogni soggetto citato, infatti, è coinvolto dagli adempimenti previ-sti da Sistri e deve procedere alla compilazione on-line della mo-dulistica di sua competenza per consentire una precisa tracciabi-lità del rifiuto dal momento della sua produzione al momento del suo smaltimento finale.Dal 3 marzo 2014 sono obbligati all’applicazione di Sistri: le im-prese produttrici iniziali di rifiuti speciali pericolosi; le imprese che raccolgono o trasportano rifiuti speciali pericolosi a titolo professionale, compresi i vettori esteri che operano sul territorio nazionale; i trasportatori intermodali; le imprese che effettuano operazioni di trattamento, recupero, smaltimento, commercio e intermediazione di rifiuti urbani e speciali pericolosi; i nuovi produttori che trattano o producono rifiuti pericolosi. Essi, fino al 31 dicembre 2014, dovranno adempiere agli obblighi normativi di tracciabilità dei rifiuti pericolosi seguendo il “doppio binario” compilando on-line la modulistica Sistri e contemporaneamente la modulistica cartacea relativa ai registri di carico e scarico ed ai formulari di accompagnamento rifiuti. Oli esausti, detenuti da gran parte delle aziende e, generalmente imballaggi che hanno contenuto sostanze o preparati etichettati come pericolosi o nocivi per l’ambiente sono classificati rifiuti pericolosi.

Odorizzi e Passadore

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2001, con il D. Lgs. 231, è stata introdotta nel nostro ordinamento la responsabilità amministra-tiva degli enti e delle società per taluni specifici re-ati commessi, nel loro interesse o a loro vantaggio, da persone che rivestono funzioni di rappresen-tanza, di amministrazione o di direzione dell'ente o della società stessa o di una loro unità organiz-zativa dotata di autonomia finanziaria e funziona-le, nonché da persone sottoposte alla direzione e vigilanza di uno dei soggetti sopra indicati. Gli enti e le società saranno esonerate da tale responsabilità se dimostreranno di aver efficace-mente adottato un sistema di organizzazione, ge-stione e controllo degli atti interni idoneo a pre-venire determinati reati, in particolare attraverso la predisposizione dei modelli di organizzazione e di gestione previsti dall'art. 6 del citato decreto.Dalla sua entrata in vigore, alla normativa sono state apportate alcune integrazioni importanti che vi illustriamo di seguito:

Con il D. Lgs. 121 del 7.7.2011 entrato in vigore il 16.8.2011, sono stati introdotti, con il nuovo ar-ticolo 25-undecies, i reati ambientali quali reati presupposto della responsabilità amministrativa degli enti. I reati di cui si tratta sono prevalente-mente reati di natura contravvenzionale, quindi non dolosi, in materia di rifiuti, scarichi, immis-sioni, bonifiche e tutela dell’ambiente e delle spe-cie protette. Si tratta di una modifica sostanziale e molto rilevante per le aziende industriali, che richiede attenzione e adeguamento dei Modelli 231 ove elaborati precedentemente.

Con il D. Lgs. 109 del 16.7.2012, in vigore dal 9.8.2012, è stato introdotto con il nuovo articolo 25-duode-cies, quale reato presupposto per la responsabilità

amministrativa degli enti il reato di Impiego di cittadini di paesi terzi il cui soggiorno è irregolare (art.22, comma 12-bis D. Lgs. 286/1998). Con la Legge 190 del 6.11.2012 recante “Disposizioni per la repressione della corruzione e dell’illegali-tà nella pubblica amministrazione” in vigore dal 28.11.2012, sono state apportate modifiche all’art. 25 della 231/2001 in tema di reati corruttivi. In sostan-za sono stati modificati nel loro contenuto gli arti-coli del codice penale in materia dei reati di Cor-ruzione e di Concussione (che erano già presente nel novero dei reati presupposto 231) ed è stato introdotto il nuovo reato di Induzione indebita a dare o promettere utilità (art.319-quater del codice penale); per quest’ultimo reato è punito anche il privato che si fa indurre, con responsabilità am-ministrativa in capo all’azienda di appartenenza. La medesima legge 190/2012 ha inoltre modificato l’articolo 25-ter relativo ai reati societari introdu-cendo tra i reati presupposto della responsabili-tà il nuovo reato di Corruzione tra Privati di cui all’art.2635 del codice civile. Tale reato prevede la responsabilità amministrativa 231 in capo all’a-zienda alla quale appartiene il soggetto privato che corrompe altro soggetto privato, con nocu-mento alla società di appartenenza del soggetto corrotto. Il reato è procedibile a querela di parte, salvo il caso della distorsione della concorrenza nella acquisizione di beni o servizi, procedibile d’ufficio.

nel

di gioVAnni tretti, avvocato

Avvalendosi di professionisti altamente qualificati, Assoservizi accompagna le aziende nell’individuazione delle situazioni critiche e nella stesura del documento.

nuovi reati: cambia il modello 231

associazione

Per informazioniAssoservizi Area Consulenza [email protected] T 0461 935050

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a Palazzo Stella per l’annuale Assem-blea di approvazione del bilancio, Confindustria Trento, Cgil, Cisl e Uil, hanno presentato i dati relativi all’attività di formazione finanziata attra-verso il Fondo nel 2013 in Trentino.I numeri sono eloquenti: nonostante il perdurare della crisi economica, molte aziende trentine han-no puntato anche nel 2013 sulla formazione come leva strategica per promuovere la professionalità dei lavoratori, attraverso un concreta pratica della bilateralità.I piani formativi aziendali presentati a valere sul Conto Formazione, istruiti dall’Articolazione terri-toriale nei valori preventivi sono stati 261 (+ 55% rispetto al 2012). Il valore preventivo complessivo dei Piani corrisponde a poco più di 3,8 milioni di euro, di cui il finanziamento richiesto al Fondo è stato circa 2,3 milioni di euro (+ 60% rispetto al 2012). Più di 8.700 sono stati i lavoratori per i quali è stata programmata la partecipazione alle attività formative (+40% rispetto al 2012).“Dotare le imprese di risorse sempre più aggior-nate e qualificate è fattore strettamente correlato alla capacità competitiva delle aziende – spiega Marcello Lunelli, presidente di Fondimpresa Trento –. Oggetto dei piani formativi finanziati sono state le più ampie tematiche: dallo sviluppo organizzativo, alla qualificazione e aggiornamento di competenze tecniche, professionali, linguistiche e informatiche, all'acquisizione di conoscenze e competenze in materia di salute e sicurezza sul lavoro e in materia ambientale”.Fondimpresa è il più importante tra i fondi in-terprofessionali per la formazione continua che ha nella sua compagine Confindustria con Cgil, Cisl e Uil. Riceve il 47% dei versamenti annui com-plessivi effettuati delle aziende iscritte ai Fondi

interprofessionali per la formazione continua. Se-condo i dati più aggiornati, a livello nazionale aderiscono complessivamente 159.918 aziende di ogni settore e dimensione, che occupano oltre 4,3 milioni di lavoratori. Il 98,5 % delle aderenti ap-partiene alle Pmi.Elemento strategico dell'azione di Fondimpresa è il forte radicamento territoriale. Fondimpresa opera anche a livello locale, con sede presso Con-findustria Trento, con un'articolazione a cui ade-riscono oltre 1.600 aziende trentine di qualunque comparto, settore o categoria, con oltre 39mila di-pendenti. Accanto al presidente Marcello Lunelli, nel Cda di Fondimpresa Trento siedono il vicepre-sidente Gianni Tomasi (Uil del Trentino), Franco Ischia (Cgil), Michele Bezzi (Cisl), con Alessandro Benedetti e Maria Cristina Poletto (per Confindu-stria Trento).

riuniti

Nel 2013 in Trentino il ricorso al più importante Fondo interprofessionale per la formazione continua è cresciuto del 60%. Promossi interventi per 8.700 lavoratori.

Fondimpresa trento:boom nel 2013

educ

atio

n

education

Marcello Lunelli

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più contenuta rispetto al dato nazio-nale, la disoccupazione giovanile cresce anche in Trentino. Nel rapporto presentato in occasione del conve-gno biennale del centro studi di Confindustria te-nutosi a Bari tra il 28 e il 29 marzo “People first - Il capitale sociale e umano: la forza del Paese”, viene evidenziato che “Il capitale umano è un impor-tante fattore competitivo, per il quale le imprese di Confindustria chiedono un forte e crescente impegno da parte delle Associazioni. Per investire nelle persone, infatti, non è sufficien-te la formazione interna alle aziende, ma occor-re mettere in campo iniziative di sistema, volte a supportare le imprese e le loro relazioni con le istituzioni scolastiche e universitarie.

Un sistema educativo che funziona male è una diseconomia esterna per le imprese.Da anni Confindustria è impegnata in una strate-gia che mira a rafforzare i rapporti scuola-univer-sità impresa e a qualificare il sistema educativo. Molto è stato fatto per abbattere le barriere, anche culturali, che spesso impediscono una collabora-zione fruttuosa.”E molto viene fatto per facilitare l’ingresso dei gio-vani nel mercato del lavoro.Le iniziative messe in campo da più tempo dal-la nostra Associazione riguardano l’orientamento e il placement degli studenti, l’organizzazione di tirocini e praticantati, il miglioramento dei pro-grammi scolastici e dei piani di studio universi-tari e di alta formazione professionale, ma anche

seppure

di MAriA CriStinA Poletto, Area education, Confindustria trento

Progetti e collaborazioni per promuovere e diffondere la cultura d’impresa e facilitare l’ingresso dei giovani nel mercato del lavoro.

Confindustria trento per i giovani

education

Giovani Industriosi: apprendisti in formazione a Palazzo Stella

Un nuovo gruppo di giovani impiegati presso le aziende

associate ha intrapreso il percorso formativo sperimen-

tale dedicato agli apprendisti da Confindustria Trento.

La formula dell’apprendistato professionalizzante è stata

adottata dagli industriali trentini di concerto con l’Agen-

zia del Lavoro allo scopo di offrire ai giovani maggiore

stabilità e una copertura più ampia sul lato welfare, e

garantire - allo stesso tempo - flessibilità alle aziende

rispetto alle forme contrattuali di lavoro subordinato in

vigore.

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TRENTINOINDUSTRIALE.COM | APR-MAG 2014TRENTINOINDUSTRIALE.COM | APR-MAG 2014

Industriali trentini al Placement day

Il presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria

Trento Alessandro Lunelli è intervenuto nei giorni scorsi

alla tavola rotonda organizzata nell’ambito della quarta

edizione del Placement Day del Dipartimento di Economia

e Management dell'Università di Trento. L’evento, dal titolo

“Laureati in Economia e mondo del lavoro: competenze

ricercate e aspettative” ha aperto un fitto programma di

appuntamenti promossi per aiutare gli studenti a scoprire

il funzionamento di alcuni ambiti professionali, le modalità

di ingresso in azienda, i percorsi di carriera e le competen-

ze maggiormente richieste dal mercato del lavoro. Tra gli

imprenditori e i manager che hanno preso parte ai lavori

anche Riccardo Felicetti, amministratore delegato del

Pastificio Felicetti.

la messa a disposizione di attrezzature laboratoriali e di risorse aziendali per comuni progetti volti a promuovere e diffondere la cultura d’impresa tra i giovani.Continuano con successo gli importanti progetti promossi dall'Associazione, anche attraverso le ini-ziative del Gruppo Giovani Imprenditori, (Proget-to Scuola, Orientagiovani, Giovani Industriosi, Tu sei…), sia le recenti proficue collaborazioni con enti del territorio per il sostegno alla nuova imprendi-torialità (Trento Rise e Italia Camp).Per supportare i giovani nella transizione al mon-do del lavoro saremo inoltre sempre più presenti con le nostre imprese in incontri diretti con gli studenti e nei nuovi contesti di incontro domanda-offerta di lavoro. A due anni dal lancio del progetto “Giovani in-dustriosi” è crescente l’interesse da parte di giova-ni e imprese verso iniziative come il lavoro estivo nell’industria – lanciato da Confindustria Trento con Agenzia del lavoro – o il contratto di apprendi-stato professionalizzante accompagnato da un per-corso di formazione focalizzato sulle competenze richieste nelle imprese industriali. Stiamo intensificando sempre più i rapporti con l’Università di Trento e i centri di ricerca. Ne è esempio la presenza presso Confindustria Trento da oltre un anno di un dottore di ricerca del Di-partimento di ingegneria industriale dell’ateneo trentino, per favorire il trasferimento tecnologico e i progetti di innovazione delle aziende.Con i Dipartimenti dell’Università di Trento colla-boriamo all’organizzazione dell’Industrial Enginee-ring Day e supportiamo con partecipazione attiva gli Ict days ed il "Placement day" di Economia.Il 23 maggio prossimo celebreremo la chiusura dell’edizione 2013-2014 del progetto “Tu Sei” di Con-findustria Trento e Provincia autonoma di Trento. Un’iniziativa, giunta alla sesta edizione, che sta con-tribuendo ad avvicinare concretamente due mondi inizialmente distanti come la scuola e l’impresa.Nato con l’obiettivo di costruire forti e durature relazioni tra scuole e industria, favorire la com-prensione e la consapevolezza delle competenze richieste ai giovani dal mondo del lavoro e mettere in relazione studenti, insegnanti, famiglie e azien-de per favorire le scelte dei percorsi formativi e lavorativi dei giovani, il progetto è ormai sinonimo di efficace integrazione e comune progettualità che pone, come per ogni altra iniziativa citata, i giovani “al centro”.

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Orientamento nelle scuole e rapporto scuola-lavoro sono due priorità per il sistema scolastico trentino. Obiettivo è migliorare l'occupabilità dei giovani.

scolastico e professionale rappresenta oggi un tema di particolare rilevanza nel mondo della scuola. Viviamo infatti in una società in rapido cambiamento, sotto molteplici punti di vista, da quello tecnologico a quello so-ciale, dall’economico al culturale. Questo vale in particolare per le giovani generazioni, appena “af-facciate alla vita”, protese a definire la propria per-sonalità e identità. Senza particolari preconcetti, ma anche senza personali e specifiche esperienze. In altre parole, i ragazzi sono “nuovi” rispetto al futuro che li aspetta, alle scelte importanti che si trovano ad affrontare. Sono scelte scolastiche, cer-to, ma che avranno sicuramente un impatto sulle loro scelte professionali, e in definitiva sulla loro vita. Partendo da queste considerazioni si può intuire l’importanza dell’orientamento scolastico e professionale. Non si tratta di condizionare in

senso negativo le scelte, spingendo o caldeggian-do determinate opzioni. L’orientamento ha infatti la finalità di rendere “avveduti” i ragazzi chiama-ti a scegliere il proprio percorso formativo, dotan-doli di conoscenze e informazioni utili al fine di

“orientarsi” fra le diverse possibilità, partendo dal-le proprie peculiari caratteristiche, inclinazioni e aspirazioni. Rendere il più possibile consapevole una “proiezione di sé nel futuro”, non semplice né facile per la giovane età della persona e per la rapida mutevolezza della società. È per que-sto che reputo l’orientamento un momento fon-damentale, su cui sia importante concentrare la nostra attenzione. Due sono fondamentalmente i benefici che derivano da una buona attività di orientamento. Da una parte, favorire, assecondan-do le inclinazioni e le attitudine personali, la cre-scita umana e lo sviluppo delle capacità e delle

l’orientamento

di liViA FerrArio, dirigente dipartimento della conoscenza, Provincia autonoma di trento

orientamento, priorità per le scuole trentine

education

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più verso esperienze pratiche e concrete di lavo-ro, attraverso tirocini, stage e periodi in azienda magari all’estero. A cominciare dalla formazione professionale, ma non solo. Si tratta di guardare un po’ più all’impostazione già presente nella vi-cina provincia di Bolzano, o più lontano da noi, nei paesi del Nord Europa. In Italia si sa c’è un approccio un po’ più teorico e astratto, anche nel mondo della scuola. Si tratta di “contaminare” la scuola trentina con esperienze e impostazioni che prediligono, accanto all’insegnamento teorico che mantiene una sua indiscutibile valenza e necessa-rietà, apprendimenti basati sul cosiddetto “saper fare” che inevitabilmente transitano attraverso esperienze concrete. Stiamo osservando i fenome-ni di questi anni e valutando la situazione at-tuale delle diverse scuole. Puntiamo a valorizzare le esperienze positive avviate e ad avvicinare il mondo delle scuole agli operatori economici e alle aziende, favorendo così l’incontro della do-manda con l’offerta, con notevoli benefici per tut-ti i soggetti coinvolti.

Come si vede si tratta di sfide importanti, ritenu-te ormai improcrastinabili per il costante miglio-ramento della scuola trentina. È in gioco il futuro dei ragazzi.

competenze per una piena realizzazione perso-nale e professionale. Dall’altra, mettere a disposi-zione dell’intera comunità il pieno sviluppo dei “talenti” di ciascuno per il progresso materiale e morale della società. Il promuovere scelte scolasti-che consapevoli crea, in altre parole, le condizio-ni per persone più realizzate e una società miglio-re, sotto molti punti di vista. Il che naturalmente comporta una società più ricca, con meno sprechi di risorse personali e materiali.Per questo pensiamo che l’attività di orientamen-to vada implementata e rafforzata, anche attra-verso la valutazione di nuovi strumenti. A livello di dipartimento stiamo studiando i dati delle nostre scuole, per capire, a fronte dei numeri de-gli abbandoni scolastici e della “dispersione” dei ragazzi, quali sono i mezzi maggiormente idonei a favorire il completamento dell’iter formativo e abbandonare, al contrario, gli strumenti che si sono rivelati, alla prova dei fatti, poco efficaci. Altro tema “forte” su cui concentrare l’attenzione è quello cosiddetto “scuola – lavoro”. La crisi eco-nomica, e i suoi effetti, sono sotto gli occhi di tutti. Le difficoltà a trovare un posto di lavoro, soprat-tutto per le giovani generazioni, e la possibilità di mantenerlo nel tempo, per coloro che sono già inseriti nel mondo del lavoro, stanno caratteri-zando fortemente la nostra società in questi anni. Si respira un clima di preoccupazione e di in-certezza. Crediamo che la scuola possa, o meglio, debba avere uno ruolo fondamentale in questa partita. La scuola “prepara” le persone, i cittadini del domani, e in particolare, per il discorso che qui stiamo facendo, i lavoratori del futuro. Per adempiere al meglio a questo delicato compito la programmazione scolastica provinciale deve esse-re in grado di individuare i settori occupazionali emergenti e offrire servizi scolastici per “forma-re” persone con elevate competenze e conoscen-ze in grado di affrontare un mercato sempre più globale. In questo senso forse la scuola trentina, analogamente a quanto avviene nel sistema scola-stico italiano caratterizzato da un approccio forse un po’ troppo teorico, dovrebbe orientarsi un po’

education

Piccola Industria in visita al Teatro Zandonai Il Comitato Piccola Industria ha organizzato nelle scorse settimane una visita

guidata al Teatro Zandonai di Rovereto, lo splendido edificio settecentesco

che aprirà ufficialmente al pubblico nel corso del prossimo autunno, dopo il

lungo restauro completato grazie all'impegno di alcune aziende trentine.

Grazie alla presenza dell'Assessore ai lavori della città del Comune di Ro-

vereto Leone Manfredi e al Responsabile dell'Ufficio Tecnico Paolo Piccini,

l'incontro ha rappresentato un'opportunità unica ed esclusiva per conoscere

la storia del Teatro e scoprire i preziosi elementi recuperati grazie al restauro,

caratterizzandosi come un momento di saluto dell'attuale Comitato prima

dell'Assemblea della Piccola Industria programmata per il mese di maggio,

nel corso della quale si procederà al rinnovo delle cariche associative.

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one

di CAMillA BernArdi, Area marketing, Confindustria trento

readers who don’t already know it, could you please tell us what Eit Ict Labs is?Eit Ict Labs is one of the first Knowledge and Innovation Communities set up by the Euro-pean Institute of Innovation and Technology, as an initiative of the European Union. Eit Ict Labs was established in 2010 to turn Europe into a global leader in Ict innovation, foster economic growth, and enhance the qua-

lity of life of European citizens. The Eit Ict Labs ecosystem builds upon seven core Nodes and two Associate Partnerships. The core Nodes are located in Berlin, Eindho-ven, Helsinki, London, Paris, Stockholm and Trento. The Associate Partnerships are based in Budapest and Madrid.

What are its main goals?The creation of Eit Ict Labs is motivated by

for those

An interview with Prof. Willem Jonker, Ceo of Eit Ict Labs. "Education, research and business - strong collaboration to speed up Ict innovation in Europe".

driving european leadership in ict innovation

Willem Jonker

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of Cloud services and Big Data, d) address the mobility challenges of European urban envi-ronments, e) improve quality of life by suitable lifestyle interventions and reduce the demand for expensive healthcare by detecting small physical and mental health issues early.

Why did you choose Trento to establish one of your core Nodes?Roberto Saracco, our Node director in Tren-to, always describes this territory as a lab. As a matter of fact, Trento is a laboratory envi-ronment rich in technology, know-how, com-munications infrastructures, and innovative companies. The Trento Node ties together a number of relevant academic, research and industrial partners such as Telecom Italia, Engineering, TrentoRise, Fiat Research Centre (Crf), STMicroelectronics, the National Research Council (Cnr), Politecnico of Milano, Politecni-co of Torino, University of Bologna, and Scuola Superiore Sant'Anna of Pisa.Over the years, Trento has developed a cutting-edge vision on innovation and the importance of technology for the economic development. It enjoys a high level of public investment in research and innovation, and shows a perfect balance between economic growth and quality of life.

How can companies actually benefit from your activities?There are several ways in which Eit Ict Labs can have a considerable impact on companies. First of all, it provides support from turning research results into successful innovations, stimulating the birth and growth of new and young ventures. It also helps innovative com-panies to scale business up to European level and beyond. Moreover, it enriches SMEs and large companies with new technologies and in-novation coming from research or innovative start-ups. Through the ecosystem of Ict innova-tion hotspots, it also stimulates the mobility of people, ideas, technologies, and investments.

the so-called innovation paradox: even thou-gh Europe has world-class Ict research and education, it lags behind other continents in turning research results to practice. Bringing together key players from leading European Ict companies, universities, research institutes, innovation clusters and incubators, Eit Ict Labs aims to: 1) educate highly talented students in top class Ict programmes with a strong focus on entrepreneurial skills, and 2) accelerate the market introduction of research-based innova-tions.

Let’s start with your first goal: education. Could you please elaborate on that?Via its educational programmes at the Master, Doctoral, and professional level, Eit Ict Labs aims at delivering what we call “T-shaped” ta-lents to the European industry. They are people with deep skills and expertise in the Ict field, in combination with a set of broadly applica-ble non-technical abilities, e.g. skills related to innovation, entrepreneurship and communica-tion. Our ambition is to establish Eit Ict Labs as a strong education brand for students and employers.In a couple of years from now, these top ta-lents will take influential leadership positions in the Ict industry, or in universities, or in go-vernment, from where they will stimulate in-novation and business creation.

What about the innovations?Eit Ict Labs has decided to focus on eight re-search-based innovation areas to increase Eu-ropean competitiveness at a global level. They have been selected with respect to European relevance and leadership potential. I will men-tion a few: a) develop cyber-security solutions to support users and businesses in protecting their digital assets and transactions, b) test and develop Ict solutions for decentralised power generation infrastructures to support European consumers in optimizing their energy usage, c) drive European competitiveness in the area

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un’economia sempre più internazionale, la leadership è trasversale: come coniugare strategie e tecnologie? Come guardare all’Europa e ad un mondo sempre più globalizzato? Come fare squa-dra, dunque impresa, in un futuro che vedrà l’Ita-lia protagonista dell’agenda europea? Queste le domande poste nell’ambito del dialogo “Nello sport come nelle imprese si vince con il gioco di squadra”: uno tra i momenti promos-si nel corso dell’edizione appena trascorsa degli Ict Days, in programma a tra il 2 e il 4 aprile, al quale ha preso parte anche il presidente di Confindustria Trento Paolo Mazzalai. “Nono-stante nel mondo imprenditoriale siano molte le persone che da sole hanno conseguito successi di rilevanza assoluta, il concetto di gioco di squadra sta trovando sempre più implementazione anche nel campo della gestione aziendale – ha spiegato -, proprio perché va affermandosi la consapevo-

lezza che in un team le potenzialità delle singo-le persone che vi operano non si sommano ma si moltiplicano. In Confindustria Trento, consci dell’importanza di favorire questo gioco di squa-dra, abbiamo creato alcuni servizi specifici per favorire le aggregazioni tra imprese e per facilitare le collaborazioni delle imprese con l’università e i centri di ricerca”. Successo anche per questa edizione del festival della tecnologia, organizzato dal dipartimento di Ingegneria e Scienza dell'Informazione dell'Uni-versità di Trento in collaborazione con Trento Rise, Muse, Fondazione Bruno Kessler. Pe tre gior-ni, nelle aule e nei laboratori del polo scientifico di Povo, ricercatori ed esperti hanno dialogato con studenti, cittadini e curiosi per condividere le ragioni e le opportunità di un settore che investe progressivamente e in maniera sempre maggiore il vivere quotidiano.

in

Chiusa con successo a Povo la sesta edizione degli Ict Days. Mazzalai: “In un team le potenzialità delle singole persone che vi operano non si sommano ma si moltiplicano”.

gli ict days continuano a crescere

Cosbi: Open House all’insegna della collaborazione tra ricerca e impresaSi è svolto in un clima informale l’evento Open House che nelle scorse settimane ha animato il centro di ricerca Cosbi all’ex Manifattura Tabacchi di Rovereto.I ricercatori di Cosbi hanno presentato le loro principali attività in un format del tutto inusuale, dando vita a pic-cole rappresentazioni teatrali. Si è parlato di nutrizione e nutrigenomica e del loro legame con il metabolismo, di malattie neurodegenerative come l’Alzheimer, di marcatori diagnostici e diagnosi precoce e di meccanismi molecolari e cioè come le cellule si modificano all’interno del nostro organismo all’insorgenza di un tumore.All’appuntamento sono intervenuti Davide Bassi, presidente della Fondazione Pezcoller ed ex rettore dell’U-niversità di Trento, Innocenzo Cipolletta, presidente dell’Università di Trento, Paolo Collini, prorettore vicario dell’Università di Trento, Carla Locatelli, prorettore dell’Università di Trento agli accordi internazionali e Gianlu-ca Salvatori, presidente e Ad di Progetto Manifattura e Ad di Euricse.Corrado Priami, presidente e amministratore delegato di Cosbi, si è intrattenuto con imprenditori e rappresen-tanti istituzionali della regione, con i quali si sono poste le basi per future collaborazioni.Si è infatti attivata una proficua interazione con le Associazioni degli industriali delle province di Trento e Bolzano che hanno saputo coinvolgere alcune imprese particolarmente vicine alle aree di ricerca di Cosbi, nello specifi-co nel campo dell’agrifood.

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ricerca di un lavoro qualificato ciò che può fare la differenza è la conoscenza del mondo delle imprese e l’abitudine a confrontarsi con le esigenze, i problemi e le sfide quotidiane del la-voro in azienda. È questa la convinzione che ha spinto all’organizzazione dell’"Industrial Engine-ering Day 2014: innovation and careers”, giorna-ta d’incontro fra studenti, laureati in Ingegneria industriale, Ingegneria meccatronica e Ingegneria dei materiali con le aziende del territorio nella nuova sede del Dipartimento di ingegneria in-dustriale dell’Università di Trento, presso il Polo scientifico-tecnologico “F. Ferrari” di Povo.Un momento di confronto, promosso congiunta-mente dal Dipartimento di Ingegneria industriale, dall’associazione industriali e dall’Associazione ar-tigiani e piccole Imprese della Provincia di Trento, tenutosi il 19 febbraio e che è servito anche per rinsaldare ulteriormente i rapporti di collabora-zione tra l’università e il mondo imprenditoria-le. Ma anche un’occasione per i futuri laureati e dottorati per entrare in contatto con aziende che, nonostante la crisi, sono ancora pronte a investire su giovani ingegneri industriali con talento, idee e voglia di mettersi in gioco. A favorire il loro incontro, un programma ricco di presentazioni con spazio per i colloqui individuali, oltre a una tavola rotonda sui percorsi formativi e le carriere degli ingegneri industriali in azienda.

"Il Dipartimento di Ingegneria industriale – ha spiegato il direttore del Dipartimento di inge-gneria industriale Claudio Migliaresi aprendo i lavori della giornata – ha avviato già da tempo un proficuo rapporto con il mondo delle imprese attraverso la realizzazione di numerosi progetti di ricerca applicata e sta cercando di interagire con le associazioni di categoria per proporre percorsi

formativi moderni e confacenti alle esigenze delle aziende. Il senso di questa giornata è quello di coinvolgere in questo dialogo anche gli studenti, i futuri laureati, che spesso scoprono le aziende soltanto nel momento in cui cercano un’occupa-zione. Vogliamo che questo incontro maturi già prima, durante il percorso di studi, e per farlo metteremo in campo una serie di iniziative con-crete, a cominciare dall’organizzazione di giornate come quella di oggi". Nei progetti del Dipartimen-to anche la promozione di nuovi canali di comu-nicazione bidirezionali studenti-aziende che, con l’aiuto delle nuove tecnologie, favoriscano un con-fronto stabile e strutturato. "La collaborazione con il mondo delle imprese, sia con i grandi gruppi industriali, sia con le numerose piccole imprese, costituisce per l’università stessa un’occasione di crescita, soprattutto sul fronte della didattica. Già da quest’anno abbiamo alcuni imprenditori che partecipano all’attività di insegnamento a favore dei nostri studenti. Ma dal prossimo anno accade-mico il manifesto degli studi prevedrà una com-ponente ancora maggiore di didattica integrativa affidata agli imprenditori".Una formula, quella dell’alternanza aula-impresa, che piace anche agli imprenditori. "Il nostro ter-ritorio – ha detto il presidente di Confindustria Trento, Paolo Mazzalai nel suo intervento in apertura della giornata – ha bisogno di un rap-porto virtuoso tra l'Università e il manifatturiero intelligente, ossia quelle aziende che investono in risorse umane qualificate e in innovazione per conquistare spazi sui mercati internazionali. Ini-ziative come quella dell’Industrial Engineering Day vanno in questa direzione e hanno il nostro completo supporto. Anzi, l'anno prossimo ci pia-cerebbe ospitare la giornata in azienda, per rende-

nella

di VinCenzo MAriA SglAVo, docente di Scienza e tecnologia dei materiali, Università di trento

Oltre 130 colloqui, varie presentazioni aziendali e una tavola rotonda: dall’Industrial Engineering Day 2014 nuovi spunti per rafforzare la collaborazione università-studenti-imprese.

ingegneri industriali alla prova del mercato

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ghi (Adige), Giovanna Malagnino (Sandvik Coro-mant). Numerosi gli spunti portati all’attenzione dei partecipanti e molti i suggerimenti per i laure-ati pronti ad affrontare il mondo del lavoro. Con sfumature diverse i cinque rappresentanti dell’in-dustria hanno puntato l’indice sulla necessità da parte degli studenti di conoscere bene almeno una lingua straniera (inglese, in primis), di avere una robusta conoscenza tecnica, anche di elevato livello scientifico attraverso le scuole di dottorato, di conoscere profondamente le materie di base dell’ingegneria senza però trascurare le applica-zioni. Non meno importanti sono state ritenute le capacità e competenze relazionali, il saper la-vorare in squadra e dimostrare sempre l’umiltà del “primo giorno” e grande flessibilità, pur senza tralasciare di dimostrare la propria personalità, i propri obiettivi e le proprie competenze. "La for-mazione di un laureato, soprattutto in ingegneria industriale – ha chiarito su questo punto il profes-sor Migliaresi – costa impegno e risorse, sia allo Stato, sia ai giovani e alle loro famiglie. Per questo è importante che le aziende rispettino e cerchino di valorizzare ancora di più le competenze dei laureati già nel momento del loro inserimento lavorativo".L’ultima parte della giornata, nell’ambito del Ca-reer Forum, è stata dedicata ai colloqui individua-li cui hanno partecipato una ventina di imprese, interessate a reclutare giovani e a far conoscere le proprie attività. Oltre 130 i colloqui svolti negli stand appositamente predisposti, molti quelli pro-grammati per le giornate successive direttamente in azienda a causa del “tutto esaurito”. Così gli studenti dell’ateneo trentino nelle discipline di Ingegneria industriale, Ingegneria meccatronica e Ingegneria dei materiali hanno potuto entrare in contatto con le aziende e testare la loro abilità nel presentarsi per trovare lavoro e conoscere più da vicino il mondo delle imprese.

re ancora più concreta la vicinanza delle imprese al mondo accademico e agli studenti".“In realtà, oggi la distinzione tra piccola e grande impresa non esiste più – ha spiegato Roberto De Laurentis, presidente dell’Associazione Artigiani e Piccole Imprese della Provincia di Trento – perché ciò che fa davvero la differenza sono le compe-tenze, non tanto la dimensione. Lo spazio per i laureati nelle imprese artigiane c’è e questo lo si è visto soprattutto negli ultimi anni, soprattutto in alcuni settori naturalmente più aperti all’inno-vazione. Quello che oggi serve alle piccole impre-se, una realtà che in Trentino conta almeno una quarantina di professioni diverse, sono le idee e la capacità di mettersi in gioco. Questo è ciò che cerchiamo anche nei giovani laureati”.Assai partecipate sono state le presentazioni da parte delle aziende programmate nel corso del-la mattinata e incentrate sul tema “Produzione e innovazione: prospettive e opportunità per l’in-gegnere industriale”. Più di settanta studenti per presentazione hanno assistito agli interventi da parte di Aquafil, Zobele, Sandvik Coromant, Sie-mens, Enginsoft, Tecnoclima, Pama, Dana, Maran-goni Meccanica, Adige e dei Consorzi Cise (Con-sorzio internazionale soluzioni eco-solidali), Build Group e Conit (Consorzio innovazione tecnologi-ca) in rappresentanza delle piccole imprese.Un focus speciale della giornata è stato dedicato alla valorizzazione della formazione universitaria nel mondo del lavoro, tema trattato anche nel-la tavola rotonda del pomeriggio, incentrata sul tema “Ingegnere industriale, dall’universita’ all’a-zienda: percorsi formativi e di carriera” e mode-rata dal presidente dell’Università di Trento, In-nocenzo Cipolletta. Di fronte a più di duecento studenti, numerosi docenti e rappresentanti delle imprese, hanno portato il loro contributo Rober-to Tamma (Marangoni Meccanica), Francesco Zago (Pro-Gest), Toni Spezzapria (Fly), Luca Ari-

Il presidente Mazzalai durante il suo

intervento all'IndustrialEngineering Day

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27 marzo, su iniziativa dell’Asso-ciazione nazionale dei costruttori edili, si è svol-to un seminario web relativo ai programmi di finanziamento europeo a sostegno di progetti in materia di ambiente ed efficienza energetica, ri-cerca e innovazione.Il seminario, che Ance Trento ha voluto estende-re anche alle imprese aderenti alle altre sezioni merceologiche di Confindustria Trento, è stato seguito in collegamento web dalle varie sedi Ance del territorio nazionale ed è stato dedicato in particolare all’approfondimento di due pro-grammi europei: il Life Plus 2014-2020 in materia di ambiente ed efficienza energetica e il nuovo Horizon 2020 – con focus su energia ed efficien-tamento energetico degli edifici.Ance Trento, alla presenza del vicepresidente della Sezione autonoma dell’edilizia e membro di Giunta di Confindustria Trento con delega alla sostenibilità ambientale Andrea Basso, ha ospitato presso la propria sede a Palazzo Stella Alessandro Bianciardi dell’Università degli Stu-di di Trento, che ha svolto la propria relazione d’apertura su Horizon 2020, il programma crea-to dall’Unione Europea al fine di supportare la ricerca e promuovere l’innovazione.Rispetto al precedente 7° programma quadro per la ricerca e lo sviluppo tecnologico, FP7th (2007-2013), ha sottolineato Bianciardi, Horizon 2020 introduce importanti novità. Innanzitutto sem-plifica l’accesso alle possibilità di finanziamento messe a disposizione dall’Ue, poiché accorpa tre programmi che prima risultavano distinti: il Cip, cioè il Programma quadro per la competitività e l'innovazione, per la parte relativa all’innovazio-ne, l’Eit – Istituto europeo per l’innovazione e la tecnologia e il 7° programma quadro di ricerca

e sviluppo tecnologico. In secondo luogo rivol-ge un’attenzione particolare alle piccole e medie imprese (la Leadership Industriale è uno dei tre obiettivi strategici ai quali sono rivolte le azioni del programma, con un budget di oltre 17 mi-liardi di euro), destinando loro circa il 15% della dotazione finanziaria complessiva. Nel suo intervento Bianciardi ha illustrato le varie opportunità di finanziamento previste da Horizon 2020 per le Pmi che intendano se-guire la strada dell’innovazione, articolate nei cosiddetti ”Piani di lavoro”: programmi che individuano un’ampia selezione di aree tema-tiche, importanti opportunità di finanziamento con Horizon 2020 e Life Plus ne focalizzano gli obiettivi e vi fanno corrispondere una specifica gamma di bandi dedicati (cosiddette “call”), de-scrivendo dettagliatamente le attività da svolgere, gli scopi e le ricadute attese Bianciardi ha poi illustrato come Horizon 2020 sostenga le impre-se durante tutto il ciclo di innovazione, prima nello sviluppo del concetto con la verifica della sua fattibilità e nella dimostrazione della sua applicabilità e replicabilità sul mercato tramite un finanziamento vero e proprio, poi nella com-mercializzazione attraverso la forma dell’agevo-lazione finanziaria.Infine ha suggerito una serie di accorgimenti da seguire nella presentazione dei progetti, sottoli-neando l’importanza delle partnership, in par-ticolar modo di quelle internazionali, e ricor-dando di insistere sulla commerciabilità della proposta da presentare nel progetto. Dopo l’in-tervento di Bianciardi è stato il turno di Moreno De Angelis dell’Università degli studi di Padova, in collegamento web dalla città patavina, che nella sua relazione ha analizzato le novità ri-

lo scorso

di lorenzo gArBAri, Segretario Ance trento

La Sezione autonoma dell’edilizia ha ospitato Alessandro Bianciardi, dell’Università di Trento, nell’ambito di un seminario web organizzato da Ance nazionale.

Finanziamenti europei: seminario web in Ance

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alla programmazione precedente: l’introduzione, accanto al sottoprogramma di azione sull’Am-biente, di un secondo sottoprogramma sul Cam-biamento climatico e la possibilità di proporre progetti “integrati” basati sulla formula del co-finanziamento. In conclusione ha consigliato di rendere più accattivante la presentazione delle proposte di finanziamento orientando la descri-zione del progetto proprio verso queste nuove ca-ratteristiche. Al termine del seminario il vicepresidente di Ance Trento Andrea Basso ha auspicato che il tema della sostenibilità ambientale possa trovare sem-pre maggiore spazio nelle politiche di sviluppo e che le imprese del territorio possano guardare ai programmi europei e alle possibilità di finanzia-mento previste dalla nuova programmazione 2014-2020, di cui Life Plus e Horizon 2020 costituiscono due assi strategici, come ad opportunità concrete di intervento. Rispetto a tali possibilità, Basso e Bianciardi si sono detti d’accordo sull’opportunità di collaborare assieme per creare le migliori con-dizioni per intercettare le opportunità offerte dal-la programmazione europea.

guardanti il programma di finanziamento euro-peo Life Plus 2014-2020. Avviato nel 1992 per finanziare progetti che con-tribuissero al raggiungimento degli obiettivi delle politiche Ue in materia di ambiente, il program-ma Life Plus è l’unico interamente dedicato all’am-biente. Gli obiettivi del programma sono quelli di con-tribuire al passaggio ad un’economia efficiente in termini di risorse, con minori emissioni di car-bonio, e resiliente ai cambiamenti climatici; con-tribuire alla protezione e al miglioramento della qualità dell’ambiente e all’interruzione e inversio-ne del processo di perdita di biodiversità; miglio-rare lo sviluppo, l’attuazione e l’applicazione della politica e della legislazione ambientale e climatica dell’Ue e catalizzare e promuovere l’integrazione degli obiettivi ambientali e climatici nelle altre politiche dell’Ue e nella pratica nei settori pubbli-co e privato. Il budget disponibile per il periodo di programmazione 2014-2020 è di circa 3,5 miliar-di di euro.Nel suo intervento De Angelis ha evidenziato gli elementi di novità che Life Plus presenta rispetto

Il seminario via web nella sede

di Ance Trento

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20 novembre 2012 Confindustria Trento af-frontava, a beneficio delle aziende associate, l’argomento del credito documentario. Dopo oltre un anno, la tematica è stata ripresa in un apposito seminario di aggiornamento, tenuto presso Palazzo Stella il 2 aprile scorso, intitolato “Credito documentario: la nuova Prassi bancaria internazionale uniforme”.In entrambi i casi, a relazionare è intervenuto Alfonso Santilli, responsabile estero di Banca Popolare di Vicenza, presidente di Credimpex Italia e componente della Delegazione italiana nella Commissione bancaria della Camera di Commercio internazionale: dunque, uno dei maggiori e più qualificati esperti italiani nella tematica discussa.I due eventi scandiscono il corso della proficua cooperazione esistente fra Banca Popolare di Vicenza e Confindustria Trento a sostegno dei

processi di internazionalizzazione dell’industria trentina. Non a caso, oltre alla recente firma dell’accordo di collaborazione fra le due struttu-re, che prevede plafond riservati di complessivi 40 milioni di euro per operazioni all’estero, dal settembre 2013 ogni secondo giovedì del mese le aziende possono incontrare a Palazzo Stella esperti della banca per approfondire strumenti e sostegno personalizzato per l’accesso ai mer-cati esteri.L’incontro del 2 aprile ha riguardato la cosid-detta Prassi bancaria internazionale uniforme (Pbiu) e le relative novità emerse recentemente, sintetizzate in una pubblicazione in lingua ita-liana distribuita ai presenti in occasione dell’e-vento. Come noto, la Pbiu è divenuta un insostituibile aiuto per tutti gli operatori del trade finance nella redazione o nell’esame di documenti a

il

di niColò Andreini, responsabile Area internazionalizzazione, Confindustria trento

Nei giorni scorsi a Palazzo Stella un nuovo appuntamento informativo promosso in collaborazione con Banca Popolare di Vicenza per le industrie trentine.

A lezione di credito documentario

internazionalizzazione

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Alfonso Santilli

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la propria banca, ma anche col sistema Italia, Simest, Sace e Confindustria in primis, per ri-solvere i numerosi problemi che l’esportatore si trova giornalmente a fronteggiare: trasporto, assicurazioni, fiscalità, dogane, ecc.Luigi Togn, intervenuto in apertura e chiusura dell’evento in qualità di delegato della Giunta di Confindustria Trento su credito, fisco e fi-nanza, ha rimarcato il beneficio reciproco deri-vante dalla collaborazione con Banca Popolare di Vicenza, partner affidabile ed efficace delle imprese trentine. Ed ha ricordato la recente atti-vazione, da parte di Confindustria Trento, di un nuovo servizio di Finanza d’Impresa, volto ad affiancare le aziende nell’approfondire la situa-zione aziendale attuale e prospettica, esplicitata in un fascicolo, da utilizzare per la richiesta di nuovi finanziamenti a fronte di progetti di inve-stimento o anche solo per il rinnovo fidi. Anche su questa iniziativa Banca Popolare di Vicenza ha “validato” il fascicolo di analisi e si è impe-gnata a dare risposte in tempi certi alle istanze di credito aziendali.La partecipazione numerosa all’evento ha con-fermato importanza ed utilità di uno strumento, quale le lettere di credito, molto utilizzato nelle operazioni di vendita, nazionale ed internazio-nale, dalle imprese trentine che sempre più si rivolgono verso i mercati esteri. In considerazio-ne di ciò, Assoservizi di Confindustria Trento rimane a disposizione per organizzare, presso le aziende interessate, corsi di formazione in-dividuali su credito documentario con docenti esperti selezionati.

fronte di un credito documentario. Essa com-prende la prassi bancaria applicabile ai crediti documentari soggetti alle Norme ed Usi Uni-formi (Nuu) 600 della Camera di Commercio Internazionale. La Pbiu illustra, infatti, come le norme della pubblicazione Nuu 600 vadano integrate, nell’u-tilizzo quotidiano, con una serie di prassi detta-gliate che devono essere prese in considerazione e applicate in presenza di documenti commer-ciali: fatture, documenti di trasporto, assicurati-vi, certificati di origine, ecc.Alfonso Santilli, ha fornito una panoramica su casi e difficoltà più ricorrenti, toccando i cri-teri generali del credito documentario, dando spunti operativi e soffermandosi sulle novità procedurali emerse di recente. Ha, in particolare, dispensato consigli agli imprenditori presenti: primo fra tutti, quello di “parlare di più” con

internazionalizzazione

Luigi Togn

Per informazioniArea internazionalizzazione

Nicolò Andreini

T 0461 935050

[email protected]

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nel quadro

di giorgio zAgonel

A Casablanca la nuova antenna di Trentino Export. La presidente Fedrizzi annuncia: “Presto nuovi referenti nelle aree geografiche emergenti”.

Marocco: un trampolino per l’Africa

internazionalizzazione

del potenziamen-to e rinnovamento della propria rete di referenti esteri e per veni-re incontro alle sempre maggiori esigenze delle imprese trentine, Trentino Export sì è dotato di un nuovo referente per il Marocco con sede a Casablanca. L’idea è quella di sfruttare il pae-se maghrebino che ha risentito in minima parte della difficile crisi internazionale rimanendo molto probabilmente il Paese a livello sociale, politico ed economico più stabile dell’area, come ponte, poi, per gli altri paesi del Maghreb e per l’area dell’Africa Nord Occi-dentale.Ad oggi l'Italia è il terzo partner commerciale del Marocco, anco-ra piuttosto distante da Francia e Spagna. I margini di crescita però sono notevoli, il Pil marocchino è in continua crescita e le proiezio-ni per il futuro fanno ben sperare. Alcuni settori, poi, si dimostrano di particolare appeal per gli inve-stitori stranieri: agricoltura, ener-gie rinnovabili, ma soprattutto le costruzioni. Innanzi tutto le infra-strutture, su cui il Paese sta pun-tando ampiamente per garantirsi sviluppo e competitività, come di-mostrano la più importante rete aeroportuale della regione, il gran-de porto Tanger Med, collegato a 120 scali internazionali, il progetto

di rete ferroviaria ad alta velocità, con il primo Tgv previsto per il 2015; ma è strategico anche il settore edilizio, che affianca case popolari a villette e residenze di più alta gamma, con l'indotto legato a design e arredamento.“Per venire incontro alle sempre maggiori esigenze delle impre-se trentine, dopo aver presentato in febbraio il nostro nuovo referente per il Centro America, in marzo abbiamo continuato il nostro rafforzamento sui mercati esteri puntando all’area del Maghreb” ha dichiarato Barbara Fedrizzi, presidente di Trentino Export, aggiungendo poi che “è necessario ampliare i propri oriz-zonti commerciali e cercare sempre nuovi mercati. Con la sempre maggiore concorrenza internazionale, non è pensabile fermarsi ai classici mercati europei ma si devono prendere in considerazione nuove aree geografiche emergenti, dove le nostre aziende abbiano possibilità di crescere”.A tal proposito mercoledì 26 marzo già sei aziende hanno potu-to incontrare il signor Hicham Benzyadin, referente in loco di Trentino Export, presso la sede della società per incontri di con-sulenza personalizzata. A queste si aggiungono, poi, due progetti di penetrazione commerciale già avviati nel settore dell’edilizia.Intenzione di Trentino Export, come detto dal suo presidente, è quella di rafforzare la propria rete di referenti esteri e nei prossi-mi mesi le aziende associate avranno la possibilità di relazionarsi con altri nuovi professionisti, con nuovi Paesi target. In un mer-cato globale è necessaria una visione globale.

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Srl, azienda operante nel settore dei sistemi di controllo e automazione nel set-tore estrattivo, nell’intento di ampliare i propri orizzonti commerciali e di trovare un accesso al mercato brasiliano per i suoi prodotti tecnologica-mente innovativi, si è appoggiata alla pluriennale esperienza di Trentino Export in Brasile. Grazie all’organizzazione di una missione con-giunta e di due visite in loco, nonché ad una serie di incontri Business to Business, Ma-estro Srl ha potuto stringere importanti rapporti istituzionali, conoscere le controparti brasiliane qualificate ed essere aiutata nel suo processo di internazionaliz-zazione in un mercato così importante. Questo percorso ha portato in poco tempo dei ri-sultati concreti e palpabili, basati su sbocchi di mercato e non su meri incontri di rappresentanza che difficilmente si concretizzano, poi, in rapporti commerciali duraturi e continuativi. Ma-estro Srl ha così trovato numerosi clienti inte-ressati ai propri prodotti innovativi, specializzati ed altamente personalizzabili. In particolare, an-che grazie alla valida e continuativa collaborazio-ne di Trentino Export e del suo referente in loco Oscar Lenzi, è riuscita, nei primi mesi del 2013, a stringere un importante accordo commerciale con una azienda brasiliana specializzata appunto nel settore “cave”, allo scopo di rivendere i propri prodotti nello stato di Santa Catarina. I risultati non hanno tardato ad arrivare: nell’ot-tobre del 2013, grazie a Trentino Export è stato organizzato un incoming di potenziali clienti bra-siliani, invitati in Italia affinché potessero vedere e toccare con mano le installazioni dell’azienda presso i propri clienti. Incoming questo che ha permesso di confrontarsi con altri imprenditori italiani che avevano scelto le soluzioni Ma-estro,

vedere alcuni impianti in funzione automatizzati dall’azienda e visitarne gli uffici di Rovereto. A seguito di questa visita, è stato stretto un primo contratto con un’azienda brasiliana, la Britagem Barracão di Blumenau, operante nel settore mine-rario con una ampia gamma di clienti che spazia-no dai produttori di calcestruzzo, rivenditori di materiale per costruzioni, fabbriche di manufatti in cemento, magazzini, consumatori finali e altri. Giorgio Manara, titolare della Ma-estro Srl, ritiene che si tratti di un’ottima occasione per la propria realtà aziendale e spiega: “Il Brasile è un mercato molto importante: le enormi dimensioni del ter-ritorio, le realtà produttive industriali presenti so-prattutto nella parte sud, ed il positivo momento economico che il paese sta vivendo, sono elementi che ci permettono di guardare a questo come a un mercato ideale per i nostri prodotti. Soprattutto in tempi in cui la situazione economica nazionale ristagna, l’export e l’accesso a nuovi mercati as-sumono ancora più importanza. Una scommessa contro la crisi, in poche parole. Il Brasile cresce e Ma-estro Srl ha le carte per stare al passo. Allargare i propri orizzonti è fondamentale. Non sono po-che le ragioni per essere ottimisti”. (gz)

ma-estro

Il caso di Ma-estro Srl, azienda di Rovereto che nel paese sudamericano ha scoperto un mercato ideale per promuovere e valorizzare la propria attività all’estero.

esperienze di successo in Brasile

internazionalizzazione

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Prosegue la pubblicazione “a puntate” dei contri-buti contenuti nel volume realizzato dal Gruppo Giovani e curato da Enrico Franco, direttore del Corriere del Trentino e del Corriere dell’Alto Adi-ge.

presidenza di Erardo Molignoni fu breve, dal 1980 al 1982, ma caratterizzata da un forte impe-gno sia sul piano formativo (interno ed esterno), sia su quello del confronto con la società locale. Un impegno necessario, perché sono anni diffici-li. La crisi si fa sentire pure in Trentino e se nei primi mesi del 1980 la produzione industriale ri-sulta in aumento, da maggio in poi si registra, so-prattutto in alcuni settori, una brusca caduta che porta ovviamente alla riduzione degli organici (emblematico quello alla Grundig nell’ambito di un risanamento aziendale) e a forti tensioni sin-dacali. In ottobre, a Torino, ci fu la famosa Marcia dei quarantamila animata da quadri e dirigenti Fiat, ma anche da operai della fabbrica di Agnelli e semplici cittadini, uniti nel chiedere il ritorno alla normalità della città attraversata ormai da tempo dalla proteste sindacali per la messa in cassa integrazione di quasi venticinquemila lavo-ratori. Il tutto avveniva in un clima sociale pesan-temente condizionato dal terrorismo (ricordiamo solo che in agosto ci fu la strage della stazione di Bologna che causò 85 morti e 203 feriti).Qualche tensione ci fu inevitabilmente pure all’in-terno del mondo confindustriale, incluso il livello locale, mentre l’associazionismo doveva combat-tere con un calo dell’impegno sociale: è l’epoca del riflusso e, significativamente, proprio nel 1980 l’editore Laterza pubblica il libro “Il trionfo del privato” che raccoglie saggi di Ernesto Galli della Loggia e altri intellettuali.

Presentando il suo programma e annunciando che le riunioni mensili del gruppo si terranno alternativamente a Trento e Rovereto, Moligno-ni fissa così alcuni obiettivi precisi. La priorità è “rafforzare la nostra politica di presenza nei confronti delle forze sociali e politiche provincia-li, in sintonia con l’Associazione ma senza rinun-ciare alla nostra autonomia". Molignoni credeva fortemente nel dialogo con i sindacati e con i partiti, convinto che ciò consentisse non solo di comprendere le diverse posizioni, ma anche di trovare una convergenza su alcune proposte: l’am-bizione era di fare da apripista per l’Associazione, affinché anche i senior poi adottassero regolar-mente il metodo delle consultazioni. Non furono trascurati neppure i mezzi di informazione, tanto che a una riunione del Gruppo vennero invitati i rappresentanti dei quotidiani locali e della Rai regionale per approfondire la situazione del setto-re ma anche per lamentare civilmente «la dispa-rità di trattamento che si avverte in generale sulla stampa fra posizioni imprenditoriali e sindacali”.Questa politica del confronto ebbe momenti pub-blici di eccezionale richiamo, come l’incontro-di-battito, organizzato a Trento dal Gruppo regionale dei Giovani Imprenditori, tra Giorgio Benvenuto, segretario confederale nazionale della Uil, e Mim-mo Franco Cecconi, all’epoca presidente dell’As-sindustria trentina e vicepresidente nazionale di Federmeccanica: disarmante per certi versi vedere che già allora il tema al centro dell’attenzione era

“Quale flessibilità al contratto di lavoro”. A Riva del Garda, poi, nell’ottobre del 1981 i Gruppi Gio-vani di Trento e Bolzano celebrarono il loro de-cennale con un convegno cui parteciparono Fran-co Reviglio e Filippo Maria Pandolfi, "economisti di rilievo prestati alla politica (entrambi furono

la

Pubblichiamo la scheda di Erardo Molignoni, presidente dei Giovani Imprenditori dal 1980 al 1982: il brano è tratto dal libro “Industria&Movimento”, prodotto in occasione del quarantesimo anniversario del Gruppo.

Verso il dialogo con i sindacati e i partiti

giovani

gio

vani

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continua pressione affinché "i servizi a disposi-zione degli associati siano mantenuti a un alto grado di efficienza e disponibilità per tutti". Sot-to il suo mandato, infine, si rinsaldò il raccordo scuola-lavoro cui venne dedicato un convegno organizzato dall’Associazione e dal Centro di orientamento professionale della Provincia: alle scuole, tra l’altro, fu fornito vario materiale per favorire la collaborazione con il mondo dell’im-presa. I due anni dell’era Molignoni, insomma, furono improntati al dialogo e a un’azione a 360 gradi: un contributo assai incisivo in un periodo decisamente difficile.

ministri, ndr) e restituiti all’economia" come sot-tolineò acidamente il presidente dei Giovani di Assolombarda intervenendo ai lavori.Sul fronte interno, Molignoni si adoperò molto per favorire la partecipazione alla vita del Grup-po Giovani che allora contava 180 iscritti tra im-prenditori e dirigenti. Furono coltivati i rapporti con le omologhe realtà dell’Alto Adige nonché del resto d’Italia, in particolare del Triveneto, e si investì molto sul piano della formazione interna ed esterna. Agli iscritti vennero riservati alcuni corsi di breve durata su temi specialistici, men-tre nei confronti dell’Associazione si esercitò una

giovani

GI a Venezia per dire che “Si può fare”Flessibilità produttiva e personalizzazione dell’offerta, nuovi modelli organizzativi e distributivi grazie al web,

creatività e design ad alta tecnologia. Sono alcune delle potenzialità della rivoluzione del digital manufacturing,

la sfida su cui si gioca il futuro dell’economia italiana e che sta facendo emergere una nuova generazione di Pmi

proiettate nel globale.

È stato dedicato a questi temi il XXVII Meeting Giovani Imprenditori, dal titolo “Si può fare”, che si è svolto a

Venezia nei giorni scorsi, organizzato dai Gruppi Giovani delle Confindustrie dell’Emilia Romagna, Veneto, Friuli

Venezia Giulia e Trentino Alto Adige.

"L'obiettivo era portare alla luce le storie di quelle imprese che, nonostante tutto, ce l'hanno fatta", spiega Ales-

sandro Lunelli, presidente del Gruppo Giovani del Trentino-Alto Adige. "Nonostante una burocrazia soffocante,

un credito che non c'è, un fisco opprimente, ci sono imprese che riescono a rinnovarsi e crescere, unendo la

genialità italiana alle competenze manageriali e alle nuove tecnologie digitali".

L'idea di fondo, infatti, è stata la convinzione che la competitività del sistema industriale italiano sia intimamente

legata al saper fare. La nostra economia è fatta di creatività e competenza grazie ai "knowledge workers" che

pochi altri Paesi hanno saputo mantenere. Un mix di competenze che rende i nostri prodotti unici ed estrema-

mente attraenti, perché carichi di storia, cultura, stile di vita.

"È da questo patrimonio che dobbiamo ripartire - continua Lunelli - e le storie imprenditoriali che abbiamo sentito

ci fanno tornare a casa carichi di entusiasmo, convinti che davvero si può fare".

Il dibattito, moderato dalla giornalista Maria Concetta Mattei, si è sviluppato in due sessioni. La prima, dedicata

al "Fare impresa", ha dato spazio alle storie di aziende quali l'altoatesina Stahlbau Pichler, Nonino Distillatori e

altre. La seconda, rivolta al "Fare politica", ha visto gli interventi dei rappresentanti delle quattro regioni coinvolte,

tra cui il presidente della Regione Trentino-Alto Adige Ugo Rossi.

Rossi ha parlato delle politiche di contesto citando l'esempio trentino. Bisogna aiutare le imprese virtuose, so-

prattutto quelle gestite da giovani - ha detto - e lo si può fare in maniera più efficace con politiche definite a livello

territoriale. Il nord produttivo dovrebbe essere dotato di questi strumenti, come avviene per il Trentino che può

usare, ad esempio, la leva fiscale. L'Italia - ha aggiunto Rossi - deve scommettere sui territori virtuosi, dando loro

strumenti che aiutino il sistema produttivo a svilupparsi.

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we|b|ook

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Provincia autonoma di Trento

Opendata Trentino

Le pubbliche amministrazioni producono, gestiscono e accumulano un numero

considerevole di dati. Alcuni di essi sono soggetti a precisi vincoli, quali ad

esempio la tutela della privacy, la sicurezza nazionale o la proprietà intellettuale.

Altri invece possono essere liberamente diffusi e riutilizzati da tutti. Questi

dati possiedono un grande valore economico e un forte potenziale di crescita

innovativa: aprire i dati pubblici significa creare nuove opportunità per il territorio,

basate sul loro riutilizzo creativo, proponendo e inventando nuove soluzioni a

problemi comuni, di cui la pubblica amministrazione fatica a farsi carico.

Il catalogo Open Data del Trentino mette a disposizione questi dati, favorendone

il riutilizzo sia in senso tecnologico che giuridico. Contiene dataset forniti

inizialmente dalla Provincia autonoma di Trento, dai suoi enti strumentali e dagli

enti locali trentini e, più in generale, da tutti gli attori interessati alla pubblicazione

dei dati aperti.

http://dati.trentino.it

webook

Sul futuro dell'Italia industriale ci si è molto interrogati, anche prima che la crisi

economica mordesse la carne viva delle strutture produttive: con il 20% di

occupati nell'industria e la predominanza di piccole e medie aziende, il nostro

Paese ha rappresentato un'anomalia e in molti hanno dubitato della capacità del

sistema di rigenerarsi. Oggi, con l'avanzare delle difficoltà economiche da un

lato, e delle nuove tecnologie dall'altro, il sistema industriale continua a subire

mutamenti profondi, organizzandosi su una nuova geografia e nuove funzioni.

Giuseppe Berta riconosce il delinearsi di un nuovo modello, articolato intorno

a un insieme di gangli di "manifattura intelligente", all'interno di imprese in cui

l'associazione produttiva si coniuga con l'alta qualità dei servizi e dell'assistenza.

Un reticolo che travalica le precedenti linee di demarcazione territoriale grazie

a cui si era conformata la rappresentazione delle differenti Italie economiche. Il

disegno, però, è ancora embrionale: contribuire al suo assestamento è un passo

decisivo verso il superamento della crisi.

Einaudi, 2014

158 pagine, 16,50 euro

Giuseppe Berta

Produzione intelligente. Un viaggio nelle nuove fabbriche

L'acronimo Erp sta per Enterprise Requirements Planning, che può tradursi

come pianificazione dei fabbisogni dell'azienda. Lecito domandarsi cosa sia un

fabbisogno dell'azienda e cosa sia la sua pianificazione. Questo libro spiega

come è possibile fare funzionare un Erp o, più in generale, uno dei software

del sistema informativo aziendale. Ma non in un'azienda qualsiasi, bensì in una

Pmi, che secondo la definizione data dall'Unione Europea è un'azienda che

conta meno di 250 dipendenti e ha meno di 50 milioni di euro di fatturato. Le

Pmi sono tutt'altro che una realtà marginale nel nostro Paese, dal momento che

costituiscono addirittura il 99% del totale delle aziende, l'81% del totale degli

occupati e il 72% del totale del valore aggiunto. E proprio le Pmi sono le imprese

dove le implementazioni sbagliate di un ERP portano in genere conseguenze

disastrose, se non addirittura catastrofiche.

Gruppo 24 Ore, collana Studi, 2013

160 pagine, 22,00 euro

Massimiliano Oleotto

L’implementazione degli Erp e dei suoi fratelli nelle Pmi: come evitare le catastrofi in azienda

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Confidimpresa Trentino s.c. è una Società Cooperativa

per azioni senza scopo di lucro, basata sui principi della

mutualità. Nata nel settembre 2007 dalla fusione tra Confidi

Trento e Terfidi, importanti realtà locali di trentennale

esperienza, è supportata da personale preparato e sempre

più aggiornato. Rappresenta oggi una realtà solida e

capace di coniugare l’esperienza del passato con l’esigenza

del cambiamento.

Le molteplici novità normative degli ultimi anni ed il coraggio

di credere nelle aziende, hanno inciso in maniera profonda

nell’organizzazione e nel funzionamento di Confidimpresa

Trentino. La società, partendo dalle esigenze del singolo,

vuole comprendere meglio le problematiche generali,

analizzando, costruendo e proponendo varie iniziative che,

anche in sinergia alle organizzazioni di categoria, elaborano

funzionali proposte di gestione capaci di sostenere le

imprese a 360°.

Interlocutore del sIstema credItIzIoGrazie alle convenzioni con tutto il sistema bancario operan-te sul territorio provinciale, Confidimpresa Trentino facilita i propri associati nell’accesso al credito tramite il rilascio di ga-ranzie consortili a sostegno di nuovi finanziamenti. L’avvento dell’attuale crisi finanziaria ha portato altresì la Provincia au-tonoma di Trento ad istituire “il tavolo del credito”, all’interno del quale Confidimpresa Trentino svolge, dalle origini, un ruolo attivo, propositivo e di testimonianza.

consorzIo dI garanzIaL’operatività di Confidimpresa Trentino prevede il rilascio di garanzie a sostegno sia delle linee di credito a breve termine (fidi in conto corrente, linee auto liquidanti, ecc) sia a medio e lungo termine (mutui e leasing). Un’analisi congiunta con l’imprenditore delle sue esigenze finanziarie costituisce il fulcro intorno al quale strutturare l’in-tervento di Confidimpresa Trentino.

Interlocutore della ProvIncIaAttraverso la stipula di precise convenzioni, Confidimpresa Trentino si pone come interlocutore della Provincia autonoma di Trento, per conto della quale gestisce il processo di istruttoria ed erogazione di diverse agevolazioni provinciali e di altri mol-teplici interventi volti allo sviluppo ed al sostegno delle imprese.

aiutiamo le imprese a crescere, per far crescere il trentino.

38123 Trento Via Degasperi 77 Tel 0461 93448838122 Trento Piazza Mosna 5 Tel 0461 277777

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Dal 1° Maggio 2014

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Page 68: Trentino Industriale aprile-maggio 2014

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