trasfusione di sangue e suoi derivati

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TRASFUSIONE DI SANGUE E SUOI 1 SUOI DERIVATI

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Page 1: TRASFUSIONE DI SANGUE E SUOI DERIVATI

TRASFUSIONE DI SANGUE E

SUOI

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SUOI DERIVATI

Page 2: TRASFUSIONE DI SANGUE E SUOI DERIVATI

LA TRASFUSIONE• La trasfusione è una somministrazione rapida per via endovenosa di sangue o di suoi derivati (plasma, emazie concentrate, piastrine), ad un soggetto che per varie cause ne sia divenuto carente Scopi

2Autore: Massimo Spalluto

carente Scopi

• Reintegro del volume ematico;

• Reintegro degli elementi corpuscolati del sangue;

• Correzione delle deficienze dei fattori ematici

Page 3: TRASFUSIONE DI SANGUE E SUOI DERIVATI

Storia delle Trasfusioni 1/2• 1628 –William Harwey scopre la circolazione del sangue;

• 1667 – J.B. Denis (Francia) e Richard Lower (Inghilterra) eseguono trasfusioni da vitello a uomo (si vietano queste trasfusioni x legge);

• 1818 – James Blundell (ostetrico inglese): prima trasfusione di sangue umano, paz. con emorragia post-partum (donatore il marito) – tecnica braccio/braccio;

• 1825/1830 – 10 trasfusioni (5 con beneficio);

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• 1825/1830 – 10 trasfusioni (5 con beneficio);

• 1900 – Karl Landsteiner (Austria) scopre i primi 3 gruppi (A B 0), inizia una nuova era nella emotrasfusione;

• 1902 – A.Decastello e A. Sturli scoprono il quarto gruppo (AB), nasce il concetto di ISTOCOMPATIBILITA’ DONATORE/RICEVENTE;

• 1907 – Hektoen introduce un test in vitro che prevede il contatto fisico del sangue del paziente con quello del donatore (incompatibilità di sangue);

Page 4: TRASFUSIONE DI SANGUE E SUOI DERIVATI

Storia delle Trasfusioni 2/2• Reuen Ottemberg (New York) tipizzazione gruppi e prove crociate;

• 1912 – Roger Lee (USA) dimostra la possibilità di dare sangue 0 agli altri gruppi e che il gruppo AB poteva ricevere dagli altri (Donatore unversale);

• 1914 – sviluppo di anticoagulanti (citrato Na) conservazione sangue;

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• 1915 – La procedura trasfusionale diventa da diretta a indiretta.

• 1930 – Costituzione della prima Banca del sangue (London Hospital;

• 1939 1940 – K. Landsteiner, A. Wiener, F. Lewine, R.E. Stetson scoprono il sistema Rh (responsabile delle residue reazioni trasfusionali);

• 1952 – Carl Walter introduce l’uso di sacche di plastica al posto delle bottiglie di vetro (premessa x la separazione dei componenti ematici);

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Il sangue - Panta Rei (Eraclito)

Il sangue è l’unico tessuto del nostro organismo a carattere fluido. E’ composto da elementi cellulari figurati (Globuli rossi, Globuli Bianchi e Piastrine), e da una sostanza intercellulare liquida, il Plasma, non elaborata dalle cellule del sangue.

Questo tessuto si trova rinchiuso in un sistema di canali tra loro comunicanti (vasi arteriosi e venosi), nei quali il sangue può circolare spinto dalle pulsazioni cardiache, raggiungendo tutti i distritti

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spinto dalle pulsazioni cardiache, raggiungendo tutti i distritti dell’organismo.

Il sangue costituisce circa il 5-7% del volume corporeo e nel nostro organismo ne circola in media 5-6 litri

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Tipologia delle Trasfusioni• EMOTRASFUSIONE: E’ una trasfusione di SANGUE INTERO, il quale contiene tutte le componenti del sangue che viene trasfuso a persone che hanno bisogno sia delle cellule del sangue che di ristabilire rapidamente il volume circolatorio;

• TRASFUSIONE di EMODERIVATI: E’ una trasfusione di componenti selezionati del sangue a seconda dei

6Autore: Massimo Spalluto

di componenti selezionati del sangue a seconda dei bisogni del paz.;

• AUTOTRASFUSIONE: E’ una procedura trasfusionale che consiste nel trasfondere al soggetto unità del suo stesso sangue

Page 7: TRASFUSIONE DI SANGUE E SUOI DERIVATI

• Età: compresa tra 18 e 65 anni, Peso: superiore a 50 Kg;• F.C.: comprese tra 50-100 b/m (anche con frequenza minore per

chi pratica attività sportiva), P.A.: Massima o sistolica tra 110 e 180 (mmHg), Minima o Diastolica tra 60 e 100 (mmHg);

• Stato di salute: Buono;• Stile di vita: Nessun comportamento a rischio• Auto esclusione: è doveroso autoescludersi per chi abbia nella

storia personale:� Assunzione di droghe;� Alcoolismo;� Rapporti sessuali ad alto rischio di trasmissione di malattie

7Chi può donare?? Autore: Massimo Spalluto

� Rapporti sessuali ad alto rischio di trasmissione di malattie infettive (es: rapporti occasionali, promiscui,…);

� Epatite o Ittero;� Malattie veneree;� Positività per il test AIDS (anti-HIV1);� Positività per il test EPATITE B (HbsAg);� Positività per il test EPATITE C (anti-HCV);� Rapporti sessuali con persone nelle condizioni incluse nell’elenco;

Page 8: TRASFUSIONE DI SANGUE E SUOI DERIVATI

Esami obbligatori ad ogni donazione

La sicurezza degli emocomponenti da trasfondere (sangue intero, globuli rossi, piastrine, plasma), costituisce l’obiettivo primario che il SSN e i trasfusionisti si sono imposti.E’ la sicurezza lo strumento attraverso il quale viene tutelata la salute dei donatori e dei pazienti.Per ogni unità raccolta, vengono effettuati accertamenti

8Autore: Massimo Spalluto

Per ogni unità raccolta, vengono effettuati accertamenti di laboratorio, atti a valutarne l’idoneità ad essere trasfusa.

Page 9: TRASFUSIONE DI SANGUE E SUOI DERIVATI

Esami obbligatori ad ogni donazione

Ad ogni donazione quindi il donatore ed il sangue prelevato vengono sottoposti ai seguenti esami:•Emocromo completo (studio globuli rossi, bianchi, piastrine, Hb, Ht…);•Transaminasi (AST, ALT), per lo studio del fegato;•Sierodiagnosi per LUE o leucemia;•HIV Ab 1-2 per l’AIDS;•HbsAg per l’Epatite B;

9Autore: Massimo Spalluto

•HbsAg per l’Epatite B;•HCV Ab e ricerca costituenti virali dell’HCV per l’epatite C;•Controlli per determinazione (o conferma) del gruppo sanguigno (sistema ABO), e del fattore Rhesus (Rh);•Alla prima donazione vengono determinati ABO, fenotipo Rh, Kell, ricerca anticorpi irregolari antieritrociti;

Il donatore periodico, oltre agli , esami sopra riportati, ogni anno deve esere sottoposto ai seguenti esami:Creatininemia, Glicemia, Proteinemia, Sideremia, Colesterolemia, Trigliceridemia, Ferritina

Page 10: TRASFUSIONE DI SANGUE E SUOI DERIVATI

Norme da osservare prima di effettuare una trasfusione

NORME GENERALI:•Trasfondere il sangue immediatamente dopo il ritiro dal C.T.;

•Controllare il contenitore (sacca) del sangue, la sua integrità e la colorazione;

•Non riscaldare mai il sangue;

•Non aggiungere farmaci alla unità di sangue.

PREPARAZIONE DEL MALATO:•Rilevare al paz. Prima della trasfusione: P.A., F.C., T.C.;•Informarlo sulla procedura cui verrà sottoposto;

10Autore: Massimo Spalluto

•Informarlo sulla procedura cui verrà sottoposto;•Far firmare il: “consenso informato all’emotrasfusione” (medico);•Invitare il paz. a svuotare la vescica;•Fargli assumere una posizione confortevole;•Prima di trasfondere il sangue è indispensabile un attento controllo sull’identità del paz. e l’unità di sangue, ed un controllo sul modulo rilasciato dal C.T.

Page 11: TRASFUSIONE DI SANGUE E SUOI DERIVATI

Consenso informato alla trasfusione

In riferimento all’Art. 19 del DM 15/01/91 e le Direttive

previste dalla legge n°107 del 4/5/90, si sottolinea la

necessità di richiedere al Paz. La firma del consenso

informato alla trasfusione di sangue, emocomponenti ed

emoderivati. In mancanza di questo il medico può

incorrere in responsabilità civili e penali anche se la

11Autore: Massimo Spalluto

incorrere in responsabilità civili e penali anche se la

trasfusione non ha procurato nessun danno. Se il Paz. è

un minore, il consenso deve essere rilasciato da entrambi

i genitori o dal tutore; in caso di disaccordo tra i genitori il

consenso andrà richiesto al giudice tutelare

Page 12: TRASFUSIONE DI SANGUE E SUOI DERIVATI

Consenso informato alla trasfusioneProcedura suggerita:•Informare correttamente il paz. Sulle sue possibili necessità trasfusionali, sui rischi della trasfusione, sulle conseguenze che può comportare il mancato consenso a sottoporsi al trattamento trasfusionale;• Informare il paz. Sulle possibilità di emotrasfusione;•Far sottoscrivere al paz. Il modulo di: “consenso informato alla trasfusione” da conservare poi in cartella clinica (competenza medica);•In caso di pericolo imminente di vita, il medico può procedere a

12Autore: Massimo Spalluto

•In caso di pericolo imminente di vita, il medico può procedere a trasfusione anche senza il consenso del paz., documentando però in modo particolareggiato le condizioni cliniche che hanno determinato tale stato di necessità;•In caso di mancato assenso alla trasfusione da parte di un paziente il chirurgo può rifiutarsi di effettuare l’intervento chirurgico;•In caso di pazienti che necessitano un trattamento trasfusionale cronico in regime di D.H., il consenso si ritiene valido per tutta la durata del trattamento, salvo esplicita revoca da parte del paz.

Page 13: TRASFUSIONE DI SANGUE E SUOI DERIVATI

Modulo di consenso informato

emotrasfusione

emotrasfusione

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Page 14: TRASFUSIONE DI SANGUE E SUOI DERIVATI

Assistenza infermieristica durante l’emotrasfusione

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Page 15: TRASFUSIONE DI SANGUE E SUOI DERIVATI

Materiale e sue caratteristicheIl sangue può essere conservato in

• Sacca di materiale plastico;

• Flacone di vetro

Set per trasfusione

L’unità di sangue va collegata alla vena mediante un apposito set per trasfusioni costituito da:

• Perforatore;

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• Perforatore;

• Camera di gocciolamento;

• Tubo trasparente munito di regolatore di flusso e raccordo per ago.

Autore: Massimo Spalluto

Page 16: TRASFUSIONE DI SANGUE E SUOI DERIVATI

MATERIALE OCCORRENTE PER LA TRAFUSIONE

Carrello a due pianiPiano superiore:• Flacone o sacca di sangue;• Deflussore;• Soluzione disinfettante;• Tamponi, confezione di garze

sterili;• Aghi monouso;• Siringhe;

Piano inferiore:• Cuscinetto on rivestimento;• Materiale per tricotomia;• Bacinelle reniformi, Arcelle

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• Siringhe;• Laccio emostatico,• Cerotto anallergico;• Forbici;• Telino;• Sfigmomanometro;• Termometro

Autore: Massimo Spalluto

Page 17: TRASFUSIONE DI SANGUE E SUOI DERIVATI

1. Lavare e disinfettare il piano di lavoro;

2. Eseguire lavaggio antisettico delle mani;

3. Aprire e controllare l’involucro del set di trasfusione e la sua integrità;

4. Agitare delicatamente l’unità di sangue;

5. Sollevare la linguetta sulla sacca dell’unità di sangue ed evidenziare il foro di ingresso;

6. Inserire il deflussore (perforatore) nel foro con movimento rotatorio;

7. Appendere la sacca al supporto metallico (o plastica);

17Preparazione della sacca

7. Appendere la sacca al supporto metallico (o plastica);

8. Comprimere leggermente la camera di gocciolamento e poi rilasciarla lentamente in modo che si riempia per circa la metà;

9. Aprire il regolatore di flusso e far defluire il sangue fino all’estremità del deflussore ancora munito di protezione del raccordo, controllando che non vi siano bolle di aria;

10. Richiudere il morsetto regolatore

Autore: Massimo Spalluto

Page 18: TRASFUSIONE DI SANGUE E SUOI DERIVATI

1. Recarsi al letto del paziente;

2. Verificare se il malato ha mantenuto il digiuno (se richiesto);

3. Verificare che l’unità di sangue sia quella idonea e compatibile con il paz: controllando che nome, cognome, gruppo e fattore Rh scritti sull’etichetta corrispondano con quelli del malato;

4. Controllare la negatività, la data di prelievo e di scadenza, l’assenza di eventuali variazioni di colore del sangue;

5. Praticare la tricotomia (se occorre);

6. Liberare l’arto interessato dagli indumenti;

7. Porre il cuscinetto sotto l’arto interessato; Tecnica

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7. Porre il cuscinetto sotto l’arto interessato;

8. Applicare il laccio emostatico;

9. Disinfettare la zona prescelta;

10. Collaborare con il medico alla messa in opera della trasfusione;

11. Controllare poi che il sangue fluisca regolarmente in vena;

12. Fissare l’ago e la parte terminale del deflussore con un cerotto;

13. Sorvegliare costantemente il malato;

14. Al termine rimuovere l’ago, la sacca, rilevare P.A. e F.C.;

15. Riordinare tutto il materiale e l’ambiente. Autore: Massimo SpallutoAutore: Massimo Spalluto

Tecnica

Page 19: TRASFUSIONE DI SANGUE E SUOI DERIVATI

Le reazioni trasfusionali

La trasfusione di qualsiasi componente ematico comporta un sostanziale rischio per il ricevente. Si definisce reazione trasfusionale un qualsiasi evento sfavorevole che si

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qualsiasi evento sfavorevole che si presenti nel paziente durante o in seguito ad una trasfusione di sangue e/o emoderivati, che possa essere messo in relazione con la trasfusione stessa

Autore: Massimo Spalluto

Page 20: TRASFUSIONE DI SANGUE E SUOI DERIVATI

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Page 21: TRASFUSIONE DI SANGUE E SUOI DERIVATI

Gestione della trasfusione PAZIENTE

DA TRASFONDERE

IDENTIFICAZIONE PAZIENTE

PRELIEVO PER DETERMINAZIONE

GRUPPO E PROVE CROCIATE

RICHIESTA EMOCOMPONENTI

RITIRO SACCHE

IDENTIFICAZIONE PAZIENTE

DATI NON

CORRISPONDENTI

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IDENTIFICAZIONE PAZIENTE

PRIMA DELLA TRASFUSIONE

CORRISPONDENZA DATI

OK

ESECUZIONE TRASFUSIONE

STOP

REAZIONE TRASFUSIONALE

STOP

TRATTAMENTO REAZIONI

TRASFUSIONALI

INVIO CAMPIONI

CENTRO TRASFUSIONALEREGISTRAZIONI OK

Page 22: TRASFUSIONE DI SANGUE E SUOI DERIVATI

Le reazioni trasfusionaliREAZIONI ACUTE

•Emolisi immune intravascolare

•Emolisi immune extravascolare;

•Reazioni Allergiche;

•Reazioni anafilattiche;

•Sepsi post-trasfusionale;

REAZIONI RITARDATE

•Alloimmunizzazione eritrocitaria (diminuisce il titolo degli Ab);

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•Sepsi post-trasfusionale;

•Sovraccarico circolatorio;

•Ipotermia;

•Tossicità da citrato;

•Iperpotassiemia;

•Embolia gassosa

Autore: Massimo Spalluto

titolo degli Ab);

•Alloimmunizzazione piastrinica;

•Graft Versus Host Disease (GvHD);

•Sovraccarico Marziale (accumulo di Fe nei tessuti);

•Malattie infettive.

Page 23: TRASFUSIONE DI SANGUE E SUOI DERIVATI

RISCHI NON INFETTIVI

Reazioni allergiche

•Febbre;

Reazioni emolitiche

•Gravi;

Effetti immuno

Soppressivi

Altre reazioni

•Ipotermia;•Ipocalcemia,

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•Febbre;

•Brividi;

•Orticaria

Autore: Massimo Spalluto

•Gravi;

•Minori;

•Shock anafilattico

Soppressivi

•Inibizione del sistema immunitario

•Ipocalcemia,•Disturbi della coagulazione

Page 24: TRASFUSIONE DI SANGUE E SUOI DERIVATI

RISCHI INFETTIVI

Virus

•HCV;•HBV;•HAV;

Batteri

•Yersinia Enterocolitica

Protozoi

•Plasmodium Vivax;•Plasmodium

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•HAV;•HIV;•HTLV;•CMV;•EBV

Autore: Massimo Spalluto

•Plasmodium falciparum;•Plasmodium malariae;•Plasmodium ovale;•Triponosoma cruzi.

Page 25: TRASFUSIONE DI SANGUE E SUOI DERIVATI

Linee guida nella strategia trasfusionale (Consensus Conference, Dallas 1995)

• Il bisogno trasfusionale deve essere valutato caso x caso;• Il sangue deve essere trasfuso una unità alla volta, valutando

dopo ogni unità i benefici x il paziente e la necessità di ulteriori trasfusioni;

• L’esposizione al sangue allogenico dovrebbe essere limitata ai reali bisogni del paziente;

• Le perdite di sangue perioperatorie devono essere prevenute

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• Le perdite di sangue perioperatorie devono essere prevenute e controllate, piuttosto che compensate;

• L’utilizzazione del sangue autologo deve essere considerata come alternativa alla trasfusione allogenica;

• Sforzi devono essere fatti x massimizzare il trasporto di ossigeno nel paziente chirurgico;

Page 26: TRASFUSIONE DI SANGUE E SUOI DERIVATI

Linee guida nella strategia trasfusionale (Consensus Conference, Dallas 1995)

• La massa eritrocitaria può essere aumentata da tecniche diverse dalla trasfusione allogenica. A questo proposito si ricordano l’uso della rHuEp, e della somministrazione di Ferro;

• Il paz. Deve essere coinvolto nelle decisioni trasfusionali. Deve essere informato su rischi e benefici di qualsiasi terapia, affinchè possa effettuare delle scelte consapevoli;

• Le motivazioni ed i risultati della trasfusione devono essere documentati nella cartella clinica del paz.;

• Le procedure trasfusionali dovrebbero essere il risultato di

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• Le procedure trasfusionali dovrebbero essere il risultato di una collaborazione tra più medici coinvolti nel processo decisionale (anestesia, chirurgia, ematologia…);

• Le pratiche trasfusionali dovrebbero essere riviste e corrette anno per anno:

Page 27: TRASFUSIONE DI SANGUE E SUOI DERIVATI

Legislazione sulle trasfusioni

• Legge n° 107 del 4 Maggio 1990;

• L’emotrasfusione nella comunità religiosa dei testimoni di Geova;

• Ricerca sulle emotrasfusioni e motivazioni religiose

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• Ricerca sulle emotrasfusioni e motivazioni religiose realizzata dal Dr Lelio Mario Sarteschi, dell’Università degli studi di Pisa

Page 28: TRASFUSIONE DI SANGUE E SUOI DERIVATI

Gruppo

Polissacaridisulla superficie del globulo rosso

Anticorpi nel plasma

0 - A,B

A A B

B B A

�Un paziente con gruppo AB può ricevere sangue da donatori dei gruppi AB, A, B, 0

�Un paziente con gruppo A può ricevere sangue da donatori dei gruppi A o 0

�Un paziente con gruppo B può ricevere sangue da donatori dei gruppi B o 0

�Un paziente con gruppo 0 può ricevere sangue solo da donatori di

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Sistema A B 0

AB AB -

ricevere sangue solo da donatori di gruppo 0

�Se il ricevente è Rh-positivo, si può ricevere sangue da donatori Rhpositivi o negativi;

�Se invece è Rh-negativo, può ricevere sangue da donatori Rhnegativo; � Il sangue Rh-negativo viene usato

in caso di emergenza quando non c’è tempo per controllare l’Rh del paziente.