tra psicologia e linguistica · i processi cognitivi superiori sono in grado di influenzare i...

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Linguaggio come sistema cognitivo Tra Psicologia e Linguistica Prof. Giovanna Marotta Corso di Linguistica Applicata a.a. 2016-17 1

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Linguaggio come sistema cognitivo

Tra Psicologia e Linguistica

Prof. Giovanna Marotta

Corso di Linguistica Applicata

a.a. 2016-17

1

La psicologia cognitivista

Due approcci principali allo studio del sistema cognitivo: teorie

modulari e connessioniste

1.  Teorie modulari ●  Il sistema cognitivo opera su simboli che si combinano tra loro in base a regole

●  Sistema centrale

a.  Responsabile di funzioni cognitive complesse (ragionamento,

formulazione di decisioni…)

b.  Integra tra loro le informazioni disponibili c.  Relativamente lento

●  Sistemi di elaborazione periferica, ‘moduli’

a.  Esempi: linguaggio, memoria…

b.  Autonomi dal punto di vista funzionale

c.  Associati a specifiche strutture neurali e quindi danneggiabili in caso

di lesione delle corrispondenti aree cerebrali

d.  Veloci 2

La psicologia cognitivista

2.  Teorie connessioniste

●  Conoscenza = connessioni di nodi all’interno di una rete neurale

●  Rete neurale = insiemi di unità di elaborazione:

●  interconnesse tra loro

●  operanti in parallelo

●  ogni informazione elaborata è distribuita tra le singole unità

●  I processi cognitivi superiori sono in grado di influenzare i processi

cognitivi a livello più basso (elaborazione top-down) e viceversa

(elaborazione bottom-up)

3

Il sistema cognitivo del linguaggio

Linguaggio = sistema cognitivo modulare, specializzato

nell’esecuzione di compiti specifici

Suddiviso in sub-moduli, elaboratori specializzati

Due dimensioni dell’elaborazione del linguaggio:

1.  Dimensione microelaborativa (intrafrasale):

a.  livello di elaborazione lessicale: organizza le configurazioni

fonologiche o grafemiche in sequenze morfologiche e parole,

determinando il contesto morfosintattico richiesto da ogni parola

(livelli di analisi fonetica, fonologica, morfofonologica,

morfologica, morfosintattica, sintattica e semantica)

b.  livello di elaborazione frasale: organizza i contesti

morfosintattici richiesti dalle parole in sintagmi 4

Il sistema cognitivo del linguaggio

2.  Dimensione macroelaborativa (interfrasale):

a.  livello di elaborazione pragmatica: i significati veicolati da parole

e frasi vengono contestualizzati mediante la generazione di inferenze

b.  livello di elaborazione testuale/discorsiva: le frasi o gli enunciati

sono integrati in modo da dedurne il significato generale sotto forma

di modello mentale (es.: la trama di un libro)

5

Il lessico mentale

Le parole formano un lessico mentale

Grande velocità di elaborazione: un parlante italiano di media cultura

in condizioni normali è in grado di riconoscere una parola specifica in ca

125-250 msec, tra le 50.000 che conosce

Lessico mentale organizzato in modo efficiente

Informazioni organizzate sotto forma di entrata lessicale:

•  Ortografiche, fonetiche, fonologiche (scrittura, pronuncia e

composizione fonologica delle parole)

•  Morfo-fonologiche (composizione sillabica)

•  Morfologiche (strutturazione interna e categoria di appartenenza)

•  Semantiche (significato)

•  Morfosintattiche (contesto sintattico richiesto)

6

Il lessico mentale

Rapporti tra le entrate lessicali, basati sulla condivisione di

caratteristiche di diverso tipo

1.  Caratteristiche fonologiche/ortografiche velocità e accuratezza di

accesso alle parole nel lessico mentale influenzate dalla loro vicinanza acustica/

ortografica

2.  Caratteristiche semantiche: entrate lessicali = nodi di una rete concettuale; le

parole collegate tra loro tendono a essere più vicine nella rete effetto

priming durante compiti di decisione lessicale

a.  Rapporti intrinseci: elementi che formano un campo semantico

comune

esempi: iperonimia (mobilio-sedia), antinomia (caldo-freddo),

sinonimia (battaglia-conflitto)…

a.  Rapporti associativi: dipendono da specifiche conoscenze socioculturali

esempio: guerra-morte 7

Il lessico mentale

Rapporti tra le entrate lessicali, basati sulla condivisione di

caratteristiche di diverso tipo

1.  Caratteristiche fonologiche/ortografiche velocità e accuratezza di

accesso alle parole nel lessico mentale influenzate dalla loro vicinanza acustica/

ortografica

2.  Caratteristiche semantiche: entrate lessicali = nodi di una rete concettuale; le

parole collegate tra loro tendono a essere più vicine nella rete effetto

priming durante compiti di decisione lessicale

•  Task: decidere se sequenze di grafemi formano una parola realmente

esistente

•  Coppie di parole in cui il primo membro (prime) è realmente esistente (es.

‘camion’); il secondo elemento (target) può essere collegato al prime (es.

‘auto’), non collegato al prime (es. ‘tulipano’), o una pseudo-parola (es.

*argio)

•  Generalmente, i soggetti sono più veloci e accurati quando il target

è preceduto da un prime correlato

8

Memoria e linguaggio

La memoria è fondamentale per apprendere e utilizzare il linguaggio

Acquisizione lessicale: in età evolutiva è favorita dallo sviluppo delle funzioni

mnestiche

Memoria di lavoro (Working Memory): sistema in grado di immagazzinare

informazioni per un breve lasso di tempo, compiendo su di esse anche operazioni

mentali. Almeno tre componenti:

a.  Taccuino visuo-spaziale: mantiene informazioni relative all’aspetto, la

conformazione e la posizione spaziale

b.  Circuito fonologico: mantiene informazioni di natura acustica. Sistema

composto da:

•  Magazzino acustico a breve termine: mantiene l’informazione nella

memoria a breve termine, in modo passivo

•  Componente attiva: previene il decadimento della traccia mnestica,

attraverso il meccanismo della ripetizione articolatoria subvocalica

(reharsal) 9

Memoria e linguaggio

La memoria è fondamentale per apprendere e utilizzare il linguaggio

Acquisizione lessicale: in età evolutiva è favorita dallo sviluppo delle funzioni

mnestiche

Memoria di lavoro: sistema in grado di immagazzinare informazioni per un breve

lasso di tempo, compiendo su di esse anche operazioni mentali. Almeno tre

componenti:

a.  Taccuino visuo-spaziale: mantiene informazioni relative all’aspetto, la

conformazione e la posizione spaziale

b.  Circuito fonologico: mantiene informazioni di natura acustica. La sua

presenza spiega:

•  Effetto della lunghezza della parola: la quantità di informazioni

mantenute nella memoria a breve termine è generalmente

maggiore per liste di parole corte anziché lunghe (la ripetizione

articolatoria subvocalica di parole lunghe richiederebbe più

tempo per essere completata)

à Lo span verbale è correlato al livello di fluenza articolatoria

10

Memoria e linguaggio

La memoria è fondamentale per apprendere e utilizzare il linguaggio

Acquisizione lessicale: in età evolutiva è favorita dallo sviluppo delle funzioni

mnestiche

Memoria di lavoro: sistema in grado di immagazzinare informazioni per un breve

lasso di tempo, compiendo su di esse anche operazioni mentali. Almeno tre

componenti:

a.  Taccuino visuo-spaziale: mantiene informazioni relative all’aspetto, la

conformazione e la posizione spaziale

b.  Circuito fonologico: mantiene informazioni di natura acustica. La sua

presenza spiega:

•  Effetto di somiglianza fonologica: il ricordo immediato di una

serie di parole è più difficile se sono fonologicamente simili e più

facile se sono fonologicamente diverse

à parole fonologicamente simili formano tracce mnestiche meno

nette di parole acusticamente diverse 11

Memoria e linguaggio

La memoria è fondamentale per apprendere e utilizzare il linguaggio

Acquisizione lessicale: in età evolutiva è favorita dallo sviluppo delle funzioni

mnestiche

Memoria di lavoro: sistema in grado di immagazzinare informazioni per un breve

lasso di tempo, compiendo su di esse anche operazioni mentali. Almeno tre

componenti:

a.  Taccuino visuo-spaziale: mantiene informazioni relative all’aspetto, la

conformazione e la posizione spaziale

b.  Circuito fonologico: mantiene informazioni di natura acustica. La sua

presenza spiega:

c.  Esecutivo centrale: immagazzina temporaneamente e coordina le

informazioni elaborate dai due sistemi periferici, per inviare informazioni

coerenti ai sistemi di memoria a lungo termine

12

Modello dichiarativo procedurale (Paradis, 1994; Ullman, 2004)

●  Modello dell’organizzazione cognitiva del linguaggio

●  Due sistemi di memoria a lungo termine, anatomicamente e

funzionalmente distinti, per l’apprendimento di una lingua e la

sua rappresentazione cerebrale

1.  Memoria procedurale

•  Implicita

•  Conoscenze che possono essere apprese anche in modo

inconsapevole, e consentono di effettuare procedure in

modo quasi automatico

•  Nella fase di acquisizione del linguaggio, indispensabile

per apprendere ed eseguire abilità senso-motorie e

cognitive come quelle coinvolte nell’articolazione di suoni e

nella sintassi 13

Modello dichiarativo procedurale (Paradis, 1994; Ullman, 2004)

2.  Memoria dichiarativa

•  Esplicita

•  Formata da due sistemi:

a.  Memoria semantica, in cui sono immagazzinate le

informazioni di tipo enciclopedico (es.: conoscenze

relative al significato delle parole, a fatti storici…)

b.  Memoria episodica, in cui è immagazzinato il ricordo

delle esperienze vissute precedentemente dall’individuo.

Fabbro (2001): si ritiene che entro il periodo critico il bambino acquisisca

•  le competenze morfosintattiche e sintattiche in modo

inconsapevole grazie alla memoria procedurale;

•  le competenze semantico-lessicali in modo consapevole grazie

alla memoria dichiarativa

14

Unico sistema semantico-lessicale in cui sono immagazzinate le

informazioni semantiche delle parole, indipendentemente dalla

modalità con cui vengono utilizzate (scritta/orale)

Quattro strutture modulari indipendenti tra loro all’interno del lessico

mentale:

1.  Lessico fonologico di input: immagazzina le informazioni relative alle

configurazioni acustiche delle parole

2.  Lessico fonologico di output: immagazzina le informazioni articolatorie

necessarie alla produzione delle parole

3.  Lessico ortografico di input: immagazzina le informazioni grafemiche

relative alle parole

4.  Lessico ortografico di output: immagazzina le informazioni relative

alle configurazioni gestuali per scrivere le parole

Modello dell’elaborazione lessicale

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Modello dell’elaborazione lessicale Comprensione

Input visivo

Sistema di analisi visiva

LESSICO ORTOGRAFICO DI

INPUT

Sistema semantico-lessicale

Input uditivo

Sistema di analisi uditiva

LESSICO FONOLOGICO DI

INPUT

Sistema semantico-lessicale

1.  L’informazione (visiva o uditiva) viene elaborata da un sistema di analisi, che riconosce i suoni o grafemi conosciuti

2.  Ogni parola letta o udita viene trasferita al lessico ortografico o fonologico di input, in cui viene confrontata con il materiale lessicale presente, alla ricerca di parole note

3.  L’informazione linguistica viene trasferita al sistema semantico-lessicale, in cui si accede al significato delle parole percepite

Cfr. Marini (2008)

16

Modello dell’elaborazione lessicale Produzione

Sistema semantico-lessicale

LESSICO ORTOGRAFICO DI

OUTPUT

Buffer grafemico

Produzione scritta

1.  Nel sistema semantico-lessicale viene pianificato il concetto che si vuole veicolare 2.  In base al tipo di canale utilizzato (scritto o orale), l’informazione viene trasferita al lessico ortogafico o fonologico di output, in cui si ottiene l’accesso alle informazioni necessarie per scrivere o articolare la parola

3.  Tale informazione viene inviata a un magazzino di memoria di lavoro (buffer grafemico o fonologico), che mantiene l’informazione in attesa di essere scritta o pronunciata

Sistema semantico-lessicale

LESSICO FONOLOGICO DI

OUTPUT

Buffer fonologico

Produzione orale

Marini (2008)

17

Modello dell’elaborazione lessicale

Vantaggi del modello modulare del lessico:

1.  Individuazione dei processi alla base dell’elaborazione lessicale

2.  Previsione degli effetti di un deficit selettivo sul processo di

comprensione o produzione lessicale

18

Pianificazione concettuale

Concetto lessicale

Selezione lessicale

Lemma

Codifica morfofonologica

Parola fonologica

Codifica fonetica

Organizzazione dei movimenti articolatori

Articolazione

1. Concettualizzazione

(prelinguistica)

2. Codifica grammaticale

(linguistica)

3.  C o d i f i c a

morfofonologica

4. Codifica fonetica

5. Articolazione

Produzione orale

Marini (2008)

19

Caratteristiche acustiche dei suoni

Suono = vibrazione che si propaga in un mezzo con un movimento

articolatorio à  nella fonazione, il mezzo è l’aria

1.  Una sorgente mette in movimento le particelle che compongono l’aria

circostante

2.  Il movimento delle particelle d’aria è oscillatorio: le particelle si spostano in

avanti e indietro rispetto al proprio punto di riposo

a.  La particella si sposta in avanti e comprime lo spazio che la separa

dalla particella successiva, trasmettendole il movimento

b.  La particella torna al proprio punto di riposo, oltrepassandolo con

uno spostamento all’indietro rispetto ad esso

c.  La particella torna al proprio punto di riposo

Rarefazione

Compressione

http://www.mediacollege.com/audio/images/loudspeaker-waveform.gif

20

Caratteristiche acustiche dei suoni

•  Frequenza di vibrazione (Hz) = numero di oscillazioni compiute in un

secondo

•  Periodo = tempo necessario per compiere ogni ciclo

•  Ampiezza (dB) = massimo spostamento delle molecole del mezzo di

propagazione al passaggio dell’onda rispetto alla posizione di equilibrio

•  Velocità di propagazione dell’onda acustica nell’aria in assenza di

ostacoli fisici, alla temperatura di 20 ˚C e alla pressione atmosferica di 760

mm: 343 m/s

https://upload.wikimedia.org/wikipedia/it/thumb/b/bb/Onda_sonora.jpg/400px-Onda_sonora.jpg

21

Meccanismo laringeo

•  La durata media dei cicli di apertura e chiusura è di circa 5 msec per le

donne e di circa 10 msec per gli uomini

•  Numero di cicli di apertura/chiusura al secondo = frequenza di

vibrazione delle pliche vocali, che determina F0)

•  F0 corrisponde al tono di voce di chi parla:

•  F0 alte = suono percepito come acuto (donne: più di 200 Hz)

•  F0 basse = suono percepito come grave (uomini: circa 125

Hz)

•  Dipende da vari fattori: pressione sottoglottica, lunghezza,

spessore e tensione delle pliche vocali

•  Può essere modulata irrigidendo o tendendo le pliche vocali

•  Variazioni nella F0 contribuiscono a modulare la curva

intonativa degli enunciati (affermativo, interrogativo…) 22

La comprensione orale del messaggio

Input uditivo

Analisi uditiva

Trasformazione dello stimolo acustico in formato fonologico

Selezione lessicale

Accesso al lemma

Comprensione concettuale

Schema tratto da Marini (2008)

23

•  Isolamento dei suoni linguistici rispetto a suoni di natura non linguistica

•  Sistema uditivo centrale (nervo uditivo, aree uditive primarie e secondarie e

lobi temporali)

•  Sistema uditivo periferico (orecchio esterno, medio e interno)

I suoni percepiti sono trasformati in segnali neurali dalla coclea

Struttura tonotopica della membrana basilare all’interno della coclea (Marini, 2008: 115)

La comprensione orale del messaggio Analisi uditiva

24

Difficoltà:

1.  Variabilità del segnale in entrata, dovuta a:

•  fenomeni di coarticolazione;

•  variazioni di natura soggettiva, dovuta a fattori di tipo sociolinguistico,

psicologico, comunicativo, ambientali

esempi: inflessioni dialettali, stati emotivi, uso di intonazioni particolari

in base al contesto comunicativo…

2.  Mancanza di confini netti tra fonemi e parole

Si ritiene che il sistema di percezione acustica dell’uomo sia in grado di compensare tale

variabilità, percependo e riconoscendo segnali estremamente variabili

ricerca di indici acustici invarianti, ossia caratteristiche acustiche

legate alla fonazione che si mantengono costanti tra i parlanti delle varie

lingue; ad es., per identificare una vocale è necessario individuare almeno

le prime due formanti che la costituiscono (F1 e F2)

La comprensione orale del messaggio Fase di trasformazione dello stimolo acustico in formato fonologico

25

Vengono riconosciute le parole che compongono il messaggio in entrata

Problemi:

1.  Forma dello stimolo uditivo (fonemi, sillabe, strutture tonali…)

2.  Quali processi portano alla rappresentazione dello stimolo percepito?

a.  Teoria del confronto con un modello (Template matching hypothesis,

Klatt, 1989): individuazione di corrispondenza acustica fra stimolo e

schema acustico (template) immagazzinato nella memoria a lungo termine

b.  Teoria motoria della comprensione linguistica (Motor Theory of

Speech Perception, Liberman, Cooper, Shankweiler et al., 1967): nonostante

la variabilità del segnale, i comandi motori sottostanti ai movimenti

articolatori (o strutture intenzionali più astratte) sono gli stessi

à è possibile riconoscere una parola formulandone inconsape-

volmente i movimenti necessari per riprodurla (cfr. neuroni specchio)

La comprensione orale del messaggio Fase di selezione lessicale

26

La lettura Modello a due vie della lettura ad alta voce

(Coltheart, Curtis, Atkins et al. 1993)

Input visivo

Sistema di analisi visiva

Identificazione dei grafemi

Lessico ortografico di input

Sistema di conversione grafema-fonema

Sistema semantico-lessicale

Lessico fonologico di output

Buffer fonologico

Articolazione ad alta voce Marini, 2008: 125

27

La lettura Input visivo e fase di analisi visiva

1.  L’informazione visiva, dopo aver attraversato il cristallino e aver raggiunto

la retina, viene trasmessa agli emicampi visivi destro e sinistro.

2.  L’informazione raggiunge porzioni diverse del cervello per determinare

il riconoscimento dello stimolo visto

3.  In questa fase, disturbi di natura non linguistica possono impedire il

corretto riconoscimento dello stimolo (es: disturbi di attenzione visiva,

agnosia visiva…)

28

La lettura Fase di riconoscimento dei grafemi

•  Sono analizzate le informazioni visive riconosciute come possibili grafemi sono

analizzate

•  Diversi modelli per spiegare il processo di riconoscimento dei grafemi

1.  Modello Pandemonium (Selfridge, 1959): il riconoscimento dei grafemi

avviene attraverso quattro fasi distinte

a.  L’input sensoriale è temporaneamente immagazzinato nella memoria iconica,

sotto forma di rappresentazione iconica dello stimolo

b.  Riconoscimento delle caratteristiche grafiche dei grafemi, attraverso l’aumento

di attivazione dei tratti identificati

c.  Attivazione delle lettere che possono contenere tratti simili a quelli individuati

d.  Selezione dei grafemi che hanno ottenuto il massimo livello di attivazione

è possibile determinare quale sia il grafema percepito

29

La lettura Fase di riconoscimento dei grafemi

2.  Modello di lettura ad attivazione interattiva parallela (Rumelhart,

McClelland, 1986, PDP): modello connessionista che prevede tre livelli

elaborativi principali:

a.  Riconoscimento dei tratti grafici che compongono i grafemi

b.  Elaborazione dei grafemi indipendentemente dalla loro

realizzazione formale (es. corsivo, ecc.)

c.  Elaborazione delle parole

•  Parallelo: i tre livelli operano contemporaneamente;

•  Interattivo: le informazioni vengono scambiate fra i livelli,

attraverso l’invio reciproco di impulsi eccitatori (che facilitano

l’attivazione di determinati tratti, grafemi o parole) e inibitori (che

ne impediscono l’attivazione)

•  Spiega l’effetto di superiorità della parola 30

La lettura Via lessicale e non lessicale

Input visivo

Sistema di analisi visiva

Identificazione dei grafemi

Lessico ortografico di input

Sistema di conversione grafema-fonema

Sistema semantico-lessicale

Lessico fonologico di output

Buffer fonologico

Articolazione ad alta voce

Via lessicale Via non lessicale

Immagine tratta da Marini (2008)

31

La lettura Modello a due vie della lettura ad alta voce

•  Via lessicale: il riconoscimento della parola passa attraverso il suo confronto con un

modello presente nel lessico mentale

•  Via non lessicale: meccanismo di conversione grafema-fonema che permette di

leggere parole non presenti nel lessico mentale (inventate o mai viste prima)

•  Spiegazione delle modalità di apprendimento di nuove parole durante la lettura à

il bambino, attraverso un’analisi dell’ambiente che lo circonda, impara a convertire i

fonemi nei grafemi corrispondenti e viceversa, immagazzinando le nuove parole nel

lessico mentale

•  Quattro fasi principali nell’apprendimento della lettura (Savoia, 2014: 488; cfr.

anche Firth, 1985):

•  Stadio logografico: le parole sono scritte o riconosciute come figure

•  Stadio alfabetico (5-6 anni): apprendimento di regole di corrispondenza

lettera-suono

•  Stadio ortografico: apprendimento di informazioni relative alla struttura

sillabica e morfologica della lingua

•  Stadio lessicale: il bambino ha immagazzinato un lessico ortografico ed è

in grado di abbinare suoni e configurazioni di lettere

32

La lettura •  Interpretazione di DSA (Disturbi Specifici dell’Apprendimento)

ad es. dislessia, disortografia.

Esempio: interpretazione dei disturbi dislessici acquisiti centrali, dovuti a

problemi nell’elaborazione linguistica dell’input visivo

a.  Dislessia superficiale: lesione della via lessicale

soggetti in grado di leggere ad alta voce le parole (via non lessicale)

senza comprenderne il significato: non riescono a trovare l’entrata

lessicale corrispondente ai grafemi riconosciuti

b.  Dislessia fonologica: lesione della via di conversione grafema-fonema

soggetti in grado di leggere solo parole conosciute

c.  Dislessia profonda: lesione (parziale o completa) di entrambe le vie

soggetti non in grado di leggere parole sconosciute, che commettono anche

errori nella lettura di parole note N.B.: l’ipotesi della lesione completa delle due vie prevede che il processo di lettura venga

portato avanti dall’emisfero destro, consentendo di leggere alcune parole nuove ma con forti

limitazioni

33

La scrittura

Interpretazione delle disgrafie

•  Disgrafia profonda: lesione di entrambe le vie di scrittura

Incapacità di scrivere non-parole (lesione della via non lessicale) e errori

semantici nella scrittura di parole note (lesione della via lessicale); maggiori

difficoltà nella scrittura di parole astratte, verbi e funtori rispetto a parole

concrete e nomi (difficoltà di accesso al lessico ortografico di input)

•  Disgrafia superficiale: lesione della via lessicale

Incapacità di scrivere le parole dall’ortografia irregolare

•  Disgrafia fonologica: lesione della via non lessicale

Incapacità di scrivere non-parole sotto dettatura 34

•  Apprendimento di lettura e scrittura differenti dall’acquisizione del linguaggio:

a.  Abilità non innate: prodotto dell’evoluzione culturale dell’uomo

b.  Apprese dopo il linguaggio, ‘secondarie’ e ‘esterne’

•  No relazione necessaria fra lingua e scrittura: non tutte le lingue hanno

un sistema di scrittura

•  Diversi modi di rappresentare gli elementi lessicali di una lingua

•  Logogrammi: segno = concetto (scrittura tradizionale cinese)

à l’apprendimento della lettura comporta l’immagazzinamento

di un numero elevato di simboli

•  Fonogrammi: segno = unità fonologica

•  Scrittura sillabica: segno = sillaba (sistemi hiragana e katakana)

•  Scrittura alfabetica: segno = segmento fonologico (italiano)

N.B.: in realtà, non sempre corrispondenza 1:1 fra segno e suono,

generalmente perché la grafia riflette rapporti fra lettere e suoni che

valevano in uno stadio precedente della lingua

esempio: it. <c> = [k], [ʧ]

Linguaggio, lettura e scrittura

35

I diversi sistemi di scrittura sono riportabili almeno in parte a un ordine

cronologico

1.  Sistema pittografico: prime attestazioni certe di scrittura = segni sulle tavolette

rinvenute a Uruk e in altre località della Mesopotamia (3200-3400 a.C.):

rappresentazione scritta di referenti mediante simboli con valore convenzionale

2.  Ideogrammi: es. cuneiforme (Sumeri, 3000 a.C. ca)

3.  Sistemi misti: es. lineare A (combinazione di sillabogrammi e ideogrammi)

4.  Sistemi fonografici: più antico esempi di alfabeto = scrittura fenicia

Diverse direzioni di scrittura:

•  Dall’alto verso il basso (es. cuneiforme, prima fase)

•  Sistema sinistrorso (es. arabo)

•  Andamento bustrofedico (alternanza di una riga verso sinistra e una verso

destra;

es. greco e latino, prima di stabilizzarsi in direzione destrorsa)

•  Sistema destrorso (es. italiano)

Linguaggio, lettura e scrittura

36

Caratteristiche della scrittura

•  Linguaggio scritto è decontestualizzato, non prodotto in rapporto a una

situazione comunicativa reale

à Effetti sull’organizzazione cognitiva del parlante: l’interpretazione del

linguaggio scritto implica l’esplicitazione delle assunzioni, delle premesse e

del contesto di riferimento unicamente attraverso gli elementi linguistici

•  Relazione più generale e astratta tra parola scritta (e letta) e referente

•  Maggiore densità lessicale

•  Comprensione del testo scritto (cfr. il fenomeno dell’analfabetismo di ritorno):

•  accesso alla forma grafica;

•  vocabolario più ampio e specializzato;

•  comprensione del significato di un testo sganciato dal contesto del discorso o

dalle conoscenze implicate dall’interazione tra gli interlocutori

•  Effetti a livello sociale: la scrittura è un agente di democratizzazione del sapere; la

diffusione scritta delle conoscenze ha introdotto ulteriori differenziazioni sociali,

dovute al diverso grado di padronanza della lingua scritta e di accesso ai testi scritti 37

Disturbi linguistici

I disturbi linguistici possono interessare solo una modalità di produzione, orale o scritta,

anche limitatamente a una sola categoria grammaticale (cfr. Rapp e Caramazza, 1997;

Shapiro e Caramazza, 2003)

Shapiro e Caramazza (2003):

a.  le forme delle parole orali e scritte devono avere rappresentazioni separate;

b.  le categorie grammaticali sono rappresentate al livello delle forme della parola

c.  il danno selettivo non riguarda i processi sintattici profondi (il deficit relativo al

vocabolario funzionale interessa solo una modalità)

Rapporto diretto tra flessione e contenuto concettuale-semantico

(Independent network model of lexical access, Caramazza, 1997; Caramazza e Miozzo, 1997)

A differenza dei modelli tradizionali, il livello semantico-lessicale è connesso a quello

fonologico-ortografico, senza il livello associato al lemma 38

Costruzione del modello mentale

Le informazioni morfosintattiche e semantiche contenute nei lemmi delle entrate

lessicali attivate permettono l’organizzazione delle parole percepite in frasi

1.  Microstruttura: le informazioni derivanti dalle frasi vengono elaborate e

integrate sotto forma di proposizioni (predicato + argomenti richiesti), semplici o

complesse

•  Le proposizioni sono integrate grazie a vincoli coesivi (relazioni di coreferenza,

connettivi, relazioni di coerenza locale tra gli stati ed eventi descritti nelle

proposizioni…)

2.  Macrostruttura: generazione di reti concettuali in cui le informazioni

ricavate dalla microstruttura vengono ulteriormente integrate à coerenza

globale

39

Costruzione del modello mentale

3.  Superstruttura: insieme delle conoscenze presenti nella memoria

dichiarativa riguardanti il modo in cui le informazioni presenti in un testo

devono essere strutturate

•  Esempio: script, struttura conoscitiva riguardante situazioni

comuni, consuete o stereotipate

Costituito da scene, composte da azioni a cui vengono

assegnati ruoli

esempio: comprare un automobile = entrare in un autosalone,

guardare e scegliere un modello di automobile, stipulare un

contratto; ruoli di venditore dell’autosalone e acquirente

Nozione di frame cognitivo: l’organizzazione testuale è legata all’integrazione

di script e informazioni provenienti dal contesto

•  In base al contesto vengono eliminati i nodi concettuali superflui all’interno

del frame cognitivo, limitando la comprensione ai frame presenti in una

situazione comunicativa

40

Costruzione del modello mentale

Modello mentale (Johnson-Laird, 1983):

•  rappresentazione concettuale (non linguistica) per una completa

comprensione di un testo scritto o discorso orale

•  rappresentazione di referenti, azioni, stati ed eventi esplicitamente

menzionati nel messaggio o inferibili

Comprensione del messaggio = ricostruzione del modello mentale che

l’emittente intende comunicare

41