testimonianze in occasione della settimana di preghiera …...wattson, fondatore dei frati...

6
CENTROMISSIONARIO I SABATO 19 GENNAIO 2019 I IL CITTADINO DI LODI I I Padre Nicolae, nella settimana della preghiera per l’unità dei cristiani, c’è il rischio di una invecchiata consuetudi- ne. Cosa ci si potrebbe augurare, allora, per scalfire l’abitudinario? «A livello locale, più che di setti- mana, dovremmo parlare di anno della fratellanza. Qui ci incontria- mo spesso ed abbiamo rapporti in- tensi. Il vostro vescovo Maurizio è presente e partecipe. Siamo a Lo- di dal 2003, inizialmente ospiti del- la chiesa di San Giacomo. Poi nel 2009 ci è stato concesso, dall’allora vescovo Merisi, questo spazio esclusivo: ci lega credere nelle stesse cose, tanto che il Papa ci ha definiti i due polmoni della Chiesa. Se questa settimana viene vissuta con sincerità, allora non è un’abi- tudine. La preghiera da sola però non è sufficiente a conoscerci: oc- correrebbe frequentare le diverse realtà, e attraverso i rispettivi riti imparare ad approfondire l’incon- tro». Il testo biblico scelto dai cristiani indo- nesiani fa riferimento alla festa di po- polo. Quanto siamo disponibili le diver- se comunità cristiane, a fare festa e quindi a riconoscerci con gli altri, pur appartenenti a realtà diverse nel- l’espressione della fede? «Ricordo che sino a tre anni fa si organizzava una bella festa reli- giosa tra i popoli, di tutte le fedi e le origini. Si dovrebbe ripartire da lì. E, certo, fare festa insieme». Chi, secondo lei, ha maggiori riserve nell’accoglienza? Come la comunità ro- mena vede quella cattolica lodigiana? «È solo chi non ha voglia di co- noscere che mantiene le proprie riserve. La conoscenza è arricchi- mento. Ancora una volta guardo al recente passato: qui venivano le scolaresche, si studiava l’ortodos- sia nella nostra casa, le stesse inse- gnanti di religione erano molto contente di questa esperienza. La comunità romena ha molta stima e riconoscenza per come è stata accolta nel Lodigiano. Don Mario Ferrari, ad esempio, per noi è rima- sto un punto di riferimento». Come mai? «Qui la prima immigrazione av- venne nel 1991, da parte dei paesi dell’Est. I ragazzi dormivano nella casa dell’accoglienza di via San Francesco, retta appunto da don Mario. Furono accolti e rispettati. Oggi nel Lodigiano vi sono oltre settemila romeni, circa il 28% della popolazione straniera; a Lodi se ne contano oltre duemila. Non tenen- do conto di tutti quelli che hanno già preso la cittadinanza italiana, che non appartengono a questo novero». Sempre sul testo biblico scelto dagli indonesiani si fa esplicito riferimento alla giustizia. Quando si è ingiusti come cristiani? «Credo che, seguendo gli inse- gnamenti della fede, sia impossibi- le essere ingiusti. “Ama e fa quello che vuoi”, diceva sant’Agostino. Quindi non amare il prossimo, cre- do sia l’ingiustizia maggiore. Sicu- ramente, sulle ragioni dell’ingiusti- zia, muove tutto da lì». Quali sono le maggiori difficoltà che lei, come sacerdote della chiesa romena, incontra nella quotidianità? Come eser- cita il suo ministero? I fedeli frequenta- no le funzioni religiose? «Nella tradizione cristiana, or- todossa o cattolica, non c’è alcun obbligo, ma libertà di scelta. Però per i romeni la comunità religiosa è davvero un punto di riferimento importante, non solo spirituale o religioso, ma esistenziale. Per que- sto esercito il mio ministero viven- do tra la mia gente». In che misura vive l’invito di papa Fran- cesco ad essere chiesa in uscita? O lo siete già, vivendo fuori dalla vostra ter- ra? «Si, viviamo una realtà missio- naria, in quanto siamo usciti dalla nostra terra. Le nostre chiese sono richieste dalla nostra gente che vi- ve lontano. Cominciammo con una ventina di comunità, e ora in Italia se ne contano 300». Le capita di romeni, cristiani, che cerca- no di mimetizzarsi, non frequentando la chiesa? «Può succedere, ma sarei pro- penso ad affermare il contrario. Ci sono quelli che in Romania non frequentavano e qui hanno scelto di professare la fede in cui si crede. Le nostre feste religiose sono mol- to partecipate: la sorgente cristia- na non è stata dimenticata». Il mondo del lavoro ha chiamato spesso i romeni e li ha anche sfruttati. A volte è accaduto che i romeni non si sono integrati ed hanno violato palesemente le norme di legge. Come vive questa situazione? «Vi sono stati, soprattutto nel passato, rapporti di lavoro non chiari, gestiti anche da imprendi- tori stranieri che sfruttavano i loro connazionali. La delinquenza però non ha alcun contenuto spirituale. È delinquenza e basta. Per fortuna sono situazioni sempre più margi- nali». Quanto di cristiano riusciamo a portare nella società, o quanto quest’ultima ci spoglia del nostro abito e della nostra fede? Siamo, allora, cristiani all’acqua di rose? «Se non si riesce a portare la liturgia nel luogo di tutti i giorni, nella famiglia, rischiamo di essere solo cristiani della domenica e di vivere una religiosità solo esterio- re. La società propone altro, e noi stessi rischiamo di guardare solo alle nostre esigenze materiali, di- menticandoci dello spirito. Nel guardare le trasmissioni alla Tv che proponevano tematiche sul Natale sentivo parlare solo di cibi e di regali. Portare la nostra cristia- nità dentro la società è una bella sfida». Allora, lei questa settimana pregherà per l’unità dei cristiani. Ma, più in gene- rale, per lei prete, cos’è la preghiera? «Ciò che è per tutti: un dialogo con Dio ed anche con se stessi. Un insegnante metropolita una volta mi spiegò che se io prego e guardo gli sbagli che compio verso me stesso e verso gli altri, e quindi ver- so Dio, e riesco ad essere duro con me stesso come con gli altri, allora la volta successiva farò meno erro- ri. La preghiera è una necessità dell’anima, se fatta con costanza. Un bisogno spirituale imprescindi- bile. Non puoi essere cristiano, se non preghi». A cosa sta pensando, in questo mo- mento padre Nicolae? «Ad un prete conosciuto sul monte Athos. Gli sentii dire che la nostra anima deve tendere verso l’eterno per pensare al Signore». n Padre Nicolae Cazacu con il Vescovo Maurizio, i rapporti tra ortodossi e cattolici sono di forte cordialità e fraternità di Eugenio Lombardo Nel 1908 era stato padre Paul Wattson, fondatore dei frati fran- cescani dell’Atonement e co-fon- datore, insieme a madre Lurana Mary Francis White, della Society of the Atonement (Comunità della Riconciliazione), a richiedere che la settimana di preghiera per l’uni- tà dei cristiani, la cui tradizione originaria risaliva già alla metà dell’Ottocento, fosse posta nel ca- lendario, durante il primo mese dell’anno, precisamente nel perio- do dal 18 al 25 gennaio. Questa usanza, dunque, è al suo centoundicesimo anniversario. Ma l’unità dei cristiani a che punto è oggi? Permangono pregiudizi tra i cristiani, accomunati da una stes- sa fede, ma di pratiche diverse? Perché vi è ancora il bisogno di porsi in preghiera affinché questa unione si manifesti concretamen- te? Il tema della riconciliazione ri- guarda, indiscriminatamente, l’in- tera umanità. Non a caso, proprio nel Vangelo di Matteo (5,20 -26), vi è questo passo molto significativo: «Se dunque tu presenti la tua offer- ta all’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti al- l’altare, va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a of- frire il tuo dono». Ma sulle differenze tra cristiani di pratiche e riti differenti, il dis- senso è sempre apparso ideologi- co, quasi una premessa di fondo, insanabile. Quanto ci riguarda, an- cora adesso, questo solco? A cosa ci costringe questa diversità? Quest’anno sono state le comu- nità cristiane dell’Indonesia a sce- gliere il testo grazie al quale ispira- re le preghiere per questa impor- tante iniziativa. È stato così indivi- duato un brano del Deuteronomio (16,11-20), su cui risaltano i temi della festa di popolo e della giusti- zia; su queste tracce, quotidiana- mente, durante la settimana, sa- ranno indirizzare specifiche pre- ghiere. La settimana ha dunque i suoi riti, ormai consuetudinari. Ho chiesto a padre Nicolae Cazacu, della comunità romena ed ortodos- sa di Lodi, di raccontare come pro- pone alla sua gente questa iniziati- va di riconciliazione fra cristiani. Il sacerdote guida la comunità romena ed ortodossa di Lodi, in una chiesa concessa dalla Diocesi di Lodi TESTIMONIANZE In occasione della settimana di preghiera per l’unità dei cristiani un’intervista a padre Cazacu Serve conoscersi e far festa insieme « Occorre frequentare le diverse realtà, e attraverso i rispettivi riti imparare ad approfondire l’incontro « È solo chi non ha voglia di conoscere che mantiene le proprie riserve. La conoscenza è arricchimento « La preghiera è una necessità dell’anima, se fatta con costanza. Un bisogno spirituale imprescindibile

Upload: others

Post on 18-Sep-2020

4 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

Page 1: TESTIMONIANZE In occasione della settimana di preghiera …...Wattson, fondatore dei frati fran-cescani dell’Atonement e co-fon-datore, insieme a madre Lurana Mary Francis White,

CENTROMISSIONARIO I SABATO 19 GENNAIO 2019 I IL CITTADINO DI LODI I I

Padre Nicolae, nella settimana dellapreghiera per l’unità dei cristiani, c’è ilrischio di una invecchiata consuetudi-ne. Cosa ci si potrebbe augurare, allora,per scalfire l’abitudinario? «A livello locale, più che di setti-mana, dovremmo parlare di annodella fratellanza. Qui ci incontria-mo spesso ed abbiamo rapporti in-tensi. Il vostro vescovo Maurizioè presente e partecipe. Siamo a Lo-di dal 2003, inizialmente ospiti del-la chiesa di San Giacomo. Poi nel2009 ci è stato concesso, dall’alloravescovo Merisi, questo spazioesclusivo: ci lega credere nellestesse cose, tanto che il Papa ci hadefiniti i due polmoni della Chiesa.Se questa settimana viene vissutacon sincerità, allora non è un’abi-tudine. La preghiera da sola perònon è sufficiente a conoscerci: oc-correrebbe frequentare le diverserealtà, e attraverso i rispettivi ritiimparare ad approfondire l’incon-tro».

Il testo biblico scelto dai cristiani indo-nesiani fa riferimento alla festa di po-polo. Quanto siamo disponibili le diver-se comunità cristiane, a fare festa equindi a riconoscerci con gli altri, purappartenenti a realtà diverse nel-l’espressione della fede?

«Ricordo che sino a tre anni fasi organizzava una bella festa reli-giosa tra i popoli, di tutte le fedi ele origini. Si dovrebbe ripartire dalì. E, certo, fare festa insieme».

Chi, secondo lei, ha maggiori riservenell’accoglienza? Come la comunità ro-

mena vede quella cattolica lodigiana?«È solo chi non ha voglia di co-

noscere che mantiene le proprieriserve. La conoscenza è arricchi-mento. Ancora una volta guardo alrecente passato: qui venivano lescolaresche, si studiava l’ortodos-sia nella nostra casa, le stesse inse-gnanti di religione erano moltocontente di questa esperienza. Lacomunità romena ha molta stimae riconoscenza per come è stataaccolta nel Lodigiano. Don MarioFerrari, ad esempio, per noi è rima-sto un punto di riferimento».

Come mai?«Qui la prima immigrazione av-

venne nel 1991, da parte dei paesidell’Est. I ragazzi dormivano nellacasa dell’accoglienza di via SanFrancesco, retta appunto da donMario. Furono accolti e rispettati.Oggi nel Lodigiano vi sono oltresettemila romeni, circa il 28% dellapopolazione straniera; a Lodi se necontano oltre duemila. Non tenen-do conto di tutti quelli che hannogià preso la cittadinanza italiana,che non appartengono a questonovero».

Sempre sul testo biblico scelto dagliindonesiani si fa esplicito riferimentoalla giustizia. Quando si è ingiusti comecristiani?

«Credo che, seguendo gli inse-gnamenti della fede, sia impossibi-le essere ingiusti. “Ama e fa quelloche vuoi”, diceva sant’Agostino.Quindi non amare il prossimo, cre-do sia l’ingiustizia maggiore. Sicu-ramente, sulle ragioni dell’ingiusti-zia, muove tutto da lì».

Quali sono le maggiori difficoltà che lei,come sacerdote della chiesa romena,incontra nella quotidianità? Come eser-cita il suo ministero? I fedeli frequenta-no le funzioni religiose?

«Nella tradizione cristiana, or-todossa o cattolica, non c’è alcunobbligo, ma libertà di scelta. Peròper i romeni la comunità religiosaè davvero un punto di riferimentoimportante, non solo spirituale oreligioso, ma esistenziale. Per que-sto esercito il mio ministero viven-do tra la mia gente».

In che misura vive l’invito di papa Fran-cesco ad essere chiesa in uscita? O losiete già, vivendo fuori dalla vostra ter-ra?

«Si, viviamo una realtà missio-naria, in quanto siamo usciti dallanostra terra. Le nostre chiese sonorichieste dalla nostra gente che vi-ve lontano. Cominciammo con unaventina di comunità, e ora in Italiase ne contano 300».

Le capita di romeni, cristiani, che cerca-no di mimetizzarsi, non frequentando

la chiesa?«Può succedere, ma sarei pro-

penso ad affermare il contrario. Cisono quelli che in Romania nonfrequentavano e qui hanno sceltodi professare la fede in cui si crede.Le nostre feste religiose sono mol-to partecipate: la sorgente cristia-na non è stata dimenticata».

Il mondo del lavoro ha chiamato spessoi romeni e li ha anche sfruttati. A volteè accaduto che i romeni non si sonointegrati ed hanno violato palesementele norme di legge. Come vive questasituazione?

«Vi sono stati, soprattutto nelpassato, rapporti di lavoro nonchiari, gestiti anche da imprendi-tori stranieri che sfruttavano i loroconnazionali. La delinquenza perònon ha alcun contenuto spirituale.È delinquenza e basta. Per fortunasono situazioni sempre più margi-nali».

Quanto di cristiano riusciamo a portarenella società, o quanto quest’ultima cispoglia del nostro abito e della nostrafede? Siamo, allora, cristiani all’acquadi rose?

«Se non si riesce a portare laliturgia nel luogo di tutti i giorni,nella famiglia, rischiamo di esseresolo cristiani della domenica e divivere una religiosità solo esterio-re. La società propone altro, e noistessi rischiamo di guardare soloalle nostre esigenze materiali, di-menticandoci dello spirito. Nelguardare le trasmissioni alla Tvche proponevano tematiche sulNatale sentivo parlare solo di cibie di regali. Portare la nostra cristia-nità dentro la società è una bellasfida».

Allora, lei questa settimana pregheràper l’unità dei cristiani. Ma, più in gene-rale, per lei prete, cos’è la preghiera?

«Ciò che è per tutti: un dialogocon Dio ed anche con se stessi. Uninsegnante metropolita una voltami spiegò che se io prego e guardogli sbagli che compio verso mestesso e verso gli altri, e quindi ver-so Dio, e riesco ad essere duro conme stesso come con gli altri, allorala volta successiva farò meno erro-ri. La preghiera è una necessitàdell’anima, se fatta con costanza.Un bisogno spirituale imprescindi-bile. Non puoi essere cristiano, senon preghi».

A cosa sta pensando, in questo mo-mento padre Nicolae?

«Ad un prete conosciuto sulmonte Athos. Gli sentii dire che lanostra anima deve tendere versol’eterno per pensare al Signore». n

Padre Nicolae Cazacu con il Vescovo Maurizio, i rapporti tra ortodossi e cattolici sono di forte cordialità e fraternità

di Eugenio Lombardo

Nel 1908 era stato padre PaulWattson, fondatore dei frati fran-cescani dell’Atonement e co-fon-datore, insieme a madre LuranaMary Francis White, della Societyof the Atonement (Comunità dellaRiconciliazione), a richiedere chela settimana di preghiera per l’uni-tà dei cristiani, la cui tradizioneoriginaria risaliva già alla metàdell’Ottocento, fosse posta nel ca-lendario, durante il primo mesedell’anno, precisamente nel perio-do dal 18 al 25 gennaio.

Questa usanza, dunque, è al suocentoundicesimo anniversario. Mal’unità dei cristiani a che punto èoggi? Permangono pregiudizi trai cristiani, accomunati da una stes-sa fede, ma di pratiche diverse?Perché vi è ancora il bisogno diporsi in preghiera affinché questaunione si manifesti concretamen-te?

Il tema della riconciliazione ri-guarda, indiscriminatamente, l’in-tera umanità. Non a caso, proprionel Vangelo di Matteo (5,20 -26), viè questo passo molto significativo:«Se dunque tu presenti la tua offer-ta all’altare e lì ti ricordi che tuofratello ha qualche cosa contro dite, lascia lì il tuo dono davanti al-l’altare, va’ prima a riconciliarticon il tuo fratello e poi torna a of-frire il tuo dono».

Ma sulle differenze tra cristianidi pratiche e riti differenti, il dis-senso è sempre apparso ideologi-co, quasi una premessa di fondo,insanabile. Quanto ci riguarda, an-cora adesso, questo solco? A cosaci costringe questa diversità?

Quest’anno sono state le comu-nità cristiane dell’Indonesia a sce-gliere il testo grazie al quale ispira-re le preghiere per questa impor-tante iniziativa. È stato così indivi-duato un brano del Deuteronomio(16,11-20), su cui risaltano i temidella festa di popolo e della giusti-zia; su queste tracce, quotidiana-mente, durante la settimana, sa-ranno indirizzare specifiche pre-ghiere.

La settimana ha dunque i suoiriti, ormai consuetudinari. Hochiesto a padre Nicolae Cazacu,della comunità romena ed ortodos-sa di Lodi, di raccontare come pro-pone alla sua gente questa iniziati-va di riconciliazione fra cristiani.

Il sacerdote guida la comunità romena ed ortodossa di Lodi, in una chiesa concessa dalla Diocesi di Lodi

TESTIMONIANZE In occasione della settimana di preghiera per l’unità dei cristiani un’intervista a padre Cazacu

Serve conoscersi e far festa insieme

«Occorre frequentare le diverse realtà, e attraverso i rispettivi riti imparare ad approfondire l’incontro

«È solo chi non ha voglia di conoscere che mantiene le proprie riserve. La conoscenza è arricchimento

«La preghiera è una necessità dell’anima, se fatta con costanza. Un bisogno spirituale imprescindibile

Page 2: TESTIMONIANZE In occasione della settimana di preghiera …...Wattson, fondatore dei frati fran-cescani dell’Atonement e co-fon-datore, insieme a madre Lurana Mary Francis White,

II I I SABATO 19 GENNAIO 2019 I IL CITTADINO DI LODI

GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTÙ Tre ragazze sono partite martedì, domani arriverà un seminarista

I lodigiani alla Gmg di Panama

Il racconto dei primi giorni «Ognuno di noi – racconta Elena- ha uno o due volontari personaliche lo accompagnano a casa e siprendono cura di ciascuno. Han-no tra i 16 e 25 anni. Nel gruppodella Lombardia (i lodigiani sonoospitati con il gruppo dei lombar-di, Ndr) ci sono cinque sacerdoti.

Una ragazza di Cremona cono-sce lo spagnolo e traduce per tut-

ti. È bello il clima che si respira,sia tra noi italiani sia con i pana-mensi. Un clima di gioia, fede, ac-coglienza, casa e famiglia. Nellanostra parrocchia sono arrivatiun gruppo dal Myanmar e uno daBari, faremo insieme tutte le atti-vità. È bellissimo, ma bellissimoè riduttivo, nel senso che sonoemozioni inspiegabili. Nel loroniente (o quasi) i panamensi ti

danno tutto. Più che una bellacasa, ti fanno sentire a casa. Piùche una doccia extralusso, ti fan-no sentire completamente pulita,accettata e perfetta. Ballanoovunque, anche durante la Mes-sa».

Le tre ragazze lodigiane sonoospitate nel paese di Macaracas,parrocchia di Juan Bautista, dio-cesi di Chitré e provincia di LosSantos, nella parte dell’istmo diPanama più vicino all’oceano pa-cifico. Ogni giorno partecipano alrosario e alla Messa, giovedì peri pellegrini c’è stata una festa allaBarriada (quartiere) Undici de Oc-tubre, con giochi come la cucca-gna e balli e nella serata, animatadagli italiani, i lombardi hannoofferto salame e grana padano.Ieri hanno visitato il bosco comu-nale e i panamensi hanno mo-strato loro il fiume, balneabile.Oggi (sabato) sarà la giornata dio-cesana, domani (domenica) lagiornata della famiglia, e dopo laMessa ogni famiglia porteràl’ospite “a la playa”.

L’appuntamento in diocesiSabato 26 a Lodi tutti i giovanidella diocesi a partire dai 17 annisono invitati all’incontro “PanAma, Giovani a tavola”, in Semi-nario: alle 16.30 ci saranno i tavolitematici dalle “6 città” su lavoro,scuola, famiglia, tempo libero, so-lidarietà e fragilità; alle 19.30 laMessa, alle 20 la cena (contributodi 5 euro), alle 21.30 l’animazione.

Specifica don Enrico Bastia,direttore dell’Ufficio di pastoralegiovanile: «Non seguiremo in di-retta la veglia, ma ci sarà qualchecollegamento e qualche video checi manderanno i nostri giovani daPanama». n

Sopra il gruppo dei lombardi, insieme al quale sono partite le tre lodigiane, ritratte anche nella foto a sinistra

di Raffaella Bianchi

«Siamo stati accolti con i mu-sicisti e al nostro arrivo, dopo launa di notte, ci hanno fatto farela sfilata per il paese. Vicino allachiesa sono partiti per noi i fuo-chi di artificio e in chiesa ci han-no fatto vedere un video sul loropaese. Ci ospitano uno in ogni ca-sa, perché erano così in tanti avolerci accogliere che ci hannosuddivisi in ogni famiglia». È Ele-na Bianchini a raccontare, diret-tamente da Panama dove in que-sta settimana è in corso la34esima Giornata mondiale dellaGioventù sul tema “Ecco la servadel Signore: avvenga di me secon-do la tua Parola” (Luca 1, 38).

Elena è di Lodi città, con lei cisono Genny Montanari di Mira-bello di Senna, Adele Castino diCorte Palasio e domani in CentroAmerica arriverà anche Luca Co-rini di Spino d’Adda, seminaristain servizio a Sant’Alberto in Lodi.

Venerdì 25 a Panama arriveràanche il vescovo di Lodi monsi-gnor Maurizio Malvestiti insiemea don Andrea Tenca e don AngeloDragoni, per vivere il culminedella Gmg: la veglia e la Messacon Papa Francesco (che arriveràil 23), sabato 26 e domenica 27 alCampo San Juan Pablo II. Dopoaver partecipato alla Gmg monsi-gnor Malvestiti, dal 28 al 31 gen-naio, sarà a Città del Messico invisita alla Missione di MonsignorPierino Pedrazzini.

Monsignor Malvestiti partirà venerdì e dopo la veglia e la Messa con il Papa andrà in Messico in visita a don Pedrazzini

L'agendadel vescovo

Sabato 19 gennaio San Bassiano Vescovo Patrono della Città e della Diocesi di LodiA Lodi, nella Basilica Cattedrale, alle ore 10.00, accoglie l’omaggio della Municipalità al Santo Patrono in cripta; alle ore 10.30, concelebra la Santa Messa Pontificale presie-duta da Sua Ecc. Rev.ma Mons. Mario Delpini; alle ore 16.30, in Cattedrale, partecipa ai Vespri solenni e in serata al Concerto.

Domenica 20 gennaioII del Tempo OrdinarioA Comazzo, per la Visita Pastorale, alle ore 9.45, prega per i defunti al Cimitero.

A Lavagna, alle ore 10.00, presie-de la Santa Messa per il Patrono San Bassiano e la festa di ringrazia-mento del mondo agricolo; alle 12.00, porge il saluto agli anziani del Centro Sorriso.

A Lodi Vecchio, nella Basilica dei XII Apostoli, alle ore 16.00, presie-de la Santa Messa.

A Lodi, nella Parrocchia dei Santi Bassiano e Fereolo, alle ore 18.00, celebra la Santa Messa.

Lunedì 21 gennaioA Lodi, nella Cappella delle Suore Figlie di San Paolo, alle ore 15.30, presiede la Santa Messa nell’immi-nenza della festa della Conversione dell’apostolo delle Genti.

A Comazzo, alle ore 21.00, per la Visita Pastorale, incontra i Consigli di partecipazione parrocchiali.

Martedì 22 gennaioA Codogno, in mattinata, all’Istitu-to Tosi, incontra gli studenti nella ricorrenza di Sant’Antonio Abate patrono del mondo agricolo.

A Milano, nella Basilica di Sant’Am-brogio, alle ore 19.15, partecipa alla preghiera ecumenica per i giovani presieduta dall’Arcivescovo Metro-polita.

Giovedì 24 gennaioA Lodi, in mattinata, ricorda con i giornalisti il loro Patrono San Francesco di Sales.

Dal 25 al 28 gennaio A Panama per la Giornata Mondia-le della Gioventù.

Dal 28 al 31 gennaioA Città del Messico in visita alla Missione di Monsignor Pierino Pedrazzini, sacerdote diocesano.

Venerdì 1° febbraioA Dresano, alle ore 21.00, Adora-zione conclusiva della Visita Pasto-rale, con i Vicariati di Paullo e Spino d’Adda.

Più facile partecipare ad un funerale, oa un matrimonio? Dipende. Certo, esporsial lutto degli altri è cosa faticosa, ancheperché, non essendo indolore, lascia sem-pre traccia di sé. Inoltre, nonostante tuttii tentativi di rimuovere la questione, unfunerale ricorda sempre che quanto ècapitato al defunto, prima o poi succederàanche a noi, sicché meglio non pensarcitroppo e girare al largo. Tuttavia, è pro-prio questa parentela che ci lega nellasorte comune a commuoverci, cioè a farcimuovere allo stesso ritmo di chi sta pian-gendo.

Partecipare ad una festa di nozze ètutt’altra cosa: la gioia di quella nuovacoppia e delle loro famiglie si riverberae si moltiplica su tutti i presenti. Ci si

IL VANGELO DELLA DOMENICA

Chi ha fede vive appieno sia nozze che funerali

di Don Cesare Pagazzi

trova in un clima felice e pieno di promes-se. La felicità è palpabile e rimbalza suivolti, sul buon cibo, sui bei vestiti e suparenti ed amici ritrovati. Eppure, non ècosì facile e scontato lasciarsi invitare anozze. Infatti, la felicità degli sposini e dichi li ha cari potrebbe essere sale su feriteapertissime, capaci di suppurare, infiam-mando l’anima di invidia e risentimento,o di rassegnazione e tristezza: «Perchéloro sì e io no? Perché a loro la gioia e ame no?».

Insomma sia un funerale sia un matri-monio toccano sul vivo, e non sempreproducono i medesimi effetti; anzi a volteaprono all’anima vie opposte, piacevolida percorrere o troppo oscure da intra-prendere. Gesù va sia a funerali sia a ma-

trimoni. Si sente a proprio agio in en-trambe le situazioni. Ci va con tutto sestesso, con tutta la sua anima e il suocorpo, con tutta la nostra splendida efragile umanità, con tutta la sua maesto-sa divinità. Entra nel corteo funebre del-l’unico figlio di una donna rimasta vedo-va; va a far visita a una bambina morta,ma si lascia invitare anche alla festa dinozze di Cana, la gode, e fa quanto può(eccome se puo!) affinché la festa conti-nui.

Essere discepoli di Cristo, significavivere appieno entrambi gli eventi. Sen-tirsi a proprio agio soltanto in uno di essisegnala che dovremmo allungare il passosulla via fede, che egli ha aperto e portatoa compimento.

CHIESA

Page 3: TESTIMONIANZE In occasione della settimana di preghiera …...Wattson, fondatore dei frati fran-cescani dell’Atonement e co-fon-datore, insieme a madre Lurana Mary Francis White,

CHIESA I SABATO 19 GENNAIO 2019 I IL CITTADINO DI LODI I III

visitati. Sottolinea l’importanza dimantenere la vocazione agricola delnostro territorio».

La visita pastorale nel vicariatosi aprirà domenica 3 febbraio e si concluderà in aprile. Partirà dalla parrocchia dei Santi Antonio Abatee Francesca Cabrini in Sant’Angelo:il 3 febbraio il programma prevedela preghiera al cimitero, la Messa alle 10 e la benedizione delle mam-me in attesa, nella Giornata per la vita; infine la benedizione dei localidell’archivio Bertolotti e l’incontrocon i rappresentati del Centro aiutoalla vita e gli archivisti e i compo-nenti della commissione storica perla causa di beatificazione del medi-co santangiolino.

Intanto nei prossimi giorni nelleparrocchie di Comazzo, Lavagna eMerlino e Marzano, il vescovo mon-signor Maurizio Malvestiti concludeinfatti il suo percorso nel nord delladiocesi. Domani, domenica 20 gen-naio, alle 9.45 sarà per la preghieraal cimitero di Comazzo; alle 10 pre-siederà la Messa a Lavagna per il patrono San Bassiano (al quale la chiesa di Lavagna è intitolata) e perla festa del ringraziamento del mon-do agricolo; alle 12 porterà il salutoagli anziani al Centro Sorriso di La-vagna e alle 12.30 sarà a pranzo congli agricoltori. Lunedì 21 alle 21 in-contrerà il Consiglio pastorale e il Consiglio affari economici di Co-mazzo e Lavagna. n

di Raffaella Bianchi

La visita pastorale arriva a com-pimento nel vicariato di Paullo e siapre in quello di Sant’Angelo Lodi-giano.

Dopo la solennità di San Bassia-no e il viaggio a Panama per la Gmge in Messico in visita a monsignorPierino Pedrazzini, il vescovo ri-prenderà la visita pastorale dedi-candosi dunque al vicariato di San-t’Angelo, penultimo prima della con-clusione con Lodi città.

Si sono già tenuti tre incontripreparatori, due con i laici e uno coni sacerdoti. Dapprima il vescovo haincontrato i Rappresentanti parroc-chiali e i rappresentanti parrocchia-li giovani; poi si è trovato con tuttii sacerdoti a San Colombano; infinelunedì 14 gennaio in Episcopio ha ricevuto i responsabili dei gruppi famiglia, giovani e lavoro. «Un in-contro molto partecipato, con rap-presentanti di tante parrocchie», te-stimonia il vicario foraneo monsi-gnor Ermanno Livraghi.

In quella occasione «il vescovoha auspicato un momento parroc-chiale e vicariale per le famiglie persottolineare l’importanza del sacra-mento matrimoniale, la dimensioneeducativa, la spiritualità familiare– afferma il segretario vicariale donGianfranco Pizzamiglio -. Come co-munità ecclesiale ha ricordato chedobbiamo dare tutto il sostegno al-l’accoglienza della vita e alla nascitadi nuove famiglie, come grembo del-l’“accoglienza dell’umano” e dell’an-nuncio cristiano. E come habitat or-dinario per l’educazione delle giova-ni generazioni. Con i giovani – pro-segue - si è confrontato nel dibattito.Inoltre auspica per fine aprile un’iniziativa sul mondo del lavoroche coinvolga tutta la diocesi e in particolare gli ultimi tre vicariati

VICARIATO DI SANT’ANGELO Il Vescovo Maurizio incontrerà le comunità dal 3 febbraio al 13 aprile

Nuova tappa per la Visita Pastorale

Visita pastorale del vescovo MaurizioVICARIATO DISANT’ANGELO LODIGIANO

Chiesa di Lodi

Celebrazione Eucaristica nelle comunità parrocchiali

“Al ripensarciè divampato

il fuoco” (Salmo 39,4)

SAN BASSIANO Affresco di Cesare Secchi, 1929,

chiesa parrocchiale di Valera Fratta

FEBBRAIO 2019

DOMENICA 3 S. Angelo: SS. Antonio A. e F. Cabrini ore 10.00

SABATO 9 Villanova del Sillaro ore 17.30

DOMENICA 10 Bargano ore 11.00

DOMENICA 17 Marudo ore 10.00

SABATO 23 Camporinaldo ore 18.00

DOMENICA 24 Miradolo Terme ore 17.00

MARZO

SABATO 2 Campagna ore 17.15

DOMENICA 3 S. Colombano al Lambro ore 10.00

VENERDÌ 8 Ospedale Fatebenefratelli ore 10.00

SABATO 9 Calvenzano ore 18.00

DOMENICA 10 Casoni ore 9.30 Borghetto Lodigiano ore 11.00

SABATO 16 Ospedale Valsasino S. Colombano ore 16.00

DOMENICA 17 Caselle Lurani ore 11.00

SABATO 23 Ospedale Delmati S. Angelo Lod. ore 16.00 Castiraga Vidardo ore 18.00 DOMENICA 24 Valera Fratta ore 11.00

DOMENICA 31 Graffignana ore 11.00

APRILE

SABATO 6 Maiano ore 18.00

SABATO 13 Sant’Angelo: Maria Madre della Chiesa ore 18.00

Sono già avvenuti i tre incontri preparatori con monsignor Malvestiti, due dedicati ai laici e uno con tutti i sacerdoti

La visita partirà da Sant’Angelo (nella foto il Vescovo in basilica)

Due giorni di pausa dai ritmi quotidiani, in ascolto della Parola edi se stessi. Gli esercizi spirituali so-no un’occasione per fermarsi, da solio in gruppo, in coppia o con tutta lafamiglia, con un amico o un’amica.«Non è una cosa esclusiva dell’Azio-ne cattolica, ma può iscriversi tuttala diocesi», specifica Raffaella Rozzi,presidente dell’Ac che organizza gliesercizi in collaborazione con Uffi-cio famiglia, Ufficio di pastorale gio-vanile e Centro diocesano vocazio-ni. E prosegue: «Due le novità di que-st’anno. La prima è che i giovanissi-mi saranno presso la Fraternità

francescana di Betania a Cella di No-ceto, in provincia di Parma. I ragazzicondivideranno l’esperienza dellafraternità, dove c’è la comunità ma-schile e femminile, e la predicazionesarà a due voci, proprio da parte del-la fraternità. La seconda novità – continua – è che gli adulti e le fami-glie faranno gli esercizi nello stessoluogo, con due percorsi di predica-zione paralleli, ritrovandosi però in-sieme per la preghiera e la liturgia».

Altri aspetti da specificare sonoche i costi indicati servono a coprireil contributo per le case scelte, masi vuole favorire la partecipazione

di tutti e quindi la presidenza dioce-sana di Ac chiede di essere contatta-ta nel caso si necessiti di una ridu-zione o un aiuto nel pagare la quota(349 706 7378 , [email protected],[email protected]). L’iscri-zione si effettua on line con il modu-lo scaricabile dal sito www.aclodi.it.

Partono per primi proprio i gio-vanissimi, dal 22 al 24 febbraio a Cella di Noceto (Parma). I giovani ei diciottenni saranno invece dal 15al 17 marzo a Lenno (Como), dalle suore adoratrici del Santissimo Sa-cramento: predicherà per loro donRossano Sala, sacerdote della dioce-

si di Como, salesiano, segretario speciale del Sinodo dei vescovi suigiovani (nell’ottobre 2018).

Dal 22 al 24 marzo anche per iragazzi dai 10 ai 14 anni si preparaun tempo di preghiera e riflessione,al Centro pastorale Bellotta di Pon-tenure (Piacenza). La proposta è cu-rata dall’équipe Acr. Dice RaffaellaRozzi: «La partecipazione a questo

turno di solito è legata a quelle co-munità nelle quali esistono già i gruppi Acr, ma sarebbe bello che partecipassero anche altre parroc-chie. Quest’anno i 14enni hanno laproposta del pellegrinaggio dioce-sano a Roma che sarà la settimanasuccessiva, ma agli esercizi può par-tecipare chi frequenta la prima e laseconda media. Sono su misura perloro, si comincia il venerdì poco pri-ma di cena e si finisce col pranzo della domenica».

Adulti, coppie e famiglie saran-no dal 5 al 7 aprile al Garda FamilyHouse di Castelletto di Brenzone (Brescia), con gratuità e sconti peri figli. Infine la terza età si troverà dal 24 al 26 maggio a Caravate (Va-rese), alla casa di preghiera dei padripassionisti. n Raf. Bia.

AZIONE CATTOLICA L’associazione organizza le proposte in collaborazione con Ufficio famiglia, Upg e Centro diocesano vocazioni

Esercizi spirituali, iscrizioni aperte:«Non sono soltanto per i soci di Ac»

I giovanissimi condivideranno la vita di una fraternità francescana

Page 4: TESTIMONIANZE In occasione della settimana di preghiera …...Wattson, fondatore dei frati fran-cescani dell’Atonement e co-fon-datore, insieme a madre Lurana Mary Francis White,

IV I CHIESA I SABATO 19 GENNAIO 2019 I IL CITTADINO DI LODI

Il 17 gennaio, alle 14,30 dopoun periodo di alcuni mesi di malat-tia, è deceduto don Arnaldo Sca-glioni, salesiano sacerdote. Attual-mente era cappellano della Comu-nità delle Figlie di Maria Ausilia-trice di Roppolo, ma le sue originisono lombarde. Nato a Sabbioneta(MN) il 19 gennaio 1939 viene acontatto con i Salesiani nel 1954a Milano frequentando la Chiesae l’Oratorio di Sant’Ambrogio. Dalì inizia il suo cammino di conse-gna al Signore nelle varie tappeche comporta il percorso formati-vo salesiano. Il 16 agosto del 1956emette i suoi primi voti a Missa-glia per poi consacrarsi definitiva-mente al Signore tra i figli di donBosco il 16 agosto del 1962. Prose-gue i suoi studi di teologia a Romapresso il Pontificio Ateneo Salesia-no dove consegue la laurea in Sa-cra Teologia e viene ordinato Sa-cerdote il 22dicembre del 1966. Of-fre le sue primizia sacerdotali nel-

la Casa di Treviglio, dove svolge lamansione di Catechista e succes-sivamente di preside della scuola.Nel frattempo consegue la laureain pedagogia a Milano ed in mate-rie letterarie a Cremona. In segui-to, è nominato direttore nella casadi Fiesco, Vicario del direttore aldon Bosco di Milano, direttore del-l’Opera di Parma. Lasciato il diret-torato della casa di Parma vienenominato Ispettore prima del-l’Ispettoria Lombarda dal 1987 al1993 e poi dell’Ispettoria Adriaticadal 1993 al 2005. Al termine delsuo mandato come ispettore rico-pre ancora la carica di direttorenelle case di Roma san Tarcisio, diForlì e di Loreto fino al 2010 quan-do approda a Roppolo, come cap-pellano delle suore su mandatodel Rettor Maggiore dei Salesianidon Pasqual Chavez.

È stato un salesiano di primagrandezza proprio secondo il cuo-re di don Bosco che ha amato, stu-

diato e cercato di imitare, susci-tando ammirazione in tutti coloroche lo hanno conosciuto.

Avendo chiesto alla direttricedelle Figlie di Maria Ausiliatrice diRoppolo, suor Domenica un trattoche ne definisse bene la figura ela personalità, con una voce rocache lasciava trasparire una venadi profonda commozione mi disse«Un uomo autentico di grande spi-ritualità e profondità di pensiero,un vero direttore spirituale permolti preti della zona, per moltis-simi giovani e per numerosissimefamiglie, che si può dire affollava-no il suo alloggio anche se sperdu-to in un piccolo paese del biellese.Una disponibilità massima nel-l’esercizio del suo ministero e nelsuo servizio che non conoscevalimiti né di giorno né di notte».Apprezzatissimo come predicato-re di ritiri spirituali e come confes-sore ha beneficato silenziosamen-te la nostra terra, pacificando mol-

te coscienze e creando amiciziecostruttive e durature nel tempo.

La telefonata personale dimons. Gabriele Mana, con preghie-ra di estendere il suo cordoglio atutta la comunità salesiana bielle-se e all’Ispettoria del Piemonte,dichiarando tutta la sua parteci-pazione al lutto che ha colpito lanostra famiglia ed esprimendo ilprofondo affetto che ha caratte-rizzato la sua amicizia con donArnaldo, sono una comprova dellastima che ha saputo suscitare eche ora ancor di più gli viene rico-nosciuta.

Personalmente ho potuto go-dere della sua amicizia e condivi-

dere con lui tante preoccupazioniper il futuro della nostra Congre-gazione, sempre all’insegna di unaricerca sincera di fedeltà a quantodon Bosco ci ha lasciato.

Mentre lo consegniamo all’ab-braccio amoroso del Padre celeste,nello stesso tempo rendiamo gra-zie per quanto don Arnaldo è statoed ha operato in mezzo a noi, me-mori di quanto diceva don Bosco:«… quando un confratello moriràsul campo di lavoro la Congrega-zione ne trarrà un grande benefi-cio».

La cura che don Arnaldo haavuto sempre per le vocazioni reli-giose e sacerdotali ci spinge a pre-gare perché il suo sacrificio gene-rosamente offerto nel tempo dellamalattia sia seme fecondo di nuo-ve presenze di giovani, che pren-dano il suo posto nel servizio dellaChiesa e nella cura dei ragazzi edei giovani con i quali sia la Chiesastessa, sia la Famiglia Salesianaintendono camminare.

I funerali si celebreranno oggi,sabato 19 gennaio, alle ore 10 nellaBasilica di Maria Ausiliatrice a To-rino. n

Don Arnaldo Scaglioni

LUTTO Il sacerdote, tornato alla casa del Padre giovedì 17 gennaio, era conosciuto a Lodi e anche nella Bassa, in particolare a Codogno

Un ricordo di don Arnaldo Scaglioni,salesiano secondo il cuore di don Bosco

tempio di Milano vengono a Lodi (nei locali di via Dossena) per il cul-to della domenica mattina, la se-conda e la terza settimana del me-se.

«Siamo un piccolo gregge diquindici persone - dice la signora Esposti, che con il marito è referen-te dei battisti di Lodi città -. Già nel1955 i fratelli e le sorelle si riuniva-no in una casa, il 29 aprile 1962 è stato aperto uno spazio in via Fan-fulla ma in seguito abbiamo dovutovenire via perché si è rovinato lo stabile. Poi per più di due anni ci siamo riuniti nella chiesetta dellaGatta in corso Mazzini, gentilmente

concessa dal parroco delle Graziedi allora. È stato un bel rapporto ecumenico».

A turno, le comunità cristiane diLodi ospitano l’incontro di preghie-ra che si svolge in questo periodo.La settimana di preghiera per l’uni-tà dei cristiani va dal 18 al 25 genna-io. Per la diocesi coincide anche conil periodo di festeggiamenti per SanBassiano, quest’anno inoltre è in corso la Giornata mondiale della Gioventù di Panama che avrà il suoculmine il 25 e 26 gennaio e alla quale anche il vescovo sarà presen-te. L’incontro è stato così fissato pergiovedì 31, ed è aperto a tutti coloro

di Raffaella Bianchi

Sarà la parrocchia ortodossa romena ad ospitare quest’anno l’in-contro ecumenico, in occasione del-la settimana di preghiera per l’unitàdei cristiani. L’appuntamento è pergiovedì 31 gennaio alle 20.30 nellachiesa ortodossa di via Lago di Gar-da a Lodi. Insieme alla comunità ospitante saranno presenti la dio-cesi di Lodi con i fedeli cattolici e ilgruppo dei cristiani battisti che damolti anni si ritrovano in città.

Gli ortodossi romeni faranno glionori di casa insieme alla loro gui-da, padre Nicolae Cazacu. Tra l’altro,il 30 gennaio di ogni anno proprioi romeni celebrano la festa della parrocchia, nata nel 2003 a Lodi edal 2009 stabilitasi nella sede di viaLago di Garda. Una sede che è di-ventata sempre più punto di riferi-mento negli anni anche di fedeli che vengono dalle città vicine, in particolar modo per la Veglia di Pa-squa.

I cattolici invece saranno ac-compagnati da monsignor RobertoVignolo, della commissione Ecume-nismo e Dialogo (il vescovo monsi-gnor Maurizio Malvestiti tornerà ilgiorno successivo dal viaggio a Pa-nama per la Gmg e in Messico). Infi-ne i battisti avranno la presenza deipastori Massimo Aprile e Anna Maffei, marito e moglie che dal

A turno le comunità presenti in città si ospitano a vicenda. Il tema quest’anno è “Cercate di essere veramente giusti”

A LODI Un appuntamento in occasione della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani

Il 31 gennaio l’incontro ecumenicosarà nella parrocchia ortodossa

che vorranno unirsi alla preghiera.Il tema della settimana di pre-

ghiera per l’unità dei cristiani que-st’anno viene dal Deuteronomio ecosì invita: “Cercate di essere vera-mente giusti”. Richiama cioè la veragiustizia, che i cristiani sono solle-citati a perseguire in ogni ambitonel quale vivono e in ogni angolo del mondo. La specificità nell’uni-versalità. Quest’anno per il Pontifi-cio consiglio per la promozione del-l’unità dei cristiani, i testi suggeritiper la settimana e per tutto il 2019sono stati preparati dai cristiani dell’Indonesia, riuniti nel gruppo ecumenico. n

La chiesa ortodossa di via Lago di Garda in quei giorni festeggia anche i suoi patroni (nell’icona in primo piano)

Domani, domenica 20 gennaio,si potrà trovare all’interno delquotidiano “Avvenire”, una paginadedicata alla vita della diocesi diLodi. L’articolo principale sarà de-dicato alla lunga corsa per le “Seicittà” partita sabato 17 novembredal municipio di Paullo che è giun-ta al traguardo di Sant’Angelo loscorso 12 gennaio. Si tratta dellaprima edizione dell’originale per-corso di formazione sociale e poli-tica e di confronto intergenerazio-nale voluto dal vescovo MaurizioMalvestiti, in collaborazione coni sindaci delle sei città della dioce-si, che ha messo a confronto levoci dei giovani lodigiani conl’esperienza degli adulti ammini-stratori del territorio. Iniziativasenza dubbio molto originale cheha sviluppato il dialogo avviatogià lo scorso anno dai “Colloqui diSan Bassiano”. Un secondo artico-lo farà il punto sull’imminenteGiornata mondiale della gioventù(Gmg). È già tempo infatti di ri-prendere lo zaino e ripartire peri giovani lodigiani che si stannorecando in questi giorni a Panamaper incontrare Papa Francesco. Unterzo articolo spiegherà il conte-nuto del messaggio scritto a curadell’Ufficio di pastorale sociale. Sitratta di un messaggio-documen-to che vuole caratterizzare la fe-sta patronale con uno dei trattidel vescovo Bassiano, quello delbene fatto e del bene raccontato.Ci sarà anche un breve articolo,poi, per annunciare le prossimetappe della visita pastorale delvescovo. n Giacinto Bosoni

QUOTIDIANI Domenicasu “Avvenire”la paginasulla Diocesi

Page 5: TESTIMONIANZE In occasione della settimana di preghiera …...Wattson, fondatore dei frati fran-cescani dell’Atonement e co-fon-datore, insieme a madre Lurana Mary Francis White,

CHIESA I SABATO 19 GENNAIO 2019 I IL CITTADINO DI LODI I V

CELEBRAZIONI È disponibile il sussidio per i pellegrinaggi parrocchiali

Diocesi in preghiera per il patronoIeri sera la Veglia solenne ha

aperto le celebrazioni per la festa diSan Bassiano, alle quale “il Cittadi-no” dedica le prime 16 pagine di que-sta edizione. Richiamiamo qui bre-vemente il programma religioso del-la giornata. Alle ore 10, nella criptadella cattedrale, ci sarà l’omaggio della municipalità a San Bassiano,

a seguire Monsignor Mario Delpini,arcivescovo metropolita di Milano,presiederà il Pontificale, concele-brato da monsignor Maurizio Mal-vestiti, vescovo di Lodi, da monsi-gnor Giuseppe Merisi, vescovo eme-rito, e da monsignor Egidio Miragoli,vescovo di Mondovì. Nella giornatasarà presente anche monsignor Gia-

como Capuzzi, vescovo emerito diLodi.

Inoltre, i fedeli sono invitati an-che alla preghiera dei Vespri in cat-tedrale alle ore 16.30.

Domenica 20 gennaio, invece, intutte le parrocchie della diocesi siterrà una celebrazione della Messavotiva di San Bassiano, mentre alle

ore 16, presso la basilica dei XII Apo-stoli di Lodi Vecchio, ci sarà una Ce-lebrazione presieduta dal vescovoMaurizio.

Intanto sul sito diocesano è di-sponibile il Sussidio per i Pellegri-naggi Parrocchiali nel centenario.Durante l’anno, infatti, in particolarenel tempo di Quaresima e Pasqua,le parrocchie sono invitate a com-piere un pellegrinaggio all’urna diS. Bassiano nella Cripta della Catte-drale e alla Basilica dei XII Apostolia Lodi Vecchio. n

l’entrata in Laus Pompeia comeprimo vescovo della città (374), ladedicazione della Basilica Apo-stolorum (387), la sua presenza alConcilio di Aquileia ( 381), al sino-do contro il monaco Gioviniano(391) , la sua presenza al letto dimorte di Sant’Ambrogio (397) e ladata di morte del nostro Patronol’8 febbraio del 409.

Un particolare venne messo inevidenza da questi storici. Si rite-neva che la data di nascita fosseil 19 gennaio. Si scoprì che inveceera la data della Consacrazioneepiscopale, come fu per Sant’Am-brogio. Così la santità e la vita diSan Bassiano prendono veramen-te autentica fisionomia. Purtrop-po, però, fin’ora non si sono trova-ti scritti del nostro santo che pro-babilmente aveva lasciato. Questoa causa della distruzione di Laus.I milanesi diedero alle fiamme an-che i documenti storici.

Il centenario della nascita diSan Bassiano è celebrato per ono-rare il santo, per ricordare le no-stre radici cristiane, storiche e perconoscere sempre più l’ attivitàdi pastore santo che nella sua vitaha vissuto come discepolo di Ge-sù. I miracoli compiuti da SanBassiano sono un chiaro riferi-mento a quelli di Gesù e così sanBassiano diventa per noi il nostropastore che ci guida a seguire ilBuon Pastore coma ci ricorda ilsalmo 22 (23): «Il Signore è il miopastore: non manco di nulla. Supascoli erbosi mi fa riposare, adacque tranquille mi conduce. Rin-franca l’anima mia, mi guida peril giusto cammino a motivo delsuo nome».

Si seguito il programma dellecelebrazioni a Lodi Vecchio.

Domenica 20 Gennaio in Basi-lica dei 12 Apostoli a Lodi Vecchio:ore 16 Santa Messa solenne cele-brata da Mons. Maurizio Malvesti-ti con la presenza dei fedeli, delleAutorità, Religiose, Civili, Militari,e varie Organizzazioni Culturali,concordata dalla Corale della par-rocchia di Lodi Vecchio, direttadal Maestro Adriano Vanelli. Dopola celebrazione: breve visita gui-data della Basilica e “Elevazionespirituale in Musica” con la Coraledella Parrocchia di S. GiovanniBattista di Melegnano. diretta dalMaestro Dante Mombelli, organi-sta titolare della Basilica che ese-guirà alcuni brani all’organo. n

San Bassiano. Vi sono articoli de-gli storici: Prof. Alessandro Caret-ta, prof. Luigi Samarati, prof.Mons. Giuseppe Cremascoli, prof.Luigi Comissari e altri. Pratica-mente si capì che gli episodi nar-rati dalla agiografia erano richia-mi simbolici al fine di dimostrarela santità del santo e le verità difede, perché imitandolo diventas-simo anche noi discepoli di Gesù,cioè veri cristiani. L’agiografia ci-tata viene chiamata simbolica de-vozionale. Infatti, come già detto,San Bassiano è santo perché imi-tava Gesù nella fede e nelle opere.Così deve fare il cristiano. Il Ve-scovo Mons. Oggioni nella prefa-zione evidenziò l’auspicio che lafigura di San Bassiano venissepresentata nella sua certezza sto-rica, anche se la “Agiografia me-dioevale” fosse utile per i suoi ri-ferimenti evangelici. Quindi risul-tarono: l’anno di nascita(319), laConsacrazione episcopale (374),

piedi i cervi. Vuol rappresentareil buon pastore che difende le suepecorelle. Da Ravenna San Bassia-no viene chiamato da alcuni lodi-giani a diventare Vescovo di Laus.Da qui iniziano alcune paginesimbolicamente rilevanti. SanBassiano arriva a Laus e compiesubito dei miracoli (la guarigionedei lebbrosi e altri). Certamentenon viene consacrato Vescovo,come dice la citata agiografia, daSant’Ambrogio. Viene consacratovescovo, infatti, il 19 gennaio del374, mentre Sant’Ambrogio vieneconsacrato vescovo il 7 dicembredel 374. È probabile che San Bas-siano partecipò alla Consacrazio-ne di Sant’Ambrogio. Non è dettoda chi San Bassiano sia stato con-sacrato. Si ipotizza da San Siro,Vescovo di Pavia. Intanto gli studistorici avanzano con criteri mo-derni e le date riguardanti SanBassiano prendono una consi-stenza storica, una vera revisionetotale. Un volume pubblicato nel1974 dalla Curia di Lodi in occa-sione del 16° anniversario dellaConsacrazione episcopale di SanBassiano (374) per iniziativa delVescovo di allora, Mons. GiulioOggioni, presentò una serie di stu-di con date più certe sulla vita di

(Giovanni Baroni: S. Bassiano nel-la storia religiosa e civile, nell’ar-te, nelle lettere e nella legislazioneLodigiana. Archivio storico Lodi-giano—1938) il nome Bassiano de-riva dal greco basileus e indicavala dignità regale. Qualche anno fail prof. Cesare Malusardi sul “Cit-tadino”scrisse che Bassiano desi-gna una persona non molto alta.Lo stesso Baroni afferma che nel-la nostra diocesi Bassiano si pro-nuncia Basan in dialetto e Bassia-no in italiano. Nella sua opera ilBaroni aveva illustrato egregia-mente la vita di San Bassiano se-condo i criteri storici del suo tem-po notando, già allora, alcune per-plessità sottolineate dagli storiciPadre Savio e Mons. Lanzoni. Cosìsi riteneva storica l’agiogravia at-tribuita al Vescovo Andrea. Suquesta interpretazione anchel’enciclopedico Canonico Mons.Luigi Salamina.

Secondo la citata agiografia ilgiovane Bassiano, mandato a Ro-ma a studiare,si convertì al cri-stianesimo e fu battezzato dal sa-cerdote Gordiamo, un prete anzia-no e venerabile di Roma nellachiesa di San Giovanni in Latera-no. Da questo punto San Bassianoè protagonista di molti episodiesemplari in cui emerge la suasantità. Fugge da Roma per evita-re l’ira del padre per la sua con-versione. Va Ravenna e viene con-sacrato sacerdote dal Vescovo diRavenna. Molti episodi trovanoSan Bassiano autore di miracoli,anche se, come scrisse il Vescovodi Lodi Mons. Giovanni Rota, sono«episodi ameni e deliziosissimiche ricordano altri simili nei santimedioevali» (vedi: Fronda d’alloropag. 85.) Tra questi si legge il rac-conto che, mentre va a Ravenna,salva la vita di una cerva con isuoi piccoli inseguiti dai cacciato-ri e il perdono al cacciatore che siera infuriato contro san Bassianoche gli impedisce di uccidere icervi.Il paese dell’episodio cam-bia nome: da Ficocle a Cervia. Perquesto San Bassiano viene sem-pre rappresentato con ai suoi i

di Don Antonio Spini

Quest’anno celebriamo i 1700anni dalla nascita del nostro Pa-trono San Bassiano, primo Vesco-vo di Laus Pompeia (attuale LodiVecchio), fondatore della Diocesidi Lodi. A questa data siamo arri-vati da una epigrafe che riportaquesti dati: San Bassiano resse ladiocesi 35 anni e 20 giorni, morìa 90 anni, quando erano consoliOnorio e Teodosio. Tenendo pre-senti questi dati, si rileva che ven-ne a Laus Pompeia nel 374 comeVescovo, che nacque nel 319 e chemorì l’8 febbraio del 409 l’annodei due citati consoli. Ma la nostracuriosità si chiede: dove è nato?

Le uniche fonti pervenute so-no la Vita Sancti Bassiani Episco-pi et confessoris in latino, risalen-te al decimo secolo attribuita alVescovo Andrea e un manoscrittoin italiano antico risalente al tre-dicesimo secolo. Per questi scrittiSan Bassiano sarebbe nato a Sira-cusa dal proconsole Sergio Bas-siano, pagano. Il nome era abba-stanza diffuso, anche alcuni im-peratori romani avevano questonome e altri personaggi: Gaio Giu-lio Bassiano, sacerdote del dio so-le e suocero dell’imperatori LucioSettimio Severo, Sesto Vario AvitoBassiano, diventato imperatorecon il nome di Marco Aurelio An-tonino Augusto, meglio conosciu-to come Eliogabalo, Lucio Setti-mio Bassiano, meglio conosciutoMarco Aurelio Antonino Augustoprannominato Caracalla, MarcoBassiano Alexiano meglio cono-sciuto con Marco Aurelio Ales-sandro. Nel calendario del Patriar-cato di Mosca ho trovato santi conil nome di Bassiano: 20 marzo,San Gerolamo della Grotte in Po-skov e il suo discepolo San Bassia-no di Murom; 12 Giugno, San Bas-siano e Giona al Monte della Tra-sfigurazione del Salvatore alleisole Solovki; 9 agosto, Sinassi deisanti del Monte della Trasfigura-zione del Salvatore a Solovki.

Anche nella città di Costanti-nopoli tra santi martiri e confes-sori vi era una chiesa dove si in-vocava un santo di nome Bassia-no che ai tempi dell’imperatoreMarciano ( 392- 457- imperatorebizantino dal 450 al 457) il Santoveniva invocato per i suoi miraco-li e virtù eccellenti. Secondo lostorico avvocato Giovanni Baroni

Statua di San Bassiano nella Basilica dei dodici Apostoli nell’antica Laus

L’ANNIVERSARIO Il centenario è celebrato per onorare il santo e per ricordare le nostre radici cristiane

San Bassiano compie 1700 anni

«Mandato a Roma a studiare, si convertì al cristianesimo

«È santo perché imitava Gesù nella fede e nelle opere

Page 6: TESTIMONIANZE In occasione della settimana di preghiera …...Wattson, fondatore dei frati fran-cescani dell’Atonement e co-fon-datore, insieme a madre Lurana Mary Francis White,

VI I CHIESA I SABATO 19 GENNAIO 2019 I IL CITTADINO DI LODI

ghiera comune: uno è personale, co-me pro-memoria, l’altro da conserva-re e riportare all’incontro della prossi-ma Pentecoste, come testimone di unimpegno assunto e riaffermato sia dipersona, sia di Chiesa.

La giustizia si modula a partiredalla migliore conoscenza e acco-glienza reciproca tra le Chiese. Per questo il Cccm ha deciso di dedicareun incontro ogni due mesi a una ri-flessione a tre voci (cattolici, ortodos-si, protestanti) per migliorare il dialo-go e la reciproca conoscenza tra le Chiese membri del Consiglio. Si po-trebbe dire con il desiderio di andareoltre la semplice collaborazione su alcuni programmi per costruire unamaggiore unità di scelte di fede e digiustizia.

La riflessione per gli otto giorni ela celebrazione ecumenica sono in-centrate sul tema principe del verset-to-guida. Anche le diverse Zone pa-storali della Diocesi hanno un pro-gramma di celebrazioni e incontri, curato dal Servizio per l’Ecumenismoe il dialogo della Diocesi. n

anche delle “periferie” e con l’intentodi maggiore ascolto delle diverse vociecclesiali». Il tema della giustizia im-pegna a rivedere molte iniziative, personali e comunitarie, e il Cccm propone al primo incontro la distribu-zione a ciascun partecipante di duecartoncini che riportano all’impegnodi giustizia che ci si assume nella pre-

«Anche le Chiese di Milano si at-tengono alla traccia indicata dal co-mitato internazionale per ogni giorno– spiega la reverenda Vickie Sims, cappellana della Chiesa anglicana diMilano e segretaria del comitato di presidenza del Cccm -, con incontrigiornalieri in chiese diverse per coin-volgere il più possibile di popolazione

Dal 18 al 25 gennaio anche gli ambrosiani sono sollecitati a ritrovarsi uniti

DAL 18 AL 25 GENNAIO Anche nelle Zone pastorali della Diocesi celebrazioni e incontri

È decollata la Settimana ecumenica, «Cercate di essere veramente giusti»

Nell’epoca della longevità, comecoinvolgere gli anziani di oggi e di domani? Che ruolo affidare loro al-l’interno della Chiesa? Come rinno-vare la cura pastorale che la Diocesirivolge loro alla luce dei grandi cam-biamenti?

Il “Movimento Terza Età” si ritro-va a ripensare il significato e lo stiledi una azione pastorale a favore de-gli anziani in due appuntamenti alCentro di via Sant’Antonio 5 a Mila-no.

Il primo dal titolo “La lieta notiziaper noi anziani” si tiene questa mat-tina, sabato 19 gennaio dalle ore 9.All’incontro interverranno il vicario

generale, mons. Franco Agnesi e ilnuovo assistente del Movimento, mons. Franco Cecchin, che terrà unarelazione programmatica cui segui-ranno lavori di gruppo.

Nel secondo incontro, previstoil 16 marzo 2019, interverrà il dottorErnesto Preziosi dell’istituto TonioloUniversità Cattolica, storico dei mo-vimenti e dei partiti politici.

Per effetto del diffuso benessere,abbiamo oggi a che fare con i cosid-detti “anziani giovani” (65-70 anni),generalmente in buona salute, facil-mente protesi a vivere la loro età, ormai sganciata da un lavoro profes-sionale, come riscoperta di una

“nuova giovinezza”. D’altro canto, grazie all’allungamento della vita media, non sono più rare le personeche giungono ai 90 e più anni.

«Quando parliamo di anziani, ciriferiamo a persone che vivono con-dizioni molto diversificate. Fatta sal-va questa grande eterogeneità, glianziani possono– nel caso di noi cre-denti – ritrovare un ruolo nel comu-nicare e trasmettere ai più giovanile realtà evangeliche, proprio facen-dosi testimoni del compimento dellavita che giunge inevitabilmente conl’avanzamento dell’età. Ciò richiedeun sussulto profetico che vada oltreuna dimensione puramente devo-

zionale e pietistica del fatto religiosocui in modo stereotipato sono spes-so legati», spiega mons. Franco Cec-chin, assistente diocesano del Movi-mento Terza Età.

Nato nel 1972, il Movimento Ter-za Età è un’aggregazione laicale checonta attualmente circa 7mila iscrit-ti. Organizzato in gruppi che fannocapo alla parrocchia o alla comunitàpastorale e articolato in organi deca-nali, zonali e diocesani, il movimen-to promuove la formazione religiosa,spirituale, culturale e sociale deglianziani, favorendone l’attivazionee la partecipazione alla vita della comunità ecclesiale e civile. n

DUE INCONTRI I responsabili dei gruppi del “movimento terza età” a convegno per riflettere sul futuro

Qual è il ruolo degli anziani oggi nella Chiesa?

L'agendadell’arcivescovo

Sabato 19 gennaioAlle ore 10.30 a Lodi in cattedrale presiede il solenne pontificale di San Bassiano, patrono della città e della diocesi di Lodi.Alle ore 18 a Limbiate presso la Parrocchia di Sant’Antonio da Padova (Via Monterosa, 12) presiede la celebrazione nella Visita pastorale.

Domenica 20 gennaioAlle ore 9 a Palazzolo Milanese di Paderno Dugnano presso la Parroc-chia di San Martino (Via S. Martino, 2), celebrazione eucaristica nella Visita pastorale.Alle ore 11 a Cassina Amata di Pader-no Dugnano presso la Parrocchia di Sant’Ambrogio (Via Reali, 37), cele-brazione nella Visita pastorale.Alle ore 16 presso il Villaggio Ambro-siano di Paderno Dugnano presso la Parrocchia Sacra Famiglia (Via Tripoli, 92) presiede la liturgia della Parola di Dio nella Visita pastorale.Alle ore 18 a Paderno Dugnano presso la Parrocchia Santa Maria Nascente (Via Roma, 65), celebrazio-ne eucaristica nella Visita pastorale.

Martedì 22 gennaioAlle ore 10 a San Donato Milanese presso la Parrocchia di San Donato (Piazza Pio XII) incontra il clero della Zona pastorale 6 (Melegnano).Alle ore 19.30 a Milano nella Basilica di Sant’Ambrogio (Piazza S. Ambrogio, 15) partecipa alla preghiera ecumenicadei giovani nella Settimana di preghie-ra per l’unità dei Cristiani.Alle ore 21 a San Donato Milanese presso la Parrocchia S. Barbara in Metanopoli (Piazza S. Barbara) incontra i consigli pastorali della Zona pastorale 6 (Melegnano).

Mercoledì 23 gennaioAlle ore 18 a Milano presso il Centro Ambrosiano di Solidarietà (Via Marot-ta, 8) presiede la celebrazione eucari-stica e visita la struttura.

Giovedì 24 gennaioAlle ore 17.30 a Senago presso la Parrocchia S. Maria Assunta (Via S. Maria Nova, 1) incontra docenti e studenti della città.Alle ore 20.30 a Limbiate presso la Parrocchia S. Francesco d’Assisi (Via Ravenna, 2) presiede la celebrazione eucaristica nella Visita pastorale.

Sabato 26 gennaioAlle ore 10.30 a Milano presso l’Istitu-to dei Ciechi (Via Vivaio, 6) incontra i giornalisti e gli operatori dei mezzi di comunicazione sociale nella festa di S. Francesco di Sales.

Domenica 27 gennaioAlle ore 9.30 a Valera di Varedo presso la Parrocchia Maria Regina (Via Friuli, 18) presiede le Lodi mattu-tine nella Visita Pastorale.Alle ore 11 a Varedo presso la Parroc-chia Ss. Pietro e Paolo (Via S. Giusep-pe), celebrazione eucaristica nella Visita pastorale.Alle ore 16 a Limbiate, presso la Parroc-chia Ss. Cosma e Damiano in Pinzano (Via Giotto, 5), celebrazione della Parola di Dio nella Visita pastorale.Alle ore 18 a Limbiate presso la Parrocchia Sacro Cuore di Gesù in Villaggio dei Giovi (Via Speri, 7), celebrazione eucaristica nella Visita pastorale.

È iniziata ieri, venerdì 18 gennaio, la Settimana diPreghiera per l’Unità dei cristiani. Ogni giorno, fino al25 gennaio, cattolici, protestanti, ortodossi e i coptipresenti nella Diocesi di Milano si riuniranno per prega-re e meditare insieme a partire dalla Parola di Dio e,attraverso momenti conviviali, conoscersi reciproca-mente. Si tratta complessivamente di 21 incontri ecu-menici, 6 dei quali si svolgeranno a Milano e gli altrinelle restanti sei zone pastorali della diocesi, organizza-ti dal Consiglio delle Chiese cristiane di Milano e dall’Uf-ficio Ecumenismo e Dialogo della Diocesi; avendo sullosfondo il tema della settimana: “Cercate di essere vera-mente giusti”, scelto quest’anno dai cristiani dell’Indo-nesia e riproposto per tutte le chiese del mondo.

Tra i vari appuntamenti, l’Arcivescovo di Milano,mons. Mario Delpini, ha voluto privilegiare la partecipa-zione alla preghiera ecumenica dei giovani di martedì22 gennaio, presso la Basilica di Sant’Ambrogio. Unascelta che esprime la premura dell’Arcivescovo verso

di Rosangela Vegetti

Si rinnova all’inizio del nuovo an-no l’appuntamento delle Chiese cri-stiane del mondo per una Settimanadi preghiera e riflessione sui granditemi che investono l’umanità e chia-mano le Chiese a un impegno comu-ne e solidale verso l’unità.

Dal 18 al 25 gennaio anche gli am-brosiani sono sollecitati a ritrovarsiuniti sul grande tema «Cercate di es-sere veramente giusti». Il Consigliodelle Chiese cristiane di Milano (Cc-cm), in collaborazione con il Servizioecumenismo e dialogo della Diocesimilanese, ha approntato un percorsoteso ad agevolare questo impegno delle Chiese a operare insieme nellacostruzione di una società più giusta.

La traccia della Settimana di pre-ghiera per l’unità dei cristiani 2019 èstata preparata dai cristiani dell’Indo-nesia. Un Paese complesso, dal puntodi vista del territorio (con ben 17 milaisole) e della popolazione (1340 grup-pi etnici e oltre 740 idiomi locali); deisuoi 265 milioni di abitanti solo il 10%sono cristiani, di varie denominazio-ni, e la maggioranza è musulmana. Un Paese che ben conosce la fatica della convivenza tra differenze e pro-spettive di giustizia sociale. In un contesto che ben conosce anche lace-razioni e conflittualità, i cristiani inIndonesia hanno trovato che le paro-le del Deuteronomio «Cercate di esse-re veramente giusti» (Dt 16, 18-20) parlassero in modo vigoroso della lo-ro situazione e delle loro necessità eben si rapportassero ai diversi conte-sti mondiali. Il richiamo alla giustiziacome codice di vita per tutti e per cia-scun cittadino del mondo di oggi, siaverso gli altri esseri umani, sia versol’intero universo, guida il camminodi preghiera e di unità di fede dei cri-stiani.

Quest’anno la traccia della preghiera è stata preparata dai fedeli indonesiani, alle prese con una situazione di difficile convivenza

INCONTRI TRA CATTOLICI, PROTESTANTI, ORTODOSSI E COPTICrescono le realtà cristiane non cattoliche, le ortodosse sono 32 le nuove generazioni, evidenziata dalla sua recente

partecipazione ai lavori del Sinodo dei Vescovi “I giova-ni, la fede e il discernimento vocazionale” a Roma (3-28ottobre 2018).

Questi gli altri momenti previsti. Sabato 19: Aperiti-vo della giustizia, racconti e musica multietnici nellachiesa Evangelica Metodista di via Porro Lambertenghi,28; lunedì 21: Vespro ortodosso nella chiesa di s. Vitoal Pasquirolo in Largo Corsia dei Servi, 4 e la Celebrazio-ne della Parola nella chiesa Mater Amabilis di via Previa-ti, 8; venerdì 25: Celebrazione ldella Parola con la predi-cazione del romeno padre Ionut Radu, nella chiesa diSanta Maria Goretti, in via Melchiorre Goia, 193.

Per effetto delle migrazioni il numero delle confes-sioni cristiane presenti nella diocesi di Milano è andatoaumentando negli ultimi anni. Attualmente sono 32le parrocchie delle varie giurisdizioni ortodosse, 20 lesale di preghiera anglicane e protestanti frequentateda fedeli di molte nazionalità, 15 le comunità anticoorientali. Circa la metà di tutte queste comunità è ospi-tata in chiese cattoliche concesse in uso dalla Diocesidi Milano, in segno tangibile di ospitalità ecumenica.