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Il Terziario di mercato conta nel Lazio oltre 400.000 imprese che contribuiscono per il 59,4% al PIL del territorio. Un indicatore economico positivo che, sommato a quello degli altri settori, non può che inorgoglire perché fa del Lazio la seconda regione del Paese per produzione di ricchezza. E le nostre imprese ne sono l’anima più prolifica. In questi anni, sono riuscite a resistere alla crisi e ad agganciare la ripresa, nonostante operino in un contesto spesso sfavorevole. Per consolidare e rafforzare questa posizione e fare del Lazio una forza sempre più trainante per il paese, le nostre imprese hanno bisogno di interventi importanti e riforme strutturali. La politica dei prossimi anni non potrà limitarsi a contenere i danni e a vivere quel “presente continuo” che mobilita più opinioni ed emozioni che fatti concreti. Dovrà unire pragmatismo e visione, curando i “mali cronici” che affliggono da sempre il nostro territorio, e dare un’accelerazione decisiva alla “locomotiva” Lazio, per offrire alla regione una prospettiva di medio-lungo periodo e renderla competitiva nello scenario globale. In quest’ottica, abbiamo raccolto le idee e stilato una lista di proposte che riteniamo prioritarie per rimuovere gli ostacoli che frenano la crescita e restituire competitività ed efficienza all’intero sistema. DISEGNARE INSIEME un nuovo modello di sviluppo è il primo passo per lasciarci il PASSATO alle spalle, dare valore al PRESENTE e guardare con fiducia al FUTURO della nostra REGIONE .

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Risolvere la problematica Acqualatina con interventi mirati per far fronte alla gravissima dispersione idrica nel Sud Pontino e nei Monti Lepini, verificando anche la gestione del servizio idrico integrato attraverso i macroindicatori stabiliti dall’autorità per il sistema idrico regionale

Accelerare l’approvazione del PUA (Piano Utilizzazione Arenili regionale) per il rilancio dell’economia del mare e realizzare interventi a tutela delle coste danneggiate dall’erosione, tra cui i ripascimenti, limitando in particolare anche i mega insediamenti di itticoltura e mitilicoltura davanti al litorale pontino

Sostenere la riqualificazione e la rigenerazione sociale ed economica delle aree urbane al fine di arrestare progressivi fenomeni di desertificazione e le conseguenti ricadute negative in ambito ambientale, sociale ed economico stimolando i Comuni ad aderire al protocollo ANCI – Confcommercio

Dare seguito alla Legge Regionale 7/2017 sulla rigenerazione urbana affinché venga data una maggiore premialità ai privati per interventi di miglioramento statico, di riqualificazione architettonica, di efficientamento energetico e di sostenibilità ambientale

Sostenere i Comuni per la redazione di piani merci sovrintendendo con finanziamenti coordinati alla realizzazione di piattaforme logistiche per individuare dei centri di distribuzione merci per ridurre il traffico nei centri urbani e l’inquinamento ambientale

La crescita del territorio passa necessariamente per lo sviluppo delle imprese del Terziario che costituiscono non solo un antidoto contro la desertificazione urbana, ma anche un deterrente contro degrado e criminalità. Allo stesso tempo, dotare il Lazio di adeguate infrastrutture, migliorandone anche la viabilità, significa aumentare la capacità della regione di attrarre investimenti e turisti. Le difficoltà oggettive di spostarsi in tempi ragionevoli sul territorio, lo squilibrio tra una provincia e l’altra, la carenza di intermodalità per il trasporto delle merci mortificano, infatti, le potenzialità di una regione che vanta innumerevoli risorse, partendo dal turismo fino ai distretti industriali d’eccellenza, come ad esempio il polo farmaceutico di Latina, che oggi comprende anche Rieti e Frosinone.

Occorre, quindi, avviare una politica di sistema che contempli:

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Prevedere la realizzazione di interporti secondo le direttrici nazionali (stradali e ferrate) in stretta connessione con le infrastrutture esistenti e da realizzare, ai margini della città di Roma (fuori dal GRA)

Incrementare i nodi di scambio tra gomma e ferro, tra cui: il collegamento ferroviario Roma-Rieti, il collegamento su rotaie Rieti-Terni-Orte –Roma con locomotiva a doppia alimentazione

Accelerare la realizzazione del corridoio intermodale Roma-Latina e della bretella di collegamento Cisterna-Valmontone

Prevedere la realizzazione del Porto commerciale di Fiumicino collegato con la piattaforma logistica della Portuense

Sviluppo delle infrastrutture di accesso alle aree aeroportuali di rilevanza nazionale “Roma Fiumicino” e “Roma Ciampino” ed alle aree portuali di Civitavecchia e Gaeta e istituzione di un collegamento diretto Civitavecchia- Aeroporto di Fiumicino

Istituzione di un Tavolo di confronto istituzionale tra Autorità Portuale, Regione e Confcommercio Lazio per migliorare le sinergie tra i porti e i territori di Civitavecchia, Fiumicino e Gaeta

Prevedere interventi relativi alla realizzazione, ammodernamento o messa in sicurezza di strade ad alta frequenza di utilizzo o strategiche per la viabilità regionale tra cui: la trasversale Civitavecchia - Orte - Terni – Rieti, l’arteria Civitavecchia/Tirreno sud, la Via Salaria da Roma a Rieti e da Rieti a Accumoli, l’Autostrada tra Roma e Latina, la SS dei Monti Lepini, la superstrada Formia-Cassino, il tratto Aurelia-Montalto-Grosseto e la Pedemontana di Formia

Interventi relativi alla realizzazione o potenziamento dei collegamenti ferroviari tra cui: Rieti-Roma, Viterbo-Roma, Viterbo-Civitavecchia, Roma–Latina, Roma-Lido

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Sostegno ai Comuni per il rafforzamento del contrasto all’illegalità e all’abusivismo commerciale ( es. contributo per task force dedicata)

Inasprimento delle sanzioni amministrative per l’abusivismo commerciale e ricettivo Sostegno alla diffusione della cultura della legalità nei confronti dei consumatori e delle nuove generazioni con il coinvolgimento del sistema scolastico

Sostegno dei percorsi di formazione nei confronti delle imprese, soprattutto in fase di avvio, in ottemperanza con le indicazione del D.Lgs 231/01 sulla responsabilità d'impresa

Implementazione delle misure a favore delle imprese, anche in forma aggregata (reti), che intendono dotarsi di impianti di sicurezza e videosorveglianza

Nella nostra regione vi è una percezione diffusa dell’illegalità che non è legata solo ai numeri dei reati effettivamente compiuti quanto piuttosto a comportamenti o a situazioni di degrado e incuria. Tutto ciò danneggia l’immagine del Lazio generando un clima di incertezza e tensione che scoraggia il turismo, gli investimenti e la voglia di fare impresa. Occorre, quindi, mettere in bilancio costi per garantire più uomini per un maggiore controllo del territorio e più risorse finanziarie per sostenere interventi volti ad elevare i livelli di sicurezza nelle nostre città.

In particolare, chiediamo:

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Passare da interventi specifici e congiunturali a interventi strutturali a sostegno dello start up per il consolidamento e l’innovazione delle PMI

Favorire l'orientamento delle imprese verso le strutture di supporto alla trasformazione digitale ( EDI - Ecosistemi digitali per l'innovazione)

Sostenere, attraverso la pubblicazione di bandi dedicati esclusivamente al settore retail, l'adozione di prodotti, processi informatici e innovativi, da parte delle micro e piccole attività che appartengono ai settori tradizionali

Rafforzare politiche di filiera capaci di coinvolgere il mondo delle PMI

Realizzare interventi per la riduzione dei costi amministrativi, la semplificazione delle procedure nei rapporti con la Pubblica Amministrazione ed il miglioramento dell'accesso al mercato

In un mondo che è sempre più globalizzato, digitalizzare il proprio business non è più un optional ma un imperativo se si vuole restare competitivi. La Digital Transformation impone, però, alle imprese un notevole sforzo in termini di investimenti economici e di rivisitazione dei propri modelli organizzativi. Per sostenere questi cambiamenti, il Governo ha lanciato il piano “Impresa 4.0” che prevede incentivi a favore delle PMI che intendono sviluppare processi innovativi. In linea con questi obiettivi strategici, è nato il progetto degli E.D.I. – gli ecosistemi digitali di innovazione - promosso da Confcommercio, per offrire assistenza concreta alle imprese che desiderano realizzare nuovi modelli di business, anche salvaguardando la peculiarità e l’originalità della propria attività tradizionale. Questi hub, preziosi perché capaci di valorizzare le eccellenze territoriali, andranno sostenuti con interventi specifici, e in particolare occorrerà:

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Incentivi e riduzione degli oneri fiscali per le start up, non solo innovative, con particolare riguardo all’imprenditoria femminile e giovanile

Sgravi fiscali a chi affitta i locali a canone agevolato, a imprese di giovani e start-up, nonché in caso di negozi e attività storiche, anche nell’ottica di rivitalizzare i centri storici

Sostegno della Regione a sollecitare l’istituzione di “Zone Economiche Speciali” (Z.E.S.) per favorire la nascita di nuove imprese e lo sviluppo di quelle già esistenti in aree a forte impatto di attrattività territoriale

Sostegno ai processi di fusione dei Confidi 112

Sostegno all’attivazione di quanto previsto dalla lettera r della Legge Bassanini per agevolare, attraverso i Confidi, l’accesso delle PMI al Fondo Centrale di Garanzia

Il Lazio sta attraversando una fase di transizione critica, dalla recessione al ritorno alla crescita. In questo scenario è fondamentale favorire in ogni modo l’accesso al credito e il consolidamento strutturale delle imprese supportandone la capitalizzazione. Per questo chiediamo alla Regione di proseguire con le iniziative per agevolare l’accesso al credito con particolare attenzione a:

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Previsione di bandi per agevolare le imprese nel ricambio generazionale e per salvaguardare le attività commerciali ubicate nei Comuni con meno di 1.000 abitanti

Calendarizzazione dei bandi più omogenea per evitare periodi privi di opportunità

Coordinamento con le altre amministrazioni per evitare duplicazioni di bandi

Creazione di un unico Ente gestore delle varie agevolazioni regionali e realizzazione di procedure uniformi per partecipare ai bandi

Riconoscimento del ruolo di sussidiarietà dei Centri di Assistenza Tecnica delle Associazioni di Categoria nell’erogazione di servizi alle imprese per l’accesso al credito

Attuazione di norme che siano in grado di:

o incentivare le imprese in attività continuativa da oltre 5 anni e le attività storiche; o incentivare il finanziamento del capitale; o incentivare la patrimonializzazione delle imprese; o incentivare le imprese ad avvalersi di consulenze per il check-up economico-finanziario (voucher)

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In un mercato che è sempre più complesso e competitivo, un fattore chiave per lo sviluppo delle imprese è il capitale umano. Per non restare indietro, è infatti fondamentale per le aziende poter gestire al meglio le proprie risorse, accrescerne la professionalità attraverso opportuni percorsi formativi e avere a disposizione strumenti flessibili e agevolativi per far incontrare domanda e offerta di lavoro.

Su questo fronte, occorrerà quindi:

Attivare percorsi di sviluppo dell’imprenditorialità (start-up d’impresa e tutorship delle associazioni nel primo triennio d’attività)

Attivare appositi percorsi di qualificazione e riqualificazione professionale, rivolto a soggetti occupati con qualsiasi forma contrattuale, anche in forma autonoma, inclusi i titolari di impresa, i collaboratori ed i liberi professionisti, attraverso l’accesso a percorsi di alta formazione condivisi dal mondo universitario e dal sistema delle imprese

Proseguire le politiche di sostegno a favore delle aziende in difficoltà economiche (ad esempio: aree di crisi complessa) e implementare le politiche attive per i soggetti privi di occupazione, disoccupati e inoccupati

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Riconoscere il ruolo delle Parti Sociali, inclusi gli Enti Bilaterali, e in particolare quelli riorganizzati in una dimensione regionale, incentivandoli, anche attraverso forme di sostegno diretto, e promuovendone le strutture formative nell’indirizzamento della domanda di formazione continua

Sviluppare l’istituto dei tirocini per favorire la formazione di neoimprenditori e la trasformazione informatica/digitale degli imprenditori e dei lavoratori maturi

Sostenere nuovi modelli organizzativi nelle aziende del Terziario attraverso:

o welfare aziendale, lavoro agile e coworking o conciliazione tempi di vita e lavoro anche per la frequenza percorsi di aggiornamento professionale o valorizzazione del ruolo della previdenza complementare di natura contrattuale anche attraverso apposite campagne di sensibilizzazione per ampliare l’adesione dei lavoratori

Sostenere i progetti di alternanza scuola lavoro, prevedendo incentivi e/o apposite agevolazioni a favore delle imprese e attivando specifici momenti di orientamento con il coinvolgimento delle Associazioni di Categoria

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Formulazione ed approvazione del Nuovo Testo Unico del Commercio

Incentivazione e rifinanziamento delle reti di imprese e realizzazione dei distretti del commercio

Realizzazione di interventi volti a garantire il pluralismo distributivo anche attraverso un’equilibrata pianificazione urbanistica commerciale

Parere obbligatorio delle Associazioni imprenditoriali comparativamente più rappresentative del settore commerciale nella procedura preventiva dell’Accordo di Programma per gli insediamenti di Grandi Strutture di Vendita superiori ai 15.000 mq

Eliminazione della procedura abusata delle deroghe per gli accordi di programma

Il volto del commercio è cambiato. Sono cambiate le formule, le regole (si pensi alla Bolkestein) ma anche l’imprenditoria, che oggi è sempre più giovane, innovativa e straniera. Per questo, è necessario agire su più fronti attivando investimenti per qualificare, ammodernare e migliorare la rete distributiva del Lazio, sostenere le PMI favorendo l’aggregazione dei negozi di prossimità e la loro funzione di collante sociale e, soprattutto, giungere all’approvazione di un Testo Unico sul Commercio per semplificare le procedure, mettere a sistema le risorse e creare una cornice di regole certe.

Chiediamo, pertanto:

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Realizzazione di un marchio di eccellenza delle tipicità

Introduzione della carta di esercizio e dell'attestazione annuale che certifichi, avvalendosi delle Organizzazioni di Categoria, della regolarità contributiva fiscale, previdenziale e assistenziale per gli operatori su aree pubbliche del territorio del Lazio.

Revisione dei Percorsi Integrati Assistiti (P.I.A.), destinati agli operatori del settore food, rafforzandoli come strumento formativo necessario all’abilitazione, ma anche all’aggiornamento e alla riqualificazione professionale. Riformulazione della convenzione prevista dalla Legge di attuazione Regionale n°4 del 28/04/2006, prevedendo incentivi a sostegno delle azioni di assistenza tecnica incluse nei P.I.A e il monitoraggio della professionalità dei soggetti erogatori

Realizzazione di interventi volti alla riconversione di aree industriali dismesse (per esempio, Permaflex a Frosinone) e di Centri Commerciali non più attivi tenendo conto delle eventuali ripercussioni negative sul commercio tradizionale

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Il settore della Sanità è quello che più incide sulla collettività perché deve rispondere in maniera diretta ed efficiente ai bisogni delle persone. Per garantire, come previsto dalla Costituzione, il diritto alla salute a tutti i cittadini è necessario riorganizzare l’intero comparto al fine di far funzionare al meglio ogni singolo ingranaggio che fa muovere questa macchina complessa. Nell’ambito del settore, Confcommercio Lazio rappresenta le aziende fornitrici di beni e di servizi ospedalieri, essenziali per assicurare la qualità delle cure e l’efficacia delle prestazioni. La sopravvivenza di queste imprese è stata duramente messa alla prova dalla lunga stagione dei tagli che ha interessato la Sanità, dalle modifiche al sistema dei pagamenti delle forniture e dalla minaccia dei colossi stranieri. Per questo, poniamo l’accento sulla necessità di:

Monitorare costantemente, attraverso una diligence efficace, le Asl/AO affinché siano in linea con i parametri e le tempistiche stabilite in Accordo Pagamenti Limitare o, possibilmente, escludere l’intermediazione di CONSIP nelle procedure di acquisto in ambito sanitario verificando la possibilità che i soggetti aggregatori operino esclusivamente su base regionale con l’obiettivo di creare benchmark di riferimento per categorie di prodotti e di servizi omogenei alla P.A. Semplificare i processi di acquisizione, nell’ottica della tutela della concorrenza, con riguardo soprattutto alla definizione di modalità volte ad evitare che l’estrema aggregazione e centralizzazione delle committenze portino alla concentrazione dei player aggiudicatari

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Valorizzare il ruolo delle Associazioni di categoria maggiormente rappresentative riguardo alla procedura di cui all’art. 66 del D.Lgs 50/2016, affinché per le stesse sia prevista la partecipazione, o almeno l’ascolto preliminare, alla fase preliminare della stesura degli atti di gara Estendere e perfezionare lo strumento dell’Accordo Quadro, al fine di individuare caratteristiche tecniche e prezzi minimi/massimi praticabili per categorie merceologiche e servizi omogenei così da garantire un confronto competitivo corretto tra operatori economici Prevedere una suddivisione dei lotti di gara che tenga conto della «funzionalità» della prestazione richiesta e della sua tipologia ovvero del «lotto prestazionale», definito su base qualitativa istituire un Premio di Qualità per le imprese che investono in tecnologie, sviluppo e impiego di risorse umane sul territorio

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Il turismo è uno degli asset strategici per il rilancio dell’economia della nostra regione; per questo è importante intervenire con azioni in grado di creare un prodotto competitivo e attrattivo. Ciò che occorre è valorizzare il brand Lazio attraverso politiche integrate e una visione d’insieme dell’offerta turistica regionale che tenga conto delle potenzialità di tutte le province: dal ricco patrimonio storico, archeologico e artistico di Roma e della Tuscia, all’eccellente tradizione gastronomica della Ciociaria fino alle bellezze naturali del Monte Terminillo e dell’arcipelago Pontino.

Un potenziale inespresso che riteniamo possa essere incrementato in maniera efficace attraverso:

Costituzione di una DMO (Destination Management Organization) regionale con l’obiettivo di promuovere l’intera offerta turistica del Lazio valorizzandone il brand anche attraverso strumenti innovativi come l’Ecosistema Digitale del Turismo, l’individuazione di “prodotti” turistici (città d’arte, cammini di fede, turismo termale, lacustre, etc.) e la promozione di percorsi originali (Farm Trip, Educational Tour, itinerari eno-gastronomici)

Maggiore sostegno allo sviluppo del Convention Bureau per incrementare il turismo congressuale e d’affari nell’intera regione

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Pubblicazione con largo anticipo (entro la metà del mese di dicembre) dell’avviso pubblico per la partecipazione degli operatori a fiere ed eventi di promozione turistica in Italia ed all'estero

Revisione e modifica dell’impianto complessivo della Legge Regionale n.13/2007 e ss. mm. (“Organizzazione del Sistema Turismo Laziale”), di alcuni dei suoi Regolamenti Regionali attuativi al fine di renderli più adeguati rispetto alle novità di mercato, soprattutto riguardo all’on- line, prevedendo anche l’introduzione del codice identificativo per gli appartamenti destinati ad uso ricettivo

Partecipazione delle Associazioni comparativamente più rappresentative all’interno al CNEL alla Cabina di Regia sull’Economia del Mare istituita dalla Regione Lazio

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Ormai non è più una novità: nel Lazio il comparto culturale cresce e fa guadagnare contribuendo ad aumentare il PIL regionale. Per sfruttarne le enormi potenzialità occorre, però, partire da un cambio di mentalità, cominciare, cioè, a considerare il settore non più come un fattore sussidiario allo sviluppo del territorio, ma come la sua punta di diamante. Non si può dimenticare, infatti, che la filiera dell’audiovisivo è la seconda industria del Lazio e che gli eventi di spettacolo generano ricadute positive sull’intera economia attraverso la spesa sostenuta da cittadini e visitatori. Si tratta di un circuito virtuoso che è necessario incentivare attraverso:

Incentivi fiscali e sostegno alle imprese culturali e creative, a partire dall’abbattimento delle imposte locali, nella quota parte di competenza regionale, a carico delle sale cinematografiche

Ridefinizione dei criteri e delle modalità di assegnazione dei contributi a valere sul Fondo Unico Regionale per lo Spettacolo dal vivo, previsto dalla Legge Regionale 15/2014 e dal regolamento regionale 6/2016; semplificazione delle procedure e garanzie per l’ottenimento delle anticipazioni

Agevolazioni per favorire il consumo culturale e progetti di filiera/rete fra i vari soggetti che operano nel settore

Ridefinizione del ruolo della Fondazione FILM COMMISSION di ROMA, delle PROVINCE e del LAZIO

Stanziamento di risorse dirette per l’adeguamento strutturale e l’innovazione tecnologica delle sale cinematografiche con particolare attenzione ai Cinema di Città e a quelli neii centri storici

Realizzazione di un circuito regionale di sale dedicate ai film d'autore e di iniziative finalizzate a valorizzare il rapporto tra Cinema e Scuola

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Normativa che definisca i soggetti ricompresi e le modalità di regolamentazione e sviluppo del settore dei Servizi

Promuovere l’accesso dei professionisti agli appalti pubblici, ai bandi per l’assegnazione di incarichi personali di consulenza e favorire il contratto di rete (tra professionisti e tra professionisti e imprese)

Attivare Sportelli del Lavoro Autonomo gestiti in convenzione con le Associazioni di Categoria

Rispettare il principio della piena equiparazione dei professionisti alle PMI senza alcuna esclusione di categorie di professionisti dai beneficiari dei bandi

Favorire bandi regionali per la competitività e formazione dei liberi professionisti

Individuare e promuovere, in collaborazione con le Associazioni professionali, percorsi formativi per l’acquisizione di competenze necessarie ai fini delle qualifiche professionali

Il mondo delle imprese di servizi e delle attività professionali costituisce una realtà di grande rilievo per l'intera economia territoriale, con dinamiche in forte crescita e in controtendenza rispetto ad altri settori imprenditoriali. Negli ultimi anni, per restare competitive, le aziende hanno dovuto mettere in discussione i propri modelli organizzativi e anche il concetto tradizionale di business. In questo scenario caratterizzato da forti cambiamenti, è, quindi, di fondamentale importanza costruire le condizioni che consentano alle imprese di esprimere compiutamente le proprie potenzialità: dal sostegno agli investimenti in innovazione alla regolamentazione del lavoro autonomo, dalla promozione di percorsi di formazione professionale alla valorizzazione dei contratti di rete.

Nello specifico, riteniamo necessario:

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