tamtam magazine - anno ii - numero 4 - aprile 2010

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La rivista di attualità, cultura, spettacolo, sport, costume e società

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free press magazine

free press magazine

Periodico mensile diAttualità, cultura, spettacolo, sport, costume e società.

www.tamtammagazine .it

ANNO II - NUMERO 4APRILE 2010

EDITOREITALIA EDITRICE NEW di Giancarlo Arcano

www.italiaeditrice.com

DIREZIONECosimo Damiano Bordasco(direttore responsabile)

CAPOREDATTOREMassimo Rosario Marino

[email protected]

Dott.ssa Amalia ConteAntonio IacovinoTina PetrilloLuana RacanoSara Valente

COLLABORATORIPotito Belgioioso, Michele Bux,Matteo Caldarella, Vanessa Chiarabella, Carmelina Curcelli, Fiorenzo Figurella, Michela Ingaramo, Alessia Paragone, Giuseppe Marino, Dott. Vincenzo Rizzi,Maurizio Marrese, don Giuseppe Ruppi

GRAFICA E IMPAGINAZIONESTUDIO ARKA - Foggia0881.723980 - 0881.368629

PUBBLICITÀITALIA EDITRICE NEW0881. 723980 - 347.6403966

STAMPAMASTER PRINTING srlModugno (BA)

Distribuito gratuitamente in 30.000 copienella città di Foggia

Registrazione al Tribunale di Foggian° 30 del 19/11/2009

© 2010 - Tutti i diritti di proprietàartistica e letteraria riservati

a polvere del deser to di Qumran, lo sguardo che si perde sui tetti di Lisbona, la confu-sione castigliana e catalana, l’umidità della Provenza.

Le acque diverse, colori e odo-ri distanti, del Tamigi, del Nilo, del Reno.

Per scrivere qualcosa sul viaggio, e non potrebbe bastare il ristret-to spazio di un editoriale, bisogna partire da esperienze vissute sulla propria pelle.

Accennarle, buttarle sulla car ta, parlarne, per ricordare e rivivere sensazioni ed emozioni.

Perché viaggiare altro non è che l’esperienza più grande che ogni uomo può fare su questa terra.

La palestra di vita migliore del no-stro peregrinare in questo meravi-glioso mondo.

Siamo ad aprile, forse potrà impor-

tare poco ai miei lettori ma è il mio mese preferito, e in questi giorni cominciano in maniera più assidua i viaggetti fuoriporta o le lunghe tra-versate oceaniche.

E con questo numero di TamTam, e ve ne accorgerete già sfogliandolo o osservando la copertina, vogliamo far tornare nella vostra memoria le esperienze vissute e, perché no, stimolarvi a smontare le tende e a partire per terre sconosciute, il modo migliore per cominciare un cammino di cambiamento.

Aprile, il mese in cui i sapori assu-mono connotati diversi e i colori diventano radiosi e sfavillanti in at-tesa dell’estate.

Un antico proverbio orientale dice che ogni viaggio, pure quello di mille miglia, comincia sempre con il pri-mo passo.

E allora, nell’augurarvi buona lettura di questo TamTam, vi diciamo pure buon primo passo a tutti.

Per le fotografie di cui non è stato possibile rintraccire gli aventi diritto, l’editore si dichiara pienamente disponibile ad adempiere ai propri obblighi.

Chiuso in tipografia il 31/03/2010

di Cosimo Damiano Bordasco - DIRETTORE RESPONSABILE

BUON PRIMO PASSO

EDITORIALE

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4 NUMERI UTILI

ISTITUZIONIComune di Foggia 0881 792111 - 0881 814111Provincia di Foggia 0881 791111Regione Puglia 0881 725188 SANITA’ PUBBLICA FOGGIAASL FG3 Foggia 0881 731111 Ass. Volontari Italiani Sangue Foggia 0881 615656Az. Ospedaliero Universitaria Foggia 0881 731111 Croce Rossa Italiana Foggia 0881 723753 Emergenza Sanitaria 118 Guardia Medica Foggia 0881 732030 Pronto Soccorso “Ospedali Riuniti” Foggia 0881 732030

EMERGENZAEmergenza Sanitaria 118Carabinieri Comando Provinciale Foggia 0881 634444 Carabinieri Pronto intervento 112 Corpo Forestale emergenza ambientale 1515 Difensore Civico Foggia 0881 791236 Drogatel (Servizio Nazionale Anonimo) 800900800 Guardia di Finanza Pronto intervento 117 Polizia di Stato Pronto intervento 113 P. S. - Questura Foggia 0881 668111 Polizia Municipale FG 0881 331511

Protezione Civile Foggia 0881 791738Telefono Rosa (contro la violenza sulle donne) 0637518261-2Telefono Azzurro (Linea per bambini) 19696 Vigili del Fuoco Pronto intervento 115

TRASPORTI FOGGIAACI Foggia - soccorso stradale 803116Aeroporto “Gino Lisa” Foggia 0881 650539 ATAF Foggia 800253663 CCISS Traffico e viabilitàViaggiare informati 1518Ferrovie del gargano Foggia 0881 725188 SITA Foggia 0881 773117 Trenitalia 892021 SERVIZIACEA Illuminazione Pubblica 800130340 Acquedotto Pugliese Segnalazioni guasti 800735735AMGAS Segnalazione guasti 0881 721414 ENEL Servizio Clienti 800998998ENEL Segnalazioni guasti 803500Fisco on line 848800333

Poste Italiane Telegrammi 186

Poste Italiane Informazioni 803160

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SOMMARIO

CULTURA E SPETTACOLO SPORTIVAMENTE

SOCIETÀ

TALENTI DI CAPITANATA

SALUTE E BENESSERE

NATURA

PRIMO PIANO

Mio fratello è africano Kickboxing...non solo combattimenti

Lo sport fa festa

La Cultura del Viaggio - Il viaggio non ha come finalità il raggiungimento della meta, ma il viaggio stesso.

Tropical Nikki - Un deejay foggiano a Radio Deejay

La birra e i suoi segreti

Sport e divertimento al Sacro Cuore

De Andrè canta De Andrè

Niccolò Fabi insieme a Medici conl’Africa Cuamm per il diritto alla salutedelle popolazioni africane

iLife: iMovie + iDVDIl mondo delle bionde

Il ritorno della Cicogna

14 38

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44

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UTILITÀ & SVAGO

AGENDA p. 54

RISTORANDO

TAMTAM INSIEME

TEST

OROSCOPO

p. 56

p. 58

p. 60

p. 63

Gli appuntamenti di aprile da non perdere!

Un mix di locali, selezionati per voi!

Dedicato a tutti i nostri lettori...

Hai una mente “Spaziale” ?

di aprile

MUSICA

INFORMATICA

L’ANGOLO DELL’EDUCATORE

Il ritorno di un mito

Il Macintosh (5a parte)

Educare a riscoprire la Convivialità

Cattolicinell’Italia di oggiCattolicinell’Italia di oggi

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CATTOLICI NELL’ITALIA DI OGGISeminari di formazione all’impegno sociale e politico

organizzati dall’Arcidiocesi di Foggia-Bovino.di Tina Petr il lo

« attolici nell’Italia di oggi: un’agenda di speranza per il futuro del paese» è il titolo del ciclo di semina-ri promossi dall’Ufficio della Pastorale Sociale e del Lavoro dell’Arcidiocesi di Foggia-Bovino, che si collegano idealmente alla 46° settimana sociale dei cattolici italiani (ottobre 2010). L’iniziativa è stata realizzata in collaborazione con l’Università degli Studi di Foggia, l’ISSR “Giovanni Paolo II”, il Comune e la Provincia di Foggia e con le associazioni: Azione Cattolica, Age-sci, CSI, Modavi, Meic, Anffas, Consorzio Opus, Federsolidarietà, Associazione Salesiani Cooperatori.I seminari di formazione all’impegno sociale e politico inten-dono collocarsi come ponte tra la comunità cristiana e la società, rappresentano un’opportunità formativa importante per tutte le persone interessate ad avere un ruolo attivo nella società attraverso l’impegno nella comunità cristiana, nelle as-sociazioni, nei gruppi, negli ambiti professionali ed anche nelle Amministrazioni Pubbliche e nella politica. Alla presentazione ufficiale, lo scorso 10 marzo presso il Pa-lazzo Arcivescovile, il Vescovo Francesco Pio Tamburino ha rivolto il saluto iniziale ai numerosi partecipanti, sottolineando l’importanza della formazione del laicato, la necessità dell’im-pegno dei cristiani nel sociale e il dovere dei cattolici impegnati in politica di affermare e difendere i valori cristiani.

Dopo l’introduzione dell’Arcivescovo, il prof. Lelio Pagliara, Di-rettore dell’Ufficio della Pastorale Sociale e del Lavoro della Diocesi, ha presentato la proposta formativa che si articola in quattro seminari e un laboratorio conclusivo, precisando che: «La formazione alla conoscenza, alla corresponsabilità, all’im-pegno sociale e politico viene riproposto alle parrocchie come ai singoli cristiani non certo come scuola di partito, ma come necessario completamento della propria formazione umana e cristiana, come forma alta di una “educazione civica” in cui il cittadino sia sempre riconosciuto e rispettato nel suo essere persona così come il Santo Padre ci invita a fare attraverso l’ultima enciclica sociale “Caritas in veritate”». Alla presentazione sono intervenuti anche il sindaco Giovanni B.

6 PRIMO PIANO

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Mongelli ed il presidente Antonio Pepe, che hanno espresso ap-prezzamenti per l’iniziativa formativa promossa dalla Diocesi.È seguito l’interessante incontro di apertura sul tema “Persona, società e famiglia alla luce della Dottrina Sociale della Chiesa”, relazionato magistralmente da Mons. Angelo Casile, Direttore Ufficio Nazionale per i problemi sociali e il lavoro della CEI.Relatore del secondo incontro, lo scorso 26 marzo, sul tema “Partiti e Movimenti: alla ricerca di nuovi soggetti politici” è stato Edoardo Patriarca, segretario del comitato scientifico delle settimane sociali dei cattolici italiani.Il prossimo seminario è fissato per venerdì 30 aprile, il prof. Furio Semerari, ordinario di Storia della Filosofia Morale all’Uni-versità di Bari, relazionerà sul tema “Individuo e Comunità”.L’ultimo seminario, il 28 maggio, avrà come tema “L’attualità del Magistero Sociale di Benedetto XVI”, relazionerà il prof. Angelo Di Bisceglia, vice direttore dell’ISSR e ordinario di Storia della Chiesa moderna e Contemporanea. Si concluderà con il laboratorio chiamato “Question Time”, l’11 giugno presso la sala consiliare della Provincia di Foggia, in cui il presidente Pepe e il sindaco Mongelli saranno sottoposti ad una serie di domande a risposta immediata. «La politica è un dovere civico, un atto di carità verso il prossi-mo» così affermava don Luigi Sturzo, grande sacerdote e tra i politici più insigni del secolo scorso; possiamo pensare alle sue parole come ad un invito all’impegno sociale, a realizzare la nostra missione di cristiani nella storia orientando ogni attività umana a valori superiori, alla ricerca della “virtù” che non può essere indifferente alla sfera pubblica.

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tornato anche per quest’anno il tradizionale appuntamento con le Giornate di Primavera del FAI, acronimo di Fondo Ambiente Italiano, una due giorni completamente dedicata alle bellezze storico artistiche del territorio svoltasi nei giorni 27 e 28 marzo.

L’iniziativa è stata presentata nel mese di marzo presso il Liceo Scientifico “Volta”, alla presenza di: Marialuisa d’Ip-polito, Capo Delegazione Fai di Foggia, il suo Vice Nico Palatella, la Preside Gabriella Grilli e ultima ma non ul-tima Luigia Rotundo delegata Fai scuola della Provincia

di Alessia Paragone

GIORNATEDI PRIMAVERA - FAI 2010

foggiana. Ma anche e soprattutto le bellezze architetto-niche della provincia foggiana tra cui: il centro storico di Ascoli Satriano, il Palazzo Coccia di Cerignola, la Masseria Cacciaguerra ad Ordona, la Masseria Pavoni dei fratelli Carrino a Lucera.Ad aprire il dibattito la Preside Grilli che ha presentato ufficialmente il Protocollo d’intesa tra Fai Foggia e Usp, un legame che si è fatto sempre più stretto negli ultimi anni e che ha permesso a molti giovani di poter fare formazione ma anche una esperienza nuova e divertente:<< Abbiamo formato per questo progetto trentadue ra-

8 TERRITORIO

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gazzi di Ascoli Satriano che avranno il compito di fare da ciceroni. Sono alunni del distaccamento di Ascoli del Liceo Classico Lanza di Foggia e della Scuola Media Nicholas Green, sono coinvolte anche le strutture e le agenzie del territorio di Ascoli >>.La speranza, ha ribadito in ultimo la Preside Grilli, è che accanto all’impegno scolastico di formazione che la scuo-la mette ci sia anche un impegno forte da parte delle istituzioni per aiutare a rendere il territorio fruibile ed accessibile a tutti, anche con strade e strutture migliori, altrimenti il turismo fa fatica ad arrivare.E’ poi intervenuta Marialuisa Ippolito che ha ribadito ai ragazzi presenti in aula l’importanza non solo dell’amore per territorio, ma anche della necessità di un passaparola tra loro in modo da moltiplicare iniziative come quella del Fai nonché la necessità di un amore per il volonta-

riato costante e non episodico: << La vostra presenza come ciceroni è una delle cose più belle e gradite, ma la Provincia di Foggia è grande e vorremmo allargare i contributi, passare parola tra i giovani come voi così da triplicare le forze.Una cosa però è importante: l’impegno nel volontariato va portato avanti, altrimenti diventa un seminare abba-stanza sterile, il volontariato deve essere sistematico e non episodico, da fondisti e non da centometristi >>. Nico Palatella invece, ha incentrato il suo discorso sul tema della valorizzazione delle risorse territoriali, spiegando an-che come queste abbiano ormai dato luogo alla creazione ed allo sviluppo di nuove e richieste professionalità:<< La valorizzazione del territorio è il lavoro del futuro, anzi in alcune zone d’Italia è già il lavoro del passato o del presente.Voi ragazzi avete una fortuna che è quella che il patrimo-nio della Provincia di Foggia è ancora sconosciuto questo può veramente fornirvi spunti e può realmente diventare una grossa opportunità per i più giovani. I nuovi bandi, an-che in ambito scientifico, aprono a finanziamenti volti alla ricerca con indirizzo beni culturali e sarà nostro compito trovarci pronti a quanto ci proporrà il futuro attraverso la presenza di figure e profili professionali adeguati >>.In ultimo le parole di Luigia Rotundo che ha illustrato il programma di quest’anno: << Abbiamo scelto per quest’an-no Ascoli Satriano ci saranno visite guidate dai nostri ciceroni al centro storico, al polo museale, alla Cattedrale. I ragazzi inizialmente sono titubanti, timorosi, ma una volta entrati nel ruolo tutto ciò passa >>.Insomma tutti insieme a riscoprire e scoprire le bellezze della nostra Capitanata, un viaggio che attraversa i confi-ni della memoria e sensoriali, che ci riporta indietro nel tempo facendoci riscoprire le nostre radici.Le nostre radici sono importanti, fanno parte del nostro essere perciò dobbiamo amarle e rispettarle ricordando anche che: come disse Antoni Gaudì, uno dei più famosi architetti del secolo scorso, “L’originalità consiste nel tor-nare alle origini”.

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stata la cattedrale di Lucera ad ospitare, domenica 7 marzo, il primo incontro regionale della Comunità “Gesù Ama” in Puglia.L’ evento di festa ha vissuto il momento più forte con la Santa Messa presieduta da S.E. Mons. Domenico Cor-nacchia vescovo di Lucera-Troia che ha accolto calorosa-mente gli oltre 800 fedeli che hanno affollato il Duomo di Lucera, numerosi organizzati in gruppi di preghiera pro-venienti da Taranto, Brindisi, Pulsano, San Giorgio, Lizzano e Frosolone, Francavilla e Sava, ma anche Vieste, Carpino, Peschici, Ripamolisani, Vico, ed una rappresentanza dei re-sponsabili della comunità di Roma.Qui, come ha spiegato uno dei membri del CNS, Laura, nel messaggio di Benvenuto, “lo Spirito Santo ha voluto riunirci per qualcosa di grande, nel cuore di Lucera, come segno tangibile di unità e comunione, nonché per testimoniare la vivacità e il dinamismo della Chiesa oggi più che mai e l’impegno come laici a lavorare per l’edificazione del Re-gno di Dio”. Con questo incontro gli organizzatori hanno

A Lucera primo incontroregionale in Puglia

della comunità Gesù Ama

“..ED ESSI FURONO TUTTI PIENI

DI SPIRITO SANTO” (AT 2,4)

di Massimo Rosar io Marino

anche voluto rispondere all’invito di Mons. Cacucci, pre-sidente della Conferenza Episcopale della Puglia, un’ap-pello accorato ad una presenza massiccia di laici credenti e credibili che siano in grado di annunciare Cristo nella realtà pugliese, senza dimenticare il ruolo di frontiera tra la Chiesa e il mondo. Il Vescovo Mons. Cacucci tra l’altro, come riporta il quotidiano “Avvenire” proprio nel mese di marzo ha annunciato il prossimo convegno ecclesiale regionale che si svolgerà a San Giovanni Rotondo dal 28 aprile al 1 maggio 2011 sul tema “I laici nella Chiesa e nella società pugliese oggi”. In piena sintonia con i vescovi e la Chiesa tutta i parteci-panti hanno dunque voluto pregare insieme per il risveglio delle coscienze, per un rinnovamento sociale oltre che spirituale, ma soprattutto perché l’annuncio di salvezza che viene da Cristo, raggiunga i cuori più duri, più lontani e ciascuno possa riscoprire il dono della fede.Dopo la preghiera comunitaria, la relazione di uno dei membri del CNS, Ciro, sul tema “In Puglia sotto l’azione dello Spirito Santo”, poi le testimonianze di alcuni fedeli, Pino di Pulsano e Giuseppe di Vieste che hanno voluto rac-contare a tutti il loro incontro con il Signore, l’abbandono della vecchia vita e la rinascita ad una nuova vita dopo aver conosciuto e toccato con mano l’amore di Gesù.Infine la Santa Messa in forma solenne presieduta da S. E. Mons. Domenico Cornacchia vescovo di Lucera-Troia che ha esortato tutti ancora di più a camminare sulle orme di Cristo, ad essere testimoni autentici in ogni ambito della vita, con passione e serietà.Un’ esplosione dello Spirito dunque, che ha travolto e coinvolto numerosi giovani che per la prima volta hanno fatto esperienza di un Dio vivo e presente, attraverso una comunità festosa ed in preghiera.

1010 TERRITORIO

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in corso la campagna di sensibilizzazione “Mio Fratello è Africano”, promossa da Medici con l’Africa Cuamm (Collegio universitario aspiranti e medici missionari), a sostegno del diritto alla salute delle popolazioni africane; testimonial della campagna sono alcuni personaggi del mondo dello spettacolo (Niccolò Fabi, Vero-nica Pivetti, Francesco Facchinetti, Niccolò Ammaniti, Mago Forest, Rossano Galtarossa, Luca Manfredi, Samuele Papi e Alessadro Fei) che sui dépliant sono stati fotografati simbolicamente con il volto colorato di nero, ritratti che testimoniano e invitano a seguire la scelta di sostenere l’attività di Medici con l’Africa.La campagna sociale ha coinvolto anche l’Università di Foggia, lo scorso 19 marzo, presso l’Aula “Turtur” della facoltà di Medicina e Chirurgia, si è tenuta la conferenza dal titolo “Mio Fratello è Afri-cano” per far conoscere i progetti di solidarietà e di promozione sanitaria in Africa.L’iniziativa, organizzata dalla sede locale di Foggia del SISM (Se-gretariato Italiano Studenti in Medicina) in collaborazione con l’organizzazione Medici con l’Africa Cuamm, ha visto la partecipa-zione straordinaria del cantautore Niccolò Fabi che attualmente è impegnato nel suo tour di concerti dal titolo “Solo un uomo tour” insieme a Medici con l’Africa (i concerti sono preceduti, nella maggior parte delle città, dagli incontri nelle sedi universitarie).

Mio fratello è AfricanoNiccolò Fabi insieme a Medici con l’Africa Cuamm per il diritto alla salute delle popolazioni africane

di Tina Petr il lo

Niccolò Fabi è intervenuto alla conferenza per presentare l’inedito documentario dal titolo “Mio fratello è Africano” che illustra la sua visita ad alcuni dei centri clinici presenti in Africa gestiti dall’orga-nizzazione Medici con l’Africa e dal SISM. «Il documentario è importante per entrare in un mondo diverso -commenta il cantante- l’Università è il luogo migliore per presen-tarlo, qui le persone si confrontano, nascono speranze, obiettivi; è bello che in una Facoltà non si parli solo di medicina, è bello che un cantante non parli solo di musica. Siamo alleati in un’espe-rienza che è la Vita, ho abbracciato l’esperienza di Medici con l’Africa perché ho sentito un “linguaggio” simile, è un’organizza-zione che è stata per sessant’anni nella penombra, che preferisce “fare”, anch’io sono un fan della penombra, ho deciso di utilizzare i concerti per far si che anche la storia di Medici con l’Africa sia condivisibile».Nel suggestivo reportage, che ha rapito l’attenzione dei numerosi studenti e docenti presenti, il cantautore ci racconta con imma-gini e parole, i cinque giorni trascorsi in Uganda, condividendo riflessioni e sensazioni suscitate dalla visita ai centri del Cuamm, «arrivare in Africa significa spogliarsi dei propri vestiti e non solo di quelli -commenta- è un viaggio incontro alla nudità, al nocciolo, all’essenza delle cose».

14 CULTURA e SPETTACOLO

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Il documentario ci mostra l’Africa sofferente, dove molte persone muoiono a causa di malattie che in altre parti del mondo sono facil-mente curabili, un continente che è una ferita aperta nella coscienza dell’Occidente spesso distratto. «Quanto rimarrà in noi di ciò che è stato vissuto qui? -riflette il cantante a fine documentario- La continuità è ciò che mi viene in mente, riuscire a tenere l’attenzione costante sulla quotidianità è probabilmente la sfida più importante, la cosa più difficile, noi ci proviamo e ci proveremo». Colonna sonora del documentario è l’emozionante brano Fuori o dentro di Niccolò Fabi, estratto dall’ultimo album “Solo un uomo”, caratterizzato da densità di contenuti e riflessioni, «“Solo un uomo” è un disco che parla anche dell’origine comune di tutti gli esseri umani, -afferma Niccolò- tutti “solo uomini” abitanti, non possidenti, di questo pianeta. L’incontro con Medici con l’Africa Cuamm è la possibilità e il desiderio di raccontare insieme alcune storie di questi uomini». Nel testo di Fuori o dentro il cantate riflette su un dubbio che spesso lo riguarda: se stare “fuori o dentro” la società, se mettersi in gioco, anche quando si ha paura, per cercare di migliorare le cose oppure scegliere di farsi da parte; un dubbio che risolve in positivo, scegliendo di stare “dentro” per aiutare l’Africa, con la semplicità e la discrezione che lo caratterizzano, «per raccontare e stimolare insieme -afferma- quella sensibilità necessaria che serve per dire consapevolmente “mio fratello è africano”».L’invito degli organizzatori è di scaricare il kit della campagna dal sito (www.mediciconlafrica.org) e condividerlo anche in rete per sostenere l’attività di Medici con l’Africa.

Medici con l’Africa Cuamm è un’organizzazione non governativa che si spende per il rispetto del diritto umano fondamentale alla salute e per ren-dere l’accesso ai servizi sanitari disponibile anche ai gruppi più marginali delle popolazioni; nata nel 1950 con lo scopo di formare medici per i paesi in via di sviluppo, attualmente opera particolarmente in Africa avvalendosi di una sede in Italia, a Padova, e di sette uffici di coordinamento nei paesi africani (Angola, Etiopia, Kenya, Mozambico, Tanzania, Ugan-da, Sudan). L’organizzazione è presente sul campo con 56 progetti principali, molteplici interventi di supporto e 94 volontari, i medici e volontari ope-rano in ospedali, distretti, scuole e università.

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energy

TEKNA energyS.P. 115 Km.1,20071100 FOGGIA (Italy)tel. +39 0881 750549fax +39 0881 750552www.teknaenergy.net - [email protected]

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FOTOVOLTAICOL’energia inesauribile del sole può essere convertita in energia elettrica con l’utilizzo dei pannelli fotovoltaici. La Tekna Energy progetta, fornisce ed installa impianti fotovoltaici per uso residenziale, per attività commer-ciali ed industriali e per la realiz-zazione di parchi fotovoltaici.

EOLICOLa forza del vento, utilizzata in passato per la rotazione dei mulini a vento, viene oggi sfrutta-ta per generare energia elettrica. La Tekna Energy progetta, fornisce ed installa impianti con turbine eoliche a partire da picco-le potenze fino a turbine da megawatt.

BIOMASSEColture specifiche ed utilizzo di scarti e sottoprodotti provenienti dall’agricoltura e dalla silvicoltura abbinati a differenti tecnologie, consentono alla Tekna Energy di fornire impianti “chiavi in mano” per la produzione di energia elettrica da biomasse.

FINANZIABILITA’La Tekna Energy affianca il cliente nella ricerca dei fondi necessari per sostenere l’investimento degli impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili, ne cura il rapporto con gli Istituti di Credito e lo accompagna fino al finanziamen-to del progetto.

La Tekna Energyopera nel settore delle ener-gie rinnovabili fornendo PRO-DOTTI, IMPIANTI e SERVIZI per la produzione dell’energia elettrica e per il risparmio energetico. Le esperienze applicative maturate nella fornitura di impianti, a partire da potenze di pochi Kilowatt fino ai Megawatt, consentono alla Tekna Energy di essere il partner ideale per poter trasformare la propria abita-zione, fabbrica o azienda agricola in una centrale di produzione di energia elettri-ca, utilizzando le fonti inesau-ribili e rinnovabili della natura, quali sole, vento e biomasse.

La Tekna Energysi affianca al cliente in tutte le fasi principali decisionali dell’investimento, a partire dalla definizione dello stesso, alla ricerca del canale finan-ziario, all’individuazione della soluzione tecnica, alla stesu-ra del business plan, alla scelta delle apparecchiature, fino alla realizzazione, alla messa in produzione ed alla manutenzione preventiva e in

emergenza dell’impianto.

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l suo nome può evocare qualche famoso deejay straniero, ma dj Nikki è italiassimo, anzi foggianissimo. Nasce a Foggia nel 1971 e all’anagrafe è Fabrizio Lavoro.

Il suo nome d’arte, Nikki, significa diario in giapponese (è stato anche un movimento letterario nipponico), e nasce artisticamente come chitarrista-conduttore a Deejay Tele-vision. Nel marzo 1990, a 19 anni, inizia a lavorare a Radio Deejay con un programma di rock & roll. Nel 1994 pubblica l’album Rock normale, partecipando al Festivalbar e vincendo il concorso Un disco per l’estate con la canzone L’ultimo bicchiere, scritta da Max Pezzali, che appare come ospite nella versione incisa nell’album. Nel 1997 collabora con Jovanotti, suonando la chitarra, voce e dischi prima dei concerti. Nel settembre ‘98 torna a Radio Deejay con il programma “The Net” e successi-vamente conduce con suo fratello Christian “Il Kiosko” (estate 1999), la base di quello che saranno le trasmissioni degli anni seguenti, più live e più chiacchierate.

Qualche anno dopo nasce “Tropical Pizza” (nome di una pizzeria trovata in un remoto paesino dell’ Austra-lia) che diventerà un vero e proprio cult soprattutto per le band emergenti italiane, si trasmette la sera tardi e inizia una lunga serie di jam live con ar tisti famosi e non. Il programma grazie ad una programmazione insolita capace di mischiare rock alternativo ed esecuzioni live ha da sempre un folto seguito di ascoltatori che hanno costituito anche alcune community composta dai così detti tropicalisti.

La programmazione è dedicata soprattutto alle sono-rità Rock e Alternative, ma passa anche per Funk e Hip Hop, fino ad arrivare alla Discomusic anni ottanta; nel corso della trasmissione è riservato uno spazio, non fisso, per le esibizioni dal vivo con sola voce e chitarra di artisti, gruppi musicali importanti accompagnati spesso dello stesso Nikki.

TROPICAL NIKKIUn deejay foggiano a Radio Deejay

di Antonio Iacovino

TROPICAL NIKKI

18 TALENTI di CAPITANATA

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Dal 2007 nel programma vengono affrontati temi che tal-volta sfociano nel paranormale la rubrica “paratropical”.

Al gruppo, si aggiunge anche il poli-strumentista Cesarone e nasce la delirante versione televisiva di “Tropical Pizza”: “Superfluido” in onda su Deejay TV nel 2001. Qualche anno fa, precisamente nel 2002, Nikki si prende un anno di pausa e lo passa quasi interamente a New York, provando mille lavori occasionali (insegnante di italiano, cameriere e autista/traslocatore) ascoltando e suonando nuova musica.

Torna ufficialmente nel palinsesto di Radio Deejay nel Set-tembre 2003, quando installa una postazione radio in un bilocale sulla undicesima strada di Manhattan; inizia il perio-do del Tropical Pizza, in stile radio “pirata”, da New York.

Tra i progetti paralleli collabora al progetto Rezophonic, collettivo di musicisti (tra gli altri Caparezza, Negramaro, Pau dei Negrita, Cristina Scabbia) con finalità di tipo bene-fico e umanitario in particolare nei Paesi del terzo mondo. Infatti qualche hanno fa si è recato in Kenya per sostenere fattivamente la campagna Amref per l’istallazione di nuovi pozzi d’acqua.

Appena gli è possibile si dedica a lunghi viaggi tra America, Caraibi e Europa, nei quali cerca nuovi stili e ritmi musi-cali con i quali contaminare la sua musica e sperimentare nuove melodie.

Al momento Nikki vi aspetta dalle 16 alle 18, tutti i giorni, su Radio Deejay con il suo programma, “Tropical Pizza”, che nonostante abbia compiuto il decimo anno di età non stanca mai con la continua ricerca di stili musicali nuovi ed emergenti.

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Page 23: Tamtam magazine - Anno II - Numero 4 - Aprile 2010

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ella società dei media ha ancora una sua validità pedagogica e didattica il viaggio d’istruzione?È ancora un momento insostituibile del processo edu-cativo e conoscitivo, in quanto esperienza diretta di diverse realtà?Secondo l’espressione dell’Ulisse dantesco, viaggiare significa “Divenir del mondo esperti”, vuol dire entrare in altre dimensioni.La mitologia, la preistoria e la storia del viaggio sono legate allo sviluppo e all’incontro con altre culture;i commerci sospingevano gli ardimentosi per vie scono-sciute; missionari religiosi e le spedizioni militari andava-no per terre lontane. Non dimentichiamo la diffusione del Buddismo in Cina e poi in Giappone, l’Islamismo in Persia, in Afganistan, in India e in Indonesia, il Cristia-

nesimo nelle due Americhe, che tracciò rotte verso l’ignoto.Se parliamo di viaggiatori solitari ricordiamoci di Eroto-do, osservatore di costume, storico e geografo; di Ales-sandro, diffusore dell’Ellenismo; degli Europei medievali che conobbero altri paesi nei loro pellegrinaggi.Qualcuno potrebbe obiettare affermando che queste spedizioni erano dettate da brama di potere o “Auri sacra fames”, ma quasi sempre avevano motivazioni giustificate dal desiderio della conoscenza.Tutta la storia è costellata dal richiamo del viaggio.Il viaggio diventa metafora di crescita e di arricchimento sia personale che pubblico: basti ricordare fra i tanti viaggi, quelli di Goethe e di Stendhal in Italia, le peregri-nazioni di Voltaire o La Recherche di Proust.

LA CULTURA DEL VIAGGIO

di Carmelina Curcelli

Il viaggio non ha come finalità il raggiungimento della meta, ma il viaggio stesso.

22 SOCIETÀ

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L’espressione per antonomasia del viaggio come metafora di crescita è da ricercare nell’opera filosofica di Hegel “Fe-nomenologia dello spirito”. In essa è palese il viaggio che la coscienza (umanità) compie per ritrovarsi, per capire, per avere consapevolezza di ciò che lei stessa è.Per essere più attuali, potremmo visionare o far visionare ai giovani il film “Nelle terre selvagge” di Sean Penn, storia di un ragazzo laureato che intraprende un viaggio verso l’Alaska per la rinascita del suo essere nel mondo. Il film mette in evidenza la categoria del viaggio che è l’impreve-dibilità, il movimento, il divenire che è vita, il cambiamento e quando c’è cambiamento c’è apprendimento. Il richiamo al viaggio nella tradizione culturale della nostra civiltà è forte e la scuola non può estraniarsi dal compito di orga-nizzare e realizzare momenti di apertura all’esterno.Le visite guidate e i viaggi d’istruzione sono possibili epi-sodi d’interazione tra la scuola e l’extrascuola. Essi pre-suppongono motivazioni culturali, didattiche ed educative,

pertanto la loro realizzazione richiede una precisa, ade-guata programmazione didattica e culturale fin dall’inizio dell’anno, configurandosi come esperienza di apprendi-mento e di crescita della personalità.Se un tempo il viaggio rappresentava uno strumen-to di conoscenza insostitubile rispetto a realtà lontane dall’esperienza ordinaria, oggi gli strumenti d’informazione consentono viaggi stimolanti stando seduti in poltrona.La conoscenza dell’intero pianeta è alla portata dei nostri bambini e giovani che possono viaggiare in casa propria, seduti in modo comodo e tranquillo.Viaggiare in internet non è prendere il pullman, ma è stare fermo. Alla conoscenza appresa dallo schermo della tv e da internet, manca la dimensione tridimensionale data dal tatto, gusto e olfatto.Solo la dimensione tridimensionale può nobilitare il valore educativo del viaggiare scolastico. Il viaggio diventa l’asse privilegiato dell’incontro fra progetto formativo e cultura antropologica, fra esperienza scolastica ed esperienza ex-trascolastica, favorendo un apprendimento più aderente ai bisogni di conoscenza delle nuove generazioni, per fa-vorire un autentico arricchimento culturale attraverso i contatti reali con la storia, la cultura, il territorio.Dire ad un bambino, ad un giovane o ad una qualsiasi persona che stanno per allontanarsi da casa per qualche tempo: buon viaggio, è l’augurio di tornare arricchito di esperienza e di umanità.

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RESPIRO D’EUROPAdi Cosimo Damiano Bordasco

on questo saluto, titolo dell’articolo che avete tra le mani, venti alunni di quinta elementare dell’VIII Circolo Didattico “San Pio X” di Foggia, hanno concluso il loro soggiorno nella nota città tedesca di Colonia.I piccoli studenti, di appena dieci anni, accompagnati dalle docenti Maria Costi, Marcella Del Tito, Tiziana Scarnata e Donatella Stornaiuolo, sono stati accolti ed ospitati da bambini e famiglie tedesche nell’ambito del Progetto Co-menius. Si tratta di una iniziativa che rientra nel Programma di Apprendimento Permanente, Lifelong Learning Program-me (LLP), che riunisce al suo interno tutte le attività di cooperazione europea nell’ambito dell’istruzione e della formazione dal 2007 al 2013. Il Progetto di partenariato con le scuole di Germania, Polonia, Turchia e Spagna, nasce dalla “ferma convinzione – hanno dichiarato a TamTam le docenti - che il rapporto con realtà diverse dalla propria, accresca la sensibilità verso l’altro e fortifichi gli ideali di condivisione dell’insegnamento scolastico in una dimensione europea”.Una settimana di soggiorno che ha visto i piccoli studenti coinvolti in numerose attività didattiche, che si svolge-vano la mattina nella scuola di bilinguismo Vicenz-Statz di Colonia e in uscite didattiche alla scoperta dei luoghi indicati nella guida “Small Globe Trotter”, già realizzata dagli studenti di tutte e quattro le scuole.

In tal modo, gli alunni hanno visitato il Duomo di Colo-nia, il centro storico della città, lo zoo e il museo della cioccolata, lungo il fiume Reno, trascorrendo momenti indimenticabili.Dopo giornate entusiasmanti e con il fiorire di nuove amicizie, rientrare a casa per molti è stato quasi motivo di dispiacere “e questo, per tutti noi – hanno concluso le docenti - è stato motivo di grande orgoglio in quanto significa che tutti si sono trovati veramente bene”.“A conclusione di quest’esperienza, eccezionale data l’età dei partecipanti – ha chiosato il dirigente scolastico Gio-vanna Caserta – un ringraziamento particolare va alle famiglie, ai bambini e alle docenti che hanno reso possi-bile tutto questo, cogliendo l’opportunità di confronto e di crescita personale”.

24 SOCIETÀ

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DAL TEMA DI UN ALUNNO:IL MIO VIAGGIO IN GERMANIAMi chiamo Emanuele D’Addato e frequento la classe 5^D della Scuola Primaria “S.Pio X” di Foggia.Lo scorso 8 marzo ho avuto l’opportunità di partecipare al viaggio di scambio linguistico-culturale realizzato con il progetto Comenius.Siamo partiti in 20 alunni accompagnati da 4 maestre.Ero Contento.Non vedevo l’ora di vedere Colonia e di conosce-re il bambino che mi avrebbe ospitato.Di lui sapevo solo il nome Robin Redlinger e che sicuramente era tedesco.Quando siamo atterrati all’aeroporto di Colonia c’erano ad accoglierci alcune maestre della scuola primaria “KGS Vincenz Startz” che, in metropolitana, ci hanno accompagnato fin scuo-la.Siamo entrati nella scuola ma le famiglie ospitanti non c’erano ancora.Ci hanno offerto l’acqua, ma io non avevo sete.Dopo pochi minuti iniziarono ad arrivare alcune famiglie, tranne quella che doveva ospitare me.Ho cominciato a pensare:”Chissà come saranno…”, ma men-tre pensavo ho visto due bambini con una signora e subito ho capito che era “la mia famiglia”; infatti mi sono sentito chiamare:”Emanuele D’Addato!”Avevo un po’ di paura, ma poco dopo mi è passata.Arrivati a casa non avevo molta fame, anzi non ne avevo per niente. Ho provato a mangiare qualcosa per non sembrare scortese, ma non ci sono riuscito e subito dopo la telefonata di mia madre e di mia sorella sono andato a dormire.Il giorno successivo alle 6:30 ci siamo sve-gliati e, dopo un’abbondante colazio-ne con latte, cereali, biscotti, toast e uova, la signora Mareen, mamma di Robin, ci ha portati a scuola a piedi.Fuori faceva molto freddo ma sen-tivo che stava per iniziare una fantastica avventura.La scuola “KGS Vincenz Startz” è un

bellissimo edificio con un enorme giardino pieno di giochi.Sono andato in classe con Robin e, Insieme agli altri suoi compa-gni, abbiamo fatto un cartellone sugli animali e poi matematica al computer.Alle 10:00 è suonata la campanella della prima ricreazione e, mentre noi italiani siamo rimasti seduti, i bambini tedeschi sono usciti dall’aula di corsa e, scappando giù per le scale, sono andati in giardino.Subito abbiamo fatto la stessa cosa e abbiamo giocato per un’ora; è stato bellissimo!Poi c’ è stata la lezione di italiano e l’insegnante, di origine italiana, sapeva veramente tutto sulla storia d’Italia.Ho aiutato Robin nel suo compito e lui ha preso il voto “l”.Abbiamo pranzato tutti insieme nella mensa della scuola con pollo e patate.La nostra visita alla città è iniziata con la tappa al Duomo di Colonia.Alle 16:00 circa le famiglie sono venute a riprenderci.Quella sera ho mangiato benessimo perché la signora Mareen ha avuto la brillante idea di portarmi al supermercato per far-mi scegliere i cibi che mi piacevano di più; mi ha preparato gli spaghetti Napoli! Io, Robin e il fratello Denis abbiamo giocato e riso insieme, ci capivamo parlando in inglese, con qualche gesto, ma anche con un semplice sguardo.Peccato che la sera finisce presto in Germania; alle 20:30 era-vamo già a letto.Le giornate sono volate tra la gita allo ZOO, lo spettacolo del Circo Roncalli e la visita al fantastico Museo della Cioccolata…penso ancora a quella meravigliosa fontana di cioccolato e mi

lecco le dita. Quando andavamo in giro qualcuno perdeva lo zaino, qualche altro il cappello, alcuni persino soldi e

cellulari…io per fortuna non ho perso nulla.Il giorno del ritorno in Italia ero felice perché avrei

rivisto mia madre, mio padre e la mia casa, ma mi dispiaceva di lasciare gli amici che avevo trovato e quella bellissima città attraversata dal grande fiume Reno. Adesso io e Robin ci sentiamo per telefono e ci scriviamo e-mail.Io gli scrivo in tedesco e lui mi risponde in Italiano.

Robin mi ha detto di aver preso il voto “l” anche nel compito di matematica che avevamo fatto insieme

e che nella scuola si parla ancora di Noi.Per me questa è stata un’esperienza fan-

tastica che sarei pronto a ripetere anche subito.

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IL RITORNODELLA CICOGNADopo secoli di oblio questo meraviglioso animale è ritornato a volare e nidificare in Capitanata.

LA CICOGNA BIANCA TRA MITO E REALTÀLa Cicogna bianca è senza dubbio, tra gli uccelli di gran-de mole (Le dimensioni medie di un adulto sono di 150-160 cm di apertura alare e i 105-110 cm circa di altezza; il peso di può superare i 4 kg.), una specie che fin dalla notte dei tempi ha esercitato sull’Uomo un forte fascino, forse per la sua innata disponibilità a condividere con la nostra specie ambienti, per il suo voluminoso nido che spesso costruisce sui tetti delle abitazioni umane o sui campanili delle chiese.Questa sua grande adattabilità ha fatto si che a questa specie siano stati attribuiti tantissimi significati simbolici, alcuni dei quali sicuramente connotano fortemente le comunità locali. Infatti, fin dal periodo classico per le culture mediterranee, questa specie era sacra a Era e a Giunone. Mentre per le popolazioni nordiche essa rappresentava una della manifestazioni augurali della

Testi di Vincenzo Rizzi, Michela Ingaramo e Maurizio Marrese - Fotografie di Matteo Caldarella, Michele Bux e Vincenzo RizziCentro Studi Naturalistici Onlus - www.centrostudinatura.it

Grande Madre generatrice di vita costituendo così la base per ispirare infinite leggende che successivamen-te si sono radicate anche nel mondo latino sul finire dell’Impero Romano, ponendo sempre al centro il flus-so della vita e il suo infinito mistero.Così probabilmente nacque la credenza che le cicogne portassero i bambini attraverso i camini dopo aver re-cuperato le loro anime nelle acque delle paludi, anche in conseguenza della presenza delle cicogne proprio in primavera il periodo canonico del risveglio.Inoltre, la Cicogna bianca è stata considerata da sempre un animale simbolo della fedeltà. Particolarmente interessante, sia dal punto di vista sto-rico che simbolico, è la visione data alla cicogna dagli antichi Egizi ossia quello della pietas verso i genitori anziani, ormai non più autosufficienti e la cicogna sim-boleggiava proprio un uomo che ama il padre.

26 NATURA

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I serpenti (la specie fotografata è una natrix tessellata)sono tra le prede più comuni che vengono catturate dalla Cicogna bianca

Successivamente diversi importanti autori greci e italici, tra i quali ricordiamo Claudio Eliano, Ari-stofane, Orapollo, Artemidoro di Daldi e Basilio, ripre-sero il mito.Lo stesso simbolismo viene ritrovato anche nei bestiari medievali.Miseria e carità nella cristianità, e longevità e prote-zione della vita in Cina e Giappone, sono altri simboli conferiti alla specie nel corso della storia.L’abitudine della Cicogna bianca di predare i serpenti, infine, le ha garantito una considerazione ed una impor tante protezione nei secoli. Numerosi, in pro-posito, sono gli scritti e le raffigurazioni, anche negli emblemi araldici come nel caso di Cerignola.In Italia, i toponimi riconducibili al nome della specie sono numerosissimi, soprattutto nel settore centro-settentrionale del Paese ma anche in Capitanata: troviamo infatti la città di Cerignola che tra l’atro ripor ta la specie anche nel suo stemma. Un altro paese pugliese che ripor ta nel proprio stemma la ci-

cogna è Oria (Brindisi), mentre nella vicina Campania troviamo Lacedonia in provincia di Avellino.E’ proprio par tendo dai miti e dalle leggende sulla Cicogna bianca, così diffusi in Italia e nella nostra Capitanata, che il Centro studi Naturalistici, dopo molti secoli che la specie non nidificava più nella nostra terra, par tendo da questa solida base cultu-rale, ha inteso operare per attivare un progetto di conservazione che ha permesso di ricostituire una popolazione vitale di questo splendido animale in provincia di Foggia.

UNO SPETTACOLO DA NON PERDERELe coppie di cicogna bianca sono monogame e tor-nano ogni anno allo stesso nido che, anno dopo anno, si in gradisce sempre di più. Il primo ad arrivare dall’Africa sahariana è il maschio che, come prima cosa, si riappropria del suo vecchio nido difenden-dolo da eventuali altri pretendenti.Le parate nuziali delle Cicogne bianche sono molto belle, con aggraziati movimenti rituali, scambio di doni tra i membri della coppia (ad esempio rami da aggiungere al nido) per non parlare del caratte-ristico e rumoroso saluto effettuato con un rapido battito del becco mentre la testa si distende all’in-dietro. Questo par ticolare compor tamento di saluto è attuato anche quando il maschio e la femmina si scambiano il posto sul nido durante la cova.Dopo l’accoppiamento la femmina depone 2-5 uova in media. Dopo la schiusa e la nascita dei pulcini, le cure da parte dei genitori sono particolarmente intense fino

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Lago salso all’inizio della primavera accoglie le prime coppie di Cicogna bianca provenienti dall’Africa.

a quando i giovani nati non abbandoneranno il nido, dopo circa tre mesi. In questo periodo sia il maschio che la femmina sono totalmente dediti alla difesa dei piccoli non esitando a immolarsi in caso di pericolo per difenderli.

UN PROGETTO DI SUCCESSOIl progetto nasce da una collaborazione tra il Centro Studi Naturalistici - onlus e l’associazione lombarda OLDUVAI nel 2003, ed è stato supportato dal Parco Nazionale del Gargano e finanziato dalla Regione Pu-glia. Le prime cicogne sono arrivate dal Bioparco di Roma e successivamente, tramite un accordo interna-zionale, dalla Spagna, dalla Junta di Estremadura. Presso l’Oasi Lago Salso si è realizzato un centro per l’allevamento e il rilascio delle cicogne, che negli ultimi anni ha tra riproduzioni di coppie selvatiche e rilasci ha consentito di far involare nei celi della Capitanata più di 60 Cicogne bianche.Attualmente sono ben quattro le coppie di cicogna sel-vatiche che hanno scelto di fermarsi e nidificare presso l’Oasi, ma la stagione riproduttiva è appena iniziata per cui potrebbero aggiungersene ancora altre.

DEVOLVI IL 5 PER MILLEDELL’IMPOSTA SUL REDDITO AL CSN ONLUSAnche quest’anno c’è la possibilità di destinare il 5 per mille dell’imposta sul reddito, delle persone fisiche, senza nessuna spesa in più, con lo stesso meccanismo

dell’8 per mille, al Centro Studi Naturalistici – Onlus per finanziare progetti di conservazione della natura in provincia di Foggia. E’ nostra intenzione utilizzare questi fondi per acquistare aree da tutelare, quali paludi, boschi, pascoli e poter continuare a proporre e porta-re avanti progetti di conservazione della meravigliosa natura di Capitanata.

Se vuoi scegliere il Centro Studi Naturalistici – Onlus di Foggia, negli spazi dedicati alla scelta del 5 per mille, potrai firmare nel primo riquadro (sostegno del vo-lontariato e delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale) indicando il codice fiscale del CENTRO STUDI NATURALISTICI - onlus: 9 4 0 3 5 2 3 0 7 1 6.Per ulteriori spiegazioni visita il sito del CSN alla pagina http://www.centrostudinatura.it/aiuta/

28 NATURA

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La leggenda della cicogna che porta i bambini ha origini antiche, quan-do gli uomini vivevano una vita semplice e parca e la cicogna era un uccello molto diffuso che usava fare il nido sopra i tetti delle case, preferendo i comi-gnoli da cui saliva il calore del camino.Poiché la legna era un bene preziosissimo, il camino veniva acceso solo in rare occasioni, fra le quali la nascita di un bambino.Visto che la cicogna sceglieva sempre case dove era nato un bimbo da poco, la fantasia popo-lare ha fatto sì che la cicogna venisse associata alla nascita di un bambino e che fosse proprio questo uccello a portarli.

Ma i bambini li porta la cicogna?

La Bibbia – Geremia 8, 7“Anche la cicogna nell’aria

conosce i suoi tempi;la tortora, la rondine e la gru

mantengono la data fissa della loro migrazione;il mio popolo, invece, non conosce

le regola di Jahve.”

La Bibbia – Deuteronomio 14, 11-18“Potrete mangiare di ogni uccello puro, ma non potrete mangiare di questi: l’aquila, l’ossifraga, la strige, il nibbio e tutti gli uccelli rapaci, tutte le specie di corvi; lo struzzo, la civetta, il gabbiano, tutti gli sparvieri, il gufo, il martin

pescatore, l’ibis, il cigno, il pellicano, la folaga, la cicogna, le varie specie di aironi, l’upupa, il pipistrello.”

Dante Alighieri – La Divina CommediaInferno Canto XXXII

“E come a gracidar si sta la ranacol muso fuor de l’acqua, quando sogna

di spigolar sovente la villana;livide, insin là dove appar vergogna

La Cicogna bianca nella storia dell’Uomo ha lasciato importanti presenze.Sinteticamente riportiamo alcune particolarmente pregevoli:

curiosità

eran l’ombre dolenti ne la ghiaccia,mettendo i denti in nota di cicogna.”

Dante Alighieri – La Divina CommediaPurgatorio Canto XXV

“E quale il cicognin che leva l’ala per voglia di volare, e non s’attenta d’abbandonar lo nido, e giù la cala;

tal era io con voglia accesa e spenta di dimandar, venendo infino a l’atto che fa colui ch’a dicer s’argomenta.

Non lasciò, per l’andar che fosse ratto, lo dolce padre mio, ma disse: «Scocca

l’arco del dir, che ‘nfino al ferro hai tratto».”

Dante Alighieri – La Divina CommediaParadiso Canto XIX

“Quale sovresso il nido si rigirapoi c’ha pasciuti la cicogna i figli,e come quel ch’è pasto la rimira;

cotal si fece, e sì levai i cigli,la benedetta imagine, che l’ali

movea sospinte da tanti consigli.”

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er toelettatura di bellezza, quelle che più comunemente vengono chiamate “tosature”, vo-glio intendere tutte quelle modifiche apportate al LOOK originario del cane, dato che è sopratutto a loro che vie-ne riservato questo tipo di trattamento, atte ad esaltare le sue caratteristiche fisiche od attitudinali. Modifiche si badi bene, dato che è un toelettatore che scrive, fatte operando esclusivamente sul mantello del nostro amico quadrupede, al fine di confezionargli praticamente un abito sartoriale. Abbigliamenti che come in ogni sarto-ria che si rispetti, (lasciatemi passare il paragone e non me ne vogliano i SARTI), sono catalogati per razza. Per ciascuna razza poi, vi sono una o più tipi di toelettatura

standard. È ovvio che non potendo decidere sempre noi toelettatori la mise per il nostro cliente, interagiremo di volta in volta con voi proprietari, scegliendo al momen-

Rubrica dedicata agli amici cani e gatti,con consigli utili per la salute e la cura dei cuccioli.

LA TOELETTATURA DI BELLEZZAdi Potito Belgioioso(terza parte)

34 AMICI A QUATTRO ZAMPE

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to e dipendentemente dalle condizioni del pelo e, da esigenze per lo più di praticità di gestione, quale sarà il suo look finale. Nello scorso numero ho scritto con un tocco di ironia che questi trattamenti a molti possono apparire sconcertanti, o comunque suscitare meraviglia, infatti i meno esperti domandano: “perché tanti fronzoli inutili?” o quantomeno “a che scopo?”Pon pon e parti del corpo rasate per i barboncini, so-praciglioni e baffoni per i terrier, peli cotonati o piastrati per razze a pelo lungo, ecc.La risposta non è unica per tutte le razze, ma vale la pena con qualche esempio di fare un po’ di chiarezza. La toelettatura, come dicevo all’inizio, serve si ad esaltare caratteristiche fisiche (accentuare pregi e/o nascondere difetti) ma nasce per motivi molto più pratici, infatti in origine si lasciava o toglieva qua e là del pelo dal corpo del cane, in relazione al lavoro (attitudine) che doveva espletare. Ad esempio:

Al barboncino, un tempo cane da caccia in acqua, • veniva rasato il posteriore come nelle attuali toelet-tature, ma serviva per farlo nuotare meglio.Ai terrier invece, ancora oggi cani da caccia in tana, • vengono lasciate barbona e sopraciglioni (non a caso chiamate difese) per evitare che la preda fe-risca gravemente con denti e unghie il muso del cane.

Ora forse queste mise diventano più accettabili e sem-mai un po’ meno stravaganti? Tuttavia, assodato questo, non si può non dire che, come in tutte le manifestazioni umane, l’artificio, l’esasperazio-ne e il voler apparire non la facciano da padrone, per cui cani che forse “non vedranno” mai nella loro vita un animale selvatico, ricevono attenzioni paragonabili solo a quelle che si riservano alle mannequin, solo per il no-stro gusto (moda) o per l’orgoglio di mostrare il nostro campione in giro per esposizioni (sport). Sono convinto di aver solo sfiorato l’argomento e mi scuso con voi tutti, ma esigenze di spazio, mi obbligano a passare all’altro argomento in scaletta: gli ANTIPARASSITARI.

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Utilizzare tali prodotti come presidi atti ad evitare in-festazioni principalmente da parte di ZECCHE, PULCI e LEISHMANIA sui nostri piccoli amici, come toelet-tatore mi trova assolutamente d’accordo, e non posso far altro che insistere con i miei clienti ed ora con tutti voi, nell’utilzzarli in maniera da prevenire un problema sempre presente, ma che ogni anno, amplificandosi con l’arrivo della bella stagione mette tutti in allarme dato che, anche la presenza di un solo parassita sul corpo del nostro animaletto non può essere sottovalutata, viste le complicazioni che potrebbe provocare: come ad es. dermatiti da grattamento, infestazioni da parassiti interni, ed infine infestazioni dell’ambiente dove l’animale vive.Allo scopo abbiamo ormai sul mercato diversi prodotti utili alla prevenzio-ne, quali: i classici collari antiparassi-tari, spray, spot on (goccine scapolari) ed infine shampoo da utilizzare solo quando il proble-ma è già reale.Tutti questi pro-dotti, come dice-vo, garantiscono la loro efficacia ed azione, solo se usati preven-tivamente e senza interru-zione secondo la loro mo-dalità di applicazione.Invece, per tutti quelli che hanno un approccio oli-stico verso la salute e che preferiscono avvalersi di prodotti naturali anche per i loro amici, vi informo che finalmente sul mercato sono arrivati i suddetti presidi, tutti a base di olio es-senziale di neem, albero originario dell’India, usato e conosciuto fin dall’antichità “per i suoi effetti benefici” ma sopratutto come antiparassitario sia sugli animali che in agricoltura.

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IL MONDO DELLE BIONDELa birra e i suoi segreti

a cura della Dott.ssa Amalia Conte - TECNOLOGO ALIMENTARE

ganismo favorendo per esempio le funzioni intestinali. La birra viene prodotta dalla fermentazione dell’orzo ma si possono usare tutti i cereali. Può essere aromatizzata con erbe aromatiche, frutta o più comunemente con il luppolo. Il processo produttivo richiede numerose fasi di lavorazione. La prima è la maltificazione: l’orzo o gli altri cereali dopo essere stati selezionati e ripuliti, ven-gono immessi nelle vasche di macerazione per qualche giorno, dove ricevono l’acqua e l’ossigeno necessario per la germinazio-ne. Successivamente, l’orzo viene messo a germinare e quando il germoglio ha raggiunto la giusta lunghezza viene macinato fino ad ottenere una specie di farina, che poi viene miscelata con acqua calda. Questa fase è detta ammostatura, in quanto il malto si tra-sforma in mosto. La parte liquida viene quindi separata dalla parte solida tramite filtrazione per raggiungere un buon livello di limpidità. Il passo suc-cessivo è la cottura del mosto che normalmente varia a seconda del tipo di birra da produrre. Durante la bollitura avviene l’aggiunta del luppolo. In seguito il mosto viene raffreddato fino a temperature per le quali può avvenire la fermentazione anche questa in condi-zioni di temperatura differenti a seconda della birra.

ionde” è l’aggettivo con cui genericamente vengono chiamate le birre anche se c’è birra di tutti i colori... color paglierino, dorato, ambrato, ramato, bruno e nero impe-netrabile …a seconda del processo produttivo.La birra è una delle più diffuse e più antiche bevande alcoliche del mondo e contiene meno etanolo e meno calorie di qualsiasi altra bevanda alcolica. Un bicchiere di spremuta d’arancia apporta pres-soché lo stesso potere calorico di un bicchiere di birra. Viene anche chiamata “pane liquido” proprio perché la materia prima base è un cereale. Può essere considerato un vero e proprio alimento, ricco in vitamine che agiscono contro malattie cardiovascolari, sali minerali che facilitano il lavoro dei reni, fibre che aiutano le funzioni dello stomaco e dell’intestino e abbondante di luppolo che previene l’ossidazione cellulare e il rilascio di calcio dalle ossa. Il luppolo è un sedativo, ha potere digestivo, è induttore del sonno, è batterio-statico, lassativo e depurativo. Agisce contro la depressione, gli stati di tensione, le dispepsie, la tosse. E’ soprattutto la birra cruda, cioè non pastorizzata, ad apportare benefici all’organismo perchè è una “birra viva”, nel senso che i microrganismi fermentanti presenti al suo interno sono altrettanto vivi e possono agire all’interno dell’or-

36 SALUTE e BENESSERE

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Infine, c’è la pastorizzazione che è un processo al quale non tutte le birre vengono sottoposte: consiste nel porta-re la birra a una temperatura di 60°C per aumentarne la conservabilità. Alla fine del processo la birra viene filtrata per toglierle i residui di opacità e infine imbottigliata o infustata. Esistono alcune birre che sono “rifermentate in bottiglia”. In questo caso, prima di chiudere il tappo, si aggiunge del lievito in modo che avvenga un’altra fermen-tazione che aumenta il tasso alcolico. Gli ingredienti, le tradizioni e i metodi produttivi sono variabili a seconda della regione e possono essere usati per classificare le birre. La suddivisione più nota, infatti, è quella secondo cui le birre si dividono in ale, lager o birre “a fermentazione spontanea” in base al lievito utilizzato per far avvenire la fermentazione: se si usano lieviti che si incontrano normalmente in natura si producono birre ale, mentre se si usano lieviti che agiscono a basse temperatu-re si producono le birre denominate lager (termine che deriva dal tedesco e significa “conservare al fresco”). Nella produzione della birra chiamata “a fermentazione sponta-nea”, non viene selezionato nessun lievito in particolare, ma si permette a tutti i lieviti in sospensione nell’aria di introdursi nel mosto. Queste birre, che sono prodotte esclusivamente in una regione meridionale del Belgio, vengono chiamate Lambic; sono acide per definizione, e la loro produzione richiede procedimenti speciali destinati a ribassarne il grado di acidità.

Esistono altre classificazioni, per esempio quelle basate sull’ opacità secondo la quale le birre si dividono in impenetrabili (molto scure), opalescenti (weiss), tor-bide (rifermentate in bottiglia), chiare, limpide (lager), brillanti (molto trasparenti).Esiste anche una classificazione relativa al grado di amarezza percepito, misurato con un’apposita sca-la, un’altra legata al grado alcolico, o alla quantità di zuccheri fermentabili presenti nel mosto prima della fermentazione.

Consigli per l’uso

o La temperatura ideale per la conservazio-ne della birra è tra 18 e 20°C.

o La bottiglia va protetta dalla luce e non a caso trovate la birra sempre in bottiglia scura o in lattina.

o E’ preferibile consumare entro un termine di tempo brevissimo una bottiglia di birra aperta perché si deteriora, si ossida, e prende un sapore acidulo.

o In Italia non chiedete mai una birra senza schiuma perché la stragrande maggioranza di birra prodotta da noi è birra ottenuta a bassa temperatura di fermentazione e come tale va servita con almeno 2 dita di schiuma per evitare che perda il suo aroma e la sua fragranza con facilità. In Inghilterra, dove sono comuni le birre ad alta fermentazione (bitter ales) la schiuma può essere un difetto e infatti quasi sempre si serve birra piatta.

o Un altro elemento guida soprattutto per la degustazione di birra spillata è il bicchiere: dietro la forma ci sono attenti studi per cui ogni birra andrebbe bevuta in uno specifico bicchiere. Esiste il tipico boccale britannico di vetro spesso, per conservare la temperatura di cantina, liscio, per evidenziare lo scarso perlage, adatto alle birre ale; il ricercatissimo boccale in ceramica dei collezionisti, simbolo distintivo dell’Oktoberfest, il tipico boccale tedesco spesso per conservare la freschezza, lavorato per valorizzare il perlage, cilindrico, con effetto neutro sulla schiuma molto abbondante e corposa; calici di varie forme per le birre aromatiche, la pinta, lo stivale, il boccale da weissbier tedesca, ecc.Usate sempre un bicchiere pulito, ben sciacquato e senza tracce di deter-genti. Se ci sono tracce di grasso la schiuma fa le bolle e dopo pochi secondi scompare. Per una corretta spillatura è preferibile bagnare sempre il bicchiere perché se il vetro non è abbastanza freddo si può provocare al prodotto uno shock termico troppo elevato, la schiuma si attacca alle pareti e perde compattezza. Una bella presenza di schiuma, che spesso distur-ba il bevitore, è in realtà un importante indice di freschezza del prodotto. Rende la bevanda più digeribile, preservandola dall’ossidazione e impedendo un apporto eccessivo di anidride carbonica.

o Evitate completamente di bere se siete in stato di gravidanza, in sovrappeso o a rischio diabe-te, e un ultimo consiglio… bevete con moderazione durante o vicino ai pasti, in modo che l’alcol possa essere smaltito più facilmente dall’organismo.

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KICKBOXING......NON SOLO COMBATTIMENTI

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di Massimo Rosar io Marino

entusiasmare le folle.La Kick Boxing è una disciplina sportiva complessa. Non tanto nella sua sostanza, perché si tratta in fondo di af-frontare un avversario secondo regole stabilite, e questo è tipico e normale in ogni sport….quanto nel metodo in cui questo confronto si costruisce e si applica.

«Il combattimento non è altro che un gioco preso sul serio».Questa celebre citazione del maestro Bruce Lee ci introduce nello spettacolare mondo delle arti marziali.

Negli ultimi anni gli sport da combattimento si stanno fa-cendo strada, se una volta era solo la Boxe, i pugili, e le loro vicende di vita oltre che di ring, ad interessare sia gli appas-sionati (che seguivano a bordo ring) sia il grande pubblico (che seguivano il cinema ed il filone dei vari film sul pugilato), ora invece sono gli “sport minori” come la Kick Boxing, ad

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Per capirne di più di questa spettaco-lare disciplina abbiamo intervistato per i nostri lettori Marcello Croce maestro di Kick-Boxing cintura nera 4° dan con esperienza ventennale come atleta ed insegnante e coofondatore del’associa-zione sportiva Croce – Carlucci.

Maestro Croce che cosa significa Kickbo-xing?Kickboxing” letteralmente “Calciare e bo-xare” è un’attività sportiva nata non più di trenta anni or sono ma che ha riscosso subito grosso eco per la sua spettacolarità e la sua versatilità. La Kick Boxing fa parte della schiera delle discipline sportive tecnicamente ispirate alle arti marziali orientali adeguandone lo stile per fini agonistici. Tra le tante, è senza dubbio, la più popolare. Ne esistono due tipi: il primo nasce in Giappone negli anni Sessanta e si diffonde negli U.S.A. come “Jappanase Kick Boxing”; il secondo, di cui il Full Contact (nato il 14 settembre del 1974 negli U.S.A.) è il progenitore, racchiude tre discipline: il Semi contact, il Light Contact ed il Full Contact (queste tre discipline si differenziano per la durata degli incontri e l’intensità dei colpi). L’arrivo dell’autentica Kick boxing in Italia è relativamente recen-te, ma promette di ricalcare il grande suc-cesso che attualmente riscuote negli U.S.A. dove viene praticata anche da moltissime donne: ne sono affascinanti “testimonials” le attrici Michelle Pfeiffer e Jody Foster.

Questo sport è quindi anche indicato per le donne?L’importante lavoro aerobico che questo sport richiede ha permesso la sua diffusio-ne anche tra il pubblico femminile, il kick boxing ha guadagnato così le prime pa-gine per le riviste per donne e numerosi servizi nelle trasmissioni televisive dedicate al fitness.

Gli sport da combattimento spesso por-tano con sé il pregiudizio di essere consi-derati violenti, perché?Si tratta effettivamente di preconcetti. La maggior parte delle convinzioni su calci e

pugni delle persone che ancora non pra-ticano uno sport da combattimento sono errate e sproporzionate, in realtà qui un evento come un pugno è solo un gesto tecnico, in altri sport è un evento falloso e scorretto.L’aggressività in questo sport è controllata, dosata, in altri sport spesso no. La vera violenza è nelle intenzioni immorali, non nei gesti in sé .

Secondo lei cosa rende speciale questo sport?La grandezza di questo sport sta proprio nella sua naturale correlazione con la vita, con le proprie paure e insicurezze e con la necessità di sentirsi in grado di difendersi

e di trovare il proprio equilibrio. Poi ovvia-mente anche l’aspetto ludico e sportivo diventano importantissimi.

Anche in Capitanata ci sono giovani che si dedicano con passione a questo sport?Si, sono numerosi i ragazzi e le ragazze che si avvicinano a questa disciplina, infatti per questo nel 2009 abbiamo pensato, con un gruppo di amici: il maestro di Kick-Boxing Luigi Carlucci 3° dan e gli atleti ed istrut-tori Romolo Morelli e Silvio Marchello e l’arbitro internazionale e Maestro Antonio Scarimboli, di diffondere al meglio con passione e professionalità questa disciplina, creando l’associazione Croce-Carlucci.

Quali sono gli obiettivi della vostra asso-ciazione?L’associazione ha tra i suoi obiettivi la pro-mozione delle arti marziali all’interno del nostro territorio come sport destinato ai bambini, alle donne e a tutti coloro che amano l’attività fisica. L’associazione è affi-liata allo Csen ente di promozione spor-tiva riconosciuta dal Coni. Nel corso del tempo l’associazione ha or-ganizzato e continua ad organizzare corsi di difesa personale, di fit-boxe, e di aggior-namento. Molte sono anche le idee per il futuro: la partecipazione al titolo italiano di kick boxing, e ad aprile l’organizzazione di stage di varie discipline: boxe, semi-contact, ligth-contact, full-contact,Kick-boxing,thai boxe, MMA ma soprattutto continuare a gareggiare portando a casa ottimi risultati, come quelli già conseguiti con gli sportivi: Fusco Alessandro categoria 90 kg età 16 anni, imbattuto campione provinciale e interregionale Pasquale Lioce di 12 anni 43 kg anche esso campione provinciale e interregionaleAntonio Paciello campione interregionaleVittorio Nigri campione provincialeGiuseppe Angino campione provincialeMichele La gatta campione di 2 province,Antonio Dagostino,Antonello Campanelli campione del mon-do di karate

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Sport e divertimento al Sacro CuoreLO SPORT FA FESTA

di Antonio Iacovino

iù di duecento ragazzi hanno par tecipato, domenica 7 Marzo, alla “Festa dello sport” organiz-zata dall’associazione di promozione sociale “Sacro Cuore” e dal Cnos (Centro Nazionale Opere Salesiane) Sport regionale presso l’oratorio salesiano “Sacro Cuore” di Foggia.I tanti atleti provenienti dalle comunità salesiane di: Foggia, Cerignola, Andria, Molfetta, Bari e Santeramo in Colle, in una giornata caratterizzata da un caldo sole primaverile, si sono fronteggiati in sfide appassionate e in partite di calcio caratterizzate dalla voglia di vincere, ma anche da tanta sportività e lealtà.

L’associazione “Sacro Cuore”, impegnata da sempre nella promozione dello sport come mezzo per educare e per trasmettere i valori positivi della vita, ha dato il via alla tanto attesa manifestazione sportiva molto presto, già alle 9 del mattino tutti i ragazzi sono accorsi presso l’oratorio e sono stati accolti dai tanti genitori della comunità parroc-chiale del Sacro Cuore che hanno dato loro il benvenuto attraverso la degustazione di tante torte e dolci.Nella mattina, dopo aver partecipato alla Santa Messa presieduta da don Giuseppe Nardella, responsabile dio-cesano della pastorale giovanile, i partecipanti sono stati

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coinvolti nei tipici giochi oratoriani, divisi in squadre di provenienza, poi è arrivato il momento tanto atteso dai ragazzi, ma anche dai molti genitori accorsi per l’evento: le partite di calcio.Per la cronaca: i ragazzi del Sacro Cuore, divisi in due categorie di età: Mini e Propaganda, hanno ottenuto dei risultati altalenanti.I Mini (8-10 anni) hanno superato prima i ragazzi dell’ora-torio salesiano di Cerignola, con il risultato di 4-0, e suc-cessivamente quelli di Santeramo in Colle con un 4-1 che ha entusiasmato i tanti spettatori presenti, meravigliati dal gioco corale messo in mostra dai piccoli del Sacro Cuore.I Propaganda (10-12 anni) hanno subito una sconfitta ono-revole contro i ragazzi di Andria, per 3-1; sono state tante le azioni create dagli atleti foggiani che, tuttavia, si sono concretizzate soltanto con una rete.Da segnalare il bel momento che hanno saputo creare gli atleti del Sacro Cuore di Foggia che, nonostante la sconfitta, hanno concesso “il terzo tempo” agli avversari, come momento di socializ-zazione del dopo-gara, abbracciandoli e salutandoli calorosamente per il loro ritorno a casa.Tanti applausi hanno ricevuto gli sportivi di tutti gli oratori per essersi distinti in

lealtà e correttezza e, al termine della manifestazione, i tanti volti dei ragazzi stanchi, ma contenti, raccontavano bene l’esito della giornata. Nella quale gli atleti hanno espresso la propria irrefrenabile passione per lo sport e hanno condiviso le tante emozioni provate con ragazzi della stessa età provenienti da realtà differenti e lontane.Tanta soddisfazione da parte degli organizzatori dell’asso-ciazione “Sacro Cuore”, capaci di coinvolgere tanti ragazzi e tanti genitori in una giornata che ha visto lo sport come protagonista indiscusso e ha valorizzato la capacità aggre-gativa ed educativa del calcio.Il messaggio, condiviso da tutti gli sportivi, e che ha carat-terizzato l’intera manifestazione è: “Non importa chi vince sul campo, l’importante è vincere nella vita attraverso un comportamento solidale e rispettoso dell’avversario.”

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ben undici anni dalla scomparsa, la voce di un grande poeta come Fabrizio De Andrè torna a rivivere con tutta la sua intensità, non solo attraverso i suoi componimenti, ma anche grazie al prezioso contributo del figlio Cristiano. Au-tore e pluristrumentista dotato di grande talento, cresciuto a contatto con i grandi che collaboravano con il padre, Cristiano sin da piccolo ha avuto grande familiarità con la musica e ha dimostrato di possedere immense qualità, cercando sempre di stabilire un filo diretto con l’opera del padre, pur ritagliandosi una propria identità. Dopo diversi lavori realizzati in passato, il 2009 ha visto il suo ritorno con l’album live “De Andrè canta De Andrè”, nel quale l’artista ha voluto confrontarsi con il repertorio

del grande Faber. L’opera contiene undici dei ventidue brani presenti negli spettacoli realizzati in tutta Italia insieme alla sua band. Le due canzoni d’esordio sono brani in dialetto genovese: “Mègu Megùn” e “A cimma”. Letteralmente il primo titolo può essere tradotto con “medico medicone” e il testo consiste nella lamentela di un malato immaginario contro il suo dottore, col-pevole di volerlo far alzare dal letto, mentre il secondo brano riguarda la preparazione di un piatto tipico della cucina ligure. Una scelta coraggiosa, che rende i testi incomprensibili a quanti non conoscono il dialetto locale, ma che testimonia la volontà dell’autore rimanere in contatto con le proprie radici. Si continua con “Ho visto Nina Volare”, brano estratto da “Anime Salve”

(1996), disco nel quale vi era una forte collaborazione tra De Andrè e Fossati e che si presenta come un viaggio nel mondo degli umili, dei reietti e dei dimenticati. Dopo “Don Raffaè”, tratto da “Le nuvole”, seguono “Cose che dimentico” (l’unica canzone che padre e figlio firmano insieme), l’esecuzione live di “Se ti ta-gliassero a pezzetti”, insieme canzone d’amore (“se ti tagliassero a pezzetti il vento li raccoglierebbe, il regno dei ragni cucirebbe la pelle e la luna, la luna, tesserebbe i capelli e il viso e il polline di un dio, di un dio il sorriso”) ed inno alla liberta’ (“signora libertà, signorina anarchia”), “Smisurata preghiera”, “Verranno a chiederti del nostro amore” , “Oceano” , che fu realizzato con De Gregori. Decisamente azzeccata la scelta di unire in un medley molto rock “Andrea” (storia di un amore omosessuale durante la prima guerra mondiale), “La Cattiva Strada” (una ballata acu-stica ) e “Un Giudice” (brano che e’ imperniato sulla figura di un nano che diventa giudice e si vendica della propria condizione attraverso il potere di condannare). Ancora in genovese è il brano “Creuza de Ma”, che descrive il rientro dei marinai nelle proprie terre. Ritorna poi “La canzone di Marinella” in cui si narra in modo straordinariamente poetico la sfortunata storia di una ragazza che abitava nelle campagne vicino ad Asti. Infine ricor-diamo brani come “Amico Fragile”, “Quello che non ho “, “Fiume Sand Creek”, “Dietro la porta” (canzone sanremese), la versione country-folk de “Il pescatore” e “Zirichiltaggia”, una velocissima ballata in lingua gallurese, il cui titolo significa “lucertolaio” e che consiste in un litigio tra due pastori per questioni di eredità.Un album da non perdere assolutamente, un autentico tuffo nel passato, in quelle atmosfere giullaresche create dal grande Fa-brizio, dove la realtà più cruda viene avvolta di poesia e raccontata attra-verso costruzioni preziose di parole e immagini. Uno spettacolo di suoni da ascoltare per non dimenticare un grande e il suo modo di fare musica, un modo unico ed intra-montabile che continua ad avere successo nonostante gli anni.

DE ANDRÈ canta DE ANDRÈ

IL RITORNODI UN MITO

di Sara Valente

44 MUSICA

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uando il frenetico vorticare di una passione comune incontra la necessità di fuggire dall’ingloriosa disillusione suggerita dalla realtà, può accadere che nonostante le peggiori bur-rasche, sei grandi amici riescano a navigare sulle stesse onde, facen-do del proprio entusiasmo un baluardo da innalzare con orgoglio. Proprio così, a dicembre del 2008, sono nati i nostri SouthSymphony. “Nessuna eccessiva pretesa – ci dice l’anima del gruppo, la violinista Elena De Bellis - solo la volontà di legarci al mondo, attraverso le sue sonorità, in un’alchimia che incastoni parole e note, suoni e sguardi, così che con la musica e per la musica, nessun luogo sia lontano. Da questa semplice idea, i differenti percorsi di ognuno di noi sono confluiti in un progetto che raccoglie immagini e storie fatte di sensazioni universali, narrate dalla fitta trama che mescola la grinta del metal al sapore delle tradizioni popolari. In questo modo i brani folk-metal inediti del nostro primo album (in preparazione), viaggiando tra penetranti melodie orientali, intense armonie celtiche o tra i familiari ritmi della nostra pizzica, si traducono in un genere originale con cui, ovunque, raccontarsi e sentirsi raccontati”.

Quali sono state le vostre esperienze fino ad ora?“Abbiamo fatto numerosi concerti in Capitanata. Abbiamo parteci-pato ad alcuni concorsi solo come ospiti fuori gara e a diverse ras-segne, soprattutto metal. Stiamo registrando il nostro primo album che, salvo imprevisti, presenteremo per la fine dell’estate. Conterrà

LE CALDE MELODIE DEISOUTHSYMPHONY

di Massimo Rosar io Marino

esclusivamente inediti folk-metal, di cui noi siamo autori sia per i testi che per le musiche”.

Perché SouthSymphony? “L’idea è quella di proporre un genere nuovo che soprattutto nel Sud Italia (da qui South Symphony) non ha una grande diffusione.Il carattere principale dei nostri brani è che permettono anche solo mentalmente di spostarsi in giro per il mondo, e ‘di raccontarsi e sentirsi raccontati’ non solo dalle sonorità ma anche dai testi. Nell’album ci saranno brani che raccolgono melodie dalla musica zingara, da quella balcanica, dalla celtica, dall’orientale, dalla pizzica pugliese. Tutto mescolato al metal”.Per chi volesse approfondire meglio c’è anche lo space dei Sou-thSymphony: www.myspace.com/southsymphony.

I SouthSymphony:

Gabriella Fiore - Voce Fabio Bisciotti - Basso Alessandro Colella - chitarra solista Domenico Tucci - chitarra ritmica Mario Francavilla - batteria Elena De Bellis - violino

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46 TELEFONIA & COMUNICAZIONE

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EDUCARE A RISCOPRIRE LA CONVIVIALITÀSac . Giuseppe Ruppi sdb - Presidente Associazione di promozione sociale “Sacro Cuore”

[email protected]

Perché la convivialità, il pasto condiviso, per gli esseri umani è un’azione fortemente simbolica. È un momento unico, in qualche modo sacro, in cui un gesto materiale come il nutrirsi diventa spirituale: non si nutre solo il corpo ma anche, e forse soprat-tutto, lo spirito. Dalla cucina, come al solito, la mamma disse: «È pronto!». Il marito, che leggeva il giornale, e i due figli, che guardavano la televisione e ascoltavano musica, si misero rumorosamente a tavola e brandirono impazientemente le posate. La mamma arrivò. Ma invece delle solite, profumate portate, mise in centro tavola un mucchietto di fieno. «Ma... ma!», dissero i tre uomini. «Ma sei diventata matta?». La mamma li guardò e rispose serafica: «Be’, come avrei potuto immaginare che ve ne sareste accorti? Cucino per voi da vent’anni e in tutto questo tempo non ho mai sentito da parte vostra una parola che mi facesse capire che non stavate masticando fieno» (cfr Bruno Ferrero). In tutte le culture umane condividere il cibo è segno di festa. Anche nella nostra vita i grandi avvenimenti sono stati segnati da pranzi o cene speciali. La prima comunione, il matrimonio, perfino il funerale in molte parti del mondo sono solennizzate con un pasto diverso dal solito con la partecipazione delle persone più care. Anche una laurea, una vittoria sportiva, una rimpatriata tra amici. Il mangiare insieme in qualche modo “fa e ritualizza” la festa. Anche per questo il mangiare insieme è demarcato da una serie di “leggi” e di “eti-chette” che lo arricchiscono come atto umano. Tutto questo un

tempo riguardava da vicino la famiglia. Una signora rievoca, con un filo di rimpianto: «Uno dei ricordi più vivi della mia infanzia si riferisce a quando mio padre tornava a casa dal lavoro alle sei e mezzo di sera. Io e mio fratello lo sentivamo suonare il campanello più volte, per gioco, fino a quando uno di noi due non andava ad aprirgli la porta. Di solito, noi eravamo in cucina, a fare i compiti o a guardare la televisione e lanciavamo grida d’entusiasmo nel sentire quel familiare scampanellio. Ci precipitavamo giù per le scale, spalancavamo la porta di casa e a quel punto lui ci diceva: «Be’, come mai ci avete messo tanto?». Era il momento migliore della giornata. C’è un altro ricordo che mi accom-pagnerà per sempre e si riferisce a quello che per lui era un vero rito quotidiano: la cena. Ci accomodavamo a tavola tutti insieme e poi lui, posando una mano sul braccio della mamma, diceva: ‘Ma voi due lo sapete che avete la mamma più straordinaria del mondo?’. Era una frase che amava ripetere tutte le sere». Anche le famiglie di oggi, distratte da ritmi forsennati, orari incompa-tibili, impostazioni e mentalità diverse, devono ritrovare, per quanto è possibile, il momento sacro del pasto comune. Può effettivamente diventare il cuore pulsante dell’educazione familiare, un momento d’intensa comunione e quindi d’intensa felicità, perché è fatto di molte cose importanti. Un orario da rispettare, come un appunta-mento importante e gioioso. Poi la preparazione, in cui ciascuno deve avere una parte, come gesto di servizio e di attenzione verso gli altri. Piccoli segni, come i tovaglioli ben piegati, le posate e i piatti disposti con cura, qualche fiore o una candela dicono la tenerezza

48 L’ANGOLO dell’EDUCATORE

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del momento. Deve essere un momento di vera partecipazione: non esistono cameriere né maggiordomi. Il modo di vestirsi, acco-modarsi e servirsi devono comunicare il rispetto degli uni verso gli altri con semplicità e leggerezza, non con vacua cerimoniosità. Guardando i genitori, i figli imparano quello “stare a tavola con gli altri” che sarà fondamentale nella loro vita sociale. Il mangiare insieme porta istintivamente alla convivialità e alla comunione: la condivisione dello stesso cibo risveglia la condivisione della vita. L’atmosfera di solito si fa spontaneamente gioiosa ed facile che sbocci il dialogo. Tocca naturalmente ai genitori creare un clima di scambio autentico, insegnando con l’esempio quanto sia importan-te comunicare ed ascoltarsi a vicenda. Uno dei momenti più belli è il gioco «Cosa è successo oggi?». Ai bambini piccoli piace ricordare con i genitori le cose che sono successe durante il giorno, che cosa hanno fatto oppure chi hanno visto. Sedersi in pace a ricordare gli avvenimenti dà significato e importanza alla giornata. Cose che altrimenti an-drebbero perse e dimenticate sono ricordate e messe insieme e le minuzie della vita di tutti i giorni, qualunque cosa, dal trovare una coccinella sotto una foglia all’andare a trovare la nonna, possono essere rivissute e considerate importanti. Se abbiamo avuto dei momenti difficili nella giornata, quando i bambini sono stati disobbedienti o ci siamo arrabbiati, spesso è utile ricordare

anche queste cose, se riusciamo a farlo in un modo che non susciti ulteriore ira o che non sembri un rimprovero. È salutare per i bambini capire che possiamo essere molto arrabbiati con loro, ma che poi tutto passa e il rapporto rimane intatto. Per una mamma e un papà la cena o un pranzo festivo possono diventare un momento vitale di trasmissione di valori, giudizi, idee. Senza dimenticare la necessità di qualche invito a «mangiare fuori», a tu per tu, tra moglie e marito o tra un genitore e un figlio. È il modo migliore per ritrovare la forza dei legami. Anche Gesù, del resto, ha fatto e detto le cose più importanti durante un pranzo o una cena e la meta finale dei cristiani è chiamata anche il “banchetto eterno”.

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alve a tutti i lettori ed appassionati che, articolo dopo articolo, ci stanno seguendo per conoscere meglio il Macintosh e la Apple. In questa parte comple-teremo il discorso sul pacchetto iLife09 e più specifica-tamente sull’iMovie (videomontaggio) e iDvd (creazione dvd multimediali).Con iMovie09 si potranno importare i video e organiz-zarli proprio come le foto, fare video editing, scegliere titoli, transizioni ed effetti. A differenza di altri programmi però, il procedimento sarà molto semplice da eseguire, infatti, basterà collegare la videocamera digitale al Mac e iMovie inizierà ad importare i video. Se la libreria video crescerà, avremo bisogno di una soluzione veloce per tro-vare i nostri clip preferiti etichettandoli come: “preferiti” o “rifiutati”, o ancora più in dettaglio con parole chiave predefinite o personalizzate; dopodiché ci sarà di aiuto per organizzarli come faremmo con le foto, cioè sistemando

tutto in un posto solo e raggruppando i clip in base alla data delle riprese. Così è facile trovare i contenuti che cerchiamo, o per guardarli o per usarli nel videoediting. iMovie visualizza ogni clip come fosse una pellicola, così vedremo tutto a colpo d’occhio, interagendo con la pelli-cola spostandovi sopra il mouse: e mentre lo si fa, il video appare nella finestra di anteprima in alto sullo schermo o a tutto schermo. Se sappiamo trascinare i documenti sulla Scrivania, allora sapremo creare un filmato in iMovie, con questa semplice operazione impor-teremo nel nostro progetto: clip preferiti, titoli e transizioni, foto, brani per cre-

IL MACINTOSH (parte terza)

di Fiorenzo Figurella - Apple Certified Professional 10.5 - mail: [email protected]

50 INFORMATICA

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are la colonna sonora. Mentre si edita potremo trascinare i marcatori per ricordare punti specifici del progetto o per vincolare i clip alle battute di una canzone.Una volta posizionati tutti i clip, perfezioneremo anche i tagli e le selezioni più difficili con l’editor di precisione. Una filmina ingrandita permetterà di scorrere ogni clip da vici-no per decidere cosa tenere e dove tagliare, scegliere tra i trantadue diversi tipi di transizioni e regolarne la durata, lavorare indipendentemente sull’audio e sul video, usando il sonoro di un clip con le riprese di un altro, riposizionare transizioni e titoli. Inoltre con iMovie è facile aggiungere altri dettagli: titoli di testa, sfondi animati e una scelta tra quasi 20 effetti video. Uno strumento molto interessante è la stabilizzazione video, cosi i filmati mossi possono essere corretti con un risultato, a volte, davvero preciso. La nuova stabilizzazione video in iMovie ’09 analizza il movimento che la videocamera ha subito durante la registrazione, poi riduce automaticamente il tremolio, stabilizza un clip alla volta o analizza tutte le ri-prese (l’operazione può durare, ma il risultato sarà davvero ottimo). Inoltre iMovie identifica i momenti in cui le riprese sono troppo mosse per poter essere recuperate e marca i clip con una linea rossa ondulata per poterli nascondere facilmente. I nostri diari di viaggio potranno essere arricchiti con mappe animate, scegliere tra quattro diversi stili con il globo 3D o la cartina piatta e selezionare i luoghi: paesi, città o punti di interesse, e iMovie produrrà una mappa animata. Se si vo-lesse cambiare l’aspetto, basterà trascinare un’altra mappa su

quella in uso per cambiare lo stile senza alterare i luoghi.Per dare il tocco finale al filmato, iMovie offre controlli per colore e audio in finestre fluttuanti che potremo posizionare ovunque sullo schermo in modo da avere facilmente a por-tata i cursori per regolare esposizione, luminosità, contrasto, saturazione e punto di bianco. Tutte le modifiche vengono applicate in tempo reale, così verifichi subito i risultati. Oltre alle funzionalità di editing video, iMovie offre anche strumenti per l’audio per regolare facilmente il volume di ogni clip ed ottenere un sonoro costante e che aumenta o diminuisce in base ai gusti, con l’utilizzo di tracce audio multiple, effetti e persino una traccia VoiceOver potremo registrare diret-tamente in iMovie, e per migliorare il nostro audio potre-

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mo utilizzare uno strumento per la riduzione del rumore, mentre l’ottimizzazione della voce simula un microfono da studio per dare un tono da an-nunciatore o doppiatore. Una volta creati i video si potranno masterizza-re, con l’ausilio di iDVD, su un dvd per creare un disco full-optional, completo di menu e pulsanti personalizzati, inoltre se nel progetto con iMovie sono stati inseriti dei marcatori di capitolo li ritro-veremo in iDVD.

Con iDVD potremmo anche personalizzare i video par-

tendo dai temi. Sceglien-do tra più di 150 temi sviluppati da Apple in formato widescreen e standard, ciascuno con un set di schermate coordinate che in-

cludono menu principale, menu capitoli e menu extra per contenuti come le presentazioni a diapositive.

Molti temi sono arricchiti da animazio-ni e tutti hanno zone in cui si possono trascinare facilmente foto e clip video dal browser media iLife per dare un tocco personale ai menu. Partendo sempre da un progetto iMovie, potremo aggiungere un menu di selezione delle scene. Per ciascun marcatore sulla timeline, iMovie inserisce una minia-tura della scena ed un titolo modificabile. iDVD è perfetto anche per mostrare le foto, si può scegliere un tema e aggiun-gere singoli scatti o album, raccolte iPhoto e presentazioni a diapositive selezionandoli nel browser media iLife. Infine, per usare l’editor delle presentazioni di iDVD per riordinare le foto, cancellare diapositive o aggiungere altre immagini da iPhoto, avremo a disposizione tool per impostare il tempo di visualizzazione degli scatti, inserire transizioni e aggiungere una colonna sonora di brani della libreria iTunes. Terminato il lavoro, non resta che masterizzarlo. iDVD scrive dischi a singolo o doppio strato per un’ampia gamma di formati, tra cui DVD-R, DVD-RW, DVD+R, DVD+RW, DVD-R DL e DVD+R DL, iDVD funziona con l’unità Apple SuperDrive e con qualsiasi masterizzatore DVD di terze parti compatibile. In definitiva le applicazioni di iLife09 sono state progettate per lavorare in congiunzione. Ogni programma si può au-tomaticamente collegare alla libreria di un altro programma se necessario.I programmi interagiscono nei seguenti modi:

iMovie: preleva le canzoni utilizzate per i filmati dalla libre-• ria di iTunes (incluse le canzoni di GarageBand), riceve le immagini da iPhoto che poi vengono elaborate dall’effetto speciale “Ken Burns Effect” che realizza lo zoom sulle im-magini. Aggiunge i capitoli e con un click trasferisce l’intero progetto a iDVD per la masterizzazione su CD o DVD.

iDVD: preleva la musica di sottofondo • dei menu dalla libreria di iTunes, preleva le immagini da iPhoto per realizzare presen-tazioni da salvare su DVD e riceve filmati da iMovie.

iTunes: importa musica da GarageBand.• iPhoto: utilizza le musiche della libreria •

di iTunes per creare il sottofondo per le presentazioni, esporta le presentazioni e le immagini in iDVD con un click.

GarageBand: esporta le musiche in iTu-• nes con un click.

iWeb riceve da iTunes, iMovie, iPhoto e • GarageBand musica, filmati, fotografie e podcast per generare siti web.

Per ottenere una reale compatibilità, i programmi sono in grado di manipolare le librerie degli altri programmi senza bisogno dell’esecuzione del programma proprie-tario della libreria. Per esempio iMovie è in grado di leggere la libreria di iTunes e di iPhoto senza che i due programmi siano attivi dato che iMovie è in grado di manipolare internamente le librerie degli altri program-mi. L’unica eccezione è GarageBand che è in grado di leggere la libreria di iTunes ma non può manipolare le canzoni acquisite dall’iTunes Music Store per questioni di carattere legale.iTunes è un’applicazione gratuita per Mac e PC utile per organizzare e riprodurre la raccolta di musica e video digitali sul computer, e a sincronizzarla con iPod, iPhone e Apple TV, questo anche con le foto, contatti e calendari, fare shopping su iTunes Store direttamente dal tuo iPhone o iPod touch scaricando musica e audiolibri ovunque ci sia una rete Wi-Fi. Sono a Vostra completa disposizione per qualunque al-tro tipo di informazione e chiarimento.

Aspettando il prossimo articolo, nel quale approfondire-mo la nota applicazione iTunes, un caro saluto a tutti voi.

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TEATRO HANSEL E GRETELFoggia - Teatro del FuocoOre 18.00

Nella regione tedesca del-lo Spessart esiste ancora una fitta foresta, difficile da attraversare con i suoi pochi e aspri sentieri, resi ancora più difficoltosi da giganteschi e ombrosi pini e faggi, i cui rami intral-ciano il cammino. Per i contadini della zona è “il bosco della strega”.

INFO

Cerchio di Gesso(C.so del Mezzogiorno, 2a Traversa) 71100 - Foggia

Tel. e Fax: 0881.663147

Email:[email protected]

MUSICABLUE STUFFFoggia - Moody Jazz CafèORE 22.00

- LUCIANO NINI clarinetto e clarinetto basso

- FRANCESCO CITERA fisarmonica

- LINO MUOIO chitarra e mandolino

- SANDRO VERNACCHIA dobro

- MARIO INSENGA batteria

INFO

MOODY JAZZ CAFE’Via Nedo Nadi, 5 - 71100 Foggia - Tel. 0881-71.14.32e-mail: [email protected]/moodyjaz-zcafe

MOSTRE“RACCONTI DEGLI AFFETTI”Mostra personale diNICOLA LIBERATOREFoggia - Palazzetto dell’Arte (via Galliani, 1)

ORARI09:00/13:00 - 17:00/20:00chiuso domenica pomeriggio e lunedi

Nicola Liberatore, in questa personale presenta un gruppo di opere che si articolano intorno alla riflessione sul tempo e “alla ricerca di una spiritualità più ampia per il no-stro lacerato presente”. Opere ricche di narrazione, “racconti degli affetti” e sorprese me-taforiche, che consentono la lettura del rapporto fra la soggettività, la storia, il tempo e la memoria.

INFO

Palazzetto dell’Ar te di Foggia: 0881.726008Artista: 338.5620215

MUSICAPUGLIA SHOW TIMEOrchestra Conservatorio

TITO SCHIPAFoggia - Piazza C. BattistiORE 18.00

“La memoria storica è un pre-

supposto essenziale per pensare

e ben costruire il futuro”.

PROGRAMMA: • Erice - concert march di Lorenzo Pusceddu• Cinecittà di Daniele Carnevali• Fantasia su colonne sonore di Nino Rota• Moment for Morricone - pout pourri di colonne sonore di Ennio Morricone• Intermezzo da “Cavalleria Rusticana” di Pietro Mascagni• Norma - sinfonia dall’opera di Vincenzo Bellini• Vita pugliese - marcia

sinfonica di Giuseppe Piantoni

Ingresso Gratuito

MUSICAPUGLIA SHOW TIMECENTROMUSICA JAZZ STUDIO orchestraFoggia - Teatro del FuocoORE 21.00

Nata circa trent’anni fa, nel 1976, per l’impegno del M°. Paolo Lepore, che attualmente la dirige, e di un gruppo di stru-mentisti appassionati del jazz, la “Jazz Studio Orchestra” è la prima formazione del genere in Italia.

PROGRAMMA: • Missa Luba per soprano, coro misto e percussioni, arranged by Guido Haazen• Passion per voce recitante ed ensemble di Paolo Lepore

INFO: 080.5580195

MUSICAMOSTRA DIDIORAMI PASQUALIFoggia - Piazza MercatoORE 22.00

Pasqua 2010, gli eventi orga-nizzati dal Comune di FoggiaA cura dell’associazione pre-sepisti dauni “Vito Erriquez

MOSTREGLICEMIA 299 La dolcezza può uccidereFoggia - Piazza Mercato

L’associazione culturale Neart pre-senta una personale di Gianni Pitta, dal titolo “Glicemia 299, la dolcezza può uccidere”.Si tratta della collezione delle opere più recenti dell’artista, realizzata graffiando i pannelli e i colori con folti intrecci di rovi e ramoscelli secchi.

VEN 9

dal 10 al 24

MAR 6

fino a VEN 9

fino a VEN 9

AGENDA Gli appuntamenti di aprile54

DOM 11

TEATRO

‘A FURTÙNEFoggia - Piccolo Teatro(via Nicola Delli Carri, 5)

Compagnia Palcoscenico

La buona sorte non può nascondere dei risvolti negativi?Su questo impianto, si snoda una commedia che alterna risate e spunti di riflessione.

Uno dei capolavori di Armando Curcio.

INFO

Tel: 0881.723454Email: [email protected]

da SAB 10

Page 57: Tamtam magazine - Anno II - Numero 4 - Aprile 2010

MUSICAENRICO RUGGERIBrindisi - Nuovo Teatro VerdiORE 20:30

Il concerto-spettacolo «La ruota», che prende il titolo dal nuovo album dell’artista , recupera la fortunata formula del 1993, anno di «Mistero».

INFO

0831.229230

biglietti on line suwww.fondazionenuovotea-troverdi.it

GIO 15

AGENDA

VEN 30SEMINARI INDIVIDUOE COMUNITÀFoggia - Istituto Superiore Scienze Religiose Giovanni Paolo II (Via Oberdan, 23)dalle ore 17:30 alle ore 19:30

Seminari di formazioneall’impegno sociale e politico 2010promossi dall’Ufficio della Pastorale Sociale e del Lavoro

INFOSegreteria organizzativaCorso Vittorio Emanuele, 108 Foggia

Orari: martedì e giovedìdalle ore 10.00 alle ore 12.00Tel. 345.3902663Email:[email protected]

MOSTRE

“VIANDANDOTRA ARCHEOLOGIA, ARTE E DESIGN”Foggia - Museo Civico (p.zza V. Nigri, 1 - vicino v. Arpi)

ORE 20.30

Mostra d’arte contemporanea promossa dall’assessorato alla Cultura del Comune di Foggia e dal Rotary Club Umberto Giordano.

L’artista, scopertosi “Vian-dante”, svela il suo viaggio. Architetto-scultore-designer col pallino della filosofia, Anto-nio Torquato Lo Mele nato a Foggia, negli ultimi vent’anni, ha esposto, pubblicato libri e pro-gettato importanti installazioni in diverse città italiane

INFO

Tel. 0881.726245

fino a MAR 13

MUSICA

“PRIMAVERA MUSICALE”dei Solisti DauniFoggia - Teatro del FuocoORE 20.30

Il progetto musica 2010, 38° stagione concertistica dei Solisti dauni per la direzione artistica di Do-menico Lo savio prevede l’interpretazione dei Trii op. 63 in Re minore e op. 80 in Fa maggiore per pianoforte, violino e violoncello di R. Schumann, con la presenta-zione di Marco Lacasella.

INFO

www.myspace.com/isolistidauni

Teatro del Fuocovia Vico Cutinotel. 0881.568278 347.3806681

MUSICA

“PRIMAVERA MUSICALE”dei Solisti DauniFoggia - Teatro del FuocoORE 20.30

Un programma romantico di grande interesse e suggestione: I Solisti dauni in formazione di quintetto d’archi, con il giovane pianista Domenico Monaco, vincitore del Premio Speranza di Taranto, interpreteranno i due famosi Concerti (n.1 in Mi min. op.11 n. 2 in Fa min op. 21) di F. Chopin per pianoforte e orche-stra, elaborati dallo stesso autore per pianoforte e quintetto d’archi, la cui presentazione sarà affidata a Giulio D’Angelo.

INFO

www.myspace.com/isolistidauni

Teatro del Fuocotel. 0881.568278 347.3806681

MUSICA

I PRODIGY in concertoPalasport di AndriaSpettacolo ORE 21.00Apertura cancelli ORE 20.00

Ad Andria una delle sei date italiane del tour Europeo.

INFO e PRENOTAZIONI

Tel. 338.7940765oppure Ticketone.ite Bookingshow.com

GIO 15

GIO 22

MAR 27

MUSICA

ASSAGGI DI MUSICAFoggia - Teatro del FuocoOre 20.30

Orchestra da camera del MediterraneoINFO

[email protected]. 328.1520601

VEN 16

MUSICAOTMARO RUIZ 4tetFoggia - Moody Jazz CafèORE 22.00

INFO

MOODY JAZZ CAFE’Via Nedo Nadi, 5 - 71100 Foggia - Tel. 0881-71.14.32e-mail: [email protected]/moodyjaz-zcafe

LUN 19

Page 58: Tamtam magazine - Anno II - Numero 4 - Aprile 2010

RICEVIMENTI VILLA CRIDELLI

Sala da 300 posti

B&B con camere per gli ospiti

Suite per sposi

www.sposarea.com

S.S. 89 km 174,800 - ManfredoniaTel. 0881.610220 - Cell. 329.1005305

Servizio con personale qualificatoAmpie terrazze per il buffet

Piscina per il taglio torta

RISTORANTE LA LOCANDA DEL MARCHESE

Aperti a Pranzo e Cena

La perfetta locationper le vostre serate,cene di gala,feste aziendali,piccoli ricevimentied eventi in genere

www.sposarea.com

S.S. 89 km 174,800 - Manfredonia (c/o Posta del Falco)Tel. 0881.610220 - Cell. 329.1005305

SPECIALITÀ: PESCE

Ristorante con cucina a vista

RISTORANDOUn mix di locali...selezionati per voi!

PUB CYRANO & PETER PANLocale Climatizzato - Area Wi-fi

Orari:dalle ore 20 alle 24• 19.30 - 21.00 • (servizio disponibile solo su prenotazione)

Riposo settimanale:lunedi esclusi festivi,prefestivi e prenotazioni

Info:[email protected] - www.cyranoepeterpan.org

Via Barra, 45 - 71121 FoggiaTel. 0881.024009 - Cell. 345.6510819

UN MODO DIVERSOPER STARE INSIEMERiservato ai soli soci

Page 59: Tamtam magazine - Anno II - Numero 4 - Aprile 2010

tamtam 57

RISTORANTE - PIZZERIA SAN GIORGIO dal 1965

Orari: 12.00 - 14.30 19.30 - 24.00

Menù fissoCarne 13 € - Pesce 15 €

Riposo settimanale:lunedi e il martedi solo a pranzo

[email protected]

Via Monfalcone, 25/31 - 71121 FoggiaTel. 0881.777090

SPECIALITÀ: Pizza al metro

Forno a legnaTutti i giorni pizza a pranzo

RISTORANTE da MAMMA NELLA

Orari:pranzo 12.30 - 14.30cena 19.30 - 23.30

Riposo settimanale:mercoledi non festivo

CUCINA TIPICAFOGGIANA

E’ gradita la prenotazione

Piazza S. Eligio, 22 - 71121 FoggiaCell. 331 2043921 - 349 0631998

SPECIALITÀ: orecchiette rucola e patate, pancotto, fave e cicorie, patate al forno, torcinelli...Dolci vari della casa

GALLERIA DEL GELATO

Orari: 07.30 - 21.00

sabato e domenica(aperti fino alle 23.00)(chiusi dalle 14.00alle 16.00)

Viale XXIV Maggio, 37 - 71121 Foggia

Fatevi coccolaredalle nostre delizie

Page 60: Tamtam magazine - Anno II - Numero 4 - Aprile 2010

Una rubrica interamente dedicata ai nostri lettori.

Inviateci le vostre foto più divertenti in compagnia direttamente

dal sito: www.tamtammagazine.it Le più belle verranno pubblicate.

insieme

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HAI UNA MENTE “SPAZIALE”?

di Antonio Iacovino - PSICOLOGO

L’intelligenza spaziale permette di orientarsi nello spazio, riconoscere le forme complesse e manipolare oggetti.E’ più sviluppata in chi ha una forte memoria visiva, compresa la capacità di ricordare dimensioni e le forme degli oggetti. Anche questa intelligenza, che coinvolge varie aree cerebrali, può migliorare.Avere il senso dello spazio e la capacità di percepire connessioni tra volumi, figure, superfici diverse, ha notevole importanza in molte professioni.E’necessaria a navigatori e piloti, scultori, artisti e architetti. Ecco qui un test per scoprire quanta intelligenza spaziale avete.

A

B

C

A

B

C

A

BC

1 2

DA BAMBINO COME TRA-SCORREVI IL TEMPO LIBERO?

Insieme agli altri bambini all’aria aperta; Leggendo storie fantastiche;Giocavo da solo con le costru-zioni;

QUANDO TI RACCONTANO UNA STORIAO UN AVVENIMENTO. TU:

Fai attenzione al messaggio del tuo interlocutore;Cerchi di capire le emozioni dell’altra persona;Pensi alla situazione creando nella tua mente delle immagini;

PRIMA DI PARTIRE PER UNA VACANZA, COME PREPARI LA VALIGIA?

La riempio il più possibile, mettendo la roba alla rinfusa;Ricorro a valigie enormie capienti;Cerco di portarmi il necessa-rio, sistemando tutti i vestiti con estrema cura;

A

B

C

TI PERDI IN UNA CITTÀ CHE NON CONOSCI. COSA FAI?

Chiedo aiuto alla prima perso-na che incontro;Cerco una cartina della cittàin un negozio;Mi sforzo di ricordarmi la stra-da percorsa utilizzando i profili delle case;

4

3TI È MAI CAPITATO DISMARRIRTI NELLA TUA CITTÀ?

Si, mi succede spesso;A volte, soprattutto di sera;Quasi mai;

ABC

5

60 TEST

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8

7 NELLA TUA CASA CAMBIANO, IMPROVVISAMENTE E A TUA INSAPUTA, LA DISPOSIZIONE DEI MOBILI. COSA FAI?

Rimango indifferente;Sono sorpreso;Mi indispettisco perché ogni cosa era disposta nella maniera migliore;

NEL SISTEMARE LE BUSTE DEL-LA SPESA NEL BAGAGLIAIO DELLA TUA AUTO, COSA FAI?

Le sistemo come capitano;Cerco di evitare che si rompi qualcosa;Le sistemo rigorosamente, cer-cando di utilizzare dei cartoni per risparmiare spazio

L’ARREDAMENTO DI CASA:

Lo cura qualcun altro;Lo decido dopo continuiconfronti con gli altri membri della famiglia;Lo scelgo secondo il mio gusto, privilegiando gli abbinamenti di colore;

6ABC

AB

C

AB

C

10 A SCUOLA QUALI ERANO LE TUE MATERIE PREFERITE?

Le materie umanistiche;Le materie scientifiche;Le materie artistiche;

ABC

Se hai totalizzato una maggioranza di risposte A:

Il tuo senso dello spazio è piutto-sto scarso e, evidentemente, ne fate spesso le spese durante la vita quotidiana. E’ Probabile che tu ap-partenga a quelle persone un po’ goffe ed impacciate, geniali sotto altri aspetti.

Se hai totalizzato una maggioranza di risposte B:

Il tuo senso dello spazio non è par-ticolarmente elevato, tuttavia è nella media. Alcune capacità spaziali posso-no essere sviluppate con l’esperienza, ragion per cui studi appropriati o oc-cupazioni che stimolano le percezioni spaziali ti aiuteranno certamente.

Se hai totalizzato una maggioranza di risposte C:

Hai tutte le capacità per dedicarti ad attività che richiedono spiccate abilità spaziali. Indipendentemente dalla vostra attività, la vostra capacità logica è co-munque elevata e la vostra intelligenza è di tipo concreto: privilegiate l’espe-rienza alla teoria pura.

9 TI FERMANO PER STRADAE TI CHIEDONO UN’INFOR-MAZIONE. TU:

Rispondi cortesemente,dicendo di aver scelto la per-sona sbagliata;Riesci ad indicargli dove si trova il posto richiesto;Sei capace di riempirlo di informazioni dettagliate;

A

B

C

tamtam 61

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ARIETE21 MARZO - 20 APRILEL’amore occupa gran parte dello spazio disponibile nella tua mente e nel tuo cuore, magari facendoti prendere qualche abbaglio, ma sarà molto piacevole lasciarsi tra-sportare da vibrazioni fantastiche. Prendi senza timore le tue decisioni anche se dettate dall’entusiasmo del mo-mento! GIORNO OK: 17

TORO21 APRILE - 21 MAGGIOUna sferzata di energia ti induce a ribaltare tutti i tuoi problemi ed è giusto che finalmente, anche tu goda un po’ degli onori. L’arrivo della primavera con i suoi colori e i suoi odori ha stuzzicato la tua creatività e ti senti dispo-nibile a sperimentare nuovi metodi di lavoro, allora che aspetti? Mettiti all’opera! GIORNO OK: 28

LEONE23 LUGLIO - 22 AGOSTOLa Luna nel segno appoggia le tue iniziative, regala occasioni ro-mantiche e bilancia armoniosamente il dare e avere dell’amore. Se non hai ancora al tuo fianco la persona giusta allora riprendi i contatti con una persona conosciuta tempo fa... Ricorda che rischiare non costa nulla! GIORNO OK: 9

VERGINE23 AGOSTO - 22 SETTEMBREL’amore è al centro dei tuoi pensieri, ed è giusto che sia così. Se sei in coppia evita di assillare il partner con continue richieste di attenzioni. Se sei single, approfondisci una conoscenza appena entrata a far parte del tuo entourage di amici: è da lì che po-trebbe nascere il tuo grande amore. GIORNO OK: 16

SAGITTARIO23 NOVEMBRE - 22 DICEMBRETi senti molto ispirato da quello che fanno gli altri, poiché credi che con il minimo sforzo, potresti ottenere moltissi-mo, proprio come loro. In realtà, gli altri hanno lavorato in silenzio e sono riusciti a costruirsi qualcosa di importante senza dare a vedere la fatica. Se vuoi altrettanto, inizia ad impegnarti! GIORNO OK: 10

CAPRICORNO22 DICEMBRE - 20 GENNAIOQualcuno dei vostri amici sta cercando di rasserenare il tuo umore e potrebbe decidere di ponderare delle scelte al posto tuo. Evita di prendere le sue parole come oro colato e ragiona con la tua testa, cercando di assumerti le tue responsabilità e di valutare per conto tuo! GIORNO OK: 24

GEMELLI22 MAGGIO - 21 GIUGNOUn diverbio con chi ti sta intorno potrebbe metterti di cattivo umore, ma superi tutto con una facilità estrema. Le stelle infatti mandano continui segnali positivi nella sfera relazionale e professionale regalandoti soddisfazioni. Ap-profittane! GIORNO OK: 11

CANCRO22 GIUGNO - 21 LUGLIOIn questo periodo puoi contare su un temperamento armonio-so che ti suggerisce mosse vincenti. Non fermarti alle apparenze in modo da non lasciarti ingannare da chi, da te, vuole trarre solo vantaggi e allo stesso tempo scoprirai che sono tante le persone di cui ti puoi fidare! GIORNO OK: 23

BILANCIA23 SETTEMBRE - 22 OTTOBRESolitamente non ti fai sopraffare dalle emozioni, tuttavia in questo periodo sei particolarmente sottoposto a pressioni sentimentali che ti inducono ad essere più sensibile e a mostrare un lato di te più profondo e fragile. Anche se non ti piace sentirti indifeso, al momento devi accettarlo! GIORNO OK: 30

SCORPIONE23 OTTOBRE - 22 NOVEMBREIl tuo cervello è particolarmente attivo e questo ti permette di captare delle possibilità nascoste agli occhi altrui. In sostanza, riesci a tirar fuori del buono anche in quelle situazioni più complicate, che tutti vedono più come un problema, ma che tu individui come un’opportunità! GIORNO OK: 21

ACQUARIO21 GENNAIO - 18 FEBBRAIOTra lavoro, sentimenti, famiglia e chi più ne ha più ne metta, è possibile che tu abbia un po’ di confusione in mente e che non riesci a coordinare precisamente le tue innumere-voli attività. Cerca di essere disponibile nei confronti di chi te lo chiede e già questo sarà sufficiente per accontentare una parte dei tuoi obiettivi! GIORNO OK: 19

PESCI19 FEBBRAIO - 20 MARZOUna nuova relazione potrebbe iniziare con il piede giusto, ma forse fai fatica ad accorgertene, poiché ci sono delle situazioni pregresse che ti danno un po’ di fastidio e che ti lasciano alquanto amareggiato. Il passato è passato! Pensa a questa piacevole novità ed al fatto che la tua vita sta andando piuttosto bene! GIORNO OK: 6

tamtam 63OROSCOPO

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in collaborazione con:

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Dal Convento dei Frati Minori Cappuccini di S. Giovanni Rotondo

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