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SYNTHESIS IL FARMACO E LA SUA CHIMICA

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SYNTHESIS

IL FARMACO E LA SUA CHIMICA

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Direttore

Antonio CUniversità di Sassari

Comitato scientifico

Daniela BUniversità degli studi di Milano

Elisabetta GUniversità degli studi di Sassari

Sabrina PUniversità degli studi di Trieste

Gabriele MUniversità degli studi di Sassari

Alessandra PUniversità degli studi di Sassari

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IL FARMACO E LA SUA CHIMICA

La morfina è stata inventata per permettere ai medici di dormire tranquilli.

Sacha G

La collana nasce con una vocazione interdisciplinare: pur essendo ilfarmaco il suo fulcro e la Chimica Farmaceutica la disciplina principaledi riferimento, gli argomenti trattati spaziano trasversalmente, coin-volgendo altre fondamentali materie quali la Tecnica Farmaceutica, laFarmacologia, la Bioinformatica e la Biochimica che contribuisconoattivamente al raggiungimento dell’obiettivo. Nell’intento di coadiu-vare i tre principali aspetti di una disciplina scientifica: divulgazione,didattica e approfondimento scientifico, la collana accoglie volumi chedocumentano tali aspetti. In particolare, ospita sia monografie cheraccolte di argomenti indirizzati a studenti, colleghi e a un più vastopubblico, sino ad arrivare a testi rivolti a dottorandi e specializzandi.

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Antonio CartaGabriele MurinedduGerard Aimè Pinna

I farmaci antivirali

Dalla progettazione all’impiego terapeutico

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Aracne editrice

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Copyright © MMXVIIGioacchino Onorati editore S.r.l. – unipersonale

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via Vittorio Veneto, Canterano (RM)

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I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica,di riproduzione e di adattamento anche parziale,

con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i Paesi.

Non sono assolutamente consentite le fotocopiesenza il permesso scritto dell’Editore.

I edizione: ottobre

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Indice

Introduzione

Parte IDNA virus

Capitolo IGli Herpes virus

.. Replicazione degli herpesvirus, – .. Manifestazioni cliniche de-gli herpesvirus, – .. Chemioterapia antivirale per l’infezione daHSV, – .. Varicella Zoster (VZV), – .. Antimetaboliti nucleosi-dici aciclici: aciclovir, valaciclovir, famciclovir–penciclovir, – .. An-timetaboliti nucleosidici veri: idoxuridina, trifluridina, vidarabina, –.. Citomegalovirus, .

Capitolo IIIl virus del papilloma (HPV)

Capitolo IIIEpatite

.. Il virus dell’epatite B (HBV), .

Parte IIRNA virus

Capitolo IInfluenza

.. Bloccanti del canale ionico: adamantini, – .. Inibitori della neu-raminidasi (sialidasi), – .. Inibitori del complesso polimerasico delvirus dell’influenza, – .. Il virus dell’epatite C (HCV), – .. Infe-zione da virus respiratorio sinciziale (RSV), – .. Infezione dal virus

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Indice

Dengue, – .. Infezione dal virus Ebola (EBOV), – .. Infezionedal virus Zika (Zik–V), .

Parte IIIIl virus HIV

Capitolo IAIDS

.. Struttura e caratteristiche dell’HIV, – .. Attivazione dei linfocitiB, – .. Trattamento dell’AIDS, – .. Inibitori delle proteasi, –.. Inibitori della integrasi, .

Parte IVImpiego degli interferoni (IFN) nella terapia antivirale

Capitolo ILa famiglia degli interferoni

.. Interferoni α, – .. Interferone pegilato, – .. Meccanismod’azione, .

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Introduzione

Generalità

I virus, la singola particella virale completa è chiamata virione, so-no dei parassiti endocellulari obbligati che dipendono totalmente dalmetabolismo della cellula ospite per compiere il loro ciclo vitale. Lecellule ospiti possono essere sia procariote che eucariote. Sostanzial-mente sono costituiti da un acido nucleico rivestito da un involucroproteico, chiamato capside. Duranti gli anni ‘ del secolo scorsoLwoff ha definito i virus come “semplici entità non cellulari, il cuigenoma è un elemento di acido nucleico, DNA o RNA, che si riprodu-cono all’interno della cellula vivente utilizzandone i sistemi enzimaticiper dirigere la sintesi di nuove progenie virali che hanno la capacità diinfettare altre cellule”. Più recentemente, la scoperta di virus gigantiha messo in dubbio questa definizione, non solo acuendo l’anticodubbio se essi siano da considerare viventi o meno, ma addiritturaaprendo una vivace discussione sulla loro classificazione. Le morfolo-gie dei virus sono tali da poter introdurre l’acido nucleico all’internodella cellula ospite, al fine di esplicare le funzioni necessarie per lareplicazione. Pr far ciò il capside deve, da una parte proteggere l’acidonucleico dalla degradazione degli agenti denaturanti presenti nell’am-biente extracellulare, e dall’altra consentire “l’ancoraggio” del virionealla membrana della cellula che sta per parassitare. Questo “legame”avviene tramite un’interazione tra alcune proteine appositamentepresenti sul capside che si “ancora” a specifici recettori presenti sul-la membrana della cellula ospite. Dopo l’ingresso all’interno dellacellula deve avvenire il fenomeno dello scapsidamento o spoliazioneo uncoating che consente la liberazione dell’acido nucleico e delleproteine virali.

Dal punto di vista morfologico hanno, per lo più, dimensioni co-stanti che vanno da (virus della poliomielite) a –nm, conl’esclusione del virus Ebola che ha dimensioni, e forma, diversi. Han-

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Introduzione

no forme geometriche diverse riconducibili a tre tipi fondamentali:icosaedrica, elicoidale e complessa:

a) la simmetria icosaedrica con facce e simmetria rotazionale::. Presenta assi di simmetria C che passano per i vertici, assi di simmetria C che passano per ciascuna faccia e assidi simmetria C che passano per i vertici. L’icosaedro presenta vertici. Il guscio capsidico è costituito di subunità proteichevirali che si ripetono in modo costante;

Figura . Virus a simmetria icosaedrica.

b) la simmetria elicoidale è dovuta ad una disposizione delle su-bunità proteiche lungo l’acido nucleico virale, formando unnucleocapside a forma di molla;

Figura . Virus a simmetria elicoidale.

c) la simmetria complessa è rappresentata da strutture regolari, mala reale simmetria non è del tutto nota.

I virus possono essere dotati di genoma a DNA o a RNA, percui li distinguiamo in ribovirus (chiamati anche virus a RNA oppureRNA–virus) e deossoribovirus (chiamati anche virus a DNA oppureDNA–virus):

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Introduzione

a) i ribovirus presentano un unico cromosoma (genoma aploide)che può essere: monocatenario o bicatenario, lineare o circola-re, monosegmentato o plurisegmentato (tra i e i segmen-ti). La polarità positiva, negativa o ambisenso. Fanno eccezionei retrovirus, che pure essendo a RNA, hanno un particolareenzima, chiamato trascrittasi inversa (DNA polimerasi–RNAdipendente), che trascrive l’RNA in DNA:

— l’RNA a polarità positiva contiene sequenze che consento-no loro di essere lette sia direttamente come messaggeridalla cellula ospite che come stampo per le nuove copie diRNA;

— l’RNA a polarità negativa funge da stampo per una tra-scrittasi virale (RNA polimerasi–RNA dipendente) per lasintesi di un RNA messaggero;

— l’RNA a polarità ambisenso svolge entrambe le funzioni;

b) i deossiribovirus rappresentano circa un terzo dei virus cono-sciuti. Anche nel loro caso il genoma è aploide e, generalmente,a doppio filamento con forma circolare o lineare di varia gran-dezza. Grazie alla maggiore precisione delle DNA polimerasicellulari usate dai deossiribovirus, rispetto alle RNA polimerasidei rinovirus che non sono cellulari, queste commettono menoerrori, determinando una variabilità dei deossiribovirus minorerispetto ai ribovirus.

Classificazione. La classificazione di Baltimore suddivide i virus co-nosciuti in sette gruppi principali in base alle diverse modalità direplicazione e all’appartenenza agli RNA o DNA virus. Abbiamo così:

a) dsDNA: virus a DNA a doppio filamento;b) ssDNA: virus a DNA a singolo filamento;c) dsRNA: virus a RNA a doppio filamento;d) ssRNA+: virus a RNA a singolo filamento a polarità positiva;e) ssRNA–: virus a RNA a singolo filamento a polarità negativa;f ) ssRNA RT: virus a RNA a singolo filamento con capacità retro-

trascrizionale;g) ssDNA RT: virus a DNA a singolo filamento con capacità

retrotrascrizionale.

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Introduzione

Il sistema dell’ICTV (International Committe on Taxonomy ofViruses) impiega criteri di classificazione sistematici che utilizza ledesinenze per famiglia (–viridae), sottofamiglia (–virinae), genere(–virus) e specie.

Rapporti virus–cellula

Si possono identificare nei rapporti virus–cellula tre situazioni eziopa-togenetiche:

a) riproduzione dei virus con distruzione cellulare più o menorapida;

b) riproduzione dei virus senza distruzione cellulare;c) permanenza del virus nella cellula ospite come provirus con

trasformazione oncogènica delle cellule eucariote infettate neltempo.

Il secondo caso è la situazione che si verifica nelle malattie viralipiù note.

Perché tali eventi patologici si manifestino è necessario che il viruspenetri all’interno della cellula ospite e tale processo si articola indiverse fasi principali:

a) adsorbimento;b) penetrazione (o viropessi);c) spoliazione (da parte di enzimi proteolitici);d) replicazione;e) trascrizione e traduzione;f ) maturazione;g) gemmazione e liberazione della nuova progenie virale.

Naturalmente, a seconda dei testi, possiamo trovare una più finee articolata suddivisione del processo. Al termine della fase di spo-liazione il virus non è più visibile neppure attraverso la microscopiaelettronica o la immunofluorescenza ed inizia la cosiddetta fase dieclissi durante la quale si ha la replicazione virale. Tale fase consiste neltrasferimento del messaggio genetico: il virus non avendo né enzimi

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Introduzione

produttori di energia né sistemi per la produzione di proteine, deveutilizzare i meccanismi cellulari introducendosi nel flusso di informa-zioni genetiche della cellula infettata che portano alle sintesi proteiche.Esistono varie modalità per il passaggio dell’informazione geneticaai ribosomi, riconducibili ad alcuni schemi. Una prima grande differen-ziazione si ha tra virus a DNA e virus a RNA. Nei virus a DNA a doppiaelica il DNA è spogliato in sede prenucleare quindi penetra nel nucleoe qui trova una RNA polimerasi DNA dipendente cellulare che effettua latrascrizione in RNA messaggero virale. L’mRNA si porta sui ribosomidettando la formazione delle cosiddette proteine precoci, il cui compi-to è di reprimere le sintesi cellulari e di indurre la formazione deglienzimi preposti alla replicazione del DNA virale; successivamenteviene trascritta un’altra parte del messaggio virale con produzionesui ribosomi delle proteine tardive, che andranno a costituire il capsì-de e le eventuali altre proteine del virione maturo. Nei virus a RNAmonocatenario la trasmissione del messaggio genetico avviene, piùfrequentemente, per trascrizione nel nucleo della cellula ospite, delRNA virale ad opera di una RNA polimerasi RNA dipendente fornitadal virione. Infine nei retrovirus, che possiedono un enzima moltoparticolare, una DNA polimerasi RNA dipendente, la sequenza ditrasmissione della informazione genetica deve passare attraverso latrascrizione del codice genetico da RNA a DNA.