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Aprile 2014 n. 25 UNA COMUNITA’ PASQUALE IN CAMMINO “Con la Pasqua di Cristo ha origine il nuovo popolo di Dio pellegrinante nella storia” preparatorio del Piano Pastorale Diocesano predisposto dal Ve- scovo Mons. Mosè Marcia. Sono coinvolti in un lavoro di rifles- sione e di proposta i vari gruppi ecclesiali, il Consiglio Pastorale con le sue quattro commissioni, i vari gruppi coppie, singoli fedeli. Gli interrogativi e le proposte sollecitate dal Vescovo sono oc- casione di dibattito, di confronto, L a Pasqua, nell’Antico Testamento, è strettamen- te legata all’esperienza dell’Esodo e dell’Alleanza. Ogni anno il popolo di Israele cele- bra il memoriale degli eventi dell’Esodo secondo il comando del Signore: “Questo giorno sarà per voi un memoriale; lo cele- brerete come festa del signore: di generazione in generazione, lo celebrerete come un rito perenne” (Es 12,14). Nel Nuovo Testamen- to la celebrazione della Pasqua as- sume un significato diverso e più profondo: la Pasqua antica trova compimento nella realtà della Pasqua di Cristo. Per Giovanni la nuova Pasqua nasce sul Calvario dove Gesù è immolato come agnello pasquale nell’ora in cui nel tempio si era soliti immolare gli agnelli per essere consumati nella cena pasquale. Paolo, nella prima lettera ai Corinzi, parla del- la Pasqua cristiana e fa una lettura cristologia della Pasqua biblico- ebraica: “Cristo, nostro agnello pasquale, è stato immolato! Ce- lebriamo dunque la festa non con il lievito vecchio, né con il lievito di malizia e di perversità, ma con azzimi di sincerità e di verità” (1Cor 5,7-8). Con la Pasqua di Cristo ha origine il nuovo popolo di Dio pellegrinante nella storia, testimone della continua presenza del Risorto. In questo periodo la nostra Chiesa diocesana e, in particolare, la nostra comunità parrocchiale sta vivendo l’espe- rienza di un cammino sinodale sotto lo stimolo del Documento di suggerimenti, per essere corre- sponsabili di un’azione pastorale e di una promozione umana a servizio di tutta la comunità. Al di là dei singoli quesiti, si respira la gioia di incontrarsi, di leggere insieme la realtà parrocchiale, di sentirsi parte attiva di una Chiesa che si riscopre, nel segno della Pasqua, popolo in cammino, desideroso di annunciare e di testimoniare la gioia del Vangelo. In sintonia con il Sinodo stra- ordinario dei Vescovi, le Linee Pastorali del Vescovo mettono al centro dell’attenzione la fami- glia.« A ben riflettere, sacerdoti, catechisti, operatori di pastorale, responsabili di movimenti, ab- biamo sempre a rapportarci con le famiglie, anzi con la famiglia, quella ben identificata famiglia di quel ragazzo, di quel bambino, di quel genitore. Ogni famiglia è una miniera di problemi a se stante e ognuna tende a vivere la propria situazione immaginando- la unica e non condivisibile.“Ma per la comunità cristiana la fami- glia è vita, è tessuto quotidiano, è cammino di generazioni che si trasmettono la fede insieme con l’amore e con i valori morali fondamentali, è solidarietà con- creta, fatica, pazienza, e anche progetto, speranza, futuro. Tutto questo, che la comunità cristiana vive nella luce della fede, della speranza e della carità, non è mai tenuto per sé, ma diventa ogni giorno lievito nella pasta dell’in- tera società, per il suo maggior bene comune” (Lettera di Papa Francesco ai partecipanti della 47 Settimana sociale dei catto- lici italiani)». Con l’auspicio di crescere ogni giorno di più come comunità, anche a nome di Don Andrea e di Don Puddu, auguro a tutti Buona Pasqua nella luce e nella pace di Cristo Risorto. Don Giuseppe Mattana

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Notiziario della Parrocchia Sant'Ignazio di Loyola di Oliena - Aprile 2014

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Su Patiu - Aprile 2014 - n. 25 pag. 1

Aprile 2014 n. 25

UNA COMUNITA’ PASQUALEIN CAMMINO

“Con la Pasqua di Cristo ha origine il nuovo popolo di Dio pellegrinante nella storia”

preparatorio del Piano Pastorale Diocesano predisposto dal Ve-scovo Mons. Mosè Marcia. Sono coinvolti in un lavoro di rifles-sione e di proposta i vari gruppi ecclesiali, il Consiglio Pastorale con le sue quattro commissioni, i vari gruppi coppie, singoli fedeli. Gli interrogativi e le proposte sollecitate dal Vescovo sono oc-casione di dibattito, di confronto,

La Pasqua, nell’Antico Testamento, è strettamen-te legata all’esperienza

dell’Esodo e dell’Alleanza. Ogni anno il popolo di Israele cele-bra il memoriale degli eventi dell’Esodo secondo il comando del Signore: “Questo giorno sarà per voi un memoriale; lo cele-brerete come festa del signore: di generazione in generazione, lo celebrerete come un rito perenne” (Es 12,14). Nel Nuovo Testamen-to la celebrazione della Pasqua as-sume un significato diverso e più profondo: la Pasqua antica trova compimento nella realtà della Pasqua di Cristo. Per Giovanni la nuova Pasqua nasce sul Calvario dove Gesù è immolato come agnello pasquale nell’ora in cui nel tempio si era soliti immolare gli agnelli per essere consumati nella cena pasquale. Paolo, nella prima lettera ai Corinzi, parla del-la Pasqua cristiana e fa una lettura cristologia della Pasqua biblico-ebraica: “Cristo, nostro agnello pasquale, è stato immolato! Ce-lebriamo dunque la festa non con il lievito vecchio, né con il lievito di malizia e di perversità, ma con azzimi di sincerità e di verità” (1Cor 5,7-8). Con la Pasqua di Cristo ha origine il nuovo popolo di Dio pellegrinante nella storia, testimone della continua presenza del Risorto. In questo periodo la nostra Chiesa diocesana e, in particolare, la nostra comunità parrocchiale sta vivendo l’espe-rienza di un cammino sinodale sotto lo stimolo del Documento

di suggerimenti, per essere corre-sponsabili di un’azione pastorale e di una promozione umana a servizio di tutta la comunità. Al di là dei singoli quesiti, si respira la gioia di incontrarsi, di leggere insieme la realtà parrocchiale, di sentirsi parte attiva di una Chiesa che si riscopre, nel segno della Pasqua, popolo in cammino, desideroso di annunciare e di

testimoniare la gioia del Vangelo. In sintonia con il Sinodo stra-ordinario dei Vescovi, le Linee Pastorali del Vescovo mettono al centro dell’attenzione la fami-glia.« A ben riflettere, sacerdoti, catechisti, operatori di pastorale, responsabili di movimenti, ab-biamo sempre a rapportarci con le famiglie, anzi con la famiglia, quella ben identificata famiglia di quel ragazzo, di quel bambino, di quel genitore. Ogni famiglia è una miniera di problemi a se stante e ognuna tende a vivere la propria situazione immaginando-la unica e non condivisibile.“Ma per la comunità cristiana la fami-glia è vita, è tessuto quotidiano, è cammino di generazioni che si trasmettono la fede insieme con l’amore e con i valori morali fondamentali, è solidarietà con-creta, fatica, pazienza, e anche progetto, speranza, futuro. Tutto questo, che la comunità cristiana vive nella luce della fede, della speranza e della carità, non è mai tenuto per sé, ma diventa ogni giorno lievito nella pasta dell’in-tera società, per il suo maggior bene comune” (Lettera di Papa Francesco ai partecipanti della 47 Settimana sociale dei catto-lici italiani)». Con l’auspicio di crescere ogni giorno di più come comunità, anche a nome di Don Andrea e di Don Puddu, auguro a tutti Buona Pasqua nella luce e nella pace di Cristo Risorto.

Don Giuseppe Mattana

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Cronaca di Vita Parrocchiale

NOTIZIARIO dellaParrocchia Sant’Ignazio di Loyola - OLIENA

Direttore Responsabile:GIUSEPPE MATTANA

Gruppo Redazione:DON ANDREA BIANCUANTONELLO PULIGHEDDUPEPPINO NIEDDUFRANCO GARDU

Stampa: SERISTAMPA - OLIENA

Aprile 2014 - n. 25Iscrizione Reg. G. e P. N. del Trib. di Nuoro n. 03/2004del 20 Ottobre 2004

Avvenimenti vissuti nella nostra comunità dal mese di gennaio al mese di marzo 2014

Avviso ai lettori: Ai sensi della legge D.Lgs 30.6.2003 n. 196 per la tu-tela dei dati personali, comunichiamo che gli indirizzi di quanti ricevono questo periodico fanno parte dell’archivio della Parrocchia S. Ignazio di Loyola in Oliena e sono utilizzati esclusivamente per l’invio del predetto periodico o di altre comunicazioni sulle nostre attività.

- Il 1° gennaio viene celebrata la Giornata della Pace.

- Il 18 gennaio ha inizio il Corso di preparazione al ma-trimonio per le coppie che celebreranno il matrimonio nel corso dell’anno.

- Il 21 gennaio, nel corso dell’Ottavario di Preghiera per l’Unità dei cristiani, il Ve-scovo Mons. Marcia presiede l’Eucaristia, concelebrata dai sacerdoti della Forania, con la partecipazione dei rappresen-tanti delle altre Parrocchie.

- Il 25 e il 26 gennaio si svolgono le votazioni per l’elezione dei membri del nuovo Consiglio Pastorale Parrocchiale.

- Il 29 gennaio si svolge a Nuoro, presso il salone delle Grazie, l’incontro di aggior-namento per i catechisti e gli operatori pastorali. L’incontro è tenuto da P. Teani, Preside della Facoltà Teologica, sulla

Esortazione Apostolica Evan-gelii gaudium.

- Il 2 febbraio, Festa della Presentazione del Signore, si rinnova il Rito della Professio-ne delle nuove prioresse.

- Il 7 febbraio si svolge la prima riunione del nuovo Con-siglio Pastorale Parrocchiale. Viene eletta Vice presidente la Dott.ssa Bastianina Salis e viene designato Segretario Mattia Sanna.

- Il 9 febbraio si svolge l’an-nuale Giornata della Pace, organizzata dall’Azione Cat-tolica Parrocchiale.

- Il 21 febbraio si svolge a Oliena l’incontro della Forania per esaminare le Linee del Pro-getto Pastorale Diocesano.

- Il 23 febbraio si svolge a Nuoro l’Assemblea Diocesana dell’Azione Cattolica Italiana e a Posada la “Giornata del Pensiero” della zona Agesci

di Nuoro.

- Il 28 febbraio si riunisce il Consiglio Pastorale Parroc-chiale che designa Giorgio Carente come rappresentante della Forania “N.S. dei Mar-tiri” al costituendo Consiglio Pastorale Diocesano. Vengono inoltre formate le Commis-sioni (Caritas, Liturgia, Fa-miglia, Giovani) che iniziano a lavorare sui quesiti delle Linee del Progetto Pastorale Diocesano.

INDIRIZZI e NUMERI TELEFONICIParrocchia Sant’Ignazio di LoyolaPiazza Collegio, 7 - 08025 OLIENA (Nu)Tel. e Fax 0784.285655Indirizzo e-mail: [email protected]

Don Mattana tel. 0784.285655 - 340.7661593Don Puddu tel. 0784.288707Don Andrea Biancu tel. 346.0212014

Per le vostre eventuali offerte: Conto Corrente Postale n. 13151071intestato a: Parrocchia S. Ignazio di Loyola - Oliena

- Il 3 marzo si svolge a Nuo-ro, presso la Parrocchia del S. Cuore, la seconda giornata di aggiornamento per tutti gli operatori di Pastorale. Tiene l’incontro Don Renato Bute-ra, Docente di Giornalismo e Cinema alla Università Pon-tificia Salesiana di Roma, su: “Linguaggi giovanili negli old e new media”.- Il 5 marzo, con l’imposi-zione delle Ceneri, inizia il cammino quaresimale.

- Il 7 marzo inizia il percorso della Via Crucis nei vari rioni: il 7 marzo nella zona Monte Mannu, il 14 marzo nella zona Predu Murta e Janna Vachile, il 21 marzo si sarebbe dovuta svolgere nella zona di Istei, ma a causa della pioggia si è svol-ta nella Chiesa Parrocchiale, il 28 marzo nella zona di Mus-sudorrai, il 4 aprile nella zona di Masiloghi e l’11 aprile nella zona di Su Carmene.

- L’8 marzo si svolge a Oliena

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Sono ritornati alla casa del Padre

Maria Rimedia PorcuAnna Maria CatteRaimonda Deiana

Antonio Nicolò SalisMariantonia SalisSebastiano Fele

Salvatorina SolinasAntonio Gabbas

Francesco CanuduPietro Ticca

Salvatore TiccaTiziana Gabbas

Francesco CorbedduAndreana CorriasPietro Maria Boi

Luigi FaddaPietro CorbedduGiovanni Manca

Pietro SalisTonino Medde

Giuseppe MaccarroneGiacomo SannaSalvatore Mula

Graziano Maisola

Nel numero precedente, per un disguido, sono stati omessi i

nomi dei defunti:Giovanni Pessei e

Maria Marras.Ce ne scusiamo con i familiari.

Sono Stati Battezzati in Cristo

Mattia CabboiAntonio Salvatore Lippi

Marta ghisuAntonietta FaddaGiuseppe Furru

Ilaria CuccaAnna Daisy Flore

Rachele SaleGiorgia Salis

Rachele Malune

Cronaca di Vita Parrocchiale

Si sono uniti in matrimonio

Nel numero precedente, per un disguido,sono stati omessi i nomi degli sposi

Franco Piras e Gianclaudia Piga

Ce ne scusiamo vivamente.

Parrocchia Sant’Ignazio di Loyola- Oliena -

Consiglio Pastorale Parrocchiale(2014 – 2018)

Membri di Diritto:Don Giuseppe Mattana

Don Andrea BiancuDon Tomaso Puddu

Membri eletti:Pasqua Rosa Corrias

Pasquina CongiuTonina Carai

Antonello PulighedduMattia Sanna

Angioletta CattePasquina Boi

Bastianina SalisConcetta Anzos

Laura SattaAntonio MassaiuFelicina CabboiFrancesca Boi

Guglielmo PulighedduGiovanni LippiGiorgio Carente

Tore TuruddaFranca Massaiu

Camillo CammillucciPaola Serra

Membri nominati dal Parroco:Immacolata Piga

Francesco PalimoddePietro Boi

Gianfranco Mereu

Oliena, 27 gennaio 2014

l’incontro dei Cursillos, con la celebrazione dell’Eucaristia presieduta da Don Giovanni Maria Chessa.

- Il 10 marzo si svolge la Celebrazione penitenziale di inizio Quaresima con la pre-senza dei vari sacerdoti della Forania per le Confessioni. Ha inizio anche la Novena in preparazione alla Festa di S. Giuseppe.

- Il 15 e il 16 marzo i giovani dell’AC e dell’AGESCI par-tecipano, a Dorgali, alle varie iniziative per ricordare i cento anni dalla nascita della Beata Maria Gabriella Sagheddu. Il 17 marzo, giorno della nascita, il Vescovo presiede la Celebrazione Eucaristica, concelebrata dai sacerdoti della Diocesi.

- Il 19 marzo, Festa di S. Giu-seppe, con la Processione e la S. Messa.

- Il 20 marzo i sacerdoti iniziano la benedizione delle famiglie.

- Il 24 marzo si riunisce il Consiglio Pastorale Parroc-chiale per fare il punto sui lavori delle Commissioni in ordine alle risposte da dare ai quesiti delle Linee del Proget-to Pastorale Diocesano.

- Il 30 marzo il Comitato di S. Giovanni organizza la questua nel paese.

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Quest’anno papa Francesco, con il messaggio della 47ª Giornata della Pace, ci invita alla fraterni-

tà. Nel mondo di oggi non può mancare il bene prezioso della fraternità, che vin-ce il diffondersi della globalizzazione dell’indifferenza. Infatti la cultura del benessere fa perdere il senso della re-sponsabilità e della relazione fraterna. Attenta a questo monito, anche quest’an-no l’Azione Cattolica ha dedicato un’in-tera Giornata alla riflessione sulla Pace. Per ogni bambino e ragazzo è stata un’oc-casione per osservare il proprio territorio e riflettere sulla necessità di rispettare l’ambiente circostante, gli spazi comuni compresi quelli ricreativi, imparando a leggere i segnali con cui una comunità manifesta il proprio stato di salute, pro-muovendo così il senso di appartenenza di ciascuno.Perciò, armati di macchina fotografica, i nostri ragazzi, aiutatati anche dai bambini scout, che hanno accolto il nostro invito e sono stati preziosi, hanno documentato i siti di maggiore degrado e abbandono del nostro paese, in particolar modo gli spazi usufruibili dai bambini e dalle fa-miglie. Tutto ciò, per ognuno di noi deve essere un’occasione per rifiutare il vol-to dell’indifferenza e per comprendere l’importanza delle regole condivise, sen-za le quali nessuno può sentirsi a proprio

agio. Insomma un impegno a rispettarle per primi, in modo da poter assicurare il benessere di tutti, trasmettendo e condi-videndo, anche in questo modo, quella grande Gioia che ogni giorno si rinnova. Durante la giornata della Pace, i ragazzi si sono fatti portavoce di questo messag-gio e hanno vissuto attraverso il gioco e la partecipazione alla festa, la bellezza dell’impegno condiviso per la costruzio-ne del bene comune.Lo slogan del mese della Pace dell’Azio-ne Cattolica Italiana è: “la pace soffia forte”, nell’attuare il messaggio del papa, vuole richiamare i bambini e i ragazzi, e non solo gli adulti, ad essere portatori di pace nella loro vita, attraverso i piccoli gesti, le parole e la costanza dei propri comportamenti. La pace ha le caratte-ristiche del vento, invisibile, in costan-te movimento, impetuosa e allo stesso tempo silenziosa, capace di arrivare ovunque. Vento, che noi abbiamo vo-luto simbolicamente rappresentare con

piccole girandole colorate, che ci hanno accompagnato nella fiaccolata con cui abbiamo concluso la giornata.L’obiettivo di tutti noi di AC è di crede-re fino in fondo, che il soffio della pace, che viene da Dio, sia capace di raggiun-gere ogni angolo della terra e faccia sen-tire la sua potenza nelle menti e nei cuo-ri degli uomini. L’augurio è perciò che diventiamo noi stessi per primi, fratelli, sentinelle e ambasciatori di questo vento di Pace.

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Incontro Diocesano dei GiovaniA Dorgali per celebrare il centenario della nascita della Beata Maria Gabriella Sagheddu

Per celebrare il centenario della na-scita della Beata Maria Gabriella Sagheddu la comunità di Dorgali

ha organizzato un Incontro Diocesano dei Giovani nei giorni 15 e 16 marzo. Abbiamo accolto con entusiasmo questo invito, decidendo di aderire e parteci-pare, come Gruppo ACG Oliena, a una due giorni intensissima, sia per le attività organizzate, sia per gli spunti di medita-zione che ha fornito.Raduno a Santa Maria e partenza. Arri-vo a Dorgali e lì la prima sorpresa: sia-mo stati accolti calorosamente! Infatti gli amici di Dorgali sono stati estrema-mente ospitali, in più abbiamo avuto la fortuna di incontrare tutti gli amici degli altri gruppi della diocesi con cui periodi-camente organizziamo delle attività: una bella rimpatriata che è servita a cemen-tare ancor di più il legame instaurato in passato.Una sistemazione abbastanza spartana, coi bagagli buttati frettolosamente sotto una scala, e si incomincia subito con il programma. Visita al convento e incontro con le suo-re di clausura. È stato un ritrovo che ci ha molto coinvolto sul piano emotivo, infatti alcune delle “sorelle”, da dietro la grata che le separa dal mondo, han-no dato delle testimonianze di fede, rac-contando la propria esperienza e come è nata la loro vocazione.Piccolo break per la cena e si riparte.Fiaccolata per le vie del paese. È stata una esperienza molto particolare: una marea di gente e un silenzio quasi irreale! Le varie tappe sono state percorse in un’in-tensa preghiera che ha accomunato tutti i giovani e che ha raggiunto il culmine nei pressi della casa di Antonello Mereu, il giovane operaio di Dorgali morto in un incidente sul lavoro presso una cava di marmo qualche giorno prima. Proprio per questo motivo e per rispetto alle fa-miglie travolte dal tragico lutto, gli orga-nizzatori hanno deciso di non fare festa, come era previsto dal programma, ma ci

hanno chiesto di continuare l’incontro mantenendo immutato il clima di pre-ghiera e di meditazione interiore che si era venuto a creare. Rientro presso l’oratorio e preparazione del “posto letto”, freddo e duro pavi-mento e sacco a pelo! Iniziano così delle piccole contese per scegliere il posto mi-gliore, quello vicino alla stufa e soprat-tutto per tenerla accesa tutta la notte o meno. Tuttavia gli screzi non durano a lungo: infatti tra gas e corrente elettrica si è bloccata erogazione di energia e sia-mo stati tutta la notte “belli freschi” e al buio!!! Dopo un “lungo sonno ristoratore”, la colazione: finalmente qualcosa di caldo e corroborante!Poi l’incontro nel salone parrocchiale per una condivisione sulle attività dei vari gruppi, ove ciascuno ha portato la pro-pria testimonianza e descritto la “strada” che ognuno, secondo il proprio carisma e il proprio metodo, percorre nella fede. Il mattino ci riserva anche una piacevo-le sorpresa: siamo molti di più. Infatti si

sono uniti a noi anche altri che non era-no stati a Dorgali durante la notte. Ri-troviamo anche il Gruppo scout Agesci di Oliena così, una volta tanto, abbiamo l’opportunità di essere in comunione! Una breve proiezione sulla vita della Be-ata Maria Gabriella Sagheddu ci ha per-messo di comprendere i momenti chiave del percorso vocazionale di questa umile ragazza di paese e ci ha introdotto alla celebrazione della Santa Messa presie-duta da S.E. Mons. Marcìa che ripetendo le parole del Vangelo “Signore è bello stare qui!” ci ha invitato a mantenere saldo l’entusiasmo, a conservare intatto il clima di preghiera che siamo riusciti a creare in questo raduno e a continuare sull’esempio della Beata Maria Gabriel-la il nostro cammino di fede.Ci ritroviamo tutti nell’oratorio per il pranzo: ancora una volta abbiamo la possibilità di apprezzare l’ospitalità dei dorgalesi: c’è di tutto, non ci fanno man-care niente e sono veramente pieni di at-tenzioni nei confronti di tutti.Finalmente un po’ di pausa, abbiamo la possibilità di godere di una splendida giornata di sole presso il cortile dell’ora-torio; c’è chi gioca, chi chiacchiera, ma c’è anche chi sonnecchia per cercare di recuperare un po’. Ovviamente non glie-lo permettiamo e iniziamo a parlare del più e del meno, anzi di cose molto serie, quasi una riunione improvvisata! Un bel confronto tra giovanissimi e animatori. Sarà il clima, sarà il contesto, ma pare che qui certe barriere siano state abbat-tute, speriamo di tornare a casa man-tenendo intatto questo spirito e questa energia. Ringraziamo tutti gli amici di Dorgali che con grande impegno si sono prodi-gati per la riuscita di questo raduno e che ci hanno permesso di vivere questa bel-lissima esperienza.

Contributo dei Giovanissimi del Gruppo ACG Oliena

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Resoconto attività anno 2013

Spazio Associazioni

La Caritas Parrocchiale ricorda tre suoi fedeli collaboratoriGiuseppe Palimodde, Francesca Boi e Antonio Garippa (Tonoccio)

 

La Caritas parrocchiale di Oliena, vuole ricordare tre suoi indimenti-cabili collaboratori che nel passato

hanno dato un contributo determinante e indispensabile per l’attività assistenziale della caritas stessa.: GIUSEPPE PALI-MODDE; FRANCESCA BOI. Sin dal primo giorno della sua co-stituzione, hanno abbracciato con slancio ed entusiasmo l’attività di volontariato a favore delle persone meno fortunate E’ veramente difficile dimenticare l’appor-to che queste persone hanno donato alla Caritas parrocchiale, poiché il loro senso di dedizione e l’amore per le persone bi-sognose, sono stati la linfa che li ha resi instancabili testimoni della carità cristia-na. Giuseppe, aveva mantenuto intat-te tutte le caratteristiche recepite durante la sua lunga attività svolta nell’arma dei carabinieri, da cui traeva la serietà e la forza per non arrendersi di fronte a qual-siasi ostacolo o contrarietà; e nella Cari-tas parrocchiale rappresentava la certez-za, l’onore di una persona irreprensibile, sempre pronto e disponibile; Quando la malattia gli aveva diminuito le forze, egli non voleva arrendersi e continuava imperterrito a dare il suo contributo per lenire le sofferenze altrui.Francesca, detta Ciccia, era la moglie di Giuseppe, una donna dal sorriso sempre sulle labbra, segno distintivo di una fede profonda dalla quale attingeva la forza per essere sempre a disposizione di chi aveva bisogno delle sue attenzioni e con il marito, formava una coppia esemplare dalla quale trarre insegnamento.Sono certo che chiunque abbia avuto con-

tatti con la Caritas parrocchiale di Oliena negli anni che vanno dalla sua costituzio-ne (marzo del 2008) in poi, ricorderanno con piacere questa coppia di sposi la cui vocazione era di essere sempre pronti ad aiutare chi aveva bisogno di aiuto. La terza persona che la Caritas parrocchiale vuole ricordare con piacere è ANTONIO GARIPPA detto TONOC-CIO, il quale incoraggiato dalla moglie Tonina, addetta alla distribuzione di vi-veri a domicilio, ha accettato di collabo-rare con lei. L’iniziale imbarazzo è stato vinto dalla gioia di rendersi utile agli al-tri. Tutte le volte che la caritas lo chiama-va per svolgere opera assistenziale, egli dimenticava ciò che i medici gli avevano

consigliato: di stare a riposo. Un giorno ci siamo trovati da soli e mi ha confidato la paura che la sua malattia potesse impe-dirgli di continuare questo servizio, poi-ché aveva l’impressione che gli facesse più bene delle medicine. Sono tre collaboratori che inten-diamo iscrivere nell’albo degli indelebili ricordi, affinché non siano dimenticati da quanti nel futuro svolgeranno servizio di volontariato nella caritas parrocchiale di Oliena. Personalmente conserverò il loro ricordo, nel profondo del cuore, affinché possa ricordarli anche nelle mie quoti-diane preghiere.

Il direttore Camillo Cammillucci

La Caritas parrocchiale di Oliena, durante l’anno 2013, malgrado tutte le difficoltà relative alla con-

tinua e progressiva diminuzione di ge-neri alimentari provenienti dal Banco alimentare, ha raccolto e distribuito alle famiglie bisognose della nostra comunità circa 170 quintali di generi di prima ne-cessità. La mensa, che svolge servizio per 6 gior-ni la settimana, ha servito a tavola circa 3800 pasti caldi e distribuito direttamente a domicilio pasti a persone sole e malate nei tempi e nelle occasioni che si sono presentate durante l’anno. Per questo specifico servizio e per un certo periodo dell’anno, abbiamo chiesto ed ottenuto la collaborazione

di volontari dell’ASO che giornalmente hanno svolto questo importante servizio. Anche quest’anno, come negli anni precedenti, abbiamo organizzato l’ormai famoso “CESTO DELLA SOLI-DARIETA’” dal quale abbiamo ricavato, malgrado la crisi in atto, un risultato di-screto che ci ha permesso di confeziona-re un pacco natalizio più consistente da distribuire alle famiglie bisognose. La Caritas parrocchiale ringrazia quanti hanno contribuito al conseguimen-to dei risultati sopra esposti, nella assolu-ta certezza che soprattutto nel prossimo futuro non verremo abbandonati e con noi non verranno dimenticati neppure coloro che la sfortuna ha reso bisognosi

 

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Avvenimenti Culturali

Breve viaggio attraverso la dislessiaGarantire il successo formativo ai bambini dislessici è oggi un traguardo possibile

Il 15 Marzo alle ore 15.30, nell’Audi-torium della Scuola Media si è svol-ta una giornata di sensibilizzazione

sul tema della dislessia promossa da un gruppo di genitori con la collaborazio-ne dell’Amministrazione comunale e dell’Istituto Comprensivo Mario Mas-saiu. All’incontro, coordinato dalla Di-rigente scolastica Caterina Bacchitta, ha partecipato la dott.ssa Luisa Molinas neuropsichiatra infantile, direttore sani-tario del CEEV (Centro multispecialisti-co per l’età evolutiva) e la coordinatrice regionale dell’ AID (Associazione italia-na dislessia) Antonietta Giau. Negli ultimi anni l’interesse e l’atten-zione verso il tema della dislessia sono notevolmente aumentati. Ciò nonostante resistono ancora vecchi pregiudizi che andrebbero finalmente eliminati. I bam-bini dislessici, infatti, vengono spesso considerati come svogliati, pigri o, ad-dirittura, poco intelligenti. Si pensa alla dislessia come a una forma di disabi-lità mentre in verità si tratta solo di un modo differente di pensare, di percepire le cose.Insomma, di dislessia non se ne parla mai abbastanza.In questo contesto è percio particolar-mente apprezzabile l’iniziativa di un pic-colo gruppo di genitori che ha organizza-to questo incontro informativo, durante il quale la dott.ssa Molinas, stuzzicando continuamente l’intervento del pubbli-co, ha illustrato le caratteristiche di al-cuni disturbi dell’apprendimento. La di-slessia si manifesta quando un bambino ha difficoltà a sviluppare la capacità di identificare in modo automatico la parola scritta. La difficoltà specifica della scrit-tura (disortografia) riguarda la capacità di scrivere in modo automatico le parole

e si evidenzia con la frequenza di errori ortografici. La discalculia, invece si ma-nifesta con la difficoltà di automazione di semplici calcoli e delle tabelline. Per definire un bambino come dislessico non basta il riscontro di difficoltà scolastiche che possono essere riconducibili ad altre motivazioni, ma è necessario effettuare prove diagnostiche specifiche presso le strutture sanitarie apposite. Una volta ri-scontrate le difficoltà e, a maggior ragio-ne, una volta diagnosticato il disturbo, è necessario che si attivi una rete di colla-borazione tra famiglia, scuola e servizi sanitari in modo da favorire la riduzione delle conseguenze del disturbo e pro-muovere lo sviluppo delle potenzialità del bambino. La famiglia deve prende-re coscienza del problema ( non sempre questo avviene anzi, a volte c’è proprio il rifiuto di riconoscerlo) e in questo deve essere aiutata e sostenuta. La scuola ha il compito di sviluppare il potenziale del

bambino con strategie didattiche ade-guate alle sue esigenze, deve predisporre percorsi personalizzati, usando gli stru-menti compensativi e dispensativi che mettono l’alunno dislessico sullo stesso piano dei compagni. Garantire il successo formativo anche ai bambini dislessici è oggi un traguardo possibile. Lo dimostrano tanti esempi di “buone prassi” in cui sono state spe-rimentate sinergie efficaci fra famiglia, scuola e servizi sanitari che hanno con-dotto a risultati positivi. La presenza nu-merosa di genitori, insegnanti e operato-ri di varie agenzie educative all’incontro è indicativa del fatto che esiste già una certa sensibilità verso il tema della di-slessia, le buone intenzioni non manca-no. Certo il percorso è lungo e faticoso per tutti, per i genitori, per gli insegnanti e per gli stessi ragazzi, tuttavia la strada è già stata tracciata.

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Con la presentazione del Bilancio di Previsione per l’anno 2014, la Pro Loco ha presentato ai Soci

tesserati il programma per il 2014. E’ un anno che vede anche decadere l’attuale Direttivo: a settembre, infatti, cesserà il mandato ricevuto dai Soci nel 2010, e il Direttivo sta stilando un bilancio anche per tutto il quadriennio trascorso.

In tale contesto è d’obbligo ringraziare quanti hanno contribuito con opere e so-stentamento alla realizzazione di quanto è stato fatto, in particolare l’Assessorato al Turismo, l’ Avv. Martino Salis, l’As-sessore Luigi Crisponi e altri, per il sup-porto anche economico costantemente offertoci. Nel suo mandato quadriennale la Pro Loco di Oliena ha voluto valorizzare quella che è la realtà produttiva del no-stro paese, una realtà che merita il mas-simo risalto, valorizzando i prodotti di eccellenza ed i manufatti artistici.Riteniamo che la manifestazione “Fo-glie d’Argento” grazie ai convegni, ai due corsi per assaggiatori di olio d’oliva con le lezioni sulle corrette procedure di coltivazione e lavorazione del prodotto e il concorso sul miglior olio, abbia lascia-to un segno tangibile, costituendo un’oc-casione di studio, conoscenza, e dibattito sull’olio extravergine di olivo che, rap-presentando uno dei cardini dell’econo-mia olianese, merita certamente parti-colare attenzione, con la speranza di un ritorno favorevole in campo economico. E’ comunque stato raggiunto l’obiettivo di tornare a parlare dell’olio in famiglia, per le strade, nei bar, nelle sedi istituzio-nali, poterne “parlare” con qualche co-gnizione in più e scoprire così il sapere di tanti, siano essi studiosi, produttori o semplici estimatori.

La Pro-Loco di Oliena e la sua attivitàA settembre cesserà il mandato e il Direttivo stila un bilancio di questi quattro anni

La Pro Loco di Oliena si è inoltre impe-gnata in un nuovo capitolo che porta il nome di “Identidade”. Nata da un’ana-lisi sul nostro costume tradizionale, in forma interattiva con l’ausilio di docu-mentazione fotografica, filmati e intervi-ste nell’ottica di una ricostruzione storica e cronologica dell’evoluzione e trasfor-mazione dei singoli capi nel tempo, ci si è avvalsi della consulenza scientifica di esperti riconosciuti nel campo, ma an-che e soprattutto della memoria storica dei nostri compaesani e compaesane, e ovviamente delle esperte ricamatrici e confezionatrici depositarie del valore artistico di un costume oggi a rischio di degenerazione.La raccolta delle testimonianze e del-la documentazione fornirà, alla fine del progetto, materiale per una pubblicazio-ne che vorremo fosse la prima di una serie dedicata all’”Identidade” ponen-do l’accento sui capisaldi della nostra cultura quali, oltre al costume, il ballo, il canto a tenore, i dolci, le usanze e i

rituali che accompagnano le più impor-tanti fasi della vita. Auspichiamo che i successori nel Diret-tivo possano farsi prosecutori di tali im-portanti iniziative.

Impegni per il 2014Il 2014 ci vede particolarmente soddi-sfatti per la costituzione di una forte-mente voluta) “sezione Giovani”: la re-alizzazione del “Laboratorio di ballo sardo”. Iniziato a novembre 2013, vede ad oggi coinvolti una sessantina di gio-vani olianesi alle prese con lo studio e la pratica dei balli sardi tipici olianesi. Tale laboratorio, oltre ad insegnare ai giovani la corretta postura e interpretazione del ballo tradizionale, lascerà una interes-sante documentazione sui termini, modi, regole, posture e quanto ruota attorno a tale forma artistica e di socializzazione.

Dopo l’alluvione di novembre la Pro Loco è stata invitata a gennaio dall’Am-ministrazione Comunale di Oliena a Bol-zano, al fine di ringraziare tale Provincia per la solidarietà (anche economica) dimostrata alla Sardegna, in particolare ad Oliena, nel tentativo di risollevarsi dai disastri occorsi. La delegazione era composta dai rappresentanti dell’Am-ministrazione olianese, dal gruppo Folk Su Durdurinu, dai giovani del Laborato-rio di ballo e dal CdA Pro Loco, i quali hanno organizzato una piacevolissima giornata presso il Circolo sardi di Bol-zano, diretto dai nostri compaesani Ilaria Congiu ed il padre Pietro (ivi residenti),

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dove è stato possibile offrire prodotti e folklore olianese e ringraziare personal-mente le autorità locali.

“In punta de ahu”:La Pro Loco si stà impegnando nella re-plica della manifestazione “In punta de ahu”. Nel 2013, con tale manifestazio-ne fu predisposto un programma di tre giorni, svoltosi nelle date del 12, 13 e 14 luglio, al fine di offrire una dimostrazio-ne pratica dell’arte del ricamo, facendo assaporare il momento della creazione di veri capolavori, punto dopo punto. I Co-muni che aderirono all’iniziativa furono i seguenti: OLIENA, ATZARA, BOSA, BUSACHI, NULE, ORGOSOLO, OSILO, SARU-LE, TEMPIO, TEULADA. Inoltre, data la presenza anche di una delegazione del comune spagnolo di Oliana, situato nel-la comunità autonoma della Catalogna, è stato messo in mostra il costume tipi-co locale, offrendo così lo spunto per un interessante confronto fra le tradizioni delle due culture.

Nel riproporre la manifestazione anche nel 2014, ad ogni Comune invitato a partecipare verrebbero assegnate uno o più stanze all’interno di una casa dall’ar-chitettura tipica olianese, o di un edificio storico del paese, dove ciascun artigiano avrà la possibilità di ricreare ed allestire gli ambienti nei quali solitamente svolge la propria attività, rendendo così più ve-rosimili le varie fasi di lavorazione dei

manufatti.

Santa Pasqua:In occasione della Pasqua si manterrà fede all’impegno già assunto in passa-to, sia dando la disponibilità per l’acco-glienza ai visitatori con “Su Humbidu”, che abbellendo il percorso de “S’Incon-tru” con “S’arramadura” (ornando le strade del percorso con erbe profumate) e con una coreografia di costumi. Il CdA coglie l’occasione per porgere un sentito ringraziamento a Don Mattana per la sua disponibilità nella realizzazione delle at-tività in occasione delle trascorse gior-nate di Pasqua e per la collaborazione nell’allestimento delle mostre allestite presso il Palazzo dei Gesuiti. In tale periodo L’Associazione l’O.N.A.V. (Organizzazione Nazionale Assaggiatori Vino-Delegazione Provin-cia di Nuoro), e l’AIS (Associazione

Sommelier), intendono rinnovare un concorso finalizzato alla promozione dei vini passiti prodotti nell’agro di Oliena, realizzati con uve del territorio da priva-ti produttori. Il concorso si baserà sulla degustazione dei vini messi a disposizio-ne, ed offerti nel periodo Pasquale 2014, presso i locali e gli esercizi pubblici di Oliena che vorranno aderire all’iniziati-va. I vini che parteciperanno al concorso dovranno essere fra quelli che sono tra-dizionalmente conosciuti in territorio di Oliena come “Su Gucciu”; ottenuti per appassimento delle uve, che può essere naturale o artificiale, la vinificazione può essere in bianco o in rosso; il vino è con-siderato maturo nel giro di 3-5 anni, ma potranno partecipare al concorso anche vini più giovani.

Il programma completo previsto per il 2014, è il seguente:

23-26 Gennaio - BOLZANO(Solidarietà pro Oliena)

1-2-4-8 Febbraio - CARNEVALE(maschere di Neoneli, Orotelli e Sarule, balli sardi e liscio in sala)

12 Aprile - FOGLIE D’ARGENTO(presentazione libro sull’Olio d’oliva)

20 Aprile - PASQUA(S’Incontru, Su Gucciu)

Luglio - IDENTIDADELABORATORIO BALLO

11-12-13 Luglio - IN PUNTA DE AHU

12-13-14 Settembre - CORTES APERTASSettembre - ELEZIONI NUOVO CDA

Nel ringraziare quanti hanno contribuito col loro impegno alla riuscita delle attivi-tà già realizzate, invitiamo i Soci, e tutti coloro che vorranno farlo, a collaborare per la realizzazione di ulteriori attività. Il CdA

Spazio Associazioni

PASQUAdegli UOMINI

Sabato 12 Apriledalle ore 18.30 - Confessioni • ore 20.30 - Santa Messa

Come ogni anno abbiamo il piacere di ricordarti l’appuntamento della

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Dopo i recenti eventi calamito-si che hanno interessato anche il nostro territorio, le cui ferite

sono e resteranno a lungo visibili, si im-pone un momento di riflessione. Occor-re interrogarci su quanta consapevolezza abbiamo del grado di dissesto idrogeo-logico che interessa le nostre campagne ed il centro abitato. Fenomeni erosivi, smottamenti, frane, corsi d’acqua im-provvisamente tumultuosi, con portate da paura, hanno spesso contraddistinto il nostro passato e il nostro presente. I dan-ni sono stati sempre ingenti e i dissesti provocati non rimarginabili, quando non sono state messe a repentaglio vite uma-ne. Un quadro allarmante reso ancor più inquietante dalle conoscenze attuali e dalle mappature effettuate. Eppure, for-se per non fare dell’allarmismo, poco se ne parla. Invece occorre parlarne e cono-scere, perché solo dalla conoscenza può nascere una nuova consapevolezza.

D. Signor Sindaco è d’accordo con que-sta premessa? Quale è la sua opinione?

R. Sono senz’altro d’accordo con la premessa fatta. Stiamo purtroppo pagan-do i troppi errori fatti negli ultimi decen-ni. La responsabilità è un po’ di tutti, dei singoli e delle amministrazioni che han-no tollerato e talvolta anche incentivato comportamenti volti a soddisfare un bie-co egoismo. Gli anziani ci hanno sempre consigliato di rispettare la natura, questo monito purtroppo non sempre è stato se-guito. Spesso si è preferito usare se non addirittura abusare del territorio, e oggi stiamo pagando il conto, un conto salato comprensivo anche degli interessi. Non vi è dubbio che il primo passo per uscire da questa pericolosa china sia senz’altro una maggiore consapevolezza del pro-blema.

Oliena. Eventi alluvionali e fragilità di un territorioColloquio col Sindaco Salvatore Serra

D. Quali sono gli strumenti a disposizio-ne dell’amministrazione per un’opera di prevenzione adeguata, specie nelle par-ti più esposte del nostro territorio e del centro abitato?

R. Gli strumenti a disposizione dell’Am-ministrazione purtroppo non sono si-curamente esaustivi, ma a volte anche azioni come la pulizia degli argini, delle caditoie, possono risultare fondamentali per contenere, se non addirittura evitare, conseguenze decisamente nocive.

D. Quale è il ruolo degli enti sovra co-munali nell’attività di verifica e di pre-venzione?Quali lacune ha riscontrato nella loro azione?

R. Certamente il ruolo degli enti so-vra comunali è indispensabile. L’attività di verifica e di pre-v e n z i o n e riesce ad offrire i migliori ri-sultati sol-tanto se vi è un’attivi-tà di colle-gamen to , di scambio di informa-zioni e di conoscen-ze tra più enti. In tal

senso risulta fondamentale una maggio-re comunicazione tra enti sovra comu-nali e le amministrazioni locali. Perciò che riguarda le lacune bisognerebbe non essere troppo magnanimi nelle autoriz-zazioni da parte degli enti preposti.

D. Ritiene anche Lei, come molti concit-tadini, che un insensato regime vincoli-stico sia nelle aree demaniali che private abbia finito per costituire una concausa, almeno nel nostro territorio, degli eventi calamitosi verificatisi?

R. A questa domanda istintivamente ri-sponderei di si. Sono d’accordo infatti con chi sostiene che gli eccessi di tute-la portano a dei risultati opposti rispetto agli obbiettivi che si vogliono consegui-re. Meglio poche regole ma chiare (e so-prattutto di buon senso) piuttosto che una sovrabbondante presenza di leggi, circo-lari, direttive, la cui conoscenza viene difficile anche ai più accorti cittadini.

D. Cosa ne pensa di un progetto plu-riennale che coinvolga la Regione sul recupero di vaste aree olivetate sia per il rilancio della produzione olearia sia come cura del paesaggio e prevenzione del rischio idrogeologico?

R. Perfettamente d’accordo, ma mi per-metterei di aggiungere che anche altre piante possono svolgere analoga funzio-ne e soddisfare pienamente la cura del paesaggio e la stessa prevenzione idro-geologica. Penso ad esempio ai mandor-

Interviste

Studio Tecnico

Geom. Piero PINNA

Tel. 0784.288292 - 0784.443314 - cell. 338.8438092OLIENA

Progettazioni - Frazionamenti Accatastamenti - Successioni

RIMOZIONE AMIANTO

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Approfondimenti

I bambini prima di tuttoCrisi della funzione genitoriale e bambini allevati come piccoli adulti

“ Ci stiamo perdendo i bambini”, que-sto il titolo di un recente saggio di Marina D’Amato, docente di socio-

logia dell’infanzia a Roma3. Testo esem-plare perché pone degli interrogativi cui tutti siamo chiamati a rispondere: che tipo di genitori siamo? Quali bambini stiamo allevando? La studiosa afferma, e non è difficile darle ragione, che la funzione genitoriale oggi sia molto in crisi perché i bambini sono sempre più allevati come piccoli adulti, ossia, nei modi di vestire, di atteggiarsi, di parlare, sono invitati sem-pre più ad essere degli adulti in miniatura.

A questo spingono anche le pubblicità che li ritraggono spesso in pose ammiccanti e alcuni programmi televisivi come ad es. i festival canori del sabato sera dove vince , spesso, non chi è più bravo, come bambi-no intendo, ma chi scimmiotta meglio la performance di un adulto. Che ne è stata, si chiede l’autrice, dell’ingenuità e sponta-neità dell’infanzia? Inoltre, la vita dei nostri bambini, proprio come quella degli adulti, è sem-pre più frenetica e iperorganizzata: la loro giornata è scandita da mille attività, sono sottoposti a una miriade di stimoli diver-

si per cui il genitore diventa in sostanza il manager di questa giornata, l’organizzato-re, non più l’educatore. Perché per educare occorre tempo e silenzio ed oggi mancano sempre di più e l’uno e l’altro e mancano perché diamo spazio ad altre priorità, perdendoci così il meglio di noi e di loro. Viviamo e faccia-mo vivere i nostri figli in un mondo di ru-mori inconsistenti e vani, li bombardiamo di stimoli che ci e li disorientano, eppure numerosi sono gli studi psicologici che dimostrano che questo eccesso riduce la capacità di concentrazione e di pensiero. Ciò che viene a mancare è sempre più la parola. Parole condivise in un dialo-go che metta a nudo ciò che noi e i nostri bambini siamo nel profondo, al di là delle “cose” di cui ci riempiamo la vita. Tocca trovare il tempo per chiedergli: sei felice? ti senti solo? cosa pensi? Piuttosto e non solo “ ti hanno in-terrogato, e quanto hai preso? O “ quanto hai vinto oggi, quanto sei stato più bravo degli altri?” Nell’illusione, fallace come tutte le illusioni, che compito del genito-re sia crescere quelli che l’autrice chiama “i figli perfetti”, quelli cioè che vincono sempre anche a scapito degli altri, anche a costo di essere privati del contatto con il loro sé più profondo, lontani dalle cose più vere e importanti della vita. Se li priviamo del dono dell’infan-zia, con il suo carico di ingenuità e potere immaginativo, se smettiamo di guardarli e ascoltarli per quello che sono, se noi, per loro, scopriamo in anticipo le carte del mondo, come possiamo pretendere che possano inventarne uno migliore? Franca Massaiu

li, la cui presenza purtroppo si sta dira-dando.

D. La ricostruzione di ponti e strade quanto dovrà ancora attendere?

R. Sulla ricostruzione di ponti e strade è stata data la massima priorità. Dopo mesi di battaglie finalmente si inizia a vedere qualche risultato, il ponte di Oloè risulta tra gli interventi di primaria importanza, riconosciuto anche dal commissario per la ricostruzione e per il quale sono di-sponibili 2.000.000 di euro, l’intervento è già in itinere cosi anche per il ponte di Norgheri, mentre per quanto riguarda il ponte di Pappaloppe, abbiamo già fatto diverse richieste con la presentazione di schede progettuali agli enti preposti per poter ottenere autorizzazioni e finanzia-

menti ed abbiamo anche richiesto l’in-tervento del Genio Militare per poter usufruire di una viabilità alternativa. Per ciò che riguarda la rete viaria rurale sia-mo intervenuti direttamente con fondi comunali, almeno per eliminare lo stato di pericolo, ma certamente insufficiente per garantire una corretta percorribilità.

D. L’amministrazione ha attualmente allo studio interventi per una conoscen-za più puntuale dello stato di rischio del nostro territorio? Come la costituzione di una banca dati o piani di evacuazione o altro?

R. Abbiamo già dato mandato per la predisposizione di un piano di protezio-ne civile come richiestoci dagli organi superiori. Francesco Palimodde

continua dalla pagina 14

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L’ultima fatica di Tomaso MeddePer lunghi anni ha dedicato tutto il suo tempo all’insegna-

mento e alla pittura. Appassionato e creativo, con estro e mirabile entusiasmo, ha riportato sulla tela il suo e il

nostro mondo. Un mondo reale ma trasfigurato nella visione fiabesca e pittorica che gli è propria. Il suo pluridecennale la-voro ha sempre suscitato entusiasmo e approvazione. Le sue opere si trovano un po’ ovunque ma in particolare adornano le pareti delle atante case olienesi. Fanno il paio con opere della Cano, di Masu, di Corriga e tanti altri maestri della pittura sar-da contemporanea. Chi non conosce Tommaso Medde? Le sue frequentazioni amicali ed artistiche spaziano nel contesto isolano e le sue opere si materializzano in mostre che accorti galleristi organizzano e sollecitano. Numerosi i suoi successi e le sue affermazioni nelle partecipazioni a concorsi

Un grande affresco collettivo e identitario, un racconto per immagini, quasi cinematograficoe collettive. Oggi nel pieno della maturità artistica la sua ri-flessione e la sua arte si rivolgono con rispetto a rappresentare, con omaggio filiale, quella terra che lo ha generato ed artisti-camente ispirato: Oliena. Dopo un lavoro durato sei mesi, con un’applicazione incessante e certosina, uno spazio indefinito è diventato spazio rappresentativo ed accogliente. Rappresenta-tivo di un popolo laborioso ed amante del bello. Così Tommaso ha concepito e realizzato, auspice l’amministrazione comuna-le, in mesi di diuturno lavoro un grande affresco, un racconto pittorico identitario, quasi un racconto cinematografico, epico e celebrativo della nostra Oliena. Un ciclo storico che ripercorre dalle origini, in alme-no cinque tableau di grande impatto visivo, l’evoluzione del paesaggio e le vicende umane significative che lo hanno tra-sformato e caratterizzato lungo i secoli. Uno sviluppo pittorico lungo venti metri e alto tre che abbellisce e, per il luogo in cui è stato realizzato, l’auditorium della scuola media, si offre come supporto didattico di immediatezza espressiva e contenutisti-ca. La composizione ha un andamento ritmico, quasi cine-matografico appunto, con le descrizioni ambientali topografi-camente quasi precise e da zoom che evidenziano la nettezza della visione per fermarsi su primi piani e ripartire su panora-miche con stacchi improvvisi su particolari. Artigiano della tavolozza, perché figlio di valenti artigiani, esprime con colori vivaci lo stupore e la suggestione in volti e tratti distintivi, dove reale e immaginario si confondono. E’ un’opera che ti prende perchè muove dalla relazione tra luoghi e persone. Affascina e coinvolge perché ognuno di noi in qualche modo vi si ricono-sce mentre la osserva e si scopre un po’ artista e un po’poeta. F.P.

Quest’anno la visita dei sacerdoti alle famiglie in occasione del-la Pasqua sarà impreziosita dal

dono di un elegante volumetto dal tito-lo : “Credo Signore Amen” Commento alla professione di fede. L’autore è Don Giuseppe Mattana. Scopo dichiarato è quello di “ravvivare la fede dei credenti che vivono in maniera tiepida l’eredità cristiana, che hanno lasciato illanguidire la fede interrompendo il contatto vitale con la comunità cristiana”. Il libro è scritto in modo chiaro è intelligibile a tutti, pur affrontando questioni teologiche e dottrinali non se-condarie. La sua non è solo una ricer-ca erudita, storico –documentaria, ma è soprattutto approfondimento, rimando ai testi sacri, al magistero della Chiesa e richiamo ad aspetti del dibattito culturale in corso. La fede viene vista come relazio-ne dinamica con Dio e, a leggere le varie parti che lo compongono, se ne ricava una salutare esperienza spirituale. L’invi-to che ci viene rivolto è di avere fiducia,

di fidarsi, e di confidare in Dio. Fede ha infatti la stessa radice di fiducia. Fede e fiducia sono correlate poiché vengono tutte e due dal verbo latino fidere. La fede ci spiega Don Mattana è

una dimensione essenziale della nostra vita che tocca il nostro vivere concreto e riguarda tutto l’essere umano nella sua pienezza. La fede è intelligenza creativa, è volontà e sentimento. Le citazioni, sem-pre puntuali e appropriate, rimandano ad ulteriori approfondimenti personali, l’indicazione delle fonti sono un valido sussidio per la ricerca. Le riflessioni di Don Mattana, che fa proprie le parole di Giovanni Paolo II, guardano ad un mon-do ”disorientato ed inquieto” ed anche il nostro mondo e la nostra comunità appa-re disorientata ed inquieta. Ognuno sa che la vita è una suc-cessione di eventi, spesso inattesi, a volte mutevoli e poco coerenti, spesso tali da costituire un insieme disarmonico. Ep-pure anche dalla disarmonia può nascere dentro di noi un tratto unificante e positi-vo: è la fede–fiducia nella vita ed in par-ticolare in Dio. La fede, conclude don Mattana, “è adesione totale a Dio che si rivela nella storia. Nello stesso tempo la fede apre alla ragione un orizzonte più vasto, sti-mola l’intelligenza ad una continua ri-cerca aprendola al fascino del mistero”.Testi stimolanti che non mancheranno di suscitare interesse e curiosità nelle nostre famiglie. Leggerlo è un’opportunità da non perdere. Francesco Palimodde

Credo Signore AmenCommento alla professione di fede