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Milano, 17 Gennaio 2019 AI SIGNORI CLIENTI LORO SEDE CIRCOLARE INFORMATIVA LEGGE DI BILANCIO PER L’ANNO 2019 Con la presente informativa si illustrano le principali novità fiscali introdotte dalla Legge 30.12.2018, n. 145 pubblicata sulla G.U. del 31.12.2018 n. 302. Per ottimizzare la lettura delle principali novità, di seguito ne riportiamo il sommario: NOVITÀ IN MATERIA DI AGEVOLAZIONI FISCALI (DA PAG. 3) 1. Proroga detrazioni fiscali per interventi di efficienza energetica, ristrutturazioni edilizie, bonus mobili e sistemazione di giardini e terrazzi (cd. “bonus verde”) 2. Tassazione ridotta degli utili reinvestiti per l’acquisizione di beni materiali strumentali e/o per l’incremento dell’occupazione 3. Proroga degli iper-ammortamenti 4. Modifiche al credito di imposta per investimenti in attività di ricerca e sviluppo NOVITÀ IN MATERIA DI DICHIARAZIONI E IMPOSTE DIRETTE (DA PAG. 7) 1. Estensione del regime a forfait di cui alla L. 190/2014 2. Ulteriore ampliamento del regime a forfait dal 2020 (cd. Flat Tax) STUDIO PIONA DOTTORI COMMERCIALISTI REVISORI CONTABILI CONSULENZA TRIBUTARIA SOCIETARIA AZIENDALE VIA PIETRO MASCAGNI, 24 – 20122 MILANO TEL. +39.02.76000928 FAX +39.02.76013898 – E-mail: [email protected] www.studiopiona.it COMM. DOTT. COSTANTINO PIONA (1913-1976) DOTT. CARLO PIONA CODICE FISCALE PNI CRL 43H14 F205O PARTITA IVA 02451340158 DOTT. CLAUDIO PIONA CODICE FISCALE PNI CLD 45P02 F205L PARTITA IVA 02248230159 PROF. DOTT. GIOVANNI GHELFI CODICE FISCALE GHL GNN 70A02 F205H PARTITA IVA 04192690966 DOTT. MARCO CERUTI CODICE FISCALE CRT MRC 67B26 F205Q PARTITA IVA 08913230960 DOTT. FEDERICO PIONA CODICE FISCALE PNI FRC 79H17 F205E PARTITA IVA 06058930964 DOTT. ALESSANDRO PIONA CODICE FISCALE PNI LSN 82R25 F205I PARTITA IVA 07412400967

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Milano, 17 Gennaio 2019

AI SIGNORI CLIENTI

LORO SEDE

CIRCOLARE INFORMATIVA

LEGGE DI BILANCIO PER L’ANNO 2019

Con la presente informativa si illustrano le principali novità fiscali introdotte dalla Legge 30.12.2018, n. 145

pubblicata sulla G.U. del 31.12.2018 n. 302.

Per ottimizzare la lettura delle principali novità, di seguito ne riportiamo il sommario:

NOVITÀ IN MATERIA DI AGEVOLAZIONI FISCALI (DA PAG. 3)

1. Proroga detrazioni fiscali per interventi di efficienza energetica, ristrutturazioni edilizie, bonus

mobili e sistemazione di giardini e terrazzi (cd. “bonus verde”)

2. Tassazione ridotta degli utili reinvestiti per l’acquisizione di beni materiali strumentali e/o per

l’incremento dell’occupazione

3. Proroga degli iper-ammortamenti

4. Modifiche al credito di imposta per investimenti in attività di ricerca e sviluppo

NOVITÀ IN MATERIA DI DICHIARAZIONI E IMPOSTE DIRETTE (DA PAG. 7)

1. Estensione del regime a forfait di cui alla L. 190/2014

2. Ulteriore ampliamento del regime a forfait dal 2020 (cd. Flat Tax)

STUDIO PIONA

DOTTORI COMMERCIALISTI REVISORI CONTABILI

CONSULENZA TRIBUTARIA SOCIETARIA AZIENDALE

VIA PIETRO MASCAGNI, 24 – 20122 MILANO TEL. +39.02.76000928 – FAX +39.02.76013898 – E-mail: [email protected]

www.studiopiona.it

COMM. DOTT. COSTANTINO PIONA (1913-1976)

DOTT. CARLO PIONA CODICE FISCALE PNI CRL 43H14 F205O PARTITA IVA 02451340158 DOTT. CLAUDIO PIONA CODICE FISCALE PNI CLD 45P02 F205L PARTITA IVA 02248230159 PROF. DOTT. GIOVANNI GHELFI CODICE FISCALE GHL GNN 70A02 F205H PARTITA IVA 04192690966 DOTT. MARCO CERUTI CODICE FISCALE CRT MRC 67B26 F205Q PARTITA IVA 08913230960 DOTT. FEDERICO PIONA CODICE FISCALE PNI FRC 79H17 F205E PARTITA IVA 06058930964 DOTT. ALESSANDRO PIONA CODICE FISCALE PNI LSN 82R25 F205I PARTITA IVA 07412400967

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Aggiornata al 16 Gennaio 2019

3. Modifiche alla disciplina del riporto delle perdite fiscali per i soggetti IRPEF

4. Abrogazione dell’ACE

5. Riapertura della rideterminazione del costo delle partecipazioni e dei terreni

6. Rivalutazione dei beni di impresa

7. Interessi passivi sostenuti da Società immobiliari

NOVITÀ IN MATERIA DI IVA (DA PAG. 14)

1. Fatturazione elettronica per i soggetti eroganti prestazioni sanitarie

NOVITÀ IN MATERIA DI LAVORO (DA PAG. 15)

1. Incentivi per le nuove assunzioni (cd. bonus giovani eccellenze)

LE ALTRE NOVITÀ (DA PAG. 17)

1. Estenzione della cedolare secca per le locazioni commerciali

2. Deducibilità Irpef/Ires dell’Imu strumentale

3. Limitazione uso del contante per i turisti stranieri

4. Investimenti in start-up innovative

5. Raccolta di capitali per le PMI

Lo Studio è a disposizione per ogni necessario approfondimento.

L’occasione ci è gradita per porgere cordiali saluti.

Dott. Alessandro Piona Rag. Silvia Suardi

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Aggiornata al 16 Gennaio 2019

NOVITÀ IN MATERIA DI AGEVOLAZIONI FISCALI

1. Proroga detrazioni fiscali per interventi di efficienza energetica, ristrutturazioni edilizie, bonus

mobili e sistemazione di giardini e terrazzi (cd. “bonus verde”)

La Legge di Bilancio 2019 proroga tutte le detrazioni in relazione agli interventi volti alla riqualificazione

energetica, al recupero del patrimonio edilizio, per l'acquisto di mobili e grandi elettrodomestici nonché del cd.

“bonus verde”.

In particolare è stabilito quanto segue:

• la detrazione IRPEF/IRES con aliquota del 65% per interventi di riqualificazione energetica degli

edifici su singole unità immobiliari è prorogata fino al 31.12.2019 (rimane confermata l’aliquota del

50% per alcune particolari tipologie di interventi);

• per gli interventi relativi a parti comuni degli edifici condominiali di cui agli artt. 1117 e 1117-bis del

C.C., la detrazione del 65% è confermata fino al 31.12.2021 (è prevista tuttavia un’aliquota del 50%

per alcune particolari tipologie di interventi);

• per gli interventi a fini antisismici con estensione agli immobili in zona sismica 1, 2 e 3, la detrazione

del 65% (aumentata all’80% e all’85% se si ha un passaggio alla classe di richio inferiore di una o due

volte) è confermata al 31.12.2021;

• la detrazione IRPEF con aliquota del 50% per gli interventi volti al recupero del patrimonio edilizio di

cui all'art. 16-bis del TUIR, è prorogata fino al 31.12.2019;

• per l'acquisto di mobili ed elettrodomestici (con determinate caratteristiche) adibiti all’arredo

dell’immobile oggetto di ristrutturazione, la detrazione IRPEF del 50% è prorogata fino al 31.12.2019

anche per interventi edilizi iniziati nel 2018; N.B.: le modalità di pagamento devono essere le

medesime previste per le ristrutturazioni edilizie.

• la detrazione IRPEF del 36% delle spese documentate e sostenute nel 2019 relative agli interventi

(anche se eseguite sulle parti comuni condominiali di cui agli artt. 1117 e 1117-bis C.C.) riguardanti:

la “sistemazione a verde” di aree scoperte private di edifici esistenti, unità immobiliari, pertinenze o

recinzioni, impianti di irrigazione e realizzazione pozzi; la realizzazione di coperture a verde e di

giardini pensili. La detrazione è prevista per spese fino ad € 5.000,00 per unità immobiliare e deve

essere ripartita in 10 quote annuali di pari importo.

Infine rimane fissata all’8% la ritenuta che gli istituti di credito (banche e poste) devono fare sui bonifici, a

titolo di acconto di imposta.

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Aggiornata al 16 Gennaio 2019

2. Tassazione ridotta degli utili reinvestiti per l’acquisizione di beni materiali strumentali e/o per

l’incremento dell’occupazione

Viene introdotto un regime di tassazione ridotta degli utili reinvestiti per l’acquisizione di beni materiali

strumentali e/o per l’incremento dell’occupazione.

Decorrenza

La nuova disposizione si applica a decorrere dal periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31.12.2018

(dal 2019, per i soggetti “solari”).

Soggetti beneficiari

Possono fruire dell’agevolazione i soggetti IRES e i soggetti IRPEF in contabilità ordinaria o tramite apposito

prospetto di riconciliazione. Sono invece esclusi i soggetti che determinano il reddito secondo criteri forfetari.

Calcolo dell’agevolazione

Il reddito complessivo netto dichiarato da società ed enti di cui all’art. 73 del TUIR può essere assoggettato

all’aliquota IRES ridotta di 9 punti percentuali (quindi del 15%), per la parte corrispondente agli utili del

periodo d’imposta precedente a quello per il quale è presentata la dichiarazione, conseguiti nell’esercizio di

attività commerciali, accantonati a riserve diverse da quelle di utili non disponibili, nei limiti dell’importo

corrispondente alla somma:

• degli investimenti effettuati in beni materiali strumentali nuovi ex art. 102 del TUIR;

• del costo del personale dipendente assunto con contratto a tempo determinato o indeterminato.

L’agevolazione consente quindi di assoggettare ad aliquota IRES ridotta la parte di reddito complessivo

corrispondente al minore tra:

• l’ammontare degli utili accantonati a riserve disponibili

• la somma tra l’ammontare degli investimenti in beni strumentali nuovi e dell’incremento

occupazionale.

Con riferimento ai soggetti IRPEF, l’agevolazione consiste nell’applicare alla quota parte del reddito

complessivo attribuibile al reddito d’impresa le aliquote IRPEF di cui all’art. 11 del TUIR ridotte di 9 punti

percentuali a partire da quella più elevata.

Viene previsto un meccanismo di riporto delle eccedenze di utili e dei parametri per il calcolo

dell’agevolazione.

Investimenti in beni strumentali - Esclusioni

Sono esclusi dall’agevolazione:

• gli immobili;

• i veicoli di cui all’art. 164 co. 1 lett. b-bis) del TUIR, vale a dire i veicoli concessi in uso promiscuo ai

dipendenti per la maggior parte del periodo d’imposta;

• i beni immateriali.

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Aggiornata al 16 Gennaio 2019

Cumulabilità con altre agevolazioni

La tassazione agevolata in commento è cumulabile con altri benefìci eventualmente concessi, ad eccezione di

quelli che prevedono regimi forfetari di determinazione del reddito.

3. Proroga degli iper-ammortamenti

Le disposizioni di cui all’art. 1 co. 9 della L. 232/2016 (c.d. “iperammortamenti”) trovano applicazione anche

agli investimenti in beni strumentali materiali nuovi di cui all’Allegato A alla citata legge, destinati a strutture

produttive situate nel territorio dello Stato, effettuati:

• entro il 31.12.2019;

• ovvero entro il 31.12.2020, a condizione che entro il 31.12.2019 il relativo ordine risulti accettato dal

venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20% del costo di

acquisizione.

Nuova misura della maggiorazione

Per effetto della legge di bilancio 2019, la maggiorazione del costo di acquisizione degli investimenti si

applica con le seguenti misure:

• 170%, per gli investimenti fino a 2,5 milioni di euro;

• 100%, per gli investimenti compresi tra 2,5 e 10 milioni di euro;

• 50%, per gli investimenti compresi tra 10 e 20 milioni di euro.

Proroga della maggiorazione per i beni immateriali

La maggiorazione per i beni immateriali di cui all’art. 1 co. 10 della L. 232/2016 viene confermata in misura

pari al 40% per i soggetti che beneficiano della proroga dell’iper-ammortamento.

Cloud computing

Con riferimento alla maggiorazione per i beni immateriali, viene previsto che sono agevolabili anche i costi

sostenuti a titolo di canone per l’accesso, mediante soluzioni di cloud computing, a beni immateriali di cui

all’Allegato B della L. 232/2016, limitatamente alla quota del canone di competenza del singolo periodo

d’imposta di vigenza della disciplina agevolativa.

4. Modifiche al credito di imposta per investimenti in attività di ricerca e sviluppo

Vengono introdotte alcune modifiche alla disciplina del credito d’imposta per attività di ricerca e sviluppo di

cui all’art. 3 del DL 145/2013.

Misura differenziata in base alla tipologia di costi

Viene prevista la misura generale del 25% e la misura del 50% solo con riferimento ad alcune tipologie di

costi.

In particolare, la misura del 50% si applica per:

• le spese relative al personale dipendente titolare di un rapporto di lavoro subordinato, anche a tempo

determinato, direttamente impiegato nelle attività di ricerca e sviluppo;

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• i contratti stipulati con università, enti di ricerca e organismi equiparati nonché con imprese residenti

start up e PMI innovative, per il diretto svolgimento delle attività di ricerca e sviluppo ammissibili al

credito d’imposta.

Tetto massimo

Il credito d’imposta spetta fino ad un importo massimo annuale di 10 milioni di euro per ciascun beneficiario.

Spese per materiali e forniture

L’agevolazione è estesa alle spese per materiali, forniture e altri prodotti analoghi direttamente impiegati nelle

attività di ricerca e sviluppo anche per la realizzazione di prototipi o impianti pilota relativi alle fasi della

ricerca industriale e dello sviluppo sperimentale.

Tali spese non sono tuttavia ammissibili nel caso in cui l’inclusione del costo di tali beni comporti una

riduzione dell’eccedenza agevolabile.

Obblighi di certificazione

L’utilizzo del credito d’imposta è subordinato al rispetto di appositi obblighi di certificazione.

Relazione tecnica

Le imprese beneficiarie del credito d’imposta sono tenute a redigere e conservare una relazione tecnica che

illustri le finalità, i contenuti e i risultati delle attività di ricerca e sviluppo svolte in ciascun periodo d’imposta

in relazione ai progetti o ai sotto progetti in corso di realizzazione.

Decorrenza

Le modifiche relative alla rimodulazione della misura e all’ambito applicativo dell’agevolazione si applicano

dal periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31.12.2018 (quindi dal 2019 per i soggetti “solari”).

Le modifiche concernenti gli aspetti formali e documentali riguardano già il periodo d’imposta in corso al

31.12.2018 (quindi 2018 per i soggetti “solari”).

Norma interpretativa

Con riferimento all’art. 3 co. 1-bis del DL 145/2013, viene disposto che ai fini del calcolo del credito

d’imposta attribuibile assumono rilevanza esclusivamente le spese ammissibili relative alle attività di ricerca e

sviluppo svolte direttamente e in laboratori o strutture situati nel territorio dello Stato italiano.

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Aggiornata al 16 Gennaio 2019

NOVITÀ IN MATERIA DI DICHIARAZIONI E IMPOSTE DIRETTE

1. Estensione del regime a forfait di cui L. 190/2014

Sono modificati i requisiti di accesso e le cause ostative del regime forfetario di cui alla L. 190/2014. Non

viene incisa la restante disciplina del regime (ad esempio, determinazione del reddito, imposizione sostitutiva

al 5% per i primi 5 anni dall’inizio dell’attività, esclusione da IVA, semplificazione degli adempimenti fiscali e

contabili, riduzione dei contributi previdenziali).

Soglia di ricavi/compensi fino a 65.000,00 euro

Sono semplificati i requisiti per l’accesso al regime, prevedendo la sola condizione relativa al possesso di

ricavi e compensi non superiori, nell’anno precedente, a 65.000,00 euro (art. 1 co. 54 della L. 190/2014). Sono,

invece, rimosse le soglie connesse al sostenimento di spese per lavoro dipendente (5.000,00 euro) e per beni

strumentali (20.000,00 euro) le quali, quindi, non devono più essere computate ai fini dell’accesso e della

permanenza nel regime dall’1.1.2019.

Inoltre, nel caso di esercizio contemporaneo di attività contraddistinte da differenti codici ATECO, ai fini del

computo del limite di ricavi o compensi, si assume la somma dei ricavi e dei compensi relativi alle diverse

attività esercitate (art. 1 co. 55 lett. b) della L. 190/2014).

Cause di esclusione

Sono state riformulate le cause di esclusione dal regime connesse:

• al possesso di partecipazioni;

• allo svolgimento di attività di lavoro dipendente.

Possesso di partecipazioni

Al fine “di evitare artificiosi frazionamenti delle attività d’impresa o di lavoro autonomo svolte”, non possono

utilizzare il regime forfetario gli esercenti attività d’impresa, arti o professioni che, contemporaneamente

all’esercizio dell’attività:

• partecipano a società di persone, associazioni o imprese familiari (art. 5 del TUIR);

• controllano, direttamente o indirettamente, società a responsabilità limitata o associazioni in

partecipazione, che esercitano attività economiche direttamente o indirettamente riconducibili a quelle

svolte dagli esercenti attività d’impresa, arti o professioni.

Rispetto alla versione previgente della disposizione è stato aggiunto in modo esplicito il riferimento alle

imprese familiari, alle srl non in regime di trasparenza e alle associazioni in partecipazione.

La causa di esclusione va riferita al momento di applicazione del regime (ad esempio, il 2019) e non all’anno

antecedente l’ingresso nel medesimo.

Contestuale o precedente attività di lavoro dipendente

Al fine di evitare “artificiose trasformazioni di attività di lavoro dipendente in attività di lavoro autonomo”,

non possono utilizzare il regime le persone fisiche la cui attività d’impresa o di lavoro autonomo sia esercitata,

prevalentemente, nei confronti di datori di lavoro, o soggetti direttamente o indirettamente ad essi

riconducibili, con i quali:

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Aggiornata al 16 Gennaio 2019

• sono in corso rapporti di lavoro dipendente o assimilati;

• oppure erano intercorsi rapporti di lavoro nei due precedenti periodi d’imposta.

Rispetto alla versione precedente della norma, non sussistono più limitazioni circa l’ammontare di redditi di

lavoro dipendente e assimilati percepiti, in quanto ciò che rileva è che l’attività non sia svolta prevalentemente

nei confronti dell’attuale o di eventuali altri datori di lavoro dei 2 anni precedenti, oppure di soggetti

comunque agli stessi riconducibili.

Decorrenza

Le modifiche apportate al regime forfetario decorrono dall’ 1.1.2019. Pertanto, la nuova soglia di

ricavi/compensi e le riformate cause ostative devono essere considerate in occasione del primo accesso al

regime nel 2019, oppure per verificarne la permanenza per i soggetti che già lo applicavano nel 2018.

2. Ulteriore ampliamento del Regime a forfait dal 2020 (cd. Flat Tax)

È istituita un’imposta sostitutiva pari al 20% sui redditi d’impresa e di lavoro autonomo delle persone fisiche.

Il nuovo regime è applicabile al superamento della soglia di ricavi/compensi prevista per il regime forfetario ed

è analogo a questo limitatamente ad alcuni profili (esclusione da IVA, esonero dalla qualifica di sostituto di

imposta, esonero dall’applicazione della ritenuta d’acconto).

Ambito soggettivo

La nuova imposta sostitutiva è fruibile dalle persone fisiche esercenti attività d’impresa, arti o professioni, con

esclusione delle società di persone e degli altri soggetti equiparati ex art. 5 del TUIR.

Requisiti d’accesso

Il regime agevolato è condizionato:

• al rispetto di un limite di ricavi e compensi;

• all’assenza, durante la sua applicazione, di una serie di condizioni ostative.

Soglia di ricavi e compensi

L’imprenditore o il lavoratore autonomo dovranno aver conseguito ricavi o percepito compensi compresi

nell’intervallo tra 65.001,00 e 100.000,00 euro, nel periodo d’imposta precedente a quello per il quale è

presentata la dichiarazione. Il limite può essere ragguagliato ad anno.

Non sono computati nella predetta soglia i ricavi e i compensi derivanti dall’adeguamento agli indici sintetici

di affidabilità fiscale.

In caso di esercizio contemporaneo di più attività, per il computo dell’intervallo di ricavi o compensi, si

assume la somma dei ricavi e dei compensi relativi alle diverse attività esercitate.

Condizioni ostative

Le condizioni che precludono l’utilizzo del nuovo regime sono analoghe a quelle previste per il regime

forfetario:

• utilizzo di regimi speciali IVA e di determinazione forfetaria del reddito;

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• residenza fiscale all’estero (fatta eccezione per i residenti in Stati UE/SEE che producono in Italia

almeno il 75% del reddito complessivo);

• compimento, in via esclusiva o prevalente, di cessioni di fabbricati o loro porzioni, di terreni

edificabili (art. 10 co. 1 n. 8 del DPR 633/72) o di mezzi di trasporto nuovi (art. 53 co. 1 del DL

331/93);

• esercizio di attività d’impresa, arti o professioni e, contemporaneamente all’esercizio dell’attività,

partecipazione in società di persone, associazioni o imprese familiari (art. 5 del TUIR) o controllo,

diretto o indiretto, di società a responsabilità limitata o associazioni in partecipazione, che esercitano

attività economiche direttamente o indirettamente riconducibili a quelle svolte dagli esercenti attività

d’impresa, arti o professioni;

• esercizio dell’attività prevalentemente nei confronti di datori di lavoro con i quali sono in essere o

erano intercorsi rapporti di lavoro nei due precedenti periodi d’imposta o nei confronti di soggetti agli

stessi direttamente o indirettamente riconducibili.

Determinazione del reddito

Il reddito d’impresa o di lavoro autonomo è determinato con i criteri ordinari. Occorre, quindi, far riferimento

alla disciplina dettata dal TUIR, ivi inclusa quella delle perdite fiscali prevista dall’art. 8 del medesimo Testo

unico.

Trattandosi di soggetti con ricavi o compensi fino a 100.000,00 euro, il regime naturalmente applicabile

sarebbe quello di contabilità semplificata (art. 66 del TUIR), salva opzione per la contabilità ordinaria.

Imposizione sostitutiva

Sul reddito d’impresa o di lavoro autonomo è applicata un’imposta sostitutiva dell’IRPEF, delle relative

addizionali regionale e comunale e dell’IRAP, pari al 20%.

Fatturazione elettronica

A differenza del regime forfetario, l’applicazione del regime di favore non esonera dall’obbligo di fatturazione

elettronica previsto dal DLgs. 5.8.2015 n. 127.

Decorrenza

Il regime sarà operativo a decorrere dall’1.1.2020.

3. Modifica alla disciplina del riporto delle perdite fiscali per i soggetti Irpef

Viene modificato il regime fiscale delle perdite dei soggetti IRPEF di cui all’art. 8 del TUIR:

• equiparando il trattamento fiscale delle perdite d’impresa in contabilità semplificata e ordinaria, con la

conseguente previsione di scomputo di entrambe le categorie di perdite dal solo reddito d’impresa;

• introducendo il principio per cui le eccedenze sono portate a riduzione dei redditi dei periodi

d’imposta successivi limitatamente all’80% di questi ultimi, per l’intero importo che trova capienza in

essi, senza limitazioni temporali.

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Aggiornata al 16 Gennaio 2019

Resta fermo che le “perdite di periodo” possono andare a compensazione con eventuali ulteriori redditi

d’impresa conseguiti dal soggetto IRPEF nel medesimo periodo senza che si applichi il limite dell’ 80%.

Decorrenza

Le modifiche operano con effetto dal periodo di imposta successivo a quello in corso al 31.12.2017 (vale a

dire, dal periodo di imposta 2018).

Disposizioni transitorie

Per i soggetti in contabilità ordinaria non sono previste apposite disposizioni transitorie. Mutuando quanto

chiarito dall’Agenzia delle Entrate (circ. 6.12.2011 n. 53) la nuova disciplina di utilizzo delle perdite risulta

applicabile anche alle perdite maturate nei periodi d’imposta anteriori a quello di entrata in vigore delle

modifiche.

Il nuovo regime riguarderebbe quindi anche le perdite maturate nei periodi d’imposta anteriori al 2018 (ovvero

le perdite realizzate nei periodi 2013-2014-2015-2016-2017), e risulterebbe già applicabile in sede di calcolo

delle imposte dovute per il 2018.

Per le imprese in contabilità semplificata sono state, invece, elaborate apposite disposizioni transitorie.

La prima disposizione transitoria opera sull’art. 8 co. 1 del TUIR, nella formulazione ante modifica, e consente

di recuperare la parte non compensata della perdita fiscale relativa al periodo d’imposta 2017 (e risultante dal

modello REDDITI 2018). Nello specifico, la quota di perdita 2017 non compensata con il reddito complessivo

di tale anno è computata in diminuzione dei redditi d’impresa conseguiti:

• nei periodi d’imposta 2018 e 2019, in misura non superiore al 40% degli stessi e per l’intero importo

che trova capienza in essi;

• nel periodo d’imposta 2020, in misura non superiore al 60% degli stessi e per l’intero importo che

trova capienza in essi.

La seconda disposizione transitoria opera rispetto alla nuova versione dell’art. 8 del TUIR, limitando (rispetto

alla soglia dell’80%) la deducibilità delle perdite che si producono nel 2018 e 2019. Nello specifico, in deroga

al nuovo art. 8 co. 3, per le imprese minori:

• le perdite del periodo 2018 sono computate in diminuzione dei redditi d’impresa relativi ai periodi

d’imposta 2019 e 2020 in misura non superiore, rispettivamente, al 40% e al 60% dei medesimi e per

l’intero importo che trova capienza in essi;

• le perdite del periodo 2019 sono computate in diminuzione dei redditi d’impresa relativi al periodo

d’imposta 2020 in misura non superiore al 60% dei medesimi e per l’intero importo che trova

capienza in essi.

4. Abrogazione dell’ACE

La legge di bilancio 2019 abroga l’ACE (art. 1 del DL 201/2011), agevolazione che, dal periodo d’imposta in

corso al 31.12.2011, consentiva di portare in deduzione dal reddito una quota dello stesso proporzionale agli

incrementi netti di patrimonio registrati rispetto alla dotazione esistente al termine dell’esercizio in corso al

31.12.2010.

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Si prevede, tuttavia, che continuino ad applicarsi le disposizioni dell’art. 3 co. 2 del DM 3.8.2017, riguardanti

il riporto delle eccedenze ACE, con riferimento al rendimento nozionale eccedente il reddito complessivo netto

del periodo d’imposta in corso al 31.12.2018.

Tale ultima norma indica, implicitamente, che per il periodo d’imposta in corso al 31.12.2018 l’agevolazione

esplica ancora efficacia, seppure con un coefficiente ulteriormente ridotto all’1,5%, rispetto a quello dell’1,6%

applicato per il periodo d’imposta precedente.

5. Riapertura della rideterminazione del costo delle partecipazioni e dei terreni

Viene disposta una nuova riapertura dei termini per la rideterminazione del valore fiscale delle partecipazioni

non quotate e dei terreni (edificabili ed agricoli), posseduti al 1° Gennaio 2019 al di fuori del regime di

impresa, mediante il pagamento di un’imposta sostitutiva.

Tale operazione permette alle persone fisiche al di fuori del regime di impresa, alle società semplici ed agli

enti non commerciali, di ridurre le eventuali plusvalenze che si formeranno a seguito della cessione a titolo

oneroso.

La proroga in argomento incrementa l’aliquota dell’imposta sostitutiva rispetto a quella unica dell’8% che era

in vigore fino alla proroga del regime prevista per il 2018.

In particolare, viene previsto che sul valore della perizia di stima si applica l’aliquota del:

• 11% per la rideterminazione del costo fiscale delle partecipazioni che risultano qualificate ai sensi

dell’art. 67 co. 1 lett. c) del TUIR alla data dell’1.1.2019;

• 10%, per la rideterminazione del costo fiscale delle partecipazioni che risultano non qualificate ai

sensi dell’art. 67 co. 1 lett. c-bis) del TUIR alla data dell’1.1.2019;

• 10%, per la rideterminazione del costo fiscale dei terreni (agricoli o edificabili) ai fini delle

plusvalenze disciplinate dall’art. 67 del TUIR.

Viene, inoltre, fissato nel 30 Giugno 2019 il termine per la redazione e l’asseverazione della perizia di stima e

per il versamento del totale o della prima rata dell’imposta sostitutiva.

La possibilità di rideterminare il valore delle partecipazioni e dei terreni è riconosciuta anche nell’ipotesi di

precedente rivalutazione; è consentito fruire di tale rideterminazione anche nel caso in cui la seconda perizia

giurata di stima riporti un valore inferiore a quello risultante dalla perizia precedente.

6. Rivalutazione dei beni di impresa

La legge di bilancio 2019 riapre la disciplina della rivalutazione dei beni d’impresa, seguendo un’impostazione

analoga a quella contenuta nell’art. 1 della L. 208/2015 e replicata, anche in questo caso senza modifiche

sostanziali, con l’art. 1 della L. 232/2016.

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Ambito soggettivo

Possono beneficiare della misura in commento, di fatto, tutti i soggetti operanti in regime di impresa come

società di capitali, enti commerciali, società di persone commerciali, imprenditori individuali ed enti non

commerciali (per i beni appartenenti all’impresa), stabili organizzazioni di soggetti non residenti ecc.

Bilancio di riferimento per il possesso

Sono rivalutabili i beni risultanti dal bilancio dell’esercizio in corso al 31.12.2017.

Bilancio di rivalutazione

La rivalutazione deve essere eseguita nel bilancio dell’esercizio successivo a quello in corso al 31.12.2017

(bilancio al 31.12.2018, per i soggetti “solari”).

Beni rivalutabili

Possono essere rivalutati i beni materiali e immateriali, con esclusione dei beni “merce”, nonché le

partecipazioni in imprese controllate e collegate costituenti immobilizzazioni.

Imposta sostitutiva

I maggiori valori sono riconosciuti con il pagamento di un’imposta sostitutiva pari:

• al 16% per i beni ammortizzabili;

• al 12%, per i beni non ammortizzabili.

Decorrenza degli effetti fiscali

Gli effetti della rivalutazione decorrono:

• dal terzo esercizio successivo (dal 2021, per i soggetti “solari”), in termini generali;

• dall’inizio del quarto esercizio successivo (dall’1.1.2022, per i soggetti “solari”), per le plusvalenze e

le minusvalenze.

Saldo attivo di rivalutazione

Il saldo attivo di rivalutazione può essere affrancato con un’ulteriore imposta sostitutiva del 10%.

Versamento delle imposte sostitutive

Le imposte sostitutive dovute per la rivalutazione dei beni d’impresa ed eventualmente per l’affrancamento del

saldo attivo di rivalutazione sono versate in un’unica soluzione, entro il termine per il versamento del saldo

delle imposte sui redditi dovute per il periodo d’imposta con riferimento al quale la rivalutazione è eseguita

(trattasi, per i soggetti “solari”, del termine per il versamento a saldo delle imposte dovute per il periodo

d’imposta 2018).

Riallineamento dei valori civili e fiscali

La legge di bilancio riapre, altresì, le disposizioni in materia di riallineamento dei valori civili e fiscali dei beni

(art. 14 della L. 342/2000), con un’imposizione sostitutiva pari a quella prevista per la rivalutazione

I maggiori valori sono riconosciuti ai fini fiscali con le stesse tempistiche previste per la rivalutazione, fatta

eccezione per i maggiori valori degli immobili, riconosciuti dal periodo d’imposta in corso all’1.12.2020.

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7. Interessi passivi sostenuti da Società immobiliari

Sono ripristinate le disposizioni contenute nell’art. 1 co. 36 della L. 244/2007, ai sensi delle quali non sono

soggetti alle limitazioni alla deducibilità contenute nell’art. 96 del TUIR (legate all’ammontare degli interessi

attivi e del ROL) “gli interessi passivi relativi a finanziamenti garantiti da ipoteca su immobili destinati alla

locazione per le società che svolgono in via effettiva e prevalente attività immobiliare”.

La norma in questione era stata soppressa dal D.Lgs. 142/2018, di recepimento della direttiva 2016/1164/UE,

con effetto dal periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31.12.2018. A seguito dell’intervento della

legge di bilancio 2019, quindi, essa si applica senza soluzione di continuità.

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NOVITÀ IN MATERIA DI IVA

1. Fatturazione elettronica per i soggetti eroganti prestazioni sanitarie

Viene sostituito l’art. 10-bis del DL 119/2018, che disciplina l’obbligo di fatturazione elettronica per i soggetti

tenuti all’invio dei dati al Sistema tessera sanitaria ai sensi dell’art. 3 co. 3 e 4 del DLgs. 175/2014 e dei

relativi decreti ministeriali.

La disposizione originaria prevedeva che tali soggetti fossero esonerati, per il periodo d’imposta 2019,

dall’obbligo di fatturazione elettronica di cui all’art. 1 co. 3 del DLgs. 127/2015 con riguardo alle fatture i cui

dati sono inviati al Sistema TS.

La legge di bilancio 2019 modifica tale disposizione stabilendo che gli stessi soggetti, per il 2019, “non

possono emettere fatture elettroniche”, ai sensi dell’art. 1 co. 3 del DLgs. 127/2015, per le operazioni i cui dati

sono da inviare al Sistema TS.

Inoltre, si precisa che i dati fiscali trasmessi al Sistema TS possono essere utilizzati solo dalle Pubbliche

Amministrazioni ed esclusivamente:

• per garantire l’applicazione delle norme in materia tributaria e doganale;

• ovvero, in forma aggregata, per il monitoraggio della spesa pubblica e privata complessiva.

Si demanda ad apposito decreto la definizione, nel rispetto dei principi in materia di protezione dei dati

personali:

• dei termini e gli ambiti di utilizzo dei predetti dati e i relativi limiti, anche temporali;

• dei tipi di dati che possono essere trattati;

• delle operazioni eseguibili;

• delle misure per tutelare i diritti e le libertà degli interessati.

Analoga modifica viene inserita nell’art. 17 del DL 119/2018, in base al quale l’obbligo di trasmissione

telematica dei corrispettivi giornalieri all’Agenzia delle Entrate, che entrerà in vigore, a regime, dall’1.1.2020,

potrà essere adempiuto mediante l’invio dei dati al Sistema TS.

Anche in tal caso, vengono definiti i limiti di utilizzo dei dati trasmessi.

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NOVITÀ IN MATERIA DI LAVORO

1. Incentivi per le nuove assunzioni (cd. bonus giovani eccellenze)

Viene previsto un incentivo in favore dei datori di lavoro privati che nel corso del 2019 assumono con

contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato:

• cittadini in possesso della laurea magistrale, ottenuta nel periodo compreso tra l’1.1.2018 e il

30.6.2019 con la votazione di 110 e lode e con una media ponderata di almeno 108/110, entro la

durata legale del corso di studi e prima del compimento del 30 anni, in università statali o non statali

legalmente riconosciute;

• cittadini in possesso di un dottorato di ricerca, ottenuto nel periodo compreso tra l’1.1.2018 e il

30.6.2019 e prima del compimento dei 34 anni, in università statali o non statali legalmente

riconosciute.

L’incentivo è riconosciuto anche nel caso di:

• assunzione a tempo parziale;

• trasformazione di un contratto di lavoro a tempo determinato in contratto di lavoro a tempo

indeterminato.

Esclusioni

L’incentivo non si applica:

• ai rapporti di lavoro domestico;

• ai datori di lavoro che, nei 12 mesi precedenti all’assunzione, abbiano proceduto a licenziamenti

individuali per giustificato motivo oggettivo ovvero a licenziamenti collettivi nell’unità produttiva.

Assetto e misura dell’incentivo

L’incentivo consiste nell’esonero dal versamento dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro, con

esclusione dei premi e contributi dovuti all’INAIL.

L’esonero è riconosciuto per un periodo massimo di 12 mesi decorrenti dalla data di assunzione, nel limite

massimo di 8.000,00 euro per ogni assunzione effettuata (nel caso di assunzione a tempo parziale il limite

massimo dell’incentivo è proporzionalmente ridotto).

Utilizzo dell’incentivo

L’incentivo:

• è “portabile”, nel senso che è riconosciuto, per il period residuo utile alla sua piena fruizione, ai datori

di lavoro che nel periodo compreso tra l’1.1.2019 e il 31.12.2019, assuman a tempo indeterminato il

lavoratore per la cui assunzione in precedenza, un altro datore di lavoro abbia già parzialmente fruito

dello stesso incentivo;

• è cumulabile con altri incentivi all’assunzione, di natura economica o contributiva, definiti su base

nazionale e regionale;

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• è fruito nel rispetto delle norme dell’Unione europea in materia di aiuti “de minimis”.

Revoca e decadenza dell’incentivo

Comportano la revoca dell’esonero e il recupero delle somme corrispondenti al beneficio già fruito:

• il licenziamento individuale per giustificato motivo oggettivo del lavoratore assunto avvalendosi del

beneficio, effettuato nei 24 mesi successivi all’assunzione dello stesso soggetto;

• il licenziamento individuale per giustificato motivo oggettivo di un lavoratore impiegato nella

medesima unità produttiva e inquadrato con la medesima qualifica del lavoratore assunto avvalendosi

del beneficio, effettuato nei 24 mesi successivi all’assunzione del lavoratore agevolato.

Inoltre, il diritto a fruire dell’incentivo decadrebbe nelle ipotesi di cui all’art. 24 co. 4 del DL 83/2012 (conv.

L. 134/2012), in materia di credito d’imposta per nuove assunzioni di profili altamente qualificati.

Modalità e riconoscimento dell’incentivo

Le modalità di fruizione dell’incentivo saranno stabilite dall’INPS con apposita circolare.

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LE ALTRE NOVITÀ

1. Estensione della cedolare secca per le locazioni commerciali

Si estende l’applicazione della cedolare secca sulle locazioni, stipulate nel 2019, alle locazioni aventi ad

oggetto immobili commerciali classificati in categoria C/1 aventi superficie fino a 600 mq.

Cedolare secca e immobili commerciali

A seguito dell’entrata in vigore della legge di bilancio 2019, la cedolare secca può applicarsi anche ai contratti

di locazione, stipulati dall’1.1.2019, aventi ad oggetto immobili:

• classificati catastalmente in categoria catastale C/1;

• di superficie non superiore a 600 mq (senza conteggiare le pertinenze).

L’estensione della cedolare secca è quindi limitata sotto due punti di vista:

• dal punto di vista della classificazione catastale (che deve essere C/1 “Negozi o botteghe”);

• dal punto di vista della superficie, che non deve superare 600 mq.

Contratti stipulati nell’anno 2019

La “nuova” cedolare secca sulle locazioni commerciali trova applicazione solo ai contratti stipulati nel 2019

(ovvero dall’1.1.2019 al 31.12.2019).

Pertanto, la cedolare secca non può applicarsi ad alcun contratto di locazione di immobili commerciali già in

corso nel 2018. Anzi, a scopo antielusivo viene precisato che non possono accedere all’imposta sostitutiva i

contratti stipulati nel 2019 ove, alla data del 15.10.2018 risultasse in corso un contratto non scaduto tra i

medesimi soggetti e per lo stesso immobile, interrotto anticipatamente rispetto alla scadenza contrattuale.

Aliquota e base imponibile

La cedolare secca si applica agli immobili commerciali C/1 sopra individuati, secondo la disciplina recata

dall’art. 3 del DLgs. 23/2011, salve le specificazioni contenute nella legge di bilancio 2019 che, ad esempio,

precisa espressamente che l’imposta sostitutiva trova applicazione a tali immobili:

• con aliquota del 21%;

• sul canone di locazione relativo ai contratti stipulati nel 2019.

Modifica della misura dell’acconto

Con una modifica all’art. 3 co. 4 del DLgs. 23/2011, è fissata al 100% la misura dell’acconto della cedolare

secca dal 2021, mantenendo invariata la percentuale del 95% per il 2019 e per il 2020.

La misura in questione non riguarda le sole locazioni di immobili commerciali, ma più in generale l’imposta

dovuta su tutti i corrispettivi assoggettati alla cedolare.

In generale, quindi, la misura dell’acconto della cedolare secca risulta la seguente:

• 95% fino al 2020;

• 100% dal 2021.

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2. DeducibilitàIrpef/Ires dell’Imu strumentale

Intervenendo sull’art. 14 co. 1 del DLgs. 4.3.2011 n. 23, si aumenta dal 20% al 40% la percentuale di

deducibilità IRPEF ed IRES dell’IMU relativa agli immobili strumentali dal reddito di impresa e di lavoro

autonomo.

Analogamente, diviene deducibile, nella misura del 40%, l’IMI della Provincia autonoma di Bolzano e l’IMIS

della Provincia autonoma di Trento.

Decorrenza

In assenza di un’espressa disposizione transitoria, la modifica opera dall’1.1.2019, vale a dire dal periodo di

imposta 2019 per i soggetti “solari”.

3. Limitazione uso del contante per i turisti stranieri

Ai sensi dell’art. 3 del DL 16/2012 convertito, i turisti stranieri possono effettuare acquisti in contanti in

deroga al limite di 2.999,99 euro generalmente applicabile ex art. 49 co. 1 del DLgs. 21.11.2007 n. 231.

In materia sono introdotte le seguenti novità:

• il limite al trasferimento di denaro contante in deroga alla regola generale è elevato da 10.000,00 a

15.000,00 euro;

• la deroga si applica anche ai cittadini di Paesi della UE ovvero dello Spazio economico europeo, in

passato soggetti al limite ordinario di 2.999,99 euro.

4. Investimenti in start-up innovative

Viene previsto l’incremento delle aliquote delle agevolazioni di cui all’art. 29 del DL 179/2012 convertito, che

riconosce una detrazione IRPEF e una deduzione IRES per i soggetti che investono somme nel capitale delle

start up innovative.

In particolare, con riferimento al 2019:

• viene incrementata dal 30% al 40% l’aliquota dell’agevolazione per tutti i soggetti che investono in

start up innovative;

• viene introdotta un’aliquota del 50% per i soggetti IRES in caso di acquisizione integrale del capitale

della start up innovativa, qualora venga mantenuto per almeno 3 anni.

Autorizzazione della Commissione europea

Tali disposizioni sono subordinate all’autorizzazione della Commissione europea.

5. Raccolta di capitali per le PMI

Con riferimento alla raccolta di capitali per le PMI, la legge di bilancio 2019:

• integra la definizione di portale per la raccolta di capitale per le PMI e le imprese sociali secondo l’art.

1 co. 5-novies del DLgs. 58/98, estendendo tale definizione anche alle piattaforme online che abbiano

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come finalità la facilitazione di finanziamenti, tramite obbligazioni o strumenti finanziari di debito da

parte delle piccole e medie imprese;

• attraverso l’introduzione del co. 1-ter nell’art. 100-ter del DLgs. 58/98, modifica la disciplina delle

offerte al pubblico condotte attraverso uno o più portali per la raccolta di capitali, disponendo che in

tali fattispecie la sottoscrizione di obbligazioni o di strumenti finanziari di debito sia riservata, nei

limiti stabiliti dal codice civile, agli investitori professionali e a particolari categorie di investitori

eventualmente individuate dalla CONSOB. Inoltre, è previsto che queste sottoscrizioni vengano

effettuate in una sezione del portale diversa da quella in cui si svolge la raccolta del capitale di rischio.

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